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Pocket Books

A Division of Simon & Schuster, Inc.


1230 Avenue of the Americas
New York, NY 10020

Questo libro unopera di fantasia. Nomi, personaggi, luoghi e accadimenti sono prodotti dellimmaginazione dellautore o sono
utilizzati in maniera fittizia. Ogni somiglianza a eventi, luoghi o persone reali, vive o morte, del tutto casuale.

Copyright 2004, 2012 by J. L. Bourne.

Tutti i diritti riservati, incluso quello di riprodurre questo libro o porzioni di esso in una forma qualsiasi. Per informazioni
rivolgersi a Pocket Books Subsidiary Rights Department, 1230 Avenue of the Americas, New York, NY 10020

Titolo originale: Day by Day: Armageddon


Prima edizione Pocket Books: Settembre 2009

POCKET e colophon sono marchi registrati della


Simon & Schuster, Inc.

Edizione italiana a cura di: Multiplayer.it Edizioni


Coordinamento: Alessandro Cardinali
Traduzione: Francesca Pongiglione
Revisione: Francesco Bianchini, Alessandra Di Dio
Impaginazione: Diego Vitali
Copertina: Marco Sciacqualani

Prima edizione ePub: Gennaio 2013

ISBN formato ePub: 9788863552249

http://edizioni.multiplayer.it

Ci sono tanti tipi di storie di zombie. Ma solo alcune sono storie da brivido, che strisciano
fuori dalla tomba e ti trascinano allinferno. Diario di un sopravvissuto agli zombie senza
alcun dubbio il miglior libro di zombie che ho mai letto. Prendete Lalba dei morti viventi e 28
giorni dopo e non arriverete neppure vicini a descrivere quanto questo libro fantastico. cos
realistico, terrificante e cos ben scritto che dopo averlo letto per settimane ho dormito non
con una, ma con due Glock cariche sotto al cuscino. J. L. Bourne il nuovo re delle storie di
zombie hardcore!
- Brad Thor, n 1 nella classifica degli scrittori di Bestseller del New York Times, autore de
Lultimo patriota e de Il primo comandamento.

Diario di un sopravvissuto agli zombie un viaggio emozionante nelle storie di zombie. Ha


profondit, cuore, e personaggi irresistibili.
- Jonathan Maberry, vincitore del premio Bram Stoker con Ghost Road Blues.

Diario di un sopravvissuto agli zombie si attanaglia alla mente del lettore. Il diario di Bourne
un viaggio viscerale nella psiche di un sopravvissuto pieno di risorse.
- Gregory Solis, autore di Rise and Walk.

Indice
Introduzione
Linizio
John
Le nozze di Figaro
Blue Light Special Corsia 13
facile parlare col senno di poi
Notizie Bomba
Linverno nucleare
Ground Zero
Torre
Il guerriero oscuro
Esodo del Bahama Mama
Resistenza
Gioco del silenzio
Le Idi di Marzo
La splendida Claudia
Atlantis
Hotel 23
Una foto vale di pi di mille parole
Toc, Toc
AMIGOS
Verit e conseguenze

Problemi in Paradiso
Lo stratagemma di John
P.S.

Introduzione

di Z.A.Recht

Sono da anni un fan degli zombie. Posso affermare senza problemi di aver passato pi di
met della mia vita in una sorta di dipendenza da tutto ci che avesse a che fare coi morti
viventi. Non era una cosa strana per me comprare libri o guardare film solo perch
contenevano nel titolo la parola zombie. Inutile dire che, seguendo questo metodo, sono
incappato in atroci delusioni (Night of the Zombies) e in alcune grandi soddisfazioni (Redneck
Zombies).
Per la maggior parte non si trattato che di pure coincidenze. Uscivo in cerca di qualcosa e
inciampavo nel mio genere preferito. Non c niente che abbia il potere di distogliermi da
quello che sto facendo come gli zombie. Detto questo, non farete fatica a capire perch, diversi
anni fa, sono sparito dalla faccia della terra per un giorno intero. Non ho risposto a nessuna
chiamata, n alle email. Sono quasi certo di essermi persino dimenticato di mangiare. So che
non mi sono dimenticato di fumare quello non lo dimentico mai.
Ad ogni modo, il motivo di quella scomparsa improvvisa dal mio piccolo universo stata la
scoperta di questa incredibile cronaca online di un uomo che cerca di sopravvivere in un
mondo invaso dai morti viventi. Si noti bene: non era la solita storia di fantascienza. Era il
racconto, giorno per giorno e agonia dopo agonia, di questo personaggio, dallinizio
dellinvasione degli zombie fino a uno dei finali pi mozzafiato in cui mi sono mai imbattuto.
Naturalmente sto parlando di Diario di un sopravvissuto agli zombie.
Non ricordo in che modo mi sono imbattuto nel link che mi ha portato alla cronaca
dellapocalisse di J. L. Bourne, ma ricordo chiaramente di aver passato le 7-8 ore successive a
leggere tutti i suoi post, dai primissimi allultimo. Di solito non sono un lettore cos lento, ma
ero cos assorbito dalla storia che ogni tanto mi fermavo e leggevo il forum per vedere cosa
aveva scritto la gente sul pezzo che stavo leggendo. Ho preso questo racconto e lho strizzato
come si fa con un asciugamano bagnato per non perdermi neanche la pi piccola goccia della
narrazione dei fatti. E quando sono arrivato alla fine, ormai era troppo tardi ne ero stato
completamente catturato. Sono certo che ci sono dei tossicomani che raccontano storie simili
sul modo in cui hanno iniziato a drogarsi. Io ho scoperto il mondo segreto dei racconti di
zombie su internet grazie a Diario di un sopravvissuto agli zombie.
Il mio primo passo stato registrarmi al forum di Bourne e iniziare a chattare con altri
fanatici degli zombie.
Devo anche dire che fino a quel momento la mia passione per i morti viventi era qualcosa

che i miei amici sopportavano a fatica: improvvisamente, invece, mi trovavo in un mondo di


persone che la incoraggiavano. Parlavano di cose che mi erano sempre piaciute ma di cui non
avevo mai potuto discutere con nessuno: quale tipo di equipaggiamento sarebbe stato pi
adatto in caso di uninvasione di zombie, piani di sopravvivenza a lungo termine, e sempre,
sempre, sempre tenersi pronti a qualsiasi imprevisto. Saggi consigli per chiunque, che si tratti o
meno di un fan di zombie.
Ho iniziato a vagare da un forum allaltro, e ho persino osato infilarmi in un paio di cose
politiche, che un po come infilare la mano in un mucchio di carboni ardenti sai che
brucer e sai che una cosa molto stupida, eppure non ti rendi neanche conto del perch lhai
fatto. Ma la mia strada era tracciata, ero come una monetina lanciata in un imbuto, che prima
o poi va gi. Dovevo solo avere un po di pazienza, e presto o tardi sarei arrivato dove dovevo.
Ovvero, il forum. Qui cerano dozzine di altre storie sulla vita nel mondo dei morti viventi.
Ho scavato e ci sono finito dentro. La cosa bella delle storie di zombie che, a differenza del
cibo, pi ne consumi e pi diventi insaziabile. Molto presto ho deciso che non potevo
limitarmi a leggere i lavori degli altri. Dovevo iniziare anchio la mia piccola saga. E cos ho
iniziato a scrivere quello che doveva essere un racconto dal titolo Pandemia, su un virus
chiamato Morningstar Strain che aveva raso al suolo lumanit, trasformandola.
Naturalmente, in zombie.
Ho ricevuto alcuni commenti positivi, e cos ho continuato a scrivere. Nel giro di poco
tempo ne ho perso il controllo: ha raggiunto la lunghezza di un racconto ma ho proseguito.
Lho messo su un suo sito apposito, e mi sono assicurato di mantenere un link sulla pagina che
riportasse a Diario di un sopravvissuto agli zombie, e ho continuato a scrivere. Qualche anno
dopo Pandemia diventata Plague of the Dead, un romanzo molto corposo con due sequel in
preparazione. E se ripenso allinizio di tutto, non posso che pensare a quando mi sono
imbattuto in Diario di un sopravvissuto agli zombie e ho scoperto questo genere.
Questa storia ha tutto il necessario per far innamorare i fan del genere: la stoica battaglia
per la sopravvivenza, morti viventi che brancolano con passo incerto, il pericolo costante,
uneccitante componente macabra e raccapricciante e, naturalmente, lequipaggiamento.
Sia che voi siate dei veri amanti del genere o solo degli avventori casuali, questo uno di
quei libri che cattura la vostra attenzione e che vi incolla alle pagine solo per scoprire cosa
accadr dopo e questo ci che contraddistingue un libro degno di essere letto. Ci sono libri
che ti invogliano a leggere con la promessa di rivelarti qualche terribile segreto, o che ti fanno
voltare pagina solo perch quello che accade ti fa star male, e non vedi lora di finire. Non
sempre questi libri ti raccontano una storia da sballo, e spesso, quando li finisci, ti lasciano
con un senso di vuoto, di apatia, di disillusione. Diario di un sopravvissuto agli zombie
racconta una storia, e la racconta bene. Quando finirete, sentirete il sangue che vi pulsa nelle
vene. Avrete appena finito una grande storia. Vi sentirete vivi, e questo molto pi di quello
che potr dire la maggior parte dei protagonisti del racconto.
Che altro posso dire se non di godervelo? Non mi viene in mente nientaltro. Godetevelo,
cari lettori. Godetevelo.

Mahalo

Z. A. Recht
Autore de
The Plague of the Dead

Questo libro dedicato ai miei fratelli e sorelle dellEsercito americano che


hanno combattuto e continuano a combattere la guerra globale del terrore in
Iraq, Afghanistan, nelle Filippine e in tutti gli altri angoli oscuri e remoti
della terra.

In questo mondo, io non sono pi.


Sono un monumento
decadente dellumanit.
Devo lottare per la sopravvivenza,
e sono solo,
spaventato e vulnerabile.
Loro sono freddi, recalcitranti e letali. Ma io sono vivo.
anonimo sopravvissuto

Linizio

1 gennaio
Ore 3:58
Buon anno a me. Dopo una notte di sbronze e divertimento, ho smaltito la sbornia e sono
tornato a casa. Sono cos stufo di stare a casa in vacanza a non fare nulla. Da un lato ringrazio
di aver potuto staccare dalladdestramento, ma in Arkansas ci si stufa in fretta. Tutti i miei
vecchi amici sono qui, sempre a bere la stessa birra e a fare le stesse cose. Credo che sar
felicissimo di tornare a casa, a San Antonio. Proposito per lanno nuovo: iniziare a tenere un
diario.

2 gennaio
Ore 11:00
La sbornia mi finalmente passata. Quando mi trovo nei pressi di una tv guardo volentieri il
telegiornale, ma qui a casa dei miei pare che prendano solo i canali locali. Non credo che
tenter con la connessione analogica, perch mi farebbe solo innervosire da matti. Credo che
guarder le email quando torner a casa. Sembra che stia succedendo qualcosa in Cina, perch
le notizie locali parlano di una specie di virus influenzale che ne sta facendo fuori parecchi
laggi. C stata una brutta stagione di influenza questanno. Io sono stato vaccinato alla base
militare, e cos ho evitato il problema dellesaurimento dei vaccini. Sono felice di tornare a
casa domani e alla mia connessione internet ad alta velocit. Neanche il mio cavolo di
cellulare funziona in questo posto sperduto. La cosa peggiore del trovarmi qui che so che
devo darmi parecchio da fare per restare in sella. Quando ho firmato per la marina militare
non pensavo che avrei dovuto lavorare e studiare tanto solo per mantenermi al passo.

3 gennaio
Ore 6:09
Mia nonna ha chiamato stamattina per dire a mia madre che andremo in guerra contro la
Cina, e per cercare di convincermi ad andare in Canada per disertare la chiamata.
Sinceramente credo che mia nonna stia dando i numeri. Ho acceso la tv aspettandomi
praticamente una specie di embargo con la Cina. Il notiziario, invece, ha detto solo che il
presidente Bush ha acconsentito allinvio di personale medico militare in Cina a solo scopo di
consulto.

Il che mi fa chiedere: cosa abbiamo in America di cui un Paese grande e terribile come la
Cina pu aver bisogno? Hanno tutte le risorse naturali che vogliono. Non faccio che pensare
che avrei dovuto lasciare una luce accesa a casa mia a San Antonio. Ho due piccole celle solari
sul tetto, ma sono collegato alla rete elettrica. Uso i pannelli solo per vendere elettricit alla
compagnia quando sono via in missione. Lhanno anche gi pagata.

5 gennaio
Ore 20:04
Ieri sono arrivato a casa dopo un bel viaggetto in macchina di dieci ore dal Northwest
Arkansas. Ho ricevuto per Natale una radio satellitare e lho tenuta accesa durante il viaggio.
Ho ascoltato BUZZ o FOX sulla strada verso casa, mettendo ogni tanto un po di musica dal
mio MP3. Avrei dovuto connettere la radio satellitare quando ero gi dai miei, perch sono
quasi certo che avrebbe funzionato, anche se vivono in mezzo al nulla.
La situazione con la Cina sta iniziando a surriscaldarsi. Le notizie dicono che abbiamo perso
pi di dieci medici in questa storia. Gli altri consulenti militari che sono ancora in Cina
verranno messi in quarantena prima di rientrare negli Stati Uniti. Che fregatura. Vai l per
aiutare e in cambio ti ritrovi in cella.
Oggi non stato male come luned. Ho dovuto fare un paio di uscite in volo per
laddestramento. LEP 3 fondamentalmente un C-130 con molte antenne. Non molto ben
manovrabile, ma in grado di ricevere un buon numero di dati a 20.000 piedi.
Il mio amico Bryce di Groton, nel Connecticut, ha chiamato oggi. ufficiale in un
sottomarino. Mi ha aiutato parecchio recuperando materiale da vecchie barche a gasolio,
mentre stavo installando i pannelli solari a casa mia qualche anno fa. Ha detto che sta
finalmente per ottenere il divorzio, perch lei ha ammesso di averlo tradito. In qualche modo,
me lo sentivo che lei stava facendo qualcosa del genere, ma non ho mai detto niente. Non
credo che sarebbe cambiato niente, se lavessi fatto. Abbiamo parlato di questa cosa della Cina
per un bel po e lui pensa che si tratti di un brutto virus influenzale. Che un po quello che
penso io, credo.

9 gennaio
Ore 16:23
Grazie a Dio venerd.
Oggi mia madre mi ha chiamato al cellulare tutta preoccupata per chiedermi se avevo idea
di cosa stesse succedendo allestero. Le ho dovuto spiegare per lennesima volta che solo perch
sono un ufficiale della marina non significa che io sappia chi ha ucciso Kennedy o la storia
degli UFO a Roswell, in New Mexico. Adoro mia madre, ma a volte mi fa impazzire. Ho
cercato di tranquillizzarla come potevo, ma c comunque qualcosa che non va. Questa storia
assurda sta dominando i telegiornali. Dalle domande che i reporter fanno alla FEMA, lente
federale per la gestione delle emergenze, alla Casa Bianca e al Ministero della Difesa si capisce
che sentono puzza di bruciato.

Il presidente ha fatto un discorso (che si pu sentire solo su banda radio AM, forse per
evitare troppa pubblicit) e ha detto alla gente che non c nulla di cui preoccuparsi e che la
squadra medica dellesercito e della marina spedita in Cina ha rimandato a casa uno dei nostri
dottori perch stava troppo male per essere lasciato alle cure e alle strutture inadeguate del
posto in cui si trovava. Unaltra cosa strana che il mio squadrone, il mese prossimo, doveva
andare ad Atsugi, in Giappone, per alcune esercitazioni nel Pacifico, ma hanno annullato tutto.
Ho chiesto notizie al mio skipper, il quale mi ha solo detto che stanno cercando di stare alla
larga da tutto, e che ci sono voci di persone malate a Honshu, in Giappone. Ha fatto un
cenno di assenso col capo e mi ha detto di non preoccuparmi. C qualcosa che non va in tutta
questa storia e sta cominciando a insinuarsi nella mia mente. Sento che forse dovrei andare al
supermercato e prendere un po di bottiglie dacqua o roba simile.

10 gennaio
Ore 7:00
Non ho dormito un granch ieri notte. Ho guardato il tg tutto il tempo per essere sicuro di
non perdermi niente. Posso assicurare agli americani che stiamo facendo di tutto per
contenere lepidemia entro i confini della Cina. Forza, dillo col tuo accento migliore da uomo
del sud. Sono stato ai grandi magazzini Wal-Mart e ho comprato un po di cose, giusto nel
caso in cui dovessi stare chiuso in casa per evitare il contagio. Ho preso un po di bottiglie
dacqua, stufato di manzo in lattina e sono stato alla base a fare due chiacchiere col mio amico
delle forniture, al magazzino. Mi ha detto che pu darmi un po di confezioni di cibi precotti
in cambio di una tuta da volo in nomex nuova. Il che per me non un problema. Ne ho
almeno una ventina. Ho preso una di quelle pi nuove che avevo e glielho portata: almeno
avr un po di variet nella mia dieta se dovr rinchiudermi in casa, se non fosse per il fatto
che i cibi precotti non sono cos funzionali visto che pesano molto e la confezione occupa un
sacco di spazio.
Vance (il mio amico del magazzino) mi ha anche detto di aver visto una ricevuta governativa
riguardante la spedizione di un migliaio di confezioni di cibi precotti al Comando americano
della Difesa Aerospaziale e a un paio di altri posti nel nord-est. Gli ho chiesto se fosse
normale, e mi ha risposto che non cerano state richieste di scorte di cibo cos grandi dalla crisi
dei missili a Cuba. Comincio a pensare che i grandi capi si vogliano mettere al sicuro per
qualche mese. Forse le cose sono pi serie di quanto pensassi.

Ore 10:42
Ho scaricato una parte delle confezioni di cibi precotti e ho notato che una si era rotta.
Lodore del contenitore A ha invaso la stanza e mi ha ricordato tutti i cibi precotti che ho
mangiato quando ero nellarea del golfo arabico. Mi avevano assegnato a un comando di terra
allucinante. Odiavo stare l. Faceva un caldo insopportabile, e quando poi mi ero dovuto
imbarcare su una nave le cose non erano affatto migliorate. Ho controllato le batterie, sono
tutte e sei cariche. Ho pensato a Bryce e allaffare che ho fatto con le batterie di quel
vecchio sottomarino.

Al tempo in cui i sottomarini andavano a gasolio e non erano nucleari, quando si trovavano
sottacqua andavano con batterie caricate da un generatore diesel ogni volta che emergevano in
superficie. Alcuni Paesi usano ancora queste vecchie imbarcazioni. Non era male come idea,
perch per ricaricarle coi pannelli solari ci vuole molto pi tempo, 10 ore anzich 3, ma il sole
gratis.
Mi mancano le mie sorelle, Jenny e Mandy. Non le vedo molto da quando sono in servizio,
come se fossero cresciute senza che io me ne accorgessi. Ho chiamato a casa di mio padre e ha
risposto Jenny, la minore. Era ancora mezzo addormentata quando lho sentita. Le facevo un
sacco di dispetti quando era piccola. Le volevo bene a quella piccoletta, e queste cose ti
costruiscono il carattere. Mandy vive di nuovo a casa, giusto il tempo di rimettersi in piedi.
Non mai stata il tipo con cui aprirsi e non mi raccontava mai niente. Vorrei che le cose
fossero andate diversamente, o che fossimo stati pi uniti da bambini.
I miei fucili hanno davvero bisogno di una ripulita, specialmente il mio CAR-15, che
davvero sporco. Gi che ci sono potrei anche pulire le pistole. A proposito, potrei procurarmi
un centinaio di proiettili per la carabina visto che costano poco. Non amo gli sciacalli, e se
uno di quei bastardi in quarantena passa da queste parti voglio essere pronto.

Ore 14:36
Ok, adesso inizio a preoccuparmi: il Centro di Atlanta per il Controllo Malattie ha riportato
un caso di questa malattia allOspedale Navale Bethesda in Maryland. Qui non ci sono
comunisti a mettere a tacere le notizie, e quindi le cose vengono fuori. A quanto pare questa
malattia fa perdere alla vittima alcune funzioni motorie, e la fa comportare in modo strano.
Ho contattato lo squadrone per chiedergli un paio di cose. Mi hanno detto che forse avremo il
luned libero, in modo che il Dipartimento della Difesa possa valutare il livello di rischio per il
personale delle forze armate allinterno degli Stati Uniti.
Anche mia madre mi ha chiamato dopo aver sentito il notiziario e mi ha detto che
lOspedale Navale Bethesda lo stesso in cui hanno portato Kennedy quando gli hanno
sparato. Mi sono messo a ridere di fronte allinclinazione di mia madre per le teorie
cospirative, e le ho detto di prendersi cura di suo marito (il mio patrigno) e di evitare di
andare in citt se hanno abbastanza provviste a casa. Adesso vado al supermercato a fare
rifornimenti e, ah, ho preso un migliaio di proiettili per la carabina. Sono dovuto andare in un
po di negozi diversi per prenderli tutti, perch nessuno voleva vendermene cos tanti in un
colpo solo. C probabilmente qualche specie di legge liberale di cui non so nulla a causare
queste lungaggini, o forse era solo un negoziante che voleva tenere un po di proiettili per s e
allo stesso tempo fare felice il cliente.
Ero praticamente fuori dalla porta quando ho ricevuto lordine di indossare luniforme e fare
rapporto al quartier generale. Vediamo cosa succede.

Ore 19:12
Sono appena tornato dallincontro alla base col mio squadrone. Sono un po preoccupato. Ci
hanno detto che abbiamo unimportante missione di volo domani, che domenica. A quanto
pare un volo di ricognizione su Atlanta (per la precisione su Decatur) in Georgia. Dobbiamo

focalizzarci su unarea specifica, ovvero il Centro Controllo Malattie di Atlanta. Non niente
di serio, dobbiamo solo fare un controllo per lFBI di Washington per assicurarci che il CCM
non stia nascondendo niente. solo una ricognizione fotografica e di intercettazione.
Mi ricorda i tempi in cui ascoltavo le conversazioni telefoniche della mia ex ragazza mentre
ero in missione di volo nei dintorni di San Antonio. Adoro lattrezzatura da spionaggio coi
segnali elettromagnetici (SIGINT). Mi ha fatto risparmiare un bel po di tempo e soldi con
quella donna. Anche al notiziario un reporter ha rotto un bel po le palle a unufficiale addetta
alla comunicazione del Bethesda chiedendole perch non lasciavano entrare i giornalisti in
ospedale per fare qualche domanda ai medici. Orielly le ha chiesto Che cosa nascondete l
dentro? Lufficiale ha ribadito che lo fanno solo per proteggere il personale della stampa e
che nessuna persona esterna pu essere ammessa allinterno dellospedale, e che comunque non
si tratta di territorio pubblico, ma di un ospedale militare del governo americano. Piuttosto
strano che dichiarazioni del genere vengano fatte da unufficiale di grado cos basso.

11 gennaio
Ore 19:44
Non so proprio cosa pensare. Siamo stati alla stazione radio, e ci hanno fatto spiare il nostro
stesso governo (CCM) alle 8:16 del mattino. Abbiamo acceso lattrezzatura per intercettare
ogni cellulare, linea fissa o trasferimento di dati che avveniva tra i CCM e lesterno. Non
riuscivo a credere ad alcune cose che si dicevano. Cera un agente dellFBI l, il che veramente
strano. Mentre ci dava le direttive prima del volo ha detto che, tecnicamente per la legge del
Posse Comitatus, illegale che i militari siano schierati allinterno degli Stati Uniti per
missioni ufficiali.
Lagente sar il comandante ufficiale della missione del velivolo, per evitare che i militari
siano accusati di aver infranto le leggi operando allinterno degli Stati Uniti. Abbiamo sentito
frammenti di trasmissioni tra diversi componenti del CCM sul fatto che il virus difficile da
arginare e che il direttore del CCM non vuole esser considerato male o messo in cattiva luce
agli occhi del Presidente. Stanno cercando di tenere la massima riservatezza su questa storia.
Stavano usando le Unit Telefoniche di Sicurezza (telefoni UTS), ma lAgenzia per la Sicurezza
Nazionale ci ha dato una mano e trovare il codice stato praticamente come dare al nostro
software lordine di decriptare.
Dicevano che uno degli uomini infetti che avevano messo in quarantena ha morso
uninfermiera in un attacco di rabbia mentre lei stava cercando di dargli da mangiare. Lo
hanno legato al letto con delle cinghie e lhanno nutrito con un tubo per evitare altri problemi.
Linfermiera non sta un granch bene, e nelle ultime ore le venuta la febbre. Luomo che
parlava da CCM ha detto anche Jim (la persona dallaltro capo del telefono) non hai idea del
genere di segnali vitali che abbiamo dalluomo infetto. Jim ha detto Che vuoi dire? Puoi
darmi pi dettagli?, e luomo del CCM No, niente dettagli per telefono.
Questo gi abbastanza per farmi preoccupare. Dopo che siamo decollati mi hanno
obbligato a firmare un accordo di riservatezza che ho subito infranto. Ho chiamato i miei
genitori e gli ho detto quello che penso che dovrebbero fare, e poi ho iniziato anchio a

prepararmi. Ho scoperto che domani non dobbiamo andare al quartier generale e dobbiamo
solo fare rapporto alle 8:00. Avevo gi pulito il fucile, cos mi sono occupato delle pistole. E
con questo ho quattro armi da fuoco e un buon coltello. Sono stato sul tetto a pulire le mie
celle solari, che erano sporche e impolverate. Ho anche tirato fuori gli appunti che avevo preso
su come fare il passaggio dalla corrente elettrica a quella delle batterie del sottomarino, cosa
che potrebbe tornarmi utile in futuro. Ho messo le pallottole in tutti i miei caricatori (10) per
un totale di 290 colpi. Non riempio mai totalmente i caricatori, perch potrebbe bloccare
inavvertitamente larma.
Le finestre del piano terra hanno soltanto i doppi vetri, e quindi sono andato al negozio e ho
comprato delle sbarre per bloccare almeno quelle che sono ad altezza torace. Tutte le altre
sono troppo alte per arrivarci senza una scala. Adesso vado a montarle.

Ore 23:54
Ho montato le sbarre usando un metro avvolgibile, una matita, un trapano con punta 5/32 e
un cacciavite dalla punta quadrata (brevettato incluso nella confezione delle sbarre, pensato
perch le viti diventino difficili da rimuovere senza usare un trapano). Se qualche sciacallo
cos bravo da riuscire a smontare le sbarre e prendere le mie quattro cazzate mentre dormo,
giuro che lo aiuto a caricarle sul suo furgone del cazzo.
Ho fatto un breve giro lungo la recinzione del mio cortile e ho deciso che il muretto di pietra
non abbastanza alto. Qualsiasi uomo con un minimo di agilit riuscirebbe a saltarlo. Il muro
di cinta stato costruito assieme alla casa. Ho rotto alcune bottiglie che tenevo nella dispensa
e ho usato del cemento adesivo per fissare i cocci sulla cima del muro perimetrale, pi o meno
ogni 30 centimetri. Come minimo dovrebbero riuscire a rallentare larrampicata. Mentre
lavoravo ho ascoltato la radio con le cuffie, e adesso che sono pi informato mi pare che la
situazione stia solo peggiorando.
La radio dice che il presidente rilascer una dichiarazione alle 9:00 (sul fuso orario della
costa est). Gi lungo la strada c una famiglia che sta caricando la roba su un SUV per
partire. Nessuno va in vacanza in questi giorni dellanno, quindi lunica cosa che posso dedurre
che stiano tagliando la corda. Domani andr a fare ancora rifornimenti dopo il discorso del
presidente e dopo aver fatto rapporto al mio squadrone.

12 gennaio
Ore 9:34
Non so che altro dire, se non cavolo. In pratica il presidente ha detto che la malattia
altamente contagiosa e al momento non c cura. Invita gli americani a stare al chiuso e a
riferire subito alle autorit se si viene a sapere di qualcuno con dei sintomi sospetti. Uno dei
giornalisti ha chiesto Signor presidente! Signor presidente! Potrebbe dire qualcosa di pi sui
sintomi sospetti? Il presidente ha risposto che dovremmo far caso a persone che si
comportano in modo bizzarro e sembrano malate.
Ha anche detto estremamente importante che se qualcuno della vostra famiglia mostra
questi sintomi non cerchiate di curarlo voi in qualche modo, ma vi comportiate esattamente

allo stesso modo di come fareste con un estraneo.


Un numero verde che inizia per 1-800 apparso sullo schermo e il presidente ha aggiunto:
Vi chiedo di chiamare questo numero al pi presto nel caso ci sia uno scoppio improvviso di
questi sintomi nella vostra comunit. Abbiamo fatto un addestramento specifico a uomini e a
donne che sanno gestire la situazione, e porteremo i vostri cari in apposite strutture mediche
per prestare loro le cure necessarie.
Il presidente ha anche affermato che ordiner il completo ritiro di civili e militari americani
da Cina e Iraq. Ha aggiunto che sta meditando anche il ritiro delle truppe dalla zona
demilitarizzata in Corea del Sud. Cera un video in sottofondo che mostrava lambasciata
americana in Cina mentre veniva evacuata sotto la stretta supervisione di marines armati fino
al collo. Uno degli spezzoni mostrava tre marines tirare gi la bandiera americana, a riprova
del fatto che lambasciata era stata ufficialmente abbandonata. Sul video apparsa una scena
non troppo diversa da quella della caduta di Saigon. Cera una folla di cittadini americani
evacuati con gli elicotteri dai tetti di Pechino. In sottofondo si sentiva un rumore di armi
automatiche, ma la gente non sembrava preoccupata, pareva volessero solo andarsene. Adesso
esco a fare provviste.

Ore 15:22
stato un casino totale. Ho avuto un incidente nel parcheggio del supermercato, e una tizia mi
ha praticamente assalito per i boccioni dacqua (quattro) da circa 20 litri che avevo comprato
al Wal-Mart. Ho anche acquistato qualche pallottola da 9 mm in pi gi che cero. Sono
contento perch ho abbastanza acqua e confezioni di pasti pronti nel caso la situazione
peggiori. Ho anche comprato delle mascherine usa e getta nel caso in cui ci sia uno scoppio di
epidemia nella mia zona. Ho preso quello che era rimasto sugli scaffali del reparto scatolame.
Ho comprato cinquanta confezioni di zuppe diverse. Non posso crederci comunque. dall11
settembre che non mi sento in una situazione cos surreale.
I miei sono al sicuro sulle colline dellArkansas. Li ho avvertiti di stare a casa e di non
andare in citt per nessun motivo. Hanno sempre il freezer pieno di roba e lacqua l non un
problema perch bevono quella della fonte. Hanno un piccolo generatore di elettricit che
usano di inverno quando i cavi congelano e si rompono.
Ho comprato un po di cose dal ferramenta in una delle catene pi grandi della zona; alcune
assi per usi vari, maniglie di acciaio e catenacci per installare una rudimentale barricata sulla
porta principale e vicino a quella sul retro. Si tratta di un semplice pannello 4x4 che scivola su
un supporto allinterno della porta per evitare che qualcuno possa sfondarla. Credo che se
raziono lacqua bevendone un litro al giorno e limito a 1000-1500 calorie la dieta, potr
resistere almeno cinque mesi con le scorte che ho fatto.
Ho acceso la radio e ho ascoltato il notiziario di oggi. Mi sono sintonizzato sul canale 19
per sentire cosa dicevano in proposito gli autotrasportatori. In generale, erano arrabbiati per
tutti i blocchi stradali e le ispezioni del carico che stanno subendo. A quanto pare il CCM e
lUfficio Immigrazione sono in cerca di camion che trasportano carichi di immigrati
clandestini attraverso il confine. Hanno detto anche qualcosa sul fatto che non sono mezzi
sicuri e che c stato un episodio di contagio quando un agente dellImmigrazione ha aperto le
portiere di una cabina di un autotrasportatore.

A quanto dicono, hanno dovuto mettere in quarantena linterno camion e anche lagente di
guardia perch ogni maledetta persona era infetta. Uno degli immigrati infetti ha attaccato
lagente, probabilmente aveva paura di doversene tornare in Messico. Adesso chiamo uno dei
miei compagni Marines. Sta a San Diego e voglio vedere cosa combina in mezzo a tutta questa
storia.

Ore 18:54
Ho appena chiuso la chiamata col mio amico Shep dei Marines. Ha detto che a San Diego ci
sono uomini armati della Guardia Nazionale a ogni angolo della strada e che stato chiamato
per far parte della squadra di sicurezza della sua base. Mi ha detto che gli stato consigliato di
portare sua moglie nel rifugio che avevano costruito alla base ai tempi della guerra fredda, e
che stato riaperto. Pare che chiuderanno i cancelli e metteranno la base in quarantena nel
caso in cui ci fosse un attacco in zona. Adesso il sole basso. Ho predisposto sensori motori
luminosi lungo il perimetro della casa. Nelleventualit in cui un saccheggiatore si aggirasse
per cercare di rubare qualcosa, per lo meno si accenderanno le luci. Stasera comunque dormir
con la Glock sotto al cuscino e il CAR-15 accanto al letto.
Il notiziario continua a riportare strani fenomeni accaduti in alcune grandi citt,
apparentemente dei casi di cannibalismo. Questa lAmerica. Quando sono cazzi amari tutti
danno di matto. Visto che abito nei sobborghi dellottava citt pi grande della nazione queste
notizie non sono buone notizie. Sento le sirene della polizia e delle ambulanze su e gi lungo la
strada fuori da casa mia. Ho fame, ma ho mangiato fin troppo oggi. Un sedano andr bene,
immagino

Ore 21:13
La CNN sta trasmettendo da Times Square con una webcam. A quanto pare una loro
telecamera privata e i federali non hanno pensato di spegnerla. Stanno facendo una
panoramica e le immagini sgranate mostrano truppe di militari armati che sparano ai civili.
Merda, ci saranno delle grane legali qui.
Le immagini sono state velocemente interrotte dal sistema di trasmissione di emergenza.
Dopo qualche minuto limmagine ricomparsa, con il segretario della Difesa Interna che
saliva su un podio con lo stemma presidenziale.

America, mi dispiace comunicarvi che nonostante i nostri sforzi, questa malattia ha


sfondato le nostre misure di contenimento. Non pi sicuro restare nelle grandi citt.
Delle zone sicure sono state allestite nei dintorni delle aree densamente popolate e
saranno aperte a chi non infetto. Per favore cercate di mantenere la calma, perch
quello che sto per dirvi potr sembrare abominevole. La malattia si trasmette
attraverso il morso di una persona infetta. Non sappiamo se ci collegato alla
saliva, al sangue o a entrambi. Coloro che si infettano soccombono per le ferite e
muoiono, ma nel giro di unora si risvegliano in cerca di esseri viventi. Non si sa
come mai quelli che muoiono per cause naturali poi ritornino in vita, ad ogni modo

questo quanto. Mi scuso per il fatto che il presidente non possa essere qui. Lo
stanno portando in un rifugio di sicurezza. Che Dio sia con noi in questo momento
difficile. Vi affido al generale Meyers.

Non appena il segretario della Difesa ha iniziato a chiudere la sua cartellina stato
bombardato di domande dagli addetti stampa sotto il palco. Sembrava pi una scena della
borsa di Wall Street che una conferenza stampa. Anche se non si poteva vedere la folla
ammassata davanti al podio, si sentiva la loro presenza dal rumore di fondo, dai flash delle
macchine fotografiche e dalle voci confuse. Una delle domande pi allarmanti stata quella di
un reporter che ha chiesto al Segretario come facevano a sapere se quelle creature erano morte
o, invece, semplicemente infette dalla malattia. E il segretario ha risposto: Gli esseri viventi
non hanno la temperatura corporea che si adatta a quella dellambiente. Stamattina abbiamo
chiuso una di queste creature in una cella frigorifera. Abbiamo registrato una temperatura
corporea di 40 gradi Fahrenheit per pi di 12 ore e rotti.
La folla trasalita incredula e subito altre domande si sono riversate sul podio. Quali sono
le possibilit di essere infettati se si riceve un morso? Il segretario ha preso un respiro
profondo e ha detto: Finora la contagiosit della malattia data al 100% se la pelle viene
ferita da un morso.
Cazzo non posso credere che stia succedendo questo. Chiamo i miei.

Ore 22:00
Dopo aver provato a chiamare per pi di mezzora, mi sono reso conto che probabilmente
quello che tutti negli Stati Uniti stanno cercando di fare. Le linee telefoniche non reggono. Ho
provato col cellulare. Stesso risultato. Rete occupata. Ho anche ascoltato quello che il
generale aveva da dire mentre tentavo di richiamare.

La miglior difesa in questa situazione che restiate a casa e aspettiate le squadre di


evacuazione. Evitate a ogni costo le persone infette. Se vi trovate coinvolti in un
combattimento o simili con questi individui, lunica cosa che li metter fuori gioco
colpirli forte al cranio. Se vi trovate nella spiacevole situazione di dovervi difendere
da una persona che amate, fatelo con la stessa prontezza che usereste con uno
sconosciuto, poich questo ci che diventato. Fate ci che potete per evitare di
essere morsi, perch non c modo di evitare il contagio nel caso questo accada.
Le notizie che riceviamo dalla Cina dicono che queste creature sono in primo luogo
attratte dal rumore forte. Pare che lo usino come principale metodo per trovare una
preda. Devo insistere nel dirvi che nel vostro interesse restare al chiuso, il pi
possibile calmi e tranquilli. Quello che ci dicono i nostri operatori della human
intelligence della CIA (HUMINT) in Cina che l la malattia dilagata in modo
incontrollato per pi di tre settimane e che sono in uno stato di devastazione. Se non
ci comportiamo in modo diverso da loro, potrebbe toccarci lo stesso destino.

Il generale stato fatto scendere dal podio e uno degli ufficiali civili del governo gli ha
lanciato unocchiata severa. Quel che seguito stato un tentativo di smorzare i toni di quello
che il generale aveva detto.
Ho paura... non so veramente che fare oltre a spegnere le luci e stare seduto qui, a scrivere...
ho il fucile a tracolla anche standomene seduto. Bussano alla porta... torno subito...

Ore 23:50
Uno dei miei compagni squadrone venuto per riportarmi alcune voci che aveva sentito da
Jake, un nostro amico in comune, appena tornato da una missione aerea in una delle aree
colpite di Atlanta, in Georgia. Durante la missione Jake ha detto di aver visto moltissimi corpi
infetti che si aggiravano per strada nella parte sud della citt. Ha detto che cerano cani
randagi che abbaiavano verso di loro, e ha visto gli infetti mentre cercavano di saltare addosso
ai cani. Ha ripreso tutto con una videocamera a zoom digitale. Gli sembrato che alcuni dei
membri pi giovani della missione cercassero di farsi giustizia da s sparando ai cadaveri.
A quanto dice il mio amico, Jake era bianco come un fantasma quando atterrato, e non
credeva a quello che aveva visto con i suoi occhi. Chris, il mio visitatore notturno, era molto
spaventato da quel che Jake gli aveva detto. Glielo leggevo negli occhi. Mi ha chiesto se volevo
andare con lui e stare alla base, nel rifugio che hanno allestito. So a cosa si riferisce. Alla base
ci sono diversi rifugi costruiti durante la Guerra fredda ancora attivi e per lo pi utilizzati per
conservare cibo, acqua e medicinali vari in caso di necessit. Ho guardato Chris e gli ho detto
di stare allerta e guardarsi le spalle, e che tutto sarebbe andato bene. Gli ho detto che sarei
rimasto qui da solo, cercando di non farmi vedere da niente e da nessuno. Mi ha chiesto se ne
ero sicuro e gli ho detto di s. Se n andato, e ora sono stanco. Vado a chiudere tutto, guardo
il notiziario. Poi prover a dormire un po. Non riesco ancora a crederci. Una parte di me
vuole vedere, laltra vuole solo nascondersi sotto il tavolo con le pistole e tremare di paura.

13 gennaio
Ore 11:43
Non sono riuscito a dormire ieri notte. Cerano in continuazione sirene della polizia e
ambulanze, davvero un gran fastidio. Credo di aver sentito degli spari in lontananza, ma
potrebbe essere stato il motore di qualche veicolo. Mi sono alzato dal letto alle 5. Sono andato
in garage a prendere le lampadine fluorescenti per il perimetro della casa e per le luci interne.
Normalmente uso delle lampadine normali perch fanno pi luce, ma vista la situazione potrei
dover far conto solo sullenergia solare o della batteria se i trasformatori o i generatori di
corrente venissero colpiti.
Il notiziario riporta solo morte e distruzione. Adesso stanno dicendo che ogni grande citt
riporta casi di morti viventi. Stamattina ho iniziato a chiudere con i pannelli tutte le mie
finestre, anche quelle che non sono al piano terra. Ho anche messo dei pannelli a due delle
finestre pi vulnerabili, dove da poco ho installato le sbarre, giusto per precauzione. Mi sento

abbastanza al sicuro per quanto riguarda le finestre. Ho messo le lampadine a risparmio


energetico nelle luci perimetrali.
Svantaggio: ci mettono un paio di secondi ad accendersi quando i sensori si attivano.
Vantaggio: non prosciugheranno la mia batteria in fretta come le altre.
Sono preoccupato per la mia incolumit, ma sto prendendo ogni precauzione per assicurarmi
che me la caver. Sto facendo un nuovo scomparto per i viveri, cos posso tener docchio
quanta acqua e cibo consumo. Ho anche controllato il livello di acido delle mie batterie. Ce
n per un po. Dovrebbero resistere a tutto questo, a meno che beh, preferisco non pensarci
adesso.
Finalmente sono riuscito a raggiungere mia madre e il mio patrigno (pap). La mamma era
isterica. Ho dovuto parlare con pap per riuscire a dire qualcosa. Mi ha detto che va tutto
bene e che loro sono il pi al sicuro possibile. Non hanno visto nessun segno di malattia, ma
mi hanno detto che ci sono stati dei casi di possibili attacchi in citt (a 10 miglia da loro).
Hanno le pistole e i cani pronti per eventuali saccheggiatori, nel caso in cui la situazione
precipitasse. Ho chiesto a pap se avesse idea di cosa fare nel caso in cui le cose si mettano
male a casa. Dice che lui, mamma e i cani andranno probabilmente nel rifugio di Fincher. Si
tratta di una piccola grotta, dove giocavo da piccolo. Il vecchio Fincher minacciava di
spararmi con un fucile calibro dodici caricato a sale se avessi continuato ad andarci senza i
miei genitori. Sembra siano passati secoli da allora. Avevo solo dodici anni. Ho detto ai miei
che mi sarei fatto sentire, almeno finch le linee telefoniche sarebbero state attive. Non ha
senso sperare nel cellulare perch gi andato. I servizi che necessitano di alta manutenzione
sono i primi che se ne vanno.

Ore 19:10
Oggi la luce ha iniziato a tremolare. Non capita spesso da queste parti. Stavo pulendo il fucile
quando successo. Ho pensato che sarebbe andata via del tutto, invece tornata. Si sentono
sirene e spari, e questo riassume pi o meno la maggior parte dei suoni che ho sentito oggi.
Dopo aver riagganciato il telefono (ho deciso di chiamare mio padre, ma non ha risposto) ho
anche iniziato a organizzarmi per non far sembrare casa mia troppo abitata.
Ho preso la pistola sparachiodi e alcune coperte che avevo in pi, e le ho fissate alle finestre
rinforzate per essere sicuro che la luce interna non si veda dallesterno quando guardo il
notiziario, accendo una luce o uso il computer. Ho un paio di batterie che mi sono avanzate
dal mio vecchio portatile. Non sono lo stesso modello del mio Apple, ma posso farle
funzionare con qualche filo elettrico in caso di necessit. Sto solo considerando la peggiore
delle ipotesi. Ho attaccato con del nastro isolante la mia webcam in modo da riprendere il
cortile anteriore, cos anzich dover aprire le tende per guardare fuori posso semplicemente
dare un occhio allo schermo.
Quando il computer in standby (con lo schermo chiuso sulla tastiera) lago che misura la
carica delle batterie non si muove. Ho dovuto usare il cavo Usb che era collegato alla
stampante, a cosa mi serve stampare in un momento come questo? Non credo che stamper
dei coupon per la pizza. Ho mandato qualche email e mi sono tutte tornate indietro. Alcuni

messaggi di errore dicevano che il server che assegna lindirizzo IP assente. Tirer fuori la
macchina fotografica e far una foto dalla finestra del piano di sopra. Ho davvero paura.

Ore 23:19
Mi sono svegliato sentendo alcuni colpi di pistola, questa volta pi vicini. Ho acceso la
webcam. Sembra che ci sia un camioncino verde da trasporto dellesercito parcheggiato sotto
una delle luci stradali allangolo di fronte casa mia. Alcuni soldati caricano corpi sul retro del
furgone. Stanotte devo dormire. Il perimetro al sicuro Correr il rischio prendendo un
blando sonnifero (solo mezza dose), giusto per smorzare lansia. Al notiziario dicono che in
citt entrata in vigore la legge marziale. Io abito nei sobborghi, ma potrebbero farla entrare
in vigore anche qui, se questi tizi dellesercito continuano a girare in zona. Ah, unaltra cosa:
ho ricevuto una chiamata dallo squadrone oggi e non ho risposto. Era lufficiale esecutivo che
voleva dirmi di fare rapporto al rifugio e di chiamarlo immediatamente appena ricevevo il
messaggio. Certo signore, col cazzo signore inizio a sentire gli effetti del sonnifero

14 gennaio
Ore 8:15
Mi sono addormentato col rumore delloceano in sottofondo inviatomi direttamente nelle mie
orecchie dal lettore Mp3. Lho acceso per coprire il casino che veniva dallesterno. Mi sono
alzato verso le 3 per pisciare. E in realt, per un attimo, non mi sono ricordato di cosa stesse
succedendo. stato come durante la mia infanzia o quando ero un ragazzino e accadeva
qualcosa di brutto, tipo un lutto in famiglia. Cerano brevi momenti di leggerezza in cui la mia
mente si dimenticava della tragedia, ma poi la dura e fredda realt mi colpiva allimprovviso.
Nellistante in cui la mia mano si mossa per accendere la tv, la tragedia ritornata tra i miei
pensieri. Sono rimasto a guardare immobile, mentre un numero infinito di cronisti esponeva la
propria teoria sulle cause e gli effetti di questa faccenda. Il mercato azionario al punto di non
ritorno.
Lelicottero della guardia costiera stato riassegnato alle zone interne per aiutare la polizia e
il personale militare a evacuare alcune delle aree pi duramente colpite. Un servizio che mi ha
particolarmente colpito mostrava un gruppo di sopravvissuti in cima a un tetto a San Diego.
Lelicottero passava attorno al tetto circolarmente e si vedeva il vento provocato dalle eliche
che scompigliava i capelli e i vestiti delle persone. Le persone erano intrappolate in cima a un
cassone dellaria condizionata. A quanto pareva si erano arrampicate l per sfuggire agli
inseguitori (una dozzina di morti che brancolavano). Unimmagine particolarmente scioccante
mostrava una madre con sua figlia. La madre aveva chiuso con lo scotch la bocca della figlia e
le aveva legato mani e piedi. La bambina non era pi un essere umano, era morta. Ma la
madre non poteva lasciarla andare. Povera donna ignara.
Non so come reagire vedendo il mondo andare in pezzi cos. Sullo schermo segnalato un
numero infinito di citt. Anche la mia citt natale. Non ci sono pubblicit. Solo i cronisti.
Reporter: Le scene seguenti mostrano contenuti non adatti ai bambini.

Le scena seguente mostrava un gruppo di giornalisti nel loro furgone che attraversava in
macchina Chicago fino al centro citt. La telecamera riprendeva il guidatore, e si vedeva bene
che era visibilmente scosso e che cercava di fare del suo meglio per tenere il veicolo sulla
carreggiata. La telecamera ha poi ripreso una scena dellesterno. Cera un mare di gente di
fronte e ai lati della strada. Si capiva che il furgone cercava di muoversi il pi velocemente
possibile, e si sentiva la voce di un uomo che gridava dal retro. Il conducente faceva del suo
meglio per scansare le figure, ma ce nerano troppe per riuscire a evitarle tutte. La telecamera
si spostata sul retro per riprendere la reporter.
Che ha detto: Come potete vedere sarebbe un SUICIDIO cercare di entrare a Chicago. Che
Dio ci aiuti.
Ha fatto cenno con la mano di chiudere rivolta alla telecamera, e la linea tornata al
reporter. Il quale ha detto che sperava di uscirne vivo, cercando di sorridere senza riuscirci. Ho
spento la tv e fatto una valutazione della situazione attorno a casa mia.

Ore 9:00

- Muro perimetrale: sicuro.


- Situazione della strada: solo veicoli demergenza. Vedo delle figure umane, ma non potrei
dire se sono amici o nemici.
- Minacce: vedo un fuoco che divampa a circa un miglio lungo la strada. Dalla direzione del
fumo direi che si sta muovendo nella direzione opposta alla mia.

Ore 22:12
Mi sono imbattuto in un post su un forum di sopravvissuti, su internet. Immagino che il
notiziario non stia dicendo tutta la verit. Un marinaio su una nave da guerra della Marina
americana ha scritto un post oggi. A quanto pare vive di pesce e di gabbiani. Spero ce la faccia.
Questo rafforza il mio presentimento che il governo stia continuando a nascondere i fatti. E
questo mi porta a una domanda: quale governo? Nelle ultime 24 ore non si visto in tv nessun
rappresentante della Casa Bianca.
Ho passato il resto della mattinata e del pomeriggio a preparare il mio zaino con un kit di
sopravvivenza nel caso in cui debba darmela a gambe. E ho anche riempito le vasche da bagno
di casa mia. Lacqua c ancora e quindi inizier a bere acqua del rubinetto per conservare le
bottiglie. Oggi ho iniziato a razionare il cibo. Ho mangiato solo una zuppa in lattina e una
banana. Dovrei anche mangiare tutta la frutta adesso, perch tra una settimana sar andata a
male (a parte le mele). Ho controllato di nuovo i muri di cinta, e ho deciso che indosser per
tutto il tempo la mia tuta da volo e cercher di camuffarmi il pi possibile quando esco da
casa.
Ho maschera e guanti in nomex, e almeno dieci tute. Credo sia una buona idea indossare la
tuta perch:

1.
2.

resiste al fuoco, e
un pezzo unico e quindi meno seccature, il che significa anche meno impaccio se devo
darmela a gambe.

Lunica cosa negativa che devo essere in un posto molto sicuro per scoprirmi la testa.
Ho forgiato unasse da bucato niente male a partire dalla mia griglia a propano. Ho dovuto
disincrostarlo un bel po prima, ma mi servir come buon proposito per tenere i vestiti puliti e
non incorrere nel rischio di prendermi malattie o dermatiti. Inizier a radermi un giorno s e
uno no per conservare i rasoi.

Ore 23:50
Ho sentito qualcuno muoversi fuori dal mio cancello e ho disattivato le luci a sensore mobile,
mentre indossavo guanti e maschera. Ho afferrato il fucile e sono uscito a ispezionare la zona.
Ho visto uno strano tizio in abiti civili che barcollava lungo la strada e che sbatteva in
continuazione contro il mio muro di cinta. Dal modo in cui camminava, sembrava uno di quei
cadaveri che facevano vedere in tv. Non ho intenzione di fare niente, e non mi far prendere
dalla febbre del guerrigliero. Me ne rester qui in silenzio, per evitare di essere visto o sentito
da chiunque, vivo o morto che sia. E poi, era troppo buio perch capisca se fosse vivo o morto.
Mi sento un fottuto idiota a non aver rubato binocoli per la visione notturna (NVG) dallo
squadrone quando potevo. Sarebbero molto utili in questa situazione. Buonanotte, diario.

15 gennaio
Ore 22:37
Ho passato tutto il giorno a monitorare la situazione qui fuori casa. Ho visto uno di quei
bastardi che brancolava intorno alle 10:45 del mattino. Ho usato il binocolo per poterlo
vedere decentemente. Alcuni di questi corpi lividi sembrano normali, altri non molto. Uno di
loro aveva la gola tagliata. Molto inquietante. Il mio telefono ha suonato verso mezzogiorno
(prima stato temporaneamente fuori servizio). Ho impostato la suoneria bassa, un paio di
giorni fa. Ci ero seduto vicino, e cos ho deciso di rispondere, forse aspettandomi che fosse uno
dei miei superiori che si chiedeva perch non ero alla base, nel rifugio. Era uno dei miei
compagni di squadrone, Jake. Eravamo insieme alla Scuola ufficiali dellesercito.
Abbiamo inaspettatamente scelto lo stesso lavoro e siamo finiti nello stesso posto. Mi ha
raccontato come stavano le cose alla base, e posso dire di aver fatto la scelta giusta a
restarmene qui. Mi ha detto che lhanno mandato a prendere delle coperte allunit di deposito
della base vicino allentrata ovest. Quando arrivato, ha detto che la polizia militare sparava a
raffica a quelle creature dai cancelli, nel tentativo di sfoltire un po la massa prima che fossero
in troppi e il cancello cedesse. Un Humvee con un calibro .50 stato mandato a trattare con la
folla ma ha dovuto ritirarsi subito quando lartigliere stato quasi strappato via a forza dal
veicolo.
Ha detto che non sapeva quanto i cancelli avrebbero retto, ma era sicuro che non sarebbero
riusciti ad arrivare al rifugio antiatomico di cemento. Gli ho chiesto da dove stava chiamando.

Ha detto che stava chiamando dalle rete di sicurezza della base (delle linee riservate
esclusivamente al Dipartimento della Difesa). Ha detto che gli ufficiali erano nei bunker,
armati fino al collo, e pensa che abbiano abbastanza cibo almeno per qualche settimana. Gli
ho detto di non preoccuparsi per me e che nessuno sa che sono qui. La musica di Instant
Karma risuonava in sottofondo. tutto per oggi, diario.

16 gennaio
Ore 22:00
I telefoni di nuovo non vanno pi. Per fortuna la banda larga funziona. Tutti i siti di notiziari
hanno smesso di mettere quelle belle immagini colorate e si limitano allessenziale. Immagino
che, in questo momento, gli importi poco di avere un sito figo. Ho passato la giornata in
preparativi, portando alcune bottiglie dacqua e confezioni di pasti precotti in soffitta, giusto
in caso di necessit. Ho anche preso del compensato dal garage e costruito un piano rialzato
abbastanza grande da poterci dormire su. Non sono passati veicoli demergenza oggi. Laria
era densa del fumo che veniva da alcuni incendi scoppiati in citt. Riesco a vedere le fiamme l
fuori, nonostante la pioggia. A casa mia tutte le luci sono spente. Oggi lelettricit andava e
veniva, di nuovo. Se va via del tutto, mi ci vorranno almeno 20 minuti per fare il passaggio ai
pannelli solari/batteria.
Alla tv i notiziari non mandano pi servizi in diretta. chiaro che stanno controllando la
trasmissione da lontano, perch tutto quello che si vede sono immagini prese dalle telecamere
agli angoli delle strade, collegate al resto del mondo attraverso il web. Ah, e mandano a
rotazione una lista dei centri di rifugio del governo. Almeno la met sono scritti in modo
sbagliato o chiaramente scritti di fretta, un po come questo diario. Una delle telecamere che
trasmetteva le cose pi interessanti era posizionata in una strada statale da qualche parte in
California. Mostrava quei bastardi di morti viventi intrappolati nei loro veicoli con ancora le
cinture allacciate che cercavano di liberarsi e uscire. Da quello che sembrava, dovevano essere
morti in un incidente, ed essersi risvegliati senza alcuna cognizione su come slacciare le
cinture. Il che mi fa sentire sollevato, perch se non riescono a slacciare una cintura di
sicurezza, allora non riescono a girare la maniglia della porta.

Teoria: i telefoni non vanno pi, internet s... perch? Immagino che sia perch la maggior
parte delle linee internet passa sottoterra o regolata via satellite. La maggior parte delle linee
telefoniche invece passa allaperto e quindi possono essere danneggiate dal fuoco e dal tempo.

17 gennaio
Ore 14:24
C il sole. Inizia a far caldo qui dentro. Non voglio accendere laria condizionata per paura
del rumore che potrebbe fare. Lelettricit intermittente. La pressione dellacqua sta calando.

Tengo le vasche piene man mano che bevo lacqua. Non faccio la doccia n il bagno perch
dovrei far correre lacqua e potrei perdere del tutto la pressione. Mi lavo con una spugna e un
secchio dacqua. Cerco di radermi un giorno s e uno no per tirarmi su il morale. Sugli schermi
ci sono sempre le stesse notizie. Niente servizi da due giorni. Sto cercando di instaurare una
sorta di routine per restare sano di mente. Nelle prime ore del mattino faccio due passi lungo
il perimetro della casa prima che il sole si alzi e per evitare lattenzione di quelle cose. Pi
tardi, nella mattinata, ho intenzione di iniziare regolarmente a fare ginnastica.
Stamattina mi sono preso un bello spavento. Un gatto aveva saltato il mio cancello per
evitare di venire ucciso da uno di quegli esseri. Non ci ho fatto particolarmente caso finch il
gatto non scappato saltando il muro di cinta opposto a quello da cui era venuto. Cio
quando la cosa che lo stava inseguendo ha deciso di continuare linseguimento. Ho visto le
mani che spuntavano dalla cima del muro, tastando intorno in cerca del gatto. E ha
continuato, tagliandosi sui vetri rotti che avevo incollato l qualche giorno fa. Immagino che
queste creature non temano il dolore.
Credo che la cosa si sia arrabbiata, perch ha iniziato a dare colpi al muro. Sentivo i tonfi
dallaltra parte. Faccia pure, immagino ci voglia ben altro per distruggere il muro di pietra. Ci
sono quattro o cinque di quelle creature qui in zona. Se ne vanno in giro barcollando. Ho la
sensazione che sentano che sono qui, ma non posso esserne certo. Se le cose si mettono male,
dovr affrontarli. Pensavo che potrei prendere la scala e mettere un po della mia riserva di
kerosene nel vaporizzatore che uso per i pesticidi. Potrei arrampicarmi sulla scala, spruzzarli
col kerosene e dargli fuoco. Fa molto meno rumore che sparargli, immagino. E almeno potrei
riuscire a guardarne uno bene da vicino. Adesso vado a prepararmi per questo piano.

Ore 16:00

Non ho parole per descrivere quanto sono disgustosi quegli esseri. Adesso ci credo. Sono
senzaltro morti e senzaltro vogliono la mia pelle. Sono andato in garage senza far rumore a
prendere kerosene, scala e vaporizzatore. Per prima cosa ho sistemato la scala. Sono andato
lungo il muro fin dove pensavo fossero pi vicini. Sentivo dei passi, mentre sistemavo la scala.
Avevo voglia di guardare, ma avevo anche paura. Sono tornato nel garage e ho preso il resto
dellattrezzatura da combattimento. Avrei potuto sparargli molto facilmente, ma non voglio
fare rumore n sprecare munizioni. Ho riempito il vaporizzatore e sono salito sulla scala.
Primo gradino... vedevo la teste di tre di loro... secondo gradino, hanno notato la mia presenza
e uno di loro ha fatto un lamento simile a un grugnito. Sembrava come... boh, non so cosa
sembrava. Sono salito in cima alla scala e ho visto che ce nerano sei, raggruppati dallaltra
parte del muro, al di l di dove mi trovavo io. Ho caricato il vaporizzatore per avere la
pressione sufficiente e ho innaffiato i bastardi di kerosene. Erano piuttosto incazzati, o
affamati, o tutte due, boh. Ho acceso un fiammifero e lho gettato addosso a uno di loro ma
niente, non ha preso fuoco. Lho fatto per tre volte, mentre queste creature cercavano di
arrampicarsi per afferrarmi. Finalmente al quarto tentativo uno di loro ha preso fuoco. Sapevo
che dovevo restare l sulla scala in modo che loro continuassero a sbattere luno contro laltro
e il fuoco si diffondesse.
Alla fine quando hanno preso fuoco tutti, sono sceso dalla scala e ho messo via
lattrezzatura. Ho sentito gli scoppiettii del fuoco per le 2 ore successive. Sono contento che
abbia piovuto negli ultimi due giorni, o non mi sarebbe neanche venuto in mente di fare una

cosa del genere. Devo fare un piano alternativo nel caso in cui, come sempre, le cose vadano a
puttane.

1.
2.
3.
4.

Non sentono dolore.


Vogliono mangiarmi.
Il fuoco li (ri)uccide.
Non so ancora che effetto gli facciano le pallottole.

Ore 18:15
Il sole sta calando in fretta. Dalla webcam del mio computer vedo numerose figure per la
strada, attorno a unaltra casa. Mi chiedo se ci sia qualcuno di vivo... sento i versi degli uccelli
provenire da quella direzione come se fossero impazziti. Non so bene cosa stia succedendo.
Spero che, se mai c qualcuno l dentro, abbia il buon senso di stare in silenzio, perch non ho
intenzione di scoprire adesso che effetto fanno le pallottole su queste creature. Non ho voglia
di fare leroe oggi. Mi manca gi il mondo. Mi manca volare. Mi manca essere un ufficiale
navale. Credo di esserlo ancora in realt, ma non so neanche se c pi un governo che possa
riconoscere il mio ruolo. Ho affilato il mio coltello alla perfezione oggi. stata una specie di
tecnica di rilassamento. Ho anche pulito la carabina, anche se non ne aveva bisogno. Ho fatto
unispezione visiva di tutte le armi.
I pannelli solari funzionano bene. Ho paura ad andare sul tetto per pulirli, perch temo di
essere notato. Dovrei farlo di notte. Un po improbabile. Ho sentito il rumore degli elicotteri
oggi, ma non sono uscito a vedere, anche se quelle creature non possono scorgermi se sto al
piano terra. Per forse potrebbero sentire il mio odore. E mi chiedo quali sensi abbiano perso
(o guadagnato) morendo e tornando in vita. Credo che probabilmente quelli a cui ho dato
fuoco ci abbiano messo pi tempo a morire a rispetto a un normale essere umano.
Ho visto quelle creature in fiamme che vagavano al di l del muro per almeno 3 minuti. La
media degli esseri umani sarebbe collassata per il dolore in meno di trenta secondi, immagino.
Quando far buio ho intenzione di usare il puntatore laser della mia pistola per provare a fare
dei segnali alla casa in cima alla strada. Almeno in questo modo le creature non vedranno il
segnale, e solo chi vive laggi lo vedr ammesso che esista o sia ancora vivo.

John

Ore 22:51
Usando il puntatore laser ho provato a fare dei segnali alla casa attorno a cui si erano riunite
le creature. Allinizio ho solo preso di mira un punto su ogni finestra e fatto dei segnali
circolari. Dopo circa 5 minuti di questa cosa, ho visto il debole bagliore di una luce in una
finestra del piano di sopra. Chiunque fosse, ha iniziato a mandare dei segnali con la luce. TiTi-Ti-TA-TA-TA-Ti-Ti-Ti. Era un SOS in codice morse. Ho imparato il codice morse qualche
anno fa quando ero alla scuola militare per operatore radio ed ero piuttosto bravo a
interpretare il segnale visivo e discretamente una merda a interpretare quello uditivo.
Questa volta sono stato fortunato. Ho afferrato la matita e un pezzo di carta (delle bollette
che non pagher mai) e ho dato il segnale che ero pronto a trascrivere. Quelle cose non
reagivano ai segnali di luce che mi faceva laltra persona, e cos ho deciso di usare la mia luce
LED perch la sua batteria dura circa 25 ore, a differenza del puntatore laser. Ho iniziato a
copiare il segnale morse. Allinizio c voluto un po di tempo perch dovevo segnalare a lui (o
lei) di ripetere il messaggio. Ho iniziato a ingranare dopo le prime parole.
O...K (pausa)
IO (pausa) SONO (pausa) JOHN (pausa)
TU? (punto di domanda)
Gli ho detto il mio nome, e che anche io ero ok. Gli ho anche detto di restare in silenzio, ch
alle cose piace il rumore. Ha capito. Non male come comunicazione, tenendo conto che
eravamo a 100 metri di distanza. Ha detto che casa sua sicura e che aveva un piano per
comunicare in modo pi veloce, ma ne parleremo domani. Gli ho chiesto di che piano si
trattava e la sua risposta stata:

B...A...N...D...A... D...I... G...O...M...M...A... (pausa)


...W...A...L...K...I...E...T...A...L...K...I...E...(pausa)
F...I...O...N...D...A...

Ho detto a John che credo di aver capito. Ha detto che per lui era ora di riposarsi un po.
Lho lasciato andare. stato pi di unora fa e ancora non riesco a capire che cosa ha
intenzione di fare con una banda di gomma, una radiolina e una fionda. Non riesco a pensare
come un tiro con una fionda possa lanciare una radiolina a 100 metri di distanza e, anche se
potesse, si romperebbe in mille pezzi non appena tocca terra. Ma almeno ho qualcosa da
attendere per domani.

18 gennaio
Ore 10:12
Mi sono svegliato alle 6:05 e sono andato a guardare dalla finestra del piano di sopra. Sono
stato l seduto per un minuto e poi ho iniziato a mandare segnali con la luce per chiamare
John. Ho continuato a mandare segnali alla sua finestra, ma non ho ricevuto nessuna risposta.
Ho iniziato a pensare al peggio. Sono stato seduto l qualche minuto sentendomi triste, e
sapendo che tra mezzora sarebbe stato tutto inutile perch il sole sarebbe stato troppo forte
per vedere i segnali di luce. E in quel momento lho visto. Ho visto dei movimenti sul tetto, e
la figura di un uomo di mezzet con una camicia scozzese rossa e nera, e un paio di jeans. Ho
preso il binocolo e ho iniziato a fare segnali con la luce.
Il sole era gi sorto e non sono sicuro che lui abbia visto i miei segnali che cercavano di
competere con la luce del sole. Ha guardato nella mia direzione e ha fatto un cenno col
braccio. Poi ha preso una roba lunga e verde che sembrava un elastico e quello che sembrava
un piccolo termos da caff di metallo.
Poi ha iniziato ad avvolgere unestremit della banda verde attorno alla canna fumaria e
laltra attorno al ventilatore elettrico esterno formando una specie di fionda. Ci ha posizionato
sopra il termos e ha iniziato a camminare indietro tirando lelastico, uscendo dal mio campo
visivo per quello che mi sembrato un tempo lunghissimo. Finalmente ho visto la banda
slanciarsi verso lalto, e meno di un secondo dopo ho sentito lo schiocco.
Il termos che John aveva messo sulla banda stava seguendo una traiettoria che lavrebbe
mandato da qualche parte nel mio giardino. I dieci o quindici zombie che barcollavano attorno
alla casa di John non si sono accorti del pacco che arrivava a destinazione.
Ho sentito un forte KA-TUMPF quando il termos ha colpito una delle pietre del vialetto.
Il pacco aveva fatto pi di 100 metri ed era arrivato allinterno del mio muro di cinta. Non
senza complicazioni. Il rumore era stato forte e due delle cose fuori da casa di John si sono
girate come se avessero sentito, e hanno iniziato a camminare in direzione di casa mia. Non ho
perso tempo. Mi sono subito messo maschera e guanti e ho afferrato la pistola. Ho pensato
non fosse necessario portare il fucile per una spedizione in giardino.
In meno di quindici secondi sono sceso al piano di sotto, ho preso il termos ammaccato e
sono corso dentro a fare un cenno a John. Mi ha visto e io vedevo lui, ma le cose non
potevano vedere nessuno dei due dalla posizione in cui eravamo. Quando sono entrato ho
aperto il pacchetto di John. Ci ho trovato tre confezioni di pile Duracell AAA e le seguenti
cose: un biglietto di John, e un walkie talkie.

C'erano anche delle palline di polistirolo


I cadaveri alla fine sono arrivati nella mia zona, ma il rumore dellimpatto del termos era
stato cos breve che non sapevano esattamente dove andare. Ho caricato le batterie (quattro
AAA) nel walkie talkie e mi sono messo lauricolare. John stava gi cercando di contattarmi
sul canale 7. Abbiamo parlato per un bel po. Mi ha detto di aver usato la banda elastica che
sua moglie usava per fare yoga per lanciarmi il termos. Ne abbiamo riso entrambi. Avevo
paura di chiedergli di sua moglie e cos mi sono limitato a chiedergli se aveva perso qualcuno
in questa storia, e lui ha risposto semplicemente credo che tutti abbiano perso qualcuno.
Non sono andato oltre. Gli ho chiesto che piani aveva, e come era messo a provviste. Mi ha
detto che stava ancora mettendo a punto un piano di sopravvivenza e uno di fuga, e che aveva
parecchio cibo e acqua. Mi ha anche detto di avere un fucile semi automatico calibro .22 e un
paio di scatole di munizioni. Cavolo, ne ha pi di me.
Gli ho chiesto perch erano tutti riuniti attorno a casa sua e mi ha detto che era a causa del
suo cane, che ha iniziato ad abbaiare alle creature e cos ha dovuto mettergli la museruola. Gli
ho chiesto che tipo di cane aveva, e mi ha detto che aveva un levriero italiano (una versione
pi piccola di un levriero) che si chiama Annabelle. Sono un po geloso del fatto che lui abbia
compagnia. I miei orari serrati in marina mi avevano scoraggiato dal prendermi un animale

domestico, perch avrei potuto essere mandato al fronte allimprovviso. Gli ho detto che avevo
un altro amico che si chiama John, allo squadrone. Ha detto che dovremmo conservare le
batterie e pensare a qualcosa di utile di cui parlare di sera, e che ci saremmo risentiti alle 18 in
punto. Ho detto ok, e abbiamo chiuso.
Stato delle provviste: BUONO!

Ore 19:50
John era in linea alle 18:00 in punto come aveva detto. Abbiamo parlato della situazione
attuale e abbiamo provato a capire come iniziato tutto. Ho chiesto a John se sapeva se i
proiettili potevano ucciderli, ma nemmeno lui ne sapeva nulla. Gli ho detto del mio piccolo
rogo di ieri e mi ha detto di aver visto le fiamme dopo che quelli erano morti e si chiedeva
cosa fosse accaduto. Alla fine mi ha detto di sua moglie. Suo figlio era al college a Purdue
quando tutto iniziato. E sua moglie stata vittima di una di queste creature. stata attaccata
poco prima del tramonto qualche giorno fa, mentre usciva per andare a prendere dei chiodi per
i pannelli protettivi che stavano mettendo. Era un barbone morto la sera prima dopo essersi
rifugiato nella rimessa del loro giardino. Quando la moglie si messa a urlare, era gi troppo
tardi. Nel momento in cui John arrivato con una mazza da baseball lei si stringeva il braccio
insanguinato e gli correva incontro con la creatura alle spalle. John lha ucciso con la mazza.
Ha detto che la ferita sul braccio aveva dato subito sintomi di infezione e gonfiore. Nel giro
di unora dei segni rossi e neri lungo il corso delle vene si sono diffusi fino alla spalla. John
lha medicata e ha cercato di tenerla tranquilla, ma non cera nientaltro che potesse fare. Ha
iniziato a piangere (sentivo le sue lacrime attraverso la trasmissione gracchiante del walkie
talkie) e ho cercato di cambiare argomento, e lui ha detto ho dovuto abbatterla, stato
dolorosissimo, ma ho dovuto farlo. Gli ho detto di cercare di non pensarci e di provare a
concentrarsi sul futuro. Ha detto che avevo ragione e abbiamo continuato a parlare.
Gli ho raccontato di aver visto molti messaggi su internet di sopravvissuti in ogni parte degli
Stati Uniti, ma nessuno di persone oltreoceano. Mi ha chiesto di leggerglieli e lho fatto. Gli ho
detto che un sopravvissuto si trova nel Texas sud orientale, e questo significa che io e lui non
siamo gli unici sopravvissuti da queste parti. Ho letto di un sopravvissuto a New York e John
ha aggiunto con tono distante che ha dei parenti laggi. Abbiamo chiuso un paio di minuti per
prendere i nostri atlanti stradali. Siamo tornati in linea e abbiamo iniziato a discutere delle
possibili rotte per la fuga nel caso in cui questarea fosse diventata infestata e inabitabile. Ha
suggerito Alamo, perch si trova a solo mezza giornata di cammino da qui. Gli ho detto che
penso sia un suicidio entrare in citt adesso. Ho proposto invece di prendere in prestito un
veicolo robusto e dirigerci a est verso il Golfo del Messico e di cercare una piattaforma
petrolifera al largo della costa.
John ha detto che da lui la corrente negli ultimi giorni va e viene. Non sa per quanto durer.
Ha un generatore Honda in cantina, ma dice che non vuole usarlo se non proprio necessario,
perch potrebbe sentirsi dallesterno. Abbiamo deciso di non sprecare le batterie dei walkie
talkie. Ho solo altre tre scatole di batterie AAA.
Ho fatto un tentativo con la banda radio cittadina su tutti i canali, ma muta.
Ho fame.

Pensiero:
ho ancora la mia radio satellitare in macchina
Satellite = se il collegamento col satellite ancora operativo qualcuno potrebbe
trasmettere dati dal web. Stasera vado a prendere la radio e unantenna UHF.

Ore 23:34
Io e John abbiamo deciso che se avremo bisogno di parlarci ci metteremo alla finestra allo
scattare dellora esatta e faremo segnali con le luci. Abbiamo deciso di andare alla finestra a
ogni ora, fino a quando non ci facciamo cenno di andare a dormire (cinque segnali di luce).
Nessun segnale significa che non c necessit di usare i nostri walkie talkie. Ho controllato la
radio. Pare funzionare bene; sfortunatamente ogni stazione attiva manda un loop costante.
Alcuni dei canali che trasmettono notiziari mandano storie e servizi della settimana scorsa.
Notizie vecchie. Continuer a monitorarla quando posso. Ho provato di nuovo la banda radio
cittadina. Potrei giurare di aver sentito una voce umana. Ho chiamato e cercato di avere
risposta, ma niente.
Guardando dalla finestra vedo almeno una dozzina di fuochi in lontananza, e ogni tanto mi
sembra di sentire degli spari. Per un attimo ho immaginato che potesse trattarsi degli ultimi
sopravvissuti in citt. Credo che sia una specie di zona di guerra laggi. Mi sento sporco, ma
non voglio sprecare acqua. Questo mi ha ricordato di controllare la pressione dellacqua. Ne
ho ancora un po. Non mi allontano da casa da cinque giorni credo (fatto salvo per prendere le
cose mandatemi con la fionda e per il rogo). Mi sembra un mese.
Mi chiedo come se la passino negli altri Paesi. Scommetto che gli eschimesi e alcune isolette
delle Filippine non sono state toccate da questa storia. Bastardi fortunati. Chiss, i morti
viventi saranno freddi al tatto? Questo mi fa pensare che non generino calore corporeo e
quindi siano pi simili ai serpenti che agli uomini. Il che porterebbe a teorizzare che, se facesse
molto freddo, potrebbero rallentare almeno un po. Domani domenica. Niente chiesa.
Immagino che non fossero tutte cazzate quelle sullOmega nel libro delle Rivelazioni. quasi
mezzanotte, andr a fare i cinque segnali a John.

19 gennaio
Ore 16:59
Stamattina mi sono svegliato, e non cera pi corrente elettrica. accaduto intorno alle 7:30.
Alle 8 in punto sono andato alla finestra a fare un segnale a John. Era gi l. Mi ha detto che la
corrente andata via stanotte alle 3:30. Io stavo dormendo. Non so come mai, ma da quando
ho conosciuto John riesco a dormire un po meglio. Immagino sia la sensazione di non essere
pi solo. Facendo il militare non ho mai avuto loccasione di farmi dei buoni amici, perch si
gira molto. Anche qui un po cos. Mi sono fatto costruire questa casa perch era un buon
investimento e perch sapevo che ci sarei stato per un paio danni.
John ha detto che a lui in realt la corrente elettrica non serve. Usa una bombola a propano
per cucinare e ha moltissima acqua. Gli ho detto che io uso lenergia solare e delle batterie di

un sottomarino.
La mia connessione a banda larga continua a funzionare perch i cavi passano sottoterra, e
sembra non aver subito danni. Anche la linea telefonica ancora attiva, perch quando alzo il
telefono mi d occupato significa che i centralini sono andati, ma la linea no. Ho detto a John
che tornavo subito, perch dovevo andare in garage a fare il passaggio di corrente al mio
sistema privato (non vorrei che un sovraccarico danneggiasse le batterie). Dopo che ho fatto la
conversione allenergia solare e a quella fornita dalle batterie, ho ripreso a parlare con John.
Mi ha chiesto se cerano dei nuovi commenti di sopravvissuti sui forum online, e gli ho letto
gli ultimi. Ci sono commenti di persone da ogni parte degli Stati Uniti. Alcuni sembrano
disperati, altri speranzosi. Credo che leggere i messaggi dei sopravvissuti per John sia una sorta
di sfogo. John e io abbiamo parlato di scappare. Gli ho detto che so guidare un aereo. Se
riuscissi a trovare un aeromobile funzionante, potremmo arrivare pi o meno ovunque negli
Stati Uniti. Mi servirebbero solo le carte per trovare le piste datterraggio dove rifornirsi di
carburante. Sta venendo a entrambi la smania di uscire da casa, e si vede. Stiamo cercando
continuamente delle scuse per lasciare questo posto morto.

Ore 19:20
Si sentono degli spari provenire da fuori. troppo buio per riuscire a vedere la casa di John da
quando le luci stradali si sono spente definitivamente. Ho acceso la radio e aspettato qualche
minuto. Ero certo che fosse in pericolo, finch non ho sentito la sua voce. Non preoccuparti,
sto bene, ho dovuto sparare ad alcuni di loro perch avevano iniziato a mettersi uno sopra
laltro formando una scala umana. Gli ho chiesto che effetto avevano avuto gli spari sulle
creature. Ha detto che ha sparato alla testa a dodici di loro a distanza ravvicinata, con la sola
luce lunare per vedere. Li ha uccisi. Questa una buona notizia. So che quegli spari
attrarranno altri di loro, cos cercher di non dormire troppo profondamente stanotte. Ho
detto a John di tenersi pronto che alle prime luci ce ne sar da uccidere il doppio rispetto a
quelli che ha ucciso oggi.

Ore 23:11
Non riesco a dormire perch penso a tutti quelli che sono ancora vivi e che lottano per
sopravvivere. Una donna in Oklahoma intrappolata in casa coi suoi bambini e chiede consigli
sul forum. Mi sentirei malissimo se scoprissi che un mio consiglio ha portato qualcuno a essere
ucciso da una folla di creature. So che se mi trovassi intrappolato con gli zombie attorno a
casa mia che ogni giorno diventano di pi non avrei altra scelta se non andarmene. Sto
pensando a dei rifugi temporanei. Torri dellacqua, autotreni con il tetto apribile, tetti di
palazzi con un accesso limitato al tetto. Ma vorrei che nessuno fosse da qualche parte,
circondato, e senza via duscita. Se ci fossero prigioni o strutture militari, sceglierei quelle. Si
possono mantenere ben difese a patto che si riesca a fare piazza pulita allinterno. Pi ci penso,
e pi mi rendo conto che la mia situazione potrebbe presto diventare come quella della donna,
se non sto attento. Non mi sembra prudente dare consigli, perch non sono un esperto. Spero
solo che sopravvivremo tutti. Ma per molti di noi non sembra che ci siano molte chance.

Le nozze di Figaro

20 gennaio
Ore 22:23
La situazione terribile John e io ci siamo svegliati stamattina e abbiamo iniziato a
comunicare col walkie talkie. Quello che ho visto dalla finestra era davvero troppo. Erano le
7:00 e cerano circa cento di quelle creature sulla nostra strada che formavano una specie di
barriera umana attorno alla casa di John. Ho preso la carabina, controllato che fosse a posto,
sfoderato la mia pistola e mi sono preparato per la battaglia. Ho messo guanti, cappuccio, tuta
da combattimento, e un auricolare connesso al walkie talkie. John non si aspettava che il suo
tentativo di farli fuori ne avrebbe portato qui cos tanti come effetto del rumore. Gli ho detto
di stare chiuso a casa e ho tolto la barricata dalla porta sul retro. Poi sono uscito e ho saltato
il muretto evitando i cocci di vetro mettendoci sopra un vecchio asciugamano.
Prendendo con attenzione la mira ho iniziato a sparare prima a quelli che erano pi vicini,
dalla parte esterna del circolo, pensando che il passaggio sopra ai morti avrebbe potuto
rallentarli. Avevo solo quattro caricatori, cio 116 proiettili. Li ho colpiti al cranio, colpo
dopo colpo. Si potrebbe pensare che questo li avrebbe uccisi allistante. Ma non cos. Anche
dei colpi molto precisi non facevano che trapassarli da una parte allaltra. Per dieci colpi che
sparavo, ne uccidevo solo otto o nove.
Quella massa sgraziata di mostri mi ha inseguito mentre inciampavo sullasfalto coperto di
cadaveri. Non avevo scelta, dovevo darmela a gambe. Ho corso per interi isolati, e sono
incappato sempre in altri di loro. Sapevo che tutto era morto, lo sentivo nellaria e le
vibrazioni dei loro gemiti mi rimbombavano nel petto come la musica di uno stereo da quattro
soldi in un locale notturno. Mi davano la caccia. Il rifugio pi vicino che ho trovato era un
benzinaio. Ero pieno di adrenalina in corpo. So che mi avrebbero fatto a pezzi se mi fossi
arreso.
Mi sono arrampicato su un tubo, a lato della stazione di servizio, e sono rimasto in piedi sul
tetto. Dai gemiti e dai movimenti che sentivo in lontananza, sapevo di essere gi un uomo
morto, e che era solo questione di tempo. Avevo circa trenta pallottole ancora (un caricatore e
qualche ricambio). Cos ho deciso di togliere un proiettile dal caricatore, e conservarlo per me.
Ho iniziato a sparare, cercando di colpirli alla testa, colpendone alcuni e mancandone molti.
La confusione della battaglia mi faceva sbagliare la mira o forse era la depressione,
probabilmente simile a quella di qualcuno che ha appena scoperto di avere lHIV.
A quel punto ho sentito il mio salvatore. Ho intravisto una macchina che veniva dalla
direzione in cui si trova la mia strada. Ho continuato a sparare. La macchina mi ha visto e ha
proseguito nella mia direzione. Era John. arrivato in macchina fino al lato della stazione.
Cerano cinque creature che gli si stavano avvicinando. Ne ho presi tre, e ho finito i proiettili.
Sono saltato velocemente gi dal tetto e ne ho uccisi due a bruciapelo, come un carnefice. Una

specie di fumo marrone scuro usciva dalle loro teste. Mi sono tenuto alla larga per paura di
infettarmi e sono saltato in macchina con John. Non abbiamo perso tempo a stringerci la
mano e John mi ha chiesto se volevo andare a casa. Gli ho detto che se ci fossimo andati, ce li
saremmo portati dietro. Mi ha dato ragione. A quel punto ho avuto unidea. Ho chiesto a John
se gli dispiaceva separarsi dalla sua macchina. John ha sorriso e mi ha detto Che piano hai,
capo?
Ho detto a John di continuare a guidare. Quelle creature ci stavano seguendo. Lho portato
in un posto non lontano casa. Ho chiesto a John che tipo di musica aveva in macchina. una
persona dai gusti tradizionali. Guardando i suoi CD, ho trovato quello che cercavo. Faceva
esattamente al caso mio. Siamo arrivati sul posto, un grande parcheggio vicino a unazienda
abbandonata. Abbiamo posteggiato la macchina ma ho detto a John di tenerla accesa. Ho
messo dentro un CD, abbassato i finestrini e aperto le porte. Ho acceso tutto, persino i
tergicristalli. John e io abbiamo afferrato le armi e ci siamo diretti in un posto pi sicuro dove
fermarci, a un quarto di miglio dalla sua macchina.
Le Nozze di Figaro risuonavano nel parcheggio e nelle zone circostanti. La massa di zombie
finalmente ha girato lultimo angolo e si avvicinata alla macchina. La loro andatura
vacillante si fatta pi rapida quando con gli occhi vitrei hanno visto quello che cercavano.
Hanno circondato la macchina e se ne sono impossessati. Io e John non abbiamo perso altro
tempo. Quando abbiamo visto che il nostro piano funzionava, ce ne siamo andati.
Sulla via verso casa, ho detto a John che forse neanche loro sarebbero sopravvissuti a quella
musica. Si messo a ridere e abbiamo continuato a camminare. Abbiamo visto una dozzina di
quelle cose mentre tornavamo indietro furtivamente. Nessuno di loro si accorto di noi.
Mezza bottiglia di whisky dopo, sono seduto qui. Guardando il proiettile che ho tenuto per me
stesso - Ma ha senso la vita?

21 gennaio
Ore 21:43
Ho riordinato i pensieri e mi sono ripreso dal finimondo di ieri, e dalla sbronza. Io e John
abbiamo deciso che meglio stare in case separate perch non mai bene tenere tutte le uova
in un cestino solo. Non vogliamo morire entrambi perch una delle case sotto assedio. Le
cose che sono successe ieri sono state veramente un brutto colpo per me. Sono quasi morto l
fuori. Se John non mi avesse trovato o avesse scelto di non farlo, sarei stato dei giorni lass, a
morire di disidratazione, con i gemiti dei morti nelle orecchie, finch non avessi deciso di farla
finita.
Saranno stati almeno cinquecento che si accalcavano attorno alla macchina, quando io e
John labbiamo abbandonata nel parcheggio. Ieri notte, sdraiato sul letto, sentivo in
lontananza il suono di Mozart, ogni volta che il vento soffiava nella mia direzione. Adesso non
lo sento pi. Posso solo provare a immaginare quanto ci sia voluto alla macchina per spegnersi
una volta finita la benzina, e alla batteria per esaurirsi completamente. Ora le strade sono
sgombre, ma non c modo di sapere quanto durer. Dopo che il suono ha smesso di attirarli
verso la macchina, sono certo che si sono di nuovo sparpagliati in giro. solo questione di
tempo, prima che le leggi statistiche li riportino qui. Io e John abbiamo parlato. Ieri notte,

prima di lasciarci alle rispettive solitudini (dopo lincidente di Figaro), John corso dentro
casa e mi ha dato altri due pacchi di batterie per il walkie talkie. Credo che avesse voglia di
parlare. Ma soltanto oggi sono riuscito a farlo. John sapeva che ero sottosopra. Oggi lho
conosciuto un po meglio. un ingegnere (questo spiega quel piano stravagante con la banda
elastica da yoga). Ha fatto un master in ingegneria meccanica a Purdue. Mi ha detto che
lavorava per la Execu-Tech.
Si sente in colpa per la sorte che probabilmente toccata a suo figlio, e pensa di averlo
spinto troppo a frequentare la sua stessa scuola. Ho detto a John che in qualsiasi altra parte
del mondo si fosse trovato, in questa situazione, non avrebbe fatto molta differenza. A quanto
pare, le circostanze sono tragiche ovunque. Dopo il fallimento totale di ieri, so che non molti
sopravvivranno a questa storia. Mi sono rimaste 884 munizioni del .223. Credo che la soglia
critica sia sotto i 500, considerando che probabilmente, per ogni sopravvissuto, di quelli ce ne
sono mille. O forse anche di pi. Questa non potr essere una guerra di logoramento, perch
una vittoria di Pirro non tra le opzioni disponibili.
Io e John ci vedremo domani, ammesso che la strada sia abbastanza sgombra. Parleremo
dellipotesi di fare un giro di perlustrazione per vedere che tipo di rifornimenti potremmo
riuscire a procurarci. Sono abbastanza sicuro che il governo sia collassato. Abbiamo
definitivamente archiviato lidea della piattaforma petrolifera, perch dovremmo attraversare
chilometri di territorio governato dai morti. Quando, e se, ce ne andremo, dovremo avere un
piano realistico e una location difendibile.

impossibile bloccare lisolato con quelle creature che ci girano intorno. Lunica cosa che
mi viene in mente sarebbe portare in qualche modo dei camion alle due estremit della strada e
usarne uno per tirare un altro rimorchio fino ad accostarlo al camion (per evitare che passino
da sotto). Poi potremmo usare alcuni veicoli pi piccoli per tappare i buchi. Questo piano
comunque pura fantascienza. Prima ancora di riuscire a posizionare un camion la strada
brulicherebbe di quegli esseri. Non so cosa darei in questo momento per un idrovolante con il
serbatoio carico. Mi chiedo come se la stiano cavando alla base. Sono sicuro che i cancelli
tengano ancora. Nella peggiore delle ipotesi, avranno trasportato i sopravvissuti in un posto
sicuro con aerei molto grandi (dei 737) prima che il peggio accadesse. Ho bisogno di riflettere.
Buonanotte, diario.

22 gennaio
Ore 22:40
C qui John adesso. Abbiamo deciso che era meglio vedersi di persona per organizzare un

piano, piuttosto che farlo con i walkie talkie. in cucina che d da mangiare al cane. Abbiamo
intenzione di trovare un aereo che sia in grado di volare. Abbiamo passato la giornata a
raccogliere le cose essenziali da portarci, e partiremo con le prime luci. John lascer il suo cane
nel seminterrato con cibo e acqua per cinque giorni. Il vantaggio che, se abbaia, da l non
possono sentirlo. Mi dispiace molto, ma questo non davvero il mondo ideale per un cane.
Cercher anche di trovare delle altre armi.
Una cosa particolarmente utile che porter un caricabatteria da auto portatile. La mia
macchina, infatti, non ha molte possibilit. Il piano di partire di mattina con la mia (dal
momento che quella di John ormai inutilizzabile) e di cercare subito un mezzo di trasporto
alternativo. Qualsiasi tipo di veicolo militare sarebbe perfetto. Unauto corazzata sarebbe
lideale, ma le possibilit di trovarne una sono le stesse che ha una scimmia di uscirmi dal
culo. Mi chiedo se i satelliti GPS funzionino anche senza alcun intervento umano. Se per caso
troviamo un velivolo, non mi dispiacerebbe avere un GPS come supporto per la navigazione.
Ho intenzione di continuare a scrivere il diario quando sar via. Credo che torneremo fra tre
giorni. Non vogliamo spingerci oltre le 300 miglia di distanza. Il piano di dirigerci in una
zona vicina ai sobborghi di Austin, in Texas. Non entreremo in citt, specialmente dopo il mio
fallimento alla stazione di servizio un paio di giorni fa. Se ci penso ancora tremo, e sudo, e
sento lodore della polvere da sparo.

23 gennaio
Ore 6:00
John e io stiamo per partire. Cambio di programma: torniamo tra due giorni, non tre.

Ore 10:00
Siamo partiti stamattina verso le 6:00. Al momento siamo a Universal City. Ho caricato la
macchina dal garage per evitare di incontrare ospiti sgraditi mentre lo facevo. Ho acceso il
motore. Era un po inceppato, ma la macchina partita. Non c molto spazio nella Volvo, e
quindi la nostra prima missione stata quella di trovare un mezzo di trasporto pi adatto.
Siamo arrivati fin sulla 1604. Non ho mai visto cos tanto caos in vita mia. La strada era piena
di veicoli abbandonati. Ho usato il binocolo per controllare larea. Ho fatto una panoramica
da sinistra a destra e le immagini che ho visto mi hanno turbato. Mi ricordavano le immagini
trasmesse dalle telecamere stradali qualche tempo fa (mi sembra che siano passate settimane e
settimane da allora). Alcuni di quegli esseri erano intrappolati con le cinture di sicurezza
allacciate. Probabilmente le persone erano in giro con i finestrini abbassati e sono state
attaccate in quel momento, e poi lasciate l a morire e a rianimarsi. Abbiamo trovato quello
che cercavamo, anche se non del colore ideale.
Un Hummer H2 color giallo canarino era fermo in mezzo alla strada con la portiera del
guidatore aperta. John e io abbiamo parcheggiato in un posto poco visibile, abbiamo preso le
armi e il caricabatteria, e lentamente abbiamo girato attorno alla collinetta vicino, al bordo
della 1604. Gli unici movimenti che vedevamo provenivano da alcuni di loro che
camminavano a una certa distanza. E naturalmente cerano quelli intrappolati nelle macchine.

Non dimenticher mai ci che ho visto quando ci siamo avvicinati allH2. Cera un
seggiolino legato sul sedile posteriore. Ho detto a John di fermarsi mentre mi avvicinavo al
veicolo. Non volevo che vedesse, perch so che lui (o era) un padre.
Ho aperto la portiera posteriore della macchina. Ed eccolo l, quello che un tempo doveva
essere un bambino. Si contorceva sul seggiolino cercando di afferrarmi. Aveva solchi neri
attorno agli occhi. Mentre gli slacciavo la cintura, avrei voluto piangere. Lho messo a terra, a
una certa distanza. Appena ho finito di mettere gi il sedile e mi sono rialzato, lho vista. Cera
una donna orribilmente sfigurata con indosso un paio di jeans, una maglietta e in paio di
stivali, che si muoveva lentamente a non pi di qualche metro di distanza.
Mi ha visto e ha iniziato a muoversi verso di me. Un gemito acuto si alzato dalla sua
sagoma decomposta. Ho cercato disperatamente di pensare a un modo per liberarmi di lei
senza far troppo rumore. Sapevo che probabilmente avremmo dovuto ricaricare la batteria
dellHummer (facendo rumore), perch la portiera del guidatore poteva essere aperta da giorni,
se non settimane, e le luci erano accese.
La donna si avvicinava lentamente, ma in modo costante. Ho guardato dentro lHummer.
Cera un cuscino sul sedile del passeggero. Lho afferrato velocemente, ho preso la mia cintura
e ho avvolto il cuscino attorno al fucile CAR-15, legandolo stretto. Lei mi era quasi addosso,
quindi non avevo altra possibilit che sparare. Nello stesso momento in cui le sue labbra si
arricciavano sui denti gialli, ho premuto il grilletto.
Lo sparo non ha fatto pi rumore di un chicco di mais che si trasforma in pop corn, mentre
la testa del mostro esplodeva in una specie di nebbia scura dietro di lei. Lavevo uccisa. Mi
sono inginocchiato vicino al bambino, chiedendomi cosa dovevo farne. Se c un Dio, spero
che mi perdoni per quello che ho fatto. Ho ucciso il bambino col coltello. Non necessario
scendere nei dettagli.
Dopo questi piacevoli incontri ho gettato il cuscino sul sedile posteriore e ho fatto cenno a
John di venire. Non vedevo nessuna minaccia immediata, fatta eccezione per uno di quelli che
si dimenava in unauto a circa 20 metri da noi. John ha portato la batteria mobile
(essenzialmente una batteria carica da attaccare con dei cavi a quella scarica). Mi sono
slacciato il cappuccio della tuta, sporgendomi dalla portiera anteriore e me lo sono tolto. Poi
sono rientrato nellauto per cercare le chiavi. Non cerano. Sono rimasto l seduto a riflettere
per un minuto.
Cosa era accaduto al guidatore di questauto? Sarebbe stato (o stata) cos egoista da lasciare
il suo bambino qui a morire per la gioia di questi mostri? Dopo aver riflettuto attentamente,
ho realizzato che probabilmente i genitori non avevano abbandonato il bambino. Controllando
linterno del veicolo ho notato un alberello profumato rosa che pendeva dallo specchietto
retrovisore. Ho guadato attraverso lo specchietto, in basso, a terra, la donna che avevo appena
ucciso. Le ho controllato le tasche. Cerano le chiavi della macchina e la sua patente. Mi spiace
per suo figlio, signora Rogers.
Le ho prese e ho cercato di accendere il motore. Proprio come pensavo. La batteria era
andata. Ho agguantato la batteria portatile e lho collegata, mentre John accendeva lauto.
Funzionava. Abbiamo controllato il livello della benzina, era quasi a secco. John si messo sul
sedile del passeggero e siamo partiti. Abbiamo fatto una sorta di inversione a U e siamo andati
verso la mia macchina. Mentre ci accostavamo, ho guardato nello specchietto retrovisore e ho
visto che avevamo attirato delle attenzioni sgradite. Circa una decina di loro barcollava verso
di noi pi o meno a 300 metri. Ho fermato lHummer accanto alla mia auto, ho caricato

velocemente le scorte nel bagagliaio e ci siamo diretti nel luogo pi vicino dove far
rifornimento di benzina. Io e John sapevamo che le pompe non funzionano senza elettricit e
cos abbiamo portato un pezzo di manichetta da giardino per mettere la benzina nel serbatoio.
Dopo circa 2 miglia di guida a zig zag per evitare il traffico di mostri, ho preso una strada
laterale. Abbiamo guidato per un altro mezzo miglio e abbiamo trovato una macchina che era
abbastanza vecchia da non avere nessun blocco nel serbatoio. Aveva le luci di sicurezza che
emettevano un debole bagliore. Probabilmente erano accese da settimane. Abbiamo controllato
la zona e non abbiamo visto nessuna minaccia. Ho parcheggiato lH2 in una buona posizione
per fare il travaso di benzina. Abbiamo prosciugato il serbatoio, ma abbiamo riempito il
nostro solo a met. Non cera altra scelta. Tutti i benzinai erano chiusi.

Blue Light Special


Corsia 13

Ore 22:43
Se esiste linferno in terra, lho visto oggi. Sto pensando di buttare via la macchina fotografica,
perch non penso che ci sar mai qualcuno che avr voglia di vedere queste immagini, anche se
lumanit in qualche modo sopravvivr a questesperienza traumatica. Non c altro che morte
e distruzione.
Ho guidato per la maggior parte del tempo. Dopo aver lasciato Universal City, ci siamo
diretti sulla I-35 verso San Marcos, procedendo a zig zag tra le macchine e questi sacchi di
merda. La cosa sta diventando davvero pesante. Inizio ad avere un enorme rispetto per i
veterani di guerra che hanno visto ogni giorno la morte. Non capisco come abbiano fatto. Si
vedeva del fumo sopra Austin gi molto prima che arrivassimo a San Marcos. Avevamo
bisogno di benzina, cos ho preso luscita 190 e abbiamo deviato dal percorso, dirigendoci
verso un lungo parcheggio abbandonato del Wal-Mart.
John ha fatto la guardia mentre io ho svuotato la vescica in un fosso, e io ho fatto lo stesso
per lui. Abbiamo portato lHummer vicino ad alcune macchine in modo da prendere un po di
benzina. Per fortuna questa volta abbiamo trovato una Chevy Blazer col serbatoio pieno.
Abbiamo riempito il serbatoio fino a tre quarti. Io ho circa 880 colpi del .223 e 300 della 9
mm, mentre John ne ha circa 1000 della calibro .22. Gli ho chiesto se gli andava di fare un po
di shopping.
La porta sul davanti era chiusa. Sono tornato alla macchina a cercare un piede di porco. Ho
trovato quello che cercavo e ho iniziato a forzare la serratura della porta. Sono riuscito a fare
leva con la sbarra. John ha tenuto docchio il parcheggio per assicurarsi che non avessimo
sorprese. Ho continuato a tirare. Allimprovviso ho sentito un colpo secco alla porta. Ho
alzato lo sguardo e con mia enorme delusione, ho visto Un cadavere con una tuta blu
insanguinata del Wal-Mart che dava manate alla porta cercando di uscire. La creatura andata
dritta contro la porta e ha sbattuto contro lapertura interna.
La porta ha iniziato lentamente ad aprirsi e quellessere ha provato a uscire, venendo verso
di noi. Ha messo fuori la testa e ho colto loccasione per dargli un colpo in mezzo agli occhi
col piede di porco, uccidendolo allistante. Gli ho aperto la porta come un vero gentiluomo e
ho lasciato che il cadavere cadesse fuori, sul marciapiede. Ho spalancato la porta e per tenerla
aperta ci ho messo in mezzo il cestino della spazzatura.
Ho detto a John che probabilmente dentro ce nerano altri. Abbiamo portato lHummer cos
vicino allentrata che nessuno sarebbe potuto entrare o uscire a meno che non fosse entrato dal
lato del guidatore e uscito da quello del passeggero. stata una mia idea, giusto nel caso in cui

qualche visitatore avesse deciso di spuntare fuori durante il nostro giro di compere. Ho fatto
vedere a John come tenere in mano la pistola in caso di contatto ravvicinato con quegli affari.
Io lo chiamo passo di ricognizione, e lho imparato dai miei amici marines. John e io abbiamo
iniziato a procedere lungo i corridoi cavolo, ma perch da Wal-Mart devono sempre mettere
la roba sportiva in fondo?
Ho fatto un cenno a John per attirare la sua attenzione. Cera un altro commesso che doveva
esser stato ucciso durante un turno di lavoro. Camminava lentamente verso di noi. Ho fatto a
John segno di sparare, perch la sua pistola era molto pi silenziosa della mia. John ha fatto
fuori lessere, prendendo attentamente la mira. Si accasciato a terra senza vita.
Grazie a Dio cerano i lucernari, altrimenti tutti i nostri propositi sarebbero andati a farsi
fottere. Io e John abbiamo proseguito verso il fondo del negozio. Siamo arrivati al reparto
sport e abbiamo constatato che quasi tutte le pistole erano state vendute o rubate. Cerano
diverse scatole di munizioni .223 e anche calibro dodici. Cera una pistola particolarmente
interessante in una teca, una Remington 870 calibro dodici ad aria compressa. Ho rotto il
vetro di protezione e lho data a John. Lui non ha molta esperienza in questo senso come vigile
del fuoco. Abbiamo preso le pallottole e le munizioni per la carabina, e ci siamo diretti verso
luscita.
Controllavamo attentamente che non ci fossero zombie nei corridoi. Mentre svoltavo
langolo dal reparto sportivo, sono stato tirato per i piedi da uno zombie donna. Ho sbattuto
forte per terra, e ho sentito uno strappo alla caviglia e un forte pizzico mentre quellessere
cercava di mordermi il tallone attraverso gli scarponi militari. Le ho mollato un calcio sul naso
e ho sentito il colpo secco della cartilagine. Avevo colpito nel segno. Mi sono alzato e mi sono
guardato il tallone per vedere se avevo delle ferite. Grazie a Dio avevo gli stivali Altama. La
donna non si alzata, perch probabilmente la schiena le era stata rotta settimane prima da
uno scaffale che le era caduto addosso. Mi ha ringhiato contro. John ha preso la mira, ma
gli ho fatto segno di non sparare. Sono andato verso di lei e con il tacco dello stivale e le ho
dato un colpo sulla tempia con tutta la forza che avevo. Adesso era fuori combattimento.
Siamo tornati verso lingresso, e come temevo cera un comitato daccoglienza a darci il
benvenuto. Ne ho contati una trentina. John saltato dentro la macchina mettendosi nel posto
del passeggero, e lo stesso ho fatto io, mettendomi alla guida. Ho acceso il motore e alzato il
finestrino. Saremmo stati nei guai se non avessimo appoggiato lHummer alla porta dingresso.
Uscendo nel parcheggio ho lasciato perdere ogni cautela e ne ho messi sotto parecchi. John era
impegnato a togliere dalla confezione la sua nuova Remington.
Era tempo di trovare un rifugio, perch il sole iniziava a tramontare. Abbiamo preso una
strada di servizio lungo la I-35 nord, cercando un punto dove fermarci. Ho detto a John che
era meglio cercare un posto semi-sicuro e poi dormire in macchina. Era daccordo. Poi ha
detto in tono scherzoso: Dubito comunque che il Motel six sia aperto.
Ho continuato a guidare finch non abbiamo raggiunto una piccola citt chiamata Kyle,
appena a sud di Austin. Cera un cartellone che diceva Kyle, Texas. Benvenuti a casa. In quel
momento ho visto un punto dove potevamo fermarci. Era un grande campo di fieno circondato
da una recinzione, e non cera alcun segno l attorno di quegli esseri barcollanti. Mi sono
diretto verso il campo e ho tirato la maniglia a T che chiudeva il cancello. Ho fatto cenno a
John di far a cambio di sedile in modo da poter richiudere il cancello. Abbiamo portato
lHummer in mezzo a quattro balle di fieno che in questo modo coprivano la macchina ai lati,
cos che se che qualcosa si fosse avvicinato, avrebbe dovuto farlo da davanti o da dietro. Ci

siamo assicurati che tutte le porte fossero chiuse, e a quel punto John si messo a dormire.
Adesso sono le 22:30, credo che dovrei dormire anchio.

24 gennaio
Ore 15:34
Io e John ci siamo svegliati alle 6:15 stamattina. Un gallo cantava in lontananza. Ho acceso
lH2 e siamo usciti dallo spazio fra le balle di fieno. Siamo andati al cancello e abbiamo
guardato lungo la strada da dove siamo venuti. Cerano molti esseri in lontananza. Non sarei
in grado di dire se stessero venendo verso di noi. possibile che abbiano sentito il rumore
della macchina e ci abbiano seguito fin qui? Spero di no.
Siamo arrivati nei sobborghi di Austin, in Texas, alle 7:05. Il fumo era quasi insopportabile.
Si vedeva, pi o meno, fino a 100 metri di distanza. In qualche momento, quando il vento
soffiava, scorgevo dei pezzi delle costruzioni pi alte. Una pareva una torcia, con la cima che
ardeva. Sulla destra ho visto quella che sembrava una torre di controllo di un aeroporto. Io e
John abbiamo preso la prima strada in direzione della torre.
Siamo arrivati al cancello esterno. Era un piccolo aeroporto privato con pochi aerei Cessna e
due piccoli jet parcheggiati dentro due hangar aperti. Una parte del cancello era distrutta, cos
siamo entrati con la macchina direttamente in pista. Abbiamo controllato larea ma non
abbiamo visto pericoli immediati. Ho legato una corda alla ruota davanti di uno dei Cessna
172 (ho scelto quello che sembrava migliore) e ho aperto la porta della cabina. Con grande
sorpresa ho trovato, nel posto del passeggero, il diario di bordo del pilota, il computer e una
carta.
Sono salito nella cabina e ho detto a John di trascinarci lentamente verso la stazione di
rifornimento. Ho chiuso la portiera e mi sono concentrato sulla lista di controllo in modo da
accendere il sistema elettrico del velivolo e controllare lindicatore di livello del carburante o
qualsiasi altra cosa potesse essere fuori uso. Mentre John conduceva il velivolo alla pompa con
me a bordo, sentivo a intermittenza dei piccoli strattoni. Dopo aver controllato i serbatoi, ho
constatato con gioia che entrambi quelli delle ali erano pieni, cos ho aperto il portello, sono
saltato fuori e sono corso a dire a John di cambiare rotta e riportarci verso la torre.
Una volta l ho preso la lista di controllo e ho fatto unispezione generale. Non mi piaceva
lidea di passare sopra unarea molto infestata. Ho preparato laereo per il volo e ho discusso
con John del nostro piano dazione. Abbiamo tirato fuori latlante e abbiamo cercato
laeroporto pi vicino a casa, gi a San Antonio. Ho cercato e cercato, e non sono riuscito a
trovare altro se non laeroporto internazionale in centro citt. Era improponibile.
John si piegato allindietro. Aveva una faccia perplessa. Mi ha chiesto se ero mai stato alla
pista da corsa Retama Park, vicino alla I-35. Mi ha detto che ceravamo passati mentre
uscivamo dalla citt. Non lavevo mai sentita, perch non vivo l da molto. John mi ha chiesto
di quanti metri deve essere la pista per atterrare. Sono uscito dalla cabina e ho guardato nello
scomparto delle carte. Non ho trovato nessuna informazione, alcuni degli aerei pi piccoli che
ho pilotato avevano bisogno di 300 metri circa, se cera il controllo beta. Ma questo aereo non
lo aveva. Dovevo tirare a indovinare. Probabilmente ce ne sarebbero voluti almeno 450.
Secondo John avrebbe potuto funzionare.

Abbiamo preso le armi e lentamente ci siamo avvicinati allingresso della torre di controllo.
John ha aperto la porta e io ho guardato dentro. Lascensore era chiaramente fuori uso, cos
abbiamo dovuto prendere le scale. Abbiamo chiuso la porta dietro di noi e siamo saliti in
silenzio. In cima a ogni rampa cerano finestre che si affacciavano sulla pista. Non abbiamo
visto, n sentito nulla, finch non siamo giunti in cima. Ho visto una pozza di sangue
coagulato di fronte alla porta del centro di controllo della torre.
Ho fatto cenno a John di guardare. Mi sono diretto verso la porta e lho aperta lentamente.
Sono saltato dentro, pronto a sparare. Ma non mi aspettavo una scena del genere uno dei
controllori aveva fatto fuori quattro di quelle cose e poi, probabilmente preso dalla
disperazione, aveva rivolto la pistola verso se stesso e si era sparato. Ho aperto la porta del
ponte di osservazione e abbiamo spostato i corpi sul lato opposto rispetto a quello dellaereo.
Siamo scesi lungo le scale, abbiamo scaricato la roba dallH2 e portato tutto dentro la torre,
giusto per precauzione. Ho chiuso lHummer e siamo tornati su a fare un piano.
John mi ha detto che non avrebbe lasciato il suo cane in cantina a morire di fame, e io lho
capito. Mi ha detto che avrebbe preso lH2 e che ci saremmo visti alla pista da corsa, e
saremmo tornati a casa insieme sullH2. Io dovr prendere laereo e atterrare sulla pista. Ho
fatto molte ore di volo sugli aerei militari, ma mai su un Cessna. Sar rischioso ma necessario.
Ho calcolato che mi ci vorranno circa 35 minuti per fare avviare il motore e arrivare alla
pista. Questo significa che, per risparmiare carburante, John partir prima di me. A lui ci
vorranno due ore. Gli ho fatto vedere i miei calcoli e ha detto che daccordo a partire per
primo.

Ore 22:43
Fuori fa buio. Si vedono solo fuochi, in lontananza. Sulla pista di volo ho trovato alcune zone
per decollare e atterrare. unottima cosa. Grazie a questi documenti ho scoperto che c una
torre per lacqua 60 metri fuori dalla pista di partenza. Non lavrei mai vista in tempo, con
tutto questo fumo. Adesso almeno so in quale direzione volare quando mi sollever da terra.
ora di dormire.

25 gennaio
Ore 7:00
ora di tagliare la corda. Stamattina io e John siamo usciti e abbiamo guardato verso la base
della torre. A quanto pare abbiamo fatto troppo rumore. Ce nerano dieci che camminavano l
attorno e ci sbattevano contro producendo dei suoni metallici. Li ho distratti mentre John
buttava dalla finestra i pacchi con le scorte dentro cui non cera roba che poteva rompersi, in
modo da evitare di fare troppi viaggi. John venuto da me e mi ha dato la sua calibro .22. Gli
ho detto che mi sarei occupato di loro mentre prendeva i rifornimenti. La visibilit era ancora
ridotta a 100 metri circa.
Ho sparato alle creature e aiutato velocemente John a caricare le ultime cose. Siamo scesi
senza incidenti. Ho preso quello di cui avevo bisogno per il volo, cio le pistole, un po di cibo
e acqua, e ho lasciato il resto a John. Gli ho chiesto se era sicuro. Ha detto di s. Gli ho detto

che ci saremmo visti alla pista alle 9:30. Ieri sera abbiamo preso una radio portatile dalla
torre, in modo che John mi possa raggiungere sul canale 121.5, nel caso avessimo bisogno di
parlare. la frequenza di soccorso dellaviazione. Dubito che dia fastidio a qualcuno se la
usiamo.
John ha preso lHummer ed partito. Io sono salito sullaereo, ho chiuso i portelloni e ho
iniziato a controllare tutto quello che potevo per ingannare lattesa. Tutto questo fumo
nellaria e la poca visibilit devono acuire i fottutissimi sensi di quegli esseri. Ho realizzato
anche che gli spari potrebbero averne attratti altri. Inizio ad aver paura, e ho deciso di partire,
ora

Ore 8:12
Sono in volo. Laereo ha il pilota automatico (cos ho le mani libere) e mi sto dirigendo verso
la pista. Ho intenzione di fare una piccola missione di ricognizione, visto che mi sono messo in
volo cos presto. Questo aereo relativamente facile da guidare. Pensavo che sarebbe stato pi
difficile. Dopo il decollo, ho deciso di dirigermi verso la base per vedere se i muri erano ancora
intatti. Mi sono ricordato la frequenza del VOR, lho inserita nel comando di navigazione e ho
seguito la rotta. Mentre scendevo attraverso le nuvole a 600 metri, il mio cuore ha avuto un
sussulto.
Sono passato sopra la base, pi in basso che potevo, e ho visto lorrore. Ogni costruzione era
in fiamme, o distrutta. Come se fosse stata colpita da un fulmine. Questo spiega cosa
accaduto a Austin, in Texas. Ho virato di 15 gradi, in direzione del cancello. Che era
totalmente distrutto. Attraverso il fumo si vedevano camminare migliaia di morti viventi.
Avevano preso possesso di tutta la zona intorno alla base. A quel punto ho ripreso la rotta.

Ore 23:56.
Sono a casa.
Non me la sento di scrivere.
I pi fortunati sono quelli che sono morti.

facile parlare col senno di poi

26 gennaio
Ore 18:42
Ieri stata una giornata dura. Sono arrivato alla pista con ancora un bel po di benzina. La
recinzione era intatta e non cerano zombie in giro. Sembrava anche che ci fosse abbastanza
spazio per atterrare, ma ho notato che la pista non era in pianura. Pareva inclinata di circa
dieci gradi. Avrei dovuto dimostrare di avere un bel controllo del velivolo per mantenere le
ruote dritte durante latterraggio.
Sono arrivato dallestremit nord della pista a 85 nodi. Ho abbassato la velocit e toccato
terra con le ruote posteriori, abbassando il controllo dellequilibratore e anche il muso
dellaereo. Ho messo il motore al minimo e lasciato che laereo si fermasse da s (era meglio
evitare le frenate, visto che la pista non era molto pulita). Ho guardato il diario di bordo e
cercato la pagina relativa allo spegnimento del motore. Dopo aver parcheggiato laereo in un
punto meno visibile allestremit della pista, lho spento.
Adesso si trattava di aspettare. Erano le 9:30 quando sono sceso. Non ho visto da nessuna
parte lH2, e non era facile non vedere un Hummer color giallo canarino, anche a 2 miglia di
distanza. Se John fosse arrivato, avrebbe visto laereo e saputo che ero nelle vicinanze. Ho
deciso di provare a trovare qualcosa per coprire laereo in modo che fosse meno visibile agli
altri... vivi o morti. Quella era una pista da corsa, quindi ero sicuro che da qualche parte ci
fossero delle cerate o cose simili. Ho preso il fucile e mi sono diretto verso la zona
manutenzione. Fuori dalla rete metallica che circondava la pista, cerano numerosi morti
viventi che vagavano. Alcuni di loro battevano le braccia contro la rete, arrabbiati per il fatto
di non riuscire a passarci attraverso. E sapevo che se ne fossero arrivati abbastanza, ce
lavrebbero fatta.
Mi sono avvicinato alla zona manutenzione con cautela. Sono rimasto davanti alla porta
dacciaio, in ascolto... si sentiva un rumore di colpi metallici, come se qualcuno stesse
martellando il pavimento. La mia filosofia sempre stata quella di evitare il confronto,
quando si pu. Ho girato attorno alla costruzione in cerca di finestre. Ne ho trovata una sul
retro, a circa un metro e mezzo di altezza da terra. Lunico problema era uno zombie che
barcollava dallaltro lato del vetro. Non poteva raggiungermi, ma ho pensato che avrebbe fatto
non poco casino se mi avesse visto. La finestra era un passaggio interdetto. Mi sono accostato
alla parete, tornando in silenzio verso la porta.
Il rumore era cessato. A quel punto ho perso la testa. Non ho pi resistito, ho aperto la
porta e ho guardato dentro. Cera buio, fatta eccezione per la poca luce che filtrava dalla
finestra di prima. Si sentiva odore di carne putrefatta.
Ho richiuso la porta. Il mio istinto mi ha detto: che si fotta la copertura dellaereo, non
poi cos importante. Per qualche ragione per ho ignorato quel ragionamento cos logico. Ho

preso la mia luce LED e lho fissata sopra al fucile. Ho acceso la luce e aperto di nuovo la
porta, facendo passare per prima la canna del fucile in modo che facesse luce sul buio del
garage. La puzza era davvero insopportabile.
La fonte di quel casino si subito mostrata. Un meccanico, morto, schiacciato da un carrello
idraulico per sollevare le macchine, era steso a terra, e, tornato in vita, batteva sul pavimento
una chiave dinamometrica. Da quel corpo orrendamente mutilato si levato un grugnito
sordo, mentre provava a guardare in su, verso di me. Cercava di prendermi. In quel momento,
e tutto nel giro di un secondo, sono accadute le seguenti cose:
Ho visto i segni dei morsi che gli avevano strappato via la carne dalla faccia e dal collo.
Sapevo che non se li era fatti da solo, e ho dedotto che doveva esserci un altro cazzo di zombie
nella stanza. E infine, cosa non meno importante, la porta si spalancata e uno di loro mi ha
afferrato (immagino fosse lo stesso che aveva mangiato per pranzo il meccanico morto).
Lunica cosa che ha impedito a quello schifoso sacco di merda di strapparmi il naso a morsi
stato il fatto che, tra me e lui, cera il fucile. Lho spinto via e lui (o lei, ma non saprei dirlo)
mi ha afferrato il polso. Gli ho piazzato un bel colpo in testa col calcio del fucile, ed caduto
allindietro. Mi sono rialzato immediatamente e ho sparato una revolverata in quella sua testa
miserabile. Lavrei voluto spaccare in due, cazzo, ma la mia parte razionale mi ha detto di non
sprecare munizioni.
Ho chiuso la porta del garage. E cos sarebbe rimasta per un bel po, cazzo. Sentivo il
rumore di pugni sbattuti sulla porta, il che voleva dire che dentro ce nerano altri. Sono
tornato sul lato dove avevo visto dei barili di benzina, e ne ho fatto rotolare uno fino alla
porta del garage per metterlo davanti allingresso e impedire che, qualunque cosa ci fosse
dentro, uscisse e mi rovinasse la giornata.
Niente pi esplorazioni. Ho iniziato lentamente a camminare in direzione dellaereo. Ho
notato che avevo attirato un gruppo di fan dallaltro lato della rete. Digrignavano i denti,
attaccandosi, al reticolato metallico, emettendo gemiti e lamenti, e dando colpi sulla rete.
Guardare quella malefica folla variopinta mi ha fatto sentire a disagio.
Pi o meno in quel momento ho sentito arrivare una macchina. Mi sono nascosto dietro una
specie di banchetto delle bibite e sono rimasto a guardare. La vista di quellorribile giallo ha
confermato i miei sospetti. Era John. Sono corso al cancello per farlo entrare.
Con una certa riluttanza ho preso la carabina e ho sparato, mirando alla parte che toccava la
catena ma non il lucchetto... tre colpi e il lucchetto caduto dal catenaccio. Mentre aprivo il
cancello dando uno strattone alla catena, ho riflettuto sul fatto che pensavo che colpire i
lucchetti funzionasse solo nei film. John entrato urlando. Ho chiuso velocemente il cancello,
vi ho riavvolto attorno la catena e sono corso in direzione dellaereo. Mi ricordavo di aver
visto una pinza a C fissata al sedile dentro la cabina del velivolo. Lho tolta velocemente e
sono tornato di corsa al cancello. Alcune di quelle creature erano gi a tiro di fucile. Ho messo
la pinza alle estremit della catena e lho stretta bene. Non avrebbe fermato un essere umano,
ma ero certo che quelle creature miserabili, umane solo allesterno, avrebbero potuto capire
come aprirla.
Sono tornato verso laereo, dove John aveva parcheggiato. Lho guardato. Aveva la guancia
sanguinante. Mi ha detto che aveva dovuto fermarsi per prendere altra benzina e aveva finito
per dover sparare a tre di quelli. Aveva ucciso il primo con un colpo solo, mentre col secondo
aveva mancato il bersaglio e colpito un guardrail di cemento. Il colpo gli era rimbalzato
indietro, ferendolo alla guancia. Aveva ucciso lultimo e aveva levato il culo da l. Per fortuna,

quando tutto questo era successo, aveva gi finito di riempire il serbatoio.


Quando lho visto, allinizio, ho pensato che fosse stato morso o graffiato, e che il mio unico
amico al mondo fosse diventato uno di loro. Ho detto a John che probabilmente nel serbatoio
dellaereo cera carburante per un volo di 2 ore (pi o meno 190 miglia nautiche a una velocit
massima di crociera di 95 nodi).
Laereo era pronto per il decollo. John e io abbiamo deciso che la cosa migliore fosse
lasciarlo l, andare a casa e riflettere sul da farsi. Eravamo probabilmente a 20 minuti da casa.
Ho ripreso le cose che avevo lasciato sul velivolo e le ho caricate sullHummer. Dovevamo
distrarre quegli esseri se volevamo uscire dalla parte da cui era entrato John.
Sono andato a piedi verso il cancello e ho attirato la loro attenzione. Ho fatto da esca (tanto
erano dallaltro lato della rete) e li ho indotti a seguirmi mentre John, in macchina, si
preparava alla fuga. Mi sono venuti dietro fino allestremit opposta della recinzione. In
questo modo ho guadagnato 200 metri per scattare in direzione contraria, aprire il cancello,
salire in macchina, portare lauto fuori da l e riscendere a chiudere il cancello alle nostre
spalle. Nessun problema. andata esattamente cos. Abbiamo guidato fino a casa schivandoli,
e sopravvivendo.
Questa situazione sta diventando, per noi, ormai familiare. Una volta arrivati nelle vicinanze
della mia abitazione, John ha preso una strada laterale e ha parcheggiato il veicolo nel
parcheggio di un palazzo deserto. Abbiamo preso le armi, lessenziale, e siamo tornati verso
casa di John, strisciando come ombre. Abbiamo evitato di farci vedere da quelli che abbiamo
incrociato lungo il percorso. Dopo aver saltato il muretto di recinzione della casa di John, lui
corso dentro dal suo cane, mentre io chiudevo le porte. Il cane di John si precipitato su per le
scale, facendogli le feste e leccandogli la faccia. Ho detto a John che forse avremmo dovuto
usare casa mia come base, visto che io avevo la corrente. Dopotutto, se tanto dovevamo
morire, avremmo anche potuto morire assieme. strano come si cambia idea.
Oggi abbiamo passato la giornata a trasferire lattrezzatura di John fino a qui, un viaggio
per volta, evitando di farci vedere. Ho la sensazione che presto partiremo.

27 gennaio
Ore 17:13
Sono contento che John sia un ingegnere. Ha pensato a un modo per fare un sistema dallarme
che potrebbe salvarci la vita in caso di necessit. Ci abbiamo pensato oggi quando siamo
dovuti uscire e ammazzare uno di quelli senza fare troppo rumore. Stava sbattendo contro il
mio cancello e faceva un gran casino. Lho ucciso con un rompighiaccio fissato a un tubo
metallico con dello scotch da condutture. stato allora che John mi ha esposto il suo piano e
mi ha chiesto cosa ne pensassi. Voleva che collegassi con dei cavi una radio (alimentata a
batterie) a una cassetta della posta, due edifici pi in gi di casa mia. Ha detto che aveva
abbastanza cavi in cantina e che avrebbe funzionato. La sua cantina era piena degli escrementi
di Annabelle.
Ha preso la sua radio-sveglia a batteria e i cavi, un semplice interruttore della luce
(strappato da una parete di casa sua), e fatto una sorta di allarme telecomandato. Lidea era la
seguente: se quegli esseri ci avessero attaccato durante la notte, e ce ne fossero stati troppi,

potevamo accendere la radio con linterruttore e usare il rumore per attirarli verso la cassetta
della posta qualche casa pi in l, dallaltra parte della strada.
John ha fissato la radio in modo che stesse dentro la cassetta postale, usando cos la scatola
metallica come cassa di risonanza. Labbiamo provata per qualche secondo, e il suono era
decisamente forte, anche se abbiamo dovuto usare la funzione allarme, visto che non ci sono
pi stazioni radio che trasmettono. Abbiamo portato il cavo lungo la strada, mettendoci sopra
della terra con una pala, in modo che quelle creature non ci inciampino facilmente o lo
strappino. In tutto erano almeno 100 metri di filo.
Ho montato linterruttore della sveglia a una scatola di derivazione usando una calamita da
cucina.
Passer il resto della serata a pensare a dove andare adesso. Potremmo finire per stare qui
un po, ma credo che la sensazione che ho provato ieri, quella voglia di volare via, potrebbe
tornare presto.
Dopo aver messo in atto il nostro piccolo stratagemma, ho preso il binocolo e ho controllato
lHummer. Dal mio punto di osservazione vedevo solo la parte anteriore e gli specchietti
laterali. Cerano due o tre di loro che giravano attorno incuriositi. Ne ho preso nota
mentalmente.

28 gennaio
Ore 20:39
Oggi, mentre monitoravo la frequenza radio cittadina, ho fatto una scoperta sorprendente. Ho
intercettato una registrazione che stavano trasmettendo sul canale nove per i sopravvissuti che
volevano fare da volontari per il nuovo servizio militare. La trasmissione era la
registrazione di un loop che aveva la data di ieri. La registrazione chiedeva di rispondere allo
scoccare di ogni ora. Per cera qualcosa che non mi suonava. Se quello era un gruppo di
militari sopravvissuti e ne stavano cercando altri, cosa era successo a quelli precedenti. Uccisi?
Vittime di unesecuzione? Non cerano alternative. Ho spento e poi riacceso quando
mancavano ormai 10 minuti alle 18. Sono rimasto a sentire se cera qualcuno l fuori che si
offriva come volontario.
**interferenze**
qui Shane Stahl, Concord, Texas. C nessuno?
S, qui il capitano Thomas Beverly,
ex membro effettivo del 24 squadrone tattico,
sono contento di sentire la tua voce.
La conversazione proseguita e i due si sono scambiati informazioni. Hanno deciso un
punto dove prelevare Shane non lontano da casa sua, vicino a una torre dellacquedotto fuori
dalla statale. Io e John abbiamo discusso i nuovi sviluppi e abbiamo deciso che meglio
continuare a monitorare e raccogliere informazioni, finch non scopriamo se questo gruppo
poco trasparente davvero un gruppo amico di volontari sopravvissuti.

Ho passato la maggior parte della mattinata a studiare sui manuali di volo le procedure di
emergenza. Voglio saperne di pi sul sistema di questo aereo per la prossima volta. Non si
mai.
Io e John abbiamo discusso molte destinazioni per le nostre prossime uscite. Abbiamo due
opzioni. Continuare a stare qui, e sperare di non essere attaccati, o prendere laereo, riempirlo
con tutto quello che riusciamo a farci stare e dirigerci a sudest, sulle isole al largo della costa
di Corpus Christi. C una base navale a Corpus, e sono sicuro che c un sacco di carburante,
e forse anche un aereo migliore.
Se scegliamo lopzione fuga, dobbiamo considerare attentamente cosa portare
dellequipaggiamento e cosa lasciare qui. Insieme, io e John pesiamo circa 150 chili. A questo
bisogna aggiungere il carburante e il bagaglio. Possiamo volare al massimo con 18 chili di
provviste. Questo, caricandolo al massimo, e non molto, tutto considerato. Abbiamo iniziato
a fare una lista di cose che non possiamo assolutamente lasciare. John ha messo nella lista
cane, 10 chili. Ho detto a John di non preoccuparsi, che Annabelle sarebbe venuta con noi.
Ad ogni modo non partiremo oggi, e neanche domani. Ho detto a John che non volevo
morire il giorno del mio compleanno.

29 gennaio
Ore 12:50
Un gruppo di motociclisti passato rombando attraverso il nostro quartiere circa mezzora fa.
John ha dovuto mettere la museruola ad Annabelle per evitare che abbaiasse. Dubito che
avrebbero sentito il cane con il rumore dei loro motori, ma il mio motto evitare ogni
possibilit. Ho contato 70-80 moto quando passato il convoglio. Molti motociclisti avevano
passeggeri, e molte moto avevano dei supporti su cui erano fissati dei fucili.
Ho notato una cosa che non penso si sarebbe mai vista prima di questa epidemia. Non
cerano solo moto normali, ma anche moto da corsa (dei piccoli razzi sotto il culo) nel
convoglio. Scommetto che hanno usato dei motociclisti per fare le ricognizioni. Questo gruppo
continua a non convincermi, e ho pensato che non fosse il caso di informarli della nostra
presenza.

Ore 18:45
Il rumore dei gemiti e dei passi strascicati degli zombie quasi insopportabile. Tre ore dopo
che il convoglio di motociclisti passato di qui, le creature che li stavano senza dubbio
seguendo hanno iniziato la loro lenta parata qui, nella zona. John e io stiamo in silenzio. La
luce sta calando, e ce ne sono troppi per contarli. Questa storia potrebbe facilmente
trasformarsi nellipotesi peggiore che avevamo considerato. Non credo che si siano accorti
della nostra presenza, ma non posso esserne certo. Mi accorgo che, a tratti, guardano in questa
direzione, e vanno a sbattere contro il muro di cinta, ma c un tal chiasso che non riesco a
capire se stiano effettivamente cercando di entrare.
Sono andato nellarmadio delle pistole e ho preso due paia di tappi per le orecchie, quelli
gialli, e ne ho dato un paio a John. Gli ho detto se domani vogliamo partire, dobbiamo

riposarci. John se li messi in tasca e ha annuito.

Ore 22:13
Abbiamo preparato tutto nel caso in cui dovessimo fare la grande fuga. Molti di quei mostri
hanno proseguito il cammino seguendo la direzione dei motociclisti. Ma molti di pi sembrano
persi e confusi, e si sono accampati qui fuori, nella nostra strada, girando in tondo, sbattendo
gli uni contro gli altri e cambiando direzione. Mi ricorda il corso di fisica al college, anni fa.
Le molecole si scontrano le une con le altri in modi imprevedibili, vagando senza meta sul
vetrino. Direi che, ad occhio, siano approssimativamente 85. Ma posso usare solo la luce della
luna per contarli.
da ricordarmi: trovare al pi presto delle luci per vedere di notte.

Se oggi fosse stato un giorno normale, saremmo andati con gli ufficiali del mio squadrone a
ubriacarci in un qualche bar a caso sul lungofiume. il mio compleanno e so che non mi
avrebbero permesso di starmene chiuso in casa. Beh, immagino che i festeggiamenti dovranno
aspettare. Ho bevuto un bicchierino di whisky con John e abbiamo brindato alla
sopravvivenza. Notte.

Notizie Bomba

30 gennaio
Ore 15:34
Brutte notizie. Mentre monitoravamo la televisione e la radio, io e John ci siamo imbattuti
nella prima trasmissione presidenziale da settimane. La trasmettevano da ogni canale tv
disponibile e anche sulla banda AM. Immagino che sia dovuto al fatto che la AM trasmette pi
lontano della FM. Era la First Lady. Con una voce solenne ha detto a ci che era rimasto degli
Stati Uniti che il presidente era morto dopo esser stato attaccato da uno zombie, ed era morto
una settimana prima. Le forze armate erano ora sotto il comando del vicepresidente. Ha
proseguito dicendo che il vicepresidente era in un posto sicuro e che sperava che tutto sarebbe
andato al meglio, per lAmerica e per il resto del mondo. Ha messo in guardia contro una
fazione solitaria di militari che aveva disertato nelle scorse settimane. Sperava che ritornassero
in s e che riprendessero a combattere seguendo gli ordini del loro comandante.

Ma il bello venuto alla fine.

Ha detto a chiunque fosse in ascolto di fare del proprio meglio per diffondere la voce,
perch era al corrente del fatto che non molti sopravvissuti avessero lelettricit, o accesso alla
tv o alla radio. Dopodich ha sganciato la bomba.

Il presidente ha autorizzato luso di testate nucleari tattiche in tutte le citt pi


grandi. Il primo febbraio, alle 10 di mattina circa del Central Standard Time, il fuso
della zona centrale del Stati Uniti, un gruppo dassalto formato dalla marina e dai
bombardieri dellaviazione sgancer alcuni ordigni nucleari nelle citt pi grandi.
Crediamo che questa rappresaglia ci consentir di tornare a essere in sovrannumero
rispetto ai morti viventi, in modo da poterci riprendere il nostro Paese e il nostro
mondo. Luso di aeromobili Global Hawk e Pradator a pilotaggio remoto ha
mostrato che ci sono grandi masse di zombie nelle maggiori citt e intorno a esse. Se
avete la possibilit di spostarvi, e state ascoltando questo messaggio, vi invito a
prepararvi al pi presto per levacuazione. Adesso trasmetteremo la lista delle aree
designate come bersaglio. Per favore, guardate attentamente le scritte in fondo allo
schermo.

Le lacrime le scendevano sul viso.


No, non stava scherzando. Lo avrebbero fatto. Ho guardato, e ho incrociato le dita. Sapevo
che la mia citt era lottava degli Stati Uniti. Non volevo prendermi in giro da solo. Quando
sono arrivati alle citt con la lettera R, io e John abbiamo trattenuto il respiro. Ed eccola...
San Antonio. Io e John siamo stati designati come obiettivo delle armi nucleari. Vivo a 18
miglia dalla fortezza di Alamo, che nel centro di San Antonio. Il raggio dellesplosione sar
almeno di venti miglia, a seconda della testata che utilizzano. Credo che non ci andranno
leggeri, e cio che il raggio sar almeno di cinquanta miglia.
Nellistante in cui questo pensiero ha attraversato la mia mente, ero ancora l che guardavo
lelenco delle citt predestinate scorrere sul fondo dello schermo. Venne trasmesso un
messaggio precauzionale. La distanza minima di sicurezza sono 150 miglia dal bersaglio.
Questo vuol dire che il governo user bombe in grado di demolire montagne, distruggendo
tutto.
Ho guardato John, e ho detto: Credo sia giunto il momento di andarsene da questo posto.

31 gennaio
Ore 23:41

La situazione non sta migliorando. John e io abbiamo caricato lHummer per il viaggio alla
pista da corsa. Partiremo stasera. C la luna e la visibilit sar perfetta per il volo. Il testo
diffuso con la trasmissione demergenza sta avvisando i sopravvissuti che i bombardieri
lanceranno dispositivi elettronici che emetteranno dei suoni nei centri delle citt per attirare i
morti viventi in modo da massimizzare lefficacia dellesplosione. Lavvertimento sottolineava
il fatto che questo causer unattivit molto pi intensa dei morti viventi. Stamattina sono
passati alcuni jet e hanno sganciato i dispositivi. Il suono deve essere bello forte, perch riesco
a sentirlo fin da quaggi. una sorta di fischio acuto e oscillante. Ad Annabelle d fastidio,
ma ci si sta abituando, anche se ha il pelo perennemente rizzato.
difficile pensare che il mese di gennaio finir tra qualche minuto. Io e John, mentre
caricavamo lH2 oggi, abbiamo dovuto usare il nostro apparecchio sonoro nella casella
postale. stato circa un paio dore dopo che i militari hanno lanciato il dispositivo elettronico
e gli esseri sono usciti allo scoperto, vagando sulla nostra strada. Abbiamo fatto quattro
viaggi, prima che le cose distruggessero linvenzione di John. Uno di loro alla fine ha
strattonato la cassetta e lha usata come randello, ammaccandone la cima. Abbiamo caricato
tutto ed quasi ora di partire. buio fuori e ho spento le luci in modo che, quando partiremo,
avremo gli occhi gi abituati alla visione notturna. Io e John voleremo col nostro aereo verso
est. Ho studiato e ristudiato i manuali. Non c molto altro da fare, se non il conto alla
rovescia.
Credo che saremo leggermente in sovrappeso sul velivolo. Pazienza, lo porter in aria lo
stesso. Dieci ore alla fine del mondo.

Linverno nucleare

1o febbraio
Ore 4:30
Noi tre (io, John e Annabelle) siamo scivolati fuori casa dalla porta sul retro e abbiamo
raggiunto lHummer. I nostri occhi si erano gi adattati al buio. A quanto pare anche quelli di
Annabelle lo erano, perch ci ha messo in guardia contro uno di quei mostri che si aggirava
nelloscurit. John mi ha detto che sentiva il pelo del cane che le si rizzava sul dorso (la
portava in braccio), e tutti e due sentivamo che stava ringhiando attraverso la museruola. Ho
fatto fuori la creatura con una mazza di alluminio e abbiamo proseguito fino alla macchina.
Ce nerano un po che si aggiravano dietro lauto, ma si trovavano a una certa distanza e siamo
entrati. Anche chiusi nellabitacolo riuscivamo a sentire il fischio oscillante del dispositivo
elettronico. I gemiti infernali dei morti in lontananza si innalzavano quasi al di sopra di quel
suono.
Il viaggio fino alla pista da corsa stato abbastanza tranquillo. Ho guidato piano, con le
luci spente. Non accaduto nulla, a parte qualche tonfo occasionale di una di quelle creature
che finiva sotto le ruote. La luce della luna illuminava la strada.
Siamo arrivati al cancello con la catena da cui si entrava nella pista. Ho acceso le luci e la
pinza a C era ancora al suo posto, proprio come lavevo lasciata. Sono uscito dallHummer col
fucile in mano e mi sono avvicinato per togliere la catena. Anche se non vedevo nessuno di
loro l attorno, potevo sentirne la puzza e percepire la loro presenza in lontananza.
Dopo aver portato dentro lauto, ho richiuso il cancello con la pinza. A un centinaio di metri
di distanza ho intravisto la sagoma di un morto vivente. Ma ormai non importava pi. Ce ne
sarebbero voluti almeno cento per sfondare la recinzione.
Io e John abbiamo scaricato la macchina e caricato il Cessna. Ho fatto tutte le procedure
preparatorie per il volo, e a quel punto eravamo pronti. Sono entrato nella cabina di guida. Ho
eseguito i comandi per laccensione del motore. Si acceso senza difficolt. Ho controllato la
pressione e la quantit del carburante. Ce nera abbastanza. Abbiamo chiuso i portelloni e ho
acceso le luci di decollo. stato allora che mi tornata in mente la scoperta raccapricciante di
qualche giorno prima, del povero meccanico schiacciato dal carrello e mangiato dagli zombie.
Mi sono anche ricordato dellincontro con uno di loro, e di come lavevo ucciso, e del barile
di petrolio da 200 litri davanti alla porta per fare in modo che qualsiasi altra cosa fosse l
dentro non potesse uscire.
Le luci di decollo puntavano alla porta del garage. Era spalancata, e il barile era a terra, su
un lato. stato in quel momento che il misterioso abitante del garage si fatto vedere. Un
forte tonfo al finestrino del lato del pilota, ed ecco l quellessere... che sbavava e premeva le
labbra sul vetro della cabina, come uno di quei pesci mangiatori di alghe attaccato al vetro
dellacquario. Mi sono cagato sotto. Non riesco a credere di essermi dimenticato del garage

fino a quando non sono salito sullaereo. Avrei potuto lasciarci le penne. Ho iniziato a rullare
nellarea di decollo; quello si trascinava dietro laereo. Ho cercato di evitare di colpirlo col
propulsore. Non volevo rischiare di danneggiare il velivolo.
Ho messo la leva sulla massima potenza, mandando un bel po di carburante nel motore.
Abbiamo iniziato a barcollare in avanti. Le luci stroboscopiche anticollisione facevano
sembrare la pista sotto una tempesta di fulmini. Ho guardato lo specchietto retrovisore e visto
due di quei mostri dentro al perimetro brancolare verso di me.
Cinquanta nodi... 60... 75 nodi... ho tirato indietro la leva e abbiamo iniziato a salire.
Ceravamo quasi. Il motore era sotto sforzo, lho messo alla massima potenza. Mentre
raggiungevamo la cima degli spalti potrei giurare di aver toccato le gradinate. Poi eravamo in
aria e volavamo verso sudest in direzione di Corpus. Prima, prima ancora che uscissimo da
casa, io e John avevamo acceso la tv e la radio, e controllato due volte che non ci fossero armi
nucleari dirette sul nostro percorso. Cerano sempre i nomi delle stesse citt che passavano
sullo schermo. Credo che Corpus non sia abbastanza grande. Dannazione, so che ne hanno
abbastanza di bombe... ma in qualche modo credo che abbiano troppo pochi piloti per
sganciarle.
Durante il volo abbiamo visto sulla strada statale quelle che sembravano luci di macchine.
Mi chiedo se fossero altri sopravvissuti che evacuavano. Non potevo in nessun modo aiutarli e
probabilmente sia io sia John saremmo stati uccisi se avessimo tentato di atterrare sulla statale
o l vicino.
Volavo a circa 2000 metri, in accordo, per abitudine, con le regole del volo a vista (VFR).
Non credo ci siano possibilit di collisione, visto che probabilmente sono sullunico aereo
pilotato da un uomo in tutto il Nord America. Sono certo che ci siano diversi Predator
teleguidati che passano in ricognizione in questi cieli, mandando notizie sulla moltiplicazione
dei morti. A met strada verso Corpus ho visto qualcosa che non mi aspettavo... Luci. Delle
vere luci elettriche. S. I fuochi sono una consuetudine da quando siamo decollati, ma non
lelettricit.
Secondo le cartine ci stavamo avvicinando a Belville, in Texas. Cera una piccola pista
municipale di atterraggio laggi. Ho controllato il livello di carburante, e sapevo che non ce
nera ancora per molto. Cos io e John abbiamo deciso di chiamare laeroporto, dato che aveva
le luci accese, e vedere se potevamo atterrare senza problemi. Quando ho tagliato per
laeroporto municipale di Belville, stavamo volando verso sudest sopra la I-37.
Miracolosamente, i satelliti GPS funzionavano ancora e vi ho inserito le coordinate (2821.42N7 097-47.27O). La luce LED verde puntava nella stessa direzione, ed ero sicuro di
essere sulla rotta giusta.
Siamo arrivati allaeroporto circa 8 minuti dopo, proprio come indicava il GPS e mi sono
abbassato a 300 piedi per controllare le piste, che correvano in direzione nordovest-sudest. Ho
deciso di atterrare sulla pista 12, perch il vento l avrebbe favorito latterraggio. I fari
segnaletici erano ancora accesi, dunque potevo atterrare anche perch non cera nessuno
parcheggiato sulla pista. Dopo un giro di ricognizione quasi al suolo, ho portato laereo in
posizione per latterraggio. Al primo passaggio avevo visto unautocisterna per il trasporto
combustibile vicino alla pista di rullaggio.
Sono atterrato e ho rullato fino allautocisterna. Ho lasciato il motore acceso e sono sceso a
piedi girando dietro al velivolo, in direzione del camion. Avevo il fucile pronto, in caso
qualcosa fosse andato storto. Ho acceso la luce LED e il suo fascio luminoso ha illuminato

larea tuttintorno. Avevo dimenticato di spegnere le luci stroboscopiche anticollisione quando


sono sceso dallaereo. Emettevano ogni due secondi una luce forte, facendomi cogliere alcuni
squarci della zona.
Mi sono diretto verso il tubo della benzina, lho estratto e ho controllato la pressione della
pompa. Sembrava che non fosse mai stata spenta. Ma non centra, la batteria non si sarebbe
completamente prosciugata a meno che la pompa non fosse stata continuamente in uso. Cera
abbastanza carburante in questa cisterna per attraversare il paese in volo due o tre volte.
Peccato solo non poterlo prendere tutto. Ho girato attorno allaereo, sbloccato il tappo al
serbatoio dellala con un blocco di legno che era dentro la portiera. Non volevo correre rischi
con gli spruzzi. Normalmente, non avrei lasciato il motore acceso mentre facevo rifornimento,
ma volevo evitare la possibilit che laereo non ripartisse. Ho riempito i serbatoi fino allorlo,
finch qualche goccia non fuoriuscita. Ho riattaccato la pompa al suo posto sullautocisterna
e sono tornato indietro. Non sentivo niente a causa del rumore del motore. Mentre camminavo
verso il velivolo, ho visto che John stava tentando disperatamente di segnalarmi qualcosa.
saltato su e ha iniziato a correre verso di me. Mi sono girato istintivamente e ho alzato il
fucile. Ottimo tempismo.
Ho sparato una raffica di colpi e ho decapitato la creatura a bruciapelo... meno male che
cera John con me, perch quel bestione di 2 metri era nella posizione giusta per chinarsi e
staccarmi a morsi un pezzo di collo prima ancora che capissi che cosa mi aveva colpito. Adesso
si stava contorcendo a terra come un verme. John mi ha lanciato uno sguardo preoccupato ed
tornato con Annabelle sullaereo. A lei non piaceva volare e aveva vomitato due volte da
quando eravamo partiti.
Ci siamo rimessi in volo e abbiamo proseguito per Corpus. Secondo la cartina, Corpus era a
144 miglia da San Antonio. Per essere al sicuro dovevamo per trovarci a 150. Erano le 3:15
quando siamo tornati in volo, il che significava 6 ore e 45 minuti al lancio della bomba.
Unora dopo il decollo da Belville siamo arrivati sopra Corpus. La nostra destinazione era la
Stazione aerea navale a est della citt. Era alla giusta distanza di sicurezza. La Stazione aerea
navale di Corpus Christi una base di addestramento. Avremmo preso un aereo. Non era
importante quale. Ne bastava uno da addestramento a turboelica, con un motore solo.
Nella base navale le luci erano ancora attive. Probabilmente avevano un generatore. La
maggior parte delle basi ha diverse fonti di rifornimento energetico, nelleventualit che un
nemico colpisca la rete elettrica. Evidenti segni di distruzione erano visibili volando sopra la
base. Il perimetro era stato distrutto e, laggi, cerano centinaia di quegli esseri. Ho seguito la
solita procedura... e controllato la pista di atterraggio. La torre di controllo era ancora
operativa e mandava segnaletiche bianche e blu.
Le luci allinterno della torre erano accese e non vidi movimenti nella zona delle piste
mentre ci passavo sopra (cera una recinzione interna che le separava dalla torre e dalledificio
dellamministrazione). Ho visto che cerano circa cinquanta o sessanta velivoli monomotori
parcheggiati sulla pista. La maggior parte erano Turbo T-34 e T-6 Texani. Pi o meno erano
tutti cos. Io conoscevo bene i T-34c e sapevo che avevano tutti il paracadute (a differenza del
Cessna). John e io abbiamo deciso di atterrare vicino alla torre e usarla come rifugio per la
notte. Dopo latterraggio abbiamo spento subito il motore per evitare di attrarre gli zombie.
La porta della torre non era chiusa a chiave, ma almeno era chiusa. Proprio come sospettavo,
era abbandonata. Nessun segnale di vita o di morte dentro. Abbiamo portato nelledificio le
riserve di cibo e acqua e le munizioni per la notte, e ci siamo chiusi dentro. Il portone era di

acciaio e sapevo che avrebbe retto.

Ground Zero

Ore 10:50
Attorno alle 5:40 del mattino io e John ci siamo finalmente messi a dormire. La torre era
vuota e silenziosa. Ho messo la sveglia alle 9:30 in modo da avere 30 minuti per prepararmi
allo show. Abbiamo acceso la radio, trasmettevano lo stesso messaggio dellaltro giorno.
Intorno alle 10:05 ho realizzato che lavevano fatto. Londa dellesplosione deve aver viaggiato
a unimmensa velocit. Si alzato il vento e vedevo gli alberi che si piegavano a est senza
oscillare. Avevo gli occhi rivolti verso nordovest in direzione di San Antonio. E lho vista.
Sembrava piccola, da questa distanza, ma cera.
Abbiamo visto allorizzonte una nube arancione a forma di fungo. Merda, devono aver
sganciato quella pi potente che avevano, perch io sia riuscito a vederla e sentirne londa a
pi di 150 miglia. Era una giornata chiara. Il cielo era sereno. Sapevo che il vento da questa
distanza non sarebbe stato radioattivo, al contrario della forza che lo causava. Spero solo che
la nube di gas non arrivi fin qui.
Ho notato unaltra cosa un po strana. Houston a nordest da qui. John guardava in quella
direzione. Non ci sono state esplosioni laggi. Ed a 127 miglia da qui. strano. Mi chiedo
perch siano in ritardo. La torre qui ha elettricit, acqua e la radio. Credo che star qui e
rifletter sullaccaduto.

2 febbraio
Ore 14:35
Stamattina mi sono svegliato e ho preso il binocolo per vedere cosa succedeva nella zona qui
intorno. La prima cosa che ho controllato stata la manica a vento. Soffiava verso ovest. Il
che una buona notizia. Non brancoler nel buio oggi. La pista aerea al sicuro. Tutte le
stazioni navali hanno delle reti alte 3 metri per tenere il personale non autorizzato alla larga
dalla zona di volo. Ci sono diversi morti viventi attorno al perimetro, in lontananza. Non
fanno particolare caso alla recinzione. Stanno semplicemente l.
A un certo punto Annabelle, ha preso a guaire. John teneva monitorata la radio, cos ho
deciso di portarla fuori (era il guaito che significa devo fare la pip). Sono sceso con lei e
siamo andati in un pezzettino di prato sul lato della torre di controllo opposto a quello delle
piste. Ha fatto i suoi bisogni e annusato laria. un cane piccolo, ma ha un buon fiuto. Il pelo
sul dorso le si rizzato di nuovo. Lho fatta salire su per le scale e ho chiuso la porta della
torre. La torre ha una visuale a 360, e cos ho camminato attorno al centro, sopra il lato col
prato per vedere se magari riuscivo a cogliere quello che aveva innervosito il cane.
Non cera niente. Probabilmente il vento portava un odore che non le piaceva. Ma adesso si

era tranquillizzata di nuovo, le ho dato dellacqua e un po di cibo per cani. John aveva su le
cuffie ed era in ascolto. Nella torre di controllo tutti usano le cuffie perch altrimenti sarebbe
un casino, con tutte le trasmissioni radio che avvengono l dentro. Stava chiaramente
ascoltando qualcosa. Sono andato al suo pannello, ho controllato la frequenza su cui era
sintonizzato e mi sono messo a un altro terminale per ascoltare.
Cerano due piloti che parlavano tra loro. Uno dei due ha chiesto allaltro se secondo lui
avevano preso la decisione migliore. Dovevano essere vicino alla nostra torre, altrimenti non li
avremmo intercettati. Probabilmente pensavano di avere tutta la privacy del mondo, adesso.
Per quello che ne sapevano, non cera nessun essere vivente in zona che potesse sentirli. Mi
sono chiesto cosa intendessero. Erano gli stessi piloti che avevano sganciato le bombe
atomiche? La risposta alla mia domanda arrivata subito. La conversazione proseguita e ho
scoperto che si erano rifiutati di sganciare gli ordigni. Non credevano che fosse una buona
decisione, e cos, anzich eseguire gli ordini, avevano a quanto sembra preferito lesilio.
Non posso davvero biasimarli. Sono esseri umani, proprio come me. A mia volta non so se
lavrei fatto. Mi chiedo quali citt siano state risparmiate. Immagino che una sia Houston, o
forse anche Austin, per quanto forse lesplosione di San Antonio possa aver investito anche
questa citt.
Io e John non abbiamo potuto caricare sullaereo tutto il cibo e lacqua che avevamo.
Questultima al momento non un problema, ma tra un paio di settimane vedremo come
staremo col cibo. Ieri notte il fuoco ardeva verso nordest. Ogni cosa che poteva bruciare,
probabilmente, bruciata. Scommetto che della mia casa non rimasta che polvere.

Ore 21:43
Dopo aver rovistato nella torre, io e John abbiamo trovato una grande scatola di alluminio con
un bel lucchetto. Siamo riusciti ad aprirlo usando delle cesoie prese al piano di sotto
dallarmadio della manutenzione. La scatola era uno di quei contenitori con linterno foderato
di polistirolo con dentro alcuni occhiali per la visione notturna. Ce nerano quattro, di tipo
monoculare, che andavano con le normali batterie AA. Avrei dovuto saperlo. Gli addetti alla
torre di controllo li usano di notte per avvertire i piloti in caso ci siano ostacoli sulla pista. Ne
dotata la maggior parte delle torri di controllo delle piste aeree militari. E adesso li abbiamo
John e io. Sono una merda per la percezione della profondit, ma comunque, mi sento
decisamente meglio con questi.
Li abbiamo provati. Abbiamo spento tutte le luci interne. Abbiamo regolato focus e
luminosit. La pista aerea era inondata di una luce verde. Questi aggeggi ci saranno molto
utili. Sono persino riuscito a vedere un topo di campo che correva sulla pista, vicino agli aerei.
Domani voglio uscire e dargli unocchiata per conto mio.

3 febbraio
Ore 15:23
Stamattina sono uscito a esaminare alcuni aerei e ho scelto il migliore, nel caso in cui io e John
dovessimo andarcene. Questi aerei a turboelica sono molto pi affidabili del Cessna, e per lo

meno li ho gi guidati un paio di volte. Sapevo che erano tutti utilizzabili, ma ho cercato
attentamente quello che mi sembrava tenuto meglio. il velivolo numero 07. Oggi, io e John
andremo nellhangar a prendere un po di equipaggiamento.
Mentre ero fuori stamattina, ho camminato lungo la recinzione stando lontano dalle zone
dove cerano alcuni di quegli esseri che brancolavano al di l della rete. un aeroporto
piuttosto grande. Da terra, usando il binocolo, ho visto qualcosa che si muoveva dentro uno
dei palazzi dellamministrazione, al terzo piano. Qualcuno di vivo? Non saprei. Sono tornato
silenziosamente alla torre e ho avvertito John di quello che avevo visto. Sto iniziando a pensare
che lunico modo di sconfiggere questi mostri sia quello di aspettarli allesterno. Come una
lunga sentenza di prigionia.
da un po che non penso ai miei. Le mie speranze sulla loro sorte non sono molto alte. Mi
venuto in mente di prendere uno degli aerei e atterrare in uno dei campi vicino a casa mia,
giusto per chiudere la questione. Non chiederei mai a John di venire con me. solo un
pensiero saltuario, comunque.

4 febbraio
ore 14:47
Abbiamo riempito i serbatoi di uno dei T-34. Ho controllato il motore e mostrato a John come
far funzionare lunit di potenza ausiliaria (APU). Il T-34 si avvia anche con laccensione a
batteria, ma meglio comunque accenderlo con lunit di potenza ausiliaria esterna. Dopo che
abbiamo fatto questa cosa abbiamo chiuso Annabelle nella torre e ci siamo messi a perlustrare
lhangar, in cerca di qualsiasi tipo di equipaggiamento possa tornarci utile.
Ormai siamo diventati degli esperti. Lui apre la porta e io controllo linterno. Linterno
dellhangar pareva una citt fantasma. Camminando attaccati ai muri ci siamo diretti verso
una stanza che recava sulla porta la scritta manutenzione equipaggiamento di volo. La porta
era mezza aperta e dentro le luci erano accese. Sono entrato di soppiatto, pronto a sparare. Ho
quasi sparato a un manichino con indosso lequipaggiamento di bordo. Era tutto troppo
piccolo per me, ma sembrava della taglia di John.
Dopo aver controllato che la stanza fosse ok, e dopo aver richiuso la porta (giusto per
precauzione) ho detto a John di prendere la roba del manichino e provare la tuta e il casco. Io
ho preso un casco dallattaccapanni dellequipaggiamento gi controllato e sono andato a
testare il funzionamento del microfono. Funzionava bene. Abbiamo preso un paio di giubbotti
di salvataggio attrezzati per le necessit, e un modellino di legno del T-34 che potrebbe essere
utile nel caso in cui debba spiegare a John come funziona qualcosa. Cera anche una serie di
chiavi con su letichetta autocisterna carburante.
Dopo esser tornati alla torre, ho iniziato a spiegare a John alcuni concetti base del volo. Ho
usato vari manuali di volo e il modellino di legno per fornirgli alcune nozioni sullaviazione e
sul funzionamento delle superfici di comando. Ho chiesto a John se voleva che uscissimo in
una sorta di missione di ricognizione. Ha detto di s e ci siamo messi le tute.

Ore 19:32
Io e John siamo decollati alle 15:45 e abbiamo volato verso nordovest a pi di 200 nodi per

controllare i danni causati dallesplosione. Ci abbiamo messo solo 40 minuti per arrivare nei
sobborghi. Eravamo abbastanza vicini. La citt era un ammasso di macerie. Ci siamo tenuti ad
alta quota (a pi di 3500 metri) per evitare i residui di radiazioni. A quel punto, abbiamo
deciso che era meglio tornare indietro. Appena fuori pericolo, siamo scesi a 700 metri. Era una
giornata serena e avevamo il sole alle spalle. Abbiamo seguito la statale.
John mi ha chiesto di abbassarmi, in modo da poter osservare meglio il suolo. Mi sono
inclinato di circa 30 gradi. Abbiamo guardato la statale. Le creature stavano facendo un esodo
di massa, andando verso lesterno dalla citt. Mi chiedo quanto siano serviti gli ordigni
nucleari per quelli che non si trovavano nelle immediate vicinanze. Dubito che le radiazioni
abbiano un qualsiasi effetto su questi esseri. Solo lesplosione pu averli distrutti. La distanza
di sicurezza minima per un essere umano sono 150 miglia, ma non per loro. Scommetto che
possono sopravvivere anche a 20 miglia.
John ha scattato una foto digitale della ritirata dei mostri dalla citt. Abbiamo toccato
terra quando il sole iniziava a calare, e siamo tornati con laereo vicino alla torre. veramente
un posto morto. Non abbiamo visto segni di vita, solo migliaia e migliaia di quegli esseri che
camminavano attraverso la campagna. Le luci di Corpus Christi alla fine li condurranno verso
la citt.

5 febbraio
Ore 22:01
Ce ne sono sempre di pi sul lato ovest della recinzione che si trova a circa 200 metri dalla
torre. Con gli occhiali per la visione notturna li vedo barcollare in lontananza. Limmagine
verde sgranata molto surreale e inquietante. Quando li abbiamo notati, abbiamo spento le
luci. Ho la sensazione che non sia che una prima ondata che fuoriesce dalle grandi citt.
Merda, un contatore Geiger sarebbe stato un utilissimo regalo di Natale. Non faremo pi
uscite in volo non necessarie. Non voglio attirare la loro attenzione. Stasera andr in
avanscoperta nelledificio dellamministrazione, quello dove laltro giorno ho notato dei
movimenti. Adesso ho il vantaggio della visione notturna, e penso che andr tutto bene. Inoltre
mi servono delle batterie.

6 febbraio
Ore 4:30
Sono andato da solo ieri notte nelledificio dellamministrazione. John rimasto sulla torre.
Quando ho lasciato lultimo piano della torre ho chiuso la porta e sono passato al dispositivo
per la visione notturna. comparsa la solita immagine verde sgranata. Mi fa sentire invisibile.
Ledificio si trova a 250 metri buoni dalla torre. Ho preso il fucile come arma principale, e la
mia Glock di riserva. Avevo con me solo 58 colpi calibro .223 per la carabina (ce ne sono 29
in ogni caricatore). Non mi stavo dirigendo verso una battaglia, andavo solo a fare un po di
sciacallaggio. Ho preso anche delle cinghie nere a cerniera e delle corde trovate nella torre. Per
qualche ragione non credo che il me di qualche mese fa stasera avrebbe lasciato la torre. E

in fondo alla mia mente, continuo a chiedermi rimasto qualcosa per cui vale la pena
vivere?
Mi sono avvicinato con cautela allingresso principale delledificio, e ho iniziato
metodicamente a controllare segni di movimento alle finestre. A causa dei limiti del dispositivo
per la visione notturna, non sono riuscito a vedere linterno finch non sono stato cos vicino
alledificio da poterlo colpire con il lancio di una pietra. Non capivo cosa si stesse muovendo
su, al terzo piano. Per un istante ho pensato che potesse trattarsi dellombra di una figura
amica, che aveva una qualche fonte di luce alle spalle. Questo quello che avrei voluto che
fosse. Ero davanti alla porta. Non era chiusa a chiave. Sono entrato facendo molta attenzione,
restando in ascolto di eventuali rumori. Tutto ci mi ha fatto tornare in mente i test di ascolto
che dovevo fare al servizio militare. Dentro era tutto silenzioso, come in una stanza
insonorizzata. Dopo aver passato la seconda serie di porte, sono andato nel centro della stanza
e ho notato una larga scala che immaginavo portasse al secondo e al terzo piano. Ho fatto un
altro passo e ho sentito un forte scricchiolio sotto ai piedi. Avevo pestato un pezzo di vetro e
fatto un bel po di casino. stato allora che ho iniziato a sentirli.
Pareva un gruppo di quattro o cinque esseri al piano di sopra. Si sentiva il rumore di gemiti
e lenti passi strascicati che si muovevano sulle macerie, proprio sopra di me. Sapevo di che si
trattava. Avevano sentito, e volevano scendere a fare un banchetto con la mia carne. Mi sono
girato rapidamente tornando verso la porta. Dietro di me ho sentito il rumore di uno (o pi) di
loro che cadeva dalle scale. Sembrava il rumore di un sacco della spazzatura pieno di foglie
bagnate.
Sono corso verso la porta pi veloce che potevo. Dopo aver oltrepassato la prima serie di
porte, ho tirato fuori rapidamente un paio di cinghie nere e legato la porta. Sono corso verso la
porta successiva (quella di ingresso) e ho fatto lo stesso. Sono di plastica dura. So che potranno
solo rallentarli. Sullultima ci ho messo quattro cinghie. Mentre me ne stavo andando, ho
sentito che avevano aperto la prima porta e iniziavano a colpire la seconda, che avevo appena
chiuso. Ho iniziato a correre verso la torre. Sentivo i loro colpi, forti e frustrati, mentre
correvo.
Poi esploso un rumore di vetri infranti. Mi sono voltato e ho visto uno di loro che cadeva
dalla finestra del terzo piano. Tutto quel casino doveva averlo mandato su di giri. Sono
tornato alla torre, ho corso su per le scale fino allultimo piano, dove stavamo io e John. Ho
bussato e detto forte a John di abbassare le luci e mettersi gli occhiali notturni. Dopo che la
fessura di luce sotto la porta si spenta, sono andato a vedere se lessere che si era buttato
dalla finestra mi aveva seguito.
Non cerano sue tracce. La porta di sotto era chiusa. Lo sentirei se cercasse di entrare. Per
ora siamo al sicuro.

Ore 15:34
John stava ascoltando la radio (negli ultimi giorni ha iniziato a sentire la depressione dovuta
alla morte di sua moglie) e controllando i canali, e mi ha chiamato per dare unocchiata a una
cosa. Mi ha detto che cera qualcosa che strisciava sotto uno degli aerei, ma adesso non la
vedeva pi. Ho afferrato il binocolo e controllato larea che John mi stava indicando. Era il
cadavere che era caduto dalla finestra ieri notte. Camminava sulle braccia, trascinandosi le

gambe a peso morto. Non mi piaceva molto lidea di uscire e ammazzarlo e al momento non
dava particolare fastidio.

7 febbraio
Ore 18:26
Movimenti li abbiamo notati io e John qualche ora fa. Da dove mi trovo adesso non riesco a
vedere se la porta delledificio dellamministrazione ancora chiusa. Ce ne sono molti di pi
adesso, al confine ovest della recinzione. Sono uscito a controllare laereo per assicurarmi che
fosse pronto per il volo, se ne avessimo avuto bisogno. Non ho potuto parcheggiarlo troppo
vicino alla torre dopo il nostro giro di ricognizione in citt a causa dellerba bagnata dovuta a
una pioggia recente.
Ho lasciato laereo a 200 metri abbondanti dalla torre, ed stato un viaggio andare a
controllarlo. Sono scivolato verso laereo senza incidenti. Non vedevo da nessuna parte lo
zombie che strisciava. Lautocisterna era a circa 40 metri dallaereo. Mi sono diretto da quella
parte, e li ho visti. La posizione in cui mi trovavo prima mi bloccava la visuale. Ne ho contati
dieci allinterno della recinzione, che camminavano attorno alledificio dellamministrazione.
Non mi hanno visto, ma avrebbero visto lautocisterna se avessi provato ad avvicinarla
allaereo per fare rifornimento di benzina. Ho sentito una fitta allo stomaco al pensiero di
dover fare il pieno del velivolo al buio, ma non cera alternativa.

Ore 21:00
Ho preso gli occhiali per la visione notturna e le chiavi di riserva dellautocisterna che io e
John abbiamo trovato qualche giorno fa, e sono uscito nelloscurit per riempire il serbatoio
dellaereo. Con il fucile pronto, sono scivolato lentamente attraverso la pista fino
allautocisterna, mi sono arrampicato al finestrino e ho guardato dentro (non si sa mai). Era
vuoto. Ho aperto la portiera e messo in folle. Non ho mai provato a spingere un camion di
questa stazza, e adesso so perch. Semplicemente, non si pu. Avrei dovuto accendere il
motore. Immagino che le creature non possano vedere al buio, ma possono sentirmi.
Con riluttanza ho tirato fuori la chiave dalla tasca e lho infilata nellaccensione ho esitato
un attimo e poi, rabbrividendo, ho schiacciato la frizione e il freno, e ho girato la chiave. Al
secondo tentativo il motore si acceso, ho ingranato la marcia e sono andato verso laereo.
Mentre andavo, ho azionato i comandi della pompa allinterno del veicolo, in modo che fosse
tutto pronto quando avessi finito.
Ho parcheggiato lautocisterna, sono saltato fuori e ho iniziato a camminare verso laereo.
Vedevo qualcosa che si muoveva a un centinaio di metri di distanza, nel prato. Ho regolato il
livello di sensibilit degli occhiali e lho visto. Era il mostro che si trascinava per terra. Andava
verso la torre. Avrei dovuto occuparmi di lui tornando indietro.
stato allora che sono partiti i flash di luce di John, dalla torre. Era un codice morse.
DIETRO

Mi sono girato e ne ho visti sei che si facevano strada verso il camion. Non avevo scelta. Ho
preparato la carabina e sono corso verso laereo. Sono saltato sullala e ho iniziato a sparargli.
Ne ho fatti fuori due e ne ho mancato uno.
Ho fatto attenzione a non sparare ai due che si trovavano sulla traiettoria diretta tra me e il
camion. Dovevo farne fuori ancora due prima di potermi occupare con la dovuta cautela degli
altri. Ho sparato a un altro sulla testa. Si aperta come un fiore che sboccia.
I lampi di luce che partivano con gli spari mandavano a puttane la mia visione notturna. Ho
dovuto regolare lintensificatore. Mentre ne ammazzavo un altro con un colpo prima al collo e
poi alla testa, la visione era molto pi scura. Ce nerano ancora due. I due (a cui era rischioso
sparare) si sono avvicinati. Erano vicini allaereo e cercavano di arrampicarsi sullala. Ho
sparato alla spalla di uno di loro, che caduto allindietro. Laltro mi aveva quasi afferrato lo
scarpone, prima che lo abbattessi con un colpo alla testa.
Lo zombie che avevo ferito si rialzato in piedi, ha messo le braccia in avanti, dirigendosi
verso di me. Sembrava una specie di Frankenstein. Sono saltato gi dallala opposta rispetto a
dove si trovava e lho osservato mentre girava attorno allaereo venendo verso di me. Era buio,
e la creatura andata a sbattere contro lala e la coda dellaereo. Ho preso con attenzione la
mira per evitare di fare danni allaereo e ucciderlo con un colpo solo. La mascella gli
schizzata via dalla faccia, lasciando la lingua a penzoloni. Anche con la percezione limitata dei
colori che avevo attraverso gli occhiali, era una visione rivoltante. Si curvato indietro e ha
continuato a venire verso di me emettendo un gorgoglio. Ho sparato di nuovo a quel bastardo,
mettendo fine alla sua miserabile esistenza.
Dopo aver trascinato per le gambe i cadaveri lontano dalla traiettoria dellaereo, ho iniziato
a riempire il serbatoio. Ci ho messo circa 10 minuti per fare il pieno. Nel frattempo sentivo i
lamenti dei morti viventi trasportati dal vento. I colpi di pistola li avevano attirati. Era un
rumore terribile. Dopo aver riempito i serbatoi, sono tornato alla torre senza fare deviazioni. E
di nuovo lo zombie che strisciava non si vedeva da nessuna parte. Ma che cazzo per ora sono
al sicuro dentro la torre. I gemiti continuano unaltra notte con i tappi alle orecchie.
Pensiero della serata: ne ho uccisi sei e con questo restano il monco e altri quattro di loro
dentro la recinzione. Dove sono?

8 febbraio
Ore 18:22
Stamattina sono stato svegliato dal rumore di colpi sul portone di acciaio al piano di sotto.
Pareva che laggi ci fossero un po di quegli esseri. Io e John siamo scesi in silenzio a
controllare. Dal rumore che cera, i pugni che sbattevano contro la porta dovevano essere ben
pi di uno. Attraverso lacciaio si sentivano gemiti soffocati. Ho controllato che la chiusura
tenesse. lunica porta di accesso alla torre.
Lunica altra via duscita un volo di 70 metri dal balcone. Io e John abbiamo portato gi
una scrivania pesante e labbiamo messa davanti alla porta. Sono salito in cima e sono uscito
sul terrazzo di osservazione. Non si vedeva bene sotto perch c una tettoia sopra la porta di
ingresso. Con il binocolo ho dato unocchiata alla parte occidentale della recinzione. Ce ne
sono parecchi l, ma il cancello tiene. Immagino che quelli che battono alla porta siano quelli

rimasti dalla battaglia di ieri. Non voglio rischiare e aprire la porta adesso. Ma non so quale
sia il modo migliore per liberarsi di loro.

9 febbraio
Ore 21:42
I colpi sulla porta sono cessati la notte scorsa. Gli zombie che erano gi devono aver lasciato
perdere, probabilmente perch non ci hanno mai n visti n sentiti. Io e John ieri siamo rimasti
fermi e in silenzio per tutto il giorno. Non avevamo particolare bisogno di uscire, perch
laereo adesso ha i serbatoi pieni, e abbiamo ancora sia acqua sia corrente.
Sono anche riuscito a farmi una doccia nel bagno al piano di sotto. C un lavandino
abbastanza profondo e una manichetta da giardino. Il pavimento un pannello di plastica con
uno scarico in mezzo e lintera stanza una specie di ripostiglio delle scope, cos non ho fatto
altro che fissare la manichetta in alto per farmi una bella doccia. Ho dovuto usare una
saponetta al posto dello shampoo, ma alla fine si prende quello che passa il convento, o
almeno cos dicono. Non mi radevo da qualche giorno, ed stata una bella sensazione. Mi
sono sentito rinascere dopo essermi lavato. Ho anche lavato delle cose (nel lavandino, con il
sapone), e le ho stese ad asciugare sulla ringhiera, per le scale. Ho detto a John della doccia
artigianale che avevo allestito, ma non era molto interessato. Sta sempre peggio, pensa sempre
alla moglie.
Non ho piani a lungo termine, al momento. Il mondo adesso non pi lo stesso. Laereo a
turboelica pu fare pi di 400 miglia, il che ci offre diverse possibilit. Oggi ho riflettuto sulla
eventualit di mettermi in contatto con quello che era rimasto dei militari. Per avrei difficolt
a rispondere alla domanda che mi farebbero subito, e cio: Come sei sopravvissuto alla base,
figliolo? Mi sento quasi in colpa per non essere morto con i miei compagni. Mi ricorda un
episodio macabro a cui ho assistito prima che questa merda incominciasse. Si trattava di un
sottomarino della marina affondato, cui solo una persona sopravvissuta. Il marinaio si
sentiva in colpa, e continuava a vedere in sogno i suoi compagni morti che lo chiamavano negli
abissi.
Spero di non fare sogni stasera.

10 febbraio
Ore 23:50
La recinzione a ovest potrebbe cedere. L attorno ce ne sono a centinaia. Le luci della citt li
hanno portati qui. In questo momento non vorrei proprio essere in giro a Corpus Christi. Ho
passato la maggior parte della giornata col binocolo, studiando i loro movimenti. Ho visto
degli uccelli che si avventavano contro alcuni di quelli. Uno non aveva le braccia, e due uccelli
gli si erano appollaiati sulle spalle e gli mangiavano la carne dalla testa. Il cadavere si limitava
a digrignare i denti, cercando di morderli senza successo. Gli sta bene a quel bastardo.
Io e John stiamo cercando di capire cosa fare adesso, perch la sicurezza della torre ci ha
cullati in un illusorio senso di protezione. A causa della distanza limitata che pu compiere

laereo, e il fatto che alcune zone siano radioattive (immagino), dura prendere una decisione.
Non so guidare lelicottero, e quindi, se trovassimo unisola, avrei bisogno comunque di un
terreno abbastanza lungo e semipianeggiante dove atterrare. Ormai passato un mese da
quando sono apparsi i primi morti viventi. Noto segni di decomposizione in alcuni di loro,
mentre altri sembrano delle new entry.
Mi chiedo che effetto abbiano le radiazioni su di loro. So per certo che per noi sarebbe
nocivo anche solo toccarle, ma quali saranno gli effetti su di loro? Le radiazioni uccidono i
batteri che fanno marcire i cadaveri in modo naturale? Mi vengono i brividi al pensiero che le
bombe possano avere portato pi danno che beneficio. Stiamo finendo le scorte di cibo. Forse
ce ne restano per una settimana, ma non sono pronto a rischiare la vita per prenderne altre,
perch sono sicuro che ci siano molte creature allinterno della recinzione.
Gi da un pezzo ormai cerco di combattere lo shock per quello che successo, e non so
quanto resister ancora, prima di crollare. Credo che sia il corso naturale delle cose e spero
solo di non uscire di testa nel momento sbagliato. John non sta affatto meglio. Ho giocato un
po con Annabelle oggi, ne aveva bisogno. un bravo cagnolino. Sente in qualche modo che
siamo allo stremo, ma non sa come aiutarci. Io e John abbiamo pensato che bene che il
perimetro sia sempre controllato e ci daremo dei turni. Vado a riposarmi, cosa da non
confondersi con il dormire. Il mio turno inizia tra quattro ore.

11 gennaio
Ore 17:13
Facendo una variazione al nodo piano, ho legato insieme tre pezzi di una corda di nylon da 30
metri per fare una sorta di fune utile per scappare in caso di necessit. Fare dei nodi ogni
metro (pi i nodi di raccordo) ha accorciato un po la lunghezza totale (circa 90 metri), ma
tocca comunque terra se la lego al balcone e la lancio gi. Sono quasi sicuro che quegli esseri
non siano in grado di arrampicarsi, ma ad ogni modo ho tirato su la corda e lho lasciata ben
arrotolata fuori dalla porta del balcone, legata a una robusta tubatura esterna.
La recinzione tiene ancora, ma solo perch quelli non hanno nessuna prova che ci sia del
cibo allinterno. Immagino che se ci vedessero, o capissero che siamo qui, potrebbero
facilmente buttare gi la rete, facendoci passare una brutta giornata. Siamo, credo, troppo
lontani dalla recinzione occidentale perch possano vederci. Oggi ho pulito le armi e ho fatto
vedere a John come si usa il CAR-15. Ho anche notato che c un accesso al tetto della torre.
Probabilmente stato fatto per gli addetti alla manutenzione delle varie antenne e dei fari. Mi
sono arrampicato lass. ad almeno 3 metri dal balcone.
Sar allincirca un mese che non viene fatta la regolare manutenzione, cos oggi sono uscito,
per arrivare furtivamente allaereo e ho tirato fuori i paracadute, sia del pilota sia del
passeggero, per assicurarmi che fossero a posto. Se accadesse qualcosa al motore, almeno
avremo una possibilit di salvarci. Non ho visto nessuno degli zombie che vagano liberamente
dentro al perimetro (sono almeno quattro, pi quello che striscia). Non che li stessi cercando
naturalmente. Ho portato i paracadute alla torre. Dopo una buona ispezione visiva mi sono
sentito meglio allidea di riprendere il volo (sullaereo numero 07), quando sar il momento.
Ho continuato a guardare verso ovest, per assicurarmi che le barriere reggano.

12 febbraio
Ore 19:13
Ci sono alcuni uccelli morti sul lato interno della recinzione occidentale. Li ho visto oggi col
binocolo. Ne ho contati sei in tutto. Non sembrava che fossero stati mangiati, sembrava
semplicemente che fossero morti l. Sono per terra, a circa un metro dalla rete, con la massa di
zombie che si muove al di l. Non saprei di che tipo di uccelli si tratti. Sono neri, il che esclude
quasi tutti gli uccelli da preda. Non una cosa molto importante, credo, ma continuo a
pensare agli uccelli neri che erano appollaiati sulle spalle dello zombie e che ne mangiavano la
carne. Oggi non successo niente di che. La recinzione tiene ancora.
Stasera uscir a stipare un po di scorte di cibo e munizioni nella zona di carico dellaereo.
Cercher di fare tutto in silenzio e star molto attento agli zombie che si aggirano allinterno
del perimetro. C solo una cosa che attira queste creature, ed la carne viva. Non li ho mai
visti cercare di mangiarsi a vicenda. Qualcosa probabilmente li attira da qualche altra parte
allinterno del perimetro. Annabelle dorme. Vorrei essere senza pensieri, adesso, proprio come
un cane. Lignoranza una benedizione.

Ore 21:22
Sto tremando. da quando ero bambino che non avevo paura del buio, e le vecchie paure mi
sono tornate tutte stasera. Ho caricato le cose sullaereo. Fuori era nuvoloso e la luna si vedeva
appena, quindi era abbastanza scuro. stato allora che i miei occhiali notturni si sono spenti.
Avevo delle batterie dietro, nel caso in cui le altre si esaurissero, ma non pensavo sarebbero
durate cos poco. Sono andato a tentoni nel buio. Ero a pi di 100 metri dalla torre. Me ne
stavo l al buio cercando di capire come inserire le batterie, e continuavo a sentire rumori di
passi strascicati. La mente mi stava giocando brutti scherzi.
Cominciavo a sentire il panico. Finalmente sono riuscito a inserire le pile, mi sono cacciato
gli occhiali sulla testa e ho aggiustato lintensificatore. Quando limmagine verde tornata, ho
controllato la recinzione. Niente. Mi sta salendo la merda al cervello. Sono corso alla torre,
sono salito su per le scale e mi sono seduto l. John stava guardando una delle cartine che
abbiamo trovato qualche giorno fa. Mi sono messo dietro di lui e ho visto che aveva fatto un
circolo attorno a un posto, Mustang Beach. Non molto lontano da qui.

13 febbraio
Ore 20:13
Fuori fa buio ed molto freddo, specialmente quass sulla torre. Credo che se accendessimo le
luci si riscalderebbe un po, ma attirerebbe anche le creature dalla parte ovest della recinzione.
Sono sicuro che le vedrebbero. Sono salito sul tetto quando calato il sole e ho ammirato le
stelle. Non si vedeva nessuna luce allinterno del perimetro (io e John le abbiamo spente tutte

quando i morti hanno iniziato ad ammassarsi sul lato ovest), e cos la Via Lattea era
perfettamente visibile.
Credo che John stia uscendo dal suo stato depressivo e si stia riprendendo. Oggi venuto in
giro con me. Non siamo usciti dalla torre, ma devo assolutamente riportare allaereo i
paracadute in modo che non avremo troppo da caricare quando partiremo. Sono ancora un
poco nel panico per via dellaltra sera, e credo che rimanderemo ancora per un po. Mi
domando ancora perch le creature stiano al confine ovest e non dalle altre parti. Non so
quanto darei per del vero cibo. Quando oggi monitorava la radio, John ha sentito alcune
trasmissioni da un aereo della Air Force che controllava la zona. Una delle cose pi interessanti
che John ha notato, e che mi ha un po inquietato, che il pilota dovuto tornare indietro per
risparmiare carburante. Il pilota ha commentato che gi alla base avevano risorse limitate.
Questo mi conferma che stanno razionando il carburante, e che quindi sono confinati in una
zona dove non ne hanno. Il governo (o quello che ne rimasto) intrappolato, proprio come
noi.
Lidea di unisola al largo del Texas sempre pi allettante. Lunico problema che sar
difficile procurarci del cibo, visto che saremo solo in due ad andarne in cerca.

14 febbraio
Ore 14:40
La rete della recinzione si sta piegando allinterno e non so per quanto regger ancora.
Dobbiamo partire oggi, o potremmo non farcela mai pi. La manica a vento sventola da est a
ovest, verso la pista. Prenderemo il volo non appena possibile.

Torre

15 febbraio
Ore 22:43
La situazione terribile. Ho smesso di sanguinare ma mi gira ancora la testa da tutto il sangue
che ho perso. Deve essere stato mentre ieri stavo scrivendo il diario, che hanno sfondato la
recinzione. Non mi sono accorto che erano entrati nel perimetro fino alle 14:45, e allora era
gi troppo tardi. Io e John li abbiamo visti. Circa 100 metri di recinzione sono venuti gi e
loro sono entrati nella pista come delle formiche.
Abbiamo radunato tutto il necessario (quello che pensavamo ci servisse) e abbiamo iniziato
a scendere per saltare sullaereo e andarcene. Quando abbiamo raggiunto il fondo della torre e
aperto la porta, ce nerano quattro ad aspettarci. Abbiamo richiuso la porta e ci abbiamo
messo davanti la scrivania che avevamo portato gi qualche giorno fa.
Eravamo dei cazzo di topi in gabbia e quei bastardi lo sentivano. Nel giro di poco si
sentivano i gemiti di centinaia di quegli esseri, e sono iniziati i colpi al portone. Questa torre
alta pi di 70 metri e ha una sola via duscita. Sono andato sul balcone e i miei sospetti sono
stati confermati.
Almeno trecento di loro erano accalcati davanti alla porta e attorno alla torre. John ha
messo la museruola ad Annabelle, perch stava iniziando a impazzire. Ho preso la corda per
vedere dove sarebbe caduta se lavessi lanciata. Niente da fare. Lho ritirata sul balcone,
perch purtroppo non cera modo di calarsi gi senza che almeno cento di loro ci vedessero e ci
prendessero prima ancora di aver toccato terra.
A quel punto la situazione peggiorata. Sentivamo dal rumore dei colpi che la porta di
acciaio stava per cedere, e la massa si stava facendo strada per entrare. Ho guardato John e gli
ho detto: Non sono ancora pronto per morire. E lui ha risposto: Neanchio. Abbiamo
preso le scale che portavano alla porta e abbiamo iniziato a buttare gi tv, tavoli, sedie.
Questo ci avrebbe dato almeno un po di tempo in pi. Poi abbiamo chiuso la porta... che,
grazie a Dio, si apre verso lesterno.
La porta del piano di sopra non resistente come quella di sotto che d sulla pista. Non
appena abbiamo chiuso la porta e ci abbiamo messo davanti gli ultimi tavoli rimasti, abbiamo
sentito sulle scale il suono metallico di scarpe eleganti. John ha messo Annabelle nel suo zaino,
lasciandole fuori il muso. Ho fatto cenno a John di salire su per la scala a pioli e aspettarmi l.
Gli avrei passato le provviste.
John si messo sullultimo piolo della scaletta, con Annabelle nello zaino, che sentiva la
nostra paura e mugolava. Per prima cosa gli ho passato le cose pi importanti... i due
paracadute, che non ho mai rimesso sullaereo! Poi gli ho passato una confezione da sei di
bottiglie dacqua, gli occhiali per la visione notturna, e qualche scatola di cibo precotto. Mi
sono sentito di passargli il mio piccolo pc portatile. Infine, tutte le armi e la maggior parte

delle munizioni, anche se non sarebbero mai bastate per farli fuori tutti.
Erano arrivati alla porta di sopra. La porta ha una piccola finestra verticale rettangolare, di
circa 15 o 20 centimetri. Vedevo la faccia ghignante di uno di quelli attaccata al vetro
infrangibile, mentre cercava di guardare dentro. Quando mi ha visto ha iniziato a colpire la
porta e a gemere, e gli altri lo hanno imitato. John salito sul tetto e lho seguito. Cera vento
forte come il giorno prima. Questa forse era una buona cosa.
John si tolto dalle spalle lo zaino col cane e se lo messo sul davanti. Lho aiutato a
mettersi il paracadute, e, servendomi delle cinghiette a cerniera, glielho fissato pi stretto che
potevo, cercando allo stesso tempo di non impedirgli troppo i movimenti. Gli ho fatto vedere a
grandi linee come liberarsi dal paracadute una volta toccata terra.
Gli ho spiegato che era molto importante che slacciasse le due cinghie interne prima di
quella sul petto. Ha annuito, cos mi sono chinato e ho preso il mio paracadute. Si sentito da
sotto un rumore di vetri rotti, segno che avevano spinto il vetro della finestrella gi dalla
porta. Mi sono augurato che non fossero in grado di arrampicarsi su per le scale a pioli. Con il
gancio dello zaino mi sono fissato il fucile sul petto attaccandolo al gancio a forma di D che
avevo sul davanti. Il coltello era fissato alla cintura in modo che fosse a portata di mano
appena avessi toccato terra.
Io sarei saltato per primo... a quel punto abbiamo sentito il rumore del tavolo di legno che
veniva scaraventato sul pavimento. Non cera modo di chiudere la porta di accesso al terrazzo
dallesterno. Era molto semplice... se erano in grado di arrampicarsi, sarebbero arrivati
quass. Ho dato unultima istruzione a John... Tira le maniglie per rallentare la discesa a
terra, e gli ho fatto vedere a gesti cosa intendevo.
John mi ha guardato mentre mi avvicinavo allangolo del tetto. Sentivo i rumori di quelli che
si muovevano al piano di sotto, cercando di scovare la preda. Vedevo la porta del balcone che
veniva aperta, e poi, due, cinque, dodici di quelle creature che camminavano sul balcone, di
sotto. Per qualche motivo non sembravano decomposti come pensavo che fossero. A quel
punto probabilmente cerano almeno duecento morti viventi dentro la torre.
John si sporto e li ha visti. diventato bianco dalla paura. Non era solo il pensiero di
essere mangiato vivo... ma il pensiero di lanciarsi dalla torre, rompersi le gambe e non avere
neanche la possibilit di combattere... sapevo che stava pensando a questo. Perch io pensavo
la stessa cosa. In quel momento il portello di accesso al tetto si spalancato, per poi
richiudersi di scatto... clang... clang.. La fede nuziale della creatura sbatteva sul portello, che
iniziava ad aprirsi di qualche centimetro sotto i colpi di quella mano... per poi richiudersi. Per
una frazione di secondo ho visto quella mano bianca, prima che il peso del portellone la
rispingesse indietro. Cerano quasi, cazzo.
In qualche modo sono riuscito distogliere lattenzione di John da quello che stava
succedendo e gli ho mostrato come tirare lanello per il paracadute frenante, che un piccolo
paracadute che segue il vento e fa chiudere quello principale. Il paracadute frenante si apre con
uno scatto forte: se tiri la levetta e si apre, segue la direzione del vento e mette laltro fuori
uso. Ho lanciato unocchiata alla manica a vento, lontana sulla pista... era il momento giusto.
Ho guardato gi. Ce nerano molti, ma la maggior parte doveva essere nella torre. Ho tirato la
levetta e mi sono messo sul ciglio, in modo da non cadere prima che il paracadute si aprisse.
Il vento ha investito il paracadute principale e mi ha letteralmente strattonato per aria. Ho
visto il portellone del tetto che si spalancava e veniva scardinato, e ho sentito il frastuono che
ha fatto quando stato scaraventato sul pavimento del tetto. John era dietro di me. Le

creature sul balcone ci hanno visto saltare e hanno iniziato quasi a urlare. Ho guardato su e ho
visto che avevano le braccia tese per cercare di afferrare la cima del mio paracadute.
Cerano finestre ogni pochi metri sulla tromba delle scale... quei bastardi si erano messi uno
sopra laltro per cercare di arrivare in cima. Molti di loro erano in uniforme militare. Prima
pensavo che fossero duecento, ma erano molti pi. Dal modo in cui erano accalcati per le
scale, saranno stati almeno mille. Sono fluttuato lentamente verso terra, per un tempo che
sembrava eterno. Ogni finestra che vedevo, scendendo, era come una fotografia, o, volendo, un
quadro di Picasso, che raffigurava sempre la stessa cosa: facce morte e membra ammassate
insieme... poi sono tornato alla realt, e ho toccato terra. Non stato un atterraggio soffice,
ma non mi sono rotto niente. Mi sono subito slacciato il paracadute e ne sono scivolato fuori.
Ho estratto il coltello e ho aspettato che anche John toccasse terra. Le creature si stavano
avvicinando.
Appena John atterrato ha cercato di liberarsi del paracadute. Non volevamo che il vento ci
trascinasse in mezzo a un gruppo di quelli. Lho dovuto aiutare a tagliare via le bardature di
nylon. Ho detto a John di tenere una delle estremit del paracadute. Poi siamo corsi verso
laereo passando attraverso a un gruppo di quelle creature.
John ha capito cosa avevo in mente. Ne abbiamo arrotolati nel paracadute almeno una
decina girandogli intorno con i pezzi di stoffa. Per fortuna eravamo atterrati a 50 metri
dallaereo. Abbiamo corso pi veloce che potevamo. Nellagitazione del momento, il cane
scivolato fuori dallo zaino. John era davanti a me, e cos ho raccolto io Annabelle mentre
correvo. Era cos spaventata che ha cercato di salirmi in testa. Non la posso biasimare, cazzo.
Ho sentito il calore dellurina che mi scendeva sui vestiti. Si era pisciata addosso.
Siamo arrivati allaereo, ho spalancato il portellone della cabina e ho gettato la roba sul
sedile di dietro. John e Annabelle sono saltati sul retro. Ho detto a John di allacciarsi le
cinture. Mi ricordavo la sequenza di partenza, e per abitudine ho detto tutto ad alta voce
mentre la eseguivo...

*ora che ci penso, forse ero io che mi pisciavo sotto...

1. orologio
2. accensione
3. batteria sopra i 10 volt
4. accensione luci di ignizione
5. pressione dellolio
7. N1 sopra il 12 per cento

8. regolazione della leva di comando


9. dare lok al personale di terra

Quasi mi sono messo a ridere a questo punto. Non cera personale di terra. Anche se ero
sicuro che il bastardo era l fuori a cercarci. Ho aumentato il flusso del carburante nel motore
con la leva di comando e ho sentito che il propulsore iniziava a prendere aria.
Non credo che avrei potuto evitare quello che successo dopo. Cerano cinquanta di loro
che si stavano radunando attorno a noi. Non potevo far altro che cercare di mettermi in
posizione di decollo. Uno di loro, davanti al muso dellaereo, andato verso lelica. Mi sono
sempre chiesto che rumore avrebbe fatto tranciare un corpo umano, e ora lo so: come un
grande frullato di verdure. Il cadavere ha perso tutta la spalla sinistra. Ho controllato i giri del
motore. Erano scesi leggermente ma si sono ripresi subito a 2200. Non volevo colpirne altri.
Con i pedali ho mosso avanti e indietro il muso dellaereo per liberarmi degli zombie e mi
sono messo in posizione, colpendone qualcuno ma solo di sfuggita.
Ho controllato la pressione del carburante. Era ok. Tutto era in verde. Ho spinto la leva alla
massima potenza e ho iniziato ad avanzare per decollare... lindicatore di velocit aerea
segnava 50 nodi... 65...70 nodi... ne ho falciato un altro con lala sinistra, colpendolo al fianco
(almeno questo) prima di arrivare a 80 nodi. A 85 nodi ho tirato indietro la leva ed eravamo in
aria. John si era gi legato il casco. Ho afferrato quello che avevo sulle gambe e me lo sono
infilato. Ho controllato con John il sistema di comunicazione interna. Stava dicendo qualcosa,
ma dal modo in cui parlava (e anche dalle sue labbra blu, che vedevo nello specchietto
retrovisore) si capiva che era in stato di shock.
La cosa peggiore di tutto questo che non sapevamo veramente dove andare. Quando
abbiamo decollato ho guardato la torre. Il tetto era pieno di quegli esseri, e si buttavano di
sotto, come dei lemming. Cercavo di guidare il velivolo e contemporaneamente guardare la
cartina. Laereo sobbalzava su e gi e ho sentito che John iniziava ad avere mal daria. Cera
qualcosa di comico in quella situazione, ma non volevo ridere di lui. Ho notato una piccola
pista aerea abbandonata chiamata pista di atterraggio di Matogarda Island, circa a 65
miglia a nord-est da dove eravamo. Lho segnata velocemente sulla carta con una penna rossa.
Pareva che ci fossero molte isole da quelle parti, e non era lontano da Corpus, quindi
probabilmente cera ancora energia.
Abbiamo volato verso nordest per circa 20 minuti a 180 nodi di velocit, quando a un certo
punto ho iniziato ad avere problemi allelica. Il motore era a posto, ma lelica continuava a
perdere langolo di incidenza e cos non riusciva a prendere molta aria. Nel giro di poco, ha
iniziato a mettersi in bandiera. Sapevo che questo in qualche modo aveva a che fare con lo
zombie tritato prima. Non avevo scelta. Dovevo planare, perch il controllo dellinclinazione
probabilmente stava perdendo pressione. Ho abbassato il propulsore con la leva di comando e
ho fatto scendere il motore fino a trecento piedi-libbra di coppia.
Secondo la cartina la pista era nelle vicinanze, ma non la vedevo. Sono sceso a 900 metri per
trovare un modo di planare decentemente. La zona sotto di me sembrava turistica, con molti
alberghi che si affacciavano sulla spiaggia. Grazie a Dio eravamo in febbraio e non in alta
stagione. A questo punto dovevo fare una scelta. O cercavo un altro posto dove atterrare, o

fanculo, sarei atterrato per strada. Alcune di quelle creature erano gi visibili sotto di noi, ma
non era niente rispetto alla situazione da cui stavamo scappando. Non avevo molto tempo a
disposizione senza una buona elica. Dovevo atterrare. Ho tirato la leva indietro e a sinistra,
spinto un piccolo timone a sinistra e planato cercando di tenermi parallelo alla strada che
avevamo sotto. Muso in gi, ruote in gi. Appena mi sono avvicinato alla strada ho rialzato il
muso e ho toccato terra con le ruote di atterraggio principali.
Ho schiacciato i freni e provato a guidare le ali in modo da non colpire i pali del telefono.
Avevamo ancora un bel po di benzina nei serbatoi e volevo evitare di colpirli e ritrovarmi con
le ali in fiamme. Lungo la strada, ho preso una di quelle creature con lala destra, facendola
piegare in due. Lavevo colpita cos forte che era morta allistante, lasciando la macchia
marrone del cervello sullala. Ho controllato la velocit, ero a cinquanta nodi... ho rallentato
fino a fermarmi. Larea subito davanti a noi era sgombra.
Ho fatto segno a John di uscire. Ho lasciato il motore acceso, in modo che il rumore
coprisse la nostra fuga... abbiamo preso la nostra roba e seguito lindicazione che diceva
Porticciolo di Matagorda Island.
E adesso siamo qui...
Mi sono squarciato una gamba con il paraurti di unauto distrutta dopo 5 minuti che
correvamo. stato piuttosto faticoso (almeno un miglio di strade, lungomare e cortili) ma ci
siamo. un porticciolo di dimensioni piuttosto discrete con un grande traghetto e un negozio
di souvenir. Lelettricit funziona ancora. Il porticciolo abbandonato. Pare che il capitano del
porto si sia suicidato. Il suo cadavere gonfio era piegato su un bancone della reception, con
quello che restava del suo cervello sparso su un calendario di gennaio. La tv era ancora accesa,
ma sullo schermo cerano solo dei puntini bianchi.

15 febbraio
Ore 19:12
Sono molto debole oggi. Se non fosse per John, sarei morto. Annabelle dorme accanto a me.
buio fuori e sono stato tutto il giorno in stato semicosciente. La ferita alla mia gamba ha fatto
infezione e ho bisogno di antibiotici. Nel bancone del capitano del porto abbiamo trovato del
whisky. Per la maggior parte del giorno mi stato utile come disinfettante, e anche come
antidolorifico. Domani John uscir da solo a cercarmi medicine per linfezione. Al momento
non siamo in pericolo. Ieri ho sentito il motore dellaereo restare in moto per almeno 2 ore
prima di spegnersi. Non importa, da buttare comunque adesso, perch sono sicuro che non
c rimasto alcun essere vivente in grado di aggiustarlo.

17 febbraio
Ore 22:20
Oggi mi sento meglio. Abbiamo sentito in lontananza un motore che sembrava quello di una
moto da cross. John ha trovato un kit da pronto soccorso sul traghetto qui vicino. Non cerano
antibiotici, ma avevano dei prodotti per uso locale. Tengo la ferita pulita, la lavo diverse volte

al giorno e ci metto su la crema. Pare stia funzionando. La ferita solo molto rossa e
infiammata. La scorsa notte abbiamo sentito alcuni rumori nel buio. Con gli occhiali notturni
abbiamo provato a capire cosa fosse, ma alla fine era solo un procione in cerca di cibo.
Domani prover a camminare per non irrigidirmi troppo. Io e John dobbiamo ispezionare
questa zona, perch siamo al sicuro solo temporaneamente.

Il guerriero oscuro

18 febbraio
Ore 23:02
Di tanto in tanto si sentono degli spari. Abbiamo ricevuto una chiamata di emergenza dalla
radio del porto che proveniva da una famiglia nei sobborghi di Victoria, in Texas (a 50 miglia
da qui). Il segnale era debole e abbiamo provato a rispondere, ma non ci sentivano e hanno
continuato a trasmettere il messaggio in continuazione. Ci ho pensato un po ma poi ho
concluso che non vale la pena fare un viaggio di 50 miglia attraverso un territorio ostile in
cerca di un gruppo di persone che al nostro arrivo potrebbero essere gi morte. triste. Prima
ero pi compassionevole e cavalleresco. Forse dopo che hai visto capitare cose orribili a molte
brave persone, non hai pi voglia di fare la parte del buono. Sono intrappolati in una soffitta
con quelle creature che scorrazzano sotto di loro. Penso di sapere chi resister di pi in quella
situazione.
Immagino che abbiano portato tutte le cose essenziali in soffitta quando scoppiato tutto
questo casino. C qualcosa che mi sta divorando, come se quel che resta del vecchio me stesso
mi stesse ordinando di fare qualcosa. O forse mi solo rimasta una coscienza. Ma ne dubito.
Adesso riesco a camminare, ma non a correre. Io e John abbiamo tolto la catena che tiene
legata la rampa di accesso al porticciolo. Abbiamo trovato della corda nella lavanderia
dellufficio della marina e labbiamo usata per costruire un sistema di ponte levatoio. Ci
abbiamo pensato oggi. Quando siamo qui, possiamo semplicemente tirare la corda e la rampa
galleggiante prende il largo dal porticciolo, rendendo pi difficile a quei bastardi raggiungerci.
Spero che non sappiano nuotare.

19 febbraio
Ore 15:24
Stiamo facendo diversi progressi nel mettere al sicuro questo posto. Ci sono molte piccole
barche nella marina e io e John abbiamo portato qui quelle che pensiamo valgano qualcosa.
Voglio controllarle tutte insieme, in modo da evitare di accendere i motori in momenti diversi
facendo troppo casino. Stamattina ho visto un gruppo di otto cadaveri ambulanti che passava
lungo la strada a circa 50 metri dalla riva. Lunica cosa che mi ha preoccupato che si
muovevano pi velocemente delle creature che abbiamo visto finora. Non stavano correndo n
facendo jogging, ma non stavano neanche camminando. Mi venuto un colpo quando ho
notato la velocit a cui andavano.
Ho attraversato la passerella che porta al traghetto ormeggiato nel porticciolo. un

traghetto di medie dimensioni su cui possono stare circa venti macchine. Immagino che lo
usassero per attraversare il canale che porta alla terraferma, in Texas.
Sono salito sul ponte superiore a fare un controllo. Ho trovato un set di binocoli (avevo
lasciato i miei alla torre) e li ho usati per cercare di localizzare il gruppo di morti. Ho
guardato su e gi lungo la spiaggia e controllato le finestre degli alberghi. Nessun segno di
vita. Ho contato cinque finestre al quinto e al sesto piano dellalbergo pi vicino (lHotel de
Blanc) che avevano degli occupanti. Morti viventi che stanno marcendo, e che non usciranno
mai dallalbergo.
Questi binocoli sono stati pensati per il servizio marittimo. Sono larghi, pesanti e hanno un
ingrandimento molto potente. Non sono adatti da portare in giro, ma sono ottimi per
controllare la zona. Tre di quei mostri se ne stavano alla finestra a guardare fuori. Uno di loro
sembrava quasi che mi fissasse. Gli altri due pareva che stessero camminando per la stanza. Mi
chiedo come siano morti.
La mia gamba sta molto meglio adesso e penso che tra un paio di giorni sar in grado di
correre. Oggi abbiamo finito il cibo, quindi per ora scassineremo le macchinette del caff
finch non riuscir di nuovo a correre. Poi andremo in cerca di cibo. Sono riuscito a recuperare
solo 500 proiettili per il CAR-15. John ne ha un migliaio per la sua .22 semiautomatica.

Ore 22:23
Mezzora fa ho sentito un rumore. Ho messo gli occhiali per la visione notturna e mi aspettavo
di vedere un altro procione. Ma questa volta cera dellaltro. Quattro di loro stavano sulla riva
e guardavano nella nostra direzione. In genere non fanno rumore. Se ne stanno semplicemente
l a dondolare le braccia vicino allacqua in modo sinistro. Io e John cerchiamo di essere pi
silenziosi che possiamo. Tengo gli occhiali spenti per non consumare la batteria, ma ogni volta
che le onde si infrangono sul pontile della marina mi immagino che stiano nuotando verso di
noi.

20 febbraio
Ore 18:54
Ieri sono stato sveglio tutta la notte. La nebbia sullacqua ha reso impossibile vedere la
spiaggia dopo mezzanotte. Stamattina, quando il sole sorto e ha spazzato via un po della
nebbia, ho provato a cercarli. Sentivo dei rumori in lontananza. Sembrava che qualcuno stesse
passando su alcune lattine. La mia gamba sta molto meglio. Oggi abbiamo pranzato con
caramelle stantie e bevande delle macchinette. Il che mi fa pensare... probabilmente non ci
saranno pi lattine di questa roba. un po deprimente. Avr presto bisogno di un orologio,
perch la batteria di questo ha pi di due anni. Credo che la metter nella lista delle cose da
rubare. Anche se qualcuno potrebbe dire che rubare per sopravvivere non davvero rubare.
Secondo me sono solo dettagli. Non intendo svaligiare una gioielleria, ma prendere le cose che
possono aiutarmi a sopravvivere.
Passando a questioni pi leggere, io e John abbiamo trovato una stazione radio che ancora

trasmette musica. Peccato che automatica e manda la stessa solfa ogni dodici ore. Ma fa bene
allumore e sono contento che funzioni ancora. Puoi quasi immaginarti che sia in diretta.
Aiuta... almeno un po.

21 febbraio
Ore 8:00
Abbiamo un disperato bisogno di cibo. Abbiamo acqua in abbondanza, qui alla marina, nel
distributore, ma al momento viviamo di caffeina e zucchero. Ci sarebbe molto utile una mappa
dettagliata di questa zona, anche se andare a prenderla potrebbe rivelarsi fatale. Prima,
stamattina, il sole stava sorgendo sopra la nebbia, e si sentivano e vedevano parecchi di quelli
che camminavano sulla strada di fronte al porticciolo del traghetto. Era come se si attraessero
a vicenda grazie al rumore che loro stessi facevano. Non vedevo quanti fossero, ma dal casino
che facevano sembravano a centinaia.
Io e John abbiamo preso la barca migliore tra quelle che abbiamo provato qualche giorno fa.
Ho controllato il serbatoio e ho visto che era pieno a . C una pompa di benzina al
porticciolo, cos ho deciso di vedere se funzionava ancora. Sono stato nellufficio della marina
e ho cercato laccensione della pompa. Quello della numero due era ancora acceso.
Sono andato alla pompa due per fare il pieno alla barca, ma non ho avuto fortuna. La
pompa funzionava, ma non usciva benzina. Doveva essere stata prosciugata quanto scoppiato
il casino. Sono tornato dentro per accendere la pompa uno. Ho preso lerogatore e lho
provato a schiacciare per vedere se usciva qualcosa. Il liquido color arcobaleno uscito dopo
pochi secondi, coprendo la superficie dellacqua. In altri tempi questo mi sarebbe costato una
multa. Dopo poco il serbatoio era pieno. Ho trovato un paio di fusti di plastica vuoti, li ho
riempiti e li ho messi sulla barca.
John tornato indietro, ha preso il mio fucile e lha tenuto puntato verso la spiaggia mentre
io lavoravo. Non sappiamo ancora che rapporto e che capacit abbiano quelle cose in relazione
allacqua. Ieri, mentre ascoltavamo la trasmissione di musica allultima radio dellumanit, io
e John abbiamo trovato una piccola scatola di metallo per le chiavi accanto allo scaffale
nellufficio dellamministrazione. Tutte le imbarcazioni hanno un numero di registrazione sul
lato dello scafo, cos non stato difficile trovare la chiave giusta. Ho trovato quella con scritto
Shamrock 220 e sono andato a fare un tentativo di accensione.
La poppa si era spostata e la prua era di fronte allufficio amministrativo. Il nome della
barca era dipinto sul retro, su uno stendardo a forma di semicerchio. Era la Bahama Mama.
Sono saltato a poppa e sono andato al volante per inserire la chiave. John era ancora seduto
sul pontile, con lo sguardo rivolto verso la fila di alberghi e la strada. Il motore si acceso
senza difficolt al secondo tentativo. Lho lasciato acceso per circa 5 minuti.
Mi sono seduto sorridendo a John per la fortuna che avevamo avuto. Ho girato la chiave in
posizione off. Appena il motore si spento abbiamo sentito i rumori che prima stavamo
coprendo. Era come se la folla di un intero stadio di football stesse gemendo in modo sinistro e
leco rimbombava su tutte le costruzioni dellisola. Potevamo sentire la reazione di Annabelle
da dentro la marina. Il rumore la innervosiva e i peli sul dorso le si erano rizzati. Ora che non
ci sono pi dubbi sul funzionamento del motore tempo di pianificare un viaggio per cercare

cibo. Partiremo domattina.

22 febbraio
Ore 4:03
Nel corso della giornata di ieri, sulla spiaggia ne sono arrivati almeno una cinquantina, in
cerca della nostra carne. C qualcosa che non quadra per. A un certo punto si erano ridotti a
circa venti. Bahama Mama & Co. partono in cerca di cibo.

Esodo del Bahama Mama

23 febbraio
Ore 20:05
Ieri sera, con gli occhiali per la visione notturna, ho approntato la barca per la partenza di
stamattina. Erano circa le 4:30 quando ho iniziato a caricare sulla barca caramelle, bottiglie
dacqua, munizioni e i contenitori extra di benzina. Ho portato anche un piede di porco nel
caso in cui dovessimo forzare qualche porta. John stava preparando un rifugio per Annabelle.
Era pericoloso portarla con noi. Sarebbe stata bene qui, dentro i confini del nostro
nascondiglio galleggiante. La solita ventina di morti viventi camminava lungo la costa, resi
ciechi dal buio della notte, e speravano di avvistare un bagliore emesso dalla loro preda. Ho
trovato alcuni remi di plastica dentro al capanno della manutenzione e li ho caricati sulla
barca (non si sa mai). Ci siamo imbarcati e ho sciolto la corda. Ho acceso il motore con una
certa riluttanza e ho controllato i movimenti sulla spiaggia. Alcune di quelle creature si
agitavano convulsamente e due erano entrate nellacqua fino alle ginocchia. Il fatto che la loro
paura per lacqua stia diminuendo mi ha fatto gelare il sangue nelle vene.
Quando siamo usciti dal porto mi sono diretto verso ovest. Ho trovato una cartina per la
navigazione marittima nellufficio del porto. Peccato che non cera anche una mappa dellisola
di Matagorda. Ne conoscevo vagamente la forma, ma senza saperne i dettagli. Mi sono diretto
verso la baia di San Antonio. Andavo piano, per risparmiare carburante e per poter avvistare
eventuali pericoli che sarebbero potuti apparire nella nebbia leggera del primo mattino.
Stando alla cartina avevo delle opzioni molto chiare. Entrare nella baia di San Antonio e
dirigermi a est o a ovest. A ovest cera la piccola (secondo la cartina) citt costiera di Austwell,
mentre a est cera Seadrift. N io n John le conoscevamo. Abbiamo entrambi scelto Seadrift,
per nessuna ragione in particolare. Forse in qualche zona remota della mia mente pensavo che
sarebbe stata un posto migliore dove ormeggiare, visto che il suo nome richiama il fluttuare
del mare.
Il sole stava sorgendo a est e si trovava davanti a noi quando Seadrift comparsa
allorizzonte. Cerano molti pontili piuttosto lunghi. Senza dubbio erano dei punti di attracco
per i pescherecci. Ho spento il motore e abbiamo iniziato a remare in direzione del molo. Fare
rumore era un lusso che non ci potevamo permettere.
Con i binocoli che avevo preso dal traghetto, ho ispezionato la costa. Cerano. Vedevo le
loro miserabili sagome muoversi senza meta su e gi lungo la strada principale che
attraversava tutta la baia. Non ce nerano molti, ma abbastanza per metterci nei guai. Il
cartello del porticciolo diceva Area dattracco del Centro per la Pesca. Una delle barche
ormeggiate l aveva una ciurma di morti viventi. Io e John abbiamo visto tre creature che
camminavano sul pontile di un peschereccio, a soli 40 metri di distanza. Ci hanno visto e uno
di loro si sporto verso di noi cadendo in acqua, scomparendo nelle acque fangose della baia.

Quando ci siamo avvicinati al pontile, abbiamo scorto un piccolo supermercato e un negozio


di articoli per la pesca appena dopo il molo. Ho legato la Mama al pontile e siamo saliti sulle
tavole di legno logoro del pontile. Ho preso il piede di porco e me lo sono fissato alla cintura.
Ogni scricchiolio echeggiava forte come un tuono. Il rumore dei morti che camminavano
sullaltra barca era molto pi forte di quello che facevamo noi, ma cera comunque silenzio.
Non si sentivano altri rumori nellaria, n naturali, n quelli artificiali dei motori; persino il
rumore delle onde che si infrangevano sulla costa sembrava muto.
Il ponticello retrattile della barca dove cerano sopra i due zombie era ancora al suo posto.
Eravamo in pericolo. Ho detto a John di attirare la loro attenzione. Ha sventolato le braccia
verso di loro e mi sono avvicinato furtivamente al ponticello che collegava la loro barca al
molo. Silenziosamente lho fatto scivolare in acqua. Il rumore del suo impatto con lacqua
stato pi forte di quanto mi aspettassi, e quelli si sono immediatamente girati verso di me,
emettendo i lamenti ormai familiari. Cerano dei granchi sul ponte del peschereccio insieme ai
due mostri, e vari cumuli di pesci morti a poppa.
Lodore era insopportabile. I granchi erano attaccati ai calzoni dei due zombie e cerano
diverse carcasse di granchio fracassate, oltre che non poche zampe strappate. A guardare pi
attentamente i due morti viventi, avevano i denti rotti, o diversi denti mancanti. I bastardi
avevano cercato di mangiare i granchi.
Io e John abbiamo lasciato quella ciurma variopinta e ci siamo diretti verso il piccolo
supermercato. Con le armi spiegate ci siamo avvicinati allingresso. Non si vedevano
movimenti. Dannazione, che fame che avevo. E il pensiero di tutto il cibo che cera l dentro
peggiorava le cose. Al braccio destro avevo il fucile pronto, nella sinistra tenevo saldamente il
piede di porco di acciaio nero. Il negozio non era pi grande di un campo da tennis. Erano
state montate le saracinesche antiuragano. Impedivano la visione dellinterno, che si
intravedeva solo dalla porta di ingresso. Cerano due cartelli appesi allinterno: Chiuso e
Cercasi aiutante. Il secondo era un eufemismo.
Sono andato verso la porta e ho afferrato la maniglia. Niente da fare. Avrei dovuto usare le
maniere forti. Ho inserito il piede di porco tra la porta e la cornice e ho iniziato a far leva.
Questa volta non mi sarei fatto sorprendere. Ho ripensato a quello che era successo al WalMart. Sembrano secoli fa. Mentre sbuffavo lottando contro la porta chiusa, guardavo
nervosamente dentro, in cerca di movimenti sospetti. John stava diventando unottima vedetta.
Cercava di captare ogni movimento e mi copriva le spalle. Finalmente, dopo alcuni minuti di
lotta, la porta si aperta.
Linterno del negozio era buio. Sentivo lodore della frutta marcita. Ho acceso la luce
montata sul fucile. Ho fatto una panoramica dellarea, con le orecchie tese in cerca di qualche
rumore strano. Abbiamo afferrato due carrelli e ci siamo diretti verso la sezione dei cibi in
scatola. Li abbiamo silenziosamente riempiti con qualsiasi cosa che si potesse mangiare o bere,
iniziando con le cose che non vanno a male. Il pane era tutto ammuffito, ma cerano dei
biscotti ancora buoni. E naturalmente i cibi in scatola erano a posto.
La zona frigo era tutta marcia. Ho avvicinato la luce al vetro e ho visto le bottiglie di latte
ingiallito e il formaggio ammuffito. Poi qualcosa ha attirato la mia attenzione. Cera qualcosa
che si muoveva nel freezer. Ho sempre saputo che cera uno spazio per i dipendenti sul retro
dei congelatori, utilizzato per sistemare la merce. Pareva che un dipendente e un suo compagno
fossero ancora l dentro. La luce ha attirato la loro attenzione e li ho visti sbattere sugli
scaffali pieni di bottiglie di latte. In una sezione, uno di loro stava cercando di strisciare tra gli

scaffali del congelatore per arrivare alla porta del freezer, nella nostra direzione.
Abbiamo deciso che era ora di andarsene. Abbiamo riportato i carrelli allingresso e ho
controllato per vedere se cerano segni del nemico. Ho aperto la porta e John uscito per
primo, con me alle spalle. Contemporaneamente ho sentito la porta del congelatore che si
apriva nel fondo del negozio e ho sentito il suono di un corpo che cadeva a terra. Sapevo che
era il Signor Commesso che voleva chiederci se poteva aiutarci a trovare qualche prodotto.
Ci siamo messi a correre spingendo i carrelli verso il molo. Facevano un sacco di casino e
non avevo voglia di restare nei paraggi a vedere cosa sarebbe successo. Abbiamo velocemente
caricato la barca con le provviste. Dietro di noi la porta di ingresso del supermercato si
aperta lentamente e ho visto la pallida figura della creatura che era nel congelatore. Io e John
siamo saltati sulla barca e ci siamo allontanati in fretta dal molo. Abbiamo remato pi veloce
che potevamo. Ci siamo fermati a circa 10 metri da dove eravamo ormeggiati.
Era ora di fare una pausa. Con il mio coltello ho aperto una lattina di stufato di manzo e
lho divorato in un secondo. John ha fatto lo stesso. Mentre sedevamo l, bevendo acqua
direttamente dalla bottiglia, il nostro amico sul molo ci stava dando un affettuoso addio. La
creatura aveva un aspetto orribile, le mancava la mano destra e la maggior parte della
mascella. Indossava un grembiule bianco con scritto su qualcosa col sangue. Ho preso il
binocolo e ho letto la scritta in stampatello:

Se leggi questo, uccidimi!

Ho sorriso, e mi sono detto tra me e me che mi sarebbe piaciuto conoscere questuomo da


vivo, perch aveva un buon senso dellumorismo. Mi sono messo il fucile in spalla e ho
impostato il colpo singolo. Ho preso la mira, e sparato in testa al commesso. John mi ha
lanciato uno sguardo che diceva perch lhai fatto? Lho guardato e gli ho risposto
semplicemente: Un favore professionale amico, un favore professionale.
Il viaggio di ritorno alla base nel porticciolo andato liscio. A circa 300 metri dal molo
abbiamo spento i motori e abbiamo remato in silenzio verso il pontile. Non cera nessuno di
loro sulla spiaggia, probabilmente perch avevano seguito il rumore del motore che si
allontanava la mattina presto. Abbiamo scaricato la maggior parte del cibo e dellacqua
facendo pianissimo. Era ora di cena per Annabelle. Fa ridere lidea che lei mangi meglio adesso
rispetto a prima.

24 febbraio
Ore 20:47
Io e John abbiamo parlato della famiglia. Gli ho detto che ero preoccupato per la mia e che
dubitavo che fossero sopravvissuti a tutto questo, anche tenendo conto del posto in cui erano.
John mi ha parlato di suo figlio, di quanto era orgoglioso di lui, e della borsa di studio che

aveva vinto a Purdue. Ha proseguito raccontandomi delle stranezze dellultima riunione della
sua famiglia e di come sua moglie non andasse daccordo con sua madre. John mi ha chiesto
come mai mi sono arruolato. Gli ho raccontato della mia vita, di comero stato un ragazzino
di una zona povera degli Stati Uniti che voleva servire il suo Paese, e di come avevo salito la
faticosa strada dei gradi militari.
(Non che adesso il mio grado importi un granch.)
Sono certo che da qualche parte, nel profondo del nordovest degli Stati Uniti, il grado
militare importi ancora qualcosa. Ma non qui, in questa insignificante marina in unisola
sperduta senza nome. Ho detto a John che non ero stato coi miei compagni alla base. A quel
punto sono rimasto in silenzio, chiedendomi se mi sarei dovuto o no battere con loro per la
giusta causa. Ho detto a John che a volte mi sento in colpa per non essere alla base coi miei
compagni. Ma il punto in questione che io sono vivo, e loro no. Preferisco essere un ago in
un pagliaio, che un asino in una fortezza. Gli ho detto che avrei dovuto convivere con la
decisione di aver disertato, ma almeno sono vivo per farlo.
John mi ha guardato e mi ha detto: Parli come se ti stessi accusando di aver disertato. Mi
sono scusato e gli ho detto che era un argomento delicato per me. In effetti, credo di essere un
disertore. Ma chi vivo per dirlo? Forse se le cose non torneranno mai alla normalit, allora
beh, non ha senso pensarci adesso.
Ho sentito una fitta al cuore al pensiero dei miei genitori chiusi in soffitta, a implorare
aiuto. Riuscivo quasi a vederli, coi vestiti sporchi, i capelli arruffati, i corpi indeboliti dalla
fame. Ho dovuto ricacciare indietro questi pensieri e confinarli in un angolo della mente, per
evitare di prendere una decisione impulsiva. Tentare di salvare i miei genitori che si trovano a
centinaia di miglia, sarebbe un gesto suicida. Mi chiedo quanto ci sia voluto perch la
devastazione raggiungesse i boschi sperduti dellArkansas. Non passato molto tempo da
quando la notizia stata data al telegiornale, a quando il casino arrivato sotto casa mia, e ha
iniziato a battere colpi sul muro di cinta.
una decisione da prendere a freddo, ma ad ogni modo io preferisco vivere, e non posso
lasciare che siano le emozioni a decidere i miei prossimi passi. Anche nella migliore delle
ipotesi, il pi piccolo errore di giudizio significherebbe la morte. Se scelgo di andare in
Arkansas per vedere se i miei genitori sono ancora vivi, dovrei calcolare ogni mossa al
millimetro, e pensare anche a dove dormire di notte e dove prendere il cibo.
Cos che andato storto? Non capisco perch ci abbia messo due mesi prima di iniziare a
pensarci seriamente ma, chi cazzo farebbe qualcosa del genere? Luomo forse diventato un
dio? Forse stato qualcosa di pi grande ancora. Non voglio pensarci adesso, perch non
saprei fare altro se non urlare e imprecare, e se fosse stato qualcosa di pi grande delluomo,
non voglio dare a questa forza superiore loccasione di riprendermi per insubordinazione. E
quindi per adesso avremo il nostro accordo non scritto. Se esisti davvero, lasciamoci in pace a
vicenda ti far sapere quando sono pronto.
Non ho paura della grande mietitrice.

25 febbraio
Ore 19:32

La costa era sgombra, oggi, quando ho portato fuori Annabelle a sgranchirsi le zampe sul
pontile. andata un po su e gi lungo il ponte di legno. Mi pare che sia ingrassata un paio di
chili e abbia bisogno di fare un po di moto. Le ho tenuto la museruola per evitare che si
mettesse ad abbaiare. La marina assomiglia a un sistema di pontili che, visto dallalto, ha la
forma di una H. Lufficio che si trova sul pontile attaccato a un lato della H e una
rampa galleggiante lunica cosa che prima connetteva questisoletta artificiale di legno,
metallo e polistirolo allisola vera e propria.
Ho portato Annabelle lungo il perimetro del ponte. Ieri ho preso una lunga asta da pesca da
una delle barche e ho provato a toccare il fondale dal punto del pontile pi vicino alla costa.
Non ci sono riuscito, il che significa che in quel punto lacqua profonda almeno 3 metri. Per
qualche motivo temevo che quelli fossero in grado di avanzare nellacqua e arrampicarsi qua
sopra. Mi sento un po rassicurato dopo aver testato la profondit in quel punto.
Al nostro secondo giro lungo il pontile, Annabelle ha iniziato ad annusare laria, e ha avuto
la ormai consueta reazione, col pelo che le si rizzato sul dorso. Sentiva il loro odore. Il vento
soffiava dalla spiaggia, e quindi eravamo sottovento. Lho presa e lho riportata dentro. Sono
andato alla finestra verso la costa e sono rimasto in attesa. Ho detto a John cosa era successo
quando ero fuori col cane. Ci siamo messi entrambi alla finestra e siamo rimasti a guardare.
Per prima cosa abbiamo sentito il rumore, che mi ha ricordato quello di una spazzatrice
lontana portato dal vento. Poi arrivata lentamente la massa, alcuni barcollando, altri
camminando. Non cera modo di contarli, e ho capito che se avessero voluto, sarebbero potuti
arrivare qui da noi, alla marina. Quando li ho visti passare nei pressi del nostro rifugio, mi
hanno ricordato una maratona in una grande citt. Sarebbe bastato il loro numero per
impilarsi in acqua. Inizio a essere stanco di correre, ma questisola grande e sono sicuro che
non potremmo mai trovare abbastanza armi e munizioni per ucciderli tutti. Se solo avessimo
avuto pi giorni a Corpus per fare un piano. John ha captato una debole trasmissione di
sopravvissuti intrappolati in soffitta. Questa unaltra cosa che mi sta prendendo da dentro,
che mi sconvolge.

26 febbraio
Ore 9:23
Io e John abbiamo controllato la radio stamattina. Sembra che i sopravvissuti della soffitta
stiano bene. Non siamo ancora riusciti con la nostra trasmittente a metterci in contatto con
loro. Luomo si chiama William Grisham, ed lui che trasmette le richieste di aiuto. Di tanto
in tanto ho sentito una voce femminile, ma non saprei dire se si tratti di un bambino o di sua
moglie. Dice che non sono infetti e hanno cibo e acqua per una settimana, ma pare che i morti
viventi attorno a loro li stiano facendo uscire di testa.
Sembra convinto di non potercela fare senza aiuto. Guardando la cartina che mi rimasta,
mi sono reso conto che potremmo tornare in barca a Seadrift, trovare l una macchina e
cercare di proseguire fino a Victoria, in Texas. Non so neanche perch ci sto pensando. In
tutto, il viaggio sembra essere di almeno 50 miglia, dieci delle quali via mare. Questo significa
80 miglia andata e ritorno di un viaggio estremamente pericoloso. Non posso chiedere a John
di andare, e in realt preferirei che restasse qui. John combattuto tra il desiderio di fare la

cosa giusta e la possibilit di perdere il suo compagno sopravvissuto, o fare la cosa sbagliata e
perdere la sua anima. Io vado a momenti. Non mi piacerebbe per niente essere in quella
situazione, ma lo sono stato e ho fatto qualcosa. Ho scelto di vivere.

Ore 21:45
William ha trasmesso alla radio a pi riprese per tutto il giorno. Sembra davvero disperato.
Non riesco a smettere di ascoltare, perch unaltra voce umana. Le sue frasi sconnesse ed
esasperate portano i miei pensieri in un labirinto di oscurit. Sento che devo aiutarlo. Io e John
ne abbiamo discusso a lungo e abbiamo deciso che lui rester a difendere la nostra fortezza con
Annabelle. Io mi sento come se iniziassi quasi a conoscere William. Per qualche strana ragione
andato avanti per quasi 30 minuti a parlare di tutto quello che gli passava per la testa.
Immagino che sia in stato di shock e stia usando la radio come sfogo emotivo. Ha parlato del
suo lavoro, era un chimico prima che tutto questo accadesse. Ho ascoltato la sua voce, e
avvertito la sua onest e integrit dalla paura che aveva di perdere la sua famiglia. Sento che
DEVO aiutarli. Stasera mi preparo, e domani vado.

27 febbraio
Ore 8:20
Parto tra poco. Torner in barca fino a Seadrift, e poi far il resto in macchina o a piedi.
Potrebbero volerci un po di giorni. Ho trovato una radio a banda locale su una delle barche
qui vicino. un po pesante e va a batterie, ma appena entrer nel raggio di William la user
per cercare di contattarlo. inutile che io faccia le ultime 20 miglia e finisca per trovare
William e famiglia ormai diventati parte di quegli esseri. Mi sono rimasti circa 500 colpi dopo
la fuga dalla torre di controllo, tenendo conto di quello che ho usato per sparare in testa al
commesso del negozio. Con radio, acqua, armi, cibo e altre piccole cose, ho con me quasi 70
chili di roba. Ecco perch sarebbe preferibile che trovassi una macchina.
Il mio piano quello di prendere un atlante stradale non appena arrivo a Seadrift, e poi
strisciare nellombra lungo la strada fino a Victoria (se sono a piedi). Non posso rischiare di
essere visto da niente e nessuno, vivo o morto, lungo la strada. Star in contatto con John
finch la radio trasmetter. Non so che raggio di trasmissione abbia, ma sono sicuro che
riuscir a parlargli da Seadrift, perch il segnale viagger sullacqua.
Laltra notte ero fuori e guardavo le stelle, quando ho visto nel cielo una scia verde, simile a
una stella cadente. Il colore verde probabilmente era dato dal rame che bruciava in un satellite
abbandonato da tempo. solo questione di tempo prima che il GPS salti, insieme a tutti gli
altri dispositivi che si appoggiano a satelliti.
Ho farfugliato abbastanza.
Vado a caricare le armi.

Ore 18:44
Ho remato per 300 metri fuori dalla marina prima di accendere il motore, perch non volevo

attirarli verso John. Ho dovuto fare il pieno alla barca ieri notte. Quando ho acceso il motore
mi sono diretto a ovest per un po per portarli lontano, giusto per lasciare a John almeno un
briciolo in pi di tranquillit. Non ci ho messo molto ad arrivare a Seadrift, visto che ci sono
solo 10 miglia dalla marina alla terraferma del Texas. Anche qui ho spento la Bahama Mama e
ho fatto del mio meglio per remare (con un remo solo) per il resto del tragitto. Quando ho
raggiunto lo stesso porticciolo dove io e John eravamo qualche giorno prima, ho notato le
stesse due creature sul peschereccio, e il commesso morto a faccia in gi sul pontile. Un gruppo
di uccelli lo avevano parzialmente mangiato.
Prima di avvicinarmi allattracco, ho provato ad accendere la radio a banda locale sul canale
che io e John avevamo scelto per comunicare. Al secondo tentativo ho sentito la sua voce un
po gracchiante, che chiedeva se era tutto ok. Gli ho risposto di s, e che i suoi amici del
peschereccio avrebbero mangiato granchi stasera a cena, e si chiedevano se volesse unirsi a
loro. Si messo a ridere. Gli ho detto che mi sarei fatto sentire non appena fossi tornato nel
raggio del segnale radio.
Sapevo che cera unaltra creatura dentro al supermercato. Vedevo qualcosa muoversi
stentatamente sulla strada, a circa 300 metri dentro la terraferma. Ho visto quello che
sembrava un altro gruppo di pontili un po pi su lungo la costa. Era troppo lontano per
remare fin l da solo. Dovevo accendere il motore. Questo ha messo in agitazione le creature
sul peschereccio e sembrava che tutti gli occhi rimasti al mondo fossero puntati su di me
arrabbiati per aver infranto il loro silenzio.
Mentre mi muovevo veloce lungo la costa, le creature sulla spiaggia si sono accorte della
mia presenza e hanno iniziato a seguirmi. Non credevo a miei occhi. Queste non erano le
creature barcollanti a cui ero abituato. Alcune sembravano muoversi pi velocemente.
Una sembrava quasi che stesse correndo, con le braccia tese in direzione della mia barca.
Erano ancora scoordinate, e molte cadevano faccia a terra nella sabbia, per poi rialzarsi e
cercare di raggiungermi. Ho deciso di allontanarmi dalla costa in modo da non attirare questa
massa scalcagnata verso di me.
Ho portato la barca a un miglio di distanza, nel centro della baia, e mi sono avvicinato al
pontile seguendo una traiettoria perpendicolare. Ho cercato di prendere velocit in modo da
venire trascinato il pi a lungo possibile quando avessi spento il motore. Non conoscevo
questo molo e appena mi sono avvicinato ho estratto le armi. Per molti versi era simile
allattracco a est. L per l non ho visto morti viventi. Cera una stazione di benzina in bella
vista a 300 metri dal porticciolo. Ho tremato al pensiero di quella volta sul tetto del
benzinaio, quando ero ancora a casa. La mia paura ha iniziato a crescere quando la visuale
della stazione diventata pi netta.
Ho spento il motore e sono andato alla deriva senza remare finch stato possibile. Sono
entrato nella marina senza far rumore e ho ormeggiato la barca. Ho perlustrato zona in cerca
di pericoli immediati e poi ho controllato il livello della benzina per assicurarmi di avere
abbastanza carburante per tornare a Matagorda. Ho spento la radio a banda locale perch non
volevo che eventuali chiamate infrangessero il prezioso silenzio che stavo cercando di
mantenere. Mi sono messo in spalla il pesante zaino, sono saltato sul pontile e ho iniziato a
camminare verso la spiaggia, facendo estrema attenzione a guardare dove mettevo i piedi per
minimizzare il rumore. Cerano due veicoli parcheggiati di fronte alla stazione di benzina. Uno
dei due aveva ancora la pompa di benzina inserita nel serbatoio, come se il proprietario non
avesse mai avuto la possibilit di riattaccarla alla base. Laltra macchina, parcheggiata di

fronte al benzinaio, aveva la porta del guidatore aperta. Sicuramente le luci dellabitacolo
avevano ormai prosciugato la batteria da un bel pezzo.
Ho proseguito fino alla stazione con le armi spianate. Sapevo che se avessi dovuto fuggire,
non avrei potuto fare pi di 3 miglia senza riposarmi, perch era un bel lavoro trasportare
tutto quel peso. Quando mi sono avvicinato alla macchina vicino alla pompa lunico rumore
che sentivo era quello dellacqua che si infrangeva vicino al molo.
Ho controllato i litri segnati sulla pompa per vedere se il serbatoio era stato riempito. Non
ho avuto fortuna, perch lo schermo era digitale e la stazione non aveva corrente. Facendo pi
piano che potessi ho estratto la pompa e lho appoggiata a terra; poi ho rimesso il tappo al
serbatoio. Lauto sembrava un modello degli anni Ottanta. Dagli adesivi ho capito che si
trattava di una Buick Regal Grand National. Nera.
Sono andato alla portiera del guidatore. Il finestrino era aperto. Ho allungato la mano
allinterno in cerca delle chiavi. Non cerano. Mi sono diretto verso il minimarket del
benzinaio. Le vetrine erano rotte, saccheggiate molto tempo fa. Ma io non ero l per rubare.
Mi serviva solo un atlante stradale. Ho visto lo scaffale delle mappe sullo stesso banco del
microonde, cos sono andato in quella direzione passando a testa bassa attraverso i vetri rotti.
Non sentivo odore di zombie. Ho dato unocchiata a ogni scaffale mentre andavo a prendere la
mappa. Erano a corto di atlanti stradali, ma ho trovato una cartina plastificata del Texas.
Andava benissimo anche quella, visto che non pianificavo nessun viaggio al di fuori dello
Stato.
Adesso dovevo vedermela con la Buick senza chiavi. Dal momento che questa zona sembrava
priva di pericoli immediati, ho deciso che era meglio tentare di accendere la macchina
collegando i cavi, piuttosto che cercare una macchina con le chiavi in un territorio pieno di
pericoli. Sapevo che non avrei avuto una cazzo di speranza di accenderla se fosse stato un
modello pi nuovo, ma con questa vecchia Buick sarebbe stato pi facile. Ho trovato lo
scaffale materiali vari e ho preso un piccolo rotolo di filo di rame di tipo economico ma
venduto a sovrapprezzo. Poi ho preso dalla griglia di esposizione limitazione da due soldi di
un coltellino dellesercito svizzero (del resto mi trovavo in un minimarket).
Ho lasciato il negozio con il mio bottino e, dopo aver controllato ancora una volta la zona,
mi sono avvicinato alla Buick. Mentre passavo accanto allaltro veicolo parcheggiato con le
portiere aperte, ho sentito un rumore che proveniva dallinterno e mi sono allarmato... cera
uno scoiattolo che si era fatto una bella tana completa di nido sul sedile posteriore. Ho aperto
la portiera e ho fatto scattare il cofano. Ho seguito i cavi di accensione fino alla bobina. Ho
preso il cavo di rame, ho tolto la plastica che lo ricopriva da entrambe le estremit con quel
merdoso coltellino svizzero e ho collegato lattacco positivo della batteria a quello della
bobina. Questo avrebbe fornito lenergia elettrica al cruscotto. Senza la quale la macchina
sarebbe stata inutilizzabile.
Dovevo localizzare il solenoide. Di solito si trova nellaccensione. Con la lama pi lunga del
coltellino ho completato la connessione tra il solenoide dellaccensione e il polo positivo della
batteria. C stata una scintilla e il motore si avviato. Lo avrei collegato dopo con i cavi. Il
rumore li avrebbe attirati, quindi dovevo sbrigarmi a svignarmela.
Mi sono tolto zaino e armi e ho messo tutto sul sedile del passeggero. Ho spinto il cacciavite
a punta piatta del coltellino nellaccensione per sbloccare il bloccasterzo. Poi ho stretto bene il
cavo di rame in modo che la macchina non si spegnesse durante la guida. Ho chiuso il cofano,
sono entrato in macchina, ho alzato i cazzo di finestrini alla velocit della luce e mi sono

diretto verso la strada. il mio giorno fortunato. Il povero bastardo che possedeva questa
macchina aveva fatto il pieno presumibilmente subito prima di morire. Stando alla cartina, la
strada che dovevo fare era chiara.
Ero sulla 185 nordest fuori da Seadrift, che va dritta verso Victoria. La strada non una
delle vie principali, cos non ho avuto problemi particolari e sono arrivato alla periferia di
Victoria in meno di due ore. Le uniche cose che mi hanno fatto perdere tempo di tanto in tanto
sono state le macchine abbandonate in mezzo alla strada, o sporadici gruppi di creature che
attraversavano la strada barcollando, come branchi di pecore. Avvicinandomi alla periferia mi
sono reso conto di non essere lontano da unarea distrutta, perch cera un leggero strato di
cenere sulla maggior parte delle superfici orizzontali, ad esempio sulle macchine parcheggiate,
sulle case e sui palazzi. Non sono un esperto di radiazioni, ma ho visto degli uccelli e dei
piccoli animali, e cos ho azzardato lipotesi che fosse una zona semisicura da quel punto di
vista, almeno per passarci attraverso.
Adesso sono le 20:30 ed mezzora che cerco di raggiungere i Grisham alla radio, ma
nessuno risponde. Questo viaggio potrebbe esser stato completamente inutile. Entrando in citt
ho evitato di farmi vedere da un gruppo di quei mostri. Ho parcheggiato la macchina vicino
alla locale torre dellacquedotto di Victoria. Non ero neanche a 300 metri dalla macchina che
cerano gi decine di quegli esseri a circondarla. Non ho idea di come riescano a localizzare i
rumori in modo cos sensibile. Un vivente avrebbe delle difficolt a farlo. Ho iniziato a pensare
alla struttura dellorecchio e a come certe parti debbano irrigidirsi con la morte.
Il sole tramonter presto, e sono stanco di scrivere. Sono al sicuro sulla torre, col mio zaino,
a pi di 100 metri da terra. Sta piovigginando e mi sento depressissimo. Prover ancora a
contattare i sopravvissuti.

28 febbraio
Ore 9:23
Li ho trovati. Non ho molto tempo per scrivere. Ho acceso la radio stamattina alle 8 e sono
andato dal lato opposto della torre, per vedere comera la ricezione. Dopo tre tentativi, la voce
familiare di William ha risposto: Sia ringraziato Dio. Abbiamo bisogno di aiuto. Dove ti
trovi? Gli ho dato qualche informazione. Gli ho detto che erano un paio di giorni che io e un
altro uomo di nome John intercettavamo le sue trasmissioni, e che ci eravamo stabiliti nel
porticciolo di unisola al largo del Texas.
Gli ho chiesto comera la situazione da lui e mi ha detto che erano completamente circondati
dai morti viventi. Gli ho detto che lo stavo chiamando dalla torre dellacquedotto di Victoria e
gli ho chiesto dove si trovava rispetto alla torre. Mi ha dato alcune semplici indicazioni. Pare
che si trovi solo a un paio di miglia da dove sono io. Parto adesso...

A sinistra di Main Street (su Brown Avenue)


400 metri, girare a destra su Elm Street. Avanti dritto.

Riconoscer la casa quando la vedr.


Ore 15:41
Sono con me adesso. Sta guidando William.
Dopo che ci siamo parlati stamattina, ho lasciato la torre dellacquedotto per andare a
cercarli. Ho riacceso di nuovo lauto collegando i cavi (questa volta stato molto pi
semplice) e mi sono affrettato verso la strada di cui mi ero segnato la direzione. Non stato
difficile trovare la casa, perch era circondata da almeno un centinaio di zombie. Ho visto
William, la cui faccia spuntava dal buco dove un tempo doveva esserci la presa daria della
soffitta. Anche da questa distanza riuscivo a vedere la disperazione nei suoi occhi. Non so cosa
mi sia successo. Forse dentro sono ancora un essere umano. Potrei ancora avere una coscienza.
Ho detto a William, attraverso la radio, di aspettare. Ho inchiodato, sono saltato fuori
dallauto e ho aperto il fuoco su quella folla demoniaca. Un centinaio di paia di occhi bianchi
si voltata immediatamente verso di me e potrei giurare di aver sentito cento bocche che si
aprivano e ripetevano allunisono il mio nome.
Naturalmente era la paura che mi faceva vedere le cose in questo modo, ma di fatto stavano
venendo verso di me. Sono saltato di nuovo in macchina, ho fatto retromarcia e mi sono
girato. Quando il primo di loro ha raggiunto lauto e ha iniziato a picchiarci sopra, sono
ripartito, attirandoli lontano da William e dalla sua famiglia.
Ho preso il microfono della radio e ho detto a William di tenersi pronti a uscire sul
terrazzo, il pi possibile vicino al cornicione. Andavo molto lentamente, in modo che quelli
riuscissero a seguirmi e mi stessero appresso. William mi ha detto che il piano stava
funzionando e che mi stavano seguendo. Gli unici che erano rimasti l erano quelli che avevo
avuto la fortuna di abbattere con la raffica di spari a casaccio quando prima avevo aperto il
fuoco.
Ho fatto il giro dellisolato e ho aspettato che mi fossero quasi addosso. A quel punto ho
schiacciato il cazzo di acceleratore e sono tornato verso casa dei Grisham. Sul terrazzo cerano
William, sua moglie e una bambina. Ho accostato la macchina alla casa, in modo che
potessero saltarci su, accorciando cos laltezza. Sono uscito dalla macchina e ho controllato
che la zona fosse sgombra. William saltato per primo, e ha aiutato le altre a saltare.
Uno zombie uscito dalla porta di ingresso, con i vetri in frantumi, e ha visto la moglie di
William che scivolava gi dal terrazzo, con le gambe a penzoloni. Ho preso la mira e ho
sparato in bocca a quel bastardo. Con un altro colpo in testa lho fatto fuori.
Ho ruotato il torace come la torretta di un carro armato, guardando verso la strada. Era
ancora sgombra. Nel frattempo William e la sua famiglia erano scesi. Ha iniziato a
ringraziarmi, ma lho interrotto. Le due ragazze si sono sistemate dietro, William salito
davanti e si messo la cintura. Gli ho passato il mio fucile e siamo partiti velocemente verso
Seadrift. Far troppo buio per prendere la barca e tornare a Matagorda. Non so come fare a
trovarla al buio, perch ho lasciato gli occhiali per la visione notturna a John. Stasera
dobbiamo trovare un posto sicuro dove dormire a Seadrift o da quelle parti.

29 febbraio

Ore 6:45
Non sono riuscito a contattare John alla radio ieri notte, n stamattina. Alla fine abbiamo
dormito in barca. Lho allontanata un centinaio di metri dal porticciolo e lho ancorata.
Eravamo al sicuro, e in realt ho anche dormito discretamente. La Buick parcheggiata
proprio accanto al pontile. Non so se ne avr mai bisogno di nuovo, ma una buona
macchina. Tra pochi minuti io e gli altri sopravvissuti torneremo sullisola. Non ho avuto
molto tempo per chiacchierarci, perch si sono addormentati molto profondamente una volta
che eravamo al sicuro sulla barca. La bambina (Laura) ha pianto nel sonno di notte.

Ore 9:00
Nessun segno di John. Non ha lasciato nessun messaggio, niente. Nessun segno di battaglia.
Io, William, Jan e la piccola Laura siamo al sicuro dentro i confini della marina. Sono
preoccupato per John. un tipo troppo allantica per fare una cosa del genere. Annabelle era
felice di vedermi, ma era particolarmente felice di vedere Laura. La bambina sorrideva ed era
felicissima di avere un cane con cui giocare. Forse John uscito in barca e si far vedere
presto...

Resistenza

1 marzo
Ore 15:22
Ancora nessun segno di John. Sento che dovrei cercarlo, ma non so da dove iniziare. Cosa
potrebbe averlo fatto andar via senza lasciare un messaggio? Non c pi il suo fucile, e il
meccanismo a ponte levatoio che abbiamo fatto tirato su. tutto molto strano. Ho
approfittato di questo momento di pausa per conoscere un po meglio la famiglia Grisham.
Non conoscono John, ma vedono nei miei occhi la preoccupazione che sto cercando di
nascondere.

3 marzo
Ore 9:14
John era insanguinato, stanco e distrutto. tornato stamattina e ha urlato forte il mio nome.
Sono corso fuori e gli ho aperto il ponte levatoio. svenuto sulla spiaggia e ho dovuto portarlo
io dentro. Non un omone, peser 70 chili. Me lo sono caricato in spalla, ho attraversato il
ponte e ho teso le cinghie per ritirarlo indietro e accostarlo alla parete. Quando siamo entrati
dentro e lho fatto sdraiare su un letto improvvisato, ho notato la fotografia insanguinata che
stringeva in mano.
Unimmagine chiazzata di sangue che ritraeva una donna caduta a terra. Nel mio cuore
sapevo di chi si trattava. Era sua moglie. in stato semicosciente da quando tornato. Ha
bevuto un po dacqua e ha tentato di mangiare un po di zuppa. Io e Janet continueremo ad
assisterlo.
Jan, la moglie di William, era uninfermiera professionista (un paio di anni fa ha mollato il
lavoro per frequentare Medicina). Non un medico, ma chi lo pi?
Lo ha esaminato dalla testa ai piedi, guardando con attenzione le sue ferite. Nessuna sembra
essere un morso. Una di loro sembra una ferita di arma da fuoco di piccolo calibro (un foro
dentrata e duscita alla spalla), mentre le altre sembrano ferite da caduta. John non era in
grado di spiegare niente, perch riuscito a malapena a bere un po di acqua e zuppa senza
vomitare o svenire. Sono preoccupato.

4 marzo
Ore 20:14

John finalmente si ripreso. Gli ho detto quanto fossi preoccupato e che non avevo la minima
idea di cosa gli fosse successo. A quel punto mi ha raccontato che nella solitudine dei giorni
scorsi ha avuto un crollo. Mentre ero via non riusciva a pensare ad altro che a sua moglie e a
suo figlio, e a quanto li amava. Jan ascoltava dalla stanza accanto e so che poteva capirlo
totalmente. John mi ha raccontato di essersi ricordato, a un certo punto, di aver lasciato delle
cose sullaereo quando lo abbiamo abbandonato, e l cera lunica foto che aveva della moglie.
Mi ha detto che non mi avrebbe mai chiesto di rischiare la vita per una foto, e cos, anzich
aspettare il mio ritorno, ha deciso che avrebbe cercato da solo di recuperarla.
arrivato vicino ai resti del velivolo, ha preso la piccola borsa dove teneva la foto e se n
andato immediatamente. Presto si trovato assediato da molti di loro, e ha dovuto rifugiarsi
in un albergo. riuscito a barricarsi al secondo piano di un hotel a cinque piani. A quel punto
si sbarazzato di tutti gli altri ospiti sgraditi con la sua pistola calibro .22. Dopo aver passato
tre giorni e tre notti con i gemiti costanti dei morti viventi intrappolati nelle camere, ha deciso
di scappare.
andato di stanza in stanza (assicurandosi che non fossero occupate) e ha preso le lenzuola
dai letti. Le ha annodate tra loro e ha composto una lunga fune. Di mattina presto ha trovato
la finestra giusta da cui scappare. La finestra che aveva scelto era al terzo piano e aveva un
grande albero davanti che ne copriva la vista dalla strada. sceso aggrappato alla fune, con la
pistola nella fondina da spalla. Ha buttato a terra tutto ci che non si sarebbe rotto nella
caduta.
Nel momento in cui ha iniziato a scendere, ha sentito che uno dei nodi stava iniziando ad
allentarsi. Ha continuato a scendere. Il nodo si sciolto quando era al livello del secondo
piano. caduto attraverso i rami dellalbero, tagliandosi tutto. Toccando terra, il suo fucile ha
sparato il colpo che gli ha attraversato la spalla.
Il ricordo successivo che ha, di me che lo riporto sul pontile.

5 marzo
Ore 12:30
Stamattina verso le 6:00 mi sono svegliato in un bagno di sudori freddi. La famiglia Grisham
stava ancora dormendo nellaltra stanza della marina. Io e John ci eravamo buttati su due
divani in unaltra camera. So di aver fatto un incubo terribile la notte scorsa, ma non ricordo
su cosa. Ricordo solo che correvo e veloce. La prima cosa che ho visto appena sveglio sono
state le gocce di sangue sul muro, risalenti al suicidio del capitano del porto. John si
svegliato verso le 11:30 circa.
Fortunatamente la ferita non sembra essere gravemente infetta. Ci sono solo degli
arrossamenti sui fori. Fortunatamente per lui il colpo gli uscito dalla spalla. Se qualcuno di
noi avesse dovuto estrargli il proiettile, sarebbe potuto morire per uninfezione.
Sarebbe un lusso molto utile avere medicinali e materiale medico, specialmente dal momento
che abbiamo qualcuno in grado di usarli. Ovviamente anche un bel bunker con mura di acciaio
spesse 3 metri, energia geotermica e acqua e cibo illimitati non sarebbero male. Allinferno
vogliono lacqua ghiacciata.
ma chi prendo in giro?

Non esiste pi nessun inferno.


Perch linferno qui.
Voglio dellacqua ghiacciata.

Gioco del silenzio

Ore 19:44
Laura e Annabelle hanno giocato nella stanza sul retro della marina mentre io, John, Jan e
William ci raccontavamo le rispettive esperienze. William ha raccontato della soffitta e di
come erano arrivati a chiudersi l. John stava sdraiato sul divano, con le sue bende
improvvisate (ironicamente fatte con pezzi di lenzuola).
Ho posto il problema del fatto che non possiamo vivere su questisola in eterno. Non
saremo mai al sicuro dalle orde che vagano per le strade. E cosa accadrebbe se ci fosse un
uragano che portasse via il porticciolo, o ancora peggio, lo mandasse alla deriva sulla spiaggia?
Un milione di cose potrebbero andare storte. Abbiamo anche una riserva limitata di carburante
per le barche. Nessuno di noi sa come aggiustare/far funzionare il traghetto grande ancorato
qui. Ho chiesto a William perch non poteva essere un meccanico navale, anzich un chimico.
Sembra aver un buon senso dellumorismo, per essere un chimico.
Poi ho domandato a Jan come stava prendendo questa situazione la piccola Laura. Jan ha
detto che la bimba era insolitamente resistente agli orrori a cui aveva assistito negli ultimi
mesi. Lho sentita piangere di nuovo nel sonno, ma non lho detto a Jan, perch sono certo che
non una novit per lei.
Deve essere la mia natura militare, ma mi sento nella stessa situazione in cui eravamo io e
John nella torre. Sento che dobbiamo fare un piano, e dobbiamo farlo in fretta. Non riesco a
prevedere nessun pericolo specifico qui alla marina, perch abbiamo la nostra isoletta
artificiale, ma anche l io e John avevamo una torre di 70 metri circondata da unalta rete
metallica, e nel giro di pochi minuti ci siamo ritrovati sotto assedio. Ma forse sono solo
paranoico.
Abbiamo delle parole in codice per Laura quando vediamo fuori una o pi di quelle creature.
Giochiamo al gioco del silenzio. Cos Laura capisce che non il momento di saltare, giocare
e ridere con Annabelle. Oggi cera una di quelle creature che brancolava qui attorno, molto
vicina alla parte di costa dove attracca il nostro pontile mobile. Il suo corpo putrescente non
riusciva bene ad alzare la testa, ma riusciva a guardare verso di me quando ho sbirciato dalle
tende. So che sono morti e stupidi, ma sentivo una sorta di sguardo calcolatore mentre volgeva
gli occhi nella mia direzione. Ne sono arrivati degli altri nel giro di poco tempo. Alcuni
sembravano esser morti recentemente. Si muovevano pi velocemente e in modo pi metodico
dei loro compari putrescenti. Cercher decisamente di evitare questi ultimi con pi attenzione.

6 marzo
Ore 3:22

Mi sono svegliato mezzora fa e non riuscivo a riaddormentarmi, cos ho deciso di controllare


la costa con gli occhiali per la visione notturna. Numerose creature camminano in zona,
attorno alla spiaggia. Sento un rumore provenire da un palazzo molto alto, per non riesco a
capire di che si tratti. Sembra, per qualche assurdo motivo, il suono di una tv a tutto volume.
Mi fa venir voglia di accendere la nostra tv qui, ma aspetter finch fuori c luce, in modo che
la luminescenza dellapparecchio non sia visibile dallesterno. Perch stanno qui? Riescono a
sentire la nostra presenza?
Se avessi una pistola col silenziatore, ne farei fuori allistante un bel po.

Ore 12:42
Sto facendo un sacco di brainstorming. Ho passato tutta la mattina a pensare a possibili zone
sicure. Naturalmente non c nessun posto veramente sicuro. Tutte le costruzioni altamente
fortificate sarebbero impenetrabili, e completamente inutili se non abbiamo laccesso.
Questisola non va bene. Forse una pi piccola con una popolazione di morti viventi inferiore.
Verrebbe da pensare che in questa situazione unisola sarebbe lideale, ma non c nessun posto
dove scappare, e le provviste sono solo quelle gi presenti. Una volta finito il genere di cose,
tipo frutta da albero, che di solito viene presa da chi abita nei dintorni, non c altro. William
mi ha raccontato del suo vicino, e di come stato morso. Dice che potrebbe giurare che non
abbia impiegato pi di un paio dore per soccombere alla ferita e trasformarsi. E ne basta solo
una. Ho letto da qualche parte che anche i ladri migliori sanno che prima o poi verranno presi.
una legge statistica.
Basando le mie chance di sopravvivenza su queste premesse, anchio sento che il mio giorno
non lontano. Tutto quello che posso fare cercare di sopravvivere. Non ho mai avuto figli e
vedo la preoccupazione negli occhi di Jan e William quando Laura chiede loro di uscire. una
vita di merda. Mi sento in qualche modo responsabile di tutti. So che se qualcuno di loro
morisse starei malissimo. Devesserci un gruppo di gente da qualche parte. La domanda :
voglio che sappiano di me? Ho spostato la radio del porto vicino al divano di John, in modo
che possa sempre controllarla. Gli piace, e gli d qualcosa da fare intanto che si rimette in
sesto.
Ho ancora la cartina del Texas che avevo rubato. Non ci sono molti dettagli sullisola di
Matagorda, ma c un ospedale a un paio di miglia a sud da qui. Le ferite di John non
sembrano peggiorare, quindi non so se avremo bisogno di trovare medicazioni, ma non male
sapere che c, nel caso io voglia rischiare il culo.
Non ci sono trasmissioni alla televisione. Avrei giurato di aver sentito qualcosa del genere in
lontananza stamattina. Una stazione emette un suono acuto, ma ci sono solo puntini bianchi
sullo schermo. La stazione radio funziona ancora, penso di aver quasi memorizzato lordine
delle canzoni e le pubblicit. un loop costante che ci terr compagnia finch la corrente non
andr via, e il nastro o il disco non si dannegger. Mi chiedo che razza di esseri in putrefazione
siano intrappolati nella postazione del DJ in questo momento.
Siamo quasi in primavera e non mi piace lidea di essere in balia di un uragano. Non mi
piace continuare a spostarmi, ma sembra che sia lunica ragione per cui sono ancora vivo.

7 marzo
Ore 21:23
Quando io e John siamo stati a Seadrift nella nostra missione-cibo, abbiamo riempito i carrelli
con tutto quello che potevamo e ce la siamo data a gambe alla svelta. Quella quantit di
provviste ci sarebbe durata per un po se fossimo rimasti in due. Ma adesso abbiamo altre tre
bocche da sfamare. John non ancora in grado di uscire. Dunque rimane solo William. Gli ho
accennato la questione oggi. Mi sentivo un po in colpa, visto che ha moglie e figlia. Ma non
ho molte speranze di sopravvivere se vado da solo. Ho bisogno di qualcuno almeno per
guardarmi le spalle mentre sono in azione. William mi ha guardato e mi ha detto che non cera
neanche bisogno di chiederlo, e ha proseguito dicendo quanto mi era grato. Io non amo molto
ringraziamenti, complimenti e simili, e cos lho ringraziato sbrigativamente e ho cambiato
argomento.
Dopo aver fatto un inventario del cibo e dellacqua che abbiamo, direi che ce n ancora
abbastanza per una settimana. Il che a una persona accomodante sembrerebbe gi molto. Io
preferirei averne per un mese, pi una settimana di riserva. William ha unesperienza molto
limitata con le armi da fuoco. Bisogna porre rimedio a questa cosa, perch possa essermi
daiuto l fuori. Dopo aver discusso insieme il da farsi per i prossimi giorni, ha acconsentito
ad imparare a usare la pistola calibro .22 di John.
Abbiamo controllato che non ci fossero morti viventi appostati fuori. Cera solo uno di quei
cadaveri barcollanti, in posizione parallela rispetto a noi, che sembrava occupato con qualcosa
a terra. Ho caricato il mio fucile e la calibro .22 di John con colpi a sufficienza per quello che
dovevamo fare. Ho lasciato la mia pistola carica a Jan. Le ho raccomandato di non lasciarla in
posti in cui Laura possa arrivare a prenderla e le ho spiegato le nozioni base su come tenerla in
mano e prendere la mira. Sapevo che sarebbero state al sicuro mentre io e William eravamo
via. E, in ogni caso, ci saremmo allontanati solo per unora.
Siamo saliti sulla barca in silenzio e abbiamo sciolto gli ormeggi. Abbiamo remato insieme
per un quarto dora in modo da allontanarci dallarea della marina. Questa volta, anzich
dirigerci verso la parte ovest di Seadrift, siamo andati verso la costa in direzione dellarea pi
popolata dellIsola di Matagorda. Non c modo migliore di far pratica se non sparare a
obiettivi reali.
Si capiva che William era nervoso. Gli ho detto di stare tranquillo, e che non saremo andati
oggi a prendere il cibo. Questo in qualche modo ha allentato la tensione e gli ha fatto
sembrare la cosa pi piacevole. Abbiamo ormeggiato la Bahama Mama a circa 200 metri dalla
costa, molto vicino ai tre grandi alberghi che si affacciano sul mare. Non mi piaceva fare
questo a William, ma meglio faticare nella pratica che sanguinare in battaglia. Ho iniziato a
fare rumore, fischiando e urlando in direzione di quelle creature. Non c voluto molto perch
la spiaggia fosse invasa da dozzine di cadaveri ambulanti. Alcuni di loro si sono immersi in
acqua fino alle ginocchia prima di tornare barcollando allasciutto.
A quel punto ho iniziato a spiegare a William come caricare e sistemare una pistola
bloccata. Ho pensato che se fosse riuscito a farlo mentre eravamo circondati da quelle
creature, sarebbe riuscito a farlo ovunque. Ha maneggiato larma in modo maldestro e ha fatto
cadere un paio di proiettili sul ponte, ma la cosa pi importante che ha imparato
velocemente come si carica unarma e come si prende la mira. Ho preso la pistola che aveva

appena caricato e ho sostituito (senza farmi vedere) il caricatore con uno vuoto che tenevo
nascosto in tasca. Quando gli ho ripassato la pistola guardava nervosamente verso la costa. Gli
ho detto di mirare alla creatura con la maglietta rossa.
Gli ho spiegato, mimando lazione, le nozioni basilari su come prendere la mira, e gli ho
detto che per ucciderlo avrebbe dovuto colpirlo in testa. Idealmente, gli ho detto, il colpo
avrebbe dovuto prendere la parte superiore del cranio. Gli ho detto di prendere dei lunghi
respiri... e di premere il grilletto solo quando fosse stato pronto... e poi espirare...
Lo stavo mettendo alla prova. Avrebbe finito per anticipare il rinculo della calibro .22, e
strattonare la pistola rilasciando il grilletto? Gli ho detto di sparare...
Con gli occhi ben aperti, come gli avevo spiegato, ha tenuto lo sguardo fermo e ha premuto
il grilletto. CLICK
William ha fatto scattare la pistola in alto a destra, seguendo i suoi riflessi mentali. Poi mi
ha guardato confuso. Gli ho spiegato cosa avevo fatto e il perch. Gli ho detto che adesso avrei
preso larma e avrei caricato a caso un colpo per testarlo. Nel giro di poco non ha pi
strattonato larma. Il suo primo colpo ne ha fatto secco uno. Il proiettile entrato nellocchio
del fortunato cadavere distruggendogli il cervello e la scatola cranica putrescente.
Ho caricato dieci colpi e gli ho detto di darci dentro, e di uccidere per prime le creature che
parevano muoversi bene. Poco dopo sulla spiaggia serano ammassate una ventina di carcasse.
In totale, in questa lezione di tiro a segno avevamo usato circa 20 colpi. Per la calibro .22 ne
abbiamo ancora 800.
Avevamo attirato verso di noi allincirca ogni cadavere ambulante nel raggio di dieci miglia.
Ma chi se ne frega, meglio attirarli l che alla marina. Ho tirato su lancora e ci siamo rimessi
in moto lungo la costa per condurli lontano dal porticciolo. Dopo 5 minuti abbiamo girato e ci
siamo diretti al largo dellisola per mascherare il rumore del nostro rientro. Arrivati a una
distanza ragionevole, abbiamo spento il motore e remato fino alla base. Mi sento un po
meglio allidea di avere William con me, ora che si sente pi sicuro.

9 marzo
Ore 20:47
Ieri e oggi sono stati due giorni interessanti. La mia scorta di sentimenti umani ultimamente si
stava prosciugando. Dopo il battibecco coniugale a cui io e John abbiamo assistito oggi, so che
questa piaga non potr distruggere la natura umana, e non lo far. Visto che non c la
televisione, e non il caso di fare dei giretti in citt, questa storia mi ha intrattenuto per la
maggior parte della mattinata.
Non era mia la nostalgia di umanit per cui litigavano, era la loro, ma la natura preapocalittica del litigio mi ha colpito. Era una semplice discussione sul bucato e sulle faccende
di casa, e su chi se nera occupato prima di tutto questo. Mi sono sentito cos bene ad ascoltare
una conversazione normale, anzich discorsi su come evitare uno di quegli esseri che ci
rompono il cazzo in continuazione.
Cibo: la situazione non ancora critica, ma dallaggiornamento effettuato direi che
ne resta per cinque (5) giorni

Laura vuole andare fuori e giocare come fanno di solito i suoi amici a scuola. Ho cercato
di spiegarle, con la mia scarsa conoscenza dei bambini, che al momento non sarebbe cos
divertente giocare allaperto, e che le persone che sono l fuori non sarebbero molto carine con
lei. Mi ha guardato, ha alzato gli occhi al cielo e ha detto: So benissimo che sono morti, non
c bisogno che mi racconti delle storie. Sono rimasto spiazzato dalla franchezza della
bambina e mi venuto da ridere.
Mi chiedo da quale dei suoi genitori abbia preso questo caratterino. Ho fabbricato una
scacchiera incidendo col coltello il tavolo di legno della zona bar della marina. Ho preso dei
galleggianti dal negozio e io e John li stiamo utilizzando (senzamo, ovviamente) come scacchi.
Al momento vinco io con tre partite a due.
Qualcosa mi dice che William e Jan hanno fatto la pace dopo quella stupida discussione,
perch non si sentono pi le loro voci attraverso la tenda che abbiamo messo per loro qualche
giorno fa, per dargli un po di privacy.

Attivit del nemico: movimenti sporadici. La luna piena dellaltra notte ne ha portati
a centinaia qui vicino a noi. Li ho studiati bene con gli occhiali per la visione
notturna. Sembrano pi attivi. Pu essere dovuto alla luna piena? Ne dubito.

Ho dato ai Grisham il mio ultimo paio di tappi per le orecchie. Laura era affascinata dal
fatto che riprendono la loro forma normale dopo che li hai schiacciati. John ha i suoi nella
tasca dei pantaloni.
Visto che non ne avevo altri per me, ho preso due pallottole da 9 mm dalla scatola delle
munizioni e me le sono messe nelle orecchie. Ci entravano alla perfezione e finalmente, ieri
notte, non ho sentito i gemiti delle creature.

10 marzo
Ore 12:22

Oggi la stazione radio ha smesso di trasmettere la musica. Per un breve attimo ho sentito
una voce umana. Mi parso di sentire la parola fortificare, prima che il microfono venisse
spento. Quando successo io e John stavamo di nuovo giocando a scacchi. Adesso non riesco
pi a staccare John dalla radio. Continua a cercare di trasmettere, nella speranza che chiunque
abbia interrotto la trasmissione della musica ci senta e risponda. La stazione trasmetteva da
fuori Corpus e quindi so per certo che, chiunque essi siano, sono circondati da quelli. So anche
che la radio che John sta usando non raggiunger mai quella distanza. Ma direi che qualunque
cosa gli tenga alto il morale va bene.
Io e William abbiamo parlato delle sue nozioni farmaceutiche. Gli ho chiesto se sarebbe in
grado di preparare qualcosa che potrebbe servirci nella nostra situazione. Ha detto che se
avesse gli ingredienti, potrebbe fare praticamente qualsiasi cosa. Con un chimico e un
ingegnere (John), sono certo che potremmo escogitare qualcosa di utile per rendere meno
difficile la nostra situazione.

Pensiero: mi chiedo quali luoghi storici siano stati distrutti, luoghi che Laura non
vedr mai. Ricordo di aver visitato Alamo lanno scorso. Mi chiedo se, quando le
testate nucleari sono state sganciate, qualche sopravvissuto si era barricato come
ultima resistenza nella fortezza di Alamo.
Forse le sue preghiere sono state esaudite

12 marzo
Ore 21:45
cibo: ne resta per due (2) giorni.
acqua: c ancora pressione, ma inizia ad avere un gusto strano. Avremo presto
bisogno di pastiglie purificanti. Se avr qualche disturbo, tipo diarrea, dovr trovare
le pastiglie quanto prima. O semplicemente bollire lacqua.

Anche William ha capito che si sta avvicinando il momento di andar via da qui. Piove e il mare
inizia a essere mosso. Il nostro rifugio galleggiante ondeggia quanto basta a farci venire il mal
di mare. Nessun segnale dalla stazione radio che prima trasmetteva musica. Sto studiando
attentamente la mappa che mi sono procurato nellultima uscita. Abbiamo diverse opzioni per
cercare viveri. Potremmo dirigerci a nordest lungo la linea costiera e scegliere i posti migliori,
ma correremo il rischio che la barca non regga, il che ci metterebbe nella merda.
Unaltra possibilit di andare nella vecchia e cara Seadrift.
Dallaltra parte della baia di San Antonio c unaltra cittadina che si chiama Austwell.
Penso che dovremo farci un passaggio mentre andiamo a raccogliere provviste. Ho bisogno di
altre batterie per gli occhiali a visione notturna e di alcuni rifornimenti per i materiali di
pronto soccorso.
John si sta riprendendo bene. Solo la mobilit del braccio ancora ridotta. Le ferite si
stanno rimarginando ma, visto che non stato possibile chiuderle con dei punti di sutura,
dovr fare attenzione per un po. Jan ha usato dello scotch da condutture per fasciargliele e
tenergliele chiuse, anche se non proprio lideale. William ha promesso a Laura che le porter
qualcosa dalla nostra escursione. Immagino che per lui fosse una tradizione portare alla sua
bambina un regalo, quando andava in viaggio per lavoro. Far del mio meglio perch ci riesca.
Ho davvero paura di queste uscite, e mi chiedo se verr di nuovo il giorno in cui potr
camminare liberamente per le strade. Stasera continuer a fare la lista delle cose da prendere e
riempir i serbatoi della barca quando far buio per non attirare lattenzione. Voglio cercare di
coricarmi entro mezzanotte.

13 marzo
Ore 7:45
Siamo pronti a partire. Lequipaggiamento stato caricato sulla barca. Ha smesso di piovere e
il mare un po meno mosso. Ho lasciato a John e Jan la mia Walther P 99. Non un
granch, me ne rendo conto, ma non penso che ne avranno bisogno. Ci dirigeremo verso
Austwell (che sul lato opposto rispetto a Seadrift nella baia di San Antonio). rappresentata
sulla carta da un puntino molto piccolo, e spero che indichi, di conseguenza, una bassa
popolazione di morti viventi. Questuscita avr due scopi. Il primo quello di abituare almeno
un po William a trovarsi in mezzo a quelli, in modo da poter pensare a un piano pi grande.
Il secondo quello di raccogliere le cose di cui abbiamo bisogno.
Ci sono sei anime al momento nella nostra isola nella marina (inclusa Annabelle), e visto che
siamo solo in due immagino che riusciremo a prendere al massimo una settimana di viveri per
volta. Devo cercare di variare un po le cose che prendo. vero che le zuppe in scatola e le
altre schifezze che abbiamo preso finora erano buone, ma la mancanza di vitamine e di
esercizio si sta facendo sentire. Il mio metabolismo si rallentato perch non posso pi andare
a correre.
Che la fortuna ci assista.

Ore 22:33
Dopo aver lasciato la marina remando fino a raggiungere la distanza di sicurezza necessaria
per accendere il motore, ci siamo diretti verso la baia di San Antonio. Vedevo gli uccelli volare
e lodore dellaria aperta era rinfrescante. La terraferma del Texas comparsa ben presto
allorizzonte, proprio di fronte a noi. Entrare nella baia stato identico alle volte scorse. Dopo
aver raggiunto la costa occidentale abbiamo intravisto qualche molo privato. In cima a una
piccola collina si notava una grande casa. Credo che i pontili fossero per le barche del
proprietario, anche se non ce nera nessuna ancorata.
Abbiamo spento il motore e iniziato a remare verso la spiaggia. Per un istante mi sono
messo a pensare a quanto sarei sembrato sfigato in questo momento a uno spettatore esterno,
se tutto questo non fosse mai successo. Ho abbandonato subito quei pensieri e ho continuato a
remare, immaginando che fosse tutto normale.
Era un casino totale. Cerano finestre rotte, topi, spazzatura, giornali e altre cose che
volavano attorno al pontile e per le strade. Un grande parcheggio si trovava nellarea asfaltata
dietro il porticciolo. Cinque di quelle creature giravano attorno a una monovolume bianca e
battevano le loro putride mani sui finestrini. Dalla distanza e dallangolazione in cui mi
trovavo non riuscivo a vedere linterno dellauto. Ho dedotto che dentro ci fosse qualcosa che
interessava quelle creature, e che fosse vivo, di qualunque cosa si trattasse.
Abbiamo remato in silenzio fino al punto di ormeggio e abbiamo legato la barca al pontile.
Mi sono messo in spalla lo zaino vuoto e ho fissato il piede di porco alla cintura. Ho messo in
tasca alcune cinghie di plastica a cerniera, ed estraendo il fucile e ho messo il piede a terra in
questa nuova terra. Non mi sono guardato alle spalle, ma sentivo la presenza di William dietro
di me. Potevo quasi sentire lodore della sua paura. Probabilmente avevo pi paura di lui.

Controllando attentamente la zona, abbiamo attraversato la rampa e siamo arrivati sulla


spiaggia, con gli occhi puntati sulla piccola Ford bianca circondata dai morti. Non appena ho
messo piede sulla terraferma, ho afferrato una pietra grande quasi quanto un pugno e lho
scagliata pi forte che potevo, a circa 20 metri dietro la Ford, colpendo il lunotto di un
camioncino nero. La pietra, andando a segno, ha prodotto un rumore simile al rullante di una
batteria. Le creature si sono rizzate allistante e hanno iniziato a camminare verso il
camioncino.
Ho detto a William di stare indietro e di tenerli docchio mentre io controllavo la macchina.
Ci sono arrivato quasi sopra, mi sono avvicinato al cofano e ne ho toccato la fredda superficie.
Dentro si scorgeva una figura che giaceva sul sedile anteriore. Era una donna piuttosto
attraente, che pareva sulla ventina. I finestrini erano lerci con tracce secche di marciume
lasciate dai colpi incessanti di quelle creature. La maggior parte dei finestrini erano venati a
tela di ragno.
Ho avvicinato il viso al vetro per vedere meglio la donna. Sembrava morta. Ne vedevo sul
viso le tracce di estrema disidratazione. Aveva le labbra secche e spaccate. Le creature che
prima erano accalcate qui adesso erano occupate altrove. Ho chiamato William. Gli ho chiesto
quanto tempo ci voleva perch una persona si trasformasse in zombie (ricordavo che mi aveva
detto di aver assistito a una trasformazione). Ha detto che aveva visto un uomo morire in
strada e trasformarsi nel giro di unora.
Qualcosa non quadrava. Cera una confezione aperta di aspirina sul sedile del passeggero e
delle bottiglie di plastica vuote sparse nella macchina. Non poteva essere morta da pi di un
giorno. Mi sono chiesto perch non si era trasformata come gli altri
Nel sedile posteriore cerano diversi bicchieri di carta da fast food, riempiti con qualcosa che
sembrava feci e urina. Doveva essere intrappolata in macchina almeno da qualche giorno.
A quel punto c stato un movimento. La sua bocca si aperta in un debole sbadiglio, e poi
ha iniziato a sbattere le palpebre. Ho puntato il fucile verso di lei e ho detto a William di
guardarmi le spalle e tener docchio la situazione attorno a noi. Mi aspettavo di vedere due
occhi del familiare bianco latteo dei morti, e sono rimasto sorpreso vedendo, invece, due iridi
blu. Mi ha guardato in uno stato di shock. Dalla sua prospettiva dovevo essere strano, con la
maschera addosso e un fucile puntato su di lei. Si guardata alle spalle e ha detto, col solo
movimento delle labbra, Sono viva.
Mi sono tolto la maschera e sono andato ad aprire la portiera. Era chiusa dallinterno. Ha
sorriso, mi ha guardato, e lha aperta. Le ho preso un braccio e lho aiutata a uscire. Puzzava
pi degli zombie. O forse era la macchina. Dovevo sorreggerla mentre camminava. Era molto
debole e dolorante. Ho girato la testa verso William facendogli cenno di seguirci fino alla
barca.
Quando abbiamo raggiunto la Bahama Mama lho messa gi, le ho dato dellacqua e un po
di zuppa in scatola (il mio pranzo), dicendole di non mangiare o bere troppo velocemente. Non
avevo tempo di fermarmi a chiacchierare. Ho dato a William istruzioni di portare fuori la
barca a circa 20 metri dalla costa, gettare lancora e aspettarmi. Io sarei andato a fare la spesa.
Ho sentito il rumore della barca che si allontanava. Sono tornato al parcheggio. Ne vedevo
pi di cinque in zona. Ho seguito la costa in direzione della citt senza farmi notare. Non
cerano segni di vita. N cani, n gatti: niente. Mi stavo avvicinando a un gruppo di palazzi.
Ho tagliato verso linterno e mi sono diretto verso quello che doveva essere il centro di
Austwell. Dopo poche centinaia di metri sono passato attraverso uno spiazzo. Da l ho visto

un Walgreen e un benzinaio.
Il Walgreen non ha cibo, ma ero certo che avesse medicinali. Mi sono avvicinato alla porta
di ingresso, stando attaccato al muro. Questa porta era diversa, nel senso che aveva delle
catene che la tenevano chiusa dallinterno. Non avrei avuto modo di entrare se non rompendo
un vetro e attirandoli. Sono andato sul retro del palazzo. Cera una finestrella per la consegna
dei medicinali ai clienti in auto. Quel lato della costruzione si affacciava su un boschetto.
Potevano essercene a centinaia l dentro, che mi stavano guardando senza che io lo sapessi.
Non riuscivo a sentirli, ma ancora una volta, mi chiedo se abbia un senso esprimersi cos
quando si tratta di morti viventi.
Cera una porta con una saracinesca dacciaio, probabilmente per il carico merci. Ho cercato
di tirarla su. Era chiusa. Dovrei proprio prendermi un libro dalla biblioteca locale su come
aprire le porte chiuse. Ho preso il piede di porco e lho posizionato sotto la saracinesca, vicino
alla serratura. Ho fatto forza per qualche minuto, imprecando e sudando, e finalmente ho
rotto la chiusura. Ho controllato il territorio circostante, e ho notato che avevo attirato
attenzioni non volute a circa un isolato di distanza, e si stavano avvicinando.
Ho fissato la luce LED sulla carabina e lho accesa. Era buio nellarea di carico merci,
perch era lontana dalla parte anteriore del negozio che riceveva luce dallesterno. Ho
illuminato la stanza. Si vedevano solo scatole, mensole dacciaio e altre cose normali. Sono
balzato nellarea di carico. Mentre iniziavo ad abbassare la saracinesca, due di loro hanno
girato langolo e mi hanno visto. Lho chiusa immediatamente e mi sono subito messo a
pensare a come era possibile fermarla. La tenevo chiusa con lo scarpone quando la prima
creatura ha iniziato a battere dei colpi sul metallo. Ne avrebbero attirati altri. Le cinghie di
plastica che avevo in tasca non sarebbero servite a un granch, perch non cera niente a terra
a cui fissare la serranda. Ho visto che nellangolo della stanza cera una scopa e alcune corde
di nylon. Mi sono allungato per afferrarle, tenendo la punta del piede sulla saracinesca. Ho
preso la scopa e lho incastrata nel rullo che faceva aprire lentamente la serranda. Lho fissata
con la corda. Sugli scaffali cera uno scatolone pieno di bottiglie di collutorio. Ho messo lo
scatolone sullestremit della serranda dove tenevo il piede. Non avrebbe retto per sempre, ma
per ora sarebbe stato sufficiente.
Dopo aver sbarrato la porta almeno temporaneamente, sono entrato nella farmacia. Cerano
molti volumi farmaceutici allineati sugli scaffali. Ho preso il Manuale Medico da Bancone per
cercare informazioni utili sui medicinali. Mi sarebbe piaciuto portarlo a Jan, ma era un libro
piuttosto grosso e avrebbe occupato posto prezioso nello zaino.
In un altro volume erano registrati i nomi degli antibiotici. Usandolo come guida ho
afferrato e portato via confezioni di pillole che nessuno avrebbe mai pi richiesto. Pi o meno
tutto quello che finiva con biotico finito nella busta di nylon dentro al mio zaino. Saltando
sul bancone, sono atterrato sul pavimento del negozio e ho diretto subito il fucile verso un
punto cieco.
Alzando gli occhi, ho notato che questo negozio aveva degli specchi convessi per il controllo
ambientale che consentivano agevolmente di vedere quasi tutto lo spazio. Guardando negli
specchi ho ispezionato, fila dopo fila, tutto il magazzino. Le creature erano ancora l che
battevano le mani sulla serranda dacciaio del retro. Questa cosa mi dava ai nervi, e mi
metteva fretta. Tylenol, acqua ossigenata, bende, garze, ho messo tutto nella busta di plastica
assieme agli antibiotici. Ho visto della tintura di iodio sullo scaffale e mi sono ricordato della
scuola di sopravvivenza della Marina, dove dicevano che la tintura di iodio purificava lacqua.

Lho infilata nella busta. Avevo sete. Ho afferrato una bottiglia di acqua dallo scaffale e lho
mandata gi tutta dun fiato. Lo zaino era quasi pieno. Sono passato davanti al reparto
dolciumi e ho preso una barretta di cioccolato.
Aprendola, ho realizzato quanto tempo era passato da quando questa storia era iniziata. La
barretta era scaduta da un pezzo ma me ne sono fregato. Avevo bisogno di energie. Nel reparto
giocattoli ho trovato un piccolo orsacchiotto di peluche e lho messo nello zaino. Dopo aver
mangiato la barretta, ho pensato a come tagliare la corda.
Mi sono portato sullentrata principale. La catena era una di quelle classiche di acciaio
pesante. Non volevo camminare di fronte alla porta, nel caso in cui lavessi dovuta usare come
via duscita. Non cera modo di liberarsi della catena a meno di non sparargli sopra, o di
colpirla un centinaio di volte con unascia. Senza far rumore (non che cambiasse qualcosa,
visto il casino che facevano le creature sul retro del negozio con i colpi sulla saracinesca di
acciaio) ho coperto di scotch la parte inferiore della porta a vetri, accertandomi di non esser
visto.
Ci ho messo qualche minuto a tappare lintera sezione. Gli ho dato un colpo con lestintore
preso da dietro il bancone. Non ha fatto un rumore eccessivo, ma era pur sempre troppo per i
miei gusti. Mi sono diretto velocemente lungo la strada da cui ero arrivato, attraverso la zona
alberata in direzione del parcheggio della marina. Ero via da pi di unora. Ho corso
attraverso il boschetto, andando velocissimo. Davanti a me vedevo lo spiazzo.
Mi sono imbattuto in due di loro. Li ho scartati e ho continuato a correre. Quando ho
raggiunto lo spiazzo, mi venuto un colpo. Ce nerano un casino. Ho girato attorno al
parcheggio, cercando di evitare di attirare la loro attenzione. Non avevo altra scelta che
palesarmi. Ho corso in direzione del pontile sapendo che mi avevano visto. Si alzato un coro
di gemiti che rimbombava sullacqua ed echeggiava in tutte le direzioni facendomi quasi
crollare dallo sconforto.
Ho corso a perdifiato e ho chiamato William urlando. Nessun segno della barca. Ho
continuato a correre. Ancora non li vedevo. Mi sono guardato alle spalle, stavano tutti
convergendo verso il pontile. Non avevo vie duscita. Mi restavano altri 4 metri di pontile
davanti, e loro erano dietro di me a circa 8 metri. Ed erano affamati, marci, putridi e malvagi.
Nella loro furia si scontravano a vicenda buttandosi in acqua giusto per essere i primi a
strapparmi di dosso la carne. Mi sono voltato e ho corso.
Mi sono buttato in acqua e ho iniziato a nuotare. Ho nuotato con ampie bracciate per un
buon minuto prima di rallentare e girarmi indietro. Il pontile era pieno di quelle creature, cos
pieno che in molti cadevano in acqua per mancanza di spazio. E io ero l che galleggiavo, da
solo. Avevo limpressione che ci fosse qualcosa sotto che mi colpiva la suola degli scarponi.
Ero terrorizzato e accidentalmente ho inghiottito un bel sorso di acqua. Ho pensato a chiss
quanti di loro stavano putrefacendosi sul fondo fangoso.
A quel punto ho sentito il rumore di un motore. Avevo ancora lattrezzatura addosso, ma
sorprendente quanto sia facile galleggiare se soltanto si soffia un po daria nei vestiti. Ho fatto
cenno concitatamente con le braccia verso la barca. Era William. Mi aveva visto.
La barca si avvicinata a bassa velocit, ma col motore accesso. Ho passato a William il
mio zaino e il fucile. Poi mi sono arrampicato sulla barca. William mi ha detto che il
parcheggio si era riempito poco dopo che me nero andato. Non aveva avuto altra scelta che
cercare di trascinarli via per potermi far rientrare senza problemi. Ho controllato lo zaino.
Solo qualche goccia dacqua era entrata nelle buste di plastica, non abbastanza da rovinarne il

contenuto.
Siamo tornati da John, Jan, Laura e Annabelle. Ero fradicio, infreddolito e senza il cibo che
avrei dovuto prendere. Non so per quanto tempo avrei potuto nuotare lungo la costa,
attirandone inevitabilmente ancora, prima di essere esausto per nuotare oltre. Ammettendo la
sconfitta, il mio corpo sarebbe stato fatto a pezzi nel momento in cui avessi poggiato i piedi
sul fondo del mare, l dove era pi basso finendo dritto nelle loro braccia.

Le Idi di Marzo

15 marzo
Ore 18:22
Ho passato due giorni a combattere contro uninfluenza seguita alla mia piccola avventura a
nuoto, oltre che a pulire e ad asciugare il mio fucile. Solo in un mondo del genere uninfluenza
pu equivalere a una sentenza di morte. Non cos terribile, mi sento solo pi debole del
normale e ho un po di febbre. Jan dice di non usare antibiotici a meno di non averne davvero
bisogno, perch il corpo si abituerebbe alle medicine e lantibiotico, in futuro, non
funzionerebbe in caso di necessit. Jan si anche presa cura della nuova arrivata, Tara.
Era rimasta intrappolata nellauto per giorni. Stava per morire di disidratazione quando io e
William siamo arrivati. Ora sta meglio. Jan si premura di farla bere e stare a letto.
Lho vista che mi guardava un paio di volte oggi. I nostri sguardi non si sono incrociati, ma
anchio la guardavo. attraente, e io sono umano. Ho sentito una sua conversazione con Jan
su come finita al pontile.
Era intrappolata nella sua casa ad Austwell e ha trovato un modo di scappare. arrivata
alla marina ma stata notata da tre di quelli mentre cercava una barca su cui scappare. Non
ha avuto altra scelta che rifugiarsi nella macchina aperta pi vicina che ha trovato. Tara stava
per laurearsi in marketing al college locale. Ha commentato che ormai non le servir pi a
niente e che la sua carriera lavorativa nel marketing finita prima ancora di iniziare. A quel
punto entrambe le donne hanno riso.
Ieri William e John sono usciti in mare e hanno pescato dieci pesci.
John ne aveva voglia e credo che un po di sole gli faccia solo bene. Laura mi ha chiesto
comera andato il mio viaggio fino al negozio. Le ho detto che era andato bene e che mi
dispiaceva di non averle portato niente da mangiare. Ha detto che non importava e che
comunque neanche suo padre le aveva portato niente. Mi sono ricordato dellorsacchiotto.
Lho dato a William per farlo asciugare al sole prima di darglielo, perch si era bagnato
quando ero saltato in acqua per sfuggire alle creature. Ho detto a Laura di non preoccuparsi e
che lui aveva un regalo per lei, e stava solo aspettando il momento giusto per darglielo. Ha
sorriso ed andata a indagare.
Il pesce crudo non il mio piatto preferito, ma milioni di giapponesi non possono sbagliarsi
in merito. Beh, forse ci sono milioni di giapponesi ancora vivi, chi lo sa. Ho di nuovo paura al
pensiero di andare via da qui. Ma abbiamo bisogno di una vita migliore, e di un posto decente
dove vivere.

17 marzo

Ore 18:33
Eravamo seduti al tavolo come vecchi guerrieri che discutevamo i piani di battaglia. Io, Jan,
Tara John e William abbiamo discusso a lungo tutte le possibilit per trovare un posto nuovo
in cui vivere. Una roccaforte su unisola presenta indubbiamente una qualche attrattiva
mistica, per lo abbiamo escluso, a causa del costante bisogno di viaggiare in cerca di
provviste. Quale posto potrebbe essere ritenuto sicuro ma lontano da una grande citt?
C una grande mappa degli Stati Uniti sul muro del negozio di souvenir. Non dettagliata.
Ci sono solo i fiumi, i confini tra gli stati e le capitali. Ho tolto la mappa dalla parete e
labbiamo studiata attentamente. Si sono intromesse le mie motivazioni personali, e ho
suggerito di prendere una barca lungo la costa e risalire il fiume Mississippi per trovare un
luogo sicuro (che sarebbe vicino ai miei genitori). Questa unopzione. William ha suggerito
di andare via terra, per evitare gli effetti disastrosi che potrebbe avere un guasto alla barca.
John ha proposto di navigare a vela lungo la costa attorno alla Florida meridionale, dritto
verso le Bahamas.
Abbiamo tutti sorriso allidea, ma si ripresenta il problema delle risorse limitate e della
necessit di procurarsele. Per ora siamo al sicuro, perch tutto il casino che hanno fatto col
motore della barca per andare a pescare ha attirato quelle creature da altre parti dellisola, ma
questa cosa non durer per sempre. Abbiamo bisogno di un posto pi stabile dove vivere.
Stasera giocheremo a poker per tirarci su il morale. Laura, Annabelle e Tubby
(lorsacchiotto) hanno altri piani. Giocheranno a mamma e pap.

La splendida Claudia

18 marzo
Ore 21:48
Negli ultimi giorni siamo andati avanti mangiando pesce. Ho trovato un fornello a propano su
una delle barche pi grandi della marina, e finalmente ho mangiato del pesce cotto. Adesso
abbiamo cibi di diverso tipo. Oggi mi sono avventurato sullisola con William. Abbiamo preso
la Bahama Mama e ci siamo diretti a ovest lungo la costa in cerca di cibo. Secondo la mappa,
lisola di Matagorda lunga circa 25 miglia, e larga 2 o 3. Ho pensato allidea di elaborare un
congegno che emetta rumore e che sia comandabile a distanza per distrarre quegli esseri e
attirarli da una certa parte dellisola mentre io e William esploriamo altre zone. John sta
lavorando alla cosa.
Io e William abbiamo trovato qualcosa di interessante oggi. Dovevamo essere a circa 10
miglia a ovest lungo la costa, quando qualcosa apparso sulla terraferma dietro agli alberi.
Pareva una sorta di torre. Quando ci siamo avvicinati abbiamo capito che si trattava del faro
dellisola. Si tratta di un grande pinnacolo nero che si innalza a circa 50 metri e ha una grande
stanza vetrata in cima. Alla base della lanterna cera quella che credo fosse labitazione dei
custodi. Questa zona pareva piuttosto isolata, ma sapevo che non ci sarebbe voluto pi di un
paio dore prima che il rumore dei motori li attirasse nella nostra posizione.
Abbiamo gettato lancora a 10 metri da terra. Sono saltato gi dalla barca, finendo con le
gambe a bagno. Lacqua era calda. Questarea era pi campagnola di quella del porticciolo. Il
lato positivo che meno popolazione vivente = meno popolazione di morti. Il lato negativo
che questi alberi ostacolavano la visuale della maggior parte della zona attorno al faro.
William era migliorato molto con la calibro .22 nei giorni scorsi. Adesso eravamo scesi a
700 proiettili, e della calibro .223 ne avevo solo 450 (avevo dovuto fare un po di pratica
anchio). Ci siamo addentrati nellarea boscosa attorno al faro. Cera qualcosa che faceva
rumore. Pi ci avvicinavamo alla struttura e pi il rumore era forte. Era un rumore costante e
intervallato, sembravano dei colpi. Tuttavia non cerano segni di morti viventi. Eravamo alla
recinzione. Il faro pareva molto vecchio. Sono certo che c stato un tempo in cui le nere pareti
esterne erano lucenti, ma anni di aria salmastra e pioggia dovevano aver lasciato il segno. La
casa vicino alla base del faro sembrava pi moderna. Nel cortile cera lerba alta. Non doveva
esser stata tagliata da tre mesi abbondanti. Il rumore dei colpi proveniva ovviamente dalla
direzione del faro.
Ci siamo avvicinati. Ho fatto segno a William di guardare i lati, in modo da evitare
aggressioni improvvise. Bang... bang... bang... il rumore continuava, sembrava quello dei
battiti di un orologio a pendolo di seconda mano. Io e William abbiamo camminato lungo il
perimetro del faro e della casa. La direzione da cui veniva il rumore era chiara. La porta di
accesso alla cantina sul retro tremava a ogni colpo. Non ne ero sicuro al 100%, ma credevo di

sapere cosa ci fosse l sotto. Sapevo che la porta era assicura (per qualche strana ragione
dallesterno) e qualunque cosa fosse l sotto ci sarebbe rimasta finch i cardini non fossero
marciti o si fossero rotti. Ci siamo avvicinati allingresso. La porta non era chiusa a chiave, ma
le finestre erano chiuse con dei pannelli, cosa di cui, per quanto mi riguarda, non riuscivo a
capire il motivo. Ho girato piano la maniglia e ho spalancato la porta. Tutti e due abbiamo
fatto un balzo indietro, puntando le armi. Dovevamo essere davvero ridicoli.
La casa puzzava di carne marcia. Non era buon segno. Avevo voglia di dire fanculo e
vivere di pesce per il resto dei miei giorni, ma ero l, e avevamo bisogno di cibo. Il pavimento
di quella casa sul mare era di legno e piuttosto vecchio. Ogni scricchiolio mi pareva un tuono.
Siamo andati in salotto. Ho sussurrato a William: Pensi che ci sia una porta dentro casa
che conduce in cantina?, ma anche lui era incerto. Ho sperato che non ci fosse. Ho notato
subito che cera del sangue secco sul pavimento che portava verso il corridoio, e cerano delle
chiare tracce di mani. Sembrava che qualcuno si fosse trascinato per terra.
Sono andato per primo e William mi ha seguito. Girando langolo, ho visto che le tracce
proseguivano fino a quella che doveva essere la stanza da letto. Avevo il cuore che batteva
allimpazzata, ero sudato e terrorizzato. Sono andato verso la porta seguendo le tracce. Era
chiusa e le impronte insanguinate delle mani erano su tutta la parte inferiore. Sono rimasto in
ascolto afferrando la maniglia. Non si sentivano rumori. Lentamente ho girato la maniglia e
ho aperto uno spiraglio. Mi si presentata davanti limmagine di un corpo in putrefazione.
Vedevo un paio di gambe in blu jeans che giacevano sul letto. Sono entrato. Vedevo, credo,
quello che restava di un uomo. Aveva la camicia a quadri e i calzoni inzuppati di sangue, e dal
naso in su la testa era andata. I vermi avevano infestato le ferite aperte e la sua pelle pareva
muoversi dal brulicare delle larve che cerano sotto.
Aveva posato sul petto un fucile da caccia calibro dodici. Togliendoglielo dalle mani ormai
marce, ho notato un pezzo di carta gialla con delle scritte in nero.

Ho dato la lettera a William. Siamo stati in silenzio per qualche minuto. Il fucile di Frank ci
sarebbe stato molto utile, e anche le tre scatole di proiettili che erano sul cassettone. Lo
abbiamo aperto, e nello scompartimento delle calze abbiamo trovato una Smith calibro .357 e
un revolver Wesson con una scatola di cinquanta pallottole. Siamo andati in cucina. Abbiamo
preso i cibi in scatola, lolio, le spezie e tutti i prodotti non soggetti a scadenza. Non cera
tanto cibo quanto mi aspettavo. I colpi incessanti sulla porta continuavano senza sosta.
Claudia non mollava.
Ricordavo di aver visto una carriola sul retro, vicino alla porta della cantina. Lho portata
vicino allingresso e lho riempita con le cose che avevamo preso. Ho detto a William che
pensavo che in cantina avrebbe potuto esserci altro cibo e armi. Abbiamo deciso di aprire la
porta e occuparci di Claudia.
William si offerto di aprire la porta. Io avrei sparato a Claudia. Ha lentamente aperto il
chiavistello a T che fissava la porta alla parete di cemento, sbloccandola. I colpi continuavano
senza sosta. Claudia non sapeva che eravamo l, sapeva solo che aveva fame e che voleva
uscire. Ero terrorizzato allidea di vederla.
William ha afferrato la maniglia e stava per aprire la porta, quando gli ho fatto segno di
aspettare. Cera un modo pi sicuro. Ho detto a William di cercare una corda o dello spago
dentro casa. Dopo pochi minuti tornato con un gomitolo di lana da maglia preso da una
delle stanze da letto. Gli ho detto di legare a filo doppio la maniglia e di arretrare di qualche
passo. Gli ho dato il segnale e ha strattonato la porta, aprendola.
Ed eccola marcia, putrida e malvagia. I suoi lattei occhi putrescenti si sono fissati su di
noi, e quello che restava delle sue labbra si arricciato sui denti gialli e spezzati. Le sue mani
erano protuberanze sanguinolente, ridotte cos da settimane di colpi sbattuti contro la porta di
legno. Si mossa verso di noi. Uscendo dalla porta ha inciampato contro il gradino ed finita
faccia a terra. Ho colto questoccasione per restituirle la pace che Frank non era riuscito a
darle. Le ho sparato a bruciapelo alla nuca, facendola ricongiungere con suo marito.
La cantina era buia e suscitava in me una certa inquietudine. Ho acceso la luce che avevo
montato sul fucile e con essa ho illuminato la scala. Ho dato ai miei occhi il tempo di
abituarsi, mentre nel frattempo pensavo a quali altri orrori avrebbero potuto essere nascosti
laggi, nelle viscere di questo vecchio faro. Sono sceso nel buio e non ho trovato nessun altro,
n vivo n morto. Cera solo Claudia. Ho chiamato gi William per aiutarmi. Cerano
moltissimi barattoli di fagiolini, patate dolci e altra verdura. Cera anche una buona selezione
di vini e altri cibi in scatola.
Sembrava che inizialmente Frank e Claudia si fossero nascosti qua sotto, perch cerano un
letto, delle stoviglie e un frigorifero, insieme a un fucile da caccia Remington 7 mm col mirino
montato sulla canna appoggiato sul muro in un angolo. Sopra al frigo cerano due scatole di
proiettili da 7 mm. Abbiamo preso tutto il cibo che riuscivamo a trasportare, e il fucile da
caccia.
Abbiamo riempito gli zaini con cibo, armi e munizioni. La maggior parte delle cose trovate
le abbiamo messe nella carriola. Ho preso il mio zaino e detto a William che sarei tornato
subito. Mi sono diretto verso il faro. Volevo salire in cima per osservare meglio i dintorni, in
modo da capire se dovevamo aspettarci altra compagnia. Sono salito su lungo la scala a
chiocciola fino alla cima. Una volta l, ho controllato la zona. Nella direzione da cui venivamo
(est) ne vedevo circa una ventina, che si muovevano in gruppo, tendenzialmente verso di noi.
Immagino che il rumore della barca e lo sparo abbiano fatto da catalizzatori.

A giudicare dalla loro velocit di movimento avevamo tempo a sufficienza per andarcene.
Sono corso gi dalle scale. Io e William ci siamo alternati a spingere la carriola fino alla barca.
Abbiamo caricato la Mama e ci siamo diretti verso casa. Abbiamo avuto fortuna oggi.

20 marzo
Ore 15:17
Ho appena ricevuto una trasmissione radio sulla banda locale. La persona diceva di essere un
membro del congresso della Louisiana e di essere al sicuro in un bunker a 100 miglia a nord di
New Orleans. Aveva una voce dura e stanca. Ha proseguito dicendo che erano sopravvissuti
con lui molti soldati della Guardia nazionale della Louisiana. La ragione della trasmissione
radio era di mettere in guardia contro la minaccia rappresentata dagli zombie esposti alle
radiazioni. A quanto sembra, New Orleans era stata distrutta dalla strategica campagna di
bombardamento nucleare.
Il membro del congresso aveva mandato in esplorazione gruppi equipaggiati di dosimetri e
contatori Geiger per verificare i danni alla citt e alle schiere dei morti viventi. Di dieci che
erano stati mandati in missione, ne erano tornati sei. I superstiti avevano riportato che i morti
viventi esposti alle radiazioni mostravano segni minori di decomposizione e si muovevano in
modo pi rapido e coordinato dei loro compagni non radioattivi. Le radiazioni in qualche
modo li conservavano. Uno dei soldati ha detto persino di aver sentito una di quelle creature
pronunciare una parola. Dei quattro che erano morti, due erano stati sopraffatti da dozzine di
creature contaminate sulla statale fuori New Orleans. I restanti due erano morti per
esposizione alle radiazioni dopo aver trascorso la notte in un camion dei pompieri che non
sapevano essere contaminato, mentre gli altri erano al sicuro nella rete fognaria sottoterra.
Luomo alla radio diceva di avere una comunicazione limitata attraverso una telescrivente ad
alta frequenza con una base equipaggiata con squadroni di prototipi di droni e magazzini pieni
di ordigni esplosivi militari. Stando alluomo, lesplosione elettromagnetica aveva reso
inutilizzabili le apparecchiature elettroniche non schermate attorno alle citt distrutte. I soldati
mandati in missione non erano riusciti ad accendere le auto collegando i cavi, n avevano
trovato delle radio utilizzabili. Terr conto di queste informazioni per eventualit future, nel
caso in cui abbia la sfiga di trovarmi nel raggio delle zone radioattive.
Io e John abbiamo cercato di rispondere alla trasmissione, ma la bassa potenza della nostra
trasmittente non riuscita ad arrivare cos lontano. Magari in un giorno uggioso ma non
oggi. solo una cosa in pi di cui preoccuparsi.

22 marzo
Ore 18:54
Tara una donna interessante. Ammiro molto il fatto che sia riuscita a sopravvivere. Non
posso immaginare come deve essersi sentita dentro quella macchina, con quelle creature che
per giorni battevano i pugni contro i finestrini. Mi ha detto che ha passato un giorno intero ad
attirarli da un lato dellauto, in modo da poter aprire il finestrino sul lato opposto e respirare

aria fresca per alcuni preziosi istanti, prima che tornassero barcollando verso di lei. Non lho
ancora vista crollare o piangere, ma una cosa naturale e sono certo che prima o poi accadr.
Laura vive nel suo piccolo mondo con Annabelle e lorsacchiotto. Sono terrorizzato al
pensiero del giorno in cui dovremo andarcene. Un giorno che arriver presto. In qualche modo
qui mi sento responsabile di tutti. So che non riuscirei a sopportare lidea di perdere uno di
loro, anche se so che prima o poi soccomberemo alle statistiche. Sono diventato piuttosto
bravo a scacchi e io e John, quando giochiamo, siamo pi o meno alla pari.
Ieri notte William si svegliato verso le due. Io mi ero alzato e stavo guardando la mappa.
Mi ha detto di essersi sognato la nostra escursione al faro e che, nel sogno, Claudia non
inciampava nel gradino. Sapevo dove sarebbe arrivato e ho cercato di scacciare il pensiero.
Non ho visto pi nessuno di quelli dopo il nostro ultimo viaggetto. Siamo riusciti a
confonderli con i nostri diversivi, tra spari e motori. Non abbiamo intercettato nessuna
trasmissione radio dalla Lousiana ieri e oggi. Abbiamo fatto in modo che ci fosse sempre una
persona che stesse alla radio con lauricolare. Io ho subito un leggero crollo dopo il viaggio al
faro e cos ho deciso di radermi per tirarmi su di morale. incredibile come una buona
rasatura abbia il potere di farti sentire pi umano.
Sto pensando a quanti ce ne siano di quelli in questo momento. Mi chiedo di quanto sono in
maggioranza rispetto ai sopravvissuti e quanti militari di professione siano rimasti. Mi ricordo
che lultimo censimento in America, nel 2000, aveva detto che eravamo quasi 300 milioni di
persone. Non ho modo di sapere quanti sopravvissuti ci siano, ma sono sicuro che i morti
viventi ci superino di un bel po. Credo che la campagna nucleare ne abbia fatti fuori alcuni
milioni (inclusi i vivi). Ma non ho nessun dato per fare una stima accurata. La pioggerellina
imperversa. La primavera in arrivo, e con lei anche le tempeste.

23 marzo
Ore 18:19
Abbiamo ricevuto unaltra trasmissione dalla Louisiana. Questa volta era molto confusa. La
voce diceva che tutte le comunicazioni con il NORAD, il Comando di difesa aerospaziale, sono
state interrotte. La loro teoria che probabilmente stato distrutto dallinterno. Stanno
cercando di entrare nel loro sistema informatico e intercettare le trasmissioni video delle loro
telecamere interne dalla base di New Orleans, anche se i tentativi fatti finora sono falliti.
John sta facendo il progetto dellapparecchiatura sonora per distrarre le creature. Gli ho
anche chiesto di pensare a un dispositivo mobile per ricaricare le batterie esauste, perch credo
che molte delle auto rimaste nel continente siano andate. Proprio come i loro proprietari.
Stiamo facendo un piano di fuga. Dove andremo, per, non lo abbiamo ancora deciso.

24 marzo
Ore 23:39
Non siamo stati contaminati dalle radiazioni. Dovremo evitare le grandi citt, perch sono
sicuro che laggi ci siano quantitativi letali di radiazioni, come si visto dai soldati morti
nella missione. Poi ci sono anche le ultime informazioni captate qualche giorno fa dalla

Louisiana. Sento i loro gemiti, trasportati dal vento. Sembra che siano qui fuori, alla finestra.
So che non cos, ma davvero angosciante. Non sono gemiti umani. un suono profondo e
gutturale, basso e innaturale. Devo andare a controllare il perimetro della marina.

26 marzo
Ore 20:03
Le creature non sanno nuotare, ma possono vivere anche in acqua. Abbiamo deciso di uscire
sul pontile a prendere un po di sole. Ho portato il fucile, giusto per essere tutti al sicuro. La
piccola Laura era un po pallida per la mancanza di sole e mi sono sentito in colpa per il fatto
che non abbia mai la possibilit di stare un po allaperto. Sono rimasto in piedi, con lo
sguardo verso la costa, mentre gli altri si toglievano le scarpe e immergevano i piedi in acqua,
seduti sul pontile.
Non si vedevano movimenti sulla costa, tranne quello delle creature che si tormentavano,
intrappolate nelle stanze dellalbergo lungo la strada di fronte a noi. Mi sono girato verso gli
altri. Sembravano tutti divertirsi. Se ne stavano tranquilli, consapevoli dei pericoli che erano in
agguato nellarea urbana attorno a noi. Ho guardato in acqua e ho notato qualcosa che si
muoveva sotto la superficie. Ma lacqua verde scuro impediva in parte la visibilit.
Ho chiamato John e ho detto a William di sorvegliare gli altri e di dirgli di togliere i piedi
dallacqua. Sulla parete della marina cera un salvagente, simile a quelli che ci sono sulle
barche, e un uncino di salvataggio per tirare le persone fuori dallacqua. Lho guardato e ho
lanciato uno sguardo a John. Me lha portato, mentre io continuavo a guardare negli abissi.
Lho visto di nuovo. Cera qualcosa di grosso che si muoveva sottacqua.
Ho detto a John di tenermi forte per la cintura mentre immergevo il bastone nellacqua. Ho
toccato loggetto. Dopo qualche minuto di strattoni, lho finalmente afferrato. Mentre tiravo
su dallacqua la creatura putrescente, ho pensato a tutti i pesci che avevamo mangiato nei
giorni precedenti e che probabilmente si erano nutriti del corpo di questuomo. Si agitava
convulsamente con la bocca aperta, digrignando i denti. Mentre tentava di mordermi, un po
di acqua stagnante gli uscita dalla gola facendo bassi gorgoglii.
Non aveva pi gli occhi, probabilmente da tempo se li erano mangiati i pesci. Doveva essere
nellacqua da un bel po. Lho tirato su, issandolo sul pontile. Non aveva pi neanche le
gambe. Ma era ancora pericoloso, e cos ho deciso di liberarmene, senza far rumore, con una
coltellata ben piazzata nellorbita sinistra. Usando il bastone a uncino gli ho immobilizzato la
testa e gli ho assestato il colpo, neutralizzando questo miserabile pezzo di merda.
Ne sarebbe passato di tempo prima che decidessi di farmi di nuovo una bella nuotata. Ho
fatto scivolare il ponte levatoio verso terra tirando le corde. Col bastone a uncino ho
trascinato la creatura lungo la strada, mentre John mi copriva col fucile. Laura ha visto che
portavo via quellessere e si messa a piangere. Mi sono sentito malissimo e ho odiato ancora
di pi questa massa putrida mentre la trascinavo via. Il viscido cadavere, trascinato sul
pavimento riscaldato dal sole, lasciava sul cemento una scia nera.

27 marzo

Ore 19:51
Il vento ulula allesterno. I gemiti delle creature sembrano farsi pi forti col passare dei giorni.
L fuori in questo momento ce ne sono una ventina. Fanno una sorta di ricognizione della
costa. Ogni volta che li vedo, devo lottare contro il desiderio di uscire e farli fuori. Stasera
metter di nuovo dei proiettili come tappi per le orecchie, perch il rumore rischia di
mandarmi fuori di testa. Anche nelloscurit della sera riesco a scorgere le tracce lasciate
trascinando il corpo della creatura che ho eliminato ieri.
Siamo tutti daccordo, ora di andarsene da qui. Ci siamo dati una settimana di tempo. Nel
frattempo cercheremo di raccogliere altre provviste e di pensare a una possibile destinazione.
Ho iniziato a realizzare che se non ti sposti vai incontro a morte certa. E anche in quel caso
non moriresti davvero, ma esisteresti come esistono quelli, che molto peggio.

Atlantis

28 marzo
Ore 13:00
Siamo in barca. Stamattina presto, attorno alle 2, una tazza che Laura aveva lasciato sul
bancone ieri notte caduta senza una ragione apparente. Mi sono alzato immediatamente e mi
sono sentito come se fossi ubriaco, perch faticavo a stare in piedi. Mentre andavo verso i
cocci della tazza mi pareva di camminare in salita. Ho acceso la luce e ho chiamato John e
William. Anche loro si sentivano poco stabili sui piedi, e alla fine ho capito cosa stava
succedendo. Mi chiedevo quanto ci volesse alla Legge di Murphy per realizzarsi. Stavamo
affondando. Cera stata una tempesta la notte prima che ci aveva fatto ballare un bel po.
Immagino che la mancanza di manutenzione e di ispezioni e il corso della natura abbiano
avuto il loro effetto. Abbiamo svegliato gli altri e ho detto a John e William di iniziare a
raccogliere i viveri. Non avevo idea di quanto ci volesse prima che tutta la marina affondasse.
Il peso sbilanciato avrebbe finito per far rompere i supporti di legno causando laffondamento
dellintera struttura.
Non cera tempo per fare tutto in silenzio. Mi sono messo gli occhiali per la visione
notturna e ho iniziato subito a preparare la Mama. Il rumore che facevo io, e gli scricchiolii
del legno usurato della marina, avevano attirato una folla. Con la visione sgranata permessa
dagli occhiali, ne vedevo circa una ventina. Erano terrificanti. Ho sentito nel profondo del
cuore che se esisteva un inferno, quelli venivano da l, e limmaginazione mi faceva avvertire su
di me i loro respiri infernali.
Anche se sono quasi sicuro che non possano vedere al buio, molti guardavano nella mia
direzione, sintonizzati sul rumore e muovendo la testa come un cane disorientato verso il suo
padrone. La maggior parte di loro era in uno stadio intermedio di decomposizione. Non
riuscivo a vederne gli occhi, solo le orbite scure, che aggiungevano altro orrore alle loro figure.
Io, Jan, Tara, John e William abbiamo formato una catena umana passandoci di mano in
mano le cose da caricare in barca. Era passata solo unora e uno degli angoli della piattaforma
era gi affondato di quasi un metro, facendo sollevare dallacqua langolo opposto. Questo
voleva dire che la struttura era fortemente sotto pressione. Ho messo la museruola ad
Annabelle, ho portato sulla barca lei e Laura e le ho fatte sedere. Le creature emettevano i loro
gemiti ottusi verso di noi. Ho detto a Laura di non preoccuparsi e che il suo compito era di
tenere il cane e di non lasciare la barca. Le ho messo in mano il suo orsacchiotto e le ho dato
un bacino sulla guancia.
Abbiamo caricato limbarcazione cos tanto da essere quasi in sovrappeso. Non lavevo mai
vista cos immersa da quando avevamo iniziato a usarla. Ho aiutato Jan e Tara a salire e ho
detto a William di restare con loro, mentre io e John facevamo un ultimo giro dentro la
marina per accertarci di non aver dimenticato niente che potesse servirci. Soddisfatti dalla

nostra ultima ricognizione siamo saliti in barca e abbiamo acceso il motore. Se non fosse stato
per Laura, ne avrei ammazzato qualcuno allistante, anche solo per sentirmi meglio.
Mentre ci allontanavamo dalla marina, ripensavo a tutti i posti in cui eravamo stati costretti
a rifugiarci negli ultimi tempi. Parevano essere progressivamente sempre meno comodi. Al
momento ci troviamo a circa un miglio dalla costa del Texas, e galleggiamo col motore spento
per risparmiare benzina.

Ore 21:44
Abbiamo deciso di dirigerci a nordest lungo la costa del Texas, verso Galveston. C qualcosa
che non va col motore. Continua a riempirsi dacqua. Quando finalmente riesco a
riaccenderlo, si spegne dopo 5 minuti. Stiamo iniziando a perdere le speranze. Secondo i miei
calcoli abbiamo percorso allincirca 75 miglia. Stiamo finendo la benzina. Vedo il livello nel
serbatoio che scende costantemente. Ma comunque, questo non il problema principale.
qualcosa che centra col motore, il che significa che, di qui a poco, o manderemo avanti la
barca remando, alla velocit di circa un nodo allora, o finiremo a terra.
Peggio di cos non pu andare.

29 marzo
Ore 6:05
E invece pu. Dopo aver remato per pi di 4 ore ieri notte, siamo finalmente arrivati a una
zona dove poter ancorare, lontano dai morti viventi. Abbiamo dormito appena 2 ore, e poi non
abbiamo avuto altra scelta se non decidere di proseguire a piedi. Tara mi ha detto di aver
bisogno di un bagno, e dopo il problemino che abbiamo avuto con la creatura sottacqua non
ha troppa voglia di sporgere il culo dal lato della barca. Credo di poterla capire. Non
possiamo stare su questa barca a tempo indeterminato. Abbiamo trascinato la barca remando
abbastanza vicino alla riva da vedere sotto di noi il fondo sabbioso. Sono saltato fuori e con
lacqua alle caviglie ho tirato la barca sulla spiaggia. William mi copriva le spalle con il fucile
del guardiano del faro. Abbiamo scaricato dalla barca tutto quello che abbiamo potuto.
Dovremmo essere vicino a Freeport, anche se non ne sono sicuro.
Sembra unidea estremamente rischiosa e folle quella di attraversare a piedi il Texas con una
bambina. So che non mia figlia, ma mi sento incredibilmente protettivo nei suoi confronti.
Mentre eravamo seduti sulla spiaggia, ho detto agli uomini che avremmo dovuto usare una
sorta di schieramento difensivo, con le donne (e Annabelle) nel mezzo e gli uomini attorno.
Stiamo per andar via e saremo costretti ad abbandonare alcuni dei barattoli con le verdure,
oltre che dellacqua. Non possiamo portare tutto quel peso. Quando lasceremo la costa lancer
un ultimo sguardo alla Bahama Mama e le dar un addio spirituale, proprio come ho fatto con
la macchina che avevo usato durante gli anni della scuola, e che avevo da molto tempo.

Ore 13:41
Dopo aver marciato a nordest verso lentroterra per cinque ore, ci siamo fermati per una pausa

pranzo. Mi sento cos vulnerabile, in confronto alla sicurezza della marina. Basterebbero pochi
di quelli per sopraffarci completamente. Nel corso delle ultime ore abbiamo attraversato
diverse strade a doppio senso, alcune a quattro corsie. Siamo in aperta campagna, in una zona
in parte destinata ai pascoli. A grandi linee dovremmo trovarci nei pressi di Sweeny, ma non
potrei dirlo con certezza e non credo che chieder delucidazioni alla popolazione locale. I
cactus crescono dappertutto liberamente. Credo di non averlo mai notato prima, perch non
credo di essermi mai veramente avventurato a piedi per la campagna.
Abbiamo attraversato una delle autostrade, stamattina attorno alle 10:30. Si vedevano sei
macchine accatastate a circa 100 metri da dove abbiamo attraversato. Pareva che nel mezzo ci
fosse anche un camion dei pompieri con la scala a pioli alzata verso il cielo. Ho deciso di dare
unocchiata per vedere se cera qualcosa che poteva servirci. Osservando quei rottami ho
pensato che non avrei voluto rischiare di guidare su unautostrada per paura di incappare in
simili macerie lungo la strada. Non volevo finire intrappolato e circondato da quegli esseri
dentro qualcosa che potesse essere a corto di benzina.
Avvicinandomi allammasso di rottami, la mia mente ha iniziato a connettere i diversi
passaggi per capire cosera accaduto. Ho fatto segno agli altri di restare fermi. Il nemico era
vicino. In cima alla scaletta meccanica che si alzava dal camion dei pompieri, una di quelle
creature, appesa a una cinghia di salvataggio, si accorta della mia presenza. Inutile chiedersi
da quanto tempo fosse l come un animale selvaggio in una trappola di acciaio. Il morto
vivente, un tempo addetto alla sicurezza pubblica, doveva esser stato probabilmente una brava
persona nella sua vita precedente. La tuta gialla da pompiere era ancora visibile sotto tutto il
sangue secco che aveva addosso. Sulla sua manica sinistra era cucita una bandiera degli Stati
Uniti con la data 11-9-01, ricamata tra le stelle e le strisce.
Avrei voluto mandare allaltro mondo quellessere con un colpo ben assestato, ma sapevo
che stavolta era diverso. Non avevamo la nostra barca a proteggerci. Lavrei lasciato appeso l.
Ho girato attorno ai rottami. Immagino che quelluomo si sia trovato circondato e abbia
cercato rifugio a 15 metri da terra in cima alla scala, chiss per quanto tempo. Cera una
piccola piattaforma, grande abbastanza perch un uomo potesse starci seduto sopra.
Probabilmente si era trasformato in uno di quelli, era inavvertitamente caduto e adesso era
condannato a passare l in cima il resto della sua putrida esistenza, appeso alle cinghie di
sicurezza. Cerano delle feci a terra, sotto la scaletta, segno che luomo era rimasto lass
probabilmente per qualche giorno. La mia domanda era: da cosa si stava rifugiando? Al di l
della sua infelice sagoma, non cera alcun segno di morti viventi, a quanto potevo vedere su
entrambi i lati dellammasso di rottami. Ma le impronte insanguinate alla base della bianca
scaletta meccanica, e le stesse impronte tutto intorno al camion, raccontavano una storia
diversa.
Abbiamo proseguito lungo la terra di nessuno delle pianure texane, scavalcando recinzioni di
filo spinato e destreggiandoci nella rigogliosa vegetazione primaverile. Potremmo viaggiare per
giorni, per non dire settimane, prima di trovare un posto dove poterci potenzialmente
rifugiare.

Ore 23:12
Ci siamo rifugiati per la notte in unarea recintata con filo spinato acuminato. Labbiamo

trovata per una pura botta di fortuna dopo aver combattuto per ore con i cactus e con la
vegetazione folta. Il cartello appeso fuori dalla recinzione recitava:

Attenzione:
Area controllata, propriet privata del governo americano. vietato entrare senza il
permesso del comandante della zona. Tutto il personale e le relative propriet
saranno oggetti a perquisizione allinterno di questarea, costantemente sorvegliata da
gruppi militari con unit cinofile.

Si stava facendo buio quando John si imbattuto nella recinzione. A un certo punto
abbiamo dovuto fare dei turni per portare Laura, perch iniziava a non reggersi pi sulle
gambe. Larea recintata non pi di 20 metri per 20. Non ho la pi pallida idea di che cosa il
governo possa aver fatto di un pezzo di terra cos piccolo, n per quale motivo si siano
preoccupati tanto da mettere un cartello di quel tipo.
A unocchiata tuttintorno non si vedevano altri segni di vita (o di morte) oltre a noi. Non
cerano edifici allinterno della recinzione, che pareva pi unarea incolta simile a un cortile
rettangolare. Lerba selvatica era cresciuta parecchio e credo che, se ci fosse stato qualcuno a
terra, non lo avremmo visto. Non avevamo altra scelta se non entrare l o dormire su un
albero, idea che non mi piaceva molto. Ho preso le coperte dallo zaino che portava Tara e le
ho piegate su se stesse, in modo da creare un certo spessore.
La recinzione era alta circa 3 metri, ho fatto un paio di tentativi e alla fine sono riuscito a
gettare le coperte sui fili taglienti, in modo da potermi arrampicare e saltare dallaltra parte
senza farmi a pezzi. Appena ho toccato il terreno ho alzato il fucile e ho iniziato a controllare
ogni metro di terra in cerca di potenziali pericoli.
Ho girato intorno al centro dellarea, poi mi sono diretto verso il punto pi interno, dove ho
trovato quella che pareva una grande botola. Mi sono inginocchiato e ho notato che non
cerano maniglie esterne. Tuttavia, anche se ci fossero state non sarei stato in grado di
sollevare il portello, perch la sola parte esterna erano 10 buoni centimetri di acciaio. Alcuni
grandi cardini erano presenti su uno dei lati di quella strana copertura. Ho idea che, da sola,
pesi pi di tutti noi messi assieme. Non si sente nessun rumore tranne quelli della natura. Le
stelle sono molto luminose stasera, e la recinzione sicura. Se non piove, sar bello dormire
sotto le stelle.

30 marzo
Ore 15:17
La situazione improvvisamente cambiata. Mi sono svegliato stamattina sentendo in
lontananza dei cani latrare. Non c modo di sapere se si tratti di animali domestici o selvaggi.
Mi ha fatto pensare alle scritte che cerano sul cartello allesterno della recinzione. Sono

curioso di sapere perch mai una spessa botola dacciaio sia stata messa proprio qui, con
attorno una recinzione del genere, nel mezzo del nulla in una pianura del Texas. Ho detto a
John che volevo dare unocchiata facendo il giro della recinzione, perch da uno dei lati pare
che non vi siano n alberi n cespugli.
Ho usato di nuovo la tecnica della coperta e ho scavalcato il recinto. John era dietro di me.
Ormai si completamente ristabilito. Ha lasciato la calibro .22 a William e alle ragazze e ha
preso il fucile, ch non sarebbe stato lideale per sparare attraverso la recinzione.
Larea recintata da dove venivamo noi era di circa 3 metri pi bassa rispetto alla collina su
cui ci siamo arrampicati fino ad arrivare a una radura. Quando siamo arrivati in cima alla
collinetta si aperta davanti a noi una buona visuale del territorio. Si vedeva abbastanza terra
pianeggiante per decollare e atterrare con un piccolo aereo, e cera una recinzione, simile alla
nostra, a circa 300 metri davanti a noi.
Non appena ci siamo avvicinati alla seconda area recintata, ci siamo accorti che era molto
pi grande di quella dove avevamo trascorso la notte. Cera anche una piccola costruzione di
mattoni, delle dimensioni di un capanno, con una porta di acciaio dipinta di grigio e una serie
di antenne sul tetto. Quando siamo arrivati a ridosso della seconda recinzione, John ha notato
dentro al perimetro una zona di atterraggio per elicotteri. Cera anche una porzione piuttosto
grande di erba bruciata che circondava quello che pareva un grosso buco quadrato nel terreno.
Non si notavano segni di movimento da nessuna parte. Avevamo una bella panoramica della
zona in ogni direzione. Vedevamo persino la cima della recinzione in cui ci aspettavano
William e gli altri. Non era decisamente una base, ma era gi qualcosa. Io e John siamo
tornati a prendere le coperte per scavalcare la seconda recinzione. Abbiamo detto a William
quello che avevamo trovato e siamo tornati alla seconda zona.
Prima di scavalcare la recinzione, ho controllato il cancello di accesso, nel caso fosse aperto.
Era chiuso con un pesante lucchetto di quelli a codice. Laltra zona aveva invece una grossa
catena e un lucchetto a prova di cesoie. Ho avuto la sensazione che questarea fosse
leggermente pi importante dellaltra. Abbiamo scavalcato la recinzione, iniziando a
controllare il perimetro. Sono andato verso la piattaforma per lelicottero, tenendo gli occhi
ben aperti per captare eventuali movimenti. Il buco nel terreno mi incuriosiva parecchio, cos
io e John abbiamo deciso di controllarlo per bene. Mentre ci avvicinavamo al buco, ho iniziato
a realizzare di che tipo di posto si trattava.
Non ne avevo mai visto uno dal vivo, ma questarea avrebbe potuto tranquillamente avere il
segnale Minuteman III attaccato alla recinzione: una zona di lancio missili. Ero in piedi
vicino al luogo da cui era stato lanciato da poco un missile. Il terreno era bruciato attorno ai
portelloni di lancio. Ho preso la torcia dallo zaino e ho controllato i contorni dellapertura, in
cerca di una scala di accesso o qualcosa del genere. Ce nera una a circa un metro sotto il
pesante portellone, messa di lato e attaccata alla parete. John mi ha tenuto per un braccio
mentre mi calavo nel buio condotto di lancio. Ho iniziato la discesa nelloscurit con il fucile a
tracolla.
Il buco era profondo almeno 15 metri e la discesa mi parsa eterna. Quando ho alzato la
testa verso lalto, John mi sembrava a milioni di chilometri di distanza. Non so se a quel punto
ero ormai un po fuori di testa, ma potrei giurare di aver sentito della musica in lontananza.
Ero in piedi sul fondo del condotto. Guardandomi in giro, grazie alla luce della torcia, ho visto
che cerano alcuni scoiattoli morti, che dovevano essere caduti nel buio e poi morti per
mancanza di cibo e acqua. Cerano anche foglie e vari detriti sul terreno. I portelloni dovevano

essere stati aperti diverso tempo prima. Alcuni degli scoiattoli morti erano marci fino allosso.
Ho controllato il terreno e ho notato una porta di forma ovale con una ruota al centro, dal
lato opposto rispetto a quello in cui mi trovavo. Ho urlato a John, domandandogli se riusciva
a scendere senza bisogno del mio aiuto. Non ha risposto ma ho visto le sue gambe si portavano
sul primo piolo della scaletta, mentre iniziava a scendere.
Mentre John scendeva, ho afferrato la ruota e ho iniziato a girarla in senso antiorario per
vedere se si smuoveva. Con mia grande sorpresa, ha funzionato. Credo che avessero
considerato i portelloni di acciaio spessi un metro in cima al condotto sufficienti a tenere alla
larga eventuali intrusi, e cos non si erano preoccupati di chiudere quella insignificante porta
ovale l sotto spessa appena 10 centimetri. Ma perch non avevano richiuso il portellone
esterno dopo il lancio?
John arrivato gi. rimasto alle mie spalle mentre finivo di girare la ruota per aprire la
porta ovale. Lho girata tutta a sinistra e ho sentito un rumore metallico. A quel punto il
portellone si aperto. Lho tirato verso di me e subito ho sentito un soffio daria, non saprei
dire per se venisse da dentro o da fuori. Ho spalancato la porta. Una luce intensa e il suono di
una musica ci hanno investito.
Its the end of the world as we know it! REM
Credo che la fine del mondo imminente causi un certo cinismo. Con le armi spiegate, io e
John ci siamo addentrati in questo moderno castello luminoso. Non avevo la minima idea di
come fosse strutturato il posto. Mi sono diretto verso la fonte della musica.
Tutte le luci interne erano accese. Camminavamo lentamente. La canzone era finita e poi
ricominciata. Andava a ripetizione. Avevo sperato che non fosse cos, perch la musica mi
trasmetteva una falsa idea di vita. Per quello che ne sapevo, la canzone poteva essere stata
mandata a ripetizione per mesi.
Eravamo vicini alla fonte da cui proveniva andava a tutto volume.
Wire in a fire, represent the seven games in a government for hire and a combat site
Girando langolo nella direzione da cui ci pareva provenisse la musica, siamo arrivati a una
porta spalancata spessa circa 30 centimetri. Sembrava lapertura del caveau di una banca. La
musica veniva da l.
Si vedevano alcune luci intermittenti che provenivano da pannelli computerizzati, e la puzza
di marcio era pungente. Ho lanciato unocchiata a John e siamo entrati. Il Capitano Baker
stato il primo cadavere di cui ho incrociato lo sguardo. Legato su una sedia di acciaio, era un
capitano della Air Force, con il nome scritto su una targhetta appuntata al taschino destro.
Si dimenato lottando contro i lacci che lo legavano alla sedia. Aveva la pelle lacerata in
corrispondenza delle corde. Cera un altro ufficiale che giaceva curvo su una console con una
Beretta 9 mm in mano e met del cranio frantumato.
Posso solo cercare di indovinare laccaduto. Baker aveva tre colpi di pistola sul petto e
avevamo un cranio a pezzi. Mentre la creatura si dimenava sulla sedia ho afferrato la pistola
dalla mano putrefatta dellaltro ufficiale. Ho controllato il caricatore e contato undici colpi.
Tre per Baker e uno per il Maggiore Tom, che non aveva la targhetta. Con gli undici colpi
rimasti, facevano in tutto quindici. Ho immaginato che Baker fosse infetto, che il Maggiore
Tom lo avesse legato, avesse lanciato il missile e poi sparato tre colpi al petto a Baker prima
di togliersi la vita. Naturalmente erano solo speculazioni, e alla fine non importa un granch.

Ore 23:26
Io e John abbiamo portato gli altri nel bunker. Dopo aver finito Baker, lo abbiamo portato
insieme al maggiore Tom, in una stanza vuota adibita a magazzino temporaneo. Sembrano
esserci energia, cibo e acqua in abbondanza. E siamo al sicuro.
Non ho modo di capire se internet ancora operativo. Al momento uso il sistema
computerizzato del complesso. La maggior parte delle console protette da password sono
attive e con log-in effettuato, e molti degli schermi non protetti funzionano. Devo trovare il
modo di chiudere il portellone esterno. Nei prossimi giorni cercheremo le chiavi del regno.

Hotel 23

1o aprile
Ore 09:12
Ho cercato nei cadaveri di Baker e del maggiore Tom e ho trovato molti effetti personali e
un blocco note di Baker. Conteneva molte password per i sistemi di controllo dellinstallazione
e una tessera magnetica per aprire alcune porte.
Linstallazione riceve energia dalla rete elettrica locale pi quattro enormi generatori diesel.
In questarea la rete elettrica ha continuato a funzionare. Ho identificato alcuni manuali
tecnici nei cassetti della scrivania della stanza di controllo. Descrivono procedure di emergenza
e qualche funzione dellinstallazione. Uno dei manuali diceva che con rifornimenti adeguati,
linstallazione fornisce cento giorni di aria, cibo, acqua e protezione per cento persone.
Il problema che rimane capire come funziona il tutto e dove sono le cose. Non abbiamo
esplorato linstallazione per intero perch abbiamo paura che ci siano altri di quelli nascosti
nelle catacombe dei settori pi esterni. Ho notato che le parole Hotel 23 sono stampate sulle
copertine di tutti i manuali. Una targa di legno celebrativa appesa sopra la console di
controllo principale e riporta unincisione con la stessa scritta in inglese e sotto in russo.
La cantina con gli impianti include una dispensa piena di cibo in scatola e molti oggetti
denominati razioni C. Non ne ho mai mangiata una, ma ne ho sentito parlare da alcuni
veterani con i quali ho prestato servizio prima che tutto questo accadesse. Ci sono anche molte
scatole di cibo precotto sulle mensole nel retro della dispensa.
Smanettando col sistema di controllo computerizzato, John ha capito come controllare le
videocamere telecomandate situate al di fuori dellinstallazione. Non siamo riusciti a capire
come chiudere la porta blindata a prova di esplosivo. Abbiamo trovato lingresso e luscita
principali con la videocamera di sorveglianza di John. Sfortunatamente sta a circa mezzo
chilometro dal tunnel daccesso e termina con un ascensore. La cosa peggiore che dalle
telecamere a circuito chiuso si vedono un centinaio di morti viventi che brancolano fuori dalle
porte di uscita.

2 aprile
Ore 20:07
Oggi ho individuato uno schema dellinstallazione fatto a mano. Alcune stanze non
corrispondono. Penso che alcune aree siano state aggiunte dopo che stato disegnato.

Il piano per domani finire di ripulire linterno del bunker, che puzza di carne marcia e
frutta andata a male.

4 aprile
Ore 15:35
Mentre rovistavo larea soggiorno della postazione missilistica, ho trovato il diario personale
del capitano Baker. Inizia due anni fa e arriva fino allo scorso marzo. Praticamente c scritto
tutto ci che successo qui, sin da quando tutto cominciato. Non lho letto interamente ma
mi sono riproposto di farlo nei prossimi giorni.

Trovata una cosa interessante:

Capitano Baker, Air Force, USA10 gennaio


Ho ricevuto lordine di stato dallerta allHotel 23. Continuiamo a ricevere
comunicazioni allarmanti dal comando missilistico con nuove coordinate per i
pacchetti di obiettivi alternativi. Anche se le coordinate non sono scritte nel modo
normale, ne ho viste a sufficienza per sapere che i dati di puntamento delle armi
nucleari che stiamo inserendo non corrispondono a obiettivi stranieri. Rimaniamo
confinati nella nostra postazione in stato dallerta fino a nuovo ordine.
Fortunatamente, questa volta ho pensato di portarmi un po di libri, a differenza
dellultima esercitazione. I miei superiori sembrano avere la sensazione che questa
epidemia possa comportare dei veri problemi per la nostra sicurezza.

Oggi abbiamo tentato di ripulire tutto linterno. Di tanto in tanto sento un suono
meccanico/elettrico che arriva da unaltra zona allinterno del bunker. Ho la sensazione che sia
qualche genere di sistema di filtraggio dellaria. Abbiamo sgombrato buona parte della
postazione missilistica, tranne la stanza sulla cui porta scritto controllo ambientale. C
una pesante porta blindata con una serratura cifrata che blocca lingresso. Nel blocco note del
capitano trovato qualche giorno fa non c alcun codice per aprirla. John ha trovato una
cartella sul desktop di uno dei computer del controllo di lancio.
I computer non segretati hanno Windows, mentre le macchine protette dalle emissioni
compromettenti di energia utilizzano un tipo di Linux che non avevo mai visto. John ha
utilizzato una specie di interfaccia non GUI (graphical user interface interfaccia utente
grafico) tipo DOS per esplorare il computer. riuscito a estrarre molte fotografie a colori
della stessa area (sconosciuta), per ogni volta, aprendo la cartella con le fotografie e
selezionando lo stesso file, sembra venire fuori una foto un po diversa, ad esempio le nuvole
sono leggermente spostate oppure qualche piccolo dettaglio diverso.
Un altro elemento nella lista delle cose da aprire una spessa cassaforte con la scritta
ARMERIA, alta 2 metri. Sfortunatamente c un lucchetto enorme che ne blocca laccesso.
Non ho ancora avuto unoccasione vera e propria di conoscere Tara, ma si sta rivelando una
persona molto curiosa. Non le piaceva lidea di non sapere cosa cera nella cassaforte e quindi
ha cercato per 3 ore nel bunker, frugando in tutte le scatole, allo scopo di trovare qualcosa di
utile per tagliare il lucchetto. Purtroppo non ha trovato niente.
Annotazione a margine: tutti i wc dellinstallazione assomigliano a quelli degli aerei. Vasi
asciutti. Immagino che vogliano risparmiare acqua. Questo mi fa pensare alle riserve dacqua
di questo posto. Abbiamo trovato un grosso serbatoio rettangolare nelle stanze con i generatori
diesel, dove c scritto acqua potabile. Con il calcio del fucile ho bussato sul fianco del
serbatoio fino a quando nella stanza non si sentito un suono molto profondo. Il serbatoio era
pieno per almeno . Misura circa 6 m x 3 m x 150 cm. Nei prossimi giorni far dei calcoli
per capire quanta acqua possiamo, e quindi dobbiamo, utilizzare.

Una foto vale di pi di mille


parole

6 aprile
Ore 21:44
Avremmo dovuto capire immediatamente perch le foto che John pescava dal computer di
sicurezza col sistema operativo UNIX cambiavano continuamente. Sono immagini satellitari
scattate quasi in tempo reale. John ci arrivato la notte scorsa e ha anche capito come
zoomare fino a una risoluzione che, secondo il computer, di 20 centimetri. Usando le
coordinate approssimative dello stradario siamo riusciti a ottenere una fotografia dettagliata di
cosa era rimasto nellarea di San Antonio.
Allinizio ci riusciva difficile interpretare gli scatti dallalto anche perch il colore non era
regolato bene e questo dava alle foto un aspetto strano. Dopo aver inserito molte istruzioni di
comando, John finalmente riuscito a ottenere una risoluzione di 1000 metri, cos da
distinguere buona parte di ci che rimaneva del centro abitato. Secondo lindicatore temporale,
la foto era stata scattata pochi minuti prima, perch il satellite era stato programmato per
produrre una traccia fotografica automatica in momenti prestabiliti. John non sa controllare il
satellite per ottenere immagini a comando.
Studiando la foto sono riuscito a vedere molti edifici distrutti e alcune creature che devono
essere tornate in citt, attratte dai suoni e dalle luci, dopo lesplosione iniziale. Sono anche
riuscito a scorgerne un gruppo accalcato intorno a qualcosa. John ha zoomato pi che poteva
verso il centro del gruppo di cadaveri.
Si stavano disputando la carcassa di un ratto enorme. Si dice che una foto vale pi di mille
parole ed vero. Abbiamo intenzione di visitare tutte le citt inserendo le coordinate, cos
sapremo quali sono state distrutte e quali sono ancora in piedi. Ci vorr del tempo, ma ne vale
la pena per la tranquillit (o la mancanza di tranquillit) che ne pu derivare.
Jan e William si sono stabiliti con Laura in uno dei settori pi ampi. John si dice daccordo
che Annabelle passi le notti con Laura. Sa che il cane aiuta Laura ad affrontare la situazione,
perch rappresenta qualcosa di familiare, appartenente a un mondo ormai fottuto da tempo.
Ieri, Tara e io siamo saliti di sopra per controllare il perimetro, visto che la videocamera
vicino a dove ci siamo calati copriva soltanto le porte dellarea di lancio. Sembra ci sia
dellironia nel fatto che John riesca capire come guardare con un satellite lorologio da polso di
un uomo morto a un migliaio di miglia di distanza, ma non in grado di riuscire a capire
come far chiudere la porta posteriore. Devo dargli merito di essersi dimostrato un buon amico
e una persona molto adattabile.

8 aprile
Ore 23:24
Dopo alcune giornate trascorse cercando di trovare le coordinate e molti fallimenti, ci siamo
imbattuti nelle immagini satellitari di alcune citt che risultano essere state distrutte da armi
nucleari o dalle MOAB, bombe ad altissimo potenziale.
Volevo usare i satelliti per scrutare casa mia in Arkansas, ma non sembrano funzionare al di
l di una certa longitudine. San Antonio, New Orleans, San Diego, Los Angeles, Dallas,
Orlando e probabilmente New York sono state distrutte. Abbiamo verificato che nelle loro
strade, ridotte in cumuli di macerie, ci sono morti che camminano. Decisamente un brutto
colpo al morale del gruppo, me incluso. Con una risoluzione minore che forniva unimmagine
pi ampia delle citt, abbiamo visto la distruzione di massa. Non cerano esseri umani viventi
in alcuna foto. Alcuni gruppi nelle foto mi ricordavano quelli di Woodstock. Ho fatto una
stima e credo che ci siano milioni di morti viventi nelle aree a pi alto tasso di radioattivit
delle citt devastate, anche se impossibile contarli. Non c modo di stabilire quanti di loro
siano attivi nelle zone degli Stati Uniti che non sono state colpite. Non c alcuna speranza che
i sopravvissuti possano essere di pi e, quel che peggio, non c alcuna traccia di un governo.
Ho provato, insieme a John, a ottenere informazioni satellitari di intelligence sugli stati pi
a nord, ma ce lo hanno impedito i limiti dellarea di visione effettiva del satellite. Sono riuscito
comunque a trovare alcune informazioni sul destino di New York.
Un esame approfondito dellarea comando e controllo mi ha rivelato una valigia nera con
una serratura a combinazione ferma sul numero 205 da entrambi i lati, stipata tra due
mensole. La combinazione era quella di sblocco e dentro abbiamo trovato una comunicazione
stampata.
Penso che il governo utilizzasse il comando missilistico spaziale per fare il lavoro sporco che
i disertori si rifiutavano di fare. Devono avere previsto che ci sarebbe accaduto, dato che
Baker aveva notato la destinazione delle consegne molto prima che i piloti decidessero di
disobbedire.

11 aprile
Ore 12:33
Non abbiamo ancora trovato la chiave dellarmadietto con le armi. Abbiamo discusso tra noi
per decidere se non sia il caso di uscire in citt per recuperare lequipaggiamento necessario a
tagliare il lucchetto. Lideale sarebbe una fiamma ossidrica, ma dubito che riesca a rimediarne
una. Forse dovr accontentarmi di un seghetto a mano. Le cesoie sarebbero inutili perch il
passante troppo grosso e non ho mai visto cesoie che sarebbero in grado di tagliarlo.
John ha trovato il codice daccesso per entrare nel settore del controllo ambientale. Era
incluso nel file system del controllo della base. Come sempre, trattandosi di una nuova area,
siamo stati molto attenti ad entrare. John ha tenuto la porta e ha aspettato che gli dessi il
segnale. Non volevo rischiare di sparare in questo settore, per paura di danneggiare i sistemi
vitali allinterno. John ha spalancato la porta. Dentro era molto buio.
Ho messo gli occhiali per la visione notturna e ho acceso gli infrarossi. Non ho visto alcun
pericolo mentre entravo. La stanza era molto pulita. Ho trovato linterruttore della luce, mi
sono levato gli occhiali e ho premuto il pulsante. Dopo un paio di secondi le lampade
fluorescenti si sono accese. La stanza aveva un enorme sistema di purificazione dellaria, di cui
ignoro le modalit di manutenzione e riparazione. Cerano scaffali carichi di strumentazione,
con le pi svariate funzioni di monitoraggio ambientale. Alla destra del blocco strumentazione,
ho notato due file di maschere antigas diverse e cinque contatori Geiger, allineati uno affianco
allaltro in modo molto ordinato. Le maschere antigas non avevano filtri. Erano ancora
sigillati dentro i barattoli, l accanto. Ne ho contate dieci di un tipo e dieci dellaltro, venti in
tutto.
Sul pavimento cerano molte scatole che riportavano stampata di lato la seguente scritta
Tute CBR. Armeggiando col coltello, ho tagliato il nastro adesivo e ho scoperto che ogni
scatola conteneva dieci tute contro la contaminazione chimica, biologica e radiologica, sigillate
dentro buste di plastica. Insieme alle tute ho trovato libretti di istruzioni e specifiche tecniche,
che spiegavano la durata e lintensit della protezione da agenti contaminanti.
chiaro che linstallazione stata progettata per resistere a un attacco nucleare. Lunica
cosa che non capisco perch ci siano solo due ufficiali di stazionamento e nessun vip
sopravvissuto rifugiato allinterno. Forse il mondo si sfasciato troppo rapidamente, oppure
questa postazione non era neppure sulle mappe. E questo ci porta a unaltra considerazione
importante. Solo ieri sono riuscito a capire dove siamo. Sembra passato molto tempo da
quando abbiamo lasciato la Bahama Mama e ci siamo diretti alla cieca e di corsa verso questo
posto, dopo giorni di cammino, o almeno cos ci sembrato, portando Laura e Annabelle in
braccio a turno. John ha trovato la nostra posizione utilizzando le immagini satellitari.
Abbiamo determinato la direzione che abbiamo preso partendo dalla costa, utilizzando le carte
stradali per trovare le coordinate.
Prima di tutto abbiamo localizzato la barca. Passo dopo passo, poi, abbiamo messo a punto
le nostre coordinate e la risoluzione muovendoci verso nordovest fino a trovare le macerie con
il vigile del fuoco appeso alla scala del camion. Giunti a quel punto, abbiamo continuato a
inserire nuove coordinate in direzione nordovest, a passi piccolissimi, fino a scovare
linstallazione.
La si vede facilmente, perch la cavit del cilindro di lancio un segnale chiarissimo. John si

segnato le coordinate esatte su un foglio di carta. Quando labbiamo individuata, per essere
del tutto sicuri che si trattasse di quella giusta, ho preso un rotolo di carta igienica e dopo
essermi assicurato che larea fosse priva di intralci, ho fatto una X gigante con la carta
igienica sulla parte superiore vicino alla porta della piattaforma di lancio.
Dopo unattesa di 15 minuti, John ha inserito le coordinate una seconda volta e la X di
carta igienica era chiaramente visibile con una risoluzione di 100 metri. Mantenendo le stesse
coordinate, abbiamo ingrandito la risoluzione a 200 metri, zoomando al contrario. Anche se
non si vedeva pi la nostra installazione, sapevamo che era al centro dello schermo perch il
programma funziona cos.
Con le carte stradali e le foto siamo riusciti a stabilire che ci troviamo vicino a una cittadina
chiamata Nada, in Texas. La brutta notizia che siamo anche a 60 miglia da Houston,
direzione sudovest. Houston non stata distrutta dagli attacchi nucleari e sappiamo che
brulica di zombie. Ci siamo ricordati delle foto che eravamo riusciti a scattare l8 aprile. Con
le telecamere a circuito chiuso riusciamo a monitorare i movimenti dei morti viventi
allingresso; ora che abbiamo le coordinate esatte per le foto satellitari, inoltre, possiamo
provare a controllare la situazione tuttintorno.

Toc, Toc

12 aprile
Ore 22:19
Non ho parlato, n documentato molto tutti gli intrattenimenti che questa stazione offre. C
unarea salotto con televisione, videoregistratore e lettore DVD. Ce ne sono molti nel mobile
di legno su cui la tv poggiata. Una volta aperto e controllato il contenuto, mi sono imbattuto
in uno dei miei vecchi film preferiti, 1975: occhi bianchi sul pianeta Terra, in videocassetta.
Per qualche ragione non riesco a trovare la voglia di guardarlo. Sarebbe un po come guardare
un film di guerra mentre sono nel campo di battaglia.
Durante il giorno ho iniziato a fare delle corse lungo la recinzione perimetrale. Prima di
uscire, controllo le telecamere a circuito chiuso, per assicurarmi che la folla di zombie sia
rimasta dove lho lasciata, cio davanti alla porta davanti della stazione, occupati nel tentativo
disperato di arrampicarsi sulla spessa porta blindata. Dopo quasi cinquanta giri perimetrali
entro e mi faccio una doccia rapidissima. Normalmente mi cronometro per risparmiare acqua.
Ricordo il campo di addestramento per reclute e la scuola per ufficiali, dove bisognava
mettersi lo shampoo prima di entrare in doccia per impiegare meno tempo con lacqua aperta.
Sono riuscito a ridurre la durata della doccia a un minuto.
Gli altri sembrano non avere il concetto di risparmio, oppure la disciplina necessaria.
Certamente non posso pretendere che tutti si comportino come delle macchine. Forse, a
pensarci bene, sono io il problema. Questa risposta logica e priva di emozioni allintera
situazione stata la mia reazione allo stress da combattimento.
Dopo il check up della stazione di qualche giorno fa, ora abbiamo un passaggio per entrare e
uscire senza bisogno di utilizzare la scaletta della postazione missilistica. Ci sono delle scale
che portano in alto dove c il capanno di mattoni con la porta blindata dipinta di grigio. Dato
che questa porta daccesso porta in superficie vicino allapertura da cui stato lanciato il
missile, abbiamo pensato che, per la nostra sicurezza, fosse meglio passare da l.
Tara e io abbiamo passato del tempo insieme oggi. Stiamo diventando amici. Abbiamo dato
ad Annabelle e Laura il permesso di giocare allesterno, nellarea perimetrale, sotto la nostra
stretta supervisione. Ieri sono uscito con John e abbiamo fatto, con del filo di ferro e dei
picchetti di legno trovati nel settore manutenzione, una recinzione mobile intorno alla botola
aperta. Non voglio che nessuno di noi ci cada dentro. Ovviamente, non siamo ancora riusciti a
trovare il codice che comanda le porte della rampa. John sa come entrare nellarea del file
system che dovrebbe contenerlo, ma teme di fare qualche errore e di aprire le porte principali
di fronte al complesso. Sarebbe come aprire il vaso di Pandora e far entrare centinaia di
demoni. Questo ci obbligherebbe a mettere in quarantena gran parte del sito.
Vedere Laura che giocava con Annabelle allesterno mi ha fatto dimenticare per un po gli
zombie. Solo mezzora dopo, quando il vento ha reso udibili i lamenti dei morti viventi, ho

ripensato alle terribili circostanze che ci hanno portato qui, allHotel 23. Le ho riportate di
corsa dentro la struttura, proprio mentre lodore di decomposizione iniziava ad accompagnare
la sinfonia di lamenti portati dal vento.

14 aprile
Ore 23:57
C stato un blackout di circa due ore. Si sono attivate le batterie di riserva, che hanno fatto
accendere le luci di emergenza allinterno della struttura. Immagino che la rete elettrica in
questarea stia finendo per deteriorarsi. Tuttavia, non c modo di saperlo con certezza. La
corrente tornata alle 23:30. Sono sicuro che il sistema automatizzato, perch molto
improbabile che ci siano degli operai cos fedeli al dovere da prendere servizio allimpianto
elettrico con i tempi che corrono.

15 aprile
Ore 19:20
Stasera vado in ricognizione con gli occhiali per la visione notturna. Eviter larea allesterno
della porta blindata frontale, dove ci sono pi morti viventi. Sta a mezzo chilometro di
distanza, oltre una collinetta. John la sorveglia con le videocamere telecomandate.
Gli ho detto di non preoccuparsi. Se ci saranno segnali di pericolo, trasciner gli zombie
lontano dalla struttura. In ogni caso non possono vedere al buio. Forse mi sopravvaluto, forse
sottovaluto loro. So che quando sono in tanti sono letali. A dire il vero, sono letali anche
quando sono da soli.
Oggi ho sentito per quattro volte uno strano suono meccanico. Una volta mi sono
precipitato nella stanza di controllo ambientale per vedere se veniva da l, ma non era cos. Il
suono proviene dalla struttura, da qualche punto nelle sue profondit. Forse un qualche
sistema di pompaggio, o di backup. Non posso dirlo con certezza. la prima volta che sono in
ritardo nel pagare le tasse.

16 aprile
Ore 14:09
La notte scorsa sono andato in perlustrazione. Prima di uscire, ho controllato con John i
dettagli delle foto satellitari di due giorni fa. Larea circondata da due recinti e si pu
accedere allentrata principale solo attraverso un tunnel sotterraneo, oppure salendo in
superficie da un punto situato allesterno del secondo recinto. Nelle foto si vedeva anche un
piccolo gruppo di corpi stesi al suolo sul lato nordorientale della struttura. Ho percorso le
scale fino allaccesso superiore. Ho chiesto a John di spegnere le luci nella mia zona per
adattarmi alloscurit prima di uscire. Dopo circa 20 minuti mi ero completamente abituato

alla visione notturna.


Ho inforcato gli occhiali per la visione notturna, stretto la fascetta e aperto la botola. Laria
fresca della notte sapeva di caprifoglio. Ho superato la barriera che immette al loro mondo.
Ho assicurato la botola con un gancio e sono andato avanti con alcune coperte in spalla. Le ho
lanciate oltre la recinzione, nello stesso punto da cui eravamo entrati.
Avevo i codici di quel passaggio, ma non volevo essere obbligato a sbloccare una serratura
cifrata durante un picco di adrenalina. In quella eventualit, le coperte sono il modo pi sicuro
per superare le cancellate. Ormai sono tutte tagliuzzate. Ancora un paio di volte e potranno
essere utilizzate solamente per un fal. Dopo aver toccato il suolo con gli stivali, le ho lasciate
penzolare appese al filo spinato e ho iniziato a camminare in senso antiorario lungo il
perimetro.
Una volta acceso linfrarosso degli occhiali, ho potuto vedere gli occhi di molti animali
notturni attorno a me. In questarea ci sono molti conigli, topi e scoiattoli notturni. Devo
tenerlo a mente come cibo possibile per il futuro. Ho superato il primo angolo e ho continuato
a comminare.
Dopo aver lasciato larea che mi era pi familiare, sono entrato in una parte della struttura
che avevo gi visto. La recinzione dove non ero mai stato, invece, era situata a un quarto di
chilometro dalla nostra. Ho calcolato che John doveva essere a circa 25 metri di profondit
rispetto al punto in cui mi trovavo. Vedevo le luci penetranti delle telecamere di sicurezza che
mi seguivano, in un angolo della recinzione. Poich anchesse utilizzavano raggi infrarossi, ai
miei occhi erano come fari. Ho raggiunto la seconda recinzione dopo un minuto di corsa e ho
svoltato dirigendomi verso langolo di nordest. Mentre mi avvicinavo i lamenti e la puzza dei
morti aumentavano. Ero fuori dal raggio dazione delle telecamere di sorveglianza, tranne
quella dellingresso principale.
Ora riuscivo a vedere i corpi impilati sulla seconda recinzione e scorgevo il mucchio di morti
che sbatteva senza sosta sulla porta daccesso principale. Mi sono abbassato sulle ginocchia e
ho iniziato ad avvicinarmi ai cadaveri. Pi mi avvicinavo, pi tutto aveva senso. Cerano molte
fessure nella recinzione, dovute ai colpi delle mitragliatrici che erano stati sparati dallinterno
verso lesterno. I cadaveri al suolo erano stati uccisi da qualcuno che stava dentro e sparava
attraverso il recinto. Evidentemente erano l da molto tempo. Vermi e insetti ne coprivano la
pelle priva di protezione.
Ho cercato il mitragliere responsabile di tutto questo sul lato interno della recinzione
numero due. A parte lerba alta, su quel lato non si vedeva nulla. Ci doveva essere qualcosa di
importante allinterno di questo recinto, ma non riuscivo a scorgere nessuna botola blindata,
simile a quella che avevamo trovato vicino alla prima recinzione. Non potevo fare a meno di
pensare che il tizio che sparava a questi sciacalli avesse fatto marcia indietro, per ragioni di
sicurezza, verso loscurit del bunker. La struttura era stata gi esplorata e allinterno non
avevamo trovato nulla, n di vivo n di morto. Mi veniva da pensare di nuovo a quel suono
meccanico intermittente.
Ho controllato la recinzione danneggiata scoprendo che solo un braccio umano o qualcosa
di pi sottile poteva passare attraverso le feritoie che si erano venute a creare. Il bordo
dentellato del filo spinato era coperto da macchie di sangue rinsecchito e da pezzetti di pelle, il
risultato del tentativo estremo dei morti viventi di raggiungere il proprio carnefice, infilando il
braccio attraverso il recinto.
Mi sono girato in silenzio per percorrere allindietro la strada da cui ero venuto. Ho provato

un percorso diverso, tenendomi fra le due recinzioni, invece di raggiungere immediatamente la


prima. Sono sbucato fuori in mezzo alle due reti sul lato ovest della struttura. Ancora una
volta ho notato lunghe strisce di erba spianata, che avevo gi visto la prima volta che eravamo
passati di qui. Non avrei avuto problemi a decollare o ad atterrare con un piccolo velivolo.
Non sarebbe male trovare un aereo e provarci, non si sa mai. Dopotutto, volare non come
andare in bicicletta. Ci vuole allentamento. Ho saltato la recinzione, recuperato le coperte e, al
mio rientro, ho iniziato a raccontare agli altri quello che avevo visto.

19 aprile
Ore 12:11
La scorsa notte sono rientrato dopo unuscita di tre giorni alla ricerca dei rifornimenti e delle
attrezzature di cui avevamo bisogno. Sono di nuovo ferito e, ancora una volta, c mancato
poco che ci lasciassi le penne. John se l cavata meglio di me. Ha soltanto alcune ferite al
volto. Uno di quelli lha graffiato dimenandosi. Per la maggior parte del tempo abbiamo
camminato.
Eravamo riusciti a scoprire la posizione del pi vicino campo di aviazione grazie agli atlanti
e alle carte aeronautiche in mio possesso. Secondo le mappe, avremmo trovato una pista
datterraggio privata chiamata Eagle Lake a 32 chilometri N-NE. La sera prima di partire
siamo riusciti a procurarci una foto satellitare complessiva dellarea. Dal satellite si vedevano
due piste di cemento parallele, di cui eravamo piuttosto sicuri. Vicino alla piccola torre cera
un hangar e due piccoli aeroplani parcheggiati. Ingrandendo larea visibile si vedeva la striscia
sbiadita, che corrispondeva alla statale I-10, a circa 12 chilometri a nord della pista di
atterraggio. Con lo zoom abbiamo ingrandito le immagini di quella striscia nel punto pi
vicino al campo di aviazione, perch sapevamo che avremmo avuto bisogno di un mezzo di
trasporto per ritornare sani e salvi. Molte auto sembravano parcheggiate a casaccio lungo tutta
la statale, la principale arteria di scorrimento tra le rovine di San Antonio e la citt di
Houston.
Lungo la strada riuscivamo a scorgere branchi di zombie. Eravamo quasi sicuri che passare
di l sarebbe stato in ogni caso impossibile. Appena sbloccato il passante della botola, nel
compartimento entrata una ventata di aria fresca primaverile. La primavera era in fiore ed
era proprio quella che si dice una bella giornata. Eravamo carichi di equipaggiamento. John ha
inserito il codice cifrato che sbloccava il passaggio e da quel momento in poi ci siamo trovati
ancora una volta in un mondo dove non siamo certo i benvenuti.
Abbiamo cominciato ad avanzare, stando attenti a non allontanarci dalle aree coperte derba
e arbusti. Avvicinandoci per la prima volta allingresso principale, abbiamo visto i nostri vicini
di casa, questa volta senza uno schermo digitale di mezzo. Facevamo a turno con i binocoli,
per guardarli da una certa distanza, nascosti fra gli arbusti. Bastano due parole per descriverli:
affamati e arrabbiati. Penso che nessuno sappia da cosa ha origine il loro rancore verso noi
viventi. Non me ne frega niente, in ogni caso.
Vederli mentre provavano ad aggrapparsi alle porte blindate e sbattevano, raschiando i loro
artigli, spaccandosi le unghie e lasciando in ricordo un liquido marroncino dopo ogni
tentativo, mi dava veramente il voltastomaco. Quelli che si agitavano di pi spingevano via gli

altri, per farsi spazio e avere lopportunit di ridursi le braccia a dei moncherini.
Da notare quello che prendeva a mazzate la porta blindata con una pietra. Con un sasso
delle dimensioni di una palla da baseball, la martellava in continuazione, con determinazione e
senza mai stancarsi. Mi sono reso conto della ragione per cui non ce neravamo mai accorti. La
porta blindata esterna la prima delle tre porte che separano noi dellHotel 23 dal mondo l
fuori. Questi esseri conservavano una qualche forma primitiva di intelligenza che glielo fa
intuire.
Abbiamo continuato a spostarci verso nord, in direzione di Eagle Lake. Avevamo provato a
stampare alcune foto satellitari come riferimento visuale prima di lasciare lHotel 23, ma per
qualche ragione il sistema di sicurezza della stazione di controllo non permette di stampare
nessun documento che provenga dalle cartelle di immagini dei servizi segreti (IMINT). Cos
siamo stati costretti a prendere appunti manualmente e a fare qualche schizzo sugli stradari in
nostro possesso, segnandoci la posizione dei punti di interesse.
Dopo averne avuto abbastanza di contemplare lautoflagellazione di quei cadaveri, ci siamo
spostati ancora un po pi a nord, verso Eagle Lake. Condizioni di terreno aspro e implacabile
non aiutavano la nostra marcia, mentre gli arbusti fitti come il filo spinato ci tagliavano le
gambe. Abbiamo camminato unora evitando attentamente di renderci visibili dalla statale. A
un certo punto siamo arrivati di fronte a un gruppo di croci, piantate al centro di un campo.
Quattro croci di altezza diversa a cui erano stati legati tre morti viventi, mentre il quarto era
morto del tutto. Il cervello di questultimo era gi diventato cibo per gli uccelli, che se lo
contendevano strappandolo via dal cranio.
Gli altri tre ci guardavano, spaventosamente sincronizzati, mentre noi ci avvicinavamo. Le
loro teste ringhianti si torcevano nel tentativo di seguire con gli occhi i nostri movimenti. Uno
non era stato legato tanto stretto e agitava le gambe ripetutamente in un disperato tentativo di
liberarsi della sua prigione di corda e legno. Sapevamo che se avessimo sparato, ne avremmo
richiamati in zona molti di pi. Le croci ballavano nei buchi in cui erano state conficcate per
via dei tentativi dei morti di liberarsi.
Abbiamo deciso di abbandonare quella zona e di continuare verso nord. Una volta lasciato il
luogo delle croci, mi sono chiesto che razza di infidi scellerati potesse prendersi la briga e il
tempo di costruire quelle croci, conficcarle a terra e crocifiggere quattro zombie. Questo mi ha
fatto venire in mente un pensiero orripilante: e se non fossero stati gi morti quando sono stati
crocifissi?
Non ne ho parlato con John, perch non aveva senso terrorizzarsi per qualcosa che non ci
riguardava direttamente. Arrivati ai confini del campo, ci siamo arrampicati sul filo spinato,
diretti verso le pianure sconfinate del Texas.

Non so se quello che mi spingeva a trovarmi di nuovo in mezzo a loro fosse lambizione di
volare ancora, o semplicemente il bisogno di sapere cosa diamine stava succedendo. E poi lo
sapevo benissimo cosa stava succedendo. Siamo fottuti e non c niente da dire n da fare a
riguardo. Un esercito di formiche non si ferma neppure davanti ai ragni pi grossi.
La ragione immediata che ci aveva spinto verso lhangar era il bisogno di alcuni rifornimenti
specifici, ad esempio una sega manuale per aprire il lucchetto delle armi. Inoltre, sarebbe stata
unottima cosa avere a disposizione un aereo come via di fuga dallHotel 23. Unaltra ragione
che se fossimo riusciti a far sloggiare i morti viventi dallarea davanti alle porte blindate,
laereo si sarebbe prestato bene per le esplorazioni.
Mi sono messo a ripensare alle foto satellitari della stazione area. Ovviamente la visuale era
molto schiacciata, dato che erano state prese con un obiettivo situato nello spazio. Sono stato
piuttosto bravo a riconoscere i profili degli aeroplani ma non cos tanto da capire,
semplicemente guardando il profilo aereo dellala, se si trattasse di due Cessna 172s oppure
152s. Non importa. Lidea che avrei volato di nuovo mi dava una bella sensazione.
Continuavamo a muoverci verso il campo di aviazione di Eagle Lake. Erano le 7:00 di sera
quando ci siamo accorti del profumo. Non era lodore di putrefazione dei morti, ma il
profumo familiare dellacqua lacustre, trasportato dalla brezza pomeridiana che soffiava verso
sud. Giunti in cima alla collina, unampia distesa dacqua apparsa davanti a noi.

Secondo le carte stradali, Eagle Lake non un bacino considerevole. Sembrava darci il
benvenuto, ma dopo lesperienza al porticciolo, chi poteva mai sapere cosa si nascondeva nelle
sue profondit? Ceravamo avvicinati alla stazione aerea, ma sapevamo di dover trovare un
posto per dormire prima di sera. Abbiamo scorto una strada dallaltra parte del lago. Ho
tirato fuori il binocolo e ho visto uno di quei grandi pullman per le lunghe percorrenze,
parcheggiato sul ciglio della strada insieme ad alcuni veicoli pi piccoli.
Lho studiato per alcuni minuti assicurandomi che non ci fosse alcun movimento intorno, o
al suo interno. Per essere proprio sicuro ho passato il binocolo a John, che ha fatto la stessa
cosa. Abbiamo iniziato a spostarci lateralmente lungo il ciglio pi corto del lago che portava
alla strada. Il sole stava pericolosamente scendendo mentre ci avvicinavamo alla statale a due
corsie. La strada era cosparsa di macchine, ma non si vedeva alcuno zombie. Sapevo che erano
laggi, ma non riuscivo in nessun modo a vederli. Mentre ci avvicinavamo al pullman eravamo
pronti a colpire. Niente di niente. Mi sono messo in ginocchio, con le armi puntate, e ho
sussurrato a John di coprirmi le spalle mentre guardavo attentamente linterno del bus.
Abbiamo ripetuto questa cosa ogni 2 metri, indietreggiando verso la parte posteriore e a
quel punto eravamo certi che fosse vuoto. Eravamo tesi. Non che non vedessi lora di
incontrare un altro di questi stronzi in via di decomposizione, ma sapevo che in quella
missione, prima o poi sarebbe accaduto. Mi sono avvicinato alla porta del bus, aprendola con
facilit. Sul lato del conducente non cera la sicura e le chiavi erano ancora inserite. Quasi
sicuramente le batterie non funzionavano pi. Ma non mi interessava. Era solo il nostro
albergo per la notte.
Sono salito sul bus facendo molta attenzione. John mi seguiva. Abbiamo chiuso la porta, che
era piuttosto pesante e fatta di acciaio e vetro. Abbiamo messo la sicura in modo che fosse
impossibile aprirla dallesterno. Mi si sono rizzati i peli del collo quando con la coda
dellocchio ho notato qualcosa nel corridoio, verso gli ultimi posti. Era il braccio di una
persona, e sembrava essere in uno stadio avanzato di decomposizione.
John rimasto indietro, assicurandosi di tenere docchio il perimetro del bus, mentre io
andavo avanti in ricognizione. Pronto a sparare, mi sono diretto verso il fondo. Raggiunti i due
terzi della lunghezza del pullman, mi sono reso conto che il braccio era semplicemente solo un
braccio. Mi sono infilato i guanti da aviatore e senza fare alcun rumore ho abbassato un
finestrino, ho preso quella merda di braccio ossuto e lho fatto cadere allesterno. Sembrava
che qualcuno si fosse pulito il culo sul sedile posteriore, invece era solo la traccia marrone del
sangue secco. Dissi a John che era tutto ok e abbiamo iniziato a sistemarci per la notte (dopo
aver controllato ogni cavolo di sedile due volte).
Avevo due ricambi di batterie AA per gli occhiali a infrarosso, ma cercavo di risparmiarle,
quindi li usavo solo lo stretto necessario. Perci quella notte sarebbe passata al buio totale.
Non cera neanche la luce lunare. Sussurravamo piano lun laltro, parlando principalmente di
come affrontare lindomani. Il campo di atterraggio non era segnato sulle carte stradali.
Dovevamo capirne la posizione usando la carta aeronautica che mi ero portato. Le carte
stradali e aeronautiche erano in due scale completamente diverse, quindi sapevamo che ci
sarebbe voluto del tempo.
Quella notte sono andato a dormire col rumore della pioggia che batteva sul tetto. Solo
verso le 3:00 mi sono svegliato a causa dei tuoni e della luce dei lampi. Mi sono sfregato gli
occhi e ho ripreso conoscenza mentre sbirciavo attraverso i finestrini semioscurati
dellautobus. La pioggia stava diventando incessante ed ero contento che fossimo al chiuso. C

stato un altro lampo e ho visto una sagoma umana a circa 20 metri di distanza. In quel caso
era proprio necessario, e dunque ho acceso gli occhiali a infrarosso. Quellessere non era
umano. Era il cadavere solitario di un vagabondo con uno zaino in spalla. Si vedevano gli
zigomi sporgere dalla sua pelle opaca, mentre la cosa spostava il suo peso avanti e indietro.
Aveva quel genere di zaino che oltre alle bretelle che lo tengono agganciato alle spalle, ha
anche una cordicella per assicurarlo alla vita, impedendo che si sposti mentre si cammina. I
denti di quella creatura erano ben visibili, fissati in un ghigno eterno, mentre lacqua scorreva
sul suo corpo senza vita.
Non poteva vederci. John dormiva ancora. Non mi sono preoccupato di disturbarlo e dopo
poco il vagabondo ha proseguito il suo cammino verso la fermata successiva, nelloscurit
della notte texana.
La mattina seguente (era il 17) ci siamo rimessi in cammino, dopo aver fatto le valigie in
silenzio. Prima di uscire dal bus ho chiesto a John di coprirmi mentre provavo ad accendere il
motore, per semplice curiosit. Certo, avrebbe fatto rumore, ma mi sarebbe piaciuto sapere se
la batteria funzionava ancora dopo tutto quel tempo. Ho girato la chiave tirando la leva di
accensione. Non si sentiva alcun rumore. Era morto, come il vagabondo della notte prima.
Abbiamo lasciato la scena alla ricerca del campo aereo.
Dopo aver cercato per alcune ore abbiamo trovato le piste. Non erano tanto lontano dalla
strada. Tutto corrispondeva esattamente alle immagini delle foto satellitari, quindi ero quasi
sicuro che si trattasse del posto giusto. Riuscivo a distinguere in lontananza la forma dei due
aeroplani parcheggiati vicino alla torre. Ci siamo avvicinati al recinto perimetrale
dellaviostazione con molta cautela, forzandoci a fermarci a intervalli regolari e a metterci in
ascolto. La recinzione non aveva filo spinato. Labbiamo scavalcata facilmente e, da l, la
visuale era libera per un centinaio di metri. Nessun movimento da nessuna parte. Per il
momento, ci sentivamo abbastanza sicuri della nostra incolumit.
Non sembrava esserci praticamente nessuna presenza di zombie in quellarea. Sapevo che la
I-10 era a pochi chilometri di distanza dalla nostra posizione e che, stando al satellite, era
unarea densamente popolata di morti viventi. Forse si erano concentrati sulla I-10 come gocce
dacqua, attraendosi lun laltro, magari a causa del rumore che fanno. Forse era la mia
immaginazione, ma mi pareva di sentire in lontananza, ogni tanto, il loro macabro suono
familiare portato dal vento.
La cosa a cui tenevo di pi erano i due aerei e il fatto che fossero utilizzabili. Abbiamo
fiancheggiato la recinzione andando sempre pi vicini alla torre, con gli occhi puntati sugli
aerei parcheggiati luno vicino allaltro. Si trattava effettivamente di un 172 e di un 152, un
modello di Cessna un po meno potente dellaltro. Non avevo esperienza di riparazioni, ma
dalla posizione in cui ci trovavamo sembravano in buone condizioni. Ho controllato unaltra
volta con il binocolo il perimetro dellarea sfruttando la nostra posizione vantaggiosa. Gli
hangar erano chiusi e non sentivo alcun trambusto provenire da quella direzione. Le finestre
oscurate della torre, invece, mi preoccupavano, dato che non si riusciva a vedere se una di
quelle cose dalle fauci schiumanti stesse ringhiando da lass contro di noi. Tuttavia, bisognava
farsi avanti, perch sapevamo che per proteggerci avremmo dovuto passare la notte del 17
nella torre.
Ancora una volta io e John ci trovavamo alle porte di una torre di controllo. John mi
copriva mentre, con molta attenzione, giravo la maniglia dacciaio e aprivo la porta. Dentro
era buio. Ho acceso la torcia montata sul fucile e ho iniziato a perlustrare la tromba delle

scale. Nessun segno di lotta o carneficine. La torre era stata abbandonata.


Avvicinandoci alla cima, la sensazione di pericolo presto svanita. Allinterno della torre di
controllo era tutto vuoto. Ci siamo ricordati della nostra fuga. Sembra che siano passati anni
da allora. Allinterno era saltata la corrente, anche se si vedeva una luce accesa allesterno
dellhangar. Doveva essere partito un interruttore. Ma ho subito lasciato perdere la questione.
La seconda cosa da fare era controllare gli hangar, dove probabilmente avremmo trovato i
materiali e la strumentazione che cercavamo. Erano quasi le 14:00 e faceva un caldo
incredibile. Con un eccesso di fiducia, ci siamo avvicinati apaticamente al primo hangar. Ho
fatto cenno a John di coprirmi e ho aperto la porta di colpo. Latteggiamento non circospetto
per poco non ci uccideva.
Un cadavere putrefatto con un grembiule bianco e una maglietta si proiettato fuori dalla
porta con delle cesoie da giardino in mano. Non si rendeva neanche conto di usarle come armi
mentre si gettava su John, apparentemente ignorando la mia presenza. La creatura
inciampata subito ed caduta su John, digrignando i suoi denti marci. Le cesoie hanno ferito
John alle guance. Sentivo altri movimenti allinterno dellhangar. Con un calcio, ho spedito
lessere lontano dal mio amico e girandogli intorno mi sono diretto verso la porta aperta,
totalmente buia. Pensavo che John stesse bene, invece la caduta laveva fatto svenire. Lessere
che avevo allontanato da lui ora aveva un altro obiettivo... me.
Mi si buttato addosso barcollando. Era gi troppo tardi. Mentre reagivo al suo gorgoglio
familiare, mi aveva gi inavvertitamente colpito alle costole con le cesoie da giardino. Mi sono
girato, rosso dalla rabbia. Dopo averlo colpito con un calcio al petto, che lo ha scaraventato
vicino a John, ho preso la mira in mezzo ai suoi occhi e lho neutralizzato. Il suo cervello
sembrava un cavolfiore bluastro, prima che la polvere gli si appiccicasse sopra. Aveva ancora
le cesoie in mano, dove, del resto, dovevano essere rimaste per mesi e adesso sarebbero rimaste
per sempre.
Mi sono inginocchiato vicino a John e gli ho dato un paio di schiaffi. Avevo il suo sangue
sulle mani. Anche se la mia ferita era peggiore, la sua pareva sanguinare di pi. Ho controllato
le cesoie. Erano asciutte dove non erano entrate a contatto con la carne fresca. Un rumore
proveniente dallhangar mi ha ricordato del pericolo che stavamo per affrontare. Non avevo
intenzione di lasciare John a terra.
Ho continuato a schiaffeggiarlo fino a che non si svegliato. Lho aiutato a mettersi in piedi
e gli ho detto di fare attenzione. La luce esterna dellhangar che avevo visto prima era sopra
quella porta. Ai lati della porta aperta cerano altre due ampie serrande. Ho pensato di entrare
e premere linterruttore di apertura che si trovava vicino allingresso, per fare entrare
allinterno la luce del sole.
Entrando ne ho scorto uno. Non avevo altra scelta che farlo fuori. Con la luce del fucile ne
ho visti altri. Il flash era molto intenso e le immagini di sei cadaveri si sono stampate sulla mia
retina. Mi sono allungato verso linterruttore e lho premuto. Niente da fare. Ho provato con
quello sotto ed ecco il familiare suono della serranda automatica.
Mi sono spinto fino alla porta dando le spalle a John, con larma puntata in avanti verso
loscurit zeppa di morte dellhangar. Mi sono reso conto che il mio compagno era ancora
stordito e contava solo sul suo fucile. Gli ho urlato di stare vicino a me. Era ora di andare a
caccia. Ho preparato il fucile caricandolo, aspettando che fossero loro a venirmi incontro. Il
primo che ha risposto allappello lho fatto fuori con un solo colpo. Ne sono arrivati presto
degli altri, eccitati dalla vista di cibo dopo chiss quanti mesi. Ci venivano incontro con le

braccia tese. John ha provato a sparargli ma ha sbagliato tutti i colpi. Io li ho fatti fuori quasi
tutti al primo colpo, tranne un paio, che ho mancato due volte. Lultimo caduto quando
distava solo un metro da me.
Otto morti viventi annientati giacevano tra la polvere allentrata dellhangar e vicino alle
porte. Li avevo uccisi tutti. Ho controllato il caricatore e preparato il fucile. John si stava
ripigliando e la sua ferita aveva smesso di sanguinare. Mi ha fatto cenno col capo che tutto era
ok e mi ha fatto capire che dovevamo nascondere i cadaveri, perch i morti non erano gli unici
che avrebbero potuto sentire gli spari. Stavamo pensando alla stessa cosa... le croci.
Abbiamo trascinato i corpi verso langolo interno dellhangar, insieme alle cesoie e a tutto il
resto. Dopo una rapida perlustrazione abbiamo visto un telone con cui abbiamo coperto quelle
creature demoniache. Non stavo pensando pi alla mia ferita, fino a quando John non si
imbattuto in un kit di pronto soccorso appeso vicino a un estintore.
Dopo averlo scartato con il pugnale, ho iniziato a prendere tutto quello che serviva. Ho
preso la tintura di iodio, la garza e il cerotto a nastro. Mi sono tirato gi la lampo della tuta
da volo fino alla vita. Il sangue scuro aveva inzuppato la maglietta color verde militare. Avevo
paura a togliermela... ho iniziato a sfilarmela dal basso in corrispondenza del lato sinistro
della cassa toracica e ho visto che non ero poi cos malridotto. Ma sicuramente cera bisogno
di un po di pronto soccorso. Ho agitato lo iodio, lho aperto e ne ho messo in abbondanza
sulle ferite. Era freddo e bruciava leggermente, ma non cera bisogno di mettere punti. Lo
iodio mi ha colorato la pelle di rosso, ci ho messo sopra le garze e ho assicurato il tutto con
una fasciatura stretta intorno al torace.
Mentre controllavamo il recinto, abbiamo notato un gruppetto di tre zombie non
vicinissimo a noi. Erano stati attirati dai colpi di arma da fuoco. Erano troppo distanti per
vederci, ma sapere che erano l e reagivano al suono della nostra presenza non ci rasserenava.
Abbiamo trovato rifornimenti in abbondanza: un seghetto a mano, chiavi inglesi, un tubo
per trasferire il carburante, lubrificante spray e una vecchia giacca da aviatore. Poi abbiamo
iniziato a dare unocchiata alle librerie dellhangar. Abbiamo trovato diverse check list per i
Cessna, alcuni antiquati, ma non era un problema in queste circostanze. Altra cosa utile, un
manuale di manutenzione per entrambi i modelli, il Cessna 172 e il 152. Abbiamo preso il
bottino e ci siamo diretti verso laereo. Ora ce nerano quattro dietro al recinto. Siamo arrivati
al velivolo e io ho iniziato a fare la check list, per vedere se si accendeva.
Ci sono voluti alcuni minuti. Tuttavia, dopo tre tentativi di far partire il motore, lelica ha
iniziato a girare ed tornata in vita scoppiettando. Sono riuscito ad attivare tutti i sistemi e ho
controllato il livello del carburante. Era a met, ovvero bastava per 2 ore di volo. Ho calcolato
che lHotel 23 era solo a una ventina minuti, quindi il carburante non era un problema. Ma lo
erano i morti viventi al fuori della recinzione, che aumentavano di momento in momento. Ho
spento il motore e siamo tornati indietro verso lhangar per prendere una tanica di carburante,
in modo da travasare il carburante dal 152 al 172. Al cancello ora erano in dieci. Non
provavano a entrare, ma brancolavano nel vuoto, attirati dal rumore degli spari e del motore.
Io e John abbiamo preso una tanica e ci siamo preparati al pallosissimo compito di travasare
unottantina di litri di carburante per fare il pieno. Ma dopo 75 litri il 152 era a secco. Amen.
Facendo qualche conto a mente, avevamo circa 3 ore e 35 minuti di volo. Abbiamo caricato i
sedili posteriori con lequipaggiamento. Avevamo riempito ogni angolo della stiva con tutto
quello che riusciva a starci. Abbiamo preso anche lolio per laereo trovato nellhangar. Non si
sa mai.

Come ultima cosa, ho preso la batteria del 152 e lho messa insieme agli altri rifornimenti
sul sedile posteriore. Viaggiavamo carichi, ma ormai ero abituato. E questa volta avevamo una
vera pista per il decollo, non una strada di terra battuta. Si stava facendo tardi. Cerano solo
tredici di quegli affari al cancello, quindi non avevo paura che riuscissero a sfondarlo. Mentre
finivamo di preparare laereo, abbiamo sentito un vago rumore di armi automatiche in
lontananza. Reagendo al rumore, molti di quegli esseri hanno rinunciato alla recinzione e si
sono diretti verso i suoni.
Chi era? Non ne abbiamo idea. Nel peggiore dei casi (che probabilmente era quello giusto)
si trattava di quei pazzi scatenati che avevano crocifisso dei poveri bastardi nel campo a
qualche chilometro a nord dellHotel 23. Abbiamo preparato tutto quello che abbiamo potuto
e ci siamo ritirati sulla torre di controllo, in vista di una notte di sonno senza riposo.
Mi sono svegliato la mattina seguente con dei dolori lancinanti alle costole. La faccia di
John aveva un aspetto migliore, ma la mia ferita si stava infettando. Lho pulita ancora una
volta e ho cambiato la fasciatura. Erano gi le 10:00 quando me la sono sentita di
abbandonare la torre. Non cera segno di morti viventi vicino al recinto e non avevamo sentito
colpi di arma da fuoco la notte precedente. Era ora di considerare il problema pi evidente.
Come cavolo avremmo fatto a tornare indietro in volo, atterrare sulla striscia derba vicino
allH23, uscire dallaereo e scavalcare il cancello senza farci mangiare?
Abbiamo riflettuto sulla questione per un paio dore e abbiamo ristretto le opzioni fino a
preferire lo scenario notturno con lutilizzo degli occhiali a infrarossi. Ho detto a John che
temevo che il rumore del motore attirasse gli zombie verso di noi tanto di giorno quanto di
notte. A quel punto lui mi ha chiesto: Puoi atterrare a motore spento?. Mi sono messo a
ridere e gli ho risposto che non lo sapevo fare, e che non avevo mai tentato un atterraggio a
motore spento se non in contesti di addestramento controllato. Ci ho dovuto riflettere un bel
po prima di convincermi che poteva funzionare.
Abbiamo aspettato con pazienza fino a sera. Abbiamo deciso di ripartire verso casa soltanto
alle 20:50. Era il 18 aprile. Quella sera, mentre spostavamo i nostri sacchi a pelo e altra
attrezzatura dalla torre allaereo, abbiamo sentito ancora gli spari. Questa volta erano vicini,
molto pi vicini. Si sentiva anche un altro rumore, come di motori dauto, fra uno sparo e
laltro. Siamo saliti sullaereo con un salto, abbiamo sistemato le imbracature e ci siamo
preparati a riportare il culo a casa. Sapevo che avremmo trovato lH23 facilmente grazie alle
telecamere di sicurezza. Grazie agli occhiali a infrarosso ero in grado di vedere tutte le
emissioni nella lunghezza donda dellinfrarosso come se fossero stati fari.
William era stato istruito per attivare le telecamere a infrarossi prima che tutti andassero a
letto, ogni giorno. Era la nostra sicurezza, il percorso di navigazione che ci avrebbe riportato a
casa. Ho fatto rullare laereo sulla pista facendo attenzione a saltare il passaggio che fa
accendere le luci. Eravamo senza fari, senza luci, senza nulla che potesse rivelare la nostra
posizione.
Mentre mettevo il ruotino posteriore verso il centro della pista, ho visto dallaltro lato del
cancello alcune immagini verdi sfuocate di figure umane. N John n io volevamo scoprire se
si trattava di amici o nemici. Ho mollato i freni e arrivato a cinquanta nodi di velocit ho
fatto alzare il muso dellaereo. Eravamo in aria ancora una volta. Con laiuto delle carte
aeronautiche, ho iniziato a puntare laereo in direzione dellH23.
Appena superata la fine della pista abbiamo visto le luci degli spari a terra, sotto di noi.
Non sapevo se ce lavessero con noi o si stessero difendendo da qualcosa. Ripensando alle

croci, propendo per la prima ipotesi.


Non c voluto molto prima di scorgere la luce penetrante delle molte telecamere di
sicurezza con gli occhiali per la visione notturna. Ho fatto un paio di giri di ricognizione per
prendere posizione e poi sono risalito fino a 800 metri, iniziando lavvicinamento circolare.
Arrivato a 800 metri, riluttante, ho spento il motore, sapendo che presto ci saremmo ritrovati
a terra, che lo volessimo o meno. Non sapevo accendere in volo un aereo come quello. Era un
biglietto di sola andata per il livello del mare. Ho messo lala destra parallela al lato ovest
della recinzione (avevo come punto di riferimento una telecamera ad ogni angolo del lato
ovest). Controllavo laltimetro, e la velocit, in continuazione. Ottanta nodi, 800 metri.
Un altro giro, questa volta con un angolo di virata pi stretto, perch ero troppo alto. Ho
perso un po di altitudine e mi sono trovato ad affrontare la fase finale a 200 metri.
Scendevamo a una velocit decisamente superiore a quella che mi avrebbe fatto sentire al
sicuro. Riuscivo a vedere lH23 oltre allala sinistra. La percezione della profondit degli
occhiali allinfrarosso faceva cagare, quindi dovevo tenere docchio laltimetro (che avevo
regolato prima della partenza sul livello del mare). Novanta metri, 60 metri, 70 nodi...
A 3 metri ho fatto il flare per addolcire latterraggio. Lelica girava ancora quando il carrello
ha toccato il suolo, seguito troppo rapidamente dalla ruota anteriore. Lurto stato violento,
cos la roba che non era stata fissata bene si sparsa per tutta la cabina di pilotaggio. Ho
tenuto laereo in posizione mentre usavo ci che rimaneva dei freni idraulici per rallentare.
Gli impianti idraulici non funzionano bene quando il motore spento. Non me ne fregava
niente della roba che avevamo con noi. Abbandonando laereo in mezzo al campo ho preso
solo il fucile, scappando il pi velocemente possibile verso la recinzione, con John dietro di
me.
Siamo arrivati alla recinzione e John ha inserito il codice. Il tintinnio meccanico ci ha detto
che la serratura si era aperta. Siamo entrati dentro al recinto, chiudendolo dietro di noi, e
finalmente eravamo al sicuro. Ho attraversato il portello diretto verso labbraccio di Tara e i
suoi sguardi preoccupati, visto che aveva notato i miei vestiti insanguinati. Ho passato buona
parte della mattina a riposare e a farmi medicare da Jan. Ha pensato che fosse meglio mettere
dei punti, cos ha riaperto la ferita. Dopo averla pulita si occupata di cucire il taglio.
Nonostante il dolore, non mi sono messo a discutere. Ho solo buttato gi un paio di cicchetti
di rum Captain Morgan del capitano Baker per lenire il dolore.

21 aprile
Ore 21:18
Abbiamo passato la giornata a nascondere laereo con lerba e il sottobosco, e a trasferire i
rifornimenti dallaereo allHotel 23. John si messo dimpegno a esaminare le foto satellitari
per scoprire lidentit dei nostri aggressori da terra. Tara mi si molto avvicinata da quando
sono tornato. Domani proveremo ad aprire larmadio delle armi con il seghetto.

24 aprile

Ore 20:41
AllHotel regna il silenzio. Linfezione al torace sta guarendo. Prude e brucia un po, con
lirritazione tipica delle infezioni profonde. Jan dice che probabilmente fra una settimana mi
lever i punti. Purtroppo per me, ha usato del normale filo per cucire. La mattina del 22
abbiamo segato lenorme lucchetto che chiudeva larmadio delle armi, facendo a turno,
William, John e io. Ho segato per 10 minuti, come gli altri due.
Abbiamo messo del lubrificante sulla sega per non rompere e consumare la seghettatura. C
voluta quasi unora a tagliarlo. Mentre la aprivamo mi sono immaginato che sarebbe saltato
fuori un branco di cadaveri. Naturalmente non successo, per fortuna. Dentro allarmadio
abbiamo trovato un nascondiglio con armi di livello militare. Cerano cinque M-16, uno dei
quali equipaggiato con un lancia granate M-203. Non avendo ricevuto laddestramento
nellesercito di terra, ci sono molte cose che dovr studiarmi bene prima di provare a utilizzare
quelle armi.
Allinterno della nostra piccola pentola doro abbiamo trovato anche due fucili Remington
870 e quattro Beretta M-9. Avevamo appena iniziato a spostare le armi dallarmeria alla sala
controllo, quando mi sono accorto di un altro fucile, seminascosto nel retro dellarmadio
dietro alle scatole di munizioni. Mentre avvicinavo la mano alloggetto per scoprire di cosa si
trattava, ho capito che stavo per tirare fuori unarma russa da un armadio di una base
missilistica americana. Non fosse stato per liscrizione sul fucile, avrei continuato a chiedermi
per tutta la vita come fosse finito qui.
Liscrizione, un po in inglese e un po in russo, diceva:
Per il colonnello James Butler, Air Force, USA
Guerra Fredda 1945-1989
Dimitre Nikolaevich
Non ci ho messo molto a indovinare come fosse finita qui. Il mio russo arrugginito e non
sono mai stato molto bravo, ma riuscivo ancora a ricordare che polkovnik significa
colonnello. Sapevo anche che Voyna significava guerra e che la data della fine ufficiale della
guerra fredda il 1989. La cosa pi probabile era che lAK-47 russo fosse un regalo di buona
volont fatto da un militare della superpotenza decaduta al colonnello Butler. Non avevo idea
di chi fosse questo Butler, ma era ragionevole pensare che fosse stato il comandante di questa
base nel periodo della guerra fredda e che avesse incontrato il suo avversario russo prima della
caduta dellUnione Sovietica.
Ho finito per chiedermi cosa avesse potuto spedire in cambio James Butler al compagno
Nikolaevich. Credo che non lo scoprir mai. Larma ha un aspetto eccellente. Ho deciso di
portarla da me come souvenir, un ricordo molto pi utile di un bicchierino per la grappa.
Ormai siamo armati fino ai denti e abbiamo almeno unarma militare a persona. Ma
sfortunatamente le donne non hanno idea di come usare queste armi e bisogna rimediare
presto. Sono uscito di nuovo con John per imboscare meglio laereo.

Lo abbiamo nascosto cos bene che per trovarlo ci si deve proprio sbattere contro. John si
sta ancora occupando di scoprire come funzionano tutti i sistemi di questa struttura. C
ancora quel suono intermittente che proviene da qualche settore allinterno della stazione. Ne
abbiamo cercato la fonte. Dopo avere analizzato letteralmente un centinaio di foto, ancora
nessun segno visibile del(i) nostro(i) aggressore(i) dellaltra notte.
Da un po di tempo mi chiedo se (lui, lei, o loro) possano essere tanto bravi da dedurre la
nostra posizione semplicemente guardando la direzione in cui puntava laereo. So che la scorsa
notte, se non avessimo spento fari e luci di decollo, ci avrebbero colpiti. Un bersaglio ben
illuminato facile da colpire, ma fortunatamente il loro mitragliere stava seguendo soltanto il
suono del motore.
Abbiamo fatto a turno per controllare le telecamere a intervalli regolari. John pensa che le
telecamere siano dotate di sensori di movimento, che potrebbero essere attivati se scoprisse
quali sono i comandi. Per il momento, ci sono le armi da pulire.

26 aprile
Ore 19:54
C voluto un po di tempo, ma finalmente sono state pulite tutte le armi. Ne avevano bisogno.
Non mi sarebbe dispiaciuto procurarmi un po di munizioni per lAK-47. Hanno un calibro
diverso rispetto al suo analogo locale, lM-16. Ho passato la giornata di ieri a insegnare a Tara
e Jan come si carica e si punta un fucile, oltre a come regolarsi con leffetto del vento. Ho la
sensazione che si tratti di abilit molto richieste di questi tempi.
Per ingannare un po la noia, con laiuto di John ho scattato alcune foto di Houston. Non
siamo riusciti a identificare alcun sopravvissuto. A un certo punto sembrava che avessimo
trovato qualcosa, perch scorgevamo in cima a uno degli edifici pi alti una bandiera con la
scritta AIUTO fatta in fretta e furia. Ingrandendo limmagine, abbiamo scoperto che laiuto
era gi arrivato sotto forma di zombie. Se ne vedevano quattro brancolare sul tetto.
Probabilmente erano le stesse persone che avevano costruito quella bandiera improvvisata.
Abbiamo anche studiato i manuali dei generatori di corrente a motore diesel che fanno parte
della struttura. Ci sono degli accumulatori grandi e un po nascosti, che non avevamo notato
nella stanza dei generatori. A uno sguardo pi accurato, gli indicatori di carica stanno sul
rosso, non sul verde. Abbiamo studiato il significato degli indicatori e scoperto che il rosso sta
a significare che le batterie hanno perso carica a causa dellabbandono. Abbiamo fatto qualche
prova con la sequenza di attivazione dei generatori e poi abbiamo provato davvero ad
accenderli. Ci siamo resi conto delle conseguenze della nostra azione soltanto quando il
rumore era diventato cos forte da costringerci a urlare per farci sentire. Ci siamo precipitati in
sala controllo e John si lanciato immediatamente sulla telecamera della porta daccesso
principale.
Erano ancora l e il rumore non gli aveva fatto niente. Qui, nella stanza di controllo, John e
io non eravamo troppo distanti dalla stanza con il generatore. Il rumore non era troppo forte,
ma si sentiva chiaramente il ronzio continuo di un motore. Felici di non avere scatenato
linferno, siamo rientrati nella stanza del generatore per controllare gli indicatori di carica. Si
muovevano lentamente verso il verde. Ci sono volute solo 2 ore a caricarli del tutto. A quel

punto il generatore poteva essere spento. In tutto questo, miracolosamente la corrente non
saltata.
Di tanto in tanto, mi assale il pensiero del significato di quegli spari. Perch mai una
persona dovrebbe sparare a un altro sopravvissuto, se questo non lo sta attaccando? Non
riesco a capire che razza di piacere si possa provare, da umani, a uccidere unaltra persona nel
mondo in cui viviamo. Da gennaio ho avuto la mia dose di sparatorie e non mi mai capitato
di puntare larma su una persona vivente. Dati i nuovi sviluppi, questo potrebbe certamente
cambiare.

Hotel 23 - Porte della rampa

AMIGOS

29 aprile
Ore 23:05
In questi giorni non successo niente. Ho controllato le telecamere di sicurezza a intervalli
regolari per rilevare qualsiasi spostamento insolito da parte dei morti viventi. Ho la sensazione
che quelli che stazionano davanti alla porta di ingresso mi potrebbero essere utili,
avvertendomi se qualche vivente si avvicina. Li considero come una specie di sistema dallarme
demergenza. Pensando alla possibile minaccia di aggressori umani, abbiamo passato parte
degli ultimi giorni a esaminare la sicurezza delle nostre infrastrutture fisiche. Abbiamo
controllato che lentrata a botola che immette alla postazione di lancio sotterranea rimanga
chiusa, in modo che nessuno si possa calare allinterno come abbiamo fatto noi. Ma non siamo
riusciti a far chiudere gli sportelli. John crede che sia di una specie di sicura, impostata in
modo che nessuno possa fermare un lancio semplicemente chiudendo gli sportelli.
Il mondo che conoscevo mi ritorna in mente a lampi e a pezzetti. Non ho idea di cosa sia
successo ai miei amici di una volta. Non ho certo dimenticato i loro nomi, e mi mancano.
Avevo un amico stretto che si era fatto la sua azienda. Era un uomo daffari di successo, con
moglie e figli. Una parte di me vorrebbe che Craig fosse ancora vivo, sopravvissuto con la sua
famiglia, mentre laltra parte si augura che la sua morte sia stata rapida. Ho la sensazione che
quelli morti rapidamente, loro s, siano stati i fortunati. Un altro amico, Mike, era in partenza
per New York per fare una scuola di cucina.
ironico, ma il colpo che lha ucciso partito proprio dallHotel 23. Questa installazione
era il sostegno contro i piloti ribelli. Penso che preferirei andarmene in un lampo piuttosto che
essere distrutto dalle mani di dodici milioni di morti viventi. Duncan era un perdigiorno
professionale che non credeva nel lavoro a tempo pieno. Penso che ci ha visto giusto. Al posto
di correre come un criceto sulla ruota fino alla fine dei suoi giorni, ha continuato il suo
mantra, semplicemente facendosi la sua vita.

30 aprile
Ore 20:10
Unora fa si udito un colpo profondo provenire da qualche parte nellinstallazione. Abbiamo
controllato linterno ma non siamo riusciti a capire da dove venisse.

Ore 23:42

Sento uno strano bussare allinterno della struttura. Adesso vado con John a controllare le
telecamere di sicurezza.

Verit e conseguenze

1 maggio
Ore 14:24
Il colpo profondo che si sentito la notte scorsa continuava a risuonarmi dentro. Mi sembrava
che provenisse dallinterno, ma dopo unattenta perlustrazione non abbiamo trovato nulla.
Stamattina le cose sono cambiate. Abbiamo iniziato a sentire dei colpi seguiti a breve da un
tamburellare leggero, a intermittenza, provenienti ancora una volta da dentro la stazione.
Abbiamo controllato nuovamente le telecamere per esserne certi. Stessa cosa con il perimetro.
John si seduto un attimo e ha suggerito: Perch non le controlliamo tutte, tanto per essere
sicuri? Ero daccordo e abbiamo iniziato a rimbalzare da una telecamera allaltra allinterno
della struttura.
Lo spazio coperto da tutte le telecamere era sgombro. Fino a quando non abbiamo raggiunto
quella della rampa di lancio. Probabilmente il precedente lancio dei missili aveva appannato le
lenti, perch limmagine era molto disturbata. John ha provato a passare alla visione notturna,
ma questa telecamera sembra essere stata progettata senza una funzione del genere.
Abbiamo continuato a osservare. Una figura grande e scura si muoveva di fronte alla
telecamera, rendendo temporaneamente difficile la visione. Poi altri suoni dallinterno del
complesso. Qualsiasi cosa o chiunque fosse, stava tamburellando e sbattendo sulle porte della
rampa di lancio. Ho deciso di andare in superficie e controllare la rampa dal di sopra,
evitando di mettermi in una posizione potenzialmente compromettente (mortale).
Ho afferrato il fucile e ho iniziato a salire le scale che portavano alluscita alternativa di
fronte alla pista per elicotteri e alla cavit della rampa di lancio. Mentre aprivo la porta
sigillata sentivo in faccia laria fresca di maggio. Ho messo un piede fuori alla luce del sole,
lasciando che gli occhi si abituassero. La prima cosa che ho notato era il passaggio. Non era
chiuso. Ho camminato fin l, cercando qualche forzatura sullentrata o segni di scassinamento.
Non cera nulla che non andasse, se non un po di sporcizia sui pulsanti. Per quanto ne sapevo,
ognuno di noi avrebbe potuto premere i pulsanti con le mani sporche, quindi non me ne sono
curato e mi sono avvicinato al buco nel terreno.
Temendo che il vento forte mi facesse cadere allinterno, mi sono messo a pancia in gi e ho
spostato la testa di lato. Guardando dentro la cavit, ho scoperto la fonte di tutti gli strani
rumori che avevamo sentito la notte prima e questa mattina. In piedi, sul fondo del cilindro di
lancio, si trovava un ufficiale dellaeronautica maciullato, con i segni di svariate fratture
scomposte al braccio, e le ossa che sbucavano attraverso la pelle marcia. Labominevole
creatura si accorta dellombra che proiettavo e ha cercato di arrampicarsi sulla scala a pioli
alla ricerca di cibo.
Per poco non gli ridevo in faccia mentre tentava di salire. Nella caduta deve essersi rotto il
braccio e la spalla gli uscita. Dopo aver messo piede sul primo piolo, inciampato

allindietro per assenza di coordinazione.


Lufficiale zombie aveva esattamente la stessa uniforme che avevano i due visti al nostro
arrivo. Questo, insieme al fatto che qualcuno doveva avere aperto la serratura con il codice
cifrato, avrebbe dovuto farmi considerare la peggiore delle ipotesi. Sembra che alcuni di questi
esseri conservino qualcosa di pi che ricordi primitivi. Lufficiale doveva essere qui in servizio.
Dopo essersi arreso alla morte qualche mese fa, la notte scorsa deve essere finito per caso in
questo posto e a quel punto, in qualche modo, si ricordato come digitare il codice di cinque
cifre per entrare.
Ora il problema era rimuoverlo da l. Non potevo permettermi di fare troppo rumore
sparandogli da dove mi trovavo. Ho deciso quindi di scendere a met del condotto per colpirlo
da quellaltezza. La cosa non mi faceva impazzire, ma preferivo nettamente fare cos, piuttosto
che attrarre lattenzione di frotte intere di zombie che stazionavano allesterno della porta
principale.
Ho messo le gambe allinterno e ho iniziato a calarmi verso il basso, arma in spalla. Giunto
a met del cammino, mi sono tenuto con la mano sinistra, mentre con la destra caricavo il
fucile. Lessere era rabbioso e desiderava solamente che cadessi rompendomi le gambe. Non
avrei avuto scampo e mi avrebbe divorato. Mentre pensavo allodio che provava contro di me,
ho preso la mira e lho fatto fuori.
Ho raccontato a John la novit e lui si mostrato decisamente preoccupato per il fatto che
quellessere orripilante avesse aperto il passaggio. Avrei voluto controllargli le tasche, ma in
quel momento non ero dellumore giusto per farlo. Lavremmo lasciato l fino a domani, prima
di tirarlo fuori per sbarazzarcene.

4 maggio
Ore 21:09
Oggi mia madre avrebbe compiuto cinquantanni. Non c pi alcuna speranza che la mia
famiglia sia sopravvissuta. Ho cambiato i codici delle porte esterne insieme a John, prevedendo
leventualit di un altro visitatore. Il giorno successivo al nostro incontro con il saltafossi
abbiamo deciso di controllargli le tasche. Niente di niente. Ho trovato comunque una cosa che
ha suscitato la mia attenzione. Sul braccio sinistro aveva un bellorologio da polso Omega che
sembrava nuovo. Non potevo buttarlo nella spazzatura.
Le lancette sono unora indietro al mio, perch questi esseri non sono capaci di impostare
lora legale. A parte questo dettaglio, ancora puntuale. Si tratta di un orologio automatico e i
movimenti del cadavere lavevano tenuto in vita. Un bel ritrovamento.
Stanotte esco a controllare laereo, sfruttando la copertura delloscurit. Di giorno ho
giocato con Laura e ho anche portato Annabelle a fare un giro. Le ho fatte muovere un po in
libert mentre riparavo la barriera costruita intorno al condotto di lancio. Cera un punto
aperto. Il cadavere laveva calpestata, facendola cadere.
Il vento ha cambiato direzione e Annabelle sentiva lodore di quegli esseri. Le si rizzato il
pelo del dorso come fosse un porcospino e ha iniziato ad abbaiare. Ho fatto segno a Laura di
portarla dentro. Era molto divertente vedere la piccola Laura che cercava di tenere Annabelle
mentre questa si dimenava. La dose giornaliera di mondo esterno finita per oggi. Ce ne siamo

tornati dentro.

7 maggio
Ore 20:36
Anche se il rumore della pioggia serale non si sente allinterno della stazione, so che c, come
so che l fuori ci sono i lamenti dei morti. In cielo non c stato altro che tuoni e lampi per
ore. Limmagine delle telecamere a circuito chiuso diventa instabile quando i lampi colpiscono
qui vicino. Immagino che nessun genere di temporale possa farci del male mentre stiamo
sottoterra, anche se un tornado potrebbe abbattere il recinto perimetrale.
Riesco a riconoscere lorda di zombie allesterno tra uninterferenza e laltra,. Molti di loro
vengono buttati a terra dal vento oppure travolti come in un domino dagli altri morti viventi.
Frugando nellarea soggiorno, ieri, ho trovato un libro dal titolo Lultimo degli uomini , di
Margaret Atwood. Ho passato gran parte della notte e anche della giornata di oggi a leggerlo.
Mi sembra che, in un senso molto strano, ci siano dei paralleli con la mia situazione. Non c
bisogno di approfondire. Dubito che qualcun altro lo legger in ogni caso. Penso che sia
deprimente. Abbiamo sentito delle voci alla radio ad alta frequenza. Il segnale non affatto
distorto, ma sembra che gli esseri/persone che stanno parlando usino una specie di codice con
abbreviazioni. Come sono ottimisti a pensare che a qualcuno potrebbe fregargliene qualcosa di
quello che dicono.
Ho fatto ginnastica con Tara stamattina. Flessioni, addominali e saltelli a gambe alternate...
del mio corpo sono sempre fier / ve lo voglio far saper. Questa strofa mi fa ripensare
allistruttore delle brigate della fanteria di marina, ai tempi della scuola per aspiranti ufficiali.
Che osso duro del cazzo. Scommetto che quel figlio di puttana ancora da qualche parte, vivo,
vegeto e proprio in questo momento intento a rendere la vita difficile a qualcuno.

10 maggio
Ore 19:53
La notte dell8 qualcosa ha spinto i morti viventi che stavano davanti alla struttura ad
andarsene via per qualche ora. Controllando le telecamere allesterno del complesso anteriore,
ho visto che cera qualcosa che ne attirava lattenzione. Le loro teste marce ruotavano con
lespressione familiare di quando sono alla ricerca di cibo. Centinaia di quelli davanti alle
telecamere sono scomparsi nel buio della notte. In cerca di cosa, non saprei. Io e William
pensiamo che possano essere quelle persone, o quel gruppo, che aveva cercato di sparare al
nostro aereo. prevedibile che vengano a perlustrare questarea, tenuto conto del suo ovvio
valore come rifugio.
Abbiamo sentito di nuovo parlottare nella stazione radio ad alta frequenza. Sono riuscito a
distinguere le parole seguenti: banda, offensivo, e perimetro. Non sono sicuro dellordine in
cui, o in quale contesto, siano state pronunciate, e comunque possono voler dire molte cose.
Abbiamo svariate migliaia di rotoli di munizioni nellarmeria, ma non penso che riusciremmo
a respingere una maggioranza schiacciante di intrusi. Se varcassero le difese della struttura,

potrebbero sconfiggerci.
Le ragazze hanno imparato a prendere la mira con i fucili, ma ho ritenuto comunque
necessario che si esercitino a sparare sul serio, se vogliono diventare almeno quasi brave.
Sarebbe da pazzi fare le prove vicino alla stazione, perch questo finirebbe per attirare i nostri
nemici verso la nostra posizione e ci vedrebbero scappare nella recinzione. Inizier a preparare
unuscita allesterno con Jan e Tara, per assicurarmi che siano in grado di usare i fucili
dassalto quando sar il momento.
Ho sentito per caso Jan mentre insegnava a Laura un po di matematica di base. Dato che
non possibile mandarla a scuola, non una cattiva idea farla continuare a studiare.
Annabelle sta ingrassando a causa della mancanza di vero cibo per cani e della assenza di
movimento.

14 maggio
Ore 22:09
L11 maggio ho portato le ragazze a fare unescursione. Abbiamo camminato per circa 2
chilometri intorno al complesso fino a quando si sono viste, distanti, le porte dellingresso
principale. Eravamo William, Jan, Tara e io. Avevamo portato Jan e Tara per fargli fare un po
di pratica con gli M-16 trovati nellarmeria. Piuttosto che sprecare le munizioni, avrebbero
migliorato le loro capacit sparando agli zombie che stazionavano davanti alla base. Ci siamo
avvicinati allingresso principale fino a quando ci siamo trovati a circa un chilometro dallarea
antistante allentrata, con un ampio raggio di visione.
Io controllavo la scena con il binocolo, mentre William si occupava di guardarci le spalle. Le
armi di Jan e Tara erano gi cariche e avevano munizioni extra. Era giunta per loro lora di
mettersi a sparare davvero. Hanno tirato indietro il carrello darmamento e ho sentito il click
degli otturatori che si caricavano. Hanno preso la mira. Ho usato due pallottole da 9 mm
come tappi per le orecchie e ho alzato il binocolo mentre sparavano. Senza un bersaglio preciso
da puntare, sparavano al centro della folla. Con i binocoli vedevo quegli esseri cadere, mentre
nuvolette di polvere marrone gli si sollevano al di sopra quando le pallottole li prendevano.
Non erano solo loro a dover fare esercizio di tiro a segno, ora era arrivato il MIO turno.
William, Jan, Tara e io abbiamo aspettato il momento opportuno, mentre un massiccio
dispiegamento di morti viventi iniziava a dirigersi verso la posizione da cui provenivano gli
spari, allontanandosi dallHotel 23. Le ragazze continuavano a prendere di mira i ritardatari,
mentre io caricavo lM-203 montato sul mio M-16. Non avevo ancora mai utilizzato un
lanciagranate, ma avevo letto e riletto il manuale con molta attenzione negli ultimi giorni.
Un gruppo di circa trecento di loro si stava facendo strada verso la nostra posizione, con
qualche isolato ritardatario intorno allo schieramento. Un gruppo ancora pi grande, rimasto
indietro, alla fine si era reso conto che stava accadendo qualcosa e aveva iniziato anchesso a
dirigersi verso di noi. Il primo gruppo si trovava a circa 200 metri quando ho lanciato la
granata. Dato che non conoscevo le caratteristiche dellarma, avevo esagerato con le
precauzioni e piazzato il colpo tra il gruppo di trecento e il gruppo pi grande alle loro spalle.
Ne ho uccisi alcuni da entrambi i lati. Anche le ragazze sparavano, cercando di colpire alla
testa. William ci copriva ai lati, fidandosi di noi per il fronte. Ho inserito la seconda carica nel

lanciagranate. Questa volta il mio obiettivo era piazzare la granata al centro del gruppo pi
vicino. La carica esplosa e ne ha uccisi almeno cinquanta. Lo spostamento daria ha
stroncato la met di loro allaltezza del bacino. Sembrava di vedere la caduta delle tessere di
un domino. Di sicuro molti di loro sono tornati sui propri passi. Ora che avevo scoperto le
potenzialit dellarma e che le ragazze avevano avuto modo di provare gli M-16 in una vera
battaglia, era il momento di tornare. Siamo scomparsi dietro la linea degli alberi, abbiamo
girato intorno al perimetro e cos, coperti dalla vegetazione, siamo tornati alla stazione.

Problemi in Paradiso

16 Maggio
Ore 12:02
Ora siamo sotto assedio. Questa mattina alle 05:30 circa abbiamo sentito un rumore intenso
provenire dallalto e dopo pochi minuti si iniziato a sentire quel bussare familiare, molto
simile al suono che avevamo sentito dopo che lufficiale dellaeronautica zombie era caduto nel
cilindro di lancio. Ho perso il conto dei colpi.
Dovevano essere in venti, forse trenta. Sono andato con John e Will nella stanza di controllo
e abbiamo portato indietro le immagini dalla telecamera di sorveglianza registrate nellhard
drive prima di quel rumore. Lo schermo ce ne ha mostrato la causa. La rete metallica della
recinzione collegata allingresso con la serratura cifrata stata legata a una motrice, simile a
quella dei tir. La quantit di fango ed erba scaraventata indietro dalle ruote dice che il
conducente aveva dato gas a manetta. Istantaneamente sono stati sradicati dal terreno
lingresso e 3 metri di recinzione, lasciando unapertura di 5 metri nel recinto. La motrice era
circondata da zombie. Li vedevamo riversarsi allinterno del perimetro, calpestando la parte di
recinzione che era stata distrutta.
Abbiamo riportato le telecamere in modalit live, ma la cosa non ci ha aiutato molto. Ho
visto gli ultimi secondi di registrazione nei quali cinque uomini hanno coperto le telecamere
con sacchi di patate (o qualcosa del genere). Perch non le hanno distrutte? Lunica telecamera
rimasta quella situata nellingresso di fronte principale. Mi sa che non lhanno vista, oppure
non lhanno potuta chiudere a causa della massa di zombie. Sentiamo suoni intermittenti
provenire dallalto, ma non abbiamo modo di sapere cosa stiano pianificando.
Posso ipotizzare che se aprissimo le porte daccesso al cilindro di lancio, ci ritroveremmo
con un piccolo esercito di zombie percossi e maltrattati con cui gareggiare. Ancora adesso
sento il loro tamburellare ovattato. Vogliono uscire dalla prigione cilindrica. Anzi, non
esatto. In realt, c solo una cosa che vogliono.
Unaltra domanda che mi viene in mente , perch non hanno semplicemente lanciato
quellenorme motrice sulla recinzione? Sarebbe stato pi prudente che uscir fuori e collegare
recinzione e motrice con una catena. A meno che non cerchino di minimizzare i danni
allinstallazione. John sta manovrando la telecamera principale. Si vedono veicoli in
movimento dietro alla massa dei morti viventi. Appena escono allo scoperto, si dirigono verso
il sentiero gi battuto che porta al retro della stazione in cui ci troviamo noi. John ha contato
sei vetture in tutto, esclusa la motrice. Il sole appena sorto. Ora c silenzio. Sar una lunga
giornata.

Ore 20:18

Non so come abbiamo fatto a non pensarci prima. Hanno avvolto le telecamere con i sacchi
per disattivarle senza distruggerle. John ha cambiato la modalit delle telecamere da normale a
termica. Vediamo tutti i movimenti delle persone attraverso i sacchi di juta come se non ci
fossero affatto. Abbiamo zoomato diverse volte cercando di contare quante persone ci fossero.
Si vedono le chiazze rosso-arancione dei corpi in movimento intorno alle loro vetture e le
scintille degli spari, che emettono calore. Non sembrano essere in possesso di fucili militari. Si
tratta piuttosto fucili da caccia.
Continuano a muoversi, portando con s i morti viventi lontano dallarea, e poi tornando
indietro. Immagino che non possano permettersi di stare fermi nello stesso punto per molto
tempo a causa dellenorme massa di morti viventi che arriverebbe. Sembra quasi che portino il
gregge degli zombie a pascolare lontano da qui, intenzionalmente, per poi ritornare. Una
strategia molto intelligente. Devono avere imparato a sopravvivere fuggendo sin da quando
tutto cominciato.
Scommetto che ci hanno inseguito per giorni e che potevano persino essere l fuori quando
siamo usciti a provare le armi. Non sento rumore di arnesi da taglio, n alcunch che mi faccia
pensare che stiano cercando di forzare lentrata. La telecamera sul lato frontale
dellinstallazione funziona ancora perfettamente. Inserendo la visione notturna si vede
unampia area vuota, come un grande parcheggio.
I saccheggiatori hanno effettivamente sgomberato luscita, ma potrebbero essere in attesa,
nascosti nellombra, pronti a ucciderci alla prima occasione. Ho poggiato un orecchio sulle
porte blindate daccesso al cilindro di lancio. Sentivo i loro lamenti dei morti viventi mentre si
trascinavano e battevano i pugni sulla parete, dal lato opposto al mio.

Lo stratagemma di John

19 maggio
Ore 19:32
La notte del 17 c stato lassalto. Labbiamo visto con le telecamere termiche e con quella non
ostruita dellingresso principale. Hanno portato alcune squadre di uomini nei pressi della
cavit del cilindro di lancio, dove erano gi caduti molti morti viventi. Dopo qualche minuto,
la traccia termica delle telecamere a infrarosso della piattaforma di lancio era cos ampia da
essere incomprensibile. Passati 10 minuti, ho sentito cosa accadeva dietro allo sportello
daccesso inferiore passando la mia mano guantata sulla parete del cilindro di lancio. Lo
sportello era spesso e robusto ma il calore sprigionato dal fuoco acceso dallaltra parte era
moltissimo. Stavano bruciando i morti viventi caduti nel pozzo. Volevano spingersi pi in
basso e al di l della porta vicino a cui mi trovavo.
Bisognava formulare un piano. John mi ha avvisato che con le telecamere termiche, poco
prima che le figure divenissero indistinguibili, aveva intravisto quattro uomini con un grosso
baule, che si dirigevano verso lo spazio aperto nella rete di recinzione. Doveva essere qualche
tipo di tagliatrice. Nelle 24 ore precedenti (le notti del 16 e del 17) li avevo osservati mentre
continuavano la strategia del pastore per gestire i morti viventi.
Nel loro convoglio cera anche unautocisterna per la benzina. Lavevamo vista usando le
foto satellitari, prima che si rannuvolasse. Avevo contato cinquanta persone e circa una
ventina di veicoli.
Abbiamo cercato informazioni controllando le trasmissioni sulle frequenze della banda
locale. Li sentivamo comunicare. Il codice utilizzato era familiare, molto simile al codice
abbreviato che avevamo sentito alla radio qualche settimana fa. Per quanto mi riguarda,
poteva essere persino cinese. Non aveva alcuna importanza, a quel punto. A giudicare
dallampia chiazza bianca sulle immagini riprese con la telecamera termica, il fuoco era ancora
alto. Dovevo trovare un modo per raggiungere la superficie senza farmi scoprire e fare
qualcosa per disorientarli fino alla resa. Serviva il contributo di tutti per venirne a capo con un
piano.
Ecco il piano. Ho detto a Jan che a un certo punto doveva mandare comunicazioni via radio
per i saccheggiatori. Il comunicato radio diceva che la nostra era una base ufficiale del governo
protetta da pi di cento militari ben armati. Se non si fossero ritirati, i soldati sarebbero stati
autorizzati ad annientarli. Le ho detto anche di mandare lannuncio alla frequenza dei
saccheggiatori esattamente 45 minuti dopo la nostra uscita dallinstallazione. Ora erano le
21:55.
John e io ci siamo ricordati del giorno in cui eravamo arrivati allHotel 23. Avevamo
dormito in una piccola area circondata da una rete metallica, con un grosso tombino al centro.
Nei giorni successivi al ritrovamento di questo posto avevo scoperto, insieme a John e Will,

che si trattava di un passaggio per la fuga, unuscita di sicurezza in pi nel caso in cui le altre
fossero divenute inutilizzabili. Luscita era molto lontana dalle aperture nel cilindro di lancio e
dallentrata principale, e quindi era probabile che non lavessero notata.
Le ragazze si sono armate con fucili e mitragliatrici. Ho insegnato loro a usare le
mitragliatrici in una stanza blindata. Se puntavano le armi in basso verso il pavimento con
uninclinazione di circa 45 gradi, le pallottole esplosive (a 12 pallini) rimbalzavano
distruggendo tutto ci che si trovava davanti sulla passerella dacciaio. Questa tattica mi era
stata impartita nelle esercitazioni antiterrorismo, quando ci avevano insegnato a respingere
unintrusione terroristica nei vascelli della marina americana. Con questo sistema non cera
neppure bisogno di vedere i bersagli.
Ho imbracciato lM-16 con il lanciagranate M-203, e afferrato tutte le munizioni di cui
avevo bisogno, una coperta e gli occhiali a visione notturna. John e William hanno preso un
M-16 a testa, due pistole M-9 e i binocoli. Ci siamo diretti verso luscita di emergenza, a circa
600 metri lungo un tunnel daccesso privo di illuminazione.
Alcune lampadine l dentro erano fulminate e sono stato costretto ad accendere la visione
notturna pi volte per guidare John e Will fino alla botola. John si teneva alla mia spalla
lasciandosi guidare attraverso loscurit. Sentivo lodore del terrore nellaria. Avevamo tutti
paura. A nessuno piaceva uccidere altri esseri umani, ma questa volta era in gioco la nostra
stessa sopravvivenza.
Non potevamo correre alcun rischio con questi nemici. Siamo giunti alla botola. Da quel
momento in poi, Jan avrebbe iniziato il conto alla rovescia. Controllai lora. Erano le 21:55.
Alle 22:40 avrebbe effettuato il comunicato radio. Non potevamo rischiare di utilizzare il
motore idraulico per aprire il tombino. Ogni cosa in quel posto per aveva un sistema di back
up. Dopo sessantadue giri manuali con la manovella, la botola si aperta lateralmente
mostrando un passaggio di circa mezzo metro daltezza. Era una notte nuvolosa e senza luna.
Si percepiva il luccichio distante della piattaforma missilistica proveniente dallaltro lato della
collina, vicino al recinto dellarea dove ci trovavamo.
Abbiamo scavalcato insieme il filo spinato usando le coperte che avevo portato con me. Ora
eravamo sul lato. Non coglievamo movimenti di zombie n da una parte, n dallaltra di quel
lato della recinzione. Abbiamo strisciato fino a una banchina cercando una posizione di
vantaggio per osservare i banditi. Erano l davanti a noi. Ho iniziato a contare le loro teste con
i binocoli. Quarantacinque in tutto. Molte delle vetture su cui viaggiavano erano modelli
costosi. Molte Landrover e Hummer modello originale. Si erano asserragliati intorno alla
recinzione nei pressi delle loro vetture e di quellenorme autocisterna, pronta per quando
esaurivano la loro dose di dinosauri morti e avessero avuto bisogno di ulteriore carburante.
A questo punto non sapevo che pesci pigliare. Erano molti di pi di noi e ci avrebbero
facilmente sconfitti in uno scontro armato. Lunica cosa da fare era aspettare il messaggio
radio di Jan, sperando che ci cascassero. Erano le 22:15 Conversavano senza avere la pi
pallida idea di quello che stava per succedere. Ho riattivato la visione notturna per controllare
le zone pi scure vicino al cilindro di lancio, dove cerano i resti del fuoco. Si vedevano le
buste illuminate dallinfrarosso della telecamera al loro interno. Era buffo pensare che erano
come una versione verdastra delle luci a gas da campeggio, quel vecchio modello che utilizzava
uno straccetto al propano per generare la luce.
Le 22:35. I minuti sembravano ore. Ancora 5 minuti e avremmo scoperto le nostre
prospettive di combattimento. I saccheggiatori portavano una strana combinazione di blu jeans

e pantaloni mimetici. Molti di loro erano grassi e fuori forma, con le pance che pendevano al
di fuori della linea della cintura. Non aveva nessuna importanza. Non c bisogno di essere
magri per schiacciare un grilletto e colpire il bersaglio.
Era ora di muoversi. Le 22:40. Ho guardato lorologio e ho fatto un segno con il capo a
John e Will affinch facessero il massimo silenzio. Niente. Non sembrava che avessero sentito
il comunicato di Jan. Poi arrivato. Si sentito il gruppo dire shhhh! allunisono. Tutti
facevano segno ai loro compagni di fare silenzio. Dopodich dal gruppo si alzata una risata
molto forte e il grido di una persona FANCULO COGLIONI! VOI AVETE QUELLO CHE
VOGLIAMO NOI! Poi nuovamente risate a voce alta, maledizioni, e spari in aria
nelloscurit della notte.
Ho dovuto bloccare il braccio di William per impedirgli di alzarlo in uno scatto di rabbia. Il
fuoco stava scemando e non si vedevano pi fiamme uscire dallestremit del cilindro di lancio.
Il tempo a nostra disposizione stava finendo. Con il binocolo, li ho visti trascinare una sorta di
saldatore-tagliatrice verso linterno della recinzione. Questi ci volevano morti.
Era una questione di sopravvivenza. Mi sono deciso. Invece che aspettare che ci
sbaragliassero dentro alla stazione, dovevo colpirli quando erano tutti insieme. Ho preso una
decisione che mi perseguiter per sempre. Ho detto a John e Will di tenersi bassi mentre
caricavo il lanciagranate dellM-16. Conoscevo la distanza del camion della benzina. Ho
regolato la mira per un bersaglio a 100 metri. Mi sono fermato un attimo a meditare,
riflettendo sulla decisione. Non cera pi tempo per pensare. Non era pi ora di esitare ho
premuto il grilletto.
La granata ha attraversato laria con un sibilo, diretta verso il camion della benzina. Ha
toccato terra a 2 o 3 metri dal rimorchio pi o meno a met ed esplosa, rovesciando
centinaia di frammenti dacciaio contro quel guscio metallico che conteneva litri e litri di
benzina. Dopodich c stata unesplosione enorme. Poi non ricordo pi nulla.
Il ricordo successivo che ho sono John e William che, a turno, mi fanno un massaggio
cardiaco, mentre giaccio a terra nei pressi della recinzione. Dopo qualche tempo, ho scoperto
che lo spostamento daria causato dallesplosione mi aveva scaraventato al suolo dopo un volo
di 10 metri. Fortunatamente avevo colpito la recinzione al centro, e non sul palo o sul filo
spinato.
Da quel giorno sono rimasto a letto, per guarire dalle bruciature e da quella che secondo Jan
era probabilmente una commozione cerebrale. John e William mi hanno riportato al centro di
comando e hanno mandato altri comunicati radio diretti agli aggressori. Pensavamo che alcuni
di loro fossero fuori al pascolo con gli zombie. John ha trasmesso il messaggio seguente,
utilizzando tutte le frequenze disponibili:

Per il gruppo di ribelli che ha intrapreso attivit ostili contro una postazione
missilistica governativa:
Sappiate che quattro elicotteri Apache sono stati inviati nellarea per neutralizzare
tutte le forze ostili nei paraggi. La continuazione delle ostilit porter a una
pesantissima rappresaglia contro la fazione coinvolta.

John ha ripetuto il messaggio per mezzora. Fino a questo momento,


allavvertimento non seguita alcuna risposta. Spero solo che lo
stratagemma di John abbia funzionato. Forse abbiamo vinto la battaglia
dellHotel 23, ma se decidessero di attaccarci nuovamente con forze
simili, non potremmo resistere. A prescindere da come vada la faccenda,
linquietudine che mi porto dentro non mi abbandona, dopo avere ucciso
almeno cinquanta esseri viventi. Da un certo punto di vista, sono
contento che lesplosione mi abbia quasi fatto fuori. Almeno non ho
sentito le loro urla strazianti.

P.S.

Grazie a tutti per avermi seguito nel mondo dei morti viventi. Spero che via sia piaciuto
leggere Diario di un sopravvissuto agli zombie tanto quanto a me piaciuto scriverlo. La
storia non finita e vi avviso che le vicende dei sopravvissuti dellHotel 23 avranno un seguito.
Anche se la Guerra globale contro il terrorismo mi ha tenuto occupato per gran parte del
tempo, riesco ancora a calarmi nella mente di un fuggitivo intrappolato nel mondo dei morti
viventi. Devo questo ai personaggi e ai fan di questo romanzo.
Ci sar un seguito.

Chiudete la porta di casa.

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