Sei sulla pagina 1di 18

Contro inchiesta "Pinocchio" Storia di un agente

sovversivo

IL PERCHE' DI UN'INCHIESTA
Linizio di una storia reale e non di fantasia, nasce da una serie di coincidenze che scattano nel
momento pi impensabile. Dentro di noi ci siamo sempre augurati di non arrivare mai al punto di
dover verificare il passato di una persona che, fino a quel momento, consideravamo tranquillamente
"dei nostri". Nelle nostre speranze e nella nostra vita di tutti i giorni evitiamo di pensare che dentro
centri sociali, collettivi, possano trovare terreno fertile, integrandosi fortemente e ad alti livelli,
soggetti che stanno "dallaltra parte della barricata".
Purtroppo questo invece avvenutoqui da noi.
Da alcuni mesi piccoli indizi sono diventati certezze e, purtroppo, ci che meno sospettavamo
diventata una realt.
In questo libro bianco denunciamo che unesponente di spicco delleversione di destra torinese, ex
pentito e probabile informatore, ha frequentato per oltre due anni il Comitato Chiapas, lassemblea
del Gabrio e quella di altri centri sociali!
Con questa contro-inchiesta abbiamo dovuto ricostruire un puzzle fatto di date, sigle eversive, atti
processuali.
Abbiamo lavorato dentro a delle scatole chiuse ermeticamente, facendo il possibile per evitare
fughe di notizie, ma soprattutto per evitare che su semplici "sentito dire" si imbastissero facili
"processi popolari", preferendo verificare fino in fondo le notizie raccolte, inizialmente in forma del
tutto casuale. Abbiamo dunque condotto un'indagine si svolta all'interno dei canali dellinchiesta
giornalistica, usando materiale darchivio, articoli.
Esporre troppo in fretta quel briciolo di materiale che avevamo allora, fatto solo dipotesi e piccole
certezze, avrebbe potuto significare mettere in gioco l'inchiesta stessa e bruciare ogni filo di
collegamento tra passato e presente. Per noi era importante capire cosa ci fosse dietro a determinate
scelte di determinati personaggi.
Non una novit che il lavoro di un centro sociale messo quotidianamente sotto stretta
sorveglianza dalle forze palesi e occulte "dellordine". Quante perquisizioni abbiamo dovuto
sopportare, nei centri, nelle nostre abitazioni. Quante cimici, mini telecamere invadono i nostri
spazi liberati. Quanti messaggi minacciosi, strani, abbiamo raccolto, lanciati da chi ogni giorno
mina la nostra esistenza.
La storia di Pinocchio parla anche di questo, dei metodi usati dal potere per ingabbiarci, dividerci e
smembrare ogni nostra iniziativa.
Abbiamo ragionato solo dopo aver avuto in mano elementi pi concreti. Oggi rendiamo pubblico il

nostro lavoro.
Questinchiesta servita anche per capire quanto siamo penetrabili, deboli. Agenti provocatori,
informatori, infiltrati, purtroppo trovano ancora terreno fertile dentro i nostri giardini. Bisogna
quindi stare attenti, ma senza farsi prendere da inutili paranoie scadendo nella "politica del
sospetto" con la quale, in passato, si sono autodistrutte delle belle esperienze di lotta e di
emancipazione collettiva.
Dentro a questa relazione troverete una piccola mappa storica dei movimenti destrema destra
italiani di questultimo dopoguerra, un elenco di alcuni "eminenti" personaggi, qualche articolo di
giornale.
Speriamo di aver spiegato in maniera decente, in questa introduzione, la nostra logica di lavoro.
Speriamo che sia la prima e ultima volta che qualcuno ci costringa ad "indagare" su noi stessi".
Ma soprattutto ci auguriamo in futuro di non aver pi a che fare con altri Pinocchio, con altri

AVVERTENZE PRIMA DELLUSO


Per capire meglio lintera vicenda Pinocchio obbligatorio fare alcune distinzioni tra i vari metodi
che lo Stato utilizza per controllare la nostra vita politica, sia nel pubblico che nel privato.
Durante uninchiesta giudiziaria vengono accumulate prove su prove. Uno dei mezzi usati dalla
cosiddetta "polizia politica", la Digos per intenderci, e dal Nucleo Informativo dei Carabinieri, sono
le intercettazioni telefoniche. Spesso, per fare in modo che esse siano valide in sede processuale, ci
vuole unautorizzazione da parte della magistratura, che va rinnovata ogni 15 giorni, secondo il
nuovo codice di procedura penale. Non esistono veri e propri metodi per scoprire che si
"ascoltati". Unaltra forma di "raccolta dinformazioni" lintercettazione ambientale. quasi
inutile ripetere che cimici, microfonini e scanner dascolto, possono essere facilmente piazzati
allinterno di centri e abitazioni, soprattutto dopo una perquisizione "leggera", Solitamente le
cosiddette cimici si annidano nelle vicinanze degli impianti elettrici (luci, prese della corrente, etc.).
Ma qui parliamo ancora della forma "legale" di controllo da parte dello Stato, per mezzo dei suoi
organi inquirenti (la magistratura). Forme di controllo che sono regolamentate secondo legge e che
devono seguire determinate procedure e limitazioni che la stessa legge definisce (tempi di durata
delle inchieste, tempi di attuazione e di applicazione dei controlli "ambientali", valore probatorio
delle stesse).
A volte questo non pu bastare, anche perch certi metodi devono essere motivati e deve esserci,
almeno ufficialmente, uninchiesta in corso. Per necessit lo Stato sviluppa forme di controllo che
vanno oltre le sue stesse leggi e che ricadono nell'ambito della extra e della para legalit.
Gli apparati preposti alla repressione e alla prevenzione di fenomeni politici "destabilizzanti"
dell'"ordine democratico" ricorrono spesso a forme diverse di controllo extra-legale dei cittadini
"sospetti", forzando i coni d'ombra lasciati dalla legge o avvalendosi della copertura della stessa
(l'istituzione dei servizi segreti messi a "difesa dell'ordine democratico").
Ed cos che, all'interno di questa zona grigia, entrano in scena tre figure chiave del controllo:
linformatore, lagente provocatore e linfiltrato.
Linformatore colui che passa notizie, di una certa importanza o anche semplici resoconti di

unassemblea, alla polizia e ai carabinieri. In cambio riceve favori: chiudere un occhio su piccole
storie di droghe, guai finanziari ("ti presto i soldi per laffitto"). Pu essere anche pagato a "notizia",
soprattutto se i "clienti" fanno parte dei servizi segreti.
Lagente provocatore colui che viene pagato dalle forze occulte dellordine per istigare i
componenti di un collettivo ad unazione illegale, ai limiti delleversione. Di solito vengono
arruolati come agenti provocatori ex militanti dellestrema destra. Persone insospettabili, i
cosiddetti "buoni compagni, ma un po testa calda".
Linfiltrato , invece, un carabiniere o un poliziotto che entra in un gruppo, partecipa alle attivit e
poi riferisce ai suoi diretti superiori notizie, schedando i componenti di un collettivo. Cambia spesso
citt e identit e viene utilizzato quando si certi che qualcosa possa succedere.
Compito dellagente provocatore e dellinfiltrato , se "non c niente da segnalare", creare ad arte
prove inesistenti. I Ros, maestri in questarte, come i servizi segreti montano spesso le loro inchieste
grazie anche alle panzane costruite dagli esperti del doppio gioco. Come dire: se non c eversione
la creiamo noi, cos giustifichiamo i soldi che il governo ci devolve. Non una boutade ma la triste
realt, se pensiamo che gi a livello di commissione parlamentare stragi emersa una sostanziale
integrit di quelle strutture che a livello di polizia e carabinieri indagarono sui fenomeni del
cosiddetto "terrorismo rosso" nei famosi "anni di piombo". Quelle strutture di coordinamento
nazionale di "corpi speciali" non sono state mai smantellate, n riciclate nella ben pi corposa
attivit dell'antimafia, tanto da configurare una situazione di anomalo scompenso fra le eccessive
risorse di uomini e mezzi che sono state rivolte all'attivit dell'"antiterrorismo" e l'insufficienza di
strumenti indirizzati all'azione di lotta al narcotraffico e alla malavita organizzata.
Per lo Stato, ancora nel 2000, il maggior pericolo sono i "sovversivi" di sinistra, non certo i mafiosi,
con cui spesso il vecchio potere scende a compromessi per poi conviverci e fare affari insieme.

LE ORGANIZZAZIONI DI ESTREMA DESTRA E DELL'EVERSIONE NERA


Tra la fine degli anni 60 e gli inizi degli anni 70 nascono i gruppi extraparlamentari di destra.
Per lo pi sono figli del Movimento Sociale, dove vengono ufficiosamente accettati. Vengono
finanziati da vecchi nostalgici del fascismo e dai servizi segreti, i quali li utilizzano per stragi e
attentati. Sigle destrema destra in Italia se ne contano a centinaia, ma solo alcune hanno lasciato il
segno. Dopo la loro apparente scomparsa nel nostro paese sono nati gruppi che hanno raccolto, in
questi ultimi anni, ci che era rimasto di loro.
Per capire meglio la vicenda di Pinocchio molto utile conoscere la storia di questi gruppi e dei
suoi attuali parenti.
Terrorismo nero "stragista"
Affonda le sue radici nell'Italia sconfitta della Repubblica Sociale, soffre con estremo disagio
l'avanzata delle forze organizzate del movimento operaio negli anni del dopoguerra, ma ancor di pi
nel periodo emergente del nuovo ciclo di lotte operaie degli anni sessanta.
Le forti rivendicazioni salariali e sull'organizzazione del lavoro, il nuovo slancio conflittuale portato
dalla giovane classe operaia di recente formazione, funzionano come un martello pneumatico non
solo sulle strutture di domino del cosiddetto neo-capitalismo ma anche su quelle forme di

sopravvivenza del passato recente, legato al vecchio padronato, alle vecchie nostalgie dell'Italia
contadina dell'"Impero" oppure dell'Italia gestita dai teutoni sotto le insegne della RSI.
L'ipotesi stragista del neofascismo sorto negli anni sessanta rappresenta una reazione quasi
automatica all'offensiva irresistibile del movimento operaio di quegli anni. Non a caso la bomba di
piazza Fontana scoppia in pieno rinnovamento del contratto nazionale dei metalmeccanici.
Lungi da rappresentare una strategia forte di "via al potere" delle forze pi reazionarie e nostalgiche
nel nostro paese, il terrorismo stragista verr immediatamente strumentalizzato dalle componenti
pi scaltre e moderate della classe politica al potere quale arma di ricatto per contenere le spinte pi
riformiste e rivendicative dei partiti e dei sindacati di sinistra.
In altri termini il neofascismo fantastico e mistico dei Freda e dei Delle Chiaie servir da arma di
ricatto della Dc per smussare le pretese di cambiamento radicale espresse dal PCI in quegli anni.
Fu una tattica gi sperimentata con successo anni prima, all'epoca dei primi governi di centro
sinistra, quando la Dc di Moro e Fanfani us la grande paura provocata dal tentato golpe del
generale De Lorenzo per moderare le eccessive rivendicazioni del PSI di Nenni, ringalluzzito
dall'essere entrato finalmente nella famosa "stanza dei bottoni".
Ovviamente la politica delle stragi (meglio nota come "strategia della tensione") non sar la sola
arma di pressione usata dalle forze moderate su quelle pi progressiste per edulcorarne i
programmi: c'erano anche gli americani e la Cia, i pruriti golpisti della destra in doppiopetto, le
fughe dei capitali, le crisi petrolifere Tutto concorreva e occorreva a favorire una svolta in senso
moderato delle rivendicazioni della sinistra.
Dunque fu abbastanza chiaro che i deliri di Freda e dei camerati di quegli anni, lungi dal costituire
un effettivo pericolo in s, si prestano oggettivamente a favorire altre scelte politiche. Ragion per
cui furono finanziati, infiltrati, manipolati a distanza per servire altri scopi.
L'estrema destra stragista oper in quegli anni come "utile idiota" della Dc e delle forze moderate
che continuavano a controllare lo Stato e il paese.
Ordine Nuovo
Formalmente lorganizzazione si scioglie dopo un decreto governativo del 21 novembre 1973. Fu
creata nel 1960m da alcuni iscritti al MSI che, come i fondatori dAvanguardia Nazionale,
trovavano troppo moderata la linea del partito. Ordine Nuovo costitu il gruppo forse pi aggressivo
dellintero campo neonazista. Esso sispirava alle dottrine razzista e nazionalsocialiste del barone
Julius Evola, il filosofo dellidealismo mistico, autore nel 1937 del libro "Il mito del sangue", ma
che ancora nel 1967 rimproverava Almirante perch non organizzava apertamente squadre dazione
per "distruggere i centri della sovversione" e "stroncare scioperi".
Il simbolo dOrdine Nuovo lascia bipenne in cerchio bianco su fondo rosso.
Il motto adottato quello delle SS naziste: "Il nostro onore si chiama fedelt".
Per renderci conto di come ragionavano i capi di O.N., basti leggere un brano programmatico, tratto
dal giornale di movimento guidato dallattuale segretario del MS-Fiamma Tricolore Pino Rauti:
"Se ci sentiamo legati al fascismo come al movimento politico autoritario e gerarchico pi vicino
alle nostre esperienze dirette, pi prossimo allepoca storica nella quale siamo vissuti, non per
questo non potremmo pi dire che egualmente ci sentiamo vicini alla sostanza e ai valori, ai principi
e alle idee fondamentali che informarono lessenza politica di ogni stato autoritario o aristocratico
dei tempi andati.

Siamo vicini tanto alla Repubblica Sociale Italiana che al III Reich, quanto allimpero napoleonico
o al Sacro Romano Impero.
Chi viene al nostro fianco avr unaltra sensazione che propria del combattente quando a pi
fermo attende listante per balzare dalla trincea e gettarsi nella mischia per colpire, colpire, colpire!"
Nel 66 O.N. costituisce un certo numero di comitati di insurrezione nazionale, i CIN, che, con il
loro attivismo, avrebbero dovuto strappare al MSI gli iscritti e portarli su posizioni pi combattive.
Un fallimento, che port i principali dirigenti a rientrare nelle fila del partito. Compreso Rauti, che
sar inquisito come uno degli organizzatori dellattentato a Piazza Fontana.
Ordine Nuovo risultava aver contatti con il Fronte Nazionale di Valerio Borghese, durante il fallito
golpe di stato del dicembre 1970.
Dopo lo scioglimento del gruppo del 73 nasce ORDINE NERO, organizzazione clandestina che
dichiara "guerra allo Stato", firmando una serie di attentati nel 1974. Una clandestinit per molto
relativa, visto che da vita al giornale "Anno Zero". Un periodico diffuso in molte sezioni missine e
di cui alcune copie sono state ritrovate accanto al cadavere dilaniato del neofascista Silvio Ferrari,
saltato in aria nel maggio 74 a Brescia, mentre trasportava una potente carica esplosiva.
Avanguardia Nazionale
stata una delle formazioni di punta della destra. Il capo era Stefano Delle Chiaie, denunciato
svariate volte, tutore politico e "protettore" di Mario Merlino, rimasto a sua volta coinvolto
nellinchiesta sulle bombe di Milano e Roma. Stefano Delle Chiaie entra giovanissimo nel MSI e
nel 57 aderisce ad Ordine Nuovo. Ma nello stesso anno lascia per fondare i Gruppi dAzione
Rivoluzionari, che nel 59 si trasformano in Avanguardia Nazionale Giovanile.
Come presidente di Avanguardia viene arrestato il 30 giugno 1962, perch ritenuto responsabile di
riorganizzare il disciolto partito fascista, ma il Tribunale di Roma lo condanna ad un anno di
reclusione e a 240 mila lire di multa per semplice apologia del fascismo. In appello sar prosciolto
per amnistia.
Avanguardia Nazionale si scioglie nel 64 e Delle Chiaie fonda il nucleo universitario "Nuova
Caravella" e successivamente "Avanguardia Europea", di "ispirazione anarcoide".
Nel febbraio del 1970 A.N. rinasce alluniversit di Roma. I militanti sono circa 1.500-2.000, divisi
in nuclei, tra cui uno molto attivo anche a Torino e Vercelli.
Il simbolo di Avanguardia Nazionale la "runa", un rombo con i lati inferiori incrociati, gi simbolo
della giovent hitleriana. In tutto il 1970 A.N. compie circa 50 spedizioni contro operai, studenti,
sedi dei partiti di sinistra. Naturalmente nessuno dei militanti fu mai preso o denunciato dalla
polizia!
Tra i picchiatori pi conosciuti di Avanguardia Nazionale vi erano: Bruno Di Luia, Saverio Ghiacci,
Marco Marchetti, Giancarlo Cartocci, Adriano Thilger (attuale segretario di Fronte Nazionale),
Beppe Mancini, Mimmo Pidolli, Tonino Fiore e Cesare Perri.
Terrorismo nero "spontaneista"

Lo spontaneismo armato degli anni dopo il 1977 non conosce n strategia politica n alleati. Nasce
dalla crisi del terrorismo stragista, dal suo alto livello di compromissione col lo Stato della Dc e con
i Servizi Segreti, ma, soprattutto, dalla crisi generata nei gruppi dell'estrema destra dall'insorgente
movimento giovanile del '77. Rappresenta un tentativo di adeguarsi ai tempi, di intercettare le
nuove mode giovanili di protesta che attingono da humus culturale libertario, controculturale
trasgressivo e individuale. In Italia il nuovo movimento di contestazione giovanile meno
subalterno alla cultura ufficiale del movimento operaio e del PCI: dunque questo un fattore di
estremo interesse per le nuove organizzazioni di estrema destra che emergono dalla crisi strategica
del vecchio terrorismo stragista di Freda, Tuti, Delle Chiaie, Signorelli.
Per i nuovo fascisti lotta contro tutti e senza quartiere. Gli atti terroristici costituiscono lunica
azione politica praticabile in quanto potenzialmente suscitatrice di una spinta rivoluzionaria. C' al
loro interno il rifiuto dell'organizzazione fortemente gerarchica, la fascinazione per i piccoli gruppi
superorganizzati e quasi informali, in una sorta di impeto anarcoide. Nel triennio 1977-79 si
riaccende la violenza e aumentano gli attentati. Nel 1979 saranno 146 gli attentati rivendicati, nel
1978 non rivendicati 367.
I principali gruppi in questa fase sono: Costruiamo lazione, Terza Posizione e i Nuclei Armati
Rivoluzionari. Gran parte dei militanti di queste formazioni provengono dal MSI.
Nuclei Armati Rivoluzionari
Il FUAN di via Siena a Roma diventa punto di riferimento di numerosi elementi della nuova destra.
Tra questi ci sono i fratelli Valerio, detto Giusva, e Cristiano Fioravanti, Alessandro Alibrandi,
Francesca Mambro, compagna nella vita di Giusva, Walter Sordi, Dario Pedretti, Stefano Serpieri,
Alessandro Pucci e altri. Essi compongono il gruppo che fonda i Nuclei Armati rivoluzionari.
I NAR sono il vero gruppo terrorista di destra nel panorama italiano.
La sigla si afferma dal 1978 come quella prevalente del terrorismo nero, insieme ad una notevole
effervescenza, la sostanziale coagulazione di un tipo di ambiente intorno ad un modulo
rivoluzionario che non richiede lesistenza di strutture e organizzative perfettamente delineate,
come spiega Giusva Fioravanti ai magistrati dopo il suo arresto avvenuto il 5 febbraio 1981 a
Padova:
"NAR una sigla dietro la quale non esiste unorganizzazione unica, con organi dirigenti, con dei
capi, con delle riunioni periodiche, con dei programmi. Non esiste unorganizzazione NAR simile
alle Brigate Rosse o a Prima Linea. Non esiste neppure un livello minimo di organizzazione. Ogni
gruppo fascista armato che si formi anche occasionalmente per una sola azione pu usare la sigla
NAR. Daltra parte non esisterebbe modo per impedirlo"(dallinterrogatorio del 10 febbraio 1981)
Alessandro Alibrandi confluisce nei NAR dopo aver ucciso Walter Rossi, il 30 settembre 1977 ed
aver partecipato a numerosi attentati e rapine, tra le quali quella ai danni dellarmeria Centofanti a
Roma, nel corso della quale era rimasto ucciso il 5 marzo 1978 il giovane neofascista Franco
Anselmi, amico fraterno di Giusva. Fino ad allora Alibrandi aveva militato nella formazione Terza
Posizione. Nel direttivo dei NAR facevano parte anche Giorgio Vale, pure lui ex di TP.
Il nucleo originario dell'ex Fuan di via Siena trov nella struttura ancora vitale di Terza Posizione
un terreno fertile di penetrazione per far proseliti. E' lo stesso Giusva Fioravanti, passato alla
clandestinit, a prendere le redini del "nucleo operativo" di TP. Il progetto originale di TP (l'unione
fra spontaneismo e organizzativismo) viene fatto saltare dal frazionismo dei nascenti NAR.
Giorgio Vale, Luigi Ciavardini e Dario Mariani con i "soldati politici" Giusva Fioravanti, Gigi
Cavallini, Mario Rossi e Gabriele De Francisci abbandoneranno il braccio militare di TP per

continuare il loro progetto nei NAR.


Dopo la strage di Bologna del 2 agosto 1980, dove i morti saranno 85 e i feriti 200, i Nar, insieme
ad altre organizzazioni eversive fasciste vengono indagate per lattentato e messe sotto torchio.
Alcuni componenti dei Nar, tra cui Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, vengono condannati
come autori materiali della strage in primo grado, insieme a Massimiliano Facchini, Sergio
Picciafuoco, Roberto Rinani. Questi saranno poi assolti con la sentenza dappello successivamente
annullata. I giudici che condannarono il leader dei NAR Fioravanti come esecutore della strage
scrivono:
"E costui una sorta di terrorista a tempo pieno che, in virt dellaudacia e dellefferatezza, assurge
al ruolo di un vero e proprio comandante militare. Il Fioravanti al tempo stesso fautore della
micidiale escalation, propugnatore di obiettivi "militari", vertice operativo, propulsore e animatore
del gruppo di fuoco, instancabile procacciatore di armi e documenti per lorganizzazione e, nella
sua doppiezza, elemento essenziale di raccordo fra componente tradizionale e quella "giovanile",
che dovrebbe essere spontaneistica".
(seconda corte dassise dappello di Bologna, sentenza cit., pp. 375-376).
Giusva Fioravanti spiega pi volte ai magistrati che lo interrogano il progetto dei Nar, dello
spontaneismo armato:
"Quando dico che dovevamo prendere esempio dalle formazioni combattenti di sinistra, intendo
dire che dovevamo prendere ad esempio non lideologia o il programma politico, ma la loro seriet,
il loro impegno totale, la loro perfezione organizzativa"
(interrogatorio del 10 febbraio 1981)
I Nuclei Armati Rivoluzionari spariranno dopo gli arresti di Alessandro Alibrandi, Giorgio Vale e
Francesca Mambro.
Costruiamo lAzione
Fra le iniziative, particolare rilievo assumono quelle riconducibili al progetto alternativo di
"Costruiamo lazione". Formalmente si tratta di una testata giornalistica, ma, nei fatti, un
movimento politico dalle singolari connotazioni. "Costruiamo lazione" nasce alla fine del 1977 da
componenti della destra radicale passati attraverso diverse esperienze. E' la fusione di tre tendenze
diverse: quella del vecchio "ordinovismo", quella del giovanilismo di Paolo Signorelli e di
Massimiliano Fachini, quella dello svincolamento dai limiti della destra predicato da Sergio Calore
e Paolo Aleandri. L'incontro di queste tre linee produce la cosidetta "strategia dell'arcipelago",
ovvero dell'"aggregazione nei fatti e per i fatti" delle diverse aree culturali e politiche della destra
estrema.
Cessa il mito dellorganizzazione monolitica, ancorata ai presupposti della rigida strutturale e
dogmatica, vista ormai come retaggio del passato improponibile agli occhi di quanti intendono
mutuare dai fermenti sociali le linee portanti di una strategia antisistema. Comincia la revisione di
un disegno rivoluzionario che passa attraverso lopera di unavanguardia elitaria. Il progetto di
"Costruiamo lazione" volto alla creazione di poli di aggregazione per la lotta rivoluzionaria,
raccordati sul piano della strategia politica. Non si ferma quindi allarea tradizionale di destra.
Avviene quindi il passaggio dalla cosiddetta "strategia dellattenzione" nei confronti della sinistra
rivoluzionaria ai primi fallimentari tentativi di convergenza: viene individuato da "Costruiamo
lazione" nel progetto politico dellAutonomia Operaia un evidente progetto antisistema. A pi
riprese sulla loro testata giornalistica auspicano un tentativo di collaborazione con lAutonomia.

Mentre la minoranza politica di Signorelli tenter di dare vita a delle comunit agricole (le cop,
comunit organiche di popolo), la maggioranza di C.l'A. dar vita al Movimento Rivoluzionario
Popolare che cercher di continuare la linea di "sfondamento a sinistra" della vecchia sigla, senza
per altro ottenere grandi risultati. Innumerevoli saranno, soprattutto a Roma, i tentativi di stabilire
un rapporto politico e operativo con l'Autonomia e, soprattutto, con la formazione Movimento
Comunista Rivoluzionario di Roma-sud.
Terza Posizione
Allinizio del 1977 giunge a maturazione unaltra iniziativa che dar vita al movimento politico
"Terza Posizione". Fin dal 1976, il gruppo "Lotta studentesca", diretto da Roberto Fiore (ideologo e
oggi segretario di Forza Nuova), Giuseppe Dimitri e Gabriele Adinolfi, sviluppatosi fino ad allora
nel settore giovanile e scolastico, in marcato dissenso con l'Msi-Dn, comincia ad avvertire, in
consonanza con il generale affermarsi delle tesi contestative del "sistema" di natura movimentista,
la possibilit di uno sviluppo.
in Terza Posizione che il movimento spontaneista e movimentista continuer sempre a convivere
con quello organizzativista. Lapproccio teorico rivoluzionario e qualificabile come proprio
radicalismo di destra. Il potere mediante la creazione di un proprio modello di stato. Lo scopo sar
raggiunto con una rivoluzione di popolo che si attuer gradualmente e sar preparata dallattivit di
avanguardie, le quali costituiranno, allinterno delle scuole, dei quartieri, delle fabbriche e delle
campagne, le strutture opportune per educare il popolo e condurlo alla rivoluzione.
La necessit della rivoluzione nasce dal rifiuto sia del sistema capitalistico che di quello marxista,
governati, secondo TP, da ideologie massificanti che soffocano gli impulsi creativi individuali
corrompendo luomo e allontanandolo da se stesso.
Lobbiettivo di Terza Posizione sul piano internazionale la lotta contro gli imperialismi degli USA
e dellURSS, contro il mercantilismo e il sionismo: "N Usa, n URSS: Terza Posizione".
Ne consegue il pieno appoggio a tutti i movimenti di liberazione nazionale, che si battono per la
salvaguardia delle proprie tradizioni e contro le aggressioni militari e le infiltrazioni economiche
delle superpotenze: il caso dei Baschi, degli Irlandesi, degli Afgani, degli Iraniani, dei nazionalisti
Libici, dei Sandinisti del Nicaragua, etc.
Terza Posizione si nasconde dietro a decine di sigle, da Hobbit, Ideogramma, Camelot, Orion, Vento
del Nord (anche se questa sigla ha ancora legami con la destra tradizionale), Lotta di Popolo, che
oltre ad essere dei piccoli gruppi dazione, sono testate di periodici, dove la teoria dello
"sfondamento a sinistra" prevale. Dunque pi vicini a "Costruire lazione" piuttosto che ai Nuclei
Armati Rivoluzionari, con i quali, dopo la strage di Bologna, dar vita ad una violenta guerra
fratricida.
Per tutto il periodo del 1978-79 T.P. si dimostra come la formazione emergente di un certo tipo di
estremismo nuovo che sa coniugare la "tradizione" allo "spontaneismo" e a un certo ribellismo che
in quegli anni sorge da ampi strati del mondo giovanile.
In quegli anni Terza Posizione dispone di una rivista, di un'organizzazione nazionale, di sue
strutture rigide di intervento (i Cuib), di nuclei territoriali e di un organismo direttivo centrale,
nonch - secondo gli inquirenti - di una propria struttura militare clandestina, il cosiddetto nucleo
operativo, guidato da Roberto Nistri.
Il 14 dicembre 1979 vengono arrestati dalla polizia Dimitri, Nistri, Montani. Gli uomini pratici e

d'azione sono per il momento fuori gioco, tutto rimane in mano ai teorici come Fiore e Adinolfi.
Questo elemento favorisce lo sgretolamento dell'organizzazione che si trova di fronte a un
fenomeno nuovo per la destra che l'indisciplina, che spinge molti settori giovanili a sottrarsi alle
regole del gruppo per divenire "cani sciolti" della rivoluzione nera. Contemporaneamente inizia lo
sgretolamento di Costruiamo l'Azione e del Fuan di via Siena a Roma, di cui la presidenza
nazionale del Fuan aveva ordinato la chiusura a causa dell'assoluta ingovernabilit dei suoi aderenti.
Nel settembre del 1980 la magistratura romana ordina un blitz contro Terza Posizione, assestandole
un colpo quasi mortale. Risultato: 150 perquisizioni, 10 arresti, otto ordini di cattura notificati in
carcere.
Ecco le motivazioni:
"Concorso tra loro e comunque diretto unassociazione denominata Terza Posizione, diretta a
sovvertire violentemente gli ordini economici e sociali dello Stato, a sopprimere il sistema delle
rappresentanze parlamentari, nonch a compiere atti di violenza con fini di terrorismo e deversione
dellordine democratico".
Terza Posizione sopravviver a se stessa confluendo nei progetti di altre nuove formazioni: nel 9192, dentro il Movimento Politico dOccidente e in Meridiano Zero, oggi in Forza Nuova.
Il simbolo di Terza Posizione il "dente di lupo".
Forza Nuova
Dopo lesperienza del Movimento Politico, fallito oltre per i duri colpi inflitti dalla magistratura ai
vertici del gruppo anche a causa dellingestibilit delle schegge impazzite skinheads, nasce Forza
Nuova. Lideologo Roberto Fiore, ex leader di TP, il cui unico intento quello di creare un punto
dincontro tra fascisti e le formazioni destrema sinistra, incentrando il tutto sullesaltazione dei
combattenti e della rivoluzione.
Al fianco di Fiore c Massimo Morsello, cantautore ed intellettuale della "croce celtica".
Lorganizzazione FN una delle pi ricche nel panorama dellestrema destra. Organizzano
convegni, colonie estive.
Gestiscono negozi dove si vende solo merce italiana. A Torino i soldi arrivano anche da unagenzia
di viaggi, lEasy London, specializzata in viaggi per i giovani che cercano esperienze lavorative
allestero.
Forza Nuova ha legami con i camerati francesi di J.Marie Le Pen, con quelli inglesi di Third
Position, con gli spagnoli di Fuerza Nueva. Le sezioni di FN vengono inaugurate in continuazione e
anche a Torino sono presenti in corso Einaudi. Qui in citt il direttivo formato da 50 persone, ma
intorno a Forza Nuova gravitano circa un centinaio di simpatizzanti.
"Forza Nuova traccia una linea oltre la quale il caos e la resa definitiva delle nostre libert ad un
nemico sempre pi anonimo e lontano; oltre tale linea la morte dellItalia. Senza attendere
improbabili vittorie elettorali, va iniziata la ricostruzione di quellItalia che eletta dal cielo a
religioso Impero dellumanit, che non le pu essere tolto fino a tanto che sulle umane vicissitudini
risplenda il sole".
(scrive Fiore sul manifesto-proclama di Forza Nuova)
In pochi anni i forzisti neri sono aumentati sulla penisola e il progetto di contropotere del

movimento si sta sviluppando con rapidit.


Certamente questo il dato pi inquietante!

PERSONAGGI
Per capire meglio la vicenda del nostro Pinocchio, necessario soffermarsi su alcuni protagonisti
delleversione nera, visto che alcuni dei nomi che faremo sono collegati, in qualche maniera con il
nostro ex compagno:
Stefano Delle Chiaie
Nato a Centurano (Caserta) il 13 settembre 1936, nel 1960 fonda Avanguardia Nazionale Giovanile
dopo essere uscito nel 1958 dal centro studi Ordine Nuovo perch non diveniva un "movimento
politico". Prima di ANG aveva costituito i Gruppi di Azione Rivoluzionaria. Si diede alla latitanza il
20 luglio 1970 quando fu colpito da un mandato di cattura per falsa testimonianza, nell'ambito della
prima inchiesta su Piazza Fontana.
Il 23 marzo 1987 venne arrestato a Caracas in Venezuela mentre stava per costituirsi. Il 31 marzo
stato imbarcato su un aereo diretto in Italia dove lo attendevano due mandati di cattura per la strage
di piazza Fontana e di Bologna, un altro per banda armata e un ordine di carcerazione inflittagli per
la vecchia condanna subita nel 1976 a due anni per aver fondato Avanguardia Nazionale. Delle
Chiaie, inoltre, era stato incriminato per l'assassinio del giudice Vittorio Occorsio e per l'attentato
all'ex presidente della Dc cilena Bernard Leighton (6 ottobre 1975).
Durante la sua latitanza era stato per scagionato da queste due ultime accuse.
E' stato scarcerato nel febbraio 1989, dopo essere stato assolto per la strage di Bologna e piazza
Fontana.
Giuseppe Valerio Fioravanti, detto Giusva:
Nato a Rovereto (TN) il 28 marzo del 1958, ma residente a Roma. Diploma di maturit scientifica.
Da bambino lavora in uno sceneggiato come protagonista, "La famiglia Benvenuti", e in altri film,
"Le tentazioni del signor Antonio", girato da Fellini come episodio per il lungometraggio Boccaccio
70 con Peppino De Filippo. Ormai adolescente compare in una delle pellicole con Edwige Fenech,
del genere erotico-casalingo, "Grazie Nonna".
Ma il cinema non fa per lui e decide di seguire il fratello Cristiano nellavventura politica.
Di famiglia anticomunista. Da prima frequenta la sezione missina di via Siena, poi fa il "grande
salto" fondando i Nuclei Armati Rivoluzionari. Accusato di strage e omicidio, colleziona ergastoli
su ergastoli, uno dei pochi neri che rimane "coerente" a se stesso senza n dissociarsi n pentirsi.
Viene accusato di essere colui che ha portato la valigia della bomba alla stazione di Bologna il 2
agosto 1980, accusa che - insieme alla Mambro - ha sempre rigettato accanitamente.
Franco Anselmi
Neofascista romano. Incontra Valerio Fioravanti durante il quinto anno dal liceo scientifico privato
Federigo Tozzi. Presente durante i disordini del 28 febbraio 1975, dove perder la vita il
venticinquenne greco, dirigente del FUAN, Mikis Mantakas.. Frequenta la sezione-covo di via
Ottaviano. Molto legato a Valerio tra i primi fondatori dei NAR. Partecipa, insieme a Cristiano
Fioravanti e Alessandro Alibrandi, allagguato del 30 settembre 1977, in cui perder la vita Walter
Rossi, 20 anni, ex agente di polizia e militante di Lotta Continua.
Partecipa allagguato del 28 febbraio del 1978, dove perder la vita Roberto Scialabba, 24anni
militante della cosiddetta "nuova sinistra", rivendicato dalla sigla "Giovent nazionalrivoluzionaria.
Anselmi morir il 6 marzo 1978, durante una rapina allarmeria Centofanti, colpito a morte dal
proprietario del negozio.

Francesca Mambro
Nata a Chieti il 25 aprile del 1959. Titolo di studio, diploma magistrale. Iscritta al Fronte della
Giovent di via Sommacampagna. Milita nelle fila dellorganizzazione Lotta Popolare,
appoggiando cos la teoria dello "sfondamento a sinistra". Definita dai suoi camerati come una
"femminista" e "radicale di destra". Le tematiche che pi le stanno a cuore, politicamente,
riguardano le fasce pi emarginate della popolazione. Conosce in via Siena Valerio Fioravanti, di
cui compagna di vita ancora oggi. Entra nei NAR e partecipa alle azioni. Arrestata il 5 marzo del
1982.
Anche lei viene accusata, con Giusva, di essere l'autrice della strage di Bologna.
A suo discapito dir:
"Non sono in lista per ottenere premi di sorta, sono 'ergastolana definitiva', eppure la strage di
Bologna non l'ho fatta. Contro ogni logica hanno scelto me e Valerio come capri espiatori. Persone
dal percorso politico violento quanto si vuole ma lineare; una non voglia di mediazione con i vecchi
ambienti che pi di una volta ci ha meritato l'epiteto di 'folli senza ideologia'".
Roberto Fiore
Fonda verso la fine del 1977 lorganizzazione fascista "Terza Posizione", formato da ragazzi
giovani, i quali dichiarano di non essere pi fascisti e rompono con MSI.
Dopo il blitz contro TP del settembre 80 si rifugia prima in Francia e poi a Londra, da dove fa
ritorno solo pochi anni fa per mettere in piedi il movimento "Forza Nuova".
Fioravanti lo definisce uno "scribacchino della rivoluzione". Contro di lui i NAR emettono una
condanna a morte, dopo che alcuni di TP avevano collaborato con la magistratura sulla strage di
Bologna.
Giorgio Vale
Neo fascista romano. Iscritto al Fronte della Giovent, militante di Terza Posizione, si unisce ben
presto ai NAR. Detto "Drake", anche sei i suoi ex camerati di TP lo chiamano "il negretto", visto
che era mulatto. Roberto Fiore e Gabriele Adinolfi sostenevano che di lui "ci possiamo fidare fino
ad un certo punto, perch di razza mista".
Considerato "superlatitante" dei NAR, viene ritrovato "cadavere" il 5 maggio 1981 in un covo del
Quadraro di Roma. Si sarebbe opposto a colpi di pistola all'arresto da parte della Digos per poi
togliersi la vita. Ma le circostanze della sua morte rimangono dubbie: l'esame del guanto di
paraffina negativo. I suoi genitori e i suoi amici giurano che mai Giorgio Vale avrebbe scelto di
uccidersi
Francesco Mangiameli
Professore di filosofia palermitano. Detto "Ciccio". Amico del neonazista Concutelli. Un
picchiatore. Milita nella "Giovane Italia", poi fonda con lamico "Ordine Nuovo". Fonda il gruppo
siciliano di Terza Posizione. Il suo corpo verr ritrovato 11 settembre 1980 nel laghetto artificiale in
localit Spinaceto, a Roma. Unesecuzione in piena regola. A sparare stato Valerio Fioravanti,
insieme a Cristiano e Vale. linizio della guerra tra i NAR e i vertici di Terza Posizione, accusati
di aver "rubato i soldi per la rivoluzione" e di essere dei traditori. In questa guerra di vendetta
cadranno per mano dei NAR anche Luca Perucci, 18 anni, "delatore", Marco Pizzari, Pino De Luca,
Carmelo Cosimo Todaro, Maria Paxou. Paolo Bianchi.
Paolo Signorelli
Nato a Roma il 14 marzo 1932, usc dal MSI nel 1956 assieme al gruppo di Ordine Nuovo guidato
da Pino Rauti, con il quale rientr nel partito nel 1969. E' stato consigliere comunale di Roma dal
1970 al 1975, anno in cui venne espulso dal MSI. Tra gli animatori del periodico e del gruppo
Costruiamo l'Azione, venne arrestato il 28 agosto 1980. Fra le imputazioni pi gravi gli omicidi
Leandri, Occorsio ed Amato, nonch la strage di Bologna e il tentato omicidio di Leighton.
Professore in filosofia, cos racconta la sua formazione politica:

"Chi come me visse quell'esperienza entusiasmante degli anni '50-'60 cerc, tra uno scontro e l'altro,
di dare un contenuto culturale alla rabbia e alla ribellione istintuali. 'I proscritti' di Von Salomon e
'Gli uomini e le rovine' di Julius Evola costituirono le fonti prime cui per anni noi si attinse. Poi si
cominciarono a coniugare Nietzsche con Sorel, Mosca con Pareto, Spengler con Ortega y Gasset,
Pound e Drieu con La Rochelle. Una coniugazione sofferta, una cultura scoperta febbrilmente,
costruita autonomamente, senza nessun maestro"
Cristiano Fioravanti
Fratello di Valerio. Militante del Fronte della Giovent. Tra i fondatori dai NAR. Dopo il suo
arresto collabora con la magistratura ed uno dei maggiori accusatori del fratello.

PINOCCHIO
Nato a Torino il 13 marzo del 1957. Celibe. Residente a Torino. Professione: grafico.
Di famiglia ricca (il padre proprietario di due fabbriche di abbigliamento tessile), Pinocchio si
iscrive giovanissimo al "Fronte della Giovent". Nel suo percorso politico si lega subito agli
ambienti destrema destra. A 17 anni gi un picchiatore che partecipa insieme ad altri fascisti pi
noti (come Lupo) a vari raid contro militanti e studenti dell'estrema sinistra
Il 17 settembre 1976 organizza e partecipa allassalto della sede del Partito Comunista Italiano di
Pino Torinese. Pinocchio ha 19 anni. Insieme a tre suoi camerati, Osvaldo Campolo. 20 anni,
studente di giurisprudenza e oggi segretario regionale del sindacato CISNAL, Giuseppe Perri, 26
anni, e Angelo Cadeddu, 22 anni, raggiunge la sezione del PCI a bordo della sua Fiat 127, cui aveva
cambiato la targa usandone una falsa. Qui lanciano due bottiglie molotov contro la porta. Ma
commettono un errore. Infatti, a 150 metri dalla sezione si fermano a sostituire la targa falsa con
quella vera e vengono notati. I carabinieri arrivano a Pinocchio grazie a questo errore, ma non
intervengono subito; preferiscono indagare su questo gruppo.
L'attentato lo rivendicano come SAM (Squadre d'Azione Mussolini).
Le indagini vengono accelerate dopo che un'informatore confida ai CC che Pinocchio e i suoi
stanno progettando una strage alla sezione del PCI di via Oropa, in occasione di una riunione della
FGCI.
"Utilizzeremo il tritolo", aveva deciso Pinocchio. Ma i carabinieri intervengono. Pinocchio viene
arrestato l8 novembre del 1976, a casa sua, in piazza Chiaves 7.
Nel suo alloggio vengono sequestrati gagliardetti di "Ordine Nuovo", svastiche, opuscoli e
programmi eversivi. Inoltre viene ritrovato uno schedario contenente nomi, numeri di targa,
abitudini di alcuni militanti di Lotta Continua, del PdUP e del PCI di Torino.
Pinocchio e i suoi avevano intenzione di mettere in piedi un gruppo dazione legato ad "Ordine
Nero". Vengono infatti scoperti alcuni clich artigianali dellorganizzazione neonazista. Dallagende
di Pinocchio saltano fuori indirizzi di camerati romani e di quelli veneti, questi ultimi legati agli
ambienti cui faceva capo Freda.
Il 1 luglio del 1977 viene processato dal tribunale di Torino e condannato a 2 anni e 4 mesi di
reclusione in primo grado, che poi diventano 1 anno e 8 mesi in secondo grado con 250 mila lire di
multa. Laccusa di porto illegale di armi in concorso, esplosione di arma da fuoco in concorso,
danneggiamento, detenzione illegale di armi e munizioni. Con lui vengono condannati, per
favoreggiamento, Roberto Gammusso di 22 anni, Ottavio Cauda di 65 anni, mentre viene

scagionato dallaccusa di falsa testimonianza Carlo Romito di 19 anni.


Dal novembre del 76 fino a settembre del 77, Pinocchio rester dietro le sbarre per 8 mesi di
carcere preventivo. Poi verr scarcerato dopo la sentenza di primo grado in virt della condizionale.
Durante l'istruttoria del primo processo Pinocchio dichiarer di aver cercato collegamenti con altri
gruppi eversivi della destra per "contrapporsi alle Brigate Rosse".
Ma il grande salto politico di Pinocchio riguarda l'inizio degli anni ottanta.
Ormai conosciuto in tutti gli ambienti delleversione nera e si caratterizza per la sua militanza
nelle formazione di TERZA POSIZIONE. Cerca di creare un collegamento tra TP e
lorganizzazione neonazista VENTO DEL NORD, che ha la sua sede torinese in via Verdi 10,
presso lAssociazione Nazionale Arditi dItalia.
Ha stretti contatti con i Nuclei Armati Rivoluzionari e ospita pi volte a casa sua Jeanne Cogolli,
filo di collegamento con i NAR e TP. Infatti i convegni di Terza Posizione vengono organizzati in
quel periodo proprio nella villa sul Trasimeno di Cogolli.
Il gruppo torinese di TERZA POSIZIONE ha come direttivo Paolo Stroppiana, Alberto Maggiora,
Guglielmo Allemano, Tommaso Fernandez, Andrea Cosso. A capo di questo gruppo c Pinocchio,
mentre una seconda cellula di TP (che ha contatti pi con il movimento veneto di Freda che con
quello romano di Fiore, a cui vicino il nucleo di Pinocchio) a Torino guidata da Giuseppe
Franza, detto "Beppe", uno dei fondatori dei primi ultras della Juventus.
Il gruppo "Pinocchio" si distingue dagli altri per la "ricchezza di mezzi" e per una buona
preparazione militare. Molto denaro circola tra i componenti del gruppo, basti pensare che il padre
di Maggiora il noto industriale dolciario di Collegno Giuseppe Maggiora.
Dunque unorganizzazione ristretta, ma pronta a scendere in campo e fare il grande salto verso
leversione. Dopo una serie di rapine di autofinanziamento, il gruppo progetta il rapimento Croce, a
cui collaborano altri camerati provenienti da altre citt.
Ma i sogni eversivi di Pinocchio si frantumano a causa di una vasta operazione nazionale dei Nuclei
Antiterrorismo dei Carabinieri. Vengono scoperte tre basi dei terroristi neri e, a Torino, vengono
arrestati Pinocchio, Maggiora, Allemano e Fernandez.
Laccusa di costituzione e organizzazione di banda armata.
Allepoca dei fatti Pinocchio lavorava come rappresentante ed era titolare della "Bossong", una ditta
di utensileria per edilizia di via Nazione 25 bis. Pinocchio aveva rilevato la ditta da Guglielmo
Allemano, pochi mesi prima dellarresto. Qui lavorava anche Tommaso Fernandez, che poco prima
era impiegato al Banco di Roma.
In una villa ad Almese di propriet del Maggiora c larsenale e la base del gruppo: un grosso
quantitativo di armi, sagome di cartone per il "tiro", cuccette da campo, auto rubate.
Prima degli arresti, il gruppo entra in contatto con altri esponenti dell'eversione nera, latitanti e no.
Si offrono come gruppo logistico per i latitanti (vista la vicinanza e la conoscenza delle frontiere
montane), li accolgono in casa, progettano insieme rapine di autofinanziamento, gli forniscono
documenti falsi.
Mettono a punto azioni di autofinanziamento, fra queste, quella pi grossa, che avrebbe dovuto

fruttare pi soldi, il rapimento del gioielliere Croce.


Allimpresa partecipano anche alcuni latitanti dei Nar, ospitati da Pinocchio, e dei militanti
provenienti da altre citt (Roma). Fra questi: Roberto Nistri (Nar), Fabrizio Zani (Nar, latitante),
Tommaselli, Procopio, Luciano Petrone (Nar, ex-TP), Riccardo Brugia (Nar, ex-TP), Zurlo (Nar) e
Jeanne Cogolli (Nar, latitante, ex-TP), Maurizio Bragaglia (latitante, ricercato per la strage di
Bologna).
Il rapimento si risolve in un fallimento, la mattina del 28 gennaio dell'82. Comunque con Zani e
Cogolli Pinocchio progetter e metter a segno altre rapine a delle banche.
All'inzio di ottobre 1982, il 10, Pinocchio viene dunque arrestato nuovamente dai carabinieri. Viene
messo in isolamento, come i suoi compari, nelle caserme della cintura e sottoposto a trattamento
"speciale".
In un secondo tempo verr arrestato, dopo un'iniziale stato di fermo, il giovane Andrea Cosso di 20
anni. Reputato sostanzialmente un fiancheggiatore del gruppo verr poi rilasciato. Qualche anno pi
tardi verr ferito in un conflitto a fuoco con la polizia a un posto di blocco allo svincolo autostradale
di Alessandria. Rientrava da un tentato disarmo ai danni di ufficiali dell'aeronautica di Roma
insieme a altri tre complici. Di questi due moriranno tragicamente (Macci di 22 aa, Ferrero di 20
aa) e verranno rivendicati come "soldati caduti dei NAR e di TP" da una telefonata anonima
all'Ansa. Il gruppo di Cosso, secondo gli accertamenti dei CC, sembr legato alla nuova formazione
Vento del Nord, e dietro a questa sigla ai NAR. Rimesso in libert provvisoria Cosso verr
riarrestato nel maggio dell'88 per scontare il resto della pena.
Nel carcere Pinocchio matura velocemente un atteggiamento collaborativo verso i magistrati che lo
interrogano e i carabinieri che lo custodiscono.
Nell'83 ufficialmente "collaboratore di giustizia" nel processo di Bologna e in quello contro i Nar
celebrato a Roma.
Il 9/5/83 testimonia contro Fachini di fronte al Giudice di Bologna. Il suo intervento inerente agli
ambienti di estrema destra da lui frequentati, alle discussioni, alle frequentazioni, alle ipotesi
stragiste che arricchiscono l'humus culturale di ben determinati gruppi neo-fascisti, di cui Pinocchio
si dimostra molto interno e ben integrato.
Dir testualmente:
"Nel corso della mia attivit politica ho avuto modo di conoscere e di frequentare Zani Fabrizio e
Cogolli Jeanne, fatto che ho ampiamente illustrato al magistrato bolognese che si occupa
dell'inchiesta su Quex. In effetti vero che la donna succitata ebbe a dirmi di avere incontrato nei
giorni immediatamente precedenti la strage del 2 agosto 1980, Fachini Massimiliano il quale le
disse di andare via il pi presto possibile da Bologna perch li a qualche giorno sarebbe accaduto
qualcosa di grosso.
Tale dichiarazione la Cogolli me la fece nel gennaio-febbraio 1982 quando era ospite a Torino a
casa mia insieme con lo Zani per la preparazione di un sequestro a scopo di rapina di un gioielliere
(). Io chiesi a Cogolli se era a conoscenza, allora della partecipazione del Fachini alla strage ed
ella mi rispose dicendomi che la cosa era possibile in quanto Fachini era rimasto legato al vecchio
ambiente della destra - per intenderci quello di Freda - e frequentemente continuava ad essere
portatore di ideologie 'stragiste'. Comunque Cogollli disse che a suo parere il Fachini era a
conoscenza quantomeno dell'ambiente dal quale era scaturito l'attentato alla stazione".
Da questa deposizione emerge la psicologia dell'informatore, del raccoglitore di notizie "piccanti",

sempre buone da spendere come moneta di scambio con altri ambienti per altri servigi.
Cosa che viene ampiamente confermata dalla dichiarazione rilasciata sempre al processo di Bologna
del 1/10/85 in merito ai rapporti fra Gelli, Semerari e Signorelli:
"La prima persona che me ne parl fu Adinolfi nell'autunno del 1980, quando lo stesso, dopo la
strage di Bologna, divent latitante, entr in contatto con noi. In questa fase della nostra conoscenza
furono fatti anche diversi discorsi politici e tra le cose dette ricordo che Adinolfi dichiar di essere a
conoscenza del fatto che Signorelli, Semerari e Gelli si conoscevano perch si erano incontrati in
almeno un'occasione ().
Successivamente - verso il mese di marzo 1982 - dopo che Zani era rientrato in Italia dalla Francia,
seppi da costui altre notizie sui rapporti tra Signorelli, Semerari e Gelli. Infatti Zani - confermando
in questo senso quanto gi mi aveva detto Adinolfi - mi disse che era a sua conoscenza il fatto che
Signorelli si era incontrato con Gelli tramite Semerari. Non disse dove, come e quando questo
incontro sarebbe avvenuto, ma io lo interpretai come una conferma dell'incontro al ristorante di cui
aveva parlato Adinolfi.
Successivamente tornarono sull'argomento Adinolfi e Spedicato che - rientrati in Italia nel periodo
pasquale del 1982 - nel corso di una conversazione, mi dissero che avevano le prove che gli incontri
tra Signorelli, Semerari e Gelli erano almeno tre".
Nella testimonianza- Pinocchio - aggiunge altri argomenti tra cui i rapporti tra Signorelli, Fachini e
Delle Chiaie nonch sulle "responsabilit di quest'ultimo nelle finalit stragiste condivise tanto dai
vertici di Avanguardia nazionale che quelle di Ordine Nero".
L'informatore nero dunque ben dentro al flusso di notizie che turbinano sui mandanti e sugli autori
materiali delle stragi che hanno dilaniato il nostro paese in quest'ultimo dopoguerra, alimentando la
"strategia della tensione" anticomunista. Una collocazione e un ruolo non da poco, che si gioca in
cambio della libert provvisoria e il vincolo di un'attivit politica di basso profilo.
Il 19/6/85 viene emessa la sentenza del processo di Pisa in cui Pinocchio insieme a Paolo
Stroppiana ha collaborato a incastrare Zani e Cogolli con l'accusa di essere gli autori materiali
dellomicidio dell'"infame" Mennucci su mandato di Mario Tuti.
Nella prima parte dell'86 partecipa in quanto imputato e pentito al processo romano contro i NAR.
Con la sentenza del 29 luglio 86 del tribunale di Roma viene condannato a 3 anni di reclusione,
beneficiando della legge sui pentiti, con l'imputazione di banda armata, rapina, violazione di
domicilio, detenzione illegale di armi e munizioni, ricettazione in concorso per tentato sequestro,
rapina e porto illegale di armi. Nello stesso processo Fioravanti e Mambro - non pentiti - si
prendono l'ergastolo. La condanna gli viene confermata in appello nel giugno '88.
Il 17/11/87 testimonia nuovamente a Bologna. Insieme allo Stroppiana contribuisce a incriminare
Massimiliano Fachini quale autore responsabile della strage, sulla semplice base delle "confidenze"
ricevute da Cogolli e Zani.
Nel giugno del 1988 viene emessa la prima sentenza sulla strage di Bologna, in cui Fachini insieme
a Mambro e Fioravanti vengono condannati all'ergastolo.
In corrispondenza della sentenza bolognese, in un comunicato stampa, il "Comitato di Solidariet
pro Detenuti Politici" di Rovereto bolla Pinocchio come "pentito" al "servizio speciale del pm
Mancuso" con cui avrebbe concordato "privatamente" la propria deposizione. Una denuncia
pubblica che pu pure valere una "condanna a morte", per certi ambienti della destra radicale
rivoluzionaria

Malgrado le condanne e le minacce, la vita di Pinocchio continua, lontano dai riflettori della
politica.
Con ordinanza del tribunale di Roma del 17/10/90 viene affidato al servizio sociale.
Si fa 5 mesi di "affidamento sociale" al termine dei quali il tribunale di Torino dichiara estinta la
pena per "esito positivo" dell'affidamento. Nel maggio del '91 il tribunale di Roma gli condona la
residua reclusione. Nel settembre '91 gli vengono ulteriormente scontate le pene inflitte fra il '78 e
l'88; nell'ottobre del '91 gli vengono condonati gli ultimi mesi di reclusione.
Dal '92 risulta nuovamente residente a Torino.
Ormai liberato dalle vecchie pendenze, pu orientare la sua attivit politico-informativa su nuovi
orizzonti, dato che quelli vecchi risultavano alquanto bruciati dalla propria attivit di solerte
confidente.
Si iscrive al circolo di Vanchiglia della Lega Nord. Presto matura una forte dissidenza interna,
riuscendo a pilotare tutto il circolo al di fuori del partito. Cerca contatti con lesterno, li trova col
Partito Umanista. Nel 95 si tessera al Movimento Umanista. Ha modo di utilizzare quest'ambiente
cuscinetto per iniziare il proprio transito osservativo/informativo verso i settori della sinistra
movimentista e pi estrema.
Qui si presenta come ex-anarchico, ex-settantasettino romano aderente al Movimento Comunista
Rivoluzionario, insomma: un militante che ha praticato la classica violenza di movimento (di bassa
intensit) e rispetto alla quale presenta alcune remore a ripudiare (gli umanisti sono rigorosamente
non violenti). Il partito umanista ideologicamente si presta bene al suo riciclaggio politico:
ufficialmente un movimento n di destra, n di sinistra, alla ricerca di una terza via fra capitalismo
mondialista e socialismo burocratico. Una terza via che trova nel sistema cooperativo e nella tutela
della piccola propriet, una terza via che col crollo dei regimi dell'est tende sempre pi a flettere a
sinistra, verso i nuovi movimenti giovanili di contestazione democratica e radicale.
Dentro al partito cerca di ricoprire dei ruoli che non gli vengono assolutamente dati. Si improvvisa
come addetto stampa, ma soprattutto come "pubblic relation man" con altri gruppi. Questo
atteggiamento fonte di continui contrasti interni con le strutture del partito. Si allontana per
insofferenza della regime "fortemente gerarchico" e per disaccordo sul principio della "non
violenza".
Nel '97, esauriti progressivamente i suoi compiti umanisti, Pinocchio sbarca nel Comitato Chiapas
di Torino, cerca di assumere, anche l, un ruolo di una certa importanza. Senza mai andare in
Messico (partecipa solo alla seconda intercontinentale di Barcellona) riesce ad accalappiare notizie
sui rapporti nazionali e internazionali di questo comitato atipico per il panorama nazionale
egemonizzato dallo Ya Basta! (insieme al consolato ribelle di Brescia il Comitato Chiapas di Torino
uno dei pi refrattari a farsi omologare a una linea nazionale ispirata dai centri sociali del NordEst, del Corto Circuito e del Leoncavallo). E' dunque anche questo un ottimo punto di osservazione
e di ascolto per raccogliere informazioni dalla frontiera fra aree apparentemente pi dialoganti e
quelle apparentemente meno disponibili a un confronto con le istituzioni.
E' difatti del '96 il rapporto dei Servizi Segreti che segnalava nell'attivit dei neonati comitati di
sostegno alla lotta zapatista uno dei maggiori terreni di coltura e di riciclo di elementi legati al
"terrorismo rosso". Il '96, lo ricordiamo, l'anno della prima intercontinantale zapatista "per
l'umanit", l'anno in cui in Italia fioriscono i comitati di appoggio al Chiapas portando la comunit
italiana a essere quella pi numerosa insieme a quella spagnola a Aguascalientes.

Non a caso l'ex-collaboratore del "terrorismo nero" si trova l'anno dopo a essere riciclato nella
raccolta di informazioni in questi ambienti che, secondo i nostri Servizi, sono di "possibile"
reinsorgenza della lotta armata di sinistra.
Dal Comitato Chiapas ai centri sociali il passo ancor pi breve e in discesa. Anche questi ultimi
vengono indicati nei successivi rapporti dei Servizi Segreti (97, anno dell'inchiesta Marini, 98, anno
della morte di Edoardo Massari) quale possibile terreno di coltura del sempre "risorgente"
"terrorismo rosso". In specie quelli "anarchici", quelli atipici, quelli della "rifondazione" autonoma,
quelli torinesi E il nostro agente sovversivo si rimette in moto, si sposta. Passa per l'assemblea
del Gabrio nei giorni critici, immediatamente dopo il corteo del 4 aprile 98. Poi ne esce senza dir
nulla (lasciandosi una porta socchiusa alle spalle), per ritrovarsi a collaborare con l'area
apparentemente pi dura e militante dell'Askatasuna.
Cerca in questi passaggi dei complici alle sue "fantastiche" imprese, sonda gli umori e le
disponibilit, ricerca doppi, se non tripli livelli di illegalit (do you remember l'ORAI dell'inchiesta
Ros-Marini?), strutture clandestine, uomini d'azione disposti a disarmare un metronotte, preparare
qualche innesco e piccoli attentati alle cose. Nei cortei pi tesi si dimostra il pi caldo, quello
disposto a tutto, critico rispetto alle soluzioni pi sensate di piazza, salvo poi scomparire al
momento buono. Sia contro i fascisti di Forza Nuova (di cui conosce bene i fondatori), sia contro
la polizia.
Non c' che dire, un maestro del trasformismo e della provocazione
Ma soprattutto uno strano personaggio che sembra seguire le indicazioni generali dei rapporti dei
Servizi. D'altra parte chi ha servito cos bene lo Stato non detto che non lo rifaccia un'altra volta.
Pinocchio ha un terribile passato, impresentabile, indicibile. Inoltre fortemente in debito con chi lo
ha seguito in questi anni nelle sue peripezie giudiziarie, magari assistendolo o facendogli da
consigliere (essere pentito, contribuire a condannare degli ex militanti di TP/NAR, pu portare
anche a qualche rischio o fastidio per la propria incolumit). E' in debito con il potere che lo ha
giudicato concedendogli ampi sconti di pena, al di l della decenza (altri al suo posto per lo stesso
genere di reati avrebbero acquisito condanne per ben dieci anni).
Per questo semplice ragionamento crediamo che il rapporto fra Pinocchio e i Servizi Segreti stia
nelle premesse o, pi semplicemente, nell'oggettivit delle cose. I suoi movimenti, la sua presenza
in luoghi, riunioni, ambiti politici ben determinati non paiono casuali e neppure il frutto di una
veloce "maturazione politica" alla suonata et di 43 anni.
Inoltre alquanto curioso che in tutta la sua carriera politica, dalla camicia nera alla camicia rossa,
Pinocchio si collochi sempre a cavallo delle situazioni, alla frontiera di aree culturalmente diverse e,
magari, in polemica; come se cercasse di trovare il punto di osservazione migliore, diventa sempre
l'uomo di confine, il mediatore, colui che non chiude mai le porte in faccia a nessuno, permettendosi
cos di poter parlare con tutti, magari guadagnandoci persino qualche confidenza. Esiste dunque una
coerenza nel personaggio: sia nel passato nero quando frequentava gli ambiti pi movimentisti e
quelli pi organizzativisti, quelli del vecchio e del nuovo neo-fascismo, quelli di Tp e dei Nar; sia
nel presente rosso dentro il comitato Chiapas, fra Gabrio e Murazzi, fra PRC e centri sociali,...
Si direbbe che Pinocchio sia animato dall'inseguire qualcosa e, soprattutto, dal cercare qualcosa. Ma
forse questo bisognerebbe chiederlo direttamente a lui, a Mauro Ansaldi.

COMUNICATO DEL COMITATO CHIAPAS DI TORINO SU MAURO ANSALDI


Ieri, 23 giugno 2000, abbiamo preso atto della contro-inchiesta svolta dal Centro Sociale Gabrio su
Mauro Ansaldi, che da alcuni anni collaborava con il Comitato Chiapas e frequentava centri sociali
e numerose altre realt politiche, torinesi e non. La contro-inchiesta ha svelato il suo passato di
eversione nera, squadrista e bombarola. In questo momento, in base ai dati resi noti, i nostri dubbi si
spingono fino alla possibilit che Mauro Ansaldi sia un agente provocatore. Di sicuro, ci siamo
trovati di fronte ad un mentitore, che ha fornito nomi, sigle e ricordi fasulli per vantare in molte
occasioni un presunto passato di estrema sinistra. Anche se noi stessi siamo caduti nel raggiro, non
pu non rimanerci l'amaro in bocca per il fatto che, avvalendosi della partecipazione al Comitato,
abbia potuto ingannare altre persone e organizzazioni politiche. Ieri sera Mauro Ansaldi stato
convocato ed allontanato dal Comitato. Questo non un lieto fine. E' un'ennesima occasione per
prendere in seria considerazione il problema delle infiltrazioni e delle provocazioni nell'area del
movimento e dell'internazionalismo, per iniziare una riflessione in comune. Torino, 24 giugno 2000
Comitato Chiapas di Torino
Sostegno alla controinchiesta PINOCCHIO
Nuovamente a Torino si scopre del marcio. Dopo la scoperta di microfoni e l'archiviazione di
inchieste fantasma viene alla luce la presenza di un'"ex" fascista, probabilmente oggi agente
provocatore al soldo dei soliti noti. Conosciuto da noi nell'aprile del 99, come esponente del
comitato chiapas di torino, l'Ansaldi prosegue la sua militanza apparente al csoa Gabrio, da dove ne
esce pochi mesi fa per non frequentare le nostre riunioni, ma per essere sempre presente alle
iniziative di piazza. Un percorso perfetto per un delatore di professione. Non pensiamo che questa
sia una novit, ma importante, visto l'agire della magistratura italiana, capire dove si voleva
arrivare.
SOLIDARIETA' E SOSTEGNO
AI COMPAGNI E ALLE COMPAGNE DEL CSOA GABRIO
csoa ASKATASUNA

Potrebbero piacerti anche