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Il passaggio dalle signorie ai principati nel XIV secolo

Dal comune italiano dell’XI secolo…

Ambrogio Lorenzetti, Effetti del buono e del cattivo governo in città e in campagna, 1337-1340, Palazzo Pubblico, Siena

Nella metà dell’XI secolo nell’ italia centro-settentrionale il potere imperiale e papale vide un notevole
declino, da questa perdita di potere nacquero nuove istituzioni che presero il potere nelle città italiane per
qualche secolo, ideate e create dalle famiglie più potenti e influenti del tempo, questa nuova forma di
istituzione prese il nome di “comune”.
Il comune era un’entità amministrativa presente in ciascuna città, al tempo era un consiglio formato da dei
magistrati (detti “consoli”) che rappresentavano diversi ceti sociali, spesso questi erano nobili o aristocratici
della popolazione urbana, e in minoranza anche mercanti e borghesi (da questo di poteva anche vedere se
un comune aveva un taglio più nobiliare o borghese). I comuni avevano molto potere e esercitavano poteri
pubblici che in realtà spettavano all’imperatore o ai suoi rappresentanti. Inoltre potevano essere :
-Comuni signorili, nati dall’associazione di piccoli feudatari.
-Comuni rurali, nati dall’associazione di contadini.
-Comuni urbani, i più importanti, nati dalle associazioni del popolo (Corporazioni o Arti) e dei nobili
(Consorterie).

…Passando per le signorie del XIV secolo…


All’inizio del XIV secolo però (dopo i precedenti del Duecento) nacquero
nuove istituzioni che presero il posto di quella forma di autogoverno che era il
comune : le “signorie”. Esse nacquero dalla paralisi governativa che si era
formata nei comuni visti gli scontri interni che si stavano formando e le
guerre che accadevano all’interno delle stesse mura, così il popolo preferì
lasciare il potere nelle mani di una sola persona (il signore) per un tempo di
carica più lungo se non indeterminato (carica a vita), con lo scopo di mettere
fine alla continua lotta tra le fazioni. Le signorie si affiancarono alla forma
istituzionale del comune senza cambiarne la forma e incentrarono il potere
nelle mani di antiche famiglie nobili e feudali, queste avviarono la costruzione
dei grandi stati regionali caratteristici del XIV secolo italiano (lo
Incisione anonima spezzettamento della penisola) che poi dopo si rivelarono scadenti. Le più
rappresentante Gian Galeazzo
Visconti (signore di Milano del
1378)
importanti signorie del tempo che influenzarono il clima della penisola italica nel XIV secolo furono i
Visconti di Milano con il loro ideale di espansionismo, i Medici di Firenze, gli Scaligeri di Verona ecc…

…Fino ai principati del XV secolo


Alla fine del XIV secolo e all’inizio del XV queste famiglie però capirono
che dovevano trasformare il loro potere in un potere ereditario e
assoluto, così riuscirono a farsi conferire un titolo nobiliare
dall’imperatore come quello di principe, marchese, duca, barone ecc…
Questa carica nobiliare veniva conferita dall’imperatore (o in taluni casi
anche dal papa) “solo” in cambio di un possibile aiuto militare là dove
sarebbe servito, dietro un atto di vassallaggio (per far riconoscere la
propria sovranità sopra quella di tutti gli altri) e un cospicuo pagamento
in denaro. Nessuna di queste condizioni ostacolava il volere dei signori di
avere un potere più ampio e assoluto così accettando queste premesse
diedero vita a quelle forme di governo chiamate “principati” che
Blasone di Savoia, città che da il nome
caratterizzarono quel secolo.
all'importante ducato del XIV secolo
Così in qualche secolo in Italia si passò da una
forma di autogoverno “nata dal popolo per il popolo”, seguendo quasi una
forma di democrazia, a una forma di governo che incentrava il potere su
un’unica persona (prima legittimato dalla volontà del signore e poi
dall’investitura dell’imperatore).

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