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Unità 1 – le grandi potenze, colonialismo e imperialismo

Gli anni tra fine 800 e il 1914 furono anni di pace, però si tratta di una pace armata.
Inoltre in quel periodo nelle maggiori potenze europee lo Stato stava assumendo una dimensione
sacra, lo si nota ad esempio in Germania dove viene realizzato il monumento di Niederwald.

La Gran Bretagna
L’Inghilterra era culla dello stato liberale e del parlamentarismo, vi erano in quel periodo due
grandi partiti politici, quello dei conservatori (tories) e quello dei liberali (whigs).
Nel 1905 nasce un nuovo partito, il partito del lavoro e con le elezioni del successivo anno i liberali
salgono al potere portando diverse riforme come la giornata di otto ore per i minatori, o altre
sulla pensione.
Inoltre rinnovarono la flotta armata, questo però insieme alle riforme comportava un elevato
dispendio economico, di conseguenza il governo presentò un nuovo piano finanziario che
comportava un inasprimento fiscale andando a colpire piccoli e medi redditi.
Questo comportò un conflitto con la camera dei Comuni risolto con in Parliament Act del 1911,
questo prevedeva che i liberali non avrebbero più potuto mettere in discussione una legge di
bilancio.
Intanto però l’inasprimento fiscale portò ad un rincaro del costo della vita e i salari rimanevano
invariati, di conseguenza vi furono grandi scioperi, e a queste manifestazioni si affiancarono quelle
di gruppi di femministe, le suffragette, che combattevano per l’emancipazione della donna e per il
diritto al voto.
L’impero della Gran Bretagna poi nel 1914 viste le enormi dimensioni, si divise in due grand
gruppi; il primo più sviluppato che tendeva a dividersi in territori indipendenti e il secondo invece
era fortemente dipendete da Londra.

La Francia
La Francia sconfitta dalla Germania si trova a dover cedere a quest’ultima l’Alsazia e la Lorena, la
Germania tendeva quindi ad apparire sempre di più il nemico storico, questo provocò in Francia il
fenomeno del revanscismo, la voglia di rivincita, infatti in Alsazia la statua di Strasburgo insieme
ad altre statue fu ricoperta da un drappo nero in segno di lutto.
Nelle scuole le carte geografiche mostravano le regioni dell’Alstazia e della Lorena confinate da
una doppia linea nera, inoltre la borghesia e i ceti medi chiedevano il rafforzamento dell’esercito.

La Germania
Questa mostrava stabilità e coesione, la politica interna era caratterizzata da una linea di governo
conservatrice e la politica estera era marcato il forse senso di imperialismo espansionistico.
Questo era possibile grazie ad un forte sviluppo economico e da un esercito formidabile, inoltre
erano legate alla Germania dalla Triplice alleanza (1882) Italia e Austria.
Nel paese il liberalismo incontrò forti ostacoli poiché il primato politico apparteneva alla Corona e
non al parlamento, quindi il governo doveva rispondere all’imperatore.
La Germania aveva un forte esercito ma non una grande flotta, per questo in quegli anni provvide
a potenziarla e divenne la seconda al mondo dopo quella inglese.
Si mirava quindi a mettere in discussione il primato inglese.

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L’impero asburgico
Quest’impero che successivamente diventerà l’impero austro-ungarico, comprendeva austriaci,
ungheresi, croati, cechi, slovacchi e gli italiani del Trentino.
In questo periodo però aspiravano all’indipendenza dall’Austria ungheresi cechi e slovacchi e gli
italiani volevano congiungersi con la madrepatria.
Il vecchio imperatore Franco Giuseppe continuava a Vienna a eseguire le sue mansioni con grande
diligenza, dall’alba al tramonto, il suo impero resisteva ancora ma in realtà era un fantasma che si
avvicinava alla decadenza.
Il tutto però era avvolto da un grande splendore culturale, Vienna era il luogo della grande musica
sinfonica, dell’operetta del valzer, di un’architettura e pittura innovative e affascinanti e di una
raffinata letteratura che al tempo stesso celebrava un glorioso passato e un presente di morte.

La crisi anglo-tedesca e l’intesa anglo-francese


Verso la fine dell’800 Gran Bretagna e Francia erano divise da forti contrasti per il controllo
coloniale di regioni dell’Africa, questi raggiungono l’apice nel 1898 in Sudan quando le due nazioni
rischiano di scontrarsi.
Gli inglesi erano quindi isolati, l’intesa con la Germania era impossibile e permaneva l’ostilità con
la Francia.
Nel tempo si inasprivano le tensioni tra Gran Bretagna e Germania e al contempo si iniziarono ad
attenuare i contrasti tra Gran Bretagna e Francia che si trovarono alleate contro il nemico comune.
Le due nazioni si divisero i territori e nel 1904 nacque una lunga intesa conosciuta come Ente
cordiale (o Duplice intesa)

Prima crisi marocchina


Come da accordi con la Gran Bretagna la Francia aveva il controllo del Marocco, l’imperatore
tedesco Guglielmo II dichiarò allora che il suo paese (Germania) avrebbe fatto da garante
dell’indipendenza del Marocco.
In questa situazione la Francia non poteva contare sulla Gran Bretagna poiché priva di un forte
esercito di terra, fu però indetta in Spagna una conferenza internazionale sul destino del Marocco.
Quell’incontro che avrebbe dovuto mostrare la forza della Germania ne mostrò invece
l’isolamento e la fragilità, la Francia invece ebbe l’appoggio di Inghilterra, Russia e Spagna
ottenendo il mandato di organizzare le forze di polizia in Marocco e di controllarne le finanze.

Triplice intesa (inglesi, francesi e russi)


La Gran Bretagna premeva per un’intesa con la Russia e nel 1907 la Duplice intesa diventò Triplice
rafforzando le forze contro la Germania.

Seconda crisi marocchina


Le truppe francesi occuparono alcune città del Marocco, questo portò la Germania a muoversi
nuovamente contro i Francesi nel territorio marocchino, questa dimostrazione di forza però le si
ritorse contro, l’Inghilterra intervenne immediatamente dichiarandosi pronta alla guerra se la
Germania l’avesse provocata.
Si giunge ad un accordo nel 1911, la Germania riconobbe il controllo francese sul Marocco ma la
Francia dovette cedere alla Germania una parte del Congo francese.

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Impero russo e rivoluzione industriale
La Russia fu l’ultimo Stato assoluto in Europa, lì lo zar aveva n mano tutto il potere e governava
mediante i suoi ministri.
Rispetto all’Europa occidentale il paese nel 1870 era molto arretrato, solo negli anni successivi
aumentò il tasso di sviluppo arrivando al 1914, periodo in cui la Russia poteva essere definita
parzialmente industrializzata.
Questo cambiamento fu possibile solo perché la Rivoluzione industriale fu promossa dallo Stato,
il governo inoltre costruì grandi reti ferroviarie favorendo l’afflusso degli europei.
Nel 1914 la Russia era però ancora un paese prevalentemente agricolo, si stava entrando nella
modernità ma al contempo all’interno del paese si sprofondava ancora nel sottosviluppo, forte era
la distanza tra villaggi e città, i nuovi strati operai erano privi di tutele sociali e si sentiva l’ostilità
delle minoranze non russe all’interno dell’impero.

Russia (nascita partiti politici)


Nei primi anni del 900 nacquero alcuni partiti, uno di questi fu accettato dalle autorità, il Partito
costituzionale democratico, di orientamento liberale e supportato da ceti d’affari e delle
professioni.
Gli altri due si possono definire agenzie di propaganda non mirate a far eleggere i propri
rappresentanti a cariche di governo, questo poiché in Russia non vi erano elezioni.

Russia (guerra contro il Giappone)


Russia e Giappone erano in conflitto poiché entrambi interessati ad una regione della Cina e ad
avere un’influenza in Corea, la Russia sicura di una rapida e facile vittoria intervenne, il Giappone
allora mostrò al mondo la propria forza militare distruggendo la flotta russa.
Si svolsero poi altre due battaglie vinte sempre dal Giappone e nel 1905 fu firmata la pace tramite
la mediazione del presidente statunitense Theodore Roosevelt, la Russia avrebbe sgombrato il
territorio Cinese che sarebbe passato sotto controllo giapponese, e anche la Corea passò sotto il
protettorato del Giappone.

Russia (proteste e repressioni)


Tra il 1905 e 1914 numerosi furono gli scioperi e le proteste di operai e contadini contro il potere.
Nel 1905 a San Pietroburgo l’esercito aprì il fuoco su una folla che si recava al Palazzo d’inverno
per chiedere maggiori libertà politiche e provvedimenti per le classi più povere.
Questa carneficina passerà alla storia come la domenica di sangue che fece cambiare opinione
sullo zar Nicola II che non appariva più come amico dei poveri ma autocrate crudele.
La rivolta si estese poi a tutti l’impero e si organizzarono i primi soviet, cioè organismi di
rappresentanza di operai e contadini.

La fine dell’assolutismo turco


L’impero ottomano in piena decadenza fu scosso da un partito diretto da giovani ufficiali decisi a
mettere fine al regime di Abdul-Hamid, questi furono sostenuti dai ceti medi e vennero detti
“Giovani turchi”. Nel 1908 posero fine all’assolutismo aprendo la strada per trasformare il
governo in un regime costituzionale e parlamentare.

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Sviluppo degli Stati Uniti
Nel 1910 la superfice e la popolazione degli Stati Uniti erano aumentati a dismisura, il settore
agricolo era molto sviluppato e anche il comprato industriale era in grande espansione, inoltre la
rete ferroviaria era più ampia di tutte quelle dell’Europa messe assieme.
I motivi di questa crescita erano vari:
 La pace raggiunta dopo la guerra di secessione
 L’aumento della popolazione sia naturale e sia dovuta alla libera immigrazione.
 Risorse naturali quasi illimitate
 Il potenziamento del processo produttivo, importanti infatti erano le catene di montaggio

USA: Roosevelt e Wilson


Con Roosevelt e Wilson si affermò il progressismo, un movimento che chiedeva il controllo sulle
grandi industrie e allo stesso tempo si batteva per il risanamento della vita pubblica corrotta dal
governo dei ricchi.
Andava quindi incontro alla classe media che ambiva ad un maggiore intervento del governo
nell’economia, volevano limitare il potere dei monopoli per mantenere la libera concorrenza tra
le imprese (si trattava di una sorta di capitalismo democratico).
Avvennero poi importanti provvedimenti nella legislazione sociale, cioè la tutela del lavoro dei
minori, indennità in caso di morte, orario di otto ore giornaliere e si rafforzò la campagna per il
voto alle donne (ottenuto nel 1920).
Gli Stati Uniti però in politica estera erano imperialisti, particolarmente con gli altri stati
americani, da una parte c’era la forzata intromissione della finanza di Wall Street in Sud America
e dall’altra parte la diplomazia del “big stick” che non esitava a minacciare l’intervento militare.
Nel 1902 gli Stati Uniti aveva avuto dalla Colombia l’autorizzazione per costruire e gestire una via
d’acqua per unire i due oceani, quando la Colombia ritorna sulla sua decisione di voler gestire il
canale gli Stati Uniti minacciano di rovesciare il governo colombiano, alla fine il canale di Panama
verrà inaugurato e resterà nelle mani degli Stati Uniti.

Sviluppo del Giappone


Il Giappone durante tra la fine dell’Ottocento e il 1914 conobbe la prima industrializzazione, si
sviluppa particolarmente l’industria tessile che impegnava una tecnologia semplice e una forza
lavoro a buon mercato composta da donne e ragazzi.
Il paese riesce poi a raggiungere la piena autosufficienza.

La rivolta dei boxer in Cina


La Cina era uno stato coloniale, egemonizzato da Gran Bretagna, Germania e Francia.
In questa situazione nasce un’organizzazione segreta con lo scopo di cacciare gli europei, i suoi
affiliati vennero chiamati boxer, che nel 1900 occuparono Pechino e assediarono i quartieri abitati
dagli occidentali, l’Europa reagì e schiacciando il movimento

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Unità 1 – Espansione coloniale, esplorazione e studi
L’Europa e gli Stati uniti tra fine 800 e il 1910 ebbero una netta superiorità su ogni altra parte
della terra avendo il 70% del commercio, il restante 30% era delle altre regioni che fornivano
materie prime e prodotti agricoli per l’occidente.

Colonialismo e sottomissione dei popoli deboli


Il colonialismo europeo era basato su un’ideologia razzista, cioè l’uomo bianco era naturale
padrone del mondo, guidato da spirito di conquista e dalla compassione verso altri popoli deboli.
In quegli anni addirittura nei giardini zoologici europei accanto agli animali si esponevano in
recinti uomini e donne di altri continenti, ritenuti simili alle scimmie.
Per l’Europa era scontata la disuguaglianza, l’uomo vive una continua lotta per la sopravvivenza,
questo prevedeva anche il dominio sugli altri popoli, infatti un paese dominante poteva imporre
ad un territorio la propria volontà, poteva depredare la zona di conquista e imporre a questo
territorio la propria civiltà ritenuta superiore.

La conquista dei poli


Ai primi del 900 la terra era a grandi linee conosciuta eccetto pochi luoghi non esplorati per ragioni
di incompatibilità con la vita, tra cui le aree artiche e antartiche.
L’ostacolo più grande per l’esplorazione dei poli era rappresentato dai mezzi di trasporto che non
consentivano di esplorare quelle zone.
Nell’ultimo decennio del 1800 iniziò la corsa per il polo Nord che dopo numerosi tentativi di vari
popoli fu esplorato dagli americani, subito dopo inizia la frenetica corsa al Polo Sud, in questo
territorio il primo a metterci piede fu un norvegese.
Alla fine nessuno stato rivendicò il possesso dei due Poli, tutti furono d’accordo nel ritenere quegli
spazi “di tutti e di nessuno”.

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L’età giolittiana
Giolitti governò l’Italia fino al 1914, seguendo una politica di innovazione e conservazione allo
stesso tempo, la novità principale fu la neutralità verso i conflitti del lavoro, storicamente i
governi si erano sempre schierati da parte dei datori di lavoro.
Il suo governo diede maggiori tutele sui luoghi di lavoro, non ostacolò le organizzazioni che
rappresentavano i lavoratori, impose l’obbligo di istruzione elementare, e nel 1912 concesse il
suffragio universale maschile.
In quel periodo una parte dei cattolici andò ad abbandonare l’ostilità verso lo stato e con il Patto
Gentiloni rientrarono in Italia numerosi sacerdoti e uomini di fede che si mossero nel mondo del
lavoro per tutelare le frange meno protette della società.
Inoltre durante l’età giolittiana venne dato spazio a nuove imprese coloniali, infatti nel 1912 l’Italia
conquista la Libia per non farla cadere sotto il controllo di un’altra potenza europea.

Gli anni del decollo


Sotto Giolitti l’industrializzazione diventò protagonista, molti gruppi di persone infatti si
spostarono dalla campagna alla città.
Fattori decisivi per il decollo furono la ormai completa rete ferroviaria, un sistema di dazi per
proteggere l’industria, un sistema bancario efficiente e i conti pubblici in pareggio.

La grande emigrazione
Nel primo 900 quasi 17 milioni di individui partirono dall’Italia emigrando all’estero per fuggire
dalla miseria, la maggioranza di queste partenze non fu decisiva, inoltre furono molti i morti
durante i tragitti e spesso gli italiani non venivano ben accolti dalle altre popolazioni.

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