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9 8 7 6 5 4 3 2 1 0
2018 2017 2016 2015 2014
Le cifre sulla destra indicano il numero e lanno dellultima ristampa effettuata
Autori:
Giuseppe Gullino ha scritto, in collaborazione con Andrea Caracausi, i capitoli 1, 7, 8, 15, 16,
17, 19, 20, 23.
Giovanni Muto ha scritto i capitoli 2, 6, 9, 10, 12.
Renzo Sabbatini ha scritto i capitoli 3, 4, 5, 11, 13, 14, 18, 21, 22.
In copertina:
Archibald MacNeal Willard, The Spirit of 76 (ca. 1875), Abbot Hall, Marblehead, Massachusetts.
3URJHWWRJUDFRHUHGD]LRQHEdiSES S.r.l.
)RWRFRPSRVL]LRQHProMediaStudio di A. Leano Napoli
Stampato presso7LSROLWRJUDD3HWUX]]L&RUUDGR &R6QF
Zona Ind. Regnano Citt di Castello (PG)
SHUFRQWRGHOOD EdiSES Piazza Dante, 89 Napoli
ISBN 978 88 7959 808 8
www.edises.it
info@edises.it
Prefazione
La storia
una vasta esperienza delle variet umane,
un lungo incontro fra gli uomini.
La vita, come la scienza,
ha tutto da guadagnare dal fatto
che questo incontro sia fraterno.
MARC BLOCH, $SRORJLDGHOODVWRULD
Gli Autori
Giuseppe Gullino, veneziano, gi professore ordinario di 6WRULDPRGHUQD e 6WRULDGHOO(XURSDLQHWjPRGHUQD presso il Dipartimento di Scienze Storiche dellUniversit di Padova,
socio effettivo dellIstituto veneto di scienze, lettere ed arti, e di varie altre accademie.
Si occupa di storia veneta, con particolare riferimento alla Serenissima.
Tra i suoi lavori pi recenti si possono ricordare: Marco Foscari (1477-1551). Lattivit
SROLWLFDHGLSORPDWLFDWUD9HQH]LD5RPDH)LUHQ]H, Milano 2000; /DVDJDGHL)RVFDUL6WRULDGL
un enigma, Sommacampagna (Verona) 2005;6WRULDGHOOD5HSXEEOLFD9HQHWD, Brescia 2010;
$WODQWHGHOOD5HSXEEOLFD9HQHWD $WODVRI WKH9HQLFH5HSXEOLF, Sommacampagna
(Verona) 2013.
Giovanni Muto professore ordinario di 6WRULDPRGHUQD presso il Dipartimento di Studi
Umanistici dellUniversit Federico II di Napoli. Le sue ricerche, pubblicate su riviVWHLWDOLDQHHVWUDQLHUHVLVRQRULYROWHDOODVWRULDGHOOHQDQ]HSXEEOLFKHHGHOODVFDOLWj
QHOO,WDOLDVSDJQRODDOODVWUDWLFD]LRQHVRFLDOHQHOOHVRFLHWjGDQWLFRUHJLPHDOODULFRVWUXzione delle identit cetuali nella trattatistica italiana della prima et moderna.
Renzo Sabbatini professore ordinario di 6WRULD PRGHUQD presso il Dipartimento di
Scienze della Formazione, Scienze Umane e della Comunicazione Interculturale dellUniversit di Siena.
Ha curato 5HSXEEOLFDQHVLPRHUHSXEEOLFKHQHOO(XURSDGLDQWLFRUHJLPH, Milano 2007; 6XOODGLSORPD]LDLQHWjPRGHUQD3ROLWLFDHFRQRPLDUHOLJLRQH, Milano 2011; 'DOPRQDVWHURDOORVSHGDOHGH
SD]]L)UHJLRQDLDGDPHWj6HWWHFHQWRDO, Roma 2012.
Tra i volumi pubblicati: 'LELDQFROLQFDQGLGDSUROH/DPDQLIDWWXUDGHOODFDUWDLQHWjPRGHUQDH
LOFDVRWRVFDQR, Milano 1990; /LQQRYD]LRQHSUXGHQWH6SXQWLSHUORVWXGLRGLXQHFRQRPLDGDQFLHQ
rgime, Firenze 1996; /RFFKLRGHOODPEDVFLDWRUH/(XURSDGHOOHJXHUUHGLVXFFHVVLRQHQHOODXWRELRJUDDGHOOLQYLDWROXFFKHVHD9LHQQD, Milano 2006; /H0XUDHO(XURSD$VSHWWLGHOODSROLWLFDHVWHUD
GHOOD5HSXEEOLFDGL/XFFD, Milano 2012.
Andrea Caracausi ricercatore in 6WRULD PRGHUQD presso il Dipartimento di Scienze
6WRULFKH *HRJUDFKH H GHOO$QWLFKLWj 'L66*H$ GHOO8QLYHUVLWj GL 3DGRYD GRYH q
coordinatore locale del Progetto nazionale FIRB Futuro in Ricerca 2012 Frontiere
marittime del Mediterraneo: quale permeabilit? Scambi, controllo, respingimenti, secc.
XVI-XXI. Si occupa principalmente di storia sociale ed economica dellItalia e del
Mediterraneo, con particolare attenzione al ruolo delle corporazioni, al mondo del
lavoro e alle procedure di giustizia dantico regime.
Indice
PARTE PRIMA
IL CINQUECENTO
Capitolo Primo
LEuropa alla fine del Quattrocento e le esplorazioni geografiche
3.
4.
5.
6.
7.
8.
3
9
9
12
14
16
18
19
23
25
27
29
31
Capitolo Secondo
Let di Carlo V
/DQHGHOODOLEHUWjLWDOLFD
2. Carlo V e il suo impero
3. Lorganizzazione dellimpero
43
48
Capitolo Terzo
La civilt del Rinascimento
2.
3.
4.
5.
6.
4XHOULRULUHGHOODUWHHGHOSHQVLHUR
LUmanesimo
La stampa
La corte e le arti
La storia, la politica, le scienze
Uomini e donne del Rinascimento
57
58
61
64
67
VIII
Indice
Capitolo Quarto
La rottura dellunit religiosa: le chiese riformate
2.
3.
4.
5.
6.
/HLVWDQ]HGLULQQRYDPHQWRHODJXUDGL(UDVPR
Martin Lutero
Zwingli e la riforma nelle citt svizzere
Giovanni Calvino
La diffusione del protestantesimo
Riforma protestante ed eresie in Italia
71
75
76
77
79
Capitolo Quinto
Controriforma, uniformit confessionale, disciplinamento
84
86
91
Capitolo Sesto
Let di Filippo II
1.
2.
3.
4.
5.
7.
95
97
101
104
106
110
Capitolo Settimo
Inghilterra e Paesi Bassi
113
115
118
Capitolo Ottavo
I paesi baltici e le regioni orientali
1.
2.
3.
4.
121
123
125
126
Indice
Capitolo Nono
Il Cinquecento: dinamiche generali
1.
2.
3.
La popolazione
Lagricoltura
Le manifatture
&RPPHUFLHQDQ]D
131
133
136
PARTE SECONDA
IL SEICENTO
Capitolo Decimo
Stato e societ
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
149
152
154
156
158
162
165
Capitolo Undicesimo
La rivoluzione scientifica e la cultura del Barocco
2.
3.
5.
7.
/DULYROX]LRQHVFLHQWLFD
Scienza e tecnica: la nuova dignit delle arti meccaniche
Un nuovo cielo
0HGLFLQDPDWHPDWLFDVLFDFKLPLFD
La vittoria dei moderni
/DULHVVLRQHSROLWLFD
Arte, musica e teatro
173
175
179
182
Capitolo Dodicesimo
LItalia nel XVII secolo
1.
2.
4.
Il mutamento nelleconomia
Lorganizzazione sociale
/,WDOLDVRWWROLQXHQ]DVSDJQROD
Gli Stati italiani indipendenti
185
189
199
IX
Indice
Capitolo Tredicesimo
La Francia dellassolutismo: da Enrico IV a Luigi XIV
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
Le guerre di religione
Enrico IV e Sully
Luigi XIII, Maria de Medici e lascesa di Richelieu
La Francia del cardinale Mazzarino e della Fronda
La presa di potere di Luigi XIV
La politica economica di Colbert
La politica estera e le guerre del Re Sole
207
210
211
215
218
222
224
Capitolo Quattordicesimo
LEuropa centrale e la guerra dei Trentanni
1.
2.
4.
6.
7.
227
229
232
235
237
Capitolo Quindicesimo
LEuropa orientale
1.
3.
4.
Limpero ottomano: le guerre con la Persia, con Venezia, con gli Asburgo
/DVVHGLRGL9LHQQDHOHIPHUDULVFRVVDYHQH]LDQD
Il tramonto della Polonia
Una nuova presenza: la Russia di Pietro il Grande
241
244
245
Capitolo Sedicesimo
Le rivoluzioni inglesi e lanomalia olandese
1.
2.
3.
4.
5.
Gli Stuart
La guerra civile, la rivoluzione, il regicidio
LInghilterra di Cromwell
La restaurazione stuardista e la rivoluzione gloriosa
Lanomalia olandese e il Regno Unito dagli Orange agli Hannover
249
253
255
257
260
Indice
PARTE TERZA
Il SETTECENTO E IL PRIMO OTTOCENTO
Capitolo Diciassettesimo
Le guerre dinastiche
2.
3.
4.
5.
1DWXUDHSHFXOLDULWjGHLFRQLWWLVHWWHFHQWHVFKL
La guerra di successione spagnola
Vincitori e vinti: la politica dellequilibrio
La riscossa spagnola: da Alberoni alla guerra di successione polacca
La guerra di successione austriaca e lassetto territoriale della Penisola
dopo Aquisgrana
268
270
273
275
Capitolo Diciottesimo
Il secolo dei Lumi
1.
2.
3.
4.
5.
Il Settecento e i Lumi
La crisi della coscienza europea
Una cronologia dellIlluminismo
I luoghi della sociabilit e gli strumenti di propagazione dei Lumi
I campi di intervento dellIlluminismo
La religione
La natura e la scienza
La politica
La storia
Laltro
La pedagogia
La letteratura e le arti
Il pensiero economico
6. I Lumi in Italia
281
282
283
283
286
286
287
289
290
292
293
294
296
299
Capitolo Diciannovesimo
Let delle riforme
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
6LJQLFDWRVWRULFRHFDXVH
Il dispotismo illuminato
Riformismo asburgico e riformismo borbonico
La situazione nei vecchi Stati: Torino, Genova, Venezia, Roma
Lassolutismo prussiano
La Russia di Caterina II
LIlluminismo senza riforme: lInghilterra
Paesi ai margini: Svezia, Polonia, impero ottomano
305
307
315
317
318
319
321
XI
XII
Indice
Capitolo Ventesimo
Questioni europee e conflitti coloniali: la guerra dei Sette anni e quella
per lindipendenza americana
1.
2.
3.
4.
5.
323
326
330
333
334
Capitolo Ventunesimo
La Rivoluzione francese
/DQHGHOODQWLFRUHJLPHHJOLDOERULGHOODFRQWHPSRUDQHLWj
2. Gli Stati generali
3. La presa della Bastiglia, labolizione del regime feudale e la dichiarazione
dei diritti delluomo
4. La lotta politica e lazione di ricostruzione
5. DallAssemblea legislativa alla Convenzione
6. Labolizione della monarchia, la Repubblica in armi, il Terrore
7. La svolta del Termidoro, il Direttorio, il colpo di stato del Fruttidoro
8. La conduzione della guerra, la campagna dItalia e il triennio rivoluzionario
9. La spedizione in Egitto e il colpo di stato del 18 brumaio
10. Le interpretazioni della Rivoluzione
338
340
341
342
343
346
348
350
352
Capitolo Ventiduesimo
LEuropa di Napoleone
1DSROHRQHJOLRGHOOD5LYROX]LRQHHLPSHUDWRUH
,O &RQVRODWR DFFHQWUDPHQWR GHO SRWHUH VWDELOLWj VRFLDOH SDFLFD]LRQH
internazionale
3. Napoleone imperatore alla conquista dellEuropa
4. Lapogeo dellimpero e lItalia napoleonica
5. La campagna di Russia e il crollo del grande impero
356
359
362
366
Capitolo Ventitreesimo
Verso il Risorgimento
371
373
376
376
377
Indice
7DYRODFURQRORJLFDGHOSULPR5LVRUJLPHQWR
XIII
378
379
380
382
383
384
384
384
385
386
388
388
388
389
390
Capitolo Sedicesimo
Le rivoluzioni inglesi
e lanomalia olandese
1. Gli Stuart. 2. La guerra civile, la rivoluzione, il regicidio. 3. L Inghilterra di
Cromwell. 4. La restaurazione stuardista e la rivoluzione gloriosa. 5. Lanomalia olandese e il Regno Unito dagli Orange agli Hannover.
1. Gli Stuart
Il 9 febbraio 1649, di fronte al cadavere di Carlo I Stuart che aveva appena fatto
decapitare, Oliver Cromwell afferm: Era un corpo ben formato, che prometteva lunga vita. Lassassinio di un re era gi accaduto nel corso della storia:
giusto per non andar troppo lontano, nel 1610 Enrico IV di Francia era stato
accoltellato da un monaco. La novit era rappresentata dal fatto che un sovrano
fosse giustiziato al termine di un processo intentatogli da un tribunale del suo
Parlamento, dopo un regolare dibattito e nel rispetto della legge. Sotto questo
aspetto, lesecuzione del re dInghilterra rappresenta uno snodo fondamentale nella storia europea; in margine allevento, possiamo rilevare come appaia
sorprendente che proprio il paese che per primo mise a morte il suo sovrano
sia ancor oggi retto da una monarchia, una delle poche superstiti nel nostro
continente.
Lorigine di questo fenomeno risale allinizio del XVII secolo, allorch ebbe
termine il lungo e glorioso regno di Elisabetta, la regina tanto amata che diede
il suo nome allepoca in cui ebbe modo di dispiegarsi il genio di William Shakespeare. Elisabetta, come sappiamo, non sera voluta sposare, avendo anche nel
ULXWDWRLOPDWULPRQLRFRQ)LOLSSR,,GL6SDJQD/DPDQFDQ]DGLXQVXFcessore diretto si sarebbe fatta sentire in tutta la sua gravit dopo la morte della
regina, avvenuta nel 1603.
Linizio del Seicento era caratterizzato da una situazione di incertezza economica: lo sviluppo che aveva sotteso la seconda met del XVI secolo stava ripiegando con unaccelerazione che sarebbe divenuta fortissima verso il 1620, in
DQDORJLDDTXDQWRDQGDYDYHULFDQGRVLLQJUDQSDUWHGHOO(XURSD)XURQRPROWL
250
251
paragonabile alla chiesa romana; esso aveva costituito un forte puntello per la
monarchia dei Tudor e tuttavia, a contrastare tale funzione, era sorta nel suo
stesso ambito unala pi avanzata quella dei puritani che aspirava ad eliminare le superstiti componenti cattoliche, per dar vita ad una chiesa calvinista
ispirata al modello scozzese.
Allinterno di una situazione tanto delicata e precaria Giacomo non fu in
grado di muoversi con equilibrio e moderazione, ovvero quelle doti che tanto
avevano giovato alle fortune di Elisabetta. La sua educazione umanistica, peraltro di alto livello, lo aveva persuaso di possedere uno spiccato talento letterario,
ma al tempo stesso fecero maturare in lui convinzioni assolutistiche sullorigine
divina dellautorit regia: quanto di pi nefasto potesse darsi in quel paese e in
quella temperie politica.
/HSULPHGLIFROWjVLIHFHURVHQWLUHLOQRYHPEUHLQRFFDVLRQHGHOODFRsiddetta congiura delle polveri. Alcuni gentiluomini cattolici ordirono nellintento di far saltare in aria Sua Maest e, gi che cerano, anche il Parlamento, con
lausilio di trentasei barili di esplosivo opportunamente collocati nei sotterranei
di Westminster. La risposta non si fece attendere: i cattolici furono messi al banGRGDOODYLWDSROLWLFDWDOHVLWXD]LRQHGXUHUjQRDOHODFKLHVDHSLVFRSDOLVWD
anglicana fu rafforzata. Questo fatto determin a sua volta la reazione di talune
frange estremistiche, come gli anabattisti, che non di rado preferirono cercare
altrove la possibilit di realizzare quel modello di societ ideale che era nelle
loro aspirazioni (si pensi ai Padri pellegrini, emigrati in America nel 1620, dove
fondarono la colonia del Massachusetts). Ora, la battaglia religiosa Giacomo
avrebbe anche potuto vincerla, senonch le molteplici interrelazioni della situazione politico-sociale lo spinsero inevitabilmente ad affrontarne una seconda,
GLQDWXUDHFRQRPLFDFRO3DUODPHQWRHGqGLIFLOHPROWRGLIFLOHLPSHJQDUVL
contemporaneamente, e con successo, su due fronti.
Come si ricorder, il Parlamento era articolato su una duplice componente: la
Camera alta o dei Lords di nomina regia, e quella bassa o dei Comuni, elettiva.
Le sue origini si possono far risalire alla famosa Magna Charta libertatum, con cui
nel 1215 Giovanni Senzaterra garantiva alla nobilt taluni privilegi; in seguito
YLFRQXLURQRLUDSSUHVHQWDQWLGHOOHFRPXQLWjPHQWUHOD&DPHUDGHL/RUGVR
Pari, diveniva appannaggio di una ristretta cerchia di grandi famiglie nobiliari,
quelle use a frequentare la corte ( noto il sarcastico aforisma attribuito a un loro
esponente da Oscar Wilde, nel 1893: Noi, alla Camera dei Lords, non siamo
mai in contatto con lopinione pubblica. Questo ci rende un corpo civilizzato).
I Tudor avevano notevolmente aumentato il numero dei membri della seconda,
252
FKHVRUDYDQROHXQLWjFRQWUROHFLUFDGHOODSULPDQHOFRUVRGHO;9,,
secolo la Camera bassa avrebbe visto inoltre un forte incremento delle proprie
prerogative (i suoi membri ricevevano una indennit a carico delle comunit
che li avevano eletti, onde garantirne lindipendenza economica e quindi, teoricamente, lincorruttibilit; inoltre godevano dellimmunit parlamentare); e fu
FRVu FKH L &RPXQL QLURQR FRO VHQWLUVL L OHJLWWLPL GHSRVLWDUL H UDSSUHVHQWDQWL
della volont del paese. Del resto, il carattere e i poteri del Parlamento britannico non erano mai stati precisati da nessuna legge, essendo tutto in larga parte
basato sullautorit piuttosto che sulla normativa giuridica, sulla consuetudine
di attribuzioni e comportamenti pragmaticamente suscettibili di interpretazione
secondo le particolari contingenze, salvo restando beninteso la discrezionalit di controllo da parte degli altri poteri.
Nonostante la sua ottima educazione umanistica, Re Giacomo amava elargire regali e prebende ai cortigiani, sebbene i cordoni della borsa li tenesse il
3DUODPHQWR RJQL SUHOLHYR VFDOH VWUDRUGLQDULR GRYHYD ULFHYHUH LO VXR DVVHQVR
per aver valore legale e senza il consenso dei Comuni non era possibile imporre
nuove tasse. Le tendenze assolutistiche dello Stuart per non tardarono a entrare in urto proprio con il Parlamento e, dopo il 1614, Giacomo decise di non conYRFDUORSL3HUIDUIURQWHDOGHFLWQDQ]LDULRLOUHULFRUVHDOODYHQGLWDGLXIFL
onori e titoli nobiliari. Una tal prassi gli consentiva di sopravvivere, ma rinunciando ad una gestione alta della politica estera, che infatti manc allInghilterra
dei primi decenni del Seicento; anche quando scoppi la guerra dei Trentanni
(1618), Giacomo se ne tenne fuori, deludendo le aspettative di quanti, nel campo
protestante, auspicavano un intervento inglese; solo nel 1627 (quando ormai egli
HUDPRUWRHUHJQDYDVXRJOLR&DUORLOJRYHUQRLQYLzXQSLFFRORFRQWLQJHQWHD
DQFRGHJOLXJRQRWWLSHUGLIHQGHUH/D5RFKHOOHDVVHGLDWDGDOOHWUXSSHIUDQFHVL
del Richelieu, e fu un clamoroso insuccesso.
La vendita di cariche e titoli nobiliari era ovviamente fonte di abusi e corruzione, e caus la crescente impopolarit del sovrano per lambigua conduzione
della politica estera, gracile di per s, come s detto, e per di pi oscillante fra
YHOOHLWjORSURWHVWDQWLHSURJHWWLGLDOOHDQ]DFRQOHSUHVWLJLRVHFRUWLFDWWROLFKHGL
Parigi e Madrid. Convinto che il cardine della politica europea fosse la Spagna,
*LDFRPRFHUFzGLFRPELQDUHLOPDWULPRQLRGHOSURSULRJOLRHGHUHGH&DUOR
con una principessa spagnola. Loperazione tuttavia non and in porto e dovette
ripiegare su Enrichetta, sorella del re di Francia (1625).
,Q TXHOOR VWHVVR DQQR *LDFRPR PRULYD H LO JOLR &DUOR VDOHQGR DO WURQR
trovava un paese pi povero, corrotto, lacerato e lontano dalla corona di quanto
253
non lavesse ereditato suo padre. Il matrimonio con una francese indebol
ulteriormente la sua gi precaria popolarit: Enrichetta infatti era cattolica,
VXSHUFLDOH H DPDQWH GHO OXVVR VXVFLWDQGR FRVu LO ULVHQWLPHQWR GHL SXULWDQL
Il prezzo pi duro fu pagato dal duca di Buckingham, che per anni aveva
concentrato a s il potere, ministro che si era reso colpevole dellimposizione di
numerose tasse ingiuste e di spingere il paese verso guerre ingloriose. In cambio
GHLVXVVLGLULFKLHVWLQHOOD&DPHUDGHL&RPXQLFKLHVHDOVRYUDQRGLUPDUH
una Petition of rights (Petizione dei diritti) nella quale si proibivano i prestiti
forzosi o altre forme di tassazione senza lapprovazione del Parlamento, gli
arresti arbitrari e le procedure di emergenza disposte in violazione della legge. Il
processo fu interrotto per dalla morte del ministro che, dopo il fallimento della
spedizione contro La Rochelle nella costa atlantica francese, in soccorso degli
ugonotti, volle effettuarne unaltra e condurla di persona. Mentre era in procinto
di imbarcarsi a Portsmouth (1628), uno dei suoi soldati, fanatico puritano, lo
pugnal uccidendolo. Se limprovvisa scomparsa dellodiato ministro valse a far
decantare alquanto la tensione esistente fra la corte (the court) e il paese (the country),
ben presto il contrasto si riaccese a causa della politica assolutistica portata avanti
da Carlo che sciolse il Parlamento nel 1629 senza intenzione di riconvocarlo.
Nel terreno ecclesiastico, inoltre, egli voleva imporre la chiesa anglicana sia
alle frange puritane sia ai calvinisti scozzesi, e per questo si serv del vescovo
William Laud, autore di una nuova liturgia che lasciava largo spazio al valore dei
sacramenti e allesatta osservanza dei riti. Nominato arcivescovo di Canterbury
e quindi primate dInghilterra nel 1633, Laud consigli al re di ricorrere alla
forza contro i renitenti scozzesi, ottenendo quale unico risultato di fondere il mai
sopito contrasto nazionale con quello religioso: e fu la guerra, nel 1639.
2. La guerra civile, la rivoluzione, il regicidio
La guerra contro gli scozzesi necessitava per di denaro per approntare un esercito. Carlo dovette quindi ricorrere al Parlamento che tuttavia non era pi stato
convocato dal lontano 1629, a causa dellirriducibile opposizione alla sua politica
autoritaria e riottosa a rispettarne le antiche prerogative. Per ben undici anni
LOUHDYHYDJRYHUQDWROD*UDQ%UHWDJQDPHGLDQWHHVSHGLHQWLQDQziari e col solo aiuto del Laud e del nuovo ministro, conte di Strafford. Senonch
appena riunitosi, il Parlamento chiese subito la testa dei due, che infatti vennero
prima rimossi dai rispettivi incarichi e poi giustiziati: Strafford nel 1641 e Laud
nel 1645. Dopo di che, tuttavia, il Parlamento non concesse al re tutto il denaro
254
255
perch di fatto in entrambi i raggruppamenti furono trasversalmente rappresentati tutti i ceti sociali.
Il nerbo delle truppe del re consisteva in alcuni reparti di cavalleria forniti
dalla nobilt, mentre lesercito parlamentare partiva da condizioni di inferiorit,
e infatti i primi scontri si risolsero tutti a favore dei cavalieri, come venivano dette
le milizie di Carlo. Poi per, nel luglio 1644, una provvida alleanza con gli scoz]HVLSHUPLVHDOOHVHUFLWRGHO3DUODPHQWRGLYLQFHUHXQDVLJQLFDWLYDEDWWDJOLDRYH
si mise in luce un gentiluomo puritano di Cambridge, Oliver Cromwell (15991658), comandante di uno squadrone di cavalleria.
&URPZHOOVDUjLOYHURDUWHFHGHOODYLWWRULDJDOYDQL]]DQGRLVXRLXRPLQL
organizzando un esercito ideologicamente motivato, anche dal punto di vista
delle tematiche religiose, senza badare troppo allestrazione sociale: contano
la determinazione, la fede, la disciplina, che ferrea. Questo insolito esercito
(New model army, venne chiamato) diventa una formidabile forza durto che
batte ripetutamente i cavalieri del re (Naseby 1645, Preston 1648). Carlo cerca
rifugio in Scozia, ma viene consegnato agli emissari del Parlamento; si susseguono mesi convulsi per linsorgere di contrasti e divisioni tra gli stessi vincitori, lacerati dallemergere di contraddizioni interne. Il Parlamento diviso tra
puritani e presbiteriani; nellesercito si affermano sempre pi tendenze radicaleggianti (i levellers, o livellatori, fautori di una sorta di democrazia popolare).
Cromwell riusc a sbloccare la situazione. La prima mossa fu una dura epurazione del Parlamento e dellesercito grazie alla quale fu possibile ristabilire un
moderato equilibrio sia nelluno che nellaltro. Il passo successivo riguard il
regolamento dei conti col re; Carlo Stuart viene processato e condannato alla
decapitazione, che ha luogo, come si detto, a Londra, nella piazza davanti a
Whitehall il 9 febbraio 1649.
3. LInghilterra di Cromwell
Con Cromwell lInghilterra si apre ora ad una nuova avventura: quella della dittatura, la prima che lEuropa moderna abbia conosciuto. Il Lungo Parlamento
o meglio, quel che ne resta dopo la cura dimagrante imposta da Cromwell
proclama la repubblica (Commonwealth); lassemblea parlamentare, per, non pi
il centro di gravit della nuova situazione, essendolo ora invece lesercito. Questa
forza condurr il paese allordine, dopo tanto trambusto e il rischio perdurante
della forma rivoluzionaria costituita dai levellers, che propugnano un vasto sconvolgimento dellassetto sociale.
256
257
per centinaia danni. Nobili, gentiluomini, piccoli proprietari terrieri sono fra
loro distinti e questo un bene per il paese, anzi un gran bene. Siamo di fronte allesplicita sanzione del diritto alla propriet privata e al riconoscimento
della tradizionale articolazione sociale. Il Lord Protettore era dunque giunto
a rinnegare il Cromwell puritano e idealista di un tempo? No, semplicemente
egli dava allInghilterra ci che essa chiedeva e di cui aveva bisogno: sicurezza
e tranquillit, onde realizzare la sua pi autentica vocazione, che consisteva
QHOOXVFLUHGDOFKLXVRUHFLQWRGHLFRQQLLQVXODULHODQFLDUVLDOODFRQTXLVWDGHJOL
oceani e dei continenti al di l di essi, e delle loro ricchezze, reali e potenziali.
Tutto ci, peraltro, salvaguardando talune decisive conquiste di quel periodo,
come lidea delluguaglianza naturale di tutti gli uomini, una parziale libert
religiosa, di pensiero e di espressione, il diritto di prender parte al dibattito
politico, il rispetto di talune fondamentali garanzie individuali; in una parola,
la diffusa consapevolezza dellesistenza di una legge superiore ormai incarnatasi nelle istituzioni.
In Inghilterra, insomma, un sovrano assoluto come un Luigi XIV di Borbone o un Giuseppe II dAsburgo non sarebbe stato mai possibile.
4. La restaurazione stuardista e la rivoluzione gloriosa
Prima di morire, nel 1658, Cromwell eman, anche se contro la sua volont,
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Questi, sentendosi del tutto inadeguato di fronte al grave peso toccatogli, prefer
rinunciare al governo dopo soli otto mesi. La potenziale crisi poteva far ripiomEDUH LO SDHVH QHOODQDUFKLD GL TXHVWR DSSURWWD LO JHQHUDOH *HRUJH 0RQN SHU
scender gi dalla Scozia e imporre la restaurazione monarchica nella persona di
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dagli scozzesi. Il Parlamento chiede garanzie; viene decretata subito unamnistia
e al re riservato solo il controllo delle forze armate e la gestione della politica
estera. Ben presto, tuttavia, non tardano a ricomparire i vecchi problemi che gli
Stuart portano sempre con s: una corte incline al lusso e fonte di corruzione,
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anni del regno di Carlo II se ne aggiungono altre di carattere politico ed economico: la peste, lincendio che devasta Londra, la seconda guerra con lOlanda
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Settanta, i rapporti fra Carlo II e il Parlamento si fanno nuovamente tesi, con
il re che cerca di assicurarsi contro una possibile ribellione popolare legandosi
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sempre pi alla Francia. Del resto sua madre Enrichetta era stata la zia del nuovo astro nascente, del sovrano pi potente dEuropa e i cui domini iniziavano
giusto al di l della Manica: Luigi XIV, il Re Sole.
Lavvicinamento fra Inghilterra e Francia procedeva a tappe spedite. Dal
1662 Carlo II si era indotto a vendere Dunkerque, possedimento inglese in
terra francese, in cambio del versamento di una grossa indennit; col trattato
di Dover (1670) si concludeva addirittura unalleanza fra i due Stati in funzione
antiolandese. Qui era previsto anche un ricco appannaggio destinato alla persona
dello Stuart, il quale per, accettando una pensione dal re francese, diveniva
di fatto un suo tributario. La caduta verticale del prestigio si accompagn al
crollo della popolarit di Carlo II, premessa a un nuovo divorzio tra la dinastia
e la nazione. Il dibattito politico riprese pi forte, dopo qualche anno di
stanchezza; a partire dal 1678, quando viene alla luce una progettata congiura
contro Carlo II, i partigiani del re cominciano ad essere chiamati tories, mentre
i suoi avversari prendono il nome di whigs; nascono cos le due storiche correnti
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da allora il partito dei tories DYUHEEHUDSSUHVHQWDWROHWHQGHQ]HORPRQDUFKLFKH
e conservatrici della nobilt e dellalto clero, quello dei whigs il primato del
Parlamento nel suo ruolo di controllo e garanzia delle istanze liberali della
borghesia artigianale e mercantile. La loro sinergia dialettica costituir il modello
di ogni regime costituzionale.
Splendida prova, e a un tempo chiara dimostrazione di quanto il paese fosse
avanzato nel corso dellultimo mezzo secolo, costituita dallemanazione, voluta
dal Parlamento nel 1679, dellHabeas corpus (letteralmente: il tuo corpo ti appartiene), una legge che stabiliva che nessun cittadino potesse essere detenuto se
non in seguito a un processo, n arrestato senza ordine motivato dellautorit
giudiziaria; tutto il contrario dellarbitrario dispotismo che andava allora affermandosi in Francia, il cui modello assolutista sarebbe stato, tuttavia, imitato
dalla maggior parte delle corti europee.
In realt listituto dellHabeas corpus era previsto in Inghilterra sin dai tempi
della Magna Charta, ma ora riceveva valore di legge; lespressione latina tuttora
in uso nei paesi anglosassoni e negli Stati Uniti dAmerica.
Cos, fra poche luci e molte ombre, Carlo II riusc a morire sul trono (1685),
per quanto negli ultimi anni avesse fornito sempre maggiori dimostrazioni del
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la scomparsa per due ragioni: la prima fu che essa non tard molto, il re se ne
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and a soli cinquantacinque anni; la seconda consisteva nel fatto che non aveva
JOLPDVFKL$GLUHLOYHURTXHVWDSRWHYDQRQHVVHUHXQDFLUFRVWDQ]DULVROXWLva, visto che la successione sarebbe toccata al fratello, Giacomo II (1685-1688),
parimenti sposato a una cattolica, Maria Beatrice dEste, e cattolico egli stesso;
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un precedente matrimonio, avevano sposato prncipi di sicura fede protestante:
Maria si era unita a Guglielmo III dOrange, stadhouder dOlanda, e Anna a Giorgio di Danimarca. Pertanto era solo questione di tempo: la dinastia Stuart era
destinata allestinzione e sul trono non sarebbe salito un cattolico. Sennonch,
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salute e prontamente battezzato secondo il rito romano, questa previsione si dissolveva come nebbia al sole. Con Giacomo II la storia sembrava ripetersi, pareva
tornare al tempo di Carlo I: gli Stuart rappresentavano lassolutismo e la fedelt
alla Santa Sede; era questultima minaccia soprattutto a far paura, visto che,
dallaltra parte della Manica, Luigi XIV, con la revoca delleditto di Nantes sancita a Fontainebleau nel 1685, proprio allora si ergeva a campione dellortodossia
cattolica e del primato romano in Europa: e i legami fra il potente sovrano e gli
Stuart erano ben noti.
La situazione precipit rapidamente. Tories e wighs, in disaccordo su molte
questioni, non ebbero dubbi sulla delicatezza della questione: la maggioranza
dei capi politici del Parlamento provoc la crisi risolutiva rivolgendo un appello
DOJHQHURSURWHVWDQWHGHOUH*XJOLHOPRG2UDQJHDIQFKpLQWHUYHQLVVHLQGLfesa dei diritti della moglie. Raccolto un piccolo esercito, nel novembre 1688 lo
stadhouder sbarca in Inghilterra, accolto trionfalmente dalla popolazione. una
passeggiata e re Giacomo neppure tenta di resistere, riparando in Francia presso
Luigi XIV, mentre il Parlamento dichiara vacante il trono, escludendone in perpetuo la linea cattolica degli Stuart.
Queste furono le vicende della seconda rivoluzione inglese, detta gloriosa
SHUFKpWRWDOPHQWHSDFLFDHSHUFKpHEEHHIIHWWLLQFDOFRODELOLQHOODIXWXUDHYRluzione della civilt europea. Da questo avvenimento, infatti, pu farsi datare
il sorgere del costituzionalismo moderno, che individua nella nazione la fonte
della sovranit. Infatti, i nuovi re Maria e Guglielmo III, prima dellincoronazione, dovettero giurare losservanza di una Dichiarazione dei diritti (Bill of rights, 23
febbraio 1689). Il Bill of rights prevedeva alcune prerogative fondamentali nellautonomia del Parlamento soprattutto nei confronti del re. In particolare queste riguardavano una serie di limiti allautorit regia senza il consenso del Parlamento
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