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Sfortuna di un [ex ?]
narchico
________________________________________
Un post per Rosso Malpelo
19 giugno 2015
1
2
Organo di stampa dellU.S.I. (Unione Sindacale Italiana, di ispirazione anarcosindacalista) fondato da Armando
Borghi nel 1914.
4
Vedi : GIUSEPPE ANDREA MANIAS , Camillo Berneri tra Antonio Gramsci e Carlo Rosselli, Quaderni Pietro Tresso,
Ed.Bi-elle Firenze, 2007.
5
Ivi pg. 15
Si veda, se soltanto se ne avesse voglia, E. BETTOLI,Miserie della filologia , articolo che tratta ed approfondisce
lattitudine di L. Canfora a seguire le proprie idiosincrasie piuttosto che le questioni storiche. Di seguito il link:
http://www.storiastoriepn.it/miserie-della-filologia-luciano-canfora-o-della-metodologia-piegata-al-pregiudizioideologico/
8
PAOLO VIRZ, Langelo col mal di pancia. La vita di Ezio Taddei raccontata dalla sorella Tirrena, Aperture Rivista
di Cultura, arte, filosofia N.8 Anno 2000.
9
DOMENICO JAVARONE, Vita di scrittore, Macchia Editore, 1958. [il testo potrebbe essere reperito solo al mercato
dellusato]
10
PAOLO VIRZ, Op. cit. pg. 9
MASSIMO NOVELLI, Un certo ezio Taddei, livornese, Spoon River, 2004, pg. 40
Ivi, pp. 42 - 45
13
www.antiwarsongs.org La leggera
14
MASSIMO NOVELLI, Op. cit. pg. 55
12
falegname, tipografo, cameriere, etc., fino alla Grande Guerra del 15-18. Uno
come lui era buono per il fronte, carne da cannone, come si diceva un tempo.
Lo arruolarono nei bersaglieri e lo mandarono a combattere sulle trincee del
Monte Nero, Alpi Giulie, oggi in territorio sloveno.
La sorella Tirrena racconta che in uno di quei giorni di quella guerra
nera Ezio giaceva in una trincea fatta di fango. Si doveva tentare un assalto:
scoppi di granate, spari, raffiche, detonazioni. Quando si tornava indietro ci si
lasciavano dietro le spalle morti e feriti. Il bersagliere Taddei torn indietro a
recuperare uno dei suoi compagni ferito gravemente. Un gesto da compagno,
non da eroe, che gli cost una brutta ferita: una scheggia di granata che gli
spezz il braccio. Venne ricoverato per un mese in ospedale a Milano e, stando
al racconto di Tirrena, ricevette pure una medaglia di bronzo. 15
Segu una convalescenza dalla quale il decorato Taddei non aveva alcuna
intenzione di rientrare. Si fabbric dei documenti falsi che avrebbero dovuto
assicuragli il prolungamento della cuccagna (nel frattempo aveva conosciuto
una signora milanese con la quale, per la prima volta in vita sua, era riuscito a
spassarsela e a fare un po di vita comoda), niente da fare, lo beccarono subito
e da eroe fin, bollato come disertore, dritto in galera.
Lo ritroviamo, nel 1919, recluso nel carcere militare di SantElmo
(Napoli), insieme a comunisti e anarchici. Uno di questi sar il suo maestro: il
toscano Ferruccio Scarselli. A seguito dellamnistia, alcuni mesi dopo, il
giovane Ezio e lo stesso Scarselli verranno rilasciati. Ezio che era entrato in
carcere da disertore e decorato ne uscir anarchico. Racconta Ezio:
Fra i vari compagni che conobbi durante le mie peregrinazioni
carcerarie incontrai anche Ferruccio Scarselli, un giovane contadino di
Certaldo che, posso dire, fu il mio vero maestro.
() Io rivedo ancora Ferruccio: con la sua testa ricciuta, bella, sempre
illuminata da un sorriso da bimbo.16
Ezio, come galleggiando in un corteo senza fine17 (parole sue) andava
verso il suo biennio rosso, peregrinando tra Genova, Livorno, Firenze,
Milano
Parliamo degli anni 19-20, con londa lunga che lambisce il biennio
successivo fino allo scontro diretto con il fascismo nascente; unondata di
scioperi, manifestazioni, rivendicazioni e scontri con esercito e forze di polizia,
lItalia socialista e anarchica organizza i lavoratori delle fabbriche e il mondo
rurale ed esercita una pressione che si riveler insopportabile per le classi
dirigenti di allora, per i governi cosiddetti liberali e per la monarchia in primis
che vedranno nella Marcia su Roma (1922) lauspicato epilogo di quella
deprecata stagione di anarchia.
Due fattori sono alla base di quel fermento: la Grande Guerra con il suo
carico di morte (() 8.571.000 morti, 451.645 invalidi, 57.000 morti in
prigionia, 60.000 dispersi18) e leco della rivoluzione sovietica. Si parler di
ubriacatura, di alluvioni umane, Uomini che avevano marciato per anni nel
fango, nel sangue, nella crudelt, nel terrore, accecati, mutilati, storpi,
15
18
Cfr., G.ROCHAT, Lesercito italiano da Vittorio Veneto a Mussolini, Bari, 1967 cit. in Fabrizio Giulietti, Gli anarchici
italiani dalla grande guerra al fascismo, FrancoAngeli, 2015, pg. 85
rovinati nel fisico e nella morale tornavano a fare i conti con i responsabili (o
irresponsabili) del loro soffrire19 , con queste parole Armando Borghi,
esponente longevo e combattivo dellanarcosindacalismo, definisce il popolo
delle piazze italiane nel biennio rosso.
Ferruccio Scarselli, il maestro di Taddei, antifascista della prima ora, in
quel frangente ci lascer la pelle. Nel 21 tutta la Toscana era pervasa dalle
violenze e dalle incursioni delle squadracce fasciste. Una di queste.,
tristemente nota come la disperata, uccide a Firenze, il 27 di febbraio, in un
agguato a freddo, Spartaco Lavagnini, ferroviere, tra i primi esponenti del
neonato partito comunista dItalia. Il giorno dopo a Certaldo, proprio nei
pressi di Firenze, il paese natale di Scarselli, (dove aveva ospitato Ezio, due
anni prima, appena usciti dalla galera), dopo una rissa, scoppiata, sembra, per
futili motivi ma con un corollario di morti e feriti, la tensione al massimo. Si
temono incursioni. Ferruccio, insieme ai fratelli e ad altri anarchici costruisce
una barricata nel timore di un assalto delle squadracce. Ma invece dei
fascisti giunge un camion di carabinieri con i quali gli anarchici ingaggiano un
furioso scontro al termine del quale rimangono sul terreno un carabiniere
morto e diversi feriti. Il gruppo dei libertari nel tentativo di sganciarsi dalle
forze dellordine tenta di allontanarsi ma allimprovviso Ferruccio, resta
ucciso dallo scoppio di una bomba a mano che trasportava. 20 La famiglia
Scarselli, i numerosi fratelli e sorelle di Ferruccio, nellinfuriare di quella lotta
violentissima, si dar alla macchia e diverr nota e temuta come la banda
dello zoppo, cos chiamata perch Oscar, uno dei fratelli, era claudicante. 21
Si era nel pieno della furia reazionaria. Gi nel 1920 si registrava la
controspinta poliziesca, a cui sedati i moti popolari pi diffusi ed articolati,
faceva da contrappunto un forte attivismo delle avanguardie anarchiche e
socialiste. Errico Malatesta, prima gloria dellanarchismo italiano, ribelle ed
intellettuale di razza, era tornato lanno prima dallesilio londinese dove aveva
trascorso gli anni della guerra; fond a Milano il primo quotidiano anarchico,
Umanit Nova, e riprese la sua indefessa attivit di pubblicista e di agitatore.
Si era trovato nel pieno dellonda del biennio rosso: In quellanno unondata
di scioperi percorse lItalia, e in agosto, in gran parte sotto linfluenza
dellUnione Sindacale Italiana ne era a capo allora Armando Borghi i
metallurgici di Milano e Torino occuparono le fabbriche. Unaltra volta,
sembr linizio di unera nuova, la grande occasione, se avessero lasciato
passare la quale, come disse Malatesta, avrebbero pagato pi tardi con
lagrime di sangue la paura instillata nella borghesia. Ma si ripet quello che
era accaduto nel 1914, al tempo della settimana rossa. La CGL consigli la
moderazione, gli operai consegnarono le fabbriche in cambio di vaghe
promesse di riforma, e nel giro di poche settimane seguirono arresti in massa
di leaders degli scioperi, di anarchici e di sindacalisti militanti, compresi
19
ARMANDO BORGHI, Mezzo secolo di anarchia, Edizioni Anarchismo, 1989, pg. 182
F. BUCCI G. PIERMARIA, Dizionario biografico on line degli anarchici italiani, alla voce: Scarselli, Ferruccio. Sito:
http://www.bfscollezionidigitali.org/collezionidigitali/index.php/Detail/Object/Show/object_id/2002
21
Cfr. http://www.radiomaremmarossa.it/ - Biografie R/esistenti Scarselli, Oscar.
20
Malatesta e Borghi 22. Fin agli arresti anche tutta la redazione di Umanit
Nova.
Racconta Armando Borghi nelle sue memorie., non dimenticando mai la
imperitura ruggine con i socialisti, intransigenti o rivoluzionari che fossero,
Giolitti cominci con noi anarchici. Colpendo noi, sapeva che non avrebbe
provocato le proteste n dei socialisti rivoluzionari, n dei comunisti, n della
Confederazione del Lavoro.(). 23 Il punto era che le accuse non erano
ancora state imbastite e i prigionieri venivano lasciati languire a San Vittore
senza nemmeno potere parlare con i loro avvocati. Era evidente che di arresto
esemplare e punitivo si trattava. Si pass quindi, dopo mesi, a formulare un
debole capo daccusa, contro il quale il Procuratore si dimostr insoddisfatto,
si cercavano infatti accuse pi pesanti per prolungare la detenzione.
Siamo nel 21. Il livello della tensione altissimo, lepisodio di Scarselli
solo uno degli innumerevoli casi. Le Camere del lavoro sono assediate dalle
forze di polizia oppure, a scelta, prese dassalto ed incendiate dai fascisti.
Malatesta, Borghi e un altro giovane collaboratore di Umanit Nova, decidono
di iniziare uno sciopero della fame, non pretendono di essere scarcerati ma
chiedono soltanto che fosse fissato il giorno del processo, e che cessasse
quellillegale sequestro di persona.24 Scrive Taddei: quando Malatesta, nel
carcere di Milano, incominci lo sciopero della fame, fu come una specie di
rintocco di campana25
Ezio si trova a Genova nel marzo del 21. Partecipa ad episodi di azione
diretta in solidariet con lo sciopero della fame di Malatesta e dei suoi
compagni. Viene arrestato con laccusa di associazione a delinquere e
attentati terroristici. Seguir una condanna.
Su questa seconda condanna la biografia di Massimo Novelli non
chiarisce quanti anni avrebbe dovuto scontare Taddei con precisione: Quanti
anni di galera? Chi sostiene otto, forse a ragione; chi nove e altri ancora
addirittura sedici, come si legge nel risvolto di copertina di Rotaia. 26 Sulle
condanne e sui pellegrinaggi nelle diverse carceri Canfora si accanisce per un
intero capitolo cercando buchi e contraddizioni per mettere in cattiva luce
Taddei, allo scopo di delineare il profilo di un provocatore perfetto 27. Il
Dizionario biografico on line degli anarchici italiani non sar la Bibbia ma fa
un po di chiarezza sulle varie condanne, esprimendo, tra le righe, rammarico
sulla conversione comunista di Taddei, ma non ricamandogli addosso
letichetta infamante di provocatore come fa Canfora: .torna ancora una
volta a Genova, dove, al principio del 1921, legato a un gruppo di anarchici
e sovversivi, che compiono, il 23 marzo, un attentato dimostrativo per
protesta contro lingiusta detenzione di E. Malatesta, A. Borghi e altri
compagni di fede. Il 24 marzo T. viene arrestato per associazione a delinquere
e attentati terroristici, insieme a Gino Piastra, Melchiorre Vanni (che
combatter nelle Brigate internazionali), Angelo Porcu, Ettore e Angelo
Brusaioli, Carlo Settimio Camisotti, Ferruccio Cucini e ad altre 23 persone e il
22
G. WOODCOK, Lanarchia. Storia delle idee e dei movimenti libertari, Feltrinelli, 1973, pg. 311
A. BORGHI, Mezzo secolo danarchia, Edizioni Anarchismo, 1989, pg. 259
24
Ivi, pg. 260
25
EZIO TADDEI, Luomo che cammina, op. cit. pg.61
26
MASSIMO NOVELLI, Op. cit. pgg. 96 97
23
27
Cfr. L. CANFORA, Op. cit. Cap. X L Gramsci ha sputacchiato Greco per gelosia: Ezio Taddei, provocatore
perfetto, pg. 131
F. BUCCI G. PIERMARIA, Dizionario biografico on line degli anarchici italiani, alla voce: Taddei, Ezio, Sito:
http://www.bfscollezionidigitali.org/collezionidigitali/index.php/Detail/Object/Show/object_id/2002
29
MASSIMO NOVELLI, Op. cit. pg. 99
30
M.ORTALLI, Ritratti in piedi Dialoghi fra storia e letteratura, La strage del Diana, A- Rivista anarchica, anno 32
n. 79, marzo 2002
31
Ivi
32
MASSIMO NOVELLI, Op. cit. pg. 101
10
11
12
Canfora ossia che Taddei abbia affermato in modo esplicito di avere transitato
dallo stesso carcere di Turi di Bari dove era detenuto Gramsci; mentre Novelli,
al contrario, vuole raccontare la vita di un uomo generoso e sfortunato, un
uomo che portava dentro di s gli ideali di un secolo di lotta contro
loppressione, un ragazzino abbandonato la cui scuola di formazione era stata
il carcere e lanarchia, lesilio, il confino e larte di voler raccontare,
incrociando la sua biografia con gli eventi drammatici del primo novecento,
uno che sarebbe diventato, alla fine della sua vita, scrittore per caso e
giornalista de LUnit altrettanto casualmente. Ne abbiamo conosciuti di
compagni cos anche noi, gente a cui il partito, il gruppo politico, o il solo
ideale, hanno fatto da maestro, da scuola, da padre e da madre. Cosa ne pu
sapere Canfora?
Canfora ordisce una delle sue tesi accusatorie (Taddei mentitore sul
passaggio dal carcere di Turi, dove era detenuto Gramsci) basandosi soltanto
su un paio di frasi di Taddei estrapolate da articoli scritti per Ladunata dei
refrattari, la falsa notizia dellincontro con Gramsci campeggia nei suoi
interventi per <<LAdunata>> (1937 e 1938) cos amati da Mussolini. 40 ;
ammette infatti Canfora che da quelli che lui definisce come libercoli
postbellici (ossia i suoi romanzi autobiografici) il riferimento allincontro con
il celebre sardo del tutto assente. Bisognerebbe dire : E allora, Canfora?
Su cosa basi questa invettiva? Soltanto su quanto scrive Taddei nei due
articoli che scrive per Ladunata ? Quegli articoli Canfora, li acclude nella
ricca appendice (questo va detto), ed proprio grazie a questo che possiamo
affermare che, anche l, i riferimenti di un suo presunto incontro diretto con
Gramsci a Turi sono del tutto assenti. Si rilevano invece le critiche meschine
di cui si gi detto, conseguenza diretta del clima infame che si respirava in
quegli anni.
A tale proposito Canfora omette di ricordare che, al di l degli articoli in
cui Taddei critica il P.C. dI e il suo leader sardo, Gramsci in carcere non da
Taddei dovette difendersi ma dagli attacchi dei suoi stessi compagni. Varie
fonti fanno riferimento a quella che fu definito una sorta di isolamento a cui
venne sottoposto il detenuto Gramsci. Ne parla Giuseppe Fiori nella sua
famosa biografia, ne parla Spriano nel suo Gramsci in carcere e il partito41
40
13
riferita
14
45
46
Ibidem, pg. 17
PAOLO VIRZ, Op. cit. pg. 21
47
15
Sar ospite di Adamo Agnoletto, un ex miliziano di Padova, che ha combattuto sul fronte di Aragona nella Colonna
Ascaso CNT-FAI cfr. F. BUCCI G. PIERMARIA , Dizionario biografico on line degli anarchici italiani, alla voce:
Taddei, Ezio.
49
Cfr. MASSIMO NOVELLI, Op. cit. pg. 175 (Non abbiamo trovato traccia, a Parigi, del Boulevard Mal Montan su
Google Maps. Che abbia cambiato nome? Si consideri anche che lo stesso riferimento si trova in P.Virz, cit. che
riprende sia la biografia di M. Javarone che i ricordi della sorella di Ezio, quindi possibile che si tratti o di una
trascrizione sbagliata o di un cambio di nome).
50
Il moderato Edouard Daladier (1884-1970) era succeduto, nel 1938, al governo di Lon Blum - espressione del Fronte
popolare - alla guida della Francia. Fu tra i firmatari del Patto di Monaco (1938) con la Germania di Hitler e
lInghilterra, laccordo che consacrava le annessioni territoriali tedesche nel tentativo, fallimentare, di arginare
lespansionismo del Reich.
51
P.RAMELLA, La retirada, Lampi di stampa, 2003, pg. 35
16
53
F. GUADAGNI, Un profilo di Carlo Tresca, in Manet immota fides. Omaggio alla memoria imperitura di Carlo Tresca,
numero speciale de Il Martello (non numerato, ma corrispondente al n. 4 del 28 marzo 1943) realizzato su iniziativa del
Gruppo Carlo Tresca (gi Gruppo "Il Martello") e curato dallo stesso Guadagni e da Renato Vidal, p. 4. cit. in :
P. CASCIOLA, Carlo Tresca, combattente libertario (1879-1943)[*], fonte: http://www.bibliotecamarxista.org
[*] Come si rileva nellavvertenza introduttiva: Lo studio che segue originariamente apparso come introduzione a
"Carlo Tresca, Lattentato a Mussolini ovvero Il segreto di Pulcinella", Quaderni Pietro Tresso, n. 48, luglio-agosto
2004, pp. 3-21.
54
Ibidem
17
55
56
57
18
giornale degli esuli comunisti italiani, diretto da Ambrogio Donini 58 (un altro
incontro fatale per Taddei).
Donini era un intellettuale di primo piano, un docente universitario ed
uno storico delle religioni (ancora oggi si vende per le edizioni Newton
Compton, in precedenza per Editori Riuniti, un manualetto, Breve storia delle
religioni, che ha avuto una tiratura di 150.000 copie). Taddei, dopo la
pubblicazione dellarticolo che lo criticava pens bene di andare nella sede de
LUnit del popolo per cercare Donini, non trovatolo si dedic a sfasciare
suppellettili, scaraventare macchine da scrivere dalla finestra, devastare un
po tutto quello che gli capitava a tiro, insomma una guasconata in piena
regola che gli coster larresto e tre mesi di detenzione nel carcere di Rock
Island. Le celle in ferro degli Usa mancavano alla sua collezione di cinte
murarie. Il giudice, oltre alla detenzione, decret la sua espulsione dagli Usa
che sarebbe avvenuta al termine della guerra. Il che puntualmente avvenne.
Lavvicinamento di Taddei ai comunisti italiani, e poi allo stesso Donini,
ha a che fare con luccisione di Tresca di cui, come abbiamo visto, Taddei era
amico e collaboratore.
Lomicidio di Carlo Tresca, The Tresca Case (dal titolo dell istant book
scritto da Taddei negli Usa nel 1943) non ebbe mai nessun colpevole. Eppure,
a New York, e non solo l, fu un caso di cronaca clamoroso. Si tenga presente
che se ne continuer a parlare per oltre un decennio come un caso di
interesse per lopinione pubblica, seppure un cold case, ancora negli anni 50:
il famoso cronista americano Walter Cronkite ci far una trasmissione
sullemittente CBS dal titolo Death of an editor 59.
Lasciamo che lepisodio lo racconti Taddei che di quella vicenda fu un
interprete e, in qualche modo, un protagonista. La ricostruzione emerge, con
numerosi dettagli, in uno dei suoi libri. Taddei racconta 60 che Tresca doveva
partecipare ad una serata in un club newyorchese organizzato dalla colonia
italo americana e gi si aspettava di incontrare personaggi con cui era da
sempre in contrasto: fascisti e mafiosi. Una delle figure pi note in
quellambiente era il prominente italo americano Generoso Pope 61, un
58
Ambrogio Donini. Nato a Lanzo (Torino) l8 agosto 1903, deceduto a Roma il 10 giugno 1991, docente universitario
di Storia del Cristianesimo. Militante comunista dal 1927, aveva vissuto sino al 1945 in Francia, Belgio, Spagna e Stati
Uniti come emigrato politico, pur tornando di tanto in tanto in Italia per svolgervi clandestinamente missioni per il suo
partito. Negli Stati Uniti, Donini fu docente universitario dal 1929 al 1932 e si occup in seguito delle edizioni del
Partito comunista a Bruxelles. Negli anni tra il 1937 e il 1939 stato, a Parigi, redattore capo de La Voce degli italiani
e, dal 1939 al 1944, ha diretto a New York (dove ha anche insegnato alla Jefferson School), lUnit del Popolo. ()
Delle tante opere di Ambrogio Donini ricordiamo qui soltanto il Manuale introduttivo alla storia del Cristianesimo,
del 1926 e i Lineamenti di storia delle religioni, del 1959. [Estratto dalla biografia ad nomen in Donne e uomini della
Resistenza/ Fonte: www.anpi.it ]
59
Cfr. TIZIANO ANTONELLI , Ezio Taddei, testimone dellomicidio di Carlo Tresca, Umanit Nova, n.12/2013
Cfr. EZIO TADDEI, Le porte dellinferno, Mengarelli, Roma, 1945 in F. Durante, Italoamericana Storia
e letteratura degli italiani negli Stati Uniti 1880-1943- Vol. II Mondadori, 2005 pgg. 675 e segg.
61
N. Pernicone, Carlo Tresca Portrait of a rebel, Palgrave Macmillan, 2005 pg. 218: Pope: Gangster and Fascist.
Generoso Pope. Born in a small village not far from Naples, Pope arrived in New York in 1906 at the age of fifteen,
unable to read or write English, with ten dollars in his pocket. By the late 1920s, Pope was the richest Italian American
in New York, having amassed millions as the owner of the Colonial Sand and Gravel Company, the largest supplier of
building materials in the country. By the early 1930s, Pope had acquired ownership of Il Progresso Italo-Americano, Il
Corriere dAmerica, and Bolletino della Sera in New York, and LOpinione in Philadelphia. As the grand mogul of the
Italian language press, Pope was able to influence the majority of Italian American voters to support Tammany Hall
candidates in New York and the Roosevelt administration in Washington. His role as the premier Italian American vote
getter earned Pope direct access to the White House. He capitalized on this connection to serve as Mussolinis
60
19
20
Uno dei primi studi di ambito storico - sociologico che, indagando il fenomeno mafioso, attribuisce formalmente alla
mafia lomicidio di Tresca : ED REID, La mafia, Parenti, Firenze, 1956 (pgg. 104 114). Altri studi sulla mafia che
incrociano il caso Tresca: ALAN A. BLOCK , Space, time and organized Crime, Transaction Publishers, New Brunswick,
New Jersey, 1994 (pgg. 129 168); MARTINO MARAZZI, Misteri di Little Italy: storie e testi della letteratura italo
americana, Franco Angeli, 2003. Le stesse tesi vengono riprese e descritte in opere biografiche : STEFANO DI
BERNARDO, La poesia e lazione: vita e morte di Carlo Tresca, Franco Angeli, 2012 (pgg. 315 333); NUNZIO
PERNICONE, Carlo Tresca. Portrait of a rebel, Palgrave Macmillan, 2005 (pgg. 275 296). I testi citati sono solo una
parte della letteratura (quella che stata presa in considerazione in questo post) che, da varie prospettive, ha indagato il
caso dellassassinio di Tresca, si consiglia, per una panoramica pi ampia della bibliografia, di consultare la voce
Indagine sul caso dellanarchico Tresca e sviluppi relativi su www.anarchopedia.org
66
ALAN A. BLOCK , Space, time and organized Crime, Transaction Publishers, New Brunswick, New Jersey, 1994, pg.
139
67
Ibidem pg. 150 e segg.
21
Taddei trascrive erroneamente Cagnucco ma si riferisce al District Attorney Louis Pagnucco, sospettato di
connivenze con gli ambienti fascisti della comunit italo americana.
69
EZIO TADDEI, Le porte dellinferno, Op. cit. pgg. 677 - 681
70
EZIO TADDEI, The Tresca Case, New York, 1943.
Ringraziamo la Biblioteca Ferruccio Parri - Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione in Italia
(INSMLI) di Milano che ci ha voluto inviare la scansione dellormai introvabile opuscolo di E.Taddei.
71
I files dellarchivio FBI sul caso Tresca sono suddivisi in dieci parti e sono reperibili al seguente indirizzo:
http://web.archive.org/web/20071014060245/http://foia.fbi.gov/foiaindex/tresca.htm . Il riferimento riportato
contenuto nel file contrassegnato come 10a. ed il cui fascicolo riporta lintestazione part 10 of 10 sections 11&12
22
non portarono per a niente. Lipotesi Vidali non resse sin dallinizio, infatti il
comunista aveva un alibi inattaccabile per quel giorno. La notte in cui Tresca
venne assassinato Vidali si trovava a Citt del Messico ospite ad una cena di
gala con, presso il ristorante El Lido, insieme ad altre 300 persone, in onore
dellambasciatore messicano in Unione Sovietica ()73
Anche Di Bernardo conferma che tra i principali assertori della pista
mafia Pope cera Taddei, solo che erroneamente sostiene che il livornese
avrebbe cambiato idea, rispetto ai sospetti che, in origine, avrebbe avuto sui
comunisti, addirittura tre anni dopo, ignorando che il discorso alla Rand
School risale ad un mese dalla morte di Tresca. O meglio, a guardare bene
non lo ignora, c per un salto logico.
P. Casciola, nel suo saggio su Tresca (Carlo Tresca, combattente libertario), mette in
rilievo il fatto che Antonini e Buscemi/Montana avevano posizioni divergenti
rispetto alla questione dellingresso dei comunisti nel fronte comune
antifascista. Circostanza che, peraltro, riferisce lo stesso Taddei nel suo
opuscolo (The Tresca Case). Ossia: Tresca si era mostrato in quel frangente
(42/43) favorevole allingresso dei comunisti e strenuamente contrario
allingresso degli (ex) fascisti come Gene Pope, la cui istanza era invece
fortemente caldeggiata da Antonini e
Buscemi (Secondo alcune fonti
"ufficiali" statunitensi, nellultimo periodo della sua vita Tresca aveva adottato
un atteggiamento pi "possibilista" circa lentrata dei comunisti nel CIAV di
New York, mentre tutta una serie di esponenti dellemigrazione politica
antifascista italiana come il sindacalista Luigi Antonini e lex militante
comunista ed ex agente dellOVRA Giovanni Buscemi detto Vanni B. Montana
si erano invece pronunciati a favore dellingresso di Pope e dei suoi uomini.
74
). Insomma, Tresca era un ostacolo e non di poco conto ad un progetto che
tendeva a riconvertire i maggiorenti della comunit italo americana (come
Pope) allinterno dellantifascismo, dopo il loro appoggio al regime.
La domanda, a questo punto, se questo progetto era compatibile con
lobiettivo di pi vasta portata che, a distanza di qualche mese dalla morte di
Tresca, si sarebbe realizzato ovvero lo sbarco degli americani in Sicilia. Quel
che certo che Montana/Buscemi ebbe un ruolo attivo nella c.d.
Operazione Husky (ossia lo sbarco in Sicilia, nel 43, delle truppe
americane). Montana, leggiamo dal saggio di G. Casarrubea e M.J. Cereghino,
Operazione Husky, aveva redatto un documento intitolato La battaglia per
la Sicilia che era stato trasmesso nel luglio del 42 a Earl Brennan (capo della
Secret Intelligence Branch, Italian Section, Oss di Washington). Il rapporto,
dopo aver descritto vari scenari ed excursus storici sullisola, finiva per
sottolineare limportanza di Influenzare attentamente i membri della vecchia
mafia che hanno trovato rifugio in Tunisia, in modo da utilizzarli per stabilire
contatti di peso in Sicilia. Questo un punto molto importante.75
72
Riportiamo qui di seguito tutte le nefandezze di cui venne accusato Vittorio Vidali, capro espiatorio da esporre alla
bisogna: () In una sola pagina di testo, Vidali risultava autore dellassassinio del suo compagno Julio Antonio
Mella (la vittima del dittatore cubano Gerardo Machado) nel 1929; del <<massacro degli anarchici spagnoli>> a
Barcellona durante la guerra civile spagnola nel 1937 e della susseguente scomparsa del leader trotzchista Andreu
Nin; responsabile dellassassinio di Trotzskij; colpevole di avere ucciso perfino la propria compagna, Tina Modotti, nel
1942, e di avere sparato a Carlo Tresca a New York nel 1943. Come mai () stata tralasciata laccusa lanciata dai
franchisti in Spagna secondo cui Vidali aveva violato in una sola notte cinquecento monache? cos in : MARIO PASSI,
Vittorio Vidali, Civilt della memoria 2, ed. Studio Tesi srl, 1991, pg. 47
73
STEFANO DI BERNARDO, La poesia e lazione: vita e morte di Carlo Tresca, Franco Angeli, 2012 pg. 316
74
PAOLO CASCIOLA, Op. cit.
75
GIUSEPPE CASARRUBEA MARIO JOS CEREGHINO, Operazione Husky, Castelvecchi, 2013, pg. 31
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Galante to commit the crime. 76 e si chiede perch mai gli investigatori fecero
solo dei timidi tentativi nel circostanziare le accuse arrivando alla conclusione
che soltanto una forte volont politica di insabbiare abbia lasciato, come
sempre succede, lomicidio di Carlo Tresca senza un colpevole.
Lo storico Mauro Canali, nella sua ricostruzione, accusa infine
direttamente il regime che si sarebbe servito della mafia, per il tramite di Vito
Genovese, per commissionare lomicidio. Genovese durante il fascismo si
sarebbe trovato tranquillamente in Italia, nel Nolano, a stretto contatto con la
mafia newyorchese e, in particolare, con Lucky Luciano. Sembra pure che
Genovese non solo non fosse un perseguitato ma che ungesse il regime con
generose donazioni. Un retroscena che chiamerebbe in causa nuovamente
Generoso Pope.77
Aggiungiamo che M. Novelli, lultimo biografo di Taddei, riporta che la
stampa italiana, nel 1958, riprendendo una corrispondenza dagli Usa a firma
di un giornalista, tale Tony Bardhel, riporta che un agente del Narcotic
Bureau, John Cusack, davanti ad una commissione di indagine sul crimine
organizzato dello Stato di New York, aveva fatto i nomi di Carmine Galante e
Frank Garofalo quali autori dellomicidio di Tresca, il corrispondente non pu
fare a meno di aggiungere che quei nomi erano stati fatti da Ezio Taddei gi
nel 1943.78
Insomma, Taddei aveva visto giusto. Una strada che per non gli eviter
lisolamento e certi echi polemici da parte dei suoi ex compagni de Il
Martello.
Collabor due anni a LUnit del Popolo, organo dei comunisti italo
americani diretto da Donini e nel 1945, a guerra finita, gli tocc lespulsione
dagli Usa, provvedimento che si era beccato proprio per la bravata fatta nella
redazione de LUnit del Popolo! Il provvedimento che decretava lespulsione
di Taddei come indesiderabile, sospeso durante il periodo di belligeranza,
diventava esecutivo.
Taddei sbarc a Napoli verso la fine del settembre 1945 dal piroscafo
Gripsholm: Quel put off man solitario era un cinquantenne di media
statura, dalla fronte altissima. () torn in Italia dopo sei anni dAmerica, lo
scrittore anarchico Ezio Taddei79. Cos scriveva Gian Carlo Fusco in un
libretto (Gli indesiderabili) gi pubblicato nel 1962 da Longanesi e
ripubblicato da Sellerio (2003) dedicato al rimpatrio di una accolita di
gangsters italo americani tra i quali Fusco inserisce anche Taddei, come
personaggio per politicamente scomodo. Nella prefazione al libro
pubblicato da Sellerio e scritta da Andrea Camilleri si legge che erano circa
seicento e che arrivarono con navi diverse e tra questi cera anche Lucky
Luciano, rimpatriato nel 1946.
Si stabil a Roma insieme alla sorella Tirrena che non vedeva da decenni.
Sappiamo dal racconto della sorella di come lei, in un primo tempo, avesse
provato a cercarlo senza per riuscire ad individuarlo. Aveva letto su qualche
giornale dellarrivo di uno scrittore livornese dallAmerica e lo aveva
immaginato ricco e famoso e di come se lo vide spuntare nellalberghetto dove
76
NUNZIO PERNICONE, Carlo Tresca. Portrait of a rebel, op. cit. pg. 275
MAURO CANALI, Tutta la verit sul caso Tresca, Liberal, n.4, 2001 cit. in STEFANO DI BERNARDO, op. cit. pg. 331
78
MASSIMO NOVELLI, Op. cit. pg. 221
79
GIAN CARLO FUSCO , Gli indesiderabili, Sellerio, 2003, pg. 140
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LAssise per la rinascita del Mezzogiorno fu uniniziativa del Fronte del Mezzogiorno, una costola del Fronte
Popolare (la lista con cui si erano presentati unitariamente socialisti e comunisti alle elezioni del 48). Dopo la storica
batosta inferta al Fronte popolare dalla DC il Fronte del Mezzogiorno sopravvisse facendo del meridionalismo una
battaglia politica fondamentale di quegli anni, una base da cui ripartire alla riconquista del paese. Le assisi si svolsero il
3 e il 4 dicembre del 1949 a Salerno, Bari, Crotone, Matera. . Cfr. G. AMENDOLA, Il balzo del Mezzogiorno (1943
1953); G. CACCIATORE, La sinistra socialista nel dopoguerra: meridionalismo e politica unitaria in Luigi Cacciatore,
Dedalo, 1979.
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Il documentario di CARLO LIZZANI Nel Mezzogiorno qualcosa cambiato (1949) visibile su youtube.it
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Il racconto di quella vicenda contenuto nel post di ROSSO MALPELO, Americanati, 27/02/2015
http://rosso-malpelo0.blog.kataweb.it/2015/02/27/americanati/ ;
anche su scribd (versione pi leggibile): https://it.scribd.com/doc/257153983/Americanati pag. 11 e segg.
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