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LA RESTAURAZIONE E LE RIVOLUZIONI DEGLI

ANNI VENTI
IL CONGRESSO DI VIENNA
L’Europa, sconvolta dal dominio napoleonico e da decenni di guerre, cerca di
ritrovare un equilibrio pacifico. Per discuterne, nel 1814-1815 il Congresso di Vienna
riunisce le grandi potenze:

 Austria

 Prussia

 Russia

 Regno Unito

 Francia, ammessa
anche se sconfitta.

I valori a cui la pace si richiama sono quelli che nel Settecento, prima del ciclone
rivoluzionario e napoleonico, ispiravano idealmente la politica europea: stabilità ed
equilibrio, ma anche legittimità e tradizione. Austria, Russia e Prussia stipulano un
patto fondato sulla concezione sacrale della monarchia, la Santa Alleanza;
l’Inghilterra, non condividendone il presupposto, stabilisce con le tre potenze
assolutiste un accordo differenziato, la cosiddetta Quadruplice Alleanza (novembre
1815).

Congresso di Vienna (novembre 1814-giugno 1815)


L’ONDATA REAZIONARIA
I patti del Congresso di Vienna garantiscono la pace interrompendo gli scontri
militari tra le potenze europee.

Dal punto di vista socio-politico, tuttavia, la restaurazione delle legittime dinastie


sui rispettivi troni incoraggia una visione assolutistica e sacra del potere monarchico.

Le istanze rivoluzionarie più progressiste, che rimangono presenti nell’immaginario


collettivo e nella coscienza politica dei popoli, in sviluppo anche grazie alla crescita
della stampa di informazione, vengono represse attraverso la censura e il controllo
poliziesco.

LIBERALISMO E ALTRE OPPOSIZIONI


La società civile, forte anche di una cultura economica sempre più orientata verso la
libera iniziativa e il libero mercato, mal sopporta le restrizioni della Restaurazione.

Il pensiero liberale, come inizia a chiamarsi soprattutto in Francia, sostiene la


capacità di autoregolazione della società, reputata più efficace di un’imposizione
dall’alto.

Ne conseguono la richiesta di istituzioni rappresentative degli interessi liberali e la


rivendicazione del primato del potere legislativo su quello esecutivo in mano alla
corona.

Il periodo della Restaurazione coincide con la nascita di una rete rivoluzionaria


internazionale: sul modello del club dei giacobini, infatti, l’attività cospirativa si
sviluppa clandestinamente, e si diffondono società segrete come la Carboneria e la
Massoneria.

I MOTI DEL 1820-1821


La crescente durezza delle monarchie assolutiste provoca alcune insurrezioni. In
Spagna nel 1820 scoppia una vasta ribellione antiborbonica, che i francesi, per conto
della Santa Alleanza, reprimono nel sangue tre anni dopo. Incoraggiata dai moti
spagnoli, una rivoluzione si accende anche nel Regno delle Due Sicilie nel 1820: i
ribelli ottengono temporaneamente un governo e una Costituzione autonomi, ma gli
austriaci li rovesciano con le armi nel 1821.

In Lombardia i cospiratori liberali vengono subito arrestati dalla polizia austriaca


(ottobre 1820).

In Piemonte l’insurrezione, cronologicamente coincidente (marzo 1821) e nutrita


delle stesse idee patriottiche dei moti spagnoli e siciliani, non assume contorni
antimonarchici: il principe Carlo Alberto di Savoia viene anzi incitato a unificare
l’Italia rovesciando il controllo austriaco. I tempi, però, non sono ancora maturi:
Carlo Alberto abbandona gli insorti prima ancora di iniziare la guerra.
L’INDIPENDENZA DELL’AMERICA LATINA
In America Latina, in Brasile, dominio portoghese, ottenne l’indipendenza nel 1822,
mentre nei territori spagnoli l’aristocrazia creola guidò una difficile lotta di
liberazione, conclusasi nel 1824. Il suo protagonista, Simòn Bolìvar, sognava una
confederazione di Stati liberi, per modernizzare il continente, ma dopo
l’indipendenza l’America Latina conobbe decenni di instabilità e arretratezza.

LA RIVOLUZIONE IN GRECIA E IN RUSSIA


La Grecia, da secoli sotto il dominio dell’Impero ottomano, che all’inizio del XIX
secolo è ormai in declino, si ribella nel 1821 appellandosi ripetutamente alle
potenze europee.

Il mito della terra d’origine della civiltà occidentale attira molti volontari, ma solo sei
anni dopo, e dopo una serie di sanguinose battaglie, la Francia, la Russia e il Regno
Unito intervengono ufficialmente.

L’indipendenza ellenica viene proclamata nel 1829.

Mentre la guerra di liberazione greca infiamma la penisola balcanica, in Russia il


dispotismo dei Romanov suscita i moti “decabristi” (da dekabr, “dicembre” in russo,
il mese in cui nel 1825 le società segrete progettano la rivolta), che però vengono
fermati sul nascere dallo zar: la sua autocrazia è per il momento riconfermata.

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