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BIOCHIMICA
BIOCHIMICA PLUS
BIOCHIMICA CON
SCIENZE DELLA TERRA
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Immagine di copertina: iStockphoto
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operate dagli autori e dalla Casa Editrice possono essere inviate all’indirizzo di posta elettronica info@deascuola.it.
Sommario
Presentazione .................................................................................................................... V
III
Presentazione
L’approccio didattico
Il corso ha come intento principale quello di coinvolgere e stimolare lo studente tramite
strumenti e metodi didattici innovativi, che formino alla cittadinanza scientifica.
Le Indicazioni Nazionali prevedono l’insegnamento delle Scienze attraverso un approccio in-
tegrato. A livello contenutistico, Biologia, Chimica e Scienze della Terra sono accomunate
da schede e approfondimenti trasversali, che richiamano continuamente le tre branche
scientifiche oltre a fisica e matematica. In aggiunta a questi elementi sono presenti percor-
si specifici, quali il percorso ambiente, il percorso salute e le schede di Storia della Scienza,
affinché si possa identificare sempre il filo logico che lega le Scienze.
È stata data molta importanza anche alla trasmissione di un metodo di studio, accompa-
gnando lo studente durante il suo sviluppo cognitivo tramite la personalizzazione del livel-
lo dei materiali forniti in base all’età specifica cui ci si rivolge. Da qui la diversa quantità
di informazioni presentate nel biennio e nel triennio e i box “Guida allo studio”, nei quali
sono proposte attività sia in formato cartaceo sia digitale di diversa difficoltà.
Infine, tutto il corso è caratterizzato da un approccio volto all’acquisizione di una menta-
lità scientifica, stimolando dapprima la curiosità dello studente con domande e una breve
lettura in apertura di unità, per poi presentare nella sezione Strategie di Indagine scientifi-
ca rubriche che spingono a lavorare secondo il metodo IBL (Inquiry Based Learning),
basato sull’investigazione e sulla formulazione di domande, risposte, esperimenti per com-
prendere fenomeni e risolvere problemi.
Guida Biochimica V
La struttura del corso
Il corso di Biochimica è composto da 2 volumi, differenziati per livello di approfondimen-
to della trattazione.
Gli argomenti affrontati dal corso sono: i composti organici idrocarburici e non idrocarbu-
rici, le biomolecole, la catalisi enzimatica, le principali vie metaboliche, le biotecnologie.
Nel volume Plus sono trattati alcuni argomenti in più, quali i polimeri, il metabolismo dei
lipidi e degli amminoacidi, l’integrazione delle vie metaboliche, i geni e la regolazione
genica; le biotecnologie e le loro applicazioni, inoltre, sono svolte in maniera più approfon-
dita ed estesa. Il volume plus è arricchito dalle schede “Appunti di medicina”, scritte da
esperti della Fondazione Umberto Veronesi.
Viene inoltre proposto un nuovo volume di Biochimica con Scienze della Terra, dove gli
argomenti della biochimica sono integrati e completati dalla trattazione della tettonica a
placche e del clima.
VI Guida Biochimica
La struttura dell’Unità
Lezioni a misura di studente
Gli argomenti contenuti nei diversi volumi si snodano attraverso Unità, nelle quali i gran-
di temi sono strutturati in Lezioni, utilizzabili come traccia per la lezione in classe. L’im-
postazione comune di tutti i volumi del corso indica come si ponga molta attenzione a
mantenere un approccio integrato alle Scienze naturali anche già partendo dall’aspetto
grafico e strutturale.
L’apertura di Unità
Già dalle prime pagine l’obiettivo è quello di coinvolgere lo studente in maniera attiva,
accompagnandolo nella comprensione degli argomenti, ma anche nell’acquisizione della
mentalità scientifica. L’apertura dell’unità presenta infatti una breve lettura (2) che funge
da spunto per introdurre gli argomenti, seguita da due domande per stimolare gli studenti
nell’ottica di una didattica interattiva.
Concetti unificanti
In ogni lezione sono sempre presenti
figure che da una parte offrono in
modo immediato e chiaro informazioni
importanti, dall’altra aiutano a esulare
dalla disciplina specifica, familiarizzan-
do con i sette concetti unificanti: pat-
tern, energia e materia, causa ed ef-
fetto, sistema e modello, scala,
proporzione e grandezza, struttura e
funzione, stabilità e cambiamento.
Guida Biochimica IX
Area di studio
Comprende la mappa dell’unità, la sintesi e le prove d’interrogazione, per aiutare lo
studente a ricordare i passi fondamentali degli argomenti trattati nell’Unità e preparare
l’esposizione orale dell’argomento. Questa sezione favorisce l’apprendimento delle cono-
scenze esposte nelle Lezioni e aiuta ad acquisire la competenza specifica della comunica-
zione scientifica orale.
Area operativa
È costituita da un gruppo di esercizi strutturati per verificare le conoscenze e da un
gruppo di esercizi per sviluppare abilità e competenze. Inoltre, è presente una sezione
in inglese (3) in cui sono proposti esercizi e mappe per le competenze di lingua.
Il box Lavora in digitale (4) chiude l’Area operativa e contiene materiali proposti in digi-
tale che, attraverso attività specifiche, consolidano ulteriormente le competenze acquisite.
3
X Guida Biochimica
Strategia d’indagine scientifica…
Le Strategie d’indagine scientifica
sono collocate a fine Unità e fanno
parte di un’area dedicata all’investi-
gazione. Questa sezione è un vero e
proprio laboratorio per lo sviluppo
delle competenze: con attività guida-
te gli studenti vengono stimolati alla
formulazione di ipotesi, all’elabora-
zione di teorie, al miglioramento del-
le capacità argomentative e all’ap-
profondimento dei concetti chiave.
… e Laboratorio IBSE
I Laboratori partono da un concetto fondamentale e procedono gradualmente all’attuazio-
ne dell’esperimento, illustrando inoltre che cosa si sta osservando e riproducendo.
Guida Biochimica XI
… e le schede di approfondimento
“Appunti di Medicina”
In queste rubriche, scritte da esperti della fondazione Veronesi, vengono esposte le carat-
teristiche di una patologia che può intaccare il nostro organismo. Le schede mettono in
luce l’insorgenza, i sintomi, lo sviluppo e i meccanismi cellulari e molecolari alla base
della progressione delle malattie trattate.
Orientamento al lavoro
Queste schede, scritte da esperti della fondazione Veronesi, forniscono
una panoramica su alcuni dei possibili sbocchi professionali attinenti agli
argomenti di studio, con un focus sul percorso di studi più indicato per
sviluppare la carriera di interesse e sul progetto STEM4youth.
I video, le videolezioni
e le animazioni
Utili come spunti per iniziare una lezione in
classe e per aiutare l’apprendimento di pro-
cessi complessi, possono essere impiegati
anche individualmente da ogni singolo stu-
dente per ripassare e approfondire lo studio.
DeALink
Per accedere in maniera ancora più semplice a tutti i materiali digitali offerti dal corso può
essere utilizzata l’applicazione DeALink: inquadrando con lo smartphone il titolo del
contenuto che si vuole consultare, l’applicazione rimanderà direttamente al materiale se-
lezionato. Ciò aiuta lo studente a utilizzare al meglio il testo in modo veloce e immediato,
servendosi solamente del telefono cellulare.
Zonascienze
Il portale tematico del corso offre materiali aggiuntivi, tra i quali le lezioni in PowerPoint
e i materiali per la LIM, strumenti che offrono all’insegnante schemi, modelli e classifica-
zioni grafiche dei fenomeni con i quali impostare la lezione. I brevi testi e i termini chiave
inseriti nelle slides facilitano gli studenti, che prendono così appunti in modo più preciso
e individuano con facilità i concetti più importanti. La tavola muta e l’esercizio interattivo
che fanno parte dei materiali preparati per la LIM possono essere utilizzati con modalità
diverse per l’interrogazione, mentre la tavola completa è utile per il ripasso. Sempre all’in-
terno del portale si trova un altro strumento fondamentale, denominato VeriTest Scienze,
che serve a comporre, stampare, salvare e modificare verifiche organizzate già per argo-
menti e livelli di difficoltà.
Guida didattica
In questa guida sono fornite indicazioni di metodo, coerenti con le Indicazioni Nazionali
e con i risultati della ricerca pedagogica nel campo dell’educazione scientifica. Viene quin-
di fornito un supporto per l’insegnamento delle Scienze Naturali con un approccio integra-
to, attraverso la proposta di metodologie, strategie didattiche e percorsi contenutistici tra-
sversali, applicabili ai contenuti di tutti e tre i corsi.
Guida Biochimica XV
BIOCHIMICA La tabella seguente evidenzia i contenuti presenti nel testo.
SCIENZE DELLA TERRA La tabella seguente evidenzia i contenuti presenti nel testo.
PROGRAMMAZIONE
1 Proprietà generali dei Riconoscere la varietà e la com- Parliamo di scienza L’unicità dell’atomo di carbonio
VOLUME 3
composti organici plessità delle molecole organiche Sostanze odorose allo Alcani e cicloalcani
collegandole alle caratteristiche specchio Il legame covalente di tipo σ
2 Le formule e l’isomeria
dell’atomo di carbonio Laboratorio IBSE Gli idrocarburi in natura
3 Gli idrocarburi: Collegare la natura dei composti Saggi di Il doppio legame tra due atomi di
alcani e cicloalcani organici alle applicazioni nei vari riconoscimento di carbonio ibridati sp
4 Gli alcheni settori della produzione alcheni L’ibridazione del carbonio negli
5 Gli alchini Documentarsi e alcheni e negli alchini
6 Gli idrocarburi argomentare Il triplo legame tra due atomi di
aromatici Il metano carbonio ibridati sp
Esplorare la storia Alcheni, alchini e idrocarburi aro-
della scienza matici
Motori a scoppio: Ibridazione sp e formazione dei
romantici, ma un po’ legami σ nella molecola del me-
antiquati? tano
Green science!
Il petrolio
Idrocarburi policlicici aromatici
Preparazione dell’acetilene
Guida Biochimica 3
UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
PROGRAMMAZIONE
1 I pilastri della vita Riconoscere la varietà e la com- Parliamo di scienza La cellula animale
VOLUME 3
L’intolleranza al lattosio
Omega 3 e le malattie cardiache
I monosaccaridi
I carboidrati
Caratterizzare una biomolecola
4 Guida Biochimica
UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
PROGRAMMAZIONE
1 I processi di Analizzare e descrivere le principali Verso l’Inquiry Come l’uomo sfrutta le fermenta-
VOLUME 3
degradazione del vie metaboliche Un enzima in cucina zioni alcolica e lattica
glucosio Riconoscere la funzione delle vie Leggere un brano La respirazione cellulare
2 Il ciclo di Krebs metaboliche negli organismi col- scientifico La fosforilazione ossidativa
legandola all’importanza di un’ali- L’obesità è causata Piante C3, C4 e CAM
3 Catena respiratoria mentazione corretta nella maggior parte Le fasi della fotosintesi
e fosforilazione
dei casi da stili di vita Il ciclo dell’acido citrico
ossidativa
scorretti
Un enzima in cucina
4 La fotosintesi
5 Il ciclo La gluconeogenesi e la glicolisi
di Calvin-Benson
6 La gluconeogenesi
e il metabolismo del
glicogeno
Integrazione delle vie
metaboliche e malattie
ereditarie
UNITÀ 6 Le biotecnologie
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 Le colture cellulari Descrivere le tecniche operative Parliamo di scienza Le colture batteriche nella tecnica
per la realizzazione di colture cel- Biodiversità, patologie del DNA ricombinante
2 Metodi per la
lulari vegetali, economia Tecnologia del DNA ricombinante
separazione delle
proteine Descrivere i principi su cui si basa- Parliamo di scienza OGM
no le comuni tecniche utilizzate per Il dibattito sugli OGM La clonazione della pecora Dolly
3 Studiare i geni separare le biomolecole: conoscere
Documentarsi Zanzare geneticamente modifi-
4 Vettori di clonazione e il funzionamento e i limiti degli stru- cate
menti e argomentare
librerie genomiche
Due casi di cronaca Scienza democratica: un approc-
5 Piante OGM Descrivere le procedure utilizzate cio interdisciplinare
per lo studio dei geni, come quel- La nuova pelle di
6 Animali transgenici e le utilizzate per isolare o trasferire Hassan - Intervista al I metodi più comuni per ricono-
dibattito sugli OGM DNA team scientifico che scere e isolare le proteine
7 Clonazione ha realizzato l’impresa
Progettare procedure di laborato-
Lo studio dei geni
8 Dal Progetto Genoma rio per lo studio delle biomolecole, Elaborare dati
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Guida Biochimica 5
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
6 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
VOLUME 3
RISOLVI i problemi
22. Individua fra i seguenti composti gli isomeri di struttura e identifica il loro tipo.
A. CH – CH - CH – NH B. CH – CH - CH – CH – NH C. CH —CH—CH D. CH —CH
∣ ∣
NH NH—CH
...................................................................................................................................................................................................
24. Completa la seguente reazione e indica fra i due possibili prodotti quello principale.
CH —C = CH + HBr
∣
CH
2-metilpropene
25. Dalla reazione del fenolo con il cloro in presenza di cloruro ferrico quali composti si ottengono? Scrivi lo
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Guida Biochimica 7
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
8 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE
OH DI FINE UNITÀOH OH
Cl
Cl
UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi +
FeCl
VOLUME 3
RISOLVI i problemi
22. Individua fra i seguenti composti gli isomeri di struttura e identifica il loro tipo.
A., C. isomeri di posizione A., D.; C., D. isomeri di gruppo funzionale
24. Completa la seguente reazione e indica fra i due possibili prodotti quello principale.
Br
∣
CH —C—CH prodotto principale
∣
CH
CH —C = CH + HBr 2-bromo-2-metilpropano
∣
Br
CH ∣
2-metilpropene CH —CH—CH
∣
CH
1-bromo-2-metilpropano
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25. Dalla reazione del fenolo con il cloro in presenza di cloruro ferrico quali composti si ottengono? Scrivi lo
schema della reazione e motiva la risposta.
Il gruppo –OH è orto-para orientante; si ottengono perciò due prodotti: orto-clorofenolo e para-clorofenolo.
OH OH OH
Cl
Cl
+
FeCl
Cl
fenolo orto-clorofenolo para-clorofenolo
Guida Biochimica 9
CH
CH
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
1. Il gruppo funzionale di una classe di composti organici determina le reazioni specifiche di tale classe. V F
2. Gli alcoli sono acidi più forti dei fenoli. V F
3. Gli eteri a basso peso molecolare sono molto solubili in acqua. V F
4. I chetoni con quattro atomi di carbonio presentano isomeria di posizione. V F
5. Le reazioni tipiche dei composti carbonilici sono le addizioni nucleofile al carbonile. V F
6. Per riduzione di un’aldeide si ottiene un alcol secondario. V F
7. La molecola dell’acido oleico è insatura. V F
8. Un estere si può formare per reazione di un acido carbossilico con un alcol. V F
9. L’anilina è l’ammina aromatica più semplice. V F
10. Un’ammina terziaria presenta tre gruppi –NH2. V F
10 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
VOLUME 3
RISOLVI i problemi
CH
∣
B. CH – CH – C – OH ....................................
∣
CH
C. CH – CH – OH ....................................
∣
CH
D. CH – CH – CH – OH ....................................
∣
CH
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24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
A. le due tappe dell’ossidazione dell’1-propanolo
B. l’addizione di HBr al propene
C. la riduzione del 2-esanone con idrogeno catalizzata dal platino
D. l’esterificazione dell’acido pentanoico con l’etanolo
Guida Biochimica 11
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
1. Il gruppo funzionale di una classe di composti organici determina le reazioni specifiche di tale classe. ✗V F
2. Gli alcoli sono acidi più forti dei fenoli. V ✗F
3. Gli eteri a basso peso molecolare sono molto solubili in acqua. V ✗F
4. I chetoni con quattro atomi di carbonio presentano isomeria di posizione. V ✗F
5. Le reazioni tipiche dei composti carbonilici sono le addizioni nucleofile al carbonile. ✗V F
6. Per riduzione di un’aldeide si ottiene un alcol secondario. V ✗F
7. La molecola dell’acido oleico è insatura. ✗V F
8. Un estere si può formare per reazione di un acido carbossilico con un alcol. ✗V F
9. L’anilina è l’ammina aromatica più semplice. ✗V F
10. Un’ammina terziaria presenta tre gruppi –NH2. V ✗F
B 3-pentanone D pentene
A etanoato di sodio e butanolo
14. Il fenolo:
✗A reagisce con idrossido di sodio per dare un sale
✗
B butanoato di sodio ed etanolo
C butanolo ed etanolo
B non reagisce con le basi forti D butanoato ed etanoato di sodio
C ha minore carattere acido rispetto agli alcoli a
catena breve 19. Fra i seguenti composti è un’ammina secondaria:
D si può considerare un etere dal punto di vista ✗
A CH CH NHCH C CH CONH
chimico B CH CH NH D CH CONHCH
15. La riduzione del butanone produce: 20. La base più debole fra le seguenti è:
A butano A NH C CH NHCH CH
B 1-butanolo B CH NH ✗
D C H NH
12 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
VOLUME 3
RISOLVI i problemi
24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
1-propanolo ossidazione propanale ossidazione acido propanoico
A. CH –CH –CH – OH –––––––––> CH –CH –CHO –––––––––> CH –CH –COOH
2-bromo propano (composto prevalente)
B. CH –CH= CH + HBr ––––> CH –CH–CH
∣
––
––
Br
–>
CH – CH – CH Br
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1-bromo propano
2-esanone H 2-esanolo
C. CH –CO–CH – CH –CH –CH ––––> CH –CH–CH –CH –CH –CH
Pt ∣
OH
acido pentanoico etanolo pentanoato di etile
D. CH –CH –CH –CH – COOH + CH –CH –OH ⇄ CH –CH –CH –CH –COO–CH –CH + H O
Guida Biochimica 13
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
11. Le biomolecole contenenti il genoma della cellula 16. Fra i seguenti composti si ottiene per saponifica-
e addette alla sua trasmissione sono: zione di un olio:
A i carboidrati A la colina
B i lipidi B il glicerolo
C le proteine C un sale dell’acido etanoico
D gli acidi nucleici D la lecitina
17. Nella formazione delle proteine gli amminoacidi
12. La formula generale dei carboidrati è:
si legano fra loro mediante reazioni:
A C(H O) C Cn(H O)m
A di addizione
B Cn(H O)n D C(H O)n
B di condensazione
13. Fra i seguenti carboidrati è formato da due diversi C di ossidazione
monosaccaridi: D di idrolisi
A il lattosio C la cellulosa 18. La sequenza degli amminoacidi in una proteina
B il maltosio D l’amido determina la sua struttura:
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A primaria C terziaria
14. La cellulosa è un polimero:
B secondaria D quaternaria
A dell’α-D-glucosio
19. Fa parte dei costituenti del DNA:
B del β-D-glucosio
A l’uracile C il D-ribosio
C dell’α-D-galattosio
B la timina D l’alanina
D dell’α-D-fruttosio
20. Nei nucleotidi degli acidi nucleici il gruppo fosfa-
15. I trigliceridi sono: to si lega a un atomo:
A triesteri A di carbonio
B trisaccaridi B di ossigeno
C trioli C di azoto
D tripeptidi D di fosforo
14 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
VOLUME 3
RISOLVI i problemi
22. Descrivi il passaggio del D-ribosio dalla forma lineare a quelle cicliche.
23. Rappresenta la reazione di formazione del trigliceride dell’acido stearico (un acido grasso saturo a 18 atomi
di carbonio).
24. Scrivi la formula di struttura dei dipeptidi che si formano dalla reazione di condensazione tra l’alanina e la
glicina (nell’alanina R = CH ; nella glicina R = H).
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25. In un tratto del filamento di DNA usato come stampo per l’RNA messaggero vi è la sequenza di basi: GAC TCA
AAG. Determina la sequenza corrispondente nell’RNA messaggero.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
Guida Biochimica 15
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
11. Le biomolecole contenenti il genoma della cellula 16. Fra i seguenti composti si ottiene per saponifica-
e addette alla sua trasmissione sono: zione di un olio:
A i carboidrati A la colina
B i lipidi ✗B il glicerolo
C le proteine C un sale dell’acido etanoico
✗D gli acidi nucleici D la lecitina
17. Nella formazione delle proteine gli amminoacidi
12. La formula generale dei carboidrati è:
si legano fra loro mediante reazioni:
A C(H O) ✗
C Cn(H O)m
A di addizione
B Cn(H O)n D C(H O)n
✗B di condensazione
13. Fra i seguenti carboidrati è formato da due diversi C di ossidazione
monosaccaridi: D di idrolisi
✗A il lattosio C la cellulosa 18. La sequenza degli amminoacidi in una proteina
B il maltosio D l’amido determina la sua struttura:
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16 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
VOLUME 3
RISOLVI i problemi
22. Descrivi il passaggio del D-ribosio dalla forma lineare a quelle cicliche.
HOCH O H HOCH OH H HOCH O OH
C C C C=O C C
H H ⇄ H H ⇄ H H
H C C OH H C C H C C H
OH OH OH OH OH OH
α-D-ribosio D-ribosio β-D-ribosio
(forma aperta)
23. Rappresenta la reazione di formazione del trigliceride dell’acido stearico (un acido grasso saturo a 18 atomi
di carbonio).
CH OH CH ⎯ O ⎯ CO ⎯ (CH ) ⎯ CH
∣ ∣
CHOH + 3CH (CH ) COOH → CH ⎯ O ⎯ CO ⎯ (CH ) ⎯ CH + 3H O
∣ ∣
orto-clorofenolo para-clorofenolo
CH OH CH ⎯ O ⎯ CO ⎯ (CH ) ⎯ CH
24. Scrivi la formula di struttura dei dipeptidi che si formano dalla reazione di condensazione tra l’alanina e la
glicina (nell’alanina R = CH ; nella glicina R = H).
H O H O CH CH
∣ ∣∣ ∣ ∣∣
H N ⎯ C ⎯ C ⎯ NH ⎯ C ⎯ C ⎯ OH
∣ ∣
CH CH CH
H O H O
∣ ∣∣ ∣ ∣∣
H N ⎯ C ⎯ C ⎯ NH ⎯ C ⎯ C ⎯ OH
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∣ ∣
H ⎯ OH CH
25. In un tratto del filamento di DNA usato come stampo per l’RNA messaggero vi è la sequenza di basi: GAC TCA
AAG. Determina la sequenza corrispondente nell’RNA messaggero.
Sequenza dell’RNA messaggero: CUG AGU UUC
Guida Biochimica 17
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
18 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
VOLUME 3
RISOLVI i problemi
22. Individua le classi e le sottoclassi degli enzimi che catalizzano le seguenti reazioni:
A. CH CH OH → CH CHO + H
Reazione Classe Sottoclasse
B. CH COOCH + H O → CH COOH + CH OH
C. CH = CH + H O → CH CH OH a ................................... ...................................
b ................................... ...................................
c ................................... ...................................
23. L’enzima fosfoglicerato mutasi catalizza la conversione del 3-fosfoglicerato in 2-fosfoglicerato. Basandoti
sul meccanismo generale di azione degli enzimi, descrivi le tre tappe in cui la fosfoglicerato mutasi realizza
tale conversione.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
24. Gli inibitori non competitivi sono spesso più efficaci degli inibitori competitivi. Spiega il motivo di ciò sulla
base del meccanismo dell’azione dei due tipi di enzimi.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
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...................................................................................................................................................................................................
25. Scrivi la formula dell’ATP e indica con un cerchio i legami che si rompono durante l’idrolisi di tale sostanza
ad AMP.
Guida Biochimica 19
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
20 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
VOLUME 3
RISOLVI i problemi
22. Individua le classi e le sottoclassi degli enzimi che catalizzano le seguenti reazioni:
23. L’enzima fosfoglicerato mutasi catalizza la conversione del 3-fosfoglicerato in 2-fosfoglicerato. Basan-
doti sul meccanismo generale di azione degli enzimi, descrivi le tre tappe in cui la fosfoglicerato mutasi
realizza tale conversione.
Prima tappa. Il 3-fosfoglicerato si lega reversibilmente al sito attivo della molecola della fosfoglicerato mutasi.
Seconda tappa. Il 2-fosfoglicerato si forma sulla superficie del sito attivo.
Terza tappa. Il 2-fosfoglicerato si allontana dalla molecola della fosfoglicerato mutasi.
24. Gli inibitori non competitivi sono spesso più efficaci degli inibitori competitivi. Spiega il motivo di ciò
sulla base del meccanismo dell’azione dei due tipi di enzimi.
Un inibitore non competitivo può legarsi a un sito diverso dal sito attivo in tutte le molecole dell’enzima, impeden-
done completamente l’attività. Un inibitore competitivo in genere si unisce al sito attivo solo di alcune molecole
dell’enzima, limitandosi a rallentare l’attività dell’enzima stesso.
25. Scrivi la formula dell’ATP e indica con un cerchio i legami che si rompono durante l’idrolisi di tale so-
stanza ad AMP.
NH
N
N
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N N
O O O
O P O P O P O CH
O O O O
H H
H H
OH OH
Guida Biochimica 21
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
14. Nel ciclo di Krebs da una molecola di acetil-CoA D gli elettroni si muovono attraverso i complessi I-IV
si formano le seguenti molecole: 19. L’ossalacetato è un metabolita:
A 4 CO , 6 NADH, 2 FADH , 2 GTP A della glicolisi
B 3 CO , 2 NADH, 1 FADH , 1 GTP B del ciclo di Calvin
C 2 CO , 3 NADH, 2 FADH , 2 GTP C della glicogenosintesi
D 2 CO , 3 NADH, 1 FADH , 1 GTP D del ciclo di Krebs
15. Il citocromo c trasferisce elettroni: 20. Fra i seguenti enzimi non partecipa alla glicogenolisi:
A dal complesso I al complesso III A la glicogeno fosforilasi
B dal complesso III al complesso IV B la fosfoglucomutasi
C dal complesso II al complesso III C l’enzima ramificante
D dal complesso III all’ubichinone D l’enzima deramificante
22 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
VOLUME 3
RISOLVI i problemi
21. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:
A. consumano ATP ...................................................................................................................................................................
B. producono ATP .....................................................................................................................................................................
23. Una persona di 75 kg che cammina di buon passo consuma all’incirca 300 kcal/h.
A. Supponendo che l’energia spesa nel camminare provenga completamente dall’idrolisi dell’ATP, quante moli di tale
composto sono necessarie ogni ora (l’idrolisi di una mole di ATP genera circa 7,3 kilocal)? ............................................
B. Se l’ATP deriva dall’ossidazione del glucosio, quante moli e quanti grammi di glucosio sono consumati ogni ora (dalla
decomposizione completa di una mole di glucosio si ottengono circa 32 mol di ATP)?
..............................................................................................................................................................................................
24. Illustra le tappe della fermentazione alcolica e descrivi le reazioni che la caratterizzano, riportando alcuni
esempi del suo impiego.
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Guida Biochimica 23
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
14. Nel ciclo di Krebs da una molecola di acetil-CoA D gli elettroni si muovono attraverso i complessi I-IV
si formano le seguenti molecole: 19. L’ossalacetato è un metabolita:
A 4 CO , 6 NADH, 2 FADH , 2 GTP A della glicolisi
B 3 CO , 2 NADH, 1 FADH , 1 GTP B del ciclo di Calvin
C 2 CO , 3 NADH, 2 FADH , 2 GTP C della glicogenosintesi
✗D 2 CO , 3 NADH, 1 FADH , 1 GTP ✗D del ciclo di Krebs
15. Il citocromo c trasferisce elettroni: 20. Fra i seguenti enzimi non partecipa alla glicogenolisi:
A dal complesso I al complesso III A la glicogeno fosforilasi
✗B dal complesso III al complesso IV B la fosfoglucomutasi
C dal complesso II al complesso III ✗C l’enzima ramificante
D dal complesso III all’ubichinone D l’enzima deramificante
24 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
VOLUME 3
RISOLVI i problemi
21. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:
A. glucosio + ATP → glucosio-6-fosfato + ADP
fruttosio-6-fosfato + ATP → fruttosio-1,6-difosfato + ADP
B. 1,3-difosfoglicerato + ADP → 3-fosfoglicerato + ATP
fosfoenolpiruvato + ADP → piruvato + ATP
23. Una persona di 75 kg che cammina di buon passo consuma all’incirca 300 kcal/h.
A. L’idrolisi dell’ATP fornisce 7,3 kcal/mol, quindi occorrono circa 41 mol/h di ATP.
B. L’ossidazione completa di una mole di glucosio fornisce 32 moli di ATP. Pertanto, ogni ora sono consumate circa 1,3 moli
di glucosio, che corrispondono a 230 g.
24. Illustra le tappe della fermentazione alcolica e descrivi le reazioni che la caratterizzano, riportando alcuni
esempi del suo impiego.
Nella prima tappa il piruvato è trasformato in acetaldeide attraverso una reazione di decarbossilazione, catalizzata
dall’enzima piruvato decarbossilasi, con liberazione di una molecola di CO . Nella seconda tappa l’acetaldeide è ridotta a
etanolo, per azione dell’enzima alcool deidrogenasi, con la partecipazione di una molecola di NADH.
La fermentazione alcolica è un processo utilizzato per la produzione del vino, della birra e dei prodotti di panificazione.
O
∣∣
C—O H H
∣ ∣ ∣
C—O C—O H—C—OH
∣ ∣ ∣
piruvato
piruvatodecarbossilasi
decarbossilasi alcol
alcoldeidrogenasi
deidrogenasi
CH CH CH
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Guida Biochimica 25
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
UNITÀ 6 Le biotecnologie
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di clone. V F
2. Le colture cellulari sono un esempio di sistemi in vitro. V F
3. Gli enzimi di restrizione servono ad amplificare il DNA. V F
4. Per selezionare da una libreria genomica un gene di interesse si utilizzano tecniche basate sull’ibridazione genica. V F
5. Per trasferire geni esogeni nelle piante, si utilizzano virus animali. V F
6. Gli erbicidi sono utilizzati per selezionare le piante selvatiche. V F
7. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per conferire ai semi un colore dorato. V F
8. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per impedire la produzione di polline. V F
9. Le zanzare transgeniche sono state prodotte con lo scopo di essere più vulnerabili agli insetticidi. V F
10. Il biologo Hans Spemann, per separare le cellule embrionali di tritone utilizzò un sottilissimo capello. V F
11. Con la tecnica dell’elettroforesi, per separare mo- 15. Quando si altera la struttura tridimensionale di
lecole biologiche, si sfruttano: una proteina, essa viene detta:
A campi elettrici A alterata C destrutturata
B sostanze chimiche B compromessa D denaturata
C forza centrifuga 16. I siti di restrizione:
D tecniche di ibridazione A sono i siti di taglio riconosciuti dagli enzimi di
restrizione
12. I vettori di clonazione sono:
B sono identici per tutti gli enzimi di restrizione
A proteine di origine batterica
C portano alla formazione di estremità coesive
B proteine di origine eucariotica
D servono a frammentare le proteine
C utilizzati per inserire DNA esogeno in cellule
riceventi 17. La giusta sequenza di tecniche per isolare una
D virus animali utilizzati per produrre vaccini proteina di interesse è:
A cromatografia – centrifugazione –
13. Quando si sottopone il DNA all’elettroforesi: omogeneizzazione di un tessuto
A i frammenti più piccoli si muovono più B elettroforesi – centrifugazione – omogeneizzazione Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
velocemente di un tessuto
B i frammenti più grandi si muovono più C omogeneizzazione di un tessuto – cromatografia –
velocemente centrifugazione
C i frammenti migrano verso il polo negativo, perché D omogeneizzazione di un tessuto – centrifugazione
presentano cariche dello stesso segno – elettroforesi
D i frammenti migrano verso il polo positivo, perché
18. Con la centrifugazione si ottiene:
presentano cariche dello stesso segno
A il sopranatante sul fondo della provetta
14. Non è un tipo di tecnica cromatografica:
B il sedimento nella parte superiore della provetta
A gel filtrazione
C il sopranatante sul fondo e il sedimento in
B centrifugazione
superficie
C scambio ionico D la deposizione sul fondo della provetta delle
D HPLC sostanze più dense
26 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
UNITÀ 6 Le biotecnologie
VOLUME 3
erbicida A è stato ottenuto all’inizio del 1900
B utilizzato per trasportare DNA all’interno delle B sarà ottenuto nei prossimi anni
cellule vegetali C è stato ottenuto negli anni ’90 del secolo scorso
C che produce un plasmide capace di inserirsi nel D è stato ottenuto negli anni ’60 del secolo scorso
DNA delle cellule vegetali
D che produce una tossina letale per alcuni insetti
nocivi
ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto
21. Analizza e interpreta lo schema riportato nell’immagine. Inserisci sull’immagine le didascalie che ritieni ne-
cessarie.
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
22. L’emoglobina è una proteina molto abbondante all’interno dei globuli rossi. Nel sangue, essa svolge il ruolo
di catturare l’ossigeno e trasportarlo ai tessuti di tutto il corpo. Descrivi la procedura che utilizzeresti per
isolare e purificare l’emoglobina.
Suggerimento: utilizza in sequenza la centrifuga e un tipo di cromatografia. Decidi tu quale tessuto utilizzare e come
trattarlo per estrarre l’emoglobina.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
Guida Biochimica 27
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
UNITÀ 6 Le biotecnologie
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di clone. V ✗F
2. Le colture cellulari sono un esempio di sistemi in vitro. ✗V F
3. Gli enzimi di restrizione servono ad amplificare il DNA. V ✗F
4. Per selezionare da una libreria genomica un gene di interesse si utilizzano tecniche basate sull’ibridazione genica. ✗F
V
5. Per trasferire geni esogeni nelle piante, si utilizzano virus animali. V ✗F
6. Gli erbicidi sono utilizzati per selezionare le piante selvatiche. V ✗F
7. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per conferire ai semi un colore dorato. V ✗F
8. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per impedire la produzione di polline. ✗V F
9. Le zanzare transgeniche sono state prodotte con lo scopo di essere più vulnerabili agli insetticidi. V ✗F
10. Il biologo Hans Spemann, per separare le cellule embrionali di tritone utilizzò un sottilissimo capello. ✗V F
CONCLUDI le frasi con il completamento corretto
11. Con la tecnica dell’elettroforesi, per separare mo- 15. Quando si altera la struttura tridimensionale di
lecole biologiche, si sfruttano: una proteina, essa viene detta:
✗A campi elettrici A alterata C destrutturata
B sostanze chimiche B compromessa ✗
D denaturata
C forza centrifuga 16. I siti di restrizione:
D tecniche di ibridazione ✗
A sono i siti di taglio riconosciuti dagli enzimi di
restrizione
12. I vettori di clonazione sono:
B sono identici per tutti gli enzimi di restrizione
A proteine di origine batterica
C portano alla formazione di estremità coesive
B proteine di origine eucariotica
D servono a frammentare le proteine
✗C utilizzati per inserire DNA esogeno in cellule
riceventi 17. La giusta sequenza di tecniche per isolare una
D virus animali utilizzati per produrre vaccini proteina di interesse è:
A cromatografia – centrifugazione –
13. Quando si sottopone il DNA all’elettroforesi: omogeneizzazione di un tessuto
✗
A i frammenti più piccoli si muovono più
velocemente
B elettroforesi – centrifugazione – omogeneizzazione Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
di un tessuto
B i frammenti più grandi si muovono più C omogeneizzazione di un tessuto – cromatografia –
velocemente centrifugazione
C i frammenti migrano verso il polo negativo, perché
presentano cariche dello stesso segno ✗
D omogeneizzazione di un tessuto – centrifugazione
– elettroforesi
D i frammenti migrano verso il polo positivo, perché
18. Con la centrifugazione si ottiene:
presentano cariche dello stesso segno
A il sopranatante sul fondo della provetta
14. Non è un tipo di tecnica cromatografica:
B il sedimento nella parte superiore della provetta
A gel filtrazione
C il sopranatante sul fondo e il sedimento in
✗
B centrifugazione
superficie
C scambio ionico
D HPLC
✗
D la deposizione sul fondo della provetta delle
sostanze più dense
28 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
UNITÀ 6 Le biotecnologie
VOLUME 3
erbicida A è stato ottenuto all’inizio del 1900
B utilizzato per trasportare DNA all’interno delle B sarà ottenuto nei prossimi anni
cellule vegetali
C che produce un plasmide capace di inserirsi nel
✗
C è stato ottenuto negli anni ’90 del secolo scorso
D è stato ottenuto negli anni ’60 del secolo scorso
DNA delle cellule vegetali
✗
D che produce una tossina letale per alcuni insetti
nocivi
ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto
21. Analizza e interpreta lo schema riportato nell’immagine. Inserisci sull’immagine le didascalie che ritieni
necessarie.
alla fine si ottiene una
pianta matura un frammento
piantina dotata di tutte le parti:
si tratta di un clone della di tessuto viene
pianta originaria prelevato dalla pianta
e posto in coltura
le cellule
si riproducono
si forma un embrione e si de-differenziano
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22. L’emoglobina è una proteina molto abbondante all’interno dei globuli rossi. Nel sangue, essa svolge il ruolo
di catturare l’ossigeno e trasportarlo ai tessuti di tutto il corpo. Descrivi la procedura che utilizzeresti per
isolare e purificare l’emoglobina.
Per la purificazione dell’emoglobina si può partire dal sangue. Vari tipi di trattamento (come la diluizione del sangue
per ottenere una soluzione ipotonica) servono a rompere (lisare) i globuli rossi. Con la centrifuga, si separa la frazione
contenente le proteine dalle membrane e dalle molecole più piccole. La purificazione finale dell’emoglobina si può ottenere
con vari tipi di cromatografia, come quella a scambio ionico oppure di affinità, utilizzando per esempio un anticorpo anti-
emoglobina fissato alla fase stazionaria.
Guida Biochimica 29
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
11. La combustione è una reazione tipica: 16. Dall’ossidazione del 2-butanolo si ottiene:
A di tutti gli idrocarburi A 2-butanone
B degli alcheni B butano
C degli alchini C butanale
D degli idrocarburi aromatici D acido butanoico
12. Per addizione di acido cloridrico al 2-butene si ot- 17. Il gruppo funzionale ⎯CO⎯ è caratteristico:
tiene: A solo delle aldeidi
A 1-clorobutano C 1,2-diclorobutano
B solo dei chetoni
B 2-clorobutano D 2,3-diclorobutano
C degli acidi carbossilici
13. La formula generale degli alchini è: D delle aldeidi e dei chetoni
A CH C CH
18. La riduzione del propanale produce:
B CH D CH
A propano
14. Le reazioni tipiche degli idrocarburi aromatici
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B 1-propanolo
sono:
C 2-propanolo
A le sostituzioni nucleofile
D acido propanoico
B le sostituzioni elettrofile
C le addizioni nucleofile 19. Il propanoato di etile si ottiene per reazione di:
D le addizioni elettrofile A propanone ed etanolo
30 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
VERIFICHE DI RECUPERO
ABILITÀ E COMPETENZE
VOLUME 3
RISOLVI i problemi
22. Indica il tipo di isomeria che intercorre in ogni coppia dei seguenti composti.
A. CH – CH – CH − OH CH – CH – CH .......................................................................................
∣
OH
B. H C CH H CH
\ ∕ \ ∕
C⎯
⎯C C⎯
⎯C .......................................................................................
∕ \ ∕ \
H H HC H
C. CH – CH – CH – CH − CH CH – CH – CH – CH – CH
∣ ∣ .......................................................................................
CH CH
24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
A. l’addizione di idrogeno al 2-pentene
B. la reazione del benzene con il cloro in presenza di cloruro ferrico
C. la riduzione del 2-pentanone con idrogeno catalizzata dal platino
D. addizione nucleofila di acido cloridrico all’1-propanolo
Guida Biochimica 31
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
11. La combustione è una reazione tipica: 16. Dall’ossidazione del 2-butanolo si ottiene:
✗A di tutti gli idrocarburi ✗
A 2-butanone
B degli alcheni B butano
C degli alchini C butanale
D degli idrocarburi aromatici D acido butanoico
12. Per addizione di acido cloridrico al 2-butene si ot- 17. Il gruppo funzionale ⎯CO⎯ è caratteristico:
tiene: A solo delle aldeidi
A 1-clorobutano C 1,2-diclorobutano
B solo dei chetoni
✗B 2-clorobutano D 2,3-diclorobutano
C degli acidi carbossilici
13. La formula generale degli alchini è:
A CH C CH
✗D delle aldeidi e dei chetoni
18. La riduzione del propanale produce:
✗B CH D CH
A propano
14. Le reazioni tipiche degli idrocarburi aromatici
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sono: ✗B 1-propanolo
C 2-propanolo
A le sostituzioni nucleofile
D acido propanoico
✗B le sostituzioni elettrofile
19. Il propanoato di etile si ottiene per reazione di:
C le addizioni nucleofile
D le addizioni elettrofile A propanone ed etanolo
32 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO
VERIFICHE DI RECUPERO
ABILITÀ E COMPETENZE
VOLUME 3
RISOLVI i problemi
22. Indica il tipo di isomeria che intercorre in ogni coppia dei seguenti composti.
A. isomeri di posizione B. isomeri geometrici cis e trans C. isomeri di catena
24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
A. CH – CH = CH – CH – CH + H CH – CH – CH – CH – CH
2-pentene pentano
Cl
Cl
B. + HCl
FeCl
benzene clorobenzene
OH
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∣
Pt
C. CH – CH – CH – CO – CH + H CH – CH – CH – CH – CH
2-pentanone 2-pentanolo
D. CH – CH – CH – OH + HCl CH – CH – CH – Cl + H O
1-propanolo acido cloridrico 1-cloropropano acqua
Guida Biochimica 33
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
34 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
VERIFICHE DI RECUPERO
UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche
VOLUME 3
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi
21. Rappresenta la reazione di formazione del trigliceride dell’acido palmitico (un acido grasso saturo a 16 atomi
di carbonio).
22. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:
A. consumano ATP
..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................
B. producono ATP
..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................
23. Descrivi il modello rappresentato in figura, utilizzato per spiegare l’interazione fra un enzima e il substrato.
+
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..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................
24. Descrivi la trasformazione del piruvato in acetil-CoA e in lattato e spiega quali condizioni favoriscono l’uno
o l’altro processo.
..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................
Guida Biochimica 35
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
36 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO
VERIFICHE DI RECUPERO
UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche
VOLUME 3
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi
21. Rappresenta la reazione di formazione del trigliceride dell’acido palmitico (un acido grasso saturo a 16 atomi
di carbonio).
CH OH CH —O—CO—(CH ) —CH
∣ ∣
CHOH + 3CH (CH ) COOH → CH—O—CO—(CH ) —CH + 3H O
∣ ∣
CH OH CH —O—CO—(CH ) —CH
22. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:
A. glucosio + ATP → glucosio-6-fosfato + ADP
fruttosio-6-fosfato + ATP → fruttosio-1,6-difosfato + ADP
B. 1,3-difosfoglicerato + ADP → 3-fosfoglicerato + ATP
fosfoenolpiruvato + ADP → piruvato + ATP
23. Descrivi il modello rappresentato in figura, utilizzato per spiegare l’interazione fra un enzima e il substrato.
Il modello dell’adattamento autoindotto, rappresentato in figura, mostra che il sito attivo dell’enzima presenta una forma
diversa prima e dopo il legame con il substrato. Dopo aver interagito con il substrato, il sito attivo si modifica, assumendo
una forma complementare a quella del substrato. Il legame fra l’enzima e il substrato favorisce la catalisi enzimatica.
24. Descrivi la trasformazione del piruvato in acetil-CoA e in lattato e spiega quali condizioni favoriscono l’uno
o l’altro processo.
Il piruvato è trasformato in acetil-CoA nei mitocondri, per azione di un complesso multienzimatico, che prende il nome di
piruvato deidrogenasi. La reazione è una decarbossilazione ossidativa, che porta alla liberazione di una molecola di CO e
alla formazione di una molecola di NADH.
Il piruvato è ridotto a lattato per azione dell’enzima lattato deidrogenasi, con la partecipazione del coenzima NADH, che
è ossidato a NAD .
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La trasformazione del piruvato in acetil-CoA è favorita in condizioni aerobiche, mentre la formazione del lattato si osserva
in assenza di ossigeno.
Guida Biochimica 37
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UNITÀ 6 Le biotecnologie
VERIFICHE DI RECUPERO
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di callo. V F
2. Le colture cellulari sono un esempio di sistemi in vivo. V F
3. Nel DNA, la struttura tridimensionale dipende dalla struttura primaria. V F
4. I batteri sono cellule semplici, che possono essere fatte crescere facilmente in coltura. V F
5. I primi organismi transgenici sono stati prodotti negli anni ’70 del secolo scorso. V F
6. Gli erbicidi sono utilizzati per uccidere le piante infestanti. V F
7. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per la produzione di provitamina A (B-carotene). V F
8. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per essere completamente sterili. V F
9. Il salmone transgenico è stato prodotto per sostituirlo alle varietà in natura. V F
10. Per la clonazione della pecora Dolly, è stato utilizzato un sottilissimo capello per separare le cellule embrionali. V F
11. L’applicazione di campi elettrici viene utilizzata D il nucleo di una cellula somatica viene sostituito a
nella tecnica di separazione di proteine e DNA de- quello di un ovocita fecondato
nominata:
A elettroforesi C cromatografia 15. In una proteina denaturata:
B centrifuga D ibridazione A la proteina è stata tagliata in frammenti
12. Con gli enzimi di restrizione è possibile: B è stato rotto il legame peptidico
A ottenere molte copie di un gene C è stata modificata la struttura primaria
B sequenziare un frammento di DNA D la struttura tridimensionale risulta alterata
C trasferire un gene da un organismo a un altro 16. Ogni enzima di restrizione:
D effettuare tagli in posizioni ben precise del DNA A taglia le proteine in una posizione ben precisa
13. Durante una corsa elettroforetica di frammenti di B taglia il DNA in corrispondenza di una sequenza
DNA: particolare
A i frammenti più piccoli percorrono una maggiore C taglia il DNA in corrispondenza di una sequenza
distanza ben precisa: ACGTACGT Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
B i frammenti più grandi si muovono più rapidamente D riesce ad amplificare molte volte un frammento di
C i frammenti migrano verso il polo negativo, perché DNA
presentano cariche dello stesso segno 17. La giusta sequenza di tecniche per isolare una
D i frammenti migrano verso il polo positivo, perché proteina di interesse è:
presentano cariche dello stesso segno A cromatografia – elettroforesi – centrifugazione –
14. Nella clonazione animale: omogeneizzazione di un tessuto
A viene prodotto un individuo con lo stesso fenotipo B elettroforesi – centrifugazione – omogeneizzazione
di un altro di un tessuto
B le tecniche sono molto simili a quelle utilizzate per C omogeneizzazione di un tessuto – cromatografia –
i vegetali centrifugazione
C uno spermatozoo di un individuo viene usato per D omogeneizzazione di un tessuto – centrifugazione
fecondare un ovocita di un altro individuo – cromatografia
38 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
UNITÀ 6 Le biotecnologie
VERIFICHE DI RECUPERO
18. Con la centrifugazione, i costituenti cellulari ven- C la maggiore forza vitale degli individui che derivano
gono separati in base: dall’incrocio tra consanguinei
VOLUME 3
A alla carica elettrica D l’alta produttività degli organismi transgenici
B alla densità
20. La pecora Dolly rappresenta:
C al pH
A il primo mammifero clonato a partire da un
D alla diversa origine tissutale embrione diviso a metà
19. Per “vigore degli eterozigoti” si intende: B il primo animale clonato
A la maggiore forza vitale degli individui con alto C il primo essere vivente clonato
grado di eterozigosi D il primo mammifero clonato a partire da una cellula
B l’alta produttività delle linee pure differenziata
ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto
21. Utilizza l’immagine riportata in basso per spiegare il metodo utilizzato per la produzione di semi ibridi.
....................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................
Suggerimento: indica quali debbono essere le caratteristiche delle due linee di piante (e il modo usato per ottenerle). Spie-
ga in che modo dovranno essere posizionate nel campo i due tipi di pianta, e da quale tipo si dovranno raccogliere i semi
ibridi. Perché i semi prodotti dall’altra varietà non saranno semi ibridi?
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Guida Biochimica 39
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO
UNITÀ 6 Le biotecnologie
VERIFICHE DI RECUPERO
CONOSCENZE
VOLUME 3
VERO o FALSO ?
1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di callo. ✗V F
2. Le colture cellulari sono un esempio di sistemi in vivo. V ✗F
3. Nel DNA, la struttura tridimensionale dipende dalla struttura primaria. V ✗F
4. I batteri sono cellule semplici, che possono essere fatte crescere facilmente in coltura. ✗V F
5. I primi organismi transgenici sono stati prodotti negli anni 70 del secolo scorso. ✗V F
6. Gli erbicidi sono utilizzati per uccidere le piante infestanti. ✗V F
7. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per la produzione di provitamina A (B-carotene). ✗V F
8. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per essere completamente sterili. V ✗F
9. Il salmone transgenico è stato prodotto per sostituirlo alle varietà in natura. V ✗F
10. Per la clonazione della pecora Dolly, è stato utilizzato un sottilissimo capello per separare le cellule embrionali. V ✗F
CONCLUDI le frasi con il completamento corretto
B i frammenti più grandi si muovono più rapidamente D riesce ad amplificare molte volte un frammento di
C i frammenti migrano verso il polo negativo, perché DNA
presentano cariche dello stesso segno 17. La giusta sequenza di tecniche per isolare una
D i frammenti migrano verso il polo positivo, perché proteina di interesse è:
presentano cariche dello stesso segno A cromatografia – elettroforesi – centrifugazione –
14. Nella clonazione animale: omogeneizzazione di un tessuto
A viene prodotto un individuo con lo stesso fenotipo B elettroforesi – centrifugazione – omogeneizzazione
di un altro di un tessuto
B le tecniche sono molto simili a quelle utilizzate per C omogeneizzazione di un tessuto – cromatografia –
i vegetali centrifugazione
C uno spermatozoo di un individuo viene usato per
fecondare un ovocita di un altro individuo
✗
D omogeneizzazione di un tessuto – centrifugazione
– cromatografia
40 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO
UNITÀ 6 Le biotecnologie
VERIFICHE DI RECUPERO
18. Con la centrifugazione, i costituenti cellulari ven- C la maggiore forza vitale degli individui che derivano
gono separati in base: dall’incrocio tra consanguinei
VOLUME 3
A alla carica elettrica D l’alta produttività degli organismi transgenici
✗B alla densità
20. La pecora Dolly rappresenta:
C al pH
A il primo mammifero clonato a partire da un
D alla diversa origine tissutale embrione diviso a metà
19. Per “vigore degli eterozigoti” si intende: B il primo animale clonato
✗A la maggiore forza vitale degli individui con alto C il primo essere vivente clonato
grado di eterozigosi
B l’alta produttività delle linee pure
✗
D il primo mammifero clonato a partire da una cellula
differenziata
ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto
21. Utilizza l’immagine riportata in basso per spiegare il metodo utilizzato per la produzione di semi ibridi. Scrivi
al posto dei puntini e sull’immagine stessa, dove lo ritieni opportuno.
1. Delle due piante utilizzate per la produzione di semi ibridi, a una deve essere bloccata la produzione di polline. Questo
può essere ottenuto manualmente, tagliando in campo la parte maschile dei fiori di una delle due varietà, oppure modi-
ficandola geneticamente, in modo da ottenere una varietà detta “maschio-sterile”.
2. Le piante della linea B sono maschio sterili, e la produzione del loro polline è impedita. Nel campo, le due linee di piante
vengono disposte in filari alternati. Così, il polline prodotto dalle piante della linea A, trasportato dal vento, può riuscire
a fecondare i semi delle piante della linea B.
3. Mentre i semi raccolti dalle piante della linea A sono stati fecondati dal polline di piante della stessa varietà, quelli rac-
colti dalle piante della linea B sono semi ibridi, prodotti cioè dall’unione di polline della linea A con ovuli della linea B.
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Guida Biochimica 41
Soluzioni del volume 3
41.
UNITÀ 1 La chimica organica CH
e gli idrocarburi
SOLUZIONI
VOLUME 3
42 Guida Biochimica
57. a. b. Sperimentalmente, in accordo con la regola di Markovnikov, si forma il
CH —CH — C—CH —CH —CH —CH CH —C— CH—CH —CH 2-cloro-2-metilpentano
∣ ∣ 61. a. 5,5-dimetil-3-eptino; b. 3-etil-1-butino
CH CH 62. v. fig. 5 pag. 21
c. d. 63. a.
CH CH —CH —CH CH —CH — C—CH —CH —CH 64. a. 1,4-dibromobenzene o para-dibromobenzene; Br b. 2,5-dicloronitroben-
\
SOLUZIONI
∕ ∣
VOLUME 3
zene; c. 1-bromo-3-etilbenzene; d. idrossibenzene o fenolo
C—C CH CH
∕ \ 65. a. OH OH NH NH c. CH CH
—CH —CH Cl Cl
H H + HBr
Cl Cl CH CH
—CH—CH
58. a. trans; b. cis
bromobenzene acido bromidrico
59. a. CH —CH —CH —CH —CH
pentano Br Br
b. Cl
∣ CH CH Br Br
CH CH
CH —CH —C—CH —CH —CH OH OH NHb. NH CH —CH CH —CHd. Cl Cl
∣
CH CH
Cl Cl CH —CH CH —CH
3-cloro-3-etilesene + HCl
c. CH —CH —CH—CH—CH —CH
∣ ∣
Cl Cl Br Bretilbenzene acido cloridrico
3,4-dicloroesano
Br
CH CH Br Br
60. a. Teoricamente si potrebbero formare i seguenti composti:
CH —CH—CH —CH —CH —CH + 66. a. Br c. NO
∣ ∣ + HBr
H Br
2-bromoesano
bromobenzene +acido HBr
bromidrico
+ CH —CH—CH —CH —CH —CH
∣ ∣
Br H bromobenzene acido bromidrico nitrobenzene
1-bromoesano b. — —
CH CH
Sperimentalmente, in accordo con la regola di Markovnikov, si forma il
2-bromoesano b. Teoricamente si potrebbero formare i seguenti composti:
CH CH
CH CH
∣ ∣ + HCl
CH —CH —CH—C—CH CH —CH —CH—C—CH
∣ ∣ ∣ ∣
etilbenzene +acidoHCl
cloridrico
H Cl Cl H
2-cloro-2-metilpentano 3-cloro-2-metilpentano
— — 67. Aromatic hydrocarbons 68. structural isomers 69. A 70. B 71. B
etilbenzene
72. A 73. C 74. D acido cloridrico
NO
NO
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nitrobenzene
nitrobenzene
Guida Biochimica 43
LA MAPPA DELL’UNITÀ
L’ATOMO DI CARBONIO
ha una geometria
SOLUZIONI
VOLUME 3
sp sp sp
e sono presenti
legami di tipo
e sono presenti
anche legami di tipo
σ
idrocarburi
aromatici π
che danno
reazione di
che danno
reazione di che danno
reazione di
stata dalla natura idrofobica dell’anello benzenico. La solubilità in acqua di formare le micelle, ossia degli aggregati in cui le porzioni idrofobiche,
può aumentare se l’anello è sostituito con gruppi polari. costituite dalle catene idrocarburiche (dette code apolari), si dispongono
Osserva e analizza verso l’interno, mentre le parti idrofile, costituite dal gruppo —COO (dette
2. L’etanolo può essere ossidato a etanale e successivamente ad acido eta- teste polari), si orientano verso il mezzo acquoso. In presenza di sporco, la
noico; il 2-pentanolo può essere ossidato a 2-pentanone. particella di grasso idrofoba è collocata all’interno della micella è può esse-
Domanda Flash re quindi rimossa con il risciacquo.
Quali sono i possibili isomeri del propanolo? Domanda Flash
1-propanolo e 2-propanolo Quale sale si forma per reazione dell’acido acetico con idrossido di potassio?
L’acetato di potassio
Lezione 2 – I composti carbonilici
Lavora sul testo Lezione 4 – Le ammine
1. Molti composti carbonilici sono sostanze odorose e aromatiche. In chimi- Lavora sul testo
ca organica vengono utilizzati come reagenti per le sintesi organiche. 1. La presenza del doppietto elettronico sull’azoto conferisce alle ammine
Osserva e analizza proprietà basiche (reagiscono con acidi inorganici per formare i corrispon-
2. Il punto di ebollizione delle aldeidi e dei chetoni è intermedio tra quello denti sali di ammonio) ed è responsabile del loro carattere nucleofilo (danno
degli alcani e quello degli alcoli di paragonabile peso molecolare. Ciò è reazioni di sostituzione nucleofila con gli alogenuri alchilici per formare am-
dovuto alla maggiore polarità rispetto agli idrocarburi, e al fatto che questi mine secondarie o terziarie).
44 Guida Biochimica
Domanda Flash d. O
Le ammine terziarie formano legami a idrogeno? ∣∣
No, perché non vi sono idrogeni disponibili sull’atomo di azoto. CH —CH —CH —CH —CH—C—CH
∣
Lezione 5 – I composti eterociclici CH CH CH
Lavora sul testo
1. La struttura dell’indolo corrisponde a un anello pirrolico fuso con un anel- 53. a. CH —CH —CH —OH c. O
∣∣
SOLUZIONI
VOLUME 3
lo benzenico. La struttura dell’indolo è presente nell’amminoacido tripto- propanolo
CH —CH —CH —C—OH
fano e in alcuni neuromodulatori (come serotonina e triptamina), sostanze
regolative dell’attività del sistema nervoso centrale. acido butanoico
Schematizza e spiega b. OH
∣
3. Entrambe le sostanze sono purine. Nella caffeina tre atomi di azoto sono CH —CH —CH—CH—CH
metilati (a differenza dell’acido urico). L’acido urico presenta un gruppo car- ∣
bonilico aggiuntivo rispetto alla caffeina. CH
Domanda Flash 3-metil-2-pentanolo
Qual’è lo stereocentro della coniina? 54. a. acido esanoico; b. acido 3-etil-pentanoico; c. propanoato di pentile;
d. esanoato di etile
H
55. a. CH O
∣ ∣∣
N CH CH CH CH —CH —CH —CH —C—CH —CH—C—OH
H ∣ ∣
(+)-coniina CH CH CH
c. COOH
Lezione 6 – I polimeri b. O
Lavora sul testo ∣∣
CH —CH —CH —C—O—CH —CH —CH
1. Reazioni di addizione: etene, cloroetene e stirene (alcheni e derivati);
Reazioni di condensazione: acido adipico ed esametilendiammina (per il
nylon), acido tereftalico e glicole etilenico (per il PET); nel primo caso un aci- CH
do carbossilico reagisce con un ammina, nel secondo un acido carbossilico
reagisce con un alcol. Cl
56. a. O
∣∣
AREA OPERATIVA CH —CH —CH —CH —C—O—CH —CH —CH + H O
Conoscenze pentanoato di propile
b. CH OH + CH CH CH CH COOH
1. B 2. A 7. a, d, c, b 10. D 11. C 17. C 18. A 26. B 27. B alcol metilico acido pentanoico
34. A 35. D 41. D 42. A
c. O O
∣∣ ∣∣
Abilità e competenze CH —C—OH + NH –––> H N—C—CH + H O
48. a. 3,4-dimetil-3-esanolo; b. 4-metil-2-pentanolo; c. 4-cloro-2-metilidros- acido etanoico ammoniaca etanammide
sibenzene; d. 2-bromo-5-etilidrossibenzene; e. metossibutano/butilmetile- 57. a. N-metilamminobutano; b. N-metil-N-propil-2-amminopentano;
tere; f. etossipentano/etilpentiletere c. 4-bromo-3-etilanilina; d. 2-cloro-4-propil-N-etilanilina
50. a. CH —CH —CH —CH —Cl + H O 58. a. HN—CH —CH —CH c. CH —CH —N—CH —CH —CH
cloropropano
∣ ∣
b. O CH —CH CH —CH —CH—CH —CH
∣∣ b. H C—N—CH d. HNCH
CH —CH —CH —CH —C—CH ∣
2-esanone CH —CH—CH —CH
51. 3-metilpentanale; b. 4-etil-4-metilesanale; c. 5,5-dimetil-2-esanone;
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d. 4-metil-3-esanone
52. a. O Cl
∣∣ 59. a. H N—CH —CH —CH
CH —CH —CH —CH—CH —CH —CH b. H
∣ ∣
CH —CH CH —CH —N —H + Cl
b. O ∣
∣∣ CH —CH
CH —CH —CH —C—CH—CH 60.
∣
CH +
c. O
∣∣
CH —CH—CH—CH + +
∣ ∣ N N N N + N
+
CH CH
H H H H H
61. position isomers 62. saponification 63. B 64. B 65. A 66. D
67. C 68. B 69. A
Guida Biochimica 45
LA MAPPA DELL’UNITÀ
A.
IL GRUPPO FUNZIONALE
che contiene
SOLUZIONI
VOLUME 3
46 Guida Biochimica
Domanda Flash 67. O O
In soluzione acida, il gruppo —COO si comporta da acido o da base? \ ∕∕
Da base, perché acquista uno ione H . H OH
H OH
Lezione 6 – Gli acidi nucleici HO H
H OH
Osserva e analizza
1. La molecola del DNA ha una struttura a doppia elica, contiene il desossi- CH OH
SOLUZIONI
VOLUME 3
ribosio e la timina, mentre quella dell’RNA ha una struttura a singola elica,
contiene il ribosio e l’uracile. L’adenina, la guanina e la citosina sono comu- 68. reazione di saponificazione, ovvero idrolisi basica di un trigliceride
ni a entrambe le molecole. O
∣∣
CH —OH Na O —C—(CH ) —CH—CH—(CH ) —CH
AREA OPERATIVA ∣ O
Conoscenze ∣ ∣∣
CH —OH + Na O —C—(CH ) —CH
∣ O
1. B 2. D 9. D 10. C 11. B 19. A 20. B 21. B 22. D 32. B
33. A 42. B 43. C 44. C 45. C 56. D 57. C
∣ ∣∣
CH —OH Na O —C—(CH ) —CH
glicerolo sali di acidi grassi
Abilità e competenze
65. CH OH CH OH OH 69. legami a idrogeno
O O
O NH
\\ ∕
SH CH C
∣ ∣ ∣
OH CH CH—CH H CH O
∣ H ∣ ∣ H ∕∕
H N—CH—C—N—CH— C—N—CH—C—N—CH —C
OH OH OH OH ∣∣ ∣∣ ∣∣ \
α-D-ribosio β-D-ribosio O O O OH
70.
66. CH OH CH OH CH OH CH OH
∣ ∣ ∣
H O H H O H HO H O
HCH OH O CHH O CH O
H ∣ ∕∕ ∣ ∕∕ ∣ ∕∕
H
+ H HH OH
H N—CH—C H N—CH—C H N—CH—C
OH H OH H OH H \ ⇆ OH H \ ⇄ \
O OH OH O
OH OH OH OH OH OH OH OH
H OH H OH H OH
ambiente acido
H OH
fenilalanina ambiente basico
CH OH CH OH CH OH
OH OH OH
H H O H HO H O H H O H ∣ ∣ ∣
H H H
+
OH H OH H OH H ∣ ∣ ∣
O H OH
CH O ⇆ CH O ⇄ CH O
H OH OH OH OH OH OH ∣ ∕∕ ∣ ∕∕ ∣ ∕∕
H OH H OH H OH H N—CH—C H N—CH—C H N—CH—C
\ \ \
OH OH O
ambiente acido tirosina ambiente basico
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Guida Biochimica 47
LA MAPPA DELL’UNITÀ
LE BIOMOLECOLE
sono
SOLUZIONI
VOLUME 3
che
si distinguono in
contengono gruppi
sono uniti da
funzionali contengono
legame
gruppi funzionali
peptidico
ossidrilico carbonilico
Il legame glicosidico nei carboidrati, il legame estereo nei trigliceridi, il le- bitore allosterico il sito attivo cambia conformazione e non può più legare il
game ammidico (o peptidico) nelle proteine. substrato, mentre, dopo il legame con l’attivatore allosterico, la conforma-
zione del sito attivo diventa adatta al legame con il substrato.
Lezione 2 – Gli enzimi: funzioni e classificazione Domanda Flash
Osserva e analizza Qual è la differenza fra il sito attivo e il sito allosterico di un enzima?
2. Le proteasi catalizzano l’idrolisi del legame peptidico. La tripsina è una Il sito attivo è la regione della molecola dell’enzima che interagisce con il
proteasi che catalizza in modo specifico l’idrolisi del legame peptidico che substrato favorendo l’azione catalitica dell’enzima. Il sito allosterico è la re-
interessa il gruppo carbossilico degli amminoacidi arginina o lisina. gione della molecola dell’enzima (che può coincidere con il sito attivo) a cui
Domanda Flash si legano reversibilmente gli effettori allosterici aumentando o diminuendo
Sulla base della Tab. 1, quali enzimi catalizzano la scissione delle proteine l’attività dell’enzima.
negli amminoacidi costituenti?
Le proteasi, che idrolizzano il legame peptidico. Lezione 5 – L’ATP e i coenzimi
Osserva e analizza
Lezione 3 – Il meccanismo d’azione degli enzimi 2. La reazione rappresentata in Fig. 4A è endoergonica e non è quindi
Osserva e analizza spontanea. L’accoppiamento con l’idrolisi di una molecola di ATP, che è
2. Secondo il modello chiave-serratura esiste una complementarità fra esoergonica, fornisce l’energia libera necessaria allo svolgimento della
l’enzima e il substrato prima ancora che avvenga il legame. Nel modello reazione.
48 Guida Biochimica
AREA OPERATIVA glianza strutturale con il PABA, si comportano da inibitori competitivi per il
legame al sito attivo dell’enzima che catalizza la reazione di incorporazione
Conoscenze del PABA nell’acido folico 66. La modificazione covalente di un enzima.
1. A 2. B 11. D 12. B 13. B 14. B 22. D 23. B 24. C 32. D Si tratta di un meccanismo di regolazione dell’attività dell’enzima: l’attività
33. C 34. A 35. B 43. C 44. C 45. B 46. A 47. C dell’enzima è inibita mediante il legame covalente con un gruppo fosfato, il
cui trasferimento è catalizzato dall’enzima proteina chinasi 67. 1. L’effet-
Abilità e competenze tore allosterico si lega in modo reversibile al sito allosterico. 2. Si verifica
SOLUZIONI
VOLUME 3
55. idrolisi delle macromolecole, formazione dell’acetil-CoA, ciclo di Krebs, un cambiamento conformazionale dell’enzima, che lo trasforma nella sua
fosforilazione ossidativa 56. piruvato chinasi, alcol deidrogenasi 57. a. forma attiva. 3. Il substrato può legarsi all’enzima 68. glucosio + P →
decarbossilazione; b. piruvato decarbossilasi; c. liasi 58. Fosfoglicerato glucosio-6-P; ΔG° = + 3,4 kcal/mol; ATP → ADP + P ; ΔG ° = –7,3 kcal/mol;
mutasi. Le mutasi catalizzano il trasferimento intramolecolare di gruppi chi- ΔG° = + 3,4 kcal/mol – 7,3 kcal/mol = – 3,9 kcal/mol. Poiché la variazione
mici. Nella reazione in oggetto il gruppo fosfato è inizialmente legato al di energia libera complessiva è negativa, l’accoppiamento delle reazioni fa-
gruppo ossidrilico del C-3, mentre nel prodotto è legato al gruppo ossidrilico vorisce lo svolgimento dell’intero processo, che è così rappresentato:
del 2-fosfoglicerato 59. Si osserva un abbassamento del valore massimo ATP ADP
assunto dall’energia, che corrisponde all’abbassamento dell’energia di at- ATP ADP
glucosio glucosio-6-P
tivazione della reazione 60. Phe-Gly-Arg e Pro-Ser-Ala. La tripsina è una glucosio glucosio-6-P
proteasi specifica per il legame peptidico che coinvolge il gruppo carbossi- 69. Una molecola di FAD si riduce a FADH , mediante il trasferimento di
lico dell’arginina o della lisina 61. a. circa 2 e circa 8; b. Il primo grafico è due atomi di idrogeno da una molecola di succinato. Contemporaneamente
riferito alla pepsina, che agisce nell’ambiente acido dello stomaco, il secon- agisce da agente ossidante, favorendo la formazione di fumarato per os-
do alla tripsina, che svolge la sua azione nell’ambiente basico dell’intestino sidazione del succinato 70. a. malato deidrogenasi, ossidoriduzione; b.
tenue 62. S perché il valore di K è minore. K esprime l’affinità dell’en- COO NAD NADH + H COO
∣ NAD NADH + H ∣
zima per il suo substrato: K avrà un valore tanto più piccolo quanto maggio- HO—C—H O—C
re sarà l’affinità dell’enzima per il suo substrato 63. Il substrato si lega al ∣ ∣
sito attivo dell’enzima, che ha una forma tridimensionale complementare a CH CH
quella del substrato stesso. Si forma il complesso enzima-substrato. Grazie ∣ ∣
all’azione catalitica dell’enzima, il substrato si trasforma nei prodotti, che COO COO
malato ossalacetato
vengono successivamente rilasciati, lasciando l’enzima disponibile per svol-
gere una nuova catalisi 64. Nell’ordine: ribosomi, reticolo endoplasmatico 71. the action of an enzyme 72. the substrate binds 73. D 74. A 75. C
liscio, citoplasma, mitocondri, nucleo 65. I sulfamidici, data la forte somi- 76. D
LA MAPPA DELL’UNITÀ
IL METABOLISMO CELLULARE
A.
è l’unione delle
molecole
organiche
che aumentano la
a cui si lega in
dette modo specifico il
velocità
coenzimi delle reazioni
substrato
che dipende da
che trasportano
Guida Biochimica 49
legame glicosidico 1-4 fra le unità di glucosio, mentre per azione dell’en-
UNITÀ 5 Le principali vie zima ramificante si formano i legami di tipo 1-6. Glicogenolisi: l’enzima
metaboliche deramificante catalizza la scissione dei legami di tipo 1-6 fra le molecole
di glucosio, ossia delle ramificazioni presenti nella molecola del glicogeno,
Lezione 1 – I processi di degradazione del glucosio mentre la glicogeno fosforilasi scinde il glicogeno in unità di glucosio-1-fo-
Osserva e analizza sfato, a sua volta isomerizzato a glucosio-6-fosfato per azione della fosfo-
2. Nella reazione n. 6, catalizzata dall’enzima gliceraldeide 3-fosfato dei- glucomutasi. Nel fegato la glucosio-6-fosfatasi scinde il glucosio-6-fosfato
SOLUZIONI
VOLUME 3
drogenasi. Nella reazione, ogni molecola di gliceraldeide 3-fosfato viene in glucosio e fosfato.
ossidata a 1, 3-difosfoglicerato. Il NAD si riduce a NADH. Domanda Flash
Domanda Flash Quanto ATP netto si ricava dalla decomposizione di una molecola di glucosio
A tuo parere, la glicogenolisi è una via catabolica o anabolica? E la glico- ottenuta da piruvato per gluconeogenesi?
genosintesi? 21 ATP.
Catabolica. Anabolica.
Lezione 2 – Il ciclo di Krebs AREA OPERATIVA
Osserva e analizza
2. Nel ciclo di Krebs si forma GTP nella quinta tappa per azione della succinil Conoscenze
CoA sintetasi. I prodotti della reazione sono: succinato, GTP, coenzima A. Il 1. B 2. C 3. A 4. B 13. A 14. C 23. C 24. B 27. D 33. D
succinil-CoA viene scisso in succinato e coenzima A (CoA-SH). 34. C 39. A 40. C 41. B
Lezione 3 – La fosforilazione ossidativa Abilità e competenze
Domanda Flash
49. Reazione 6: l’agente ossidante è il NAD+ che si riduce a NADH + H+,
Come giustifichi la quantità di ATP che si ottiene dall’ossidazione del NADH
mentre l’agente riducente è la gliceraldeide-3-fosfato, che è ossidata e fo-
e dal FADH ? Quanti sono gli H trasferiti allo spazio intermembrana durante
sforilata a 1,3-difosfoglicerato 50. Glucosio-6-fosfato/fruttosio-6-fosfato
l’ossidazione delle due molecole?
(isomeri di struttura); diidrossiacetone fosfato/gliceraldeide-3-fosfato (iso-
L’ossidazione di una molecola di NADH permette di trasferire più ioni H allo
meri di struttura); 3-fosfoglicerato/2-fosfoglicerato (isomeri di struttura)
spazio intermembrana, rispetto all’ossidazione del FADH . Per ogni NADH
51. Nelle reazioni 1, 3, 7 e 10. Trasferiscono gruppi fosfato dall’ATP al substra-
ossidato vengono trasferiti 10H , per ogni FADH 6 H . dato che per sinte- to. 52. L’etanolo, il principale componente alcolico del vino, proviene dalla
tizzare una molecola di ATP è necessario che circa 4 H attraversino l’ATP riduzione dell’acetaldeide, ad opera del NADH e dell’enzima alcol deidroge-
sintasi, è facile calcolare quanti ATP si ottengano nei due casi. nasi. L’acetaldeide viene prodotta per decarbossilazione del piruvato, rea-
Lezione 4 – La fotosintesi zione catalizzata dalla piruvato decarbossilasi. Il diossido di carbonio (CO ),
Osserva e analizza utile alla lievitazione degli impasti di farine, proviene dalla decarbossilazio-
2. A livello del fotosistema II, gli elettroni sono estratti dalla molecola d’ac- ne del piruvato 53. 24 ATP 54. a. ossido-riduzione; b. il gruppo alcoli-
qua, e vengono trtasferiti dal plastochinone al complesso dei citocromi b6f. co del malato si ossida a gruppo carbonilico; il coenzima NAD si riduce a
Da qui, vengono trasferiti al fotosistema I dalla plastocianina, per essere NADH; c. tappa 8 55. il pH della matrice aumenta perché gli ioni H+ sono
infine trasferiti al NADP dalla ferredossina-NADP reduttasi. trasferiti nello spazio intermembrana 56. tappa 4, ossia la trasformazio-
La luce eccita i fotosistemi II e I, permettendo l’estrazione di un elettrone ne dell’α-chetoglutarato in succinil-CoA 57. Fase luce-dipendente: ATP
della clorofilla, nel centro di reazione. sintasi, NADPH, O , clorofilla, citocromi, ADP, ATP, NADP ; ciclo di Calvin:
La fotolisi dell’acqua si realizza a livello del fotosistema II, sul versante NADPH, gliceraldeide 3-fosfato, ribulosio 1,5-difosfato, rubisco, ADP, ATP,
della membrana che guarda il lume del tilacoide. Gli elettroni vengono pre- NADP 58. Fotosintesi: eccitazione degli elettroni, sintesi di ATP, ossida-
levati dall’ossigeno della molecola d’acqua che, ossidandosi, da origine a zione di NADPH, fotolisi di H O, fissazione del carbonio. Respirazione: ossi-
ossigeno molecolare. dazione di NADH, produzione di CO , ossidazione di FADH , riduzione di O ,
sintesi di ATP 59. Fosfoglucomutasi, glicogenosintasi, glucosio-1-fosfato,
Lezione 5 – Il ciclo di Calvin-Benson
UDP-glucosio pirofosforilasi, enzima ramificante, glicogenina, UTP.
Osserva e analizza
1. materiale di partenza: 1 molecola di ribulosio 1,5-difosfato + 3 molecole 60. inner membrane of mithocondria 61. amino acids, fatty acid and car-
di anidride carbonica; materiale finale: 1 molecola di ribulosio 1,5-difosfato bohydrates 62. B 63. A 64. C 65. C 66. B 67. A
+ 1 molecola di gliceraldeide 3-fosfato.
Lezione 6 – La gluconeogenesi e il metabolismo del glicogeno
Osserva e analizza Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
2. Glicogenosintesi: l’enzima glicogeno sintasi catalizza la formazione del
50 Guida Biochimica
LA MAPPA DELL’UNITÀ
IL METABOLISMO
A.
è suddiviso in
SOLUZIONI
VOLUME 3
reazioni reazioni
cataboliche anaboliche
digestione da da da
per ottenere
glucosio-6- lattato acetil-CoA
fosfato amminoacidi
e glicerolo
monosaccaridi acidi grassi amminoacidi
che sono ossidati che sono ossidati nella che sono degradati
nella con la
in
in
che ciclo
scheletri ammonio dove è urea
entra dell’urea
carboniosi trasformato in
nel
acetil-Coa
Guida Biochimica 51
a singolo filamento che possono appaiarsi con altri frammenti di DNA, pur- malattie?
ché ottenuti dal taglio con lo stesso enzima di restrizione. Producono estre- Le zanzare si accoppiano con partner selvatici, dando origine a larve che
mità coesive gli enzimi: Eco R1, Bam H1, Pst1, isolati dai batteri: Escheri- moriranno prima di potersi a loro volta accoppiare.
chia coli, Bacillus amyloliquefaciens, Providencia stuartii (rispettivamente).
Lezione 7 – Clonazione
2.Per prima cosa, la struttura delle molecole da separare è sempre appros-
Lavora sul testo
simativamente la stessa, e non è quindi necessaria una denaturazione come
1. I microrganismi e le piante utilizzano normalmente, nel corso del loro ci-
nel caso delle proteine. Inoltre, gli acidi nucleici possiedono di per sé delle
SOLUZIONI
VOLUME 3
52 Guida Biochimica
70. B 71. A 72. C 73. D 79. proteins; need 80. «grow» or «reproduce» 81. insert; DNA
74. 82. enzymes; cut 83. DNA; different 84. Animal cloning 85. B
pecora donatrice della pecora da cui viene
cellula della ghiandola prelevata una cellula uovo 86. B 87. C 88. B 89. A
mammaria
SOLUZIONI
VOLUME 3
le due cellule vengono fuse,
e il nucleo della cellula
somatica viene sostituito a
quello della cellula uovo
l’individuo che
nasce è
geneticamente
identico a quello da
cui è stata prelevata
la cellula somatica l’embrione viene
reimpiantato nella madre
adottiva
LE MAPPE DELL’UNITÀ
A.
inseriti identificati con sequenziati con separati
librerie genomiche per ottenere in vettori di tecniche sequenziatori tramite
clonazione di ibridazione automatizzati elettroforesi
frammenti
può essere
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
viene isolato
centrifugazione tramite viene tagliato con
Guida Biochimica 53
B. sistemi
in vitro
controllare precisamente
l’ambiente di crescita cellule di origine animale
sono un esempio di
SOLUZIONI
VOLUME 3
cellule di tipo
ottenere grandi quantità di batterico
cellule geneticamente identiche consentono di LE COLTURE CELLULARI utilizzano
cellule di origine
vegetale
vengono realizzate su
ottenere piante geneticamente
lieviti
identiche
terreni di coltura
54 Guida Biochimica
BIOCHIMICA PLUS
Dalla chimica organica alle biotecnologie
UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 Proprietà generali dei Riconoscere la varietà e la com- Parliamo di scienza L’unicità dell’atomo di carbonio
composti organici plessità Sostanze odorose allo Alcani e cicloalcani
delle molecole organiche collegan- specchio Il legame covalente di tipo σ
2 Le formule e l’isomeria
dole alle caratteristiche dell’atomo Laboratorio IBSE Gli idrocarburi in natura
3 Gli idrocarburi: di carbonio Saggi di Il doppio legame tra due atomi di
alcani e cicloalcani
Collegare la natura dei composti riconoscimento di carbonio ibridati sp
4 Gli alcheni organici alle applicazioni nei vari alcheni L’ibridazione del carbonio negli
5 Gli alchini settori della produzione Documentarsi e alcheni e negli alchini
6 Gli idrocarburi argomentare Il triplo legame tra due atomi di
aromatici Il metano carbonio ibridati sp
Esplorare la storia Alcheni, alchini e idrocarburi aro-
della scienza matici
Motori a scoppio: Ibridazione sp e formazione dei
romantici, ma un po’ legami σ nella molecola del me-
antiquati? tano
Green science!
Il petrolio
Idrocarburi policlicici aromatici
PROGRAMMAZIONE
VOLUME PLUS
Preparazione dell’acetilene
56 Guida Biochimica
UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 I pilastri della vita Riconoscere la varietà e la com- Parliamo di scienza La cellula animale
plessità delle molecole organiche Le nuove frontiere La cellula vegetale
2 I costituenti chimici
collegandole alle caratteristiche «bio»: le bioplastiche e I legami a idrogeno nell’acqua
della cellula
del gruppo funzionale i biomateriali
Le biomolecole
3 I carboidrati Riconoscere la varietà e la com- Laboratorio IBSE La carbonizzazione dello zucchero
4 I lipidi plessità delle biomolecole collegan- Saggio di Fehling I lipidi salutari
dole alla funzione negli organismi
5 Gli amminoacidi Sperimentare in La membrana plasmatica: un mo-
e le proteine Individuare le principali fonti di bio- laboratorio saico di fosfolipidi
molecole fra gli alimenti Saggio di Lugol
6 Gli acidi nucleici Saggi sulle proteine degli alimenti
Effetti delle mutazioni Orientamento L’organizzazione tridimensionale
in proteine non al lavoro delle proteine
enzimatiche Il biologo nutrizionista DNA e RNA a confronto
Polipeptide - animazione
La formazione di una molecola di
disaccaride
L’intolleranza al lattosio
Omega 3 e le malattie cardiache
PROGRAMMAZIONE
I monosaccaridi
VOLUME PLUS
I carboidrati
Caratterizzare una biomolecola
Guida Biochimica 57
UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 I processi di Analizzare e descrivere le principali Verso l’Inquiry Come l’uomo sfrutta le fermenta-
degradazione del vie metaboliche Un enzima in cucina zioni alcolica e lattica
glucosio Riconoscere la funzione delle vie Leggere un brano La respirazione cellulare
2 Il ciclo di Krebs metaboliche negli organismi col- scientifico La fosforilazione ossidativa
legandola all’importanza di un’ali- L’obesità è causata Piante C3, C4 e CAM
3 Catena respiratoria mentazione corretta nella maggior parte Le fasi della fotosintesi
e fosforilazione
Riconoscere l’importanza e la com- dei casi da stili di vita Il ciclo dell’acido citrico
ossidativa
plessità dell’organizzazione e del- scorretti
Un enzima in cucina
4 La fotosintesi l’integrazione dei processi energeti-
5 Il ciclo ci negli organismi La gluconeogenesi e la glicolisi
di Calvin-Benson
6 La gluconeogenesi
e il metabolismo
del glicogeno
7 Il metabolismo degli
amminoacidi
Integrazione
delle vie metaboliche
PROGRAMMAZIONE
e malattie ereditarie
VOLUME PLUS
58 Guida Biochimica
UNITÀ 7 Le biotecnologie
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 Le colture cellulari Descrivere le tecniche operative Parliamo di scienza Le colture batteriche nella tecnica
per la realizzazione di colture cel- Biodiversità, patologie del DNA ricombinante
2 Metodi per la
lulari vegetali, economia Tecnologia del DNA ricombinante
separazione delle
proteine Descrivere i principi su cui si basa- Elaborare i dati
no le comuni tecniche utilizzate per I metodi più comuni per ricono-
scientifici
3 Determinare la separare le biomolecole: conoscere scere e isolare le proteine
Elettroforesi del DNA –
struttura delle proteine il funzionamento e i limiti degli stru-
La tecnica della PCR Lo studio dei geni
4 Studiare i geni menti – Sequenziamento del
5 Tecnica dei microarray Descrivere le basi teoriche e i limiti DNA
delle tecniche di cristallografia a Documentarsi
6 Vettori di clonazione e raggi X e spettroscopia NMR
librerie genomiche e argomentare
Descrivere le procedure utilizzate La nuova pelle di
7 Amplificazione e per lo studio dei geni, per isolare o Hassan - Intervista al
sequenziamento trasferire DNA, per amplificarlo, e team scientifico che
per il sequenziamento ha realizzato l’impresa
Progettare procedure di laborato- Orientamento
rio per lo studio delle biomolecole, al lavoro
per ottenere colture cellulari, per Il bioinformatico
ottenere organismi geneticamente
PROGRAMMAZIONE
modificati
VOLUME PLUS
UNITÀ 8 Applicazioni delle biotecnologie
e frontiere della biologia
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 Anticorpi monoclonali Elaborare procedure operative per Parliamo di scienza La clonazione della pecora Dolly
e farmaci biologici la produzione di proteine mediante Il dibattito sugli OGM Zanzare geneticamente modifi-
organismi ingegnerizzati cate
2 Produrre proteine e Elaborare i dati
organismi transgenici Elaborare un pensiero critico e in- scientifici Scienza democratica: Scienza,
formato sul tema degli organismi Impronta genetica e filosofia, società e partecipazione
3 Piante OGM geneticamente modificati indagini di paternità L’ingegneria genetica
4 Animali transgenici e Descrivere il procedimento e le Documentarsi e Il progetto genoma
dibattito sugli OGM tecniche utilizzate per la clonazione argomentare
5 Clonazione animale Due casi di cronaca
Descrivere gli aspetti teorici della
6 Dal Progetto Genoma Esplorare la storia
terapia genica e i suoi campi appli-
al Gene-targeting
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Guida Biochimica 59
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
60 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi
22. Individua fra i seguenti composti gli isomeri di struttura e identifica il loro tipo.
A. CH – CH - CH – NH B. CH – CH - CH – CH – NH C. CH —CH—CH D. CH —CH
∣ ∣
VOLUME 3 PLUS
...................................................................................................................................................................................................
24. Completa la seguente reazione e indica fra i due possibili prodotti quello principale.
CH —C = CH + HBr
∣
CH
2-metilpropene
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25. Dalla reazione del fenolo con il cloro in presenza di cloruro ferrico quali composti si ottengono? Scrivi lo
schema della reazione e motiva la risposta.
Guida Biochimica 61
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
62 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE
OH DI FINE UNITÀOH OH
Cl
Cl
UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi +
FeCl
Cl
ABILITÀ E COMPETENZE fenolo orto-clorofenolo para-clorofenolo
RISOLVI i problemi
22. Individua fra i seguenti composti gli isomeri di struttura e identifica il loro tipo.
A., C. isomeri di posizione A., D.; C., D. isomeri di gruppo funzionale
VOLUME 3 PLUS
24. Completa la seguente reazione e indica fra i due possibili prodotti quello principale.
Br
∣
CH —C—CH prodotto principale
∣
CH
CH —C = CH + HBr 2-bromo-2-metilpropano
∣
Br
CH ∣
2-metilpropene CH —CH—CH
∣
CH
1-bromo-2-metilpropano
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25. Dalla reazione del fenolo con il cloro in presenza di cloruro ferrico quali composti si ottengono? Scrivi lo
schema della reazione e motiva la risposta.
Il gruppo –OH è orto-para orientante; si ottengono perciò due prodotti: orto-clorofenolo e para-clorofenolo.
OH OH OH
Cl
Cl
+
FeCl
Cl
fenolo orto-clorofenolo para-clorofenolo
Guida Biochimica 63
CH
CH
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
1. Il gruppo funzionale di una classe di composti organici determina le reazioni specifiche di tale classe. V F
2. Gli alcoli sono acidi più forti dei fenoli. V F
3. I chetoni con quattro atomi di carbonio presentano isomeria di posizione. V F
4. Le reazioni tipiche dei composti carbonilici sono le addizioni nucleofile al carbonile. V F
5. Per riduzione di un’aldeide si ottiene un alcol secondario. V F
6. Un estere si può formare per reazione di un acido carbossilico con un alcol. V F
7. L’anilina è l’ammina aromatica più semplice. V F
8. Un’ammina terziaria presenta tre gruppi –NH . V F
9. Nei polimeri le unità ripetitive derivano sempre dallo stesso monomero. V F
10. Il nylon è una poliammide. V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
VOLUME 3 PLUS
11. Il gruppo funzionale –OH è caratteristico: 16. La reazione del butanoato di etile con idrossido di
A solo degli alcoli sodio produce:
B solo dei fenoli A etanoato di sodio e butanolo
C degli alcoli e dei fenoli B butanoato di sodio ed etanolo
D degli eteri C butanolo ed etanolo
12. La reazione di un alcol con un acido alogenidrico D butanoato ed etanoato di sodio
produce: 17. Fra i seguenti composti è un’ammina secondaria:
A un alogenuro alchilico A CH CH NHCH C CH CONH
B un etere B CH CH NH D CH CONHCH
C un’aldeide 18. La base più debole fra le seguenti è:
D un chetone A NH
13. Dall’ossidazione di 1-pentanolo si ottiene: B CH NH
A 2-pentanone C pentanale C CH NHCH CH Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
B 3-pentanone D pentene D C H NH
14. La riduzione del butanone produce: 19. Il polivinilcloruro si ottiene mediante:
A butano A poliaddizione dell’etene
B 1-butanolo B policondensazione dell’etene
C 2-butanolo C poliaddizione del cloroetene
D acido butanoico D policondensazione del cloroetene
15. Il butanale e il butanone: 20. Può dar luogo a una policondensazione la coppia:
A sono entrambi facilmente ossidabili A etene e propene
B presentano identiche proprietà fisiche B propanolo e acido butanoico
C sono stereoisomeri C acido adipico e metilammina
D sono isomeri di struttura D acido tereftalico e glicol etilenico
64 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi
VOLUME 3 PLUS
D. CH – CH – CO – NH ..........................................
24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
A. le due tappe dell’ossidazione dell’1-propanolo
B. l'addizione di HBr al propene
C. la riduzione del 2-esanone con idrogeno catalizzata dal platino
D. l’esterificazione dell’acido pentanoico con l’etanolo
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CH ⎯ CH ⎯ CH ⎯ CH ⎯ CH ⎯ CH ⎯ CH ⎯ CH ⎯ CH ⎯ CH
∣ ∣
COOCH COOCH
Guida Biochimica 65
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
1. Il gruppo funzionale di una classe di composti organici determina le reazioni specifiche di tale classe. ✗V F
2. Gli alcoli sono acidi più forti dei fenoli. V ✗F
3. I chetoni con quattro atomi di carbonio presentano isomeria di posizione. V ✗F
4. Le reazioni tipiche dei composti carbonilici sono le addizioni nucleofile al carbonile. ✗F
V
5. Per riduzione di un’aldeide si ottiene un alcol secondario. V ✗F
6. Un estere si può formare per reazione di un acido carbossilico con un alcol. ✗F
V
7. L’anilina è l’ammina aromatica più semplice. ✗V F
8. Un’ammina terziaria presenta tre gruppi –NH . V ✗F
9. Nei polimeri le unità ripetitive derivano sempre dallo stesso monomero. V ✗F
10. Il nylon è una poliammide. ✗V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
VOLUME 3 PLUS
11. Il gruppo funzionale –OH è caratteristico: 16. La reazione del butanoato di etile con idrossido di
A solo degli alcoli sodio produce:
B solo dei fenoli A etanoato di sodio e butanolo
B 3-pentanone D pentene ✗D C H NH
14. La riduzione del butanone produce: 19. Il polivinilcloruro si ottiene mediante:
A butano A poliaddizione dell’etene
B 1-butanolo B policondensazione dell’etene
✗C 2-butanolo ✗C poliaddizione del cloroetene
D acido butanoico D policondensazione del cloroetene
15. Il butanale e il butanone: 20. Può dar luogo a una policondensazione la coppia:
A sono entrambi facilmente ossidabili A etene e propene
B presentano identiche proprietà fisiche B propanolo e acido butanoico
C sono stereoisomeri C acido adipico e metilammina
✗D sono isomeri di struttura ✗D acido tereftalico e glicol etilenico
66 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi
VOLUME 3 PLUS
A. aldeide B. etere C. acido carbossilico D. ammide primaria
24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
1-propanolo ossidazione propanale ossidazione acido propanoico
A. CH –CH –CH – OH –––––––––> CH –CH –CHO –––––––––> CH –CH –COOH
2-bromo propano (composto prevalente)
B. CH –CH= CH + HBr ––––> CH –CH–CH
∣
––
––
Br
–>
CH – CH – CH Br
1-bromo propano
2-esanone H 2-esanolo
C. CH –CO–CH – CH –CH –CH ––––> CH –CH–CH –CH –CH –CH
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Pt ∣
OH
acido pentanoico etanolo pentanoato di etile
D. CH –CH –CH –CH – COOH + CH –CH –OH ⇄ CH –CH –CH –CH –COO–CH –CH + H O
Guida Biochimica 67
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
11. Le biomolecole contenenti il genoma della cellula 16. Fra i seguenti composti si ottiene per saponifica-
e addette alla sua trasmissione sono: zione di un olio:
A i carboidrati A la colina
B i lipidi B il glicerolo
C le proteine C un sale dell’acido etanoico
D gli acidi nucleici D la lecitina
17. Nella formazione delle proteine gli amminoacidi
12. La formula generale dei carboidrati è:
si legano fra loro mediante reazioni:
A C(H O) C C (H O)
A di addizione
B C (H O) D C(H O)
B di condensazione
13. Fra i seguenti carboidrati è formato da due diversi C di ossidazione
monosaccaridi: D di idrolisi
A il lattosio C la cellulosa 18. La sequenza degli amminoacidi in una proteina
B il maltosio D l’amido determina la sua struttura:
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A primaria C terziaria
14. La cellulosa è un polimero:
B secondaria D quaternaria
A dell’α-D-glucosio
19. Fa parte dei costituenti del DNA:
B del β-D-glucosio
A l’uracile C il D-ribosio
C dell’α-D-galattosio
B la timina D l’alanina
D dell’α-D-fruttosio
20. Nei nucleotidi degli acidi nucleici il gruppo fosfa-
15. I trigliceridi sono: to si lega a un atomo:
A triesteri A di carbonio
B trisaccaridi B di ossigeno
C trioli C di azoto
D tripeptidi D di fosforo
68 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi
22. Descrivi il passaggio del D-ribosio dalla forma lineare a quelle cicliche.
24. Scrivi la formula di struttura dei dipeptidi che si formano dalla reazione di condensazione tra l’alanina e la
glicina (nell’alanina R = CH ; nella glicina R = H).
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25. In un tratto del filamento di DNA usato come stampo per l’RNA messaggero vi è la sequenza di basi: GAC TCA
AAG. Determina la sequenza corrispondente nell’RNA messaggero.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
Guida Biochimica 69
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
11. Le biomolecole contenenti il genoma della cellula 16. Fra i seguenti composti si ottiene per saponifica-
e addette alla sua trasmissione sono: zione di un olio:
A i carboidrati A la colina
B i lipidi ✗B il glicerolo
C le proteine C un sale dell’acido etanoico
✗D gli acidi nucleici D la lecitina
17. Nella formazione delle proteine gli amminoacidi
12. La formula generale dei carboidrati è:
si legano fra loro mediante reazioni:
A C(H O) ✗
C C (H O)
A di addizione
B C (H O) D C(H O)
✗B di condensazione
13. Fra i seguenti carboidrati è formato da due diversi C di ossidazione
monosaccaridi: D di idrolisi
✗A il lattosio C la cellulosa 18. La sequenza degli amminoacidi in una proteina
B il maltosio D l’amido determina la sua struttura:
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70 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi
22. Descrivi il passaggio del D-ribosio dalla forma lineare a quelle cicliche.
HOCH O H HOCH OH H HOCH O OH
C C C C=O C C
H H ⇄ H H ⇄ H H
H C C OH H C C H C C H
OH OH OH OH OH OH
α-D-ribosio D-ribosio β-D-ribosio
(forma aperta)
VOLUME 3 PLUS
di carbonio).
CH OH CH ⎯ O ⎯ CO ⎯ (CH ) ⎯ CH
∣ ∣
CHOH + 3CH (CH ) COOH → CH ⎯ O ⎯ CO ⎯ (CH ) ⎯ CH + 3H O
∣ ∣
orto-clorofenolo para-clorofenolo
CH OH CH ⎯ O ⎯ CO ⎯ (CH ) ⎯ CH
24. Scrivi la formula di struttura dei dipeptidi che si formano dalla reazione di condensazione tra l’alanina e la
glicina (nell’alanina R = CH ; nella glicina R = H).
H O H O CH CH
∣ ∣∣ ∣ ∣∣
H N ⎯ C ⎯ C ⎯ NH ⎯ C ⎯ C ⎯ OH
∣ ∣
CH CH CH
H O H O
∣ ∣∣ ∣ ∣∣
H N ⎯ C ⎯ C ⎯ NH ⎯ C ⎯ C ⎯ OH
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∣ ∣
H CH
25. In un tratto del filamento di DNA usato come stampo per l’RNA messaggero vi è la sequenza di basi: GAC TCA
AAG. Determina la sequenza corrispondente nell’RNA messaggero.
Sequenza dell’RNA messaggero: CUG AGU UUC
Guida Biochimica 71
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
16. La velocità di una data reazione enzimatica rag- B esiste nelle forme ossidata e ridotta
giunge il valore massimo: C nella forma ossidata funge da riducente
A alla temperatura ambiente D nella conversione del piruvato in lattato si riduce
72 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi
22. Individua le classi e le sottoclassi degli enzimi che catalizzano le seguenti reazioni.
A. CH CH OH → CH CHO + H
Reazione Classe Sottoclasse
B. CH COOCH + H O → CH COOH + CH OH
C. CH = CH + H O → CH CH OH a ................................... ...................................
VOLUME 3 PLUS
c ................................... ...................................
23. L’enzima fosfoglicerato mutasi catalizza la conversione del 3-fosfoglicerato in 2-fosfoglicerato. Basandoti
sul meccanismo generale di azione degli enzimi, descrivi le tre tappe in cui la fosfoglicerato mutasi realizza
tale conversione.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
24. Gli inibitori non competitivi sono spesso più efficaci degli inibitori competitivi. Spiega il motivo di ciò sulla
base del meccanismo dell’azione dei due tipi di enzimi.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
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...................................................................................................................................................................................................
25. Scrivi la formula dell’ATP e indica con un cerchio i legami che si rompono durante l’idrolisi di tale sostanza
ad AMP.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
Guida Biochimica 73
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
74 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi
22. Individua le classi e le sottoclassi degli enzimi che catalizzano le seguenti reazioni:
VOLUME 3 PLUS
realizza tale conversione.
Prima tappa. Il 3-fosfoglicerato si lega reversibilmente al sito attivo della molecola della fosfoglicerato mutasi.
Seconda tappa. Il 2-fosfoglicerato si forma sulla superficie del sito attivo.
Terza tappa. Il 2-fosfoglicerato si allontana dalla molecola della fosfoglicerato mutasi.
24. Gli inibitori non competitivi sono spesso più efficaci degli inibitori competitivi. Spiega il motivo di ciò
sulla base del meccanismo dell’azione dei due tipi di enzimi.
Un inibitore non competitivo può legarsi a un sito diverso dal sito attivo in tutte le molecole dell’enzima, impeden-
done completamente l’attività. Un inibitore competitivo in genere si unisce al sito attivo solo di alcune molecole
dell’enzima, limitandosi a rallentare l’attività dell’enzima stesso.
25. Scrivi la formula dell’ATP e indica con un cerchio i legami che si rompono durante l’idrolisi di tale so-
stanza ad AMP.
NH
N
N
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N N
O O O
O P O P O P O CH
O O O O
H H
H H
OH OH
Guida Biochimica 75
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
76 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi
21. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:
A. consumano ATP ...................................................................................................................................................................
B. producono ATP .....................................................................................................................................................................
VOLUME 3 PLUS
citrato isocitrato
23. Una persona di 75 kg che cammina di buon passo consuma all’incirca 300 kcal/h.
A. Supponendo che l’energia spesa nel camminare provenga completamente dall’idrolisi dell’ATP, quante moli di tale
composto sono necessarie ogni ora (l'idrolisi di una mole di ATP genera circa 7,3 kilocal)? ............................................
B. Se l’ATP deriva dall’ossidazione del glucosio, quante moli e quanti grammi di glucosio sono consumati ogni ora (dalla
decomposizione completa di una mole di glucosio si ottengono circa 32 mol di ATP)?
..............................................................................................................................................................................................
24. Scrivi, senza ricorrere a formule, l’equazione della reazione di attivazione degli acidi grassi, che consente
loro di attraversare la membrana mitocondriale.
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25. Descrivi in termini generali il destino catabolico dello ione ammonio prodotto nella deamminazione ossida-
tiva del glutammato.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
Guida Biochimica 77
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
78 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi
21. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:
A. Consumano ATP: glucosio + ATP → glucosio-6-fosfato + ADP
fruttosio-6-fosfato + ATP → fruttosio-1,6-difosfato + ADP
B. Producono ATP: 1,3-difosfoglicerato + ADP → 3-fosfoglicerato + ATP
fosfoenolpiruvato + ADP → piruvato + ATP
VOLUME 3 PLUS
A. L’idrolisi dell’ATP fornisce 7,3 kcal/mol, quindi occorrono circa 41 mol/h di ATP.
B. L’ossidazione completa di una mole di glucosio fornisce 32 moli di ATP. Pertanto, ogni ora sono consumate circa 1,3 moli
di glucosio, che corrispondono a 230 g.
24. Scrivi, senza ricorrere a formule, l’equazione della reazione di attivazione degli acidi grassi, che consente
loro di attraversare la membrana mitocondriale.
acil-CoA sintetasi
acido grasso + CoA + ATP –––––––––> acil-Coa + AMP + PP
25. Descrivi in termini generali il destino catabolico dello ione ammonio prodotto nella deamminazione ossida-
tiva del glutammato.
Lo ione ammonio, dannoso per l’organismo, è convertito nelle cellule epatiche a urea, sostanza meno tossica, tramite le
reazioni del ciclo dell’urea. L’urea viene trasportata dal sangue ai reni e infine è eliminata nell’urina.
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Guida Biochimica 79
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
11. L’enzima che sintetizza i filamenti di DNA durante 15. Il processo di maturazione dell’mRNA prende no-
la replicazione è la: me di:
A DNA elicasi A leading
B DNA polimerasi B lagging
C DNA topoisomerasi C splicing
D RNA polimerasi D spamming
12. Il flusso dell’informazione genetica durante la 16. Un gruppo di ribosomi coinvolti nella sintesi dello
trascrizione può essere sintetizzato nel seguente stesso polipeptide è detto:
modo:
A nucleosoma
A DNA → DNA
B lisosoma
B DNA → RNA
C ribosoma
C RNA → DNA
D polisoma
D RNA → proteina Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
13. Rispetto alla molecola di DNA, nella molecola di 17. L’operone lac è presente:
RNA è presente: A nei virus
A U al posto di T B nei procarioti
B U al posto di A C negli eucarioti
C C al posto di T D nei procarioti e negli eucarioti
D G al posto di A
18. La modificazione degli istoni è un esempio di re-
14. Le sequenze codificanti del DNA sono dette: golazione:
A codoni A prima della trascrizione
B istoni B durante della trascrizione
C introni C dopo la trascrizione
D esoni D nessuna delle risposte precedenti
80 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
19. Lo splicing alternativo porta alla formazione di dif- 20. Ciclo litico e ciclo lisogeno si alternano:
ferenti: A in alcuni virus
A filamenti di DNA B in tutti i virus
B filamenti di RNA C in alcuni procarioti
C polisaccaridi D in tutti i procarioti
D proteine
ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto
21. Nel seguente schema è mostrato il meccanismo di replicazione del DNA. Spiega come avviene la sintesi del
filamento in ritardo (detto anche filamento lagging). Quale enzima interviene esclusivamente nella sintesi di
questo filamento?
22. Il seguente schema descrive le fasi della trascrizione negli organismi eucarioti.
Descrivi brevemente cosa accade in ognuno degli step contrassegnati da un numero. Come si chiama il filamento che
fuoriesce dal nucleo al termine del processo?
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...................................................................................................................................................................................................
Guida Biochimica 81
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
11. L’enzima che sintetizza i filamenti di DNA durante 15. Il processo di maturazione dell’mRNA prende no-
la replicazione è la: me di:
A DNA elicasi A leading
✗B DNA polimerasi B lagging
C DNA topoisomerasi ✗
C splicing
D RNA polimerasi D spamming
12. Il flusso dell’informazione genetica durante la 16. Un gruppo di ribosomi coinvolti nella sintesi dello
trascrizione può essere sintetizzato nel seguente stesso polipeptide è detto:
modo:
A nucleosoma
A DNA → DNA
B lisosoma
✗B DNA → RNA
C ribosoma
C RNA → DNA
D RNA → proteina ✗
D polisoma
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13. Rispetto alla molecola di DNA, nella molecola di 17. L’operone lac è presente:
RNA è presente: A nei virus
✗A U al posto di T ✗
B nei procarioti
B U al posto di A C negli eucarioti
C C al posto di T D nei procarioti e negli eucarioti
D G al posto di A
18. La modificazione degli istoni è un esempio di re-
14. Le sequenze codificanti del DNA sono dette: golazione:
A codoni A prima della trascrizione
B istoni ✗
B durante della trascrizione
C introni C dopo la trascrizione
✗D esoni D nessuna delle risposte precedenti
82 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
19. Lo splicing alternativo porta alla formazione di dif- 20. Ciclo litico e ciclo lisogeno si alternano:
ferenti:
A filamenti di DNA
✗A in alcuni virus
B in tutti i virus
B filamenti di RNA C in alcuni procarioti
C polisaccaridi D in tutti i procarioti
✗D proteine
ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto
21. Nel seguente schema è mostrato il meccanismo di replicazione del DNA. Spiega come avviene la sintesi del
filamento in ritardo (detto anche filamento lagging). Quale enzima interviene esclusivamente nella sintesi di
questo filamento?
22. Il seguente schema descrive le fasi della trascrizione negli organismi eucarioti.
Descrivi brevemente cosa accade in ognuno degli step contrassegnati da un numero. Come si chiama il filamento che
fuoriesce dal nucleo al termine del processo?
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1. Apertura della doppia elica di DNA; 2. Aggiunta dei ribonucleotidi; 3. Terminazione della
trascrizione; Riavvolgimento della doppia elica; Splicing e fuoriuscita dal nucleo.
Guida Biochimica 83
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
UNITÀ 7 Le biotecnologie
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di clone. V F
2. Le colture cellulari sono un esempio di sistemi in vitro. V F
3. Nella cromatografia a scambio ionico proteine dotate di carica elettrica interagiscono con cariche opposte
sulla fase stazionaria. V F
4. Nelle proteine, la struttura tridimensionale dipende dalla struttura primaria. V F
5. Gli enzimi di restrizione servono ad amplificare il DNA. V F
6. Nelle tecniche di ibridazione viene sfruttata l’applicazione di un campo elettrico. V F
7. Le librerie di cDNA contengono l’intero genoma di un organismo di studio. V F
8. Per selezionare da una libreria genomica un gene di interesse si utilizzano tecniche basate sull’ibridazione genica. V F
9. La tecnica della PCR sfrutta il processo di denaturazione del DNA. V F
10. I terminatori di catena sono molecole molto simili ai dNTP, che non possono essere distinte dalla DNA polimerasi. V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
84 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
UNITÀ 7 Le biotecnologie
ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto
21. Analizza e interpreta lo schema riportato nell’immagine. Inserisci sull’immagine le didascalie che ritieni ne-
cessarie.
22. L’emoglobina è una proteina molto abbondante all’interno dei globuli rossi. Nel sangue, essa svolge il ruolo
di catturare l’ossigeno e trasportarlo ai tessuti di tutto il corpo. Descrivi la procedura che utilizzeresti per
isolare e purificare l’emoglobina.
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Guida Biochimica 85
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
UNITÀ 7 Le biotecnologie
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di clone. V ✗F
2. Le colture cellulari sono un esempio di sistemi in vitro. ✗V F
3. Nella cromatografia a scambio ionico proteine dotate di carica elettrica interagiscono con cariche opposte
sulla fase stazionaria. ✗V F
4. Nelle proteine, la struttura tridimensionale dipende dalla struttura primaria. ✗V F
5. Gli enzimi di restrizione servono ad amplificare il DNA. V ✗F
6. Nelle tecniche di ibridazione viene sfruttata l’applicazione di un campo elettrico. V ✗F
7. Le librerie di cDNA contengono l’intero genoma di un organismo di studio. V ✗F
8. Per selezionare da una libreria genomica un gene di interesse si utilizzano tecniche basate sull’ibridazione genica. ✗V F
9. La tecnica della PCR sfrutta il processo di denaturazione del DNA. ✗V F
10. I terminatori di catena sono molecole molto simili ai dNTP, che non possono essere distinte dalla DNA polimerasi. ✗V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
86 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
UNITÀ 7 Le biotecnologie
ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto
21. Analizza e interpreta lo schema riportato nell’immagine. Inserisci sull’immagine le didascalie che ritieni
necessarie.
VOLUME 3 PLUS
pianta matura un frammento
piantina dotata di tutte le parti:
si tratta di un clone della di tessuto viene
pianta originaria prelevato dalla pianta
e posto in coltura
le cellule
si riproducono
si forma un embrione e si de-differenziano
22. L’emoglobina è una proteina molto abbondante all’interno dei globuli rossi. Nel sangue, essa svolge il ruolo
di catturare l’ossigeno e trasportarlo ai tessuti di tutto il corpo. Descrivi la procedura che utilizzeresti per
isolare e purificare l’emoglobina.
Per la purificazione dell'emoglobina si può partire dal sangue. Vari tipi di trattamento (come la diluizione del sangue
per ottenere una soluzione ipotonica) servono a rompere (lisare) i globuli rossi. Con la centrifuga, si separa la frazione
contenente le proteine dalle membrane e dalle molecole più piccole. La purificazione finale dell'emoglobina si può ottenere
con vari tipi di cromatografia, come quella a scambio ionico oppure di affinità, utilizzando per esempio un anticorpo anti-
emoglobina fissato alla fase stazionaria.
Guida Biochimica 87
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
1. Per la produzione di proteine i sistemi eucariotici sono da preferire perché le cellule eucariotiche sono più facili
da manipolare rispetto ai batteri. V F
2. I primi organismi geneticamente modificati furono prodotti negli anni ’70 del secolo scorso. V F
3. Per trasferire geni esogeni nelle piante, si utilizzano virus animali. V F
4. Gli erbicidi sono utilizzati per selezionare le piante selvatiche. V F
5. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per conferire ai semi un colore dorato. V F
6. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per impedire la produzione di polline. V F
7. Le zanzare transgeniche sono state prodotte con lo scopo di essere più vulnerabili agli insetticidi. V F
8. Il biologo Hans Spemann per separare le cellule embrionali di tritone utilizzò un sottilissimo capello. V F
9. Fra i risultati del Progetto Genoma, si è visto che i geni dell’uomo sono molti meno di quanto previsto. V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
10. Nella tecnica CRISPR/Cas9 un filamento di RNA viene utilizzato come guida per individuare il sito di taglio sul DNA. V F
VOLUME 3 PLUS
11. La proteina Cas9 è: C se usati come farmaci, non danno effetti collaterali
A una nucleasi, che taglia il DNA D sono altamente specifici per i loro substrati
B una RNasi, che taglia l’RNA
15. Bacillus thuringensis è un batterio:
C una RNasi, che taglia il DNA
A che produce una sostanza utilizzata come potente
D una proteasi, che taglia altre proteine erbicida
12. Per terapia genica si intende: B utilizzato per trasportare DNA all'interno delle
A risolvere i sintomi delle malattie genetiche cellule vegetali
B curare le malattie mediante manipolazioni genetiche C che produce un plasmide capace di inserirsi nel
C l’utilizzo di farmaci prodotti con organismi DNA delle cellule vegetali
geneticamente manipolati D che produce una tossina letale per alcuni insetti Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
D la capacità di diagnosticare le malattie utilizzando nocivi
le moderne tecniche di analisi genetica 16. Fra i risultati del Progetto Genoma, si è visto che:
13. Con la terapia genica: A i geni dell’uomo sono molti di più di quanto previsto
A sarebbe possibile risolvere i sintomi della malattia, B la parte codificante nell’uomo copre quasi il 96%
a differenza delle cure farmacologiche del genoma
B sarebbe possibile rimuovere le cause della malattia C la complessità dell’uomo è legata all’alto numero
C le malattie genetiche diverrebbero ereditabili di geni
D si potrebbero curare tutte le malattie infettive D gran parte del DNA non è codificante, e non se ne
14. Gli anticorpi monoclonali sono utilizzati in molti conosce la funzione
ambiti perché: 17. Il Progetto Genoma Umano si è svolto:
A ogni molecola presenta molte diverse attività A tra il 2005 e il 2008 C tra il 2005 e il 2013
B sono facili da produrre B tra il 1990 e il 2003 D tra il 1970 e il 1980
88 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
ABILITÀ E COMPETENZE
SPIEGA i risultati di un esperimento
VOLUME 3 PLUS
................................................
nalisi, le sequenze ripetute di due locus
genici vengono amplificate e sottoposte a ................................................
elettroforesi. I campioni analizzati proven- ................................................
gono dal padre e dai suoi tre figli (indicati
dalle lettere A, B e C). Nell’immagine viene ................................................
riprodotta in modo schematico la lastra di ................................................
gel elettroforetico. Sapresti dire se i tre fi- ................................................
gli A, B e C sono figli biologici o illegittimi
del padre? ................................................
................................................
................................................
22. Un coltivatore di mais decide di coltivare una varietà transgenica di mais Bt, per difendere il raccolto dall’attac-
co della piralide del mais e aumentare la produzione. Il primo anno la produzione aumenta, mentre dal secondo
anno essa inizia a diminuire. Questo perché il raccolto viene danneggiato da una specie di insetto, fino a quel
momento non riconosciuta come dannosa. Come spieghi questo risultato? (Rispondi in dieci righe).
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Guida Biochimica 89
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
1. Per la produzione di proteine i sistemi eucariotici sono da preferire perché le cellule eucariotiche sono più facili
da manipolare rispetto ai batteri. V ✗F
2. I primi organismi geneticamente modificati furono prodotti negli anni ’70 del secolo scorso. ✗V F
3. Per trasferire geni esogeni nelle piante, si utilizzano virus animali. V ✗F
4. Gli erbicidi sono utilizzati per selezionare le piante selvatiche. V ✗F
5. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per conferire ai semi un colore dorato. V ✗F
6. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per impedire la produzione di polline. ✗F
V
7. Le zanzare transgeniche sono state prodotte con lo scopo di essere più vulnerabili agli insetticidi. V ✗F
8. Il biologo Hans Spemann, per separare le cellule embrionali di tritone utilizzò un sottilissimo capello. ✗V F
9. Fra i risultati del Progetto Genoma, si è visto che i geni dell’uomo sono molti meno di quanto previsto. ✗V F
✗V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
10. Nella tecnica CRISPR/Cas9 un filamento di RNA viene utilizzato come guida per individuare il sito di taglio sul DNA.
VOLUME 3 PLUS
11. La proteina Cas9 è: C se usati come farmaci, non danno effetti collaterali
✗A una nucleasi, che taglia il DNA
✗D sono altamente specifici per i loro substrati
B una RNasi, che taglia l’RNA
15. Bacillus thuringensis è un batterio:
C una RNasi, che taglia il DNA
A che produce una sostanza utilizzata come potente
D una proteasi, che taglia altre proteine erbicida
12. Per terapia genica si intende: B utilizzato per trasportare DNA all'interno delle
A risolvere i sintomi delle malattie genetiche cellule vegetali
✗B curare le malattie mediante manipolazioni genetiche C che produce un plasmide capace di inserirsi nel
DNA delle cellule vegetali
C l’utilizzo di farmaci prodotti con organismi
geneticamente manipolati ✗
D che produce una tossina letale per alcuni insetti
nocivi
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
D la capacità di diagnosticare le malattie utilizzando
le moderne tecniche di analisi genetica 16. Fra i risultati del Progetto Genoma, si è visto che:
13. Con la terapia genica: A i geni dell’uomo sono molti di più di quanto previsto
A sarebbe possibile risolvere i sintomi della malattia, B la parte codificante nell’uomo copre quasi il 96%
a differenza delle cure farmacologiche del genoma
✗B sarebbe possibile rimuovere le cause della malattia C la complessità dell’uomo è legata all’alto numero
C le malattie genetiche diverrebbero ereditabili di geni
D si potrebbero curare tutte le malattie infettive ✗
D gran parte del DNA non è codificante, e non se ne
conosce la funzione
14. Gli anticorpi monoclonali sono utilizzati in molti
ambiti perché: 17. Il Progetto Genoma Umano si è svolto:
A ogni molecola presenta molte diverse attività A tra il 2005 e il 2008 C tra il 2005 e il 2013
B sono facili da produrre ✗
B tra il 1990 e il 2003 D tra il 1970 e il 1980
90 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ
ABILITÀ E COMPETENZE
SPIEGA i risultati di un esperimento
22. Un coltivatore di mais decide di coltivare una varietà transgenica di mais Bt, per difendere il raccolto dall’attac-
co della piralide del mais e aumentare la produzione. Il primo anno la produzione aumenta, mentre dal secondo
anno essa inizia a diminuire. Questo perché il raccolto viene danneggiato da una specie di insetto, fino a quel
momento non riconosciuta come dannosa. Come spieghi questo risultato? (Rispondi in dieci righe).
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È probabile che sia successo questo: la tossina presente nel mais ha provocato una diminuzione nella popolazione della
piralide, infatti le larve che si sono nutrite del mais sono morte e non hanno potuto riprodursi. L'aumento nella produzione
di mais è dovuto al minor consumo da parte delle larve di piralide, la cui popolazione si è ridotta. L'insetto sconosciuto,
che si nutre anch'esso a spese del mais, è probabilmente un competitore della piralide. Una volta che la popolazione di
quest'ultima si è ridotta, e dato che l'insetto non è sensibile alla tossina Bt, esso si trova in una condizione favorevole:
abbondanza di nutrimento e assenza del competitore. La sua popolazione è quindi cresciuta fino a provocare danni alle
coltivazioni.
Guida Biochimica 91
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
11. La combustione è una reazione tipica: 16. Il gruppo funzionale ⎯CO⎯ è caratteristico:
A di tutti gli idrocarburi A solo delle aldeidi
B degli alcheni B solo dei chetoni
C degli alchini C degli acidi carbossilici
D degli idrocarburi aromatici D delle aldeidi e dei chetoni
12. Per addizione di acido cloridrico al 2-butene si ot- 17. La riduzione del propanale produce:
tiene:
A propano
A 1-clorobutano C 1,2-diclorobutano
B 1-propanolo
B 2-clorobutano D 2,3-diclorobutano
C 2-propanolo
13. La formula generale degli alchini è:
D acido propanoico
A CH C CH
18. Il propanoato di etile si ottiene per reazione di:
B CH D CH Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
A propanone ed etanolo
14. Le reazioni tipiche degli idrocarburi aromatici sono:
B acido propanoico ed etanolo
A le sostituzioni nucleofile
C propanolo e acido metanoico
B le sostituzioni elettrofile
D propanolo ed etanone
C le addizioni nucleofile
D le addizioni elettrofile 19. Fra i seguenti composti è un’ammina primaria:
15. La reazione di un alcol con un acido alogenidrico A CH NHCH C CH CONH
produce: B CH CH NH D CH CONHCH
A un alogenuro alchilico 20. La polimerizzazione del nylon avviene tra l’1,6-
B un etere diamminoesano e:
C un’aldeide A l’acido tereftalico C l’etene
D un chetone B l’acido adipico D lo stirene
92 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi
22. Indica il tipo di isomeria che intercorre in ogni coppia dei seguenti composti.
A. CH – CH – CH − OH CH – CH – CH
VERIFICHE DI RECUPERO
∣ ........................................................................................
VOLUME 3 PLUS
OH
B. H C CH H CH
\ ∕ \ ∕
C⎯
⎯C C⎯
⎯C ........................................................................................
∕ \ ∕ \
H H HC H
C. CH – CH – CH – CH − CH CH – CH – CH – CH – CH
∣ ∣ ........................................................................................
CH CH
24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
A. l’addizione di idrogeno al 2-pentene
B. la reazione del benzene con il cloro in presenza di cloruro ferrico
C. la riduzione del 2-pentanone con idrogeno catalizzata dal platino
D. l’addizione nucleofila di acido cloridrico all’1-propanolo
Guida Biochimica 93
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?
11. La combustione è una reazione tipica: 16. Il gruppo funzionale ⎯CO⎯ è caratteristico:
✗A di tutti gli idrocarburi A solo delle aldeidi
B degli alcheni B solo dei chetoni
C degli alchini C degli acidi carbossilici
D degli idrocarburi aromatici ✗D delle aldeidi e dei chetoni
12. Per addizione di acido cloridrico al 2-butene si ot- 17. La riduzione del propanale produce:
tiene:
A propano
A 1-clorobutano C 1,2-diclorobutano
✗B 2-clorobutano D 2,3-diclorobutano
✗B 1-propanolo
C 2-propanolo
13. La formula generale degli alchini è:
D acido propanoico
A CH C CH
18. Il propanoato di etile si ottiene per reazione di:
✗B CH D CH
A propanone ed etanolo
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94 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi
VERIFICHE DI RECUPERO
VOLUME 3 PLUS
22. Indica il tipo di isomeria che intercorre in ogni coppia dei seguenti composti.
A. isomeri di posizione B. isomeri geometrici cis e trans C. isomeri di catena
24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
A. CH – CH = CH – CH – CH + H CH – CH – CH – CH – CH
2-pentene pentano
Cl
Cl
B. + HCl
FeCl
benzene clorobenzene
OH
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∣
Pt
C. CH – CH – CH – CO – CH + H CH – CH – CH – CH – CH
2-pentanone 2-pentanolo
D. CH – CH – CH – OH + HCl CH – CH – CH – Cl + H O
1-propanolo acido cloridrico 1-cloropropano acqua
Guida Biochimica 95
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
C assume un valore massimo a valori di pH e di tem- 19. L’insulina agisce a livello epatico:
peratura ottimali A inibendo la sintesi del glicogeno
D non è influenzata dal pH B inibendo la glicolisi
14. L’idrolisi dell’ATP: C inducendo la glicogenolisi
A fornisce energia per i processi cellulari D stimolando la glicolisi e la sintesi del glicogeno
B libera ADP e due gruppi fosfato 20. La deamminazione ossidativa:
C è accoppiata a reazioni esoergoniche A favorisce la rimozione del gruppo amminico dalle
D fortemente endoergonica molecole degli amminoacidi
15. Durante la glicolisi è utilizzato il coenzima: B favorisce la digestione delle proteine
A NADH C FADH C è la fase finale del catabolismo degli amminoacidi
B NAD D FADH D è una tappa del ciclo dell’urea
96 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
21. Rappresenta la reazione di formazione del trigliceride dell’acido palmitico (un acido grasso saturo a 16 atomi
di carbonio) e spiega sinteticamente il destino dei trigliceridi nell’organismo.
22. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:
VERIFICHE DI RECUPERO
A. consumano ATP ...................................................................................................................................................................
VOLUME 3 PLUS
B. producono ATP .....................................................................................................................................................................
23. Descrivi il modello rappresentato in figura, utilizzato per spiegare l’interazione fra un enzima e il substrato.
24. Descrivi la trasformazione del piruvato in acetil-CoA e in lattato e spiega quali condizioni favoriscono l’uno
o l’altro processo.
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Guida Biochimica 97
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO
98 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO
21. Rappresenta la reazione di formazione del trigliceride dell’acido palmitico (un acido grasso saturo a 16 atomi
di carbonio) e spiega sinteticamente il destino dei trigliceridi nell’organismo.
CH OH CH —O—CO—(CH ) —CH
∣ ∣
CHOH + 3CH (CH ) COOH → CH—O—CO—(CH ) —CH + 3H O
∣ ∣
CH OH CH —O—CO—(CH ) —CH
Nell’intestino tenue i trigliceridi sono scissi per azione delle lipasi in glicerolo e acidi grassi, i quali sono catabolizzati nei
mitocondri mediante la β-ossidazione, una serie di reazioni cicliche che portano alla rimozione di due atomi di carbonio
per ciclo sotto forma di acetil-CoA, con una resa energetica superiore a quella della glicolisi. In situazioni patologiche (per
VERIFICHE DI RECUPERO
esempio, il diabete), l’acetil-CoA prodotto da un’aumentata ossidazione degli acidi grassi, è utilizzato per la sintesi dei
corpi chetonici. I trigliceridi possono essere accumulati nel tessuto adiposo come riserva energetica.
VOLUME 3 PLUS
22. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:
A. glucosio + ATP → glucosio-6-fosfato + ADP
fruttosio-6-fosfato + ATP → fruttosio-1,6-difosfato + ADP
B. 1,3-difosfoglicerato + ADP → 3-fosfoglicerato + ATP
fosfoenolpiruvato + ADP → piruvato + ATP
23. Descrivi il modello rappresentato in figura, utilizzato per spiegare l’interazione fra un enzima e il substrato.
Il modello dell’adattamento autoindotto, rappresentato in Figura, mostra che il sito attivo dell’enzima presenta una forma
diversa prima e dopo il legame con il substrato. Dopo aver interagito con il substrato, il sito attivo si modifica, assumendo
una forma complementare a quella del substrato. Il legame fra l’enzima e il substrato favorisce la catalisi enzimatica.
24. Descrivi la trasformazione del piruvato in acetil-CoA e in lattato e spiega quali condizioni favoriscono l’uno
o l’altro processo.
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Il piruvato è trasformato in acetil-CoA nei mitocondri, per azione di un complesso multienzimatico, che prende il nome di
piruvato deidrogenasi. La reazione è una decarbossilazione ossidativa, che porta alla liberazione di una molecola di CO e
alla formazione di una molecola di NADH + H .
Il piruvato è ridotto a lattato per azione dell’enzima lattato deidrogenasi, con la partecipazione del coenzima NADH, che
è ossidato a NAD .
La trasformazione del piruvato in acetil-CoA è favorita in condizioni aerobiche, mentre la formazione del lattato si osserva
in assenza di ossigeno.
Guida Biochimica 99
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................
1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di clone. V F
2. Durante la replicazione la DNA polimerasi opera solo in direzione 3’ → 5’. V F
3. Nelle proteine, la struttura tridimensionale dipende dalla struttura primaria. V F
4. Gli enzimi di restrizione servono ad amplificare il DNA. V F
5. Le librerie di cDNA contengono l’intero genoma di un organismo di studio. V F
6. I primi organismi geneticamente modificati furono prodotti negli anni 70 del secolo scorso. V F
7. I geni degli eucarioti sono tutti codificanti. V F
VERIFICHE DI RECUPERO
8. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per conferire ai semi un colore dorato. V F
9. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per impedire la produzione di polline. V F
VOLUME 3 PLUS
10. Fra i risultati del Progetto Genoma, si è visto che i geni dell’uomo sono molti meno di quanto previsto. V F
11. Il flusso dell’informazione genetica durante la 15. La giusta sequenza di tecniche per isolare una
traduzione può essere sintetizzato nel seguente proteina di interesse è:
modo: A cromatografia – centrifugazione –
A DNA → DNA C RNA → DNA omogeneizzazione di un tessuto
B DNA → RNA D RNA → proteina B elettroforesi – centrifugazione – omogeneizzazione
12. Quando si sottopone il DNA all’elettroforesi: di un tessuto
A i frammenti più piccoli si muovono più velocemente C omogeneizzazione di un tessuto – cromatografia –
centrifugazione
B i frammenti più grandi si muovono più velocemente
D omogeneizzazione di un tessuto – centrifugazione
C i frammenti migrano verso il polo negativo, perché
– elettroforesi
presentano cariche dello stesso segno
16. Con la centrifugazione si ottiene:
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D i frammenti migrano verso il polo positivo, perché
presentano cariche dello stesso segno A il sopranatante sul fondo della provetta
13. Quando si altera la struttura tridimensionale di B il sedimento nella parte superiore della provetta
una proteina, essa viene detta: C il sopranatante sul fondo e il sedimento in
A alterata C destrutturata superficie
B compromessa D denaturata D la deposizione sul fondo della provetta delle
14. I siti di restrizione: sostanze più dense
A sono i siti di taglio riconosciuti dagli enzimi di 17. Le sequenze non codificanti del DNA sono dette:
restrizione A codoni
B sono identici per tutti gli enzimi di restrizione B istoni
C portano alla formazione di estremità coesive C introni
D servono a frammentare le proteine D esoni
VERIFICHE DI RECUPERO
ABILITÀ E COMPETENZE
VOLUME 3 PLUS
SPIEGA i risultati di un esperimento
21. Per un’analisi di paternità viene utilizzato un test di fingerprint genetico. Per l’analisi, le sequenze ripetute di
due locus genici vengono amplificate e sottoposte a elettroforesi. I campioni analizzati provengono dal padre e
dai suoi tre figli (indicati dalle lettere A, B e C). Nell’immagine viene riprodotta in modo schematico la lastra di
gel elettroforetico. Sapresti dire se i tre figli A, B e C sono figli biologici o illegittimi del padre?
Padre A B C
20 –
elettroforesi
15 –
10 ––
N° di ripetizioni
––
–
5–
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–
–
–
1–
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di clone. V ✗F
2. Durante la replicazione la DNA polimerasi opera solo in direzione 3’ → 5’. V ✗F
3. Nelle proteine, la struttura tridimensionale dipende dalla struttura primaria. ✗V F
4. Gli enzimi di restrizione servono ad amplificare il DNA. V ✗F
5. Le librerie di cDNA contengono l’intero genoma di un organismo di studio. V ✗F
6. I primi organismi geneticamente modificati furono prodotti negli anni 70 del secolo scorso. ✗F
V
7. I geni degli eucarioti sono tutti codificanti. V ✗F
V ✗
VERIFICHE DI RECUPERO
8. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per conferire ai semi un colore dorato. F
9. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per impedire la produzione di polline. ✗F
V
VOLUME 3 PLUS
10. Fra i risultati del Progetto Genoma, si è visto che i geni dell’uomo sono molti meno di quanto previsto. ✗V F
CONCLUDI le frasi con il completamento corretto
11. Il flusso dell’informazione genetica durante la 15. La giusta sequenza di tecniche per isolare una
traduzione può essere sintetizzato nel seguente proteina di interesse è:
modo: A cromatografia – centrifugazione –
A DNA → DNA C RNA → DNA omogeneizzazione di un tessuto
B DNA → RNA ✗ D RNA → proteina B elettroforesi - centrifugazione – omogeneizzazione
di un tessuto
12. Quando si sottopone il DNA all’elettroforesi:
✗A i frammenti più piccoli si muovono più velocemente C omogeneizzazione di un tessuto – cromatografia –
centrifugazione
B i frammenti più grandi si muovono più velocemente
C i frammenti migrano verso il polo negativo, perché ✗D omogeneizzazione di un tessuto - centrifugazione –
elettroforesi
presentano cariche dello stesso segno
16. Con la centrifugazione si ottiene:
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D i frammenti migrano verso il polo positivo, perché
presentano cariche dello stesso segno A il sopranatante sul fondo della provetta
13. Quando si altera la struttura tridimensionale di B il sedimento nella parte superiore della provetta
una proteina, essa viene detta: C il sopranatante sul fondo e il sedimento in
A alterata C destrutturata superficie
B compromessa ✗ D denaturata ✗D la deposizione sul fondo della provetta delle
sostanze più dense
14. I siti di restrizione:
✗A sono i siti di taglio riconosciuti dagli enzimi di
restrizione
17. Le sequenze non codificanti del DNA sono dette:
A codoni
B sono identici per tutti gli enzimi di restrizione B istoni
C portano alla formazione di estremità coesive ✗C introni
D servono a frammentare le proteine D esoni
VERIFICHE DI RECUPERO
ABILITÀ E COMPETENZE
VOLUME 3 PLUS
SPIEGA i risultati di un esperimento
21. Per un’analisi di paternità viene utilizzato un test di fingerprint genetico. Per l’analisi, le sequenze ripetute di
due locus genici vengono amplificate e sottoposte a elettroforesi. I campioni analizzati provengono dal padre e
dai suoi tre figli (indicati dalle lettere A, B e C). Nell’immagine viene riprodotta in modo schematico la lastra di
gel elettroforetico. Sapresti dire se i tre figli A, B e C sono figli biologici o illegittimi del padre?
Padre A B C
20 –
elettroforesi
15 –
10 ––
N° di ripetizioni
––
–
5–
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–
–
–
1–
A non è un figlio biologico, mentre B e C lo sono. In caso di paternità biologica, infatti, verrebbero ereditati la metà dei
caratteri dal padre (in questo caso due dei tratti amplificati su quattro). Di conseguenza, un figlio biologico deve presentare
almeno la metà delle sequenze ripetute del padre (può presentarne di più se dalla madre eredita qualche sequenza
identica a quella del padre).
∣
SOLUZIONI
CH
46. a. CH —CH b. CH
∕ \ ∣
Lezione 4 – Gli alcheni CH —HC HC—CH —
CH —C —C—CH—C—CH
Osserva e analizza \ ∕
2. Alcani, alogenuri alchilici, dialogenuri alchilici, alcoli e composti solfora- CH —CH
ti. 3. Si formano due nuovi legami σ in seguito alla rottura del legame π. 47. a. e g. sono uguali; b. ed e. sono isomeri di catena; c. e h. sono isomeri
Lezione 5 – Gli alchini geometrici cis (c.) e trans (h.); d. e f. sono isomeri di posizione.
Osserva e analizza 48. H H H Cl
2. Due molecole di reattivo. 3. Una molecola di idrogeno. \ ∕ \ ∕
—
C C —
C C
Domanda Flash ∕ \ ∕ \
Perché gli alchini non presentano isomeria geometrica? Cl Cl Cl H
Perché, data la geometria lineare dell’alchino, i sostituenti hanno un’unica cis trans
possibilità di disposizione nello spazio.
49. b. 50.
Lezione 6 – Gli idrocarburi aromatici HOOC
Osserva e analizza
2. Il processo che spiega i valori sperimentali delle lunghezze dei legami
HO C H
carbonio-carbonio nel benzene è la sovrapposizione degli orbitali p perpen-
dicolari al piano della molecola: i sei elettroni in essi contenuti non sono
impegnati in tre doppi legami, ma sono delocalizzati su tutta la moleco- HC Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
la, a formare una nuvola elettronica sopra e sotto il piano. Tutti i legami
carbonio-carbonio sono quindi uguali e di lunghezza intermedia fra quelli
del legame semplice e del legame doppio. 51. Cl CH CH CH COOH
Domanda Flash
Qual è il nome del meta-diclorobenzene espresso con i prefissi numerici? HC H Br Cl Br Cl
1,3-diclorobenzene.
OH H Br H
CHO
52. CHO CHO CHO
H Cl H Cl Cl H
H Cl Cl H H Cl
CHO CHO CHO
53. a < c < b.
54. a. C H + 11 O → 7 CO + 8 H O; b. C H + 5 O → 3 CO + 4 H O;
c. C H + 14 O → 9 CO + 10 H O; d. C H + 6 O → 4 CO + 4 H O
VOLUME 3 PLUS
3,4-dicloroesano
SOLUZIONI
60. a. Teoricamente si potrebbero formare i seguenti composti: bromobenzene +acido HBr
bromidrico
CH —CH—CH —CH —CH —CH +
∣ ∣ bromobenzene acido bromidrico nitrobenzene
H Br — —
2-bromoesano
b. CH CH
+ CH —CH—CH —CH —CH —CH
∣ ∣ CH CH
Br H + HCl
1-bromoesano
nitrobenzene
nitrobenzene
ha una geometria
sp sp sp
e sono presenti
legami di tipo
e sono presenti
anche legami di tipo
σ
idrocarburi
aromatici π
che danno
VOLUME 3 PLUS
reazione di
SOLUZIONI
che danno
reazione di che danno
reazione di
dovuto alla maggiore polarità rispetto agli idrocarburi, e al fatto che questi
UNITÀ 2 I composti organici composti non possono formare legami a idrogeno, come gli alcoli.
diversi dagli idrocarburi Domanda Flash
Come si possono ottenere le aldeidi dagli alcoli primari e i chetoni dagli
alcoli secondari?
Lezione 1 – Gli alcoli, i fenoli, gli eteri
Attraverso l’ossidazione, che deve essere controllata nel caso degli alcoli
Lavora sul testo
primari.
1. Negli alcoli, il gruppo ossidrilico permette la formazione di legami a
idrogeno. Questo rende i composti stabili in fase liquida, e perfettamente Lezione 3 – Gli acidi carbossilici e i loro derivati
solubili in acqua se il radicale alchilico è di piccole dimensioni. Gli eteri Lavora sul testo
sono molecole polari, più volatili e molto meno miscibili in acqua rispetto 1. I sali si formano dalla reazione degli acidi carbossilici con basi forti e dall’i-
agli alcoli di paragonabile peso molecolare. Il fenolo presenta una certa
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drolisi alcalina degli esteri.
solubilità in acqua, dovuta alla presenza del gruppo ossidrilico, ma contra- Osserva e analizza
stata dalla natura idrofobica dell’anello benzenico. La solubilità in acqua 2. I saponi sono solubili in acqua. Questa proprietà è dovuta alla capacità
può aumentare se l’anello è sostituito con gruppi polari. di formare le micelle, ossia degli aggregati in cui le porzioni idrofobiche,
Osserva e analizza costituite dalle catene idrocarburiche (dette code apolari), si dispongono
2. L’etanolo può essere ossidato a etanale e successivamente ad acido eta- verso l’interno, mentre le parti idrofile, costituite dal gruppo —COO (dette
noico; il 2-pentanolo può essere ossidato a 2-pentanone. teste polari), si orientano verso il mezzo acquoso. In presenza di sporco, la
Domanda Flash particella di grasso idrofoba è collocata all’interno della micella è può esse-
Quali sono i possibili isomeri del propanolo? re quindi rimossa con il risciacquo.
1-propanolo e 2-propanolo Domanda Flash
Lezione 2 – I composti carbonilici Quale sale si forma per reazione dell’acido acetico con idrossido di potassio?
Lavora sul testo L’acetato di potassio
1. Molti composti carbonilici sono sostanze odorose e aromatiche. In chimi- Lezione 4 – Le ammine
ca organica vengono utilizzati come reagenti per le sintesi organiche. Lavora sul testo
Osserva e analizza 1. La presenza del doppietto elettronico sull’azoto conferisce alle ammine
2. Il punto di ebollizione delle aldeidi e dei chetoni è intermedio tra quello proprietà basiche (reagiscono con acidi inorganici per formare i corrispon-
degli alcani e quello degli alcoli di paragonabile peso molecolare. Ciò è denti sali di ammonio) ed è responsabile del loro carattere nucleofilo (danno
VOLUME 3 PLUS
b. O
Reazioni di condensazione: acido adipico ed esametilendiammina (per il ∣∣
SOLUZIONI
nylon), acido tereftalico e glicole etilenico (per il PET); nel primo caso un aci- CH —CH —CH —C—O—CH —CH —CH
do carbossilico reagisce con un ammina, nel secondo un acido carbossilico
reagisce con un alcol.
CH
Cl
AREA OPERATIVA 56. a. O
∣∣
Conoscenze CH —CH —CH —CH —C—O—CH —CH —CH + H O
1. B 2. A 7. a, d, c, b 10. D 11. C 17. C 18. A 26. B 27. B pentanoato di propile
34. A 35. D 41. D 42. A b. CH OH + CH CH CH CH COOH
alcol metilico acido pentanoico
Abilità e competenze c. O O
∣∣ ∣∣
48. a. 3,4-dimetil-3-esanolo; b. 4-metil-2-pentanolo; c. 4-cloro-2-metilidros- CH —C—OH + NH –––> H N—C—CH + H O
sibenzene; d. 2-bromo-5-etilidrossibenzene; e. metossibutano/butilmetile- acido etanoico ammoniaca etanammide
tere; f. etossipentano/etilpentiletere
57. a. N-metilamminobutano; b. N-metil-N-propil-2-amminopentano;
50. a. CH —CH —CH —CH —Cl + H O c. 4-bromo-3-etilanilina; d. 2-cloro-4-propil-N-etilanilina
cloropropano 58. a. HN—CH —CH —CH c. CH —CH —N—CH —CH —CH
b. O ∣ ∣
∣∣ CH —CH CH —CH —CH—CH —CH
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+ +
N N N N + N
+
H H H H H
LA MAPPA DELL’UNITÀ
A.
IL GRUPPO FUNZIONALE
che contiene
è il
SOLUZIONI
può essere il è il
è
gruppo amminico
gruppo carbossilico
VOLUME 3 PLUS
AREA OPERATIVA O O O OH
SOLUZIONI
Conoscenze 70.
OH OH OH
OH ∣ ∣ ∣
OH OH OH OH ∣ ∣ ∣
H OH
CH O ⇆ CH O ⇄ CH O
α-D-ribosio β-D-ribosio ∣ ∕∕ ∣ ∕∕ ∣ ∕∕
H N—CH—C H N—CH—C H N—CH—C
\ \ \
66. CH OH CH OH CH OH OH CH OH OH O
ambiente acido tirosina ambiente basico
O O HO O O H
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H H H H H H H
H H H 71. monosaccharides 72. Hprimary structure 73. A 74. C 75. C 76. A
+
OH H OH H OH H OH H
O
OH OH OH OH OH OH OH OH
H OH H OH H OH H OH
CH OH CH OH CH OH
H H O H HO H O H H O H
H H H
+
OH H OH H OH H
O
H OH OH OH OH OH OH
H OH H OH H OH
che
si distinguono in
contengono gruppi
sono uniti da
funzionali contengono
legame
gruppi funzionali
peptidico
VOLUME 3 PLUS
SOLUZIONI
ossidrilico carbonilico
VOLUME 3 PLUS
quella del substrato stesso. Si forma il complesso enzima-substrato. Grazie
71. the action of an enzyme 72. the substrate binds 73. D 74. A 75. C
SOLUZIONI
all’azione catalitica dell’enzima, il substrato si trasforma nei prodotti, che
vengono successivamente rilasciati, lasciando l’enzima disponibile per svol- 76. D
gere una nuova catalisi 64. Nell’ordine: ribosomi, reticolo endoplasmatico
LA MAPPA DELL’UNITÀ
IL METABOLISMO CELLULARE
A.
è l’unione delle
molecole
organiche
che aumentano la
a cui si lega in
dette modo specifico il
velocità
coenzimi delle reazioni
substrato
che dipende da
che trasportano
sintasi, è facile calcolare quanti ATP si ottengano nei due casi. C—O C—O
∣ ∣
SOLUZIONI
GTP
fosfoenolpiruvato
carbossilasi
GDP
96. Fosfoglucomutasi, glicogenosintasi, glucosio-1-fosfato, UDP-glucosio 106. a. COO COO
pirofosforilasi, enzima ramificante, glicogenina, UTP. ∣ ∣
COOH C—O H N —C—H COOH
97. ∣ ∣ ∣ ∣
PLP
catena di glicogeno in formazione H N—C—H + CH CH + C—O
∣ ∣ ∣ ∣
glicogeno sintasi = UDP CH CH CH CH
∣ ∣ ∣ ∣
COOH COO COOH COOH
catena di glicogeno lineare
b. COO COO
∣ ∣
COOH C—O H N —C—H COOH
∣ ∣ PLP ∣ ∣
H N—C—H + CH CH + C—O
catena di glicogeno ramificata ∣ ∣ ∣ ∣
CH CH CH CH
enzima ∣ ∣ ∣ ∣
deramificante
SH COO COO SH
VOLUME 3 PLUS
NADH + H ; ossidazione degli acidi grassi 103. Viene ossidato l’ammi- adiposo e la sintesi delle proteine nei muscoli, mentre inibisce la glicogenolisi.
SOLUZIONI
noacido di partenza, in particolare l’atomo di carbonio che porta il gruppo Quando il livello del glucosio nel sangue si abbassa, il pancreas secerne il glu-
amminico, e che alla fine viene trasformato in un carbonile (C = O). Si riduce cagone, che stimola i processi metabolici che aumentano la disponibilità del
il NADP a NADPH. 104. Acido urico e urea. La vita in acqua consente ai glucosio, ovvero la glicogenolisi nel fegato, la gluconeogenesi e l’ossidazione
pesci di eliminare direttamente lo ione ammonio. L’acqua diluisce questa dei grassi nei muscoli e nel fegato; contemporaneamente è inibita la glicoli-
sostanza molto solubile, che altrimenti potrebbe causare danni agli orga- si 109. inner membrane of mithocondria 110. amino acids, fatty acid and
nismi. carbohydrates 111. B 112. A 113. C 114. C 115. B 116. A
105. O O
∣∣ ∣∣
—
O C—C—OH —
O C—C—OH
∣ ∣
CH (CH )
∣
NH
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reazioni reazioni
cataboliche anaboliche
digestione da da da
per ottenere
glucosio-6- lattato acetil-CoA
fosfato amminoacidi
e glicerolo
monosaccaridi acidi grassi amminoacidi
che sono ossidati che sono ossidati nella che sono degradati
nella con la
VOLUME 3 PLUS
SOLUZIONI
in
in
che ciclo
scheletri ammonio dove è urea
entra dell’urea
carboniosi trasformato in
nel
acetil-Coa
e la regolazione genica 1. L’RNA polimerasi è l’enzima addetto alla trascrizione. Al pari della DNA po-
limerasi, utilizza come substrati nucleosidi trifosfati liberi, che aggiungono pro-
Lezione 1 – La duplicazione del DNA gressivamente alla molecola di RNA in formazione. Proprio come i due filamenti
Lavora sul testo di DNA nella doppia elica, anche il tratto di DNA che funge da stampo e l’RNA
1. Perché si forma una doppia elica costituita da un filamento “vecchio” e da complementare sono antiparalleli: l’RNA viene sintetizzato in direzione 5′ → 3′
un filamento “nuovo”. 2. Quando la DNA polimerasi aggiunge un nucleoti- e lo stampo di DNA viene letto in direzione 3′ → 5′. Poiché però nelle catene
de al filamento di nuova sintesi, controlla che sia corretto; se è presente un di RNA c’è l’uracile al posto della timina, quando sul filamento stampo di DNA
errore, la DNA polimerasi, aiutata da altri enzimi, corregge immediatamente c’è un’adenina, sulla catena di RNA viene sempre inserito un uracile 2. Nei
l’errore procarioti, dopo la trascrizione l’mRNA è già maturo e non richiede (salvo poche
Osserva e analizza eccezioni) di essere modificato. Negli eucarioti, la molecola di RNA messaggero
3. La copiatura può avvenire solo in direzione 5′ → 3′ ma dal momento che appena sintetizzata prende il nome di trascritto primario o pre-mRNA e prima di
in corrispondenza della forcella replicativa i filamenti sono antiparalleli, la portarsi nel citoplasma subisce alcune modificazioni
copiatura dei filamenti liberi procede in direzioni opposte 4. Per esempio se Osserva e analizza
viene aggiunta una base sbagliata, questa viene immediatamente eliminata 3. L’informazione genetica fluisce dal DNA all’RNA (trascrizione) e da questo
dalle proteine del complesso di riparazione; la DNA polimerasi inserisce la alla proteina (traduzione) 4. L’RNA polimerasi aggiunge, uno dopo l’altro, i
base corretta e la duplicazione va avanti nucleotidi seguendo le istruzioni del filamento stampo di DNA 5. La matu-
VOLUME 3 PLUS
contiene geni che vengono trascritti 4. Con lo splicing alternativo si ot-
SOLUZIONI
tengono proteine diverse a partire dallo stessto mRNA
FORMAZIONE DEL
Lezione 6 – La regolazione nei virus LEGAME PEPTIDICO
Lavora sul testo E SCORRIMENTO
DEL tRNA CON I
1. Ogni unità virale, o virione, ha un acido nucleico che può essere DNA o DUE AMMINOACIDI
RNA: DNA nei deossiribovirus, RNA nei ribovirus NEL SITO P
Osserva e analizza
2. a. dalla fase 7 alla fase 9; b. nel ciclo lisogeno il DNA virale si integra per
un certo tempo nel DNA batterico 37. Il modello dell’operone; l’operone lac; in assenza di lattosio
AREA OPERATIVA
Conoscenze
1. C 2. F 3. F 4. D 5. B 6. C 7. V 8. V 9. V 10. F 11. C
12. F 13. V 14. F 15. V 16. C 17. V 18. F 19. V 20. D
21. A 22. D 23. V 24. V 25. A 26. A
Abilità e competenze
27. Le basi e gli zuccheri sono legati da legami glicosidici; le basi azotate si
38.
legano tra loro mediante ponti a idrogeno
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39. C
RIBOSOMA RIBOSOMA
40.
RNA PRIMER
RNA PRIMER
RNA PRIMER
Frammento di Okazaki
RNA PRIMER
DNA POLIMERASI
LE MAPPE DELL’UNITÀ
A. che è due filamenti di che
DNA costituito subunità strutturali
nucleotidi sono
da
ognuna costituita da
VOLUME 3 PLUS
SOLUZIONI
che è un singolo
RNA filamento che
costituito subunità strutturali
di nucleotidi sono
da
ognuna costituita da
replicazione di tipo
è un modello di semiconservativo
filamento
guida
LA DUPLICAZIONE e porta due
O REPLICAZIONE è discontinua alla filamenti
DEL DNA formazione di filamento
in ritardo
è catalizzata da DNA polimerasi
che
PROTEIN
SYNTHESIS
VOLUME 3 PLUS
is divided into
SOLUZIONI
which is
translation initiation
divided into
per denaturare le proteine e conferire loro una carica negativa diffusa (in
UNITÀ 7 Le biotecnologie modo che la forma nativa e la carica originaria della proteina non siano
influenti nel processo di separazione).
Domanda Flash
Lezione 1 – Le colture cellulari
Su quale principio si basa l’elettroforesi?
Lavora sul testo
Sul fatto che le particelle dotate di carica elettrica si muovono in un campo
1. I sistemi in vitro si basano su cellule isolate da un organismo e mantenute
elettrico, in funzione della propria massa e carica elettrica.
in vita all’interno di contenitori sterili (come le capsule di Petri), mentre per
sistemi in vivo si considerano interi organismi utilizzati a fini sperimenta- Lezione 3 – Determinare la struttura delle proteine
li. 2. I microrganismi, e in particolare i batteri, offrono molti vantaggi per Lavora sul testo
gli studi di genetica: sono facili da coltivare, crescono molto rapidamente, 1. Per capire il legame tra struttura e funzione: il funzionamento di un enzi-
e sono molto piccoli, talmente piccoli che in una colonia del diametro di un ma o di una proteina strutturale dipende dalla forma tridimensionale, che a
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centimetro possono starcene decine di milioni. Inoltre, se le condizioni di sua volta dipende dalla sequenza amminoacidica. Potrebbero esserci molti
crescita sono ottimali, un batterio può riprodursi in un tempo molto breve, altri motivi (come il voler produrre una proteina di interesse farmacologico
dell’ordine dei trenta minuti o anche meno. o commerciale, o la comprensione dei meccanismi enzimatici, dei processi
Osserva e analizza post-traduzionali o dei processi biochimici in generale), ma la risposta pre-
3. Se si pone in coltura un frammento di tessuto differenziato di una pianta, cedente è quella che potrebbe essere data dallo studente sulla base della
dopo alcune divisioni le cellule perdono le caratteristiche proprie del tessu- lettura del paragrafo. 2. Le proteine da studiare devono essere ottenute
to di provenienza e si forma un “callo” costituito da cellule indifferenziate. in forma di cristallo (quindi in forma altamente pura e isolate dal loro conte-
Lezione 2 – Metodi per la separazione delle proteine sto biologico). Ottenere proteine in forma cristallina è molto difficile, infatti
Lavora sul testo molte proteine hanno resistito a tutti i tentativi fatti finora. Perché l’immagi-
1. Dipende dal tipo di amminoacidi presenti nella proteina (il punto isoelet- ne che si ottiene non dà informazioni dirette sulla struttura, che deve essere
trico è il valore di pH al quale la carica netta della proteina è nulla). 2. Si ricostruita attraverso calcoli complessi.
deve ripetere il processo più volte, prelevando dalla provetta centrifugata la Osserva e analizza
frazione di interesse e aumentando progressivamente la velocità. 3. Perché i raggi X hanno lunghezza d’onda comparabile con la distanza di
Osserva e analizza legame fra gli atomi di carbonio.
3. In questa tecnica, le proteine più piccole sono trattenute dai pori presenti Lezione 4 – Studiare i geni
nei granuli porosi, mentre le proteine di maggiori dimensioni attraversano Lavora sul testo
più velocemente la fase stazionaria. 4. L’SDS è un detergente utilizzato 1. Le estremità coesive si ottengono utilizzando enzimi di restrizione che
Osserva e analizza
SOLUZIONI
VOLUME 3 PLUS
SOLUZIONI
LE MAPPE DELL’UNITÀ
A.
inseriti identificati con sequenziati con separati
librerie genomiche per ottenere in vettori di tecniche sequenziatori tramite
clonazione di ibridazione automatizzati elettroforesi
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frammenti
viene isolato
centrifugazione tramite viene tagliato con
sono un esempio di
cellule di tipo
ottenere grandi quantità di batterico
cellule geneticamente identiche consentono di LE COLTURE CELLULARI utilizzano
cellule di origine
vegetale
vengono realizzate su
ottenere piante geneticamente
lieviti
identiche
terreni di coltura
che codificano per una tossina che uccide le larve di questi insetti. 2. Nelle
UNITÀ 8 Applicazioni delle piante vengono inseriti i geni per la resistenza agli erbicidi (in particolare, il più
VOLUME 3 PLUS
biotecnologie e frontiere usato è la sostanza «glifosato»). L’utilizzo delle piante resistenti potrebbe spin-
SOLUZIONI
AREA OPERATIVA
Conoscenze
1. D
2. A
3. A
4. D
le due cellule vengono fuse,
5. B e il nucleo della cellula
somatica viene sostituito a
quello della cellula uovo
12. C
13. B
14. D
15. A
16. D
VOLUME 3 PLUS
la cellula somatica l’embrione viene
SOLUZIONI
reimpiantato nella madre
30. A adottiva
31. C
32. C 94. DNA; different
95. proteins; genes
36. D 96. Animal cloning
37. C 97. genetic; cause; symptoms
38. A 98. B
39. B 99. C
40. B 100. A
41. B 101. D
42. A 102. B
43. B 103. A
44. D 104. B
45. D
46. A
Abilità e competenze
74. B
75. A
76. C
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77. D
aveva come
IL PROGETTO obiettivo
il sequenziamento del
GENOMA UMANO genoma umano
B.
A quello di un paziente
cellule staminali con genoma corrispondente
da curare
VOLUME 3 PLUS
SOLUZIONI
piante
è complessa per
è semplice per
scientifica
PROGRAMMAZIONE
PROGRAMMAZIONE
1 Il clima e i biomi Definire il clima, distinguere tra ele- Elaborare dati Il clima equatoriale
menti e fattori climatici e leggere un scientifici I deserti
2 La classificazione
diagramma climatico. Il riscaldamento Gli oceani e il cambiamento
dei climi e il clima
Definire i biomi, classificare i climi globale climatico
dell’Italia
secondo Köppen, individuare i tipi Gli effetti del cambiamento
3 La regione climatici e illustrare il clima dell’Italia. climatico
equatoriale
Illustrare la regione equatoriale e i
4 I deserti tropicali deserti caldi secondo un approccio I climi
5 I climi del passato interdisciplinare.
I climi temperati
Descrivere i climi del passato e le L’uomo e i cambiamenti
6 Le variazioni
cause delle variazioni climatiche. ambientali
climatiche
Analizzare alcuni fenomeni legati al
7 Impatti e politiche riscaldamento globale e illustrare le I diversi climi
internazionali politiche di contrasto.
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11. Dal punto di vista dell’equilibrio isostatico che ef- 15. La crosta terrestre sotto le montagne ha uno spes-
fetto provoca l’aumento dei ghiacciai su una catena sore di:
montuosa? A 60-70 km
A Il sollevamento della catena B 10-20 km
B La scomparsa della catena C 30-40 km
C L’affondamento della catena D 45-55 km
D Il lento spostamento della catena 16. Quale tra le seguenti strutture non si forma nella
zona di convergenza di una placca oceanica e una
12. Il mantello è formato in prevalenza da rocce:
continentale?
A metamorfiche C ignee mafiche
A Arco vulcanico continentale
B ignee felsiche D ignee ultramafiche
B Prisma di accrescimento
13. Si ritiene che il nucleo terrestre sia formato da: C Fossa oceanica
A ferro con una bassa percentuale di una lega di D Arco vulcanico insulare
ferro e nichel 17. Un’orogenesi può avvenire per:
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21. Descrivi i principali processi che avvengono nella collisione tra una placca oceanica e una continentale
secondo la tettonica delle placche. Rappresenta la situazione reale con un modello.
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22. Una serie di isolotti vulcanici, allineati nell’oceano Pacifico, sono stati colonizzati da organismi simili in
tempi diversi. Fornisci una spiegazione per il fenomeno.
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11. Dal punto di vista dell’equilibrio isostatico che ef- 15. La crosta terrestre sotto le montagne ha uno spes-
fetto provoca l’aumento dei ghiacciai su una catena sore di:
montuosa?
A Il sollevamento della catena
✗A 60-70 km
B 10-20 km
B La scomparsa della catena C 30-40 km
✗C L’affondamento della catena D 45-55 km
D Il lento spostamento della catena 16. Quale tra le seguenti strutture non si forma nella
zona di convergenza di una placca oceanica e una
12. Il mantello è formato in prevalenza da rocce:
continentale?
A metamorfiche C ignee mafiche
A Arco vulcanico continentale
B ignee felsiche ✗
D ignee ultramafiche
B Prisma di accrescimento
13. Si ritiene che il nucleo terrestre sia formato da: C Fossa oceanica
✗A ferro con una bassa percentuale di una lega di
ferro e nichel
✗D Arco vulcanico insulare
17. Un’orogenesi può avvenire per:
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21. Descrivi i principali processi che avvengono nella collisione tra una placca oceanica e una continentale
secondo la tettonica delle placche. Rappresenta la situazione reale con un modello.
Secondo la tettonica delle placche nella collisione la placca oceanica più densa si flette sotto quella
continentale e sprofonda nell’astenosfera. Si forma una fossa oceanica e le forze di compressione
tra le due placche generano pieghe e faglie. Si verificano terremoti superficiali intorno alla fossa
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ed eruzioni vulcaniche in tutta la zona di convergenza. Si creano anche terremoti profondi con
ipocentri lungo la placca in subduzione (zona di Benioff-Wadati).
22. Una serie di isolotti vulcanici, allineati nell’oceano Pacifico, sono stati colonizzati da organismi simili in
tempi diversi. Fornisci una spiegazione per il fenomeno.
L’indicazione della peculiare posizione spaziale, nonché il riferimento a diversi tempi di coloniz-
zazione da parte di organismi simili fa supporre che gli isolotti si siano formati in successione in
seguito all’attività di un punto caldo.
11. Ad alta quota le correnti orientali fluiscono: 16. L’atmosfera non si disperde nello spazio perché la
A tra i circoli polari e i Poli Terra esercita su di essa:
B tra i 45° e i 60° di latitudine A la forza centrifuga
C nella zona intertropicale B la forza di Coriolis
C la forza gravitazionale
12. Il gradiente barico orizzontale è maggiore dove:
D la forza magnetica
A le isobare sono più distanti tra loro
17. Le correnti a getto sono flussi di aria:
B le isobare sono equidistanti
A molto lenti che scorrono a un’altezza media di 12 km
C le isobare sono più ravvicinate
B che possono raggiungere la velocità di 500 km/h e
13. In quali dei seguenti strati atmosferici la tempera- si muovono da Est a Ovest
tura diminuisce con l’altitudine? C molto veloci che scorrono a un’altezza media di 5 km.
A Esosfera D possono raggiungere la velocità di 500 km/h e si
B Troposfera muovono da Ovest verso Est
C Termosfera
18. L’unico gas serra, tra i seguenti, è:
D Stratosfera
A l’ossido di carbonio C l’ozono
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23. A fine estate sulla costa orientale dell’America settentrionale a circa 20° di latitudine Nord la pressione cade
a valori molto bassi. Formula un’ipotesi per spiegare la probabile evoluzione del tempo atmosferico nell’im-
mediato futuro e motiva la tua risposta.
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11. Ad alta quota le correnti orientali fluiscono: 16. L’atmosfera non si disperde nello spazio perché la
A tra i circoli polari e i Poli Terra esercita su di essa:
B tra i 45° e i 60° di latitudine A la forza centrifuga
La superficie riscaldata cede calore all’aria che si espande, diventa meno densa e più leggera di
quella che la circonda. Di conseguenza si forma una corrente convettiva ascensionale che origina
una zona di bassa pressione al suolo. In quota l’aria più densa e fredda scende da una zona di
alta pressione verso il basso e crea una corrente convettiva discensionale. Flussi di aria orizzontali
collegano le zone in cui avvengono i moti ascendenti e discendenti e si forma una cella convettiva.
23. A fine estate sulla costa orientale dell’America settentrionale a circa 20° di latitudine Nord la pressione cade
a valori molto bassi. Formula un’ipotesi per spiegare la probabile evoluzione del tempo atmosferico nell’im-
mediato futuro e motiva la tua risposta.
L’abbassamento di pressione può segnalare l’arrivo di un ciclone tropicale, un’area depressiona-
ria che si forma sull’oceano e si muove da Est verso Ovest.
1. Per determinare il clima di una regione è necessario conoscere i valori medi delle condizioni atmosferiche. V F
2. Con l’altitudine diminuisce la densità dell’aria e quindi la temperatura aumenta. V F
3. Nel solstizio d’estate i raggi solari sono perpendicolari al Tropico del Capricorno. V F
4. Nella foresta pluviale gli alberi hanno radici poco profonde. V F
5. La rosa di Gerico vive nei deserti tropicali. V F
6. Le glaciazioni del Quaternario hanno avuto una durata media di 10.000 anni. V F
7. Le variazioni climatiche del passato hanno provocato migrazioni di uomini e animali. V F
8. Dai dati registrati negli ultimi decenni si osserva un aumento costante della temperatura media globale. V F
9. Gli organismi viventi si trovano sulla Terra da circa 3 milioni di anni. V F
10. Il clima risponde alle variazioni con processi di feedback. V F
11. La zona di convergenza intertropicale si sposta 16. L’ultima glaciazione del Quaternario è chiamata:
verso Nord o verso Sud in base a variazioni: A Würm C Mindel
A della pressione dell’aria B Donau D Günz
B delle correnti oceaniche 17. Le fluttuazioni della temperatura in epoca storica
C dell’inclinazione dei raggi solari dipendono probabilmente:
D dell’albedo A dai cicli di Milankovic
12. I moti millenari della Terra hanno provocato nel B dalle dimensioni della criosfera
passato variazioni: C da fluttuazioni delle macchie solari
A della temperatura D dall’effetto serra
B della pressione 18. Lo zolfo emesso durante un’eruzione vulcanica
C delle precipitazioni forma un aerosol acido:
13. La Piccola Età Glaciale si è verificata: A nella troposfera C nella stratosfera
A tra il 2000 e il 15000 a.C. B nella mesosfera D nella termosfera
B tra il primo e l’ottavo secolo d.C. 19. Tra i seguenti fenomeni non è una causa naturale Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
C tra il 1000 e il 1200 d.C. delle variazioni climatiche:
D tra il 1500 e il 1800 d.C. A il movimento delle placche litosferiche
14. L’aumento della superficie globale ghiacciata pro- B l’insieme dei moti millenari
voca: C la variazione delle macchie solari
A un aumento della temperatura D l’innalzamento del livello dei mari
B una diminuzione dell’assorbimento della radiazione
20. Tra i seguenti fenomeni può limitare il riscalda-
solare
mento globale generato dall’aumento dell’effetto
C una diminuzione dell’albedo. serra:
D un aumento dell’albedo A l’ampliamento della copertura nuvolosa dovuto al
15. Tra i seguenti ambienti non è un bioma: maggiore tasso di evaporazione delle acque
A la foresta equatoriale C il deserto B l’aumento globale dell’attività fotosintetica
B il bosco D la savana C l’aumento dell’area globale coperta dai ghiacci
21. Descrivi i processi rappresentati nello schema del feedback e completa l’ultimo riquadro indicando se la
concentrazione di CO aumenta o diminuisce. Il feedback è positivo o negativo?
µ Aumenta
l’effetto serra
µ
............................ Aumenta
la concentrazione la temperatura
di CO atmosferica media
µ
µ
Aumenta la degra-
dazione meteorica Aumenta
dei carbonati l’evaporazione
µ
Aumentano
la precipitazioni
µ
COMPRENDI e interpreta uno schema
23. Spiega che cosa si intende per cambiamento climatico, spiega qual è il fenomeno che altera maggiormente
il clima e come gli uomini vi contribuiscano.
1. Per determinare il clima di una regione è necessario conoscere i valori medi delle condizioni atmosferiche. ✗V F
2. Con l’altitudine diminuisce la densità dell’aria e quindi la temperatura aumenta. V ✗F
3. Nel solstizio d’estate i raggi solari sono perpendicolari al Tropico del Capricorno. V ✗F
4. Nella foresta pluviale gli alberi hanno radici poco profonde. ✗V F
5. La rosa di Gerico vive nei deserti tropicali. ✗V F
6. Le glaciazioni del Quaternario hanno avuto una durata media di 10.000 anni. V ✗
F
7. Le variazioni climatiche del passato hanno provocato migrazioni di uomini e animali. ✗V F
8. Dai dati registrati negli ultimi decenni si osserva un aumento costante della temperatura media globale. ✗V F
9. Gli organismi viventi si trovano sulla Terra da circa 3 milioni di anni. V ✗
F
10. Il clima risponde alle variazioni con processi di feedback. ✗V F
CONCLUDI le frasi con il completamento corretto
11. La zona di convergenza intertropicale si sposta 16. L’ultima glaciazione del Quaternario è chiamata:
verso Nord o verso Sud in base a variazioni:
A della pressione dell’aria
✗A Würm C Mindel
B Donau D Günz
B delle correnti oceaniche 17. Le fluttuazioni della temperatura in epoca storica
✗C dell’inclinazione dei raggi solari dipendono probabilmente:
D dell’albedo A dai cicli di Milankovic
12. I moti millenari della Terra hanno provocato nel B dalle dimensioni della criosfera
passato variazioni:
✗C da fluttuazioni delle macchie solari
✗A della temperatura D dall’effetto serra
B della pressione 18. Lo zolfo emesso durante un’eruzione vulcanica
C delle precipitazioni forma un aerosol acido:
13. La Piccola Età Glaciale si è verificata: A nella troposfera ✗
C nella stratosfera
A tra il 2000 e il 15000 a.C. B nella mesosfera D nella termosfera
B tra il primo e l’ottavo secolo d.C. 19. Tra i seguenti fenomeni non è una causa naturale
delle variazioni climatiche:
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C tra il 1000 e il 1200 d.C.
✗D tra il 1500 e il 1800 d.C. A il movimento delle placche litosferiche
14. L’aumento della superficie globale ghiacciata pro- B l’insieme dei moti millenari
voca: C la variazione delle macchie solari
A un aumento della temperatura
B una diminuzione dell’assorbimento della radiazione
✗D l’innalzamento del livello dei mari
20. Tra i seguenti fenomeni può limitare il riscalda-
solare
mento globale generato dall’aumento dell’effetto
C una diminuzione dell’albedo. serra:
✗D un aumento dell’albedo A l’ampliamento della copertura nuvolosa dovuto al
15. Tra i seguenti ambienti non è un bioma: maggiore tasso di evaporazione delle acque
A la foresta equatoriale C il deserto ✗B l’aumento globale dell’attività fotosintetica
✗B il bosco D la savana C l’aumento dell’area globale coperta dai ghiacci
µ
feedback è positivo o negativo?
µ
Aumenta la degra-
dazione meteorica Aumenta
dei carbonati l’evaporazione
µ
Aumentano
la precipitazioni
µ
COMPRENDI e interpreta uno schema
22. Che cosa è rappresentato nello schema? Comprendi i processi rappresentati e fornisci la tua interpretazione.
Lo schema illustra il meccanismo di feedback del metano atmosferico. Con il riscaldamento
climatico, la fotosintesi diventa più veloce e la massa vegetale cresce, con un conseguente au-
mento della materia organica in decomposizione. Questo fenomeno può accrescere le emissioni
di metano nell’atmosfera, in particolare nelle zone umide, e ciò contribuisce a sua volta ad au-
mentare l’effetto serra e quindi il riscaldamento climatico.
23. Spiega che cosa si intende per cambiamento climatico, spiega qual è il fenomeno che altera maggiormente
il clima e come gli uomini vi contribuiscano.
Il cambiamento climatico è una variazione quantitativa e qualitativa dei fattori medi che carat-
terizzano il clima globale. Il fenomeno che lo altera maggiormente è l’aumento della concentra-
zione dei gas serra. Gli uomini alterano il clima globale introducendo nell’atmosfera gas serra o
cambiandola chimicamente e producendo i gas serra indirettamente.
della superficie terrestre e dell’atmosfera. Elabora uno schema per rappresentare il processo di feedback che
si genera quando aumenta la temperatura superficiale e di conseguenza aumenta l’evaporazione dell’acqua
dalla superficie terrestre. Stabilisci se questo meccanismo di feedback è positivo o negativo e spiega perché.
Il feedback è positivo perché il meccanismo genera un ul- µ aumenta
la temperatura
teriore riscaldamento dell’atmosfera che fa aumentare la superficiale
temperatura superficiale e l’evaporazione.
µ
l’atmosfera aumenta
si riscalda l’evaporazione
dell’acqua
µ
aumenta
la quantità di
vapore acqueo
atmosferico
µ
Guida Biochimica 137
Soluzioni del volume - Sezione Scienze della Terra
SCIENZE DELLA TERRA
aurore polari 25. Si estende fino a circa 100 000 km dalla Terra, non è
delle placche sferica, ma ha una forma asimmetrica protegge la Terra dal vento sola-
re e dai raggi cosmici. 26. Lo è a livello globale, ma non localmente.
All’Equatore è positivo e ai poli negativo. 27. Al fatto che la troposfera
VERIFICA DELLE CONOSCENZE è riscaldata soprattutto dal basso. 28. L’escursione termica giornaliera
è la differenza tra la temperatura massima e la temperatura registrata
Indica il completamento corretto nelle 24 ore. 29. I tornado sono violentissime tempeste di vento carat-
1. A 2. C 3. C 4. B 5. D 6. C 7. C 8. D 9. D terizzate da un vortice lungo e stretto. Le correnti ascensionali risalgono
Vero o falso? a spirale all’interno del tornado dove la pressione è minore e per questo
10. F 11. F 12. V 13. F 14. V 15. F 16. F 17. V risucchiano ciò che incontrano. 30. Nelle nubi stratificate le precipita-
zioni sono deboli, mentre nei cumulonembi sono molto forti. 31. Avviene
Scegli l’opzione corretta senza scambi di calore con l’ambiente. 32. Il suolo perde rapidamente
18. attrazione gravitazionale 19. discontinuità di Lehmann 20. litosfera calore per irraggiamento. 33. Il bilancio termico nella zona equatoriale
e astenosfera 21. decadimento radioattivo 22. simmetriche 23. suc- è positivo, il riscaldamento del suolo è intenso e l’aria si riscalda a sua
cessivi volta, si espande, diventa più leggera e sale.
SOLUZIONI
Vero o falso? Aumento della Diminuzione della
10. F 11. V 12. F 13. F 14. V 15. V quantità di radiazione copertura nevosa e
solare assorbita glaciale
Scegli l’opzione corretta
16. esistono 17. fascia climatica 18. una riduzione 19. microtermi- Lo favorisce
ci 20. clima 21. adattamento 22. fattore Osserva e rispondi
Rifletti e rispondi 38. A: megatermico umido, B: arido; C: mesotermico
23. Nell’atmosfera il diossido di carbonio forma con l’acqua piovana acido Analizza e interpreta
carbonico; l’acqua cade al suolo e sottrae così il CO all’atmosfera 24.
39. L’effetto serra si amplifica. 40. Clima megatermico umido; clima equa-
Fa diminuire la quantità di benzina necessaria e quindi le emissioni. 25.
toriale, Rio de Janeiro
Sono in relazione con l’attività solare e il loro aumento segna un aumento
dell’attività solare che segna un riscaldamento (e viceversa). 27. Ne- Sviluppa il pensiero critico
gli ultimi decenni si sono registrati valori medi delle temperature più al- 41. Diminuisce il diossido di carbonio perché aumenta la fotosintesi che lo
ti. 28. Il periodo tra la fine del 1500 e la metà del 1800; è caratterizza- sottrae dall’atmosfera 42. Clima freddo durante una glaciazione del Qua-
to da una diminuzione delle temperature 29. Spostandosi verso quote ternario; l pelliccia, le orecchie piccole, il corpo compatto; non ha sviluppato
più alte delle montagne. 30. La vegetazione può assorbire le radiazioni l’adattamento a un clima più caldo. 43. Riduzione graduale della copertu-
solari e impedisce che raggiungano il suolo, causando una diminuzione ra glaciale, estensione dei ghiacci artici minore dell’attuale, riduzione della
dell’albedo. 31. L’aumento della temperatura che provoca lo sciogli- calotta antartica, scomparsa quasi totale dei ghiacciai montani, innalza-
mento dei ghiacci. mento delle coste, notevole innalzamento del livello dei mari.
Connecting Science
VERSO LE COMPETENZE 44. Il deserto caldo; le elitre sono fuse insieme per minimizzare la dispersio-
Trova l’errore e correggi ne di acqua durante la respirazione, le zampe sono lunghe per mantenere il
32. settentrionale 33. aumentata 34. più corpo lontano dal suolo, il dorso è idrorepellente per permettere all’umidità
che condensa sull’addome di raggiungere la bocca che si trova più in basso,
la velocità è una difesa contro il calore del suolo del deserto.
Science in English
45. A. latitude - B. subclimates - C. heat budget
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