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Nel 1973 fu assassinato Cabral, leader del PAIGC, per mano di portoghesi infiltrati nel partito come
disertori.
I comunisti italiani riconobbero la radicale innovazione del metodo di lotta condotto da Cabral.
All’azione militare aveva affiancato la creazione di ambulatori, l’alfabetizzazione, puntando sulla
partecipazione della massa.
Il PAIGC elesse come suo successore Pereira.
Nel 1974 la Guinea Bissau celebrò l’indipendenza dopo una guerra di 12 anni.
Nel 1975 l’Angola fu dichiarata indipendente ma, a differenza della Guinea Bissau, la sua
situazione rimase assai precaria.
L’indipendenza non pose fine alla guerra civile che era scoppiata qualche mese prima.
Nel 1975 anche il Mozambico raggiunse l’indipendenza .Il FRELIMO chiese l’aiuto del PCI per la
minaccia del confinante Sudafrica che reclutava mercenari per azioni di disturbo nel territorio del
Mozambico.
Nel 1976 Dina Forti (delegata del PCI) , inviata in Guinea Bissau per l’anniversario della
fondazione del PAIGC (Partido africano de independencia da Guinè e Capo Verde), costatò
l’evidente contrasto tra i pur limitati progressi della Guinea e la tragica situazione del Capo Verde
dove vi era siccità da 8 anni.
Assai più grave si presentava la situazione dell’Angola nel 1976 perché il conflitto civile si era
allargato ed erano intervenuti gli Stati Uniti.
Il PCI seguì da vicino gli sviluppi dell’Angola indipendente e il problema della “costruzione
nazionale”a partire dal settore economico.
Nel 1979 una delegazione mozambicana fu ricevuta a Roma .
I delegati illustrarono la difficoltà di riassestare l’economia nazionale dopo l’abbandono dei
portoghesi. Si parlò anche del delicato passaggio del FRELIMO in partito marxista-leninista.
Nel frattempo proseguiva il tentativo armato del Sudafrica di destabilizzare la confinante Angola.
L’Unità criticò il governo italiano e l’Europa per l’indifferenza mostrata verso l’aggressione
sudafricana.
All’inizio degli anni ottanta l’impegno comunista si volse alla costruzione del partito in Angola e
Mozambico
L’impegno si concretizzò con l’invio di una nave della solidarietà.
La nave dell’amicizia riuscì ad attirare l’interesse delle forze politiche e sociali sia italiane sia
europee, rilanciando il tema dei nuovi rapporti dell’Africa indipendente con l’Italia e l’Europa.
Nel 1981 Pajetta (PCI) incontrò a Roma la delegazione mozambicana che rivelò la delicata
situazione della Guinea , aggravata da contrasti interni anche razziali e dalla disgregazione del
partito e dello stato.
I delegati africani erano inoltre preoccupati dalla possibile scelta capitalistica con cui l’intera area
dell’Africa tendeva ad avvicinarsi all’Occidente.
Nel 1981 il Sudafrica attaccò l’Angola grazie all’appoggio americano per interessi economici.
Nel 1984 il Sudafrica cessò le ostilità in cambio dell’espulsione dal Mozambico di esuli
dell’ANC(accordi di N’komati).
Berlinguer si impegnò personalmente a ristabilire equilibrio nell’Africa australe.
Fu uno dei suoi ultimi atti prima della morte, che lo colse l’11 giugno 1984.
Sempre in quell’anno, nonostante gli accordi di N’komati si avvertiva una forte instabilità nelle ex
colonie portoghesi.
In particolare la presa della guerriglia del Mozambico non era solo la conseguenza dell’appoggio
sudafricano: essa ebbe un consenso tra industriali ed ex coloni che volevano recuperare privilegi
dell’epoca coloniale.
Berlinguer morì in un periodo molto critico in cui le spinte della sua visione internazionalista si
erano interrotte e la conflittualità nell’area australe cresceva.
5. < Nella crisi del Corno d’Africa > (regione che comprende Somalia + Eritrea + Etiopia)
Il PCI riprese interesse per la questione somala con la rivoluzione attuata dal generale Syad Barre.
Tutto iniziò con l’assassinio del presidente Scemarche nel 1969.
Dopo il suo funerale l’esercito, comandato da Barre, arrestò parte del parlamento e instaurò il
Consiglio rivoluzionario supremo che prese la guida del paese.
Il primo atto del nuovo regime fu la nazionalizzazione di banche, società .
Barre dichiarò che lo stato somalo era socialista e si collocò sotto l’influenza sovietica.
Il PCI lo considerò positivamente perché rappresentava il passaggio dall’afro marxismo (troppo
utopistico) ad una dimensione più realistica.
Barre inaugurò il socialismo scientifico.
Nel 1972 per la prima volta la Somalia fu in grado di produrre cereali necessari per far fronte alla
carestia senza ricorrere alle importazioni, attraverso la nazionalizzazione delle terre e delle aziende
agricole .
Lo sforzo della rivoluzione somala di rafforzare l’unità nazionale si scontrava con l’ingerenza
francese, inglese, e americana che cercavano di destabilizzare il regime di Barre.
Iniziarono pure dei contrasti tra Somalia ed Etiopia a proposito del possedimento della regione
dell’Ogaden e nel 1974 il PCI si schierò con la Somalia.
Il PCI rivolse anche sostegno ed attenzione al movimento “Fronte di liberazione dell’Eritrea”
(FLE), formato in seguito all’invasione in Eritrea da parte delle truppe etiopi di Selassie, che ne
fecero una provincia del suo impero.
Questo movimento, a seguito di dissensi interni, negli anni 70 si divise in 2 : FLE e FLPE (fronte
popolare per la liberazione dell’Eritrea). Il secondo, a differenza del primo, non mirava solo
all’indipendenza dell’Eritrea ma aveva un piano di riforme basato sulle nazionalizzazioni. Questa
divergenza ideologica fece scoppiare una guerra civile tra i due partiti.
Il PCI appoggiò il secondo.
Negli anni 70 il Corno d’Africa era in crisi: la Somalia aveva problemi interni di siccità mentre
l’Etiopia non poteva più contare sugli aiuti americani.
Nel 1974 Haile Selaisse venne estromesso e il potere passò ad un organo chiamato Derg, capitanato
dal generale Menghistu, che iniziò una dittatura ventennale di spiccato orientamento socialista.
Annunciò la riforma agraria, nazionalizzazione di tutte le terre e divieto di lavoro salariato.
Il Derg si dimostrò intransigente verso l’Eritrea che esigeva l’indipendenza e si inasprirono le
relazioni con gli stati confinanti(Sudan e Somalia), sostenitori della causa eritrea.
Nel 1977 la Somalia invase l’Ogaden, territorio di confine con l’Etiopia abitato in gran parte da
popolazioni di lingua somala.
Il PCI, in imbarazzo perché sia la Somalia sia l’Etiopia risultavano sostenitrici della causa
socialista, si schierò per l’Etiopia che si trovava a gestire sia un conflitto con la Somalia sia con
l’Eritrea.
Nel 1979 Berlinguer fu accusato di ambiguità perché da un lato dichiarava di sostenere la causa
eritrea e dall’altro non condannava il genocidio scatenato dall’esercito etiope nei confronti
dell’Eritrea.
Il PCI cercò con Berlinguer di fare mediazione di pace.
La morte di Berlinguer causò un arresto nell’attività del partito nel tentativo di sanare le tensioni
esistenti in questa parte dell’Africa.