RIVOLUZIONE FRANCESE
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4.1 CRISI ANTxxxxxxxx xxxxxxxx
ICO REGIME xxxxxxxxxxx
FRANCESE
A fine del settecento l’economia francese era
ancora agricola.
Le terre erano divise in: 30% aristocrazia e
10% clero.
La popolazione era divisa: 98% terzo stato,
1.5% nobiltà e 0.5% clero.
Anche all’interno delle singole classi si
trovavano enormi disuguaglianze (es: alto e
basso clero).
La nobiltà e il clero non pagavano le tasse ed
erano gli unici a poter accedere alle grandi
cariche dello stato o militari.
Il peso economico gravava sul terzo stato.
La situazione era così grave che il ministro
delle finanze (Jaques Necker) falsifica il
rendiconto finanziario per non scoraggiare il
prestito dei cittadini.
Era quindi necessario estendere a tutti la
tassazione: nobili non sono d’accordo e
chiedono a Luigi XVI di convocare gli Stati
Generali (vengono convocati il 5 maggio
1789).
La rivoluzione ebbe diverse cause:
FINIANZIARIE: Crescita del debito pubblico
ed il fallimento dei tentativi di riforma.
ECONOMICHE: Crisi agricoltura e settore
manifatturiero con conseguente carovita e
disoccupazione.
SOCIALI: Incompatibilità dell’antico regime
con le spinte al cambiamento che porto
malcontento nella borghesia (soldi ma
nessun potere).
4.2 STAT I GEN. E ASSEMBLEA COST.
Gli aristocratici volevano il sistema di
votazione “per ordine” (totale 3 volti
ognuno per ogni classe).
Terzo stato voleva votare “per testa”
(contava il singolo voto di ogni persona
ed il ts. era certamente in maggioranza).
Il sistema di votazione proposto dal terzo
stato viene rifiutato ed esso si proclamò
unico e vero rappresentante della
nazione (Assemblea Nazionale) in quanto
maggioranza che rappresentava le vere
volontà della nazione.
Luigi XVI reagisce facendo chiudere la
sala dove si riunivano ma essi
penetrarono nella sala della pallacorda e
giurarono di non sciogliersi fino a che non
fosse stata creata una costituzione.
Il re riconosce l’assemblea e invita i
rappresentanti di clero e nobiltà.
Il popolo, intanto, pensando che il re
stesse preparando un colpo contro
l’assemblea assalì la Bastiglia.
Venne creata anche una milizia
volontaria (Guardia Nazionale) sotto
l’autorità dell’Assemblea Costituente.
Anche nelle province furono create
principalità rivoluzionarie ed alcuni
contadini assalirono i castelli dei signori.
Cosa figa che fa l’Assemblea Costituente è
quella di promulgare la Dichiarazione dei
diritti dell’uomo e del cittadino. Prendono
spunto dagli americani e divenne l’incipit
della Costituzione (la prima) del 1791.
Composta da 17 articoli dove vengono sanciti
i diritti umani (vita, libertà, uguaglianza,
proprietà, resistenza all’oppressione). Anche
le costituzioni al giorno d’oggi hanno
ereditato questi diritti.
Lo stato si accolla di mantenere gli ordini
religiosi “utili e operosi” mentre gli altri
vengono soppressi.
L’Assemblea Costituente promulgò anche la
Costituzione civile del clero.
Prevedeva che i parroci e preti diventassero
dipendenti statali eletti dai cittadini e che
giurassero fedeltà alla Costituzione.
Papa Pio VI non poteva accettare questo ed
è cosi che si vennero a creare il clero
costituzionale (obbediente alla costituzione)
ed il clero refrattario (obbediente al papa).
4.3 COST ITUZIONE DEL 1791
Dopo la presa della Bastiglia iniziarono le
migrazioni dei nobili all’estero con
l’obbiettivo di organizzare un’armata
controrivoluzionaria. Scappa anche il re ma
viene beccato al confine con il Belgio (questo
fa perdere di prestigio la corona).
Le fazioni rivoluzionarie si organizzano in
club (un po' come i nostri partiti).
I giacobini con alla guida Robespierre erano
repubblicani e non tutti avevano le stesse
idee.
I foglianti si staccarono dai giacobini che
volevano una monarchia costituzionale.
I cordiglieri, guidati da Danton, non volevano
solo la repubblica ma anche aumenti salariali
e garanzie di occupazione.
Da Locke e Montesquieu viene ripreso il
principio di divisione dei poteri: legislativo
all’Assemblea elettiva e esecutivo al re.
Nessun suffragio universale ma in base al
reddito: cittadini passivi (poveri no voto),
cittadini attivi (votavano ma non potevano
essere votati), cittadini eleggibili (dovevano
possedere terre).
O 4.4 FRANCIA IN GUERRA (1792)
La prima costituzione era l’espressione di chi
voleva cambiare ma senza fratture violente
con la monarchia. Anche l’Assemblea
Legislativa era moderata.
Ma nel breve periodo iniziarono rivolte sociali
e l’Assemblea si vide costretta (nel febbraio
1792) a nazionalizzare i beni dei nobili ed ad
abolire i diritti feudali.
La Francia inizia a sentirsi minacciata da
Prussia e Austria che erano dalla parte di
Luigi XVI.
I giacobini di Robespierre si resero conto
(giustamente) che la Francia non sarebbe
stata in grado di sostenere un conflitto con
altre grandi potenze.
I primi scontri diedero ragione ai giacobini:
soldati mal addestrati portarono a disastrose
sconfitte (forse Maria Antonietta aveva
fornito i piani di guerra ai nemici).
Tra società e monarchia si era creato un
abisso. I rivoluzionari chiedevano la
deposizione del re per poter convocare una
convenzione per erigere una nuova
Costituzione (la seconda).
Nel settembre del 1792 i sanculotti (guidati
politicamente da giacobini e cordiglieri)
diedero l’assalto alle prigioni assassinando
tutti indiscriminatamente.
4.5 LA CONVENZIONE (1792-95)
Eletta a suffragio universale maschile viene
eletta per erigere la nuova Costituzione
(seconda).
Era composta da 749 deputati divisi in:
girondini (moderati, sedevano a destra
rispetto al presidente e dominavano la
Convenzione), montagnardi (idee radicali,
sedevano a sinistra), pianura (gruppo di
centro senza preciso orientamento politico).
Nello stesso giorno in cui si è insediata la
Convenzione, l’esercito francese sconfigge
quello prussiano a Valmy. La Francia
dimostrava di sapersi difendere anche se
disorganizzata.
Primo atto della Convenzione: Abolizione
della monarchia e proclamazione della
Repubblica.
Viene allestito un processo contro Luigi XVI e
venne giudicato colpevole ed ucciso insieme
a Maria Antonietta.
Oltre alla vittoria a Valmy l’esercito riporta
successi in Savoia, Belgio e lungo il Reno.
Tra i girondini si diffuse l’idea di “esportare la
rivoluzione” che prevedeva una politica di
annessioni di territori per liberare i Paesi dai
regimi assoluti.
La scelta di imporre la rivoluzione non
andava a genio agli intellettuali europei a cui
sembrava soltanto un diverso tipo di
dittatura.
Molti Sovrani esteri si iniziarono a
preoccupare e si unirono con Austria e
Prussia contro la Francia creando la Prima
Coalizione che nel 1793 vinse e riuscì a
togliere dei territori alla Francia.
La Convenzione dovette fronteggiare la
ribellione di Vandea: i contadini crearono un
movimento antirivoluzionario a favore di Dio
e del re, perché delusi dagli scarsi progressi
sociali ed economici e inorriditi dalle
politiche anti-clero. Si unirono anche nobili e
clero refrattario.
4.6 IL TERRORE (1793-94)
Nel giugno 1793 venne approvata una nuova
Costituzione (la seconda) che conteneva
alcune novità: basta monarchia, si alla
repubblica (una ed indivisibile) – basta
criterio censitario, si al suffragio universale
maschile – potere legislativo affidato ad
un’assemblea eletta dal popolo.
Rappresenta la forma più avanzata di
democrazia che venne mai raggiunta
durante la rivoluzione ma non entrò in vigore.
I giacobini, infatti, data la situazione di
emergenza rinviarono le elezioni e crearono
un organismo con i pieni poteri.
In questo contesto spiccò Robespierre che
adotto misure estremamente repressive nei
confronti dei cittadini che minavano la
rivoluzione. A causa della violenza con cui fu
eliminato il dissenso questo periodo fu
chiamato “del Terrore”, molti morti.
Proseguiva la guerra tra Francia e prima
coalizione e la dittatura di Robespierre creò
un esercito popolare (in cui si diffondono
idee repubblicane).
Aspetto fondamentale del periodo del
Terrore fu la scristianizzazione: simboli
cristiani distrutti e chiese usate per una
nuova religione ispirata alla dea Ragione.
Nuovo calendario.
Questo tipo di dittatura suscita opposizioni
anche dalle stesse forze rivoluzionarie. La
politica di Robespierre non cambia, anzi si
inasprisce (periodo del Gran Terrore).
Facendo cosi Robes perse il consenso
dell’opinione pubblica.
Alcuni membri della Convenzione e del
Comitato lo accusarono di voler essere
tiranno e venne ucciso.
4.7 GOVERNO DEL DIRET TORIO
Dopo la morte di Robespierre ci fu una nuova
fase della rivoluzione caratterizzata dalla
liberalizzazione dei commerci (apprezzato
da mercanti, banchieri e affaristi). Giacobini
rimossi da ogni incarico pubblico.
Nel 1794 l’esercito aveva liberato il territorio
nazionale, riconquistato Belgio, Renania e
Olanda e la prima coalizione si stava
sgretolando (rimanevano Inghilterra ed
Austria)
Nel 1795 la Convenzione approva una nuova
Costituzione (la terza). Lo Stato secondo
questa nuova concezione non doveva
preoccuparsi di eliminare le disuguaglianze,
venne eliminato il suffragio universale e si
poteva votare solo se pagavi un’imposta su
reddito.
Potere legislativo ad un sistema bicamerale
(rinnovo ogni anno).
Potere esecutivo ad un Direttorio di 5 membri
(uno dei quali sostituito ogni anno).
A causa di difficoltà interne il Direttorio cercò
di rafforzare il suo prestigio sui campi di
battaglia. L’obbiettivo era attaccare l’Austria
da due fronti: l’Italia e la Renania e questa
“campagna d’Italia” viene affidata a
Bonaparte che si trovò ad agire in un
contesto molto favorevole (intellettuali e
classi popolari stufi della tirannia).
Riportò subito delle vittorie (Nizza e Savoia)
poi si diresse verso la Lombardia occupando
Milano. Arrivò anche nello Stato Pontificio e
fece arrendere il papa.
Napoleone forte delle sue ambizioni andò
oltre alle regole del Direttorio e aiuto a
fondare la Repubblica cispadana (Modena e
Reggio Emilia) che si unì alla Lombardia
dando vita alla Repubblica cisalpina.
Queste Repubbliche vengono definite
“sorelle” della Francia perché vi furono
instaurati (con l’aiuto delle armi) regimi simili
e assoggettati a quello francese.
Successivamente prese Mantova, porto il suo
esercito in territorio austriaco e dichiarò
guerra alla Repubblica di Venezia e se ne
impadronì.
Per fare pace (trattato di Campoformio)
l’Austria dovette cedere Belgio, Renania e
Lombardia e in cambio otteneva il territorio
di Venezia.
Furono proclamate nuove Repubbliche:
ligure, elvetica e romana (solo puro interesse
economico).
Queste Repubbliche ereditano la
Costituzione francese. La presenza francese
porta anche a riforme politiche ed
amministrative.
L’Inghilterra era rimasta l’unica avversaria
della Francia. Gli inglesi basavano la loro
potenza sul dominio commerciale e militare
dei mari. La conquista dell’Egitto da parte dei
francesi avrebbe permesso di assicurarsi i
traffici del Mediterraneo e l’esclusione inglesi
da una via che porta alle Indie.
Anche questa spedizione viene affidata a
Bonaparte che partì insieme a studiosi e
scienziati.
Dopo alcuni successi l’esercito deve
affrontare la sconfitta contro la flotta di
Nelson ad Abukir.
L’Inghilterra organizza una seconda
coalizione (Austria, Russia, Regno di Napoli e
Turchia).
Nel frattempo il Direttorio invia una
spedizione contro il regno di Napoli (creando
la Repubblica Partenopea). Il controllo che la
Francia aveva sul territorio Italiano durò
poco perché a causa di un’offensiva
dell’esercito austro-russo la Francia deve
abbandonare i territori italiani, la Svizzera a
la Renania.
Napoleone consapevole del fallimento della
spedizione in Egitto, torna in patria.
La sconfitta indebolì ancor di più il governo
del Direttorio e rese palese la necessità di un
colpo di stato per modificare la Costituzione.
Napoleone sembrava la persona giusta per
farlo.
Venne diffusa la falsa notizia di un complotto
giacobino, così il 18 brumaio il governo viene
affidato a 3 consoli (Napoleone il più
potente) con il compito di scrivere una nuova
Costituzione (la quarta) che fece crollare i
principi liberali e democratici della nazione
(non fu un ritorno all’Antico Regime).
4.8 BILANCIO
Gli storici difendono questo periodo perché
ritengono che le conquiste liberali
dell’Ottocento sono un’eredità della
rivoluzione, e che il Terrore sia stata solo una
fase.
Se siamo come siamo dobbiamo dire grazie
però anche alla rivoluzione americana,
inglese e quella industriale.
Il rinnovamento prodotto dalla rivoluzione
non fu però risolutivo per le cittadine che
venivano ancora viste solo come mogli,
madri e educatrici del cittadino (non
cittadino vero e proprio).
Significativo fu il coraggio di Olympe de
Gouges che fu autrice di una dichiarazione
dei diritti tutta al femminile.
Viene creata sulla base della dichiarazione
dei diritti emanata nel 1789.
“l’ignoranza, l’oblio ed il disprezzo verso la
donna sono le cause della sciagura dei
governi”.
“La donna nasce e rimane libera […]”. In
sintesi desiderava piena liberta di
espressione e partecipazione (per queste
sue idee fu ghigliottinata).
5.1 NAPOLEONE BONAPARTE
Napoleone nasce ad Ajaccio (in Corsica) nel
1969 e la sua prima occasione di farsi notare
fu l’incarico del comando delle truppe
francesi a Tolone contro gli inglesi.
Grazie alle sue abilità viene notato dal
governo del Direttorio e gli vengono affidate
cariche importanti (repressione di un
tentativo di colpo di stato monarchico).
Si coprì abile nell’uso della stampa che
esaltava in tutta Europa le sue imprese e ne
esaltava il mito della sua imbattibilità.
Tutti quelli che lo conoscevano erano colpiti
dalla sua infaticabilità e dalle sue abitudini
semplici.
Il vero successo arrivo con la campagna
d’Italia del 1796.
A causa della sua grande popolarità il
Direttorio decise di allontanarlo dalla Francia
con la spedizione d’Egitto.
Ritorna in patria e il 18 brumaio assunse i
pieni poteri del governo francese.
5.2 DAL CONSOLATO ALL’IMPERO
Nel dicembre del 1799 venne promulgata la
Costituzione dell’anno VII che affidò
l’esecutivo al Primo Console (poteva
presentare leggi, nominare comandanti e
funzionari statali).
Vennero prese iniziative importanti in ambito
fiscale e finanziario per garantire entrate
sicure allo stato.
Approvate leggi contro gli scioperi e per
ottenere aumenti salariali. Queste politiche
oppressive vennero accolte perché era
l’unico modo per assicurare una ripresa
economica.
Uno dei più grandi capolavori di Napoleone
fu il Codice Civile (marzo 1804) che sanciva:
laicità dello stato, libertà individuale e il
riconoscimento della proprietà. Importante
attenzione fu riposta sulla famiglia.
Stipula nel 1801 un Concordato con il papa
che riconosceva il cattolicesimo come
religione della maggioranza della
popolazione ma non di Stato.
Impegnato contro la seconda coalizione.
Voleva colpire l’Austria per indebolire
l’Inghilterra (attaccò sul fronte italiano e gli
sconfisse a Marengo). Rifonda la Repubblica
cisalpina.
Nel 1802 grazie ad un Plebiscito Napoleone
ottiene il Consolato a vita (praticamente una
dittatura). Ma non sia accontenta e volle dare
al regime una veste monarchica. Con la
Costituzione dell’anno XII si conferiva il titolo
ereditario di imperatore dei Francesi.
Riporta in auge i simboli e riti della tradizione
imperiale di Carlo Magno e si fece incoronare
il 2 dicembre 1804 da papa Pio VII a Notre-
Dame.
La Repubblica cisalpina divenne prima
Repubblica Italiana e poi Regno d’Italia.
La presenza napoleonica in Italia portò
modernizzazione e riforma delle istituzioni.
Napoleone tenta di intervenire a livello
economico contro gli inglesi decretando un
Blocco continentale (che vietava a tutti i
paesi di commerciare con UK). Fallisce
perché gli inglesi rispondono con un contro-
blocco.
Napoleone crea una nuova nobiltà fondata su
meriti militari. La libertà di stampa subì gravi
repressioni e anche la libertà di associazione.
Tra il 1810 e 1812 l’impero raggiunse la sua
massima estensione.
La Russia decide di staccarsi dall’alleanza
con la Francia e impose sanzioni anche lei.
Decide di affrontare la Russia (varca il
confine senza neanche una formale
dichiarazione di guerra). In un primo
momento i francesi ebbero la meglio
riuscendo ad entrare a Mosca.
Ma a causa della tecnica della “terra
bruciata” e all’inverno rigido furono costretti
alla ritirata (molti morti).
Si decise di formare una sesta coalizione
(UK, Russia, Svezia, Prussia e Austria) che
sconfigge l’imperatore a Lipsia, l’intero
sistema napoleonico si frantuma e l’Europa
riottiene la sua indipendenza.
Napoleone viene esiliato all’Elba ma,
bramoso di potere, decide di ritornare a
governare la Francia.
Questa sua avventura dura solo 100 giorni
perché, l’Europa compatta, lo sconfigge a
Waterloo il 18 giugno 1815 (esilio a
Sant’Elena).

5.3 L’IMPERO NAPOLEONICO

Era un regime nato in guerra e fatto per la

guerra. Non tardano infatti le ostilità con
l’Inghilterra (sconfitta dei francesi grazie a
Nelson).
Gli schieramenti austro-russi vengono
distrutti e l’Austria firma la pace in base alla
quale code i territori italiani e tedeschi.
Preoccupati delle mire espansionistiche
francesi si venne a formare la quarta
coalizione.
Sotto il potere di Bonaparte l’Europa era
cambiata: Regno di Vestfalia affidato a
Gerolamo Bonaparte, Luigi Bonaparte
divenne re d’Olanda e il Gran Ducato di
Varsavia era sotto il controllo francese.