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DA TERMIDORO AL REGIME NAPOLEONICO


Attenzione! Affidare la CRONOLOGIA ESSENZIALE che c’è in fondo al file!
Dalle fotocopie sul saggio di Remond:
1. Personalizzazione del potere in una figura carismatica
2. Predominio del potere esecutivo (del governo) sul legislativo (ridotto a una finzione, organi svuotati
di una reale autonomia)
3. Centralizzazione e rafforzamento dell’apparato dello Stato (esercito, polizia, amministrazione… ma
anche scuola!) il quale si pone come una realtà superiore, impersonale e indipendente dagli interessi
particolari (una parvenza “liberale”)
4. Lo Stato non è al servizio degli strati privilegiati tradizionali (aristocrazia e clero),
il capo rappresenta direttamente il popolo senza una mediazione istituzionale (vedi punto 1),
si lega a strati sociali diversi:
- esprime gli interessi della grande borghesia finanziaria, agraria e industriale,
ma ha una base di massa:
- la piccola e media proprietà contadina (che protegge)
- strati intermedi che vengono inquadrati nello Stato ottenendo sicurezza, carriera e prestigio
- masse proletarie che ottengono lavoro (esercito e opere pubbliche)
5. Il consenso viene creato attraverso un’opera di modernizzazione (offre appalti, commesse statali e
lavoro) e propaganda politica
6. La guerra e la militarizzazione del paese sono una componente strutturale e permanente del regime.

Centralità della guerra e dell’esercito nel nuovo regime:


la militarizzazione del paese “chiude” per sempre la rivoluzione e la “esporta” all’estero, le tensioni sociali
interne vengono scaricate all’esterno sotto forma di patriottismo rivoluzionario; l’esercito è una garanzia
contro i giacobini e contro i monarchici, e permette un controllo capillare e poliziesco del territorio.
La modernizzazione come forma di consenso

Sviluppo istituzionale dello stato francese


(9 termidoro): Colpo di stato (Stato liberale, autoritario con Direttorio esecutivo)
27 lug. ’94
22 ago ’95 Costituzione anno III
10 mag. ’96 Congiura degli Eguali (“l’ultima rivoluzione”)
Colpo di Stato “antimonarchico” e II Direttorio.
4 sett ‘97
L’esercito dipende dal Direttorio ed è ormai arbitro della situazione politica
(18 brumaio VII): Consolato
9 nov. ’99 Colpo di stato napoleonico, liquidato il II Direttorio, commissione consolare, pieni poteri a
Napoleone primo console. (25 dic. ’99: Costituzione dell’anno VIII)
Dopo il successo della Pace di Amiens, Napoleone viene eletto plebiscitariamente dalle
2 ago 1802
Assemblee console a vita.
Impero
18 mag 1804
la Costituzione dell’anno XII trasforma la repubblica in Impero.

Come sostiene Soboul (223): “Dai termidoriani, ai direttoriali, agli uomini di brumaio il regime dei notabili
si consolidò: brumaio costituisce la tappa di un processo già iniziato, non una rottura come vuole la leggenda
napoleonica”

Ulteriore evoluzione del regime:


apr 1802 promulgazione degli Articoli organici (rottura con il Papa)
Mar 1804 Codice Civile dei francesi
Nov 1806 Blocco continentale
Lug 1089 Il Papa arrestato e imprigionato in Francia
Apr 1810 matrimonio asburgico. (Napoleone diventa nobile e nasce una nuova nobiltà imperiale)
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EVOLUZIONE ISTITUZIONALE DEL REGIME FRANCESE (politica interna)
27 lug. ‘94 La sconfitta austriaca a Fleurus (26 giu.) legittima la richiesta dei moderati di abbandonare le
misure eccezionali. La borghesia non tollera il controllo dell’economia da parte dello stato
giacobino (dirigismo economico) e teme la politicizzazione delle masse che sta avvenendo
nel corso della rivoluzione. (163)
La Comune di Parigi, le sezioni popolari e i sanculotti non reagiscono al colpo di stato di
termidoro: non comprendono che la caduta del Comitato di salute pubblica avrebbe trascinato
nella rovina tutto il movimento democratico (163)
La gioventù dorata (termidoriana) scatena il Terrore bianco (sett-dic ’94) contro i giacobini, a
Parigi e nelle province, chiusi i loro clubs (12 nov ’94), massacrati gli attivisti.
Abolito il Maximum (24 dic ’94), ripristinata la libertà di commercio, il valore degli
assegnati crolla e l’inflazione si impenna. (164)
1-2 apr. ‘95 Insurrezioni popolari
e Le sezioni invadono la Convenzione. L’esercito disperde i manifestanti, 6 deputati
20 mag. ‘95 montagnardi decapitati. (164)
4-5 ott. ‘95 I realisti, una volta finito il Terrore, tentano un colpo di stato con un assalto alla
Convenzione, vengono rigettati a cannonate dal generale Bonaparte. (164)
La borghesia si sente minacciata da sinistra dalle forze popolari e dai democratici e da destra
dai realisti e gli ultra-aristocratici. L’esercito sembra essere l’unica garanzia per garantire
l’ordine pubblico, chiudere con la rivoluzione e normalizzare la situazione ovvero: garantire
un efficiente esercizio del potere.
22 ago ‘95 Costituzione dell’anno III:
risultato dell’accordo tra repubblicani moderati e monarchico costituzionali, decisi a sbarrare
il passo alla democrazia giacobino e alla reazione monarchica.
Suffragio censitario ristretto (solo 30.000 elettori).
Organi legislativi: Consiglio dei 500 e Camera degli Anziani (potere legislativo)
Tali assemblee eleggono un Direttorio esecutivo di 5 membri.
Per paura di una nuova “dittatura” dell’Assemblea i poteri vengono divisi, il governo non è
scelto all’interno dell’assemblea e controllato dall’assemblea stessa; il potere esecutivo è
invece affidato a un organismo esterno all’assemblea parlamentare, al contrario: Il Direttorio
controlla il parlamento che viene anzi diviso in due camere.
Le spinte egualitarie della Costituzione del ’93 vengono di nuovo ridotte alla semplice
affermazione dell’uguaglianza giuridico-formale. La difesa della proprietà torna a essere un
cardine della vita politica.
La Comune di Parigi viene sciolta
26 ottobre 1795: elezione del nuovo Direttorio esecutivo (e delle due nuove camere) (164)
10 mag. ‘96 Congiura degli Eguali: Francois-Noel (“Gracco”) Babeuf (1760-97), Filippo Buonarotti
(1761-1837). Herbertisti di partenza, sostenitori della sovranità popolare e della democrazia
diretta, avversari di Robespierre, sperano dopo la sua caduta nel ripristino della libertà di
stampa e nella ripresa delle iniziative popolari. Gli Eguali capiscono che è necessario
superare il compromesso della politica economica giacobino che voleva rispettare la proprietà
privata e allo stesso tempo allearsi con le masse. La proprietà è all’origine di ogni male
sociale, una reale uguaglianza è ottenibile solo attraverso una forma di comunismo agrario.
Questo è il traguardo socialmente più avanzato raggiunto dalla Rivoluzione francese. La
congiura viene scoperta, Babeuf giustiziato, Buonarotti fugge e diventa un importante
attivista clandestino che animerà numerose società segrete (165)
Emerge l’esigenza di uno Stato forte che permetta il consolidamento delle vittorie contro il
feudalesimo ma senza far ricorso alle forze popolari (ormai inquadrate in un esercito
rivoluzionario). Continuare la guerra per espandere gli interessi dell’alta borghesia e
militarizzare il paese chiudendo con la rivoluzione.
Il regime elaborato con la Costituzione dell’anno III, ovvero il Direttorio aveva esattamente
questa funzione: battersi contro la monarchia e contro la democrazia giacobina, l’esercito
appare sempre di più come lo strumento migliore per ottenere questo fine e Bonaparte sembra
essere l’uomo più adatto.
Il potere politico viene sbilanciato a favore dell’esecutivo e in sfavore del legislativo, questo
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però permette di ritrovare una linea politica centrista e di superare una serie di colpi di stato
di destra e di sinistra (223)
I problemi centrali del Direttorio restano la guerra e l’economia. Il ceto medio chiede
conquiste e vittorie, l’esercito risponde a tale compito pagando da sé il proprio mantenimento
e aiutando a risolvere il problema finanziario (224)
4 sett ‘97 Colpo di Stato “antimonarchico” e II Direttorio.
In realtà le varie fazioni interne alle due camere cercano di opporsi al Direttorio e di
nominare nuovi membri del Direttorio stesso. Ma a questo punto tre membri del Direttorio si
auto proclamano membri permanenti e di fatto giustificando l’intervento dell’esercito per
evitare un colpo di stato monarchico operano essi stessi un colpo di stato che mira a
mantenere una linea di centro della rivoluzione. L’esercito è ormai uno strumento del II
Direttorio!
Terrore contro emigrati, refrattari e briganti (deportati nelle colonie). Aboliti definitivamente
tutti i diritti feudali e signorili, confiscate tutte le terre, lottizzate e vendute.
Soppressi i fedecommessi (incarico di affidare le eredità a qualcuno, per es. Chiesa) e i
maggioraschi (impossibilità di dividere le eredità nobiliari legate a un titolo) (ex Vegezzi)
(la carriera di Napoleone)
Dopo che gli era stata affidata la difesa dello stato contro il tentativo di colpo di stato
monarchico (ott ’95), nella primavera del 1796 al giovane Napoleone, (27 anni) generale
giacobino, viene affidata una terza armata di 36.000 uomini, poco addestrata ed equipaggiata,
destinata alle campagne d’Italia. I sui successi militari lo rendono sempre più gradito ai
dirigenti parigini (225)
9 nov. ’99 Le sconfitte militari mostrano la debolezza del consenso politico nei confronti del II
Direttorio.
Viene organizzato quindi un colpo di stato militare e Napoleone (il solo generale non ancora
sconfitto) sembra essere l’uomo giusto. (232)
L’opinione media francese è fortemente attratta da posizioni moderate e centriste, e crede che
solo l’esercito possa salvarla dalla minaccia di un ritorno dei giacobini o dei monarchici.
Napoleone rientra velocemente dall’Egitto, l’esercito occupa i punti strategici di Parigi e il II
Direttorio viene liquidato. Napoleone promette: ordine, giustizia, moderazione, stabilità
all’interno e grandezza all’estero. (leggere la citazione a margine pag. 233)
Il consenso nei suoi confronti è generale:
- le masse erano stanche dopo 10 anni di guerre, corruzione, sacrifici e disordini
- i repubblicani moderati che lo avevano scelto diffidavano delle sue ambizioni ma vedevano
in lui una garanzia del proprio potere
- la sinistra giacobina vedeva in lui una garanzia contro una restaurazione monarchica
- i realisti speravano che Nap facilitasse il ritorno a una monarchia restaurata
- per i conservatori con Nap si chiudeva la rivoluzione
- per i liberali con Nap si consolidava la rivoluzione
- all’estero il suo avvento fu accolto con favore
Si instaura una Commissione consolare esecutiva composta da tre consoli: Sieyes, Ducos,
Napoleone è primo console ed ha pieni poteri.
25 dic. ‘99 Costituzione dell’anno VIII
Potere legislativo: Senato, Tribunato e Corpo legislativo; tre camere i cui membri non sono
scelti dai cittadini ma dai consoli da una lista di notabili elaborata in modo macchinoso
dall’alta borghesia.
Il primo console propone le leggi al Consiglio di Stato (i cui membri sono scelti da lui stesso)
Il primo console nomina: i ministri e gli alti funzionari;
i magistrati, i prefetti (dipartimenti), i sottoprefetti (circondari), i sindaci (comuni).
Viene unificato il sistema fiscale e creata la Banca di Francia (1800).
Un plebiscito popolare ratifica il consenso (1800)
Il rialzo dei titoli di Stato alla Borsa di Parigi mostra il gradimento del nuovo regime.
L’eguaglianza giuridico-formale, il diritto di proprietà e la sostanziale egemonia della
borghesia sono tra i risultati della rivoluzione che Napoleone consolida definitivamente in
Francia.
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Di fatto però viene abolito il principio elettivo (il potere politico e amministrativo non
proviene più dal basso) che viene sostituito con dei plebisciti.
Al popolo resta solo l’obbedienza, il servizio fedele, il consenso (al max attraverso
plebisciti), si è ormai entrati in uno stato di censura o di polizia o dei prefetti. (233)
16 lug 1801 Concordato con la Santa Sede.
Napoleone riconosce che il Cattolicesimo è la religione della maggior parte dei francesi e ne
rispetta il culto.
Il clero rinuncia ai patrimoni incamerati dallo Stato e accetta le prerogative dello Stato
rispetto al divorzio, al matrimonio civile e l’eguaglianza religiosa.
I vescovi nominati dal Primo Console e istituiti dal Papa, il clero parrocchiale, stipendiato
dallo Stato, deve giurare fedeltà alla Repubblica. L’altare diventa un nuovo baluardo del
regime.
Apr 1802 promulgazione degli Articoli organici* (riprodotti in parte nella lettura 2, documento p.255)
che ribadivano i diritti dello Stato e le prerogative della Chiesa Gallicana, gli alieneranno le
simpatie del Papa fino a portare alla rottura del 1809. (234/5)
*In pratica la chiesa francese veniva chiamata Chiesa Gallicana e ad essa venivano
attribuite tutta una serie di prerogative indipendenti dalla Chiesa di Roma e invece
controllate dal governo francese.
Nel nov. 1807 i francesi occupano le Marche, annesse al Regno d’Italia l’aprile successivo
(1808); nel 1809: maggio: occupazione di Umbria e Lazio; luglio: il Papa Pio VII condotto
prigioniero in Francia. Per la prima volta nella storia esiste un Regno d’Italia che
comprende anche Roma e senza il Papa.
Apr. 1802 Amnistia generale per tutte le categorie di “emigrati”.
Napoleone offre una pacificazione sociale con clero e nobiltà chiudendo con il passato.
In realtà opera un controllo poliziesco che riduce al silenzio l’opposizione. Sopprime 60
giornali esistenti su 73! Epura in continuazione le assemblee. La stampa ufficiale parla
trionfalmente di bollettini militari mentre si moltiplicano le congiure, gli attentati e le
sommosse, sempre duramente repressi. (235)
2 ago 1802 Dopo il successo della Pace di Amiens (marzo 1802), Napoleone viene eletto
plebiscitariamente dalle Assemblee console a vita. (234)
Mar 1804 Viene promulgato il Codice civile dei francesi detto poi Codice napoleonico (vedi lettura 12)
2 dic 1804 Napoleone incoronato imperatore dei francesi dal papa a Notre-Dame
Luigi XVIII ha spostato la sua corte a Varsavia e continua a ritenersi l’unico legittimo
sovrano di Francia. Napoleone il cui potere poggia su un colpo di stato pensa che
l’incoronazione imperiale possa risolvere la questione. Tribunato e Senato concedono
l’ereditarietà della corona alla sua famiglia; poi un plebiscito in cui su 4 milioni di votanti
solo 3000 sono i contrari sancisce l’elezione imperiale; infine avviene l’incoronazione.
Con la Costituzione dell’anno XII (1804), la volontà di Napoleone diventa legge attraverso
l’emanazione di decreti che il Senato approva all’unanimità senza alcuna modifica, i fratelli
di Napoleone sono elevati al rango di principi, viene stabilito un certo numero di “grandi
dignitari imperiali” che dal 1808 diventano principi. Si crea una nuova nobiltà imperiale che
si mescola con la vecchia nobiltà che pure viene accettata nei ranghi imperiali qualora sappia
offrire i propri servizi. (235/6)
Nov. 1806 (dopo essere entrato trionfante il 14 ott 1804) da Berlino Napoleone proclama il Blocco
continentale (e poi si accorda con lo Zar in funzione anti-inglese: tratttato di Tilsit)) (236)
Tra 1806 e 1807 Il potere di Napoleone era forse al culmine, maturò due decisioni che
avrebbero contribuito in modo negativo alla sua rovina: l’occupazione della penisola iberica
(da cui deriverà una guerriglia mai vinta del tutto che assorbirà molte risorse dell’Impero) e
l’intensificazione del blocco economico contro l’Inghilterra. (236)
Il blocco provoca malcontento, proteste e defezioni tra gli Stati vassalli; l’ostilità delle banche
e della finanza. Mentre l’economia britannica era messa alla prova e continuava a progredire
modernizzandosi, (il sistema industriale e finanziario francese restava poco competitivo,
l’industria era protetta dallo stato e quindi non si rinnovava, la finanza era imbalsamata dai
limiti che l’Impero le imponeva) (236)
2 feb 1808 Dopo gli articoli organici i rapporti tra il Papa e Napoleone continuano a peggiorare, La
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resistenza del Papa alle ingiunzioni dell’imperatore che esige una stretta osservanza del
blocco, portano all’annessione della Marca di Ancona e all’occupazione di Roma (2 feb
1808). Napoleone viene scomunicato e il Papa arrestato e imprigionato in Francia (lug
1809).
L’opinione pubblica cattolica europea insorge contro Napoleone. Parte del clero passa a
un’aperta opposizione al regime, alcuni vescovi vengono rimossi ed esiliati.
Apr. 1810 Dopo la Pace di Schönbrunn (con l’Austria) ott. 1809 (Napoleone è ormai padrone di tutta
l’Italia continentale), decide di consolidare il proprio potere assicurando la continuazione
dell’Impero con la fondazione di una dinastia di sangue reale, riconosciuta dalle corti e dalla
diplomazia europee. Divorzia dall’imperatrice “laica” Giuseppina Beauharnais e sposa Maria
Luisa d’Asburgo, figlia dell’Imperatore Francesco. Il matrimonio asburgico risolve il
problema dinastico e unisce in un solo trono il popolo francese e i popoli tedeschi. (239)
Dopo il matrimonio asburgico Napoleone progetta la costruzione di un unico spazio
europeo, articolato in regni e principati, di cui Parigi dovrebbe essere la capitale. Il blocco
continentale diventa non solo uno strumento (esterno) di lotta contro l’Inghilterra ma anche
uno strumento (interno) attraverso cui organbizzare una nuova politica e nuova economia,
tesa ad assicurare la supremazia economica della Francia. (239)
L’Inghilterra lotta per impedire che l’industria francese si impadronisca dei mercati europei.
Gli inglesi appoggiano e fomentano l’opposizione al regime sia in Francia sia negli Stati
vassalli (Spagna, Italia meridionale). Inoltre alimentano il contrabbando di merci delle
industrie inglesi e materie prime delle colonie (zucchero, caffè, cotone), costringendo i
francesi a una costante e costosa opera di sorveglianza, che produce malcontento nei loro
confronti.
Tutta la politica economica napoleonica produce malcontento in Europa, persino in Francia,
ma soprattutto in Russia legata al mercato inglese e in Olanda la cui flotta è paralizzata. (240)
(1812) Le opposizioni a Napoleone in Europa: la monarchia costituzionale inglese, i sovrani
spodestati dell’Antico Regime, gli intellettuali delusi da Napoleone che ora si chiamano
“liberali”, gli scrittori romantici, le masse popolari di città e di campagna. (243)
J Fiche: Discorsi alla nazione tedesca. Il termine nazione con la rivoluzione francese assume
il suo significato moderno, esalata la lotta dei cittadini contro il potere assoluto del sovrano,
in età napoleonica e romantica si torna all’accezione antica, che esprime il radicamento nella
propria terra, i vincoli di sangue e di tradizione, con una pericolosa oscillazione che viene
fatta propria dai nazionalismi della seconda metà dell’Ottocento. (243) (vedi la
modernizzazione della Prussia sul testo).
Gli strati medi della società si organizzano attivamente nella resistenza contro Napoleone e
contro ogni dispotismo monarchico attraverso società segrete che si diffondono in tutta
Europa. Il modello strutturale è quello della Massoneria (cap II.15). Le più famose: la
Carboneria, gli Adelfi, i Filadelfi, la tedesca Lega della Virtù, si richiamano ai principi della
Riv. Fran. Seppure in termini più moderati. I rivoluzionari di ieri erano dalla parte di
Napoleone ora sono contro! (244)
Le masse spesso partecipano e alimentano la guerriglia come in Spagna e sono oggetto di
dure rappresaglie che alimentano ancor di più l’odio anti-francese. Spesso putroppo le masse
sono manipolate dai loro legittimi sovrani e non hanno coscienza dei propri diritti (244).
La borghesia spagnola, pur essendo poco numerosa, riesce a strappare al sovrano legittimo
detronizzati e alla Giunta insurrezionale la convocazione delle Cortes da cui viene emanata la
Costituzione Spagnola del 1812, detta Costituzione di Cadice. Essa rappresenta il tentativo
di dare uno sbocco liberale e democratico alla lotta di liberazione. Per il suo carattere
avanzato diventa un importante punto di riferimento per le rivendicazioni costituzionali di
tutto l’Ottocento.
Sempre nel 1812, in Sicilia gli inglesi sollecitano il sovrano borbonico a concedere la
medesima Costituzione, gli avversari di Napoleone contrappongono al dispotismo
dell’Impero il liberalismo delle monarchie costituzionali.
In realtà una volta restaurati tali sovrani cancelleranno le costituzioni. (245)
1812 Campagna di Russia (giugno-novembre 1812)
Il 24 giu 1812 partirono 600.000 uomini di cui metà francesi. Solo nella battaglia di Borodino
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(sulla Moscova) i russi persero 50.000 uomini e i francesi 30.000. A fine novembre al rientro
dalla disastrosa campagna in Polonia si contavano solo 100.000 uomini! (246)
1813 Battaglia di Lipsia ott. 1813 Napoelone viene battuto sul campo (vedi citazione a margine)
Il consenso ormai viene meno su un milione di richiamati alle armi si contano 250.000
disertori. Napoleone è sempre più solo, licenzia anche i collaboratori più fidati, il Ministro di
Polizia e il Ministro degli Esteri (Talleyrand) che ormai trattano direttamente col nemico.
Il 31 marzo 1814 lo Zar e il re di Prussia sono a Parigi.
6 apr. 1814 i marescialli impongono a Napoleone di abdicare. Viene restaurata la monarchia
Luigi XVIII fratello minore di Luigi XVI, il quale concede subito una “Carta”.
Solo il regno di Napoli non viene restaurato ma resta in mano a Murat, passato in campo
nemico. Napoleone viene esiliato all’Elba con una rendita annua.
1815 La restaurazione di Luigi XVIII e l’arroganza degli aristocratici rientrati, crea molte ostilità in
Francia. Napoleone riesce a fuggire e l’esercito anziché fermarlo lo acclama e lo fa rientrare a
Parigi trionfante. Mentre si stanno già svolgendo i negoziati di pace: il grandioso Congresso
di Vienna, il patriottismo francese si schiera dalla parte di Napoleone, il 20 marzo 1815 (i
cento giorni)si insedia alle Tuileries e concede una costituzione più ampia di quella di Luigi
XVIII e poi si prepara per la battaglia finale a Waterloo (nel Brabante a pochi chilometri da
Bruxelles. Alla fine si consegna agli inglesi che lo esiliano sull’Isola di Sant’Elena (Oceano
Atlantico mille migla dala costa africana), muore il 5 mag. 1821.
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L’ITALIA NAPOLEONICA

Prima Campagna d’Italia 1796-97 (prima fase) e sua ripresa (1798-99)


dall’Armistizio di Cherasco (28 apr. 1796) al Trattato di Campoformio (17 ott. 1797)
dalla Repubblica Romana (feb. 1798) alla controffensiva austro-russa: crollo Rep. Romana giu. 1799 e Rep.
Napoletana (sett. ’99)
Seconda Campagna d’Italia 1800
dalla vittoria di Marengo (giu. 1800) al Trattato di Luneville (feb. 1801)

Nap. batte Vittorio Amedeo III di Savoia, che cede Nizza e la Savoia alla Fr. La
Armistizio di Cherasco Rep. D’Alba sorta per opera dei giacobini piemontesi viene lasciata in mano ai
28 apr. 1796 Savoia, che la reprimono. Fin dall’inizio i giacobini italiani vengono sacrificati
alla ragion di Stato di Napoleone.
Trattato di Tolentino
Il Papa costretto ad accettare la neutralità
19 feb. 1797
Le trattative iniziano a Leoben in apr., a sett. si ha il II Direttorio, a ott. si
conclude e si formalizza il trattato che viene reso pubblico.
Trattato di
Possesso francese del Belgio (Paesi Bassi austriaci), la Fr ottiene il confine sul
Campoformio 17 ott.
Reno (nel nord), spartizione della Valle padana: Lombardia ed Emilia (Rep.
1797
Cisalpina) ai francesi e Veneto e Venezia agli austriaci!
I patrioti italiani sconfitti dalla ragione di Stato.
Milano, ducati di Parma e di Modena, Repubbliche di Genova e di Lucca, parte
settentrionale dello Stato della Chiesa.
Controffensiva austriaca: Nap. insegue l’esercito nemico che sconfina nel
conquiste territoriali
territorio della Rep Veneta, dichiaratasi neutrale, e lo sconfigge. Cade l’antica
(situazione
Repubblica di Venezia!
geografico-miltare)
Il Doge fugge (12 maggio ’97) viene proclamata dai giacobini italiani una Rep.
I campagna 1796-97
democratica, lo stesso accade a Genova, nel 6 giu. 1797 Rep. democratica ligure.
Infine Nap. espugna le fortezze di Mantova e insegue gli austriaci oltre le Alpi,
puntando su Vienna.
gen. ’97 Rep. Cispadana (ex ducati di Modena, Reggio, ed ex legazioni pontificie
di Bologna e Ferrara) governo provvisorio a Reggio e bandiera tricolore. (227)
maggio ’97 Rep democratica veneta
Evoluzione delle
6 giu. 1797 Rep. democratica ligure.
repubbliche patriottiche
lug. ’97 Repubblica Transpadana proclamata in Lombardia ottiene una
in Italia
Costituzione da Parigi. (227)
27 lug. ’97 Nap. unifica Cispadana e Transpadana nella Rep. Cisalpina
aggiungendovi le provincia venete comprese tra Adda ed Adige (228)
Feb. ’98 Stato della Chiesa, occupazione di Roma, Rep. Romana
Mar. ’98 Svizzera
Mag. ’98 inizia spedizione d’Egitto
1798-‘99 Ago ’98: Seconda coalizione: Inghilterra, Austria e Russia + Turchia e Regno di
nuove offensive Napoli.
militari Gen. ’99 proclamazione Rep. Napoletana
e controffensiva austro- Feb. ’99 annessione del Piemonte
russa. Mar. ’99 occupazione militare del Granducato di Toscana.
Ma la popolazione civile insorge in tutta la penisola.
La guerra civile favorisce la controffensiva austro-russa nel corso della
primavera-estate del ’99 che sconfigge i francesi in Italia (Nap. è in Egitto).
Le repubbliche sorelle La “Grande Nazione” assume il patrocinio dei popoli in lotta per la libertà.
in Europa Si possono distinguere due modelli di espansione rivoluzionaria.
Primo gruppo: gli stati in cui i patrioti locali sono radicati nella società e hanno
quindi discrete possibilità di conseguire e mantenere il potere. (Paesi Bassi,
Svizzera, area italiana del Centro-Nord)
Secondo gruppo: stati in cui solo la conquista francese può imporre la
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Rivoluzione. (Spagna, maggior parte della Germania occidentale, Italia del
Centro e del Sud) Qui i patrioti sono solo gente colta, borghesia illuminata, logge
massoniche, il movimento non fa presa sulle masse popolari e i patrioti possono
soltanto appoggiare i conquistatori (Hobsbawm) (228)
I patrioti comprendono presto la necessità di saldare la frattura tra il popolo ricco
e colto, aperto alla lezione della libertà, e il popolo povero e ignorante, rassegnato
a servire. (229)
I regni conquistati subiscono pesanti contribuzioni in denaro, opere d’arte e
manoscritti preziosi. (226)
L’entusiasmo delle minoranze dei patrioti o giacobini italiani incontra talvolta
il consenso degli strati popolari e medi, ma le speranze sono subito deluse dalla
spietata condotta di guerra dei francesi, requisizioni e saccheggi.
Le autorità francesi cercano il consenso della borghesia moderata, dei ceti
proprietari, del patriziato più moderno e isolano i patrioti come estremisti.
Non è quindi possibile perseguire una politica sociale che incontri il consenso
delle plebi, le quali rifluiscono su posizioni reazionarie o nella passività. (226)
(leggere citazione a margine 227)
Bonaparte appoggia il sorgere spontaneo delle repubbliche per consolidare il
proprio potere in Italia e contrapporlo a quello del Direttorio.
Tali esperimenti politici sono la prima esperienza italiana di autogoverno dopo
secoli e rendono consapevole la borghesia dei problemi politico-
amministrativi italiani. Per esempio: Ago. 1796 Amministrazione Generale della
Lombardia (organismo indipendente) (227)
Nonostante la pluralità delle repubbliche, i temi della libertà e dell’uguaglianza
emergono ovunque e si inizia a parlare di unità! (227)
La Rep. Cisalpina (lug ’97) appare come il primo nucleo di uno stato nazionale
italiano. Capitale Milano, esercito, amministrazione e bandiera propri. Uno stato
vitale ed economicamente autonomo, ma che poi non godrà di alcuna reale
autonomia politica. (228)
La classe dirigente cisalpina, fedele al Direttorio, deve affrontare l’opposizione
dei patrioti radicali a cui si uniscono membri del patriziato e intellettuali, che
rivendicano autonomia e sovranità rispetto alla Francia.
I francesi chiudono clubs, società popolari, censurano la stampa. I patrioti
vengono emarginati (leggi cit. a margine p. 227) il governo è affidato a esponenti
della borghesia moderata, patrizi illuminati, ovvero i rappresentanti della rendita
terriera a cui garantiscono pace sociale e modernizzazione. (229)
Rep. Romana (15 feb. ’98): piccolo gruppo di patrioti appoggiato dai francesi,
governo costituito da patrizi e gradito al Direttorio, ottiene la Costituzione
dell’anno III, ma scarsa opera legislativa, interrotta dai francesi che tutelano
interessi dei ceti medi e borghesi. (230)
Il governo della giacobina e R. Romana (come quello della R. Cisalpina) è
sostenuto da numerosi gruppi della borghesia terriera, commerciale e
professionista, molti componenti del basso clero e qualche rappresentante
dell’aristocrazia illuminata.
Le masse nei primi mesi non manifestano ostilità alla Repubblica Romana, ma la
sobillazione reazionaria, l’opera di spoliazione dei francesi e la paralisi legislativa
(che mostra l’involuzione moderata del governo) determinano le successive
insurrezioni violente. (230)
Rep. Napoletana (gen. 1799 – giu. 1799) dopo la fuga in Sicilia di Ferdinando
IV di Borbone. Sostenuta dai nomi migliori dell’intellettualità napoletana, viene
abbandonata dai francesi che rifluiscono verso Nord per fronteggiare la
controffensiva austro-russa, cerca di resistere da sola ma i patrioti si ritrovano
isolati rispetto alle masse contadine e anche alla popolazione di Napoli.
Il cardinale Fabrizio Ruffo, incaricato dal re, riesce a mobilitare contro i
Giacobini l’esercito della Santa fede, composto da migliaia di contadini
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inquadrati in bande. Vi aderiscono anche i vecchi ceti terrieri e i gruppi borghesi
delle province e di campagna, impauriti dalla rivoluzione. I pochi nuclei di
patrioti dovettero cedere nel giu. 1799. (230-231)
I patrioti napoletani non restano isolati per l’astrattezza dei loro programmi
(famosa opinione di Vincenzo Cuoco). I giacobini napoletani osano schierarsi
dalla parte della Rivoluzione francese mentre la maggior parte dei contemporanei
ne prendeva le distanze. Attraverso la troppo breve opera di governo promuovono
il riscatto civile e sociale delle masse contadine, sottraendole alla servitù di baroni
e delle decime per la Chiesa. Ma la loro azione è troppo lenta (contrasti interni tra
destra moderata e sinistra radicale) e inefficace dato il breve periodo. Le masse
non hanno il tempo di comprendere l’importanza dei nuovi atti legislativi e
cadono vittime della propaganda del clero. (231)
Differenze tra giacobinismo francese e italiano.
Francia: il giacobinismo realizza un’alleanza tra borghesia avanzata e forze
popolari, quest’alleanza diventa una forza egemone e riesce a spezzare lo
schieramento avversario interno ed esterno al paese. Il giacobinismo italiano non
riesce a stabilire rapporti organici con le forze popolari e contadine, né riesce a
impedire che tali forze siano assorbite entro il blocco reazionario. (231)
Nel triennio 1796-99 l’esperienza giacobino è quella di una minoranza sconfitta,
ma sul lungo periodo la connessione tra patria e libertà tipica dei Giacobini resta
alla base del Risorgimento italiano. (231)
La nuova carta politica italiana (240) (vedi cartina p. 252)
Dopo la vittoria di Marengo (giu. 1800) Nap. guadagna il consenso dell’opinione
con l’ostentato rispetto per la Chiesa (Concordato con la Santa Sede, 16 lug.
1801) e con la promessa di un’Italia libera e unità: convocazione a Lione (dic.
1801) di un’assemblea di 450 rappresentanti lombardi, venti e emiliani, scelti
dall’autorità francese, per definire l’assetto del nuovo Stato italiano (ex Rep.
Cisalpina) (240)
Nap. diventa il presidente della nuova Repubblica italiana (il nobile Melzi
D’Eril il vicepresidente) che comprende però solo Lombardia, Emilia-Romagna
e Veneto. La sua Costituzione concentra il potere nelle mani dell’esecutivo: il
presidente nomina i ministri, i quali governano e propongono leggi da approvare
a un legislativo composto di 75 membri, solo per metà eletti e divisi per
corporazioni.
Dopo l’incoronazione imperiale (2 dic. 1804) la Repubblica italiana cessa di
esistere e diventa Regno d’Italia (mar. 1805), sotto lo scettro di Nap.
Feb.-mar. 1806: I francesi occupano il Regno di Napoli, il sovrano si rifugia in
Sicilia protetto dalle truppe inglesi. Nap. dichiara decaduta la dinastia dei
Borbone, suo fratello Giuseppe Bonaparte diventa re di Napoli, fino al mag. 1807
in cui diventa Re di Spagna. Il Regno di Napoli è affidato a Gioacchino Murat.
Solo Il Regno d’Italia e il Regno di Napoli continueranno ad esistere, tutte le
altre regioni italiane diventano regni di cui Nap. dispone personalmente come
merce di scambio nelle varie trattative diplomatiche oppure affida ai nuovi
principi imperiali e vengono infine annessi direttamente al Regno di Francia.
Con il Trattato di Luneville (1801, sancisce la conquista del Belgio e
dell’Olanda e del confine sul Reno): il Piemonte è annesso, il granducato di
Toscana sottratto all’arciduca austriaco, unito al ducato di Parma diventa Regno
d’Etruria e viene assegnato a un principe spagnolo, fino alla sua annessione nel
dic. 1807.
Giu. 1805: la Rep. Ligure è annessa. (Nasce il Principato di Lucca, che unisce
anche i territori di Massa e Carrara, affidato ad Eloisa Bonaparte.)
Pace di Presburgo (dic. 1805, Nap. entra Vienna e stipula una nuova pace con
l’Austria) Il Regno d’Italia s’ingrandisce con i territori di tutto il Veneto, Istria
e Dalmazia.
(Nov. 1807 i francesi occupano le Marche, poi unite al Regno d’Italia apr. 1808)
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(dic. 1807: Regno d’Etruria annesso)
(mag. 1809: Umbria e Lazio annesse all’impero)
Dopo la rottura con il Papa (imprigionato nel lug. 1809) Lo Stato pontificio
viene annesso e Roma dichiarata libera città imperiale.
Trattato di Schömbrunn (ott. 1809) formazione del nuovo Stato delle Province
Illiriche e unione del Trentino e parte dell’Alto Adige al Regno d’Italia.
Economia, riforme e politica napoleoniche in Italia
Elementi contraddittori:
- trasformazioni che tendono a realizzare i principi della Riv. Fr.:
autogoverno nazionale, riforme legislative e riforme delle strutture;
- assoggettamento dei nuovi stati a una politica di potenza e di guerra, stati
vassalli rispetto alla politica e all’economia francesi.
Soprattutto al Nord: le condizioni della società sono trasformate attraverso la
riorganizzazione dello Stato: creazione infrastrutture (strade, canali, bonifiche),
abolizione barriere doganali, legislazione civile e commerciale, riforma fiscale,
unificazione di moneta, pesi e misure. Sono tutti fatti che incidono
profondamente sulla società e che restano anche dopo Nap. La proprietà terriera e
la borghesia commerciale e industriale sono di fatto avvantaggiate dal trovarsi in
uno stato moderno più efficiente. (241)
L’opinione pubblica è coinvolta positivamente: l’ordinamento amministrativo
diventa un mezzo di evoluzione civile e politica; la coscrizione obbligatoriaun
elemento di unificazione ed educazione del popolo; nelle amministrazioni e
nell’esercito si mescolano uomini di diverse province e condividono interessi
nazionali e non più locali. Si condivide un’esperienza italiana ed europea. (242)
Nap. considera il Regno d’Italia un’appendice agraria dell’Impero francese, per
cui la borghesia industriale e commerciale del Nord viene sacrificata e
danneggiata dal blocco continentale e diventa insofferente rispetto al regime.
(242)
Il malcontento popolare è causato dalla coscrizione obbligatoria, dal fiscalismo e
dopo lo scontro con il papato diventa facile la sobillazione clericale delle masse.
(242)
Nel regno del Sud: soprattutto con Gioacchino Murat (1808, succede a Giuseppe
Bonaparte) iniziano le riforme. 1807-1809 promulgate le “leggi eversive del
feudalesimo”. Riordino politico e amministrativo delle terre secondo il moderno
concetto di proprietà.
Ai baroni viene concessa la proprietà di una parte dei vecchi domini; l’altra parte
viene attribuita ai comuni, “quotizzata” e distribuita ai contadini dietro
versamento di una somma rateizzata.
Si vuole formare una nuova classe di piccoli proprietari che costituisca una base
sociale al nuovo regime.
Purtroppo non i contadini bensì la borghesia rurale si impadronisce di queste
terre.
Ovvero i “ceti civili” (piccoli e medi proprietari, professionisti e impiegati) che
fanno parte dei municipi in età murattiana riescono ad appropriarsi delle terre
baronali.
Le terre sono gestite con la vecchia pratica degli affitti dai contadini poveri e la
conduzione capitalistica delle terre non decolla.
La borghesia provinciale si sostituisce al feudalesimo nel controllo delle
campagne meridionali e conquista le finzioni direttive a tutti livelli
dell’amministrazione statale.
Le nuove figure dei funzionari non sono più fedeli al principe bensì alla carriera e
al ruolo. (242)
Il bilancio della dominazione napoleonica in Italia è positivo.

In tutto 13 ore! Un lavoro lunghissimo


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Questa può esser considerata la tabella riassuntiva dell’età napoleonica, ovvero la cronologia minima essenziale da cui gli studenti
devono partire per potersi orientare all’interno della miriade di fatti che si succedono. Poi si procede con gli approfondimenti su
due filoni: l’evoluzione del regime napoleonico ovvero il suo sviluppo istituzionale e l’esperienza storica dell’Italia napoleonica
Assegnare preventivamente questa tabella da compilare da parte degli studenti in modo da iniziare a sgrossare il capitolo.
Compilare per ogni fatto dove e quando e poche righe tanto per orientarsi. I fatti di politica estera europea (le conquiste, le
insurrezioni, le paci e i trattati devono essere compilati in modo più esauriente perché non verranno più ripresi ed approfonditi in
classe).

CRONOLOGIA ESSENZIALE

1. Prima campagna d’Italia


2. Colpo di Stato anti-monarchico di fruttidoro, II direttorio
3. Spedizione in Egitto e controffensiva austro-russa in Italia
4. Colpo di Stato di Brumaio, Napoleone primo console
5. Seconda Campagna d’Italia
6. Pace di Luneville e Pace di Amiens
7. Impero
8. Pace di Presburgo (e Confederazione del Reno)
9. (Conquista di Berlino) e Blocco continentale
10. Trattato di Tilsitt
11. Il dramma spagnolo
12. La modernizzazione della Prussia e il matrimonio asburgico
13. Insurrezione spagnola
14. Campagna di Russia
15 Battaglia di Lipsia
16. I cento giorni

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