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A Cortina gli enigmi e i misteri della Cappella degli Scrovegni

Partita la raccolta firme per riportare la Gioconda a Firenze

Oggi pomeriggio alle 18, al Palazzo delle Poste di Cortina dAmpezzo, nellambito della rassegna Una
montagna di libri verr presentato, in una conversazione tra lautore e lesperta darte Serena Bacca, il
volume I volti segreti di Giotto (Rizzoli) di Giuliano Pisani, incentrato sulle rivelazioni della Cappella degli
Scrovegni. Ingresso libero.

partita ieri da Piazza Santa Maria Novella la raccolta ufficiale di firme per il rientro della Gioconda a
Firenze nel 2013, un secolo dopo lesposizione agli Uffizi. Obiettivo: consegnare una petizione di 100mila
firme ai ministri della Cultura di Italia e Francia e al Louvre per chiedere il rientro del celebre quadro di
Leonardo. La raccolta, che durer 6 mesi, si svolger contemporaneamente in varie citt e su Internet.

Fatta a pezzi lagiografia post mortem

Matteotti, un santo con troppi altarini


Una biografia del deputato socialista ne svela i lati oscuri: ricco e spendaccione grazie
allattivit di strozzinaggio della famiglia, fu protagonista delle violenze del biennio rosso
::: GIUSEPPE PARLATO
QQQ Non certamente casuale che i
pochissimi libri di carattere storico su
Giacomo Matteotti si occupino pi
della sua tragica morte che della sua
vita. Alla tentazione di dare unennesima versione della morte di Matteotti si sottrae intelligentemente e giustamente il volume dello storico
Gianpaolo Romanato, Un italiano
diverso. Giacomo Matteotti (Longanesi, pp. 330, euro 20), il quale storicizza per la prima volta compiutamente la vita dellesponente socialista, mettendo in discussione le versioni agiografiche finora costruite per
fare di Matteotti soltanto unicona.
La storia di Matteotti nasce nel Polesine, terra sciagurata e povera: Romanato parte di l e dalla famiglia,
della quale emerge unimmagine
complessa e talvolta contraddittoria:
una famiglia particolarmente sfortunata, ma anche decisamente ricca,
con un patrimonio immobiliare ampio e articolato: 156 ettari di terreni,
oltre ad abitazioni, negozi, edifici rurali, tutti in affitto, il che consentiva al
giovane Matteotti di vivere di rendita,
di possedere, fin dal 1914, unautomobile e di permettersi una vita agiatissima, con vacanze e viaggi in tutta
Europa.

UN RIFORMISTA CON FINI RIVOLUZIONARI


Unimmagine di Giacomo Matteotti (1885-1924) , esponente di un riformismo inteso solo come gradualismo nel metodo. In alto, i resti mortali
del politico socialista, chiusi in una cassa di legno, vengono trasportati
dal bosco della Quartarella al cimitero di Riano Flaminio Olycom

:::

La prova negli archivi


Una ricchezza notevole (oltre due
milioni e mezzo di euro attuali) che il
nonno e i genitori di Matteotti accumularono in pochi anni, anche con
metodi non del tutto raccomandabili. Lautore negli archivi notarili ha infatti trovato la prova di quello che gli
avversari politici di Matteotti (a cominciare dai cattolici) sostenevano
nei comizi e sui loro giornali e che i
compagni di zona commentavano a
mezza bocca: strozzinaggio. Una vicenda che ebbe forti implicazioni
nella lotta politica polesana e allinterno dello stesso socialismo locale.
Lanalisi di Romanato particolarmente puntuale nel descrivere la situazione politica del Polesine nel periodo del biennio rosso e alla vigilia
del fascismo. I socialisti erano molto
forti, in provincia, tanto che nel 1920
tutti i comuni della provincia di Rovigo (e anche quelli di Ferrara) erano
totalmente rossi, casi unici in tutta
Italia. Un simile risultato nasceva
non soltanto dalle disastrose condizioni dei lavoratori, ma anche dalla
sistematica azione di violenza e di intimidazione che i socialisti esercitavano nei confronti degli avversari, e
ci ben prima dei fascisti.
Su questo Romanato categorico:
Nel Polesine, insomma, non cera
soltanto la violenza fascista. Cera

LA SCHEDA

LA GIOVENT
Nato a Fratta Polesine nel 1885
da una famiglia pi che benestante e rimasto figlio unico dopo
la laurea in Legge, sostenitore
della neutralit italiana in occasione della Grande guerra, divenne ben presto una figura di spicco
nei movimenti socialisti. Tanto
da venire eletto in Parlamento
per la prima volta nel 1919.

stata e cera la violenza socialista, accompagnata da unintolleranza e da


un settarismo che trasformarono la
provincia, per mesi e mesi, in una terra senza legge, suscitando, comera
inevitabile, la reazione contraria (p.
162). Lautore, consapevole di andare
contro una vulgata assai consolidata,
chiarisce esplicitamente che a cominciare la rissa non erano stati i fascisti ma i socialisti e che la propaganda di Matteotti, pompiere a Roma
ma incendiario nel Polesine, era
tuttaltro che esente da responsabilit (p. 169).
Nel giro di due anni, il fascismo ribalt la situazione nella provincia,
coagulando le forze che temevano
quel particolare socialismo legato

ancora a un massimalismo arruffone


e violento. Non ci fu bisogno di scomodare il pericolo della rivoluzione
bolscevica per radunare e rendere attiva la reazione al socialismo: bastava
lazione degli stessi socialisti nostrani
per convincere i borghesi e i moderati sulla necessit di unazione difensiva, che poi inevitabilmente divenne
anche offensiva.
Romanato, a tale proposito, ridefinisce meglio anche il riformismo di
Matteotti. Si trattava di un riformismo inteso semplicemente come
gradualismo nel metodo e non nei fini, i quali restavano legati ai miti rivoluzionari. Questo tipo di riformismo
imped al socialismo italiano di realizzare, con i popolari e con i liberali

LA POLITICA
Autore nel 1921 di una Inchiesta socialista sulle gesta dei fascisti in Italia", lanno successivo
fu espulso dal Partito Socialista
con tutta la corrente riformista legata a Filippo Turati. Divenne cos segretario del nuovo Partito
Socialista Unitario.
IL DISCORSO
Il 30 maggio 1924 prese la parola
alla Camera per contestare i risultati delle elezioni e denunciare i
brogli fascisti.
RAPIMENTO E MORTE
Il 10 giugno 1924 fu rapito a Roma da alcuni membri della polizia politica, pestato e colpito a
morte con un coltello. Il suo corpo fu ritrovato in stato di decomposizione il 16 agosto nel bosco
della Quartarella, a 25 km da Roma.

progressisti, quella alleanza che, sola,


avrebbe seriamente contrastato
lazione fascista. Ci non avvenne e
giustamente Romanato ricorda la famosa frase di Turati: Siamo stati noi
a dare la vittoria al fascismo, sottolineando come le assenze nelle file socialiste consentirono al fascismo di
fare approvare in parlamento la legge
Acerbo nel 1923, con la quale Mussolini si colloc stabilmente al governo.

Insultato da Gramsci
Soltanto con lavvento del fascismo al potere, Matteotti si convinse
della necessit prioritaria di difendere le istituzioni, lo Stato di diritto e la
democrazia: automaticamente si
venne accentuando la sua posizione
anticomunista, che gli cost lo sprezzante appellativo di pellegrino del
nulla datogli da Gramsci qualche
giorno dopo la sepoltura.
Una biografia, questa di Romanato, che consegna finalmente alla storia un importante personaggio della
storia italiana, aprendo nuovi importanti scenari interpretativi: Chi scrive, sottolinea lautore, convinto
che limportanza di questa figura non
consista tanto nella sua tragica morte, quanto piuttosto nella sua breve
vita. Le ragioni del suo fallimento,
perch di fallimento si trattato, se ci
atteniamo ai fatti e non vogliamo
scambiare il mito con la realt, coincidono con le ragioni del fallimento
della democrazia italiana (p. 181).

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