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Darà i suoi migliori risultati nel cinema, con registi quali Roberto
Rossellini e Vittorio De Sica, ai quali si devono film come
“Roma città aperta” e “Ladri di biciclette”, girati all’aperto
in una capitale devastata dalla guerra con la partecipazione
importante di attori non professionisti.
Neorealismo e ideologia
Il Partito comunista italiano e altre formazioni di
sinistra hanno avuto un ruolo importante nelle
attività di opposizione al fascismo, soprattutto
nella Resistenza, il movimento armato col quale
molti italiani, prevalentemente giovani, hanno
rifiutato di servire la Repubblica di Salò e si
sono rifugiati in montagna per opporsi alle
truppe nazifasciste con l’aiuto degli americani.
Neorealismo e ideologia
Questo ha fatto sì che il
movimento sia stato
accusato di avere un
orientamento ideologico
favorevole all’Unione
Sovietica, dalla quale fin
dagli anni Trenta erano
giunte precise indicazioni sui
contenuti e lo stile che le
opere letterarie e figurative
dovevano assumere
(realismo socialista)
.
- l’arte e la letteratura
devono essere
comprensibili per il
popolo, questo implica il
rifiuto del simbolo e
dell’arte simbolista, visti
come il prodotto della
borghesia decadente;
- esaltazione delle qualità
morali del popolo,
abbandonato a condizioni di
miseria e oppresso dal
fascismo;
- condanna della borghesia,
vista come una classe
sociale immorale e
parassitaria
L’atteggiamento
degli intellettuali italiani
In realtà solo una minoranza degli intellettuali italiani si è
adeguato alle indicazioni che provenivano da Mosca
(Renata Viganò, Vasco Pratolini)
Alcuni, come Elio Vittorini, autore di “Uomini e no” e
Ignazio Silone, di cui si è parlato prima le hanno
contestate apertamente e sono giunti alla rottura col
Partito comunista.
Altri, come Cesare Pavese, che pure era stato
condannato al confino come simpatizzante comunista,
hanno evidenziato nelle loro opere modi di intendere la
guerra molto diversi, pur senza aprire una polemica
scoperta.
La rivendicazione dell’autonomia
Alcuni intellettuali italiani si sono opposti a queste imposizioni:
- Elio Vittorini, romanziere ed editorialista, usa largamente il
simbolo nei suoi romanzi, in particolare in “Uomini e no”
rappresenta i collaborazionisti della Repubblica di Salò come
cani, che leccano la mano del padrone anche se è sporca di
sangue.
A causa di una polemica col
segretario del Partito Comunista
Palmiro Togliatti gli sarà tolta
la direzione di una rivista
culturale dell’epoca,
Il Politecnico.
La rivendicazione dell’autonomia