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I primi stati moderni europei risalgono al periodo tra il '400 e il '500. Gli organismi statali si
trasformano da monarchie feudali a stati moderni. All'inizio del '500 prenderà poi piede il
Rinascimento e nel 1453 crolla l'impero d'Oriente e Costantinopoli (avvenimento eccezionale dal
punto di vista culturale, poiché l'arrivo di numerosi testi greci in Europa dà origine al Rinascimento;
inoltre con la chiusura dell'Oriente ai commerci degli occidentali spinge gli esploratori a scoprire
nuove vie per l'Oriente). Stati moderni dell'epoca sono Francia, Inghilterra, Spagna, Portogallo,
Confederazione Elvetica. Lo stato moderno deve avere 1) un territorio relativamente vasto, 2) una
sovranità riconosciuta, 3) un esercito statale, 4) un buon sistema fiscale, 5) e un buon apparato
burocratico.
2) Sovranità riconosciuta
Per essere moderno uno stato deve avere una sovranità riconosciuta. Un feudo era generalmente
retto da un signore e più feudi formavano un regno. Con la nascita dello stato moderno c'è un
accentramento del potere. Se il potere è assoluto deriva da se stesso e il re governa senza l'appoggio
di altri organismi; in altri casi il potere non è assoluto ma regolato da leggi e il re governa con
l'appoggio di altri organi.
Differenza tra Stato e nazione Di nazione si inizia a parlare a inizio '800. Lo Stato equivale
alla struttura organizzativa, la nazione ha un significato più
astratto e indica la consapevolezza di appartenere ad uno stesso
gruppo
L'Europa del '400 si presenta eterogenea dal punto di vista della tipologia di stato, presentando tra
l'altro numerose exclave ed enclave.
Le monarchie ereditarie (Francia, Inghilterra, Spagna, Portogallo) vantavano una maggiore stabilità.
Le monarchie elettive (Polonia, Germania, Boemia) erano caratterizzate da un potere instabile. In
Polonia la nobiltà per uscire dall'impasse di lunghi conclavi eleggeva spesso sovrani stranieri.
Il Sacro Romano Impero Germanico, invece, presentava una situazione ancora più complessa: il
potere imperiale infatti era esercitato sui territori attraverso i loro rappresentanti e non direttamente
sul popolo, ricalcando il sistema feudale. L'elezione dell'Imperatore viene regolamentata nel 1356
con la Bolla d'Oro, a opera di Carlo IV di Lussemburgo, che nomina grandi elettori tre ecclesiastici
(gli arcivescovi di Treviri, Magonza e Colonia) e quattro laici (i rappresentanti di Boemia,
Palatinato, Brandeburgo e Sassonia). L'Imperatore era coadiuvato nelle sue decisioni dalla Dieta.
Dalla prima metà del '400 la carica dell'Imperatore rimarrà comunque saldamente nelle mani degli
Amburgo fino alla venuta di Napoleone (1806).
Il Papato è simile ad una monarchia elettiva ma i cardinali ammessi al collegio sono nominati dal
Papa stesso. Il Papa manteneva un potere secolare anche sugli altri stati, poiché formalmente non
aveva mai rinunciato ai territori dell'antico Impero Romano.
Inoltre si trovavano stati dinastici compositi, ovvero composti da territori eterogenei e spesso
FRANCIA
La Francia consolida la propria identità e unità territoriale con la guerra dei cent'anni (Luigi XI, poi
Carlo VIII). Alla fine del '400 la Francia è uno stato moderno ma resta il problema della Borgogna.
Questa situazione si risolverà attraverso un matrimonio di convenienza tra Borgogna e Asburgo, che
determinerà la spartizione dei territori borgognoni tra Francia e Austria. Ciò comunque causa una
rivalità tra Francia e Austria che durerà fino a metà '700.
INGHILTERRA
Nel 1455 il sovrano inglese Enrico VI iniziò a dare segni di pazzia: la guerra che ne consegue per
la successione al trono sarà chiamata Guerra delle Due Rose, perché le famiglie che si fronteggiano
hanno nel loro simbolo una rosa bianca (York) e rossa (Lancaster). La guerra civile termina nel
1485 con un compromesso che porta al trono Enrico VII di Tudor. Le conseguenze a lungo termine
di questa guerra sono un rafforzamento del potere del re a scapito della Camera dei Comuni, con la
creazione di una nuova classe aristocratica nella decimata Camera dei Lords. Il potere del regno si
rafforza anche grazie all'utilizzo della lingua inglese, e non più di quella francese, negli uffici
pubblici.
SPAGNA E PORTOGALLO
Nel XV secolo la penisola iberica è costituita da Castiglia, Aragona, Navarra, Granada e Portogallo.
La Navarra è un regno del nord-est (Paesi Baschi), la Granada del sud (ultime roccaforti islamiche).
Castiglia ed Aragona sono invece territori tra loro molto diversi: nell'Aragona, territorio
mediterraneo dell'est, risiede una borghesia commerciale aperta e in progresso; nella Castiglia,
territorio continentale dell'ovest, risiede la nobiltà feudale (i cosiddetti pidalgos, nobili
improduttivi). La situazione di frammentazione verrà risolta nel 1469 con un matrimonio tra
Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona: i due stati mantennero però istituzioni separate.
In seguito , dopo un periodo di relativa tolleranza, ebrei (conversos o marrani) e musulmani
(moriscos) iniziarono ad essere perseguitati, convertiti a forza e in seguito accusati (in particolare
gli ebrei) di svolgere riti di cannibalismo. Nel 1480 verrà istituito un tribunale statale
dell'inquisizione; nel 1492, dopo che il Regno di Granada fu capitolato, gli ebrei vennero espulsi dal
regno. Ciò causò forti ricadute nel commercio, gestito dalla minoranza ebraica in particolare nella
Castiglia.
ITALIA
In Italia i Comuni si erano già trasformati in signorie, che a loro volta si trasformano in una forma
particolare di stato moderno, il principato. I Comuni erano nati da quei nuclei urbani che non erano
mai scomparsi del tutto, attorno a punti di riferimento commerciali (strade) e religiosi (cattedrali). I
Comuni furono governati inizialmente da due consoli, poi da un podestà straniero, o, in seguito a
rivolte, da assemblee di derivazione popolare. I Comuni erano tanto ricchi quanto instabili, inoltre
all'interno di esso vi erano numerose controversie di tipo commerciale e finanziario. Ne
approfittano dei signori locali, che prendono il potere, facendo nascere le signorie ('200), grazie alla
spinta popolare o con la forza. Il titolo di signore doveva essere rafforzato da cariche nobiliari, che
venivano regolarmente acquistate dall'Imperatore o dalla Chiesa,trasformando la signoria in
principato e donando al titolo di principe l'ereditarietà.
Oltre alle signorie-principati, in Italia sono presenti altri tipi di stati: il Vescovado di Trento
(importante per il Concilio di Trento), soggetto direttamente al Sacro Romano Impero Germanico
ma di derivazione ecclesiastica; la Savoia (che nel 1416 diventerà un ducato e nel 1719 Regno di
Sardegna); il ducato di Ferrara (Estensi, dotati di doppio titolo ducale); Milano; le Repubbliche di
Ducato di Milano
Signoria fino al 1277, retta dai Visconti fino al 1447 dopo dure lotte con i Dellatorre. I Visconti
riusciranno ad allargare i loro possedimenti conquistando parte dell'Emilia-Romagna, preoccupando
i vicini di Firenze e Venezia. L'apice viene raggiunto da Gian Galeazzo Visconti, con la massima
estensione territoriale. Milano era il centro europeo delle armi e della seta (grazie allo spionaggio
industriale in Cina). Grazie ai grossi introiti finanziari i Visconti riuscirono ad allargare i propri
possedimenti grazie al forte esercito e alla carta di dedizione, un trattato di sottomissione grazie a
versamento di denaro).
Nel 1395 i Visconti diventarono duchi pagando una cifra particolarmente elevata; in seguito, entrati
nell'elite europea, celebrarono un matrimonio con la casa reale francese. Nel 1402 Gian Galeazzo
muore e Milano inizia il suo inesorabile declino.
Repubblica di Venezia
Venezia aveva fino ad ora concentrato i suoi sforzi sul dominio del Mediterraneo orientale e dei suoi
commerci. L'emergere dei Visconti però preoccupa la potenza marinara che decide di coprirsi le
spalle conquistando il Veneto; ciò permette anche il controllo di importanti snodi stradali verso il
Nord Europa (Brennero).
A Venezia la politica era regolata da statuti che funzionavano in maniera efficiente per lunghi anni;
alla base del sistema c'era un'assemblea popolare (convocata molto di rado, acclamava il doge e
ratificava le leggi fondamentali), poi il Maggior Consiglio (dal 1297 con la serrata del Maggior
Consiglio si stabilì che non potevano più entrare nuove famiglie oltre a quelle già annoverate;
eleggeva i magistrati, stilava le leggi), poi il Senato (che aveva potere in ambito economico), il
Consiglio Ducale (eletto ogni sei mesi e formato da sei membri, coordinava tutti gli altri organi
statali), e infine il Doge, eletto a vita, che controllava l'esercito, la politica estera, la giustizia e la
burocrazia. Doveva però sempre consultarsi con il Maggior Consiglio prima di prendere decisioni,
Repubblica di Genova
Principale rivale di Venezia sui mari, ha poca stabilità interna, a causa di lotte tra famiglie, e un
piccolo territorio. Verrà inglobata dal Regno di Sardegna.
Repubblica di Firenze
I Medici prendono il potere in modo pacifico, attraverso rapporti di tipo finanziario con molte
famiglie fiorentine, in contesa con gli Albizi. Essi non contravverranno mai alle regole repubblicane
e vanteranno importanti parentele a Roma. La dinastia dei Medici inizia nel 1434 e il suo splendore
termina con la morte di Lorenzo il Magnifico, nel 1492.
Regno di Napoli
Il Regno di Napoli è sempre al centro di dispute dinastiche tra gli Angioini (Francia) e gli Aragonesi
(Spagna). Nel 1442 gli Aragonesi ottengono definitivamente il dominio del Sud Italia.
LA PACE DI LODI
La lunga guerra per il possesso del regno di Napoli coinvolse un po' tutti gli stati italiani, a partire
dai duchi di Milano. Nel 1447 i Visconti si estinsero e nel 1450 gli Sforza tentarono di ottenere il
governo della città; Venezia osteggiò queste ambizioni ma nel 1453, costretta dalla caduta di
Costantinopoli a spostare le proprie attenzioni sull'Oriente, fu costretta a firmare con Sforza la pace
di Lodi (1454). Questo trattato assegnò a Venezia il controllo di Brescia e Bergamo; alla pace si
aggiunsero poi tutti gli stati italiani, al fine di creare un equilibrio territoriale che però sarebbe
Carlo VIII Re di Francia, rivendicò il Regno di Napoli, in quanto erede degli Angioini spodestati
dagli Aragonesi nel 1442. Nel 1494 Carlo scese in Italia e fu accolto dagli stati centro-settentrionali
con tutti gli onori. Nel 1495, giunto in Campania, il re entrò a Napoli: i principi italiani, che
avevano tentato di utilizzare la discesa di Carlo nella penisola per le lotte interne, ottennero l'effetto
opposto, ovvero permisero alla Francia di occupare uno dei più grandi stati italiani. Così si
riunirono in una lega e costrinsero Carlo ad allontanarsi dall'Italia; sul viaggio di ritorno, viene
sconfitto a Fornovo e a Napoli venne ristabilito il regno spodestato.
Ma i Francesi non si diedero per vinti e pochi anni dopo, con Luigi XII, tornarono in Italia
rivendicando non solo Napoli ma anche Milano, e forti dell'alleanza con il Papato e con Venezia
occuparono Milano nel 1499 e l'anno seguente si accordò con la Spagna per spartire Napoli;
accordo che durò fino al 1504, quando tutto il Regno di Napoli passò agli Aragonesi.
Nel frattempo (1503) era salito al soglio pontificio Giulio II, che riuscì a sottrarre le Marche e la
Romagna ai Borgia. In seguito, alleatosi con gli Asburgo e la Francia (lega di Cambrai), tolse a
Venezia il dominio su Cremona (a Milano), Trieste (agli Asburgo), Ravenna (al papato), alcuni porti
pugliesi (agli Aragona). Successivamente, accortosi dell'egemonia della Francia, formò (1510) la
Lega Santa con Venezia, la Svizzera, la Spagna e l'Imperatore, al fine di scacciare i Francesi da
Milano: cosa che si concretizzò nel 1512.
Morto Giulio II e Luigi XII, il nuovo sovrano di Francia, Francesco I, riuscì a riottenere Milano;
l'equilibrio creatosi in questo modo (Napoli agli Spagnoli, Milano ai Francesi) era destinato a durare
a lungo.
IL RINASCIMENTO
Nei secoli antichi la cultura europea era basata sulla Bibbia: quest'opera conteneva ogni possibile
risposta di tipo teologico, scientifico e politico. Anche le opere del periodo classico venivano viste
in un'ottica cristiana, poiché erano conservate nei monasteri dove spesso i testi subivano delle
modifiche per essere adattate alla morale cristiana.
Il nuovo atteggiamento verso la cultura classica, detto “umanista” perché dava molta importanza al
patrimonio letterario dell'antichità, criticava fortemente questo metodo di lettura dei classici.
Il Rinascimento nasce a Firenze, centro europeo degli affari, ma si espande in breve tempo in tutte
le corti dell'epoca.
Il Rinascimento è inteso come un risveglio da una lunga età buia e da un periodo nel quale i valori
della vita erano completamente oscurati. Secondo i rinascimentali l'uomo era artefice del proprio
destino e al centro dell'universo; in questa visione il mondo romano e greco era considerato un
modello.
Nel Rinascimento viene sconfitta anche la concezione storica medievale, con un nuovo senso
dell'anacronismo: nel 1440 Lorenzo Valla dimostrò che la celebre “donazione di Costantino” era in
realtà un falso risalente all'VIII secolo.
Con il Rinascimento infine si riafferma l'uso della lingua latina, mondata da inutili preziosismi,
come lingua comune della cultura europea.
LA STAMPA
GLI OTTOMANI
Nella prima metà del '300 delle nuove tribù nomadi caucasiche si stabilirono in Anatolia. Esse erano
già convertite all'Islam e fondarono il primo nucleo dell'Impero Ottomano; questa espansione
determinò una forte compressione dell'impero bizantino.
Durante il periodo dell'espansione ottomana, gli stati europei si dimostrarono poco solidali nei
confronti: tutti eccetto la grande Serbia che sentiva minacciati i suoi possedimenti nei Balcani
orientali. Essi furono battuti prima presso Adrianopoli (e persero la Bulgaria), poi nel 1389 presso la
“piana dei merli” (Kosovo Polje): quest'ultima battaglia segnò la fine della grande Serbia.
A questo punto si mobilitò l'Ungheria si mosse e organizzò due crociate antiturche: una nel 1396 e
una nel 1443, entrambe sbaragliate.
Gli stati europei intanto obbligarono i bizantini ad accettare il concilio di Firenze del 1439, che
sancisce il primato del Papa su tutto il mondo e l'unione delle chiese ortodossa e cristiana; i
patriarchi orientali, però, non accettarono questa forzatura.
La situazione si risolse nel 1453 con la caduta di Costantinopoli e la fine dell'Impero Bizantino.
Il dominio del Mediterraneo del '300-'400 era saldamente nelle mani di Genova e Venezia. Gli
Europei si rifornivano di spezie e seta dall'Oriente (al quale vendevano legname) attraverso le vie
terrestri ben sorvegliate dall'Impero Mongolo; in questa tratta assumevano un ruolo fondamentale le
città di Caffa (proprietà di Genova), Tana (Venezia) e Costantinopoli (sede di uffici commerciali di
entrambe le città). In seguito alla crisi dell'Impero Cinese, le vie terrestri non furono più così sicure,
così i commerci si spostarono a Sud, lungo l'asse Mar Mediterraneo-Mar Rosso. Il netto predominio
di Venezia sul Mediterraneo Orientale(Cipro, Creta, isole dell'Egeo) e la caduta dell'impero
bizantino (con la perdita di Caffa) costrinsero Genova a creare una nuova rotta: la rotta Atlantico-
Gibilterra.
L'apertura di queste nuove rotte determinò la nascita di nuovi tipi di navi: fino ad allora per le rotte
mediterranee erano usate le galere, navi lunghe e strette mosse grazie a due vele quadre e alla forza
di centinaia di rematori. I vantaggi erano una forte potenza di fuoco e veloci manovre, gli svantaggi
il poco spazio disponibile per le merci a causa delle grandi quantità di rifornimenti necessari per
l'equipaggio. Così vennero adottate navi da carico di derivazione settentrionale, dotate di una sola
vela quadra e dotate di un equipaggio ridotto, che permettevano di imbarcare un grande carico.
Vennero introdotte anche le vele triangolari (che permettevano di usare la tecnica dei bordi), le
bussole, i portolani e le carte nautiche.
La navigazione atlantica non garantiva sempre l'individuazione di terraferma con la quale
confrontare la posizione; così nacque la tecnica del “fare il punto” mediante l'osservazione delle
stelle (latitudine).