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Il TERZO STATO era escluso dal potere politico e doveva pagare tutte le
tasse. Contadini e borghesi rivendicavano diritti di eguaglianza, cioè
volevano che anche il primo e secondo stato pagassero le tasse.
Al vertice della società francese vi era il RE che aveva nelle sue mani tutto
il potere ed era il padrone assoluto della Francia.
L’autorità del re era fondata sul diritto divino che gli consentiva di
esercitare un potere assoluto sull’intera popolazione suddivisa in classi.
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LUIGI XVI E LA PESANTE SITUAZIONE FINANZIARIA DELLA FRANCIA
Nel 1775, la Francia, guidata dal re Luigi XVI, si trovò di fronte ad una
grave crisi finanziaria.
Lo Stato era fortemente indebitato per le spese che aveva sostenuto per
finanziare la guerra delle 13 colonie americane contro l’Inghilterra.
La scarsità di grano fece aumentare il prezzo del pane del 50%, riducendo
alla fame la popolazione francese. Diversi tumulti popolari scoppiarono a
Parigi, Grenoble, Tolosa e in altre città francesi.
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IL TERZO STATO SI DICHIARA ASSEMBLEA NAZIONALE: IL
GIURAMENTO DELLA PALLACORDA
Infine giurò che non si sarebbe sciolta prima di aver dato una Costituzione
alla Francia.
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Una folla armata (circa un migliaio di persone) composta prevalentemente
da piccoli bottegai, artigiani e salariati, insorse e occupò la fortezza della
BASTIGLIA, uno dei simboli dell’assolutismo del re.