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LA RIVOLUZIONE FRANCESE

L’ANTICO REGIME E L’INSODDISFAZIONE DELLA BORGHESIA


Alla fine del Settecento l'organizzazione sociale e politica della Francia risultava ancora molto
arretrata. il paese non era stato rinnovato dalle riforme promosse dall'illuminismo e presentava
ancora i caratteri dell'Antico regime. La società era divisa in tre ordini chiamati anche stati:
  il clero 
  la nobiltà
  il terzo stato 
Che erano nobiltà erano esentati dal pagamento delle tasse, solo i membri di questi due ordini
potevano accedere alle alte cariche dello stato e ai gradi superiori dell'esercito. I contadini invece
erano ancora sottoposti a pesanti obblighi feudali: erano tenuti a versare i signori percentuali del
raccolto, a prestare giornate di lavoro gratuito (le corvèes) ecc. La Borghesia si riconosceva nelle
teorie illuministe che affermano l'uguaglianza di tutti gli uomini nei diritti e nei doveri e considerava
la nobiltà del clero come parassiti per il fatto che consumavano la ricchezza del paese e non
producevano nulla.

L’ECONOMIA E LA CRISI FINANZIARIA DELLO STATO

Alla fine del Settecento mentre in Inghilterra iniziava a svilupparsi la rivoluzione industriale,
l'economia francese era ancora molto agricola: circa l'80% della popolazione lavorava la terra. Si
parlava di un'agricoltura molto arretrata rispetto a quella inglese, in Francia il 30% delle terre era di
proprietà dell'aristocrazia, quasi il 10% era nelle mani del clero, il resto era diviso generalmente in
piccole. la situazione prese una brutta piega a partire dal 1780, quando la crisi dell'Agricoltura del
settore manifatturiere generò disoccupazione. il problema più grave della Francia fu la crisi
finanziaria dello Stato causata da tre fattori:
  le spese militari;
  i costi della corte del re alla reggia di Versailles;
  gli interessi che lo Stato pagava a chi le aveva prestato del denaro; 

L’IMPOPOLARITÀ DELLA MONARCHIA E L’INFLUENZA AMERICANA

Per fronteggiare la crisi vennero aumentate le tasse, e questo provocò alla protesta del terzo stato.
il peso delle tasse fu reso insopportabile anche dall'aumento del costo della vita, infatti tra il 1740 e
il 1789, i salari dei Lavoratori francesi persero il 25% del loro potere d'acquisto. 

LA NECESSITÀ DELLE RIFORME E LA CONVOCAZIONE DEGLI STATI GENERALI

Nel 1781 la situazione era in tanto grave che il ministro delle finanze arrivò falsificare Il rendiconto
finanziario facendo risultare il bilancio dello Stato in attivo. Ormai era chiaro che l'unica soluzione
era una riforma radicale: occorreva Estendere la tassazione anche ai Ceti privilegiati cioè alla
nobiltà e al clero. Tale proposta suscitò ovviamente la resistenza dei ceti interessati. Fra il 1787 e il
1788 alla nobiltà fece pressioni sul Re Luigi XVI affinché venissero convocati gli Stati Generali,
l'assemblea composta da rappresentanti del clero della nobiltà del terzo stato provenienti da tutta
la Francia. Infatti, solo questa assemblea poteva provare l'imposizione di nuove tasse.
GLI STATI GENERALI: IL SISTEMA DI VOTAZIONE

Gli Stati Generali si aprirono il 5 maggio 1789. Fin dall'inizio della Primavera il re aveva chiesto ai
sudditi di esprimere le loro esigenze nei quaderni di lamentele (cahiers de doléances) per fornire
agli Stati Generali un quadro dei problemi della nazione. Le richieste più frequenti riguardavano
l'abolizione dei diritti signorini, la concessione di una Costituzione e l'uguaglianza fiscale. 

IL GIURAMENTO DELLA PALLACORDA

I lavori degli Stati Generali iniziarono In un clima molto teso. il re cercò di resistere alle
rivendicazioni del terzo stato ma in questo modo ottenne solo l'effetto di favorire le posizioni più
radicali. Luigi XVI regge facendo chiudere la sala in cui si riunivano gli Stati Generali, ma i
rappresentanti del terzo stato penetrarono in una sala destinata al gioco della pallacorda (una
sorta di tennis) e giurarono solennemente di non sciogliersi finché non fosse stata promulgata una
Costituzione. di fronte a tutto ciò il re riconobbe l'assemblea e invitò ai rappresentanti luglio 1789 il
nuovo organismo prese il nome di assemblare la nazionale Costituente:
  Nazionale perché era formata da rappresentante di tutta la Francia;
  Costituente perché voleva dare al paese una Costituzione;

LA PRESA DELLA BASTIGLIA

Nell'assemblea Nazionale Costituente molti rappresentanti del terzo stato speravano che alla fine il
sovrano verrebbe accolto le loro proposte. la situazione precipitò quando a Parigi si diffuse la
notizia che restava raccogliendo l'esercito intorno a versare per sciogliere con la forza l’Assemblea
costituente. Allora il popolo Parigino si ribellò e il 14 luglio 1789 assalì e distrusse la Bastiglia,
carcere politico e simbolo dell'Antico regime: questo episodio fu subito considerato come l'inizio
della rivoluzione e ancora oggi è celebrato in Francia come festa nazionale.

LA “GRANDE PAURA” E L’ABOLIZIONE DEGLI OBBLIGHI FEUDALI

Nelle campagne contadini si ribellarono senza una guida politica spinti solo da una rabbia
spontanea e dal desiderio di cancellare le decisioni prese da chi li comandava. Queste reazioni di
questi contadini vennero chiamate dagli storici la “grande paura”. Dopo le varie rivolte dei
contadini, il 4 agosto 1789 venne decisa l'abolizione delle corriere e degli altri obblighi feudali dei
contadini, dietro pagamento di un riscatto in denaro. Molti contadini però non avevano la possibilità
economica di pagare il riscatto per cui proseguirono le agitazioni ancora per tre anni fino a quando
i privilegi feudali non vennero aboliti senza riscatto.

LA DICHIARAZIONE DEI DIRITTI DELL’UOMO E DEL CITTADINO

L'atto più famoso dell’Assemblea costituente fu l’approvazione il 26 agosto 1789 dalla


dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino. fu proposta dal Generale Lafayette Sul modello
della dichiarazione di indipendenza americana. tale dichiarazione afferma che tutti i cittadini sono
uguali e hanno dei diritti naturali che nessuno può mettere in discussione neanche lo Stato o il re.
Si tratta di un testo breve, 17 articoli in tutto in cui vennero proclamati gli inviolabili diritti naturali di
ogni uomo: la vita, la libertà, l'uguaglianza, la proprietà e il diritto di resistenza all'oppressione. 
LA COSTITUZIONE CIVILE DEL CLERO

Una delle questioni più pressanti per la Francia era il deficit del bilancio statale. Per risolvere
almeno parzialmente questo problema l’Assemblea costituente decise di requisire i beni del clero.
pochi mesi più tardi:
  vennero aboliti tutti gli ordini religiosi che non avessero un'utilità sociale (assistere gli
ammalati, gli orfani ecc…);
Papa Pio VII non poteva accettare queste condizioni. Tuttavia, una parte del clero accettò di
giurare si determinò così una frattura interna tra il clero giurato e gli ecclesiastici che rifiutarono
invece il giuramento, il cosiddetto clero refrattario, gruppo di coloro che si schierarono così contro
la rivoluzione. 

LA COSTITUZIONE DEL 1791

Tre mesi dopo il tentativo di fuga del re l'assemblea Nazionale Costituente approvò la
Costituzione. era divisa in tre poteri:
  al re venne riconosciuto il potere esecutivo, il potere di governare cioè di agire in nome
dello Stato applicando le leggi;
  a un'assemblea fu affidato al potere legislativo, questa assemblea doveva essere eletta a
suffragio censitario: lo votava solo che aveva una certa ricchezza mentre i poveri
continuarono a non votare;
 ai giudici venne affidato il potere giudiziario;

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