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Storia moderna Donzelli



Dalla scoperta alla conquista

Fin dal primo 400 ci sono i presupposti per le esplorazioni transoceaniche. Spagna e
Portogallo hanno fattori che preparano il terreno alle esplorazioni come quelli
economico-organizzativi, tecnologici e lo sviluppo della teoria e strumenti geografici.
Il Portogallo conta sulla disponibilit di capitali di mercanti italiani. Ma anche in
Andalusia sorgono fondazioni commerciali.
A met XV secolo pronta la base tecnologica per lesplorazione: la caravella che pu
navigare lontano dalle coste e rimanere in mare pi a lungo. C lo sviluppo della teoria
e delle tecniche geografiche.
Viene vista la mappa tolemaica del mondo che mostra che le navi possono navigare
tranquillamente tra lAfrica e le Indie (Malesia, Indie orientali, China).
La Spagna possiede la bussola

Lespansione portoghese: nella seconda met del 400 volevano circumnavigare lAfrica
per raggiungere loceano Indiano e lAsia e controllare il traffico delle spezie. 1445
avevano scoperto Capo Verde. Negli anni 70 esplorano la Guinea, attraversano il Congo,
raggiungono lAfrica sudoccidentale. Nel 1487 Bartolomeo Diaz doppia la punta
mediorientale del continente che prende il nome di Capo di Buona Speranza.
Lesplorazione africana consent di sfruttare risorse quali gli schiavi, loro della Guinea,
lavorio, il cotone, lo zucchero, il pepe di Madera.
Per giustificare la conquista delle terre e lassoggettamento delle popolazioni africane i
giuristi inventarono la formula terra nullius , cio una terra non sottoposta a nessuna
signoria, abitata da selvaggi senza ordinamento n leggi civili. Di qui la possibilit di
imporre la signoria portoghese.
Limpero portoghese aveva due limiti: difficolt di gestire le risorse commerciali e
coloniali e la dipendenza dai mercanti stranieri, soprattutto italiani.

Lespansione spagnola: prima di Colombo ci fu loccupazione castigliana delle Canarie
che fu portata a termine tra il 1477 e il 79, anno del trattato di Alcaovas tra Spagna e
Portogallo: il Portogallo riconosceva i diritti castigliani sulle Canarie e la Spagna
riconosceva i diritti portoghesi sulle altre isole dellAtlantico e sulle coste africane a sud
di capo Bojador. Il principio che giustificava loccupazione dei territori era la fede, la
guerra contro gli infedeli.

Il Portogallo era riuscito grazie a Giovanni II (1481-95) a rafforzare lautorit statale, a
reprimere le spinte della grande nobilt, a sfruttare le risorse doltremare. Linteresse
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portoghese era orientato verso lIndia mentre la Spagna voleva completare la
reconquista.

Colombo: nel 1479 si stabilisce in Portogallo. Il suo progetto raggiungere le indie
orientali partendo dalle coste atlantiche dellEuropa. Le mappe medievali e dei geografi
arabi, le ricerche di Paolo Toscanelli i miti e le fantasie delle terre sconosciute
oltreoceano sono i presupposti per il suo progetto.
Presenta il progetto a Giovanni II, re del Portogallo ma la risposta negativa. Il sovrano
non crede alla fondatezza del progetto e non vuole investire energie al di fuori della
strategia africana.
Si rivolge allora ai reyes catolicos: nel 1486, per le ristrettezze finanziarie e gli impegni
della corona, la risposta negativa.
Nel 1491 la risposta invece positiva.
17 aprile 1492 la Capitolazione di Santa F concede a Colombo il titolo di ammiraglio,
vicer e governatore delle terre eventualmente scoperte ma rivendica allo stato la
legittimit della spedizione. 1492 lanno anche del completamento della reconquista.
La prima spedizione effettuata con 3 caravelle: la Nina, la pinta e la Santa maria.
12 ottobre 1492 Colombo avvista la terra. Crede di essere arrivato in China o Giappone
ma in realt a Guanhani, isola delle Bahamas.
La seconda spedizione di proporzioni pi grandi: 1500 uomini (tra cui non nobili ma
cavalieri che non avevano titoli nobiliari, borghesi, artigiani, contadini), 17 navi. In
comune avevano il miraggio delloro. Colombo torna a casa con un carico di schiavi.
1498: terza spedizione con sole 6 navi e torna con oro, perle e preziosi. Raggiunse il
Messico, le coste dellAmerica latina. A Santo Domingo, disordini, violenze, epidemie
rendono difficile lamministrazione di Colombo.
1500 inviato in catene in Spagna accusato di corruzione. Isabella lo libera e gli affida
unultima spedizione nel 1502: costeggia le Honduras ma arenatosi deve ritornare in
Spagna dove muore nel 1506.

Occorreva legittimare la conquista e definire le conquiste spagnole e quelle portoghesi.
1493 c la bolla inter cetera, papa Alessandro VI Borgia assegna alla corona di
Castiglia ogni isola o terra ferma scoperta o ancora da scoprire a ovest e a est di una
linea stabilita e tracciata dallartico o polo nord allantartico o polo sud. Era quindi la
legittimazione delloccupazione e il via libera per le occupazioni future. Il Portogallo
non accettava la divisione sancita dalla bolla papale
1494 trattato di tordesillas definiva le zone di influenza di spagna e Portogallo: loceano
era diviso da una linea immaginaria situata a 370 leghe a occidente delle isole di Capo
Verde; alla sua destra cera la colonizzazione portoghese, alla sinistra quella spagnola.

Vasco de Gama nel 1497 doppia il capo di Buona speranza, attraversa lAfrica orienta e
raggiunge un anno dopo Calicut. Torna con un carico di nuove spezie.
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1500-501 Cabral, compie una seconda spedizione a clicut, e lambisce per caso, le coste
del Brasile. 1510 Portogallo conquista Goa e Malacca.
Tra il 1519 e il 1522 Magellano, navigatore portoghese al servizio della Spagna
raggiunge le Filippine.
Allinizio del 500 limpero portoghese ha 3 nuclei:
1. le colonie agricole degli arcipelaghi dellatlantico (Madera, Capo verde, Azzorre)
2. in Africa dalla Sierra Leone al Congo la cui risorsa sono gli schiavi
3. lEstado da India, nellOceano Indiano dal basso Mozambico fino a Ceylon e alla
costa cinese.

La risorsa portoghese pi importante il commercio delle spezie.
1521-30 conquista del Brasile e sfruttamento delle piantagioni di zucchero.

La Spagna, dopo le conquiste caraibiche della Giamaica, Portorico e Cuba la Castiglia
rimpiazza il Portogallo nella fornitura doro in Europa. Poi esplorano Panama, lo
yucatan. 1519 spedizione in Messico da parte di Corts: distruggono un impero e una
civilt (gli Aztechi).
1522 Pizarro e Almagro attaccano limpero Inca in Peru con stragi e sterminio della
popolazione. Poi vengono conquistate lo Yucatan, Guatemala, Salvador, Honduras, Cile,
Bolivia.

Il primo problema che la colonizzazione pone lorganizzazione della conquista,
lindividuazione di un equilibrio tra il riconoscimento del potere statale sui territori
doltremare e la soddisfazione delle aspettative dei conquistadores.
Il primo strumento di rapporto tra la Corona spagnola ei conquistatori fu la licenza reale:
in cambio di investimenti e investimenti e servizi per la Corona, limpresario riceveva
titoli, privilegi, autorizzazioni commerciali fino al titolo di adelantado che conferiva il
diritto di signoria, un potere amministrativo e militare.
Un tentativo di giustificare la conquista il requerimiento: in base ad esso gli indios
dovevano riconoscere il papa come signore del mondo e il re di Castiglia come suo
vicario. Solo dopo questa accettazione gli indigeni potevano essere riconosciuti come
leali vassalli. Non funzion perch gli indigeni non potevano capire. Meglio la forza.
Lo strumento pi importante della colonizzazione fu lencomienda: era una concessione
temporanea fatta dalla corona ai singoli soggetti, di diritti di signoria su terre, citt,
castelli, villaggi. Lassegnazione non comportava nessun titolo di propriet





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IL RINASCIMENTO



Al rinascimento era attribuita una forte carica di modernit in contrapposizione al
medioevo.
Si afferma luomo in quanto individuo.
Rappresenta unepoca di trasformazioni che investono intensit e ritmi di sviluppo in
gran parte dellEuropa.
3 tappe: lorigine nel XIV secolo, la maturit tra il XV e la prima met del XVI e lo
stadio finale nella seconda met del XVI.
Ha origini italiane e dura circa due secoli e mezzo.
Nella fase della sua maturit sono individuabili:
Mutamenti culturali che investono visioni del mondo, mentalit, comportamenti. Il
passaggio determinante il passaggio dalluniversalismo medievale alla nuova
concezione dellindividuo e alla celebrazione dellopera delluomo nel mondo. Vi
un ritorno allantico. Il mondo classico diventa una guida per la vita pratica.
Mutamenti nella struttura politica fanno dello stato la nuova forma di organizzazione
politica interna e internazionale. Il sistema europeo degli stati il nuovo sistema di
rapporti con loccidente.
Mutamenti nelleconomia e nella societ . c la rivoluzione dei prezzi. Si hanno
diverse velocit delle economie europee e la formazione di economie centrale e di
economie fortemente dipendenti.

Gli stati moderni e le nuove forme della vita politica
Quasi tutti gli stati europei hanno una unorganizzazione politica simile.
Al vertice c il sovrano, titolare del potere che proviene direttamente da Dio, giudice
supremo e legislatore. assistito da un Consiglio del Re. Un insieme di organismi
amministra i diversi settori dello stato e da essi dipendono le istituzioni periferiche. Si
costituiscono rappresentanze diplomatiche stabili negli stati esteri. Questo tipo di stato
chiamato MODERNO perch ha elementi nuovi rispetto alle organizzazioni politiche
medievali: tasse imposte in modo pi o meno uniforme su tutto il territorio statale;
esercito professionale; burocrazia pi o meno permanente; sistema di leggi valido
sullintero territorio; divisione tra la propriet o titolarit del potere spettante al sovrano
e il suo esercizio affidato allamministrazione. Questi caratteri sono la risposta
organizzativa degli stati ai problemi pi importanti come le guerre, le esigenze
finanziarie, il controllo di grandi territori che non pu essere affidato alle forze limitate
dei sovrani. Ma il potere legislativo, esecutivo e giurisdizionale non sono ancora distinti.
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I confini tra pubblico e privato sono ancora confusi e non ancora affermata la nozione
di stato impersonale. La chiesa e la nobilt feudale hanno tribunali separati da quelli
dello stato che impongono tasse ecc
La formula stato del Rinascimento (Chabod) ha i seguenti caratteri:
Distacco della sovranit da vecchie basi popolari e territoriali
Invadenza del potere centralizzato nella vita civile tramite il fisco e il diritto
Molteplicit delle giurisdizioni
una fase di passaggio, una tendenza, da vecchi a nuovi equilibri politici

stato moderno e Stato del Rinascimento indicano un organizzazione del potere
diversa da quella medievale. stato nazionaleindica entit politiche corrispondenti a
insiemi etnicamente e geograficamente omogenei e riguarda solo Spagna, Inghilterra e
Francia che riuscirono ad attuare un livello superiore di unificazione nazionale.



LEuropa degli stati tra la fine del 400 e il primo 500: La Francia
Con la sconfitta di Carlo il temerario, la conquista della Borgogna da parte di Luigi XI e
lannessione della Provenza si compie lunificazione geopolitica della Francia.
Il potere regale ha ancora alcune caratteristiche feudali: il re a capo di una gerarchia di
vassalli, conserva lidea di un legame personale e contrattuale con la nazione. Tutte le
province hanno un sistema di rappresentanza autonomo. Tutti i decreti legislativi sono
redatti in nome del re e si riferiscono al diritto pubblico: amministrazione, giustizia e
finanza.
Al vertice c il Consiglio del Re, formato da grandi dignitari, dai pari, dagli ufficiali
della Corona. Durante il regno di Francesco I lo strumento reale di governo sar il
consiglio degli affari (segreto ristretto, solo pochi consiglieri intimi del re). Il sovrano
riunisce i consiglieri che deliberano le questioni da lui presentate. Il consiglio del re un
organismo di origine medievale e diventa listituto centrale dello stato.
Come si trasforma il consiglio dei re? Nel medioevo i consiglieri erano legati al re da un
rapporto personale. Un sistema gerarchico di controllo collegava il vertice del consiglio,
il cancelliere, agli ufficiali fiscali e giudiziari delle province, divise in distretti
amministrativi detti baillages. I funzionari esercitavano nei bailliages poteri equiparabili
alla stessa regalit e subirono una specializzazione: esattori, luogotenenti, capitani
generali.
I caratteri che connoteranno il sistema moderno di amministrazione francese:
specializzazione delle funzioni, formazione di un corpo di funzionari, creazione di un
ramo esecutivo dipendente dal sovrano. Il Consiglio si articola in:
Sezione di Stato con competenze di natura politica
Consiglio des parties con competenze giudiziarie
Consiglio delle finanze
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1547 creazione di 4 segretari del re responsabili dei 4 dipartimenti in cui era diviso il
regno.
Al progetto di centralizzazione della monarchia francese corrisponde la tendenza dei ceti
a sviluppare una forte resistenza. Questo si manifesta negli Stati generali cio
nellassemblea dei rappresentanti dellintera comunit francese: clero, nobilt, citt, corti
sovrane, enti religiosi e terzo stato.
I Parlamenti esercitano il pi forte potere di rappresentanza e resistenza. Sono la
maggior istituzione giudiziaria e hanno la funzione di registrare le ordinanze reali
(possono bloccarle se le giudicano imperfette). C una natura conflittuale tra re e
parlamenti.



Inghilterra
Grazie a Enrico VII Tudor la monarchia inglese comprendente anche il Galles e parte
dellIrlanda riesce ad affermare la sua autorit. Enrico VII combatte i poteri residui dei
grandi feudatari istituendo la Camera Stellata: una specie di tribunale straordinario per le
cause contro le famiglie feudali ribelli. Enrico VIII (1530-42) fa una vera rivoluzione
del governo: il centro dellamministrazione assunta dal primo segretario e dal
Consiglio Privato; si afferma la supremazia dellUfficio dello Scacchiere; sopprime
ineguaglianze costituzionali e speciali privilegi nel paese. Cromwell lartefice e cerca
di concentrare il potere nello stato.
Lo Stato del Rinascimento in Inghilterra il superamento di un movimento ad altalena
(Hill, storico) cio: quando il re era debole il governo era pi burocratico e sotto
legemonia dei baroni, quando era forte era invece in mano alla corte. Nel XVI secolo
questo ciclo si interrompe e tutto il governo diventa un governo nazionale, del re.
Il sistema politico si fonda su un equilibrio fra esigenze della monarchia centralizzata e
interessi di varia natura.
Ci sono due Camere: la Camera dei Lord che rappresenta la grande nobilt e la Camera
dei Comuni che rappresenta la piccola nobilt terriera (gentry) e ceti non nobili,
coltivatori diretti.
La funzione legislativa riconosciuta al Parlamento.
C un autogoverno delle Contee affidato agli sceriffi, nobili, giudici di pace, personaggi
legati agli interessi del territorio.
La teoria dei due corpi del re: un corpo naturale e mortale e un corpo politico,
incorruttibile e non soggetto allinvecchiamento. Nel secondo corpo che passa da un re
allaltro c lessenza della sovranit.


Spagna
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In seguito alla Reconquista cristiana che si completa con lannessione del Regno di
Granada nel 1492, a Ferdinando e Isabella furono concessi i titoli onorifici di Reyes
Catolicos.
Si compie anche in Spagna un processo di ristrutturazione amministrativa fondato su una
molteplicit di consigli ed articolato cos:
Consigli di Stato e di Guerra, della Santa Sede e Suprema Inquisizione, che si
estendono in tutta la monarchia e assistono il sovrano nella politica estera e religiosa.
Consigli di Castiglia, dAragona, delle Indie, dItalia, di Portogallo e delle Fiandre
che sono consigli territoriali di governo.
Consiglio dAzienda che si occupa di aspetti dellamministrazione interna della
Corona di Castiglia. Organo pi imortante dal punto di vista finanziario.

Russia
Ivan III (1464-1505) liber la Russia dai Mongoli e la unific.
La tendenza al controllo e alla centralizzazione statale pass attraverso la tappa della
sottomissione alla monarchia dei principi autonomi e dei boiari, dominatori di un
territorio enorme, attraverso lunificazione religiosa del cristianesimo ortodosso e una
concessione assoluta del potere che negava lesistenza di leggi al di sopra del sovrano.
Lo zar si sentiva erede dellimpero romano doriente
Lideale di Ivan era unautocrazia ortodossa cristiana, benedetta dalla divina
provvidenza. Per lo zar doveva far fronte a opposizioni dellantica nobilt feudale, i
boiari e ai problemi derivanti dallenorme estensione del territorio.
Dalla met del XVI comincia ad agire un nuovo organismo rappresentativo: gli zemskie
sobory formati da rappresentanti del clero, piccola nobilt, ceti mercantili e artigiani.
Poi lo zar crea organismi rappresentativi locali e affida alla piccola nobilt funzioni di
amministrazione della giustizia e di polizia e favorisce nelle province la creazione di
autorit elette.
Per contrastare la potenza dei boiari, Ivan III e Ivan IV il Terribile (1547-84)
distribuirono la terra alla nobilt di servizio cio la piccola nobilt al seguito dello zar.
Viene concessa ai nobili unampia zona equivalente alla met dellintero territorio e
costitu con loro una forza militare autonoma.
Il rafforzamento del potere centrale russo corrispose allindebolimento dellaristocrazia
boiara.

Germania
Nel XVI secolo non esiste come entit politica unitaria.
Lo sviluppo statuale ha avuto luogo su due piani:
1. Dellimpero: ha perso i tre requisiti medievali della sacralit, universalit e
continuit. LImpero affidato agli Asburgo. Massimiliano possiede per diritto
feudale lAustria e dopo il matrimonio con Maria di Borgogna, le Fiandre. Il
sistema politico mostra la sua debolezza costituzionale. I domini ereditari dei principi
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tedeschi e le citt libere sono coinvolti in un processo di formazione dello stato
moderno. Ci sono nuovi istituti per lesercizio del potere come la Cancelleria, il
Consiglio per la Giustizia e la Camera per le finanze. Limpero non ha strumenti
militari, finanziari e politici capaci di applicare le decisioni dellassemblea degli
elettori, dellaristocrazia e delle citt imperiali. quindi scarso il potere che
limperatore riesce ad esercitare.
2. Statuale (quello degli stati territoriali): quello degli stati territoriali. Il processo di
formazione dello stato condizionato dal rapporto tra il principe e i ceti. La
costituzione per ceti una struttura politica dualistica: da un lato il Consiglio del
signore territoriale, dallaltro la Dieta , organismo rappresentativo dei ceti. I ceti
hanno poteri pi ampi e hanno alternativamente appoggiato e contenuto il potere del
principe sul piano centrale ma indebolito sul piano locale. Nella seconda fase sono
stati partner del principe nella formazione dello stato.





Limpero ottomano
1453 con la conquista di Costantinpoli inizia la seconda fase dellespansione turca. In
meno di un secolo conquisteranno parte dei Balcani, la Moldavia, Siria, Egitto, Belgrado,
Rodi, Buda sottrarranno Kaffa ai genovesi, sottometteranno la Crimea e assedieranno
Vienna.
A met del 500 con Solimano I il pi potente impero del mondo. Alla fine del secolo
in declino.
Fondamenti interni del sistema turco
1. La base del dispotismo del sovrano nel rapporto tra il sultano e le fonti di ricchezza
del regno: non c la propriet privata della terra. Il sultano sfrutta come
possedimenti imperiali ogni fonte di ricchezza.
2. Ci sono 2 istituzioni parallele: listituzione di governo e quella religiosa musulmana.
Non c separazione tra chiesa e stato. Il personale dellamministrazione civile e
militare reclutato tra schiavi cristiani. Il controllo del sistema spettava alla casta
sacerdotale degli Ulema, i teologi musulmani.
3. Non esiste il feudalesimo. I cavalieri ricevono terra in cambio del servizio militare.
Non possono trasmettere ereditariamente le terre.
4. Non si persegue nessun tentativo di unificazione delle diverse etnie e di
centralizzazione




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Lo stato moderno una nuova forma di organizzazione politica che caratterizza il
sistema dei rapporti in Europa tra il XV e XVII secolo. La sua origine nella crisi degli
ordinamenti medievali. Nel caso italiano le signorie sono il passaggio fondamentale
verso lo stato moderno. La fase intermedia costituita dalla progressiva centralizzazione
del potere, la fase matura dallet dellassolutismo della seconda met del XVII secolo.
Quasi tutti gli stati europei nel corso del XVI secolo hanno caratteri simili:
Una tendenziale concentrazione del potere
Divisione tra titolarit del potere spettante al sovrano e leffettivo esercizio
affidato allamministrazione pubblica
Tendenziale unificazione del territorio e delimitazione dei confini
Protezione del territorio allinterno e allesterno
Unificazione legislativa, giudiziaria e fiscale del paese.

Il principio fondamentale che distingue stato moderno da medievale lunicit della
funzione sovrana: deve conquistarsi piena autonomia, deve essere divisa, deve poter
contare su una forza e una base di unicit indipendente.

La rivoluzione dei prezzi
Alla met del 500 il prezzo delle merci sensibilmente aumentato rispetto ai primi anni
del secolo. La rivoluzione dei prezzi associata alla scoperta del nuovo mondo e
allafflusso in Europa dei grandi stock di metalli preziosi. collegato anche
allevoluzione demografica.
Cambia il rapporto tra la domanda e lofferta dei beni. Laumento della popolazione
spinge ad allargare le aree coltivabili e ad applicare maggiori capitali nelleconomia
agricola. La campagna la base di tutta la produzione perch la maggior parte della
popolazione vive fuori dai centri urbani. Una parte della popolazione comincia a
muoversi e nascono citt con nuove funzioni, centri di traffici finanziari e internazionali,
sedi delle burocrazie statali. La prima voce dei consumi sono i cereali. In Inghilterra in
Germania, Francia e Italia si sviluppa il fenomeno della recinzione e si afferma la
propriet individuale. Cambia anche il paesaggio agrario con lintroduzione di nuove
colture.
Si sviluppa anche la domanda di prodotti industriali. Produzione di articoli siderurgici e
metallurgici. Sviluppo dellattivit mineraria, sfruttamento del patrimonio boschivo,
manifatture tessili, incremento dellattivit edilizia. A sollecitare la domanda il nuovo
stato, per lo sviluppo delle sue funzioni pubbliche, per la politica degli armamenti e delle
grandi opere edilizie.
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C una diversa organizzazione del lavoro che convive con quella precedente.
unindustria rurale in cui emergono la figura del mercante in possesso di capitali e dei
mezzi di produzione e la figura dei salariati che svolgono il lavoro a domicilio nella
campagna.
Si sviluppa lorganizzazione dei grandi complessi industriali legati allattivit degli
armamenti e allastrazione dei metalli.
La figura che emerge il mercante imprenditore e operatore finanziario che utilizza gli
strumenti offerti dal credito. Lattivit creditizia si intensifica per la complessit del
commercio internazionale, laccelerazione dellattivit manifatturiera e la crescita delle
esigenze finanziarie degli stati.

Gerarchie sociali e del potere
Terra, commercio, esercizio delle professioni civili, pubblica amministrazione sono i
settori da cui si trae ricchezza, prestigio e potere tra 400 e 500. Il sistema feudale prevale
nellEuropa orientale dove vige la servit della gleba.
I circuiti del commercio sono differenziati.
I circuiti del commercio sono differenziati: dai mercati locali a quelli regionali, a quelli a
lunga distanza, dalle piccole fiere alle grandi fiere, in cui gli uomini daffari mobilitano
risorse finanziarie e usano la lettera di cambio, e le tecniche cambiarie pi sofisticate.
Dal potere pubblico ai privati si fa ricorso agli avvocati. La fonte del diritto Dio.
Il clero il primo ordine perch chiesa e religione sono il fondamento della societ non
ancora secolarizzata. Al secondo posto c laristocrazia depositaria degli antichi valori
della dignit militare e nobilt di sangue. Al terzo posto c chi non pu vantare di
nessun stato privilegiato, il terzo stato.

Nel Rinascimento ci sono anche grandi opere della pittura, scultura, architettura ma
anche libri moderni. Orlando Furioso, Il principe, Utopia, elogio alla pazzia, la
Gioconda.



LItalia nelle guerre per il predominio europeo

Il sistema degli Stati italiani
Alla fine del 400 ci sono 3 potenze: Spagna, Francia e impero ottomano. Hanno una
politica espansionista e usano strumenti come guerre, matrimoni e alleanze diplomatiche
per aumentare la propria potenza. (Francia: matrimonio tra Carlo VIII e Anna di
Bretagna prepara lannessione del ducato di Bretagna; spagna: Ferdinando il Cattolico
con Isabella di Castiglia e la reconquista; impero ottomano con la caduta di
Costantinopoli)
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Italia: con la PACE di LODI (1454) si definisce lo spazio politico. Si ha una politica di
equilibrio tra le varie regioni. La morte di Lorenzo il Magnifico e papa Innocenzo
(1492), lespansionismo francese accelerarono la crisi di fine secolo.
Tre fasi della politica italiana tra met 400 e met 500
1. Dalla pace di Lodi alla discesa di Carlo VIII
2. La penisola durante le guerre dItalia totalmente dipendente dagli interessi di
Francia e Spagna
3. Con la pace Cateau-Cambresis entra nei secoli bui dellegemonia spagnola.

Nei primi decenni del 500 il predominio sullItalia equivale al predominio in Europa; le
poste in gioco sono 2: Milano e il Regno di Napoli. Questultimo, conteso tra Francia e
Spagna importante per la posizione strategica nel mediterraneo e le risorse finanziarie
del Mezzogiorno.
Milano e Napoli nel sistema degli stati italiani sono anche punti deboli non potendo
contare n su una dinastia n su una signoria locale radicata da secoli n su una struttura
politica e aristocratica e oligarchica. I punti forti nel sistema degli stati italiani ma non
abbastanza per realizzare una supremazia sugli altri stati e non paragonabili con le altre
potenze europee erano: il ducato di Savoia (fondamento la dinastia), lo stato della
chiesa(fondato sul diritto divino); Firenze (grande tradizione politica cittadina), Venezia
(unica struttura statale efficiente). Nessuno di questi stati poteva realizzare una
supremazia riconosciuta e dotata di consenso. Permaneva quindi un divario tra lItalia e
le grandi potenze europee nella disponibilit di strumenti politici e militari. Era la
politica dellequilibrio lunica linea che consentiva allItalia di giocare un ruolo sulla
scena europea. Strumento importante nella politica degli stati italiani erano le leghe,
promosse quasi sempre da uno dei punti di riferimento pi importanti per ogni azione
politica nella penisola: Venezia e Stato della Chiesa.


La spedizione di Carlo VIII e la fine dellindipendenza del regno di Napoli
La spedizione di Carlo VIII (1483-98) in Italia fu rapida e facile. Fu Favorita da un
principe italiano, Ludovico Sforza detto il Moro: nel Ducato di Milano, dopo
luccisione di Galeazzo Maria Sforza, i poteri furono assunti dal figlio Gian Galeazzo
ma di fatto govern lo zio Ludovico Sforza che nel 1494 fece assassinare il nipote e si
proclam duca. Il governo di Ludovico era instabile a causa: della non legittimit del
suo potere e quindi le tensioni provocate dalle spinte legittimiste; le mire degli
Aragonesi sul ducato (Gian Galeazzo aveva sposato la figlia del re di Napoli, Ferrante
dAragona); la necessit del Moro di stringere unalleanza con il sovrano di una potenza
straniera anche per consolidare il suo potere di principe territoriale nellarea padana. Per
questo e per far fronte alla minaccia aragonese, il Moro chiam in soccorso Carlo VIII e
lo invit a far valere aspirazioni angioine sul regno di Napoli.
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Carlo VIII si garant la neutralit dellInghilterra e della Spagna (con la concessione di
due passi pirenaici) e dellimpero asburgico (con la rinuncia di Carlo ai feudi imperiali
della Franca Contea e dellArtois).
Lidentit del paese come nazione patria era completamente assente, anzi cera una forte
fazione aristocratica filofrancese e antiaragonese.
Carlo VIII poteva contare sullapparato militare pi sviluppato dEuropa.
Nellagosto 1494 Carlo VIII era ad Asti. Poi i francesi entrarono a Firenze. Piero de
Medici, successore di Lorenzo il magnifico con un atteggiamento di soggezione di
fronte a Carlo provoc la ribellione dei fiorentini che lo cacciarono e proclamarono la
repubblica.
Poi Carlo entra a Roma
A Napoli, dopo la morte di Ferrante dAragona nel 1494, il figlio Alfonso aveva
provveduto a contrastare i progetti francesi di invasione. Nel 1495 Alfonso abdicava a
favore del figlio Ferdinando.
Allinizio del 1495 Carlo entra a Napoli con lappoggio dei patrizi napoletani e dei
baroni feudali. Il sovrano francese ebbe poco tempo per svolgere a Napoli una vera e
propria azione di governo
A Venezia nello stesso anno fu firmata unalleanza antifrancese da Venezia, Ludovico il
Moro, papa Alessandro VI, Massimiliano dAsburgo, Ferdinando II dAragona (che era
dovuto fuggire da Napoli) e i Re Cattolici.
Nel luglio del 1495 Ferdinando II dAragona riacquist il Regno di Napoli. Poi a ottobre
mor. Erede al trono era lo zio Federico.
1497 c una tregua tra Francia, Spagna e stati italiani.
1498 Carlo mor. Il successore, Luigi XII dOrleans nel 1499 conquist Milano grazie
agli accordi stabiliti con Venezia e papa Alessandro VI Borgia.
1500 col trattato di Granada ci fu unintesa tra Francia e Spagna e il Regno di Napoli
fu spartito tra le due. La met settentrionale, inclusa la capitale a Luigi XII e laltra met
a Ferdinando il Cattolico. Ma gli interessi spagnoli e quelli francesi non potevano
convivere e lequilibrio era quindi precario. Inoltre per Ferdinando, Napoli era troppo
importante.
1503 il regno di Napoli fu interamente conquistato dalle truppe italospagnole. Era
linizio di una lunga dominazione straniera nel mezzogiorno durata sino al 1707.

Savonarola e Borgia
Torniamo indietro.
Dopo la cacciata dei medici da Firenze viene costituita la repubblica e la funzione di
leader viene svolta dal frate dominicano Girolamo Savonarola (1452-98). Dotato di
una forte personalit carismatica, era spinto da una fede profonda a teorizzare una
renovatio cristiana e combattere contro la politica temporale dei papi, governanti
immorali e corrotti. Aspirava a una Teocrazia, a una vita umile e il distacco dalle cose
materiali. Disprezzava i valori mondani e fece bruciare beni di lusso e tesori darte.
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Aveva trasferito i valori cristiani delluguaglianza e della fratellanza anche nel campo
politico. Abol le imposte, fond un Monte di piet per lassistenza ai pi bisognosi Si
organizzarono per anche gruppi di opposizione che volevano la restaurazione dei
Medici e gli Arrabbiati e volevano un sistema di potere aristocratico. Venne
scomunicato dal papa e dopo una sommossa venne impiccato nel 1498.
Tra il 1499 e il 1503 Cesare Borgia al centro della politica. Il suo progetto ambizioso
era di eliminare le piccole signorie locali insediate in un vasto territorio compreso tra
Toscana, Romagna e Marche, di annetterle allo stato della chiesa, conquistare la
Toscana e di creare un vasto complesso politico nellItalia centrale sotto le apparenze di
una restaurazione del dominio pontificio. Riusc a realizzare solo la prima parte. Tra il
1499 e il 1502 conquist la Romagna ma non riusc annetterla formalmente allo stato
della chiesa come si era prefissato perch non poteva pi contare sullappoggio di papa
Alessandro VI in quanto mor nel 1503. Il nuovo papa Giulio II era nemico dei Borgia.
Per conquistarsi i voti gli aveva promesso lo stato di Romagna ma non mantenuta. Viene
poi costretto a fuggire in Spagna.


Francesi e spagnoli nella penisola
Giulio II svilupp una politica estera aggressiva e promosse il consolidamento della
monarchia papale. La repubblica di Venezia attu una politica espansionistica verso lo
stato della chiesa e occup Faenza, Cesena e Rimini. Cos Giulio promosse la lega di
Cambrai (1508) in funzione antiveneziana insieme a Luigi XII, Massimiliano
DAsburgo e Ferdinando il Cattolico e sconfissero lesercito veneziano ad Agnadello
(1509).
Venezia si riprese facendo leva su una serie di paci separate con gli avversari e sul fatto
che gli alleati di Cambrai erano diversi tra loro.
Il problema politico fondamentale tornava ad essere la supremazia francese nellItalia
settentrionale. Giulio II cre una lega antifrancese con Ferdinando, la confederazione
svizzera e Venezia (lega santa). Nella battaglia di Ravenna (1512) i francesi vissero le
truppe della lega ma in altri scontri furono ripetutamente battuti. Cos furono costretti a
lasciare Pavia, Genova, Bologna e infine la stessa Milano in cui venne insediato come
duca Ercole Massimiliano Sforza, figlio di Ludovico il Moro. Intanto a Firenze
tornarono i medici.
Con laiuto di Venezia Francesco I successo a Luigi XII sconfisse a Marignano nel
1515 gli svizzeri e le truppe milanesi. La rioccupazione francese di Milano e della
Lombardia sanc per alcuni anni la divisione dellItalia in due sfere dinfluenza: quella
francese al nord e quella spagnola al sud.


Limpero di Carlo V
14
Linee della politica di Massimiliano I dAsburgo (imperatore dal 1508): si spos con
Maria di Borgogna e quindi eredit le Fiandre; fece sposare il figlio Filippo con
Giovanna la Pazza, figlia di Ferdinando e Isabella. Per la politica estera gli insuccessi
superarono i successi come per esempio in Ungheria e con la confederazione svizzera
che si rese indipendente dallimpero. Tuttavia la strategia matrimoniale e le conseguenze
mutarono nel 500 lo scenario politico mondiale. Da Filippo e Giovanna nacque Carlo
che nel 1506 diventa erede delle Fiandre, degli stati ereditari di casa dAustria, dei regni
dAragona e di Castiglia, delle loro dipendenze e domini. Nel 1516 alla morte di
Ferdinando il cattolico, Carlo era proclamato re di Spagna; nel 1519 era incoronato
imperatore ad Aquis Grana. La Spagna inizialmente non accetta una nuova condizione
di dipendenza da una dinastia nuova come gli Asburgo. Dopo alcune rivolte Carlo V
riusc a ristabilire lautorit della corona in Spagna e a consolidare la monarchia
asburgica nei domini italiani: Regno di Napoli, Sicilia e Sardegna.
Il decennio 1520-30 ci fu unelaborazione della linea politica per la parte spagnola
dellimpero, nella ricerca di un punto di equilibrio tra 2 esigenze: laffermazione
dellautorit della monarchia e la ricerca di alleanze con i ceti sociali dei singoli regni.
La politica di Carlo v si muoveva in una linea di continuit con quella di Ferdinando e
contemplava la partecipazione alla contesa per lItalia e per il predominio europeo e il
contenimento del pericolo turco. Su questo fronte furono importanti la presa di Tripoli
(1510) e quella di Tunisi (1535) che garantirono anche la sicurezza del regno di Napoli.
Carlo era stato il candidato naturale ma anche il pi contrastato alla corona imperiale.
Per ottenere lappoggio dei principi tedeschi Carlo dovette concedere loro la conferma di
tutti i loro diritti; il diritto alla consultazione per definire le linee di politica estera; il
divieto di imporre nuove tasse. Di li a poco proprio la Germania avrebbe costituito la
spina nel fianco del sovrano asburgico e messo in crisi il sogno di una monarchia
universale fondata sullunit cristiana e la pace religiosa.
Per concludere si pu parlare di un impero a base quadrangolare: le fiandre, gli stati
germanici, lItalia settentrionale e la Spagna. Il cuore di Carlo V il centro Europa.


Da Pavia a Cateau-Cambresis
1525: Francesco I sconfitto e catturato a Pavia deve rinunciare a Milano. Al termine di
un anno di prigionia Francesco firma la pace con Carlo V. Subito promuove una
nuova alleanza (lega di Cognac) in cui riesce a coinvolgere Inghilterra, Venezia, Milano,
Genova, Firenze e il papa Clemente VII. Dopo qualche vittoria nel milanese la lega
sconfitta dai Lanzichenecchi (le truppe mercenarie di Carlo V reclutate in Germania e
sensibili alla predicazione luterana).
Carlo V vuole impartire una lezione a Clemente VII. Cos nel 1527 I lanzichenecchi
compiono il sacco di Roma (saccheggiano Roma) che rappresenta un attacco al cuore
della cristianit e alimenta la paura di uno scontro tra luterani e cattolici. In realt
lobiettivo di carlo V politico: spezzare lequilibrio politico che regge il sistema di
15
alleanze tra gli stati italiani; spingere questi stati al riconoscimento dellegemonia
spagnola in Italia.
1528: Genova si sgancia dallalleanza con Francesco I ed entra nellorbita asburgica
finanziando lo stato sovranazionale di Carlo V, le sue imprese militari e la sua politica.;
il primo risultato tangibile il fallimento del tentativo francese di invadere il Regno di
Napoli.
1529: anche papa Clemente VII in seguito agli accordi di Barcellona entra nellorbita
spagnola per poter decidere con limperatore la ridefinizione degli assetti politici italiani:
la decisione pi importante la restaurazione dei Medici a Firenze. Con il ritorno di
Alessandro De Medici, nipote del pontefice, inizia per Firenze la fase del principato
dinastico.
1529: pace di Cambrai detta delle due dame perch stipulata da Luisa di Savoia madre
di Francesco I e Margherita dAustria, zia di Carlo V e stabilisce il seguente assetto:
Milano, Napoli e asti sotto il dominio di Carlo V, il Piemonte sabaudo occupato dai
francesi, Genova nellorbita spagnola.
1530: Carlo incoronato re dItalia e imperatore del sacro romano impero: quasi tutti gli
stati minori in Italia riconosco il predominio spagnolo.
Francesco I attua una politica di riarmo e stipula 2 sconcertanti alleanze: la prima con i
turchi di Solimano I il Magnifico; la seconda con i principi luterani della Germania
1535: riprendono le ostilit tra Francia e Spagna
1544: pace di Crepy: non modifica la situazione ma il successore di Clemente VII,
Paolo III Farnese (1534-49) ottiene per il figlio il ducato di Parma e Piacenza.
Il successore di Francesco I, Enrico II continua la politica diplomatica e militare del
padre, riesce a occupare nella Lorena i Tre Vescovadi di Metz, Toul e Verdun.
1555: Carlo V costretto a firmare la pace di Augusta.
Carlo V abdica e divide i suoi stati tra il figlio Filippo II (area spagnola, Paesi bassi,
domini italiani) e il fratello Ferdinando I (area austriaca e corona imperiale) ma
entrambi gli avvenimenti non favoriscono Enrico II.
1557 Enrico II perde lultimo territorio italiano rimastogli, il Piemonte. Emanuele
Filiberto di Savoia sconfigge a San Quintino lesercito francese.
1559: firmata la pace a Cateau Cambresis considerata come la sanzione della vittoria
della Spagna e della sconfitta della Francia. Punti principali:
Preponderanza spagnola in Italia. La Spagna conserva il ducato di Milano, la Sicilia,
il Regno di Napoli, e la Sardegna e ottiene lo Stato dei Presidi (Orbetello, Porto
Ercole, Porto Santo Stefano, Talamone, Piombino, Isola dElba). Savoia, Piemonte e
Nizza a Emanuele Filiberto; la repubblica di Genova ottiene la Corsica dalla Francia
e diventa la pi importante finanziatrice della corona spagnola. La repubblica di
Venezia alleata della Spagna ma conserva una sua autonomia e ha un ruolo decisivo
nella lotta contro i turchi. Il ducato d Toscana ottiene Siena ed indipendente; ducato
di Parma e Piacenza a Ottavio Farnese, sposo della figlia di Carlo V. Ducato di
Modena e Reggio e ducato di Ferrara sotto gli Estensi; ducato di Mantova sotto i
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Gonzaga; stato della chiesa legato a Madrid per i problemi legati nella riforma
protestante; solo il marchesato di Saluzzo controllato militarmente dalla Francia.
Lintegrit degli stati nazionali. La tendenza, formalizzata da Cateau Cambresis
quella della ricerca di confini territoriali sicuri
La fine dellidea dellimpero universale. Nel 1559 Filippo II lascia le Fiandre e torna
in Castiglia e questo simboleggia la fine del sogno imperiale di Carlo V e segna una
svolta.


LItalia spagnola come laboratorio politico
Le differenze nellItalia del particolarismo sono profonde
1. Differenza tra stati indipendenti e non indipendenti, quindi integrati in un complesso
politico pi vasto come la corona spagnola (Milano, Regno di Napoli, Sicilia,
Sardegna e Presidi)
2. Differenza tra stati a base cittadina, allargatisi poi a dimensione regionale (Venezia,
Genova, Firenze, Milano) e stati monarchici con una forte impronta feudale
(ducato di Savoia, stato della chiesa e Regno di Napoli)
3. Differenza tra le forme di governo: repubbliche o principati. Le repubbliche di
Genova, Venezia, Lucca e Siena e le esperienze repubblicane fiorentine.






La riforma protestante

Fu un movimento europeo che coinvolse non solo la parte centrosettentrionale del
vecchio continente, ma anche la parte orientale e persino paesi fortemente cattolici come
Francia, Spagna e Italia. Fu un moto di reazione alla corruzione del clero, agli abusi
ecclesiastici, alla sostanza e alle manifestazioni del potere temporale dei papi, al
commercio delle indulgenze. I promotori di questo movimento furono in maggioranza
uomini di chiesa: Martin Lutero era un monaco agostiniano, Zwingli era un sacerdote e
Calvino si avvi presto verso la carriera ecclesiastica. La riforma nacque dunque dentro
listituzione ecclesiastica. Si avvertiva il bisogno di una lettura autentica delle sacre
scritture e di una reformatio, di una renovatio che risolvesse la crisi didentit religiosa
sia attraverso un ritorno alle fonti originali del Cristianesimo, sia attraverso una
prospettiva di riforma morale.

Martin Lutero
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Lutero (1483-1546) vest labito monacale nellordine degli agostiniani. Non ha lasciato
unopera nella quale si possono rilevare i fondamenti della sua dottrina. Il problema
intorno a cui si arrovella il monaco la giustizia di Dio. Parte dalla distanza tra la santit
di Dio e la sua volont, e la condizione umana macchiata dal peccato originale. La
conseguenza lassoluta dipendenza delluomo da Dio e linutilit di tutte le azioni e
opere buone compiute dalluomo. Le Sacre Scritture, lesperienza mistica e la tradizione
spingono Lutero verso una soluzione del problema: luomo peccatore nella sua
condizione originaria e nella sua vita quotidiana ma giusto nella fede di Dio e nella
speranza di potersi salvare tramite lannullamento nella sua volont. Il principio della
giustificazione mediante la fede il cardine della dottrina luterana.
1517 - Lutero scrive le 95 tesi di Wittemberg. Vengono affisse alle porte della chiesa
del castello di Wittemberg Gli elementi importanti delle tesi che ebbero una
straordinaria diffusione sono i motivi della differenza tra la teologia cattolica e la
teologia luterana e lefficacia dello stile polemico e popolare. Ebbero fortuna grazie alla
diffusione della stampa. In esse vi la critica alla pratica delle indulgenze (inducono a
essere sicuri di s e mettere in pericolo la salvezza e inizia a incrinarsi la dottrina della
mediazione ecclesiastica.
Tra la fine 1517 e linizio del 1518 le tesi sono stampate in molte citt della Germania,
della Svizzera e di altre parti dEuropa: la loro risonanza enorme.
Gli scritti pi importanti dal 1519 in poi sono Alla nobilt cristiana di nazione
tedesca, un forte appello ai principi e allaristocrazia che fa leva sulle esigenze di
riorganizzare la chiesa su base locali; la cattivit babilonese della chiesa in cui si
nega valori e sacramenti al di fuori del battesimo e delleucarestia; della libert del
cristiano in cui rivendicato il libero esame delle sacre scritture ed negato il valore
delle buone azioni ai fini della salvezza. In queste 3 opere sono contenuti i 2 cardini
della riforma luterana:
la fine della mediazione ecclesiastica e il principio del sacerdotio universale. Lutero
contesta al papato la prerogativa di essere depositario della vera e unica
interpretazione delle sacre scritture. Non c pi bisogno della mediazione tra Dio e
luomo
La nuova dottrina dei sacramenti: Lutero elimina quei sacramenti che presuppongono
la mediazione ecclesiastica e ripropone solamente il battesimo che dona la grazia
attraverso la fede e leucarestia in quanto memoria del sacrificio della croce

1520 - papa Leone X con la bolla Exsurge Dominae condanna 41 proposizioni di
Lutero minacciandone la scomunica se entro 60 giorni non ritratta ma egli brucia la bolla
in piazza Wittenberg.
1521 - una bolla del papa Leone X pronuncia la scomunica. Intanto la dottrina
luterana si diffonde in vaste aree della Germania: tutte le gerarchie e i ceti sociali ne
sono coinvolti grazie alla semplicit e alla duttilit del messaggio luterano. Tra il 1519 e
il 1520 i fondamenti della riforma incontrano straordinaria fortuna, lintervento
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dellattivit ecclesiastica non pi sufficiente ma ha bisogno del supporto dellautorit
politica.
1521: si riunisce la dieta di Worms alla presenza dellimperatore Carlo V,
dellinquisitore della Germania Alberto di Magonza, dei Nunzi pontifici. Ma lalleanza
tra potere secolare e potere ecclesiastico per la repressione del riformatore non
raggiunge il suo fine. Lesito debole per la Roma: il frate viene messo al bando la
dottrina condannata come eretica.
Tra il 1521 e il 1522 c unimportante traduzione di Lutero e del nuovo testamento. In
quegli anni vi anche la sistematizzazione della dottrina a opera di Filippo Melantone
denominato lombra di Lutero

Le due alternative alla crisi religiosa del 500: Erasmo e Lutero
1524: Erasmo da Rotterdam pubblica lopera de libero arbitrio
1525: Lutero replica con lo scritto De Servo arbitrio
il segno di una radicale diversit tra ragione e fede. Il pensiero di Erasmo un
originale fusione tra umanesimo e Cristianesimo. Erasmo difende il libero arbitrio e il
primato della volont delluomo nella sua capacit di fare il bene e di evitare il male.
lesaltazione della religione naturale e i suoi fondamenti sono: lunit e la pacificazione
cristiana attraverso la tolleranza, il dubbio sistematico come metodo intellettuale, il
primato della volont delluomo nella sua capacit di fare il bene ed evitare il male.
Il Servo arbitrio di Lutero allopposto lesaltazione della religione soprannaturale e
lassoluta impotenza della volont umana. I suoi fondamenti sono: lassoluta certezza
delle sacre scritture; la certezza della salvezza attraverso la fede; limpotenza della
volont umana; la totale divergenza tra fede e ragione.
Si configurano quindi due vie alternative alla crisi religiosa del 500: la prima, quella di
Erasmo, fondata su una religione ragionevole, su un equilibrio fra la grazia e la volont
umana, a cui concessa la libert di scegliere il bene e rifiutare il male; la seconda,
quella di Lutero, fondata tra la distanza tra Dio e luomo, il primo assoluto e
incondizionato, il secondo condizionato e dipendente da Dio. Inoltre per Erasmo le
critiche agli abusi ecclesiastici non possono porre il cristiano fuori della chiesa, che resta
lunica depositaria della parola divina: la riforma deve essere interna alle istituzioni
ecclesiastiche. Il movimento erasmiano rappresent un originale modo di vivere e
superare la crisi religiosa del 500 e contribu alla genesi e allo sviluppo di una riforma
cattolica.

Riforma e rivoluzione: la guerra dei contadini
Lutero non un rivoluzionario ma gli sempre interessata la riforma della vita interiore.
Parlando del luteranesimo bisogna tener conto del contesto di forte conflittualit sociale
e politica della Germania del primo 500. i livelli di questa conflittualit sono diversi: i
contrasti tra il principe elettore Federico di Sassonia e larcivescovo di Magdeburgo
sulla questione delle indulgenze: Federico non tollera che il denaro dei suoi sudditi vada
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a finire a Magdeburgo e che larcivescovo gli tolga potere e giurisdizione. Altri principi
territoriali si oppongono al potere temporale della chiesa di Roma.
La predicazione luterana investe come un ciclone tutti gli strati sociali: laspettativa
della reformatio si congiunge con le aspirazioni dei ceti a trasformare i rapporti esistenti.
Quello che esplode nella Germania di questi anni un insieme di conflitti che per
hanno un punto in comune: lintreccio forte tra il rinnovamento dello spirito religioso,
promosso da Lutero, e il programma di riforma politica. Laltro elemento comune il
risultato che quei conflitti hanno conseguito: il rafforzamento dei principati territoriali,
cio la statalizzazione della riforma in Germania.
La rivolta dei cavalieri: la grande nobilt ha accresciuto molto poteri e giurisdizioni e
ha emarginato la piccola nobilt dei cavalieri. Influenzati dalle idee luterane i cavalieri
accentuano la spinta alla rivolta contro la chiesa di Roma, i beni del clero e vagheggiano
la formazione di una Germania imperiale libera dal potere del papa, fondata sul primato
della forza politica dei cavalieri e sulla fine del potere della grande feudalit laica ed
ecclesiastica. I cavalieri si coalizzano contro larcivescovo di Treviri, per loro
espressione della sintesi tra potere feudale e potere ecclesiastico. Ma i principi
protestanti si schierano con larcivescovo di Treviri e sconfiggono i cavalieri. La grande
feudalit e i principati territoriali escono vincitori da questa vicenda.
La guerra dei contadini 1524 - 1525: fin dai primi anni 20, alcuni seguaci di Lutero
pi radiali come Muntzer e Carlostadio sottolineano unaltra possibile direzione del
movimento di riforma: il ritorno allideale evangelico dellorganizzazione comunitaria
dei fedeli, alle fonti della chiesa primitiva, al modello della povert ecclesiale e
dellabolizione delle disuguaglianze sociali. Su questa base si formano comunit di
fedeli, soprattutto operai e minatori, che parteciperanno alle rivolte tra il 1524 e il 1525.
Alle origini delle ribellioni popolari la situazione sociale nelle campagne tedesche
sulle quali gravano il potere signorile, il dominio della feudalit, la limitazione dei diritti
dei vassalli...
I soggetti sociali di quella che stata chiamata guerra dei contadini non sono solo i
contadini ma anche gli abitanti delle citt soggette ai principi territoriali, i cittadini
esclusi dagli uffici e i minatori. Si pu anche definire infatti, la rivolta delluomo
comune. Gli obbiettivi sono di abbattere la particolare struttura per ceti, formare una
federazione di leghe su base corporativa, ispirate al vangelo, al bene comune, allamore
cristiano e fraterno, sottrarre prerogative politiche alla nobilt, espropriare ecclesiastici e
religiosi.
Il programma formulato esplicitamente nei 12 articoli di Memmingen, il manifesto
politico della lega di Sveva. I 12 articoli contengono una denuncia agli abusi feudali e
una richiesta di modifica dellordinamento signorile, fondata sulla riduzione della
prestazioni in denaro, labolizione della servit, lamministrazione della giustizia. Poi
c la richiesta di sottrazione del potere alla chiesa attraverso lelezione diretta del
parroco. Il vangelo dovrebbe essere la norma di diritto che presiede tutto il sistema di
rapporti nella comunit.
20
Riguardo a questi fatti Lutero interviene due volte: nel primo intervento lEsortazione
alla pace, egli cerca di mediare tra contadini e signori: ai primi dice di non abusare del
nome dei cristiani e che il Vangelo condanna qualsiasi forma di ribellione e quindi
devono obbedienza ai re; ai signori dice di non abusare dei oro poteri giurisdizionali. Ma
sotto leffetto delle violenze e degli orrori della guerra Lutero interviene una seconda
volta pi decisamente contro i ribelli nello scritto Contro le Masnade rapaci e
assassine dei contadini. Laccentuazione pi forte del 1525 dovuta al fatto che
Lutero si senta al centro di 2 spinte diverse: i principi, i nobili e i borghesi, suoi seguaci
in conflitto con Roma; gli estremisti che rischiano di compromettere tutto il successo del
movimento. La repressione si abbatte violentissima. I principi seguono alla lettera i
consigli di Lutero. Dopo alcuni successi iniziali gli eserciti contadini sono sconfitti.
Finisce nel 1525 la riforma come movimento popolare. Trionfa la riforma dei principi in
Germania.

Zwingly e Calvino
Zwigli (1484-1531) promuove la riforma delle comunit nei territori della
Confederazione svizzera. Era un sacerdote e aveva studiato Lutero. Cerca sostegno alla
sua riforma soprattutto nelle istituzioni politiche cittadine; stringe unalleanza con le
autorit locali per il successo della riforma. Proprio a Zurigo essa si presenta con
caratteri originali: provvedimenti e nuove istituzioni dimostrano che qui il connubio tra
politica e religione assai stretto. Per esempio nel 1524 vengono abolite alle chiese
immagini e reliquie, nel 1525 viene abolita la messa in latino; viene abolito il servizio
mercenario; istituito il tribunale matrimoniale e dei costumi, il pi antico ordinamento
giuridico del protestantesimo.

La riforma di Zwingly deve fare i conti con i cantoni centrali da un lato, pi fedeli al
cattolicesimo, dallaltro con lala pi radicale della riforma promossa da Zwigli che
rappresentata dagli anabattisti (cos chiamati perch predicano il battesimo degli adulti),
che esigono una rigida disciplina comunitaria e una chiesa libera da ogni rapporto con
lautorit civile. Zwingli deve liberarsi di questi ultimi per consolidare la sua riforma.
Cos i circoli anabattisti zurighesi sono perseguitati e in parte distrutti. Zwingli perde la
vita in uno scontro con i cantoni cattolici a Kappel.

Calvino: 1509 - 1564 : principi della riforma predicata da Zwingli confluiscono
nellesperienza religiosa del riformatore francese Calvino. Il progetto che pi gli sta a
cuore quello della nuova organizzazione della chiesa su basi politico-comunitarie. A
Ginevra Calvino realizza un modello di riforma caratterizzato da una forte
compenetrazione tra religione, politica e istituzioni locali.
I fondamenti teologici del calvinismo: lessenza della chiesa sta nella rivelazione della
parola divina attraverso le sacre scritture. Come Lutero anche Calvino abolisce la
mediazione del clero. A differenza di Lutero per Calvino accentua la dipendenza
21
assoluta delluomo da Dio attraverso la dottrina della predestinazione. Per lui la chiesa
un grande e importante organismo che mette in comunione il credente con Cristo. Nel
modello calvinista lordinamento ecclesiastico comprende 4 istituzioni: i pastori che
predicano e amministrano i sacramenti, i dottori, deputati dellinsegnamento, i diaconi
che sovrintendono allesistenza e gli anziani che si occupano della disciplina
comunitaria.
Anche per Calvino come per Lutero le opere non possono essere un mezzo per
raggiungere la salvezza della vita eterna. Su questo terreno Calvino comunque si
distacca notevolmente da Lutero: le opere sono indispensabili come segno dellelezione
divina, della predestinazione (in quanto Dio non crea tutti gli uomini nella stessa
condizione ma destina gli uni alla vita eterna, gli altri alleterna dannazione).
Tutta lattivit delluomo impregnata di spirito religioso che contribuisce a svolgere
nel migliore dei modi possibili le azioni del fedele nel mondo: dalla sua professione ai
suoi affari alla produzione al commercio tutta lattivit umana deve essere vissuta dal
calvinista come realizzazione della vocazione. Il trinomio citt, lavoro e professione
esaltato nella concezione calvinista. Emerge cos la differenza tra Lutero e Calvino: per
Lutero credo ergo sum cio lidentit del cristiano nella fede; per Calvino ago ergo
credo (opero perci ho fede) cio lidentit del cristiano nella corrispondenza delle sue
opere allelezione divina.
Il calvinismo si irradia da Ginevra verso la Germania, i Paesi Bassi, la Scozia, la Polonia,
lUngheria, la Transilvania. Questa confessione religiosa sar destinata a un grande
successo presso i gruppi sociali urbani proprio grazie alla funzione positiva assegnata al
lavoro produttivo e allattivit professionale vissuta con spirito religioso.






Carlo V e il protestantesimo della Germania
La questione protestante accompagna Carlo V per tutta la durata del suo impero.
Possiamo distinguere 4 fasi:
1. 2 anni dopo le 95 tesi Carlo V giura la costituzione imperiale: nessuno pu essere
messo al bando dallimpero senza processo. Lutero aveva guadagnato grandi
consensi presso i principi territoriali. Carlo v ha bisogno dellalleanza con i principi
territoriali e con le citt imperiali della Germania per la sua strategia verso il
Mediterraneo contro i turchi e verso lItalia dove in guerra contro i francesi. Il
primo sviluppo del luteranesimo in Germania vede Carlo V impegnato da un lato a
non radicalizzare il conflitto con i principi territoriali, dallaltro a difendere
comunque la pax cristiana dalle eresie. 1521 editto di Worms il risultato di questo
compromesso: Lutero condannato come eretico ma la definitiva assoluzione della
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questione rinviata alla convocazione del concilio ecumenico della chiesa. Carlo V
vuole sia temporeggiare che fare pressione sul papato per ottenere una riforma
interna alla chiesa collegata al disegno dellimpero universale.
2. Compresa tra il 1525 e 1530 e coincide con il periodo dellorganizzazione politica
della riforma in Germania. A conclusione della guerra dei contadini (1525) i principi
cattolici della Germania meridionale stringono unalleanza contro i principi luterani
che a loro volta un anno dopo stabiliscono unanaloga intesa. La prima e la seconda
dieta imperiale di Spira (1526 e 29) congelano la situazione e proibiscono ogni
innovazione in materia di fede prima del concilio. Gli stati luterani protestano (da qui
il nome protestanti) e formano unulteriore alleanza difensiva. La Germania ormai
spaccata in 2 fronti. Un tentativo di pacificazione tra limperatore e i protestanti
rappresentato dalla dieta di Augusta (1530). La dieta si conclude con delle
deliberazioni severissime assunte in assenza dei rappresentanti protestanti le quali
dimostrano la volont dellimperatore e dei principi cattolici di colpire duramente
leresia ma anche la percezione della difficolt di procedere lungo la linea di una pura
logica repressiva nei confronti dei protestanti.
3. Dalla dieta di Augusta emergono: la fine del sogno di conciliazione sia interno al
movimento protestante sia interno al movimento cattolico; larticolazione del
protestantesimo in 3 diverse confessioni facenti capo a Lutero, Zinali e Calvino; la
divisione religiosa della Germania. 1531: nasce la lega di Smalcalda che diventa il
centro delle forze antiasburgiche e stringe relazioni con Francia e Inghilterra.
Limperatore deve pensare allinvasione dei turchi in Ungheria, ai suoi possedimenti
spagnoli in Italia e non pu permettersi quindi di aprire un conflitto di vaste
proporzioni con gli stati protestanti della Germania. Quindi proibisce ogni ricorso
alla forza per questioni di fede e religione sino alla convocazione del concilio che,
intanto continuamente rinviato. 1542: dieta di Spira: i protestanti chiedono
allimperatore il riconoscimento ufficiale della loro posizione ed a esso condizionano
gli aiuti militari e finanziari contro i turchi. La crisi ormai alle porte.
4. 1546: scoppia la guerra tra la lega di Smancalda e limperatore. Le truppe imperiali
sono battute. Carlo V sconfitto insieme dai protestanti, dai turchi e dai francesi che
occupano nella Lorena Metz, Toul e Verdun. 1555: Carlo V costretto a firmare la
pace di augusta che stabilisce il principio del cuius regio, eius religio. ammessa
la libera scelta confessionale solo per gli stati imperiali e per i loro principi, non per i
sudditi che devono sottostare al principio un solo signore, una sola religione. hanno
diritto ad emigrare se non accettano la religione del principe. Il protestantesimo era
accettato come parte integrante dellimpero tedesco e i principi protestanti vi erano
ammessi con gli stessi diritti dei principi cattolici.

Aree e mezzi di diffusione della riforma: analogie e specificit territoriali
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Il quadro dello sviluppo territoriale della riforma nellEuropa verso la met del 500
caratterizzato dalle 2 grandi aree di diffusione luterana e calvinista, dallarea della chiesa
anglicana e dai movimenti e gruppi ereticali.
AREA LUTERANA comprende:
-Germania centrosettentrionale
- nord Europa
- ampie zone dellEuropa orientale
- le coste baltiche
- Prussia: il gran maestro Alberto di Brandeburgo trasform il territorio in un
ducato laico ereditario e vi stabil la riforma.
- Danimarca e Svezia: lo scarso radicamento del Cristianesimo favor la riforma
dei sovrani che deposero i vescovi e incamerarono i beni ecclesiastici
- Austria: la nobilt restava in massima parte fedele al cattolicesimo
- Paesi baltici e Europa orientale: non furono insensibili alla penetrazione del
luteranesimo
- Ungheria: penetrarono gli scritti di Lutero ma vie era una pluralit di confessioni.
Ebbe successo comunque lazione di riconquista della chiesa cattolica
Area calvinista: comprende:
- citt svizzere
- Olanda
- Palatinato e basso Reno in Germania
- Scozia
- Francia: la riforma aveva fato la sua apparizione sin dagli anni 20 del 500. La
stessa sorella del re Francesco I, Margherita di Navarra, si convert al luteranesimo.
Lalleanza di Francesco I con i luterani tedeschi contro limperatore e il conseguente
allentamento della repressione contro il protestantesimo ne permisero unenorme
diffusione in tutta la Francia. Soprattutto nella nuova versione calvinista la riforma
incontr ampi consensi in quasi tutti i ceti sociali e a met del 500 si erano formate
molte comunit. Il movimento religioso calvinista, diffuso tra lalta nobilt, si
avviava a diventare partito politico e ad alimentare la guerra civile nella seconda
met del 500.

AREA DELLA CHIESA ANGLICANA:
Enrico VIII in un primo momento aveva condannato gli scritti di Lutero e questo gli
aveva fruttato il titolo onorifico di difensore della fede attribuitogli dal papa. Il re aveva
avuto 5 figli femmine da Caterina d Aragona; il desiderio di avere un erede maschio e
la passione per una dama di corte, Anna Bolena, spinsero il re a chiedere
lannullamento del suo matrimonio. Le ragioni addotte dal sovrano erano che egli non
avrebbe potuto sposare Caterina perch era stata sposata con suo fratello Arturo ma
Caterina sosteneva che Arturo era morto a 14 anni e il matrimoni non era stato
consumato. Al conseguente processo la regina si appell al papa. Carlo V, nipote di
24
Caterina prese le sue difese di fronte a papa Clemente VII. Condizionato dal gioco
delle pressioni, Clemente non si decideva ad emetter la sentenza. Si preparava lo scisma.
Le ragioni risalivano alla seconda met del 400 in quanto il sovrano inglese era
considerato lunica fonte di diritto sia nella sfera temporale che spirituale. Enrico VIII
codific solo questa tendenza. Larcivescovo di Canterbury dichiar nullo il
matrimonio di Enrico VIII (gia segretamente sposato con Anna Bolena) e la scomunica
di Clemente VII non serv a niente.
1534: latto di supremazia confer a Enrico VIII il titolo di unico e supremo capo della
chiesa anglicana: cadeva la distinzione tra sovranit temporale e spirituale; era abolita la
giurisdizione papale in quanto il re era la fonte sia della giurisdizione temporale che di
quella spirituale. Grazie al primo ministro Thomas Cromwell furono promosse riforme
economiche, conseguenza dellatto: confisca dei beni di conventi e istituzioni religiose;
lincameramento tra i ben dei re di tutte le decime pontificie. La politica economica
trova il consenso di ceti sociali diversi. Enrico VIII aveva promosso pi che una riforma
religiosa una riforma politico-costituzionale. La dottrina cattolica aveva intaccato solo il
primato pontificio, il che non era poco ma non era comunque ladesione al luteranesimo.
La vera riforma in materia teologica fu opera di Edoardo VI (1547-53). Il libro della
preghiera comune riconosceva due soli sacramenti, battesimo e eucarestia, sopprimeva
il carattere sacrificale della messa e aboliva il celibato ecclesiastico. Inoltre incamer i
beni dei vescovi. Il protestantesimo si avviava ad adottare il modello calvinista in
materia teologica e attraverso la professione di fede ufficiale diventava religione di stato.
Anche la Scozia ader al calvinismo mentre lIrlanda rimase cattolica.

Pag 103-104-105 leggere


Controriforma e riforma cattolica
Il termine controriforma indicava lazione con la quale un territorio veniva ricondotto
con la forza alla confessione cattolica: ricattolicizzazione. Indica poi quel movimento
interno alla chiesa cattolica che ebbe il suo culmine nel concilio di Trento.
Il concetto di controriforma ha un triplice significato:
- la repressione antiprotestante
- Il consolidamento dei dogmi e delle strutture ecclesiastiche
- la riorganizzazione interna della chiesa cattolica
Si tratta di una reazione complessa e a pi livelli dei poteri che si opponevano al
protestantesimo. Questi poteri sono 4:
- i re di Spagna che avevano stabilito unalleanza con il pontefice e che avevano bisogno
dellaiuto della chiesa per far rispettare in tutto il loro vasto impero lobbedienza al
sovrano.
- la chiesa che, rotta lunit religiosa aveva bisogno di consolidare la gerarchia e di
ripristinare la sua autorevolezza. In questopera di restaurazione la chieaa non poteva
25
fare a meno della monarchia spagnola, lunica in grado di mantenere un potente esercito
e di aiutare il papa sul piano finanziario
- teologi e cultura accademica cattolica
- quarto potere i gesuiti, nuovo ordine religioso.

Attraverso luso del concetto riforma cattolica laccento batte non pi sulla reazone al
protestantesimo ma sul rinnovamento religioso che investe la chiesa nel tardo 400. ci si
riferisce soprattutto al movimento della devotio moderna, dei cenacoli e dei gruppi
erasmiani, allintensa attivit assistenziale tramite la creazione degli ospedali ma anche
alla nuova religiosit promossa dal concilio di Trento.
La storiografia moderna ha superato la divisione tra i due concetti e preferisce
connetterli. Controriforma e riforma cattolica sono due tendenze del cattolicesimo
convergenti verso una sua pi decisa affermazione.
Si parla di controriforma per il periodo che va dal 1580 (papato di Sisto V) al 1640: il
periodo cio della repressione della riforma protestante e di tutte le spinte di
rinnovamento interno al cattolicesimo. In sostanza per controriforma si intende
soprattutto: il processo di cristallizzazione delle confessioni religiose tra met 500 e
met 600; il nuovo sistema giuridico della chiesa cattolica con il papa al culmine; la
prassi pastorale, tendente alla riconquista delle masse; la teologia tridentina, la forte
carica riformatrice di cu la chiesa diede prova. Inoltre si intendono gli abusi, gli eccessi
e lintolleranza che caratterizzarono spesso luso dei nuovi apparati controriformistici
della chiesa.


Il concilio di Trento
Per Carlo V il rinvio di tutta la questione luterana al concilio rispondeva allesigenza di
collegare la riforma della chiesa al sogno dellimpero universale. Per il papato il ricorso
al concilio era visto come la definizione solenne di una riforma della disciplina e dei
costumi, di una risposta adeguata al dilagare dello scisma protestante. Il primo papa che
ebbe la piena consapevolezza della gravit della situazione fu Adriano VI che rese
attiva la presenza cattolico-romana alla dieta di Norimberga: qui present numerosi
progetti di riforma dellistituzione ecclesiastica che furono poi ripresi durante il concilio
di Trento. Il suo successore, Clemente VII (di casa MEDICI) temeva la convocazione di
un concilio per il rischi che potesse essere messa in discussione lautorit papale. Fu il
pontefice Paolo III Farnese che si rese meglio conto della situazione critica vissuta
dalla chiesa di Roma. Infatti nel 1530 nella dieta di augusta era stata sancita la divisione
religiosa della Germania. Proprio in questi anni Carlo V cercava di rinviare al concilio la
definizione delle questioni di fede e di religione. Paolo III lo convocava di continuo fin
dal 1536, poi ne 1537, nel 38, nel 42. Ma il concilio si apr a Trento solo nel 1545
quando al chiesa di Roma era in una crisi profonda. Il concilio si proponeva 3 obbiettivi:
Recuperare i territori protestanti;
26
Argiare leresia
Riaffermare il primato papale in un chiesa cattolica riformata.

Il primo obbiettivo fu realizzato solo in parte, gli altri furono pienamente raggiunti dal
concilio di Trento dalla chiesa post-tridentina.
Si pu dividere il concilio di Trento in 3 fasi:
1. Tra il 1545 e il 1547: le delibere conciliari riguardano soprattutto le questioni
teologiche. I decreti relativi a tale materia furono 5 e si riferirono ai punti che erano
stati oggetti della riforma di Lutero: lorigine della fede; la verit delle sacre scritture
stabilita dallautorit pontificia; il peccato originale; la giustificazione e i sacramenti.
Questa prima fase fu segnata dalla dialettica tra 2 modi diversi di concepire la
riforma della chiesa: il papa la intendeva come sbarramento delleresia protestante,
Carlo V come ultimo tentativo di pacificazione religiosa. La dura sconfitta inflitta da
Carlo V alla lega dei principi luterana (1547) parve segnare un punto a favore della
chiesa cattolica ma lingresso dellInghilterra nellorbita protestante, dopo la morte di
Enrico VIII e laffermazione della chiesa anglicana furono un duro colpo per il
papato. Il concilio che dal 1547 al 50 fu paralizzato anche per un conflitto al suo
interno sulla questione della sede in quanto Paolo III voleva trasferirla a Bologna.
2. Tra il 1551 e il 1552. Il successore di Paolo III, Giulio III riapre il concilio. In
questa seconda fase vi fu la partecipazione ma poco significativa dei protestanti. La
ripresa del conflitto tra limperatore e Enrico II indusse a chiudere dopo poco pi di
un anno questaltra fase. Lunico intervento di rilievo fu a proposito delleucarestia in
quanto venne ribadito il dogma della transustanziazione. Con Paolo IV la
controriforma intesa come offensiva contro leresia e riforma disciplinare del clero,
entra nella sua fase pi acuta: gran parte degli strumenti di attuazione di questo
modello controriformisti furono approntati da Paolo IV al di fuori del concilio.
3. Tra il 1562 e il 1563: Pio IV decise di riconvocare il concilio. Fu perfezionato il
progetto di definizione dottrinale e disciplinare della chiesa cattolica. La pi ardua
questione era lorigine del potere episcopale sulla quale si scontravano 2 tendenze:
chi attribuiva solo al papa la fonte del potere dei vescovi o chi ne faceva discendere
lautorit dal sovrano statale (francesi, spagnoli e imperatore). A Trento fu stabilita
una via intermedia: i vescovi dipendevano dal papa ma avevano lobbligo della
residenza e la corresponsabilit era definita su mandato divino. Il concili di Trento
pervenne a conclusioni importantissime che influenzarono non solo la vita della
chiesa e delle comunit cattoliche tra la seconda met del 500 e la prima met del 600
ma anche il rapporto tra poteri religiosi e poteri civili. I livelli principali su cui oper
il concilio furono 4:
Lordinamento della materia dogmatica e sacramentale
Laffermazione decisa della giurisdizione ecclesiastica e lallargamento della sua
sfera dinfluenza
La disciplina del clero
27
Lorganizzazione delle forme, della piet e della religiosit popolare.

Gran parte di queste materie furono, nei decenni successivi a Trento, oggetto di
numerosi interventi pontifici, attraverso le bolle di attuazione dei decreti conciliari. Da
questo punto di vista il concilio non si concluse nel 1563 ma si protrasse oltre nel tempo.
Pio IV e poi Pio V contribuirono a definire la materia del rapporto tra chiesa e stato. Le
due dimensioni della sovranit papale (quella ecclesiastica e quella del potere temporale,
trovavano una loro nuova traduzione nel Tridentino e soprattutto nella bolla In cena
domini, oggetto di scontro tra il papato e gli stati che non potevano accettare la tendenza
della chiesa a estendere a dismisura la sua giurisdizione e interferire nelle competenze
statali. Con il concilio di Trento veniva affermandosi un modello di stato della chiesa
non dissimile sul piano di organizzazione e della logica amministrativa interna da altri
stati europei contemporanei.



Le istituzioni della controriforma
Sono il complesso di strumenti predisposti dal capo della chiesa cattolica romana per far
fronte a compiti e funzioni di prevenzione e repressione delle eresie. Il papa va
accentuando una doppia fisionomia: pontefice e capo di una cristianit scossa dallo
scisma e sovrano di uno stato, lo Stato pontificio alle prese con problemi di natura
politica. Alla funzione di prevenzione e repressione delleresia doveva assolvere la
congregazione del santuffizio dellinquisizione istituito nel 1542. La bolla istitutiva
promulgata da Paolo III Farnese deputava alcuni cardinali commissari inquisitori
generali per la custodia della fede e dava loro facolt di indagare contro tutti coloro che
deviano dalla fede cattolica o sono comunque sospetti di eresia, i loro seguaci e difensori.
E dopo aver indagato di procedere e punire i colpevoli o sospetti col carcere e continuare
la procedura contro di loro sino alla sentenza finale nonch di confiscare i beni dei
condannati alla pena capitale. Ai sei cardinali inquisitori veniva affidata la piena
giurisdizione nei confronti di laici ed ecclesiastici. Fu sotto Paolo IV che linquisizione
romana dispieg tutti i suoi poteri e utilizz tutte le armi a sua disposizione. Paolo IV
fece smantellare tutti i cenacoli che si richiamavano a esigenze di rinnovamento
religioso interno alla chiesa cattolica. Incisivo fu lintervento di Paolo IV per il
controllo sociale e culturale dellortodossia cattolica. Nel 1559 fu istituito lindice dei
libri proibiti il quale distribuiva gli autori in 3 classi: quelli totalmente condannati, quelli
condannati per una singola opera e poi gli scritti anonimi. Ebbero inizio i roghi dei libri
proibiti. Il distacco della vita intellettuale e religiosa italiana da quella europea fu
notevole: fra gli stati italiani si ebbe il massimo di collaborazione con lo stato pontificio.
Milano, Firenze, Napoli e Venezia si affrettarono a stampare e pubblicare lindice dei
libri proibiti.

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Gli ordini religiosi e la riconquista delle anime
Un altro terreno dintervento del concilio fu quello della formazione del clero. Tra le
denunce di Lutero cera stata anche quella dellignoranza dei sacerdoti sullintera
materia religiosa. Era urgente educare e istruire gli ecclesiastici anche per evitare
deviazioni dallortodossia. Vennero istituiti i seminari. Lobbiettivo pi importante della
chiesa post-tridentina fu la riconquista delle anime: le milizie della controriforma furono
gli ordini religiosi. Questi si impegnarono a combattere leresia, a rafforzare lautorit
della chiesa di Roma e a consolidare la sua presenza nella vita quotidiana delle
popolazioni. Lordine della controriforma che seppe meglio interpretare lo spirito della
chiesa cattolica del suo tempo fu quello dei gesuiti della compagnia di Ges, fondati da
Ignazio di Loyola che apparteneva alla nobilt basca. Le attivit dellordine e il suo
campo dinfluenza furono enormi. La presenza dei gesuiti si segnal in primo luogo nei
paesi in lingua tedesca ma poi anche in Polonia, Ungheria, Francia, Spagna e Italia. I
gesuiti realizzarono una specie di connubio tra controriforma e umanesimo.
Lumanesimo fu in realt depotenziato della sua carica critica e del suo ideale supremo
(lesaltazione delluomo nelle sue capacit cognitive) e fu inteso solo come strumento al
servizio di un altro ideale, lassoluta obbedienza allautorit del pontefice in tutti i campi
del sapere. Listruzione era uno dei primi campi dintervento dei gesuiti nellopera di
riconquista delle anime. I collegi dei gesuiti, allorigine sede della formazione dei
membri dellordine, divennero poi vere e proprie scuole in cui andarono preparandosi le
classi dirigenti delle citt e degli stati europei. Il livello della cultura trasmessa nei
collegi gesuiti era il pi elevato dellEuropa del tempo. Il secondo terreno di intervento
dei gesuiti fu liniziativa missionaria a vastissimo raggio: si dispieg non solo
nellEuropa cattolico-romana ma anche nelle terre doltremare abitate dagli infedeli. Fu
soprattutto limpero portoghese a favorire la presenza dei gesuiti nelle colonie. I gesuiti
erano presenti: in Brasile, India, Giappone, Cina e nellAmerica spagnola.






Un solo re un solo impero: let di Filippo II
Filippo II e legemonia spagnola in Europa
Carlo V aveva diviso i suoi domini ereditari in due parti: la prima (Austria, Regni di
Boemia e di Ungheria) a suo fratello Ferdinando dAsburgo eletto imperatore nel
1558, la seconda (Spagna, Milano, Napoli, Sicilia e Sardegna, Franca Contea, Paesi
Bassi e possedimenti americani) al figlio Filippo II. Carlo abdic i suoi domini ereditari
del ramo spagnolo a Filippo II nel 1556 e mor nel 1558. Protagonisti della scena
politica internazionale in quegli anni erano limpero asburgico e limpero ottomano. La
Spagna tra il 1520 e il 1570 era diventata la potenza principale in Europa. Per 4 motivi:
29
1. Con la conquista del nuovo mondo la Spagna pot accedere con facilit a nuove fonti
di ricchezza e sfruttarle a basso costo
2. Notevole apertura di credito verso la corona da parte dei grandi banchieri privati
3. La Spagna poteva contare su una realt politica di base relativamente unificata, sul
prestigio della sovranit monarchica, sulla fondamentale unit religiosa non scossa
dallo scisma protestante
4. Poteva contare su un esercito bene attrezzato e addestrato.

Questi fattori ebbero un peso notevole nel momento in cui Filippo II divenne re di
Spagna.
Carlo V e Filippo II erano due personalit molto diverse. Filippo era per cultura,
sensibilit e valori profondamente spagnolo. Era privo di attitudini militari ma seppe
capire che per governare il suo vasto impero occorreva una corte, una fissa dimora e un
apparato di funzionari. Fu il re della controriforma ma anche lartefice dello stato
moderno spagnolo. Filippo II ereditava un impero insidiato da molti pericoli. Il primo
era leterogeneit dei titoli originari di appartenenza alla corona spagnola: domini
ereditari, paesi conquistati militarmente, formazioni storiche autonome con una loro
civilt e cultura politica altamente sviluppate, le terre del nuovo mondo. Il secondo
pericolo erano le differenze interne alla stessa Spagna. Cerano poi tutti i rischi connessi
alla collocazione geopolitica dei domini spagnoli ma il pi grave pericolo per tutta
lEuropa mediterranea era quello turco e fu la prima questione internazionale che Filippo
si trov di fronte.


La Spagna da Carlo V a Filippo II
Si possono distinguere 3 fasi nel regno di Filippo II (1556-98). La prima tra il 1559 e il
1565, la seconda tra il 1565 e il 1580, la terza tra il 1580 e il 1598.
Fino al 1559 le linee ispiratrici della politica della politica di Filippo II sono quelle
paterne; una politica sancita anche dalle strategie matrimoniali. Nel 1543 Filippo aveva
sposato Maria Emanuela di Portogallo, morta 2 anni dopo. Nel 1554 spos la regina
inglese Maria Tudor. Con la morte di Maria tudor nel 1558 la situazione inglese
cambiava radicalmente: lascesa di Elisabetta avrebbe definitivamente compromesso
lalleanza anglospagnola. Alla vigila della pace di Cateau-Cambresis, Filippo sposava la
francese Elisabetta di Valois. Il 1559, anno del trasferimento di Filippo dalle Fiandre in
Castiglia, dove anche stabilita la corte, quasi una data simbolo:segna il passaggio da
un impero su base fiamminga a uno su base spagnola, fondato soprattutto sullaffluenza
delle ricchezze dal nuovo mondo. Segna anche la fine dellidea dellimpero universale
vagheggiata da Carlo V e il primato di un nuovo sistema politico con al centro la Spagna,
o meglio la Castiglia. La Spagna era in forte espansione demografica e la risorsa pi
importante del paese era la lana che veniva largamente esportata. Ma la Spagna era
costretta a importare manufatti. Carattere corporativo della manifattura tessile, carenze
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di artigiani specializzati, bassa qualit dei prodotti, gia collocavano la Spagna a met del
500 in una posizione di svantaggio rispetto ad altri protagonisti del mercato
internazionale. Quindi nel passaggio da Carlo V a Filippo II si annunciavano i sintomi
dello squilibri tra la potenza politica dellimpero e la crescita economica della Spagna.
Lafflusso dei metalli preziosi americani contribu allo sviluppo della potenza politica
spagnola ma la sua incidenza sullaccumulazione del capitale e sullo sviluppo
economico della Spagna fu insignificante se non addirittura negativa. I motivi sono
molteplici. I grandi mercanti banchieri che controllavano il flusso di metalli preziosi e il
commercio internazionale del denaro e dei beni erano stranieri: prima tedeschi, poi
fiamminghi e genovesi. La finanza privata, attraverso prestiti a breve termine e ad altro
interesse, imponeva alla finanza pubblica spagnola, alle prese con un aumento dle
fabbisogno di denaro per le imprese militari e per il mantenimento dellimpero, un
rapporto sempre pi stretto di dipendenza e i protagonisti della finanza privata erano le
grandi compagnie e societ economiche straniere, in particolare i genovesi. Un altro
fattore lassenza di una politica economica in supporto allo sfruttamento delle miniere
americane, allincremento della popolazione, allascesa dei prezzi. Le decisioni in
materia di politica economica aggravarono lo squilibrio tra popolazione e risorse. La
Spagna che Filippo II ereditava non aveva vissuto londata di rinnovamento e di
fermenti culturali e sociali promossi dalla riforma protestante. Era stata tuttavia
interessata soprattutto allinfluenza di Erasmo da Rotterdam e Juan de Valdes. La
controriforma operata da Filippo attraverso listituzione dellinquisizione e dellindice
dei libri proibiti fu motivata da esigenze di controllo religioso ma anche politico e
sociale. La Spagna della controriforma fu anche un sistema di valori: al suo vertice il
sentimento del nesso inscindibile tra una sola religione, un solo re, la purezza della stirpe
(la limpieza de sangre). Fu cos che nei primi anni del regno di Filippo II furono
perseguitati e espulsi i conversos, cio i mussulmani e ebrei convertiti al cristianesimo.
La limpieza de sangre era lossessione di Filippo II: il sovrano pensava che tutte le
eresie della Germania,d ella Francia e della Spagna fossero state diffuse dai discendenti
degli ebrei.

Prima fase della strategia politica di Filippo II
La prima fase del regno di Filippo (1559-65) si pu sintetizzare con lattributo di rey
prudente. Il primo pericolo che deve affrontare quello turco. Lo stato ottomano si
estendeva dal mar rosso e dalle coste meridionali del mediterraneo sino alle porte di
Vienna. Solimano I il magnifico era lartefice della sua potenza. Allepilogo del suo
sultanato limpero da lui creato cominciava a scricchiolare soprattutto per ragioni interne.
La forza dei turchi restava grande per la potenza militare, marittima e terrestre. Inoltre i
regni barbareschi del nordafrica acquistavano potenza e insidiavano i paesi iberici del
mediterraneo: Marocco, Algeria e Regno di Tripoli. Filippo decise di attaccare i turchi
sia perch dopo Cateau - cambresis a guardia del Mediterraneo restava solo la flotta
spagnola, sia per la crisi interna allorganizzazione sociale e politica ottomana. Ma egli
31
ignorava la reale consistenza della forza marittima dei turchi. Cos a Gerba nel 1560 la
flotta spagnola fu sconfitta. Grazie a un imponente iniziativa di ricostruzione navale,
dopo Gerba, la Spagna riusci a bloccare la flotta turca che aveva assalito Malta nel 1565.
Ma con la ritirata da Malta il pericolo turco non spariva in quanto il sultano accelerava le
costruzioni navali e alimentava il sentimento di rivincita degli ottomani.

La seconda fase: tra Paesi bassi e mediterraneo 1565-1580
PAESI BASSI: intorno 1565 Filippo veniva richiamato verso la parte nordeuropea dei
suoi domini in quanto i Paesi Bassi erano in ebollizione. La diffusione del Calvinismo
aveva incrinato la pace e lunit religiosa e alimentato la nascita di una nuova cultura
politica tra nobili, artigiani e mercanti in cui sentimenti nazionalistici, aspirazioni
allindipendenza dallo straniero e lotta al cattolicesimo, formavano una miscela capace
di fornire i presupposti per fermenti e rivolte contro la dominazione spagnola. Inoltre si
stava incrinando lalleanza tra la monarchia spagnola e laristocrazia dei Paesi Bassi,
gelosa delle sue prerogative e della sua autonomia. Durante la prima fase di regno di
Filippo II, alla sua corte il governo dei Paesi Bassi fu oggetto di un dibattito acceso. Si
formarono due partiti: il primo capeggiato dal principe dEboli, vagheggiava
unorganizzazione politica imperiale, rispettosa delle autonomie e delle costituzioni
politiche dei diversi paesi che componevano il mosaico asburgico; il secondo,
capeggiato dal duca dAlba, spingeva verso la repressione di tutti i fermenti
autonomistici e prefigurava un modello molto centralizzato dellimpero. Alcuni gruppi
aristocratici dei Paesi Bassi erano legati al partito del principe dEbole: era quella parte
dellaristocrazia che sosteneva ancora il governo spagnolo nelle Fiandre ma era
contrario alla via della repressione controriformistica. Unaltra parte per, che aveva il
suo leader il Guglielmo dOrange, intimamente simpatizzante delle idee protestanti, si
scontr con il governatore di Filippo, facendolo allontanare nel 1564. Nel 1566 Filippo,
scegliendo la via dellaccentramento repressivo, mando il duca dAlba a governare con
il pugno di ferro i Paesi Bassi. La repressione fu dura e discriminata. La linea del duca
dAlba provoc la fine dellalleanza fra la monarchia spagnola e una parte
dellaristocrazia dei Paesi Bassi: Guglielmo dOrange divenne il leader della resistenza.
Le province settentrionali si opposero al dominio della Spagna e nel 1576 dopo il
saccheggio di Anversa, a opera dellesercito di Filippo II, anche le province meridionali,
si unirono a quelle settentrionali (unione sancita con la pacificazione di Gand) in
funzione antispagnola.
Ma lunione tra olandesi valloni dur poco in quanto gli interessi tra le due societ erano
diversi in quanto la prima era nella sua maggioranza protestante, la seconda di religione
cattolica. Filippo II invi suo fratello Giovanni dAustria nei Paesi Bassi, ma fu il suo
successore, Alessandro Farnese che riusc a recuperare la parte meridionale dei Paesi
Bassi alla fedelt asburgica. Nel 1579 i Paesi Bassi si spaccarono: a Utrecht nasceva la
repubblica delle province unite, decisa a separarsi dalla Spagna, ad Arras tutta larea
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meridionale cattolica sanciva il ritorno sotto la sovranit di Filippo II. La guerra delle
province unite contro la Spagna si prolung ancora per diversi decenni.

MEDITERRANEO: i turchi, dopo Malta, avevano promosso una politica di intenso
riarmo marittimo, infatti attaccarono Cipro, possesso veneziano e assediarono
Famagosta. Questi 2 eventi indussero la Spagna. I veneziani, e il pontefice Pio V a
fondare la lega santa: il trattato prevedeva la creazione di una flotta di circa 300 navi,
la liberazione del mediterraneo orientale dalla minaccia turca, la presa di Tunisi.
Venezia difese Famagosta ma i turchi riuscirono conquistarla. La flotta della lega santa
si ricompose dopo questa sconfitta.
Il 7 ottobre 1571 si svolgeva nelle acque di Lepanto lo scontro memorabile tra la flotta
ottomana e quella cristiana. Fu una delle pi sanguinose battaglie navali della storia. La
vittoria della flotta cristiana fu dovuta anche alla superiorit dellartiglieria europea che
facilit labbordaggio delle navi ottomane. La vittoria di Lepanto ebbe unenorme
risonanza presso i contemporanei anche per luso propagandistico che se ne fece nel
mondo cristiano. Dopo, la lega santa si sfasci. Venezia prefer trattare una pace
separata con i turchi, rinunciando a Cipro. Solo nel 1574 la Spagna si impegn in
nordafrica, cercando di riconquistare Tunisi. Dopo questa data, il sultano Murad III
lasciava il Mediterraneo preoccupato dal conflitto con la Persia. Laccordo tra Filippo II
e il sultano Murad III fu provocato dalla necessit della Spagna di un maggiore impegno
nei Paesi Bassi e per lintervento militare in Portogallo. Inoltre vi era la necessit per i
turchi di affrontare con maggiori forze il nemico persiano.



La terza fase: limperialismo attivo
Lafflusso massiccio di metalli preziosi dalle americhe, la crisi della potenza ottomana,
lo spostamento del baricentro internazionale verso lAtlantico, inducevano il sovrano a
una politica di intervento attivo rivolta a progetti espansionistici prima verso le aree pi
vicine, poi verso la stessa Inghilterra e Francia.
PORTOGALLO: il re del Portogallo, Sebastiano di Braganza nel 1578 si impegnava in
una spedizione contro il potente sultanato del Marocco ma la potenza militare
portoghese era fragile. Sebastiano fu sconfitto e mor in battaglia. Non aveva successori.
Filippo II aveva contratto il suo primo matrimonio con Maria Emanuela di Portogallo.
Rivendicava quindi i titoli per la successione. Tra i ceti portoghesi, soprattutto quelli
mercantili, lintegrazione nellimpero spagnolo non era malvista. Cos quando le truppe
di Filippo II comandate dal duca dAlba occuparono il Portogallo incontrarono una
debolissima resistenza che fu immediatamente repressa.
1580: annessione del Portogallo, che significava lacquisizione di un vasto impero
coloniale e un importante osservatorio sull Oceano Atlantico. Lintegrazione politica ed
economica non ci fu. Ai portoghesi fu concessa una sostanziale autonomia istituzionale
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e restarono separati anche i domini coloniali della Spagna e del Portogallo. I mercanti e
gli uomini daffari portoghesi non trassero quindi i vantaggi sperati dallunione.
INGHILTERRA: la penetrazione cattolica dei gesuiti, la presenza in Inghilterra dellex
regina di Scozia Maria Stuart che aveva dovuto abbandonare il suo paese divenuto
calvinista e cercava di organizzare il fronte antiprotestante contro la regina Elisabetta, la
lotta del pontefice contro la chiesa anglicana, spingevano Filippo a progettare
linvasione dellInghilterra. Filippo poteva rendersi interprete di una vasta coalizione di
interessi comprendente il papa, il partito cattolico inglese, il partito dei Guisa in Francia
e, avanzando legittime pretese al trono inglese in quanto marito di Maria Tudor,
portare la guerra in Inghilterra. Ma egli sottovalutava la forza navale e militare
dellInghilterra e le reazioni che la semplice minaccia dellinvasione avrebbero
provocato nella societ inglese. Ma anche la flotta spagnola era potente e fu chiamata
linvincibile armata. A fornire il supporto alla flotta dovevano essere le truppe dei Paesi
Bassi comandate da Alessandro Farnese che sarebbero dovute intervenire dopo
linvasione dellarmata. Nel 1588 larmata part da Lisbona, entr nella Manica e si
scontr con le navi inglesi. La superiorit della marina da guerra di Elisabetta fu dovuta
soprattutto alla superiorit dellartiglieria inglese (le tattiche sono a pag. 135).
Alla fine del 1588 dellinvincibile armata restavano poco pi di 50 navi. La sconfitta
rappresent larresto delle mire espansionistiche della Spagna e la fine dei sogni di
restaurazione cattolica in Inghilterra e Olanda. Inoltre era laffermazione dellInghilterra
come grande potenza marittima. Anche il tentativo spagnolo di intervenire in Francia
contro Enrico IV non giover a Filippo II. Cos in meno di 20 anni la Spagna vedeva
frustrato limperialismo attivo. Cominciava una crisi di egemonia. La Spagna aveva
dovuto affrontare costi molti elevati sia per linvincibile armata che per lintervento
nelle guerre di religione francesi. Questo avveniva in coincidenza con la crisi economica
e finanziaria della Castiglia. I grandi imperi, quello turco e quello degli Asburgo,
attraversano una fase di blocco della loro espansione. Francia, Inghilterra e Olanda sono
in ascesa. Essi sono stati mediani per dimensione e per collocazione geopolitica: non
hanno i problemi dellestensione degli imperi e sono situati al centro dellEuropa.

Il sistema imperiale spagnolo
Uno degli obbiettivi primari che si propose Filippo II fu quello di governare il suo
impero sovranazionale con unorganizzazione del potere statale pi articolata rispetto al
passato. La centralizzazione politico-amministrativa era indispensabile ma un organismo
cos composito non poteva neanche essere governato con regole e procedure uniformi e
non poteva essere amministrato solo dal personale e dai funzionari del paese dominante.
Gli unici principi e vincoli unitari tra le diverse parti dellimpero erano la figura del
sovrano, la forza della dinastia asburgica, la fedelt al potere regio, che traeva la sua
fonte di legittimit da Dio. Filippo II era sempre assente dagli altri regni che non fossero
la Castiglia; cos affidava a vicer o governatori compiti politico amministrativi ampi,
ma non tali da configurare una frantumazione della sovranit che doveva rimanere
34
indivisa. Si pu parlare di sistema imperiale spagnolo e in questa definizione i concetti
chiave sono 2: impero e sistema. Impero da intendersi in senso politico come una
costruzione sovrastatale e sovranazionale unica nellEuropa del tempo. Il concetto di
sistema, unito a quello di impero qualifica la formazione politica spagnola e si articola
nei seguenti aspetti:
Lunit dinastica lelemento di aggregazione di questa composita formazione
politica.
Il governo e la struttura interna di ogni stato devono porsi il problema delle relazioni
con il sistema imperiale di Filippo e tutte le alleanze internazionali degli stati sono
condizionate da esso.
Nellidea di sistema imperiale entra anche la relazione tra lunit della linea politica
della monarchia e le diverse traduzioni realizzate nei domini spagnoli. La linea
politica della monarchia di Filippo il risultato della sintesi tra le disposizioni valide
per lintero complesso dinastico e i compromessi con le situazioni particolari e
differenti di ciascun territorio.
Fino al termine del regno di Filippo, la regione guida del sistema imperiale la
Castiglia.

Il sistema amministrativo di Filippo: cera una divisione tra consigli dipartimentali (la
suprema inquisizione, il consiglio dazienda che si occupava delle finanze dellimpero, i
consigli di stato e di guerra), organi di consultazione del sovrano su alcune materie e
funzioni specifiche di governo interessanti tutta la monarchia e i consigli territoriali che
riguardavano il governo di singole parti della monarchia. Per cercare di far fronte alle
lentezze burocratiche dei consigli e alla difficolt di controllarne gli equilibri interni,
Filippo cerc di favorire lo sviluppo dei segretari del re, organi di mediazione tra il
sovrano e il consiglio. Inoltre egli oper una razionalizzazione normativa e una
centralizzazione delle funzioni soprattutto nel settore finanziario.

La nascita dellOlanda
1579: le 7 province settentrionali dei Paesi Bassi formano lunione di Utrecht
1581 assumono il nome di Repubblica delle Province Unite in seguito mutato in
Olanda, la provincia pi importante. La Spagna non rinunci per cos presto a questi
domini: combatt ancora molto per mare e per terra e solo nel 1648, alla fine della
guerra dei 30anni giunse al riconoscimento ufficiale dellindipendenza olandese. Verso
la fine del XVI secolo lOlanda era un paese emergente destinato a giocare un ruolo di
primo piano nella vita storica europea ed extraeuropea. Fra la fine del 500 e la prima
met del 600 i tre elementi nella storia delle province unite che avrebbero addirittura
contribuito a creare nella sensibilit intellettuale europea il mito dOlanda furono:
1. Il modello politico istituzionale: dopo latto di rinuncia politico istituzionale di
Filippo II nel 1581, la sovranit pass alla comunit delle province unite. Sul piano
costituzionale formavano una federazione repubblicana con centralizzazione dei
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poteri militari e decentramento di quelli civili. Le scelte militari e internazionali; le
scelte in materia di tassazione, di guerra e di pace erano condizionate dallunanimit
dei voti dei rappresentanti delle 7 province che avevano tutti lo stesso peso. La
politica interna era invece affidata alle province. Lunione di Utrecht del 1579, il
documento costituzionale di base della repubblica, stabiliva che ogni provincia
doveva conservare privilegi, libert, immunit particolari, diritti e statuti. Dopo latto
di rinuncia di Filippo II, gli stati provinciali, che inviavano i loro delegati alle
istituzioni centrali, furono i garanti dellautonomia del territorio e assorbirono gran
parte delle prerogative della sovranit, prima appartenenti al re cattolico.
Lassemblea degli stati provinciali era composta da 2 corpi, quello ella nobilt e
quello elle citt. Alla base di questo sistema istituzionale cerano i consigli delle citt
con poteri locali enormi. Il vertice del sistema era rappresentato dallo STATOLDER
che comandava lesercito e presiedeva la federazione e dal gran pensionario,
responsabile della politica interna ed estera. La prima carica fu per quasi un secolo
monopolio della famiglia dOrange. Quello olandese non era un sistema democratico
perch il potere dalla base al vertice erano monopolio di poche famigli aristocratiche.
Tuttavia la vivacit del tessuto sociale, la presenza di ricche borghesie urbane, la
partecipazione politica assai intensa nelle istituzioni rappresentative contribuirono a
limitare il potere dello Statole e a far fallire i tentativi degli Orange di trasformare la
repubblica in principato. Loriginalit del sistema federativo olandese sta nel fatto
che esso favor la partecipazione diretta delle popolazioni alla vita politica del paese
anche grazie alla pratica delle petizioni (=mezzo di comunicazione per chiunque
volesse richiedere e ottenere qualcosa da un corpo amministrativo)
2. La potenza commerciale: questo paese a causa della scarsa produttivit del suolo
rispetto al fabbisogno reale della popolazione era condannato al commercio. a fine
500 lOlanda aveva una flotta di 11000 navi
3. Sviluppo artistico e culturale: in Olanda cera una cultura, una sensibilit, uno spirito
religioso (calvinista) tendenti a esaltare i valori del lavoro, del risparmio e della
produttivit. LOlanda divenne lisola della tolleranza.


La formazione della potenza inglese
Tra il primo 500 e la met del 600 lInghilterra ha subito trasformazioni profonde.
Allinizio un paese cattolico, si stacca dal papa per volont del suo sovrano, vive la
penetrazione della riforma protestante, istituisce unaltra confessione religiosa, unaltra
chiesa, quella anglicana ma a met 600 il panorama dei gruppi religiosi inglesi assai
ricco in quanto ci sono cattolici, puritani, quaccheri, presbiteriani. Allinizio lInghilterra
unisola semisconosciuta, a met 600 una grande potenza marittima e coloniale.
Allinizio un paese agricolo con una sola attivit industriale, lesportazione dei panni
di lana, mentre verso la met del 1600 dotato di risorse come il carbone e ha gia un
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apparato manifatturiero di un certo livello. Sul piano politico costituzionale lInghilterra
vive un esperienza unica in Europa dal primato del re al primato del parlamento.
Nella prima met del 1500 lInghilterra era ancora una potenza di secondo rango ma
godeva di una serie di vantaggi:
La posizione geografica: si affaccia sulla manica e poteva cos controllare una delle 2
vie di comunicazione che collegavano i paesi bassi con la Spagna
Il rapporto tra popolazione e risorse meno squilibrato che altrove
Modello produttivo di agricoltura e la terra non fu concepita come puro sostegno
alimentare ma come investimento di capitali; la base produttiva ne usci allargata
attraverso lo sviluppo tecnico e la mercantilzzazione dellagricoltura.
La tendenza allimprenditoria e al rischio che attravers tutte le classi ricche e dotate
di capitali nel paese. Furono i nobili ad assumersi i rischi delle iniziative economiche
e solo con la garanzia delle loro terre fu possibile attirare nelle imprese i capitali
necessari.
Le figure mercantili in Inghilterra furono diverse da quelle degli altri paesi. Gli
uomini che applicarono modi e tecniche della colonizzazione latinoamericana erano
concessionari dello stato. I mercanti delle compagnie inglesi che operarono
nellEuropa orientale, in africa e nelle Indie erano membri di una specie di s.p.a.. pur
ricevendo incentivi e privilegi commerciali dallo sttao inglese rischiavano in proprio


Il regno di Elisabetta
Questi 4 elementi ricevettero un forte impulso sotto il regno di Elisabetta I (1558-603).
Tra la morte di Enrico VIII (1547) e lascesa al trono di Elisabetta, lInghilterra visse un
passaggio delicato. Il figli di Enrico, Edoardo VI dovette affrontare i problemi derivanti
dalla sua minore et e un periodo di forti tensioni religiose e sociali. Nel 1553 il trono
passava a Maria Tudor che nel 1554 andava a sposa a Filippo II e cercava di fare
entrare il suo paese nellorbita spagnola. Maria Stuart, regina di Scozia, pretendente al
trono inglese, aveva sposato Francesco II di Francia e ne diventava per breve tempo
regina, alleandosi al partito cattolico dei Guisa. La morte di Maria Tudor (1558) detta la
sanguinaria (bloody marie) per la repressione antiprotestante che attu bloccava il
tentativo di affermare legemonia asburgica nellEuropa centrosettentrionale.
Elisabetta era figlia di Enrico VIII e Anna Bolena. La politica religiosa di Elisabetta
fu ispirata a una linea centrista: si era fatta nominare capo delle cose sacre e profane,
consolid lorientamento confessionale calvinista, mantenne lorganizzazione episcopale
inglese e represse con fermezza lestremismo dei puritani. Tutta la politica religiosa di
Elisabetta era collegata alla politica di consolidamento del potere unitario della
monarchia attraverso una religione ufficiale, la pace religiosa e larmonia tra ceti e classi.
In politica estera Elisabetta chiudeva un ciclo che era iniziato con la guerra dei centanni
e aveva raggiunto il suo apice con Maria Tudor: la politica di alleanza angloasburgica
dettata dal fatto che il nemico numero 1 dellInghilterra era la Francia, alleata a sua volta
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con la Scozia, potenziale fattore di minaccia per lInghilterra. Anche la politica
matrimoniale aveva seguito questo schema di alleanze: Maria Tudor aveva sposato
Filippo II, Maria Stuart Francesco II. Elisabetta rovesci questo schema con
preparazione militare e politica e solo dopo aver acquisito prestigio internazionale grazie
allintervento nei paesi bassi. Lo scopo dellInghilterra era di neutralizzare la spinta
egemonica di Filippo II e di entrare nel novero delle grandi potenze europee.
Per quanto riguarda la politica economica Elisabetta impresse un grande impulso alle
attivit economiche del paese promuovendo in particolare lo sviluppo del settore tessile.
Let elisabettiana lepoca doro della pirateria, delle imprese marinare di attivit
formalmente fuorilegge ma di fatto autorizzate dalla regina attraverso le lettere di
corsa, documenti in cui erano precisati i vantaggi ricavati dalla regina nelle imprese
corsare. Tutti i soggetti dotati di capitali impegnarono e investirono risorse finanziarie in
queste attivit: la regina, i suoi ministri, la nobilt, uomini daffari. Non si trattava solo
di azioni di pirateria a danno di vascelli spagnoli. Tra il 1557 e il 1580 Francis Drake
comp la seconda circumnavigazione del globo e pose le basi per la colonizzazione
inglese della California. Nel 1584 fu fondata la prima colonia inglese nel Nordamerica,
la Virginia, in omaggio alla virginit della regina Elisabetta. Per quanto riguarda il
modello costituzionale e politico amministrativo, quello elisabettiano non fu un governo
dispotico. Se la regina voleva che un provvedimento avesse forza di legge doveva
sottoporlo a entrambe le camere del parlamento, quella dei pari (dove erano
rappresentati i Lord) e quella de Comuni (dove erano rappresentate nobilt delle contee).
Il Parlamento formulava il provvedimento sottoforma di statuto, ossia di legge scritta
avente lapprovazione delle due camere.
La riforma dellamministrazione ad opera di Enrico VIII e di Cromwell aveva dotato
lInghilterra di organismi centrali con funzioni di natura finanziaria, di cancelleria e di
strutture esecutive di grande importanza politica. Per non si form mai in Inghilterra
una burocrazia centrale e periferica dello stato paragonabile a quella francese.


La Francia nelle guerre di religione
Il periodo compreso tra la pace di Cateau Cambresis (1559) e la pace di Vervins
(1598) per la Francia di importanza storica decisiva. Dopo aver attraversato una
pericolosa crisi dellautorit monarchica e della sua legittimit, la Francia si avvier
verso la fine del 500 ad attuare una via allo stato moderno caratterizzata dal
rafforzamento del potere centrale e della sovranit monarchica come principio unitario e
garante della pace interna del territorio.
Lultimo 40ennio del 500 denominato il periodo delle guerre di religione caratterizzato
da:
La crisi dinastica dopo la morte del re Enrico II di Valois (1559)
La divisione religiosa del paese in Ugonotti (= calvinisti francesi) e cattolici
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Il nesso tra lotta religiosa e lotta politica e la sua influenza su partiti e fazioni nella
lotta per il potere
I condizionamenti internazionali dovuti alle congiunture militari (Lepanto 1571;
Invincibile armata 1588; guerra franco-spagnola conclusa con la pace di Vervins
1598) e alla politica matrimoniale.
Lo sviluppo di nuove teorie politiche influenzate dalla dinamica della guerra civile in
Francia

Nel 1559 moriva Enrico II lasciando 3 principi minorenni. Il maggiore, Francesco II,
14 anni, spos Maria Stuart, regina di Scozia e mor poco dopo. La reggenza passava
alla vedova di Enrico II, Caterina de Medici. Dotata di notevoli capacit politiche la
regina era per straniera e doveva affrontare numerosi problemi: la crisi finanziaria e
laumento del debito pubblico, la diffusione delleresia calvinista nel suo territorio. Il
potere centrale era debole e doveva fare i conti con una nobilt forte, divisa in partiti per
la conquista del potere. La divisione tra questi partiti rispecchiava anche la forte
contrapposizione religiosa. Il leader del partito cattolico, nelle cui file militavano
nobili delle regioni settentrionali era Francesco di Guisa. Antonio di Borbone, re di
Navarra, era il leader del partito ugonotto nelle cui file militavano i nobili delle
regioni meridionali. Alla morte di Enrico II il partito del Guisa controllava gran parte
delle cariche politiche pi importanti del paese. Caterina adott una linea di mediazione
per non far aumentare a dismisura il potere dei Guisa; quindi fece al partito ugonotto
varie concessioni che erano anche il risultato di una valutazione del peso acquistato dai
protestanti nella societ francese. A questa linea fu ispirato il primo editto di Saint
Germaine (1562): Caterina concedeva libert di culto agli ugonotti per obbligati a
risiedere fuori dalle mura della citt. I cattolici reagirono e a Vassy massacrarono 70
ugonotti. Gli storici fanno iniziare dalla strage di Vassy (1562) le guerre di religione.
Nella prima fase Caterina, preoccupata del potere dei partiti cerc di bilanciare sempre
le concessioni: consent solo alla nobilt di praticare la religione protestante nelle
proprie terre e ne limit il culto nelle citt. Il compromesso non soddisf gli ugonotti e
provoc scontri violentissimi nelle campagne e nelle citt. Caterina fu quindi costretta,
sotto pressione del partito ugonotto a promulgare il secondo editto di Saint Germanie
(1570) molto pi favorevole agli ugonotti: venivano loro concesse, oltre la piena libert
di culto, varie piazzeforti, fortificazioni, e addirittura un porto munito di formidabili
difese. Leditto del 1570 era anche il risultato del contesto internazionale: i referenti
esterni del partito cattolico del Guisa erano venuti momentaneamente meno. La Spagna
era occupata nei paesi bassi e nei preparativi della flotta contro i turchi, Maria Stuart era
controllata in Inghilterra dalla regina Elisabetta. La fazione ugonotta stava acquistando
in Francia un ascendente forte nella societ e nel potere e si preparava a costituire il
fulcro di una coalizione antispagnola. Dopo la vittoria cristiana di Lepanto la
congiuntura mut. La Spagna, simbolo della cristianit riprendeva prestigio
internazionale, il papa e Filippo II appoggiarono con forza il partito cattolico de Guisa.
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Cos Caterina sostenne decisamente il Guisa e i cattolici ricorrendo anche alle vie pi
violente. Nella notte di San Bartolomeo (agosto 1572) furono massacrati nelle sale del
palazzo reale tutti gli esponenti di spicco degli ugonotti a Parigi per celebrare le nozze
del loro capo Enrico di Borbone. Il massacro continu in tutta la Francia anche nei
giorni successivi. La guerra si inaspriva e si accentuava la sua dimensione internazionale
con la Spagna a fianco dei Guisa e lInghilterra a fianco del Borbone. La
radicalizzazione era dovuta anche alla contemporanea crisi dinastica. Durante il regno
del terzo genito di Caterina, Enrico III (1574-89), senza figli, le mire dei due aspiranti al
trono Enrico di Guisa e Enrico di Borbone, provocarono una vera e propria guerra detta
la guerra dei 3 enrichi. Enrico di Guisa fu ucciso per ordine del re; Enrico III per mano
di un fanatico e prima di morire aveva designato a succedergli al trono Enrico di
Borbone, con ununica condizione: che si convertisse al cattolicesimo, il che avvenne
nel 1593.
Dalla morte di Enrico III nel 1589 alla conversione di Enrico di Borbone la fRancia
aveva vissuto anni di conflitto e di violenza. La Lega (lalleanza tra spagnoli, il papa, i
seguaci del Guisa e della regina di Scozia Maria Stuart) padroneggiava nella capitale,
che si era vista invasa da unarmata spagnola proveniente dai paesi bassi. Loccupazione
straniera, i soprusi compiuti dai leghisti, labilit militare di Enrico di Borbone, la sua
perspicacia politica nellavvicinarsi al cattolicesimo, alienarono le simpatie dei parigini
e degli abitanti delle altre regioni francesi nei confronti dei seguaci del Guisa.
Nel febbraio del 1594 Enrico IV re di Francia e iniziatore della dinastia dei borboni,
entrava a Parigi.
1598: trattato di Vervins: la Spagna rinunciava a pretese territoriali in Francia. Nelo
stesso anno Enrico IV promulg leditto di Nantes, vero atto di pacificazione della
Francia e primo riconoscimento della tolleranza religiosa da parte di un sovrano. Esso
prevedeva:
e Libert di culto per gli ugonotti
e Concessione agli ugonotti di alcune piazze forti come la Rochelle e Mont Pellier
e Rappresentanza nei parlamenti
e Libert civile

Sia la conversione al cattolicesimo di Enrico IV ce leditto di Nantes erano dettati dal
bisogno di concessioni e mediazioni per governare uno stato: con il primo si riconosceva
limportanza della religione cattolica nella societ francese; con il secondo il sovrano
faceva i conti con la presenza degli ugonotti nella vita sociale e politica della Francia.


LEuropa orientale
Anche nellEuropa orientale alla fine del 500 lorganizzazione politico sociale era
interessata a processi di trasformazione in Russia sotto Ivan IV il terribile il
rafforzamento dellautorit centrale era ottenuto dallo zar attraverso lindebolimento del
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potere della grande aristocrazia russa dei Boiari. Ivan IV fece ampie concessioni di terre
a coloro che lo avevano servito nelle campagne militari creando cos una piccola nobilt
di servizio. Ristruttur il sistema militare, il sistema amministrativo e fiscale.
Ma comunque il sistema sociale ed economico dellagricoltura russa fondato sullo
sfruttamento della servit della gleba non mut, anzi le sue condizioni peggiorarono. Vi
fu un peggioramento della schiavit e il decreto che segn il punto culminante della
politica di asservimento dei contadini fu emanato dal successore di Ivan IV,
GODUNOV che decret la proibizione di tutti gli spostamenti contadini. Allinizio del
600 la Russia precipitava in una condizione di anarchia, rivolte sociali, usurpazione tra
rivali, conflitti nel ceto dei Boiari.
Invece in Polonia le sorti del potere erano nelle mani della aristocrazia. La Polonia era di
fatto una repubblica nobiliare dove il re non era che un personaggio decorativo
soprattutto dopo la fine, nel 1572 della dinastia Jagelloni. Laristocrazia decret la fine
della monarchia ereditaria rendendola elettiva e afferm il principio del liberum veto:
lopposizione di un solo aristocratico era in grado di bloccare qualsiasi decisione del
sovrano. Laristocrazia polacca aveva il diritto di vita e di morte sulla servit della gleba.





LItalia spagnola nel 500

Nel 1559 la pace di Cateau Cambresis aveva sancito la preponderanza spagnola sui
territori italiani. I costi che lItalia dovette pagare furono:
* La dipendenza di quasi la met del territorio italiano dalla Spagna: ducato di Milano,
Regno di Napoli, Sicilia, Sardegna, Stato dei Presidi.
* Il drenaggio di risorse umane, economiche, fiscali, da questi territori verso gli
interessi della corona asburgica, soprattutto nel mezzogiorno
* Una sostanziale subalternit degli stati italiani, anche quelli non sottoposti alla
Spagna, alla politica di potenza asburgica
* La capillare diffusione su quasi tutto il territorio italiano, della controriforma.

I vantaggi furono:
La protezione del territorio: dopo cateau Cambresis dominare lItalia volle dire
difenderla, servirsi di essa non contro lEuropa cristiana ma contro i turchi
LItalia non fu tagliata fuori dalla scena della grande politica: il pi diretto e esteso
coinvolgimento della penisola nello scontro ispanoturco offr loccasione a numerosi
stati italiani di giocare un importante ruolo nel sistema di alleanze della monarchia
spagnola.
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Soprattutto nei domini diretti della monarchia (Milano, Napoli e la Sicilia),
legemonia spagnola non fu solo dominazione, ma un sistema di rapporti politici,
diplomatici, economici, sociali, fondati sullequilibrio fra dominio e consenso. La
monarchia spagnola governo secondo la logica del compromesso tra gli interessi
della corona e le forze maggiormente rappresentative nei differenti stati italiani.


DUCATO DI MILANO
Era stato conquistato dai francesi con Luigi XII ma poi perso nel 1512; nel 1515
riacquistato da Francesco I. con la pace di Cambrais era sotto la sfera dinfluenza di
Carlo V. il ducato era larea di riferimento essenziale per la definizione della politica
spagnola in Italia. Conservava una sua autonomia riconosciuta dalla monarchia spagnola
e cos non perse mai la fisionomia di stato principesco.

REGNO DI NAPOLI
Entrato a far parte dei domini spagnoli di Ferdinando dopo la battaglia del Garigliano
nel 1503. Ereditato da Carlo V e poi da Filippo II visse fasi diverse nel suo rapporto con
la Spagna. La prima fase va dalla conquista di Ferdinando il Cattolico fino al 1528. In
essa vi lesigenza spagnola di neutralizzare nella societ il trauma della successione.
Di ricucire la spaccatura tra i ceti filofrancesi e quelli filospagnoli attraverso
lelaborazione di un progetto di governo e il riconoscimento dellautonomia
costituzionale.
La Spagna solo nel 1528 riusc ad affermare la sua egemonia sul regno di Napoli. Nella
fase successiva il regno gode di una collocazione di primo piano nella strategia
mediterranea di Carlo V.
Nella lotta contro i turchi il mezzogiorno era importante per il controllo del
Mediterraneo. Napoli fu importante nella presa di Tunisi da parte di Carlo V nel 1535,
nella ripresa di Tripoli nel 1560, nella difesa di Malta. Inoltre fu la base operativa della
flotta cristiana che vinse i turchi a Lepanto nel 1571.
La terza fase del rapporto tra Spagna e Regno di Napoli inizia con la crissi
dellegemonia spagnola derivante dallimpossibilit di mantenere sotto controllo sia il
Mediterraneo che lAtlantico. Napoli, dopo la crisi della Castiglia deve costituire
soprattutto un serbatoio di risorse finanziarie da cui attingere per far fronte alle esigenze
dei diversi teatri di guerra in continuo spostamento. Gli elementi che conferivano una
particolare fisionomia al regno di Napoli erano 3:
I. La sua appartenenza alla comunit degli stati cristiani dEuropa
II. La natura dei rapporti tra spagnoli e regnicoli regolati non dalla disparit coloniale
fra oriundi della madre patria e indigeni ma dalla legislazione del regno
III. Il titolo per il quale gli spagnoli dominavano Napoli non era quello della scoperta e
della successiva conquista ma era un titolo di legittimit dinastica. Ferdinando aveva
giustificato la sua conquista come erede di Alfonso dAragona.
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Tuttavia il regno di Napoli era anche Viceregno, sia dal punto di vista istituzionale, in
quanto governato da un vicere spagnolo ma perch viveva un rapporto con la Spagna di
dipendenza politica ed economica.

LA SICILIA
La collocazione geografica a sud del Mediterraneo affidava allisola il ruolo di prima
difesa dellimpero. La sua grande riserva cerealicola faceva assegnare alla Sicilia il
compito di sfamare e approvvigionare gran parte dei domini della corona.

SARDEGNA
Ci fu continuit tra et dragonesse e prima et spagnola e rimase inalterato il sistema
istituzionale. Solo con Filippo II si ebbe uninversione di tendenza limitando il potere
dei parlamenti, principali istituzioni rappresentative dellisola. Comunque la Sardegna
contava assai poco nella politica e nelle finanze della monarchia spagnola.





Geografia politica dellItalia non spagnola

Ducato di Savoia. Consolid la sua autonomia territoriale e politica dopo la pace di
Cateau Cambresis grazie a Emanuele Filiberto. Sotto questo sovrano e il suo
successore, Carlo Emanuele I, si definirono la linea di politica internazionale e la
vocazione espansiva verso lItalia dei Savoia. Il problema principale per i Savoia
furono inizialmente le relazioni con la Francia che in Piemonte conservava il
marchesato di Saluzzo e alcune piazze forti in funzione antispagnola. Era decisiva
lalleanza con la Spagna e l creazione di un esercito locale. Emanuele Filiberto spost
poi il baricentro del suo stato dalla Savoia verso lItalia da Cambr a Torino. Carlo
Emanuele I sfrutt il periodo critico della Francia nelle guerre di religione occupando
il marchesato di Saluzzo, riconosciuto ai Savoia in cambio della cessione alla Francia
di alcune terre oltre il Rodano. Il ducato di Savoia era quindi lunico stato italiano
dotato di una relativa autonomia e capace di svolgere una politica di potenza nella
penisola.
La repubblica di Genova. A Genova e ai suoi banchieri la Spagna affid funzioni
importanti per lo sviluppo della sua potenza imperiale: il prestito di capitali; il
controllo delle comunicazioni marittime nellarea imperiale; i trasferimenti di denaro
da un capo allaltro dei suoi domini. In cambio Genova potenzia la sua flotta e le
infrastrutture del porto. Con la pace di Cateau Cambresis ottenne la restituzione della
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Corsica ma lisola fu causa di destabilizzazione per la vita della repubblica in quanto
interessava troppo alla Francia.
Repubblica di Venezia. Doveva far fronte per la sua posizione geopolitica sia alla
potenza spagnola che allAustria. Da un lato lalleanza con la Spagna per proteggere
dai turchi i suoi possedimenti in oriente, non fondata sul rapporto di subalternit agli
Asburgo ma sulla reciprocit e sulla consapevolezza che Spagna e Venezia avevano
bisogno luna dellaltra per la difesa del mediterraneo; dallaltro lato lespansione
territoriale sulla terra ferma e laffermazione di un solido stato regionale. Fino a
Lepanto fu la prima linea direttrice a prevalere nelle scelte della serenissima. Venezia
perse la colonia di Cipro ma rec un contributo militare di primo piano alla vittoria di
Lepanto. Lo spostamento del baricentro delleconomia dal mediterraneo allatlantico
e la concorrenza di pi grandi potenze nello stesso mediterraneo spinsero Venezia a
concentrare i suoi interessi sul consolidamento di uno stato regionale nellAdriatico
che si estendeva dalle Alpi a gran parte del Veneto, allIstria, alla Dalmazia, alla
costa slava
Ducato di Toscana. Lalleanza con la Spagna fu fondamentale per lespansione e il
consolidamento territoriale del ducato elevato al titolo di gran ducato dal papa Pio V.
grazie allaiuto spagnolo, Cosimo I conquist la repubblica di Siena nel 1565,
conquista importantissima per leconomia fiorentina. I conti con la Spagna la
Toscana doveva farli anche per motivi geopolitici, infatti la Spagna penetrava nel
cuore del gran ducato attraverso lo stato dei Presidi (isola dElba, Piombino,
Orbetello, Porto Ercole, Porto Santo Stefano, Talamone), che significava guarnigioni
militari spagnole sul litorale tirrenico.
Lo stato Pontificio. Riusc a unificare sotto il potere del sovrano-pontefice una
molteplicit di territori che erano appartenuti a piccole signorie locali e a costituire
una forte realt politica nellItalia centrale. Il processo cominci tra 300 e 400 e
prosegu tra il 1500 e il 1600: il Marchesato di Ferrara, il ducato di Urbino, il ducato
di Castro e Ronciglione entrarono a far parte dello stato della chiesa.


Lestate di San Martino delleconomia italiana
Tra il 1550 e il 1600 lItalia passa da 10 a 13 milioni circa di abitanti. Inoltre le grandi
realt urbane italiane come Napoli, Venezia e Roma crescono ulteriormente. Nella
seconda met del 500 i prezzi dei cereali in alcune aree settentrionali dellitalia
triplicano in mezzo secolo. Gli investimenti in attivit economiche si accrescono, sale il
costo del denaro, aumentano i prezzi dei beni e servizi. Collocata tra 2 grandi crisi,
quella del 300 e quella del 600, questa stagione delleconomia italiana chiamata
lestate di San Martino. La crescita della popolazione signific aumentato fabbisogno
alimentare. La cerealizzazione dellagricoltura italiana fu ottenuta sia attraverso la messa
a coltura di nuove terre che attraverso bonifiche e irrigazioni. Laumentata domanda
interna e internazionale nel settore tessile favoriva le tradizionali aree produttrici italiane:
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per la lana per esempio Milano e Firenze, per la seta Genova, Venezia e Napoli. I settori
in cui pi si avvert la presenza italiana nelleconomia mediterranea furono quelli del
commercio e del credito. Nella scena commerciale entrarono nuove citt come Livorno e
laumento dei traffici favor Genova, Venezia e Ancona. I grandi capitalisti genovesi
crearono un impero molto vasto e attraverso essi una massa enorme di denaro afflu
verso lItalia.
La favorevole congiuntura internazionale ebbe uninfluenza positiva anche sullarea pi
debole delleconomia italiana, il Mezzogiorno. Si ebbero anche qui una ripresa e
unespansione dellagricoltura; le attivit commerciali del regno di Napoli si
intensificarono, in particolare le esportazioni di grano, seta e olio. Il mezzogiorno
doveva comunque importare quasi tutti i manufatti e dipendeva in massima parte dal
capitale straniero. Inoltre la corona spagnola a partire dallet di Filippo II chiam il
regno di Napoli a gravosi impegni finanziari.


Poteri e istituzioni nellItalia spagnola
In Italia vi erano forme di sovranit e di governo differenti: da un lato principati e
repubbliche oligarchiche che avevano tutti allorigine lesperienza decisiva del comune
(Genova, Milano, Venezia Firenze) dallaltro lato le monarchie dinastiche (le differenze
tra il ducato di Savoia, lo stato Pontificio, i viceregni di Napoli, Sicilia e Sardegna erano
notevoli ma tutte queste realt politiche facevano riferimento allo stesso principio della
sovranit, quello monarchico). Eli dammi un bacino.
In tutti i domini italiani e negli organi appositamente creati sottoposti alla monarchia
spagnola si favor lo sviluppo di istituzioni locali E di personale amministrativo indigeno,
si promosse lammodernamento delle strutture delle procedure soprattutto in materia
finanziaria, si cerc anche di controllare lapparato sia dallinterno attraverso la nomina
di funzionari spagnoli, sia dallesterno attraverso la creazione di organi di governo con
funzioni esecutive paralleli alle normali istituzioni e rispondenti del loro operato
direttamente al sovrano.
Nel ducato di Milano come nel regno di Napoli le due massime autorit spagnole
rispettivamente il governatore e il vicer, erano largamente condizionate dal senato
milanese e dal consiglio collaterale napoletano. Sia nel senato milanese che nel consiglio
collaterale senatori e consiglieri reagivano con vigore quando la Spagna tentava di
forzare il processo di centralizzazione del potere o di innovare gli assetti tradizionali del
governo.
La monarchia spagnola nel regno di Napoli adott un diverso modello di governo.
Napoli si fece riconoscere in unit, privilegi fiscali, e si oppose allinquisizione spagnola
che non fu mai stabilita. Inoltre vi era unimportante forza nel mezzogiorno che era
quella della feudalit. I baroni meridionali continuarono a usare nei loro feudi il potere
che in teoria era delegato dal sovrano. La feudalit meridionale dovette cedere buona
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parte del suo potere politico alla corona ma conserv potere economico e sociale
allinterno dei feudi.


Poteri e istituzioni nellItalia non spagnola

~ Ducato sabaudo: Emanuele Filiberto stato uno tra i primi sovrani in Europa a
proclamarsi sciolto da tutti i vincoli di tipo legislativo a imprimere un accentramento
assolutistico al suo ducato attraverso il ridimensionamento dei poteri delle assemblee
rappresentative, la formazione di un esercito permanente e lo sviluppo di un solido
apparato burocratico. Il controllo della materia finanziaria affidato alla camera dei
Conti; il senato al vertice della giustizia e in periferia tribunali provinciali con a capo
un prefetto. Accanto alla burocrazia degli uffici si svilupp una struttura di potere
esecutivo che affianc il sovrano nelle decisioni politiche: il segretario di stato per gli
esteri, la guerra, gli interni.
~ Gran ducato di Toscana: Cosimo I de Medici da un lato voleva costituire uno stato
monarchico, dallaltro non poteva non tener conto delle vecchie classi dominanti
della repubblica come laristocrazia fiorentina che aveva avuto una parte notevole
alla sua elezione a duca. Laccentramento assolutistico si realizz attraverso la
conservazione delle vecchie istituzioni repubblicane e lo sviluppo di nuove
magistrature esecutive controllate dal granduca.
~ Stato Pontificio: il pontefice aveva un duplice ruolo: capo della chiesa cattolica e
sovrano di uno stato temporale. Questo secondo ruolo gli assegnava compiti simili a
tutti i sovrani del tempo ma la chiesa entr prepotentemente nella stessa
organizzazione dello Stato pontificio. La partecipazione dei ceti regionali e locali alla
macchina statale fu assai limitata: non si svilupparono n un esercito stabile, n un
corpo di ufficiali omogeneo. Infine listituto pi tipico della diplomazia pontificia,
lannunziatura, fu affidato agli ecclesiastici.
~ Repubblica di Venezia:la pienezza dei diritti politici fu riservata solo al maggior
consiglio, lassemblea del patriziato, che eleggeva il doge, aveva potere legislativo e
nominava i magistrati. Gli altri due consigli erano il senato, con funzioni di natura
legislativa, politica e amministrativa e il consiglio dei 10 con funzioni di alta corte di
giustizia.
~ Repubblica di Genova: anche qui il patriziato fu la base autentica e il vero depositario
della sovranit.

Comune a tutte le realt italiane il processo di trasformazione che investe la societ
italiana e muta i connotati di alcuni suoi ceti. Le trasformazioni pi vistose riguardano la
nobilt che si va articolando in 2 raggruppamenti: da un lato la feudalit che non pi
una potenza politica in grado di minacciare la sovranit monarchica, dallaltro lato i
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patriziati urbani che si identificano con i ceti di governo, con le nuove classi dirigenti
cittadine.

La controriforma in Italia
Let dellegemonia spagnola fu per lItalia, soprattutto dopo il concilio di Trento il
periodo in cui meglio si manifestarono tutti gli aspetti della controriforma e della
riforma cattolica; da un lato la reazione alleresia protestante, la repressione di qualsiasi
fermento culturale non in linea con lortodossia cattolica, i processi dellinquisizione,
dallaltro lato lazione pastorale di personalit ecclesiastiche che interpretarono il volto
della chiesa rinnovatore. Lo stato Sabaudo di Emanuele Filiberto e Carlo Emanuele I
geograficamente vicino alla patria del calvinismo (Ginevra) e con una sensibile presenza
di eretici Valdesi, era tuttavia un baluardo contro leresia grazie allattivit dei gesuiti.
Limpronta della controriforma e della riforma cattolica a Milano fu data da Carlo
Borromeo, arcivescovo dal 1565 al 1584 che si impegn nellattivit pastorale, nella
fondazione dei seminari del clero e nellassistenza sociale. Venezia si era caratterizzata
per una maggiore autonomia da Roma e dal papa. Inoltre lo stato Pontificio aveva
tendenze espansionistiche nei confronti di Venezia. Nel 1606 fu nominato teologo e
consultore di stato in materia religiosa il frate Paolo Sarpi ed eletto doge Leonardo
Donato: entrambi impressero un carattere fortemente antiromano alle loro scelte
politiche. La reazione della chiesa si fece sentire quando un tribunale statale condann
alcuni sacerdoti per reati comuni. Papa Paolo V scomunic tutte le autorit civili
veneziane. Visto che le autorit veneziane non avevano ritrattato proib di ufficiare riti
religiosi in tutte le chiese della repubblica veneta (interdetto). Lapparato politico
amministrativo veneziano si rifiut di obbedire allinterdetto e anche il clero secolare.
Gesuiti, cappuccini e teatini che avevano obbedito allinterdetto furono espulsi dallo
stato. Grazie alla mediazione francese di Enrico IV si risolse la vertenza: i preti ritenuti
colpevoli furono consegnati al papa, ma il giudizio omesso dal tribunale ecclesiastico
non fu ufficialmente riconosciuto dalla repubblica; inoltre i gesuiti non furono
riammessi a Venezia. Vinse dunque la logica del compromesso.
Il regno di Napoli seppe sviluppare nei suoi intellettuali pi rappresentativi una solida
cultura giurisdizionalista e regalista che si oppose con energia allestensione dei
privilegi del clero.
Tommaso Campanella lautore della Citt del sole, un progetto utopico di stato
comunista fondato sulla pace sociale e sui principi della religione naturale. Giordano
Bruno.






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I paesi extraeuropei e il mondo moderno

Levoluzione del mondo islamico
Tra il XV e il XVI secolo lIslam si diffuse in vastissime aree dellAsia e dellAfrica.
Nei primi secoli dellet moderna furono costruiti 2 potenti imperi: quello degli ottomani
e quello persiano. Ma lislam si espanse anche in India, Indonesia, Africa orientale e
Africa nera. Tutte queste aree avevano intensi scambi con i paesi e le civilt europee.
Limpero ottomano dopo la conquista di Costantinopoli nel 1453 inizi una grande fase
espansionistica e in meno di 100 anni divent uno dei pi potenti imperi del mondo.
Conquist la Siria, lEgitto, parte dellUngheria, la Moldavia Le ragioni di questa
avanzata sono principalmente 2: la prima di carattere internazionale, la seconda legata al
modello politico organizzativo dellimpero. Gli anni di maggiore espansione turca in
Europa coincisero con gli anni della fase pi critica dello scontro tra Carlo V e
Francesco I: lo scontro per legemonia in Europa da parte di Francia e Spagna consent
ai turchi di prendere Belgrado, lUngheria e di assediare Vienna. Il secondo motivo del
successo ottomano legato al modello dellimpero. Al suo vertice era il sul tano e
lintero territorio agricolo dellimpero era suo patrimonio personale tranne i patrimoni
degli enti religiosi. I vertici dellapparato burocratico e militare erano reclutati
soprattutto tra gli schiavi di origine cristiana dopo essere stati educati sin da bambini
nella fede mussulmana e nelle discipline dellamministrazione civile e militare. Nel
XVII secolo con lavvento dei nuovi soggetti del controllo del traffico orientale,
Inghilterra, Olanda, Francia, inizi la crisi turca. Questa fu determinata anche dalla
lunga guerra con la Persia e da motivi di ordine interno. Gli abitanti dellimpero
ottomano erano i turchi sunniti mentre gli sciiti abitavano in Persia. Gli sciiti erano pi
dei sunniti legati alla purezza del messaggio religioso rivelato da Maometto: da qui
allintegralismo religioso assoluto e il carattere teocratico dellorganizzazione politica e
un rapporto con gli infedeli non fondato sul confronto come per i sunniti ma sulla
conflittualit e la guerra santa. Artefice della potenza persiana fu la dinastia Safavide.
Sotto il dominio di Abbas I il grande fra la fine del 500 e linizio del 600 la Persia si era
stabilizzata quasi entro i suoi confini attuali dopo la sconfitta di Turchi e Utzbeki. Abbas
cre una autocrazia di stile orientale in cui stato, governo e ricchezza erano considerati
beni del sovrano.

La Cina
Nella seconda met del 1300 dopo la cacciata dei Mongoli ci fu la dinastia dei Ming che
resse il paese sino al 1644. Nel XV secolo ci fu per la Cina un consolidamento
territoriale (annessione del Vietnam ed estensione dei confini) e una stabilizzazione
interna attraverso laffermazione del potere centralizzato della monarchia e dello
sviluppo economico e commerciale. Nel corso del XVI secolo le regioni settentrionali
videro lo sviluppo di uneconomia mercantile urbana mentre il riso divenne la principale
48
coltura delle regioni meridionali. La societ cinese nellultimo periodo Ming aveva al
vertice dell agerarchia sociale la ricca aristocrazia fondiaria; seguiva una classe di
funzionari e intellettuali. Il rapporto tra i due settori era assai stretto.

Il Giappone
Il feudalesimo giapponese era differente dal quello europeo. Prima di tutto la
feudalizzazione era pi estesa. Inoltre il legame personale tra signore e vassallo era pi
forte del legame economico del vassallo con la terra; infine il vassallaggio aveva un
carattere sacro e familiare. Nella seconda met del 500 inizi per il Giappone il periodo
senza shogun, una fase in cui il paese fu governato da potenti capi militari e condotto da
alcune prime riunificazioni. A inizio 600 inizia poi il lungo shogunato Toku Gawa, una
particolare formazione statale e sociale che durer in Giappone sino al 1868. Al vertice
cera limperatore che non esercitava direttamente il potere in quanto il potere reale era
esercitato dallo shogun che possedeva un quarto delle terre coltivate del paese. Le
gerarchie sociali chiuse garantivano la stabilit delle distinzioni di classe tra cui i
Samurai, i contadini, i commercianti.


LIndia
Nella seconda met del 1500 grazie al re Ak bar si forma nellIndia settentrionale
limpero Mogol. Il fondamento di questo stato era militare: ogni funzionario era membro
dellesercito; Al vertice dello stato cera limperatore; non si formarono n
unaristocrazia terriera, n una burocrazia ereditaria; le assegnazioni di terra come
ricompensa per i servizi burocratici e militari furono sostituite dal denaro. Limpero era
diviso in province rette da un vicer. Il sistema delle caste rese quasi superflua in India
la centralizzazione del potere. Questo sistema organizzava la popolazione in gruppi
militari ed endogamici: in essi i maschi svolgevano, tramandandola di padre in figlio, lo
stesso tipo di funzione sociale (sacerdote, guerriero, artigiano). Forti pregiudizi
religiosi contribuivano a dividere e a gerarchizzare ulteriormente la societ.












49
La crisi del 600

Tra la fine del XVI secolo e la fine del XVII quasi tutte le aree europee furono investite
da un processo di trasformazione detto la crisi generale del 600. Ci fu una crisi della
struttura agraria, la contrazione demografica, quella manifatturiera, industriale e
commerciale. Unintensificazione del ciclo carestia-epidemia-carestia, gli effetti nefasti
della guerra ma anche il declino di vecchie e il consolidamento di nuove gerarchie nella
vita degli stati e nelle relazioni internazionali. La crisi non colp tutti paesi nello stesso
modo, tempi, settori e attivit economiche. Dalla crisi alcuni paesi uscirono pi deboli,
altri pi forti: alcuni come lInghilterra e lolanda stabilirono la loro egemonia sul
continente. Altri si indebolirono ulteriormente e furono subalterne alle grandi potenze
economiche sino alla seconda rivoluzione industriale.

W La demografia
Nel corso del XVI secolo la popolazione europea aument. Nel 600 aument ma poco.
La crescita demografica non di per s indice di benessere, un paese che non in grado
di garantire occupazione, produzione e redditi, schiacciato dalla sovrappopolazione.
Ci che conta il rapporto tra popolazione e risorse, la capacit di domanda effettiva
della popolazione. Cos nellEuropa del nord lincremento demografico fu il rapporto
equilibrato con la distribuzione del reddito e landamento dei prezzi: laumento della
popolazione fu in grado di alimentare una crescente domanda in ragione del livello di
reddito raggiunto dagli abitanti dellEuropa del nord. Della sua distribuzione in modo
pi equilibrato tra le diverse fasce della popolazione, di un andamento pi lineare dei
livelli dei prezzi. Il 1600 fu per lEuropa cmq un secolo debole di crescita demografica
(concentrato per lo pi in Inghilterra paesi bassi e paesi scandinavi) e le cause furono la
guerra dei 30 anni e le epidemie: nella prima met del 600 furono colpite la Spagna,
lItalia settentrionale e la Germania; nella seconda met la Francia, lItalia meridionale,
lInghilterra e lOlanda ma in questi ultimi due stati gli effetti delle crisi epidemiche
furono pi contenuti che altrove perch non furono investiti dalla carestia.

W Lagricoltura
il punto di forza delle societ preindustriali. Allinizio del XVII secolo lespansione
dellagricoltura si interrompe: i prezzi dei cereali si abbassano; le superfici coltivate
diminuiscono al di fuori di alcune aree (Inghilterra, Olanda e alcune regioni francesi).
Diminuiscono anche le rese, cio il rapporto semente-prodotto; si afferma la tendenza a
passare dalla cerealecultura allallevamento. Ci fu quindi un mutamento di congiuntura
agraria tra la fine del 500 e i primi decenni del 600. I prezzi dei cereali diminuirono
rispetto a quelli delle altre merci e ai salari, la ragione di scambio fu quindi sfavorevole
ai cereali. La contrazione in agricoltura non signific crisi globale: tocc i cerali pi di
altri settori; le economie diversificate furono quindi favorite. I paesi produttori ed
esportatori furono toccati per primi e pi gravemente che gli importatori: i primi (i paesi
50
baltici) furono sfavoriti, i secondi (i paesi bassi) furono favoriti. La piramide sociale si
accorci: diminuirono i contadini proprietari e i piccoli coltivatori. La crisi arrest un
processo di formazione, sia pure parziale, di risorse e di ceti orientati in senso
capitalistico in alcune agricolture regionali. La superficie a coltura diminu. Ci furono
passaggi da coltivazioni a prati e pascoli, aument lallevamento delle pecore con
conseguente maggiore produzione di lana. Aumentarono le grandi propriet estensive

W Manifatture, industria e commercio, finanza
Anche queste furono investite dalla crisi. Per quanto riguarda lindustria del tempo, la
tecnologia era ancora uno stadio poco evoluto: lenergia di base era costituita da quella
umana, per alcune fasi lavorative era sfruttata lenergia umana e quella idraulica. Alcune
innovazioni erano state introdotte nei tre settori pi importanti dellindustria del tempo:
lindustria estrattiva (utilizzate primitive pompe idrauliche), la siderurgia, e manifattura
tessile.
Il fattore tecnologico ebbe molta importanza nel determinare dopo la met del 600 il
primato di grandi potenze economiche come lInghilterra e lOlanda. Anche
lorganizzazione del lavoro contribu a rallentare lo sviluppo industriale, soprattutto
nellEuropa mediterranea: le corporazioni di arti e mestieri avevano perso peso e il
potere politico che avevano nel medioevo ma mantenevano intatto il potere di controllo
sullorganizzazione delleconomia attraverso privilegi, monopoli e lirrigidimento delle
regole per laccesso allattivit professionale.
Soprattutto leconomia italiana fu compromessa dalla rigidit dellorganizzazione
manifatturiera e ci furono crisi della vita produttiva a Venezia, Milano, Firenze, Napoli,
dove si registr una contrazione assoluta del settore tessile durante il 600. Furono invece
in grande ascesa le manifatture inglesi e ancor pi equilibrato fu lo sviluppo dei paesi
bassi. I motivi della superiorit economica di questi 2 paesi furono la diversificazione
merceologica di queste due economie e la loro capacit di rispondere alla domanda di
beni praticando prezzi pi accessibili; il raggiungimento di questo obbiettivo attraverso
il basso costo del lavoro. Per quanto riguarda il commercio internazionale il baricentro si
era spostato dal mediterraneo allatlantico lungo le due rotte che da Siviglia muovevano
verso le Americhe e da Amsterdam, verso lAmerica, lafrica e le Indie orientali. Gli
spagnoli avevano svolto una funzione di primo piano nel mercato internazionale durante
il 500; ma il centro del capitalismo europeo nel XVII secolo sar situato tra Amsterdam,
Londra e Parigi. Nuove gerarchie anche nel controllo del credito e della finanza.
Importanza del denaro crebbe tra il XVI e XVII secolo; lafflusso dei metalli preziosi dal
nuovo mondo non diminu ma crebbe il fabbisogno monetario nella misura in cui si
intensificarono gli scambi e tutti avevano bisogno di capitali poich la massa monetaria
circolante era scarsa. Il sistema monetario era soggetto a continui sbandamenti.
Lafflusso di oro e argento americano alla fine del 500 ebbe una contrazione fortissima
per lesaurimento di molte miniere e per la crisi della manodopera indigena decimata
dalle dure condizioni di lavoro. Perci il valore delloro ebbe una fortissima impennata,
51
le monete pi pregiate si svilirono, si dovette ricorrere alle coniazioni in rame con il
conseguente aumento fortissimo dei prezzi. Per la scarsit della moneta circolante il
sistema finanziario internazionale sia pubblico che privato faceva ricorso ad una moneta
fiduciaria: i titoli del debito pubblico emessi dagli stati e le lettere di cambio, alter ego
del denaro che regolava tutto il movimento del credito. Nel 500 erano stati i tedeschi e i
genovesi i primi della finanza internazionale, mentre nel 600 la grande finanza anglo-
olandese sostitu gli antichi protagonisti.

W I mutamenti della societ
La corsa alla terra, alloccupazione degli uffici dellamministrazione statale,
allinvestimento nel debito pubblico, furono tendenze comuni a tutta laura europea.
Queste tendenze non determinarono effetti sociali simili in tutta Europa. Ad esempio
nellarea mediterranea dellEuropa vi era una forte ripresa del potere sociale della
feudalit mentre in Inghilterra laristocrazia si trasformava profondamente. La vecchia
aristocrazia mostr una sorprendente prontezza a sviluppare nuove risorse sui propri
possedimenti terrieri e ad assumere una parte di grande rilievo nelle iniziative
commerciali, industriali e coloniali. Invece in Francia la nobilt di spada non persegu il
successo commerciale per 2 motivi: il pregiudizio aristocratico contro il commercio e il
disegno politico della monarchia la quale non voleva che la nobilt si costituisse una
base economica indipendente che le avrebbe consentito di sfidare il potere del re.



Il declino dellimpero spagnolo

Alla fine del 500 limpero spagnolo comprendeva intorno al regno di Castilla il resto
della peninsula iberica, buona parte dellItalia, i Paesi Bassi, lAmerica centrale e
meridionale e le indie orientali e portoghesi. Nel corso del 600 e del 700 vengono meno
alcune delle condizioni che avevano consentito lascesa del sistema sotto Filippo II: la
ricchezza e legemonia politica della Castilla, regione guida; il consenso dei paesi
sudditi del rey catolico; la capacit del sistema di subordinare a esso tutte le relazioni
internazionali.

IL REGNO DI FILIPPO III
Durante il regno di Filippo III (1598-1621) si manifestarono i primi segnali del declino.
La Spagna fu investita da una grande crisi economica: cattivi raccolti, la peste,
decadenza di gran parte dei settori agricoli colpirono soprattutto la Castilla. Dopo
lultima bancarotta di Filippo II, nel 1607 anche Filippo III fu costretto a imitarlo.
Largento americano era ormai esaurito e la politica fiscale dello stato sottoponeva a
pressione e penalizzava soprattutto l produttivit, scoraggiando qualsiasi spinta
imprenditoriale. Unulteriore colpo alleconomia fu lespulsione dei moriscos
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(musulmani convertiti al cristianesimo) in quanto erano una minoranza razziale non
integrata per costituivano la spina dorsale dellagricoltura e dellartigianato spagnolo.
Durante il regno di Filippo III si produssero anche importanti mutamenti nel sistema
politico spagnolo. Gli affari di governo sotto Filippo II erano retti dal sovrano e dai
consigli, il centro del sistema di potere a partire da Filippo III fu costituito dalla figura
del VALIDO, una personalit politica a mezza strada tra il favorito del sovrano e il
primo ministro (il duca di Lerma sotto Filippo III e il conte-duca dOlivares sotto
Filippo IIII. La politica internazionale di Filippo III e del duca di Lerma fu
caratterizzata da una linea pacifista: la pace con lInghilterra (1603) e la tregua dei 12
anni con le province unite (1609) furono i due atti pi importanti.

IL REGNO DI FILIPPO IV
Si apri una nuova congiuntura politica con Filippo VI (1621-65) con lascesa al potere
del conte duca dOlivares (1621-43) che si rese conto della crisi di fiducia e di consenso
che il suo paese e le province imperiali attraversavano. Un nuovo imperialismo
internazionale, un maggior coinvolgimento delle province nella vita economica, politica
e militare della Spagna.
3 fasi della politica estera:
I) Dalla scadenza della tregua dOlanda (=fine della pax hispanica dellet di Filippo II).
Tra il 1621 e il 1627 Olivares costruisce un sistema di alleanze in funzione
antiolandese, ottenendo un importante successo militare a Breda contro le province
unite e a conquistare larea strategica della Valtellina in funzione antifrancese.
II) Tra il 1627 e il 1635 Olivares avrebbe potuto non continuare con le avventure militari
e rivolgersi ai problemi gravissimi interni allimpero. Nel mentre la fRncia era
occupata dalla questione degli Ugonotti e le truppe alleate dellimpero germanico
stavano ottenendo molti successi. A trascinare la Spagna in una nuova avventura
militare fu la questione della successione del Monferrato. Nel 1627 moriva il duca di
Mantova Vincenzo II. Aveva maggiori titoli alla successione il candidato francese
Carlo I di Gonzaga-Nevers, ma Mantova sotto il controllo francese era un pericolo
per lintera Italia spagnola. Il governatore di Milano Gonzalo de Cordoba nel 1628
penetr con le sue truppe nel Monferrato e Olivares invi altre forze. La guerra di
Mantova (1628-31) fu un grave errore: il Nevers non fu cacciato da Mantova; i
francesi che avevano risolto la questione degli Ugonotti passarono le Alpi per portare
i rinforzi. La guerra di Mantova prepar il conflitto franco-spagnolo scoppiato poi nel
1635. Durante questi anni Olivares mise a punto un progetto che prevedeva il pi
ditetto coinvolgimento militare dei domini spagnoli a cui egli mirava. Questo
incontr forti opposizioni sia da parte dellaristocrazia castillana sia nelle province
chiamate a collaborare in misura pi massiccia alle esigenze della corona spagnola, e
fu una delle cause della rivolta catalana
53
III)Guera franco-spagnola (1635-48) che conclude la guerra dei 30anni. In questo
periodo la monarchia spagnola fu impegnata sia sui fronti militari internazionali, sia
sul fronte interno.

LE RIVOLTE DEGLI ANNI 40
Nel 1640 scoppiarono nel sistema imperiale spagnolo 2 crisi gravissime: la rivolta in
Cataluna e la secessione del Portogallo. In cataluna sia per gli abusi compiuti dalle
truppe spagnole presenti al confine con la Francia che per linasprimento della pressione
fiscale esplosero violenti tumulti e nel 1641 la Catalogna si gett tra le braccia della
Francia. Dopo la Catalogna anche il Portogallo dichiar la sua indipendenza. Nel 1643
dopo la decisiva sconfitta inferta dai francesi allesercito spagnolo, Olivares fu deposto
dal suo incarico. Nel 1647 scoppiarono 2 rivolte: in Sicilia e nel Regno di Napoli.
Entrambe avevano dovuto accollarsi il peso finanziario e militare degli impegni della
corona spagnola nel decennio precedente. Ma la rivolta che interess Napoli e le
province del regno meridionale dal luglio del 1647 allaprile del 1648 non ebbe solo
motivi fiscali. Bisogna distinguerne 3 fasi: la prima dominata dal capopopolo
Masaniello ma la testa pensante del moto fu un avvocato, giugno Genuino. Essi
sostenevano la lotta politica dei ceti popolari contro la nobilt rappresentata da 5 dei 6
eletti che governavano la capitale. La rivendicazione di questa prima fase fu la richiesta
della parit del peso politico nellamministrazione del comune di Napoli tra nobilt e
popolo. Dopo luccisione di Masaniello e lesilio di Genuino la rivolta si trasfer nelle
province delle campagne del mezzogiorno dove assunse una grande impronta
antifeudale (questa la seconda fase). Infine la terza fase: i leader popolari
proclamarono la real repubblica napoletana sotto la protezione del re di Francia ma
lesperienza fall. Enrico di Lorena, duca di Guisa che si proclam doge della
repubblica non ebbe il sostegno della Francia. Il leader della real repubblica si resero
conto di non godere del consenso del ceto civile e aprirono trattative con il potere
spagnolo. Il baronaggio feudale, che nella prima fase del morto era fuggita dai feudi
riprese il possesso delle terre. Nellaprile del 1648 ci fu un ritorno trionfale degli
spagnoli a Napoli. Alla fine degli anni 40 la Spagna era in condizioni migliori rispetto ai
primi anni 40. Il Portogallo era definitivamente perso ma cerano la riconquista di
Napoli e il contenimento del rischio di rivolte in altre regioni come lAndalusia. Anche
la crisi catalana fu risolta positivamente dalla Spagna in quanto i francesi si tirarono
indietro e le carestie e le malattie fecero il resto.







54
Il consolidamento dello stato moderno in Francia

w Il regno di Enrico IV
Dopo leditto di Nantes (1598) Enrico IV aveva ristabilito in Francia la pace religiosa.
Egli seppe anche capire che non si poteva governare senza alleanze sociali, senza un
equilibrio tra dominio e consenso. Cos promosse una politica di consolidamento dello
stato basata sulla formazione e lo sviluppo di un ceto di funzionari pubblici la cui
origine e fortune economiche e politiche furono in larga parte legate allo stato. La
vendita degli uffici pubblici consent allo stato di rispondere alle aumentate esigenze
finanziarie della monarchia e di attirare verso lapparato statale gruppi sociali di origine
non nobile. Veniva costruendosi un solido legame tra il re e la sua burocrazia. Su
questo ceto, i cui esponenti pi importanti divennero, grazie non al sangue ma al
servizio prestato nella burocrazia, i titolati della nuova nobilt di toga, distinta dalla
nobilt di spada, i sovrani francesi fecero leva per neutralizzare le spinte eversive
dellaristocrazia e dellantica nobilt. Per quanto riguarda leconomia Enrico IV grazie
anche al suo primo ministro, il duca di Sully, cerc di ricostruire le basi produttive del
paese attraverso lo sviluppo dellagricoltura e le manifatture tessili. In politica estera
Enrico IV promosse alleanze in funzione antiasburgica: con gli olandesi, con i Savoia
(Carlo Emanuele I), con Venezia.
Certo il suo regno non elimin, anzi accentu tensioni e conflitti interno alla societ
francese: quello religioso ra cattolici e Ugonotti che leditto di Nantes aveva solo
parzialmente attenuato; tra la nobilt di spada e di toga; il conflitto tra i parlamenti (le
pi importanti istituzioni giudiziarie del paese) e il corpo di funzionari creati dal sovrano.

w La reggenza di Maria de Medici e il governo di Richelieu
Nel 1610 Enrico IV fu assassinato da un fanatico estremista della lega cattolica;
lasciava un figlio ancora piccolo (il futuro Luigi XIII). La reggenza fu rimessa alla
vedova del re Maria de Medici, che nel 1614 convoc gli stati generali. Lassemblea
dei tre stati (clero, nobilt e terzo stato) fu la cassa di risonanza di tutte le lacerazioni del
regno, ma non riusc a imporre nessuna riforma proposta allapprovazione del re. Fu
lultima convocazione degli stati generali prima della rivoluzione francese. Il decennio
1614-24 fu per la Francia un periodo critico. Nel vuoto di potere statale laristocrazia si
riprese ed esplosero conflitti di natura religiosa e politica. Nel 1624 divenne primo
ministro di Luigi XIII il cardinale Richelieu. Nel suo governo possiamo individuare
due periodi: dal 1624 al 1628 e dal 1628 al 1642. Nei primi anni del suo governo dovette
occuparsi della questione ugonotta e nel 1628 lesercito ugonotto fu sconfitto a La
Rochelle. La seconda fase del suo governo fu caratterizzata dal rilievo della politica
internazionale. Nel duello franco spagnolo la Francia di Richelieu dimostr una decisa
superiorit. Nel disegno di Richelieu vi era il ridimensionamento del sistema imperiale
spagnolo, e a tal fine egli si alle con i sovrani di alcuni stati regionali italiani, infiltr
spie e provocatori nei domini spagnoli dItalia al fine di provocare congiure, conflitti
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sociali, rivolte contro la corona di Spagna e inoltre intervenne in Cataluna a fianco dei
ribelli.
Negli anni 30 molte regioni francesi furono investite da rivolte contadine che avevano
tra i loro bersagli oltre alla nobilt, le nuove funzioni dello stato moderno: fisco, spese
militari, alloggiamenti delle truppe.
Questi moti non indebolirono ma rafforzarono lo sttao che riusc a sconfiggere le rivolte.

w Mazarino e la fronda
Il successore di Richelieu, Giulio Mazarino non ne mut le linee fondamentali di
governo. Nel 1643 moriva Luigi XIII e ci fu cos la reggenza della regina madre
dellinfante Luigi XIV, Anna dAustria.
Nei primi anni del governo di Mazarino ci furono successi decisivi sul fronte
internazionale e nella guerra contro la Spagna ma anche momenti di crisi nellordine
politico interno. A causa dellaumentato fabbisogno finanziario Mazarino da un lato
aveva esteso il ricorso alla venalit degli uffici, creando nuovi incarichi vendibili.
Dallaltro tassava sino a un terzo il salario annuale dei funzionari pubblici. Cos la
nobilt di toga si oppose al governo in quanto non condivideva la continuazione della
guerra e il conseguente aumento delle spese militari e cercava di contrastare la
formazione di un forte apparato centrale. Anche gli stessi funzionari e gli esercenti degli
uffici venali si opposero a Mazarino. A interpretare lopposizione furono i parlamenti; il
parlamento di Parigi formul nel 1648 un progetto di distribuzione dei carichi fiscali, di
controllo della spesa pubblica e di soppressione degli intendenti. Mazarino fece allora
arrestare alcuni parlamentari e fu il detonatore di una rivolta che si estese da Parigi, alle
province, agli altri parlamenti. Il movimento fu chiamato fronda parlamentare. Se nel
parlamento di Bordeaux emersero persino spinte radicali in senso repubblicano, negli
altri parlamenti provinciali furono affermati il primato e le prerogative del ceto togato
nel governo dello stato. Si ebbe anche una partecipazione popolare al movimento di
rivolta. Il parlamento di Parigi, comprendendo che proprio sul fronte antifiscale era
possibile una saldatura tra borghesia e popolo annunci provvedimenti di riduzione delle
imposte. Ma la rivolta non aveva spinte omogenee e la radicalizzazione della sommossa
plebea non poteva essere sostenuta dai parlamentari parigini. Cos nel 1649 il
parlamento di Parigi raggiunse un accordo con la monarchia. Un altra fonte di conflitto
era rappresentata dalla nobilt di sangue e dal partito del suo leader, il principe di
Cond Luigi di Borbone. Questa nobilt non voleva accettare il progetto centralizzatore
di Mazarino e si un in un unico fronte con il popolo, con alcuni parlamentari radicali
come quelli di Bordeaux e con l pi antica aristocrazia francese. Il 1651 Mazarino and
in esilio. Si determin la pi grande paura di un vuoto politico. Ci gli consent di
raccogliere forze militari comandate dal generale Turenne e di riunificare sotto la
monarchia quei ceti che grazie al consolidamento monarchico avevano potuto accrescere
le loro fortune. Nella battaglia di Parigi (1652) Turenne vinse il ribelle Cond. Mazarino
e Luigi XIV ritornavano a Parigi. La vittoria di Mazarino fu la vittoria
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dellamministrazione e dei suoi organismi esecutivi sulle resistenze degli stati (=ordini
sociali).


Le contraddizioni dellimpero germanico

Costituzione politica della Germania: il vertice era limperatore me era molto debole in
quanto delimitavano e condizionavano lautorit sia la dipendenza dei sette principi
elettori sia la forza della dieta imperiale, sia lassenza di organismi politico
amministrativi unificati. Il fondamento del sistema di potere negli stati germanici era
costituito dal rapporto tra i principi e i ceti territoriali rappresentati nelle diete. Questi
ceti erano indispensabili al principe nellamministrazione della giustizia, delle finanze e
di altri affari di stato. Dopo la riforma la maggioranza dei principi elettori era cattolica: i
tre vescovadi di Colonia, Magonza e Treviri e il re di Bohemia. I principi elettori di
Palatinato, Sassonia e Brandeburgo erano invece protestanti. Rodolfo II dAsburgo,
successo a Massimiliano II, tendeva a spostare gli equilibri a favore degli interessi
cattolici provocando una radicalizzazione delle divisioni politiche. Si formarono
ununione evangelica con a capo lelettore del Palatinato a cui si contrappose una
lega cattiolica con a capo il duca di Baviera. Il conflitto esplose in occasione della
questione della successione al trono di Bohemia. In questa regione era stato dichiarato il
cattolicesimo religione di stato in base al principio del cuius regio eius religio ma vigeva
comunque una relativa tolleranza verso luterani e calvinisti. La dieta Boema dopo aver
costretto Rodolfo II ad abdicare design re di Boemia suo fratello Mattia che gli
successe come imperatore. La dieta era intimorita dallerede imperiale Ferdinando di
Stiria, rigido cattolico di formazione gesuitica: la sua successione avrebbe significato
limposizione dellassolutismo della controriforma su tutto limpero. Al momento di
scegliere il successore nel 1617 la lega cattolica riusc a fare eleggere Ferdinando di
Stiria. La dieta boema costitu nel 1618 un governo demergenza. Nello stesso anno i 2
governatori cattolici venivano gettati dalla finestra del castello praghese di Rodolfo II.
La defenestrazione di Praga dava inizio alla guerra dei 30 anni.


La guerra dei 30anni 1618-48
Caratteristiche:
Si scontrarono 2 civilt, due modelli di cultura oltre che due credo religiosi:
protestante e cattolico. Da un lato la Boemia e gli stati germanici dellunione
evangelica, dallaltro gli stati germanici della lega cattolica, gli Asburgo dAustria e
le forze imperiali.
Linternazionalizzazione del conflitto. A causa del carattere di guerra quasi religiosa,
dei condizionamenti delle alleanze tra gli stati e per la finalit politica che era quella
della lotta per legemonia sul continente. La guerra dei 30anni rappresenta forse uno
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dei primi modelli di guerra che, partita da un conflitto su scala locale, produsse un
mutamento degli equilibri politici sul continente europeo.
Lemergenza di nuovi protagonisti sulla nova scena politica europea: Danimarca e
Svezia
Il conflitto fu una guerra di massa, forse la prima della storia moderna: 100 milioni di
europei furono coinvolti nello scontro e i costi dlela guerra furono elevatissimi.

Si pu dividere la guerar in 4 fasi:
1) Fase boemo-palatina (1618-25). Dopo la defenestrazione di Praga, in Boema fu
nominato un governo provvisorio. Larciduca Ferdinando richiese lintervento
armato delle forze imperiali. Cos nel 1618 il primo esercito imperiale entrava in
Boemia. A fianco della Boemia si schieravano Federico V, principe elettore del
Palatinato e capo dellUnione evangelica e il duca di Savoia. Per reazione scendeva
in campo anche la lega cattolica. Morto limperatore Mattia, anche in Ungheria
esplodeva la rivolta. Nel 1619 Boemia, Lusazia, Slesia e Moravia eleggevano come
nuovo sovrano Federico V. contemporaneamente Ferdinando di Stiria veniva eletto
imperatore con il nome di Ferdinando II. Lesercito dellunione evangelica fu
sconfitto da quello dellimperatore Ferdinando II nella battaglia della montagna
bianca (1620). A Federico V furono sequestrati i beni e fu esiliato. Molte furono le
condanne a morte e i beni dei nobili protestanti furono trasferiti a nobili cattolici. Nel
1622 limpero riconquist il Palatinato. Secondo fronte: nel 1621 si riapriva il fronte
di guerra tra la Spagna e le province unite. La Spagna riusc in questi anni a mettere a
segno una serie di vittorie contro lesercito olandese. Terzo fronte: in Italia nel 1625
la Spagna intervenne a fianco dei cattolici della Valtellina contro i seguaci della
riforma
2) Fase danese: 1625-29. Lespansionismo cattolico asburgico lambiva le potenze del
nordeuropa, in particolare la Danimarca, dove regnava Cristiano IV, che nutriva il
sogno di conseguire legemonia sulla penisola scandinava e il dominio del baltico: un
sogno che doveva di li a poco scontrarsi con lanalogo progetto della Svezia. Forte
dellappoggio di Olanda, Inghilterra e della Francia di Richelieu, Cristiano scese in
guerra a fianco dei protestanti contro limpero. Ferdinando II affid il comando
delle truppe imperiali a Wallenstein che sconfisse le truppe protestanti, invase la
Danimarca, la costrinse a una pace umiliante e la escluse dal gioco del conflitto. Con
la pace di Lubecca (1629), Cristiano IV rinunci a ogni ingerenza nellimpero
limperatore a sua volta eman leditto di restituzione: dovevano essere consegnate
alla chiesa cattolica tutti i beni confiscati dopo il 1552.
3) Fase svedese (1630-35). 1592: il re di Polonia, Sigismondo Vasa eredit anche la
corona di Svezia. 1599: la dieta svedese depose Sigismondo. Gli successe Carlo IX
le cui mire espansionistiche verso la Polonia e verso la Danimarca non ebbero
successo ma costituirono le linee direttrici per laffermazione della Svezia sul piano
interno e su quello internazionale, che fu lopera del successore Gustavo Adolfo. Il
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pericolo asburgico incontrava nel Baltico la potenza svedese. Gustavo Adolfo, dopo
essersi alleato con Richelieu, si spinse in Germania, occup Monaco, centro della
lega cattolica, e a Lutzen (1632) sconfisse lesercito imperiale. Gustavo Adolfo mor
l e le truppe svedesi ne furono disorientate. Nel 1634 a Nordlingen gli svedesi
furono sconfitti dalle truppe imperiali. I principi protestanti li abbandonarono e
firmarono nel 1635 la pace di Praga. Gli stati germanici erano nuovamente sotto
legemonia asburgica. La Svezia ricondotta sotto la sua sfera dinfluenza, il sistema
di alleanza cattolico pareva avere il sopravvento sul sistema alternativo
4) La fase francese (1635-48). La Francia entrava direttamente in guerra. Da una parte
Francia, Svezia e Olanda contro Spagna e impero. Al trono imperiale era succeduto
Ferdinando III (1637-57). La Francia era sotto Richelieu, la Spagna con il conte
duca dOlivares ed era impegnata su pi fronti tra il 1639 e il 1641: nella Manica gli
olandesi ne sconfiggevano la flotta; nel 1641 la forza congiunta franco-catalana
costringeva alla ritirata lesercito spagnola. Altra vittoria i francesi conseguivano a
Casale Monferrato. Inoltre a Rocroi (1643), il principe di Cond, comandante delle
truppe francesi ottenne una vittoria sugli spagnoli. Insieme agli svedesi i francesi
penetrarono in Sassonia, Boemia, Palatinato, Alsazia e Baviera. Nel 1644 dopo i
successi francesi, svedesi e olandesi iniziarono le trattative di pace. Nel 1648 gli
spagnoli firmarono la pace separata con lOlanda riconoscendo la sua indipendenza.
La pace di Vestfalia che pose termine alla guerra dei 30anni fu siglata nel 1648
dallimpero, dalla Francia e dalla Svezia. La Spagna non firm il trattato e la guerra
con la Francia continu. La prima questione fu la pacificazione religiosa. Da un lato
si conferm il principio del cuius regio eius religio ma si apportarono adesso
integrazioni: i principi potevano scegliere la religione del loro stato; i sudditi erano
tenuti a seguire quella che era stata la religione di famiglia da almeno 25 anni; chi
non voleva seguire questa norma doveva lasciare il paese conservando comunque il
suo patrimonio.
Piano politico territoriale: la Francia estendeva i suoi confini sino al Reno e
incorporava i tre vescovadi di Metz, Toull e Verdun e anche lAlsazia senza
Strasburgo. In Italia i Francesi controllavano Pinerolo e Casale Monferrato. Inoltre
alla Francia era riconosciuto il ruolo di arbitro del trattato e di garante della sue
clausole. La Svezia guadagnava in territori germanico Brema e Verdun entrando a far
parte di diritto della dieta imperiale. Estendeva la sua influenza nella Pomerania
occidentale e le era riconosciuto il primato nel Baltico e nel mare del nord. In
Germania la ratifica e il rafforzamento dei poteri dei principi territoriali restrinsero le
prerogative imperiali e svuotarono la dieta. Vestfalia riconobbe la sovranit dei circa
350 domini che componeva il sacro romano impero. Allimperatore elettivo e alla sua
dieta erano riconosciuti solo poteri di arbitrato e di coordinamento. 3 stati germanici
emergevano pi potenti alla fine della guerra: il Brandeburgo, la Sassonia e la
Baviera. Infine il trattato di Vestfalia riconosceva solennemente lindipendenza
dellOlanda.
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Verso unEuropa multipolare: il nuovo quadro internazionale dopo le paci di
Vestfalia, Pirenei e Oliva

La guerra tra Francia e Spagna continu sino al 1659. Nel mentre, nel 1652 la Spagna
restaur il suo potere in Cataluna. La rivolta in Portogallo ebbe invece successo. Le sorti
della guerra franco spagnola mutarono dopo la battaglia delle dune grazie anche
allalleanza tra Francia e Inghilterra. Con la pace dei Pirenei (1659) la Spagna cedeva
allInghilterra Dukerque e la Giamaica; alla Francia parte delle Fiandre e dellArtois, e
nei Pirenei le Cerdania e il Russiglione, mentre il matrimonio di Luigi XIV con Maria
Teresa, figlia di Filippo IV stabil altri legami. La guerra prosegu nel baltico tra il
sovrano svedese Carlo X e la Danimarca, alleata con lelettore di Brandeburgo-Prussia.
Nel 1660 la pace di Oliva cincludeva il conflitto a spese della Polonia. Parte dei suoi
territori venne spartita tra Svezia, Brandeburgo e Russia. Le 3 paci furono il segno
dellindiscussa egemonia francese in Europa. NellEuropa centrale in netta ascesa la
potenza di Brandeburgo-Prussia, Inghilterra e Olanda sono il motore pi veloce
delleconomia europea. A nord la Svezia, a nordest la Russia.




Il centro della civilt europea: Inghilterra e Olanda nel 600

Eli riassume, occhio

Alla fine del regno di Elisabetta, lo stato inglese presentava alcune carenze. Sul piano
finanziario la corona poteva contare su unautonomia abbastanza scarsa. Inoltre era
assente una burocrazia di governo locale. Dal punto di vista del controllo religioso
Elisabetta lasciava una chiesa ufficiale priva di solide basi dottrinarie, sostanzialmente
apatica: di qui la diffusione di sette estremistiche protestanti (puritani) e cattoliche.
Carenze e debolezze sono tali solo in rifermino un modello di stato moderno
caratterizzato dalla tendenza alla concentrazione del potere pubblico, dallo sviluppo
della burocrazia e dellesercito professionale permanente, dalla conquista della capacit
impositiva dello stato e da una sempre maggiore invadenza del potere pubblico sulla
societ. La forza dello stato inglese risiedeva invece sullequilibrio tra il re e il
parlamento e nella sua capacit di favorire anzich ostacolare mutamenti e
trasformazioni sociali: quando verranno meno questi 2 requisiti, quando monarchia e
apparato di governo forzeranno con la reazione quellequilibrio e quei mutamenti sociali
scoppier la rivoluzione. Il pi importante mutamento sociale sotto Elisabetta fu la
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trasformazione dellaristocrazia: poche famiglie della pi antica feudalit sopravvissero
nel periodo Tudor; le funzioni del ceto aristocratico furono modificate e si identificarono
nella ricchezza fondiaria, nel rapporto con la corte, nel ruolo di classe dirigente. Nella
vita politica inglese la camera dei comuni (in cui era rappresentata la Gentry, media e
piccola nobilt) assunse un peso sempre maggiore rispetto alla camera dei Lord, quella
della grande aristocrazia. Con la vendita delle terre promosse da Elisabetta la Gentry era
cresciuta di numero e di forza. La societ inglese nellet di Elisabetta e dei rimi Stuart
pu essere rappresentata come un sistema a sei gradini e due piani. Al pi basso livello
si trovano i lavoratori dei campi, i braccianti, gli operai. Al secondo gradino i detentori
di una terra di pertinenza signorile e i liberi detentori di una piccola propriet fondiaria.
Al terzo gradino la borghesi. Il secondo piano della piramide sociale comprende: al
quarto gradino pubblici funzionari, avvocati ecclesiastici. Al quinto le elites della gentry,
infine i pari e laristocrazia di rango pi elevato. A Elisabetta successe Giacomo I
Stuart (1603-25), figlio di Maria Stuart e re di Scozia. Si realizz cos lunione di
Inghilterra e Scozia. Il suo regno fu unet di forti contrasti che investirono tutti gli
ambiti della politica.
Per quanto riguarda la religione al modello della chiesa anglicana, sostenuto da re
Giacomo si opponeva il modello del puritanesimo diffuso nella societ inglese,
soprattutto tra le classi abbienti, il quale si ispirava a un modello di societ fondata sul
primato dellindividuo, della sua religiosit, delle sue autonome scelte. Era un
movimento insieme religioso e politico.
Per quanto riguarda leconomia questa era in espansione ma la gestione statale dello
sviluppo economico era carente. Limposizione fiscale sulla rendita fondiaria, che
avrebbe potuto produrre un gettito elevato per la massiccia vendita di terre ai privati
durante let elisabettiana, un terreno dis contro tra il re e il parlamento.
Nel 1603 Filippo III re di Spagna aveva firmato la pace con lInghilterra. In Inghilterra
molti mercanti, navigatori ed esploratori sognavano lespansione commerciale e
coloniale britannica e lattacco al cuore del grande impero spagnolo. Quindi
lavvicinamento tra Filippo III e Giacomo I era anchesso fonte di contrasti e lacerazioni.
Il conflitto tra il parlamento e la corte era alimentato dalla corruzione e dal clientelismo
dellapparato di governo il cui centro era costituito dal favorito di Giacomo, Villiers
duca di Backingam.


La reazione di Carlo I
La successione al trono di Carlo I Stuart (1624-49) si verific nel pieno della guerra
dei 30anni. In occasione dellinvio di rinforzi militari agli ugonotti francesi, esplose il
conflitto tra il re e il parlamento. Il terreno dello scontro fu quello fiscale. I parlamentari
decisero di approvare la richiesta regia di denaro per far fronte alla guerra solo dopo
aver ottenuto dal sovrano un importante riconoscimento della limitazione del potere
assoluto. La petition of right (1628) prevedeva il consenso del parlamento per tutte le
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forme di imposizione fiscale straordinarie, lattribuzione solo ai tribunali ordinari
dellemissione dei mandati di cattura.
Scatt la reazione di re Carlo. In primo luogo la reazione politica: nel 1629 egli sciolse il
parlamento e diede vita a un governo personale fondato da lui stesso, dal Privy council e
dalla star Chamber (camera stellata), che aveva la giurisdizione sui reati di lesa maest e
che divenne un vero tribunale politico per leliminazione degli oppositori. Il controllo
del potere fu affidato al conte di Strafford.
In secondo luogo la reazione religiosa: fu nominato arcivescovo di Canterbury William
Laud, fu ripristinato il prestigio dei vescovi; il ruolo dei preti; and riformandosi la
propriet ecclesiastica. Le repressioni e le persecuzioni dei puritani compiuta da Laud,
arcivescovo di Canterbury, costrinsero allemigrazione molti oppositori religiosi, che
andarono a formare le prime comunit inglesi nordamericane nel Massachusetts.
Infine la reazione economica e sociale fu la concessione di nuovi monopoli, la vendita di
titoli nobiliari, lincentivo offerto dalla corona a un ulteriore irrigidimento corporativo,
la sollecitazione di un rapporto preferenziale tra sovrano e alta aristocrazia. Ma una
riforma in senso assolutistico incontrava in Inghilterra ostacoli insormontabili
nellassenza di: un esercito permanente e una burocrazia affidabile; lunit religiosa;
credito finanziario a lungo termine e fonti indipendenti di denaro.


I detonatori della rivoluzione
Furono la guerra e la crisi e finanziaria. La Scozia era calvinista e si oppose subito
allimposizione del sistema di culto e dellorganizzazione ecclesiastica inglese
episcopalista. Il blocco che si coalizz contro lInghilterra aveva il suo punto di forza nei
nobili privati della loro propriet a favore degli ecclesiastici. Gli scozzesi respinsero
limposizione inglese e dichiararono guerra a re Carlo. Nello stesso tempo il sovrano
inglese aveva perso il controllo delle forze armate e lappoggio dellelite finanziaria
londinese. Poteva ricorrere al parlamento ma facendo marcia indietro rispetto al regime
instaurato negli anni 30. Il rapporto con il parlamento era conflittuale. Fu convocato nel
1640 e di fronte alla richiesta del re di stanziamenti finanziari richiese a sua volta
labolizione della shipmoney (la tassa sulle navi)e la conferma della petition of right.
Carlo I lo sciolse dopo pochi giorni (fu il corto parlamento). Fu convocato un nuovo
parlamento (detto lungo parlamento perch si protrasse sino al 1653). Tra corto e lungo
parlamento lesercito inglese era stato sconfitto ripetutamente dalla truppe scozzesi che
dettarono le condizioni della tregua. Strafford (primo ministro) fu accusato di tradimento
e giustiziato nel 1641 e altri ministri furono allontanati dalla vita pubblica. Unaltra crisi
era quella irlandese. Sotto Edoardo VI ed Elisabetta, alcune contee dellUlster, paesi
di solida tradizione cattolica, avevano visto lo sviluppo della religione protestante. Da
qui lemergere di conflitti religiosi tra cattolici e calvinisti. Grande impressione suscit
in Inghilterra il massacro di protestanti a opera di cattolici avvenuto nellUlster. La
propaganda puritana si mobilit e pass in parlamento nel 1641 una mozione detta la
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grande rimostranza. Essa considerava nemici dellordine sociale e politico inglese gli
appartenenti alle sette religiose cattoliche, i vescovi e il clero corrotto. Nel 1641
lIrlanda era in rivolta. Cos il parlamento rivendic i pieni poteri militari e il comando
della repressione. Carlo reag e tent di arrestare i capi dellopposizione parlamentare.
Non ci riusc e lasci la capitale e inizi la guerra civile.





La prima rivoluzione in Inghilterra (1642-60)
Si possono distinguere 4 fasi:
1. Guerra civile (1642-49). Nel 1642 dopo la fuga del re da Londra cerano nella
societ inglese due schieramenti al cui interno non erano presenti classi sociali
omogenee. Nel partito del re militavano laristocrazia, la chiesa anglicana, i grandi
proprietari nobiliari. Nello schieramento di opposizione parlamentare militavano gli
esquires della gentry, professionisti, mercanti, artigiani e i ceti che popolavano le
aree limitrofe di Londra. Nel 1642 la cavalleria fedele a re Carlo composta
prevalentemente da aristocratici si scontrava con lesercito del parlamento detti teste
rotonde. Lesercito degli oppositori del re cominciarono a conseguire alcune vittorie
grazie al sostegno finanziario della city (elite finanziaria londinese), lalleanza con la
Scozia, lesperienza e la disciplina militare grazie soprattutto a un capomilitare
calvinista ed esponente della gentry di provincia, Oliver Cromwell. Fu la new
model army, lesercito ideato e realizzato da Cromwell a sconfiggere i realisti nel
1645 a Naseby e Lang Port. La nuova armata era altamente specializzata e qualificata
e dimostrava una ferera disciplina militare. Vinta la resistenza del re Carlo, che nel
1646 si arrese pure agli scozzesi e fu consegnato al parlamento di Londra, la fase pi
cruenta della guerra civile si concludeva. Emergevano ora divisioni e conflitti interni
allo schieramento che aveva combattuto il re, Conflitti religiosi e ideologico-politico.
Erano riconoscibili 3 forze politiche rappresentate alla camera dei comuni: la
maggioranza era costituita dai presbiteriani (conservatori, fautori di una chiesa
calvinista, fondata su un sistema di consigli ovvero presbiteri). Ad essi si opponevano
gli indipendenti, il gruppo egemonico della new model army (si opponevano a
qualsiasi chiesa di stato e credevano nella tolleranza per tutti i credo religiosi; erano
fermi sostenitori del libero mercato, delliniziativa privata, della propriet). Alla loro
sinistra i levellers (livellatori, espressione politica delle sette religiose che
predicavano lassoluta libert religiosa, la democratizzazione della societ, nei casi
estremi labolizione della propriet privata e il comunismo dei beni). Il ruolo di
centro tra le diverse forze fu assunto da Cromwell e Henry Ireton, un giurista che
guid la battaglia ideologico-politica contro i levellers. Il radicalismo dei livellatori si
era diffuso tra la new model army. I presbiteriani che cercavano di accordarsi con il
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re per il ripristino del autorit monarchica chiedevano lo scioglimento della nuova
armata. Cromwell e Ireton de un lato sostennero la new model army, dallaltro
cercarono di bloccare i levellers che vedevano la rappresentanza politica in modo
differente rispetto agli indipendenti. I levellers si battevano per il suffragio universale
per una costituzione repubblicana che garantisse luguaglianza dei cittadini. Gli
indipendenti collegavano la rappresentanza alla propriet. La preoccupazione
maggiore degli indipendenti era il rischio dellanarchia sociale e politica, un rischio
reale: i presbiteriani controllavano il parlamento, Carlo I era fuggito in Scozia nel
1648; lesercito era in fermento e non riusciva a contrastare le spinte radicali che lo
agitavano, soprattutto quelle degli zappatori che occupavano terre, tentando
esperimenti di comunione dei beni. Si profilava un pluralismo di poteri e
laffermazione di forze centrifughe che avrebbero potuto vanificare tutte le conquiste
del movimento rivoluzionario: i cardini dello stato inglese, lassolutismo, la chiesa
episcopale, erano stati distrutti; il vescovo Laud condannato a morte; aboliti tutti i
tribunali del re. Cromwell esclude (bisogna dire epur) dal parlamento tutti i
presbiteriani lasciandovi solo i suoi fedelissimi. Quindi and allattacco dellesercito
di Carlo, appoggiato dagli scozzesi, e lo sconfisse a Preston. Il re fu processato e
condannato per alto tradimento. Il 30 gennaio 1649 Carlo I venne giustiziato: con la
sua testa cadeva anche il principio del diritto divino dei sovrani
2. Dalla proclamazione del commonwealth al protettorato di Cromwell (1649-53).
Cromwell e il parlamento dichiararono decaduta la monarchia. Crearono un consiglio
di stato che sostituiva il consiglio privato e abolirono la camera dei lord. Nel 1649 fu
proclamata la repubblica unita di Inghilterra, Scozia e Irlanda (commonwealth).
Permanevano le divisioni interne ai rappresentanti della repubblica sulle questioni del
suffragio. Non erano nemmeno svaniti i rischi di un ritorno del re: il figlio di Carlo I
dai paesi bassi aveva assunto il titolo di Carlo II ed era stato riconosciuto da Scozia e
Irlanda. Cromwell persegu una precisa strategia: salvaguardia del diritto di propriet,
libert religiosa e indipendenza della chiesa dallo stato, stabilit sociale ed
eliminazione di tutte le posizione estremiste. In politica estera si perseguiva
lunificazione del paese attraverso la soluzione militare del problema irlandese e
scozzese. I costi di questa strategia furono alti: i capi dei livellatori furono arrestati,
gli ammutinamenti dellesercito furono repressi. Per la riconquista della Scozia e
dellIrlanda furono adottate due linee diverse: alla prima furono garantite condizioni
di maggiore tolleranza mentre con la seconda Cromwell ebbe la mano pesante. Lo
strumento pi importante per la politica espansionistica inglese fu latto di
navigazione (1651) tendente a riservare allInghilterra il monopolio del commercio
nordamericano. Era un atto di guerra contro lOlanda e le sue navi, che gestivano gli
scambi fra Inghilterra e America del nord. Le guerre navali olandesi furono 3, tra il
1652 e il 1674. Cromwell riusc anche a strappare alla Spagna la Jamaica. Nel 1653
Cromwell scioglieva il lungo parlamento e insediava una nuova assemblea, eletta dai
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capi dellesercito che dur solo pochi mesi. Una carta costituzionale lo nomin Lord
protettore del commonwealth
3. Dittatura militare (1653-58). Cromwell sceglieva i nuovi membri del consiglio di
stato tra gli ufficiali dellesercito. Iniziava una vera dittatura militare. Il territorio
diviso in 11 province era sottoposto a governatori militari. Lesercito era ora
costituito da militari di carriera fedelissimi a Cromwell. Intorno a esso si costituiva
un blocco dordine, tendente a non spingere oltre le conquiste della rivoluzione e a
consolidare gli interessi della gentry e dei piccoli proprietari terrieri. E in questo
blocco dordine cominciarono a rientrare anche ecclesiastici e aristocratici. A
dialettica politica si svolgeva ora tra i moderati dellesercito che difendevano la carta
costituzionale del 53 e i realisti che si battevano per un ritorno alla monarchia. La
politica economica suscitava tensioni: erano state nuove imposizioni fiscali ed era
stata istituita limposta fondiaria. Anche la politica estera antispagnola non
incontrava il favore del ceto mercantile, in parte interessato ai rapporti commerciali
con gli Asburgo. Alla sua morte nel 1658 Cromwell lasciava lInghilterra in una
condizione di contrasti.
4. Dalla morte di Cromwell alla restaurazione di Carlo II (1658-60). Il figlio di
Cromwell, Richard, subentrato nella carica di lord protettore, non garantiva pi la
sicurezza dei ceti abbienti. Nelle file dellesercito riprendeva il diffondersi del
movimento radicale. Era necessaria la rstaurazione di un ordine politico pi solido.
Nel 1660, un esercito al comando di Geoge Monk marciava su Londra e restituiva i
poteri al parlamento. Aveva un largo sostegno sociale. Carlo II rientrava cos in
Inghilterra, la monarchia era restaurata, insieme alla camera dei lord e la chiesa
anglicana.


La restaurazione degli Stuart da Carlo II a Giacomo II
Listituzione monarchica, il rapporto tra la chiesa anglicana e lo stato, durante il regno di
Carlo II Stuart (1660-85) erano restaurati ma dovevano fare i conti con il ruolo
esercitato dalla camera dei comuni. Fu grazie ad essa che dopo il 1660 non si ebbe una
pura e semplice restaurazione dellassolutismo monarchico. Un altro lascito della
prima rivoluzione fu lo sviluppo di pi moderne forme organizzative di lotta politica.
Nacquero i due schieramenti intorno ai quali si polarizzata la vita politica inglese
moderna e contemporanea: i tories e i Whigs. I Toris credevano nel diritto divino dei re,
nella religione di stato anglicana. I Wighs credevano nellautorit del parlamento, nella
libert religiosa. Sarebbero poi diventati conservatori e progressisti.
Sotto Carlo II il parlamento blocc i progetti di restaurazione cattolica del sovrano
appoggiati da Luigi XIV re di Francia. Nel 1678 il parlamento vot il Test act = tutti gli
ufficiali civili e militari potevano esercitare la carica solo dopo la professione di fede
anglicana. Nel 1679 approv lhabeas corpus = abolizione del carcere preventivo,
arresto solo sulla base di motivi penalmente perseguibili. Divieto di qualsiasi restrizione
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arbitraria e illegale della libert. Carlo II non poteva operare nessuna scelta politica
autonomamente dal paese e dalla sua societ civile: segno che lassolutismo si avviava
in Inghilterra verso la crisi. Lalleanza di Carlo II con Luigi XIV preoccupava gli
ambienti finanziari e commerciali britannici. Dopo lultima guerra anglolandese inizi a
montare lostilit verso la Francia e si gettavano le basi di unalleanza anglolandese. Il
successore di Carlo, il fratello Giacomo II accentu la frattura tra il governo e
lopposizione parlamentare. Era cattolico ma non aveva figli. Fu perci tollerato solo
nella speranza di una successione protestante. Abol le disposizioni del test act e cerc di
riaffermare il diritto divino dei re avendo come modello la Francia di luigi XIV. Ma il
partito Whigs era pi forte di quello dei Tories e la societ civile rivendicava la libert di
stampa e una pi piena partecipazione politica. A segnare le sorti di Giacomo II fu la
nascita di un figlio.


La gloriosa rivoluzione e la dichiarazione dei diritti
Fu un larghissimo schieramento formato da Whigs e Tories a offrire la corona
dInghilterra allo Statolder dOlanda Guglielmo III dOrange e a sua moglie Maria
Stuart, figlia di Giacomo II, entrambi protestanti. Nel 1688 un piccolo esercito olandese
sbarc sul suolo inglese senza incontrare nessuna resistenza. Giacomo II fugg presso
Luigi XIV. Il primo atto di Guglielmo III fu nel 1689 lemanazione del Bill of Rights
(la dichiarazione dei diritti): rappresent la fine della monarchia assoluta e defin il
nuovo equilibrio costituzionale inglese fondato sulla limitazione dei poteri del re al
quale spettava la funzione di capo dello stato (il re regna, non governa). La fonte della
sovranit non era pi la persona del re ma il re nel parlamento, il rappresentante della
volont della nazione.

Negli anni 40 del 600 in Europa scoppiarono molte rivolte ma ununica rivoluzione ebbe
successo. Rivolte furono quelle che scoppiarono nell0impero spagnolo (catalogna, regno
di Napoli, Sicilia) e quelle francesi contro la centralizzazione dello stato assoluto.
Rivoluzione fu solo quella inglese. Con il concetto di rivoluzione si intende un
mutamento radicale degli equilibri politici preesistenti; come quello di rivolta una
sospensione temporanea su scala regionale e locale di un assetto sociale e costituzionale
che non viene intaccato nelle sue fondamenta e che conserva in altre parti del paese la
sua legittimit e i suoi effetti.







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LOlanda nel 600
LOlanda nel XVII secolo fu unanomalia nello schema europeo. Fu lunico paese
dEuropa a sottrarsi alla stagnazione economica generale; riusc a liberarsi dal dominio
della Spagna; trov i modi e gli strumenti per competere economicamente con paesi pi
potenti, consolid le sue posizioni sia nel Baltico che nel Mediterraneo. Costru un
sistema politico fondato sul federalismo e non sullaccentramento. Dopo la tregua dei 12
anni con la Spagna i paesi bassi si trovarono divisi in 2 parti: le province unite e i paesi
meridionali. La divisione era politica (le province unite erano uno stato indipendente a
regime repubblicano mentre i paesi bassi appartenevano alla corona spagnola); la
divisione era anche religiosa (province unite erano protestanti mentre i paesi bassi
spagnoli no). Inoltre la divisione era economico-sociale. Le province unite avevano un
modello politico originale: uno stato repubblicano a struttura federativa. Organi federali
erano gli stati generali a cui erano affidati la politica estera e le finanze e il consiglio di
stato per affari di minore importanza. La sede della sovranit era negli stati provinciali
che nominavano lo statolder, il capo dello stato. Altra carica importante era il gran
pensionario, una sorta di consulente legale delle province.
Nel 1602 fu creata la compagnia delle indie orientali, unassociazione permanente
fondata sia sul libero acquisto di azioni da parte dei cittadini, sia su una concentrazione
di capitali. A essa venne riconosciuto il monopolio del commercio olandese sui mari
oltre allo stretto di Magelleano e il Capo di Buona Speranza. Da questo inizi la
colonizzazione olandese del sudAfrica. La vera forza dellOlanda era lindustria. La
pace con la Spagna (1648) signific inoltre per lOlanda conquiste territoriali e il
riconoscimento della supremazia economica sui paesi bassi meridionali. Intorno al 1650
le province unite possedevano un vasto impero commerciale: controllavano il
commercio mondiale delle spezie e avevano ottenuto il monopolio commerciale con il
Giappone; la compagnia delle indie occidentali aveva fondato nellisola di Manhattan
New Amsterdam occupata poi successivamente dagli inglesi e chiamata New York.
Controllavano inoltre il commercio degli schiavi neri. Sul piano politico dal 1653 al
1672 il regime repubblicano si consolida ed sperimentata una nuova forma di governo
senza Statolder. il gran pensionario de Witt a governare lo stato.
Conflitto angloolandese: la prima guerra anglolandese (1652-54) si combatt sulla base
di due principi contrastanti: lidea inglese del monopolio e della supremazia marittima;
lidea Olandese della libert dei mari. Tra la prima e la seconda guerra (1665-67) si
collocano la pace dei Pirenei e la restaurazione monarchica in Inghilterra. I tentativi di
unalleanza tra Olanda, Inghilterra e Francia falliscono; invece siglata unalleanza tra
Francia e Olanda in funzione antinglese. Le tratattive di pace che conclude la seconda
guerra anglolandese sono pi favorevoli allOlanda e segnano anche un rovesciamento
di alleanze: Olanda, Inghilterra e Svezia si accordano in funzione antifrancese. Ma nel
1670 un accordo segreto firmato a Dover, tra Inghilterra e Francia, prevede un attacco
congiunto contro lOlanda. Eli ha una pessima dizione. Due anni dopo la Francia attacca
lOlanda dove al governo Guglielmo III dOrange. Questa guerra si conclude con la
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pace di Westminster che riconosce il fondamento dei principi liberistici propugnati
dagli olandesi.
Ma lalleanza tra Carlo II Luigi XIV trova opposizione nella city londinese e negli
ambienti commerciali e britannici.







Assolutismo e antico regime.
Assolutismo: Il concetto di assolutismo deriva dalla formula rex legibus solutus = il re
sciolto dal vincolo delle leggi. Poich il re stesso rappresentante di Dio, fonte della legge,
il sovrano insieme legislatore e giudice supremo. La teoria del potere assoluto della
monarchia nacque nella seconda met del 500 durante le guerre di religione in Francia
come antidoto al disordine sociale e politico e fu poi perfezionato nel corso del XVII
secolo. Si deve pensare allassolutismo non come a un regime compiuto e realizzato di
dominio totale sui sudditi. Vi sono alcuni limiti: il limite imposto dalla legge divina, il
dovere di rispettare ordinamenti, consuetudini, il patrimonio giuridico accumulato dal
paese nel suo corso storico. Inoltre la monarchia assoluta di tipo occidentale doveva fare
i conti con la molteplicit di forze politiche organizzate con un pluralit di poteri, con
organismi e ceti rappresentativi della societ. Tra il XVI e il XVIII secolo si pu vedere
il rapporto dialettico tra laccentramento come progetto dello stato assoluto e i tentativi
di resistenza dei diversi corpi. Ma non sempre questi corpi svolsero una funzione
antagonista nei confronti della monarchia assoluta; a volte parteciparono al
consolidamento della centralizzazione del potere e dello stato moderno.


Antico regime: questo concetto nacque durante la Rivoluzione francese, allorigine
della formula perci il suo significato negativo. Antico regime era tutto ci che si
opponeva alle conquiste della rivoluzione. Questo termine, usato in coppia con quello di
assolutismo sta a indicare i caratteri del rapporto tra lo stato e la societ nei 150 anni che
precedono la rivoluzione francese. Questi sono:
+ La fonte della sovranit non la nazione ma la persona del re.
+ La propriet delle potere del sovrano che ne unico titolare ma la sua gestione
affidata a corpi specializzati: esercito professionale, burocrazia, diplomazia.
+ Non esiste ancora una divisione tra i 3 poteri dello stato (legislativo, esecutivo e
giudiziario)
+ Esistono corpi privilegiati che godono di giurisdizioni separate.

68
Lassolutismo uno stadio pi evoluto dello stato moderno.
Al vertice della societ di ordini si colloca la nobilt di origine antica, qui segue la
nobilt di dignit mentre chi esercita un mestiere o svolge un lavoro manuale si ritrova
in basso nella scala gerarchica.
Importante nella seconda met nel XVII il nesso tra politica internazionale e politica
interna degli stati. Questo periodo sanc la preponderanza europea della Francia.
Inghilterra e Olanda dopo 3 guerre non ebbero pi un rapporto conflittuale ma
costruirono unalleanza. La pace di Oliva (1660) segn linizio dellascesa della Prussia
degli Hohenzollern. Anche la monarchia austriaca di Leopoldo I consolid il suo ruolo
internazionale.


Luigi XIV: la via francese allo stato moderno
Luigi XIV, il re sole, nacque nel 1638 da Luigi XIII e Anna dAustria ed eredit la
corona di Francia allet di 5 anni. Assunse il potere nel 1661 dopo la morte di Mazarino
e mor nel 1715. Egli avvi un processo di consolidamento dello stato moderno che
coinvolse il governo del territorio, la politica economica, la politica internazionale.
- Societ e stato: essendo la Francia una delle prime realt demografiche in Europa il
governo del territorio costitu la questione pi importante per il sovrano. Dei 20
milioni di abitanti francesi, i 4/5 circa vivevano in campagna ma la Francia era lo
stato europeo pi dotato di citt di media grandezza. Villaggi e citt facevano parte di
province territoriali unificate in uno stato-nazione ma diverse sia per usi e tradizioni
che per il peso delle istituzioni e rappresentanze locali. La diversit era formalizzata
nel riconoscimento da parte del sovrano nella distinzione tra pais delection e pays
detat: i primi ricadevano sotto lamministrazione giudiziaria e fiscale dello stato, i
secondi erano rappresentati da stati provinciali che godevano di amplissimi poteri e
potevano contrattare con la corona il carico fiscale. I ceti dominanti della societ
francese erano le nobilt, divisa tra antica e moderna. Merito di Luigi XIV e dei suoi
ministri fu di aver portato a compimento il disegno di concentrazione del potere e di
ridimensionamento della potenza della antica aristocrazia. I grandi del regno sotto
Luigi XIV furono estromessi dal consiglio del re. Inoltre ridimension i poteri dei
grandi governatori di provincia. Mentre per quanto riguarda la nobilt moderna Luigi
incentiv attraverso il conferimento di molti titoli la nobilt di toga e dufficio.
Questa nobilt fu molto importante nel governo francese nellepoca di Luigi XIV.
Lorganizzazione dello stato con Luigi: titolare del potere politico era il re e insieme
ai suoi ministri, specializzati per funzione, decideva e operava le principali scelte di
governo. Questi ministri formavano lorganismo politico pi importante del regno che
insieme al re decideva degli affari di stato. Cerano poi altri consigli competenti in
materia finanziaria e giudiziaria ma con Luigi fu ridimensionato il loro potere. I ministri
erano reclutati fra i maitres des requetes= magistarti che avevano ricevuto incarichi o
commissioni particolari direttamente dal re, avevano fatto parte della cancellerie presso
69
le corti sovrane (i parlamenti), avevano svolto funzioni, soprattutto nella fase istruttoria
di affari di stato ed erano stati relatori presso i consigli. Questi uomini, il nucleo della
classe governativa francese, consentirono a Luigi di ridurre i parlamenti alla semplice
funzione di registrazione automatica degli editti. Nel rapporto tra centro e periferia la
figura dellintendente provinciale fu lo strumento pi efficace di governo per la periferia.
Egli svolgeva funzioni di natura giurisdizionale, amministrativa e finanziaria. Queste
cariche erano assegnate ai fedelissimi del re, i maitres des requetes. La centralizzazione
dello stato e le sue pubbliche istituzioni persino in unepoca in cui Luigi affermava lo
stato sono io , dovevano fare i conti con la diversit e le differenze territoriali di norme
e pratiche giuridiche, con la molteplicit di ceti o corpi e giurisdizioni con situazioni e
condizioni non omogenee di fronte ad articolazioni del potere pubblico come il fisco.
Ogni parlamento, ogni corte sovrana, era padrone della propria giurisprudenza e sia in
materia civile che penale fissava le norme da applicare. Gli interessi dei parlamenti si
scontravano con il progetto monarchico di riformare lordinamento giudiziario. Inoltre
di fronte al fisco cerano situazioni differenti: nei pays detat lautonomia in materia
fiscale era assai ampia: ripartizione e riscossione erano affidati a organismi dipendenti
dagli stati provinciali. Questi erano i limiti dellassolutismo. Per quanto riguarda la
politica religiosa, Luigi voleva bloccare correnti e movimenti religiosi non aderenti
allortodossia cattolica; arginare la diffusione delleresia protestante; ma anche
rafforzare le prerogative statali nei confronti della chiesa di Roma. Verso la met del
XVII secolo ci fu una larga diffusione delle idee di Cornelis Jansen, un vesovo delle
fiandre influenzato da SantAgostino. Le idee di Giansennio erano quelle di una morale
rigorosissima e dellinteriorit dellindividuo come fondamento della religione cristiana.
I cenacoli del movimento giansenista furono i due monasteri di Port Royal. Dopo la
condanna papale di alcune proposizioni di Giansenio, nel 1664 Luigi XIV ordin la
chiusura di Port Royal. Latteggiamento della monarchia nei confronti del movimento
giansenista fu condizionato dal rapporto tra Luigi e la chiesa di Roma. Il movimento
giansenista fu tollerato negli anni 70, nel periodo in cui il conflitto tra Luigi e il papato
per il controllo di cariche e benefici ecclesiastici francesi consigliava al sovrano di
conservarsi alleata una corrente religiosa in polemica con Roma. Ma negli anni 80 la
politica religiosa di Luigi cambi in senso sempre pi autoritario. Il pericolo era
costituito dalla presenza consistente di protestante. Nel 1685 Luigi sostitu leditto di
Nantes con leditto di Fontaine bleau e obblig tutti i francesi a osservare e praticare la
religione cattolica. Molti ugonotti scelsero la via dellesilio e fu una perdita anche
economica. Anche il movimento giansenista sub una dura repressione allinizio del 700
per le idee gianseniste si diffusero anche tra i togati, medio basso clero e contribuivano
a rafforzare il sentimento di autonomia da Roma (gallicanesimo).

- Economia e politica economica. La seconda met del 600 fu unet di stagnazione
per leconomia francese. Vi erano alcuni poli di attivit manifatturiera (cantieristiche
e tessili) ma nel mercato internazionale il posto della Francia era secondario rispetto
70
a Inghilterra e Olanda. Tutti gli stati nellet dellassolutismo, in misura maggiore o
minore, soffrivano di alcune carenze nella loro economia. Carenza di liquidit che
imponeva allo stato la dipendenza da uomini daffari privati, la fragilit delle
strutture industriali; il deficit nella bilancia dei pagamenti. La forza dello stato
moderno era direttamente proporzionale alla capacit di governare l economia del
paese, che nellancien regime significava riportare in attivo le finanze statali. Fu
questo lobbiettivo che si pose il ministro di Luigi XIV, Colbert, responsabile delle
finanze della politica interna tra il 1660 e il 1680. Gli interventi di politica
economica promossi da Colbert andarono nella direzione del mercantilismo (politica
economica di quasi tutti gli stati tra XVII e XVIII secolo che identificarono la
ricchezza nazionale con la quantit di metalli preziosi disponibile e si posero
lobbiettivo di incrementarla attraverso il contenimento delle importazioni e
laumento delle esportazioni). Per quanto riguarda lindustria, Colbert impegn
cospicui capitali statali per promuovere nuove imprese manifatturiere, soprattutto
prodotti di lusso. Il privilegiare il settore manifatturiero andava a svantaggio di quello
agricolo. Per quanto riguarda il commercio con lestero Colbert form 5 compagnie
commerciali sul modello olandese inglese alimentate dai capitali statali. Il loro
sviluppo fu collegato a una vasta politica coloniale verso Canada e Senegal. Per
quanto riguarda il settore fiscale, legato al mercantilismo era il protezionismo: la
realizzazione di una grande riserva di metalli preziosi nelle casse dello stato doveva
ottenersi grazie ad alti dazi doganali sulle merci importate e incentivi e
incoraggiamenti alle esportazioni. Anche il commercio interno fu appoggiato con
ogni mezzo. Alla fine del ventennio colbertiano il bilancio di questa politica
presentava luci e ombre. Grazie allaumento delle esportazioni la disponibilit
finanziaria dello stato etra aumentata ma nellarco di pochi anni sia la sfavorevole
congiuntura economica sia la politica bellicista di Luigi XIV avrebbero esaurito le
risorse accumulate da Colbert.

- Politica internazionale di Luigi XIV. Il primo impegno bellico di Luigi fu la guerra di
devoluzione. In alcuni domini della corona spagnola vigeva la legge salica che
escludeva dalla successione al trono le femmine. Ma in altri territori degli asburgo di
Spagna era possibile la successione per linea femminile. Alla morte di Filippo IV
(1665), Luigi, che ne aveva sposato la figlia Maria Teresa, rivendic una parte dei
domini spagnoli. Occup i paesi bassi meridionali e la franca contea. Con la pace di
Aquis Grana (1668) furono riconosciute alla Francia le conquiste territoriali nei
paesi bassi spagnoli ma le fu imposta la restituzione della franca contea.
Partita da un conflitto di natura commerciale la seconda guerra di Luigi XIV, contro
lOlanda port vantaggi territoriali alla Francia ma evidenzi anche la pericolosit
della sua spinta egemonica inducendo i pi importanti stati europei ad allearsi contro
di essi. LOlanda, antagonista economica della Francia, era il bersaglio della politica
protezionistica di Colbert ma le province unite non avevano accettato la guerra delle
71
tariffe imposta dalla Francia e avevano reagito bloccandone le esportazioni. Luigi
XIV si alle contro lOlanda con lInghilterra di Carlo II e la Svezia. La guerra
scoppi nel 1672 ma non fu semplice per le truppe franco inglesi piegare la resistenza
dello Statolder Guglielmo III dOrange. Nel 1674 entravano in guerra contro la
Francia limpero e la Spagna. Le truppe brandeburghesi sconfiggevano nel 1675
quelle svedesi; nel 1677 il matrimonio tra Guglielmo III e la figlia di Giacomo II
segnava il riavvicinamento anglolandese. Cos Luigi firm la pace Animega (1678)
guadagnando la franca contea. Vi fu poi la guerra della lega di Augusta (1686-97).
Una coalizione formata da Spagna, Inghilterra, Olanda, Svezia, Austria e altri stati
minori combatt contro loccupazione francese di alcuni territori situati nella valle
del Reno. Il conflitto si concluse nel 1697 con la pace di Ryswzck (risvich): la
Francia fu costretta a restituire tutto tranne la citt di Strasburgo.


Lassolutismo in Prussia e Austria
Dopo la pace di Westfalia negli stati germanici il rafforzamento del potere dei principi
territoriali va a svantaggio dellimperatore della dieta imperiale. Al sud i ceti territoriali
hanno ancora notevoli poteri ma in altri stati la centralizzazione delle funzioni militari,
economiche e amministrative tende a rafforzare il principe. Il modello in cui meglio si
realizza l processo di centralizzazione quello del Brandeburgo-Prussia di Federico
Guglielmo (1640-88). La tappa importante nellascesa della Prussia la Pace di Oliva:
la Prussia viene annessa al Brandeburgo. Anche qui lassolutismo non un sistema di
facile realizzazione e si afferma una via allassolutismo che a differenza della Francia ha
un fondamento nobiliare: i posti pi importanti dellamministrazione militare e civile
sono conferiti allantica nobilt (junker). Essi controllano anche tutte le funzioni del
governo locale del territorio. La base militare di quella che sar la grande potenza
prussiana e lartefice dellunificazione della Germania rappresentata nellorgano pi
importante del governo, il commissariato generale della guerra.
Una monarchia in fase di consolidamento potrebbe definirsi quella dellAustria sotto
Leopoldo I dAsburgo (1658-1705). Il suo predecessore Ferdinando II aveva unificato i
ducati austriaci e il regno di Boemia sotto il profilo di un comune sentimento di
appartenenza alla comunit politica degli
Asburgo dAustria. Ferdinando e Leopoldo si posero anche lobbiettivo di rafforzare
lamministrazione pubblica e di formare un esercito permanente. Il problema della
monarchia asburgica era una piccola parte della Ungheria che non era caduta sotto la
giurisdizione ottomana. LUngheria si rivelava un ostacolo alla creazione di una
assolutismo omogeneo e accentrato. La dinastia asburgica regnava nel paese solo in
virt di un unione personale; la sua autorit era elettiva e revocabile; la potente nobilt
del paese vigilava sulla sua costituzione e le prevaricazioni monarchiche; lo ius
resistendi, il diritto di reagire con la forza al mancato rispetto monarchico dei privilegi
ungheresi legittimava le rivolte nobiliari. Il problema ungherese era anche intrecciato
72
con il rapporto tra la monarchia asburgica e gli ottomani. Nel 1660 la Transilvania
insorse contro il dominio turco: gli ottomani ebbero la meglio e si diressero verso
Vienna ma a 100 KM dalla capitale vennero sconfitti dalle truppe austriache.
Lintervento dellesercito asburgico era dettato anche dal disegno di Leopoldo di
distruggere lopposizione dellaristocrazia magiara alla monarchia. Il sovrano annull
tutti i privilegi politici di cui godevano gli ungheresi e diede il via a una repressione
delle minoranze protestanti. La reazione fu la rivolta dei magiari nel 1678 che furono
appoggiati dai turchi. Nel 1683 Vienna fu assediata dai turchi. Le truppe austropolacche
ebbero per la meglio e allontanarono il pericolo ottomano da Vienna. Nel 1699 con la
pace di Carlowits i turchi cedettero agli austriaci ungheria e Transilvania, Leopoldo
ottenne dagli stati magiari il consenso alla dinastia asburgica come monarchia non pi
elettiva ma ereditaria.


Spagna e Italia: unet di decadenza?
Dopo la pace di Vestfalia e nel corso del XVII secolo la Spagna perse: Portogallo,
Franca contea, parte delle Fiandre e dellArtois, la Cerdania e il Rossiglione sui Pirenei.
La monarchia dei re cattolici restava comunque una potenza imperiale. Non aveva pi
legemonia in Europa ma aveva superato la crisi degli anni 40, retaurato il potere in
Catalogna, mantenuto i domini italiani di Milano, Napoli, Sicilia e Sardegna, inoltre
poteva contare su un vasto impero coloniale. Per quanto riguarda i fondamenti
economici e sociali della monarchia spagnola, la Castilla nel corso del XVII secolo sub
una crisi, ed essendo il cuore delleconomia imperiale, la sua crisi coinvolse lintera
Spagna. Questo processo riguard lultima fase del regno di Filippo IV e il primo
periodo di quello di Carlo II (1675-1700). Ma a partire dalla fine degli anni70 del 600 ci
furono in Spagna segnali di ripresa dal punto di vista agricolo e industriale. Gli
aristocratici continuavano a costituire il vertice della societ iberica ma accanto a loro
cominciava a formarsi una borghesia mercantile industriale legata soprattutto al
commercio americano.
In Italia i segni di una crisi e stagnazione erano evidenti. Sulla crisi demografica che
invest lItalia, un ruolo importante fu esercitato dalle epidemie di peste che investirono
quasi tutta la penisola. Dopo lo spostamento dei traffici verso lAtlantico, la scena
internazionale era dominata da Olanda, Inghilterra e Francia e lItalia si trov tagliata
fuori dal traffico internazionale. Da paese importatore di materie prime ed esportatore di
manufatti si trasform in paese esportatore di materie prime e importatore di manufatti.
In particolare il settore della lana era davvero in crisi. Dal punto di vista politico lItalia
era un laboratorio di esperienze differenti. In tutti gli stati italiani, sia quelli dipendenti
dalla Spagna, sia le monarchie, le repubbliche cittadine, i principati, le funzioni
pubbliche della vita politica andarono estendendosi e organizzandosi. Un altro elemento
comune fu laffermazione di un ceto ministeriale legato allapparato statale e
allesercizio del governo centrale e periferico.
73
Piemonte sabaudo: fu influenzato dal modello di politica interna della Francia di
Luigi XIV. Carlo Emanuele II (1663-75) adott una politica mercantilistica riuscendo
a coinvolgere anche laristocrazia nella promozione dellattivit economica. Inoltre si
form in Piemonte una vera burocrazia civile e militare. Dopo 10 anni di reggenza di
Maria Giovanna Battista, assunse il potere con un colpo di stato Vittorio Amedeo II
che si distinse per una aggressiva politica estera, liberandosi dalla presenza francese
in alcuni territori dello stato (casale e Pinerolo). Inoltre partecip alla guerra contro la
Francia (1690-97) alleato degli Asburgo ad Austria ed in Spagna. In una seconda fase
il Piemonte ebbe mire espansionistiche verso la Lombardia, ribaltando le alleanze e
firmando nel 1696 larmistizio con la Francia.
Genova. Luigi XIV dopo aver bombardato la citt nel 1685 perch non aveva
interrotto la sua relazione preferenziale con la Spagna costrinse Genova a un atto
sottomissione diplomatica. Solo cos Genova riusc a salvaguardare la sua
indipendenza.
Lo stato Pontificio. Dopo la pace di Westfalia non fu pi in grado di realizzare una
presenza significativa sulla scena internazionale. Anche qui la tendenza
allaccentramento dei poteri e a una pi efficace gestione del rapporto tra centro e
periferia indusse a un ammodernamento delle strutture amministrative dello stato
Venezia. Il suo ruolo internazionale era ormai in netto declino e la sua politica estera
era dettata dallesigenza di difesa pi che dalliniziativa politica. La guerra di Candia
contro gli Ottomani verso la met del 1600 si concluse con perdite enormi per la
repubblica che dovette abbandonare lisola. Nemmeno la conquista del Peloponneso
in seguito alla pace di Carlowitz fu di lunga durata.
Gran ducato di Toscana. La politica estera fu dipendente dalla Francia anche perch
il grand Duca aveva sposato margherita dOrleans. Crisi demografica e crisi
economica non colpirono come altrove la Toscana.
Regno di Napoli. Dopo la rivolta del 1647-48 e la restaurazione della monarchia
spagnola ci fu una svolta nel modo di governare. Ci fu iun efficace intervento
assolutistico dello stato: la repressione del banditismo baronale, una maggiore tutela
dellordine pubblico, controllo sugli abusi del clero. Ma la crisi demografica dopo la
peste, la crisi agraria e del commercio, la pressione fiscale in aumento in coincidenza
delle congiunture belliche non consentirono ai vicer napoletani della seconda met
del 600 di dar vita a una politica riformatrice. Solo alla fine del XVII secolo ci fu una
ripresa economica.


I paesi scandinavi
Nel corso della guerra dei 30anni la Svezia aveva raggiunto una statura internazionale
essendo la vincitrice insieme alla Francia del conflitto in terra tedesca. Con la pace di
Westfalia aveva ottenuto la Pomerania occidentale, Brema, il controllo delle foci dei 3
grandi fiumi della Germania settentrionale: lElba, lOder e il Weser. La prima guerra
74
del nord scoppi per il controllo del baltico. Il re svedese Carlo X invase nel 1655 la
Polonia. Lelettore del Brandeburgo Federico Guglielmo e il re di Danimarca
Federico III si allearono contro la potenza svedese. Nel 1658 lesercito di Carlo X
assedi Copenhagen costringendo alla resa la Danimarca. Con la pace di Copenhagen
(1660) la Svezia prendeva possesso delle 3 province meridionali della Danimarca. Con
la pace di Oliva Brandeburgo si annetteva la Prussia.
Il successore di Carlo X, Carlo XI promosse una distribuzione della ricchezza agricola
del paese equilibrando il rapporto tra i beni della corona, i beni della nobilt, i beni dei
contadini indipendenti. Su questa base gli fu possibile garantire una bilancia dei poteri di
gruppi e ceti della societ e governare da monarca assoluto.


La via polacca
La Polonia era una monarchia elettiva: la sua potente aristocrazia, per mantenere debole
lo stato centrale, prefer, dopo lestinzione della dinastia Jagelloni, avere prima un re
francese, poi un re ungherese, quindi la dinastia svedese dei Vasa. A met del 600 e per
un ventennio la Polonia fu il teatro di una guerra europea per il controllo del suo
territorio. Ne usc stremata con perdite considerevoli del suo territorio e con una
popolazione diminuita di 1/3. La Polonia era circondata da potenze in ascesa: fall la
possibilit di dominare il Baltico e di diventare una potenza marittima perch la Prussia
orientale le fu sottratta dal Brandeburgo. Perse lUcraina orientale e perfino i turchi
riuscirono a sottrarle una regione. Inoltre aveva una strutturale anarchia politica: la
norma dellunanimit parlamentare poteva paralizzare lo stato. Il re soldato Sobieski
negli ultimi anni del 600 cerc di centralizzare lo stato ma non approd a risultati
apprezzabili. Il progetto di monarchia ereditaria fall e nel 1696 la nobilt polacca
respinse la successione del figlio di Sobieski. Ascese al trono il principe Augusto II di
Sassonia appoggiato dalla Russia.



Le guerre europee


La prima met del XVIII lepoca del primato della politica classica. I soggetti
privilegiati sono le corti, sono ristrette elites che controllano la diplomazia. Occasione
per lo scoppio dei conflitti sono i problemi dinastici, le questioni delle successioni ai
troni spagnolo, polacco, austriaco, ma altre questioni disnastiche investono anche
lInghilterra e alcuni stati italiani. La rivalit tra gli stati determinata anche dal
conflitto dinteressi commerciali e la guerra si estende anche in continenti extraeuropei.
Unaltra caratteristica del periodo il nesso stretto tra politica estera e interna.
75


LEuropa durante la guerra di successione spagnola (1702-14)
La morte senza eredi di Carlo II di Spagna nel 1700 rendeva incerta la titolarit dei
possessi degli Asburgo di Spagna. I pretendenti al trono erano: Luigi XIV, marito di
uninfanta di Spagna che formalmente aveva rinunciato a ogni diritto di successione al
trono dei re cattolici per se e per i suoi discendenti; limperatore Leopoldo I
dAsburgo che aveva spostato la sorella di Carlo II Margherita; Vittorio Amedeo II di
Savoia, figlio di una principessa spagnola. Ma alla lettura del testamento di Carlo II si
scopr che era designato erede universale Filippo dAngi, nipote di Luigi XIV che
avrebbe assunto il nome di Filippo V. una clausola del testamento vietava a Filippo di
unire la corona di Spagna con quella di Francia. Il rischio che potesse costituirsi in
Europa unegemonia franco spagnola era concreto. Cadevano gli accordi stipulati da
Francia e Austria fin dal 1668. LEuropa era posta davanti a una minaccia che poteva
trasformarsi in realt: i borboni regnanti di qua e di l dei Pirenei; Luigi XIV quasi
monarca universale.
A prendere liniziativa per la formazione dello schieramento antifrancese fu lInghilterra,
preoccupata che la Francia potesse impadronirsi del ricco mercato delle indie spagnole.
Tra il 1701-2 si siglarono 2 patti: il primo tra Ighilterra e Olanda e il secondo tra
Inghilterra e Austria. Nella coalizione anglo-austro-olandese entrarono anche il
Palatinato, lHannover e la Prussia. Sul fronte opposto Luigi XIV riusci a far aderire al
blocco franco-spagnolo il duca di Savoia, il re del Portogallo, gli elettori di Colonia e
Baviera. Un conflitto di vaste proporzioni scoppi il 16 maggio del 1702. Nella prima
fase della guerra fu evidente la superiorit terrestre della Francia ma la superiorit della
flotta angloolandese, la difficolt della Francia a tener testa agli eserciti nemici, sui molti
fronti di guerra, la defezione del Portogallo e del Piemonte Sabaudo dal blocco franco
spagnolo (1703) impressero una svolta decisiva alle sorti della guerra. I destini del
sistema, del suo equilibrio, si giocavano sul Reno, nellEuropa centrale, nel Belgio ma
anche in Italia. Qui Vittorio Amedeo II di Savoia cap che il suo stato, stretto tra i
Borbone di Parigi al di la delle Alpi e i Borbone di Spagna nella Lombardia, avrebbe
avuto una vita precaria e oper il voltafaccia nel 1703 passando al blocco antifrancese.
Nella battaglia di Torino (1706) i francesi furono costretti ad abbandonare il Piemonte e
ad oltrepassare le Alpi: merito di Vittorio Amedeo II e di suo cugino Eugenio di Savoia
comandante delle truppe austriache che occupava anche Mantova e Milano.
Gli austriaci riportavano i successi militari pi importanti. Nel 1706 larciduca Carlo
dAsburgo figlio dellimperatore Leopoldo entrava a Madrid ma ne era ricacciato. Nel
1707 le truppe austriache entravano a Napoli: finiva dopo oltre 2 secoli la dominazione
spagnola nel regno di Napoli. Gli austriaci vi sarebbero rimasti sino al 1734. Tra il 1708
e il 1709 inglesi e austriaci sconfiggevano i francesi nel Belgio. il regno di Luigi XIV
era attraversato dal malcontento: una terribile carestia; laumento del prelievo fiscale;
sommosse e rivolte nelle campagne; opposizione dei ceti mercantili alla politica
76
concertista; opposizione di vasti gruppi alla politica bellicista di Luigi XIV. A salvare il
paese furono il prestigio del re e dellistituzione monarchica che mobilit i sudditi per
difendere lindipendenza francese e la morte nel 1711 dellimperatore Giuseppe I
dAsburgo. Il fratello Carlo saliva sul trono con il nome di Carlo VI. Iniziarono le
trattative di pace che si conclusero a Utrecht nel 1713 e Rastadt (1714). La vera
vincitrice del conflitto fu lInghilterra. Conquist possedimenti nellAmerica
settentrionale a spese della Francia e nel Mediterraneo a spese della Spagna, Gibilterra e
Minorca. Filippo V fu riconosciuto re di Spagna ma dovette rinunciare a rivendicare
diritti sul trono francese. La Francia oltre a perdere a favore dellInghilterra territori
nellAmerica del nord e a limitare le sue prospettive di espansione commerciale nel
nuovo mondo, rinunci ogni pretesa sulla Spagna. AllAustria fu attribuito il Belgio
spagnolo. Cambi la geografia politica dellItalia: il regno di Napoli, il ducato di Milano,
la Sardegna e lo stato dei Presidi passarono dalla Spagna allAustria. Vittorio Amedeo II
di Savoia ottenne ingrandimenti territoriali in Piemonte e in Regno di Sicilia. Lelettore
del Brandeburgo Federico venne riconosciuto re di Prussia e ottenne ingrandimenti
territoriali nella renana. Alla fine della guerra di successione spagnola furono poste le
premesse per un nuovo equilibrio italiano: Austria e Piemonte sabaudo ne divennero i
soggetti principali. Si applic il metodo delle barriere: stati cuscinetto come il Belgio, tra
Francia e Olanda e lo stato Sabaudo tra Francia e Austria avrebbero dovuto prevenire
eventuali conflitti ma gli interessi delle potenze non erano stati affatto soddisfatti. I
perdenti, Francia e Spagna avevano motivi di conflittualit tra di loro che presto si
sarebbero trasformati in aperta ostilit. La Spagna avrebbe cercato di recuperare i
domini perduti in Italia a spese dellAustria. AllAustria era sfuggito il regno di Sicilia.



Gli stati dellEuropa nord-orientale

Negli anni successivi alla guerra di successione spagnola, la dinastia asburgica ottenne
successi anche sul fronte dei Balcani. Gia con la pace di Carlowitz 1699, lAustria aveva
sottratto territori agli ottomani. Con la pace di Passarowitz (1717) riusc a conquistare la
Serbia e parte della Valacchia. La Svezia, dopo la pace di Oliva (1660), concludendo
vittoriosamente la prima guerra del nord, aveva conquistato legemonia nel baltico. Due
dei suoi antagonisti, Polonia e Danimarca erano deboli, il terzo, la Russia, stava gettando
le fondamenta del suo consolidamento politico. La seconda guerra del nord, combattuta
da Polonia, Danimarca e Russia contro la Svezia di Carlo XII si concludeva nel 1721
con la pace di Nystadt con cui la Svezia perdeva il ruolo di grande potenza e la Russia di
Pietro il grande affermava la sua egemonia sul baltico

LASCESA DELLA RUSSIA: in Russia nasceva lultima e pi duratura forma di
assolutismo europeo con Pietro I il grande (1682-1725) della dinastia dei Romanov.
77
Egli seppe smuovere lo stato di arretratezza del suo paese e creare condizioni tali
dassicurare lindipendenza nazionale, lo sviluppo economico e culturale, la capacit
difensiva. Durante il primo quarto del XVIII secolo ci fu un notevole progresso della
produzione industriale e anche della piccola produzione mercantile. Pietro favor la
formazione di una nobilt di servizio e la piccola nobilt come classe di governo si
consolid nel sistema della monarchia assoluta russa. La Duma, lorganismo
rappresentativo dei boiari, gli aristocratici russi, fu sostituita dal senato, formato da 9
membri designati direttamente dallo zar e delegati allamministrazione della periferia.
Inoltre organizz un esercito regolare e un efficiente marina militare e la chiesa divenne
unistituzione sottoposta al monarca. In politica estera Pietro il grande perseguiva la
sicurezza dei confini e lindipendenza nazionale ma anche legemonia nel baltico. Nel
1703 fond sanpietroburgo la quale comunicava direttamente con il golfo di Finlandia e
quindi con il baltico e qui nel 1715 lo zar trasfer la capitale. Con la pace di Nystadt,
Livonia, Estonia, Ingria, parte della Careglia erano territori russi.

LA PRUSSIA: durante la guerra di successione spagnola emerse come nuova potenza.
Federico I di Brandeburgo ne assunse il titolo di re nel 1701. Egli raccolse leredit del
padre Federico Guglielmo e riun tutti i territori della famiglia Hohenzollen in una
formazione centralizzata anche se geograficamente non compatta. I domini degli
Hohenzollen che formavano lo stato prussiano dovevano coesistere con territori
imperiali, svedesi e polacchi annessi alla corona. Le linee direttrici di Federico I furono:
politica protezionistica, sviluppo dellindustria e dellattivit urbana, apertura delle
frontiere ai protestanti stranieri. Inoltre lesercito divent unaffidata corporazione
strettamente monarchica. Il successore di Federico I, Federico Guglielmo I (1713-40)
continu su questa strada, preoccupandosi soprattutto del numero e delladdestramento
dei suoi soldati. Federico Guglielmo I fu chiamato il re sergente e il suo stato
luniversale caserma prussiana. Il dispotismo degli hohenzollen blocc lo sviluppo di
istituzioni rappresentative moderne e a differenza di altri stati della Germania distrusse
la forza politica dei ceti. Ma mostr anche alcuni tratti di indubbia modernit: le tasse
non erano appaltate e lefficacia del prelievo statale fu senzaltro superiore a quella di
altri stati europei contemporanei.


Inghilterra, Francia e Spagna: lEuropa occidentale verso nuove gerarchie

Dalla guerra della lega di Augusta alla guerra di successione polacca le potenze
dellEuropa occidentale, Inghilterra, Francia e Spagna furono alle prese con problemi
simili e con un passaggio storico delicato da vecchi a nuovi equilibri sociali e politici e
economici. (Eli ha perso la scommessa!!!)

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Inghilterra: nel 1701 con lact of settlement, il parlamento inglese aveva regolato la
successione alla morte di GuglielmoIII: per evitare che un discendente di Giacomo II
Stuart salisse al trono e restaurasse il cattolicesimo in Inghilterra, latto escludeva dalla
successione i suoi eredi maschi e ammetteva le femmine. Cos dopo la morte di
Guglielmo III (1702), sul trono inglese sal la seconda figlia di Giacomo II, Anna di
Danimarca (1702-14) che unific Scozia e Inghilterra nel regno unito di Gran Bretagna.
Alla morte senza eredi di Anna, il parlamento attribu la corona a un discendente di
Giaciomo I Stuart per parte di madre, Giorgio I della dinastia tedesca di Hannover
(1714-27).
Ci fu uno sviluppo del modello politici parlamentare e proprio nei primi anni del regno
di Giorgio I fu ancor pi evidente il nesso tra politica interna ed estera. Il potere dei
wighs nel parlamento, influenz molto la politica estera di Guglielmo III e di Anna. I
Wighs volevano far giocare allInghilterra un ruolo di primo piano sulla scena mondiale
e furono essi stessi a sostenere nel parlamento gli interessi della monarchia contro le
rivendicazioni dinastiche degli Stuart. Appoggiarono Giorgio I nellalleanza anglo-
franco-olandese stipulata tra il 1716 e il 1717 dettata da preoccupazioni dinastiche:
quelle di Filippo DOrleans, reggente di Francia dopo la morte di Luigi XIV, teso a
bloccar le aspirazioni di Filippo V di Spagna alla corona francese; quelle di Giorgio I
contro le rivendicazioni dinastiche degli Stuart. Fu il leader dei Whigs, Walpole, a
reggere per un ventennio dal 1721 la carica i primo lord della tesoreria, e cancelliere
dello scacchiere, una sorte di ministro delleconomia. La sua politica fu fondata su 3
capisaldi: una politica estera non aggressiva, una politica economica mercantilista, e sul
consiglio di gabinetto un consiglio dei ministri responsabile di fronte al parlamento. Con
la successione al trono di Giorgio II le linee fondamentali di questa politica non
mutarono.
Ma lopposizione Tory coinvolse parte della corte, dellopinione pubblica e della stampa
nellattacco alla politica estera pacifista di Walpole che cos dichiar guerra alla Spagna
e partecip alla guerra di successione austriaca. Queste scelte furono dettate anche dalla
preoccupazione di salvaguardare lo sviluppo commerciale inglese.

La Francia: la Francia degli ultimi anni del re sole pagava i costi di una politica che
laveva condotta a diventare tra il 1648 e il 1688 la prima potenza europea. Tra la fine
del 600 e la guerra di successione spagnola la crisi economica interna e la concorrenza
politica internazionale imponevano allo stato ladozione di misure fiscali ancora pi
rigide e un ulteriore inasprimento del controllo sociale. Era inevitabile che alla morte di
Luigi XIV (1715) riprendessero i contrasti politici e sociali che avevano segnato
laffermazione dello stato moderno in Francia e che la maturazione dellassolutismo di
luigi XIV aveva contributo a sopire. Essendo minorenne lerede di Luigi XIV, tra il
1715 e il 1723 tenne la reggenza del trono Filippo dOrleans, nipote del re sole. La
nobilt di sangue riconquist il potere e il parlamento di Parigi, formato da alta nobilt e
alto clero, riottenne il diritto di rimostranza e di registrazione, il potere cio di bloccare
79
le decisioni del re. Si riacutizzava il contrasto tra nobilt di spada e nobilt di toga. Nel
1716 veniva chiamato a riorganizzare le finanze di Francia il banchiere scozzese John
Law, che cre una banca nazionale e affront la questione del debito pubblico con
listituzione della compagnia doccidente. La pressione speculativa sulle azioni della
compagnia fece salire alle stelle i titoli ma si trattava di un valore nominale, non fondato
su una crescita reale delleconomia nazionale. Cos le azioni crollarono e furono travolte
anche altre compagnie e il sistema del credito statale fu compromesso. Solo con il nuovo
ministro, il cardinale Fleury, la Francia si riprese gradualmente, con una politica di
bilancio pi rigorosa, la limitazione degli impegni in politica estera e lintensificazione
del commercio con lestero.

La Spagna: sotto Filippo V (1700-46) la Spagna dopo aver perso i domini europei si
orient verso la costruzione di unidentit politica nazionale. La riconversione da impero
a nazione non signific per un ripiegamento pacifico entro i limiti attribuiti alla potenza
iberica dal trattato di Utrecht. La seconda moglie di Filippo V, Elisabetta Farnese spinse
il sovrano verso una politica di riconquista del predominio in Italia. Il progetto era
duplice: assicurare al figlio di Elisabetta, Don Carlos (sembra un mafioso), leredit dei
Farnese, il ducato di Parma e Piacenza, e riprendere una parte dei territori italiani passati
a Carlo II dAsburgo. Cos nel 1718 le truppe spagnole invasero la Sicilia ma la
quadruplice alleanza (Inghilterra, Francia, Olanda e Impero) blocc la Spagna,
costringendola a rinunciare alla riconquista e impose a Vittorio Amedeo II di Savoia
(trattato di Londra 1718) di consegnare la Sicilia agli Asburgo in cambio della Sardegna.
Dopo il 1720 la politica interna spagnola fu orientata in senso riformatore con
provvedimenti di natura protezionistica per sviluppare le manifatture e con una
ristrutturazione dellamministrazione.


LItalia e la guerra di successione polacca (1733-38)

LItalia fu teatro di spartizioni tra Spagna e Austria negli anni 1720-33, arbitro
lInghilterra; quindi campo di intervento ancora pi ampio con il coinvolgimento della
Francia e dei Savoia durante la guerra di successione polacca.
In Austria, limperatore Carlo VI dAsburgo aveva cercato di valorizzare gli sbocchi
marittimi dei suoi domini. Carlo IV non aveva eredi maschi, doveva quindi prevenire
una crisi dinastica. Cos nel 1713 fece approvare la prammatica sanzione che aboliva nei
domini asburgici la legge Salica (il divieto per le donne di poter occupare il trono) e
preparava la strada alla successione di sua figlia Maria Teresa, ma la prammatica
sanzione doveva essere accettata anche dalle altre potenze per essere efficace. LAustria
deve ottenere il riconoscimento di questa da parte dellInghilterra. LInghilterra deve
bloccare lespansione commerciale asburgica e creare un contrappeso alla penetrazione
asburgica in Italia. Nel 1731 lAustria ebbe dallInghilterra il bene placito alla
80
successione di Maria Teresa e in cambio smantell le compagnie commerciali di
Ostenda. La Spagna, arbitro in Inghilterra, si garant la successione di Don Carlos a
Parma e Piacenza. Sia a Napoli che nella Lombardia, passata allAustria con la pace di
Utrecht, gli Asburgo promossero una serie di riforme. Sia al nord che al sud gli austriaci
non ebbero per il consenso sociale necessario per realizzare idee e progetti di riforma.
In Piemonte Vittorio Amedeo II, asceso al trono nel 1713, lasci tracce consistenti.
Insieme al suo successore Carlo Emanuele III il sovrano cerc di applicare ai suoi
territori il modello dello stato assolutistico realizzato dalla Francia di Luigi XIV. Laltra
parte dellItalia era quella delle repubbliche oligarchiche di venezia, Genova e Lucca,
dominate dai loro patriziati; quella della toscana dove nel 1737 sarebbe morto lultimo
dei Medici; quella dei piccoli ducati come Parma e Piacenza, la corte degli Estensi a
Modena e la corte pontificia. Nel 1733 lItalia divent teatro della guerra di successione
polacca (1733-38). Motivi dellapertura dellostilit furono la morte di Augusto II di
Sassonia, re di Polonia e la contrapposizione di 2 candidature alla sua successione,
quella di Stanislao Leszczynski (lecinschi), la cui figlia era stata sposata da Luigi XV,
e quella di federico Augusto III di Sassonia. La prima candidatura fu sostenuta dalla
Francia e dai polacchi; la seconda da Austria e Russia. Lo zar Pietro il grande penetr in
territorio polacco e insedi sul trono Federico Augusto di Sassonia. Nella prima fase il
conflitto si svolse secondo lo schema Asburgo contro Borbone, uniti con i due rami di
Spagna e Francia in un patto di famiglia. Con i Borboni si alle Carlo Emanuele III di
Savoia. Oggetto delle mire fu lItalia: la Spagna sperava di poter riprender Napoli e la
Sicilia e di stabilire il dominio su Parma e sulla Toscana; a Carlo Emanuele III venne
promesso il milanese. Ma il blocco borbonico si inclin presto. Carlo Emanuele temeva
linsediamento di una dinastia borbonica nellItalia meridionale. Al primo ministro
francese Fleur premeva consolidare i confini sul Reno, allAustria interessava ottenere
il consenso della Francia alla prammatica sanzione. Nel 1735 cominciarono trattative
segrete tra Francia e Austria. Carlo VI stipul la pace di Vienna nel 1738 secondo la
quale:
1. Federico Augusto III era riconosciuto re di Polonia
2. a Lechinschi era attribuita la Lorena che per sarebbe passata alla Francia dopo la sua
morte
3. A Carlo di Borbone, figlio di Filippo V di Spagna erano attribuiti i regni di Napoli e
Sicilia che diventavano cos autonomi; lAustria perdeva questi domini ma
manteneva la Lombardia e guadagnava il gran ducato di Toscana assegnato a
Francesco di Lorena, marito di Maria Teresa dAustria. Carlo Emanuele III
acquistava il bavarese, Tortona e le Langhe.
4. Gli Asburgo vedevano riconosciuta dalla Francia la prammatica sanzione.




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La guerra di successione austriaca (1740-48)
Dopo la morte di Carlo VI nel 1740, lequilibrio stabilito dalla pace di Vienna fu rotto
dal re di Prussia Federico II che occup la Slesia austriaca. La Francia di Luigi XV si
alle con federico II, insieme a Filippo v di Spagna e suo figlio Carlo III r di Napoli.
LInghilterra gioc dapprima sul tavolo diplomatico promuovendo una mediazione tra
Austria e Prussia: questa ottenne dallAustria gran parte della Slesia. Ma lInghilterra
doveva pensare al commercio doltremare: da questo punto di vista i suo antagonisti
erano Francia e Spagna. Francia e Inghilterra entrarono in conflitto. Nel 1743 la
coalizione Franco-spagnola combatteva contro la coalizione Austro- inglese della quale
entr a far parte anche Carlo Emanuele III: Maria Teresa gli aveva promesso
ingrandimenti territoriali verso il Ticino. In Italia gli austriaci tentarono di attaccare il
regno di Napoli ma furono sconfitti dalle truppe di Carlo III di Borbone. Dopo alcune
vittorie della coalizione franco-spagnola, furono gli eserciti austropiemontesi a prevalere
e le truppe piemontesi fermarono linvasione francese. La guerra fu combattuta anche in
Germania: Federico II aveva ripreso le ostilit contro Maria Teresa e alla fine la Slesia
fu restituita allAustria. La pace fu firmata nel 1748 ad Aquisgrana. Secondo le clausole:
1. Era ricostituito lassetto coloniale atlantico dellanteguerra
2. Maria Teresa fu riconosciuta imperatrice dAustria e al marito Francesco di Lorena
fu attribuito il titolo imperiale (iniziava la nuova dinastia degli Asburgo-lorena)
3. Furono riconosciuti i nuovi confini della Prussia con lannessione della Slesia

Lassetto politico territoriale italiano era cos stabilito:
Il regno di Sardegna, comprendente la Sardegna, la Savoia, Nizza e il Piemonte ai
Savoia
Ducato di Milano, sotto il dominio degli Asburgo
Repubblica di Venezia e genova indipendente
Ducato di Parma, Piacenza a Filippo di Borbone-Farnese, fratello di Carlo III, re di
Napoli
Gran ducato di Toscana alla dinastia dei lorena
Stato pontificio
Regno di Napoli e di Sicilia, indipendente sotto il governo di un ramo dei Borbone di
Spagna

Questo assetto italiano rimase immutato sino allascesa di Napoleone.







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Lilluminismo

Il secolo dei lumi vide luso spregiudicato della ragione applicata a tutti i campi.
Possimao riconoscerne 4 fasi:
e Presupposti e fondamento delle idee guida di questa rivoluzione intellettuale furono
costituti tra il tardo 600 e gli anni 30 del 700. Fu questa lepoca della crisi della
coscienza europea, let del preilluminismo
e Tra gli anni 30 e 50 del 700 ci fu il periodo di formazione della pi importante
iniziativa editoriale degli illuministi, lenciclopedia. Dallattenzione concentrata sui
problemi religiosi e morali delluomo si pass al primato delle questioni politiche e
sociali
e Tra gli anni 60 e 70 ci fu leconomia al primo posto e lesperienza di governo
illuminato di alcuni sovrani assolutisti
e Nel 20ennio precedente alla rivoluzione francese la crisi dellantico regime e lansia
di un mondo nuovo si espressero nelle forme pi diverse, nella vivacit di proposte
riformatrici come nellaspirazione utopica alla libert e alluguaglianza


La prima idea guida del dibattito illuministico fu il nesso religione-libert-tolleranza e il
tema fu affrontato per la prima volta dallolandese Spinoza. In Olanda visse per alcuni
anni un altro dei padri fondatori del moderno principio della tollerazna: Bayle, il quale
prospett la possibilit di una societ laica che poteva fare a meno della religione. Ci
furono poi le correnti del deismo (laffermazione dellesistenza di Dio entro una
religione naturale non rivelata) e dellateismo.
Deista fu Voltaire mentre fra gli atei ci fu Diderot, che insieme a dAlembert fu autore
dellenciclopedia.
Lilluminismo fu una cultura universale, cosmopolita, ma anche fortemente connotata
nelle diverse aree europee e Parigi fu al centro del movimento.


Le forme dello sviluppo economico
Il 700 un secolo di espansione economica. Il movimento di crescita riguard
demografia ed economia. Nella seconda met del 700 diminuirono anche le epidemie,
fattore tradizionale di mortalit. Legricoltura sino al 1850 occup ancora il primo posto
nelleconomia dellEuropa. Distribuzione della ricchezza e differenziazione sociale
crescente nella popolazione rurale furono le due conseguenze della tendenza a una
maggiore produttivit della terra e i due fenomeni furono la base per accelerare la
trasformazione profonda dei rapporti di propriet nelle campagne attraverso labolizione
del feudalesimo. A spingere in alto i prezzi dei prodotti agricoli contribu laumento
della domanda concentrata soprattutto nella citt.
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Montesquieu
Nel 1748 fu pubblicato lo spirito delle leggi, il suo capolavoro. Egli riflette
sullInghilterra, in particolare sulla sua costituziione: questa si regge sulla separazione
dei poteri, in quanto il re detiene il potere esecutivo; le camere detengono il potere
legislativo. Questi poteri sono distinti, ma coperanti tra di loro, il potere giudiziario
interprete delle leggi. Dallanalisi della costituzione inglese emerge lideale della libert
politica per Montesquieu: essa consta non solo della separazione tra i 3 poteri dello stato
ma anche dellequilibrio tra stato e societ, fra una monarchia forte e ceti, ordini sociali,
corpi intermedi, garanzia di una costituzione moderata dallo spirito delle leggi. Una
massima fondamentale dello spirito delle leggi il potere freni il potere. la porta
aperta su 2 grandi modelli costituzionali: la monarchia inglese e la repubblica
presidenziale degli USA, che realizzer attraverso il contrappeso del federalismo e dei
suoi poteri il bisogno di corpi intermedi teorizzato da Montesquieu.


Rousseau, il padre della democrazia
Rousseau, la cui opera principale il contratto sociale del 1762 parla del contratto
sociale il quale fonda la societ civile. Con il patto si passa dallo stato di natura allo stato
civile e per rousseau lo stato di natura uno stato felice. Sono state le prime istituzioni
umane, la propriet privata, la divisione di funzioni economiche e sociali, che hanno
favorito lorigine della disuguaglianza. Per ruousseau si pu conciliare la necessit
dellassociazione con la libert e la felicit di cui gode lindividuo nello stato di natura
solo se i diritti individuali vengono totalmente alienati a favore della comunit che
costituisce la base della societ.

Cesare beccaria
Giurista Milanese, nel trattato dei delitti e delle pene denunci la tortura e la pena di
morte come strumenti giudiziari e inumani e sostenne lesatta proporzionalit tra reato e
pena. Questultima doveva avere come fine il recupero del reo.


Adam Smith
La sua opera del 1776, indagine sulla natura e le cause della ricchezza delle nazioni
il testo base della scienza economica moderna. Smith ha come riferimento base la
societ inglese del suo tempo che sta vivendo, in anticipo verso gli altri paesi europei, la
rivoluzione industriale. Da un lato ci sono la propriet fondiaria e il capitale, dallaltro la
forza produttiva del lavoro, ormai trasformato in lavoro salariato. Il lavoratore non gode
pi dellintero prodotto del suo lavoro ma ne stato espropriato. Per Smith il valore dio
scambio delle merci basato sulla quantit di lavoro o sul tempo di lavoro in essa
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incorporato. La teoria dei prezzi tiene conto delle 3 classi naturali: nella determinazione
del prezzo entrano il salario dei lavoratori, il profitto, cio la quantit addizionale di
lavoro vivo per remunerare il capitale investito dagli imprenditori, la rendita fondiaria,
che la parte di ci che raccolto o prodotto dal contadino lasciata al proprietario della
terra. Profitto e rendita formano il plusvalore, leccedenza del lavoro fornito e realizzato
nella merce sul lavoro pagato, sul lavoro che ha ottenuto il proprio equivalente nel
salario. Per Smith il lavoro sociale, la quantit di lavoro necessaria che crea il valore
e il plusvalore la parte del lavoro di cui si appropria colui che gestisce le condizioni del
lavoro, cio il proprietario terriero, il capitalista.




Settecento riformatore

Stato e amministrazione: le riforme dellassolutismo illuminato
Let dellassolutismo illuminato rappresent lo sviluppo pi maturo dei principi e delle
funzioni dello stato moderno, ma anche la difficile sintesi tra assolutismo e illuminismo.
I sovrani intesero portare a compimento un progetto di ulteriore concentrazione ed
efficacia del potere sovrano, capacit di governo del territorio, consolidamento interno e
internazionale degli stati attraverso la promozione di riforme e lavvio di un processo di
rinnovamento politico e sociale ispirato alle idee dellilluminismo. Il processo
riformatore gett le basi per la crisi del vecchio ordine economico, sociale e politico ma
non fu sufficiente per la sua trasformazione radicale. Per raggiungere questo obiettivo fu
necessaria la rivoluzione. Si pu distinguere tra assolutismo e dispotismo. Monarchia
dispotica era quella dello zar di Russia che trattava i sudditi come schiavi, faceva
applicare pene brutali nel paese disponeva a piacimento della vita e dei beni. Governava
oltre la legge. Monarchia assoluta era invece il regime del sovrano per diritto divino che
governava attraverso la legge. Una seconda distinzione interna allassolutismo era fra
quei regimi in cui il potere dei sovrani era limitato da altri organi costituzionali
(parlamenti, diete, stati del regno) e regimi in cui la libert dazione del sovrano era
meno vincolata (Prussia, Spagna, Danimarca).
Lamministrazione centrale: nel XVIII secolo ci fu uno sforzo pi consistente per
rendere pi efficace, esteso ed efficiente lesercizio del potere monarchico attraverso
la specializzazione della pubblica amministrazione. Il bisogno di potenza
nellequilibrio degli stati, lesigenza di un coordinamento tra il centro e la periferia
del territorio nazionale, lefficace controllo sociale, furono allorigine del
rinnovamento delle strutture degli apparati amministrativi che invest lintera Europa.
Ministeri e segreterie di stato divennero gli organi politico-amministrativi pi
importanti degli apparati statali. Ma in Francia la vera emanazione del re era il primo
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ministro che doveva costituire il canale di mediazione tra la volont del re e i sudditi,
assisteva tutti i consigli e ne filtrava gli affari.
Un ruolo essenziale dopo Colbert gioc nella monarchia francese il controllore
generale: era lui che metteva in moto tutta lamministrazione del regno ed era in genere
reclutato tra la nobilt di toga. In Inghilterra la vera novit politico-istituzionale fu il
consiglio di gabinetto, una specie di consiglio dei ministri presieduto dal primo lord
della tesoreria e cancelliere dello scacchiere, responsabile delle sue decisioni collegiali
davanti al parlamento. Pi lenta fu in Spagna levoluzione del sistema amministrativo,
che vide comunque nel corso del 700 lascesa dei segretari di stato.

Le riforme fiscali: le riforme intervennero in materia fiscale e tesero a fornire allo
stato strumenti di certificazione relativamente pi attendibili, capaci di colpire pi in
profondit e in maniera pi equa i sudditi, divisi per categorie sociali e professionali.
Attraverso la compilazione dei catasti si pass da un sistema fiscale fondato da un
labirinto di espedienti provvisori pensati senza alcuna coordinazione a piani organici
di accertamento dlela ricchezza mobiliare, validi per lintero territorio statale.

La riforma della giustizia. Sullamministrazione della giustizia nellantico regime
pesavano le esistenze di una molteplicit di giurisdizioni tra cui la pi importante era
quella feudale, e la confusione nellamministrazione tra sfera giudiziaria e sfera
esecutiva. Inoltre lordinamento non era realmente unificato. Su questo terreno le
riforma dei sovrani assoluti furono limitate sia nella loro natura che nel grado della
loro efficacia. La codificazione del diritto e la sua semplificazione contribuirono a
modificare lordinamento ma le giuri9sdizioni privilegiate non furono abolite


Lassolutismo illuminato in Prussia e in Austria
La potenza prussiana: con Federico II (1740-86) la Prussia consolidava il suo ruolo
di grande potenza. A definire questo ruolo avevano concorso la frantumazione delle
realt politiche della Germania e lassenza di concorrenti tedeschi in grado di
competere con le grandi monarchie europee; il rapporto tra la dinastia Hoenzollern e
la formazione sociale prussiana, nominata dal potere feudale degli Junker, che, in
cambio del riconoscimento statale del loro regime su uomini, terre, citt, avevano
garantito ai sovrani fedelt ed erano entrati nei ranghi dellamministrazione militare e
civile; la necessit di costruire unno stato forte sul piano militare capace di
difendersi dalla maggiore minaccia straniera, la Svezia, e di resistere alla sua
espansione nellarea baltica e centroeuropea. La formazione della potenza prussiana
fu avvantaggiata sia dallassetto interno della Germania sia dalla politica
internazionale. Lassetto interno della Germania aveva visto emergere sin dal 500 3
costruzioni statali particolarmente significative nella parte orientale del territorio: la
Baviera, la Sassonia, il Brandeburgo- Prussia. Nella parte occidentale del paese la
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forza della chiesa e la densit delle citt avevano reso difficile la nascita
dellassolutismo.
furono gli sviluppi della congiuntura politica internazionale ad avvantaggiare la
Prussia. Dapprima lo scacco subito dagli Asburgo durante la guerra dei 30anni blocc il
sogno imperiale di espansione in Germania e indusse i sovrani austriaci ad attestarsi sui
confini tedeschi. Poi lascesa della potenza svedese impegn tutte le forze degli
Hoenzollern nella costruzione di un potente stato militare. La consapevolezza e la logica
dellequilibrio indussero le grandi potenze a riconoscere il peso militare dello stato
prussiano che, schierato in uno dei blocchi contrapposti avrebbe potuto sconvolgere tutti
gli assetti faticosamente costruiti. Nel 1748, con la pace di Aquisgrana Federico II
ottenne il riconoscimento dellannessione della Slesia, sottratta allAustria. Tra il 1756 e
il 1763 la Prussia fu impegnata nella guerra dei 7 anni. Limpegno di energie finanziarie
e militari fu enorme: ma Federico II riusc a farsi riconoscere lo status quo territoriale.
Con la prima spartizione della Polonia fu annessa la Prussia occidentale. Alla morte di
Federico II la superficie dello stato prussiano era raddoppiata rispetto al 1740 e la
popolazione quasi triplicata. Nella politica interna il punto di forza di Federico II fu la
capacit di introdurre alcuni principi di riforma dello stato senza intaccare le fondamenta
della formazione sociale del paese. Il modello dellassolutismo illuminato, cio di una
monarchia assoluta che promuove riforme per rafforzare lunit e la centralizzazione del
potere politico, trov nella Prussia di Federico II un luogo di efficace applicazione. Egli
aveva ereditato il militarismo e il rigido calvinismo del padre Federico Guglielmo I ma
aveva dimostrato sensibilit per la filosofia, letteratura, arte e per i valori laici della
cultura illuministica. Favor la libert di stampa, rese obbligatoria listruzione
elementare. Inoltre lintervento riformatore di Federico II si attu nel campo
dellamministrazione e della giustizia. Federico II abol la tortura, limit la pena di
morte e affid al giurista Cocceji il progetto per la riforma dei codici. Inoltre intervenne
nelleconomia favorendo programmi pubblici in campo agricolo e industriale. Ma le basi
della societ prussiana rimasero immutate e persisteva la servit della gleba.



LAustria di Maria Teresa e Giuseppe II: risolto il problema della successione, lascesa
al trono della figlia di Carlo VI, Maria Teresa dAsburgo (1740-80) apr una fase di
riforme anche per lAustria. Lintero apparato di governo fu rinnovato, furono unificate
le cancellerie dAustria e di Boemia e le rispettive corti di appello. Laristocrazia e il
clero dovettero contribuire in misura maggiore al carico fiscale. Maria Teresa fond
collegi per leducazione e la formazione del personale statale. Ma le riforme teresiane
furono superate in quantit e qualit da quelle del figlio dellimperatrice Giuseppe II.
Egli alla morte del padre Francesco Stefano (1765) gli successe nel titolo imperiale e fu
nominato coreggente degli stati ereditari asburgici. Dal 1780 al 1790 regn sul trono che
era stato di Maria Teresa. Intervenne in materia religiosa: soppresse propriet
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ecclesiastiche, trasform le universit in istituzioni statali. Lo stato si fece carico
dellistruzione di base, che fu resa obbligatoria e laicizzata. La pubblica
amministrazione fu resa pi professionale: le sue gerarchie furono organizzate in base al
merito e aperte a nuovi ceti sociali. Anche La giustizia fu investita dalla politica
riformatrice dellimperatore: fu introdotto il nuovo codice penale. I decreti pi
rivoluzionari furono quelli che abolirono la servit della gleba e quelli che riguardarono
la certezza del piccolo possesso contadino. Giuseppe II interveniva sulle basi materiali
della societ e quindi suscit forti opposizioni. Le norme che uniformavano la
ripartizione del prodotto agricolo colpivano direttamente gli interessi della nobilt
fondiaria. Ci fu come reazione lostruzionismo del ceto nobiliare. Il successore
Leopoldo II fu costretto a ripristinare il potere della nobilt.


La Russia di Caterina II
Morto Pietro I il grande, la nobilt di corte condizion gli zar successivi. Quasi sempre
personalit deboli come Caterina I, Pietro II, Anna, Elisabetta e Pietro III. La moglie di
Pietro III, Caterina, si impadron del potere con un colpo di stato e fece poi assassinare
il marito. Il regno di Caterina II (1762-96) fu caratterizzato dalla diffusione di opere
degli illuministi, libert di pensiero e vitalit culturale. Molte delle riforme si ispirarono
ai principi dellassolutismo illuminato: il nuovo sistema educativo, la secolarizzazione
delle terre della chiesa, la politica economica. In politica internazionale ci fu
lannessione della Crimea nel 1783 con cui la Russia poteva avere lo sbocco sul mar
Nero. Le conseguenze sullagricoltura russa furono rilevanti: vaste aree della steppa
ucraina furono colonizzate e messe a coltura. Ma i modi di sfruttamento in regime di
rapporti restarono gli stessi: agricoltura estensiva e aumento della popolazione servile.
Cos nel 1773 scoppi una rivolta: tutto il paese ne fu investito, molti nobili massacrati,
ma lesercito imperiale represse con violenza la guerra contadina. Il suo effetto fu il
consolidamento dellalleanza tra lo zar e laristocrazia, formalizzata nella carta della
nobilt concessa da Caterina nel 1785. La nobilt manteneva tutti i suoi privilegi
tradizionali; cadevano alcuni caratteri del regime autocratico instaurato da Pietro come il
servizio forzato dellaristocrazia per lo stato; la giurisdizione dellaristocrazia feudale su
uomini e terre a essa appartenenti era completa; lamministrazione locale era affidata
alla piccola nobilt.


Il riformismo scandinavo
La Svezia era stata ridimensionata nel suo ruolo di potenza e rovinata sul piano
finanziario dalla seconda guerra del nord ma let di Carlo XII era stata anche unepoca
di consolidamento dellassolutismo. Con Gustavo III ci fu poi la restaurazione dell
assolutismo monarchico. Nonostante le riforme illuminate promosse da Gustavo,
monarchia assoluta si rivelava debole a causa dellavanzamento della societ civile.
88


Spagna e Portogallo
Il ridimensionamento della potenza spagnola favor il recupero demografico, il ritmo
minore di crescita delle esigenze fiscali e militari dello stato consent di riservare risorse
per lo sviluppo delle manifatture e del commercio. Ma la crescita della popolazione e la
ripresa della produzione agraria si verificarono entro il regime demografico di tipo
antico e furono limitate alle aree rurali. Crescita limitata dunque su basi fragili e
tradizionali con unarticolazione dei ceti in cui laristocrazia terriera aveva ancora il
primato e la nascente borghesia era legata allo sviluppo dellamministrazione statale e
allintermediazione finanziaria e mercantile pi che alle attivit imprenditoriali di rischio.
Liniziativa riformatrice di Carlo III di Borbone (1759-88), succeduto a Ferdinando VI
fu pi progetto e meno realizzazione. Nel campo dei rapporti tra stato e chiesa limit le
immunit ecclesiastiche e i poteri dellinquisizione ed espulse i gesuiti dal regno. Inoltre
attu unamministrazione amministrativa promosse accademie e societ economiche e il
rinnovamento della cultura. Hanno espulso i gesuiti da tutte le parti che sfigati

Il 700 riformatore in Italia
Lazione riformatrici dei sovrani illuminati si svolse a fu incisiva in 3 stati italiani: il
regno di Napoli governato dai Borbone, la Lombardia austriaca e la Toscana dei Lorena.
Nel 1734 sul trono napoletano saliva Carlo di Borbone, figlio di Filippo V e Elisabetta
Farnese: il mezzogiorno riconquistava un re proprio e ala sua indipendenza. Re Carlo
riform lamministrazione centrale attraverso la costituzione di dicasteri e segreterie pi
funzionali. Inoltre promosse la riforma dei tribunali fondata sui controlli e le limitazioni
delle giurisdizioni feudali e lavvio di un progetto di codificazione del diritto. Eli tesa.
Nel 1759 moriva Ferdinando VI re di Spagna, senza eredi. Carlo di Borbone veniva
chiamato sul trono di Spagna come Carlo III. A Napoli per la minore et del figlio di
Carlo, Ferdinando, fu costituito un consiglio di reggenza.
La Lombardia dopo la pace di Aquisgrana cadde sotto il dominio austriaco. Anche il
gran ducato di Toscana era entrato nellorbita austriaca perch era stato assegnato nel
1737 a Francesco Stefano di Lorena, marito di Maria Teresa dAustria. Durante il regno
di Maria Teresa furono promosse alcune riforme nella Lombardia Austriaca:
lamministrazione fu centralizzata e il personale reclutato in base al merito e alla
preparazione tecnica; fu abolita la venalit delle cariche pubbliche. I due figli di Maria
Teresa accelerarono il processo riformatore: Giuseppe, imperatore dAustria dal 1765 al
1790 e Pietro Leopoldo, prima gran duca di Toscana, poi imperatore con il nome di
Leopoldo II dal 1790 al 1792. Giuseppe II estese anche alla Lombardia le riforme
promosse negli altri territori dellimpero asburgico e la inser nel sistema economico
integrato del sistema di scambi europei.
Pietro Leopoldo nel gran ducato di Toscana promosse 2 riforme molto importanti: la
prima chiamata allivellazione, concedeva ai mezzadri, a livello perpetuo, i terreni di
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propriet dello stato in cambio di un canone annuo fisso e contenuto; la seconda fu il
nuovo codice penale che aboliva la pena di morte, la tortura



Dalla guerra dei 7 anni alla spartizione della Polonia
Le tensioni europee dopo la pace di Aquisgrana non si erano sciolte. La Prussia in fase
espansionistica, lAustria voleva recuperare la Slesia, la Russia alla ricerca
dellegemonia sul Baltico, Inghilterra e Francia in conflitto per legemonia coloniale.
Nel gennaio del 1756 scoppiava la guerra dei 7 anni (1756-63) tra la Francia e
lInghilterra, combattuta su fronti europei, sul fronte indiano e su quello americano.
Federico II si alle con lInghilterra mentre la Francia si alle con lAustria che voleva
recuperare la Slesia e con la Russia. La guerra dei 7 anni rivel il protagonismo militare
della Prussia di Federico Ii, la fragilit del sistema politico militare della Francia
coloniale che perse gran parte dei suoi possedimenti americani e indiani, la supremazia
sui mari dellInghilterra. Nel 1762 Federico II firmava la pace separata con lo zar Pietro
III di Russia e nel 1763 con lAustria, ottenendo la conferma dellannessione della Slesia
e lunificazione territoriale del dominio Hoenzoller. La pace firmata a Parigi (1763) tra
Francia e Inghilterra estrometteva la Francia dallAmerica settentrionale e riconosceva
lespansione inglese in India.
In Polonia dopo la fine della dinastia Jagelloni, per quasi 2 secoli le potenze europee
avevano esercitato una sorta di protettorato. La Polonia era stata governata dallesterno,
da principi graditi a potenze straniere, molto spesso imposti con la forza, ma costretti a
delegare gran parte dei poteri ai magnati magiari.
Dopo la morte del principe Augusto III di Sassonia, Caterina II di Russia e Federico II di
Prussia invasero la Polonia per imporre il loro candidato Stanislao Poniatowski, amante
di Caterina II. Stanislao era stato educato secondo idee illuministiche e voleva attuare
riforme tendenti a limitare il potere dellaristocrazia polacca. Cos la nobilt si riun
nella confederazione di Bar, la Russia invi truppe in territorio polacco, le quali dopo 4
anni di guerra schiacciarono l ribellione dellaristocrazia. Nel 1772 Russia, Prussia e
Austria procedettero alla prima spartizione della Polonia: la Galizia allAustria, la
Bielorussia alla Russia, la Prussia occidentale alla Prussia. Nel 1792 i soldati di Caterina
II invasero di nuovo il paese perch Poniatowski cerc di trasformare la monarchia
polacca da elettiva in ereditaria e di abolire il potere di veto dei magnati. Nel 1793 fu
compiuta una seconda spartizione a favore di Russia e Prussia. Nel 1794 uninsurrezione
nazionale fu repressa nel sangue e nel 1795 ci fu la terza spartizione. Con essa il paese
scomparve del tutto.




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Lespansione coloniale

Le vecchie potenze coloniali: spagnoli e portoghesi in America
Nel XVIII secolo potenze ridotte a rango secondario in Europa, come la Spagna e il
Portogallo, possedevano estesissimi territori oltre oceano mentre nella corsa
allespansione coloniale in Asia e in Africa, Spagna e Portogallo furono esclusi perch la
spinta a quella corsa fu fornita dai ceti commerciali e imprenditoriali delle grandi
potenze economiche e politiche dellEuropa durante il 600 e il 700: Olanda, Inghilterra e
Francia. Limpero coloniale spagnolo nel 700 comprendeva gran parte dellAmerica
meridionale, le isole dei Caraibi, il Messico e la Florida. Nelloceano Pacifico le isole
Filippine. Al vertice dellamministrazione erano i vicer in Messico e in Per, capitani,
generali e governatori negli altri territori: questi avevano tutti poteri assai ampi. Gli
elementi deboli del sistema coloniale spagnolo erano 3: la fragilit militare; la
corruzione e la scarsa efficienza dellamministrazione coloniale; la chiusura e il
conservatorismo dei gruppi dirigenti coloniali.
I possedimenti coloniali del Portogallo comprendevano il Brasile, basi commerciali sulle
coste africane, indiane, indonesiane e in alcune isole del Pacifico.le differenze tra il
sistema coloniale spagnolo e quello portoghese erano che il primo presentava pi
articolate relazioni interne; economie diversificate e gerarchie tra aree minerarie, zone
agricole, zone per lallevamento; circuiti commerciali che consentivano lintegrazione
maggiore dentro il sistema. Nel sistema coloniale portoghese la scarsit della
popolazione determin una domanda assai limitata. Il clima pi o meno uniforme del
Brasile imped la diversificazione della promozione. In entrambi i sistemi comunque
lespropriazione coloniale serviva a colmare una parte del deficit della bilancia
commerciale della madrepatria.


Le nuove potenze coloniali: olandesi, inglesi e francesi in Asia
Nel XVII secolo lOlanda si dimostr superiore alla Gran Bretagna che diventer la
potenza coloniale leader nel XVIII. Il capitale commerciale olandese era interessato al
commercio delle spezie, cos tra la fine del 500 e il primo 600, alcune compagnie
commerciali raggiunsero lIndia, il Giappone, Giava, le Molucche. Nel 1602 le
compagnie concorrenti si unirono in una sola, la compagnia olandese delle indie
orientali che esercit per 20anni il monopolio del commercio olandese tra il capo di
buona speranza e la rotta di Magellano. Lideologia olandese era quella del mare
liberum come fondamento del diritto internazionale. Il fine era quello di garantirsi il
monopolio delle spezie e nel 600 gli olandesi realizzarono questo obbiettivo a spese di
portoghesi, spagnoli e inglesi. I segnali di crisi si avvertirono nel corso del 700: bilanci
passivi delle compagnie, aumento del contrabbando. Anche gli inglesi penetrarono in
Asia, ma solo alla fine del XVII secolo assunsero un ruolo leader nellespansione
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coloniale, Grazie allo stabile assetto costituzionale dellInghilterra e agli investimenti
pi massicci e il pi largo coinvolgimento dei ceti nelle imprese e negli affari coloniali.
La Francia con la fine delle guerre di religione e il consolidamento dello stato moderno,
inizi unazione sistematica di penetrazione in oriente. Le linee direttrici di espansione
francese verso le coste africane e mediorientali furono seguite utilizzando le compagnie
commerciali. Lespansione francese fu fortemente contrastata dagli olandesi che nel
1670 ne sconfissero la flotta in India e dagli inglesi che bloccarono le mire francesi sul
Siam. Alla fine della guerra dei 7 anni che si combatt nelle Antille, nellAmerica
settentrionale e in India, la Francia dovette rinunciare allespansione territoriale in India
e vi conserv solo 5 basi costiere mentre lInghilterra gettava le fondamenta dellimpero
delle indie britanniche.


Le strutture del capitalismo coloniale
La compagnia commerciale privilegiata fu lasse portante dei rapporti tra lEuropa e
lAsia tra il XVII e il XVIII secolo e costitu lo strumento pi idoneo di collaborazione
tra pubblico e privato per raggiungere il fine dellespansione commerciale extraeuropea.
La compagnia otteneva dallo stato la garanzia del monopolio privilegiato; in cambio si
assumeva i costi delle infrastrutture, costruiva e manteneva il sistema asiatico dei
capisaldi e delle fortezze e per questo le venivano conferite prerogative pubbliche, come
la stipula di contratti, il diritto di fortificazione, la conduzione di guerre,
lamministrazione della giustizia. Le risorse delle compagnie inglesi e francesi del XVIII
secolo furono parti integranti del debito pubblico contribuendo al suo consolidamento.
Leggere pag 358-59-60


China
Dal 1644 fu governata dai Ching della dinastia Manci. I primi imperatori di questa
dinastia consolidarono i confini territoriali, fermarono lespansione russa e nel corso del
XVIII secolo annetterono la Mongolia, il Tibet. Quindi durante circa un secolo e mezzo
limpero cinese raddoppi lestensione del suo territorio. I Manci costrirono
unimponente macchina bellica e divennero i padroni della steppa. Sicura entro i propri
confini la China conobbe un lungo periodo di prosperit. Confini sicuri, potenza militare,
funzionamento della macchina statale, autosufficienza economica tra 600 e 700 furono
gli elementi che non consentirono alle potenze occidentali di stabilire rapporti di natura
coloniale con la China. Anche limpero cinese mostr alla fine del 700 motivi di fragilit
dovuti al forte incremento demografico che fu un fattore di squilibrio e a crisi sociali. La
presenza di 2 potenze vicine come Russia e Giappone fu una grave minaccia per la
sicurezza della Cina e anche laumento della potenza marittima dei paesi europei.


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Il Giappone
Il 600 fu per limpero Tokugawa un secolo di sviluppo economico. Al vertice
dellamministrazione statale cera lo shogun. Nel corso del XVIII secolo inizi la crisi
del sistema a causa di carestie, rivolte contadine e tensioni crescenti nel sistema politico
sociale. La crisi sarebbe esplosa a met del secolo successivo. Fino alla met del XIX
secolo il Giappone relativamente isolato nel contesto delle relazioni commerciali
internazionali.


LAfrica
La carta politica dellAfrica fu ridisegnata nel XVII e XVIII secolo. Nella parte
nordorientale gli arabi crearono un vasto impero commerciale. Nellarea nigeriana e
senegalese vi erano molti piccoli regni indigeni che resistettero sino allepoca coloniale
dell800. Una vastissima zona del continente era dominata dal deserto dove vivevano
molte trib indigene. Nel XVIII secolo lAfrica del sud fu lunica zona veramente
colonizzata: gli olandesi si insediarono a citt del capo scacciando le trib locali.
Lattivit pi fiorente in Africa, esercitata non solo dagli europei ma anche dagli stati
indigeni fu la tratta degli schiavi.




La rivoluzione industriale

Tra il 1750 e la prima met dell800 una parte dellEuropa centrale fu investita da una
grande trasformazione nelle basi delleconomia, nellordine sociale, nei modelli di vita.
Nel suo epicentro, lInghilterra, lorigine del processo fu la trasformazione della vecchia
manifattura del cotone in sistema di fabbrica ma ci furono poi anche progressi notevoli
nei settori dellindustria tessile e in quelli metallurgico e meccanico. Un contributo
decisivo alla grande trasformazione fu dato da un insieme di innovazioni tecnologiche:
la sostituzione delle macchine allabilit e alla fatica umana; la sostituzione di fonti
artificiali di energia a quelle animali, umane o naturali. La rivoluzione industriale port
a un aumento della produttivit e del reddito individuale, miglior le condizioni di vita e
lequilibrio tra popolazione e risorse, trasform il volto delle citt europee. Ma ebbe
anche i suoi costi: lo sfruttamento coloniale da parte delle grandi potenze economiche e
delle pi forti compagnie commerciali fu pi intensivo per rispondere alla domanda di
materie prime delle fabbriche; nei primi decenni il sistema di fabbrica pot svilupparsi e
garantire margini pi ampi di profitto e accumulazione grazie allassenza di regole e di
norme di tutela per i collaboratori; fu sfruttato il lavoro di donne e bambini; si accentu
il divario tra paesi industriali pi ricchi e meno ricchi.
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LEuropa prima della rivoluzione industriale
La societ europea del XVII e XVIII secolo era prevalentemente agraria, ma solo alcune
aree agrarie dellEuropa si trovarono meglio preparate allindustrializzazione da questo
punto di vista al primo posto c lOlanda: agricoltura specializzata, collocazione
strategica nel mercato internazionale, sviluppo urbano, crearono in Olanda le basi per la
modernizzazione economica che maturer alla fine dell800. La situazione agraria in
Francia era diversificata e i nuclei industriali sorgeranno nelle aree mercantili intorno a
Parigi in Alsazia e in Lorena. Poco preparata allo sviluppo industriale era lEuropa
mediterranea: in parte dellItalia centrale, in Spagna, nellItalia meridionale ci fu
stagnazione agricola e mancato decollo industriale. La Germania nella parte orientale era
caratterizzata da grandi propriet feudali e arretratezza industriale mentre la parte
occidentale si riveler pi aperta alle trasformazioni.
LInghilterra fu il paese che sub nel 700 le pi importanti trasformazioni agricole. La
potenza inglese, integrando rivoluzione agricola e rivoluzione industriale stabil il
primato economico internazionale. Le forme di produzione precedenti la rivoluzione
industriale erano la manifattura rurale a domicilio, la manifattura centralizzata e le
industrie tradizionali controllate dallartigianato urbano e dalle corporazioni.
LInghilterra arriv per prima alla rivoluzione industriale grazie alla disponibilit di
materie prime, la libert di adattamento e iniziativa, la diffusione del pensiero scientifico
e della ricerca e di una filosofia e mentalit molto empirica e sperimentale, la
disponibilit allinnovazione, favorita dal sostegno politico dello stato, ma gia molto
forti nella societ. Inoltre non bisogna sottovalutare il fattore della domanda in quanto il
potere dacquisto e il tenore di vita degli inglesi erano assai pi alti rispetto al resto del
continente europeo. Quindi i prerequisiti della rivoluzione industriale in Inghilterra
erano:
Le risorse naturali
Lintegrazione tra agricoltura e industria
Il sostegno dello stato attraverso la domanda della corte e del governo e del suo
apparato e attraverso la creazione di infrastrutture
La concentrazione di manodopera specializzata, grazie alla preesistenza di
industrie rurali a domicilio, libere da vincoli corporativi
La disponibilit di capitali



Cambiamenti tecnologici e sviluppo industriale in Inghilterra
Il settore delleconomia inglese che varc per prima la soglia della rivoluzione
industriale fu quello del cotone. Nellindustria cotoniera furono introdotti nuovi tipi di
macchinari per la filatura insieme ad altre invenzioni. Il consumo di cotone si moltiplic
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per 12 tra il 1770 e 1800 e rese indispensabile ulteriori miglioramenti nella fase della
tessitura, che furono realizzati dopo lintroduzione del telaio meccanico. Nellindustria
del ferro il capitale investito, il valore prodotto e il numero di addetti erano inferiori
durante il XVIII secolo a quelli dellindustria del cotone ma le potenzialit di sviluppo
erano altissime sia per le offerte di metallo a prezzo basso, sia per il processo di
meccanizzazione, sia per la progressiva sostituzione dellenergia idrica con quella a
vapore, sia per le innovazioni dei trasporti nel corso dell800. un nuovo convertitore di
energia era quello della macchina a vapore, e lo sfruttamento su larga scala del carbon
fossile al posto del carbone di legno permisero lo sviluppo e la straordinaria diffusione
della rivoluzione industriale in Inghilterra. La rivoluzione industriale signific la
separazione tra i proprietari dei mezzi di produzione ei produttori diretti, tra
imprenditori e lavoratori, la concentrazione dei lavoratori salariati in un unico luogo di
lavoro, la fabbrica; una divisione pi accentuata del lavoro; limpiego delle macchine e
la produzione di massa per il mercato. Tra il 1780 e il 1830 i lavoratori cominciarono a
organizzarsi e diedero vita a movimenti di protesta mentre and formandosi una classe
operaia, dotata di una coscienza di unidentit di interessi in contrapposizione ad altri.
Le tappe pi importanti di una lenta maturazione di una coscienza di classe furono: la
formazione e la diffusione di leghe e club di lavoratori radicali, il movimento luddista e
tra il 1820 e il 1830 lo sviluppo del socialismo utopistico. Il nome del luddismo, forma
radicale di protesta, veniva da Ned Ludd a cui si attribuiva la distruzione di un telaio
meccanico nel 1779. furono distrutti tantissimi telai meccanici ma la fase culminante del
luddismo fin con la legge del 1812 che della distruzione dei telai faceva un delitto
punibile con la morte.




La rivoluzione americana

Eli vuole avere una relazione lesbica ma non lo ammette a se stessa.

Le colonie inglesi in America
Nel 1620 i padri pellegrini, appartenenti ad una comunit puritana non ortodossa
intraprese a bordo della May flower un viaggio che li avrebbe condotti attraverso
lAtlantico nel Massachussets nella terra chiamata New England. Questo considerato
latto di nascita delle colonie inglesi dAmerica. Nel 1732 le colonie inglesi in America
diventarono 13. la causa immediata dello sviluppo delle colonie furono le lotte politico
religiose in Inghilterra. I puritani che fondarono le comunit del New England, i coloni
della Virginia, i Quaccheri in Pensilvania erano perseguitati, costretti a fuggire dalla
madrepatria. Essi esprimevano la vitalit, lo sviluppo di una societ civile come quella
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inglese che non trovava risposte e forme di realizzazione nella societ politica e negli
equilibri interni del potere. Cos i coloni trapiantarono in America modelli originali di
vita comunitaria e di convivenza religiosa e sociale. La libert americana si manifest
innanzitutto come possibilit di metter in pratica ipotesi di convivenza religiosa e sociale
sconfitte e impossibili in patria. Al motivo religioso si aggiunse il motivo economico in
quanto la maggioranza di coloro che prendevano la via dellAmerica era attratta dalla
speranza di migliorare la propria situazione economica. I coloni avviarono unopera di
sperimentazione politica e istituzionale. Lo statuto delle regioni nordamericane e il loro
rapporto con la madrepatria furono stabiliti in varie carte: in esse erano anche riprodotte
la diversit dei titoli di origine, le forme molteplici della colonizzazione. Quei titoli
erano di tre tipi: il primo, quello della corporazione riconosceva fin dallorigine una
vasta autonomia alla comunit di coloni installatasi sul territorio; il secondo, quello del
proprietario concedeva lo sfruttamento del territorio a un singolo individuo; infine la
colonia, al cui vertice cera un governatore nominato dal re. Le carte contemplavano la
costituzione di organi statali per il governo delle colonie ma in assenza di un ministero
per le colonie e di un coordinamento politico e amministrativo della madrepatria gran
parte dei poteri furono concentrati in governi locali autonomi. Le singole colonie si
diedero ordinamenti, istituzioni, leggi, organismi rappresentativi accettati da tutti i
coloni e riuscirono a vanificare i tentativi di centralizzazione di costituzione di una
burocrazia imperiale, compiti dallInghilterra. Al centro di questi ordinamenti era
lassemblea coloniale, sede della rappresentanza. Non era una rappresentanza per ceti,
per ordini, ma per singole comunit che costituivano politicamente la colonia. Non va
comunque dimenticato il rapporto ideale e politico esistenti tra lAmerica e lInghilterra.
Vi era un sentimento di appartenenza a una comunit unitaria, imperiale inglese, diffuso
nei coloni americani ed entrato in crisi verso la met del 700. I rapporti con la societ
civile inglese erano strettissimi. Il sentimento di appartenenza alla comunit imperiale
era consolidato poi dalla difesa contro i pericoli esterni, la Spagna e la Francia in
particolare. La fedelt delle colonie alla madre patria fu favorita dalla politica
internazionale: la sicurezza dei coloni non poteva essere affidata a fragili milizie locali
capaci unicamente di scontrarsi con gli indiani sulle frontiere; essa richiedeva di eserciti
regolari e il contributi della flotta inglese.


Lo sviluppo economico e sociale
Nel 700 nelle colonie inglesi dAmerica ci fu unenorme crescita demografica
soprattutto grazie allimmigrazione europea del XVII e XVIII secolo. Lincremento
demografico delle colonie inglesi fu determinato anche dallelevata produttivit
dellagricoltura. Lequilibrio tra popolazione e risorse fu raggiunto anche grazie alla
differenziazione produttiva delle colonie, delle tre sezioni del nord, del centro e del sud.
La funzione economica produttiva del sud, in particolare quella della Virginia and
strutturandosi intorno alla piantagione del tabacco. Si and formando un ceto di grandi
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proprietari che investivano cospicui capitali in terre e schiavi. Completamente diverso
era il carattere della sezione del nord: nelle coloni e del New England, la piccola chiesa-
comunit puritana era la base economica della societ. Il gruppo si muoveva alla ricerca
di terre verso lovest, e una volta insidiatosi, fondato un nuovo villaggio, i terreni erano
divisi equamente tra le diverse famiglie. Questa economia domestica non avrebbe mai
potuto trovare sbocchi di mercato. Il carattere fondamentale di questa zona era piuttosto
costituito dalla vitalit delle citt: piccoli e grandi porti, industria della cantieristica,
residenze della burocrazia imperiale contribuirono ad accrescere soprattutto nel 700 le
funzioni urbane e a differenziare una struttura sociale fatta di mercanti, professionisti,
pubblici ufficiali, artigiani e salariati. Al centro incontriamo una sezione-cerniera di cui
le colonie di New York, della Pensilvania, del New Jersey costituirono la sezione pi
dinamica. Avevano un sistema di agricoltura mista e una rete portuale in grado di
rafforzare il rapporto tra agricoltura e commercio. Anche nelle colonie del centro and
affermandosi un ceto di commercianti professionisti che caratterizzarono a lungo la
societ di queste zone. Fino alla met del XVIII secolo il quadro di riferimento
economico per le colonie americane fu limpero britannico ed necessario distinguere 2
fasi: la prima tra latto di navigazione del 1651 e i primi decenni del 700. la seconda tra
il 1730 e il 1760. la prima fase caratterizzata dallincontro tra le grandi compagnie per
il commercio che avevano favorito la colonizzazione americana e le classi dirigenti
dellInghilterra, corte e ministri, promotori di una politica mercantilistica. Entrambi,
compagnie e potere politico inglese collocavano leconomia americana entro un rapporto
di scambio interno alleconomia imperiale, in cui le colonie avevano funzioni
specializzate, una posizione di servizio rispetto alla madre patria, lobbligo di assicurare
allInghilterra il monopolio dei prodotti coloniali. Attraverso le colonie lInghilterra si
assicurava la piena autosufficienza. A partire dal 1730 i numerosi punti di fuga del
sistema mercantilistico imperiale, la crescita economica delle colonie, la nascita e la
formazione di unelites coloniale sempre pi cosciente dei suoi diritti e autonomia,
laccentuarsi dei motivi di conflitto con la madre patria crearono le premesse per una
seconda fase del rapporto tra colonia e madrepatria.


Le radici del conflitto con la madrepatria
Intorno agli anni 30 del 700 cominci a formarsi nei coloni americani la coscienza di
costituire un corpo politico unitario diverso, se non ancora separato dallInghilterra. Tra
il 1730 e il 1770 si accentuarono le ragioni del conflitto che opponevano i coloni agli
inglesi e che contribuirono a formare lautocoscienza americana. Le ragioni del conflitto
erano sia di natura economica che politica. Eli. Pi le colonie rafforzavano la struttura
economica e politica e pi pesava la mancanza di autonomia nel sistema mercantilistico
inglese. Il secondo motivo di conflitto era di natura politica in quanto Inghilterra e
America si ispiravano a un diverso principio di sovranit. Con la rivoluzione
lInghilterra aveva allargato le basi del potere estendendo le prerogative del parlamento,
97
ma il principio della concentrazione assoluta della sovranit (re + parlamento) che
richiede obbedienza era stato riconfermato anche dopo il 1688. da questa autorit
dipendevano anche le colonie americane ma in esse il pensiero politico andava
elaborando una diversa teoria della sovranit limitata che attraverso la creazione di
istituzioni a difesa del popolo, consentiva ai governati il controllo dei governanti. Gli
eventi che contribuirono ad approfondire il solco tra colonie e madrepatria furono 3: il
risveglio religioso in America tra 1730 e 1740; la guerra dei 7 anni; i provvedimenti
fiscali decisi dallInghilterra negli anni 60. il grande risveglio fu unondata di fermento
religioso. Le colonie furono investite dalla speranza che lAmerica potesse realizzare
una societ giusta e che il suo popolo come popolo eletto potesse portare a compimento
la vittoria di Cristo sul demonio. Fu cos che la guerra dei 7 anni combattuta dai coloni
americani contro i coloni francesi assunse quasi le tinte di una guerra santa tra
antipapisti e papisti e contribu a cementare in unico blocco per la comune difesa contro
il nemico religioso e politico, americani e inglesi. Ma gli anni successivi alla guerra dei
7 anni furono deludenti per i coloni americani. Da un lato diventava meno indispensabile
il sostegno militare della madrepatria. Il contributo dei coloni era stato decisivo per
eliminare la presenza francese in Canada e nell Ohio e le forze armate americane erano
meglio preparate di quelle inglesi. Dallaltro lato lInghilterra si accingeva a far pagare il
conto della guerra dei 7 anni. A met degli anni 60 era giunto a maturazione il processo
di formazione di elites coloniali coscienti dei loro diritti, desiderosi di affermare
unautonomia economica e politica sempre maggiore da Londra, ben radicate nelle
comunit locali che costituivano la societ americana. Subito dopo la pace di Parigi
(1763) conclusiva della guerra dei 7 anni il parlamento inglese con la proclamation line
intese bloccare lavanzare della frontiera verso lovest e il continuo pericolo di guerre
contro gli indiani. Re Giorgio III e il parlamento richiesero un pi massiccio
coinvolgimento delle colonie nordamericane nelle spese dellimpero. Tra il 1764 e il
1765 lo sugar act e stamp act tradussero le richieste inglesi in nuove imposte per le
colonie. Zucchero, caff e vino e altri generi vennero colpiti; lo stamp act impose una
tassa di bollo su giornali e atti legali. Pochi mesi dopo i delegati di 9 colonie si riunirono
a New York nel congresso dello stamp act, votarono la dichiarazione dei diritti e dei
doveri dei coloni dAmerica, inviarono petizioni al re e al parlamento.
Nel 1776 il parlamento inglese revoc lo stamp act ma promulg il declaratory act: si
ribadiva che le colonie erano soggette allautorit del parlamento. Lo scontro si acqu.
Nel 1777 il parlamento inglese sospese lassemblea di N. Y. C. che si era rifiutata di
rifornire le truppe della madrepatria. Successivamente furono boicottate le merci inglesi
la cui importazione comportava il pagamento di imposte appena approvate dal
parlamento, e si organizz un vasto schieramento di opposizione allInghilterra.




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La guerra dindipendenza

5 marzo 1770 i soldati inglesi repressero una rivolta scoppiata a Boston uccidendo 5
persone. Il Parlamento dovette abolire dazi e imposte ma nel 1773 approv il Tea Act
che concedeva alla compagnia delle indie orientali il monopolio del mercato del t. Era
un atto di controllo mercantilistico esercitato dalla madrepatria sugli americani. Nello
stesso anno i coloni salirono sulle navi e gettarono in mare le casse di te. Le rappresaglie
inglesi furono durissime e si espressero in una serie di leggi dette intollerabili che
sancivano una dipendenza ancora maggiore dellAmerica dal Parlamento inglese:
chiusura del porto di Boston sino al risarcimento dei danni e labolizione delle
autonomie del Massachussetts.
Nel 1774 si diffusero molti scritti contro il parlamento inglese. Thomas Jefferson, uno
dei leader intellettuali della ribellione ribad la distinzione tra corona e parlamento.
Jefferson sosteneva che i coloni non erano vincolati alle decisioni del parlamento perch
non vi erano rappresentanti e che le uniche rappresentanze politiche delle colonie erano
le loro assemblee. Lipotesi che si avanzava era quella di un Commonwealth
britannico, fedele al re ma autonomo in tutte le sue componenti quanto al complesso dei
poteri politici locali, dotato di assemblee rappresentative a cui era riconosciuta la stessa
dignit del parlamento.
LInghilterra lo consider inaccettabile: linsubordinazione delle colonie si espresse
nella creazione di forme di potere alternative a quelle delle autorit britanniche.
Il 5 settembre 1774, le colonie riunite nel primo congresso continentale decisero il
boicottaggio del commercio con la Gran Bretagna. Lanno dopo ci furono i primi scontri
armati. Il secondo Congresso continentale nel 1775 nomin George Washington
comandante della truppe. Giorgio III dichiarava ribelli i coloni americani.
La data decisiva per la rivoluzione fu il 1776, lanno della pubblicazione del common
sense, un opuscolo di Thomas Paine e della Dichiarazione dindipendenza (4 luglio)
redatta da Jefferson. Pain scriveva che il re aveva rotto il contratto con i sudditi
americani e li aveva privati dei loro diritti ed era perci un tiranno contro quale la
ribellione era un dovere da compiere in nome dellumanit intera.
Nella dichiarazione dindipendenza sono espressi i principi ispiratori della nazione
americana e sono in sostanza 3: il diritto allindipendenza e alla libert un diritto
naturale, superiore a ogni volont umana; attraverso il contratto sociale i governi si
impegnano a rispettare tutti i diritti inalienabili degli individui; il rapporto tra governanti
e governati fondato sul consenso di questi ultimi e sul loro potere di controllo, il
mandato dei governanti pu essere in qualsiasi momento revocato quando i fini del
contratto sociale non vengono rispettati.
Il passaggio alla ribellione signific la guerra. Washington riorganizz le forze armate e
ebbe la meglio sullesercito inglese.
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Nella battaglia di Saratoga nel 1777 i reparti americani sconfissero quelli inglesi. Ma
fu lintervento francese a fianco degli americani a incidere sulle sorti della guerra nel
1778. nello stesso anno intervenne anche la Spagna. Dopo la sconfitta a Yorktown delle
truppe inglesi. Nel 1783 fu firmata la pace di Versailles che metteva fine alla guerra
angloamericana. La Gran Bretagna riconosceva lindipendenza delle 13 colonie
nordamericane, alla Francia erano restituiti i territori nei Caraibi e nel Senegal, la
Spagna riotteneva Minorca e la Florida persa dopo la guerra dei 7 anni.


Una rivoluzione costituzionale
Dopo la dichiarazione dindipendenza molte colonie avevano messo a punto nuove carte
costituzionali. Il congresso continentale del 1777 venivano approvati gli articoli di
confederazione: erano attribuiti al Congresso i poteri di difesa e politica estera;
prerogative dei singoli stati e delle loro assemblee erano tutti gli altri poteri.
La rivoluzione port impoverimento.
Nel 1787 fu convocata la Convenzione di Philadelphia con il compito di rivedere gli
articoli della costituzione del 1777 ed elaborare una nuova carta costituzionale. La
nuova costituzione entra in vigore nel 1788. Il potere legislativo conferito al Congresso
degli Stati Uniti, composto da un senato e da una camera dei rappresentanti. Il senato
formato da due senatori per ogni stato eletti per un periodo di 6 anni; la camera
formata da deputati eletti ogni 2 anni dai vari stati. Il congresso ha poteri di natura
finanziaria e fiscali. Il potere esecutivo conferito al presidente degli Stati Uniti
dAmerica che dura in carica 4 anni. Il presidente eletto dal popolo che in ogni stato
esprim elettori delegati i quali eleggono a maggioranza il presidente.
Il potere giudiziario conferito alla Corte suprema composta da 9 membri a vita di
nomina presidenziale.
Il primo presidente americano fu George Washington eletto nel 1789 e rieletto per un
quadriennio nel 1793.













100
La rivoluzione francese

Sia la vita economica e sociale sia la vita politica sono interessate nella seconda met del
700 da alcune trasformazioni.
C un forte aumento di popolazione. Mutamenti si erano verificati negli assetti
dellagricoltura e nella distribuzione della propriet terriera. Alla vigilia della
rivoluzione meno di un terzo dei terreni apparteneva ai due ordini privilegiati: la nobilt
e il clero; professionisti e ceti non nobili avevano circa il 30%; il 40% apparteneva a
contadini coltivatori diretti. Non cera la servit della gleba e le condizioni di vita delle
popolazioni rurali erano migliorate.
Decime ecclesiastiche e diritti feudali pesavano sui bilanci delle famiglie
Alla vigilia della rivoluzione, il settore primario delleconomia francese, lagricoltura,
presentava i seguenti caratteri:
L85% della popolazione viveva nelle campagne
Il settore mercantile dellagricoltura era in espansione
Lo sviluppo dellagricoltura non consent lo sviluppo dellaccumulazione del
capitale paragonabile a quella inglese.

Lespansione e la modernizzazione economica investirono la Francia nel 700: il
commercio con lestero aumenta del 200%; le infrastrutture furono modernizzate.
Nonostante questo la Francia arriv dopo lInghilterra alla rivoluzione industriale per iu
seguenti motivi:
1. mancata integrazione tra agricoltura e industria
2. metodi di produzione arcaici nellindustria
3. limitazione della domanda interna
4. scarsa disponibilit di risorse minerarie come il carbone

dal punto di vista economico e sociale il mondo della nobilt era assai composito.
Costituiva l1% della popolazione. Lo 0.5% della popolazione apparteneva al clero. Il
Terzo Stato era il prodotto sociale della crescente articolazione politico-amministrativa,
dellespansione economica settecentesca e delle trasformazioni delle campagne e dei ceti
urbani. Ne facevano parte gruppi legati al commercio internazionale, uomini daffari,
banchieri, personaggi dellamministrazione dello stato, pubblici funzionari,
professionisti come avvocati, notai medici
i comportamenti economici e sociali dei gruppi del Terzo Stato erano differenti e non
avevano identit di classe. Le loro aspirazioni erano dirette verso il feudo e il titolo di
nobilt.

Nello stato di crisi che port alla rivoluzione confluirono fattori diversi:
101
le tensioni interne alla societ di ordini, le insoddisfazioni di una parte della
nobilt e del clero, esclusa dai livelli pi alti del privilegio
il malcontento dei ceti popolari soprattutto parigini e dei contadini, colpiti prima
dallo squilibrio tra aumento dei prezzi e crescita lenta dei salari, poi dalla crisi
agraria del 1788-89
linfluenza delle idee illuministiche presso ceti intellettuali
larrretratezza del sistema politico rispetto ai fermenti in atto nelleconomia e
nella societ.
La crisi politica e finanziaria della monarchia

Lerede di Luigi XV, Luigi XVI salito al trono nel 1774, reintegrava i parlamenti ma
promuoveva anche una politica riformatrice affidandone la direzione a Jacques Turgot.
Il suo piano di riforma prevedeva: la libera circolazione delle merci; labolizione delle
corporazioni; il ridimensionamento dei diritti feudali nelle campagne; leliminazione del
sistema dellappalto delle imposte, listituzione di unimposta fondiaria tesa a colpire la
propriet nobiliare ed ecclesiastica; la riduzione di pensioni e appannaggi pagati alla
nobilt di corte e allalto clero.
Nobili, clero, parlamento e alleati indussero Luigi XVI ad allontanare Turgot.
Limpegno della Francia alla guerra dindipendenza americana contribu a dissanguare
le finanze pubbliche. Il successore di Turgot alle finanze, Necker fece ricorso a un
massiccio indebitamento pubblico non potendo operare sullimposta fondiaria. Anche
Necker fall e venne allontanato nel 1781.
Nel 1783 fu nominato ministro Calonne che propose una serie di misure per
lassestamento del bilancio statale: unimposta fondiaria proporzionale alla rendita;
provvedimenti di liberalizzazione del commercio; creazione di una banca nazionale sul
modello di quella inglese. Ci fu unopposizione generale e fu richiesta la convocazione
degli stati generali, non pi riuniti dal 1614.


Gli stati generali
Le fasi principali della rivoluzione furono 2: la prima dalla convocazione degli Stati
Generali il 5 maggio 1789 alla congiuntura del Termidoro e allarresto e esecuzione di
Robespierre (luglio 1794); la seconda dalla reazione termidoriana e dal passaggio dei
poteri al Direttorio alla proclamazione di Napoleone imperatore (1804).

Lo stato francese era alle soglie della bancarotta. Il pessimo raccolto aveva provocato
una grave carestia. Lindustria tessile subiva la concorrenza inglese; la disoccupazione
era crescente.
Il problema centrale nella convocazione degli stati generali era la modalit di
convocazione e di voto nellassemblea. Questa era composta dai rappresentanti del clero,
102
nobilt e Terzo Stato. Nel settembre 1788 il Parlamento dichiarava che i 3 ordini
dovevano riunirsi e votare separatamente: in questo modo clero e nobilt avrebbero
avuto sempre il sopravvento nelle delibere.
Necker, richiamato dal re, si riprometteva labolizione dei privilegi fiscali. Voleva
ridimensionare il potere della nobilt, favorire il Terzo stato ma non mettersi alle sue
dipendenze. La soluzione era il raddoppiamento del numero dei rappresentanti del Terzo
Stato, voto per testa e non per ordine, limitato alle sole questioni finanziarie.
Ma i nobili la pensavano diversamente e a dicembre inviarono al re una supplica.
Necker riusc a spuntarla e il 27 dicembre il consiglio del re accord al terzo stato il
raddoppiamento. La nobilt esplose provocando la guerra civile. I ceti privilegiati
chiedevano il mantenimento del sistema degli ordini, si opponevano al voto per testa e
allabolizione dei diritti signorili; per il Terzo Stato si rivendicava il voto per testa, la
libert era inseparabile dalluguaglianza dei diritti.

Gli Stati Generali si riunirono a Versailles il 5 maggio 1589. di essi una met era
costituita dai rappresentanti del Terzo Stato, laltra met era formata da rappresentanti
della nobilt e del clero.
Nobilt e clero prima rifiutarono la proposta del Terzo Stato di riunirsi in ununica
assemblea ma la divisione al loro interno e la resistenza della corte giocarono a favore
delle rivendicazioni del Terzo Stato. Una mozione a favore dellunicit dellassemblea
pass a maggioranza tra il clero. I delegati ribadirono in un giuramento la loro unit e
limpegno a stabilire una solida costituzione per il paese.
Il 9 luglio i rappresentanti del Terzo Stato, del clero e dei nobili liberali, dopo essersi
opposti allordine del re di procedere e deliberare divisi per ordini, si proclamarono
Assemblea Nazionale Costituente.



Lassemblea nazionale costituente

Un vecchio organismo come gli stati generali aveva impresso una svolta alla vita
politica francese: si era dato il compito di sostituire alla monarchia per diritto divino la
monarchia costituzionale, aveva proclamato la nazione unica fonte di sovranit. E Luigi
XVI riconobbe lassemblea nazionale.
Tutti continuavano a considerare necessaria la sanzione regia e Luigi era il garante del
patto con la nazione; i 3 ordini non si erano dissolti e lassemblea nazionale costituente
fu il prolungamento degli stati generali.
Il re fece circondare la citt da mercenari stranieri; licenzi Necker e lo sostitu con uno
pi fedele allaristocrazia. Il terzo Stato promosse la creazione di una milizia controllata
dalla municipalit di Parigi. Ma il popolo della capitale si organizz autonomamente:
assal postazioni militari alla ricerca di armi, uffici del dazio e simboli del potere fiscale.
103
Il 14 luglio artigiani, operai e piccoli commercianti assalivano la fortezza della Bastiglia
dove erano rinchiusi i rei di stato. I soldati uccisero un centinaio di persone ma si
arresero. Luigi XVI doveva correre ai ripari e richiam Necker al governo e licenzi le
truppe straniere.
Nelle citt si costituirono municipalit fedeli allassemblea nazionale e una forza armata
che prese il nome di guardia nazionale al comando del generale La Fayette. Nelle
campagne ci furono rivolte antifeudali e colpirono castelli, archivi signorili ecc fu
ostacolata la riscossione della decima. La guardia razionale reprimeva le rivolte e
requisiva il grano.
Il 4 agosto lassemblea nazionale decise labolizione dei privilegi feudali. Il 26 agosto
lassemblea proclamava in 17 articoli la Dichiarazione dei diritti delluomo e del
cittadino in cui erano enunciati i principi dell89:
Lo stato assicura al cittadino lesercizio dei suoi diritti
Il principio di ogni sovranit risiede essenzialmente nella nazione
Se lo stato viene meno ai suoi doveri il cittadino ha il diritto di resistere
alloppressione

Mancava ai decreti lapprovazione del re che li approv solo dopo una marcia popolare
su Versailles e larrivo a corte della guardia nazionale parigina. Sotto la pressione della
folla che invase i suoi appartamenti e di Maria Antonietta, il re fu costretto a subire il
trasferimento della corte a Parigi, nel palazzo delle Tuileries.
La costituente si trasfer a Parigi e cre una democrazia parlamentare sotto legida del re
e della legge. Il punto di arrivo fu la Costituzione del 1791. ma prima dovette affrontare
le questioni finanziarie. Il 2 novembre 1789 i beni della chiesa divennero propriet della
nazione. La riforma agraria fu attuata con la soppressione di tutti i privilegi connessi al
feudalesimo: furono soppresse decime e gerarchie feudali, i diritti di primogenitura e
tutti gli obblighi di natura personale. La costituente attribu larghi poteri alle
municipalit e riorganizz il territorio in dipartimenti, distretti e cantoni. Con la riforma
giudiziaria fu abolita la venalit degli uffici, la giustizia fu separata dallamministrazione
secondo il principio della divisione dei poteri, furono istituiti due tribunali nazionali,
lAlta Corte e il Tribunale di cassazione.
Nel 1790 fu approvata la costituzione civile del clero. Tutte le cariche dal vescovo al
parroco furono elettive. Il clero venne sottoposto al controllo dello stato.
La reazione di Roma e del pontefice Pio VI fu durissima. In Francia il clero si spacc:
alcuni accettarono il nuovo ordinamento, altri rimasero fedeli alla gerarchia di Roma.
Lattivit legislativa e le scelte politiche dellassemblea nazionale furono coronate nella
costituzione del 1791:
Conferma di tutti gli articoli riguardanti le libert fondamentali del cittadino della
dichiarazione dei diritti dell89
104
La divisione dei 3 poteri legislativo, esecutivo e giudiziario in tre differenti
autonomi organismi politici
La concentrazione del potere legislativo in unassemblea legislativa
Lattribuzione al sovrano del potere esecutivo
Lattribuzione del potere giudiziario a giudici eletti dal popolo
Il carattere gratuito dellistruzione primaria

Nella costituzione del 1791 erano realizzate le idee ispiratrici dellIlluminismo come la
separazione dei poteri e la nuova concezione della rappresentanza fondata sulla
democrazia parlamentare.
Tra il 20 e il 21 giugno Luigi aveva lasciato Tuileries per fuggire dal paese. Fu bloccato
e arrestato e condotto sotto scorta a Parigi. La fuga del re e la reazione che provoc
portarono alla scoperta gli schieramenti, le forze e i leader della rivoluzione. In base alla
collocazione dei deputati nellassemblea si formarono gli schieramenti di destra e
sinistra. Al primo facevano capo nobili liberali come La Fayette, protettori e consiglieri
del sovrano; a sinistra cerano i deputati pi radicali come Robespierre inclini a un
processo di maggiore democratizzazione delle conquiste della rivoluzione.
Alla fine del 1789 fu creata la Societ degli amici della costituzione detti Giacobini
perch si riunivano nel convento sconsacrato dei domenicani. Agli inizi la societ era
composta prevalentemente da parlamentari con lobiettivo di lottare contro i privilegi e
di instaurare una monarchia costituzionale. Nel 1790 si divide in diversi club. Il pi
radicale di questi club era quello dei Cordiglieri che raccoglievano esponenti di ceti
diversi ed erano il canale di collegamento tra artigiani, salariati parigini e professionisti.
Dal centro giacobino, oltre alla sinistra dei cordiglieri si stacc la destra dei foglianti nel
1791.
Federico Guglielmo II insieme allimperatore e allelettore di Sassonia firm la
Dichiarazione di Pillnitz nel 1791: la condizione del re di Francia fu considerata
oggetto di comune interesse per tutti i sovrani dEuropa. Giorgio III dInghilterra disse
che sarebbe rimasto neutrale; Carlo IV di Spagna e Vittorio Amedeo di sardegna non
volevano esporsi a una guerra. A Pillnitz non fu possibile raggiungere un accordo per un
intervento armato contro la Francia. Quindi Luigi XVI fu costretto ad accettare la
costituzione, il sovrano venne reintegrato nei suoi poteri e la costituente si sciolse.


Lassemblea legislativa
Il 1 ottobre 1791 si riunisce lassemblea legislativa composta da deputati foglianti,
giacobini e cordiglieri. Una nuova sinistra si formava nellassemblea legislativa: il
gruppo chiamato dei Girondini che reclutava la piccola borghesia delle professioni ed
era favorevole al consolidamento della democrazia politica e alla guerra sorpresa contro
lAustria per sconfiggere i nemici interni ed esterni alla rivoluzione.
105
A volere la guerra erano in molti oltre ai girondini: la Fayette che contava di assumere il
comando dellesercito, la corte e il suo partito dalla guerra si ripromettevano un
rafforzamento della monarchia.
Luigi XVI nel 1792 sotto la pressione dei girondini dichiar guerra allAustria, a fianco
della quale scese la Prussia.
Gli inizi della campagna militare furono disastrosi per la Francia e lassemblea
legislativa proclam che la patria era in pericolo. Il popolo parigino (i sanculotti) assal
il palazzo delle Tuileries, uccise le guardie e costrinse Luigi a mettersi sotto la
protezione dellassemblea legislativa. Questa vot la deposizione del sovrano, il
riconoscimento di una nuova municipalit parigina (il comune insurrezionale), la
creazione di un consiglio esecutivo provvisorio in attesa di elezioni a suffragio
universale maschile. La caduta della monarchia rappresent la vittoria del movimento
democratico.
La legalit dello stato era crollata. Diversi poteri disputavano il controllo di Parigi:
lassemblea legislativa, il consiglio esecutivo, la comune insurrezionale.
Lesercito prussiano avanzava a Parigi.
Settembre 1792: i sanculotti invadono le carceri e fanno strage dei prigionieri comuni
scambiati per nemici della rivoluzione.
A risollevare le sorti della rivoluzione fu la vittoria francese sullesercito austro-
prussiano a Valmy a cui segu loccupazione del Belgio, Nizza e Savoia.


La convenzione
Le elezioni per la nuova assemblea nel settembre 1792. la nuova assemblea, la
Convenzione proclam la repubblica. Scomparsi i foglianti, la destra era occupata dai
girondini, la sinistra dai deputati della montagna, il centro da una massa di pi di 400
deputati che oscillava tra i 2 partiti e si chiamava palude.
Il primo atto dello scontro fu il processo del re. Per i montagnardi rappresentati da
Robespierre, Luigi, colpevole di alto tradimento per aver cospirato con le potenze
straniere doveva essere considerato nemico della nazione, non un imputato avente diritto
di un processo. La maggioranza della convenzione decise di processarlo davanti ai
deputati; la Gironda per ritardare lesito del processo fece appello al popolo come unica
autorit legittima. La proposta dei girondini fu respinta. Il 14 gennaio 1793 fu approvata
la condanna a morte del re e il 21 gennaio fu ghigliottinato.
LEuropa monarchica minacciata dalle frontiere francesi e i suoi privilegi dopo
loccupazione del Belgio, Nizza e Savoia dava vita alla prima coalizione antifrancese.
Nel 1793 la convenzione dichiarava guerra allInghilterra, Olanda e Spagna. In Marzo fu
evacuato il Belgio. Il crollo delle armate rivoluzionarie fece perdere alla Francia tutte le
terre conquistate sulla riva sinistra del Reno
In Francia ci fu una crisi finanziaria: il valore della moneta era crollato.
106
Ci fu una guerra civile che interess soprattutto il dipartimento della Vandea. Dal 10
marzo lovest contadino della Francia insorse. I suoi bersagli erano la repubblica
giacobina. La coscrizione obbligatoria e la citt che depredava la campagna. In suoi
valori erano il re la chiesa e la difesa della piccola propriet contadina.
La convenzione istitu un comitato di salute pubblica con il compito di vigilare sul
consiglio esecutivo e sui ministri.
1793 gli austriaci avevano invaso la Francia settentrionale. La costituzione del 1793
rappresent una novit di rilievo: lelezione a suffragio universale maschile con il
sistema uninominale dellassemblea legislativa. Da un lato tutto il potere legislativo era
affidato a ununica assemblea, dallaltro per lapprovazione di leggi importanti per la
vita della nazione era previsto il ricorso al referendum.



Il terrore
si attu un aumento del potere esecutivo con il suo progresso slittamento verso la
dittatura rivoluzionaria. Il primo passo fu il rimpasto del comitato di salute pubblica in
cui entrarono esponenti dei montagnardi e dellestreme sinistra compreso Robespierre..
Il secondo passo fu il controllo del comitato su tutta la societ e sui comitati di vigilanza.
Il terzo passo fu lorganizzazione di una giustizia rivoluzionaria con lannullamento di
tutte le garanzie giuridiche degli accusati e del ricorso in appello. La convenzione vot
la legge dei sospetti che imponeva a tutti i cittadini lobbligo di un certificato di civisme.
Erano questi i fondamenti di un regime di dittatura definito di terrore. Esso prevedeva
laccentramento del potere nel comitato di salute pubblica, lo smantellamento di tutti i
club e societ popolari, il controllo delleconomia e della politica da parte del governo
rivoluzionario.
Il comitato di salute pubblica dovette affrontare le rivolte urbane dei sanculotti a Parigi,
la guerra di Vandea e di altri dipartimenti insorti. I sanculotti invasero anche la
Convenzione ma Robespierre riusc a dirigere verso altri obiettivi la protesta popolare di
Parigi arruolando i sanculotti in un esercito rivoluzionario per la requisizione del grano
nelle campagne e la caccia agli accaparratori. Lesercito dei ribelli di Vandea fu
massacrato.
Alla fine del 1793 il potere vedeva in ascesa Ropespierre. Era stato eletto agli stati
generali ed era divenuto uno dei leader del partito giacobino. Era stato una delle guide
della comune insurrezionale di Parigi. Era poi stato eletto alla convenzione. Si erta
schierato a sinistra tra i montagnardi e aveva votato la morte del re. Era membro del
comitato di salute pubblica e aveva coordinato gli atti pi importanti del governo. Ma
nella convenzione aveva nemici sia a sinistra che a destra. Sul primo fronte gli arrabbiati
legate alle istanze pi estremistiche del popolo parigino, sul secondo gli indulgenti
inclini alla tolleranza e alla moderazione politica. Lopposizione degli arrabbiati fu
eliminata e alcuni esponenti ghigliottinati.
107
Il comitato di salute pubblica era nelle mani di Robespierre. Con la legge del 10 giugno
1794 la violenza diventava il sistema di governo. Soppresso ogni diritto alla difesa, atti
daccusa collettivi mandarono alla ghigliottina migliaia di francesi.
Robespierre ottenne la grande vittoria di Fleurus contro gli eserciti stranieri che
consent alle armate rivoluzionarie di penetrare in Belgio, conquistare Bruxelles e
occupare la Catalogna.
Nel luglio 1794 un complotto fatto dai membri del comitato di salute pubblica e da
esponenti della Convenzione fece arrestare Robespierre e lo fece ghigliottinare.




Dal termidoro al consolato di Napoleone

Termidoro 1794-95
Nel mese di Termidoro dellanno II della repubblica aveva termine il periodo pi intenso
della rivoluzione. Era crollato lantico regime e si erano affacciati sulla scena i problemi
dei regimi liberaldemocratici moderni: lequilibrio difficile tra uguaglianza e libert, il
rapporto tra rappresentanti e rappresentati, il rapporto tra poteri dello stato.
La reazione in Francia dopo Termidoro e la caduta di Robespierre batt strade diverse:
furono aboliti tribunali speciali, eliminati gli strumenti della dittatura, evacuate le carceri.
La caccia al giacobino aliment altre violenze e forme di terrore. L11 novembre la
convenzione decideva la chiusura del club dei giacobini e cercava di limitare i
mutamenti politico istituzionali: le novit furono la riduzione dei poteri del comitato di
salute pubblica e la riammissione dei girondini alla convenzione. La nuova politica
economica tra il 94 e il 95 port alla fine delleconomia regolata e alla liberalizzazione
del commercio. Questi provvedimenti in coincidenza con la crisi agraria provoc la
rivolta dei sanculotti a Parigi nelle giornate di Germinale e Pratile.
Il 12 Germinale la seduta la seduta della convenzione fu interrotta dai rivoltosi che per
non fecero pressione per nominare un governo insurrezionale ma sfilarono esprimendo
parole dordine contraddittorie.
La costituzione dellanno III approvata dalla convenzione il 22 agosto 1795 soppresse
come pericoloso larticolo essenziale della dichiarazione del 1789 gli uomini nascono e
rimangono liberi ed uguali per diritti sostituendolo con il principio che luguaglianza
consiste in ci che la legge uguale per tutti. Il suffragio universale sancito dalla
costituzione del 1793 veniva ora abolito e il suffragio ritornava come nella prima
costituzione a doppio grado: gli elettori designati da cittadini attivi dovevano essere
proprietari di un patrimonio di reddito non inferiore a 200 giornate lavorative. Quimdi
30.000 elettori eleggevano un corpo di 750 membri divisi in 2 consigli: il consiglio dei
500 proponeva leggi e votava risoluzioni che il consiglio degli anziani doveva approvare
108
e trasformare in leggi. Il governo fu affidato a un direttorio di 5 membri scelti dagli
anziani in un elenco fornito dai 500: esso durava in carica 5 anni e nominava i ministri.
Fu ripristinato il controllo giuridico-amministrativo nelle municipalit e furono abolite le
comuni rivoluzionarie che tra il 92 e 93 avevano condizionato la dinamica del processo
rivoluzionario. I principi della propriet privata e del liberismo economico furono sanciti
dalla nuova carta costituzionale.
Fu votato un decreto sulla composizione dei nuovi consigli, il Decreto dei due terzi: due
terzi dei consigli dovevano essere eletti tra i membri della convenzione. Il decreto era
redatto dalla paura della vittoria elettorale dei monarchici sostenuti dallerede legittimo
di Luigi XVI.
Con la costituzione dellanno III i termidoristi fecero valere il principio della
separazione dei poteri, del ritorno a una democrazia rappresentativa, del primato della
legge.


Il primo direttorio 1795-97
Le elezioni del 1795 furono favorevoli a monarchici ma al direttorio, cio al potere
esecutivo, gli ex convenzionali che per il decreto dei due terzi risultarono la
maggioranza nei consigli riuscirono a imporre 5 personalit che avevano votato la
condanna a morte di Luigi.
La crisi, i problemi di liquidit finanziaria, la guerra, la divisione del paese
condizionarono la politica del direttorio tra il 1795 e il 1797.
Nellinverno del 1795-96 Babeuf, giornalista e Buonarroti diedero vita a una congiura
contro il direttorio detta congiura degli eguali. La dottrina politico-sociale detta
babuvismo prevedeva luguaglianza dei salari, labolizione della propriet privata, il
controllo sulla distribuzione del reddito, la soppressione delleredit e leducazione
comune. Predicava il comunismo dei beni. Sul piano pratico il movimento non sort
alcun effetto e la congiura fu scoperta. Babeuf condannato a morte e Buonarroti
deportato.
Tra il 1796 e il 97 la crisi finanziaria invest la Francia. Rilevanti successi ottenne invece
il direttorio nella politica internazionale: nel 1795 stipul il trattato di Basilea con la
Prussia e dellAja con lOlanda. La Prussia aveva riconosciuto il passaggio alla Francia
della riva sinistra del Reno, lOlanda aveva dovuto accettare loccupazione francese del
suo territorio e la sua trasformazione istituzionale in repubblica democratica. La Spagna
che aveva aderito al trattato di Basilea aveva dovuto cedere una parte del suo
possedimento di Santo Domingo alla Francia. Nel 1796 solo lInghilterra e lImpero
asburgico restavano in armi: la prima preoccupata delle mire espansionistiche francesi in
Belgio e Olanda, la seconda colpita dallesecuzione capitale di Maria Antonietta figlia
dellimperator Francesco I e Maria Teresa dAustria.
Tre armate furono lanciate contro lImpero asburgico: la prima in Europa occidentale, la
seconda sul confine con la Svizzera, la terza in Italia.
109
Napoleone e la campagna dItalia
Il comando dellarmata dItalia era stato assegnato dal Direttorio a Napoleone Bonaparte.
Nel giro di un mese pieg il Regno di sardegna costringendo Vittorio Amedeo III a
firmare lArmistizio di Cherasco. Poi fece il suo ingresso a Milano dove cre una nuova
municipalit. La mancata offensiva del generale Mureau, comandante delle truppe in
Germania permise agli austriaci di trasferire forti contingenti di truppe in Italia e di
lanciare contro Napoleone alcune spedizioni tra il 96 e il 97. Napoleone assesia
Mantova, poi passa ai territori pontifici e Pio VI costretto a firmare la pace di tolentino
rinunciando a Bologna, Ferrara e la Romagna. Poi si spinge verso Vienna per via di
Udine. A 200 km da vienna firma i preliminari per la pace con lAustria: la Lombardia e
il Belgio erano assegnati alla Francia, lAustria aveva una parte del Veneto.
La campagna dItalia rafforz la posizione politica di Napoleone in Francia.


Il secondo direttorio 1797-99
Labbondanza dei raccolti fece crollare il prezzo dei prodotti agricoli: boccata
dossigeno per il proletariato urbano ma motivo di frustrazione per i piccoli proprietari.
La destra monarchica era in ripresa, le elezioni del marzo 1797 furono un trionfo per
essa.
Allora i militari salvarono la rivoluzione con un colpo di stato. Furono i militari e
Napoleone a venire in soccorso di una parte del direttorio. Nella notte tra il 3 e i 4
settembre, unarmata comandata da un subordinato di Napoleone occup Parigi e arrest
i capi realisti, uno dei membri del Direttorio. In una seduta dei consigli fu annullata
lelezione di 198 deputati.
Nel periodo del secondo Direttorio seguirono tutte le misure tipiche delle fasi successive
al colpo di stato: inasprimento delle leggi sui controrivoluzionari, censura e controllo
della stampa, violenta repressione che colp tutti i sospetti.
Nel 1798 furono manipolati i risultati delle elezioni per i consigli, i giudici e altre
amministrazioni.
Il secondo direttorio promosse anche due importanti riforme: quella finanziaria e quella
militare. Per ridurre il debito pubblico fu dichiarata la bancarotta. Fu resa efficiente la
riscossione delle imposte, si ridusse di due terzi il debito pubblico e la nuova legge sulla
coscrizione istitu il servizio militare obbligatorio.


Le repubbliche giacobine
Lentusiasmo per i valori di libert e democrazia si diffuse in tutta Europa e fu notevole
la fortuna europea del giacobinismo. Si distingue il giacobinismo individuale dal
giacobinismo organizzato. Il primo un movimento di opinione e raccolse
propagandisti isolati di una rivoluzione lontana. Fu limitato nella sua libert di
movimento, sorvegliato dalle polizie e ridotto alla clandestinit. Il secondo si richiam
110
allideologia democratica di Robespierre e pot formarsi e svilupparsi perch trov
condizioni favorevoli quali la libert di riunione e di espressione.
Fu lintervento militare francese a creare le condizioni per la genesi di un giacobinismo
organizzato allinterno dei territori occupati: Savoia, Paesi Bassi austriaci e Belgio. In
Prussia, Russia, germania, Impero asburgico il giacobinismo fu represso. Anche in Italia
la repressione si accentu.
Nel passaggio dai governi provvisori alla proclamazione delle repubbliche (che furono
le nuove forme istituzionali stabilite nei territori italiani occupati) Napoleone favor
laffermazioene delle correnti moderate la cui base sociale era costituita da esponenti
illuminati dellaristocrazia e della pi ricca borghesia. La prima repubblica in Italia fu la
repubblica Cispadana (1796) formata da Ferrara, Modena, Reggio Emilia e Bologna.
Poi ci fu la repubblica Cisalpina formata da Bergamo, Brescia e la Valtellina (1797).
Poi ci fu la repubblica di Genova che prese il nome di repubblica Ligure.
Con il Trattato di Campoformio napoleone cedeva allAustria il Veneto, lIstria e la
Dalmazia in cambio del riconoscimento della repubblica Cisalpina.
1798 un incidente diplomatico provoc loccupazione francese dello stato pontificio: Pio
VI fu espulso e nella citt fu proclamata la repubblica romana.
La crisi di Napoleone in Egitto, lo scarso numero delle truppe francesi in Italia,
listigazione dellInghilterra, la proclamazione della Repubblica di Roma, indussero il
Re di Napoli, Ferdinando IV a sferrare un attacco contro lesercito Francese nel Lazio.
Nel 1798 Ferdinando IV entrava a Roma e la occupava per 2 giorni. Ma un mese dopo i
francesi rientravano a Roma e nel 1799 entravano a Napoli dove da 2 giorni i giacobini
avevano proclamato la Repubblica napoletana.
Nel febbraio 1799 il Piemonte fu annesso alla Francia. A Marzo fu occupata la Toscana.
I limiti dellesperienza del triennio derivarono sia dal rapporto tra la Francia e le
repubbliche sorelle sia dallo scarso consenso che lesperimento politico e istituzionale
incontr tra le popolazioni dei territori occupati sia dalla congiuntura internazionale.
In Calabria si organizzano le prime esperienze sanfediste con la formazione di una
armata cristiana e reale della santa fede comandata dal cardinale Ruffo.
Ruffo con le sue truppe entr a Napoli i 13 giugno. Lammiraglio inglese nelson
consegn i patrioti meridionali ai Borbone rientrati a Napoli. Fin lesperienza della
repubblica napoletana. Tra la primavera e lestate del 1799 caddero anche le altre
repubbliche giacobine italiane.


La seconda coalizione e il colpo di stato del 18 Brumaio
Dopo Campoformio solo lInghilterra contrastava la Francia rivoluzionaria. Il direttorio
mise in atto una strategia fondata sullo sbarco francese oltre la manica e un insurrezione
irlandese. Il comando delle operazioni fu affidato a Napoleone. A differenza del
Direttorio, Napoleone si rese conto che le flotte inglesi erano molto pi potenti. Pens
quindi a una spedizione in egitto al fine di minacciare gli interessi coloniali britannici.
111
Nel 1798 la flotta francese salp da Tolone e da altri porti italiani e si impadron di
Malta. Nella Battaglia delle Piramidi le forze egiziane furono sconfitte ma
successivamente Nelson riusc a sconfiggere la flotta francese e distruggerla quasi
completamente.
Questo disastro incoraggi la seconda coalizione contro la Francia rivoluzionaria (1798)
nella quale entrarono a far parte lInghilterra, la Russia e lAustria con lintento di
riprendere i territori perduti in Italia e in Germania. Nel 1799 la seconda coalizione
attacc le forze francesi che si ritirarono sulle Alpi e sul Reno. In autunno la Francia
conservava solo Genova.
Nel giugno 1799 si ebbe un nuovo reimpasto al Direttorio: entr Seyes.
Napoleone il 9 ottobre 1799 sfugg agli inglesi e sbarc a Frejus
Il progetto di Sieyes era usare Napoleone per promuovere un colpo di stato, modificare
la costituzione, sconfiggere la controrivoluzione. Napoleone accolse la proposta ma il
suo progetto era volto ad ottenere il potere personale.
Il 18 Brumaio dellanno VIII (9 novembre 1799) i consigli furono trasferiti da Parigi a
Saint Cloud sotto scorta con il pretesto di una congiura anarchica. La nomina di
Napoleone comandante delle truppe incontr forti opposizioni e alcuni deputati chiesero
che fosse dichiarato fuorilegge. I soldati invasero laula mentre io deputati fuggivano
dalle finestre: si attu cos il colpo di stato del 18 brumaio.


Napoleone console
Dopo il colpo di stato napoleone e Sieyes composero il nuovo organismo che esautor il
Direttorio: il Consolato.
Il primo atto del consolato fu la costituzione dellanno VIII che non conteneva una
dichiarazione dei diritti a differenza dalle precedenti. Formalmente era ristabilito il
suffragio universale maschile ma nei fatti diventava sempre pi ristretto via via che
procedeva verso lalto: in ogni circondario si formava una lista composta dal 10%
dellelettorato. Al governo spettava la nomina degli amministratori locali e dei membri
delle due assemblee legislative: il Tribunato cui competeva solo la discussione delle
leggi e il Corpo legislativo che approvava o respingeva le leggi presentate dal governo.
Venne conferita a Napoleone la carica di primo Console. Da lui dipendevano gli altri 2
consoli componenti lesecutivo, la nomina dei ministri, funzionari e giudici, di un
Consiglio di Stato per lelaborazione e la discussione delle leggi, del senato composto da
60 membri che aveva il compito di nominare i membri delle due assemblee legislative.
Il progetto del primo console era amalgamare leredit dellassolutismo con quella
rivoluzionaria e porre sotto la sua leadership le nuove forze borghesi di ispirazione
moderata quanto le personalit di maggior spicco provenienti dallantico regime.
I suoi successi furono molteplici. La Russia si era ritirata al principio del 1800 dalla
coalizione antifrancese. Napoleone allora sorprese lesercito austriaco in piemonte.
Occup Milano, sconfisse gli austriaci a Marengo. Ricostitu La repubblica cisalpina, la
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repubblica ligure e rioccup il Piemonte. Nel 1801 gli austriaci furono costretti a firmare
la pace di Luneville che ristabil in Italia la situazione precedente al trattato di
Campoformio e riconobbe alla Francia il possesso della riva sinistra del Reno.
Viene stipulato nel 1801 il concordato con la santa sede retta da Pio VII che rimase in
vigore sino al 1905. il concordato risolveva il contrasto con Roma ma conservava il
controllo dello stato sulla chiesa. Il cattolicesimo non era religione di stato ma religione
della grande maggioranza dei francesi.
La cessazione delle ostilit con gli inglesi fu sancita ad Amiens nel 1802. la pace stabil
la restituzione alla Francia delle sue colonie, il ritorno dellEgitto alla sovranit turca e
la stipula di un trattato commerciale tra Inghilterra e Francia. I tre nemici Austria,
Inghilterra e Russia erano neutralizzati. Napoleone pot quindi dedicarsi al riassetto
dello stato che si identific nel binomio accentramento amministrativo e codice civile. A
capo dei dipartimenti in cui era disposta la Francia furono disposti i prefetti
rappresentanti del potere esecutivo. Nel 1804 tutte le leggi furono raccolte nel codice
civile. Nel 1802 il senato proclam Napoleone primo console a vita.

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