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STORIA

La Rivoluzione Francese è uno degli eventi storici più importanti del diciottesimo secolo, durante il
quale la politica francese cambierà in modo mai visto prima. Ha inizio nel 1789, mentre la fine e
più difficile da individuare, secondo molti però, si può stabilire nel novembre 1799, quando il colpo
di stato di Napoleone Bonaparte lo renderà primo console della Republica.
La rivoluzione mette fine a varie istituzioni francesi, come l’assolutismo e il sistema feudale. E’
stata anche il tentativo di realizzare gli ideali dell’illuminismo, come la sovranità popolare, ancora
oggi alla basa di molte costituzioni (tra cui qulla italiana) ed i diritti inalienabili, ovvero i diritti
fondamentali di ogni essere umano, di cui non si può essere privati, come la vita, la libertà di
religione e molti altri.
Prima che scoppiasse la rivoluzione, la Francia era sull’orlo della bancarotta, la causa principale
erano le enormi spese sostenute da Luigi XVI° all’interno della sua corte, che era non solo un
simbolo di prestigio, ma anche uno strumento di dominio sulla nobiltà. Inoltre la Francia aveva
investito molto denaro per partecipare alla rivoluzione Americana (1776). Oltre al denaro speso
però, c’erano anche altri motivi che portarono alla rivoluzion: i pessimi raccolti, le epidemie che
flagellavano il bestiame, le carestie, ed il prezzo del pane molto alto. Tutto questo stava portando
contadini e abitanti poveri verso l’agitazione.
Nell’autunno 1789, un economista, Charles Alexandre de Calonne, tentò di risolvere la situazione,
propone un’insieme di riforme finanziarie che andavano ad eliminare alcuni privilegi alla nobiltà ed
al clero. Il re aveva bisogno di supporto per realizzare queste misure.
Per questo, il re, il 5 maggio 1789, indisse gli Stati Generali, un’assemblea che univa i
rappresentanti di clero, nobiltà e borghesia. Questa data segna un evento epocale, poiché essi non
venivano convocati dal 1604. La borghesia (il cosiddetto Terzo Stato), rappresentava il 98% della
popolazione, tuttavia poteva essere facilmente sconfitta nelle votazioni dagli altri due ordini,
ugualmente rapprersentati nell’assemblea. Per questo motivo, in vista dell’assemblea, il Terzo
Stato iniziò a chiedere una rappresentanza più equa, nella quale i voti si sarebbero contati per
testa, e non per stato. Questo andava contro gli interessi di nobiltà e clero.
Dall’inizio dell’assemblea, e per molti giorni a venire, le discussioni erano in pieno stallo, e tra i vari
ordini, c’erano molte ostilità; di conseguenza il Terzo Stato si riunì autonomamente assumendo il
nome di Assemblea Nazionale.Iil 20 giugno, nella Sala della Pallacorda, i membri dell’assemblea
giurano solennemente di non disperdersi finché non ci fosse stata una riforma costituzionale.
Entro una settimana all’Assemblea Nazionale si erano uniti anche molti membri del clero e della
nobiltà; a quel punto, re Luigi XVI° si ritrovò costretto a riconoscere tutti gli ordini in un’unica
assemblea: l’Assemblea Nazionale Costituente.
Mentre l’assemblea discuteva, per le strade iniziavano a scoppiare i primi episodi di violenza, che
davano il via alla Rivoluzione Francese. A causa di questo clima teso, il 14 luglio alcuni rivoltosi
assaltarono la Bastiglia, una fortezza-carcere, in cerca di munizioni; questo evento è considerato il
vero e proprio inizio della Rivoluzione Francese.
Il 4 agosto 1789, l’Assemblea Costituente adotta la Dichiarazione dei Diritti del Cittadino. In questo
modo i prinicipi dell’Illuminismo, cambiavano in modo profondo la cultura francese. Principi come
pari opportunità, libertà di parola, sovranità popolare ed il governo rappresentativo venivano
riconoscuti.
La Costituzione venne adottata dalla Francia il 3 settembre 1791. La nuova Francia sarebbe stata
una monarchia costituzionale, in cui il re avrebbe avuto potere di veto e quello di nominare i
ministri, tuttavia iniziava ad emergere l’insoddisfazione dei gruppi più radicali, che ambivano ad
una costituzione repubblicana, oltre che ad un processo pubblico a Luigi XVI°.
Nell’aprile del 1792, una nuova assemblea, l’Asseblea Legislativa, dichiarava guerra all’Austria ed
alla Prussia, colpevoli di ospitare inidividui organizzatori di una controrivoluzione. I membri più
radicali, Giacobini e Cordoglieri, nutrivano speranze di diffusione attraverso l’Europa delle loro
idee. Internamente invece, nello stesso anno, i Giacobini assaltano la residenza reale e arrestano il
re e la sua famiglia, chiunque venisse sospettato di essere contrario alla rivoluzione veniva
giustiziato.
L’abolizione della monarchia venne proclamata il 25 settembre 1792, dalla Convenzione Nazionale,
che rimpiazzava l’Asseblea Legislativa. Luigi XVI° venne condannato a morte, e sia lui che Maria
Antonietta, sua moglie, vennero giustizia.
La morte del re, e la guerra contro le potenze europee, segnano l’inizio del periodo più violento
della rivoluzione, detto “del Terrore”: durante questo periodo durato dieci mesi, verranno
giustiziati migliaglia di oppositori. Il responsabile di molte esecuzioni era Robespierre, capo della
Comitato di Salute Pubblica, finché anche lui venne tradito dalle lotte di potere e ghigiottinato nel
1794. La Francia si avviava verso il ritorno al potere dela borghesia liberale.
Il potere esecutivo, passava così nelle mani di un Direttorio, composto da 5 membri nominati dal
parlamento. Le proteste venivano soffocate dall’esercito, in cui iniziava ad emergere un generale
di successo: Napoleone Bonaparte.
I problemi che il Direttorio affronterà saranno molti, talmente tanti che quest’ultimo riuscì a
mantenere il controllo solo per merito dell’esercito.
Il 9 novembre 1799 Napoleone Bonaparte organizzava un colpo di stato, abolirendo il Direttorio.
Egli assunse la carica di Primo Console. L’evento è considerato come la fine della rivoluzione,
poiché segna l’inizio di una nuova fase. Con Napoleone la Francia verrà ridefinita da molti
cambiamenti, ma allo stesso tempo sarà dominata da Bonaparte, che arriverà al dominio di quasi
tutta l’Europa.

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