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DEI.
ISTITUTO
R.
VENETO
(tomo
lii)
DISPENSA QUARTA
VENEZIA
PRESSO
LA.
SEGRETERIA DEL
NliL
TIP.
Pubbl.
il
22 Aprile 1894
PALAZZO
R.
LOREDAM
CARLO FERRARI
' 1893-94
ISTITUTO
INDICE
Lavori
A. Favaro,
ra.
letti
e.
C.
F.
Amici
Ferraris,
c.
Nuovi appunti
.
Sul
e G.
c.
s.
545
Carrara.
552
R. Na.sini,
543
Gu-
Nona Comunicazione
p.
stavo Enestrm.
Detto.
potere
581
rifrangente
.......
Memoria
rociclici.
F.
Enriques.
s.
c.
Sulla teoria
delle
D. RiccorONi.
Le
trasformazioni proiettive
finite
G. Ricci,
Memoria
Intorno alla
sipcyftcie
595
con in-
in s stesse.
Nota
638
geodetiche e dei
linee
643
Brockhaus, 4 volumi,
lino,
Hoepli,
A. Stefani,
c.
s.
1874 a 1800
682
s.
P. Ragnisco,
c.
c.
s.
e Milano,
volume, 1893
Saggio
Di
ci
di
versioni da
687
Monandro
710
719
735
tare
F. Bonatei.li,
m.
e.
P. Cassani,
e.
s.
dimensioni. Nota
Elenco dei
libri
e delle
Istituto dal
11.^
opere periodiche
ad
n
820
pervenute
al
.
R.
.
lxxix
AMICI E CORRISPONDENTI
DI
GALILEO GALILEI.
STUDI DEL
M. E.
ANTONIO FA VARO
di
Ma
vita,
se
il
quadro
nue
lotte,
attraverso le quali
si
fecero finire
gliela
condusse,
d'
una
dalle
esso
esi-
conti-
d' altra
parte giocondamente lumeggiato dalla devozione e dall'affetto d' una lunga ed elettissima schiera di discepoli, di
amici e
di
fida nella
prospera come
Ormai non
biografia del
vi
nell'
ha pi alcuno
sommo
gli
rimase
avversa fortuna.
filosofo possa
il
quale
aversi
creda
che la
completa
senza
conoscenza dell'ambiente nel quale egli visse, ed
a formarsene un giusto concetto indispensabile non solo
la cognizione di tutto ci che personalmente e direttamente
la piena
lo risguarda,
tizie si
ma
altres
il
legato in rapporti di
spondenze.
polemiche,
di
amicizie e di
si
trov
corri-
(553)
[2]
sarebbe ingiustizia
questo fine,
che soltanto
grandemente
giov
tacerlo,
il
od an-
negarlo,
il
la cosiddetta
da
Eugenio Alberi, tanto pi ricca delle precedenti in fatto
di documenti epistolari
e molto pi giover la Edizione
Nazionale Galileiana la quale fornir agii studiosi un ma
delle
sue
opere, diretta
pi copioso
tanto
teriale
vagliato, riprodotto e
sia
e tanto pi scrupolosamente
(*)
io credo, non
una parte lar-
trovare
il
fatta
molte
di esse,
sommo
diretta del
filosofo, si
rispecchiano
giudizi
opere
quali
intorno ai
casi
Tra
corrispondenti e
gli
amici
alcuni
Galileo,
di
ai
quali
ma
ormai
un denso
due
secoli e mezzo,
hanno
all'
tirato
sommo
filosofo
corrispondenza,
di
le
d' al-
tronde inesplicabili.
Come
gi,
(1)
Siami lecito
pubblicazione
di
citare in
il
Per
la
appoggio
di tale
mio asserto
la
di
("^)
recente
Galileo
M. il Re d' Italia. Materiali per un inBocumenti Galileiani non posseduti dalla BiFirenze raccolti per cura di Antonio Favaro.
Venezia,
tip.
(2) Cfr.
Ferrari, 1894.
A. Favaro.
I.
Antonio Rocco.
Tomo
III,
serie
(554)
cosi
P3
mi propongo ora
di
un
amici e corrispondenti di
sembra
approfittare
di
alcuni
materiali
rispetto ai quali
amo
farlo
mi
porre
ad
il
Nel
dichiarare
ad alcuni
fin
da prin-
cipio che io
soltanto le occasioni che dalla continuazione delle mie indagini mi vengono offerte.
1892.
II.
Liberto Froidarti.
Tomo
IV,
(555)
[4]
MARGHERITA SARROCCHI.
Il primo cenno che, per quanto a me noto, si trova
Margherita Sarrocchi nel carteggio di Galileo, contenuto in una lettera di Luca Valerio data da Roma sotto
di
il
di
4 aprile 1609
nacque
tissimo,
(i).
matematico
Questi, che fu
Napoli da Giovanni
in
Valerio
valen-
ferrarese
demia
de' Lincei, e
Archimede
il
sai
salutasse
lo
nuovo
invio
d'
un teorema,
del
as-
bari-
il maun
lavoro
tematico napoletano aveva gi dato
pregevolissimo (3), se gli ricorda come una antica cono io sono quel Luca Valerio devoto suo
scenza, scrivendo
luce
conobbe in Pisa appresso la felice memoria del signor Camillo Colonna, quando per quelli ameni
e ombrosi prati andavamo in compagnia d' altri filosofi,
servitore, eh' ella
(1)
mo
Le opere
(2)
di Galileo
Galilei.
Discorsi
movimenti
locali
del
signor Galileo
d'
alcuni
solidi. In
(3)
To-
raaticae
ecc.
Vili.
(556)
[5]
Ietto
prosegue
Indi
al pari
ancora
de' pi
signora
la
Margarita Sarrocchi, che fu gi mia discepola, donna dottissima in tutte le scienze, d'ingegno acutissimo; e giudica
del facitore l'istesso che io, e a V. S. si raccomanda, pregandola a farle grazia, s' ella ha letti quei canti della
Scanderbeide, suo poema eroico, che
eh' ella
che
altri
La
lileo
al
rivedesse, di scrivermene
li
ne sentono
costi,
le
il
furono
siccome anch'
prima
tolti
suo parere
Valerio non
ci
permette
una nuova
di
quel
la prego.
io
conoscere
la
Ga-
risposta
possiamo argomentarla da
il di 23 maggio 1609,
nella quale egli avverte Galileo di mandargli gli undici
canti della Scanderbeide della signora Margherita Sar-
rocchi
(1)
e dalla
poscritta ad
un' altra
del
successivo
V.
tuo obbligo.
Non
vi
(2)
lettera del
sieno partecipati
saluti
della Sarrocchi, e tra esse vogliamo notare ancora quella sotto il di 23 ottobre 1610,
nella quale leggiamo
Per fine bacio a V. S. le mani,
come ancor fa la signora Margherita, rendendole i saluti
i
apparecchia a dare
in
del
gran valore
(1)
Le opere
Vili. Firenze,
(2)
(3)
di
(3)
le
V.
fanno ta-
Galileo ebbe,
S.
riden-
Tomo
(557)
[6]
quando
la Sarrocchi,
Roma
di
egli per la
29 marzo
e vi rimase dal
conoscere personalmente
seconda
volta
4 giugno
al
rec a
si
poema ma prima
;
1'
una
e con
1'
de' Rossi,
(i)
il
ebbe a
quale
di fare
altro.
e di
1611,
memorie
conoscerla di
in Napoli,
[^)
ma
Manuzio,
di
il
dicembre
riprodurre
(3)
perch
che la Sarrocchi,
ritraggono
giova
fedelmente
credere
in
l'
ancor
ci
di
il
18
piace di
impressione
giovane
et,
di
ricordandomi
cui
io viverci certo
mi
scon-
porgesse
la
(1) Jani Nicii Erithraei Pinacotheca imaginum illustrium doctrinae vel ingenii laude virorum, qui, auctore superstite, diem suum
ohierunt. Colon. Agrippinae
apud lodocum Kalcovium et socios
,
CIOIOCXLV,
(2)
Che
pag. 259-261.
fosse nata in questa citt
Illustrium mulierurn
et
conferma anche
illustrium virorum
elogia
il
Capaccio. Cfr.
JuLio
Caesare
cobum Carlinum
et Constantinuin Vitalera,
Due altre lettere dello stesso alla medesima veggansi a pag. 47 e 146.
(558)
pj
speranza, anzi la
parmi
udirla,
mia ferma
d eterni ination
ritornar ben
vederla e dovunque
di
di
volgo
ho
l'
di
imagine
sua dinanzi agli occhi. Et se la virt ha in s viva et occolta forza di tirare gli animi di ognuno (quantunque sia
ella riposta in soggetti
in
alcuna parte
tal'
difformi)
hora
corpo et di animo
dobbiamo credere che
et di
quanto
debba ella esser calamita de' cuori et delle volont, risplendendo in corpo et in animo cosi belli come son quelli
di V. S. la quale basta ad illustrare non una famiglia,
non una
ma una
ma un Regno
havendo a sdegno
che il bello del bello sia rinchiuso in Donna, che, rinchiusa in piccola stanza, rinchiude anco quelle bellezze
dell' animo che Natura, cortese madre, le diede, la prega
a comunicare
frutti dell'ingegno suo a chi avidamente
et anco giustamente li chiede et li brama. Accioch da si
fatta comunicanza, et a lei ne venga quella lode che si
Citt,
ma
intero,
1'
Provincia
universo Mondo.
intera,
quale,
Il
lei
et stupore di tutti, et
per guida,
La
vegno
quarto
porga speranza
si
si
tutti gli
di
poter
giunge.
tale
pi tardi, poich
ci
si
conservava un
Accademia de
primi virtuosi di Roma (i) e lo
conferma Gianvittorio de' Rossi, scrivendo Domum suam,
non solum harum politissimarum artium, sed philosophiae,
so et
omnium bonarum disciplinarum, denique virtutum omnium oraculum, haberi volebat. Itaque omnium, qui
theologiae,
ad eam fiebat
rum
illa
controversias dirimebat,
(1) Cfr.
Doc.
III.
concursus
illa
eo-
dixisse,
non ab ea profectum
(559)
[8]
Ed
scebat.
lo stesso
il
non
ma
solo,
altres
aggiunge
italiano
verso
il
eam
saepe ego
conclusa
gantissima argutissimeque
eorum
vidi, ele-
epigrammata,
summa
Se fu scolara
del Valerio e pot gustare le dimostrazioni date da Galileo sulla determinazione del baricentro dei solidi,
neminem
immortales
dicerentur, assensionem
versari ausus esset
adversos habebat
erat, alio
plus in ea poterat
in
suam
eo inimicitias
iis,
quae ab ipsa
ad-
causa
liis Io.
illa,
disgusti della
cum
non continuo
fama
si
diret, se
ut
e che
(^)
ne vedremo
presso
Senonch al rovescio della medaglia leggiamo
Sed longe meritis maior illi inerat
citato biografo
come
il
doveva
;
amante non
cia neW Adone, raffigurando
sibi
obnoxii. Di tali
confratello
concittadino,
col
ed
e scrivendo di
lei
1'
antica amica
in
una gazza
Loquacissima pica
il
contraffatto
E con
strilli
(1)
<.<...
V, S.
VII
il
studiis, sed
omnium
etiam disciplinarum
Capaccio succitato.
38
(560)
(-q
Ma
Infra
volanti ascoltatori
Ed empi
Quasi
di
un
grido,
Tacque
And
figura in
ma
di salire
gione
il
al
sotto il di 8
suo testamento, tre giorni pri-
patibolo. In esso
leggiamo
signora Margherita,
si
ritrova in compagnia
altri scudi
500
di
moneta con
per elemosine
pillo
come
li
fanciullo sia
cio in sustentare
ho conferito a bocca
sempre obbligata con
li
frutti
a sustentarlo
venendo a morte la Signora Margarita, sia anco obbligata di spendere li frutti di quelli altri 500 scudi nell'istes-
et
(1)
gina 116.
cose
notabili.
Volume
II.
gli
argomenti,
Londra,
le al-
1784,
pa-
(561)
[10]
rendo
il
1'
fanciullo avanti di
somma
la
di detti da-
mo-
siano semplicemente
suoi.
lei,
li
fossero
fosse in et di
20 anni,
nomi-
di
mia.
levando et annullando
di ci
tutti
li
potessero venire
non
che
io
li
s'
et di pi dichiaro
et a
M.^ Caterina
se io
lascio,
Santis
et
ferma
et
di-
che
si
de
espressamente non
fogliano
mia robba
de sopra ho
fatto,
anima
sia esseguita
1'
vera
et di testimoni.
mo
Il
Bortolotti,
questo documento,
pupillo fosse
un
{^)
il
opina che
figlio illegittimo
il
avuto
il
pri-
povero
fanciullo
dalla
Beatrice,
(1
lotti.
e questa circostanza
Con
la
segnatura V. 18
1879, pag.
138-140.
di A.
Berto-
inediti.
Fi-
[11]
(562)
una
(^).
Duca
quale
di
Mantova
prega
lo
sotto
con
la
una
10 gennaio 1613
di
il
Margherita Sarrocchi
<<
nella
una
di
let-
per una
un
lite
col
officio
Papa
Borghese
Cardinale
e col
(2)
di
di
di lei
nome
sua lettera
alla posterit
Giorgio Scander-beg
poema
Di questo
cesimo ed
1606
il
le cui
ma
pro-
il
Manu-
soprattutto passato
La Scanderbeide
intitolato
(3)
si
un Museo,
nome
dal
gesta essa
decimoquarto) erano
si
dell'
eroe epirota
propose
di cantare.
primi nove,
stati
il
dodi-
nel
(*),
Marino in Piemonte. Episodio della storia subalpidi Tommaso Vai-lauri. Torino, stamperia reale,
1847, pag. 181. Dello stesso vedi pure pag. 400, 504 del volume primo
della Storia della poesia in Piemonte.
Il cognoaie Birago parrebbe
per piuttosto lombardo che piemontese,
Che del resto fosse realmente napoletana, oltre ad altri documenti, prova una lettera del Capaccio alla Margherita data alla luce dal Bortolotti sopra l'autografo
che nell'Archivio Gonzaga di Mantova, forse perch mandato dalla
destinataria medesima al Duca, come prova della stima in che era te(1)
// Cavaliev
nuta. Cfr.
lettere
La Nuova
ed
arti.
Anno IV
(Serie
2.^).
Torino,
tip.
Baglioni,
1884,
pag. 569.
(2)
La Nuova
(3)
partecipe di
si
Rivista.
fatto
Anno IV
bene.
il
(Serie
2.^).
{Lettere
volgari di
Aldo Manucci,
ecc.
pag. 28).
(4)
La
Scanderbeide.
Sarrocchi. Dedicato
Poema
all' 111."'
eroico
della
Sig." D. Costanza
Signora
Colonna
Margherita
Mar-
Sforza
[12]
il
(563)
ella
di
rivedesse
li
chi
li
sommo
prima che
(*),
stampare
le'
ed intorno
(2)
mand anche
filosofo
stati tolti
quali
ai
nostro
il
suo parere.
il
Roma, come
gi abbiamo
per incidenza avvertito, egli fu senza alcun dubbio introdotto dall'amico Valerio presso la Sarrocchi, con la quale
conviveva, e trov
questi
essa
in
delle
come a
perte, e che,
tanti altri,
casa loro
lei
Ed
raccoglieva.
si
ebbe occasione
amico
anzi
il
Valerio e la Sarrocchi
di
Lepido Facij,
(1)
Come
grado
Roma, appresso
In
ali"
siamo
ci
Marino
luogo a molte
autrice
il
modo
di
critiche,
rivederla.
il
qui
di
la
Noi confes-
poema per
rico-
XX.
in
MDCVl.
al
gli oppositori la
ricono-
{^)
chesa
di far
il
la
vermi sentito trafigere con acute punte dalle scheccheratrici delle Scanderbeidi (La Sampogna del Cavalier Marino, divisa in Idilij favoAl Sereniss.
losi e pastorali.
tia,
appresso
Giunti,
sig.
Principe
M.DC.XXI, pag.
23) ed a
quale pare sia stato pure fra gli intimi della SARRorrni e che ne chia-
ma
erronico
poema
il
degno
di avvolgere
Tomaso Stigliam.
MDCCXXX,
(2)
Cfr.
d'Arcadia
Volume secondo,
])arte
intorno
prima,
ecc.
alla
sua
In
Ve-
t-.ustode
Sarache
In
Cfr. Doc.
e V.
di
MDCCCLXXXI,
(564)
di
[13]
mento
permettiamo
relativi, ci
(i)
a questo
argo-
di
maggior particolare.
di 14 maggio 1611 scriveva da Perugia Cosimo
Sassetti a Mons. Piero Dini
Qua tra questi Padri Reverendi un gran romore contro il signor Galileo, e due
principali ai quali ho parlato, n meno Tolomeo gli convertirebbe, sebben si convertisse prima lui. Desidererei la
risposta a una ragione quale sento, che mi pare assai conin qualche
Sotto
il
non
minime che non inquali pare a me, che dichino che non ne
fluischino
manca
delle
Questa ragione
in Cielo.
argomenti
Adamo,
come V.
S.
ma
altre ragioni,
tarsi, e
perci se
rebbe vinta la
lite.
Questa lettera
che
il
Voi.
I.
non
e facili a ribut-
(3)
fu
rispondervi, ed
lettera, indirizzata
21 maggio 1611
(*),
la
Firenze, Successori
Lo
appunto
(1)
Padova.
di
Dini sotto
nota
Ho
si
egli lo fece
al
io.
stimo troppo
io le
si
creazione
dalla
111.''
da grandissimi
fortificata
cominciandosi
e probazioni,
ecc.,
sieno tanto
(2),
Monnier,
Studio di
lo
1S83,
pag.
396,
(2).
(2) Intendi
le
stelluzze
le
chiamavano) intorno
a Giove.
(3)
Tomo
Le
opere di
Galileo
Memorie
Galilei.
(4)
I.
L) opere
VI. Firenze,
Veggasi anche
ecc.
la rispo-
Venturi. Voi.
cav.
Giambatista
Tomo
[14]
(565)
Giunta
furono
tratte copie
Galileo a Perugia,
la risposta di
si
ma
(*).
di
l proteste,
leiane
diverse
mandarono
Grunl)erger
scoperte gali-
scrivevano lettere al P.
si
ed alla Sarrocchi
(2)
le
(3)
le
(^),
tendevano a
quali
verit
togliere qualsiasi
annunziate
delle
scoperte.
Il
Nazionale
la Biblioteca
di
Firenze fra
le lettere del
filosofo
della
sommo
Sarrocchi a
uno squarcio,
quali
Perugia in
(1)
Tomo
1."
Cfp.
me
la
Le opere
caso
Veggasi
mand
successe in Perugia,
scrissi
calcolata.
(3)
(4)
Cfc.
Cfr. Doc.
ecc.
ci
Il
la
avendogli ancora
Galilei, ecc.
153-154).
Doc.
dove
che mi mandasse
182.
1851, pag.
si ri-
di Galileo Galilei.
Vili. Firenze,
(2)
ze,
Il
nativit, egli
di
piangere e pigliata
vica,
e III:
V.
cfr-.
Tomo
Vili.
il
Firen-
(566)
[15]
l'
ingegno
di
V.
S.,
rispose
V.
S..
soggiunge
Quanto
molto mortificati, e
ai
ho
scritto loro
Ed
in altra sua
dicono
(^).
tuttavia
S.,
mai
che similmente V.
S.
l'ammette.
bene
io
il
avvegnach
lui,
Finalmente
io
in altra
mento d'una
cos spero di
sue, e
far
sia
il
le dir nulla:
senno.
(3)
(Ij
Tomo
Biblioteca Nazionale
(2)
Ibidem,
car.
12.
(3)
Ibidem, car.
14.
li
Firenze.
Mss.
Galileiani.
Parte
I,
(567)
[lfi|
teggio tra di
lui
non
quale
lileiana
la
Luca
Valerio con
lettera
con una
manoscritto, preannunziato da
novembre 1611
dell' 11
(i)
(2),
qual giorno
il
scriveva: sottopongo
essa
tal-
stampe mostrano
le
sano altres
1'
liberamente
il
ignoranza.
il
dirmene
supplico V. S. a
Per
rigorosissimo
ci
in
mutare
condo che
le piacer, e in quelli
pii^i
muter
parole
le
se-
versi
le
la fosse
in
lunghi.
(1)
(2)
ortografa ....
di
che
S.
desidererei
la
che
la
rivedesse
ancora
che
mi
paiono troppo
(^)
Le opere di Galileo
1851, pag.
Galilei.
Ibidem,
car.
18.
ecc.
To-
181.
(3)
grandezza
pi canti, perciocch
Vili. Firenze,
Tomo
all'
mi favorisse
S.
dizio,
mo
la
ancora quanto
V.
io vorrei
Mss.
Galileiani.
Parte
I.
(568)
[17]
la quale la sola
Essa
si
come
vi sia
Mantova
non es-
Gonzaga
di
opina
Govi,
il
uomo che
fu
Roma
Cardi-
il
avesse avuto
ma
questo documento
la
data
varcato
qualche
di
anno
il
sia pi
mandato essa
galileiano l'abbia
di
stessa e che
si
trovi
nel-
come prova
e
del
tenuto parola
(2)
conto
in
rispondere a tutte
le
sangue
di
petto,
di
per
chia-
di rene,
rirsi
permette
di
affatticare
1'
il
impotenza sua
la
mano senza
perch
infatti
che stanno in su
mente travagliato da
1'
suo
acqua,
Discorso
ecc.
intorno
era effettiva-
primavera e
Cfr.
nota
(1)
della pag.
[11].
(569)
[18]
nella state di questo
(i)
malattia,
non
cosi
s'
occup
poema
affatto del
Sarrocchi,
della
una prima
tera
che
in altra,
in
occasione
a domandarglielo
noi, torna
test
noi
nota,
ringraziarlo
abbiamo
del quale
poema,
di
1'
la
let-
d'
V.
S.,
come
poich
gi le ho scritto,
ho
ci
fatte
molte
mutazioni, di
pi buono. Io lo far
di
S.
sar in mi-
ora
all'
con
star
pu far nulla, V.
si
farsi di
quale
il
infatti
alcune
che
lo affliggevano,
e de' quali
si
ha forse
zione
mede-
In questa
(3)
set-
travagli
di
una spiegascri-
Cigoli
alla sfuggita,
si
(1)
e cosi befieggiato da
Lo opere
di Galileo Galilei.
mi
sono ardito a
ecc.
Torno
Tomo
(3)
Tomo
Biblioteca Nazionale di
Firenze.
Mss.
Galileiani.
Parte
I.
Le opere
di
Vili. Firenze,
Galileo
Galilei.
ecc.
(570)
[19]
carne o cose
io lo trovo,
meco con
questa cogliona, e
si
obbligo, perch le
ha insegnato.
insegnato a
lui,
di servirla
avesse
lei
obbligo
in
(i)
ci
e la
Sarrocchi,
quali
il
rapporti
marito dell'amica:
La
per
pi libero
innanzi
rimasta
avr
vedova.
(2)
Ea
essere
da
ha molto
d'
che
sotto
porta
le
pensate se
E quando dopo
torno agli
scusa
che
siffatte,
Se a questo
il
di
sendo
filosofare,
aggiunge
si
che
ci
fama fuit, qua solent esse potriae, fidicines, cantrices, eaeque quas pingendi fingendique ars a
lana et colu abduxit (3) non pare clie quel povero marito avesse il demerito di essere incomodo per
molti amici
che la poetessa napoletana aveva saputo raccogliere in
pudicitiae
torno a
s.
questa
In
medesima occasione,
ha
finito di
il
cio
Valerio
rivedere e rilimare
il
sotto
clie
la
di
il
31
Sarrocchi
poema a sua
sodisfa-
Que-
(1)
(2)
Ibidem.
Tomo
Vili. Firenze,
(*)
quando
(3) Jani NiCii Erithraei Pinacotheca imaginuni ilhislritim doctrinae nel ingenii laude virormn, qui, auctore superstite., dieni suum
obierimt.
CIOOCXLV,
(4)
La
Colon.
Kalcovimn
et
socios
pag. 261.
Scarderbeide.
Poema Heroico
della
Sig.''^'^
MAnr,HRRiTA Sar-
[20]
(571)
poema
il
figura dato
il
come nel
cenno relativo
al
Rossi, scrivendo
Docuit
mano Mathematicas
discipl'nas ac
ingenio
ille
Geometriam
primis
in
delectabatur,
contubernalis
extitit;
ro-
perpetuus
fecitque liaere-
est,
coniunctum.
Ed
in
infatti
eiusdem
necessitudine
un documento
sibi
quale
il
si
trova in copia fra le carte dei Lincei nella Collezione Galileiana della Biblioteca Nazionale di Firenze
Fidem
ego
facio
qualiter die
14
ego
Notarius
pubblicus
(^)
leggiamo:
infrascriptus
excellen-
et
Ma
ROCCHI
Con
gi qualche anno
alla
Dal
Sig.
Prencipi
d' Italia
Giovanni Latini.
Re
di
Spagna
e de'
MDCXXIII.
Pei,
Di questo
derbeide.
poli,
visa in
il
poema si ha anche una terza edizione intitolata La ScanPoema Eroico della signora Margherita Sarrocchi. In Na-
due volumi,
secondo
de' quali
il
(1)
(2)
primo contiene
duodecimo
primi sette
decimoquarto.
canti
ed
(572)
[21]
s'erano
molto rallentate
di
le relazioni di lui,
e quindi an-
perch
terra,
essa
in
era
stata
cancellato
fu tuttavia
quod hoc
professava
si
quale
la
et ulterius
dal
ruolo degli
dai Lincei
dopo
la
il
sit
marzo 1616
24
pubblicazione
copernicana,
Non
Accademici non
la
del
presenti
licitum aut
ma
(i),
futu-
aliis,
nell'adunanza tenuta
cio
diciannove
giorni
la dot-
Francesco Stelluti,
Angelo de Filiis e Giovanni Faber, gli impedirono commercium, vocem activam et passivam, ut vocant, et conventus Lynceorum.
Margherita Sarrocchi segui nella tomba il Valerio a
pochi mesi di distanza, perch in una lettera di Gaspare
Farfuzzola al Duca di Mantova, sotto il 12 settembre 1618,
leggiamo: Sar dunque supplicato a gradire questa mia
trina
Galileo,
che
sia in cielo.
(1)
tipi
del Salviucci,
scritta
Carlo
Lozzi.
Anno X.
3.
N.
I.
da Domenico
dato da
Sarrocchi
(2)
Margherita
relativa
Bologna,
in
istampe,
giurisprudenza,
Societ
tipografica
fongi
(573)
[22J
DOCUMENT
I.
Naz.
di
Firenze.
Molto
Illustre et
P. Marcantonio Baldi
Perch V.
che
me
il
Sig.
S. hieri
sera mi
domand
alli
et a molti altri in
car. 29).
1'
se
osservazioni
del
Cielo,
fare
non tanto per V. S., rispondo in carta, quanto per alcuni che
hanno dato a credere che io per 1' amicitia del Sig."" Galileo et come
suo partigiano, dica esser vero e non vana apparenza quanto per detto
occhiale ci rappresenta. Dicole adunque da filosofo per amore della
zioni, io,
li
verit,
nella
modo
tale
una
eh'
et la
non consentendo
l'
altra
la
occidentale
dimostrazione
altre
et
metafisica
medesima et nel
finita e terminata causa, mentre resta la
medesimo modo disposta o circonstantionata, possa mostrarsi varia
che una
negli
effetti.
N meno
il
creder che
si
stella,
od altro obbietto
d' infiniti
1'
che con
1'
lontano
dal
creder
oc-
s medesimi,
oc-
non in-
che
che
queste
cose celesti nuovamente dal gran Galileo, et non prima di lui da alcuno,
[23]
(574)
osservate, possano essere apparenze cagionate da inganno
state
in-
d'
prespettiva,
dell' occhiale,
Sole
il
se
le
ma
luca,
avversari
che
arditamente par-
forma
la
gli
si
non
apparente
plicazione
dell' obietto
et
solo
eh' ella
fossi possibile,
la figura dell'
se-
occhio natu-
Ho
lei,
coni' io dissi
il
da principio,
con
la
quale
'
discorrer
medesimo soggetto, quanto perch, venendole occasione, ella possa, con questa mia scrittura di mia mano,
assicurare alcuni di questi ritrosi, atti a sparger la fama eh' io non
sono di contrario parere a quel eh' io mi contento che, come mio, appi a lungo a bocca sopra
'
il
Et con
Di Casa, a
bacio a V. S.
tal fine
le
felicit.
30 di maggio 1611.
Di V. S. molto
Ill.^'e
et M.t
Servitore
Reverenda
aff.
Luca Valerio.
fuori
(di
Valerio
pugno
di
in data
20 maggio 1611.
11.
car. 28).
Non
la
Roma.
Rev.<i Pr^.
buona memoria
dell'
Ecc."
Sig.''
me;
(575)
[24]
suo devotissimo
Brae,
quale io sono, et
il
tesissima, spero
che
servitore
prest
gli
come
si
opere
l'
dell'
Ticon
Ecc.
cor-
(merc
di trovarla
penna
la
sua)
virti
et
et
desiderando
mirabili
ef-
fetti
Ga-
lilei,
et
alli
matematiche et
d' altri
vi
havranno
apparente, o refrazzioni, o
stimata
una
poich
il
corpi
Sig."^
si
vede
celesti.
Galileo
ha
che
virtuosi
fnta,
veri
mille
fatte
tampoco pensata
al
favorirmi di risposta,
ma
anco
disingannare
di
di
il
Sig.""
li
Galileo
di
le
di
lei,
mani.
4 di giugHO 1611.
di V. P.
m. Rev.^a
Servitore Aff.
Guido
(copia di
pugno
Bettoli,
Galileo.)
di
III.
Guido Bettoli
(Bibl. Naz. di Firenze.
Molto
Illustre
Margherita Sarrocchi.
Signora
et
Padrona oss.
Sig.'"
si
Galileo Galilei, di
V, S.
VII
31).
presuntuoso
39
di
pigliare
(576)
la
[25]
penna
et
dell"
openion
Academia de
il
per-
dito et
havera
il
giu-
suo perfetto
la verit.
ce
n'
una
del
Universit
suoi
scritti, farlo
con no 'ne
de' Virtuosi di
tro
il
scritto,
Sig/ Galileo,
che,
men
quando
Perugia,
pensato
soglion
il
questo
Studio,
scritto,
detto
si
di
di
ha
scriver
di
fare,
male,
fatto
Perugia sin
maniera
altra
in
qui
con-
lettere
scrivono.
voluto disgannare V. S. se
openione, che
il
Sig.'"
pur-
alle
tal lettera
sa se
Sig.""
Galileo
magnanima
et
qua
ne
come
virtuosissima
et
Di Perugia,
li
4 di giugno 1611.
Di V.
S.
Molto Illustre
Servitore Devotissimo
Guido
fuori
Bettoli.
La
Sig.""^
Margherita Sarrocchi
Roma.
[26]
(577)
IV.
Naz. di Firenze.
(Bibl.
XV,
T.
1.
car.
41).
Girollamo Carissimo.
Non
maravigliate
vi
cercare la Nativit di
come mi
sandra,
ho
briga, e vi
bagni
Nocera, dalla
di
e poi
mando
la figura e la
de
fatta
perch ho pi-
s'
ho
desiderava, et trovatala,
minor
habbi
signora
s'
buono.
In materia delle novit del Sig.'' Galileo ero
mandata qua,
scrittura
Sig.^ Margarita,
ma
informato
ho conosciuto eh'
onde
trasportare
lascia
si
ella
pi
sua
della
V opinione
della
troppo
dall' affet-
nessuno
si
particolare
suade
li
signora
la
detter
il
ne sente, perch'
11
il
Sitio,
Sole
pur
per essere
io
lui
a stampare
il
1'
ha
la
giudichi secondo
visto, e poi
avisatemi
intelletto, et
Bonciano risaluta
Sig."'
opera da
veda, se non
lo
suo acutissimo
quello
signora caramente e
li
li
scriver
morto un huomo
mese
fa incirca.
saprete,
Ed
io
il
me
il
lo sta
e vi
istesso fa
di tutto cuore.
20
di luglio 1611.
li
1'
raccomando
Di Perugia,
ultima
solecciti
1'
quale vi risaluta, e
vi
vive servitore,
stampata e
eh' ella
altro.
Lungo
tutta
fiorentino, ci per-
il
bene che
che
Francesco
libro di
il
anima sua
nostro
in quella casa
partorita
dalla
figlia
da
frate
Pietro
fratello,
il
Padre
fra
Gio.
lo
Battista.
tutto vostro
f.
un
Innocentio perugino.
[27]
(578)
fuori :
Al mio carissimo quanto
fratello
Roma.
V.
Illustre
Ho
me
14 di giugno, che
mesi sono
varmi
n'
ammalata,
et
mi
la
prima
ricevetti
il
Sig.""
Luca
io
et
hieri,
di
perch
un mimando
parso
in letto
car. 33).
ricevuto la di V. S. de
racolo che
alla
per
risposi
ritro-
scrisse a V.
S.
che
del or-
Hora
quattro
sa.
con
li
proprii occhi
che quasi
lo
il
che
una da un lato,
toccano. Venere, quando si congiunge
come
et
stelle
la
erranti
ma non
fra
illuminare et diventar,
la si
1'
stelle
Giove,
le
stelle
et
tutto
1'
col
il
mondo
Sole, #si
vede
mentre
si
va
minore
quando
pu apparir piena per oppositione che habbia col Sole. Molti Matematici grandi, et in particolare il Padre Claudio (sic) col Padre Gambergere (sic) negavano questo da principio et dipoi si sono disdetti essendosene certificati, et ne hanno fatte pubbliche lettioni. Quanto poi che
cotesti signori dello Studio et Achademici non habbino scritto contra
al Sig."" Gallileo, io lo
mandare
Sig."" Gallileo,
che
il
anzi gli
Sig.""
Gal-
(579)
[28]
oltre alla sublimit dello
lileo,
tanta
di
buona
conditione che, quando ancora eglino gli havessero scritto contra, s'aque-
tarebbe ad una minima loro scusa, essendo che egli non pretende altro
che giovare
al
di
haver fama
ne pu
havere molto maggiore da molte singolari compositioni che egli in diverse scientie ha fatto.
della
domanda
sua
mio merito, mi
di
me
in ogni
fuori
d, et cos la
Roma, a
la
21 di agosto 1611.
Tratta
dell'
et grata alla
guardi.
prego a valersi
di
Margherita
Sig.*"*
pugno
Galileo:
di
VI.
Naz. di Firenze.
T.
I.
XV,
car. 43).
GiroUamo carissimo.
Havrei prima
li
d'
bio di
la Sig.'"'^
Margarita mi ha trattenuto
non
dirli,
ma
pensa,
la verit, et poi
come
alla giornata si
mostrer da
altri
dotti
non sono
dell'
il
chiamare
io
si
ritrova
non
eh' ella
anco in Geometria
si
far
vedere
non
fo
vulgari
ignoranti e
ma ho una
du-
il
per tanto
per contra-
ma
questa pro-
semplice infarina-
tura d'Astrologia
con tutto
si
(580)
[29]
mi
scusi, che
libro da lui
ultimamente stampato
tro desidera
me
Qua da
1'
avvisi,
lo
legga dunque e
che la servir
s'
fatto
de
un
nostri
lo
goda, e s'al-
di cuore.
bel morire, ed in
vicini
nobili
parti-
morto Bastiano,
morto Carlo
Leoni,
Pompeo
Cirelli, et in
somma
mando
altri
fu amazzato
non mi ricordo,
hiersera
eh' io
buona gratia
di tutto
il
cuore mi
desiderate.
Colonnello
eh'
vi
quanto
racco-
Conservatemi
servitore.
Di Perugia,
li
28 d'agosto 1611.
Tutto vostro
f.
fuori
la
Roma.
Innocentio perugino.