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IL QUADRO POLITICO: ASSOLUTISMI E GUERRE NEL

SETTECENTO
1) Qual era la situazione della SPAGNA e perché si trattava di una
potenza ormai in declino?
L’impero spagnolo era ormai in declino a causa delle sconfitte del
Seicento (pace di Westfalia e dei Pirenei) dove dovette cedere
territori a Francia e Province Unite, ma il declino spagnolo aveva
principalmente origine nella cronica insufficienza produttiva che la
costringeva a spendere il tesoro coloniale in beni di prima
necessità, purtroppo il tesero coloniale non bastava a provvedere
alle spese statali neanche insieme alle tasse, imposte al popolo
perché clero e nobiltà erano esenti, quindi la spagna era
costantemente indebitata con banche e altre potenze.
2) Qual è la situazione della FRANCIA sotto la reggenza di Filippo
d’Orléans?
La Francia era sì una grande potenza però al suo interno aveva
numero problemi che ne minacciavano la stabilità come la grande
discrepanza di privilegi tra clero e nobiltà e il povero Terzo Stato,
le continue tasse impoverirono il popolo sempre di più
costringendolo alla fame e alla miseria; la tassazione di solo una
parte della popolazione unita a ingenti spese di corte e continue
guerre portò a un sempre crescente debito pubblico, né il reggente
di Luigi XV né tantomeno il re stesso o il capo del governo
tentarono di riformare l’economia lasciando lo stato al debito e il
popolo alla fame.
3) Quale eccezione rappresentò l’INGHILTERRA dal punto di vista
istituzionale?
L’Inghilterra rappresentava un'eccezione nell’ambiente politico
europeo, essa era l’unica monarchia parlamentare ovvero dotato
di un parlamento (composto da Camera dei Lords e Camera dei
Comuni).
4) Quali forme assunse l’assolutismo in PRUSSIA?
Fu Federigo Guglielmo I Hohenzollern a iniziare il processo di
accentramento del Ducato di Brandeburgo che sotto Federico I
vedrà il suo compimento con la formazione del Regno di Prussia.
Il progetto assolutistico prussiano riscontrò forti resistenze da parte
dei parlamenti locali e cittadini, ma venne sostenuto
dall'aristocrazia terriera degli Junkers, essi erano consapevoli della
fondamentalità dell’assolutismo per la formazione di regno forte e
competitivo.
L’alleanza tra monarca e Junkers portò a questi ultimi numerosi
vantaggi come: trattamenti di favore a livello fiscali, posti riservati
nelle gerarchie militari .
5) Quale fu invece la via degli ASBURGO all’assolutismo?
Gli Asburgo optarono per un assolutismo trattato con la nobiltà,
essi affidarono parte delle responsabilità di governo alle
aristocrazie dominanti nelle diverse aree dell’Impero.
6) Chi fu il protagonista dell’assolutismo modernizzatore in RUSSIA?
A modernizzare la Russia fu lo zar Pietro il GRande Romanov che
usò tutto il suo potere dispotico per modernizzare la Russia, ne
ruppe l’isolamento dall’occidente spostando la capitale a San
Pietroburgo (sul Baltico) per facilitare la comunicazione con
l’occidente e in funzione di ciò inviò ambasciate russe presso le
più grandi corti europee; riorganizzò inoltre esercito e chiesa
chiamando esperti dall’estero e per migliorare l’integrazione della
nobiltà russa con quella europea obbligo i nobili russi a tagliarsi la
barba e a vestire all’occidentale.
7) Quale sorte tocca invece alla POLONIA?
La Polonia non si poteva considerare uno stato moderno, la crisi
nata dall debolezza della corona e delle istituzioni regie impediva
l’affermarsi di un potere centrale e accentratore; esso era
praticamente impossibile da creare a causa del metodo elettivo del
monarca che impediva una successione stabile e il re anche se
eletto era vittima degli intrighi e ricatti della Dieta nobiliare.
La debolezza della monarchia polacco-lituana fu talmente forte
che porto alle disgregazione dello stato polacco nella seconda
metà del Settecento, esso sarà spartito tra Austria, Prussia e
Russia.
8) Quali sono le cause della decadenza dell’IMPERO OTTOMANO?
Le principali cause della decadenza ottomana furono un modello
statale e economico arcaico che ne minava le entrate fiscali e la
stabilità, anche se disponeva di un grande esercito esso era
arretrato e antiquato come le tecniche di coltivazione o la
burocrazia.
9) Quali e quante guerre si combatterono nel Settecento e quali
furono i principali Paesi coinvolti?
La prima fu la guerra di secessione spagnola (1702-1714) iniziata
dopo che Carlo II d’Asburgo morì senza eredi, essa si combatte tra
Spagna e Francia contro Austria, Olanda, Gran Bretagna, Savoia
e Brandeburgo.
La seconda guerra che si combatté fu la guerra di secessione
polacca (1733-1738) iniziata dopo Augusto II di Sassonia morì
senza eredi nel 1733, essa si combatté tra Austria e Russia contro
Francia, Spagna e Savoia.
La terza guerra che si combatté fu la guerra di secessione
austriaca (1740-1748) iniziata dopo che Spagna, Baviera, Prussia
e Francia tentarono di avvantaggiarsi della morte dell’imperatore
Carlo VI d’Asburgo, essi si scontrarono con l’imperatrice Maria
Teresa supportata da Inglesi e Savoia.
La quarta guerra che si combatté fu la guerra dei Sette anni tra
Francia, Russia e Austria e Gran Bretagna e Prussia.
10) Perché la Guerra dei Sette anni fu particolarmente
importante?
La guerra dei Sette anni fu importante perché fu: la prima guerra
che si combatte su più continenti (Europa, Asia e Nord America),
la guerra che portò la Gran Bretagna a confermare il suo dominio
coloniale a livello globale, fu inoltre la guerra che portò a un nuovo
periodo di pace di 30 anni, infatti grazie al cosiddetto equilibrio a
cinque, si fa riferimento alle cinque potenze europee dell’epoca
ovvero G. Bretagna, Francia, Prussia, Russia e Austria.
11) Come si modificarono il ruolo e l’importanza delle potenze
europee dopo la fine delle guerre?

12) Quali erano i fattori di debolezza economica dell’Italia e quali


invece permisero la ripresa nel Settecento?
Uno dei principali fattori che indebolì l’economia italiana fu di
sicuro lo spostamento dell’asse commerciale verso l’Atlantico e i
porti del Nord Europa, soprattutto nelle zone inglesi e olandesi
dove la borghesia non si era avviata verso la ruralizzazione come
la borghesia italia e dove le istituzioni avevano abbandonato la
loro natura feudale, la ruralizzazione della borghesia e l’estensione
di istituzioni feudali fu incoraggiato dal dominio spagnolo
dell’epoca sulla penisola italiana.
Fattore di ripresa fu invece l’aumento demografico a cui
l’agricoltura italiana seppe rispondere bene a supportare, un
aumento dei prezzi dovuto alla crescente domanda avviò in alcune
zone italiane un processo di trasformazione economica.
13) Quale potenza europea dominava il quadro politico italiano?
L’Italia all'epoca era divisa in tre blocchi: i domini sabaudi che si
estendevano al Piemonte, a Nizza, alla Savoia e alla Sicilia (nel
1720 venne scambiata per la Sardegna con l’Austria), l’Austria che
dominava su buona parte degli ex-domini spagnoli, nel Meridione
invece vi erano i Borbone che governavano su tutto il tacco dello
Stivale italiana.
14) Che evoluzione ebbe il Regno di Sardegna e quali riforme
introdusse Vittorio Amedeo II?
Per aumentare le entrate fiscali Vittorio Amedeo II riformò
l’amministrazione e l’economia del regno, togliendo privilegi a
nobili e ecclesiastici prima esenti da tasse e imposte così
centralizzando l’apparato fiscale.
Vittorio Amedeo II istituì inoltre un catasto per conoscere
l’estensione delle proprietà e così distribuire più equamente il
carico fiscale, per farsi aiutare in ciò istituì la figura dell’intendente
(su modello francese); eliminò le istituzioni non statali e emanò
corpo unico di codici, valido in tutto il regno.

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