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Rivoluzione francese
Le cause:
- Crisi economica già dopo Luigi XIV (accentuata dalla guerra dei 7 anni e dall’ulteriore
partecipazione alla rivoluzione americana e dall’ottenimento di nessun territori).
Soprattutto crisi economica nel campo agricolo, insieme a una carestia dovuta al
meteo aumentano i prezzi del pane. La crisi economica sarà la causa prossima dello
scoppio della rivoluzione.
- Causa culturale: Cultura illuminista contro l’antico regime, rivoluzione scientifica e
rinascimento.
La rivoluzione francese la prof la divide in due fasi 89/90 = affermazione della dichiarazione
Poi c’è da 90 in avanti la fase degenerativa, dove arriva il terrore.
La rivoluzione francese sarà seguita dall’età napoleonica, Napoleone era figlio della
rivoluzione.
Nei primi dell’800 si ha il periodo della restaurazione, dove i sovrani tenteranno di tornare
all'antico regime, in un primo momento sembra avere successo, ma subito dopo ci saranno i
primi moti insurrezionali spinti dalla rivoluzione francese e dell’era napoleonica.
Tutto l’800 sarà caratterizzato da moti per impedire la restaurazione.
Il 98% dei francesi apparteneva al terzo stato, gruppo molto vario. Borghesi ricchi, media
borghesia, piccola borghesia, i contadini con terre, i più poveri che non sapevano come
sfamare la famiglia, tutti i diseredati dalla società. Il 2% era clero e nobiltà.
La crisi si diffonde anche nel settore dell'industria, la rivoluzione industriale era arrivata in
Francia, soprattutto nel settore settile, che è però in grave difficoltà a causa della crisi del
settore primario. È una conseguenza, il settore tessile dipende dal primario, che era in crisi
per la crisi agricola. Risultato: licenziamento operai, disoccupazione.
Il Re a questo punto chiede agli altri due ordini di entrare a far parte dell'assemblea in modo
da ammorbidire la costituzione che ancora doveva essere scritta. Solo il terzo stato avrebbe
potuto essere una minaccia per la stessa monarchia.
Si crea quindi l'assemblea nazionale costituente con tutti e tre gli ordini che oltre a
scrivere la costituzione acquisisce il potere legislativo.
L'assemblea inizia i suoi lavori, a favore di una costituzione si schierano anche alcuni
rappresentanti del clero e della nobiltà. Un esempio è il Marchese Lafayette. Lui è uno di
quelli che aveva partecipato alla rivoluzione americana, alla stesura della dichiarazione
d'indipendenza, ha respirato il clima di liberalismo e quindi supporta gli ideali di liberté,
égalité et fraternité.
14 luglio 1789
A Versailles c'è l'assemblea che lavora, in tutta la Francia e in particolare a Parigi c'è un
clima di sospetto nei confronti del sovrano e dei nobili. Si inizia a pensare che il sovrano
aiutato dalla moglie Maria Antonietta d'Austria stia tramando di bloccare i lavori
dell'assemblea per scioglierla e tornare al potere assoluto con l'aiuto dell'Austria.
Allo stesso tempo lui teme che il popolo possa insorgere e stupidamente manda uomini
dell'esercito a presidiare Parigi. Questo gesto è visto come una minaccia dal popolo che sta
morendo anche di fame. Il popolo, donne comprese, prende tutte le armi che riesce a
recuperare e attacca la Bastiglia. La Bastiglia era una prigione politica dove erano stati
rinchiusi gli oppositori all'assolutismo, essa era un po' il simbolo dell'assolutismo.
Liberano tutti i prigionieri e scoppia la rivoluzione francese.
Scoppiano altre rivolte in altre città a favore di questa riforma istituzionale, nelle campagne
non si capisce bene cosa stia accadendo nelle città. Si diffonde la grande paura, arrivano
delle notizie non chiare, che i contadini non comprendono fino in fondo anche per l'ignoranza
diffusa. Temono che ci possano essere delle vendette da parte dei nobili.
NAPOLEONE
Napoleone è figlio della rivoluzione francese. Durante la rivoluzione inizia a spiccare come
generale.
Il governo del direttorio ha potere esecutivo, siamo dopo la fase del terrore. Robespierre
viene ucciso.
Con la costituzione dell'anno terzo (1795) venne reintrodotto il diritto di voto in base al
censo, al guadagno, cioè il suffragio censitario.
Il direttorio, che sarebbe il governo, è formato da cinque membri che venivano ciclicamente
sostituiti per evitare la concentrazione del potere. Le minacce che arrivano sono tante sia
dalla estrema destra che dall'estrema sinistra.
Per distogliere l'opinione pubblica dai problemi interni e per riconquistare prestigio il
direttorio si concentra sulla politica estera e attacca l'Austria su due fronti:
- la Renania
- sul confine con l'Italia.
La campagna d'Italia viene affidata al comando di Napoleone. Lui fonda le due repubbliche
sorelle, tra cui la Repubblica Cisalpina. A capo di ogni Repubblica vengono posti parenti di
Napoleone.
Napoleone viene accolto con grande entusiasmo perché è visto come il liberatore dagli
italiani, è un rivoluzionario francese che arriva a liberarli. In realtà poi si rivela un tiranno.
1797: viene firmato il Trattato di Campoformio con l'Austria con il quale i territori di Venezia
vengono ceduti all’impero austriaco e si arriva alla fine della campagna d’Italia.
Nel 1797 viene raggiunta la stabilità politica ma il direttorio non è riuscito a riacquistare
prestigio. Affida quindi il potere ad un triumvirato, tre uomini che hanno come compito
quello di imporre leggi speciali, come ad esempio leggi contro qualsiasi forma di opposizione
politica e per limitare la libertà di stampa.
Nel 1798 si tenta una nuova esperienza militare in politica estera. La Francia tenta di
conquistare l'Egitto, zona in cui era presente la Gran Bretagna. Napoleone voleva
danneggiare i commerci della Gran Bretagna perché non riusciva a conquistarla. La flotta di
Napoleone viene distrutta da quella inglese e l'Inghilterra organizza una coalizione con altre
potenze europee contro Napoleone. (Inghilterra, Turchia, Regno di Napoli, Austria, Russia)
l'Inghilterra sta minacciando di attaccare via mare la Francia. Il direttorio vista questa
minaccia e il fallimento in Egitto è ancora più indebolito e decide di attuare un'azione in
senso autoritario. Il direttorio viene sostituito da tre consoli, il cui il più importante e potente
è Napoleone. Lui ha praticamente in mano tutto il potere. Lui è a capo perché si è distinto in
tutte le campagne precedenti, è visto dal popolo come un uomo politico forte, tutto il potere è
quindi nelle sue mani.
I principi di legalità, uguaglianza della prima fase della rivoluzione francese sono già caduti,
Napoleone cerca di contrastare le forze più democratiche, lui non è un uomo democratico,
ma lui osteggia anche i tentativi di tornare all'antico regime. Sta un po' nel mezzo, ha una
posizione intermedia tra la democrazia e l'antico regime.
L'età napoleonica
Cerca in tutti i modi di ottenere il consenso popolare, vuole prestigio. Lo fa attraverso uno
strumento politico che verrà utilizzato molto nell'800, anche per l'unificazione italiana, il
plebiscito, una consultazione popolare. Lui chiederà al popolo a lui sottomesso di
esprimersi su una determinata questione. Lo farà per avere sempre chiara l'idea del popolo
su di lui.
La Francia viene riorganizzata, sia dal punto di vista istituzionale che delle leggi.
- Consolidamento del legame tra Napoleone e la borghesia. Lui è convinto che l'alta
borghesia sia importante nella società e quindi vuole avere con loro un rapporto e un
controllo su di loro. Loro cercano di interferire nelle sue decisioni, di consigliarlo. Lui un po' li
ascolta ma poi fa di testa sua.
- Nomina dei giudici. I giudici vengono nominati dal governo, cioè da lui stesso
- Riforma del sistema scolastico. Viene data tantissima attenzione al sistema scolastico in
generale, ma in particolare ai livelli più alti, come i licei e le università. Questo perché in
questi gradi più alti si formano i futuri burocrati e funzionari dello stato con cui dovrà
lavorare. Viene fondata l'école polytechnique, destinata proprio alla formazione di queste
categorie. Sostiene proprio queste scuole a livello economico.
Lo stato inizia a diventare sociale, a fornire l'assistenza sanitaria, inizia l'idea di stato sociale
= welfare state, uno stato in cui lo stato interviene per garantire l’assistenza e il benessere
ai cittadini. Napoleone ha quindi lasciato molte tracce fino ad oggi
La religione cattolica non viene riconosciuta come religione di stato ma viene riconosciuta
come la più diffusa. Lo stato quindi è laico ( contrario stato confessionale).
Questo accordo si risolve ovviamente a vantaggio di Napoleone.
- Il codice civile/penale napoleonico, una traccia indelebile fino al giorno d'oggi anche
nella costituzione Italiana. È un insieme di leggi che si interessano dei rapporti sociali, delle
istituzioni sociali, dei diritti sociali.
1804: esso entra in vigore: proprietà privata è sacra, riprende l'articolo 17 della
dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino. Art 42 costituzione italiana
- Il matrimonio è ritenuto fondamentale per garantire vita, successo, potere allo stato. Dalla
piccola patria ( famiglia) deriva il rispetto, la forza, il potere della grande patria. Famiglia
necessaria per garantire l'unità statale. Anche il fascismo porrà molta importanza sulla
famiglia. Il matrimonio di cui parla Napoleone è il matrimonio laico, non quello religioso.
Invece nel fascismo sarà quello religioso.
Fine riforme
Napoleone attua tutte queste riforme, utilizza spesso e volentieri il plebiscito per monitorare
l'opinione pubblica su di lui. Nel 1802 si fa proclamare console a vita con anche il diritto
di nominare il suo successore, crea una vera e propria dinastia ereditaria. Nel 1804 arriva
una nuova costituzione con la quale si proclama imperatore dei francesi (quadro).
Lui riesce a occupare quasi tutta Europa meno che la Gran Bretagna che resiste. Si
concentra quindi per ora su altri territori. Conquista l'intera penisola italiana con la vittoria di
Marengo, con la quale scaccia gli spagnoli. Nel 1805 si fa incoronare Re d'Italia. Pone i suoi
parenti sui vari regni di Italia.
Tra il 1810 e il 1812 l'impero ha raggiunto la massima estensione ma sta anche iniziando a
decadere.
Il blocco continentale sta causando seri problemi per tutti. La Russia decide di uscire da
questo blocco quindi Napoleone organizza la spedizione di Russia dove sarà sconfitto.
(Anche l'esercito tedesco perderà contro la Russia).
Napoleone voleva una guerra lampo di movimento, ha la stessa intenzione per la Russia,
ma data l'estensione della Russia lui non riesce ad arrivare a Mosca prima dell'arrivo
dell'inverno. Moltissimi uomini dell'esercito muoiono per il freddo e quindi lui si deve liberare.
La ritirata dalla campagna di Russia segna l'inizio della fine del suo impero.
Nel 1813 viene organizzata l'ennesima coalizione tra potenze europee contro Napoleone
(Inghilterra, Russia, Svezia, Prussia, Austria)
Si ritira sull'isola d'Elba ma non si arrende. Riorganizza l'esercito e ritorna per un breve
periodo di tempo al potere ( i famosi 100 giorni).
Contemporaneamente a novembre del 1814 si avviano i lavori del congresso di Vienna che
dà inizio all'età della restaurazione. Si devono ridefinire tutti i confini europei dopo la fine
dell'impero e si vuole restaurare l'antico regime, si vogliono riportare i Vecchi sovrani sui
troni. All'inizio sembra che la restaurazione riesca, ma poi iniziano subito le prime rivoluzioni
perché gli anni precedenti hanno lasciato un segno.
Napoleone nel 1815 viene sconfitto definitivamente con la battaglia di Waterloo, si ritira
a Sant'Elena e muore il 5 maggio 1821.
Dai primi moti degli anni 20 si fa iniziare il risorgimento italiano. Periodo importantissimo per
l'Italia che inizia con questi moti e che termina con il 1861 per alcuni e con la prima guerra
mondiale per altri.
- Europa centrale.
Viene confermato il crollo del sacro romano impero che già era crollato nel 1806 quando
Napoleone conquista la Prussia. Hegel si innamora della sua figura storica.
Gli Stati tedeschi che gli appartenevano diventano parte di una confederazione germanica
presieduta dall'imperatore d'Austria. (Europa centrale)
- In Europa del Nord tra le potenze vincitrici. Russia Prussia Austria e Inghilterra. La Russia
ottiene territori in Finlandia e in Polonia, che già era stata tripartita, poi però con Napoleone
tutto era stato rimescolato ed ora entra a far parte per la maggior parte della Russia. La
Russia si avvicina sempre di più al cuore dell'Europa.
- La Prussia si rafforza sempre di più, si espande sempre di più ad ovest, soprattutto intorno
al fiume Reno dove ottiene nuovi territori.
- La grande vincitrice di questa fase della storia è l'Austria di Metternich. Lui decide un po'
tutto quello che stiamo dicendo. Questo grande ministro che è il protagonista del nuovo
equilibrio europeo. l'Austria ottiene il riconoscimento di tutti i suoi domini nella penisola
italiana dalle altre potenze internazionali. (Esempio ora la Crimea non è riconosciuta dominio
Russo dalle altre potenze)
- Il Belgio, Lussemburgo e Olanda vengono riuniti nel regno dei Paesi Bassi.
- Nella penisola iberica ( Spagna, Portogallo) non ci sono grandi cambiamenti, ottengono
l'indipendenza dopo essere stati conquistati da Napoleone
- Nel Balcani anche non ci sono grandi cambiamenti, ci sono ancora gli ottomani
- La Gran Bretagna
Essa non ha nessuna pretesa a livello territoriale in Europa, vuole solo mantenere la sua
potenza commerciale, l'unico suo interesse è quindi ottenere una pace duratura per far si
che ci sia libero commercio nei mari (dopo blocco continentale). Proprio per questo essa
propone il principio di equilibrio. Vuole che tutte le questioni vengano affrontate a livello
diplomatico senza guerre, a tavolino mettendosi d'accordo.
ITALIA
Si ristabilisce la situazione che c'era dopo le guerre del '700, dopo la pace di Aquisgrana.
L'Austria ottiene in modo ufficiale tutti i territori. Essi controllano in modo diretto il lombardo
veneto, indirettamente però cercano di intervenire negli affari di tutti gli altri stati italiani.
L'unico stato che riesce a mantenere tutta la sua autonomia è il regno di Sardegna, che
ottiene anche nuovi territori come la Liguria.
Al sud per il principio di legittimità al sud tornano i Borboni, cambia il nome da Regno di
Napoli a Regno delle due Sicilie, per restituire prestigio ai siciliani legati dalla loro cultura,
non avevano preso bene lo spostamento della capitale da Palermo a Napoli (vespri siciliani),
quindi prende questo nome per dare importanza sia alla parte insulare che a quella
continentale del Regno.
Poco dopo si aggiunge anche l’Inghilterra e quindi diventa una quadruplice alleanza.
Nasce l'espressione concerto europeo. Significa dialogo, si cerca di risolvere i vari contrasti
in maniera pacifica e diplomatica tramite il dialogo tra gli Stati.
Arrivano subito dalla borghesia. Dopo le innovazioni a livello civile durante l'epoca
Napoleonica, dopo la dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, dopo l'illuminismo,
dopo la rivoluzione francese e americana.
Tutte queste cose hanno lasciati un segno e quindi subito c'è una reazione alla
restaurazione. Nascono associazioni, giornali, club contro di essa. Tutte le voci sono contro
la restaurazione e c'è la proliferazione delle sette segrete. La Massoneria si diffonde
tantissimo ma ce ne sono anche altre. Durante il risorgimento la carboneria prolifera in Italia
e sarà responsabile dell'organizzazione dei moti che devono scoppiare in modo improvviso
senza che il nemico sappia niente. Anche la carboneria si ispira alla Massoneria, che è la
prima in ordine temporale.
Nazione: il termine nazione viene usato tantissimo dai borghesi, si diffonde questa idea. Già
la Spagna, la Francia, l'Inghilterra erano nazioni da secoli.
Cos'è una nazione? È una collettività, una comunità che condivide cultura, leggi, storia,
tradizioni, lingua, simboli (inno, stemma, bandiera) che abita in un territorio con dei confini
ben precisi.
In Italia la storia non è uguale al nord e sud, la storia è uguale dal 1861 in poi, ma prima no.
Sovranità: il popolo che vive in uno stesso territorio e che condivide tutti ciò che abbiamo
detto prima è anche sovrano di quel territorio. Gradualmente quindi nel corso dell' '800 si
afferma anche il concetto di sovranità popolare. Chiaro richiamo al pensiero di Rousseau.
Nazionalismo: dal termine Nazione arriva anche questo termine nelle discussioni. A inizio
800 esso è un movimento politico, sociale e culturale che tende a difendere la propria patria
dallo straniero, dall'invasore. In Italia e anche in Germania si diffonde questo concetto.
Quindi in questo periodo i nazionalisti sono quelli che vogliono liberare la loro patria
dall'invasore, per ottenere la libertà, è quello a cui si ispirano i moti rivoluzionari. Si ispira ai
principi della dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino.
Nel corso dell' 800 purtroppo questo termine assume un significato negativo, qui questo
termine si colora di tinte razziste, diventa un movimento politico di estrema destra,
conservatori, che portano all'esaltazione della propria patria a danno delle altre, l'esaltazione
della propria patria volendo controllare le altre, portandosi al di sopra di tutti a loro danno.
Ciò alimenterà poi l'imperialismo sfrenato di fine 800 in cui tutte le nazioni vorranno far
vedere la loro forza conquistando nuovi territori.
Patria: da pater = padre. La patria è la terra di origine che va difesa, la terra che mi dà la
vita.
Patrioti: quelli che fanno le rivoluzioni nella prima metà dell' 800 e che vorranno difendere la
patria dall'invasore.
Uguaglianza, libertà, fratellanza: termini derivati dalla rivoluzione francese e che sono
professati dai rivoluzionari dell' 800
Non ci sono ancora i partiti, ma ci sono i club, i partiti nascono a fine 1800. I club della
rivoluzione francese erano ad esempio i foglianti, i giacobini, i montagnardi, i girondini.
Liberali: Alle loro spalle c'è tutto ciò: Locke. Si ispirano alla storia inglese, al 600 inglese. Il
padre del liberismo teorico è Locke, concretamente si realizza nella rivoluzione francese e
tutti i documenti precedenti per i diritti.
Vogliono uno stato liberale che prevede una costituzione, la divisione dei poteri, la difesa
delle libertà fondamentali (stampa, pensiero) libero scambio economico, liberalismo, un
suffragio censitario basato sulla ricchezza, non un suffragio universale ancora. Quindi c'è un
principio di eguaglianza formale, che rispetto ad oggi è un limite ma al tempo erano già un
passo avanti. Non c'era intervento da parte dello stato per garantire l'uguaglianza.
Democratici: anche loro abbracciano una buona parte del progetto dei liberali. Anche loro
vogliono la difesa delle libertà fondamentali, le stesse degli altri.
A livello di progetto di stato è importante che il potere sia nelle mani del popolo. Concetto di
sovranità popolare (Rousseau), non diretta ma indiretta rappresentativa per motivi pratici.
Qui c'è un principio di uguaglianza sostanziale, non basta dichiarare che tutti sono uguali,
bisogna anche fare in modo che nella sostanza sia così. Perché tutti possano godere di
questi diritti lo stato deve intervenire nelle situazioni di debolezza. Se qualcuno non può
permettersi le cure o l'istruzione, lo stato deve intervenire e aiutarli.
C'è un suffragio universale, non quello censitario.
Loro rivendicano anche l'istruzione per tutti, siamo un passo più avanti dei liberali nella
difesa dei diritti.
A metà 800 arrivano i socialisti, nel 1848 viene pubblicato il manifesto del partito comunista
di Marx e di Engels.
I socialisti avevano iniziato a muoversi già prima del manifesto. Dopo il manifesto c'è una
spaccatura all'interno del movimento socialista che porterà alla nascita del movimento
comunista
Differenza:
- Socialisti: strada delle riforme, non vogliono la rivoluzione, accettano dei compromessi con
i governi.
- Comunisti: sono i gruppi più estremisti del socialismo, non vogliono le riforme, non
accettano compromessi con i governi, vogliono la rivoluzione per affermare l'emancipazione
del proletariato e far crollare il capitalismo. Si ispirano proprio a Marx.
Socialisti: si pongono la questione sociale che gli altri due non si erano ancora posti.
Questa questione è la condizione disagiata, triste, alienante dei lavoratori sia nelle fabbriche
che nei quartieri popolari che non rispetta nessuna forma di diritto.
Volgono eliminare qualsiasi differenza tra capitalisti e proletariato, vogliono una distribuzione
equa della ricchezza e dei beni tra ricchi e poveri, c'è la critica alla proprietà privata, vogliono
una società giusta. Tutti partono da qua, alcuni per realizzare tutto ciò accettano delle
riforme, altri vorranno raggiungerlo con la rivoluzione e si chiameranno comunisti seguendo
le idee di Marx.
Le società segrete
Sempre in questa fase bisogna parlare delle società segrete, protagoniste non solo della
restaurazione ma anche di tutti i moti che verranno dopo. Esse rappresentano l'opposizione,
il dissenso politico che non poteva essere dimostrato in pubblico perché i sovrani tornati ai
loro troni non lo avrebbero permesso.
Tutte quelle che nascono sono ispirate più a meno a quella originaria: la massoneria.
Si moltiplicano in questo periodo.
In Italia si diffonde la carboneria, obbiettivo era una costituzione liberale, non democratica
perché sembrava troppo lontana, ma almeno liberale per le libertà fondamentali.
I comuneros in Spagna, gli Adelfi e Filadelfi in Francia e Italia del Nord, loro guardavano
lontano e chiedevano una costituzione democratica.
L'obiettivo di tutte queste società era organizzare delle insurrezioni, rivoluzione che
mettessero fine alla restaurazione e che dessero il via alla democrazia, volevano costringere
i sovrani a concedere una costituzione.
Non miravano a scacciare i sovrani ma a costruire monarchie democratiche, non avevano
ancora l'idea della repubblica, ma volevano una monarchia democratica liberale.
Queste società hanno il merito di aver tenuto vivi i principi delle rivoluzione industriale, della
dichiarazione universale dei diritti dell'uomo e del cittadino, di mantenere acceso il dibattito
in Europa.
Limiti:
- Troppo segrete. L'eccessiva segretezza non permetteva che tutti i membri fossero a
conoscenza dei piani delle rivoluzioni, quindi c'erano partecipazioni limitate, non c'era
abbastanza comunicazione al loro interno.
- Inoltre i membri non si conoscevano tra di loro, non si conoscevano i programmi, i piani,
e neanche i propri compagni di battaglia
- Gli iscritti erano i militari, gli studenti, gli intellettuali, ma non c'era partecipazione del
popolo. Il popolo non era consapevole dei propri diritti, erano analfabeti, non erano
consapevoli di ciò per cui potevano combattere. Soprattutto nei moti degli anni 20' si nota
proprio questa mancanza, non si ottiene niente di concreto in Italia con i moti degli anni 20'.
Questi primi moti però sono comunque importanti perché mantengono vivi i principi della
rivoluzione francese, e inoltre fanno capire l'importanza del coinvolgimento della
popolazione. All'inizio ci saranno dei fraintendimenti, la popolazione non capirà, ma da metà
'800 anche i popoli gradualmente inizieranno a diventare consapevoli del loro ruolo.
Il lombardo veneto viene assegnato agli Austriaci in modo ufficiale con il congresso di
Vienna. Proprio questa zona è quella in cui maggiormente ci sono società segrete, è qui che
c'è la maggiore esigenza di scacciare lo straniero. L'obiettivo è quello di liberare la zona dal
dominio austriaco.
Gli intellettuali lombardi creano molte società, tra cui la carboneria, e poi un altra forma di
opposizione, un giornale, una rivista, il conciliatore, dal settembre 1818. Mira a creare
un'opinione pubblica liberale tra il popolo, essa viene chiusa nel 1819 dagli austriaci.