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MODULI STORIA

– Riassunto –
1. Rivoluzione industriale
Rivoluzione: serie di cambiamenti economici, sociali e politici. L'inizio si pone in Inghilterra a metà del
1700, dove i presupposti sono molto floridi:
▫ Agricoltura intensiva e capitalistica
▫ Commercio attivo
▫ Borghesia in grado di accumulare capitali necessari all’avvio industriale
▫ Vie di comunicazione interne ed esterne valide
▫ Impero coloniale
▫ Stabilità politica della monarchia
▫ Libertà intellettuale
Il processo di industrializzazione inizia del settore tessile con l’utilizzo del cotone adatto alla
meccanizzazione degli strumenti. La produzione si velocizza e un solo operaio è un grado di produrre
un filo prima prodotto da duecento lavoratori. Viene introdotta la forza vapore applicata alle macchine
(James Watt, 1769). Il carbone diviene la materia prima della rivoluzione industriale, importante per la
produzione ad alte temperature come la produzione siderurgica (Henry Cort, 1783). L'ambiente urbano
si trasforma, amplificatosi per la crescita demografica, si sviluppa in larghezza con abitazioni fatiscenti
e condizioni di vita terribili. Il lavoro in fabbrica supera le 12-13 ore lavorative e donne e bambini
vengono sfruttati per la loro forza e versatilità, il tutto per ricevere una paga modesta.

2. Rivoluzione Americana
L'America del nord venne colonizzata a partire dal 1600 da, soprattutto, inglesi e francesi divisi in
compagnie commerciali e minoranze religiose. Nel 1700 esistono 13 colonie britanniche. Aumenta la
popolazione grazie a:
▫ Giovani coloni che aumentano il tasso di natalità
▫ Immigrazione dall’Europa
▫ 500.000 schiavi neri concentrati negli stati meridionali
Le colonie del nord, poco differenziale socialmente (presenza di occupazioni miste), commerciano con
le Indie occidentali (centro America, Florida ecc.). Le colonie del sud invece, fortemente agricole,
commerciano le produzioni latifondiarie (tabacco, riso, indaco, cotone) con la madrepatria ed essa
importata beni di lusso per i possedenti terrieri.
Tutte le colonie hanno istituzioni politico-giudiziarie autonome. La guerra dei Sette anni (1756-1763),
che vede scontrarsi i coloni al fianco degli inglesi VS le colonie francesi, fa emergere aspetti che
porteranno alla volontà di indipendenza come:
▫ I coloni si rendono conto della propria forza e diversità
▫ Tassazione sulle colonie (per sanare i debiti di guerra)
▫ Revenue Act (1764) per colpire il contrabbando
▫ Stamp Act (1765) impone bolli sui documenti ufficiali
“No taxation without representation” è lo slogan che fa abrogare la Stamp Act. Il 16 dicembre 1773 il
Boston Tea Party fa reagire la madrepatria violentemente togliendo l’autonomia al Massachusetts e
imponendo il risarcimento della merce. A questo punto i delegati delle colonie si riuniscono in
congressi. Il primo nel 1774 con un tentativo di mediazione. Il secondo a Philadelphia nel 1775 illumina
i partecipanti sull’impossibilità di un incontro con l’impero e incita alla resistenza. Il 4 luglio 1776 a
Philadelphia avviene la pubblicazione della “Dichiarazione d’indipendenza” con i principi fondamentali
quali uguaglianza, libertà, vita, perseguire le proprie aspirazioni. Avvio allo scontro armato che vede

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contrapposti i coloni con a capo George Washington contro l’esercito inglese che, inizialmente
accumula successi ma che poi a seguito di attacchi a sorpresa cade anche grazie agli interventi di
Olanda, Spagna e Francia che temevano la vittoria dell’Inghilterra. Sconfitta a Yorktown nel 1781 la
madrepatria accetta la pace firmata a Parigi il 3 settembre 1783 che riconosce l’autonomia degli Stati
Uniti d’America.

3. Rivoluzione francese
Momento periodizzante l’inizio della contemporaneità per:
▫ Acquisizione della sovranità popolare (da suddito a cittadino)
▫ Distruzione ancien regime
▫ Carica universale degli eventi della rivoluzione
▫ Diritti universali per tutti
▫ Cambiamento regime di governo, classe dirigente, asseti sociali
▫ Percezione rivoluzione da fermare diffusa (perché temuta)
▫ Al centro del mondo (conosciuto allora – Americhe erano la periferia)
La Rivoluzione francese comprende l’intero arco temporale compreso tra il 1789 e il 1815 ed è diviso in:
▫ Fase monarchico costituzionale
▫ Fase repubblicana (giacobina, termidoriana, consolare)
▫ Fase imperiale
La Francia di Luigi XVI (16) salito al trono nel 1774 è in grave crisi economica: crisi finanziaria della
monarchia per il contributo dato alla guerra d’indipendenza americana; le spese superano le entrate;
le tasse gravano solo sui contadini. Le soluzioni possibili sono: la tassazione estesa a tutti (sfavorirebbe
il clero e la nobiltà) oppure tagliare le spese (impossibile per debiti). Venne pubblicato il bilancio dello
stato.
FASE MONARCHICA
Tentativi falliti, il re convoca gli Stati Generali (rappresentanti di clero, nobiltà e Terzo Stato) che mettono
in luce il problema del voto per ordine (a vantaggio di clero e nobiltà) sostituendolo con il voto per
testa (a vantaggio del Terzo Stato, più numeroso). Il re chiude la sala delle riunioni. Il Terzo Stato, in
risposta, con alcuni esponenti di clero e nobiltà si riunisce nella sala della pallacorda dove si stila il
“giuramento della Pallacorda” il 20 giugno 1789. INIZIO RIVOLUZIONE
Il 14 luglio dello stesso anno viene presa d’assalto dal popolo parigino la fortezza della Bastiglia.
Vengono emessi i primi decreti che annullano i privilegi e dichiarano l’uguaglianza dei diritti:
Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino il 26 agosto firmata dal Re costretto dall’invasione del
palazzo di Versailles. La crisi economica viene fronteggiata attraverso tassazione fondiaria e
incameramento dei beni ecclesiastici. Nel 1791 approvata la Costituzione viene eletta l’assemblea
legislativa formata dalla maggioranza:
▫ Foglianti (destra moderata)
▫ Giacobini (sinistra) organizzati in club e società che divennero guida del paese
Nel 1791 la Francia scende in guerra vs Austria.
PROCLAMAZIONE DELLA REPUBBLICA E IL TERRORE
Le azioni militari falliscono, la carestia dilaga, il palazzo reale delle Tuileries viene assaltato il 10 agosto
1792 e il Re deposto dalla assemblea legislativa. 21 settembre 1792 la Francia è governata da una nuova
“Convenzione”.
Re viene ghigliottinato il 21 gennaio 1793. Misure eccezionali vengono attuate:
▫ Sospese le libertà costituzionali
▫ Tribunale rivoluzionario per i nemici della Rivoluzione
▫ Comitato della Salute Pubblica che controlla il potere esecutivo

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▫ Misure per frenare l’inflazione
▫ Riforma del calendario
▫ Nuova costituzione radicale
▫ Repressione del dissenso politico con sommari processi
È il periodo del “Terrore”. Emerge in questo periodo la figura di Robespierre, che fa sottoporre a
processo i più pericolosi concorrenti politici: Hebert, radicale e Danton che voleva porre fine al Terrore.
Nel luglio 1794 Robespierre viene giustiziato.
TERMIDORO (luglio) E DIRETTORIO
La svolta del termidoro comprende:
▫ Il riflusso moderato della rivoluzione
▫ La limitazione del potere del Comitato di Salute Pubblica
▫ La soppressione del Tribunale Speciale
▫ Eliminazione dei vincoli economici
Nel 1795 viene varata una nuova Costituzione con sistema elettorale di due camere e un governo (il
DIRETTORIO) di 5 membri. Tali misure, fortemente moderate, vengono controllate dal potere militare che
si impone sul potere politico. Emerge così la figura di Napoleone Bonaparte, che al tempo è impegnato
in campagne militari in Italia (crea la Repubblica Cisalpina e stipula il trattato di Campoformio con
l’Austria cedendo la Repubblica di Venezia e ottenendo Paesi Bassi, riva sx Reno e l’indipendenza della
Repubblica Cisalpina) in Egitto (per contrastare i traffici commerciali di UK con India).
Lo zar Paolo I crea una coalizione antifrancese che riconquista le zone dell’Italia che Napoleone aveva
insediato.
Egli rientra dall’Egitto nel 1799, in Francia il malgoverno aveva riacceso le istanze giacobine, e
Napoleone traferisce gli organi parlamentari a Saint-Cloud e nomina tre consoli: lui, Sieyes e Ducos. A
Natale del 1799 emanata la costituzione che limita gli organi legislativi. Sciolto il direttorio il 2 agosto
1802 Napoleone è console a vita. A questo punto con la battaglia di Marengo e la pace di Lunéville
vengono riportate le condizioni stipulato con il trattato di Campoformio e la pace con l’Inghilterra. Il 18
maggio 1804 Napoleone è imperatore.
Nel 1805 sorge una coalizione antifrancese formata dalle monarchie europee. Ma nel giro di due anni
la Francia di Napoleone prevale:
▫ Il 2 dicembre 1805 sconfigge l’Austria ad Austerlitz
▫ Guadagna il controllo sulla Germania e costringe l’Austria alla resa
▫ Sconfitto l’esercito di Prussia nel 1806
▫ Nel 1807 anche lo zar di Russia giunge ad un accordo dopo essere stato sconfitto nella battaglia di
Friedland
Mentre la Francia sta occupando la Spagna, Napoleone impone il blocco continentale sulle navi che
attraccano nel porti europei. La Russia non vuole sottostare e scatena la campagna di Russia: l’esercito
napoleonico raggiunta Mosca si trova sprovvisto di approvvigionamenti, la Russia resite ed è costretto
alla ritirata. Sconfitto anche a Lipsia nel 1813 Napoleone abdica il 6 aprile 1814 e si ritira nell’isola d’Elba.
Mentre a Vienna di decide l’assetto europeo, Napo torna in Francia il 1° marzo 1815 e viene sconfitto
definitivamente a Waterloo il 18 giugno 1815 ed esiliato nell’isola di Sant’Elena e muore il 5 maggio
1821.
Riforme apportate da Napoleone:
▫ Assetto amministrativo centralizzato e ordinato della Francia
▫ Territori conquistati controllati da prefetti e comuni gestiti da sindaci
▫ Burocrazia formata da piccola nobiltà e borghesia
▫ Codice civile (1804) che elimina l’Ancien Regime e l’assolutismo
I. Uguaglianza dei cittadini dinnanzi alla legge
II. Laicità dello Stato

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III. Libertà personali
IV. Libertà economiche
▫ Società attiva, aperta all’iniziativa privata, economica e all’ascesa delle classi borghesi

4. La Restaurazione
Austria, Inghilterra, Prussia e Russia con il Congresso di Vienna (1° novembre 1814) cercano di
“restaurare” l’assetto europeo tentando di riportarlo a com’era prima del 1789. Attraverso due criteri:
▫ Principio di Legittimità: rimettere sul trono i legittimi rappresentanti degli imperi (la tradizione
diviene l’unico criterio in base al quale può essere scelta la guida di un paese)
▫ Principio di Equilibrio: con il quale gestire i rapporti internazionali
Cambiamenti geopolitici:
▫ Scompaiono il Sacro Romano Impero e le Repubbliche di Venezia (al Regno di Sardegna) e Genova
(al Lombardo Veneto Austriaco)
▫ La Russia si espande ai danni della Polonia
▫ La Prussia a quelli della Sassonia e Renania
▫ L’Austria controlla l’Italia meridionale
▫ La Francia rimane nei confini del 1791
▫ Inghilterra idem
In Italia il ducato di Massa e quello di Lucca vengono assorbiti dagli Estensi di Modena e dagli Asburgo-
Lorena di Toscana. Inoltre, nonostante l’estrema frammentazione dell’Italia meridionale, vi è una diffusa
e importante presenza austriaca, sia nelle origini dei sovrani (ducati di Parma, Piacenza, Modena,
Reggio, Toscana, Ferrara) sia effettiva. Il Regno delle Due Sicilie invece è retto dai Borbone.
Nuovi accordi/alleanze:
▫ Quadruplice Alleanza: (novembre 1815) Russia, Austria, Prussia, Inghilterra. Accordo difensivo
▫ Santa Alleanza: (settembre 1815) Russia, Prussia, Austria. “Strumento di repressione di ogni tentativo di
sovversione dell’ordine attraverso la mutua assistenza tra le potenze firmatarie” dagli aspetti mistico-religiosi:
▪ La religione è posta alla base dei rapporti tra Stati (anche se tre religioni diverse: ortodossa
(R), protestante (P), cattolica (A))
▪ Aiuto reciproco come scritto nelle “Sante Scritture”
▪ I re sono chiamati a governare dalla Provvidenza (annullamento totale della sovranità
popolare)
▫ Dichiarazione di Troppau

6. Il Risorgimento Italiano
Il termine “Risorgimento” ha matrice puramente culturale e propagandistica, infatti, l’Italia non può
considerarsi tale e unitaria prima del 1861.
All'inizio degli anni Venti dell’Ottocento il sistema d’equilibrio dettato dal Congresso di Vienna inizia
ad incrinarsi. Nascono le prime “sette carbonare” formate da esponenti delle classi agiate e riuniti in
associazioni segrete con lo scopo di far insorgere il popolo italiano. Le prime a Napoli nel 1821, fermate
dall’Austria. Eventi simili avvengono in Piemonte e in Emilia scoperte fitte reti cospirative. Avviati
processi sommari per sedare tali iniziative ed iniziano ad emergere le debolezze del sistema di
segretezza (non utile alla rivoluzione).

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Gli eventi del 1830 in Francia ispirano una nuova fase di
insurrezione del 1831 in Italia. A Modena e Reggio la
popolazione è inizialmente appoggiata dal duca, che
però, viste le intenzioni dell’Austria a non mollare si ritira
e il 3 febbraio 1831 arresta alcuni esponenti. L’Austria
riporta l’ordine velocemente. Dal 1845-46 Carlo Alberto
attua riforme liberali:
▫ Nascita quotidiano
▫ Riforma l’università
▫ Ordinamento giudiziario e sanitario
▫ Ministero dell’Istruzione Pubblica
In Toscana Leopoldo II imita il Piemonte. A Roma Pio IX ha
fama liberale. Iniziano le prime rivolte: in Sicilia vs Borboni:
il re Ferdinando II concede una Costituzione. Il 4 marzo
1848 viene emanato lo Statuto
Albertino. Dimesso Matternich e a seguito delle rivolte di Vienna, prima
Venezia e poi Milano insorgono (le Cinque Giornate 18-22 marzo) che fanno
ritirare le truppe austriache. Seguono i ducati emiliani e le Legazioni
pontificie. L'Austria è ormai in difficoltà. Carlo Alberto dichiara guerra. I
piemontesi con aiuti da tutt’Italia vincono a Goito e Pastrengo. Ma sconfitti
a Custoza nel luglio. Il 9 agosto l’armistizio. Venezia è Repubblica. A Napoli
Ferdinando II toglie ogni valore alla Costituzione concessa ed è pronto a
reprimere con il sangue. Pio IX lascia Roma e si forma la Repubblica Romana
dove si sperimentano forme più avanzate di parlamentarismo.
Nel 1849 il Piemonte riapre le ostilità ma viene sconfitto a Novara il 23 marzo.
Carlo Alberto lascia sul trono Vittorio Emanuele II. La Repubblica Romana cade il 12 luglio e così anche
Venezia. Errori commessi:
▫ No coordinazione fra esercito regolare e volontari
▫ I governi provvisori spaccati tra liberali e mazziniani
▫ Errori tattici dei generali
Dal 1851 Cavour assume il ruolo di Ministro nel regno sabaudo, poi di Presidente del Consiglio. tramite:
▫ Riforme economiche
▫ Prassi parlamentari
▫ Riconduce la questione italiana al centro di quella europea
▫ Accordi con Napoleone III
Trasforma il Regno di Sardegna la guida dell’unificazione.
Molti personaggi di spicco si uniscono nel movimento Società Nazionale (volto all’unificazione) fondato
da Daniele Manin nel ‘57.
Nel 1859 si riaprono le ostilità (è la terza guerra di indipendenza). Il Piemonte resite e con l’aiuto della
Francia sconfigge le truppe austriache a Palestro. Napoleone II e V. Emanuele II entrano a Milano, e il
24 giungo vincono nella battaglia di Solferino.
L'11 luglio la Francia firma un armistizio con l’Austria. In Emilia e Toscana nascono governi provvisori e
nella primavera del 1860 si tengono plebisciti per l’annessione al Piemonte dei ducati emiliani e la
Toscana. Nizza e la Savoia vanno alla Francia.
Nel frattempo, Garibaldi parte con i Mille il 5 maggio 1860 da Genova. Sbarca a Marsala e sconfigge
l’esercito borbonico e risalgono fino a Napoli il 7 settembre.

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Le truppe piemontesi entrano dalle Marche a Roma e scendono verso Napoli dove Garibaldi consegna
il sud-Italia.
Il 17 marzo 1861 nasce il Regno d’Italia. Con capitale Torino.
Roma (sotto protezione francese), Veneto e Trentino (in mano agli Austriaci).
Nel 1866 scoppia la guerra tra la Prussia di Bismarck e l’Austria. L'Italia con i prussiani vengono sconfitti
a Custoza e Lissa ma ottiene il Veneto.
Nel 1870 la guerra franco-prussiana fa ritirare le truppe francesi stanziate a Roma e il 20 settembre 1870
la breccia di Porta Pia annette Roma e nel 1871 diviene capitale.

7. Il 1848 e l’Europa
Nel 1848 in coincidenza di una grave crisi economica inizia a diffondersi il liberalismo:
▫ Limitazione del potere arbitrario del governo
▫ Riduzione del potere affidato alle monarchie e alla Chiesa
▫ Proposta di un governo parlamentare
▫ Libertà individuali
▫ Principio di legalità
▫ Rifiuto suffragio universale
▫ Rifiuto dell’evoluzione politica “rivoluzionaria”
FRANCIA
Scoppia un’insurrezione vs il governo di Filippo d’Orleans, caduta la monarchia viene proclamata la
Seconda Repubblica. In mano ai repubblicani che instaurano il suffragio universale maschile e creano
gli Ateliers Nationaux (fabbriche pubbliche per ridurre la disoccupazione) ma la situa degenera e
subentra la componente moderata e conservatrice che crea una nuova Costituzione che designa
l’elezione del presidente a suffragio universale. In tale senso viene eletto Luigi Napoleone che è in
grado che promuovere sia ragioni patriote sia istanze conservatrici. La Costituzione gli impedisce di
accedere ad un secondo mandato e il 2 dicembre 1815 procede con un colpo di Stato e indice un
plebiscito per far decidere il da farsi al popolo e nel frattempo riforma la Costituzione investendosi del
titolo di imperatore il 2 dicembre 1852 con il nome di Napoleone III. Economicamente parlando stipula
importanti accordi commerciali e rafforza le infrastrutture. Attraverso la politica estera Napoleone III
vuole mettere in discussione l’equilibrio del Congresso di Vienna:
▫ Durante la guerra di Crimea la Francia con Gran Bretagna e Regno di Sardegna si scontra con la
Russia
▫ La guerra vs Austria alleata con il Piemonte del 1859 (con lo scopo di avere lei il controllo sull’Italia)
▫ Altre spedizioni militari in Libano, Cina e Vietnam
▫ Impone Massimiliano d’Asburgo sul trono del Messico ma venne fucilato
Il 19 luglio 1870 la Francia dichiara guerra alla Prussia, ma viene sconfitta a Sedan e Napoleone III è
catturato e il Secondo Impero finisce. Il 4 settembre 1870 viene proclamata la Terza Repubblica (dopo
il1791 e quella del 1848) a Parigi il 28 gennaio viene chiesto l’armistizio. E il 28 marzo eletto un nuovo
consiglio per il Comune cittadino (la Commune) dominato da anarchici, repubblicani e socialisti.
L'esercito governativo con l’aiuto prussiano entra a Parigi e mette fine all’esperimento socialista.
PRUSSIA
Francesco Guglielmo IV allenta la censura e crea degli organi consultivi. Dagli anni Cinquanta è una
monarchia Costituzionale ma esistono ancora delle forme arcaiche:
▫ Gli Junker (grandi proprietari terrieri) hanno molto influenza nelle regioni orientali
▫ Nelle città è attiva una classe imprenditoriale e commerciale
▫ L’esercito assume ruolo di nazionalizzazione

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Nel 1862 Guglielmo I chiama Otto von Bismarck (esponente della classe degli Junker) che limita le
pretese del Parlamento sfruttando la sua responsabilità sono di fronte al re. Dal 1864 la Prussia tenta di
espandersi a cominciare dalla Danimarca che attacca con l’aiuto dell’Austria e costretta alla cessione
dello Schleswig (penisola a nord) all’Austria viene concesso il controllo dell’Holstein. Bismarck strige un
accordo con l’Italia e si assicura la neutralità della Francia, quando pretende il controllo dell’Holstein e
sconfigge l’impero asburgico a Sadowa in Boemia. Pace di Parga. La guerra franco-prussiana nel 1870.
Nel 1871 il re Guglielmo I è imperatore tedesco. Il Secondo Reich è una federazione di 25 Stati.
Bismarck cerca di togliere potere agli Junker. Ma il partito più pericoloso è lo Zentrum (formazione
religiosa) che viene colpita da una campagna che colpisca i loro interessi cattolici nell’istruzione e in
altri settori (obbligatorio il matrimonio civile) arrestando vescovi e sacerdoti ribelli: tal campagna è
chiamata Kulturkampf.
I risultati deludenti e la crescita del movimento socialista fanno allentare la pressione sull’ara cattolica.
Il dissenso politico viene affrontato con una serie di leggi contro i giornali, partiti ed associazioni
socialiste, d’altra parte leggi volte ad alzare le condizioni delle classi operaie.
INGHILTERRA
Il regno della regina Vittoria si impose come potenza egemone dal punto di vista coloniale e di
conseguenza da quello industriale. La dinamica parlamentale si divide in:
▫ Tories (conservatori) legati all’aristocrazia terriera
▫ Whigs (liberali) legati alle classi commerciali e imprenditoriali urbane
Entrambi approvano riforme economiche e sociali. Istanze per una maggiore democratizzazione
mediante: estensione suffragio e abbattimento della barriera di censo. Ma il movimento Cartista (della
“Carta del Popolo”) vede respinte tutte le sue richieste e vengono arrestati. Una costante è la logica
dell’alternanza democratica tra i due partiti:
▫ Gladstone (liberali)
▫ Disraeli (conservatori)
Vengono introdotte in seguito delle riforme che rendono più trasparente la politica. Negli anni Ottanta
altre due (promosse dai liberali) per portare gli elettori al 16% e si pone maggiore attenzione al rapporto
con le organizzazioni sindacali (Trade Unions). Dalla caduta di Gladstone i governi agiranno con
nazionalismo acceso intensificando le iniziative coloniali.
IMPERO ZARISTA
*situa prima metà 800*
Alessandro I promuove politica
espansionistica. Nicola I si impadronisce di
gran parte dell’area caucasica post guerre
con I. Ottomano e Persia. Alessandro II
conquista l’area strategica di Vladivostok
nel Pacifico a discapito della Cina. Nel 1867
viene venduta l’Alaska agli USA.
80 milioni di abitanti. Forma istituzionale
arcaica, governata in maniera accentrata
dallo zar che si avvale di:
▫ Comitato dei Ministri
▫ Consiglio di Stato.
No organi legislativi eletti o costituzione.
Economia agricola gestita dall’aristocrazia
terriera che si avvale di forme di
sottomissione di classi di contadini poveri. Alessandro II vuole apportare dei cambiamenti e il 19

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febbraio 1861 abolisce la servitù dando la possibilità ai contadini di riscattare parte delle terre che
coltivavano attraverso pagamento a “rate”. Il problema sussiste però a causa della impossibilità dei
contadini di trovare il denaro. Si accende così un dibattito intellettuale che fa emergere:
▫ Panslavismo corrente politico/culturale che vede la Russia la guida di tutti i popoli slavi
▫ Critiche nei confronti degli inconsistenti risultati dello zar che fanno sorgere delle azioni terroristiche
che infine lo uccideranno. (13 marzo 1881)

8. La seconda Rivoluzione Industriale


Dal 1870 ci fu un’accelerazione dei fenomeni economici e produttivi con l’introduzione di nuove
tecnologie. A partire delle scoperte chimiche ed elettrice si riuscì a riorganizzare il sistema industriale.
Emerge in questi anni la figura dello scienziato. Nel settore siderurgico viene migliorata la produzione
dell’acciaio. (Tour Eiffel 1889). La chimica rende accessibili sostanze come l’acido solforico, la soda, i
coloranti, ma anche la dinamite (utile per il lavoro industriale ma anche per l’estrazione delle materie
prime). Introduzione dello pneumatico. Tramite la refrigerazione si riuscì a conservare e trasportare
meglio gli alimenti (incremento del commercio). Motore a scoppio viene perfezionato e Diesel nel 1897
inventa il motore a nafta. Ma la scoperta più importante è l’ELETTRICITA’.
DAL SOCIALISMO UTOPISTICO a quello SCIENTIFICO
Durante il XIX sec. (‘800) l’evoluzione economica permette l’emergere di nuovi correnti politiche che
rivendicano desiderio di emancipazione delle masse operaie coinvolte nei processi produttivi e che
vengono. Tramite la costruzione di una società nuova, che tenga conto dei cambiamenti introdotti
dall’industrializzazione distribuendo equamente i vantaggi apportati. Si insinua l’antagonismo vs la
proprietà (la proprietà è un furto) cit. Pierre Joseph Proudhon. L’approccio utopistico di critica
all’industrializzazione tramite la convivenza in una comunità modello fonda un nuovo tipo di
elaborazione politica di Marx ed Engels che definiscono le loro teorie fondate su un “socialismo
scientifico”: basato sull’analisi razionale della società e realtà economica politica. La loro lettura della
società è basata sulla sovrapposizione di due schieramenti dagli interessi contrapposti:
▫ Proletariato: lavoratori
▫ Borghesia: proprietari di mezzi di produzione
Il sistema capitalistico è destinato all’autodistruzione. Ma nel Manifesto del Partito Comunista i due
autori pongono le basi di un modello politico di riferimento per tutto l’800 e parte del ‘900. Prevede la
creazione di organizzazioni operaie chiamate ad agire in modo da accelerare la crisi del capitalismo
per mezzo di rivoluzioni e la creazione di una società nuova. Si parta di lotta di classe, internazionalismo
(cancellare i confini con il modello comunista). Con la costituzione della Prima Internazionale del 1864
a Londra questo ideale si concretizza, ma presto due tenenze porteranno allo scioglimento nel 1876.
In Europa vengono fondati i primi partiti socialisti:
▫ Germania: Partito socialista dei lavoratori 1875
▫ Francia nel 1880
▫ Italia: 1892 il Partito (poi socialista) dei lavoratori italiani. Poi PSI

9. Extra Europa nel XIX secolo


L’AMERICA MERIDIONALE
Importante per il commercio mondiale (cacao, caffè, zucchero, tabacco) già dal 1700, viene sfruttata la
popolazione indigena o schiavi provenienti dall’Africa centrale per la coltivazione di terreni e alimentare
le aziende agricole. La società è divisa sulla base di criteri raziali:
▫ Creoli: discendenti dei colonizzatori bianchi
▫ Indios: popolo locale (in crescita dall’invasione e sterminio iniziale)
▫ Schiavi di colore: provenienti dall’Africa

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Nel 1810 la Spagna viene invasa da Napoleone, nelle colonie
inizia ad insinuarsi il desiderio di autonomia da parte dei
creoli. Nel 1811 infatti viene proclamata l’indipendenza della
Repubblica del Venezuela. Ma ben presto la Spagna
riprende il controllo (scomparsa la minaccia francese in
Europa). Simon Bolivar guida la lotta di liberazione del
Venezuela e della Colombia, e proclama nel 1819 la
Repubblica de Gran Colombia che poi (1830) si dividerà in
Ecuador, Colombia e Venezuela. Josè de San Martin porta
l’indipendenza in Argentina e Cile. Nel 1820 USA e UK si
uniscono all’insurrezione spagnola (intenzionati a sostituirsi
alla Spagna nel commercio) nel 1824 le forze spagnole sono
sconfitte in Perù e nel 25 l’alto Perù è autonomo sotto il
nome di Bolivia. Il Brasile nel 1822 proclama l’indipendenza
dal Portogallo.
MESSICO
Tentativi indipendentisti hanno inizialmente natura di rivendicazione sociale, e legati al desiderio di
riscatto della popolazione indigena. Indipendenza viene raggiunta grazie all’opera di Augusin Iturbide
che successivamente viene nominato imperatore, anche se dopo due anni viene costretto ad abdicare
per una rivolta che proclama la repubblica con una costituzione di ispirazione federale. il primo
presidente della repubblica è Antonio Santa Anna che con una politica fortemente accentratrice
provoca la secessione del Texas e la guerra vs USA successivamente alla quale perde Texas, Nuovo
Mexico e California.
La Francia nel frattempo propone l’arciduca austriaco Massimiliano I per il trono messicano, ma le
truppe juariste guidate da Juares con l’appoggio degli USA fucilano l’arciduca passando il potere nelle
mani di Juares. La dittatura successiva di Porfirio Diaz promuove lo sviluppo economico del paese
grazie all’appoggio estero, ma una accentuazione della forbice sociale tra proprietari terrieri e indios
rilegati ai margini.
GIAPPONE
Dalla metà del Seicento è completamente isolato culturalmente e commercialmente. Formalmente
governato dall’imperatore (mikado) ma solo dal punto di vista rituale e religioso. Il potere effettivo è
esercitato dallo shogun la cui carica è detenuta dalla famiglia Togukawa. Nel 1853 l’arrivo a Edo di navi
da guerra statunitensi spezza l’isolamento e impone la riapertura dei porti, lo shogun successivamente
firma accordi con Gran Bretagna, Francia e Russia. Tale decisione scaturisce rivolte da parte dei signori
feudali (daimyo) e dei samurai (guerrieri). Tra il 1867/8 viene deposto lo shogun mentre si insedia un
nuovo governo con imperatore Mutsuhito con il nome di Meiji Tenno. Il suo regno apporta
cambiamenti sulla struttura politica attuando la Restaurazione Meiji (che riporta il potere nelle mani
dell’imperatore). Ci furono importanti cambiamenti di modernizzazione:
▫ Uguaglianza dei cittadini
▫ Aboliti vincoli feudali
▫ Circoscrizioni amministrative
▫ Sistema fiscale moderno
▫ I samurai divengono funzionari statali
▫ Istruzione elementare obbligatoria
▫ Creazione di grandi aziende di stato (terre dello shogun)
Vengono inviati all’estero molti studenti nelle migliori università per colmare il divario industriale
soprattutto nel settore degli armamenti e costruzione navale. In pochi decenni riuscì a colmare

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l’arretratezza, e alla fine dell’Ottocento è in grado di contendere alla Cina il protettorato della Corea e
nel 1905 il Giappone vince sull’Impero Zarista durante la guerra russo-giapponese.
CINA
Dal XVII (1600) domina la dinastia Manciù. Caratterizzata da una forte cultura interna è chiusa dal punto
di vista scientifico e culturale. Viene imposto il divieto del culto cristiano e il tentativo della UK di aprire
da Cina all’importazione dell’Oppio (coltivato dagli inglesi in India) porta alla guerra dell’oppio dal
1840-42. Nel ’43 Hong-Kong viene occupata e viene firmata la pace di Nanchino con cui gli inglesi
ottengono i porti. Si verificano ribellioni interne a causa dell’impotenza del governo e la sconfitta vs il
Giappone porta alla necessità di prestiti da parte dei paesi occidentali. All’inizio del ‘900 avviene la
rivolta dei Boxer fermata da una coalizione dei paesi occidentali. La Cina si rende conto dell’arretratezza
e avvia riforme modernizzatrici (università a Pechino e riforma l’esercito).
STATI UNITI
Una forte crescita demografica caratterizza i primi 60 anni dell’800 negli Stati Uniti. Inoltre si espande
in due direzioni:
▫ Verso SUD acquistando:
▪ Louisiana dalla Francia
▪ Florida dalla Spagna
▫ Verso NORD
▪ Fondazione dello Stato di Washington
▫ Verso OVEST continuando la colonizzazione di territori centrali
L’espansione è stata resa possibile dalla fitta rete ferroviaria che:
▫ Stimola l’agricoltura finalizzata all’esportazione
▫ Facilita il trasporto dei prodotti
A discapito delle popolazioni indigene che:
▫ Vengono costrette a spostarsi
▫ Sono confinate a zone sempre più ristrette
▫ Vengono decimate a causa delle campagne militari
In linea di max:
▫ NORD/CENRO USA: coltivazione di mais e grano aiutata dall’industria e della meccanica agricola e
dei fertilizzanti
▫ NORD-EST: crescita industriale, manodopera scarsa e salari alti, riesce ad essere competitiva per la
razionalità dei sistemi produttivi
▫ SUD: arretratezza dei sistemi, cotone e tabacco in modo monocolturale
Il presidente James Monroe, si oppose alle ingerenze europee e tramite la dottrina Monroe per la quale
sostiene “l’America agli americani” e appoggiò i movimenti indipendentisti nel sud America.
La conquista del Nuovo Messico, Arizona, Utah e California nella guerra vs Messico scaturisce la “febbre
dell’oro” (afflusso di cercatori d’oro in quelle zone) che crea crescita improvvista di alcune città come
San Francisco.
Guerra Civile Americana
L’America è caratterizzata da una spaccatura di impostazioni produttive:
▫ NORD: nuova società industriale con moderne attività produttive, vita culturale attiva, e buon tasso
medio di istruzione. Inizia a dilagare l’ABOLIZIONISMO corrente contro la schiavitù, o meglio di
impiegare la manodopera nelle industrie.
▫ SUD: basato sul latifondo agricolo, la società è divisa in:
▪ Duemila famiglie di piantatori
▪ Quattro milioni di schiavi africani
▪ Sei milioni di bianchi europei commercianti e artigiani

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▫ OVEST: piccola proprietà agraria e allevatori. Legati al commercio con il nord
La richiesta di ottenere schiavitù anche all’OVEST scatena l’opposizione di Abramo Lincoln (leader del
movimento abolizionista).
13 stati del sud, timorosi dell’abolizione della schiavitù, fonda la Confederazione degli Stati d’America.
È l’inizio di una guerra atroce. Le truppe sudiste di Lee inizialmente vincono ma il nord industrializzato
piega la resistenza. Infatti, a partire dal 1863 dopo la battaglia di Gettysburg l’esercito nordista coglie
una serie di vittorie. Con l’abolizione della schiavitù proclamata da Lincoln molti schiavi scappano
provocando una crisi economica negli stati meridionali.
Ulysses Grant prosegue la sua marcia verso il sud e il 9 aprile 1865 i Confederati di arrendono. Lincoln
viene ucciso da un sudista.
AFRICA E COLONIALISMO
Tra il 1870 e il 1914 tutta l’Africa (eccetto l’Etiopia) è subordinata alle potenze coloniali. Si parla di
imperialismo (=volontà da parte europea di fare valere la propria superiorità tecnologica sui paesi
meno sviluppati imponendo dominio politico ed economico intriso di implicazioni simboliche e culturali
che vedono l’uomo bianco chiamato a civilizzare le popolazioni assoggettate in virtù della sua
indiscussa superiorità).
Motivazioni:
▫ Considerazioni economiche: terre da coltivare, miniere da scavare e territorio e manodopera in più
da sfruttare (ex. Canale di Suez)
▫ Avere lo STATUS di GRANDE POTENZA: ex. Germania
▫ Di protagonismo: ex. Belgio che per aver finanziato una missione di esplorazione in delle zone vuole
il riconoscimento
Le potenze più importanti e presenti sono Francia e Inghilterra

10. La situa italiana dall’Unità alla Grande Guerra


LA DESTRA STORICA
Una volta unita, l’Italia rimane nelle mani della Destra storica, classe politica di orientamento
monarchico-moderato:
▫ Favorevole all’accentramento politico
▫ Sfavorevole all’allargamento della base popolare
In opposizione la Sinistra storica di provenienza dalle classi agiate e di matrice mazziniana
(democratica) e repubblicana:
▫ Richiesta di allargamento del suffragio
▫ Attenzione alle condizioni sociali delle classi più umili
▫ Ricerca ad un maggiore Decentramento amministrativo
La legge elettorale della Camera (DX) di tipo censitario limita la partecipazione al 2% della popolazione,
dal punto di vista economico impone basse tariffe doganali per dar impulso alle esportazioni
dell’agricoltura, ma questo porterà al danneggiamento dell’economia meridionale a causa delle
importazioni dall’estero.
Sfide italiane:
▫ Arretratezza del paese → superate con il rafforzamento delle ferrovie e delle infrastrutture
▫ Assenza amministrazione → costruzione ex novo di strutture amministrative
▫ Diffuso analfabetismo →
▫ Debiti causati da:
▪ Somme destinate all’esercito e marina
▪ Investimenti (sopracitati)
▪ Debiti ereditati dalle compagini statali che formano ora il Regno d’Italia

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→ politica fiscale basata su una forte tassazione che colpisce le classi più povere attraverso
le imposte indirette (ex. “tassa sul macinato”)
▫ Difficili rapporti con la Chiesa per:
▪ Scomunica di coloro che hanno partecipato all’invasione dello Stato Pontificio
▪ Legge sul matrimonio civile del 1865
▪ Conquista del Lazio e Roma nel 1870
→ Pio IX si ritira e interrompe ogni rapporto con lo Stato italiano e attraverso il Non Expedit
vieta ad ogni fedele di partecipare alla vita politica
LA SINISTRA STORICA
Dopo la metà degli anni 70 cresce il numero di deputati della Sinistra storica. E nel 1876 una crisi della
Destra favorisce la creazione del primo governo di Sinistra guidato da Agostino Depretis. Alcune leggi:
▫ 1877 – Legge Coppino: obbligo di frequenza scolastica fino ai nove anni e sanzioni ai genitori
▫ 1882 – riforma elettorale che fece aumentare gli elettori dal 2% all’8% perché:
▪ Dimezza la soglia di reddito
▪ Abbassa il limite di età (21 anni)
▪ Permette il voto se viene dimostrato di sapere leggere o scrivere o di aver concluso il ciclo
elementare.
A governare di fatto è un composito centro che è caratterizzata da una politica piuttosto “trasformista”.
Dal punto di vista economico, originariamente liberista, la sinistra comincia ad attuare una politica
PROTEZIONISTA con l’intendo di difendere l’industria nazionale. Contemporaneamente si favorisce
l’industria siderurgica.
Alla morte di Depretis sale al potere Francesco Crispi che vara riforme che a piano la base elettorale,
scelgono consiglieri comunali e sindaci e nel 1889 viene promulgato un nuovo Codice penale: il “Codice
Zanardelli” che abolisce la pena di morte. Vengono ampliati i poteri della polizia vs le organizzazioni e
le singole persone ritenute pericolose.
All’inizio degli anni Novanta agitazioni contadine (i “Fasci siciliani”) colpiscono la Sicilia e il nord è
agitato da iniziative anarchiche e del Partito Socialista. Crispi, senza scrupoli, reprime ogni tentativo di
manifestazione favorendo, ancora di più, il radicamento del Partito Socialista.
Il tentativo di conquista coloniale di Crispi segna la sua rovina:
L’Italia dopo l’unità volle costruirsi una propria credibilità e visibilità internazionale. L’Italia dal 1868
aveva un rapporto privilegiato sottoscritto da un trattato. Il governo tunisino, indebolito da debiti,
soprattutto nei confronti della Francia, che invade il paese imponendo il protettorato. Il cosiddetto
“schiaffo di Tunisi” sprona l’Italia a cercare altri “porti sicuri”, e nel 1882 fonda una base commerciale
sul Mar Rosso (Assab) e fonda la Colonia di Eritrea nel 1890. Tramite accordi con la Gran Bretagna Crispi
acquisisce la Somalia e punta all’Etiopia con cui nel 1889 viene firmato un accordo che:
▫ Da parte italiana viene considerato un riconoscimento del protettorato
▫ Da parte etiope come un semplice trattato di amicizia e collaborazione.
Tali incomprensioni portarono all’intervento armato da parte dell’Italia che entra nel territorio etiope
ma che viene annientata a Adua. Crispi si dimette.
Il periodo che segue è caratterizzato da una profonda crisi economica e politica. Nel 1898 a Milano
viene repressa con il sangue (dal generale Bava Beccaria) una protesta per l’aumento del prezzo del
pane. Il governo è guidato da personalità conservatrici che guardano ad una restaurazione delle
prerogative del Parlamento a beneficio dei poteri del sovrano. Nel 1900 Re Umberto I viene assassinato
da Gaetano Bresci. Il successore Vittorio Emanuele III conferisce l’incarico di primo ministro a Zanardelli
che chiama Giolitti come ministro dell’interno. Ma la situa ambia con queste personalità perché si ebbe
maggiore attenzione alle masse popolari.

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L’Italia di Giolitti sentiva l’esigenza di non
L’ ETÁ GIOLITTIANA lasciare l’intero controllo dell’Africa al
Giolitti divine Capo del governo nel 1903 e offre un ministero al binomio UK-Francia. Approfittando del
socialista Turati che rifiuta ma garantisce l’appoggio sui singoli tramonto dell’Impero Ottomano nel 1911
provvedimenti. Lo stato proclama la neutralità dello Stato e inizia la campagna militare portata a
termine solo l’anno successivo con
dilagano le lotte sociali e gli scioperi, crescono i salari. Viene
l’occupazione delle Isole del Dodecanneso.
favorita anche la nascita di organizzazioni sindacali (CGL). Il trattato di Losanna del 1912 riconosce il
Riforme di carattere sociale messe in atto dal governo Giolitti: possesso italiano della Libia ma nella
▫ LAVORO pratica solo la costa è controllata da Roma.
▪ Limitazione del lavoro di donne e bambini
▪ Assicurazioni vs infortuni per lavoratori industriali
▪ Tentativo di colmare il divario nord-sud
▪ Coordinamento delle attività assistenziali e previdenziali a beneficio dei lavoratori
▫ AMMINISTRAZIONE
▪ Le amministrazioni locali sono tenute a municipalizzare i servizi pubblici
▪ Nel 1905 vengono nazionalizzate le ferrovie
▫ ISTRUZIONE
▪ Legge Daneo-Credaro del 1911 porta la scuola elementare sotto il controllo diretto dello
Stato (capillarizzazione dell’istruzione portando scuole anche nei comuni più piccoli)
▫ POLITICA ESTERA
▪ Impresa coloniale in Libia 166
▫ VOTI
▪ Suffragio universale maschile nel 1912 che garantisce il diritto di voto a chiunque sia in grado
di leggere o scrivere oppure, se analfabeta, che abbia svolto il servizio militare o che abbia
almeno 30 anni
▪ Nel 1913 il “Patto Gentiloni” stila un accordo con i cattolici che possono votare i liberali che
sottoscrivono principi irrinunciabili dalla Chiesa

Giolitti venne giudicato per le dinamiche poco lecite che lo vedono in contatto con gli esponenti
notabili locali come garante delle sue maggioranze. “Il ministro della malavita” lo definì Gaetano
Salvemini. Altri lo giudicarono per i tentativi di integrare elementi che appartenessero ad altri correnti
per mantenere la maggioranza.
Vd. Italia in guerra

11. La Prima guerra mondiale


Il primato di guerra designato a posteriori a questo avvenimento è caratterizzato da:
▫ La mobilitazione di massa (mai avvenuta fino ad ora, prima solo eserciti)
▫ Gli armamenti più sviluppati e letali
▫ L’industrializzazione della guerra
▫ Il peso della propaganda e l’importanza sociale data alla guerra
▫ Il coinvolgimento sociale
▫ Il volto dell’Europa e mondo mutato
▫ Grande: per il numero mai visto prima di morti
PRESUPPOSTI e CONSIDERAZIONI
Il 28 giugno 1914 a Sarajevo (capitale della Bosnia-Erzegovina, parte dell’Impero austro-ungarico) venne
ucciso l’arciduca Francesco Ferdinando. Evento che sembrava volesse scatenare la terza guerra
balcanica, dopo la prima (1912) e la seconda (1913). Ma ben presto divenne di centrale importanza: la
debolezza dell’Impero Ottomano scatenò il desiderio di espansione:

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▫ All’Impero austro-ungarico
▫ All’Impero Russo
▫ Al Regno di Serbia
▫ All’Italia
Nell’aprile del 1900 avveniva anche l’esposizione universale di Parigi con il palazzo dell’elettricità
con l’augurio per un’apertura di secolo fiduciosa e ottimista, per un benessere crescente e una
pacifica fratellanza tra i popoli, una Belle Epoque: una visione contraddittoria considerando le
premesse.
Anche se erano in atto dei conflitti:
▫ Guerra tra inglesi e boeri (discendenti dei coloni olandesi)
▫ La Cina vide la rivolta dei Boxer vs gli stranieri
▫ L’Italia ottenuto una vittoria sull’Impero turco (per la Libia)
Erano considerati “lontani” dall’Europa (centro del mondo) e dal 1815 (Congresso di Vienna) regnava la
“pace”, da 100 anni.
Dietro le apparenze i rapporti tra le nazioni non erano così pacifici:
▫ Contrasti per le colonie
▫ Ricerca delle materie prime e mercati per alimentare lo sviluppo delle proprie industrie
▫ Affermazione del proprio prestigio nazionale
▫ Difesa della propria sicurezza
▫ I rapporti sociali in tensione per le grandi disuguaglianze
▫ Varie accuse venivano poste al PROGRESSO, tanto celebrato ma visto come un’espressione di
superbia e perdita di valori spirituali.
La guerra in questi frangenti era uno degli strumenti contemplati.
INIZIO: Austria dichiara guerra alla Serbia. La Germania attracca la Francia passando per il Belgio
trasformando quella guerra che dai balcani divenne mondiale:
▫ Coinvolgimento delle colonie di Africa e Asia
▫ Partecipazione di paesi come il Giappone, l’Impero Ottomano e USA.
La guerra venne decisa, e sostenuta dai settori militari, dai futuristi ma in generale venne accettata, a
volte con entusiasmo a volte con rassegnazione. Ci furono, inoltre, le posizioni a sfavore
(principalmente socialisti e papa).
Una cosa era certa, la guerra doveva essere BREVE. Ma in brevissimo tempo avvenne la trasformazione
da guerra LAMPO (rapida e di movimento) a guerra di POSIZIONE, TRINCEA, dall’estate del 1914
all’autunno del 1918.
Nello scatenarsi della guerra l’irrazionalità ebbe un peso rilevante, poi divenne un gioco di calcoli e
razionalità. Il problema fu proprio nei calcoli sbagliati, nelle tempistiche che si rivelarono differenti. Una
guerra piena di piccoli sbagli che portarono alla rovina mondiale: per esempio:
▫ Divise rosse e blu francesi che venivano utilizzate nell’Ottocento che li rendevano facili bersagli
▫ L’utilizzo di pickelhaube (elmi a punta) dei tedeschi
Elementi come:
▫ Mobilitazione di massa
▫ Sviluppo degli armamenti
▫ Industrializzazione della guerra
▫ Peso della propaganda
▫ Pieno coinvolgimento della società mobilitata nel suo insieme (FRONTE INTERNO)
Resero la guerra un CONFLITTO NUOVO. Atroce e barbarica guerra di MASSA. Che portava alla MORTE
ANONIMA e silenziosa, e i soldati vivevano momenti di attesa e terrore che gli rimarrà per tutta la vita.
A causa dell’interminabile conflitto, di sanguinosi attacchi, le terribili condizioni al fronte, l’indifferenza

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mostrata dai comandi iniziarono a verificarsi episodi di diserzione, automutilazione e ammutinamenti
che portarono ad ulteriori punizioni inflitte ai soldati e non solo ai ribelli.
IL FRONTE INTERNO
Dilagarono le iniziative tese a consolidare il sentimento patriottico e l’avversione per il nemico – vera e
propria opera di disumanizzazione – e a reprimere ogni atteggiamento e tentativo di disfattismo o
antipatriottismo.
FINE: Dopo quattro anni di guerra il Regno Unito, Italia, Francia e Usa ne uscirono vincitori (la Russia si
ritirò prima) e Germania e Impero austro-ungarico persero. Anche se semplificando: la guerra era
scoppiata per colpa della Germania.
Il mondo ne uscì chiaramente trasformato e disorientato:
▫ I quattro imperi dominanti non esistevano più:
▪ Impero austro-ungarico (di fatto diviso poi in: Polonia, Jugoslavia, Cecoslovacchia)
▪ Impero tedesco
▪ Impero ottomano
▪ Impero zarista
▫ Le colonie, coinvolte nel conflitto, iniziarono a ribellarsi ai domini europei
▫ Gli assetti politici cambiarono: dalla guerra di massa alla società e mobilitazione di massa. La
VIOLENZA era vista come MEZZO di lotta politica. Rivendicazioni come:
▪ Maggiore equità nella distribuzione delle terre e delle ricchezze
▪ Quelle delle donne, che durante la guerra hanno giocato un ruolo fondamentale di
sostituzione nel lavoro che prima veniva svolto dagli uomini e che ora pretendono un
RUOLO nella vita sociale e politica
Aspettative che però vennero smentite ben presto da un periodo di grandissima INSTABILITA’ sia per i
vinti sia per gli sconfitti che pagarono gli effetti di:
▫ Un profondo TRAUMA sociale, psicologici e politico
▫ Un’intera generazione perduta
▫ Senso di LUTTO di MASSA, privato e pubblico
▫ Difficoltà nel ricomporre un EQUILIBRIO nazionale e internazionale
▫ Terrore della RIVOLUZIONE COMUNISTA
CRONOLOGICAMENTE
1914
Il 28 giugno 1914 viene ucciso a Sarajevo l’arciduca d’Austria Francesco Ferdinando per mano di Gavrilo
Princip. L’Austria attribuisce la responsabilità alla Serbia cui dichiara guerra un mese dopo. L’1 agosto
la Germania (alleata alla Austria-Ungheria)
dichiara guerra alla Russia e due giorni dopo
alla Francia, invadendola passando per il
Belgio neutrale, trasformando la guerra
balcanica a mondiale. Il 4 agosto il Regno
Unito (con Francia e Russia) dichiara guerra
alla Germania e poi all’Austria. A questo
punto, dopo due mesi, il sistema di alleanze
ha coinvolto tutte le grandi potenze europee
(tranne l’Italia che inizialmente di dichiara
neutrale).
ORIENTE
Inaspettatamente la Russia attacca la
Germania invadendo la Prussia orientale

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quando è impegnata su fronte occidentale vs la Francia. I tedeschi bloccano l’avanzata. Ma i russi
entrano in Galizia (zona meridionale) vs l’Austria.
OCCIDENTE
I francesi bloccano l’avanzata tedesco sulla Marna (near Parigi) e la guerra da lampo diviene di
POSIZIONE, TRINCEA.
ESTERMO ORIENTE
Anche il Giappone dichiara guerra alla Germania e occupa le colonie tedesche in Asia. Nel novembre
entra in guerra anche l’Impero ottomano con l’Austria e Germania.
1915
Il 26 aprile l’Italia firma il Patto di Londra per entrare in guerra con le potenze dell’INTESA in cambio di
Trento e Trieste, l’Istria e la Dalmazia. E il 24 maggio 1915, senza tener conto dell’acceso dibattito tra
interventisti e neutralisti l’esercito italiano scende in guerra sul fronte Trentino-Venezia Giulia contro
l’Austria.
ORIENTE
I russi subiscono sconfitte e si ritirano dalla Galizia, Polonia e
Lituania.
MERIDIONE
Francesi e inglesi cercano di forzare i Dardanelli (spedizione
di Gallipoli) ma falliscono. La popolazione armena presente
nell’Impero ottomano viene accusata di essere il NEMICO
INTERNO che favorisce l’Impero russo ed è vittima di un
violento massacro (genocidio).
La Serbia in ottobre si arrende.
1916
OCCIDENTE
A Verdun e sulla Somme è in atto un violento scontro, senza movimenti ma con enormi perdite.
TRENTO-VENEZIA GIULIA
Gli austriaci avviano la “spedizione punitiva” (strafexpedition) per “punire” l’Italia dell’offesa recata alla
triplice alleanza schierandosi con l’intesa. Viene respinta dagli italiani. In agosto sull’Isonzo l’Italia
conquista Gorizia.
ORIENTE
I tedeschi prevalgono sui russi. Gli austroungarici però sono in difficoltà perché impegnati ad aiutare
gli alleati.
1917
OCCIDENTE
La Germania ripropone in modo più aggressivo la guerra SOTTOMARINA vs Regno Unito e Usa (che
rifornisce gli inglesi) e contro tutte le navi dirette verso i paesi dell’Intesa. Così la Germania fa affondare
il transatlantico inglese LUSITANIA. Evento che farà ENTRARE (ufficialmente) gli USA in guerra.
Ormai è chiaro a tutti (sia alla popolazione sia al fronte) quanto la speranza di una guerra breve sia
stata ormai screditata. Crescono gli episodi di insubordinazione sui fronti (Francia, Italia).
ORIENTE
La Russia è indebolita dal fronte interno e dalle insurrezioni vs la guerra. Sconvolta da una duplice
rivoluzione:
▫ Nel FEBBRAIO lo zar abdica
▫ Nel NOVEMBRE (ottobre) il potere è ai bolscevichi sotto la guida di Lenin che trasferisce il potere
ai soviet (consigli di operai, contadini e soldati)
Lenin, come scrive nelle tesi di aprile, porta la Pace e firma l’armistizio con gli imperi centrali

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TRENTO-VENEZIA GIULIA
Il 24 ottobre 1917 avviene la disfatta di Caporetto che apre la via ad una profonda avanzata delle truppe
austroungariche fino alla linea del Piave.
1918
OCCIDENTE
Tra marzo e agosto i tedeschi tentano di sfondare ad occidente ma falliscono
CONCLUSIONI
▫ L’offensiva italiana in risposta la vede vincitrice sull’Impero austro-ungarico che firma l’armistizio
entrato in vigore il 4 novembre.
▫ L’imperatore della Germania firma l’armistizio con la Francia e fugge. Viene proclamata da
Repubblica. Anche se non tracolla militarmente è stremata economicamente e politicamente.

1919 – FINE –
A gennaio la conferenza di pace di Parigi vede riuniti i paesi vincitori (senza i vinti). Si osserva la
scomparsa di:
- Impero tedesco si trasformò in Repubblica
- Impero ottomano che rimase Turchia e il resto spartito tra Francia e UK
- Impero austro-ungarico (che di divide in NUOVE NAZIONI:
▫ Polonia, Cecoslovacchia, Jugoslavia, Lettonia, Estonia, Lituania, Finlandia, Austria, Ungheria,
- Repubblica d’Irlanda che si separa dal Regno Unito
- Città libera di Danzica
- Protettorato anglo-francese della Saar
- Impero zarista attraverso la guerra civile si arrivò alla creazione dell’Unione Sovietica sotto il governo
bolscevico.
L’impostazione punitiva data dai vincitori alla Germania alimenterà sentimenti di rivincita. Anche in
Italia, seppur vincitrice, si afferma l’idea dannunziana di una “vittoria mutilata” a causa dell’incapacità
dei governanti e all’irriconoscenza degli alleati per le richieste su Fiume e sulla Dalmazia.
Gli USA tornarono alla politica isolazionista e lasciano il primato alle potenze europee nella politica
internazionale e nella Società delle Nazioni (organismo internazionale teso a risolvere
diplomaticamente i conflitti tra Stati) prevista proprio da uno dei 14 punti di Wilson con cui gli Stati

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Uniti entrarono in guerra (insieme al principio dell’autodeterminazione ovvero il diritto di liberarsi della
propria forma politica).

12. La Grande guerra in Italia


Allo scoppiare della guerra nel 1914 l’Italia È parte della Triplice Alleanza, un accordo difensivo dunque
si dichiara neutrale.
Un acceso dibattito si sviluppa tra:
▫ Interventisti: tra cui:
▪ Irredentisti: volevano il completamento dell’unificazione
italiana con l’annessione di Trento, Trieste e l’Istria
▪ Nazionalisti: liberali conservatori come Sidney Sonnino
e Antonino Salandra
▪ Gli industriali
▪ Grandi quotidiani come il “Corriere della Sera”
▪ Futuristi che con lo slogan “la guerra come igiene del mondo” inneggiarono alla violenza.
D’Annunzio, Ungaretti, Boccioni e altri
▪ “Interventisti democratici” tra cui Leonida Bissolati e Gaetano Salvemini
▪ Alcuni socialisti come Benito Mussolini (ex direttore dell’Avanti)
▫ Neutralisti: tra cui:
▪ Liberali: guidati da Giolitti (convinti dell’incapacità dell’Italia di affrontare una guerra così
dispendiosa)
▪ Partito socialista: in nome del suo pacifismo e internazionalismo
▪ Modo cattolico
Il governo è guidato da Antonino Salandra che conta sull’appoggio del re Vittorio Emanuele III (capo
delle forze armate) comincia a sondare il terreno trattando sia con gli alleati che con l’intesa.
L’impossibilità di ottenere l’Istria dall’Austria lo spinse a decidere a firmare il Patto di Londra il 26 aprile
1915, e a scendere in campo un mese dopo il 23 maggio l’Italia dichiara guerra all’Austria-Ungheria. Il
generale Luigi Cadorna guida l’esercito italiano spigato su un fronte che va dalle Alpi trentino all’Isonzo.
La strategia è di DIFESA in Trentino (Garda) e di ATTACCO,
offensiva lungo il fiume Isonzo.
iniziarono con una serie di assalti frontali che si risolvettero in
massacri. Nel maggio 1916 gli austriaci con la Strafexpedition
riuscirono a penetrare il fronte. Solo nell’agosto 1916 l’Italia
riesce a conquistare Gorizia e i fronti rimasero bloccati. Fino al
24 ottobre 1917 con la disfatta di Caporetto con cui gli austriaci
ruppero la linea e gli Italiani si ritirarono sul Piave. Cadorna viene
sostituito da Armando Diaz che riforma l’esercito, migliora le
condizioni dei soldati e mantiene la situazione invariata fino
all’anno successivo. L’Austria-Ungheria è travolta da una crisi
interna politico-economico-militare così l’esercito italiano ne approfitta e travolge la linea austriaca a
Vittorio Veneto il 20 ottobre 1918. Il 3 novembre viene firmato l’armistizio. L’Italia esce dalla guerra il 4
novembre 1918.
12: Italia tra il 1919 e il 1922
I problemi portati dalla guerra in tutt’Europa sono:
▫ Disoccupazione
▫ Perdite umane
▫ Richiesta di coinvolgimento delle masse popolari anche nella vita delle nazioni

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L’Italia è segnata particolarmente dall’altissima disoccupazione. La riforma elettorale del 1912 ha
permesso la partecipazione a partiti di massa. Ma la novità politica è apportata dal nuovo Partito
Popolare Italiano fondato da don Luigi Sturzo, un partito di:
▫ Ispirazione cattolica
▫ Indipendente dalle gerarchie
▫ Moderatamente riformista
▫ Favorevole al decentramento amministrativo
▫ Favorevole al voto delle donne
Il più grande e organizzato è il Partito Socialista Italiano diviso in:
▫ Riformisti (minoranza)
▫ Massimalismi (maggioranza) favorevole a svolte politiche radicali e su modello russo
Poi si dividerà ulteriormente con la creazione del PCI di Gramsci e Togliatti.
Oltre alle condizioni politiche, tra il 1919 e il 1920 l’Italia supera un periodo definito “biennio rosso” in
cui si verificano iniziative di rivendicazioni per mezzo di attentati e si sviluppano forme di:
▫ autogestione nelle fabbriche
▫ lotte per migliori condizioni salariali
▫ occupazione di latifondi.
MUSSOLINI E IL FASCISMO
Approfittando del clima destabilizzato e senza punti di riferimento Benito Mussolini a Milano il 23
marzo 1919 fonda i “Fasci di Combattimento” (movimento politico in cui confluiscono: reduci dei reparti
speciali, esponenti del sindacalismo rivoluzionario, nazionalisti, e altri). Il PROGRAMMA POLITICO dei
Fasci comprende:
▫ rivendicazioni della DESTRA MILITARISTA
▫ richiesta ESPANSIONE TERRITORIALE
▫ SFIDUCIA nei confronti di DEMOCRAZIA e PARLAMENTARISMO
▫ ANTISOCIALISMO
▫ MA anche riforme sociali:
▪ Vs SPECULATORI arricchiti con il conflitto
▪ Limiti alla PROPRIETA’ PRIVATA
▪ Forza ANTISISTEMA (ma poi cambia)
▪ REPUBBLICANI e ANTICLERICALI (ma poi cambia)
Si contraddistinsero per atti di VIOLENZA con cui colpiscono soprattutto sedi dei partiti e giornali
socialisti.
A mano a mano il fascismo comincia a mutale e nell’inverno del 1920 e inizio del 21 squadre armate di
fascisti si muovono per le campagne della pianura padana attaccando le sedi socialiste, incendiando i
giornali e le “Case del Popolo”, ma vengono anche intimiditi e pestati i rappresentanti dei braccianti.
Le forze dell’ordine hanno di buon occhio lo scontro tra fascisti e socialisti. Nel 1921 nasce il PNF: Partiti
Nazionale Fascista. Il 1922 è l’anno della “MARCIA (armata) su ROMA” per rendere evidente la forza del
movimento. Il Presidente del Consiglio Facta prepara lo stato d’assedio (che legittima l’esercito ad
intervenire) ma Vittorio Emanuele III non firma lo stato di assedio e, inoltre, chiama Mussolini a formare
un governo con ministri liberali e popolari.
Mussolini si muove da qui su due binari:
1. Comincia una forte spinta repressiva contro socialisti e comunisti
2. Si propone come GOVERNO delle RIFORME
Una tra queste la Gentile del 1923 che modifica l’ordinamento scolastico.

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Nel 1924 delle nuove ELEZIONI vedono alle urne il “LISTONE” che oltre ad esponenti fascisti vi sono
alcuni del partito popolare e altri liberali. Vince la lista ma mediante intimidazioni e minacce: BROGLI
che vengono denunciati apertamente da Giacomo Matteotti. Pochi giorni dopo viene rapito ed ucciso.
Nel frattempo, l’opposizione decide la “SECESSIONE dell’AVENTINO” (si ritirano dal governo). (una
delle CAUSE di ascesa del fascismo). Mussolini è sul punto di cadere, ma re Vittorio Emanuele non lo
destituisce, così si assume la colpa del delitto Matteotti il 3 gennaio 1925.
È questo l’INIZIO della DITTATURA FASCISTA e la MORTE del GOVERNO LIBERALE.
Tra la fine del 1925 e l’inizio del 1926 vengono erogate leggi chiamate LEGGI FASCISTISSIME come:
▫ Ampliamento dei poteri del Presidente del Consiglio (Mussolini):
▪ Diviene CAPO DEL GOVERNO
▪ Può proporre la rimozione del Ministri
▪ Egli e i ministri sono responsabili solo dinnanzi al re e non al Parlamento
▫ Riforma delle amministrazioni locali:
▪ Eliminazione del sindaco elettivo
▪ Creazione del PODESTA’ (nominato dal Prefetto che è nominato dal Governo)
▫ Approvata nel novembre 1926 una serie di leggi che sanciscono il TRAMONTO dello STATO
LIBERALE
▪ Scioglimento di tutti i PARTITI
▪ Soppressione dei GIORNALI di opposizione
▪ Revisione dei passaporti
▪ Dichiarata la decadenza dei partiti dell’Aventino
▪ Istituzione del CONFINO di polizia
▪ TRIBUNALE SPECIALE che giudica:
- Reati di spionaggio
- Incitamento alla guerra civile
- Reato di ricostruzione
- Propaganda dei partiti sciolti
L’11 febbraio 1929 il regime firma i PATTI LATERANENSI che mettono fine alla QUESTIONE ROMANA (la
chiesa vede accolte molte richieste e il Partito fascista ottiene gran parte del consenso dal mondo
vaticano) che si dividono in più accordi:
▫ Trattato del Laterano ovvero il reciproco riconoscimento tra Stato italiano e Chiesa Cattolica, il
riconoscimento del cattolicesimo come RELIGIONE di STATO
▫ Concordato: sancisce:
▪ Il carattere SACRO della Città del Vaticano
▪ Lo Stato italiano riconosce e conserva la sacralità di Roma
▪ Il matrimonio religioso ha lo stesso valore di quello civile
▪ Insegnamento religione cattolica nelle scuole
▪ Seminaristi esonerati dal servizio militare
▫ Convenzione finanziaria: stabilisce la somma che lo Stato italiano deve versare alla Chiesa come
risarcimento delle terre confiscate allo Stato Pontificio e come mantenimento dei sacerdoti
PUNTO di VISTA ECONOMICO dal 1925 Mussolini applica una politica LIBERISTA. Dal 1925 viene attuata
una misura che risponde ad esigenze ideologiche e propagandistiche: la BATTAGLIA del GRANO (volta
a garantire l’autosufficienza dell’Italia nella produzione del grano a discapito però delle altre coltivazioni
e all’armonia naturale) in questo modo si “conquistò” il consenso contadino. La crisi del 1929 spinge il
partito ad aumentare gli interventi pubblici come, per esempio, la BONIFICA dell’AGRO PONTINO: zone
paludose trasformate in terreno coltivabile ed abitabile (Città di Pomezia).

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Nella POLITICA ESTERA l’Italia sarà impegnata nella GUERRA di ETIOPIA che porta ad una ripresa delle
istanze colonialiste, anzi, una rivendicazione. A partire dagli anni Venti Mussolini vuole ottenere il
controllo di tutta la Libia e non solo i centri costieri. Nell’ottobre del 1935 l’esercito italiano attacca
l’Etiopia (Stato sovrano parte della Società delle Nazioni e quindi NON ATTACCABILE) azione che
isolerà l’Italia dal punto di vista diplomatico e la spingerà ad avvicinarsi alla Germania. Servendosi di
qualsiasi mezzo (gas) nel maggio del 1936 l’Italia entra ad Addis Abeba. Mussolini così ottenne ciò che
desiderava ma con conseguenti debiti militari ed economici.
Mussolini, nel frattempo, decide di intervenire alla GUERRA CIVILE SPAGNOLA (1936-39) appoggiando
il generale Franco mediante l’invio di armi, aerei e contingenti “volontari”.
Il 22 maggio 1939 il regime fascista firma il PATTO d’ACCIAIO con la Germania.
…. To be continued

13. Tra le due guerre


LA CRISI DEL 1929

Nel primo dopoguerra gli USA non risentirono della crisi (riscontrata invece in Europa) e anzi, dopo
aver partecipato alla guerra fornendo mezzi e denaro, registrarono una produzione ampliata fino a
livelli mai visti prima, inoltre, in politica estera, accentuarono gli atteggiamenti di chiusura nei confronti
del mondo. Dal punto di vista economico attuarono politiche iperliberiste eliminando vincoli e controlli
sulle speculazioni finanziari. Il periodo del dopoguerra è caratterizzato dal “proibizionismo” (1920-1934)
di vendita e produzione di superalcolici. Anche se finì per alimentare il contrabbando e la corruzione e
l’emergere della criminalità organizzata.
È nella seconda metà degli anni Venti che l’agricoltura americana riporta qualche difficoltà: la
produzione agricola europea si stava risollevando e gli Usa non riescono ad esportare come prima. Le
conseguenze sono chiare:
▫ Impoverimento dei contadini
▫ Salari degli operai stabili per via delle lotte sindacali
La situazione viene sottovalutata e molte famiglie investono in borsa. Le azioni continuano a salire di
valore (perché gli acquisti salgono) e gli USA producono più di quanto sono in grado di vendere. E
nonostante l’economia stia rallentando le azioni vengono quotate comunque ad un prezzo alto. Il 24
ottobre 1929 (giovedì nero) il valore delle vendite è triplicato e i prezzi calano. Il 29 ottobre (martedì
nero) è record di vendite. Le azioni perdono valore e molti finanzieri e operatori di borsa cadono in
rovina, ma soprattutto piccoli risparmiatori che si affidano alle banche che, a loro volta, hanno investito
in borsa e si trovano senza liquidità.
La crisi statunitense coinvolge l’intera economia mondiale (salvo l’URSS di Stalin che, isolata dal punto
di vista commerciale e politico, si tutela).

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Nel 1932 viene eletto presidente Franklin Delano Roosevelt che crea da subito un rapporto amichevole
e di reciproca confidenza con i cittadini. Per risollevare il paese utilizza una politica economica chiamata
“New Deal” (=patto) operando un riordino del settore finanziario e bancario creando un organo di
CONTROLLO della BORSA.
Inoltre, attua dei programmi a sostegno di gruppi sociali in difficoltà e riconosce i SINDACATI come
intermediari tra lo Stato e gli imprenditori.
John Maynard Keynes, economista collaboratore di Roosevelt, sostiene la teoria per la quale è
necessario indebitare lo Stato per investire sull’occupazione. Diedero il via, così, a una serie di opere
pubbliche (dighe, strade…) e riforme agricole (razionalizzando l’utilizzo dell’H2o).

L’EUROPA NEGLI ANNI TRENTA


FRANCIA
La Nazione che resiste maggiormente alle
crisi del 1929. E anche dal punto di vista
politico la sua repubblica sembra resistere
alle influenze antidemocratiche. Durante gli
anni Trenta, tuttavia, è attraversata da un
malessere politico che vede la mancanza di
forti maggioranze parlamentari in grado di
imporre scelte decise. Tra il 1929 e il 1936 si
susseguono diversi (quantità e qualità)
governi. Nel ’36 la vittoria del Fronte
Popolare di Léon Blum, porta alla creazione
di una serie di riforme:
▫ Nazionalizzazione dell’industria bellica
▫ Riforma della Banca Centrale
▫ Introduzione della settimana lavorativa
di 40 ore
▫ Riconoscimento di due settimane di ferie pagata
▫ Aumento dei salari (che portò all’aumento dei PREZZI)
Nel 1938 il FP viene sciolto e il governo passa al radicale Daladier che modifica le sopracitate riforme
(ex. Porta a 48 ore la settimana lavorativa).
REGNO UNITO
Nel 1929 vince alle elezioni il Partito Laburista che però, per raggiungere la maggioranza in parlamento,
deve accordarsi con i liberali. Il premier MacDonald taglia le spese pubbliche e opera prelievi sugli
stipendi dei dipendenti pubblici per far fronte alla crisi economica: tentativi INUTILI. Nel ’31 fa approvare
dalla Camera il British Commonwealth, un sistema di coordinamento tra i dominion britannici che
riconosce l’autonomia e piena indipendenza nella politica esterna pur sottoscrivendo importanti
impegni commerciali con la madre patria.

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MacDonald si ritira e lo seguono Stanley Baldwin e poi Neville Chamberlain che attuò la politica di
appeasement con Hitler nella conferenza di Monaco.
PORTOGALLO
Nel 1926 sale al potere (con un colpo di Stato) l’autoritario Carmosa il cui governo è dominato
dall’economista Antònio de Oliveira Salzar che instaura un regime filofascista.
POLONIA
Nel 1926 vede l’ascesa del generale Josef Pilsudski (eroe di guerra e primo Presidente della Repubblica
di Polonia del 1919) che impone uno Stato autoritario eliminando la vita parlamentare. Alla sua morte
lo sostituisce Josef Beck.
UNGHERIA
Nel 1920 prende il potere l’ammiraglio Miklòs Horthy intervenuto per fermare il tentativo comunista di
Bèla Kun. Il suo operato apertamente antisemita e nella seconda metà degli anni Trenta emerge il
movimento filonazista delle Croci Frecciate che avvicina l’Ungheria alla Germania.
ROMANIA
Il re Carol III appoggiato dall’esercito e da movimenti filofascisti sviluppò un regime dittatoriale.
CECOSLOVACCHIA
Unico paese democratico viene abbandonato al proprio destino durante la conferenza di Monaco del
1938 ed è poi smembrato.
La parte superstite, sotto protezione tedesca, viene definita Repubblica di Slovacchia con a capo il
sacerdote Jòsef Tiso: fautore di un regime filonazista.
IL TOTALITARISMO
Un particolare tipo di regime autoritario tipico del Novecento. Sistema politico su un’ideologia
connotata nei termini di una religione politica, celebrata da un partito UNICO di massa che può contare
su una polizia e apparati paramilitari del partito e attua una appropriazione politica dello Stato stesso,
ogni aspetto – POLITCO, SOCIALE, CULTURALE ed ECONOMICI – è assoggettato al partito. Va oltre la
dittatura. Il PARTITO/GRUPPO/SINGOLO che detiene il potere oltre a:
▫ Reprimere il DISSENSO
▫ Limitare LIBERTA’ politiche e personali
Ha la pretesa di:
▫ Creare un UOMO NUOVO
▫ Plasmare la società e gli individui a seconda dei PROPRI PRINCIPI
▫ Entrare nella quotidianità del cittadino
▫ Utilizzare l’EDUCAZIONE e MEZZI DI COMUNICAZIONE per la PROPAGANDA
ESEMPI:
STALIN e l’UNIONE SOVIETICA
Emerge dal vuoto di potere creatosi dalla scomparsa di Lenin nel 1924. Entra inizialmente in polemica
con Trotzky che propugna l’dea di una rivoluzione permanente.
Stalin:
▫ visto l’isolamento del paese, propone il socialismo in un solo paese, facendo da modello per il resto
del mondo in cui il meccanismo del capitalismo farà il suo corso e di autodistruggerà.
▫ considerando l’arretratezza industriale dell’URSS, decide di riformare l’agricoltura accorpando i
fondi agricoli delle famiglie in aziende cooperative (Kolchoz) o collettive (Sovchoz) gestite dallo
Stato.
▫ Lancia il primo piano quinquennale ovvero l’industrializzazione forzata dell’URSS ponendo
obbiettivi di produzione impressionanti. Decidendo di puntare sull’industria:
▪ Siderurgica
▪ Chimica

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▪ Di estrazione mineraria
I risultati ottenuti con condizioni di lavoro pesantissime e pressione continua (ideologica e
propagandistica) sono disarmanti. Ma la produzione agricola verrà colpita da carestia.
Segue un secondo e terzo piano (interrotto dalla guerra)
Dalla seconda metà degli anni Trenta Stalin è PADRONE ASSOLUTO dell’URSS. Che si fece strada in
maniera più o meno lecita:
▫ repressione del dissenso con le “PURGHE” staliniane
▫ detenzione nei Gulag nell’estremo nord-est siberiano dei Kulaki (contadini che si ribellarono alla
cessione del proprio raccolto da mettere in comune, donare all’esercito o per sanare i debiti
apportati dai piani quinquennali o in seguito alla carestia in Ucraina)
▫ Stalin come unico vero interprete del pensiero di Lenin secondo la propaganda dell’ortodossia
ideologica
HITLER e il NAZISMO
La Germania del dopo guerra:
▫ Perde integrità territoriale
▫ Perde le regioni dell’Alsazia e Lorena (alla Francia)
▫ Perde le colonie africane (divise tra UK e Francia)
▫ Deve scontare un’enorme somma di denaro come risarcimento per i danni di guerra
Divenuta Repubblica di Weimar, i partiti democratici firmarono le condizioni di pace imposte dei
vincitori. Gli anni successivi sono difficili economicamente e politicamente, i governi che si formano
sono attaccati da:
▫ SX: dai partiti che vorrebbero un’evoluzione rivoluzionaria sull’esempio russo
▫ DX: dalle forze reazionarie che non hanno mai riconosciuto la legittimità della Repubblica
Adolf Hitler partecipa alla Prima guerra mondiale e nel 1920 tiene un discorso in una birreria di Monaco
in cui espone il programma del Partito Nazionalsocialista dei Lavoratori Tedeschi. Nell’anno a seguire
il partito si dota di squadre armate: le S.A. (Sturm Abteilungen → reparti d’assalto). In seguito
all’occupazione della Ruhr francese, il partito tenta un Colpo di Stato l’8-9 settembre 1923 a Monaco,
Hitler viene arrestato e condannato al carcere ma ci rimarrà solo un anno (qui scrive il Mein Kampf, il
cui illustra il suo piano di far prevalere la razza ariana tedesca e l’eliminazione del germe della
corruzione portato dagli ebrei.
Nel 1925 Hitler:
▫ Esce dal carcere
▫ Riorganizza il partito
▫ Crea le S.S. (sezione di protezione) alla cieca obbedienza del Fuhrer
La crisi del 1929 fa crollare la lenta ripresa economica della Germania. La Repubblica di Weimar è debole
e i partiti democratici sono incapaci ed instabili. In un fertile terreno instabile Adolf Hitler si presenta
alle elezioni nel 1932 ottenendo una buona percentuale di voti. Dopo alcuni deboli governi il presidente
della Repubblica nomina CANCELLIERE Hitler il 30 gennaio del 1933. Così con al fianco pochi ministri
Hitler convince Hindenburg a sospendere le libertà fondamentali con una campagna repressiva con cui
vengono incarcerati comunisti e annullata la libertà di stampa. Nel marzo del 1933 il Governo assume
pieni poteri e vengono aperti i primi campi di prigionia (che sono inizialmente destinati alla detenzione
di oppositori interni, omosessuali e dopo l’inizio della guerra prigionieri da tutt’Europa).
Nel novembre del 1933 nuove elezioni con LISTA UNICA che ottiene il 92% dei voti.
Il 30 giugno 1934 con la “notte dei lunghi coltelli” Hitler ordina il massacro delle S.A. (che rivaleggiano
con l’esercito) dalle S.S. perché ha bisogno dell’appoggio dell’esercito per diventare Presidente della
Repubblica e al cui interno vi erano delle correnti sociali mal viste dagli industriali seguaci di Hitler. E
nell’agosto del 1934, alla morte di Hindenburg, Hitler è Presidente della Repubblica.

24
La POLITICA INTERNA è basata sul concetto del FUHRERPRINZIP: per il quale il Fuhrer è la GUIDA del
POPOLO, FONTE unica del DIRITTO, rapporto con il popolo senza alcuna mediazione e viene applicato
a tutte le realtà sociali. La COMUNITA’ TEDESCA è accomunata da APPARTENENZA ETNICA (civile).
Opera nella POLITICA ESTERA:
▫ denunciando le clausole del trattato di Versailles
▫ rifiutandosi di pagare le sanzioni economiche
▫ abbandonando la conferenza sul disarmo
▫ esce dalla Società delle Nazioni (ottobre 1933)
▫ inizio del 1936 la Germania rientra in possesso della Saar (di occupazione francese)
▫ reintroduce la leva militare obbligatoria
▫ da marzo comincia la militarizzazione della Renania (ignorando i TRATTATI di PACE).
▫ inizia a stringere rapporti con l’Italia tramite l’ASSE BERLINO-ROMA (ottobre 1936)
▫ partecipa alla guerra civile spagnola (1936-39).
Hitler tenta di assorbire l’Austria ma l’Italia ammassa truppe al Brennero. Ma non demorde e nel 1938
Hitler fa cadere il cancelliere austriaco mentre occupa il paese completando l’”ANNESSIONE”.
Hitler ora punta ai tedeschi nei Sudeti (Cecoslovacchia).
Alla conferenza di Monaco del 29-30 settembre 1938 le potenze Europee esaudiscono le richieste del
Fuhrer, e pensando di evitare la guerra.
Hitler non si ferma e nel 1939 annette la Boemia e Moravia (territori antigermanici è chiara la distinzione
tra pangermanesimo e desiderio di espansione violenta). E il 22 maggio 1939 firma il “PATTO
d’ACCIAIO” con l’Italia. LA GUERRA è IMMINENTE.

14. La Seconda guerra mondiale


Come le guerre balcaniche furono il preludio, il sentore della Prima guerra mondiale la GUERRA CIVILE
SPAGNOLA lo fu per il Secondo conflitto, che vide lo scontro tra NAZI-FASCISMO VS potenze
DEMOCRATICHE e UNIONE SOVIETICA.
LA GUERRA CIVILE SPAGNOLA (1936-1939)
La Spagna all’inizio del Novecento è sottosviluppata politicamente, istituzionalmente ed
economicamente (industria moderna, e agricoltura basata su latifondi poco produttivi).
Un COLPO DI STATO fatto nel 1923 da Primo de Rivera instaura un regime autoritario sciogliendo il
Parlamento. Sette anni dopo il generale si dimette a causa di una crisi economica e sociale. Nel 1931 la
crescita dei partiti repubblicani porta all’esilio del re Alfonso XIII, viene promulgata una COSTITUZIONE
repubblicana che prevede:
▫ la separazione tra stato e chiesa
▫ il suffragio universale
Vengono fatte riforme per laicizzare il paese con:
▫ chiusura di scuole cattoliche
▫ scioglimento dell’ordine dei Gesuiti
Azioni, però, vanificate dal successivo governo cattolico del 1933. Le elezioni del 1936 vedono la vittoria
del FRONTE POPOLARE (unione di tutte le forze di sinistra) anche grazie all’azione dell’Unione Sovietica
disposta ad alleanze con le forze socialdemocratiche definite “borghesi”. La vittoria del Fronte porta
agli scontri fra estremisti di destra e di sinistra:
▫ violenze
▪ da parte dei gruppi estremisti di SX vs possedimenti religiosi
▪ da parte di forze filofasciste di DX vs esponenti soc. e dem.

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In questo clima il 17 marzo 1936 le truppe di Francisco Franco salgono dal Marocco per tentare di porre
fine al Fronte Pop. Comincia la GUERRA CIVILE. Le truppe fedeli al governo (SX) controllano Madrid e
la Catalogna, i franchisti il sud-ovest e il nord.
Il presidente francese Leòn Blum si accorda con Inghilterra, Germania e Italia per non intervenire: ma:
▫ Germania manderà aiuti aerei
▫ Italia contingenti di volontari e materiale bellico (Aiuti che mirarono a spezzare la resistenza civile)
▫ Le “brigate internazionali” formate da volontari europei (anche ITA), spinte dalla URSS, aiuteranno i
repubblicani.
Dal punto di vista militare:
▫ Importanza/potenza dei bombardamenti
▫ Alleanza italo-tedesca (che rimase invariata durante da II g. m.)
▫ Alto numero di vittime
▫ Rappresaglie e vendette tra le parti
L’aiuto dell’Asse e l’appoggio della Chiesa aiutarono nella vittoria di Franco, che nel 1938 spezza il
territorio dei repubblicani e a gennaio del 1939 conquistano Barcellona, facendo cadere Madrid a
marzo.
Francisco Franco prende il POTERE ASSOLUTO del paese con la carica di Caudillo e reprime gli
oppositori, giustiziando migliaia di persone.
La continua espansione tedesca e la a mancata disposizione delle democrazie occidentali a porre un
freno all’avanzata delle forze fasciste porta l’URSS a firmare con la Germania il patto di non aggressione
Molotov-Von Ribbentrop il 23 agosto 1939, che serve ai tedeschi per non iniziare una guerra su due
fronti e ai russi per procrastinare lo scontro.
LA SECONDA GUERRA MONDIALE
Hitler chiede alla Polonia la parte di territorio che divide la Germania dalla Prussia Orientale
(CORRIDOIO di DANZICA). UK e Francia non sono disposte ad un ulteriore accomodamento (accordo).
Il primo settembre 1939 la invade, ricevendo l’intimazione di ritirare le truppe. Non ritirandole,
Inghilterra e Francia DICHIARANO GUERRA alla
Germania il 3 settembre 1939. Mentre l’esercito
tedesco attacca la Polonia, in virtù del patto Molotov
Von Ribbentrop la Russia invade la parte orientale
del paese, entra in Bessarabia (attuale Romania) e
attacca la Finlandia. Francia e Inghilterra non
intervengono.
SVOLTA del 1940
Nell’aprile del 1940 la Germania invade Danimarca e
Norvegia, e prepara un attacco alla Francia passando
per Belgio e Olanda. Il passaggio dei mezzi corazzati
tedeschi nella foresta delle Ardenne coglie l’esercito
anglo-francese alle spalle, costringendolo ad una
veloce ritirata al di là della Manica passando per il
porto di Dankerque.
Il 10 giugno l’Italia entra.
Il 14 giugno le truppe tedesche entrano a Parigi e il
24 la Francia firma la resa. Il paese viene diviso in due parti:
▫ NORD nelle mani della Germania
▫ SUD nelle mani di un governo collaborazionista guidato da Philippe Pétain.

26
Sconfitta la Francia, (MANCA) l’unica nazione che separa Hitler dall’egemonia Europea è l’Inghilterra:
per piegare la nazione guidata da Winston Churchill, i tedeschi muovono l’aviazione in quella chiamata
generalmente Battaglia d’Inghilterra. L’organizzazione inglese, la resistenza della popolazione e la forza
della Royal Air Force fanno fallire il piano tedesco, costringendoli ad abbandonare l’obbiettivo
nell’estate del 1941.
Nel frattempo, l’Italia inizia una guerra parallela e attacca:
▫ la Grecia partendo dall’Albania e con l’aiuto degli alleati penetrano nella penisola giungendo in
Grecia
▫ l’Africa del Nord avanzando verso l’Egitto approfittando delle difficoltà inglesi, ma viene respinta
fino alla Libia. E nel settembre del 1941 le truppe italiane necessitano dell’aiuto dell’esercito tedesco
comandato do Erwin Rommel.
Il territorio Russo era già stato descritto come necessario nel Mein Kampf, destinato a diventare una
colonia agricola al servizio del popolo tedesco.
Il 22 giugno 1941 inizia l’offensiva tedesca verso l’URSS. L’OPERAZIONE BARBAROSSA viene sviluppata
su 3 DIRETTRICI:
▫ a NORD verso Leningrado (attuale San Pietroburgo)
▫ a NORD-EST verso Mosca
▫ a SUD verso le regioni meridionali e il Caucaso.
L’avanzata repentina tedesca e l’impreparazione sovietica comportano la rapida occupazione di
Ucraina e Bielorussia, ma da lì in poi diventa sempre più difficile per i tedeschi avanzare. L’INVERNO
russo e la resistenza della popolazione russa (ordinata da Stalin) ferma l’ascesa tedesca, e nel febbraio
dell’anno dopo Hitler comanda di concentrarsi sul fronte sud, verso Stalingrado che rappresenta uno
snodo strategico per le risorse petrolifere.
Nel frattempo, gli Stati Uniti entrano in guerra a seguito dell’attacco giapponese alla base hawaiana di
Pearl Harbour il 7 dicembre 1941.
1942
Il Giappone continua la sua espansione fino al giugno 1942, ma gli USA (recuperato le forze) vincono
la battaglia delle isole Midway e infine conquistano l’isola di Guadalcanal (1943). Da questo momento
in poi i giapponesi saranno costretti alla difensiva, mentre gli USA potranno concentrarsi prima sul nord
Africa e poi sull’Europa.
Nell’inverno del 1942 l’esercito tedesco subisce la sua prima vera e propria sconfitta, quando alle porte
di Stalingrado la VI armata viene accerchiata dalle truppe sovietiche, Hitler vieta ogni ritirata strategica
ma le truppe che si arrendono a febbraio del 1943. Dal punto di vista tattico questa battaglia vede:
▫ l’inizio dell’espansione a occidente della Russia verso un fronte lunghissimo
▫ la prima vera sconfitta della Germania e l’inizio del declino
Nell’estate del 1943 gli USA, ormai da mesi in controllo del nord Africa, sbarcano in Sicilia.
Alla conferenza di Teheran (IRAN) gli alleati Roosevelt (usa), Churchill (uk) e Stalin si incontrano per
decidere le successive mosse di guerra, con quest’ultimo che persuade gli altri della necessità di
attaccare su due fronti il nemico: lo sbarco in Normandia avverrà il 6 giugno 1944. A questa operazione
parteciperanno Inglesi, Americani, Canadesi e il contingente francese di De Gaulle. Il 25 giugno 1944 le
truppe alleate liberano Parigi.
A febbraio del 1945 a YALTA i 3 alleati decidono il futuro assetto dell’Europa sotto sfere di influenza
diverse, oltre che la creazione di governi provvisori nell’est. Tra la primavera e l’estate del 1945 la
Germania (e alleati) crolla su tutti i fronti:
▫ il 25 aprile Milano viene liberata
▫ il 30 aprile in Germania l’esercito russo entra a Berlino e Hitler si toglie la vita.
▫ Il 7 maggio i generali dell’esercito tedesco si arrendono

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▫ dalla mezzanotte dell’8 maggio la GUERRA È FINITA IN EUROPA.
▫ Il fronte del pacifico, dove i Giapponesi non si sono ancora arresi, vede l’utilizzo delle BOMBE
ATOMICHE per la prima volta nella storia sotto comando di Harry Truman, succeduto a Roosevelt
nell’aprile del 1945. Gli ordigni vengono sganciati su Hiroshima (6 agosto 1945) e Nagasaki (9 agosto
1945) causando migliaia di morti.
▫ Il 2 settembre 1945 il Giappone si arrende e firma l’armistizio.
La guerra è finita, portandosi dietro 50 milioni di morti.
LA SHOAH
Shoah è un termine ebraico che significa “massacro”, “catastrofe” e indica l’omicidio sistematico di circa
5-6 milioni di ebrei compiuto durante la Seconda Guerra Mondiale dai nazisti e dai loro complici. ≠ è
il termine olocausto che indica innalzamento di fumo che al cielo da un sacrificio gradito al Signore. Si
può dividere il processo di persecuzione e di sterminio degli ebrei in tre fasi:
▫ Fase 1 (1933-1939): il regime nazista appena salito al potere perseguita gli ebrei che si trovano sul
territorio tedesco. A causa dell’antisemitismo diffuso dal nazismo. Dopo l’approvazione delle “Leggi
di Norimberga” (1935) essi sono classificati “RAZZA” per la prima volta nella storia su base biologica.
A partire dal 14 novembre 1935 vengono privati di tutti i diritti civili e licenziati se ancora impiegati
negli uffici pubblici. Vengono vietati i matrimoni misti e sono proibiti i contatti sessuali con gli ariani.
La “notte dei cristalli” (9 novembre 1939) vengono rotte le vetrine dei negozi di proprietà degli ebrei
e date alle fiamme numerose sinagoghe. Seguono le prime deportazioni di massa: per la prima
volta il solo fatto di essere ebrei comporta la reclusione nei campi di concentramento.
▫ Fase 2 (1939-1941): comincia con l’inizio della guerra: muovendosi verso est i tedeschi conquistano
paesi come la Polonia (e in seguito l’Unione Sovietica) dove vivono milioni di ebrei. L’idea tedesca
è quella di costringere la popolazione ebraica polacca e i polacchi non germanizzabili a emigrare
verso est. Vennero concentrati in zone delimitate all’interno delle città: i GHETTI. Vengono
espropriati dei loro beni e chi viene sorpreso al di fuori del ghetto è immediatamente fucilato.
Spesso accanto ai ghetti sorgono dei campi di lavoro o delle fabbriche per lo sfruttamento della
manodopera ebrea.
▫ Fase 3 (1941-45): l’invasione dell’Unione Sovietica avvenuta nel giugno 1941 coincide con l’inizio
dello sterminio di massa. Creazione delle Einsatzgruppen (truppe speciali), al seguito delle truppe
tedesche, col compito di fucilare la popolazione ebraica che si incontra durante l’avanzata del fronte
orientale (che va dal Baltico a tutta la Bielorussia). Il bilancio delle vittime di questi corpi è stato
stimato tra 1,5 e 1,8 milioni. Dopo poco la metodologia divenne problematica perché:
▪ Troppi corpi = prove dei crimini
▪ L’Unione Sovietica contrattacca
▪ I gruppi addetti alle fucilazioni iniziano a cedere e a non farcela
Si cerca di rendere “scientifica” e “impersonale” la procedura per l’eliminazione creando dei campi
appositi per l’omicidio di massa e l’eliminazione dei corpi. Prima vengono creati tre piccoli campi
Belzec, Sobibor e Treblinka e a partire dal marzo 1941 comincia la creazione di un enorme impianto
di sterminio a Birkenau, un sobborgo della cittadina polacca di Oswiecim (germanizzata col nome
di Auschwitz).
L’ANTISEMITISMO/RAZZISMO in ITALIA VD. APPUNTI

15. La Guerra Fredda


Terminato il secondo conflitto mondiale per circa un quarantennio USA e URSS – senza mai arrivare ad
uno scontro diretto – furono impegnate in una costante situazione di conflittualità ideologica e
geopolitica.

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Emergono due superpotenze mondiali: USA e URSS. Il 5 marzo 1946, l’ex primo ministro inglese
Winston Churchill afferma che “una CORTINA DI FERRO è discesa a separare il continente”:
▫ A EST i paesi liberati dall’Armata Rossa vedono l’occupazione delle truppe sovietiche e i partiti
comunisti appoggiati da Mosca prendono il potere in
▪ Polonia
▪ Ungheria
▪ Romania
▪ Repubblica Ceca
▫ Ad OVEST gli occupanti statunitensi e inglesi sono attenti a impedire la vittoria elettorale delle forze
di sinistra; si tratta della DOTTRINA TRUMAN: attraverso pressioni politiche, intelligence e una
politica di aiuti economici (piano Marshall) i paesi accettano aiuti economici dopo la guerra a patto
di mantenere governi di destra, per evitare l’avanzata sovietica.
Un caso particolare è quello della Germania,
inizialmente divisa in 4 parti (i vincitori) che
diventeranno 2, con l’unione dei settori USA,
Inghilterra e Francia. Anche la capitale Berlino è divisa
in due, anche se si trova all’interno della parte
sovietica, diventerà il simbolo della guerra fredda. Il
tentativo sovietico di bloccare l’accesso a Berlino
Ovest (giugno ’48) porterà gli americani a creare un
PONTE AEREO che portò la fine del blocco nel
maggio ’49. Ma nel 1961 per impedire il passaggio
viene costruito il MURO di Berlino.
“GUERRA FREDDA” indica:
▫ la forte contrapposizione geopolitica, strategica e militare tra Stati Uniti e Unione Sovietica
▫ che non sfocerà mai in guerra (no fuego), date le enormi forze distruttive delle due potenze
(EQUILIBRIO DEL TERRORE).
La guerra Fredda condizionerà altre dinamiche come la DECOLONIZZAZIONE *****(p. 268) e l’UNIONE
EUROPEA.
COREA
Il primo vero scontro avviene dal 1950 in Corea, ex colonia giapponese,
controllata:
▫ a nord dal partito comunista locale
▫ a sud dall’esercito americano
▫ Nel giugno del 1950 le truppe comuniste oltrepassano il confine (38°
parallelo), occupando quasi tutta la penisola. A partire da settembre le
truppe americane tentano un contrattacco che viene rallentato dalle
truppe cinesi di Mao Tse-Tung intervenute con i nordcoreani (salito al
potere come guida del partito comunista nel 1949 fonda la Repubblica
Popolare Cinese). Dopo tre anni di conflitto viene ristabilita con la pace
la condizione pre-1950.
URSS
Nel 1953 muore Stalin e sale al potere Nikita Khruščёv, il quale sconfesserà gli eccessi del predecessore,
ma nel 1956 approva la repressione del tentativo ungherese di staccarsi dall’orbita sovietica.
L’URSS stupisce l’occidente con i progressi tecnologici:
▫ con il lancio del primo satellite artificiale (Sputnik, 1957)
▫ con il primo uomo nello spazio (Jurij Gagarin, 1961).

29
Il primato spaziale verrà conquistato nel 1969 dall’America, mandando i primi uomini sulla luna (Neil
Armstrong e Buzz Aldrin).
CUBA
Nel 1962 il mondo si trova per la
prima volta sull’orlo di una guerra
nucleare, quando la Russia installa
delle testate sull’isola di Cuba, dove
era insorta la popolazione sotto la
guida di Fidel Castro. Nell’ottobre il
presidente Kennedy ordina
l’isolamento navale (EMBARGO)
dell’isola, per impedire l’arrivo di
nuovi missili. Dopo qualche giorno
di altissima tensione i russi
accettano di ritirare le bombe, a
patto che gli americani le tolgano
dalle basi in Puglia e Turchia.
Inoltre, gli stati uniti si impegnano a
non tentare altre azioni militari
(come lo “sbarco della baia dei
porci” nel 1961) volte a rovesciare il
governo castrista.
VIETNAM
Dopo questa vicenda, sarà la
questione vietnamita ad impegnare
maggiormente gli statunitensi: nel
1965 gli USA sono ormai in guerra
aperta con il Vietnam del nord, nel
1967 hanno schierato circa 500 mila
uomini, nonostante i
bombardamenti aerei e la
tecnologia non riescono ad avere la
meglio. Le grandi perdite umane e
le contestazioni del 1968 rendono
difficile per il governo sostenere la
guerra, mentre “l’offensiva del Têt”
mette in difficoltà l’intero
schieramento americano portando la battaglia a Saigon, la capitale del sud. Con l’arrivo di Richard
Nixon prendono il via i trattati di pace (1972) e gli accordi di Parigi (1973) ristabiliscono l’ordine pre-
guerra. Nel 1975 il Vietnam del nord conquista la parte filoccidentale.

Proprio nel momento in cui le condizioni internazionali sembrano favorirla (gli accordi di Helsinki del
1975 riconoscono la sua posizione di dominio nell’Europa orientale, gli USA escono sconfitti dal
Vietnam) l’Unione Sovietica attraversa una fortissima crisi interna, in parte dovuta alla crisi economica
e in parte alle sconfitte militari come quella in Afghanistan nel 1979, in una guerriglia di repressione
contro delle truppe finanziate segretamente dagli USA. Alla crisi politica, economica e strategica del
paese cerca di porre rimedio il giovane segretario del partito Michail Gorbačëv, eletto nel marzo del

30
1985. Il piano di Gorbačëv è allentare la tensione con l’occidente ritirando gli arsenali militari e aprire il
paese in modo da stimolare lo sviluppo economico: l’allentarsi delle pressioni genererà molti movimenti
indipendentisti negli stati satellite.
In Polonia già dall’inizio degli anni ’80 si è sviluppato un movimento di opposizione al regime filorusso,
che nel 1989 ottiene un successo clamoroso. L’Ungheria si dota di un sistema democratico
abbandonando il partito unico.
Il 9 novembre 1989 cade il muro di Berlino, quando viene consentito ai cittadini di passare a Berlino
Ovest: l’evoluzione è tanto rapida da travalicare le intenzioni del governo della Germania dell’Est, ormai
fuori dalla sfera di potere sovietica. L’unificazione della Germania è ufficiale il 3 ottobre 1990.
Nel 1990 il PCUS ha ormai perso il potere sulle repubbliche baltiche e su alcune repubbliche caucasiche,
mentre emerge la figura di Boris Eltsin, di stampo riformista e che segna il declino del sistema di potere.
Nell’agosto 1991 viene tentato un colpo di stato dai generali militari, vanificato dalla reazione della
popolazione di Mosca: mentre Gorbačëv è agli arresti, è proprio Eltsin a comandare l’opposizione ai
Golpisti. Il 25 dicembre Gorbačëv si dimette da presidente dell’Unione Sovietica, carica che viene
abolita. Il potere passa al presidente della Russia Boris Eltsin, a capo della CSI (comunità degli stati
indipendenti), volta a coordinare gli stati una volta sotto l’URSS ma destinata presto a perdere ogni
importanza.
Dopo il crollo dell’Unione Sovietica gli Stati Uniti rimangono l’unica potenza globale, ruolo che
eserciteranno senza problemi sotto la presidenza di Bill Clinton (1992-2000) sia nella questione israelo-
palestinese che in quella in Jugoslavia.
ISRAELE-PALESTINA
Questione israelo-palestinese: A fine ottocento movimento sionista muove gli ebrei dall’Europa
orientale verso la Palestina. Nel 1947 l’Onu riceve dall’Inghilterra il compito di risolvere la delicata
questione. Il 14 maggio 1948 viene proclamata la nascita dello stato d’Israele, immediatamente
attaccato dagli stati circostanti riuniti nella Lega Araba, vinto dallo stato neonato. Nel giugno del ’67
Israele attacca Egitto, Siria e Giordania prendendo i territori del Sinai, della Cisgiordania, la striscia di
Gaza e le alture del Golan. Nell’ottobre del 1973 Egitto e Siria attaccano Israele, conquistando il Sinai.
Nel 1993 fallisce un trattato di pace fra Palestina e Israele, che tutt’ora sono teatro di grandi tensioni.
JUGOSLAVIA
Guerra in Jugoslavia: La Jugoslavia nasce dopo la Seconda guerra mondiale sotto protezione dell’URSS,
comprende diverse nazionalità e tradizioni e resta unita fino alla scomparsa di Tito nel 1980.-Nel 1991
Slovenia e Croazia proclamano la propria indipendenza, ma la Serbia che è potenza egemonica muove
guerra contro entrambe. Nel 1992 la Bosnia-Erzegovina proclama la propria indipendenza, causando
una guerra a 3 data la presenza di molti serbi e croati nel territorio. La guerra si concluse nel 1995 con
la pace di Dayton. Il conflitto riparte con la guerra del Kosovo, ma interviene la Nato nel 1995
dichiarando sconfitta la Serbia. Nel 2008 il Kosovo proclama la propria indipendenza, che non è
riconosciuta dalla Serbia. All’inizio del millennio nuovi elementi contribuiscono a rendere instabile il
panorama internazionale.

16. Nuovi scenari – il NUOVO MILLENNIO


L’11 settembre 2001 un attacco terroristico suicida attuato attraverso il dirottamento di aerei di linea
provoca quasi tremila morti a New York e Washington. L’attacco viene rivendicato da Al Qaeda,
un’organizzazione terroristica islamica guidata da Osama Bin Laden che ha trovato appoggio logistico
in Afghanistan, governato dal regime islamico teocratico dei talebani. L’esercito americano è
impegnato quindi in una difficile campagna militare seguita da una lunga occupazione del paese
asiatico nel tentativo di sradicare le basi del terrorismo. Più controverso risulta l’attacco effettuato nel
2003 per volontà del presidente George W. Bush contro il regime di Saddam Hussein in Iraq, accusato

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di detenere armi chimiche e batteriologiche. Nonostante una campagna militare rapida, la successiva
occupazione finisce per provocare l’implosione della struttura statale del Paese, causando l’instabilità
dell’intera area mediorientale. Quest’area, recentemente ha visto la nascita di un cosiddetto “Stato
islamico”: si tratta di territori occupati da milizie fondamentaliste che promuovono una visione della
società basata su un’interpretazione radicale della religione islamica, sottomettendo con la violenza le
minoranze religiose presenti nell’area e fomentando la violenza nelle aree coinvolte direttamente nel
conflitto e all’interno degli stessi paesi occidentali. Un fenomeno significativo è la presenza di un alto
numero di volontari provenienti dall’Europa (soprattutto Inghilterra, Francia e Belgio) giunti a
combattere tra le file dello Stato islamico. Questi giovani europei entrati in contatto con l’islam in patria
e durante l’esperienza in Siria sono protagonisti della nuova ondata di terrorismo che ha colpito
l’Europa, in particolare la Francia ed il Belgio.
Dal punto di vista economico gli Stati Uniti cominciano a vedere con preoccupazione l’emergere di
altre potenze in rapida espansione. La prima di queste è la Cina che, nonostante un reddito medio
molto inferiore a quello americano, può contare su un peso demografico enorme e su una crescita
rapidissima.
Anche l’India può contare su un forte peso demografico e sull’eccellenza di alcuni settori produttivi e
di ricerca mentre in sud America, il Brasile (considerata dagli Stati Uniti parte integrante della propria
sfera di influenza) assume uno status di potenza economica e politica regionale. La Russia del
presidente Putin è impegnata a recuperare lo status perduto di potenza globale. Indicativa è la crisi
che ha coinvolto la Russia e l’Ucraina nel 2014. Dopo vaste manifestazionI popolari del presidente
ucraino filorusso Viktor Janukovyč, la Russia ha apertamente incoraggiato le rivendicazioni
indipendentiste delle regioni ucraine a maggioranza russa, fornendo anche supporto militare e logistico
alle milizie filorusse. In alcune regioni il conflitto tra esercito ucraino e milizie indipendentiste è ancora
in corso, in Crimea si è tenuto nel maggio 2014 un referendum, tramite il quale la popolazione si
sarebbe espressa in favore di un accorpamento alla Federazione Russa. I risultati di tale consultazione
sono stati riconosciuti soltanto dalla Russia che è stata colpita, a causa del conflitto, da sanzioni
economiche da parte dei paesi occidentali.
Tra i grandi paesi emergenti vi è poi il Sud Africa, in grado ormai di influenzare la politica dei paesi del
centro-sud del continente africano, sostituendosi in questo ruolo alle ex potenze coloniali britanniche
e francesi. I cosiddetti BRICS –dall’acronimo dei loro nomi Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa – sono
così al centro di un processo di rimodulazione delle dinamiche geopolitiche globali.
I mutamenti climatici che modificano profondamente le caratteristiche ambientali e la ripartizione
sempre più diseguale delle risorse, stanno alimentando vasti movimenti migratori a partire dall’Africa
e dal Medio Oriente verso l’Europa ma anche dall’America del Sud verso gli Stati Uniti. L’impatto di
queste ondate migratorie sulle società e sulle economie occidentali sta provocando soprattutto in
Europa il decollo di forze politiche che si pongono in posizione fortemente critica nei confronti sia dei
processi di integrazione rispetto alle popolazioni immigrate sia nei confronti della stessa comunità
europea. L’aspetto paradossale di questi fenomeni è il ritorno a richiami di stampo nazionalistico nel
momento in cui le esigenze geopolitiche e la complessità dei fenomeni richiederebbero politiche
transnazionali. A essere sotto attacco non è soltanto un tipo di istituzione ma la stessa essenza di
istituzioni statali e comunitarie basate sulla risoluzione solidale dei problemi e su di un progetto
comune di condivisione e di inclusione a partire da principi di democrazia e libertà.
Il futuro degli equilibri mondiali è destinato a passare anche dal controllo delle risorse energetiche e
naturali. Non si tratta soltanto, come in passato, delle riserve di idrocarburi, ma dei bacini idrici nelle
aree strategiche dell’Africa e dei rari giacimenti degli elementi chimici necessari per costruire gli oggetti
tecnologicamente più avanzati (per esempio gli smartphone, le batterie delle auto elettriche o i pannelli
fotovoltaici). Mentre i Paesi occidentali sono travagliati da problemi di coesione interna e di tenuta

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delle loro istituzioni comunitarie, le potenze emergenti (prima tra tutte la Cina) stanno aumentando
notevolmente la loro sfera di influenza soprattutto nel continente africano, contribuendo allo sviluppo
infrastrutturale di vaste aree in cambio di garanzie sull’utilizzo delle materie prime strategiche.
L’ITALIA DELLA “PRIMA REPUBBLICA” (1946-1994)
Alla fine della Seconda Guerra Mondiale l’Italia si trova in condizioni economiche e sociali difficilissime
e risente delle conseguenze dei venti anni di dittatura fascista. Il governo provvisorio è formato dagli
esponenti dei partiti antifascisti che avevano formato il CLN (comitato di Liberazione Nazionale) ed è
guidato prima dall’azionista Ferruccio Parri poi dal democristiano Alcide De Gasperi. Il 2 giugno 1946
gli italiani si recano alle urne per scegliere tra la monarchia e la repubblica. Nello stesso giorno si
procede all’elezione dei deputati all’Assemblea Costituente, chiamati a scrivere la Costituzione che
sostituirà lo Statuto Albertino. Il 2 giugno 1946 è una data storica anche perché per la prima volta in
Italia le donne esercitano il diritto di voto.
I risultati delle votazioni nel referendum premiano la Repubblica (54,3% contro il 45,7% per la
monarchia), dopo pochi giorni il re Umberto II abbandona il paese per recarsi in esilio in Portogallo
mentre l’Assemblea costituente elegge un presidente della Repubblica provvisorio nella figura del
liberale Enrico De Nicola.
Le elezioni per questo organo hanno mostrato la forza dei grandi partiti di massa tra cui la Democrazia
Cristiana (35,2% dei voti), il Partito Socialista (20,7%) ed il Partito Comunista (18,9%). L’Unione
Democratica Nazionale, erede del vecchio partito liberale, si ferma invece al 6,8%.
In Italia la situazione è difficile perché gli statunitensi aumentano la pressione su De Gasperi affinché
estrometta i comunisti dal governo e nel maggio 1947 De Gasperi inaugura un governo privo
dell’appoggio delle forze di sinistra.
Il 1° gennaio 1948 entra in vigore la nuova Costituzione. Segue una lunga e durissima campagna
elettorale che schiera le forze politiche in due blocchi: a sinistra il Fronte Popolare formato da Partito
Socialista e Partito Comunista, forte dell’appoggio dell’URSS e del prestigio ottenuto durante la
Resistenza; tra le forze conservatrici svolge invece un ruolo egemone la Democrazia Cristiana accanto
alla quale si schierano altri partiti filooccidentali di minore consistenza numerica (liberali, repubblicani
e altri). Importantissimo risulta l’appoggio fornito sia dagli USA, sia dalla Chiesa cattolica, impegnata in
prima linea nella campagna elettorale. Alla fine, i risultati elettorali dell’aprile 1948 premiano la DC che
raccoglie il 48,5% di consensi mentre il Fronte Popolare si ferma al 31% con un netto calo rispetto ai
risultati del 1946. Si apre così una lunghissima fase di governi a guida democristiana che terminerà
soltanto negli anni Ottanta.
L’Italia si colloca stabilmente tra i Paesi occidentali, entra nella NATO (Organizzazione del Trattato
dell’Atlantico del Nord) un’alleanza militare formata nel 1949 in funzione antisovietica e partecipa da
protagonista al processo di unificazione europeo. A livello di politica interna s’impone il ruolo centrale
della DC. C'è una clamorosa crescita economica (si parla infatti di “boom economico”) che caratterizza
l’Italia soprattutto nel quinquennio 1958-1963 con un tasso medio di crescita annua del Pil pari al 5,9%
trainato da beni durevoli quali le automobili, i frigoriferi, le lavatrici la cui domanda sestuplica tra il 1948
ed il 1960. È anche il periodo della costruzione delle autostrade: nel 1964 sono completati tutti i tratti
della Milano-Napoli e nel 1965 viene aperto il traforo del Monte Bianco al traffico automobilistico. Non
bisogna però dimenticare che nel paese esistono ancora vaste sacche di povertà e sottosviluppo,
soprattutto nel meridione, e che, nel decennio precedente, il fenomeno dell’emigrazione verso gli altri
Stati europei (Belgio, Germania, Francia) ha costituito una valvola di sfogo fondamentale per l’economia
dell’Italia contribuendo anche allo sviluppo grazie alle rimesse degli emigranti. A partire dalla metà
degli anni Sessanta l’emigrazione dalle regioni del Sud cambia direzione rivolgendosi di preferenza
verso le più ricche ed industrializzate regioni settentrionali (Lombardia e Piemonte in particolare).
L'economia italiana riprende a crescere a partire dal 1965.

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Nel dicembre del 1963 ci fu la creazione del primo governo di centro-sinistra guidato da Moro col
socialista Nenni come vicepresidente del Consiglio. Si tratta di un’esperienza significativa, ma di breve
durata che si concluse nel giugno 1964. Nella primavera del 1968 un’ondata di contestazioni attraversa
il mondo universitario e studentesco italiano. Gli studenti criticano la chiusura degli ambienti
accademici, l’elitarismo dell’istruzione universitaria, il conformismo dell’istruzione. All’interno della
contestazione giovanile cominciano a prendere forma espressioni politiche estremiste che pongono le
questioni su un piano che punta ad una ridefinizione della società nel suo complesso. Poco alla volta
si fa strada l’ipotesi di allargare il conflitto al mondo del lavoro dove, a partire dal 1967, sono in corso
importanti manifestazioni di dissenso portate avanti attraverso i sindacati.
Nel 1969 una nuova ondata di proteste sindacali e di scioperi soprattutto nel settore metalmeccanico
danno il via a quello che viene definito l’autunno caldo poi concluso con accordi piuttosto favorevoli
per gli operai.
La sinistra italiana rimane in una fase di instabilità: accanto al PCI si fanno strada delle tendenze
estremiste che vedono la rigidità della sinistra ufficiale.
Nell’estrema destra italiana una parte del Movimento Sociale (erede del fascismo repubblicano) si
ribella all'integrarsi del partito nella vita politica del paese. Alcune frange estreme creano gruppi
disposti all’azione armata allo scopo sia di colpire le forze tradizionalmente nemiche (partiti e sindacati
di sinistra), sia di provocare un clima di esasperazione nel paese, tale da favorire una svolta autoritaria.
Si tratta di quella che viene definita “strategia della tensione”. Una tappa importante di questa vicenda
è senza dubbio la strage di Piazza Fontana cioè l’esplosione di una bomba il 12 dicembre 1969 a Milano
(16 morti). Sulla stessa linea vanno collocate la strage di Piazza della Loggia a Brescia (28 maggio 1974,
8 morti), l’attentato al treno Italicus (4 agosto 1874, 12 morti) e la vera carneficina provocata il 2 agosto
1980 con una bomba piazzata nella stazione ferroviaria di Bologna (85 morti).
Ci furono anche vari tentativi di colpo di Stato, al terrorismo di destra va ad affiancarsi il terrorismo di
sinistra che prende il via negli anni della contestazione dall’iniziativa di alcuni giovani che, dopo aver
militato nelle organizzazioni della sinistra estrema (la cosiddetta sinistra extraparlamentare),
intraprendono la strada della lotta armata e della clandestinità. La più famosa delle organizzazioni
terroristiche create in questi anni è quella delle Brigate Rosse.
Nel corso di quasi quindici anni le BR e altre organizzazioni simili portano a termine migliaia di azioni:
omicidi di magistrati, poliziotti, giornalisti, professionisti, rapimenti di giudici e inquirenti, fino ad
arrivare all’evento più clamoroso e traumatico: il rapimento del presidente Aldo Moro, avvenuto il 16
marzo 1978 mentre si sta recando alla Camera per la discussione sulla fiducia per un governo di unità
nazionale che doveva nascere con la collaborazione del PCI. Dopo cinquantacinque giorni di rapimento
Aldo Moro viene ucciso dalle BR. Nonostante altre clamorose azioni e un alto numero di omicidi, già a
partire dal 1982-83 buona parte delle organizzazioni sono ormai smantellate ed i loro componenti
incarcerati. Durante gli anni Settanta l’Italia ha portato la riforma del diritto di famiglia (1975), la legge
sul divorzio (approvata nel 1970 e sottoposta a referendum nel 1974) e la legge sull’interruzione di
gravidanza (approvata nel 1978 e sottoposta a referendum nel 1981).
Negli anni Ottanta, superata la fase degli “anni di piombo”, l’Italia vede un periodo di crescita
economica e la salita al potere, per la prima volta, di Presidenti del Consiglio non democratico cristiani:
prima il repubblicano Giovanni Spadolini poi il socialista Bettino Craxi, autore di un’evoluzione sensibile
della politica del suo partito in senso filooccidentale. Il Paese vede crescere di nuovo l’economia anche
se non mancano le preoccupazioni per il debito pubblico in rapida espansione e la corruzione profonda
della classe politica.
Tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta, ci fu il crollo del “blocco sovietico”, in Italia il
sistema dei partiti che ha guidato il paese a partire dal secondo dopoguerra va in crisi a causa del
peggiorare delle condizioni economiche generali e soprattutto dell’emergere di una rete diffusa di

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corruzione che coinvolge gran parte della classe dirigente politica e imprenditoriale. Tra il 1992 ed il
1994 scompaiono o vengono praticamente azzerati i più grandi partiti italiani. La DC finisce per dividersi
in varie formazioni, il PCI vive un difficile passaggio post-comunista trasformandosi in PDS (Partito
Democratico di Sinistra), mentre il PSI (che aveva raggiunto il 15% dei consensi negli anni Ottanta) è
ridotto a percentuali minime e lo stesso Craxi si rifugia all’estero dopo essere stato accusato di
corruzione. Il mutamento è tale che molti osservatori hanno definito la stagione post 1994 come
“Seconda Repubblica”.
In questo panorama politico s’impone nelle elezioni del 1994 Forza Italia, un nuovo partito fondato
dall’imprenditore Silvio Berlusconi, che ha raggiunto grande visibilità grazie alle sue televisioni e alla
presidenza di una squadra di calcio. Della coalizione di centrodestra insieme a Forza Italia sono parte
anche la Lega Nord – una forza regionale guidata da Umberto Bossi, che ha fatto della lotta al sistema
politico esistente e della difesa degli interessi degli abitanti del ricco settentrione le sue parole d’ordine
– e Alleanza Nazionale, evoluzione parlamentaristica e governativa del Movimento Sociale. In
opposizione al centrodestra si definisce una coalizione di centrosinistra imperniata sul PDS e sulle forze
cattoliche di ispirazione democratico-riformista che sosterrà nel 1996 la formazione del governo di
Romano Prodi.
L’UNIONE EUROPEA
La rivalità più forte è quella tra Germania e Francia. Quest’ultima, nel 1950 si dice favorevole alla
creazione di un’autorità di controllo condivisa franco-tedesca per la produzione di carbone e acciaio,
materie prime fondamentali per la ricostruzione, ma anche strategiche per la produzione di armamenti.
L’iniziativa porta alla creazione, 1951, della Ceca, Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio a cui
aderiscono Francia, Germania Occidentale, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo. Si tratta del primo
nucleo delle istituzioni comunitarie. Dopo il fallito tentativo di avviare una politica comune di difesa a
metà degli anni Cinquanta comincia a farsi strada l’idea di creare un mercato comune europeo e il 25
marzo 1957 gli stessi sei paesi della Ceca firmano i Trattati di Roma che portano alla creazione della
CEE (Comunità Economica Europea) con l’obiettivo di creare un mercato comune con l’abolizione delle
barriere doganali, la libera circolazione delle merci, dei capitali e dei lavoratori e la messa in comune
delle tecnologie e delle politiche sull’energia nucleare (Euratom). Le istituzioni fondamentali dell’Europa
(attualmente funzionanti): la Commissione, indipendente dai governi nazionali; il Consiglio dei ministri,
formata dai capi di governo o di Stato dei vari paesi, con il compito di approvare le proposte della
Commissione; l’Assemblea parlamentare europea (oggi Parlamento Europeo) e infine la Corte di
Giustizia.
Negli anni Sessanta il processo di integrazione è rallentato dall’ingombrante presidenza francese del
generale De Gaulle. Nel 1967 inoltre la Gran Bretagna avanza la richiesta di ingresso nella CEE a cui si
aggiungono presto quella irlandese, danese e norvegese. Bisogna attendere il 1971 e la scomparsa dello
stesso De Gaulle perché questi quattro paesi firmino i trattati ed entrino nella Comunità (la Norvegia,
tuttavia, uscirà subito dopo respingendo il referendum per l’adesione).
Dal 1979 i parlamentari europei vengono eletti dai cittadini a suffragio universale, diventano periodiche
le riunioni del Consiglio Europeo (cioè il Consiglio dei ministri europei) e viene varato un nuovo Sistema
Monetario Europeo pensato per stabilizzare il sistema dei cambi tra le monete dei vari paesi.
Gli anni Ottanta hanno visto un ulteriore ingrandimento dell’Europa con l’ingresso di Grecia, Portogallo
e Spagna, di recente uscite dagli anni della dittatura [nel 1974 in Grecia termina la dittatura militare dei
colonnelli, iniziata nel 1967: un referendum vede la vittoria della repubblica rispetto al ripristino della
monarchia; nello stesso anno in Portogallo la “Rivoluzione dei garofani” pone fine al regime autoritario
fondato da Antonio Salazar e il ripristino della democrazia; in Spagna, la morte di Francisco Franco
apre alla fine della dittatura che aveva preso avvio nel 1939] che contribuiscono ad aumentare il peso
dei paesi del sud Europa nelle istituzioni comunitarie. L’arrivo al potere in Inghilterra di Margaret

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Thatcher impegna la CEE a ridefinire il suo apporto finanziario alle istituzioni comuni. Nel 1985 a
Schengen, in Lussemburgo, viene firmato un trattato che, seppur inizialmente limitato a Francia,
Germania e Benelux (Belgio, Olanda e Lussemburgo) finisce per essere esteso negli anni a tutti gli Stati
dell’Unione prevedendo il progressivo allentarsi dei controlli alle frontiere interne insieme al
rafforzamento dei controlli delle difese esterne. Crolla il regime sovietico, si riunifica la Germania e i
paesi dell’Europa orientale raggiungono la libertà. Nel 1992 viene firmato un accordo a Maastricht con
cui la CEE si trasforma in Unione Europea mentre si avvia un percorso verso l’Unione Economica e
Monetaria. L’Unione Europea, ufficialmente in vigore dal 1 novembre 1993, diventa un organismo
autonomo, che promuove una propria cittadinanza e politiche e obiettivi comuni.
Il Trattato ha l’obiettivo di giungere a una moneta unica. Non tutti gli Stati dell’UE aderiscono all’Euro.
Durante gli anni precedenti l’Unione ha visto l’ingresso di Austria, Finlandia e della Svezia mentre a
partire dal primo decennio l’Europa comincia ad ingrandirsi notevolmente verso Est accogliendo molti
dei paesi dell’ex blocco sovietico tra cui Polonia, Ungheria, Romania, Slovenia, Repubblica Ceca,
Croazia, fino a unire 28 Stati. Nel giugno del 2016, le tensioni che attraversano l’UE, in particolare quelle
di carattere finanziario e quelle legate al tema dell’immigrazione, hanno trovato un momento di
particolare evidenza nel caso ‘Brexit’: il referendum nel Regno Unito che ha visto la vittoria del fronte
che chiedeva l’uscita dall’UE.
CINEMA E FASCISMO
Film di finzione= si basa su un soggetto e richiede allo spettatore l'immersione in un mondo di fantasia.
Documentario= pellicola no fiction che vuole rappresentare una porzione di realtà, ha una pretesa di
oggettività, attraverso di esso si può informare ed educare il pubblico. In Italia dopo il primo dopo
guerra, il cinema diventa un mezzo di comunicazione molto diffuso e un passatempo per tre ragioni:
1) Prezzi molto bassi dei biglietti.
2) Linguaggio semplice, composto da immagini e suoni, che si traduce in una semplicità di fruizione.
3) Walter Benjamin che è uno “spazio onirico” dove gli spettatori si estraniano dai problemi quotidiani.
L' industria italiana negli anni 20 attraversa una grave crisi cinematografica, così arrivano i film di
Hollywood. Musso era giornalista e sapeva la potenza dei media, come i bolscevichi avevano fatto
cinema in Russia per comunicazione. Il regime fascista manifesta un particolare interesse per il cinema.
La “cinematografia è l'arma più forte”, come diceva Mussolini. In Italia il regime non impone una
cinematografia di stato, ma decide di muoversi su due filoni:
▫ Film di finzione (a sostegno dell’industria nazionale che compete con quelli americani, operando
controllo e supervisione delle pellicole in circolazione)
1931 = Legge a sostegno della cinematografia nazionale.
1932 = Nasce il festival del cinema di Venezia.
1934 = Nasce la direzione nazionale della cinematografia, all'interno del Ministro della Stampa e
della Propaganda (attività di censura dei film, attività di propositiva valido anche dal punto di vista
propagandistico).
1937= Fondazione di Cinecittà.
1938= Legge Alfieri, controllo statale su tutte le pellicole di importazione.

▫ Documentario: creazione di un'agenzia governativa (Istituto Luce) per creare cinema di


propaganda.
1924= Nascita dell'Istituto Luce (L'Unione Cinematografica Educativa)
1925= Diventa un organo governativo che monopolizza la creazione di documentari in Italia.
1926= La proiezione dei film Luce diventa obbligatoria in tutti i paesi.

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1927= Istituto Luce crea il Giornale Luce, un cinegiornale (sorta di antenato del notiziario televisivo,
pellicola composta da brevi servizi della durata di qualche minuto, si trattano soprattutto curiosità
ed eventi riguardanti il regime.
In tutto furono 400 muti, 1693 sonori dal ’40) Nelle località meno accessibili arrivavano con un certo
ritardo. Gli operatori Luce partecipano anche alle guerre che il regime combatte. Nascita del Combat
Cameramen, che segue da vicino le truppe, grazie ad un balzo tecnologico con le cineprese portatili di
piccole dimensioni. I film venivano guardati:
▫ Circuiti sale commerciali
▫ Circuito cinema parrocchiali, negli oratori delle chiese
▫ Sale gestite dal Partito Nazionale Fascista e le sue organizzazioni.
▫ Proiezioni pubbliche nelle piazze, attraverso anche i cinemobili nelle zone rurali e nei piccoli centri
abitati.
La propaganda si attua principalmente attraverso cinegiornali e documentari, ma anche alcuni film di
finzione dove, tuttavia, prevale la produzione di un cinema disimpegnato, come i film epico – storici,
dove si incontrano di più le pellicole di propaganda.
Agisce in parallelo ad altri mezzi di comunicazione, come la radio.
I cinegiornali e i documentari si occupano di ritrarre l’Italia di quegli anni, con conseguenze:
▫ si rafforza la percezione degli spettatori di far parte di una grande unità nazionale, come accade
attraverso la scuola e attraverso i riferimenti al comune passato della storia nazionale, narrata
attraverso i film di finzione, che segue una visione teleologica della storia.
▫ l’Italia rappresentata era la nuova Italia del fascismo, trasformata e modernizzata, resa competitiva
con le altre nazioni (processo di ridefinizione e riarticolazione dell’identità degli Italiani) per
contrasto si andava anche a mostrare anche i nemici della nazione, gli alleati, le colonie e i loro
sudditi (alterità).
Temi maggiormente presenti:
▫ Culto dei caduti: rituale dell’appello è monito per i vivi, diventa un modello di vita.
▫ Inaugurazione monumento ai caduti Forlì, discorso di Mussolini: integrare in un unico
martirologio sia i caduti della Grande Guerra che i martiri della Rivoluzione Fascista, considerata
come una prosecuzione della guerra e viene esplicitato il legame tra Mussolini e la folla, alla
base della sua comunicazione politica.
▫ Rapporto dello spettatore con il corpo del Duce: corpo presentato come atletico e temprato
dagli eventi, si mostra come una sorta di divo e allo stesso tempo come un uomo del popolo
(esempio: rimando al ruralismo fascista, gli abitanti delle campagne incarnano valori positivi in
contrapposizione con il modello negativo dei borghesi dei centri urbani).
Vittorio Mussolini, figlio del dittatore, ebbe un ruolo fondamentale nel cinema dell’epoca, fu assieme a
Luigi Freddi uno degli esponenti del regime più aperto al cinema hollywodiano, partecipò anche alla
stesura di alcuni film che possono essere considerati di propaganda.
Filmografia:
1) Scipione l’Africano, Carmine Gallone: parallelismo tra la figura di Mussolini (Italia fascista) e Scipione
(Antico Romano Impero) attraverso la recitazione che ricorda i discorsi di Mussolini alla folla (processo
di appropriazione della storia di Roma).
2) I mille di Garibaldi, A Blasetti: narrazione epica della spedizione dei Mille.

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