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SCHEMA SULLA RIVOLUZIONE FRANCESE

La Rivoluzione Francese non è un processo lineare ed omogeneo.


Si può parlare di tante rivoluzioni diverse, per ciascuna delle quali è possibile individuare lo strato
sociale - o gli strati sociali – attivo e gli obiettivi politici che esso si propone di raggiungere.

1) La Rivoluzione costituente del 1789 (5 maggio ’89 – 10 Agosto 1792)


E’ prevalentemente anti-nobiliare e guidata dalla “borghesia” (termine che preciseremo meglio in
seguito).
Se anche, infatti, la presa della Bastiglia (14 luglio ’89) è opera di piccoli bottegai e artigiani – cioè
degli strati cittadini più bassi (ci troviamo prima dell’industrializzazione e della proletarizzazione) –
resta un atto isolato, che ha un valore simbolico più che altro.
Gli uomini che guidano la rivoluzione sono intellettuali borghesi (Barnave è un giurista, Bally è un
astronomo) che si propongono quali obiettivi:
a) in economia:
 rimuovere gli oneri fiscali anacronistici (decime, ecc.)
 eliminare i vincoli alla libera circolazione della proprietà (manomorta)
 eliminare i vincoli al libero mercato del lavoro (corporazioni, corvees)
b) in politica:
 abolire l’assolutismo monarchico
 costruire uno stato liberal-rappresentativo sul modello inglese (mantenere la monarchia,
costituzione, voto censitario: i votanti sono 4 milioni di maschi su 26 mil. di popolazione)
FASE COSTITUENTE
5 maggio 1789 Convocazione degli Stati Generali a Versailles
17 giugno Il Terzo Stato si costituisce Assemblea Nazionale
20 giugno Giuramento nella Sala della Pallacorda
9 luglio Assemblea Nazionale costituente

Provvedimenti dell’Assemblea volti soprattutto a modificare l’assetto istituzionale dello Stato:


5 agosto abolizione del regime feudale
26 agosto Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino
2 novembre confisca dei beni ecclesiastici
febb. ‘90 riorganizzazione amministrativa del paese, istituzione 83 dipartimenti, cantoni e
comuni.
12 luglio 1790 Costituzione civile del clero
3 settem. 1791 Viene votata la prima Costituzione (o Costituzione del 91’)
5-6 ott. ‘89 Il re viene scortato dalle masse da Versailles al Palazzo delle Tuileries
1 ott. 1791 Si insedia la nuova Assemblea legislativa (le prime elezioni francesi, a suffragio
censitario (4 milioni di votanti)

avvenimenti in grado di modificare lo svolgimento del processo rivoluzionario


14 luglio 1789 Presa della Bastiglia, consacra il potere dei rivoluzionari su Parigi (Comune) e
innesca la rivolta nelle province
20 giugno 1791 tentativo di fuga del re, determina la radicalizzazione delle posizioni tra
monarchico –costituzionali e repubblicani, prevalgono i moderati
17 luglio 1791 eccidio del Campo di Marte, dei repubblicani intransigenti in manifestazione
27 ago ‘91 Dichiarazione di Pillnitz: emigrati e regnanti stranieri pronti a intervenire
militarmente contro la rivoluzione se minacciati i loro troni (temono esportazione
della riv.)
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2) La Rivoluzione democratica (10 agosto 1792 – 26/27 luglio 1794, ovvero 8/9 termidoro)
E’ guidata ancora da intellettuali borghesi che cercano però di esprimere le istanze dei contadini e,
soprattutto, della piccolissima borghesia e dei salariati di città (difficoltà politiche proprio per la
inconciliabilità delle esigenze di contadini e sanculotti).
Sono obiettivi qualificanti:
a) in economia:
 abolizione senza indennizzo dei diritti signorili
 controllo dei prezzi e il calmiere (maximum dei salari e calmiere dei prezzi)
 negazione dell’intangibilità della proprietà privata (maggior uguaglianza)
 limitazioni alla libertà di commercio e misure contro gli speculatori (per il maggior beneficio
pubblico)
b) in politica:
 forme di partecipazione dal basso e di democrazia diretta (Comuni)
 revocabilità della delega politica
 suffragio universale maschile
 forma statale repubblicana

10 agosto 1792 Invasione popolare del palazzo delle Tuileries, arresto del re
25 ago ‘92 Abolizione senza indennizzo di tutti i diritti feudali
21 settem. 1792 La Convenzione dichiara la Repubblica
21 gennaio 1793 Luigi XVI decapitato

la seconda fase della rivoluzione è caratterizzata da due elementi tra loro interdipendenti:
 la guerra esterna
 la ricostruzione di un potere centrale autoritario
le sorti della rivoluzione interna sono legate alla condotta della guerra esterna (che si protrae fino al
’95 e riprende poi con valenza opposta sotto il Direttorio) e sono modificate dal protrarsi stesso
della guerra; le misure di sicurezza straordinarie del Terrore sono di fatto determinate e rese
possibili dalle necessità belliche.

20 aprile 1792 Dichiarazione di guerra all’Austria


23 ago ‘92 Caduta di Longwy e Verdun (ultime roccaforti sulla via di Parigi)
2-5 sett ‘92 Stragi di settembre (nelle carceri)
20 sett ‘92 Vittoria di Valmy, i Prussiani vengono fermati
10 marzo 1793 istituzione del tribunale rivoluzionario
6 aprile 1793 istituzione del Comitato di salute pubblica
23 ago ‘93 leva di massa (riorganizzazione dell’esercito)
29 sett. ‘93 calmiere sui prezzi e sui salari
17 settem. 1793 “legge dei sospetti”
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3) La rivoluzione termidoriana (26/27 luglio 1794 – 9 novembre 1799; ovvero 18 brumaio VII)
Riconduce il processo rivoluzionario nella linea del 1789. Il ceto emergente è nuovamente l’alta
borghesia imprenditoriale, degli affari e della finanza e i (nuovi) proprietari terrieri (grazie alle
confische fatte al clero e agli emigrati si è anzi consolidato ed espanso un ceto di imprenditori
agricoli).
La Costituzione dell’anno III (1795) stabilisce:
a) in economia:
 totale libertà di iniziativa in campo economico
 vengono smantellate tutte le iniziative giacobine che andavano nella direzione di limitare la
libertà di commercio per limitare le disuguaglianze sociali (calmiere e altri limiti alla libera
iniziativa economica)
b) in politica:
 viene reintrodotto il voto per censo: il nuovo corpo elettorale è di soli 30.000 votanti! rispetto ai
4 milioni della prima fase. (significativamente, ora il calcolo del reddito che dà diritto
all’elettorato attivo e passivo risulta scollegato dalla rendita terriera ???)
 vengono eliminate tutte le forme di democrazia dal basso
 tutto il potere viene centralizzato nelle mani del Direttorio (o meglio: il potere legislativo è
affidato a due camere; il potere esecutivo è controllato da un Direttorio di 5 membri, organismo
che vigila sull’azione dei ministri)
La politica del Direttorio:
 politica estera: viene ripresa la guerra, che però ora si trasforma da guerra difensiva della nuova
nazione rivoluzionaria, in guerra di espansione. Si incoraggia la formazione di repubbliche-
sorelle: Rep. Batava e tutte le Repubbliche italiane: Cispadana e Transpadana (1796), fuse nella
Cisalpina (luglio 1797), Ligure (giugno 1797), Romana febbraio (1798), Partenopea (1799).
 politica interna: si definisce il bisogno di ordine e stabilità da parte dei ceti emergenti: borghesia
degli affari e proprietari terrieri, che favoriscono la svolta autoritaria e il colpo di stato del 18
brumaio, vengono soppresse le autonomie locali.

4) Le altre ondate rivoluzionarie:


La Rivoluz. municipale (1789); la Grande Paura (1789); la Controrivoluzione in Vandea (1793-96)
Parallelamente alle fasi istituzionali si sviluppano:
 una rivoluzione “municipale” (luglio ’89) nelle province. E’ la conseguenza della mobilitazione
popolare di Parigi, della Presa della Bastiglia e dell’organizzazione spontanea, o meglio pilotata
da Cordiglieri e Giacobini di sinistra, della popolazione parigina in Comune e sezioni di Parigi.
I parigini si auto-organizzano in organismi di democrazia diretta, in modo da poter controllare il
Re e l’Assemblea legislativa, vogliono controllare il corso della rivoluzione. In tutte le province
nascono Comitati rivoluzionari che sorvegliano la situazione.
 una rivoluzione nelle campagne (Grande paura, luglio-agosto 1789) E’ contadina e antifeudale e
si esprime in focolai di rivolta, slegati l’uno dall'altro, che serpeggiano per le campagne. Le
masse rurali, spinte dalla fame, dalla paura dei briganti e dal sospetto di azioni
controrivoluzionarie si armano, saccheggiano castelli, distruggono i documenti che “provano” i
diritti dei signori. L’abolizione del regime feudale è conseguenza di queste rivolte.
 controrivoluzione realista e cattolica (1793-96) nella regione della Vandea.

5) I tentativi rivoluzionari politicamente più radicali e avanzati, condotti da fazioni estremistiche,


che si collocano “a sinistra” dei Giacobini: Arrabbiati (1794) e Congiura degli Eguali (1796).
La “Congiura degli Eguali” (10 maggio 1796) di Gracco Babeuf e Filippo Buonarroti.
Ha obiettivi comunistici:
 dittatura del popolo
 uguaglianza economica e politica (proprietà comune delle terre)

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