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I moti del 30- 31

In Francia la monarchia costituzionale istaurata da Luigi XVIII nel 1815 vacillava sotto gli assalti dei
piu accesi sostenitori dell’assolutismo: i cosiddetti ultras guidati dal conte di Artois, fratello del re.
Quando nel 1824 salì sul trono di Francia con il nome di Carlo X, il suo sovrano inaugurò una
politica apertamente reazionaria, contro cui si schieravano tutti i nemici della restaurazione:
liberali, repubblicani e socialisti. Per realizzare il passaggio alla monarchia assoluta nel luglio del
1830 Carlo X non esitò organizzare un colpo di Stato con cui sospese la libertà costituzionali: abolì
la libertà di stampa, sciolse la camera dei deputati, modificò la legge elettorale a vantaggio dei
grandi proprietari terrieri che lo sostenevano e infine indisse nuove elezioni.
Il popolo di Parigi rispose alle quattro ordinanze di Carlo X scendendo nelle strade: dopo tre giorni
di scontri sulle barricate 27 e 29 luglio il sovrano e i suoi più stretti collaboratori furono costretti
alla fuga. Quelle giornate rivoluzionarie sono ricordate nella storia di Francia come le tre gloriose.
Sebbene la vittoria fosse dovuta in gran parte le forze repubblicane e socialiste, a decidere le sorti
della Francia furono libelali moderati, che volevano la monarchia costituzionale.
La scelta del nuovo sovrano cade dunque solo di Filippo, duca di ORL e Hans, gradito dall’alta
borghesia perché di idee politiche moderate favorevoli al libero scambio in economia. Luigi Filippo
assume il titolo di re dei francesi per sottolineare che a conferirgli il potere non era stato Dio ma la
nazione. Sempre in nome del popolo il re Promulgo una nuova costituzione. Infine sostituì la
bandiera borbonica con quella tricolore della rivoluzione e di Napoleone. Il nuovo sovrano accese
anche le speranze di tutti i liberali di Europa proclamando il principio di non intervento, cioè
opponendosi alla pratica della Santa alleanza di soffocare con le armi le rivoluzioni liberali.
I moti in Belgio e in Polonia.
Il successo dei moti parigini favorì il diffondersi dell’insurrezione in tutta Europa.i primi a ribellardi
furono i patrioti belgi che volevano sottrarre il proprio paese al dominio autoritario dell’Olanda,
imposto nel congresso di Vienna.
La rivolta scoppiò nella capitale di Bruxelles esistete a tutte le città belghe, che riuscirono a
cacciare le truppe olandesi e a programmare l’indipendenza. il governo provvisorio si diede poi
una costituzione molto più liberale di quella francese. Nel 1831 le grandi potenze europee
riconobbero l’indipendenza del Belgio, ne sancirono la neutralità perenne e posero sul trono
Leopoldo I di Sassonia- Coburgo.
L’ondata liberale si estese anche alla confederazione svizzera e a quella tedesca. I cantoni svizzeri
più progrediti Ginevra Basilea e Zurigo impose in modo duraturo nuove costituzioni del carattere
democratico. Nei territori tedeschi molti sovrani, sotto la pressione della popolazione in sorte,
furono costretti a concedere la costituzione, ma la Prussia e l’Austria intervennero per reprimere
con rapidità e durezza il movimento liberale.
Nel febbraio del 1331 incoraggiati dal successo dei belgi anche i patrioti dell’Italia centro
settentrionale passarono all’azione. I moti scoppiavano nel ducato di Modena e nel ducato di
Parma sotto la guida del carbonaro Ciro Menotti con l’appoggio di Francesco IV .
Francesco IV torna sui suoi passi e fa arrestate Menotti e i capi della congiura. 🡪
Il 5 febbraio l’insurrezione scoppia ugualmente: Bologna, Ferrara, Legazioni pontificie e Parma.
Due elementi di novità:
Coinvolgimento dei ceti borghesi e di fasce della popolazione
Tentativo di coordinare le singole insurrezioni cittadine
I moti del 1830 il 1831 non coinvolse la Gran Bretagna, ma indussero la sua classe dirigente ad
abbandonare la politica conservatrice che l’aveva guidata durante la restaurazione. Nel 1830 il
nuovo re Guglielmo Quarto favorì la nascita di un governo di coalizione tra gli Whigs è una parte
dei tories. Il nuovo esecutivo varò importanti riforme: l’abolizione della pena di morte per la
maggior parte dei reati il ripristino della libertà di associazione, l’abolizione della legge che riserva
le cariche pubbliche ai soli anglicani escludendo i cattolici e gli ebrei .
Nel 1832 fu approvata la legge più importante la riforma elettorale che estese il diritto al voto da
500.000 a 800.000 votanti e apri così le porte a una parte della borghesia. Nel 1833 venne infine
abolito la schiavitù delle colonie britanniche e fu varata una serie di leggi sulle fabbriche tra quali
la riduzione della giornata lavorativa autore per i ragazzi dei nove ai 13 anni. Alcuni anni prima
erano nati anche i primi sindacati operai le Trade Unions.
A differenza dei moti del 1820 1821 quelli scoppiati i 10 anni dopo cambiarono profondamente i
rapporti di forza in Europa sia tra le classi sociali che tra le grandi potenze all’interno dei singoli
paesi sancirono la sconfitta dell’aristocrazia, che perse gran parte del suo potere vantaggio
dall’alta borghesia: nell’Europa continentale cioè avvenne grazie alle riforme costituzionali, in
Inghilterra con la riforma elettorale. Inoltre per la prima volta si affiancarono alla ribalta politica in
Gran Bretagna e in Francia le organizzazioni della classe operaia, mentre si consumò la spaccatura
definitiva fra i liberali e democratici.
In politica estesa l’insurrezione determinarono la nascita di due blocchi contrapposti da una parte
una nuova quadruplice alleanza di ispirazione liberale fra Gran Bretagna Francia Spagna e
Portogallo; e dall’altra la Santa alleanza fra Austria Russia e Prussia che continuavano a fondersi sul
principio dell'intervento contro i popoli che declamava non l'indipendenza. Questa sua strategia si
dimostrava al momento ancora mi vincente, dato che soltanto la Grecia e il Belgio avevano
ottenuto in Europa l’indipendenza. Per i patrioti di tutti gli altri paesi, invece, le insurrezioni si
erano risolte in un’amara e sanguinosa delusione.

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