La carboneria: È famosissimo perché il carbone a cui si faceva riferimento serviva per far ardere
sacro fuoco della libertà. Ad essa si uniranno anche ex ufficiali dell’esercito napoleonico, in essa
avevano fatto carriera anche persone da basse classi sociali. Tutti questi soggetti furono cancellati
e nella carboneria trovavano la forza che impedì diva di tornare indietro tra gli italiani membri
appunto vi era il grande Giuseppe Mazzini che è uno dei padri del risorgimento. Darà vita a questo
movimento perché proverà un sentimento di indipendenza dall’occupazione straniera (l’impero
austroungarico, aveva il regno lombardoveneto. Lo Stato della Chiesa e il regno delle due Sicilie
governato da un ramo della famiglia dei Borbone di origine spagnola).
Giuseppe Mazzini voleva far ottenere l’indipendenza l’Italia da questi regni. Non vi è la
restaurazione perché va ben oltre al 1848 infatti vi sarà la nascita del regno d’Italia il 17 marzo del
1861.
L’eteria: È una società segreta diffusa anche in Italia, ma di origini greche. Il riferimento simbolico
era alle eteree ovvero con le sacerdotesse che venivano appartate, ed erano molto ambite) perché
oltre a dar proprio cliente dei piaceri sensuali erano anche molto colte e raffinate, si avvicinano
alle figure moderne delle gayshe in Giappone. Tutto ciò era in riferimento perché si voleva
sottolineare i gruppi di uomini che vivevano nascosti dal resto della società in un contesto antico in
cui rimaneva affascinante la saggezza.
I comuneros: un tentativo di società segreta che voleva minare le basi, infatti aveva un progetto
della restaurazione, eliminando le classi sociali e la proprietà privata. Dei sabotatori si limitavano
appunto a sabotare le forme di politica.
Nel 1830 la rivoluzione di luglio di Francia con il congresso di Vienna riportò al trono Carlo X (si
emanerà delle leggi che limitavano la libertà di stampa, le notizie dovevano passare dal re per
eventuale censura prima di essere pubblicate). Questo stesso non è in grado di bloccare le piazze a
causa di queste rivolte, infatti il re venne dimesso e viene messo al trono un re fantoccio cioè Luigi
Filippo d’Orleans, scelto dalla borghesia.
In modo da non ripetere ciò che successe in Inghilterra con la Glorious Revolution, infatti il re
aveva solamente una posizione simbolica perché il vero potere era nelle mani del parlamento
principalmente di composizione borghese cioè formato da banchieri e imprenditori.
Si può dunque dire che tutto ciò che è bello è stabilito dal congresso di Vienna va in fumo infatti
nel 1848 sia la cosiddetta primavera dei popoli ovvero un anno in cui quasi tutta Europa
scoppiarono moti rivoluzionari in contemporanea. Perché appunto i popoli chiedevano
l’indipendenza nazionale. Con il 1848 nascono i primi nazionalismi, e nascerà sarà la differenza tra
Stato e nazione. Lo Stato non era altro che il territorio dal punto di vista dei confini, mentre la
nazione era appunto uno Stato dal punto di vista della lingua della cultura.
Ci può essere un riferimento alla filosofia di Kant perché lo stato può essere paragonato all’etica,
mentre la nazione è paragonato alla morale o meglio alla ragione.
Il processo di indipendenza sarà scandito in tre guerre di indipendenza, la prima di essa si svolse
tra il 1848 e 1849, la seconda nel 1859 ed una terza nel 1866. Il regno di Italia si afferma
indipendente il 17 marzo 1861. La terza guerra si combatte dopo perché mancheranno dei territori
da aggiungere come il Veneto, mancherà anche il Friuli Venezia Giulia. Il 1848 è un anno
importante perché nella maggior parte dei paesi d’Europa c’è appunto una rivoluzione.
In Italia nasceranno delle manifestazioni di piazza soprattutto a Venezia e a Milano (questi regni
facevano parte dell’impero austroungarico) e avevano l’obiettivo di cacciare gli austroungarici da il
territorio che diventerà italiano. Di questi movimenti ne approfitta il re di Sardegna Carlo Alberto
di Savoia, infatti penserà di sfruttare questi modi per ingrandire questo regno, E quindi il primo
Stato italiano sarà un regno di Sardegna allargato (con nuovi territori aggiunti) l’idea del re
sabaudo e del conte Camillo Benso di Cavour quindi possiamo dire che è una colonizzazione intera
dei borghesi piemontesi imponendo le proprie leggi. In questi anni ovvero nella seconda metà
dell’ottocento c’era un grande problema di analfabetismo.
Riprendendo uno studio fatto nel 2010 da Tullio de Mauro, constatò che l’80% degli italiani a
quell’epoca erano analfabetismo può essere considerato tale in due modi differenti:
- Strumentale: ovvero di base quando uno non sa né leggere né scrivere. Si passerà dal 75%
al 90%, in Francia si aveva un 40% mentre in Inghilterra un 25% della popolazione
- Funzionale: riguarda le persone che sanno leggere e scrivere però non riescono a
comprendere attentamente quello che leggono. Nel 2010 Tullio de Mauro a constatato che
erano circa l’80% degli italiani.