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Stato moderno

martedì 11 gennaio 2022 08:41

Stato moderno

La teoria dello S.m. rimane controversa, ed è oggetto di discussione se il concetto di S.m. possa
essere impiegato per definire forme politiche diverse da quelle europee e possa rappresentare
una chiave efficace per cogliere il senso dello sviluppo politico nell’Età moderna e contemporanea.
Sebbene già nella Roma imperiale e in alcuni periodi del Medioevo sia possibile rintracciare alcuni
dei caratteri dello S.m, le origini di tale forma politica vengono di solito collocate nel 15° sec.,
quando si determinò la crisi dei grandi poteri universali (papato e impero) e dei poteri signorili e
feudali, e si formarono grandi Stati monarchici a base dinastica (Francia, Inghilterra, Spagna),
impegnati in costanti conflitti per l’egemonia sull’Europa.

Proprio la guerra rappresentò il principale stimolo a rafforzare all’interno il potere del sovrano,
che divenne l’agente principale di un lungo processo di razionalizzazione politica, basato sulla
costruzione di eserciti permanenti e di solidi apparati burocratici, capaci di drenare le risorse
necessarie allo sforzo bellico, sull’affermazione del primato della giustizia statale e sul
disciplinamento della nobiltà. Tale processo comportò anche un consistente aumento della tassa-
zione, che sempre più fu imposta senza il consenso dei ceti e gruppi sociali (in primo luogo la
nobiltà e il clero), ai quali era riconosciuto il diritto di consentire all’imposta, attraverso le loro
assemblee rappresentative (parlamenti e assemblee di Stati)

questa prima fase del superamento del tradizionale «Stato per ceti» successe, tra il 16° e il 17°
sec., una seconda fase della costruzione dello S.m., contraddistinta dalla progressiva
neutralizzazione dei conflitti religiosi apertisi con la riforma protestante e dall’affermazione di una
teoria e una pratica di governo (➔ assolutismo), che affermavano l’assoluta libertà del sovrano da
istanze politiche superiori o inferiori e relizzavano un crescente intervento della burocrazia statale
sulla realtà dei singoli Stati.

Crisi---> sbocco democratico/totalitario (novecento)

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date
mercoledì 12 gennaio 2022 12:00

fondata alla fine del XVII secolo dallo storico tedesco Christoph Keller, il quale trasferì
nella storiografia
una periodizzazione nata in età umanistica in ambito letterario, ma caricata di una
valenza religiosa. Per
Keller, l'età moderna non fu altro che la storia della rigenerazione spirituale dell'Europa
data dalla
Riforma protestante. La storiografia successiva ha mantenuto questo schema,
alternando epoche di
decadenza ed epoche di rinascita (es. Controriforma-Illuminismo / Restaurazione-
Risorgimento).

2.3: ALCUNE PROPOSTE DI PERIODIZZAZIONE: QUANDO INIZIA E QUANDO


FINISCE L'ETA' MODERNA?
Inizio:
•1453: caduta di Costantinopoli e fine dell'Impero romano d'Oriente; avanzata islamica
nel
Mediterraneo; esodo degli intellettuali greci in Italia e inizio dell'Umanesimo greco.
Ipotesi
fortemente eurocentrica o occidocentrica.
•1492: scoperta del Nuovo Mondo americano che potremmo considerare come l'inizio
del mondo
"globalizzato", con il conseguente allargamento degli orizzonti geografici ed economici
e
straordinaria espansione della civiltà europea. Data della definitiva conquista del
Califfato di
Cordova e Granada da parte del re cattolico Ferdinando d'Aragona e conseguente
cacciata
prima di musulmani e poi di ebrei.
•1517: data dell'affissione delle 95 tesi di Martin Lutero sulla cattedrale di Wittemberg.
Fine:
•1789: scoppio della Rivoluzione francese che pone fine all'Antico Regime e quindi alla
fine
dell'età moderna e inizio di quella contemporanea.
•1815: in Italia si preferisce questa data che corrisponde all'inizio del periodo della
Restaurazione
e che fa rientrare nell'età moderna sia la Rivoluzione francese che l'età napoleonica.
•1848: grandi rivoluzioni europee e l'emergere del movimento socialista (con Karl Marx)
da un
lato e dei partiti liberali dall'altro.
•1861: alcuni storici italiani indicano in quest'anno che corrisponde alla nascita del
Regno d'Italia,
la vera fine dell'Antico Regime per la penisola.
•1870: fine del potere temporale dei papi e completamento dell'unità d'Italia; guerra
franco-

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franco-
prussiana; caduta di Napoleone III; proclamazione della Terza Repubblica di Francia e
tragica
esperienza della Comune di Parigi
Da <https://www.studocu.com/it/document/universita-degli-studi-di-verona/storia-moderna/riassunto-manuale-la-societa-di-antico-regime-xvi-xviii-secolo-temi-e-problemi-
storiografici/6342298>

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