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LA RIVOLUZIONE

FRANCESE
1789-1799
Le cause
SOCIALE: in Francia vigeva l’ Ancien Regime (XVI-XVIII), un regime monarchico assoluto che
imponeva la suddivisione della società in tre ordini detti Stati

I STATO: clero, è il gruppo di tutti gli


ecclesiastici.
II STATO: nobiltà, suddivisa in nobiltà
di spada (famiglie di ordine militare-
feudale) e nobiltà di toga (nuovo ceto
costituito da funzionari e magistrati
nobilitati di recente)

III STATO: è l’insieme omogeneo di


tutti i laici non nobili.

Il I e II Stato costituivano solo il 2% della popolazione, possedevano il 40% di tutte le terre e


godevano di vari privilegi, come per esempio essere esenti dalle tasse e la possibilità di ricoprire alte
cariche amministrative. Il III Stato costituiva il 98% della popolazione che non poteva accedere alla
vita politica e doveva pagare le imposte per mantenere le spese dello Stato.
Questo tipo di ripartizione rimarcava una disuguaglianza tra i cittadini che causò delle tensioni.
POLITICA: l’ Ancien Regime prevedeva anche un tipo di governo assolutistico improntato
sull’accentramento del potere e sull’interesse piuttosto che sulla giustizia.
Inoltre un altro fattore che ha permesso lo sviluppo della rivoluzione è il tipo di politica adottata dal re
Luigi XVI che aveva il potere in quel periodo. Nel 1770 sposò Maria Antonietta, figlia di Mariateresa
d’Austria, per porre fine alla rivalità tra la casata degli Asburgo e quella dei Borbone. Fu eletto nel 1774,
alla morte del padre Luigi XV che aveva lasciato la Francia nel caos. Luigi XVI era impacciato e timido e
non possedeva affatto il carattere di un monarca. Era consapevole lui stesso di non essere preparato al
ruolo che avrebbe dovuto svolgere infatti al momento dell’incoronazione si sentiva spaesato e non
capace di governare.

CULTURALE: riguarda la spinta illuministica che invitava a non obbedire passivamente alle
autorità e a contrapporre il criterio di verifica razionale ad ogni decisione del re. Inoltre l’illuminismo
rivendica anche il concetto di uguaglianza e libertà dei cittadini, ideali principali alla base della
rivoluzione.

ECONOMICA: in quel periodo ci fu un incremento demografico che portò la popolazione


francese da 20 a 26 milioni. Inoltre nel 1788 ci fu una grave carestia e si verificò anche un clima
freddo.

Perciò c’erano più bocche da sfamare ma il raccolto scarseggiava. Questo comportò un aumento del
prezzo della farina e il popolo faceva difficoltà a permettersi l’unica fonte di sostentamento che aveva, il
pane.
FINANZIARIA: alla fine del 700 la Francia dovette affrontare una grave crisi finanziaria le cui
principali cause furono:

Spese per il mantenimento dell’esercito.


Spese per le guerre: in particolare la guerra dei Sette anni e l’aiuto che i francesi
hanno dato alle colonie ribelli durante la rivoluzione americana.
Lusso della corte: la stessa regina Maria Antonietta spendeva molto denaro per
rendere la vita di corte più piacevole e meno monotona arrecando diversi debiti
alle casse dello stato.
Aumento dei funzionari pubblici.

Spese del I e II Stato

Inizialmente Luigi decise di aumentare le tasse pagate dai sudditi aggravando la situazione dei cittadini
del III Stato e questo fece scaturire delle rivolte e dei tumulti.
Successivamente decise di provare a risolverla interpellando due economisti:
- Turgot che propone il pagamento delle tasse anche da parte del I e II Stato.
- Necker che propone la riduzione delle spese del mantenimento del I e II Stato.
le fasi
- Fase monarchico-costituzionale 1789-1792
- Fase democratico-repubblicana 1792-1794
- Fase termidoriana 1794-1795
- Fase direttoriale 1795-1799
I fase
I nobili si oppongono alle teorie economiste dei personaggi interpellati dal re e difendono i loro
privilegi. La monarchia fatica ad imporsi.
1788 Luigi decide di convocare gli Stati generali (non venivano convocati dal 1614), un’assemblea
formata dai rappresentanti dei tre ordini a cui spetta il diritto di approvare l’introduzione di nuove
tasse.

I sudditi francesi possono esprimere le loro proteste in molte lettere al sovrano come ad esempio i
«Cahier de doleances» cioè i quaderni delle lamentele. Tutti i ceti vogliono ridurre l’assolutismo e
chiedere nuove assemblee rappresentative.
Il III Stato chiede di più Uguaglianza dei sudditi di fronte di fronte alla legge
Abolizione dei privilegi
Libero accesso a cariche e pubblici uffici
La liberazione da oppressione dei diritti signorili
1789 Gli Stati Generali decidono di riunirsi e reclamano il voto per testa perché in proporzione il
III Stato aveva più rappresentanti, costituendo il 98% della popolazione.

Secondo l’uso medievale il voto è per stato e questo andava a discapito del III Stato in quanto
clero e nobiltà sarebbero stati sempre in maggioranza

Il re si rifiuta di concedere il voto individuale per evitare di favorire troppo il popolo.

17 giugno 1789 I rappresentanti del III Stato, indignati per la decisione del re, si autoconvocano
nell’Assemblea Nazionale e il 20 giugno promettono di rimanere uniti fino a quando il re non
avesse concesso una Costituzione per il Regno di Francia.

Il re riconosce l’assemblea e acconsente a concedere l’uguaglianza fiscale ma mantiene i privilegi.


Presa della Bastiglia
Le notizie provenienti da Versailles creano un grande
disagio sociale a Parigi che sfocia in una lunga serie di
tumulti.

14 luglio 1789 Una folla si reca alla Bastiglia (carcere


reale, simbolo di assolutismo e repressione) con la
speranza di trovarvi delle armi. Il comandante della
prigione cerca di allontanarli proibendo loro l’accesso e
ordina ai soldati di combattere un eventuale attacco.

A quel punto scatta l’assalto alla Bastiglia e il


comandante viene catturato, decapitato e la sua testa
infilata su una lancia in segno di trionfo.

Questo evento è simbolico: rappresenta la protesta del


popolo nei confronti del regine assolutistico e la presa di
potere dei sudditi sul sovrano.
Nel frattempo i disordini sociali si spostano anche nelle campagne dove si espande un clima di
paura dovuto soprattutto alla falsa notizia. Si diffondono varie voci infondate che bande di
briganti al servizio del re stanno per radere al suolo campagne e case dei contadini. I contadini
si ribellano per il terrore e fanno una serie di scorrerie: assaltano castelli e si rifiutano di pagare
le tasse.

Per sedare queste rivolte i rivoluzionari formano un corpo militare della Guardia nazionale
formata da cittadini volontari presi da borghesia e masse popolari e guidata dal marchese
Lafayette. Il loro simbolo è la coccarda rossa, bianca e azzurra, i colori che poi andranno a
costituire la bandiera della Francia.
4 agosto 1789 L’assemblea Nazionale Costituente proclama l’abolizione dei privilegi feudali
per venire incontro alle richieste dei contadini. Questo evento segnerà la fine del regime
feudale e della società dei ceti e la nascita di una società fondata sull’uguaglianza giuridica
dei cittadini di fronte alla legge e sull’uniformità degli apparati dello Stato.

26 agosto 1789 L’assemblea stila la Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino
secondo la quale l’uomo è trasformato da suddito a cittadino e tutto il popolo ha diritto alla
proprietà privata, alla sicurezza, alla libertà di parola, di stampa e di opinione. Inoltre i
cittadini possono intervenire nella formazione delle leggi e nel controllo del governo.

Il re si rifiuta di approvare questi decreti e inoltre convoca a Versailles un reggimento


dell’esercito.
Questo provoca delle reazioni da parte del popolo:
5 ottobre 1789 Un gruppo di donne parigine, soprattutto pescivendole e bottegaie, marciano
su Parigi armate di pistole e forconi per reclamare il pane. Durante il loro tragitto si
aggiunsero a loro 20.000 guardie nazionali e si dirigono verso Versailles per recarsi dal re e
dall’Assemblea nazionale. Giunti lì, convincono il re ad approvare i decreti.
Inoltre i sudditi chiedono al re di trasferirsi a Parigi ma lui è restio nel rispondere quindi la
folla irrompe nel palazzo reale con l’intento di uccidere Maria Antonietta. A questo punto il re
è costretto ad acconsentire e si traferisce a Parigi insieme alla sua servitù nel castello di
Tuileries.
1790 Siccome c’era ancora la crisi finanziaria da risolvere l’Assemblea approva la
Costituzione civile del clero secondo la quale
I beni ecclesiastici vengono dichiarati beni nazionali e messi in vendita per riportare in
pareggio il deficit dello Stato.
Parroci e vescovi sono eletti dalle assemblee elettorali locali

Aveva l’obiettivo di trasformare gli ecclesiastici in funzionari statali, non più dipendenti dal papa.
Inoltre successivamente si impone a tutti gli ecclesiastici l’obbligo di giurare fedeltà alla Costituzione,
altrimenti sarebbero stati sospesi dalle proprie funzioni. Solo il 7% dei preti (detti preti «giurati»)
accetta di giurare mentre il 93% dei preti (detti preti «refrattari») si rifiuta.

Inoltre il re non sentendosi al sicuro a Parigi decide di scappare in Belgio per salvaguardare se stesso
e i propri beni ma anche per cercare aiuti presso le corti straniere contro la Francia rivoluzionaria.
Ma a Varennes viene riconosciuto e ricondotto a Parigi dalla Guardia nazionale.
La monarchia costituzionale
1791 L’assemblea proclama una prima Costituzione:
 Suddivisione del potere in Legislativo: affidato all’assemblea legislativa*
Esecutivo: affidato al re e i suoi ministri
Giudiziario: affidato ai magistrati eletti dal popolo
 La monarchia da assoluta diventa costituzionale.
 Il diritto di voto spetta ai maschi maggiori di 25 anni con una certa condizione economica e sociale.
 Il re possiede diritto di veto.

Le riforme che vengono apportate sono:


• Decentramento
• Vengono aboliti i titoli e i privilegi nobiliari
• Vengono abolite le corporazioni
• Si proibiscono associazioni tra lavoratori o imprenditori
• Si proibiscono gli scioperi
L’assemblea legislativa
L’assemblea legislativa cioè il Parlamento è suddivisa in:

Alla SINISTRA coloro che hanno posizioni repubblicane e democratiche


Alla DESTRA: coloro che hanno posizioni monarchiche e moderate

Tra il 1789 e il 1791 fuori dall’assemblea si formano dei club che sostengono o vanno contro le idee
dell’uno o dell’altro gruppo. Questi club sono:
 I giacobini: costituiscono una corrente democratico-radicale (al capo dei quali c’è Robespierre)
 I girondini: un gruppo più moderato rispetto ai girondini.
 I foglianti: costituiscono la corrente di destra moderata.
 I cordiglieri: costituiscono un club di sinistra estrema e hanno come leader
Jean-Paul Marat il quale ha scritto un giornale intitolato «L’Amico del popolo»
nel quale esprimeva le sue idee politiche radicali e incitava i rivoluzionari alla
lotta e alla violenza.
Georges-Jacques Danton
II fase
1792 La Francia dichiara guerra all’Austria e alla Prussia perché l’assemblea temeva un attacco da
straniero in quanto entrambe avevano manifestato un’ostilità contro la Francia. Per prevenire ogni
attacco e non farsi cogliere alla sprovvista l’assemblea decide di fare il primo passo. I rivoluzionari
avevano anche la speranza che i popoli d’Europa sarebbero insorti contro i loro sovrani oppressori.

Danton è favorevole e incitava il popolo parigino a scontrarsi con i nemici mentre Robespierre è
contrario perché è convinto che la Francia avesse perso e che questa sconfitta avrebbe messo fine al
movimento rivoluzionario.

L’esercito non era pronto al conflitto e le truppe si disperdevano permettendo al nemico di forzare i
confini ed entrare nel suolo francese infatti viene ripetutamente sconfitto. Per rafforzare l’esercito
viene annunciata una leva di volontari che si mobilitano da Marsiglia e marciando cantano La
Marsigliese, futuro inno francese.

Ma Maria Antonietta e il re Luigi sono sospettati di comunicare al nemico i movimenti dell’esercito


francese per via epistolare quindi sono sospettati di tradimento. Nel frattempo Luigi e Maria
Antonietta fanno il doppio gioco perché fingono di appoggiare la rivoluzione.
La caduta della monarchia
I nemici denunciano il tradimento dei sovrani che vengono accusati di tradimento e individuati
come a causa della perdita dell’esercito francese.

Inizia una protesta contro il re capitanata da Maximilien Robespierre il quale propone al suo club
di abbattere la monarchia, di epurare tutte le cariche dai traditori e di eleggere a suffragio universale
una nuova assemblea legislativa.
Lui trova sostegno nei sanculotti («senza coulottes»), artigiani radicali che si rifiutano di indossare i
calzoncini corti perché erano simbolo della nobiltà, dalla quale volevano distinguersi.

10 agosto 1792 I sanculotti e i volontari danno l’assalto al palazzo reale di Tuileres, dove si trova il
re e l’assemblea legislativa. I deputati più moderati vengono cacciati e i giacobini annunciano la
formazione di una Convenzione eletta a suffragio universale maschile che scriverà una nuova
Costituzione. Il re viene imprigionato insieme ai suoi familiari.
A settembre viene eletta la nuova Convenzione dominata dai girondini (sinistra moderata) e dai
giacobini (estrema sinistra).
21 settembre 1792 La Convenzione dichiara decaduta la monarchia e proclama LA REPUBBLICA
«UNA E INDIVISIBILE»
Inizia il processo al re. Se prima Robespierre, un illuminista convinto, era contrario alla pena di
morte ora vota a favore del processo del re.

21 gennaio 1793 Il re viene condannato a morte. Viene decapitato con la ghigliottina, una nuova
macchina di morte inventata da Jospeh-Ignace Guillotin.

I primi anni della repubblica sono resi difficili dal conflitto


con le potenze europee infatti la Francia si trova contro una
coalizione che comprende Austria, Prussia, Gran Bretagna,
Province Unite e Spagna.
Iniziano anche le tensioni tra giacobini e girondini. I
giacobini, capitanati da Robespierre, sfruttano la situazione
caotica nella quale si trova la nazione e appoggiati dai
sanculotti riescono a prendere pieno controllo della
Convenzione espellendo i girondini.
La nuova Convenzione prende delle decisioni:
 Attribuisce poteri straordinari a un gruppo ristretto di uomini che formano il Comitato di salute
pubblica posto a controllo del governo.
 1793 Approva una Costituzione, che però non entrerà mai in vigore che stabilisce:

Suffragio universale maschile (sopra i 25 anni)


Diritto al lavoro
Diritto all’istruzione
Diritto all’assistenza pubblica
Diritto all’insurrezione
Divisione dei beni dei nobili tra i contadini (riforma agraria)

Il nuovo governo non è accolto positivamente infatti scoppiano numerose rivolte antigiacobine
guidate dai girondini. Una delle più aggressive è quella in Vandea dove i contadini si ribellano
perché sentono di non aver tratto profitto dalla Costituzione del 1791.

Scoppia una guerra civile che viene sedata in modo violento e aggressivo, non seguendo i valori
della Rivoluzione tanto ostentati.
Il terrore
Il governo giacobino istituisce il Tribunale rivoluzionario che ha il compito di processare chiunque
fosse accusato di tramare contro la Rivoluzione.
Robespierre prende le redini del potere e dà origine a una dittatura rivoluzionaria che non segue più i
criteri della Costituzione e i valori originari della Rivoluzione. Le misure principali adottate dai
giacobini in questo periodo (1793-1794) noto come «Il Terrore» sono:
o Il Terrore come strumento di governo: in quel periodo era sufficiente un minimo sospetto per far
condannare a morte un cittadino e infatti furono giustiziate all’incirca 35-40.000 persone.
Tra le vittime ci sono Danton, che si era opposto a questo tipo di governo eccessivamente oppressivo e
aveva fondato il movimento politico degli «indulgenti» considerati pericolosi da Robespierre e quindi
condannati a morte insieme al loro leader; la regina Maria Antonietta accusata di tradimento e incesto
con il figlio.
Robespierre voleva fondare una Repubblica della Virtù: il cittadino virtuoso non è colui che obbedisce
passivamente alla legge bensì colui che lotta contro i propri nemici e difende i proprio ideali. Secondo
lui il mezzo per far diventare i cittadini virtuosi è il terrore.
o Il calmiere dei prezzi e dei salari per assecondare le richieste dei sanculotti.
o La coscrizione di massa (la levèe en masse)
o Costituzione di una nuova religione civica: vengono rinominate le strade, distrutte le immagini
sacre e sostituite con forme di devozione verso Marat che era stato assassinato e viene
considerato un martire, chiese distrutte e modificato il calendario.
Gli anni non vengono più contati dalla
nascita di Cristo ma dalla data della
proclamazione della Repubblica
I mesi sono scanditi in decadi quindi
una settimana ha la durata di dieci
giorni
Introduzione del culto della Ragione
e dell’Essere Supremo voluti da
Robespierre.
III fase
Il nuovo esercito riesce a riprendere Dunkerque, assediata dagli inglesi, a cacciare l’esercito
spagnolo e quello sabaudo e a far arretrare gli austriaci.
1794 L’armata francese ottiene una vittoria a Fleurus che determina l’allontanamento dei nemici
dalla Francia.

Intanto la politica del Terrore portata avanti da Robespierre continua e i cittadini non sopportano
più questa situazione. Persino i sanculotti cominciano a opporsi a questo tipo di governo.
27 luglio 1794 Le ostilità verso i giacobini e in particolare contro Robespierre sfociano in un colpo
di stato. Vengono giustiziati Robespierre, Saint-Just, Couthon e altri capi giacobini senza
processo.
La data del 27 luglio 1794 è chiamata 9 Termidoro anno II secondo il nuovo calnedario ed è per
questo che questa fase viene chiamata fase termidoriana.

Questo evento decreterà la fine del governo del Terrore.


IV fase
22 agosto 1795 Viene abolita la Costituzione del 1793 e viene approvata una nuova che prevede la
suddivisione dei tre poteri
in

Legislativo: affidato al Parlamento suddiviso in Consiglio dei cinquecento (deputati) e


Consiglio degli anziani (senatori)
Esecutivo: affidato al Direttorio composto da cinque membri

Giudiziario: affidato alla magistratura

Questa nuova costituzione non viene accolta positivamente infatti scoppiano delle insurrezioni:
A sinistra i sanculotti tentavo due rivolte nel 1795 e una nel 1796, quando viene scoperta una
congiura detta «degli Eguali», organizzata da Francois Noel Babeuf il quale avrebbe voluto rovesciare
il Direttorio e fondare una sorta di società comunista. Viene condannato e giustiziato nel 1797.
A destra le rivolte si manifestano a Vandea nel 1795.
Ottobre 1795 Scoppia un’altra rivolta popolare a Parigi e il Direttorio affida il compito di reprimerla
a Napoleone Bonaparte che dà l’ordine di disperdere la folla di rivoltosi a cannonate.

Il clima dell’esercito francese cambia completamente: nonostante il reclutamento sia comunque


forzato, i soldati si sentono parte di una «nazione in armi», di un esercito che combatte per la libertà
e la patria.
In realtà però l’operazione di conquista tra il 1795 e il 1799 non segue questi ideali di libertà e
fraternità perché viene messo in atto un espansionismo repubblicano e nazional-patriottico.

1796 Il Direttorio decide di organizzare un’offensiva militare a discapito dell’Austria che interessa il
territorio tedesco e la penisola italiana. L’azione militare in Germania fallisce mentre in Italia ha
successo. Affida il compito a Bonaparte chiamato il «generale Vendemmiaio».

Inizia la conquista dell’Italia da parte dei francesi


La conquista dell’Italia
1797 Bonaparte sconfigge l’esercito del Regno di Sardegna e quello austriaco occupando il Ducato di
Milano e la Repubblica di Venezia. Arrivano a Leoben, in Austria, dove vengono firmati i preliminari di
una pace tra Austria e Francia cioè il trattato di Campoformio approvato il 17 ottobre.

Riconosce l’occupazione francese della parte settentrionale della Penisola Italiana in cambio della
cessione della Repubblica di Venezia all’Austria.

Nei due anni seguenti Bonaparte arriverà a conquistare l’intera Penisola con l’eccezione della
Repubblica di Venezia assegnata all’Austria, del Regno di Sardegna occupata dai Savoia e della Sicilia
occupata dai Borbone.
Tutto il resto dell’Italia è diviso in «repubbliche sorelle», le cui istituzioni sono quelle previste dalla
Costituzione francese del 1795.

1798 Il Papa Pio VI viene costretto ad abbandonare Roma e viene portato come prigioniero politico a
Valence, dove morirà.
Il popolo italiano ha due reazioni diverse all’occupazione da parte dei francesi

Gli ecclesiastici sono spaventati da possibili riforme antireligiose e le


classi popolari si ribellano per le durissime condizioni di vita a cui
sono costrette

La borghesia e le classi popolari urbane accolgono positivamente


l’arrivo di Napoleone e del suo esercito soprattutto per le riforme che
mettono in atto e che vanno a loro favore

Vengono pubblicati giornali e pamphlets che danno vita a un acceso


dibattito politico

Le riforme apportate sono:


 Abolizione dei privilegi sociali e giuridici
 Libertà di opinione
 Libertà di discussione
 Libertà di stampa
 L’amministrazione è dettata dalle norme ispirate alla legislazione francese
In particolare due Repubbliche italiane adottarono delle riforme più importanti quali

La Repubblica Cisalpina che abolisce i fedecommessi e le primogeniture, equipara femmine e


maschi nelle successioni ereditarie si introduce il matrimonio civile e riorganizza anche la vita
religiosa I vescovi sono nominati
I vescovi devono prestare giuramento al governo
I vescovi devono accettare gli ordinamenti repubblicani
I parroci sono eletti dalle assemblee cittadine
Vengono soppressi tutti gli ordini e corporazioni religiosi e si incamerano i loro beni

La Repubblica Napoletana emana una legge che abolisce fedecommessi e primogeniture e una che
abolisce i diritti feudali.

I francesi sottopongono i territori della penisola a pesanti contribuzioni finanziarie, a requisizioni e


ad atti di prepotenza e violenza che demoliscono l’idea di Bonaparte come un liberatore della
patria.
La spedizione in Egitto
Dopo aver sconfitto l’Austria l’unica difficoltà della Francia era rappresentata dalla Gran Bretagna e
il Direttorio affida Napoleone il compito di occuparsene.
Napoleone vuole attaccare l’Egitto, parte dell’Impero Ottomano, per garantirsi una posizione
strategica per il controllo del Mediterraneo e delle rotte per l’India in modo da ostacolare le attività
commerciali inglesi.

21 luglio 1798 Nella battaglia delle Piramidi i francesi sconfiggono i turchi e occupano l’Egitto
attaccando con distruzioni e intimidazioni così come faranno anche nella spedizione in Siria.
1° agosto 1798 La flotta britannica, guidata da Horatio Nelson; individua la flotta francese e la
sconfigge. L’esercito francese rimane bloccato in Egitto dove alcuni reparti vengono colpiti dalla
peste.

Nonostante sia stata una grave sconfitta militare, sono state fatte delle scoperte scientifico-
culturali da parte di esperti che Napoleone aveva portato insieme all’esercito.
In particolare nel 1799 è stata rinvenuta la Stele di Rosetta, una pietra con un’iscrizione in egizio
geroglifico e greco antico che rese possibile la prima decifrazione della scrittura geroglifica, compiuta
dall’egittologo Jean-Francois Champollion nel 1822.
Alla fine del 1798 si forma una Seconda coalizione antifrancese costituita da Russia, Austria e
Gran Bretagna.
Un altro problema che i francesi devono fronteggiare sono le rivolte nella Penisola Italiana
dovute alle violenze, alle estorsioni da parte dei francesi, alla politica modernizzante e al desiderio
di difendere delle identità tradizionali come i privilegi e i valori della Chiesa Cattolica.

Marzo 1799 Mentre gli austriaci e i russi attaccano la Pianura padana, in altre parti della
penisola scoppiano delle insurrezioni da parte degli italiani.
I francesi perdono il controllo e le istituzioni repubblicane vengono abbattute in tutta la penisola,
a eccezione di Genova che resterà dominio francese. Nel resto dell’Italia saranno ripristinati gli
antichi sovrani.

I membri del Direttorio credono che l’unico modo per risolvere una situazione politica così
disastrosa sia attuare un colpo di stato che ovviamente affidano a Napoleone.
Il colpo di stato di Bonaparte
Napoleone riceve il comando delle forze armate di Parigi.
1799 (18-19 Brumaio anno VIII) Bonaparte scioglie il Parlamento e si presenta al popolo francese
come il «Salvatore della patria» e dichiara di agire attraverso un programma di rinascita nazionale,
finalizzato alla creazione di un governo forte.

In questo modo Bonaparte si svincola dal Direttorio e si identifica come «Primo console», figura
nella quale è concentrato tutto il potere esecutivo e ruolo che gli viene attribuito con la nuova
Costituzione del 1799.

Si conclude così la Rivoluzione e comincia il Consolato di Napoleone che riporterà in vita una
struttura politica che concentra il potere nelle mani di un uomo solo al comando.
Le conseguenze
SOCIALI: con l’abolizione dell’Ancient Regime si introducono dei nuovi valori sociali
Riconoscimento dei diritti fondamentali dell’uomo
Principio di uguaglianza

Principio di libertà e di pari opportunità

RELIGIOSE: si cominciano a disperdere i valori della Chiesa e si va incontro a una laicizzazione.

CULTURALI: dopo la rivoluzione francese vediamo tramontare i valori dell’illuminismo legati alla
ragione e si sviluppa un nuovo rapporto tra l’uomo e la realtà che sarà rappresentato nel filone del
romanticismo.

POLITICHE: dalla suddivisione dell’assemblea legislativa francese nasce la distinzione tra destra e
sinistra nel lessico politico. Inoltre a partire dalla fine della rivoluzione francese cominciano a svilupparsi
le correnti politiche dell’800 quali liberalismo, democrazia e comunismo i quali ideali possono essere

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