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GUIDA PER L’INSEGNANTE

GUIDA PER L’INSEGNANTE


GUIDA PER L’INSEGNANTE
biochimica
scienze della terra Marinella De Leo
PER il secondo biennio Filippo Giachi
PER LO STUDENTE Massimo Bernardi
Gaia Ferrari
Chimica primo biennio + eBook scaricabile + C.D.I. 978-88-511-5847-7

Chimica secondo biennio + eBook scaricabile + C.D.I. 978-88-511-5848-4

Chimica secondo biennio PLUS + eBook scaricabile + C.D.I. 978-88-511-5849-1

Biochimica + eBook scaricabile + C.D.I. 978-88-511-5850-7

Biochimica con Scienze della Terra + eBook scaricabile + C.D.I. 978-88-511-5852-1

Biochimica PLUS + eBook scaricabile + C.D.I.

Biochimica con scienze della terra


978-88-511-5851-4

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BIOCHIMICA
PER L'INSEGNANTE
BIOCHIMICA PLUS
• Guida di Chimica per primo e secondo biennio + eBook insegnante scaricabile
• Guida di Biochimica + eBook insegnante scaricabile BIOCHIMICA CON
• Percorsi e Metodi per insegnare le Scienze Naturali + eBook insegnante scaricabile SCIENZE DELLA TERRA
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giuntive e contenuti digitali come video e animazioni per contenuti multimediali del libro di carta.
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GUIDA PER L’INSEGNANTE
Marinella De Leo
Filippo Giachi
Massimo Bernardi
Gaia Ferrari

BIOCHIMICA
BIOCHIMICA PLUS
BIOCHIMICA CON
SCIENZE DELLA TERRA
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Redattore responsabile: Elisa Brunelli


Redazione: Maura Marchesan
Tecnico responsabile: Gianni Cupelli
Progetto grafico: Age, Bologna
Impaginazione : Grande ForEdit Monza Brianza
Ricerca iconografica per la copertina: Michele Riffaldi
Progetto Copertina: Simona Speranza

Proprietà letteraria riservata


© 2019 De Agostini Scuola SpA – Novara
1a edizione: gennaio 2019

Fotografie: Thinkstock, Shutterstock, Istock, Corbis, Getty Images Science Photo Library.
Immagine di copertina: iStockphoto

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operate dagli autori e dalla Casa Editrice possono essere inviate all’indirizzo di posta elettronica info@deascuola.it.
Sommario

Presentazione .................................................................................................................... V

DALLA CHIMICA ORGANICA ALLE BIOTECNOLOGIE ........................................... 1


Programmazione ............................................................................................................... 3
Verifiche di fine unità ...................................................................................................... 6
Verifiche di recupero ........................................................................................................ 30
Soluzioni ............................................................................................................................ 42

DALLA CHIMICA ORGANICA ALLE BIOTECNOLOGIE - plus ................................ 55


Programmazione plus ...................................................................................................... 56
Verifiche di fine unità plus .............................................................................................. 60
Verifiche di recupero plus ............................................................................................... 92
Soluzioni plus .................................................................................................................... 104

SCIENZE DELLA TERRA: DALLA TETTONICA AL CLIMA .................................... 123


Programmazione Scienze della Terra ............................................................................ 124
Verifiche di fine unità Scienze della Terra .................................................................... 126
Soluzioni Scienze della Terra .......................................................................................... 138

III
Presentazione
L’approccio didattico
Il corso ha come intento principale quello di coinvolgere e stimolare lo studente tramite
strumenti e metodi didattici innovativi, che formino alla cittadinanza scientifica.
Le Indicazioni Nazionali prevedono l’insegnamento delle Scienze attraverso un approccio in-
tegrato. A livello contenutistico, Biologia, Chimica e Scienze della Terra sono accomunate
da schede e approfondimenti trasversali, che richiamano continuamente le tre branche
scientifiche oltre a fisica e matematica. In aggiunta a questi elementi sono presenti percor-
si specifici, quali il percorso ambiente, il percorso salute e le schede di Storia della Scienza,
affinché si possa identificare sempre il filo logico che lega le Scienze.
È stata data molta importanza anche alla trasmissione di un metodo di studio, accompa-
gnando lo studente durante il suo sviluppo cognitivo tramite la personalizzazione del livel-
lo dei materiali forniti in base all’età specifica cui ci si rivolge. Da qui la diversa quantità
di informazioni presentate nel biennio e nel triennio e i box “Guida allo studio”, nei quali
sono proposte attività sia in formato cartaceo sia digitale di diversa difficoltà.
Infine, tutto il corso è caratterizzato da un approccio volto all’acquisizione di una menta-
lità scientifica, stimolando dapprima la curiosità dello studente con domande e una breve
lettura in apertura di unità, per poi presentare nella sezione Strategie di Indagine scientifi-
ca rubriche che spingono a lavorare secondo il metodo IBL (Inquiry Based Learning),
basato sull’investigazione e sulla formulazione di domande, risposte, esperimenti per com-
prendere fenomeni e risolvere problemi.

Guida Biochimica V
La struttura del corso
Il corso di Biochimica è composto da 2 volumi, differenziati per livello di approfondimen-
to della trattazione.
Gli argomenti affrontati dal corso sono: i composti organici idrocarburici e non idrocarbu-
rici, le biomolecole, la catalisi enzimatica, le principali vie metaboliche, le biotecnologie.
Nel volume Plus sono trattati alcuni argomenti in più, quali i polimeri, il metabolismo dei
lipidi e degli amminoacidi, l’integrazione delle vie metaboliche, i geni e la regolazione
genica; le biotecnologie e le loro applicazioni, inoltre, sono svolte in maniera più approfon-
dita ed estesa. Il volume plus è arricchito dalle schede “Appunti di medicina”, scritte da
esperti della Fondazione Umberto Veronesi.
Viene inoltre proposto un nuovo volume di Biochimica con Scienze della Terra, dove gli
argomenti della biochimica sono integrati e completati dalla trattazione della tettonica a
placche e del clima.

VI Guida Biochimica
La struttura dell’Unità
Lezioni a misura di studente
Gli argomenti contenuti nei diversi volumi si snodano attraverso Unità, nelle quali i gran-
di temi sono strutturati in Lezioni, utilizzabili come traccia per la lezione in classe. L’im-
postazione comune di tutti i volumi del corso indica come si ponga molta attenzione a
mantenere un approccio integrato alle Scienze naturali anche già partendo dall’aspetto
grafico e strutturale.

L’apertura di Unità
Già dalle prime pagine l’obiettivo è quello di coinvolgere lo studente in maniera attiva,
accompagnandolo nella comprensione degli argomenti, ma anche nell’acquisizione della
mentalità scientifica. L’apertura dell’unità presenta infatti una breve lettura (2) che funge
da spunto per introdurre gli argomenti, seguita da due domande per stimolare gli studenti
nell’ottica di una didattica interattiva.

Guida Biochimica VII


La struttura della Lezione
Le lezioni sono autoconclusi-
ve e arricchite da elementi
ricorrenti, quali i principali
termini scientifici con etimo-
logia e traduzione in inglese,
domande flash, immagini in-
terpretate tramite concetti
trasversali unificanti, appro-
fondimenti di collegamento
con le altre discipline scienti-
fiche e attività di fine lezione.

Concetti unificanti
In ogni lezione sono sempre presenti
figure che da una parte offrono in
modo immediato e chiaro informazioni
importanti, dall’altra aiutano a esulare
dalla disciplina specifica, familiarizzan-
do con i sette concetti unificanti: pat-
tern, energia e materia, causa ed ef-
fetto, sistema e modello, scala,
proporzione e grandezza, struttura e
funzione, stabilità e cambiamento.

VIII Guida Biochimica


Box “Connecting Science”
I riferimenti incrociati alle diverse discipline scientifiche aiutano lo studente ad analizza-
re il fenomeno in oggetto non solo dal punto di vista della disciplina che sta affrontando,
ma richiamando anche aspetti di tutte le Scienze.

Sezione metodo di studio


Le attività proposte in Guida allo studio comprendono “Lavora sul testo”, “Osserva e ana-
lizza”, “Schematizza e spiega” e aiutano lo studente a sintetizzare, riorganizzare, consolida-
re e utilizzare in ambiti differenti le informazioni acquisite, per esercitare e potenziare l’au-
tonomia ormai acquisita nello studio.
La sezione Studia in digitale include i contenuti digitali integrativi, che vengono incontro
alle inclinazioni tecnologiche delle nuove generazioni, permettendo di sviluppare le cono-
scenze digitali. Sono corredati da attività poste sul cartaceo, che consentono di sfruttare a
pieno le potenzialità di materiali digitali quali video, gallerie di immagini e presentazioni.

Guida Biochimica IX
Area di studio
Comprende la mappa dell’unità, la sintesi e le prove d’interrogazione, per aiutare lo
studente a ricordare i passi fondamentali degli argomenti trattati nell’Unità e preparare
l’esposizione orale dell’argomento. Questa sezione favorisce l’apprendimento delle cono-
scenze esposte nelle Lezioni e aiuta ad acquisire la competenza specifica della comunica-
zione scientifica orale.

Area operativa
È costituita da un gruppo di esercizi strutturati per verificare le conoscenze e da un
gruppo di esercizi per sviluppare abilità e competenze. Inoltre, è presente una sezione
in inglese (3) in cui sono proposti esercizi e mappe per le competenze di lingua.
Il box Lavora in digitale (4) chiude l’Area operativa e contiene materiali proposti in digi-
tale che, attraverso attività specifiche, consolidano ulteriormente le competenze acquisite.
3

X Guida Biochimica
Strategia d’indagine scientifica…
Le Strategie d’indagine scientifica
sono collocate a fine Unità e fanno
parte di un’area dedicata all’investi-
gazione. Questa sezione è un vero e
proprio laboratorio per lo sviluppo
delle competenze: con attività guida-
te gli studenti vengono stimolati alla
formulazione di ipotesi, all’elabora-
zione di teorie, al miglioramento del-
le capacità argomentative e all’ap-
profondimento dei concetti chiave.

… e Laboratorio IBSE
I Laboratori partono da un concetto fondamentale e procedono gradualmente all’attuazio-
ne dell’esperimento, illustrando inoltre che cosa si sta osservando e riproducendo.

Percorsi interdisciplinari: percorso ambiente e


percorso salute…
Il percorso ambiente, indicato dalla foglia di ginkgo biloba, permette di sensibilizzare lo
studente all’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile, come richiesto a livello mi-
nisteriale.
Il percorso salute, indicato da un cuore, tocca invece i temi legati alla salute, ai quali è ne-
cessario che lo studente si avvicini senza introdurre unità aggiuntive.

Guida Biochimica XI
… e le schede di approfondimento
“Appunti di Medicina”
In queste rubriche, scritte da esperti della fondazione Veronesi, vengono esposte le carat-
teristiche di una patologia che può intaccare il nostro organismo. Le schede mettono in
luce l’insorgenza, i sintomi, lo sviluppo e i meccanismi cellulari e molecolari alla base
della progressione delle malattie trattate.

Percorso di storia della scienza


Queste schede presentano la storia di scoperte o
scienziati in modo interessante e stimolante, per
coinvolgere lo studente. A termine della lettura si
trovano videoclip volti a mostrare argomenti di
storia della scienza in modo leggero e divertente.
Essi possono costituire un avvio della lezione ca-
pace di destare la curiosità degli studenti.

Orientamento al lavoro
Queste schede, scritte da esperti della fondazione Veronesi, forniscono
una panoramica su alcuni dei possibili sbocchi professionali attinenti agli
argomenti di studio, con un focus sul percorso di studi più indicato per
sviluppare la carriera di interesse e sul progetto STEM4youth.

XII Guida Biochimica


Contenuti digitali
I materiali digitali presenti nel testo sono strettamente integrati allo stesso e hanno ciascu-
no una precisa valenza didattica. Essi costituiscono il punto di partenza per sviluppare
delle attività proposte sul cartaceo e si propongono come reale supporto allo sviluppo
delle competenze digitali e disciplinari da parte dello studente.

I video, le videolezioni
e le animazioni
Utili come spunti per iniziare una lezione in
classe e per aiutare l’apprendimento di pro-
cessi complessi, possono essere impiegati
anche individualmente da ogni singolo stu-
dente per ripassare e approfondire lo studio.

Le gallerie di immagini e le mappe interattive


Le gallerie di immagini hanno la funzione di
avvicinare gli studenti alla realtà perché illu-
strano con immagini dell’ambiente naturale il
fenomeno in studio.
Le mappe interattive possono invece essere
utilizzate dagli studenti per
ripassare e consolidare gli
argomenti.

Le timeline e gli zoom


Una linea del tempo è uno strumento che con-
sente di inquadrare storicamente un evento,
ripercorrendolo per passi in modo schematico
e immediato.
Invece con gli zoom è possibile osservare nel
dettaglio le figure, cogliendo anche i particola-
ri dell’oggetto di studio, creando collegamenti
tra le varie nozioni e memorizzando termini
in inglese.

Guida Biochimica XIII


Piattaforma digitale
È possibile fruire di questi contenuti utilizzando la piattaforma bSmart, che offre la possibi-
lità di accedere alle diverse risorse multimediali e di creare un ponte tra la lezione in classe
e il lavoro a casa degli studenti grazie alla classe virtuale. Questo ambiente didattico coin-
volge gli studenti in modo diretto e personalizzato, oltre che mirato, offrendo esercizi che
possono essere assegnati in maniera telematica alla classe o a gruppi di studenti selezionati,
permettendo così di gestire al meglio l’organizzazione della didattica e del tempo. Inoltre,
sono a disposizione esercizi e materiali aggiuntivi nel database InClasse.

DeALink
Per accedere in maniera ancora più semplice a tutti i materiali digitali offerti dal corso può
essere utilizzata l’applicazione DeALink: inquadrando con lo smartphone il titolo del
contenuto che si vuole consultare, l’applicazione rimanderà direttamente al materiale se-
lezionato. Ciò aiuta lo studente a utilizzare al meglio il testo in modo veloce e immediato,
servendosi solamente del telefono cellulare.

Zonascienze
Il portale tematico del corso offre materiali aggiuntivi, tra i quali le lezioni in PowerPoint
e i materiali per la LIM, strumenti che offrono all’insegnante schemi, modelli e classifica-
zioni grafiche dei fenomeni con i quali impostare la lezione. I brevi testi e i termini chiave
inseriti nelle slides facilitano gli studenti, che prendono così appunti in modo più preciso
e individuano con facilità i concetti più importanti. La tavola muta e l’esercizio interattivo
che fanno parte dei materiali preparati per la LIM possono essere utilizzati con modalità
diverse per l’interrogazione, mentre la tavola completa è utile per il ripasso. Sempre all’in-
terno del portale si trova un altro strumento fondamentale, denominato VeriTest Scienze,
che serve a comporre, stampare, salvare e modificare verifiche organizzate già per argo-
menti e livelli di difficoltà.

XIV Guida Biochimica


Materiali per il docente
I materiali a supporto del docente sono contenuti in diverse tipologie di guide: la Guida
Didattica, le Guide Operative e le guide specifiche rivolte alla preparazione dell’esame di
stato e all’avvicinamento al metodo CLIL.

Guida didattica
In questa guida sono fornite indicazioni di metodo, coerenti con le Indicazioni Nazionali
e con i risultati della ricerca pedagogica nel campo dell’educazione scientifica. Viene quin-
di fornito un supporto per l’insegnamento delle Scienze Naturali con un approccio integra-
to, attraverso la proposta di metodologie, strategie didattiche e percorsi contenutistici tra-
sversali, applicabili ai contenuti di tutti e tre i corsi.

Guida Biochimica XV
BIOCHIMICA La tabella seguente evidenzia i contenuti presenti nel testo.

UNITÀ 1. LA CHIMICA ORGANICA E GLI IDROCARBURI


Lezione 1. Proprietà generali dei composti organici
Lezione 2. Le formule e l’isomeria
Lezione 3. Gli idrocarburi: alcani e i cicloalcani
Lezione 4. Gli alcheni
Lezione 5. Gli alchini
Lezione 6. Gli idrocarburi aromatici
UNITÀ 2. I COMPOSTI ORGANICI DIVERSI DAGLI IDROCARBURI
Lezione 1. Gli alcoli, i fenoli, gli eteri
Lezione 2. I composti carbonilici
Lezione 3. Gli acidi carbossilici e i loro derivati
Lezione 4. Le ammine
Lezione 5. I composti eterociclici
Lezione 6. I polimeri

UNITÀ 3. LE BIOMOLECOLE: STRUTTURA E FUNZIONE


Lezione 1. I pilastri della vita
Lezione 2. I costituenti chimici della cellula
Lezione 3. I carboidrati
Lezione 4. I lipidi
Lezione 5. Gli amminoacidi e le proteine
Lezione 6. Gli acidi nucleici

UNITÀ 4. LA CATALISI ENZIMATICA


Lezione 1. Anabolismo e catabolismo
Lezione 2. Gli enzimi: funzioni e classificazione
Lezione 3. Il meccanismo d’azione degli enzimi
Lezione 4. Il controllo delle vie metaboliche
Lezione 5. L’ATP e i coenzimi

UNITÀ 5. LE PRINCIPALI VIE METABOLICHE


Lezione 1. I processi di degradazione del glucosio
Lezione 2. Il ciclo di Krebs
Lezione 3. Catena respiratoria e fosforilazione ossidativa
Lezione 4. La fotosintesi
Lezione 5. Il ciclo di Calvin-Benson
Lezione 6. La gluconeogenesi e il metabolismo del glicogeno

XVI Guida Biochimica


BIOCHIMICA PLUS La tabella seguente evidenzia i contenuti presenti nel testo.

UNITÀ 1. LA CHIMICA ORGANICA E GLI IDROCARBURI


Lezione 1. Proprietà generali dei composti organici
Lezione 2. Le formule e l’isomeria
Lezione 3. Gli idrocarburi: alcani e i cicloalcani
Lezione 4. Gli alcheni
Lezione 5. Gli alchini
Lezione 6. Gli idrocarburi aromatici
UNITÀ 2. I COMPOSTI ORGANICI DIVERSI DAGLI IDROCARBURI
Lezione 1. Gli alcoli, i fenoli, gli eteri
Lezione 2. I composti carbonilici
Lezione 3. Gli acidi carbossilici e i loro derivati
Lezione 4. Le ammine
Lezione 5. I composti eterociclici
Lezione 6. I polimeri

UNITÀ 3. LE BIOMOLECOLE: STRUTTURA E FUNZIONE


Lezione 1. I pilastri della vita
Lezione 2. I costituenti chimici della cellula
Lezione 3. I carboidrati
Lezione 4. I lipidi
Lezione 5. Gli amminoacidi e le proteine
Lezione 6. Gli acidi nucleici

UNITÀ 4. LA CATALISI ENZIMATICA


Lezione 1. Anabolismo e catabolismo
Lezione 2. Gli enzimi: funzioni e classificazione
Lezione 3. Il meccanismo d’azione degli enzimi
Lezione 4. Il controllo delle vie metaboliche
Lezione 5. L’ATP e i coenzimi
UNITÀ 5. LE PRINCIPALI VIE METABOLICHE
Lezione 1. I processi di degradazione del glucosio
Lezione 2. Il ciclo di Krebs
Lezione 3. Catena respiratoria e fosforilazione ossidativa
Lezione 4. La fotosintesi
Lezione 5. Il ciclo di Calvin-Benson
Lezione 6. La gluconeogenesi e il metabolismo del glicogeno
plus Lezione 7. Il metabolismo dei lipidi
plus Lezione 8. Il metabolismo degli amminoacidi
plus UNITÀ 6. I GENI E LA REGOLAZIONE GENICA
Lezione 1. La duplicazione del DNA
Lezione 2. Il codice genetico e la trascrizione
Lezione 3. La traduzione e la sintesi delle proteine
Lezione 4. La regolazione nei procarioti
Lezione 5. La regolazione negli eucarioti e l’epigenetica
Lezione 6. La regolazione nei virus

Guida Biochimica XVII


UNITÀ 6. LE BIOTECNOLOGIE
Lezione 1. Le colture cellulari
Lezione 2. Metodi per la separazione delle proteine
Lezione 3. Studiare i geni
Lezione 4. Vettori di clonazione e librerie genomiche
Lezione 5. Piante OGM
Lezione 6. Animali transgenici e dibattito sugli OGM
Lezione 7. Clonazione
Lezione 8. Dal Progetto Genoma al Gene-editing

XVIII Guida Biochimica


UNITÀ 7. LE BIOTECNOLOGIE
Lezione 1. Le colture cellulari
Lezione 2. Metodi per la separazione delle proteine
plus Lezione 3. Determinare la struttura delle proteine
Lezione 4. Studiare i geni
plus Lezione 5. Tecnica dei microarray
Lezione 6. Vettori di clonazione e librerie genomiche
plus Lezione 7. Amplificazione e sequenziamento
UNITÀ 8. APPLICAZIONI DELLE BIOTECNOLOGIE E FRONTIERE DELLA BIOLOGIA
plus Lezione 1. Anticorpi monoclonali e farmaci biologici
plus Lezione 2. Produrre proteine e organismi transgenici
Lezione 3. Piante OGM
Lezione 4. Animali transgenici e dibattito sugli OGM
Lezione 5. Clonazione
Lezione 6. Dal Progetto Genoma al Gene-editing

SCIENZE DELLA TERRA La tabella seguente evidenzia i contenuti presenti nel testo.

UNITÀ 1. LA TETTONICA DELLE PLACCHE


Lezione 1. La struttura della Terra
Lezione 2. Il calore della Terra e il geomagnetismo
Lezione 3. I movimenti delle placche
Lezione 4. Le cause del movimento delle placche
Lezione 5. Le zone di rifting
Lezione 6. Le zone di subduzione e gli orogeni
Lezione 7. I margini trasformi, i punti caldi e il ciclo litosferico
Lezione 8. La formazione dell’Italia
UNITÀ 2. L’ATMOSFERA DINAMICA
Lezione 1. Evoluzione e composizione dell’atmosfera
Lezione 2. Il bilancio energetico globale e l’effetto serra
Lezione 3. La temperatura dell’aria
Lezione 4. La pressione atmosferica e i venti
Lezione 5. La circolazione atmosferica generale
Lezione 6. L’umidità atmosferica
Lezione 7. Le precipitazioni
Lezione 8. Le perturbazioni cicloniche e le previsioni del tempo
UNITÀ 3. IL CLIMA CHE CAMBIA
Lezione 1. Il clima e i biomi
Lezione 2. La classificazione dei climi e il clima dell’Italia
Lezione 3. La regione equatoriale
Lezione 4. I deserti tropicali
Lezione 5. I climi del passato
Lezione 6. Le variazioni climatiche
Lezione 7. Impatti e politiche internazionali

Guida Biochimica XIX


BIOCHIMICA
Dalla chimica organica alle biotecnologie
UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica

PROGRAMMAZIONE
1 Proprietà generali dei Riconoscere la varietà e la com- Parliamo di scienza L’unicità dell’atomo di carbonio

VOLUME 3
composti organici plessità delle molecole organiche Sostanze odorose allo Alcani e cicloalcani
collegandole alle caratteristiche specchio Il legame covalente di tipo σ
2 Le formule e l’isomeria
dell’atomo di carbonio Laboratorio IBSE Gli idrocarburi in natura
3 Gli idrocarburi: Collegare la natura dei composti Saggi di Il doppio legame tra due atomi di
alcani e cicloalcani organici alle applicazioni nei vari riconoscimento di carbonio ibridati sp
4 Gli alcheni settori della produzione alcheni L’ibridazione del carbonio negli
5 Gli alchini Documentarsi e alcheni e negli alchini
6 Gli idrocarburi argomentare Il triplo legame tra due atomi di
aromatici Il metano carbonio ibridati sp
Esplorare la storia Alcheni, alchini e idrocarburi aro-
della scienza matici
Motori a scoppio: Ibridazione sp e formazione dei
romantici, ma un po’ legami σ nella molecola del me-
antiquati? tano
Green science!

Il petrolio
Idrocarburi policlicici aromatici

Isomeria di struttura e stereoiso-


meria

Preparazione dell’acetilene

UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi


Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 Gli alcoli, i fenoli, Riconoscere la varietà e la com- Parliamo di scienza Aldeidi e chetoni in natura e loro
gli eteri plessità delle molecole organiche Il riciclo della plastica uso
collegandole alle caratteristiche Il doppio legame carbonio-ossige-
2 I composti carbonilici Verso l’Inquiry
del gruppo funzionale Antiossidanti naturali no del gruppo carbonilico
3 Gli acidi carbossilici Collegare la natura dei composti nei succhi di frutta I saponi e l’azione detergente
e i loro derivati organici alle applicazioni nei vari
Professore per un I polimeri: naturali e di sintesi
4 Le ammine settori della produzione
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

giorno/Be a teacher! La formazione di una molecola


5 I composti eterociclici Acquisire una consapevolezza criti- Classi di composti di ammide
ca delle problematiche inerenti allo organici – Classes of Antiossidanti naturali nei succhi
6 I polimeri smaltimento dei rifiuti e all’impatto organic compounds di frutta: la vitamina C
ambientale dell’uso prodotti organi-
Orientamento Gli alogenuri alchilici
ci naturali o artificiali
al lavoro I flavonoidi
L’ingegnere dei Gli alcoli, i fenoli e gli eteri
materiali

Guida Biochimica 3
UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
PROGRAMMAZIONE

1 I pilastri della vita Riconoscere la varietà e la com- Parliamo di scienza La cellula animale
VOLUME 3

plessità delle biomolecole collegan- Le nuove frontiere La cellula vegetale


2 I costituenti chimici
dole alla funzione negli organismi «bio»: le bioplastiche e I legami a idrogeno nell’acqua
della cellula
Individuare le principali fonti di bio- i biomateriali
Le biomolecole
3 I carboidrati molecole fra gli alimenti Laboratorio IBSE La carbonizzazione dello zucchero
4 I lipidi Saggio di Fehling I lipidi salutari
5 Gli amminoacidi e le Sperimentare in La membrana plasmatica: un mo-
proteine laboratorio saico di fosfolipidi
6 Gli acidi nucleici Saggio di Lugol Saggi sulle proteine degli alimenti
Effetti delle mutazioni Orientamento L’organizzazione tridimensionale
in proteine non al lavoro delle proteine
enzimatiche Il biologo nutrizionista DNA e RNA a confronto
Polipeptide - animazione
La formazione di una molecola di
disaccaride

L’intolleranza al lattosio
Omega 3 e le malattie cardiache
I monosaccaridi
I carboidrati
Caratterizzare una biomolecola

I quattro nucleotidi del DNA

UNITÀ 4 La catalisi enzimatica


Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 Anabolismo Riconoscere l’importanza delle Parliamo di scienza Reazioni lente e veloci
e catabolismo biomolecole dal punto di vista ener- Energia e salute dalle La molecola dell’ATP
getico e dell’organizzazione dei pro- molecole degli alimenti L’azione degli enzimi
2 Gli enzimi: proteine
cessi energetici negli organismi
specializzate Verso l’Inquiry Enzimi ed energia
Utilizzare modelli per spiegare la Tanti tipi di latte di attivazione di una reazione
3 Il meccanismo d’azione funzione delle biomolecole Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

degli enzimi La maturazione delle Biomolecole del latte


Riconoscere fenomeni legati alla banane Banane trasformiste
4 Il controllo delle vie chimica delle biomolecole nella vita
metaboliche quotidiana Professore per un Gli enzimi: proteine specializzate
giorno/Be a teacher!
5 L’ATP e i coenzimi
Gli enzimi – Enzymes

4 Guida Biochimica
UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica

PROGRAMMAZIONE
1 I processi di Analizzare e descrivere le principali Verso l’Inquiry Come l’uomo sfrutta le fermenta-

VOLUME 3
degradazione del vie metaboliche Un enzima in cucina zioni alcolica e lattica
glucosio Riconoscere la funzione delle vie Leggere un brano La respirazione cellulare
2 Il ciclo di Krebs metaboliche negli organismi col- scientifico La fosforilazione ossidativa
legandola all’importanza di un’ali- L’obesità è causata Piante C3, C4 e CAM
3 Catena respiratoria mentazione corretta nella maggior parte Le fasi della fotosintesi
e fosforilazione
dei casi da stili di vita Il ciclo dell’acido citrico
ossidativa
scorretti
Un enzima in cucina
4 La fotosintesi
5 Il ciclo La gluconeogenesi e la glicolisi
di Calvin-Benson
6 La gluconeogenesi
e il metabolismo del
glicogeno
Integrazione delle vie
metaboliche e malattie
ereditarie

UNITÀ 6 Le biotecnologie
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 Le colture cellulari Descrivere le tecniche operative Parliamo di scienza Le colture batteriche nella tecnica
per la realizzazione di colture cel- Biodiversità, patologie del DNA ricombinante
2 Metodi per la
lulari vegetali, economia Tecnologia del DNA ricombinante
separazione delle
proteine Descrivere i principi su cui si basa- Parliamo di scienza OGM
no le comuni tecniche utilizzate per Il dibattito sugli OGM La clonazione della pecora Dolly
3 Studiare i geni separare le biomolecole: conoscere
Documentarsi Zanzare geneticamente modifi-
4 Vettori di clonazione e il funzionamento e i limiti degli stru- cate
menti e argomentare
librerie genomiche
Due casi di cronaca Scienza democratica: un approc-
5 Piante OGM Descrivere le procedure utilizzate cio interdisciplinare
per lo studio dei geni, come quel- La nuova pelle di
6 Animali transgenici e le utilizzate per isolare o trasferire Hassan - Intervista al I metodi più comuni per ricono-
dibattito sugli OGM DNA team scientifico che scere e isolare le proteine
7 Clonazione ha realizzato l’impresa
Progettare procedure di laborato-
Lo studio dei geni
8 Dal Progetto Genoma rio per lo studio delle biomolecole, Elaborare dati
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per ottenere colture cellulari, per scientifici


al Gene-editing
ottenere organismi geneticamente Impronta genetica e L’ingegneria genetica
modificati indagini di paternità
Il progetto genoma
Elaborare un pensiero critico e in- Esplorare la storia
formato sul tema degli organismi della scienza
geneticamente modificati Ne vale il gene?
Descrivere il procedimento e le Orientamento
tecniche utilizzate per la clonazione al lavoro
animale Il bioinformatico
Illustrare il Progetto Genoma e spie-
gare cos’è il Gene-editing

Guida Biochimica 5
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi


VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. La chimica organica ha per oggetto solo i composti naturali del carbonio. V F


2. L’ibridazione del carbonio di tipo sp è caratteristica degli alcani. V F
3. Il butano e il 2-metilpropano sono enantiomeri. V F
4. Due isomeri di struttura possono avere gruppi funzionali diversi. V F
5. Gli alcani sono idrocarburi alifatici a catena aperta. V F
6. Negli alcani sono presenti legami σ e legami π. V F
7. Gli alcheni contengono uno o più doppi legami tra due atomi di carbonio. V F
8. La reazione di un alchene con HCl è una addizione elettrofila. V F
9. Negli alchini interni l’insaturazione è interna alla catena idrocarburica. V F
10. Gli areni sono sostanze apolari e quindi insolubili in acqua. V F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. I composti organici: C C H + 8O → 5CO + 6H O


A sono presenti solo negli organismi viventi D C H + O → CO + H O
B non possono essere sintetizzati in laboratorio
17. Dall’idrogenazione dell’1-pentene si ottiene:
C contengono sempre il carbonio A l’1-pentino
D contengono una grande varietà di elementi B il pentano
12. La formula è una formula: C una miscela di alcani
A di Lewis C condensata D il ciclopentano
B razionale D scheletro 18. Gli alchini terminali seguono la regola di Mar-
13. Sono stereoisomeri: kovnikov quando reagiscono con:
A 1-pentene e 2-pentene A gli acidi alogenidrici

B cis-2-butene e trans-2-butene B il cloro

C 1-butene e ciclobutano C il bromo

D 2-metil-3-esene e 3-metil-3-esene D l’idrogeno Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

19. Le reazioni tipiche degli idrocarburi aromatici


14. Il benzene è un idrocarburo:
sono:
A alifatico
A le sostituzioni nucleofile
B aromatico
B le sostituzioni elettrofile
C saturo
C le addizioni nucleofile
D insaturo
D le addizioni elettrofile
15. La formula generale degli alcani è: 20. Nella molecola del clorobenzene il cloro ha un ef-
A CH C CH fetto:
B CH D CH A attivante e orto-para orientante
16. La reazione di combustione dell’eptano è: B disattivante e orto-para orientante
A C H + 11O → 7CO + 8H O C attivante e meta orientante
B C H + 16O → 7CO + 7H O D disattivante e meta orientante

6 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


ABILITÀ E COMPETENZE

VOLUME 3
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta le formule razionali dei seguenti composti.


A. 2-metilpentano B. 3-etil-3-esene C. 4-propil-2-eptino D. 1,3-dimetilbenzene

22. Individua fra i seguenti composti gli isomeri di struttura e identifica il loro tipo.
A. CH – CH - CH – NH B. CH – CH - CH – CH – NH C. CH —CH—CH D. CH —CH
∣ ∣
NH NH—CH
...................................................................................................................................................................................................

23. Individua la molecola achirale fra quelle seguenti.

A. H N – CH – COOH B. CH —CH—COOH C. CH —CH—COOH D. H N – CH – COOH


∣ ∣ ∣ ∣
NH SH NH CH —CH—OH
...................................................................................................................................................................................................

24. Completa la seguente reazione e indica fra i due possibili prodotti quello principale.

CH —C = CH + HBr

CH
2-metilpropene

25. Dalla reazione del fenolo con il cloro in presenza di cloruro ferrico quali composti si ottengono? Scrivi lo
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schema della reazione e motiva la risposta.

Guida Biochimica 7
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi


VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. La chimica organica ha per oggetto solo i composti naturali del carbonio. V ✗F


2. L’ibridazione del carbonio di tipo sp è caratteristica degli alcani. V ✗F
3. Il butano e il 2-metilpropano sono enantiomeri. V ✗F
4. Due isomeri di struttura possono avere gruppi funzionali diversi. ✗V F
5. Gli alcani sono idrocarburi alifatici a catena aperta. ✗V F
6. Negli alcani sono presenti legami σ e legami π. V ✗
F
7. Gli alcheni contengono uno o più doppi legami tra due atomi di carbonio. ✗V F
8. La reazione di un alchene con HCl è una addizione elettrofila. ✗V F
9. Negli alchini interni l’insaturazione è interna alla catena idrocarburica. ✗V F
10. Gli areni sono sostanze apolari e quindi insolubili in acqua. ✗V F
CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. I composti organici: C C H + 8O → 5CO + 6H O


A sono presenti solo negli organismi viventi D C H + O → CO + H O
B non possono essere sintetizzati in laboratorio
17. Dall’idrogenazione dell’1-pentene si ottiene:
✗C contengono sempre il carbonio A l’1-pentino
D contengono una grande varietà di elementi
✗B il pentano
12. La formula è una formula: C una miscela di alcani
A di Lewis D il ciclopentano
B razionale 18. Gli alchini terminali seguono la regola di Mar-
C condensata kovnikov quando reagiscono con:
✗D scheletro ✗A gli acidi alogenidrici
B il cloro
13. Sono stereoisomeri:
A 1-pentene e 2-pentene C il bromo
D l’idrogeno
✗B cis-2-butene e trans-2-butene
19. Le reazioni tipiche degli idrocarburi aromatici
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C 1-butene e ciclobutano
sono:
D 2-metil-3-esene e 3-metil-3-esene
A le sostituzioni nucleofile
14. Il benzene è un idrocarburo:
A alifatico C saturo
✗B le sostituzioni elettrofile
C le addizioni nucleofile
✗B aromatico D insaturo
D le addizioni elettrofile
15. La formula generale degli alcani è: 20. Nella molecola del clorobenzene il cloro ha un ef-
A CH ✗
C CH fetto:
B CH D CH A attivante e orto-para orientante
16. La reazione di combustione dell’eptano è: ✗B disattivante e orto-para orientante
✗A C H + 11O → 7CO + 8H O C attivante e meta orientante
B C H + 16O → 7CO + 7H O D disattivante e meta orientante

8 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE
OH DI FINE UNITÀOH OH
Cl
Cl
UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi +
FeCl

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


Cl
ABILITÀ E COMPETENZE fenolo orto-clorofenolo para-clorofenolo

VOLUME 3
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta le formule razionali dei seguenti composti.


A. CH —CH—CH —CH —CH C. CH —C≡C—CH—CH —CH —CH D. CH
∣ ∣
CH CH —CH —CH
B. CH —CH —C = CH—CH —CH CH

CH —CH

22. Individua fra i seguenti composti gli isomeri di struttura e identifica il loro tipo.
A., C. isomeri di posizione A., D.; C., D. isomeri di gruppo funzionale

23. Individua la molecola achirale fra quelle seguenti.


A.

24. Completa la seguente reazione e indica fra i due possibili prodotti quello principale.
Br

CH —C—CH prodotto principale

CH
CH —C = CH + HBr 2-bromo-2-metilpropano

Br
CH ∣
2-metilpropene CH —CH—CH

CH
1-bromo-2-metilpropano
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25. Dalla reazione del fenolo con il cloro in presenza di cloruro ferrico quali composti si ottengono? Scrivi lo
schema della reazione e motiva la risposta.
Il gruppo –OH è orto-para orientante; si ottengono perciò due prodotti: orto-clorofenolo e para-clorofenolo.
OH OH OH
Cl
Cl
+
FeCl
Cl
fenolo orto-clorofenolo para-clorofenolo

Guida Biochimica 9
CH

CH
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi


VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. Il gruppo funzionale di una classe di composti organici determina le reazioni specifiche di tale classe. V F
2. Gli alcoli sono acidi più forti dei fenoli. V F
3. Gli eteri a basso peso molecolare sono molto solubili in acqua. V F
4. I chetoni con quattro atomi di carbonio presentano isomeria di posizione. V F
5. Le reazioni tipiche dei composti carbonilici sono le addizioni nucleofile al carbonile. V F
6. Per riduzione di un’aldeide si ottiene un alcol secondario. V F
7. La molecola dell’acido oleico è insatura. V F
8. Un estere si può formare per reazione di un acido carbossilico con un alcol. V F
9. L’anilina è l’ammina aromatica più semplice. V F
10. Un’ammina terziaria presenta tre gruppi –NH2. V F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Il gruppo funzionale –OH è caratteristico: C 2-butanolo


A solo degli alcoli D acido butanoico
B solo dei fenoli
16. Il butanale e il butanone:
C degli alcoli e dei fenoli A sono entrambi facilmente ossidabili
D degli eteri B presentano identiche proprietà fisiche
12. La reazione di un alcol con un acido alogenidrico C sono stereoisomeri
produce: D sono isomeri di struttura
A un alogenuro alchilico
17. La formula dell’acido butandioico è:
B un etere A HOOC-CH -CH -OH
C un’aldeide B HOOC-(CH )-COH
D un chetone C HOOC-(CH )-COOH
13. Dall’ossidazione di 1-pentanolo si ottiene: D HOOC-CH = CH-COOH
A 2-pentanone C pentanale 18. La reazione del butanoato di etile con idrossido di Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

B 3-pentanone D pentene sodio produce:


A etanoato di sodio e butanolo
14. Il fenolo:
B butanoato di sodio ed etanolo
A reagisce con idrossido di sodio per dare un sale
C butanolo ed etanolo
B non reagisce con le basi forti
D butanoato ed etanoato di sodio
C ha minore carattere acido rispetto agli alcoli a
catena breve 19. Fra i seguenti composti è un’ammina secondaria:
D si può considerare un etere dal punto di vista A CH CH NHCH C CH CONH
chimico B CH CH NH D CH CONHCH
15. La riduzione del butanone produce: 20. La base più debole fra le seguenti è:
A butano A NH C CH NHCH CH
B 1-butanolo B CH NH D C H NH

10 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


ABILITÀ E COMPETENZE

VOLUME 3
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta le formule razionali dei seguenti composti.


A. 2-etil-1-pentanolo B. 2-metilpropanale C. 3-etil-2-pentanone D. butanoato di metile

22. Individua le classi di appartenenza dei seguenti composti.


A. CH – CH – CHO ....................................
B. CH – O– CH – CH ....................................
C. CH – CH – CH – COOH ....................................
D. CH – CH – CO – NH ....................................

23. Denomina i seguenti alcoli e stabilisci se sono primari, secondari o terziari.


A. CH – CH – CH – OH ....................................

CH

B. CH – CH – C – OH ....................................

CH

C. CH – CH – OH ....................................

CH
D. CH – CH – CH – OH ....................................

CH
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24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
A. le due tappe dell’ossidazione dell’1-propanolo
B. l’addizione di HBr al propene
C. la riduzione del 2-esanone con idrogeno catalizzata dal platino
D. l’esterificazione dell’acido pentanoico con l’etanolo

Guida Biochimica 11
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi


VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. Il gruppo funzionale di una classe di composti organici determina le reazioni specifiche di tale classe. ✗V F
2. Gli alcoli sono acidi più forti dei fenoli. V ✗F
3. Gli eteri a basso peso molecolare sono molto solubili in acqua. V ✗F
4. I chetoni con quattro atomi di carbonio presentano isomeria di posizione. V ✗F
5. Le reazioni tipiche dei composti carbonilici sono le addizioni nucleofile al carbonile. ✗V F
6. Per riduzione di un’aldeide si ottiene un alcol secondario. V ✗F
7. La molecola dell’acido oleico è insatura. ✗V F
8. Un estere si può formare per reazione di un acido carbossilico con un alcol. ✗V F
9. L’anilina è l’ammina aromatica più semplice. ✗V F
10. Un’ammina terziaria presenta tre gruppi –NH2. V ✗F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Il gruppo funzionale –OH è caratteristico: ✗C 2-butanolo


A solo degli alcoli D acido butanoico
B solo dei fenoli 16. Il butanale e il butanone:
✗C degli alcoli e dei fenoli A sono entrambi facilmente ossidabili
D degli eteri B presentano identiche proprietà fisiche
12. La reazione di un alcol con un acido alogenidrico C sono stereoisomeri
produce: ✗
D sono isomeri di struttura
✗A un alogenuro alchilico 17. La formula dell’acido butandioico è:
B un etere A HOOC-CH -CH -OH
C un’aldeide B HOOC-(CH )-COH
D un chetone ✗
C HOOC-(CH )-COOH
13. Dall’ossidazione di 1-pentanolo si ottiene: D HOOC-CH = CH-COOH
A 2-pentanone ✗
C pentanale 18. La reazione del butanoato di etile con idrossido di
sodio produce:
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B 3-pentanone D pentene
A etanoato di sodio e butanolo
14. Il fenolo:
✗A reagisce con idrossido di sodio per dare un sale

B butanoato di sodio ed etanolo
C butanolo ed etanolo
B non reagisce con le basi forti D butanoato ed etanoato di sodio
C ha minore carattere acido rispetto agli alcoli a
catena breve 19. Fra i seguenti composti è un’ammina secondaria:
D si può considerare un etere dal punto di vista ✗
A CH CH NHCH C CH CONH
chimico B CH CH NH D CH CONHCH

15. La riduzione del butanone produce: 20. La base più debole fra le seguenti è:
A butano A NH C CH NHCH CH
B 1-butanolo B CH NH ✗
D C H NH

12 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


ABILITÀ E COMPETENZE

VOLUME 3
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta le formule razionali dei seguenti composti.


A. CH –CH –CH –CH–CH –OH

CH –CH
B. CH –CH–CHO

CH
C. CH –CO–CH–CH –CH

CH –CH
D. CH –CH –CH –CO–O–CH

22. Individua le classi di appartenenza dei seguenti composti.


A. aldeide C. acido carbossilico
B. etere D. ammide primaria

23. Denomina i seguenti alcoli e stabilisci se sono primari, secondari o terziari.


A. 1-propanolo (primario) C. 2-propanolo (secondario)
B. 2-metil-2-butanolo (terziario) D. 2-metil-1-propanolo (primario)

24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
1-propanolo ossidazione propanale ossidazione acido propanoico
A. CH –CH –CH – OH –––––––––> CH –CH –CHO –––––––––> CH –CH –COOH
2-bromo propano (composto prevalente)
B. CH –CH= CH + HBr ––––> CH –CH–CH

––
––

Br
–>

CH – CH – CH Br
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1-bromo propano

2-esanone H 2-esanolo
C. CH –CO–CH – CH –CH –CH ––––> CH –CH–CH –CH –CH –CH
Pt ∣
OH
acido pentanoico etanolo pentanoato di etile
D. CH –CH –CH –CH – COOH + CH –CH –OH ⇄ CH –CH –CH –CH –COO–CH –CH + H O

Guida Biochimica 13
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione


VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. Il ferro è un oligoelemento necessario per la vita delle piante e degli animali. V F


2. Gli organismi viventi sono sistemi chiusi. V F
3. A parità di massa, i carboidrati liberano più energia dei lipidi. V F
4. I monosaccaridi non sono idrolizzabili. V F
5. Le molecole dell’amilosio sono ramificate. V F
6. I lipidi sono talvolta polimeri. V F
7. Gli amminoacidi sono i monomeri delle proteine. V F
8. L’albumina è una proteina globulare. V F
9. L’adenina è una base purinica. V F
10. Gli acidi nucleici sono polinucleotidi. V F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Le biomolecole contenenti il genoma della cellula 16. Fra i seguenti composti si ottiene per saponifica-
e addette alla sua trasmissione sono: zione di un olio:
A i carboidrati A la colina
B i lipidi B il glicerolo
C le proteine C un sale dell’acido etanoico
D gli acidi nucleici D la lecitina
17. Nella formazione delle proteine gli amminoacidi
12. La formula generale dei carboidrati è:
si legano fra loro mediante reazioni:
A C(H O) C Cn(H O)m
A di addizione
B Cn(H O)n D C(H O)n
B di condensazione
13. Fra i seguenti carboidrati è formato da due diversi C di ossidazione
monosaccaridi: D di idrolisi
A il lattosio C la cellulosa 18. La sequenza degli amminoacidi in una proteina
B il maltosio D l’amido determina la sua struttura:
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A primaria C terziaria
14. La cellulosa è un polimero:
B secondaria D quaternaria
A dell’α-D-glucosio
19. Fa parte dei costituenti del DNA:
B del β-D-glucosio
A l’uracile C il D-ribosio
C dell’α-D-galattosio
B la timina D l’alanina
D dell’α-D-fruttosio
20. Nei nucleotidi degli acidi nucleici il gruppo fosfa-
15. I trigliceridi sono: to si lega a un atomo:
A triesteri A di carbonio
B trisaccaridi B di ossigeno
C trioli C di azoto
D tripeptidi D di fosforo

14 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


ABILITÀ E COMPETENZE

VOLUME 3
RISOLVI i problemi

21. Individua il chetoesoso fra i seguenti monosaccaridi.


A. CHO B. CH OH C. CHO D. CH OH
∣ ∣ ∣ ∣
a CHOH CO CHOH CO
∣ ∣ ∣ ∣
a CHOH CHOH CHOH CHOH
∣ ∣ ∣ ∣
a CHOH CHOH CHOH CHOH
∣ ∣ ∣ ∣
a CH OH CH OH CHOH CHOH
∣ ∣
a CH OH CH OH

22. Descrivi il passaggio del D-ribosio dalla forma lineare a quelle cicliche.

23. Rappresenta la reazione di formazione del trigliceride dell’acido stearico (un acido grasso saturo a 18 atomi
di carbonio).

24. Scrivi la formula di struttura dei dipeptidi che si formano dalla reazione di condensazione tra l’alanina e la
glicina (nell’alanina R = CH ; nella glicina R = H).
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25. In un tratto del filamento di DNA usato come stampo per l’RNA messaggero vi è la sequenza di basi: GAC TCA
AAG. Determina la sequenza corrispondente nell’RNA messaggero.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................

Guida Biochimica 15
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione


VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. Il ferro è un oligoelemento necessario per la vita delle piante e degli animali. ✗V F


2. Gli organismi viventi sono sistemi chiusi. V ✗F
3. A parità di massa, i carboidrati liberano più energia dei lipidi. V ✗F
4. I monosaccaridi non sono idrolizzabili. ✗F
V
5. Le molecole dell’amilosio sono ramificate. V ✗F
6. I lipidi sono talvolta polimeri. V ✗F
7. Gli amminoacidi sono i monomeri delle proteine. ✗V F
8. L’albumina è una proteina globulare. ✗V F
9. L’adenina è una base purinica. ✗V F
10. Gli acidi nucleici sono polinucleotidi. ✗V F
CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Le biomolecole contenenti il genoma della cellula 16. Fra i seguenti composti si ottiene per saponifica-
e addette alla sua trasmissione sono: zione di un olio:
A i carboidrati A la colina
B i lipidi ✗B il glicerolo
C le proteine C un sale dell’acido etanoico
✗D gli acidi nucleici D la lecitina
17. Nella formazione delle proteine gli amminoacidi
12. La formula generale dei carboidrati è:
si legano fra loro mediante reazioni:
A C(H O) ✗
C Cn(H O)m
A di addizione
B Cn(H O)n D C(H O)n
✗B di condensazione
13. Fra i seguenti carboidrati è formato da due diversi C di ossidazione
monosaccaridi: D di idrolisi
✗A il lattosio C la cellulosa 18. La sequenza degli amminoacidi in una proteina
B il maltosio D l’amido determina la sua struttura:
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14. La cellulosa è un polimero: ✗A primaria C terziaria


B secondaria D quaternaria
A dell’α-D-glucosio
19. Fa parte dei costituenti del DNA:
✗B del β-D-glucosio
A l’uracile C il D-ribosio
C dell’α-D-galattosio
D dell’α-D-fruttosio ✗B la timina D l’alanina
20. Nei nucleotidi degli acidi nucleici il gruppo fosfa-
15. I trigliceridi sono: to si lega a un atomo:
✗A triesteri ✗A di carbonio
B trisaccaridi B di ossigeno
C trioli C di azoto
D tripeptidi D di fosforo

16 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


ABILITÀ E COMPETENZE

VOLUME 3
RISOLVI i problemi

21. Individua il chetoesoso fra i seguenti monosaccaridi.


D.

22. Descrivi il passaggio del D-ribosio dalla forma lineare a quelle cicliche.
HOCH O H HOCH OH H HOCH O OH

C C C C=O C C
H H ⇄ H H ⇄ H H
H C C OH H C C H C C H

OH OH OH OH OH OH
α-D-ribosio D-ribosio β-D-ribosio
(forma aperta)

23. Rappresenta la reazione di formazione del trigliceride dell’acido stearico (un acido grasso saturo a 18 atomi
di carbonio).
CH OH CH ⎯ O ⎯ CO ⎯ (CH ) ⎯ CH
∣ ∣
CHOH + 3CH (CH ) COOH → CH ⎯ O ⎯ CO ⎯ (CH ) ⎯ CH + 3H O
∣ ∣
orto-clorofenolo para-clorofenolo
CH OH CH ⎯ O ⎯ CO ⎯ (CH ) ⎯ CH

24. Scrivi la formula di struttura dei dipeptidi che si formano dalla reazione di condensazione tra l’alanina e la
glicina (nell’alanina R = CH ; nella glicina R = H).
H O H O CH CH
∣ ∣∣ ∣ ∣∣
H N ⎯ C ⎯ C ⎯ NH ⎯ C ⎯ C ⎯ OH
∣ ∣
CH CH CH
H O H O
∣ ∣∣ ∣ ∣∣
H N ⎯ C ⎯ C ⎯ NH ⎯ C ⎯ C ⎯ OH
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∣ ∣
H ⎯ OH CH

25. In un tratto del filamento di DNA usato come stampo per l’RNA messaggero vi è la sequenza di basi: GAC TCA
AAG. Determina la sequenza corrispondente nell’RNA messaggero.
Sequenza dell’RNA messaggero: CUG AGU UUC

Guida Biochimica 17
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 4 La catalisi enzimatica


VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. Le reazioni cataboliche sono di solito esoergoniche. V F


2. Le vie metaboliche ramificate possono essere convergenti o divergenti. V F
3. Gli enzimi spostano l’equilibrio delle reazioni verso i prodotti. V F
4. Mentre catalizzano le reazioni, gli enzimi si modificano in modo permanente. V F
5. Nel sito attivo dell’enzima il substrato si converte in prodotto. V F
6. La velocità di una reazione enzimatica in funzione del pH è rappresentata da una iperbole. V F
7. I modulatori allosterici possono aumentare o ridurre l’attività enzimatica. V F
8. La regolazione di una via metabolica può compiersi tramite il controllo della concentrazione enzimatica intracellulare. V F
9. L’ATP è un nucleoside trifosfato. V F
10. I coenzimi flavinici derivano dalla vitamina B3. V F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. L’anabolismo consiste nell’insieme delle reazioni: B alle basse temperature


A da cui le cellule ricavano energia C a una temperatura ben determinata
B di demolizione delle biomolecole D alle alte temperature
C di sintesi delle biomolecole
17. La scissione proteolitica:
D in cui diminuisce l’energia libera
A è un caso di modificazione covalente reversibile
12. Durante la digestione i carboidrati si scindono in:
B trasforma il tripsinogeno in tripsina
A glicerolo e acidi grassi C amminoacidi
C rende inattivo un proenzima
B monosaccaridi D nucleotidi
D taglia un coenzima da un enzima
13. Le proteine si formano dalla condensazione:
A dei glucidi C dei nucleotidi 18. L’inibizione enzimatica:
B dei lipidi D degli amminoacidi A è causata da molti farmaci
B è sempre reversibile
14. Gli enzimi:
C è sempre irreversibile
A aumentano l’energia di attivazione
D determina l’inattivazione completa di ogni enzima
B sono altamente specifici
coinvolto
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C sono costituiti da molecole semplici


D agiscono a temperature elevate 19. L’idrolisi dell’ATP:
A è accoppiata a reazioni esoergoniche
15. Il valore della costante di Michaelis-Menten:
B è fortemente endoergonica
A dipende dalla concentrazione del substrato
C fornisce energia per i processi cellulari
B è indipendente dalla concentrazione dell’enzima
D libera ADP e due gruppi fosfato
C è alto se l’affinità dell’enzima per il substrato è
grande 20. Il NAD:
D è pari alla velocità massima della reazione A è un trasportatore di protoni
16. La velocità di una data reazione enzimatica rag- B esiste nelle forme ossidata e ridotta
giunge il valore massimo: C nella forma ossidata funge da riducente
A alla temperatura ambiente D nella conversione del piruvato in lattato si riduce

18 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 4 La catalisi enzimatica

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


ABILITÀ E COMPETENZE

VOLUME 3
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta con uno schema una via metabolica lineare.

22. Individua le classi e le sottoclassi degli enzimi che catalizzano le seguenti reazioni:
A. CH CH OH → CH CHO + H
Reazione Classe Sottoclasse
B. CH COOCH + H O → CH COOH + CH OH
C. CH = CH + H O → CH CH OH a ................................... ...................................
b ................................... ...................................
c ................................... ...................................

23. L’enzima fosfoglicerato mutasi catalizza la conversione del 3-fosfoglicerato in 2-fosfoglicerato. Basandoti
sul meccanismo generale di azione degli enzimi, descrivi le tre tappe in cui la fosfoglicerato mutasi realizza
tale conversione.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................

24. Gli inibitori non competitivi sono spesso più efficaci degli inibitori competitivi. Spiega il motivo di ciò sulla
base del meccanismo dell’azione dei due tipi di enzimi.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
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...................................................................................................................................................................................................

25. Scrivi la formula dell’ATP e indica con un cerchio i legami che si rompono durante l’idrolisi di tale sostanza
ad AMP.

Guida Biochimica 19
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 4 La catalisi enzimatica


VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. Le reazioni cataboliche sono di solito esoergoniche. ✗V F


2. Le vie metaboliche ramificate possono essere convergenti o divergenti. ✗V F
3. Gli enzimi spostano l’equilibrio delle reazioni verso i prodotti. V ✗F
4. Mentre catalizzano le reazioni, gli enzimi si modificano in modo permanente. V ✗F
5. Nel sito attivo dell’enzima il substrato si converte in prodotto. ✗V F
6. La velocità di una reazione enzimatica in funzione del pH è rappresentata da una iperbole. V ✗F
7. I modulatori allosterici possono aumentare o ridurre l’attività enzimatica. ✗V F
8. La regolazione di una via metabolica può compiersi tramite il controllo della concentrazione enzimatica intracellulare. ✗V F
9. L’ATP è un nucleoside trifosfato. ✗V F
10. I coenzimi flavinici derivano dalla vitamina B3. V ✗F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. L’anabolismo consiste nell’insieme delle reazioni: B alle basse temperature


A da cui le cellule ricavano energia
B di demolizione delle biomolecole
✗Ca una temperatura ben determinata
D alle alte temperature
✗C di sintesi delle biomolecole
17. La scissione proteolitica:
D in cui diminuisce l’energia libera
A è un caso di modificazione covalente reversibile
12. Durante la digestione i carboidrati si scindono in:
A glicerolo e acidi grassi C amminoacidi ✗
B trasforma il tripsinogeno in tripsina
C rende inattivo un proenzima

B monosaccaridi D nucleotidi
D taglia un coenzima da un enzima
13. Le proteine si formano dalla condensazione:
A dei glucidi C dei nucleotidi 18. L’inibizione enzimatica:
B dei lipidi ✗
D degli amminoacidi ✗
A è causata da molti farmaci
B è sempre reversibile
14. Gli enzimi:
C è sempre irreversibile
A aumentano l’energia di attivazione
D determina l’inattivazione completa di ogni enzima

B sono altamente specifici
coinvolto
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

C sono costituiti da molecole semplici


D agiscono a temperature elevate 19. L’idrolisi dell’ATP:
A è accoppiata a reazioni esoergoniche
15. Il valore della costante di Michaelis-Menten:
B è fortemente endoergonica
A dipende dalla concentrazione del substrato
✗B è indipendente dalla concentrazione dell’enzima ✗
C fornisce energia per i processi cellulari
D libera ADP e due gruppi fosfato
C è alto se l’affinità dell’enzima per il substrato è
grande 20. Il NAD:
D è pari alla velocità massima della reazione A è un trasportatore di protoni
16. La velocità di una data reazione enzimatica rag- ✗
B esiste nelle forme ossidata e ridotta
giunge il valore massimo: C nella forma ossidata funge da riducente
A alla temperatura ambiente D nella conversione del piruvato in lattato si riduce

20 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 4 La catalisi enzimatica

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


ABILITÀ E COMPETENZE

VOLUME 3
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta con uno schema una via metabolica lineare.


A→B→C→D→E
lineare

22. Individua le classi e le sottoclassi degli enzimi che catalizzano le seguenti reazioni:

Reazione Classe Sottoclasse


a ossidoreduttasi deidrogenasi
b idrolasi esterasi
c liasi idratasi

23. L’enzima fosfoglicerato mutasi catalizza la conversione del 3-fosfoglicerato in 2-fosfoglicerato. Basan-
doti sul meccanismo generale di azione degli enzimi, descrivi le tre tappe in cui la fosfoglicerato mutasi
realizza tale conversione.
Prima tappa. Il 3-fosfoglicerato si lega reversibilmente al sito attivo della molecola della fosfoglicerato mutasi.
Seconda tappa. Il 2-fosfoglicerato si forma sulla superficie del sito attivo.
Terza tappa. Il 2-fosfoglicerato si allontana dalla molecola della fosfoglicerato mutasi.

24. Gli inibitori non competitivi sono spesso più efficaci degli inibitori competitivi. Spiega il motivo di ciò
sulla base del meccanismo dell’azione dei due tipi di enzimi.
Un inibitore non competitivo può legarsi a un sito diverso dal sito attivo in tutte le molecole dell’enzima, impeden-
done completamente l’attività. Un inibitore competitivo in genere si unisce al sito attivo solo di alcune molecole
dell’enzima, limitandosi a rallentare l’attività dell’enzima stesso.

25. Scrivi la formula dell’ATP e indica con un cerchio i legami che si rompono durante l’idrolisi di tale so-
stanza ad AMP.
NH
N
N
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N N
O O O

O  P  O  P  O  P  O  CH

O O O O

H H
H H
OH OH

orto -clorofenolo para -clorofenolo

Guida Biochimica 21
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche


VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. Nella glicolisi da una molecola di glucosio si formano due molecole di piruvato. V F


2. Il lattato è prodotto a partire dal piruvato in condizioni aerobiche. V F
3. Il piruvato è ridotto a etanolo nella fermentazione alcolica. V F
4. Il ciclo di Krebs si svolge in assenza di ossigeno. V F
5. L’ubichinone è un trasportatore di elettroni della catena respiratoria. V F
6. L’ossigeno liberato dalle piante verdi proviene dal diossido di carbonio atmosferico. V F
7. Nel ciclo di Calvin il diossido di carbonio è convertito in gliceraldeide 3-fosfato. V F
8. Nella gluconeogenesi si forma glucosio da precursori glucidici. V F
9. La glicogenolisi induce un abbassamento della glicemia. V F
10. La glicogenosintesi è un processo anabolico. V F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Nelle cellule eucariote la glicolisi si svolge: 16. La fotosintesi si svolge:


A nei mitocondri A nel citoplasma C nei cloroplasti
B al di fuori del citoplasma B nel nucleo D nei mitocondri
C nel citoplasma 17. Nella fotosintesi Il NADPH si forma:
D all’esterno della cellula A dal fotosistema I
12. La fermentazione lattica richiede la partecipazio- B dal fotosistema II
ne di: C dal plastochinone
A NADH C ATP D nella fase luce-indipendente
B NAD D ADP 18. Nella fosforilazione ossidativa, per la produzione
13. Prima di entrare nel ciclo di Krebs, il piruvato si di ATP:
converte in: A gli elettroni attraversano l’ATP sintasi
A acetil-CoA C glucosio B gli ioni H attraversano l’ATP sintasi
B acetaldeide D lattato C gli elettroni convergono sull’ossigeno Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

14. Nel ciclo di Krebs da una molecola di acetil-CoA D gli elettroni si muovono attraverso i complessi I-IV
si formano le seguenti molecole: 19. L’ossalacetato è un metabolita:
A 4 CO , 6 NADH, 2 FADH , 2 GTP A della glicolisi
B 3 CO , 2 NADH, 1 FADH , 1 GTP B del ciclo di Calvin
C 2 CO , 3 NADH, 2 FADH , 2 GTP C della glicogenosintesi
D 2 CO , 3 NADH, 1 FADH , 1 GTP D del ciclo di Krebs
15. Il citocromo c trasferisce elettroni: 20. Fra i seguenti enzimi non partecipa alla glicogenolisi:
A dal complesso I al complesso III A la glicogeno fosforilasi
B dal complesso III al complesso IV B la fosfoglucomutasi
C dal complesso II al complesso III C l’enzima ramificante
D dal complesso III all’ubichinone D l’enzima deramificante

22 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


ABILITÀ E COMPETENZE

VOLUME 3
RISOLVI i problemi

21. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:
A. consumano ATP ...................................................................................................................................................................
B. producono ATP .....................................................................................................................................................................

22. Esamina la seguente reazione del ciclo di Krebs:


COO COO
∣ ∣
CH HO ⎯ C ⎯ H
∣ ∣
aconitasi
HO ⎯ C ⎯ COO –––––––> H ⎯ C ⎯ COO
∣ ∣
CH CH
∣ ∣
COO COO
citrato isocitrato

A. Di che tipo di reazione si tratta? ..........................................................................................................................................


B. Qual è la differenza strutturale fra il reagente e il prodotto? .............................................................................................
C. A quale tappa del ciclo corrisponde la reazione in esame? ................................................................................................

23. Una persona di 75 kg che cammina di buon passo consuma all’incirca 300 kcal/h.
A. Supponendo che l’energia spesa nel camminare provenga completamente dall’idrolisi dell’ATP, quante moli di tale
composto sono necessarie ogni ora (l’idrolisi di una mole di ATP genera circa 7,3 kilocal)? ............................................
B. Se l’ATP deriva dall’ossidazione del glucosio, quante moli e quanti grammi di glucosio sono consumati ogni ora (dalla
decomposizione completa di una mole di glucosio si ottengono circa 32 mol di ATP)?
..............................................................................................................................................................................................

24. Illustra le tappe della fermentazione alcolica e descrivi le reazioni che la caratterizzano, riportando alcuni
esempi del suo impiego.
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Guida Biochimica 23
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche


VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. Nella glicolisi da una molecola di glucosio si formano due molecole di piruvato. ✗V F


2. Il lattato è prodotto a partire dal piruvato in condizioni aerobiche. V ✗
F
3. Il piruvato è ridotto a etanolo nella fermentazione alcolica. ✗V F
4. Il ciclo di Krebs si svolge in assenza di ossigeno. V ✗
F
5. L’ubichinone è un trasportatore di elettroni della catena respiratoria. ✗V F
6. L’ossigeno liberato dalle piante verdi proviene dal diossido di carbonio atmosferico. V ✗
F
7. Nel ciclo di Calvin il diossido di carbonio è convertito in gliceraldeide 3-fosfato. ✗V F
8. Nella gluconeogenesi si forma glucosio da precursori glucidici. V ✗
F
9. La glicogenolisi induce un abbassamento della glicemia. V ✗
F
10. La glicogenosintesi è un processo anabolico. ✗V F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Nelle cellule eucariote la glicolisi si svolge: 16. La fotosintesi si svolge:


A nei mitocondri A nel citoplasma ✗
C nei cloroplasti
B al di fuori del citoplasma B nel nucleo D nei mitocondri

C nel citoplasma 17. Nella fotosintesi Il NADPH si forma:
D all’esterno della cellula ✗A dal fotosistema I
12. La fermentazione lattica richiede la partecipazio- B dal fotosistema II
ne di: C dal plastochinone
✗A NADH C ATP D nella fase luce-indipendente
B NAD D ADP 18. Nella fosforilazione ossidativa, per la produzione
13. Prima di entrare nel ciclo di Krebs, il piruvato si di ATP:
converte in: A gli elettroni attraversano l’ATP sintasi
✗A acetil-CoA C glucosio ✗B gli ioni H attraversano l’ATP sintasi
B acetaldeide D lattato C gli elettroni convergono sull’ossigeno Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

14. Nel ciclo di Krebs da una molecola di acetil-CoA D gli elettroni si muovono attraverso i complessi I-IV
si formano le seguenti molecole: 19. L’ossalacetato è un metabolita:
A 4 CO , 6 NADH, 2 FADH , 2 GTP A della glicolisi
B 3 CO , 2 NADH, 1 FADH , 1 GTP B del ciclo di Calvin
C 2 CO , 3 NADH, 2 FADH , 2 GTP C della glicogenosintesi
✗D 2 CO , 3 NADH, 1 FADH , 1 GTP ✗D del ciclo di Krebs
15. Il citocromo c trasferisce elettroni: 20. Fra i seguenti enzimi non partecipa alla glicogenolisi:
A dal complesso I al complesso III A la glicogeno fosforilasi
✗B dal complesso III al complesso IV B la fosfoglucomutasi
C dal complesso II al complesso III ✗C l’enzima ramificante
D dal complesso III all’ubichinone D l’enzima deramificante

24 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


ABILITÀ E COMPETENZE

VOLUME 3
RISOLVI i problemi

21. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:
A. glucosio + ATP → glucosio-6-fosfato + ADP
fruttosio-6-fosfato + ATP → fruttosio-1,6-difosfato + ADP
B. 1,3-difosfoglicerato + ADP → 3-fosfoglicerato + ATP
fosfoenolpiruvato + ADP → piruvato + ATP

22. Esamina la seguente reazione del ciclo di Krebs:


A. isomerizzazione
B. Cambia la posizione del gruppo alcolico.
C. 2

23. Una persona di 75 kg che cammina di buon passo consuma all’incirca 300 kcal/h.
A. L’idrolisi dell’ATP fornisce 7,3 kcal/mol, quindi occorrono circa 41 mol/h di ATP.
B. L’ossidazione completa di una mole di glucosio fornisce 32 moli di ATP. Pertanto, ogni ora sono consumate circa 1,3 moli
di glucosio, che corrispondono a 230 g.

24. Illustra le tappe della fermentazione alcolica e descrivi le reazioni che la caratterizzano, riportando alcuni
esempi del suo impiego.
Nella prima tappa il piruvato è trasformato in acetaldeide attraverso una reazione di decarbossilazione, catalizzata
dall’enzima piruvato decarbossilasi, con liberazione di una molecola di CO . Nella seconda tappa l’acetaldeide è ridotta a
etanolo, per azione dell’enzima alcool deidrogenasi, con la partecipazione di una molecola di NADH.
La fermentazione alcolica è un processo utilizzato per la produzione del vino, della birra e dei prodotti di panificazione.
O
∣∣
C—O H H
∣ ∣ ∣
C—O C—O H—C—OH
∣ ∣ ∣
piruvato
piruvatodecarbossilasi
decarbossilasi alcol
alcoldeidrogenasi
deidrogenasi
CH CH CH
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piruvato acetaldeide etanolo

Guida Biochimica 25
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 6 Le biotecnologie
VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di clone. V F
2. Le colture cellulari sono un esempio di sistemi in vitro. V F
3. Gli enzimi di restrizione servono ad amplificare il DNA. V F
4. Per selezionare da una libreria genomica un gene di interesse si utilizzano tecniche basate sull’ibridazione genica. V F
5. Per trasferire geni esogeni nelle piante, si utilizzano virus animali. V F
6. Gli erbicidi sono utilizzati per selezionare le piante selvatiche. V F
7. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per conferire ai semi un colore dorato. V F
8. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per impedire la produzione di polline. V F
9. Le zanzare transgeniche sono state prodotte con lo scopo di essere più vulnerabili agli insetticidi. V F
10. Il biologo Hans Spemann, per separare le cellule embrionali di tritone utilizzò un sottilissimo capello. V F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Con la tecnica dell’elettroforesi, per separare mo- 15. Quando si altera la struttura tridimensionale di
lecole biologiche, si sfruttano: una proteina, essa viene detta:
A campi elettrici A alterata C destrutturata
B sostanze chimiche B compromessa D denaturata
C forza centrifuga 16. I siti di restrizione:
D tecniche di ibridazione A sono i siti di taglio riconosciuti dagli enzimi di
restrizione
12. I vettori di clonazione sono:
B sono identici per tutti gli enzimi di restrizione
A proteine di origine batterica
C portano alla formazione di estremità coesive
B proteine di origine eucariotica
D servono a frammentare le proteine
C utilizzati per inserire DNA esogeno in cellule
riceventi 17. La giusta sequenza di tecniche per isolare una
D virus animali utilizzati per produrre vaccini proteina di interesse è:
A cromatografia – centrifugazione –
13. Quando si sottopone il DNA all’elettroforesi: omogeneizzazione di un tessuto
A i frammenti più piccoli si muovono più B elettroforesi – centrifugazione – omogeneizzazione Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
velocemente di un tessuto
B i frammenti più grandi si muovono più C omogeneizzazione di un tessuto – cromatografia –
velocemente centrifugazione
C i frammenti migrano verso il polo negativo, perché D omogeneizzazione di un tessuto – centrifugazione
presentano cariche dello stesso segno – elettroforesi
D i frammenti migrano verso il polo positivo, perché
18. Con la centrifugazione si ottiene:
presentano cariche dello stesso segno
A il sopranatante sul fondo della provetta
14. Non è un tipo di tecnica cromatografica:
B il sedimento nella parte superiore della provetta
A gel filtrazione
C il sopranatante sul fondo e il sedimento in
B centrifugazione
superficie
C scambio ionico D la deposizione sul fondo della provetta delle
D HPLC sostanze più dense

26 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 6 Le biotecnologie

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


19. Bacillus thuringensis è un batterio: 20. Il primo mammifero clonato a partire da una cellu-
A che produce una sostanza utilizzata come potente la differenziata:

VOLUME 3
erbicida A è stato ottenuto all’inizio del 1900
B utilizzato per trasportare DNA all’interno delle B sarà ottenuto nei prossimi anni
cellule vegetali C è stato ottenuto negli anni ’90 del secolo scorso
C che produce un plasmide capace di inserirsi nel D è stato ottenuto negli anni ’60 del secolo scorso
DNA delle cellule vegetali
D che produce una tossina letale per alcuni insetti
nocivi

ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto

21. Analizza e interpreta lo schema riportato nell’immagine. Inserisci sull’immagine le didascalie che ritieni ne-
cessarie.
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ELABORA un procedimento per raggiungere uno scopo

22. L’emoglobina è una proteina molto abbondante all’interno dei globuli rossi. Nel sangue, essa svolge il ruolo
di catturare l’ossigeno e trasportarlo ai tessuti di tutto il corpo. Descrivi la procedura che utilizzeresti per
isolare e purificare l’emoglobina.
Suggerimento: utilizza in sequenza la centrifuga e un tipo di cromatografia. Decidi tu quale tessuto utilizzare e come
trattarlo per estrarre l’emoglobina.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................

Guida Biochimica 27
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 6 Le biotecnologie
VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di clone. V ✗F
2. Le colture cellulari sono un esempio di sistemi in vitro. ✗V F
3. Gli enzimi di restrizione servono ad amplificare il DNA. V ✗F
4. Per selezionare da una libreria genomica un gene di interesse si utilizzano tecniche basate sull’ibridazione genica. ✗F
V
5. Per trasferire geni esogeni nelle piante, si utilizzano virus animali. V ✗F
6. Gli erbicidi sono utilizzati per selezionare le piante selvatiche. V ✗F
7. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per conferire ai semi un colore dorato. V ✗F
8. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per impedire la produzione di polline. ✗V F
9. Le zanzare transgeniche sono state prodotte con lo scopo di essere più vulnerabili agli insetticidi. V ✗F
10. Il biologo Hans Spemann, per separare le cellule embrionali di tritone utilizzò un sottilissimo capello. ✗V F
CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Con la tecnica dell’elettroforesi, per separare mo- 15. Quando si altera la struttura tridimensionale di
lecole biologiche, si sfruttano: una proteina, essa viene detta:
✗A campi elettrici A alterata C destrutturata
B sostanze chimiche B compromessa ✗
D denaturata
C forza centrifuga 16. I siti di restrizione:
D tecniche di ibridazione ✗
A sono i siti di taglio riconosciuti dagli enzimi di
restrizione
12. I vettori di clonazione sono:
B sono identici per tutti gli enzimi di restrizione
A proteine di origine batterica
C portano alla formazione di estremità coesive
B proteine di origine eucariotica
D servono a frammentare le proteine
✗C utilizzati per inserire DNA esogeno in cellule
riceventi 17. La giusta sequenza di tecniche per isolare una
D virus animali utilizzati per produrre vaccini proteina di interesse è:
A cromatografia – centrifugazione –
13. Quando si sottopone il DNA all’elettroforesi: omogeneizzazione di un tessuto

A i frammenti più piccoli si muovono più
velocemente
B elettroforesi – centrifugazione – omogeneizzazione Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

di un tessuto
B i frammenti più grandi si muovono più C omogeneizzazione di un tessuto – cromatografia –
velocemente centrifugazione
C i frammenti migrano verso il polo negativo, perché
presentano cariche dello stesso segno ✗
D omogeneizzazione di un tessuto – centrifugazione
– elettroforesi
D i frammenti migrano verso il polo positivo, perché
18. Con la centrifugazione si ottiene:
presentano cariche dello stesso segno
A il sopranatante sul fondo della provetta
14. Non è un tipo di tecnica cromatografica:
B il sedimento nella parte superiore della provetta
A gel filtrazione
C il sopranatante sul fondo e il sedimento in

B centrifugazione
superficie
C scambio ionico
D HPLC

D la deposizione sul fondo della provetta delle
sostanze più dense

28 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 6 Le biotecnologie

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


19. Bacillus thuringensis è un batterio: 20. Il primo mammifero clonato a partire da una cellu-
A che produce una sostanza utilizzata come potente la differenziata:

VOLUME 3
erbicida A è stato ottenuto all’inizio del 1900
B utilizzato per trasportare DNA all’interno delle B sarà ottenuto nei prossimi anni
cellule vegetali
C che produce un plasmide capace di inserirsi nel

C è stato ottenuto negli anni ’90 del secolo scorso
D è stato ottenuto negli anni ’60 del secolo scorso
DNA delle cellule vegetali

D che produce una tossina letale per alcuni insetti
nocivi

ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto

21. Analizza e interpreta lo schema riportato nell’immagine. Inserisci sull’immagine le didascalie che ritieni
necessarie.
alla fine si ottiene una
pianta matura un frammento
piantina dotata di tutte le parti:
si tratta di un clone della di tessuto viene
pianta originaria prelevato dalla pianta
e posto in coltura

le cellule
si riproducono
si forma un embrione e si de-differenziano
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ELABORA un procedimento per raggiungere uno scopo

22. L’emoglobina è una proteina molto abbondante all’interno dei globuli rossi. Nel sangue, essa svolge il ruolo
di catturare l’ossigeno e trasportarlo ai tessuti di tutto il corpo. Descrivi la procedura che utilizzeresti per
isolare e purificare l’emoglobina.
Per la purificazione dell’emoglobina si può partire dal sangue. Vari tipi di trattamento (come la diluizione del sangue
per ottenere una soluzione ipotonica) servono a rompere (lisare) i globuli rossi. Con la centrifuga, si separa la frazione
contenente le proteine dalle membrane e dalle molecole più piccole. La purificazione finale dell’emoglobina si può ottenere
con vari tipi di cromatografia, come quella a scambio ionico oppure di affinità, utilizzando per esempio un anticorpo anti-
emoglobina fissato alla fase stazionaria.

Guida Biochimica 29
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi


UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi
VERIFICHE DI RECUPERO

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. Negli alchini il carbonio ha un’ibridazione di tipo sp. V F


2. Gli alcani sono composti poco reattivi. V F
3. La molecola del propene ha geometria lineare. V F
4. Le molecole di due enantiomeri sono sovrapponibili. V F
5. Il 2-pentene e il 3-pentene sono isomeri geometrici. V F
6. Il petrolio è costituito in parte da idrocarburi aromatici. V F
7. L’addizione elettrofila è tipica delle aldeidi e dei chetoni. V F
8. I fenoli sono acidi più forti degli alcoli. V F
9. L’ossidazione di un chetone produce un acido carbossilico. V F
10. L’anilina è utilizzata per la preparazione di coloranti artificiali. V F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. La combustione è una reazione tipica: 16. Dall’ossidazione del 2-butanolo si ottiene:
A di tutti gli idrocarburi A 2-butanone
B degli alcheni B butano
C degli alchini C butanale
D degli idrocarburi aromatici D acido butanoico
12. Per addizione di acido cloridrico al 2-butene si ot- 17. Il gruppo funzionale ⎯CO⎯ è caratteristico:
tiene: A solo delle aldeidi
A 1-clorobutano C 1,2-diclorobutano
B solo dei chetoni
B 2-clorobutano D 2,3-diclorobutano
C degli acidi carbossilici
13. La formula generale degli alchini è: D delle aldeidi e dei chetoni
A CH C CH
18. La riduzione del propanale produce:
B CH D CH
A propano
14. Le reazioni tipiche degli idrocarburi aromatici
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

B 1-propanolo
sono:
C 2-propanolo
A le sostituzioni nucleofile
D acido propanoico
B le sostituzioni elettrofile
C le addizioni nucleofile 19. Il propanoato di etile si ottiene per reazione di:
D le addizioni elettrofile A propanone ed etanolo

15. La reazione di un alcol con un acido alogenidrico B acido propanoico ed etanolo


produce: C propanolo e acido metanoico
A un alogenuro alchilico D propanolo ed etanone
B un etere 20. Fra i seguenti composti è un’ammina primaria:
C un’aldeide A CH NHCH C CH CONH
D un chetone B CH CH NH D CH CONHCH

30 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi


UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi

VERIFICHE DI RECUPERO
ABILITÀ E COMPETENZE

VOLUME 3
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta le formule razionali dei seguenti composti.


A. 3-esene B. 3-metil-2-butanolo C. 2,2-dimetilpentanale D. pentanoato di metile

22. Indica il tipo di isomeria che intercorre in ogni coppia dei seguenti composti.
A. CH – CH – CH − OH CH – CH – CH .......................................................................................

OH
B. H C CH H CH
\ ∕ \ ∕
C⎯
⎯C C⎯
⎯C .......................................................................................
∕ \ ∕ \
H H HC H
C. CH – CH – CH – CH − CH CH – CH – CH – CH – CH
∣ ∣ .......................................................................................
CH CH

23. Individua le classi di appartenenza dei seguenti composti.


A. CH – CH – CO − CH .........................................................
B. CH − CH – O– CH – CH .........................................................
C. C H – OH .........................................................
D. CH – CO – NH − CH .........................................................
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24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
A. l’addizione di idrogeno al 2-pentene
B. la reazione del benzene con il cloro in presenza di cloruro ferrico
C. la riduzione del 2-pentanone con idrogeno catalizzata dal platino
D. addizione nucleofila di acido cloridrico all’1-propanolo

Guida Biochimica 31
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO

UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi


UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi
VERIFICHE DI RECUPERO

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. Negli alchini il carbonio ha un’ibridazione di tipo sp. ✗V F


2. Gli alcani sono composti poco reattivi. ✗V F
3. La molecola del propene ha geometria lineare. V ✗F
4. Le molecole di due enantiomeri sono sovrapponibili. V ✗F
5. Il 2-pentene e il 3-pentene sono isomeri geometrici. V ✗F
6. Il petrolio è costituito in parte da idrocarburi aromatici. ✗V F
7. L’addizione elettrofila è tipica delle aldeidi e dei chetoni. V ✗F
8. I fenoli sono acidi più forti degli alcoli. ✗V F
9. L’ossidazione di un chetone produce un acido carbossilico. V ✗F
10. L’anilina è utilizzata per la preparazione di coloranti artificiali. ✗V F
CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. La combustione è una reazione tipica: 16. Dall’ossidazione del 2-butanolo si ottiene:
✗A di tutti gli idrocarburi ✗
A 2-butanone
B degli alcheni B butano
C degli alchini C butanale
D degli idrocarburi aromatici D acido butanoico
12. Per addizione di acido cloridrico al 2-butene si ot- 17. Il gruppo funzionale ⎯CO⎯ è caratteristico:
tiene: A solo delle aldeidi
A 1-clorobutano C 1,2-diclorobutano
B solo dei chetoni
✗B 2-clorobutano D 2,3-diclorobutano
C degli acidi carbossilici
13. La formula generale degli alchini è:
A CH C CH
✗D delle aldeidi e dei chetoni
18. La riduzione del propanale produce:
✗B CH D CH
A propano
14. Le reazioni tipiche degli idrocarburi aromatici
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

sono: ✗B 1-propanolo
C 2-propanolo
A le sostituzioni nucleofile
D acido propanoico
✗B le sostituzioni elettrofile
19. Il propanoato di etile si ottiene per reazione di:
C le addizioni nucleofile
D le addizioni elettrofile A propanone ed etanolo

15. La reazione di un alcol con un acido alogenidrico ✗B acido propanoico ed etanolo


produce: C propanolo e acido metanoico

✗A un alogenuro alchilico D propanolo ed etanone


B un etere 20. Fra i seguenti composti è un’ammina primaria:
C un’aldeide A CH NHCH C CH CONH
D un chetone ✗B CH CH NH D CH CONHCH

32 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO

UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi


UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi

VERIFICHE DI RECUPERO
ABILITÀ E COMPETENZE

VOLUME 3
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta le formule razionali dei seguenti composti.


A. CH – CH – CH = CH – CH – CH
B. CH – CH – CH − CH – CH
∣ ∣
OH CH
CH

C. CH – CH – CH − C – CHO

CH
D. CH – CH – CH – CH – C00 – CH

22. Indica il tipo di isomeria che intercorre in ogni coppia dei seguenti composti.
A. isomeri di posizione B. isomeri geometrici cis e trans C. isomeri di catena

23. Individua le classi di appartenenza dei seguenti composti.


A. chetone B. etere C. fenolo D. ammide

24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
A. CH – CH = CH – CH – CH + H CH – CH – CH – CH – CH
2-pentene pentano

Cl
Cl
B. + HCl
FeCl
benzene clorobenzene
OH
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Pt
C. CH – CH – CH – CO – CH + H CH – CH – CH – CH – CH
2-pentanone 2-pentanolo

D. CH – CH – CH – OH + HCl CH – CH – CH – Cl + H O
1-propanolo acido cloridrico 1-cloropropano acqua

Guida Biochimica 33
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione


UNITÀ 4 La catalisi enzimatica
VERIFICHE DI RECUPERO

UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche


VOLUME 3

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. La molecola del glicogeno è lineare. V F


2. I trigliceridi sono esteri del glicerolo e degli acidi grassi. V F
3. Il colesterolo determina un abbassamento della resistenza delle membrane plasmatiche. V F
4. La formazione del legame peptidico è una reazione di condensazione. V F
5. Tutti gli amminoacidi sono costituiti da molecole chirali. V F
6. Un nucleotide è formato da una base azotata legata a un pentoso. V F
7. Le vie cataboliche sono generalmente convergenti. V F
8. I processi catabolici delle macromolecole sono generalmente esoergonici. V F
9. Il pH può influenzare la velocità di una reazione catalizzata da enzimi. V F
10. Le fermentazioni consentono la degradazione del piruvato. V F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. L’amido è un polimero: 16. Nella fosforilazione ossidativa:


A dell’α-D-glucosio C del β-D-glucosio A il gradiente di ioni H viene sfruttato per la sintesi
B dell’α-D-galattosio D dell’α-D-fruttosio di ATP
B l’ATP viene utilizzato per degradare gli alimenti
12. Nelle proteine la struttura ad α-elica è un esempio
di struttura: C il glucosio viene scisso in molecole a 3 atomi di
carbonio
A primaria C terziaria
D gli elettroni del glucosio vengono convogliati
B secondaria D struttura quaternaria
sull’ossigeno
13. La velocità di una reazione catalizzata da enzimi: 17. Il ciclo di Calvin utilizza come materiale di partenza:
A non dipende dalla concentrazione del substrato A clorofilla C anidride carbonica
B aumenta con innalzamenti di temperatura anche B glucosio D acqua
molto elevati 18. Nell’organismo la produzione di glucosio da pre- Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
C assume un valore massimo a valori di pH e di tem- cursori non glucidici avviene durante:
peratura ottimali A la via del pentoso C la gluconeogenesi
D non è influenzata dal pH fosfato D la fermentazione
14. L’idrolisi dell’ATP: B la glicogenolisi lattica e alcolica
A fornisce energia per i processi cellulari 19. Prima di entrare nel ciclo di Krebs, il piruvato si
B libera ADP e due gruppi fosfato converte in:
C è accoppiata a reazioni esoergoniche A acetil-CoA C glucosio

D è fortemente endoergonica B acetaldeide D lattato


20. Il ribosio fosfato, prodotto nella via del pentoso fo-
15. Durante la glicolisi è utilizzato il coenzima: sfato, è un importante precursore:
A NADH C FADH A del glucosio C del glicerolo
B NAD D FADH B del glicogeno D degli acidi nucleici

34 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione


UNITÀ 4 La catalisi enzimatica

VERIFICHE DI RECUPERO
UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche

VOLUME 3
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta la reazione di formazione del trigliceride dell’acido palmitico (un acido grasso saturo a 16 atomi
di carbonio).

22. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:
A. consumano ATP
..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................
B. producono ATP
..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................

23. Descrivi il modello rappresentato in figura, utilizzato per spiegare l’interazione fra un enzima e il substrato.

+
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................

24. Descrivi la trasformazione del piruvato in acetil-CoA e in lattato e spiega quali condizioni favoriscono l’uno
o l’altro processo.
..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................
..................................................................................................................................................................................................

Guida Biochimica 35
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione


UNITÀ 4 La catalisi enzimatica
VERIFICHE DI RECUPERO

UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche


VOLUME 3

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. La molecola del glicogeno è lineare. V ✗F


2. I trigliceridi sono esteri del glicerolo e degli acidi grassi. ✗V F
3. Il colesterolo determina un abbassamento della resistenza delle membrane plasmatiche. V ✗F
4. La formazione del legame peptidico è una reazione di condensazione. ✗V F
5. Tutti gli amminoacidi sono costituiti da molecole chirali. V ✗F
6. Un nucleotide è formato da una base azotata legata a un pentoso. V ✗F
7. Le vie cataboliche sono generalmente convergenti. ✗F
V
8. I processi catabolici delle macromolecole sono generalmente esoergonici. ✗V F
9. Il pH può influenzare la velocità di una reazione catalizzata da enzimi. ✗V F
10. Le fermentazioni consentono la degradazione del piruvato. ✗V F
CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. L’amido è un polimero: 16. Nella fosforilazione ossidativa:


✗A dell’α-D-glucosio C del β-D-glucosio ✗A il gradiente di ioni H viene sfruttato per la sintesi
di ATP
B dell’α-D-galattosio D dell’α-D-fruttosio
B l’ATP viene utilizzato per degradare gli alimenti
12. Nelle proteine la struttura ad α-elica è un esempio
di struttura: C il glucosio viene scisso in molecole a 3 atomi di
carbonio
A primaria C terziaria
D gli elettroni del glucosio vengono convogliati
✗B secondaria D struttura quaternaria
sull’ossigeno
13. La velocità di una reazione catalizzata da enzimi: 17. Il ciclo di Calvin utilizza come materiale di partenza:
A non dipende dalla concentrazione del substrato
B aumenta con innalzamenti di temperatura anche
A clorofilla ✗C anidride carbonica
B glucosio D acqua
molto elevati 18. Nell’organismo la produzione di glucosio da pre-

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C assume un valore massimo a valori di pH e di tem- cursori non glucidici avviene durante:
peratura ottimali
D non è influenzata dal pH
A la via del pentoso
fosfato
✗C la gluconeogenesi
D la fermentazione
14. L’idrolisi dell’ATP: B la glicogenolisi lattica e alcolica
✗A fornisce energia per i processi cellulari 19. Prima di entrare nel ciclo di Krebs, il piruvato si
converte in:
B libera ADP e due gruppi fosfato
C è accoppiata a reazioni esoergoniche ✗A acetil-CoA C glucosio

D è fortemente endoergonica B acetaldeide D lattato


20. Il ribosio fosfato, prodotto nella via del pentoso fo-
15. Durante la glicolisi è utilizzato il coenzima: sfato, è un importante precursore:
A NADH C FADH A del glucosio C del glicerolo

B NAD D FADH B del glicogeno ✗D degli acidi nucleici

36 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione


UNITÀ 4 La catalisi enzimatica

VERIFICHE DI RECUPERO
UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche

VOLUME 3
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta la reazione di formazione del trigliceride dell’acido palmitico (un acido grasso saturo a 16 atomi
di carbonio).
CH OH CH —O—CO—(CH ) —CH
∣ ∣
CHOH + 3CH (CH ) COOH → CH—O—CO—(CH ) —CH + 3H O
∣ ∣
CH OH CH —O—CO—(CH ) —CH

22. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:
A. glucosio + ATP → glucosio-6-fosfato + ADP
fruttosio-6-fosfato + ATP → fruttosio-1,6-difosfato + ADP
B. 1,3-difosfoglicerato + ADP → 3-fosfoglicerato + ATP
fosfoenolpiruvato + ADP → piruvato + ATP

23. Descrivi il modello rappresentato in figura, utilizzato per spiegare l’interazione fra un enzima e il substrato.
Il modello dell’adattamento autoindotto, rappresentato in figura, mostra che il sito attivo dell’enzima presenta una forma
diversa prima e dopo il legame con il substrato. Dopo aver interagito con il substrato, il sito attivo si modifica, assumendo
una forma complementare a quella del substrato. Il legame fra l’enzima e il substrato favorisce la catalisi enzimatica.

24. Descrivi la trasformazione del piruvato in acetil-CoA e in lattato e spiega quali condizioni favoriscono l’uno
o l’altro processo.
Il piruvato è trasformato in acetil-CoA nei mitocondri, per azione di un complesso multienzimatico, che prende il nome di
piruvato deidrogenasi. La reazione è una decarbossilazione ossidativa, che porta alla liberazione di una molecola di CO e
alla formazione di una molecola di NADH.
Il piruvato è ridotto a lattato per azione dell’enzima lattato deidrogenasi, con la partecipazione del coenzima NADH, che
è ossidato a NAD .
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La trasformazione del piruvato in acetil-CoA è favorita in condizioni aerobiche, mentre la formazione del lattato si osserva
in assenza di ossigeno.

Guida Biochimica 37
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 6 Le biotecnologie
VERIFICHE DI RECUPERO

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di callo. V F
2. Le colture cellulari sono un esempio di sistemi in vivo. V F
3. Nel DNA, la struttura tridimensionale dipende dalla struttura primaria. V F
4. I batteri sono cellule semplici, che possono essere fatte crescere facilmente in coltura. V F
5. I primi organismi transgenici sono stati prodotti negli anni ’70 del secolo scorso. V F
6. Gli erbicidi sono utilizzati per uccidere le piante infestanti. V F
7. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per la produzione di provitamina A (B-carotene). V F
8. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per essere completamente sterili. V F
9. Il salmone transgenico è stato prodotto per sostituirlo alle varietà in natura. V F
10. Per la clonazione della pecora Dolly, è stato utilizzato un sottilissimo capello per separare le cellule embrionali. V F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. L’applicazione di campi elettrici viene utilizzata D il nucleo di una cellula somatica viene sostituito a
nella tecnica di separazione di proteine e DNA de- quello di un ovocita fecondato
nominata:
A elettroforesi C cromatografia 15. In una proteina denaturata:
B centrifuga D ibridazione A la proteina è stata tagliata in frammenti
12. Con gli enzimi di restrizione è possibile: B è stato rotto il legame peptidico
A ottenere molte copie di un gene C è stata modificata la struttura primaria
B sequenziare un frammento di DNA D la struttura tridimensionale risulta alterata
C trasferire un gene da un organismo a un altro 16. Ogni enzima di restrizione:
D effettuare tagli in posizioni ben precise del DNA A taglia le proteine in una posizione ben precisa
13. Durante una corsa elettroforetica di frammenti di B taglia il DNA in corrispondenza di una sequenza
DNA: particolare
A i frammenti più piccoli percorrono una maggiore C taglia il DNA in corrispondenza di una sequenza
distanza ben precisa: ACGTACGT Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

B i frammenti più grandi si muovono più rapidamente D riesce ad amplificare molte volte un frammento di
C i frammenti migrano verso il polo negativo, perché DNA
presentano cariche dello stesso segno 17. La giusta sequenza di tecniche per isolare una
D i frammenti migrano verso il polo positivo, perché proteina di interesse è:
presentano cariche dello stesso segno A cromatografia – elettroforesi – centrifugazione –
14. Nella clonazione animale: omogeneizzazione di un tessuto
A viene prodotto un individuo con lo stesso fenotipo B elettroforesi – centrifugazione – omogeneizzazione
di un altro di un tessuto
B le tecniche sono molto simili a quelle utilizzate per C omogeneizzazione di un tessuto – cromatografia –
i vegetali centrifugazione
C uno spermatozoo di un individuo viene usato per D omogeneizzazione di un tessuto – centrifugazione
fecondare un ovocita di un altro individuo – cromatografia

38 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 6 Le biotecnologie

VERIFICHE DI RECUPERO
18. Con la centrifugazione, i costituenti cellulari ven- C la maggiore forza vitale degli individui che derivano
gono separati in base: dall’incrocio tra consanguinei

VOLUME 3
A alla carica elettrica D l’alta produttività degli organismi transgenici
B alla densità
20. La pecora Dolly rappresenta:
C al pH
A il primo mammifero clonato a partire da un
D alla diversa origine tissutale embrione diviso a metà
19. Per “vigore degli eterozigoti” si intende: B il primo animale clonato
A la maggiore forza vitale degli individui con alto C il primo essere vivente clonato
grado di eterozigosi D il primo mammifero clonato a partire da una cellula
B l’alta produttività delle linee pure differenziata

ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto

21. Utilizza l’immagine riportata in basso per spiegare il metodo utilizzato per la produzione di semi ibridi.

....................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................
....................................................................................................................................................................................................

Suggerimento: indica quali debbono essere le caratteristiche delle due linee di piante (e il modo usato per ottenerle). Spie-
ga in che modo dovranno essere posizionate nel campo i due tipi di pianta, e da quale tipo si dovranno raccogliere i semi
ibridi. Perché i semi prodotti dall’altra varietà non saranno semi ibridi?
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Guida Biochimica 39
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO

UNITÀ 6 Le biotecnologie
VERIFICHE DI RECUPERO

CONOSCENZE
VOLUME 3

VERO o FALSO ?

1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di callo. ✗V F
2. Le colture cellulari sono un esempio di sistemi in vivo. V ✗F
3. Nel DNA, la struttura tridimensionale dipende dalla struttura primaria. V ✗F
4. I batteri sono cellule semplici, che possono essere fatte crescere facilmente in coltura. ✗V F
5. I primi organismi transgenici sono stati prodotti negli anni 70 del secolo scorso. ✗V F
6. Gli erbicidi sono utilizzati per uccidere le piante infestanti. ✗V F
7. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per la produzione di provitamina A (B-carotene). ✗V F
8. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per essere completamente sterili. V ✗F
9. Il salmone transgenico è stato prodotto per sostituirlo alle varietà in natura. V ✗F
10. Per la clonazione della pecora Dolly, è stato utilizzato un sottilissimo capello per separare le cellule embrionali. V ✗F
CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. L’applicazione di campi elettrici viene utilizzata


nella tecnica di separazione di proteine e DNA de- ✗D il nucleo di una cellula somatica viene sostituito a
quello di un ovocita fecondato
nominata:
✗A elettroforesi C cromatografia 15. In una proteina denaturata:
B centrifuga D ibridazione A la proteina è stata tagliata in frammenti
12. Con gli enzimi di restrizione è possibile: B è stato rotto il legame peptidico
A ottenere molte copie di un gene C è stata modificata la struttura primaria
B sequenziare un frammento di DNA ✗
D la struttura tridimensionale risulta alterata
C trasferire un gene da un organismo a un altro 16. Ogni enzima di restrizione:
✗D effettuare tagli in posizioni ben precise del DNA A taglia le proteine in una posizione ben precisa
13. Durante una corsa elettroforetica di frammenti di
DNA:

B taglia il DNA in corrispondenza di una sequenza
particolare

A i frammenti più piccoli percorrono una maggiore
distanza
C taglia il DNA in corrispondenza di una sequenza
ben precisa: ACGTACGT Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

B i frammenti più grandi si muovono più rapidamente D riesce ad amplificare molte volte un frammento di
C i frammenti migrano verso il polo negativo, perché DNA
presentano cariche dello stesso segno 17. La giusta sequenza di tecniche per isolare una
D i frammenti migrano verso il polo positivo, perché proteina di interesse è:
presentano cariche dello stesso segno A cromatografia – elettroforesi – centrifugazione –
14. Nella clonazione animale: omogeneizzazione di un tessuto
A viene prodotto un individuo con lo stesso fenotipo B elettroforesi – centrifugazione – omogeneizzazione
di un altro di un tessuto
B le tecniche sono molto simili a quelle utilizzate per C omogeneizzazione di un tessuto – cromatografia –
i vegetali centrifugazione
C uno spermatozoo di un individuo viene usato per
fecondare un ovocita di un altro individuo

D omogeneizzazione di un tessuto – centrifugazione
– cromatografia

40 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO

UNITÀ 6 Le biotecnologie

VERIFICHE DI RECUPERO
18. Con la centrifugazione, i costituenti cellulari ven- C la maggiore forza vitale degli individui che derivano
gono separati in base: dall’incrocio tra consanguinei

VOLUME 3
A alla carica elettrica D l’alta produttività degli organismi transgenici
✗B alla densità
20. La pecora Dolly rappresenta:
C al pH
A il primo mammifero clonato a partire da un
D alla diversa origine tissutale embrione diviso a metà
19. Per “vigore degli eterozigoti” si intende: B il primo animale clonato
✗A la maggiore forza vitale degli individui con alto C il primo essere vivente clonato
grado di eterozigosi
B l’alta produttività delle linee pure

D il primo mammifero clonato a partire da una cellula
differenziata

ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto

21. Utilizza l’immagine riportata in basso per spiegare il metodo utilizzato per la produzione di semi ibridi. Scrivi
al posto dei puntini e sull’immagine stessa, dove lo ritieni opportuno.
1. Delle due piante utilizzate per la produzione di semi ibridi, a una deve essere bloccata la produzione di polline. Questo
può essere ottenuto manualmente, tagliando in campo la parte maschile dei fiori di una delle due varietà, oppure modi-
ficandola geneticamente, in modo da ottenere una varietà detta “maschio-sterile”.
2. Le piante della linea B sono maschio sterili, e la produzione del loro polline è impedita. Nel campo, le due linee di piante
vengono disposte in filari alternati. Così, il polline prodotto dalle piante della linea A, trasportato dal vento, può riuscire
a fecondare i semi delle piante della linea B.
3. Mentre i semi raccolti dalle piante della linea A sono stati fecondati dal polline di piante della stessa varietà, quelli rac-
colti dalle piante della linea B sono semi ibridi, prodotti cioè dall’unione di polline della linea A con ovuli della linea B.
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Guida Biochimica 41
Soluzioni del volume 3
41.
UNITÀ 1 La chimica organica CH

e gli idrocarburi
SOLUZIONI
VOLUME 3

Lezione 1 – Proprietà generali dei composti organici


Osserva e analizza
2. 1s 2s 2p 3. Perché l’orbitale 2s e i tre orbitali 2p del carbonio si com-
binano, dando origine a quattro orbitali ibridi sp equivalenti che, per mini- Abilità e competenze
mizzare le reciproche repulsioni, assumono geometria tetraedrica. Ciascun 43. a. H H H H H H
∣ ∣ ∣ ∣ ∣ ∣
orbitale sp si sovrappone a uno dei quattro orbitali 1s dell’idrogeno per
H—C—C—C—C—C—C—OH
formare quattro legami σ identici, con angoli di legame di 109,5°. ∣ ∣ ∣ ∣
Lezione 2 – Le formule e l’isomeria H H H H
Osserva e analizza b. CH —CH —CH—CH—CH —CH —OH
2. La formula di struttura, la formula razionale e la formula scheletro 3. 44. a. HC —C—CH —NH b. O
Nella formula di struttura. ∥
Lezione 3 – Gli idrocarburi: alcani e cicloalcani CH —CH —CH
Osserva e analizza 45. a. b.
2. Il pentano ha il punto di ebollizione più alto perché la molecola ha una
struttura lineare. Tra i composti ramificati, il 2,2-dimetilpropano ha il punto
di ebollizione minore perché presenta più ramificazioni.
Domanda Flash
Quali sono gli isomeri del pentano? 46. a. CH —CH b. CH
CH CH ∕ \ ∣
∣ ∣ CH —HC HC—CH —
CH —C —C—CH—C—CH
CH —CH —CH —CH —CH CH —CH—CH —CH CH —C—CH \ ∕
∣ CH —CH
CH
47. a. e g. sono uguali; b. ed e. sono isomeri di catena; c. e h. sono isomeri
geometrici cis (c.) e trans (h.); d. e f. sono isomeri di posizione.
Lezione 4 – Gli alcheni
48. H H H Cl
Osserva e analizza \ ∕ \ ∕
2. Alcani, alogenuri alchilici, dialogenuri alchilici, alcoli e composti solfora- —
C C —
C C
ti. 3. Si formano due nuovi legami σ in seguito alla rottura del legame π. ∕ \ ∕ \
Cl Cl Cl H
Lezione 5 – Gli alchini cis trans
Osserva e analizza
49. b. 50.
2. Due molecole di reattivo. 3. Una molecola di idrogeno. HOOC
Domanda Flash
Perché gli alchini non presentano isomeria geometrica?
Perché, data la geometria lineare dell’alchino, i sostituenti hanno un’unica HO C H
possibilità di disposizione nello spazio.
Lezione 6 – Gli idrocarburi aromatici HC
Osserva e analizza
2. Il processo che spiega i valori sperimentali delle lunghezze dei legami
carbonio-carbonio nel benzene è la sovrapposizione degli orbitali p perpen- 51. Cl CH CH CH COOH
dicolari al piano della molecola: i sei elettroni in essi contenuti non sono Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
impegnati in tre doppi legami, ma sono delocalizzati su tutta la moleco- HC H Br Cl Br Cl
la, a formare una nuvola elettronica sopra e sotto il piano. Tutti i legami
OH H Br H
carbonio-carbonio sono quindi uguali e di lunghezza intermedia fra quelli
del legame semplice e del legame doppio. CHO
Domanda Flash
52. CHO CHO CHO
Qual è il nome del meta-diclorobenzene espresso con i prefissi numerici?
1,3-diclorobenzene. H Cl H Cl Cl H
H Cl Cl H H Cl

AREA OPERATIVA CHO CHO CHO


53. a < c < b.
Conoscenze 54. a. C H + 11 O → 7 CO + 8 H O; b. C H + 5 O → 3 CO + 4 H O;
12. B 23. B 31. C c. C H + 14 O → 9 CO + 10 H O; d. C H + 6 O → 4 CO + 4 H O 
55. La reazione di sostituzione (bromurazione), in presenza di calore o luce; i
reagenti sono CH (metano) e Br (bromo); la reazione di sostituzione (cloru-
razione), in presenza di calore o luce; i reagenti sono CH —CH (etano) e Cl
(cloro) 56. a. 4-etil-5-metil-2-eptene; b. trans-4-optene

42 Guida Biochimica
57. a. b. Sperimentalmente, in accordo con la regola di Markovnikov, si forma il
CH —CH — C—CH —CH —CH —CH CH —C— CH—CH —CH 2-cloro-2-metilpentano
∣ ∣ 61. a. 5,5-dimetil-3-eptino; b. 3-etil-1-butino
CH CH 62. v. fig. 5 pag. 21
c. d. 63. a.
CH CH —CH —CH CH —CH — C—CH —CH —CH 64. a. 1,4-dibromobenzene o para-dibromobenzene; Br b. 2,5-dicloronitroben-
\

SOLUZIONI
∕ ∣

VOLUME 3
zene; c. 1-bromo-3-etilbenzene; d. idrossibenzene o fenolo
C—C CH CH
∕ \ 65. a. OH OH NH NH c. CH CH
—CH —CH Cl Cl
H H + HBr
Cl Cl CH CH
—CH—CH
58. a. trans; b. cis
bromobenzene acido bromidrico
59. a. CH —CH —CH —CH —CH
pentano Br Br
b. Cl
∣ CH CH Br Br
CH CH
CH —CH —C—CH —CH —CH OH OH NHb. NH CH —CH CH —CHd. Cl Cl

CH CH
Cl Cl CH —CH CH —CH
3-cloro-3-etilesene + HCl
c. CH —CH —CH—CH—CH —CH
∣ ∣
Cl Cl Br Bretilbenzene acido cloridrico

3,4-dicloroesano
Br
CH CH Br Br
60. a. Teoricamente si potrebbero formare i seguenti composti:
CH —CH—CH —CH —CH —CH + 66. a. Br c. NO
∣ ∣ + HBr
H Br
2-bromoesano
bromobenzene +acido HBr
bromidrico
+ CH —CH—CH —CH —CH —CH
∣ ∣
Br H bromobenzene acido bromidrico nitrobenzene
1-bromoesano b. — —
CH CH
Sperimentalmente, in accordo con la regola di Markovnikov, si forma il
2-bromoesano b. Teoricamente si potrebbero formare i seguenti composti:
CH CH
CH CH
∣ ∣ + HCl
CH —CH —CH—C—CH CH —CH —CH—C—CH
∣ ∣ ∣ ∣
etilbenzene +acidoHCl
cloridrico
H Cl Cl H
2-cloro-2-metilpentano 3-cloro-2-metilpentano
— — 67. Aromatic hydrocarbons 68. structural isomers 69. A 70. B 71. B
etilbenzene
72. A 73. C 74. D acido cloridrico
NO

NO
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nitrobenzene

nitrobenzene

Guida Biochimica 43
LA MAPPA DELL’UNITÀ

L’ATOMO DI CARBONIO

ha una geometria
SOLUZIONI
VOLUME 3

tetraedrica trigonale lineare

in cicloalcani negli negli

alcani alcheni alchini

in cui ha in cui ha in cui ha


ibridazione ibridazione ibridazione

sp sp sp

e sono presenti
legami di tipo
e sono presenti
anche legami di tipo
σ
idrocarburi
aromatici π
che danno
reazione di
che danno
reazione di che danno
reazione di

sostituzione combustione sostituzione addizione


radicalica elettrofila aromatica elettrofila

composti non possono formare legami a idrogeno, come gli alcoli.


UNITÀ 2 I composti organici Domanda Flash
diversi dagli idrocarburi Come si possono ottenere le aldeidi dagli alcoli primari e i chetoni dagli
alcoli secondari?
Attraverso l’ossidazione, che deve essere controllata nel caso degli alcoli
Lezione 1 – Gli alcoli, i fenoli, gli eteri primari.
Lavora sul testo
1. Negli alcoli, il gruppo ossidrilico permette la formazione di legami a Lezione 3 – Gli acidi carbossilici e i loro derivati
idrogeno. Questo rende i composti stabili in fase liquida, e perfettamente Lavora sul testo
solubili in acqua se il radicale alchilico è di piccole dimensioni. Gli eteri 1. I sali si formano dalla reazione degli acidi carbossilici con basi forti e dall’i-
sono molecole polari, più volatili e molto meno miscibili in acqua rispetto drolisi alcalina degli esteri.
agli alcoli di paragonabile peso molecolare. Il fenolo presenta una certa Osserva e analizza
solubilità in acqua, dovuta alla presenza del gruppo ossidrilico, ma contra- 2. I saponi sono solubili in acqua. Questa proprietà è dovuta alla capacità
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stata dalla natura idrofobica dell’anello benzenico. La solubilità in acqua di formare le micelle, ossia degli aggregati in cui le porzioni idrofobiche,
può aumentare se l’anello è sostituito con gruppi polari. costituite dalle catene idrocarburiche (dette code apolari), si dispongono
Osserva e analizza verso l’interno, mentre le parti idrofile, costituite dal gruppo —COO (dette
2. L’etanolo può essere ossidato a etanale e successivamente ad acido eta- teste polari), si orientano verso il mezzo acquoso. In presenza di sporco, la
noico; il 2-pentanolo può essere ossidato a 2-pentanone. particella di grasso idrofoba è collocata all’interno della micella è può esse-
Domanda Flash re quindi rimossa con il risciacquo.
Quali sono i possibili isomeri del propanolo? Domanda Flash
1-propanolo e 2-propanolo Quale sale si forma per reazione dell’acido acetico con idrossido di potassio?
L’acetato di potassio
Lezione 2 – I composti carbonilici
Lavora sul testo Lezione 4 – Le ammine
1. Molti composti carbonilici sono sostanze odorose e aromatiche. In chimi- Lavora sul testo
ca organica vengono utilizzati come reagenti per le sintesi organiche. 1. La presenza del doppietto elettronico sull’azoto conferisce alle ammine
Osserva e analizza proprietà basiche (reagiscono con acidi inorganici per formare i corrispon-
2. Il punto di ebollizione delle aldeidi e dei chetoni è intermedio tra quello denti sali di ammonio) ed è responsabile del loro carattere nucleofilo (danno
degli alcani e quello degli alcoli di paragonabile peso molecolare. Ciò è reazioni di sostituzione nucleofila con gli alogenuri alchilici per formare am-
dovuto alla maggiore polarità rispetto agli idrocarburi, e al fatto che questi mine secondarie o terziarie).

44 Guida Biochimica
Domanda Flash d. O
Le ammine terziarie formano legami a idrogeno? ∣∣
No, perché non vi sono idrogeni disponibili sull’atomo di azoto. CH —CH —CH —CH —CH—C—CH

Lezione 5 – I composti eterociclici CH CH CH
Lavora sul testo
1. La struttura dell’indolo corrisponde a un anello pirrolico fuso con un anel- 53. a. CH —CH —CH —OH c. O
∣∣

SOLUZIONI
VOLUME 3
lo benzenico. La struttura dell’indolo è presente nell’amminoacido tripto- propanolo
CH —CH —CH —C—OH
fano e in alcuni neuromodulatori (come serotonina e triptamina), sostanze
regolative dell’attività del sistema nervoso centrale. acido butanoico
Schematizza e spiega b. OH

3. Entrambe le sostanze sono purine. Nella caffeina tre atomi di azoto sono CH —CH —CH—CH—CH
metilati (a differenza dell’acido urico). L’acido urico presenta un gruppo car- ∣
bonilico aggiuntivo rispetto alla caffeina. CH
Domanda Flash 3-metil-2-pentanolo
Qual’è lo stereocentro della coniina? 54. a. acido esanoico; b. acido 3-etil-pentanoico; c. propanoato di pentile;
d. esanoato di etile
H
55. a. CH O
∣ ∣∣
N CH CH CH CH —CH —CH —CH —C—CH —CH—C—OH
H ∣ ∣
(+)-coniina CH CH CH
c. COOH
Lezione 6 – I polimeri b. O
Lavora sul testo ∣∣
CH —CH —CH —C—O—CH —CH —CH
1. Reazioni di addizione: etene, cloroetene e stirene (alcheni e derivati);
Reazioni di condensazione: acido adipico ed esametilendiammina (per il
nylon), acido tereftalico e glicole etilenico (per il PET); nel primo caso un aci- CH
do carbossilico reagisce con un ammina, nel secondo un acido carbossilico
reagisce con un alcol. Cl
56. a. O
∣∣
AREA OPERATIVA CH —CH —CH —CH —C—O—CH —CH —CH + H O
Conoscenze pentanoato di propile
b. CH OH + CH CH CH CH COOH
1. B 2. A 7. a, d, c, b 10. D 11. C 17. C 18. A 26. B 27. B alcol metilico acido pentanoico
34. A 35. D 41. D 42. A
c. O O
∣∣ ∣∣
Abilità e competenze CH —C—OH + NH –––> H N—C—CH + H O
48. a. 3,4-dimetil-3-esanolo; b. 4-metil-2-pentanolo; c. 4-cloro-2-metilidros- acido etanoico ammoniaca etanammide
sibenzene; d. 2-bromo-5-etilidrossibenzene; e. metossibutano/butilmetile- 57. a. N-metilamminobutano; b. N-metil-N-propil-2-amminopentano;
tere; f. etossipentano/etilpentiletere c. 4-bromo-3-etilanilina; d. 2-cloro-4-propil-N-etilanilina
50. a. CH —CH —CH —CH —Cl + H O 58. a. HN—CH —CH —CH c. CH —CH —N—CH —CH —CH
cloropropano
∣ ∣
b. O CH —CH CH —CH —CH—CH —CH
∣∣ b. H C—N—CH d. HNCH
CH —CH —CH —CH —C—CH ∣
2-esanone CH —CH—CH —CH
51. 3-metilpentanale; b. 4-etil-4-metilesanale; c. 5,5-dimetil-2-esanone;
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d. 4-metil-3-esanone
52. a. O Cl
∣∣ 59. a. H N—CH —CH —CH
CH —CH —CH —CH—CH —CH —CH b. H
∣ ∣
CH —CH CH —CH —N —H + Cl
b. O ∣
∣∣ CH —CH
CH —CH —CH —C—CH—CH 60.

CH +
c. O
∣∣
CH —CH—CH—CH + +
∣ ∣ N N N N + N
+
CH CH
H H H H H
61. position isomers 62. saponification 63. B 64. B 65. A 66. D
67. C 68. B 69. A
Guida Biochimica 45
LA MAPPA DELL’UNITÀ
A.
IL GRUPPO FUNZIONALE

che contiene
SOLUZIONI
VOLUME 3

un atomo di ossigeno un atomo di azoto due atomi di ossigeno

legato al carbonio con legato al carbonio con legati al carbonio con

legame semplice un legame semplice


e uno doppio
legame semplice legame doppio
è il
può essere il è il
è
gruppo amminico
gruppo carbossilico

gruppo ossidrilico gruppo etereo gruppo carbonilico che ha struttura


che ha struttura

che ha struttura che ha struttura che ha struttura


—NH
O
C
presente nelle
—OH —O— OH
C O
presente in presente negli ammine presente negli
presente in
eteri
acidi carbossilici

alcoli fenoli chetoni aldeidi

Quali caratteristiche strutturali possiede la molecola di un aldopentoso?


UNITÀ 3 Le biomolecole: È costituita da cinque atomi di carbonio e presenta un gruppo aldeidico.
struttura e funzione Domanda Flash
Perché il maltosio è uno zucchero riducente?
Perché l’ossidrile anomerico non è impegnato nel legame glicosidico.
Lezione 1 – I pilastri della vita
Osserva e analizza Lezione 4 – I lipidi
2. L’idrogeno, il carbonio, l’azoto, l’ossigeno, il fosforo e lo zolfo formano Osserva e analizza
molecole organiche di grandi dimensioni, mentre il sodio, il magnesio, 2. La presenza di insaturazioni all’interno della catena idrocarburica di uno o
il calcio, il potassio e il cloro sono presenti in forma ionica nei liquidi più acidi grassi di un trigliceride genera un ripiegamento della catena stes- Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
cellulari. sa, con indebolimento delle forze intermolecolari fra le catene degli acidi
grassi e abbassamento del punto di fusione del lipide, che quindi si troverà
Lezione 2 – I costituenti chimici della cellula allo stato liquido (olio).
Osserva e analizza
2. 26%. Le proteine, 18%. Lezione 5 – Gli amminoacidi e le proteine
Osserva e analizza
Lezione 3 – I carboidrati
2. Sia l’α-elica sia il foglietto β sono strutture secondarie delle proteine.
Lavora sul testo
Nell’α-elica la catena polipeptidica si avvolge a spirale lungo l’asse lon-
1. Disaccaridi: saccarosio (una unità di α-D-glucosio), lattosio (una unità
gitudinale della molecola, grazie alla formazione di legami a idrogeno, la-
di α-D-glucosio), maltosio (due unità di α-D-glucosio). Polisaccaridi: amido
sciando le catene laterali rivolte verso l’esterno. Nel foglietto β la catena
(catene lineari e ramificate di α-D-glucosio), e glicogeno (catene lineari di
polipeptidica, per favorire la formazione di legami a idrogeno, assume un
α-D-glucosio), cellulosa (catene ramificate di β-D-glucosio).
andamento a zig-zag e le catene laterali degli amminoacidi si dispongono
Osserva e analizza
sopra e sotto il piano del foglietto.
2. Nelle forme cicliche manca il carbonio carbonilico, perché, per reazione
Domanda Flash
con il gruppo —OH, dà luogo alla formazione dell’emiacetale. La reazione
Perché l’atomo di carbonio della glicina non è chirale?
porta a due stereoisomeri del glucosio perché il gruppo —OH anomerico
Perché due degli atomi a cui è legato sono uguali, ossia atomi di idro-
può disporsi o sopra o sotto il piano dell’anello.
geno.
Domanda Flash

46 Guida Biochimica
Domanda Flash 67. O O
In soluzione acida, il gruppo —COO si comporta da acido o da base? \ ∕∕
Da base, perché acquista uno ione H . H OH
H OH
Lezione 6 – Gli acidi nucleici HO H
H OH
Osserva e analizza
1. La molecola del DNA ha una struttura a doppia elica, contiene il desossi- CH OH

SOLUZIONI
VOLUME 3
ribosio e la timina, mentre quella dell’RNA ha una struttura a singola elica,
contiene il ribosio e l’uracile. L’adenina, la guanina e la citosina sono comu- 68. reazione di saponificazione, ovvero idrolisi basica di un trigliceride
ni a entrambe le molecole. O
∣∣
CH —OH Na O —C—(CH ) —CH—CH—(CH ) —CH
AREA OPERATIVA ∣ O
Conoscenze ∣ ∣∣
CH —OH + Na O —C—(CH ) —CH
∣ O
1. B 2. D 9. D 10. C 11. B 19. A 20. B 21. B 22. D 32. B
33. A 42. B 43. C 44. C 45. C 56. D 57. C
∣ ∣∣
CH —OH Na O —C—(CH ) —CH
glicerolo sali di acidi grassi
Abilità e competenze
65. CH OH CH OH OH 69. legami a idrogeno
O O
O NH
\\ ∕
SH CH C
∣ ∣ ∣
OH CH CH—CH H CH  O
∣ H ∣ ∣ H  ∕∕
H N—CH—C—N—CH— C—N—CH—C—N—CH —C
OH OH OH OH ∣∣ ∣∣ ∣∣  \
α-D-ribosio β-D-ribosio O O O  OH

70.
66. CH OH CH OH CH OH CH OH
∣ ∣ ∣
H O H H O H HO H O
HCH OH O CHH O CH O
H ∣ ∕∕ ∣ ∕∕ ∣ ∕∕
H
+ H HH OH
H N—CH—C H N—CH—C H N—CH—C
OH H OH H OH H \ ⇆ OH H \ ⇄ \
O OH OH O
OH OH OH OH OH OH OH OH
H OH H OH H OH
ambiente acido
H OH
fenilalanina ambiente basico
CH OH CH OH CH OH
OH OH OH
H H O H HO H O H H O H ∣ ∣ ∣
H H H
+
OH H OH H OH H ∣ ∣ ∣
O H OH
CH O ⇆ CH O ⇄ CH O
H OH OH OH OH OH OH ∣ ∕∕ ∣ ∕∕ ∣ ∕∕
H OH H OH H OH H N—CH—C H N—CH—C H N—CH—C
\ \ \
OH OH O
ambiente acido tirosina ambiente basico
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71. monosaccharides 72. primary structure 73. A 74. C 75. C 76. A

Guida Biochimica 47
LA MAPPA DELL’UNITÀ
LE BIOMOLECOLE

sono
SOLUZIONI
VOLUME 3

acidi nucleici proteine lipidi carboidrati


comprendono
che sono che sono che che

DNA RNA polimeri polimeri


sono non sono
solubili in solubili in
formati da formati da

nucelotidi amminoacidi solventi organici acqua

che
si distinguono in

contengono gruppi
sono uniti da
funzionali contengono
legame
gruppi funzionali

peptidico

amminico carbossilico monosaccaridi oligosaccaridi polisaccaridi

ossidrilico carbonilico

dell’adattamento autoindotto, il sito attivo dell’enzima si adatta al substrato


UNITÀ 4 La catalisi durante la formazione del legame con esso.
enzimatica Domanda Flash
Perché la denaturazione dell’enzima porta alla perdita della sua attività
Lezione 1 – Anabolismo e catabolismo catalitica?
Osserva e analizza Perché la denaturazione comporta la perdita della struttura tridimensionale
2. I materiali di partenza sono le macromolecole biologiche (carboidrati, dell’enzima, fondamentale per l’azione catalitica in particolare a livello del
proteine e trigliceridi). Il piruvato è il metabolita comune alle vie di degrada- sito attivo.
zione dei carboidrati e delle proteine, mentre l’acetil-CoA lo è del cataboli-
smo di tutte le tre macromolecole. Le tre vie metaboliche sono convergenti Lezione 4 – Il controllo delle vie metaboliche
perché convergono nel ciclo di Krebs. Osserva e analizza
Domanda Flash 2. a. La conformazione del sito attivo è adatta a legarsi con il substrato
Quali legami vengono scissi per idrolisi nelle tre classi di macromolecole prima che l’enzima si leghi all’inibitore allosterico, mentre non è adeguata
elencate? prima di legarsi con l’attivatore allosterico; b. In seguito al legame con l’ini- Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

Il legame glicosidico nei carboidrati, il legame estereo nei trigliceridi, il le- bitore allosterico il sito attivo cambia conformazione e non può più legare il
game ammidico (o peptidico) nelle proteine. substrato, mentre, dopo il legame con l’attivatore allosterico, la conforma-
zione del sito attivo diventa adatta al legame con il substrato.
Lezione 2 – Gli enzimi: funzioni e classificazione Domanda Flash
Osserva e analizza Qual è la differenza fra il sito attivo e il sito allosterico di un enzima?
2. Le proteasi catalizzano l’idrolisi del legame peptidico. La tripsina è una Il sito attivo è la regione della molecola dell’enzima che interagisce con il
proteasi che catalizza in modo specifico l’idrolisi del legame peptidico che substrato favorendo l’azione catalitica dell’enzima. Il sito allosterico è la re-
interessa il gruppo carbossilico degli amminoacidi arginina o lisina. gione della molecola dell’enzima (che può coincidere con il sito attivo) a cui
Domanda Flash si legano reversibilmente gli effettori allosterici aumentando o diminuendo
Sulla base della Tab. 1, quali enzimi catalizzano la scissione delle proteine l’attività dell’enzima.
negli amminoacidi costituenti?
Le proteasi, che idrolizzano il legame peptidico. Lezione 5 – L’ATP e i coenzimi
Osserva e analizza
Lezione 3 – Il meccanismo d’azione degli enzimi 2. La reazione rappresentata in Fig. 4A è endoergonica e non è quindi
Osserva e analizza spontanea. L’accoppiamento con l’idrolisi di una molecola di ATP, che è
2. Secondo il modello chiave-serratura esiste una complementarità fra esoergonica, fornisce l’energia libera necessaria allo svolgimento della
l’enzima e il substrato prima ancora che avvenga il legame. Nel modello reazione.

48 Guida Biochimica
AREA OPERATIVA glianza strutturale con il PABA, si comportano da inibitori competitivi per il
legame al sito attivo dell’enzima che catalizza la reazione di incorporazione
Conoscenze del PABA nell’acido folico 66. La modificazione covalente di un enzima.
1. A 2. B 11. D 12. B 13. B 14. B 22. D 23. B 24. C 32. D Si tratta di un meccanismo di regolazione dell’attività dell’enzima: l’attività
33. C 34. A 35. B 43. C 44. C 45. B 46. A 47. C dell’enzima è inibita mediante il legame covalente con un gruppo fosfato, il
cui trasferimento è catalizzato dall’enzima proteina chinasi 67. 1. L’effet-
Abilità e competenze tore allosterico si lega in modo reversibile al sito allosterico. 2. Si verifica

SOLUZIONI
VOLUME 3
55. idrolisi delle macromolecole, formazione dell’acetil-CoA, ciclo di Krebs, un cambiamento conformazionale dell’enzima, che lo trasforma nella sua
fosforilazione ossidativa 56. piruvato chinasi, alcol deidrogenasi 57. a. forma attiva. 3. Il substrato può legarsi all’enzima 68. glucosio + P →
decarbossilazione; b. piruvato decarbossilasi; c. liasi 58. Fosfoglicerato glucosio-6-P; ΔG° = + 3,4 kcal/mol; ATP → ADP + P ; ΔG ° = –7,3 kcal/mol;
mutasi. Le mutasi catalizzano il trasferimento intramolecolare di gruppi chi- ΔG° = + 3,4 kcal/mol – 7,3 kcal/mol = – 3,9 kcal/mol. Poiché la variazione
mici. Nella reazione in oggetto il gruppo fosfato è inizialmente legato al di energia libera complessiva è negativa, l’accoppiamento delle reazioni fa-
gruppo ossidrilico del C-3, mentre nel prodotto è legato al gruppo ossidrilico vorisce lo svolgimento dell’intero processo, che è così rappresentato:
del 2-fosfoglicerato 59. Si osserva un abbassamento del valore massimo ATP ADP
assunto dall’energia, che corrisponde all’abbassamento dell’energia di at- ATP ADP
glucosio glucosio-6-P
tivazione della reazione 60. Phe-Gly-Arg e Pro-Ser-Ala. La tripsina è una glucosio glucosio-6-P
proteasi specifica per il legame peptidico che coinvolge il gruppo carbossi- 69. Una molecola di FAD si riduce a FADH , mediante il trasferimento di
lico dell’arginina o della lisina 61. a. circa 2 e circa 8; b. Il primo grafico è due atomi di idrogeno da una molecola di succinato. Contemporaneamente
riferito alla pepsina, che agisce nell’ambiente acido dello stomaco, il secon- agisce da agente ossidante, favorendo la formazione di fumarato per os-
do alla tripsina, che svolge la sua azione nell’ambiente basico dell’intestino sidazione del succinato 70. a. malato deidrogenasi, ossidoriduzione; b.
tenue 62. S perché il valore di K è minore. K esprime l’affinità dell’en- COO NAD NADH + H COO
∣ NAD NADH + H ∣
zima per il suo substrato: K avrà un valore tanto più piccolo quanto maggio- HO—C—H O—C
re sarà l’affinità dell’enzima per il suo substrato 63. Il substrato si lega al ∣ ∣
sito attivo dell’enzima, che ha una forma tridimensionale complementare a CH CH
quella del substrato stesso. Si forma il complesso enzima-substrato. Grazie ∣ ∣
all’azione catalitica dell’enzima, il substrato si trasforma nei prodotti, che COO COO
malato ossalacetato
vengono successivamente rilasciati, lasciando l’enzima disponibile per svol-
gere una nuova catalisi 64. Nell’ordine: ribosomi, reticolo endoplasmatico 71. the action of an enzyme 72. the substrate binds 73. D 74. A 75. C
liscio, citoplasma, mitocondri, nucleo 65. I sulfamidici, data la forte somi- 76. D

LA MAPPA DELL’UNITÀ
IL METABOLISMO CELLULARE
A.

è l’unione delle

sintesi delle reazioni reazioni demolizione delle


finalizzate alla finalizzate alla
macromolecole anaboliche cataboliche macromolecole

che sono catalizzate dagli


ioni metallici

che richiedono la che molecole che sito


Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

cofattori enzimi attivo


sono presenza di sono proteiche presentano un

molecole
organiche
che aumentano la
a cui si lega in
dette modo specifico il

velocità
coenzimi delle reazioni

substrato
che dipende da
che trasportano

elettroni gruppi concentrazione del pH temperatura


chimici substrato

Guida Biochimica 49
legame glicosidico 1-4 fra le unità di glucosio, mentre per azione dell’en-
UNITÀ 5 Le principali vie zima ramificante si formano i legami di tipo 1-6. Glicogenolisi: l’enzima
metaboliche deramificante catalizza la scissione dei legami di tipo 1-6 fra le molecole
di glucosio, ossia delle ramificazioni presenti nella molecola del glicogeno,
Lezione 1 – I processi di degradazione del glucosio mentre la glicogeno fosforilasi scinde il glicogeno in unità di glucosio-1-fo-
Osserva e analizza sfato, a sua volta isomerizzato a glucosio-6-fosfato per azione della fosfo-
2. Nella reazione n. 6, catalizzata dall’enzima gliceraldeide 3-fosfato dei- glucomutasi. Nel fegato la glucosio-6-fosfatasi scinde il glucosio-6-fosfato
SOLUZIONI
VOLUME 3

drogenasi. Nella reazione, ogni molecola di gliceraldeide 3-fosfato viene in glucosio e fosfato.
ossidata a 1, 3-difosfoglicerato. Il NAD si riduce a NADH. Domanda Flash
Domanda Flash Quanto ATP netto si ricava dalla decomposizione di una molecola di glucosio
A tuo parere, la glicogenolisi è una via catabolica o anabolica? E la glico- ottenuta da piruvato per gluconeogenesi?
genosintesi? 21 ATP.
Catabolica. Anabolica.
Lezione 2 – Il ciclo di Krebs AREA OPERATIVA
Osserva e analizza
2. Nel ciclo di Krebs si forma GTP nella quinta tappa per azione della succinil Conoscenze
CoA sintetasi. I prodotti della reazione sono: succinato, GTP, coenzima A. Il 1. B 2. C 3. A 4. B 13. A 14. C 23. C 24. B 27. D 33. D
succinil-CoA viene scisso in succinato e coenzima A (CoA-SH). 34. C 39. A 40. C 41. B
Lezione 3 – La fosforilazione ossidativa Abilità e competenze
Domanda Flash
49. Reazione 6: l’agente ossidante è il NAD+ che si riduce a NADH + H+,
Come giustifichi la quantità di ATP che si ottiene dall’ossidazione del NADH
mentre l’agente riducente è la gliceraldeide-3-fosfato, che è ossidata e fo-
e dal FADH ? Quanti sono gli H trasferiti allo spazio intermembrana durante
sforilata a 1,3-difosfoglicerato 50. Glucosio-6-fosfato/fruttosio-6-fosfato
l’ossidazione delle due molecole?
(isomeri di struttura); diidrossiacetone fosfato/gliceraldeide-3-fosfato (iso-
L’ossidazione di una molecola di NADH permette di trasferire più ioni H allo
meri di struttura); 3-fosfoglicerato/2-fosfoglicerato (isomeri di struttura)
spazio intermembrana, rispetto all’ossidazione del FADH . Per ogni NADH
51. Nelle reazioni 1, 3, 7 e 10. Trasferiscono gruppi fosfato dall’ATP al substra-
ossidato vengono trasferiti 10H , per ogni FADH 6 H . dato che per sinte- to. 52. L’etanolo, il principale componente alcolico del vino, proviene dalla
tizzare una molecola di ATP è necessario che circa 4 H attraversino l’ATP riduzione dell’acetaldeide, ad opera del NADH e dell’enzima alcol deidroge-
sintasi, è facile calcolare quanti ATP si ottengano nei due casi. nasi. L’acetaldeide viene prodotta per decarbossilazione del piruvato, rea-
Lezione 4 – La fotosintesi zione catalizzata dalla piruvato decarbossilasi. Il diossido di carbonio (CO ),
Osserva e analizza utile alla lievitazione degli impasti di farine, proviene dalla decarbossilazio-
2. A livello del fotosistema II, gli elettroni sono estratti dalla molecola d’ac- ne del piruvato 53. 24 ATP 54. a. ossido-riduzione; b. il gruppo alcoli-
qua, e vengono trtasferiti dal plastochinone al complesso dei citocromi b6f. co del malato si ossida a gruppo carbonilico; il coenzima NAD si riduce a
Da qui, vengono trasferiti al fotosistema I dalla plastocianina, per essere NADH; c. tappa 8 55. il pH della matrice aumenta perché gli ioni H+ sono
infine trasferiti al NADP dalla ferredossina-NADP reduttasi. trasferiti nello spazio intermembrana 56. tappa 4, ossia la trasformazio-
La luce eccita i fotosistemi II e I, permettendo l’estrazione di un elettrone ne dell’α-chetoglutarato in succinil-CoA 57. Fase luce-dipendente: ATP
della clorofilla, nel centro di reazione. sintasi, NADPH, O , clorofilla, citocromi, ADP, ATP, NADP ; ciclo di Calvin:
La fotolisi dell’acqua si realizza a livello del fotosistema II, sul versante NADPH, gliceraldeide 3-fosfato, ribulosio 1,5-difosfato, rubisco, ADP, ATP,
della membrana che guarda il lume del tilacoide. Gli elettroni vengono pre- NADP 58. Fotosintesi: eccitazione degli elettroni, sintesi di ATP, ossida-
levati dall’ossigeno della molecola d’acqua che, ossidandosi, da origine a zione di NADPH, fotolisi di H O, fissazione del carbonio. Respirazione: ossi-
ossigeno molecolare. dazione di NADH, produzione di CO , ossidazione di FADH , riduzione di O ,
sintesi di ATP 59. Fosfoglucomutasi, glicogenosintasi, glucosio-1-fosfato,
Lezione 5 – Il ciclo di Calvin-Benson
UDP-glucosio pirofosforilasi, enzima ramificante, glicogenina, UTP.
Osserva e analizza
1. materiale di partenza: 1 molecola di ribulosio 1,5-difosfato + 3 molecole 60. inner membrane of mithocondria 61. amino acids, fatty acid and car-
di anidride carbonica; materiale finale: 1 molecola di ribulosio 1,5-difosfato bohydrates 62. B 63. A 64. C 65. C 66. B 67. A
+ 1 molecola di gliceraldeide 3-fosfato.
Lezione 6 – La gluconeogenesi e il metabolismo del glicogeno
Osserva e analizza Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
2. Glicogenosintesi: l’enzima glicogeno sintasi catalizza la formazione del

50 Guida Biochimica
LA MAPPA DELL’UNITÀ
IL METABOLISMO
A.
è suddiviso in

SOLUZIONI
VOLUME 3
reazioni reazioni
cataboliche anaboliche

che degradano che sintetizzano

carboidrati trigliceridi proteine glicogeno glucosio acidi grassi amminoacidi

nella nella nella


che vanno incontro a
glicogenosintesi gluconeogenesi lipogenesi

digestione da da da

per ottenere
glucosio-6- lattato acetil-CoA
fosfato amminoacidi
e glicerolo
monosaccaridi acidi grassi amminoacidi

che sono ossidati che sono ossidati nella che sono degradati
nella con la

glicolisi β-ossidazione transamminazione e


deamminazione ossidativa

in

in
che ciclo
scheletri ammonio dove è urea
entra dell’urea
carboniosi trasformato in
nel
acetil-Coa

che entrano nel


che entra nel

ciclo di Krebs catena fosforilazione dove


seguito da seguito da CO , H O e ATP
respiratoria ossidativa producono

Lavora sul testo


UNITÀ 6 Le biotecnologie 1. Dipende dal tipo di amminoacidi presenti nella proteina (il punto isoelet-
trico è il valore di pH al quale la carica netta della proteina è nulla). 2. Si
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deve ripetere il processo più volte, prelevando dalla provetta centrifugata la


Lezione 1 – Le colture cellulari frazione di interesse e aumentando progressivamente la velocità.
Lavora sul testo Osserva e analizza
1. I sistemi in vitro si basano su cellule isolate da un organismo e mantenute 3. In questa tecnica, le proteine più piccole sono trattenute dai pori presenti
in vita all’interno di contenitori sterili (come le capsule di Petri), mentre per nei granuli porosi, mentre le proteine di maggiori dimensioni attraversano
sistemi in vivo si considerano interi organismi utilizzati a fini sperimenta- più velocemente la fase stazionaria. 4. L’SDS è un detergente utilizzato
li. 2. I microrganismi, e in particolare i batteri, offrono molti vantaggi per per denaturare le proteine e conferire loro una carica negativa diffusa (in
gli studi di genetica: sono facili da coltivare, crescono molto rapidamente, modo che la forma nativa e la carica originaria della proteina non siano
e sono molto piccoli, talmente piccoli che in una colonia del diametro di un influenti nel processo di separazione).
centimetro possono starcene decine di milioni. Inoltre, se le condizioni di Domanda Flash
crescita sono ottimali, un batterio può riprodursi in un tempo molto breve, Su quale principio si basa l’elettroforesi?
dell’ordine dei trenta minuti o anche meno. Sul fatto che le particelle dotate di carica elettrica si muovono in un campo
Osserva e analizza elettrico, in funzione della propria massa e carica elettrica.
3. Se si pone in coltura un frammento di tessuto differenziato di una pianta,
Lezione 3 – Studiare i geni
dopo alcune divisioni le cellule perdono le caratteristiche proprie del tessu-
Lavora sul testo
to di provenienza e si forma un “callo” costituito da cellule indifferenziate.
1. Le estremità coesive si ottengono utilizzando enzimi di restrizione che
Lezione 2 – Metodi per la separazione delle proteine tagliano in modo «sfalsato» il DNA. Dal taglio si ottengono brevi estremità

Guida Biochimica 51
a singolo filamento che possono appaiarsi con altri frammenti di DNA, pur- malattie?
ché ottenuti dal taglio con lo stesso enzima di restrizione. Producono estre- Le zanzare si accoppiano con partner selvatici, dando origine a larve che
mità coesive gli enzimi: Eco R1, Bam H1, Pst1, isolati dai batteri: Escheri- moriranno prima di potersi a loro volta accoppiare.
chia coli, Bacillus amyloliquefaciens, Providencia stuartii (rispettivamente).
Lezione 7 – Clonazione
2.Per prima cosa, la struttura delle molecole da separare è sempre appros-
Lavora sul testo
simativamente la stessa, e non è quindi necessaria una denaturazione come
1. I microrganismi e le piante utilizzano normalmente, nel corso del loro ci-
nel caso delle proteine. Inoltre, gli acidi nucleici possiedono di per sé delle
SOLUZIONI
VOLUME 3

clo vitale, meccanismi di riproduzione asessuata, che possono essere sfrut-


cariche negative (dovute ai gruppi fosfato), per cui tutte migreranno verso il
tati per ottenere cloni. Diverso è il caso degli animali più complessi, che si
polo positivo quando immerse in un campo elettrico.
riproducono mediante atti sessuali.
Osserva e analizza
3. I frammenti di DNA separati con l’elettroforesi vengono trasferiti su un fo- Lezione 8 – Dal Progetto Genoma al Gene-targeting
glio di nitrocellulosa. Questo viene esposto a una sonda marcata complemen- Lavora sul testo
tare al gene di interesse (o a una sua parte). La posizione della sonda ibridata 1. Il progetto è iniziato nel 1990 e si è concluso nel 2003. il costo è stato
al gene (e quindi del gene stesso) viene individuata utilizzando il marcatore superiore a tre miliardi di dollari 2. La terapia genica consiste nel correg-
(per esempio un colorante fluorescente). 4. Una sonda marcata contiene un gere gli errori genetiche che causano le malattie. Quando queste tecniche
filamento di DNA che presenta una sequenza nucleotidica complementare al risultano efficaci, permettono di eliminare totalmente le causa della malat-
DNA che si vuole localizzare. Inoltre, il DNA della sonda è legato a un colo- tia, anziché curarne i sintomi.
rante fluorescente che può essere facilmente localizzato. La sonda si ibrida al Osserva e analizza
DNA cercato, indicandone la posizione con il colorante fluorescente. La sonda 3. Vengono amplificate sei sequenze per ciascun individuo, corrispondenti a
in questione dovrebbe presentare la sequenza: CTAAGCCGATCC. tre loci. 4. Sfruttando la complementarietà della sequenza dell’RNA guida
Lezione 4 – Vettori di clonazione e librerie genomiche sintetizzato in laboratorio.
Lavora sul testo
1. Virus e plasmidi batterici geneticamente modificati. La dimensione dei AREA OPERATIVA
plasmidi può variare tra 10 bp e 10 bp. 2. Il cDNA viene ottenuto a parti-
re dall’mRNA presente in un determinato tipo cellulare. Il cDNA è ottenuto a Conoscenze
partire dal DNA a singolo filamento complementare a un mRNA. Il processo
1. B 2. C 3. A 4. B 8. D 9. A 10. D 13. C 14. A 15. A
si basa sull’enzima trascrittasi inversa, che porta alla formazione di DNA a
16. B 19. B 20. B 21. D 25. C 26. B 27. D 28. A
singolo filamento a partire dall’mRNA.
29. D 34. A 35. D 38. A 39. C 41. B 42. D
Osserva e analizza
3. Da una coltura cellulare in piastra di Petri, alcune cellule sono trasferite
su un disco di carta, in modo da mantenere inalterata la posizione rispetto Abilità e competenze
alla colonia di provenienza. Le membrane cellulari vengono rotte (lisi cel-
46.
lulare) e il DNA fuoriuscito fissato al disco di carta. Una sonda marcata
permette di localizzare le cellule (e quindi le colonie di cellule-clone) che
possiedono il gene di interesse.
Lezione 5 – Piante OGM
Lavora sul testo
1. Per ottenere piante resistenti all’attacco di insetti nocivi (come la piralide del
mais o quella del riso) vengono inseriti i geni del batterio Bacillus thuringiensis,
che codificano per una tossina che uccide le larve di questi insetti. 2. Nelle
piante vengono inseriti i geni per la resistenza agli erbicidi (in particolare, il più
usato è la sostanza «glifosato»). L’utilizzo delle piante resistenti potrebbe spin-
gere a un utilizzo maggiore degli erbicidi, inquinando l’ambiente e alterando i
delicati equilibri del suolo. È anche possibile che le sostanze presentino una
tossicità nei confronti dell’uomo ancora da definire più correttamente.
Lezione 6 – Animali transgenici e dibattito sugli OGM
Lavora sul testo 49. cromatografia su colonna 50. D 51. C 52. B 53. A
1. Ci sono vari esempi: 1) Antitrombina ricombinante Atryn: si tratta di una 59.
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proteina utilizzata come farmaco per la cura di malattie dell’apparato circo-
latorio. Il farmaco Atryn, approvato per la commercializzazione alcuni an-
ni fa, contiene antitrombina prodotta da capre geneticamente modificate,
nelle quali è stato inserito il gene umano. L’antitrombina viene isolata dal
latte degli animali, che la producono in modo molto efficiente e in grande
quantità. 2) C1-inibitore Ruconest: si tratta di una proteina coinvolta nell’ini-
bizione del sistema del complemento, una parte essenziale dei meccanismi
di difesa del sistema immunitario. Il farmaco in questione contiene una for-
ma ricombinante del C1-inibitore umano, ottenuto da conigli geneticamen-
te manipolati. Anche in questo caso, il principio attivo del farmaco viene
ottenuto dal latte degli animali. 3) Zanzare trangeniche Aedes albopictus
OX3688 e Aedes aegypti OX513A: le due varianti geneticamente modificate
sono state prodotte con lo scopo di combattere la diffusione di malattie. Le
due specie di zanzara veicolano malattie virali come febbre gialla, dengue,
chikungunya, per le quali non esistono vaccini.
Domanda Flash
Come vengono usate le zanzare OGM per combattere la diffusione di alcune

52 Guida Biochimica
70. B 71. A 72. C 73. D 79. proteins; need 80. «grow» or «reproduce» 81. insert; DNA
74. 82. enzymes; cut 83. DNA; different 84. Animal cloning 85. B
pecora donatrice della pecora da cui viene
cellula della ghiandola prelevata una cellula uovo 86. B 87. C 88. B 89. A
mammaria

SOLUZIONI
VOLUME 3
le due cellule vengono fuse,
e il nucleo della cellula
somatica viene sostituito a
quello della cellula uovo

l’individuo che
nasce è
geneticamente
identico a quello da
cui è stata prelevata
la cellula somatica l’embrione viene
reimpiantato nella madre
adottiva

LE MAPPE DELL’UNITÀ
A.
inseriti identificati con sequenziati con separati
librerie genomiche per ottenere in vettori di tecniche sequenziatori tramite
clonazione di ibridazione automatizzati elettroforesi

che possono essere

frammenti

può essere
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la tecnica della PCR per ottenere


amplificato con

IL DNA metodi fisici e chimici

viene isolato
centrifugazione tramite viene tagliato con

gli enzimi di restrizione

Guida Biochimica 53
B. sistemi
in vitro
controllare precisamente
l’ambiente di crescita cellule di origine animale

sono un esempio di
SOLUZIONI
VOLUME 3

cellule di tipo
ottenere grandi quantità di batterico
cellule geneticamente identiche consentono di LE COLTURE CELLULARI utilizzano

cellule di origine
vegetale
vengono realizzate su
ottenere piante geneticamente
lieviti
identiche
terreni di coltura

all’interno di contenitori solidi


come
liquidi

provette bottiglie piastre (o capsule) di petri

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54 Guida Biochimica
BIOCHIMICA PLUS
Dalla chimica organica alle biotecnologie
UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 Proprietà generali dei Riconoscere la varietà e la com- Parliamo di scienza L’unicità dell’atomo di carbonio
composti organici plessità Sostanze odorose allo Alcani e cicloalcani
delle molecole organiche collegan- specchio Il legame covalente di tipo σ
2 Le formule e l’isomeria
dole alle caratteristiche dell’atomo Laboratorio IBSE Gli idrocarburi in natura
3 Gli idrocarburi: di carbonio Saggi di Il doppio legame tra due atomi di
alcani e cicloalcani
Collegare la natura dei composti riconoscimento di carbonio ibridati sp
4 Gli alcheni organici alle applicazioni nei vari alcheni L’ibridazione del carbonio negli
5 Gli alchini settori della produzione Documentarsi e alcheni e negli alchini
6 Gli idrocarburi argomentare Il triplo legame tra due atomi di
aromatici Il metano carbonio ibridati sp
Esplorare la storia Alcheni, alchini e idrocarburi aro-
della scienza matici
Motori a scoppio: Ibridazione sp e formazione dei
romantici, ma un po’ legami σ nella molecola del me-
antiquati? tano
Green science!

Il petrolio
Idrocarburi policlicici aromatici
PROGRAMMAZIONE
VOLUME PLUS

Isomeria di struttura e stereoiso-


meria

Preparazione dell’acetilene

UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi


Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 Gli alcoli, i fenoli, gli Riconoscere la varietà e la com- Parliamo di scienza Aldeidi e chetoni in natura e loro
eteri plessità delle molecole organiche Il riciclo della plastica uso
collegandole alle caratteristiche Il doppio legame carbonio-ossige-
2 I composti carbonilici Verso l’Inquiry
del gruppo funzionale Antiossidanti naturali no del gruppo carbonilico
3 Gli acidi carbossilici Collegare la natura dei composi nei succhi di frutta I saponi e l’azione detergente
e i loro derivati organici alle applicazioni nei vari
Professore per un I polimeri: naturali e di sintesi
4 Le ammine settori della produzione La formazione di una molecola di
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giorno/Be a teacher!
5 I composti eterociclici Acquisire una consapevolezza criti- Classi di composti ammide
ca delle problematiche inerenti allo organici – Classes of
6 I polimeri smaltimento dei rifiuti e all’impatto Antiossidanti naturali nei succhi
organic compounds di frutta: la vitamina C
ambientale dell’uso prodotti organi-
ci naturali o artificiali Orientamento Gli alogenuri alchilici
al lavoro I flavonoidi
L’ingegnere dei
Gli alcoli, i fenoli e gli eteri
materiali

56 Guida Biochimica
UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 I pilastri della vita Riconoscere la varietà e la com- Parliamo di scienza La cellula animale
plessità delle molecole organiche Le nuove frontiere La cellula vegetale
2 I costituenti chimici
collegandole alle caratteristiche «bio»: le bioplastiche e I legami a idrogeno nell’acqua
della cellula
del gruppo funzionale i biomateriali
Le biomolecole
3 I carboidrati Riconoscere la varietà e la com- Laboratorio IBSE La carbonizzazione dello zucchero
4 I lipidi plessità delle biomolecole collegan- Saggio di Fehling I lipidi salutari
dole alla funzione negli organismi
5 Gli amminoacidi Sperimentare in La membrana plasmatica: un mo-
e le proteine Individuare le principali fonti di bio- laboratorio saico di fosfolipidi
molecole fra gli alimenti Saggio di Lugol
6 Gli acidi nucleici Saggi sulle proteine degli alimenti
Effetti delle mutazioni Orientamento L’organizzazione tridimensionale
in proteine non al lavoro delle proteine
enzimatiche Il biologo nutrizionista DNA e RNA a confronto
Polipeptide - animazione
La formazione di una molecola di
disaccaride

L’intolleranza al lattosio
Omega 3 e le malattie cardiache

PROGRAMMAZIONE
I monosaccaridi

VOLUME PLUS
I carboidrati
Caratterizzare una biomolecola

I quattro nucleotidi del DNA

UNITÀ 4 La catalisi enzimatica


Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 Anabolismo Riconoscere l’importanza delle Parliamo di scienza Reazioni lente e veloci
e catabolismo biomolecole dal punto di vista ener- Energia e salute dalle La molecola dell’ATP
getico e dell’organizzazione dei pro- molecole degli alimenti L’azione degli enzimi
2 Gli enzimi: proteine
cessi energetici negli organismi
specializzate Verso l’Inquiry Enzimi ed energia
Utilizzare modelli per spiegare la Tanti tipi di latte di attivazione di una reazione
3 Il meccanismo
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funzione delle biomolecole Biomolecole del latte


d’azione degli enzimi La maturazione
Riconoscere fenomeni legati alla delle banane Banane trasformiste
4 Il controllo delle vie chimica delle biomolecole nella vita
metaboliche Professore per un Gli enzimi: proteine specializzate
quotidiana
giorno/Be a teacher!
5 L’ATP e i coenzimi
Gli enzimi – Enzymes

Guida Biochimica 57
UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 I processi di Analizzare e descrivere le principali Verso l’Inquiry Come l’uomo sfrutta le fermenta-
degradazione del vie metaboliche Un enzima in cucina zioni alcolica e lattica
glucosio Riconoscere la funzione delle vie Leggere un brano La respirazione cellulare
2 Il ciclo di Krebs metaboliche negli organismi col- scientifico La fosforilazione ossidativa
legandola all’importanza di un’ali- L’obesità è causata Piante C3, C4 e CAM
3 Catena respiratoria mentazione corretta nella maggior parte Le fasi della fotosintesi
e fosforilazione
Riconoscere l’importanza e la com- dei casi da stili di vita Il ciclo dell’acido citrico
ossidativa
plessità dell’organizzazione e del- scorretti
Un enzima in cucina
4 La fotosintesi l’integrazione dei processi energeti-
5 Il ciclo ci negli organismi La gluconeogenesi e la glicolisi
di Calvin-Benson
6 La gluconeogenesi
e il metabolismo
del glicogeno
7 Il metabolismo degli
amminoacidi
Integrazione
delle vie metaboliche
PROGRAMMAZIONE

e malattie ereditarie
VOLUME PLUS

UNITÀ 6 I geni e la regolazione genica


Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 La duplicazione del Descrivere i meccanismi che porta- Sperimentare in La duplicazione del DNA
DNA no alla duplicazione del DNA. laboratorio La trascrizione
Spiegare cos’è il codice genetico L’estrazione del DNA La traduzione: dall’RNA alle pro-
2 Il codice genetico e la
e come avviene la trascrizione del dalla frutta teine
trascrizione
DNA in RNA. Professore per un La traduzione
3 La traduzione e la
Spiegare il processo della tradu- giorno/Be a teacher! L’operone lattosio e l’operone trip-
sintesi delle proteine
zione dell’RNA per la sintesi delle Esplorare la storia tofano
4 La regolazione nei catene polipeptidiche. della scienza I virus
procarioti Descrivere i meccanismi di regola- Darwin epigenetico. Il ciclo litico e il ciclo lisogeno
5 La regolazione zione genica nei procarioti e negli Cos’è cambiato Il caso umano
negli eucarioti e eucarioti, evidenziando somiglianze nel meccanismo Il DNA mitocondriale
l’epigenetica e differenze. evolutivo? Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

6 La regolazione Descrivere la regolazione genica Orientamento al


nei virus nei virus. lavoro La metilazione del DNA
Il tecnico di laboratorio
biomedico
Lo stiramento del DNA

58 Guida Biochimica
UNITÀ 7 Le biotecnologie
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 Le colture cellulari Descrivere le tecniche operative Parliamo di scienza Le colture batteriche nella tecnica
per la realizzazione di colture cel- Biodiversità, patologie del DNA ricombinante
2 Metodi per la
lulari vegetali, economia Tecnologia del DNA ricombinante
separazione delle
proteine Descrivere i principi su cui si basa- Elaborare i dati
no le comuni tecniche utilizzate per I metodi più comuni per ricono-
scientifici
3 Determinare la separare le biomolecole: conoscere scere e isolare le proteine
Elettroforesi del DNA –
struttura delle proteine il funzionamento e i limiti degli stru-
La tecnica della PCR Lo studio dei geni
4 Studiare i geni menti – Sequenziamento del
5 Tecnica dei microarray Descrivere le basi teoriche e i limiti DNA
delle tecniche di cristallografia a Documentarsi
6 Vettori di clonazione e raggi X e spettroscopia NMR
librerie genomiche e argomentare
Descrivere le procedure utilizzate La nuova pelle di
7 Amplificazione e per lo studio dei geni, per isolare o Hassan - Intervista al
sequenziamento trasferire DNA, per amplificarlo, e team scientifico che
per il sequenziamento ha realizzato l’impresa
Progettare procedure di laborato- Orientamento
rio per lo studio delle biomolecole, al lavoro
per ottenere colture cellulari, per Il bioinformatico
ottenere organismi geneticamente

PROGRAMMAZIONE
modificati

VOLUME PLUS
UNITÀ 8 Applicazioni delle biotecnologie
e frontiere della biologia
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 Anticorpi monoclonali Elaborare procedure operative per Parliamo di scienza La clonazione della pecora Dolly
e farmaci biologici la produzione di proteine mediante Il dibattito sugli OGM Zanzare geneticamente modifi-
organismi ingegnerizzati cate
2 Produrre proteine e Elaborare i dati
organismi transgenici Elaborare un pensiero critico e in- scientifici Scienza democratica: Scienza,
formato sul tema degli organismi Impronta genetica e filosofia, società e partecipazione
3 Piante OGM geneticamente modificati indagini di paternità L’ingegneria genetica
4 Animali transgenici e Descrivere il procedimento e le Documentarsi e Il progetto genoma
dibattito sugli OGM tecniche utilizzate per la clonazione argomentare
5 Clonazione animale Due casi di cronaca
Descrivere gli aspetti teorici della
6 Dal Progetto Genoma Esplorare la storia
terapia genica e i suoi campi appli-
al Gene-targeting
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cativi della scienza


Ne vale il gene?
Descrivere e spiegare le tecniche
di fingerprint genetico e i campi
applicativi
Descrivere e spiegare le particola-
rità della tecnica CRISPR/Cas9 e i
potenziali campi applicativi

Guida Biochimica 59
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. La chimica organica ha per oggetto solo i composti naturali del carbonio. V F


2. L’ibridazione del carbonio di tipo sp è caratteristica degli alcani. V F
3. Il butano e il 2-metilpropano sono enantiomeri. V F
4. Due isomeri di struttura possono avere gruppi funzionali diversi. V F
5. Gli alcani sono idrocarburi alifatici a catena aperta. V F
6. Negli alcani sono presenti legami σ e legami π. V F
7. Gli alcheni contengono uno o più doppi legami tra due atomi di carbonio. V F
8. La reazione di un alchene con HCl è una addizione elettrofila. V F
9. Negli alchini interni l’insaturazione è interna alla catena idrocarburica. V F
10. Gli areni sono sostanze apolari e quindi insolubili in acqua. V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
VOLUME 3 PLUS

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. I composti organici: 17. Dall’idrogenazione dell’1-pentene si ottiene:


A sono presenti solo negli organismi viventi A l’1-pentino
B non possono essere sintetizzati in laboratorio B il pentano
C contengono sempre il carbonio C una miscela di alcani
D contengono una grande varietà di elementi D il ciclopentano
12. La formula è una formula: 18. Gli alchini terminali seguono la regola di Mar-
kovnikov quando reagiscono con:
A di Lewis C condensata
A gli acidi alogenidrici
B razionale D scheletro
B il cloro
13. Sono stereoisomeri:
C il bromo
A 1-pentene e 2-pentene
D l’idrogeno
B cis-2-butene e trans-2-butene
19. Le reazioni tipiche degli idrocarburi aromatici
C 1-butene e ciclobutano
sono:
D 2-metil-3-esene e 3-metil-3-esene
A le sostituzioni nucleofile
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14. Il benzene è un idrocarburo:


B le sostituzioni elettrofile
A alifatico C saturo
C le addizioni nucleofile
B aromatico D insaturo
D le addizioni elettrofile
15. La formula generale degli alcani è:
20. Nella molecola del clorobenzene il cloro ha un ef-
A CH C CH fetto:
B CH D CH A attivante e orto-para orientante
16. La reazione di combustione dell’eptano è: B disattivante e orto-para orientante
A C H + 11O → 7CO + 8H O C attivante e meta orientante
B C H + 16O → 7CO + 7H O D disattivante e meta orientante
C C H + 8O → 5CO + 6H O
D C H + O → CO + H O

60 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi

ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta le formule razionali dei seguenti composti.


A. 2-metilpentano B. 3-etil-3-esene C. 4-propil-2-eptino D. 1,3-dimetilbenzene

22. Individua fra i seguenti composti gli isomeri di struttura e identifica il loro tipo.
A. CH – CH - CH – NH B. CH – CH - CH – CH – NH C. CH —CH—CH D. CH —CH
∣ ∣

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


NH NH—CH

VOLUME 3 PLUS
...................................................................................................................................................................................................

23. Individua la molecola achirale fra quelle seguenti.


A. H N – CH – COOH B. CH —CH—COOH C. CH —CH—COOH D. H N – CH – COOH
∣ ∣ ∣ ∣
NH SH NH CH —CH—OH
...................................................................................................................................................................................................

24. Completa la seguente reazione e indica fra i due possibili prodotti quello principale.

CH —C = CH + HBr

CH
2-metilpropene
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25. Dalla reazione del fenolo con il cloro in presenza di cloruro ferrico quali composti si ottengono? Scrivi lo
schema della reazione e motiva la risposta.

Guida Biochimica 61
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. La chimica organica ha per oggetto solo i composti naturali del carbonio. V ✗F


2. L’ibridazione del carbonio di tipo sp è caratteristica degli alcani. V ✗F
3. Il butano e il 2-metilpropano sono enantiomeri. V ✗F
4. Due isomeri di struttura possono avere gruppi funzionali diversi. ✗V F
5. Gli alcani sono idrocarburi alifatici a catena aperta. ✗V F
6. Negli alcani sono presenti legami σ e legami π. V ✗
F
7. Gli alcheni contengono uno o più doppi legami tra due atomi di carbonio. ✗V F
8. La reazione di un alchene con HCl è una addizione elettrofila. ✗V F
9. Negli alchini interni l’insaturazione è interna alla catena idrocarburica. ✗V F
10. Gli areni sono sostanze apolari e quindi insolubili in acqua. ✗V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
VOLUME 3 PLUS

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. I composti organici: 17. Dall’idrogenazione dell’1-pentene si ottiene:


A sono presenti solo negli organismi viventi A l’1-pentino
B non possono essere sintetizzati in laboratorio ✗B il pentano
✗C contengono sempre il carbonio C una miscela di alcani
D contengono una grande varietà di elementi D il ciclopentano
12. La formula è una formula: 18. Gli alchini terminali seguono la regola di Mar-
kovnikov quando reagiscono con:
A di Lewis C condensata
B razionale ✗
D scheletro ✗A gli acidi alogenidrici
B il cloro
13. Sono stereoisomeri:
C il bromo
A 1-pentene e 2-pentene
D l’idrogeno
✗B cis-2-butene e trans-2-butene
19. Le reazioni tipiche degli idrocarburi aromatici
C 1-butene e ciclobutano
sono:
D 2-metil-3-esene e 3-metil-3-esene
A le sostituzioni nucleofile
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

14. Il benzene è un idrocarburo:


A alifatico C saturo
✗B le sostituzioni elettrofile
C le addizioni nucleofile
✗B aromatico D insaturo
D le addizioni elettrofile
15. La formula generale degli alcani è:
20. Nella molecola del clorobenzene il cloro ha un ef-
A CH ✗
C CH fetto:
B CH D CH A attivante e orto-para orientante
16. La reazione di combustione dell’eptano è:
✗B disattivante e orto-para orientante
✗A C H + 11O → 7CO + 8H O C attivante e meta orientante
B C H + 16O → 7CO + 7H O D disattivante e meta orientante
C C H + 8O → 5CO + 6H O
D C H + O → CO + H O

62 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE
OH DI FINE UNITÀOH OH
Cl
Cl
UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi +
FeCl
Cl
ABILITÀ E COMPETENZE fenolo orto-clorofenolo para-clorofenolo

RISOLVI i problemi

21. Rappresenta le formule razionali dei seguenti composti.


A. CH —CH—CH —CH —CH C. CH —C≡C—CH—CH —CH —CH D. CH
∣ ∣
CH CH —CH —CH
B. CH —CH —C = CH—CH —CH CH

CH —CH

22. Individua fra i seguenti composti gli isomeri di struttura e identifica il loro tipo.
A., C. isomeri di posizione A., D.; C., D. isomeri di gruppo funzionale

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


23. Individua la molecola achirale fra quelle seguenti.
A.

VOLUME 3 PLUS
24. Completa la seguente reazione e indica fra i due possibili prodotti quello principale.
Br

CH —C—CH prodotto principale

CH
CH —C = CH + HBr 2-bromo-2-metilpropano

Br
CH ∣
2-metilpropene CH —CH—CH

CH
1-bromo-2-metilpropano
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25. Dalla reazione del fenolo con il cloro in presenza di cloruro ferrico quali composti si ottengono? Scrivi lo
schema della reazione e motiva la risposta.
Il gruppo –OH è orto-para orientante; si ottengono perciò due prodotti: orto-clorofenolo e para-clorofenolo.
OH OH OH
Cl
Cl
+
FeCl
Cl
fenolo orto-clorofenolo para-clorofenolo

Guida Biochimica 63
CH

CH
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Il gruppo funzionale di una classe di composti organici determina le reazioni specifiche di tale classe. V F
2. Gli alcoli sono acidi più forti dei fenoli. V F
3. I chetoni con quattro atomi di carbonio presentano isomeria di posizione. V F
4. Le reazioni tipiche dei composti carbonilici sono le addizioni nucleofile al carbonile. V F
5. Per riduzione di un’aldeide si ottiene un alcol secondario. V F
6. Un estere si può formare per reazione di un acido carbossilico con un alcol. V F
7. L’anilina è l’ammina aromatica più semplice. V F
8. Un’ammina terziaria presenta tre gruppi –NH . V F
9. Nei polimeri le unità ripetitive derivano sempre dallo stesso monomero. V F
10. Il nylon è una poliammide. V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
VOLUME 3 PLUS

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Il gruppo funzionale –OH è caratteristico: 16. La reazione del butanoato di etile con idrossido di
A solo degli alcoli sodio produce:
B solo dei fenoli A etanoato di sodio e butanolo
C degli alcoli e dei fenoli B butanoato di sodio ed etanolo
D degli eteri C butanolo ed etanolo
12. La reazione di un alcol con un acido alogenidrico D butanoato ed etanoato di sodio
produce: 17. Fra i seguenti composti è un’ammina secondaria:
A un alogenuro alchilico A CH CH NHCH C CH CONH
B un etere B CH CH NH D CH CONHCH
C un’aldeide 18. La base più debole fra le seguenti è:
D un chetone A NH
13. Dall’ossidazione di 1-pentanolo si ottiene: B CH NH
A 2-pentanone C pentanale C CH NHCH CH Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

B 3-pentanone D pentene D C H NH
14. La riduzione del butanone produce: 19. Il polivinilcloruro si ottiene mediante:
A butano A poliaddizione dell’etene
B 1-butanolo B policondensazione dell’etene
C 2-butanolo C poliaddizione del cloroetene
D acido butanoico D policondensazione del cloroetene
15. Il butanale e il butanone: 20. Può dar luogo a una policondensazione la coppia:
A sono entrambi facilmente ossidabili A etene e propene
B presentano identiche proprietà fisiche B propanolo e acido butanoico
C sono stereoisomeri C acido adipico e metilammina
D sono isomeri di struttura D acido tereftalico e glicol etilenico

64 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi

ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta le formule razionali dei seguenti composti.


A. 2-etil-1-pentanolo B. 2-metilpropanale C. 3-etil-2-pentanone D. butanoato di metile

22. Individua le classi di appartenenza dei seguenti composti.


A. CH – CH – CHO ..........................................

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


B. CH – O– CH – CH ..........................................
C. CH – CH – CH – COOH ..........................................

VOLUME 3 PLUS
D. CH – CH – CO – NH ..........................................

23. Denomina i seguenti alcoli e stabilisci se sono primari, secondari o terziari.


A. CH – CH – CH – OH ........................................... C. CH – CH – OH
∣ .............................................
CH CH

B. CH – CH – C – OH ........................................... D. CH – CH – CH – OH
∣ ∣ .............................................
CH CH

24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
A. le due tappe dell’ossidazione dell’1-propanolo
B. l'addizione di HBr al propene
C. la riduzione del 2-esanone con idrogeno catalizzata dal platino
D. l’esterificazione dell’acido pentanoico con l’etanolo
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25. Individua l’unità ripetitiva del seguente polimero.

CH ⎯ CH ⎯ CH ⎯ CH ⎯ CH ⎯ CH ⎯ CH ⎯ CH ⎯ CH ⎯ CH
∣ ∣
COOCH COOCH

Guida Biochimica 65
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Il gruppo funzionale di una classe di composti organici determina le reazioni specifiche di tale classe. ✗V F
2. Gli alcoli sono acidi più forti dei fenoli. V ✗F
3. I chetoni con quattro atomi di carbonio presentano isomeria di posizione. V ✗F
4. Le reazioni tipiche dei composti carbonilici sono le addizioni nucleofile al carbonile. ✗F
V
5. Per riduzione di un’aldeide si ottiene un alcol secondario. V ✗F
6. Un estere si può formare per reazione di un acido carbossilico con un alcol. ✗F
V
7. L’anilina è l’ammina aromatica più semplice. ✗V F
8. Un’ammina terziaria presenta tre gruppi –NH . V ✗F
9. Nei polimeri le unità ripetitive derivano sempre dallo stesso monomero. V ✗F
10. Il nylon è una poliammide. ✗V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
VOLUME 3 PLUS

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Il gruppo funzionale –OH è caratteristico: 16. La reazione del butanoato di etile con idrossido di
A solo degli alcoli sodio produce:
B solo dei fenoli A etanoato di sodio e butanolo

✗C degli alcoli e dei fenoli ✗B butanoato di sodio ed etanolo


D degli eteri C butanolo ed etanolo
12. La reazione di un alcol con un acido alogenidrico D butanoato ed etanoato di sodio
produce: 17. Fra i seguenti composti è un’ammina secondaria:
✗A un alogenuro alchilico ✗A CH CH NHCH C CH CONH
B un etere B CH CH NH D CH CONHCH
C un’aldeide 18. La base più debole fra le seguenti è:
D un chetone A NH
13. Dall’ossidazione di 1-pentanolo si ottiene: B CH NH
A 2-pentanone ✗
C pentanale C CH NHCH CH Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

B 3-pentanone D pentene ✗D C H NH
14. La riduzione del butanone produce: 19. Il polivinilcloruro si ottiene mediante:
A butano A poliaddizione dell’etene
B 1-butanolo B policondensazione dell’etene
✗C 2-butanolo ✗C poliaddizione del cloroetene
D acido butanoico D policondensazione del cloroetene
15. Il butanale e il butanone: 20. Può dar luogo a una policondensazione la coppia:
A sono entrambi facilmente ossidabili A etene e propene
B presentano identiche proprietà fisiche B propanolo e acido butanoico
C sono stereoisomeri C acido adipico e metilammina
✗D sono isomeri di struttura ✗D acido tereftalico e glicol etilenico

66 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi

ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta le formule razionali dei seguenti composti:


A. CH –CH –CH –CH–CH –OH

CH –CH
B. CH –CH–CHO

CH
C. CH –CO–CH–CH –CH

CH –CH
D. CH –CH –CH –CO–O–CH

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


22. Individua le classi di appartenenza dei seguenti composti.

VOLUME 3 PLUS
A. aldeide B. etere C. acido carbossilico D. ammide primaria

23. Denomina i seguenti alcoli e stabilisci se sono primari, secondari o terziari.


A. 1-propanolo (primario) C. 2-propanolo (secondario)
B. 2-metil-2-butanolo (terziario) D. 2-metil-1-propanolo (primario)

24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
1-propanolo ossidazione propanale ossidazione acido propanoico
A. CH –CH –CH – OH –––––––––> CH –CH –CHO –––––––––> CH –CH –COOH
2-bromo propano (composto prevalente)
B. CH –CH= CH + HBr ––––> CH –CH–CH

––
––

Br
–>

CH – CH – CH Br
1-bromo propano

2-esanone H 2-esanolo
C. CH –CO–CH – CH –CH –CH ––––> CH –CH–CH –CH –CH –CH
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Pt ∣
OH
acido pentanoico etanolo pentanoato di etile
D. CH –CH –CH –CH – COOH + CH –CH –OH ⇄ CH –CH –CH –CH –COO–CH –CH + H O

25. Individua l’unità ripetitiva del seguente polimero.


– CH – CH – CH– CH –

COOCH

Guida Biochimica 67
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Il ferro è un oligoelemento necessario per la vita delle piante e degli animali. V F


2. Gli organismi viventi sono sistemi chiusi. V F
3. A parità di massa, i carboidrati liberano più energia dei lipidi. V F
4. I monosaccaridi non sono idrolizzabili. V F
5. Le molecole dell’amilosio sono ramificate. V F
6. I lipidi sono talvolta polimeri. V F
7. Gli amminoacidi sono i monomeri delle proteine. V F
8. L’albumina è una proteina globulare. V F
9. L’adenina è una base purinica. V F
10. Gli acidi nucleici sono polinucleotidi. V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
VOLUME 3 PLUS

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Le biomolecole contenenti il genoma della cellula 16. Fra i seguenti composti si ottiene per saponifica-
e addette alla sua trasmissione sono: zione di un olio:
A i carboidrati A la colina
B i lipidi B il glicerolo
C le proteine C un sale dell’acido etanoico
D gli acidi nucleici D la lecitina
17. Nella formazione delle proteine gli amminoacidi
12. La formula generale dei carboidrati è:
si legano fra loro mediante reazioni:
A C(H O) C C (H O)
A di addizione
B C (H O) D C(H O)
B di condensazione
13. Fra i seguenti carboidrati è formato da due diversi C di ossidazione
monosaccaridi: D di idrolisi
A il lattosio C la cellulosa 18. La sequenza degli amminoacidi in una proteina
B il maltosio D l’amido determina la sua struttura:
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A primaria C terziaria
14. La cellulosa è un polimero:
B secondaria D quaternaria
A dell’α-D-glucosio
19. Fa parte dei costituenti del DNA:
B del β-D-glucosio
A l’uracile C il D-ribosio
C dell’α-D-galattosio
B la timina D l’alanina
D dell’α-D-fruttosio
20. Nei nucleotidi degli acidi nucleici il gruppo fosfa-
15. I trigliceridi sono: to si lega a un atomo:
A triesteri A di carbonio
B trisaccaridi B di ossigeno
C trioli C di azoto
D tripeptidi D di fosforo

68 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione

ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi

21. Individua il chetoesoso fra i seguenti monosaccaridi.


A. CHO B. CH OH C. CHO D. CH OH
∣ ∣ ∣ ∣
a CHOH CO CHOH CO
∣ ∣ ∣ ∣
a CHOH CHOH CHOH CHOH
∣ ∣ ∣ ∣
a CHOH CHOH CHOH CHOH
∣ ∣ ∣ ∣
a CH OH CH OH CHOH CHOH
∣ ∣
a CH OH CH OH

22. Descrivi il passaggio del D-ribosio dalla forma lineare a quelle cicliche.

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


VOLUME 3 PLUS
23. Rappresenta la reazione di formazione del trigliceride dell’acido stearico (un acido grasso saturo a 18 atomi
di carbonio).

24. Scrivi la formula di struttura dei dipeptidi che si formano dalla reazione di condensazione tra l’alanina e la
glicina (nell’alanina R = CH ; nella glicina R = H).
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25. In un tratto del filamento di DNA usato come stampo per l’RNA messaggero vi è la sequenza di basi: GAC TCA
AAG. Determina la sequenza corrispondente nell’RNA messaggero.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................

Guida Biochimica 69
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Il ferro è un oligoelemento necessario per la vita delle piante e degli animali. ✗V F


2. Gli organismi viventi sono sistemi chiusi. V ✗F
3. A parità di massa, i carboidrati liberano più energia dei lipidi. V ✗F
4. I monosaccaridi non sono idrolizzabili. ✗F
V
5. Le molecole dell’amilosio sono ramificate. V ✗F
6. I lipidi sono talvolta polimeri. V ✗F
7. Gli amminoacidi sono i monomeri delle proteine. ✗V F
8. L’albumina è una proteina globulare. ✗V F
9. L’adenina è una base purinica. ✗V F
10. Gli acidi nucleici sono polinucleotidi. ✗V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
VOLUME 3 PLUS

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Le biomolecole contenenti il genoma della cellula 16. Fra i seguenti composti si ottiene per saponifica-
e addette alla sua trasmissione sono: zione di un olio:
A i carboidrati A la colina
B i lipidi ✗B il glicerolo
C le proteine C un sale dell’acido etanoico
✗D gli acidi nucleici D la lecitina
17. Nella formazione delle proteine gli amminoacidi
12. La formula generale dei carboidrati è:
si legano fra loro mediante reazioni:
A C(H O) ✗
C C (H O)
A di addizione
B C (H O) D C(H O)
✗B di condensazione
13. Fra i seguenti carboidrati è formato da due diversi C di ossidazione
monosaccaridi: D di idrolisi
✗A il lattosio C la cellulosa 18. La sequenza degli amminoacidi in una proteina
B il maltosio D l’amido determina la sua struttura:
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14. La cellulosa è un polimero: ✗A primaria C terziaria


B secondaria D quaternaria
A dell’α-D-glucosio
19. Fa parte dei costituenti del DNA:
✗B del β-D-glucosio
A l’uracile C il D-ribosio
C dell’α-D-galattosio
D dell’α-D-fruttosio ✗B la timina D l’alanina
20. Nei nucleotidi degli acidi nucleici il gruppo fosfa-
15. I trigliceridi sono: to si lega a un atomo:
✗A triesteri ✗A di carbonio
B trisaccaridi B di ossigeno
C trioli C di azoto
D tripeptidi D di fosforo

70 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione

ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi

21. Individua il chetoesoso fra i seguenti monosaccaridi.


D.

22. Descrivi il passaggio del D-ribosio dalla forma lineare a quelle cicliche.
HOCH O H HOCH OH H HOCH O OH

C C C C=O C C
H H ⇄ H H ⇄ H H
H C C OH H C C H C C H

OH OH OH OH OH OH
α-D-ribosio D-ribosio β-D-ribosio
(forma aperta)

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


23. Rappresenta la reazione di formazione del trigliceride dell’acido stearico (un acido grasso saturo a 18 atomi

VOLUME 3 PLUS
di carbonio).
CH OH CH ⎯ O ⎯ CO ⎯ (CH ) ⎯ CH
∣ ∣
CHOH + 3CH (CH ) COOH → CH ⎯ O ⎯ CO ⎯ (CH ) ⎯ CH + 3H O
∣ ∣
orto-clorofenolo para-clorofenolo
CH OH CH ⎯ O ⎯ CO ⎯ (CH ) ⎯ CH

24. Scrivi la formula di struttura dei dipeptidi che si formano dalla reazione di condensazione tra l’alanina e la
glicina (nell’alanina R = CH ; nella glicina R = H).
H O H O CH CH
∣ ∣∣ ∣ ∣∣
H N ⎯ C ⎯ C ⎯ NH ⎯ C ⎯ C ⎯ OH
∣ ∣
CH CH CH
H O H O
∣ ∣∣ ∣ ∣∣
H N ⎯ C ⎯ C ⎯ NH ⎯ C ⎯ C ⎯ OH
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∣ ∣
H CH

25. In un tratto del filamento di DNA usato come stampo per l’RNA messaggero vi è la sequenza di basi: GAC TCA
AAG. Determina la sequenza corrispondente nell’RNA messaggero.
Sequenza dell’RNA messaggero: CUG AGU UUC

Guida Biochimica 71
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 4 La catalisi enzimatica

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Le reazioni cataboliche sono di solito esoergoniche. V F


2. Le vie metaboliche ramificate possono essere convergenti o divergenti. V F
3. Gli enzimi spostano l’equilibrio delle reazioni verso i prodotti. V F
4. Mentre catalizzano le reazioni, gli enzimi si modificano in modo permanente. V F
5. Nel sito attivo dell’enzima il substrato si converte in prodotto. V F
6. La velocità di una reazione enzimatica in funzione del pH è rappresentata da una iperbole. V F
7. I modulatori allosterici possono aumentare o ridurre l’attività enzimatica. V F
8. La regolazione di una via metabolica può compiersi tramite il controllo della concentrazione enzimatica intracellulare. V F
9. L’ATP è un nucleoside trifosfato. V F
10. I coenzimi flavinici derivano dalla vitamina B . V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto


VOLUME 3 PLUS

11. L’anabolismo consiste nell’insieme delle reazioni: B alle basse temperature


A da cui le cellule ricavano energia C a una temperatura ben determinata
B di demolizione delle biomolecole D alle alte temperature
C di sintesi delle biomolecole
17. La scissione proteolitica:
D in cui diminuisce l’energia libera
A è un caso di modificazione covalente reversibile
12. Durante la digestione i carboidrati si scindono in:
B trasforma il tripsinogeno in tripsina
A glicerolo C amminoacidi
e acidi grassi C rende inattivo un proenzima
D nucleotidi
B monosaccaridi D taglia un coenzima da un enzima
13. Le proteine si formano dalla condensazione: 18. L’inibizione enzimatica:
A dei glucidi C dei nucleotidi A è causata da molti farmaci
B dei lipidi D degli amminoacidi B è sempre reversibile
14. Gli enzimi: C è sempre irreversibile
A aumentano l’energia di attivazione D determina l’inattivazione completa di ogni enzima
coinvolto
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B sono altamente specifici
C sono costituiti da molecole semplici 19. L’idrolisi dell’ATP:
D agiscono a temperature elevate A è accoppiata a reazioni esoergoniche
15. Il valore della costante di Michaelis-Menten: B è fortemente endoergonica
A dipende dalla concentrazione del substrato C fornisce energia per i processi cellulari
B è indipendente dalla concentrazione dell’enzima D libera ADP e due gruppi fosfato
C è alto se l’affinità dell’enzima per il substrato è
grande 20. Il NAD:
D è pari alla velocità massima della reazione A è un trasportatore di protoni

16. La velocità di una data reazione enzimatica rag- B esiste nelle forme ossidata e ridotta
giunge il valore massimo: C nella forma ossidata funge da riducente
A alla temperatura ambiente D nella conversione del piruvato in lattato si riduce

72 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 4 La catalisi enzimatica

ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta con uno schema una via metabolica lineare.

22. Individua le classi e le sottoclassi degli enzimi che catalizzano le seguenti reazioni.
A. CH CH OH → CH CHO + H
Reazione Classe Sottoclasse
B. CH COOCH + H O → CH COOH + CH OH
C. CH = CH + H O → CH CH OH a ................................... ...................................

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


b ................................... ...................................

VOLUME 3 PLUS
c ................................... ...................................

23. L’enzima fosfoglicerato mutasi catalizza la conversione del 3-fosfoglicerato in 2-fosfoglicerato. Basandoti
sul meccanismo generale di azione degli enzimi, descrivi le tre tappe in cui la fosfoglicerato mutasi realizza
tale conversione.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................

24. Gli inibitori non competitivi sono spesso più efficaci degli inibitori competitivi. Spiega il motivo di ciò sulla
base del meccanismo dell’azione dei due tipi di enzimi.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
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...................................................................................................................................................................................................

25. Scrivi la formula dell’ATP e indica con un cerchio i legami che si rompono durante l’idrolisi di tale sostanza
ad AMP.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................

Guida Biochimica 73
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 4 La catalisi enzimatica

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Le reazioni cataboliche sono di solito esoergoniche. ✗V F


2. Le vie metaboliche ramificate possono essere convergenti o divergenti. ✗V F
3. Gli enzimi spostano l’equilibrio delle reazioni verso i prodotti. V ✗F
4. Mentre catalizzano le reazioni, gli enzimi si modificano in modo permanente. V ✗F
5. Nel sito attivo dell’enzima il substrato si converte in prodotto. ✗V F
6. La velocità di una reazione enzimatica in funzione del pH è rappresentata da una iperbole. V ✗F
7. I modulatori allosterici possono aumentare o ridurre l’attività enzimatica. ✗V F
8. La regolazione di una via metabolica può compiersi tramite il controllo della concentrazione enzimatica intracellulare. ✗V F
9. L’ATP è un nucleoside trifosfato. ✗V F
10. I coenzimi flavinici derivano dalla vitamina B . V ✗F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto


VOLUME 3 PLUS

11. L’anabolismo consiste nell’insieme delle reazioni: B alle basse temperature


A da cui le cellule ricavano energia
B di demolizione delle biomolecole
✗Ca una temperatura ben determinata
D alle alte temperature
✗C di sintesi delle biomolecole
17. La scissione proteolitica:
D in cui diminuisce l’energia libera
A è un caso di modificazione covalente reversibile
12. Durante la digestione i carboidrati si scindono in:
A glicerolo C amminoacidi ✗
B trasforma il tripsinogeno in tripsina
e acidi grassi C rende inattivo un proenzima
D nucleotidi
✗B monosaccaridi D taglia un coenzima da un enzima
13. Le proteine si formano dalla condensazione: 18. L’inibizione enzimatica:
A dei glucidi C dei nucleotidi

A è causata da molti farmaci
B dei lipidi ✗
D degli amminoacidi B è sempre reversibile
14. Gli enzimi: C è sempre irreversibile
A aumentano l’energia di attivazione D determina l’inattivazione completa di ogni enzima
✗ coinvolto
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
B sono altamente specifici
C sono costituiti da molecole semplici 19. L’idrolisi dell’ATP:
D agiscono a temperature elevate A è accoppiata a reazioni esoergoniche
15. Il valore della costante di Michaelis-Menten: B è fortemente endoergonica
A dipende dalla concentrazione del substrato

C fornisce energia per i processi cellulari
✗B è indipendente dalla concentrazione dell’enzima D libera ADP e due gruppi fosfato
C è alto se l’affinità dell’enzima per il substrato è
grande 20. Il NAD:
D è pari alla velocità massima della reazione A è un trasportatore di protoni

16. La velocità di una data reazione enzimatica rag- ✗


B esiste nelle forme ossidata e ridotta
giunge il valore massimo: C nella forma ossidata funge da riducente
A alla temperatura ambiente D nella conversione del piruvato in lattato si riduce

74 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 4 La catalisi enzimatica

ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta con uno schema una via metabolica lineare.


A→B→C→D→E
lineare

22. Individua le classi e le sottoclassi degli enzimi che catalizzano le seguenti reazioni:

Reazione Classe Sottoclasse


a ossidoreduttasi deidrogenasi
b idrolasi esterasi
c liasi idratasi

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


23. L’enzima fosfoglicerato mutasi catalizza la conversione del 3-fosfoglicerato in 2-fosfoglicerato. Basan-
doti sul meccanismo generale di azione degli enzimi, descrivi le tre tappe in cui la fosfoglicerato mutasi

VOLUME 3 PLUS
realizza tale conversione.
Prima tappa. Il 3-fosfoglicerato si lega reversibilmente al sito attivo della molecola della fosfoglicerato mutasi.
Seconda tappa. Il 2-fosfoglicerato si forma sulla superficie del sito attivo.
Terza tappa. Il 2-fosfoglicerato si allontana dalla molecola della fosfoglicerato mutasi.

24. Gli inibitori non competitivi sono spesso più efficaci degli inibitori competitivi. Spiega il motivo di ciò
sulla base del meccanismo dell’azione dei due tipi di enzimi.
Un inibitore non competitivo può legarsi a un sito diverso dal sito attivo in tutte le molecole dell’enzima, impeden-
done completamente l’attività. Un inibitore competitivo in genere si unisce al sito attivo solo di alcune molecole
dell’enzima, limitandosi a rallentare l’attività dell’enzima stesso.

25. Scrivi la formula dell’ATP e indica con un cerchio i legami che si rompono durante l’idrolisi di tale so-
stanza ad AMP.
NH
N
N
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

N N
O O O

O  P  O  P  O  P  O  CH

O O O O

H H
H H
OH OH

orto -clorofenolo para -clorofenolo

Guida Biochimica 75
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Nella glicolisi da una molecola di glucosio si formano due molecole di piruvato. V F


2. Il piruvato è ridotto a etanolo nella fermentazione alcolica. V F
3. Il ciclo di Krebs si svolge in assenza di ossigeno. V F
4. L’ubichinone è un trasportatore di elettroni della catena respiratoria. V F
5. L’ossigeno liberato dalle piante verdi proviene dal diossido di carbonio atmosferico. V F
6. Nel ciclo di Calvin il diossido di carbonio è convertito in gliceraldeide 3-fosfato. V F
7. Nella gluconeogenesi si forma glucosio da precursori glucidici. V F
8. I trigliceridi fungono da fonti di energia a lungo termine. V F
9. Il metabolismo degli amminoacidi è finalizzato soprattutto alla produzione di energia. V F
10. L’insulina ha un’azione iperglicemizzante. V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto


VOLUME 3 PLUS

11. Nelle cellule eucariote la glicolisi si svolge: C dal plastochinone


A nei mitocondri D nella fase luce-indipendente
B al di fuori del citoplasma
17. Nella fosforilazione ossidativa, per la produzione
C nel citoplasma di ATP:
D all’esterno della cellula A gli elettroni attraversano l'ATP sintasi
12. Prima di entrare nel ciclo di Krebs, il piruvato si B gli ioni H attraversano l'ATP sintasi
converte in: C gli elettroni convergono sull'ossigeno
A acetil-CoA C glucosio D gli elettroni si muovono attraverso i complessi I-IV
B acetaldeide D lattato
18. L’idrolisi dei trigliceridi:
13. Nel ciclo di Krebs da una molecola di acetil-CoA A produce glicerolo e acidi grassi
si formano le seguenti molecole:
B produce glicerolo e glicerolo-3-fosfato
A 4 CO , 6 NADH, 2 FADH , 2 GTP
C è catalizzata dalla glicerolo chinasi
B 3 CO , 2 NADH, 1 FADH , 1 GTP
D causa la demolizione degli acidi grassi
C 2 CO , 3 NADH, 2 FADH , 2 GTP
19. L’enzima carbossipeptidasi:
D 2 CO , 3 NADH, 1 FADH , 1 GTP Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
A è presente nel succo gastrico
14. Il citocromo c trasferisce elettroni:
B agisce sul legame peptidico che interessa il gruppo
A dal complesso I al complesso III
carbossilico degli amminoacidi aromatici
B dal complesso III al complesso IV
C agisce sul legame peptidico che interessa il gruppo
C dal complesso II al complesso III carbossilico della lisina
D dal complesso III all’ubichinone D fa parte delle esopeptidasi
15. La fotosintesi si svolge: 20. Il glucagone agisce a livello epatico:
A nel citoplasma C nei cloroplasti A stimolando la sintesi del glicogeno
B nel nucleo D nei mitocondri B inducendo la gluconeogenesi e la degradazione del
16. Nella fotosintesi Il NADPH si forma: glicogeno
A dal fotosistema I C inibendo la glicogenolisi
B dal fotosistema II D stimolando la glicolisi

76 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche

ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi

21. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:
A. consumano ATP ...................................................................................................................................................................
B. producono ATP .....................................................................................................................................................................

22. Esamina la seguente reazione del ciclo di Krebs:


COO COO
∣ ∣
CH HO ⎯ C ⎯ H
∣ aconitasi

HO ⎯ C ⎯ COO –––––––> H ⎯ C ⎯ COO
∣ ∣
CH CH

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


∣ ∣
COO COO

VOLUME 3 PLUS
citrato isocitrato

A. Di che tipo di reazione si tratta? ..........................................................................................................................................


B. Qual è la differenza strutturale fra il reagente e il prodotto? .............................................................................................
C. A quale tappa del ciclo corrisponde la reazione in esame? ................................................................................................

23. Una persona di 75 kg che cammina di buon passo consuma all’incirca 300 kcal/h.
A. Supponendo che l’energia spesa nel camminare provenga completamente dall’idrolisi dell’ATP, quante moli di tale
composto sono necessarie ogni ora (l'idrolisi di una mole di ATP genera circa 7,3 kilocal)? ............................................
B. Se l’ATP deriva dall’ossidazione del glucosio, quante moli e quanti grammi di glucosio sono consumati ogni ora (dalla
decomposizione completa di una mole di glucosio si ottengono circa 32 mol di ATP)?
..............................................................................................................................................................................................

24. Scrivi, senza ricorrere a formule, l’equazione della reazione di attivazione degli acidi grassi, che consente
loro di attraversare la membrana mitocondriale.
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25. Descrivi in termini generali il destino catabolico dello ione ammonio prodotto nella deamminazione ossida-
tiva del glutammato.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................

Guida Biochimica 77
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Nella glicolisi da una molecola di glucosio si formano due molecole di piruvato. ✗V F


2. Il piruvato è ridotto a etanolo nella fermentazione alcolica. ✗V F
3. Il ciclo di Krebs si svolge in assenza di ossigeno. V ✗
F
4. L’ubichinone è un trasportatore di elettroni della catena respiratoria. ✗F
V
5. L’ossigeno liberato dalle piante verdi proviene dal diossido di carbonio atmosferico. V ✗
F
6. Nel ciclo di Calvin il diossido di carbonio è convertito in gliceraldeide 3-fosfato. ✗F
V
7. Nella gluconeogenesi si forma glucosio da precursori glucidici. V ✗
F
8. I trigliceridi fungono da fonti di energia a lungo termine. ✗V F
9. Il metabolismo degli amminoacidi è finalizzato soprattutto alla produzione di energia. V ✗
F
10. L’insulina ha un’azione iperglicemizzante. V ✗
F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto


VOLUME 3 PLUS

11. Nelle cellule eucariote la glicolisi si svolge: C dal plastochinone


A nei mitocondri D nella fase luce-indipendente
B al di fuori del citoplasma
17. Nella fosforilazione ossidativa, per la produzione
✗C nel citoplasma di ATP:
D all’esterno della cellula A gli elettroni attraversano l'ATP sintasi
12. Prima di entrare nel ciclo di Krebs, il piruvato si
converte in:
✗B gli ioni H attraversano l'ATP sintasi
C gli elettroni convergono sull'ossigeno
✗A acetil-CoA C glucosio D gli elettroni si muovono attraverso i complessi I-IV
B acetaldeide D lattato
18. L’idrolisi dei trigliceridi:
13. Nel ciclo di Krebs da una molecola di acetil-CoA
si formano le seguenti molecole: ✗A produce glicerolo e acidi grassi
B produce glicerolo e glicerolo-3-fosfato
A 4 CO , 6 NADH, 2 FADH , 2 GTP
C è catalizzata dalla glicerolo chinasi
B 3 CO , 2 NADH, 1 FADH , 1 GTP
D causa la demolizione degli acidi grassi
C 2 CO , 3 NADH, 2 FADH , 2 GTP
19. L’enzima carbossipeptidasi:
✗D 2 CO , 3 NADH, 1 FADH , 1 GTP
A è presente nel succo gastrico
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14. Il citocromo c trasferisce elettroni:


B agisce sul legame peptidico che interessa il gruppo
A dal complesso I al complesso III
carbossilico degli amminoacidi aromatici
✗B dal complesso III al complesso IV
C agisce sul legame peptidico che interessa il gruppo
C dal complesso II al complesso III carbossilico della lisina
D dal complesso III all’ubichinone
15. La fotosintesi si svolge:
✗D fa parte delle esopeptidasi
20. Il glucagone agisce a livello epatico:
A nel citoplasma ✗
C nei cloroplasti A stimolando la sintesi del glicogeno
B nel nucleo D nei mitocondri
16. Nella fotosintesi Il NADPH si forma:
✗B inducendo la gluconeogenesi e la degradazione del
glicogeno
✗A dal fotosistema I C inibendo la glicogenolisi
B dal fotosistema II D stimolando la glicolisi

78 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche

ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi

21. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:
A. Consumano ATP: glucosio + ATP → glucosio-6-fosfato + ADP
fruttosio-6-fosfato + ATP → fruttosio-1,6-difosfato + ADP
B. Producono ATP: 1,3-difosfoglicerato + ADP → 3-fosfoglicerato + ATP
fosfoenolpiruvato + ADP → piruvato + ATP

22. Esamina la seguente reazione del ciclo di Krebs:


A. isomerizzazione
B. Cambia la posizione del gruppo alcolico.
C. 2

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


23. Una persona di 75 kg che cammina di buon passo consuma all’incirca 300 kcal/h.

VOLUME 3 PLUS
A. L’idrolisi dell’ATP fornisce 7,3 kcal/mol, quindi occorrono circa 41 mol/h di ATP.
B. L’ossidazione completa di una mole di glucosio fornisce 32 moli di ATP. Pertanto, ogni ora sono consumate circa 1,3 moli
di glucosio, che corrispondono a 230 g.

24. Scrivi, senza ricorrere a formule, l’equazione della reazione di attivazione degli acidi grassi, che consente
loro di attraversare la membrana mitocondriale.
acil-CoA sintetasi
acido grasso + CoA + ATP –––––––––> acil-Coa + AMP + PP

25. Descrivi in termini generali il destino catabolico dello ione ammonio prodotto nella deamminazione ossida-
tiva del glutammato.
Lo ione ammonio, dannoso per l’organismo, è convertito nelle cellule epatiche a urea, sostanza meno tossica, tramite le
reazioni del ciclo dell’urea. L’urea viene trasportata dal sangue ai reni e infine è eliminata nell’urina.
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Guida Biochimica 79
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 6 I geni e la regolazione genica

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. La duplicazione del DNA è un processo semiconservativo. V F


2. Durante la replicazione la DNA polimerasi opera solo in direzione 5’ → 3’. V F
3. Ogni tripletta di DNA è definita codone. V F
4. I geni dei procarioti sono tutti codificanti. V F
5. Sia nei procarioti sia negli eucarioti la trascrizione si svolge nel nucleo. V F
6. I ribosomi sono coinvolti nella fase di trascrizione del DNA. V F
7. Il primo amminoacido di ogni nuovo polipeptide è la metionina. V F
8. I geni costitutivi sono espressi sempre. V F
9. Durante la trascrizione l’informazione genetica è trasferita dall’RNA alle proteine. V F
10. La metilazione del DNA è una forma di regolazione della trascrizione. V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
VOLUME 3 PLUS

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. L’enzima che sintetizza i filamenti di DNA durante 15. Il processo di maturazione dell’mRNA prende no-
la replicazione è la: me di:
A DNA elicasi A leading
B DNA polimerasi B lagging
C DNA topoisomerasi C splicing
D RNA polimerasi D spamming
12. Il flusso dell’informazione genetica durante la 16. Un gruppo di ribosomi coinvolti nella sintesi dello
trascrizione può essere sintetizzato nel seguente stesso polipeptide è detto:
modo:
A nucleosoma
A DNA → DNA
B lisosoma
B DNA → RNA
C ribosoma
C RNA → DNA
D polisoma
D RNA → proteina Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

13. Rispetto alla molecola di DNA, nella molecola di 17. L’operone lac è presente:
RNA è presente: A nei virus
A U al posto di T B nei procarioti
B U al posto di A C negli eucarioti
C C al posto di T D nei procarioti e negli eucarioti
D G al posto di A
18. La modificazione degli istoni è un esempio di re-
14. Le sequenze codificanti del DNA sono dette: golazione:
A codoni A prima della trascrizione
B istoni B durante della trascrizione
C introni C dopo la trascrizione
D esoni D nessuna delle risposte precedenti

80 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 6 I geni e la regolazione genica

19. Lo splicing alternativo porta alla formazione di dif- 20. Ciclo litico e ciclo lisogeno si alternano:
ferenti: A in alcuni virus
A filamenti di DNA B in tutti i virus
B filamenti di RNA C in alcuni procarioti
C polisaccaridi D in tutti i procarioti
D proteine

ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto

21. Nel seguente schema è mostrato il meccanismo di replicazione del DNA. Spiega come avviene la sintesi del
filamento in ritardo (detto anche filamento lagging). Quale enzima interviene esclusivamente nella sintesi di
questo filamento?

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


VOLUME 3 PLUS
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................

22. Il seguente schema descrive le fasi della trascrizione negli organismi eucarioti.
Descrivi brevemente cosa accade in ognuno degli step contrassegnati da un numero. Come si chiama il filamento che
fuoriesce dal nucleo al termine del processo?
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...................................................................................................................................................................................................

Guida Biochimica 81
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 6 I geni e la regolazione genica

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. La duplicazione del DNA è un processo semiconservativo. ✗V F


2. Durante la replicazione la DNA polimerasi opera solo in direzione 5’ → 3’. ✗V F
3. Ogni tripletta di DNA è definita codone. V ✗
F
4. I geni dei procarioti sono tutti codificanti. ✗F
V
5. Sia nei procarioti sia negli eucarioti la trascrizione si svolge nel nucleo. V ✗
F
6. I ribosomi sono coinvolti nella fase di trascrizione del DNA. V ✗
F
7. Il primo amminoacido di ogni nuovo polipeptide è la metionina. ✗V F
8. I geni costitutivi sono espressi sempre. ✗V F
9. Durante la trascrizione l’informazione genetica è trasferita dall’RNA alle proteine. V ✗
F
10. La metilazione del DNA è una forma di regolazione della trascrizione. ✗V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ
VOLUME 3 PLUS

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. L’enzima che sintetizza i filamenti di DNA durante 15. Il processo di maturazione dell’mRNA prende no-
la replicazione è la: me di:
A DNA elicasi A leading
✗B DNA polimerasi B lagging
C DNA topoisomerasi ✗
C splicing
D RNA polimerasi D spamming
12. Il flusso dell’informazione genetica durante la 16. Un gruppo di ribosomi coinvolti nella sintesi dello
trascrizione può essere sintetizzato nel seguente stesso polipeptide è detto:
modo:
A nucleosoma
A DNA → DNA
B lisosoma
✗B DNA → RNA
C ribosoma
C RNA → DNA
D RNA → proteina ✗
D polisoma
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13. Rispetto alla molecola di DNA, nella molecola di 17. L’operone lac è presente:
RNA è presente: A nei virus
✗A U al posto di T ✗
B nei procarioti
B U al posto di A C negli eucarioti
C C al posto di T D nei procarioti e negli eucarioti
D G al posto di A
18. La modificazione degli istoni è un esempio di re-
14. Le sequenze codificanti del DNA sono dette: golazione:
A codoni A prima della trascrizione
B istoni ✗
B durante della trascrizione
C introni C dopo la trascrizione
✗D esoni D nessuna delle risposte precedenti

82 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 6 I geni e la regolazione genica

19. Lo splicing alternativo porta alla formazione di dif- 20. Ciclo litico e ciclo lisogeno si alternano:
ferenti:
A filamenti di DNA
✗A in alcuni virus
B in tutti i virus
B filamenti di RNA C in alcuni procarioti
C polisaccaridi D in tutti i procarioti
✗D proteine

ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto

21. Nel seguente schema è mostrato il meccanismo di replicazione del DNA. Spiega come avviene la sintesi del
filamento in ritardo (detto anche filamento lagging). Quale enzima interviene esclusivamente nella sintesi di
questo filamento?

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


VOLUME 3 PLUS
Il filamento in ritardo è sintetizzato in maniera discontinua e la DNA polimerasi si muove in
direzione opposta alla forcella di duplicazione; i frammenti di Okazaki che si formano vengono
poi uniti dalle DNA ligasi, un enzima che non prende parte alla sintesi del filamento guida.

22. Il seguente schema descrive le fasi della trascrizione negli organismi eucarioti.
Descrivi brevemente cosa accade in ognuno degli step contrassegnati da un numero. Come si chiama il filamento che
fuoriesce dal nucleo al termine del processo?
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1. Apertura della doppia elica di DNA; 2. Aggiunta dei ribonucleotidi; 3. Terminazione della
trascrizione; Riavvolgimento della doppia elica; Splicing e fuoriuscita dal nucleo.

Guida Biochimica 83
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 7 Le biotecnologie

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di clone. V F
2. Le colture cellulari sono un esempio di sistemi in vitro. V F
3. Nella cromatografia a scambio ionico proteine dotate di carica elettrica interagiscono con cariche opposte
sulla fase stazionaria. V F
4. Nelle proteine, la struttura tridimensionale dipende dalla struttura primaria. V F
5. Gli enzimi di restrizione servono ad amplificare il DNA. V F
6. Nelle tecniche di ibridazione viene sfruttata l’applicazione di un campo elettrico. V F
7. Le librerie di cDNA contengono l’intero genoma di un organismo di studio. V F
8. Per selezionare da una libreria genomica un gene di interesse si utilizzano tecniche basate sull’ibridazione genica. V F
9. La tecnica della PCR sfrutta il processo di denaturazione del DNA. V F
10. I terminatori di catena sono molecole molto simili ai dNTP, che non possono essere distinte dalla DNA polimerasi. V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto


VOLUME 3 PLUS

11. La cristallografia ai raggi X serve: 15. Non è un tipo di tecnica cromatografic:


A a determinare la struttura primaria di una proteina A gel filtrazione
B a determinare la struttura secondarie di una proteina B centrifugazione
C a denaturare una proteina C scambio ionico
D a determinare la struttura tridimensionale di una D HPLC
proteina
16. Quando si altera la struttura tridimensionale di
12. Con la tecnica dell’elettroforesi, per separare mo- una proteina, essa viene detta:
lecole biologiche, si sfruttano: A alterata C destrutturata
A campi elettrici B compromessa D denaturata
B sostanze chimiche
17. I siti di restrizione:
C forza centrifuga
A sono i siti di taglio riconosciuti dagli enzimi di
D tecniche di ibridazione
restrizione
13. I vettori di clonazione sono: B sono identici per tutti gli enzimi di restrizione Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
A proteine di origine batterica C portano alla formazione di estremità coesive
B proteine di origine eucariotica D servono a frammentare le proteine
C utilizzati per inserire DNA esogeno in cellule
riceventi 18. La giusta sequenza di tecniche per isolare una
proteina di interesse è:
D virus animali utilizzati per produrre vaccini
A cromatografia – centrifugazione –
14. Quando si sottopone il DNA all’elettroforesi: omogeneizzazione di un tessuto
A i frammenti più piccoli si muovono più velocemente B elettroforesi – centrifugazione – omogeneizzazione
B i frammenti più grandi si muovono più velocemente di un tessuto
C i frammenti migrano verso il polo negativo, perché C omogeneizzazione di un tessuto – cromatografia –
presentano cariche dello stesso segno centrifugazione
D i frammenti migrano verso il polo positivo, perché D omogeneizzazione di un tessuto – centrifugazione
presentano cariche dello stesso segno – elettroforesi

84 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 7 Le biotecnologie

19. Con la centrifugazione si ottiene: 20. Nella PCR, i primer:


A il sopranatante sul fondo della provetta A sono i terminatori di catena
B il sedimento nella parte superiore della provetta B servono come sonde marcate per localizzare il
C il sopranatante sul fondo e il sedimento in gene d’interesse
superficie C permettono alla DNA polimerasi di iniziare la
D la deposizione sul fondo della provetta delle sintesi del filamento
sostanze più dense D non sono sempre utilizzati

ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto

21. Analizza e interpreta lo schema riportato nell’immagine. Inserisci sull’immagine le didascalie che ritieni ne-
cessarie.

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


VOLUME 3 PLUS
ELABORA un procedimento per raggiungere uno scopo
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22. L’emoglobina è una proteina molto abbondante all’interno dei globuli rossi. Nel sangue, essa svolge il ruolo
di catturare l’ossigeno e trasportarlo ai tessuti di tutto il corpo. Descrivi la procedura che utilizzeresti per
isolare e purificare l’emoglobina.
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Guida Biochimica 85
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 7 Le biotecnologie

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di clone. V ✗F
2. Le colture cellulari sono un esempio di sistemi in vitro. ✗V F
3. Nella cromatografia a scambio ionico proteine dotate di carica elettrica interagiscono con cariche opposte
sulla fase stazionaria. ✗V F
4. Nelle proteine, la struttura tridimensionale dipende dalla struttura primaria. ✗V F
5. Gli enzimi di restrizione servono ad amplificare il DNA. V ✗F
6. Nelle tecniche di ibridazione viene sfruttata l’applicazione di un campo elettrico. V ✗F
7. Le librerie di cDNA contengono l’intero genoma di un organismo di studio. V ✗F
8. Per selezionare da una libreria genomica un gene di interesse si utilizzano tecniche basate sull’ibridazione genica. ✗V F
9. La tecnica della PCR sfrutta il processo di denaturazione del DNA. ✗V F
10. I terminatori di catena sono molecole molto simili ai dNTP, che non possono essere distinte dalla DNA polimerasi. ✗V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto


VOLUME 3 PLUS

11. La cristallografia ai raggi X serve: 15. Non è un tipo di tecnica cromatografica:


A a determinare la struttura primaria di una proteina A gel filtrazione
B a determinare la struttura secondarie di una proteina ✗
B centrifugazione
C a denaturare una proteina C scambio ionico
✗D a determinare la struttura tridimensionale di una
proteina
D HPLC

16. Quando si altera la struttura tridimensionale di


12. Con la tecnica dell’elettroforesi, per separare mo- una proteina, essa viene detta:
lecole biologiche, si sfruttano:
A alterata C destrutturata
✗A campi elettrici
B compromessa ✗
D denaturata
B sostanze chimiche
C forza centrifuga 17. I siti di restrizione:
D tecniche di ibridazione ✗A sono i siti di taglio riconosciuti dagli enzimi di
restrizione
13. I vettori di clonazione sono: B sono identici per tutti gli enzimi di restrizione Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
A proteine di origine batterica C portano alla formazione di estremità coesive
B proteine di origine eucariotica D servono a frammentare le proteine
✗C utilizzati per inserire DNA esogeno in cellule
riceventi 18. La giusta sequenza di tecniche per isolare una
proteina di interesse è:
D virus animali utilizzati per produrre vaccini
A cromatografia – centrifugazione –
14. Quando si sottopone il DNA all’elettroforesi: omogeneizzazione di un tessuto

A i frammenti più piccoli si muovono più velocemente B elettroforesi – centrifugazione – omogeneizzazione
B i frammenti più grandi si muovono più velocemente di un tessuto
C i frammenti migrano verso il polo negativo, perché C omogeneizzazione di un tessuto – cromatografia –
presentano cariche dello stesso segno centrifugazione
D i frammenti migrano verso il polo positivo, perché ✗D omogeneizzazione di un tessuto – centrifugazione –
elettroforesi
presentano cariche dello stesso segno

86 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 7 Le biotecnologie

19. Con la centrifugazione si ottiene: 20. Nella PCR, i primer:


A il sopranatante sul fondo della provetta A sono i terminatori di catena
B il sedimento nella parte superiore della provetta B servono come sonde marcate per localizzare il
C il sopranatante sul fondo e il sedimento in gene d’interesse
superficie ✗
C permettono alla DNA polimerasi di iniziare la
✗D la deposizione sul fondo della provetta delle
sostanze più dense
sintesi del filamento
D non sono sempre utilizzati

ABILITÀ E COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto

21. Analizza e interpreta lo schema riportato nell’immagine. Inserisci sull’immagine le didascalie che ritieni
necessarie.

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


alla fine si ottiene una

VOLUME 3 PLUS
pianta matura un frammento
piantina dotata di tutte le parti:
si tratta di un clone della di tessuto viene
pianta originaria prelevato dalla pianta
e posto in coltura

le cellule
si riproducono
si forma un embrione e si de-differenziano

ELABORA un procedimento per raggiungere uno scopo


Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

22. L’emoglobina è una proteina molto abbondante all’interno dei globuli rossi. Nel sangue, essa svolge il ruolo
di catturare l’ossigeno e trasportarlo ai tessuti di tutto il corpo. Descrivi la procedura che utilizzeresti per
isolare e purificare l’emoglobina.
Per la purificazione dell'emoglobina si può partire dal sangue. Vari tipi di trattamento (come la diluizione del sangue
per ottenere una soluzione ipotonica) servono a rompere (lisare) i globuli rossi. Con la centrifuga, si separa la frazione
contenente le proteine dalle membrane e dalle molecole più piccole. La purificazione finale dell'emoglobina si può ottenere
con vari tipi di cromatografia, come quella a scambio ionico oppure di affinità, utilizzando per esempio un anticorpo anti-
emoglobina fissato alla fase stazionaria.

Guida Biochimica 87
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 8 Applicazioni delle biotecnologie


e frontiere della biologia
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Per la produzione di proteine i sistemi eucariotici sono da preferire perché le cellule eucariotiche sono più facili
da manipolare rispetto ai batteri. V F
2. I primi organismi geneticamente modificati furono prodotti negli anni ’70 del secolo scorso. V F
3. Per trasferire geni esogeni nelle piante, si utilizzano virus animali. V F
4. Gli erbicidi sono utilizzati per selezionare le piante selvatiche. V F
5. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per conferire ai semi un colore dorato. V F
6. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per impedire la produzione di polline. V F
7. Le zanzare transgeniche sono state prodotte con lo scopo di essere più vulnerabili agli insetticidi. V F
8. Il biologo Hans Spemann per separare le cellule embrionali di tritone utilizzò un sottilissimo capello. V F
9. Fra i risultati del Progetto Genoma, si è visto che i geni dell’uomo sono molti meno di quanto previsto. V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ

10. Nella tecnica CRISPR/Cas9 un filamento di RNA viene utilizzato come guida per individuare il sito di taglio sul DNA. V F
VOLUME 3 PLUS

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. La proteina Cas9 è: C se usati come farmaci, non danno effetti collaterali
A una nucleasi, che taglia il DNA D sono altamente specifici per i loro substrati
B una RNasi, che taglia l’RNA
15. Bacillus thuringensis è un batterio:
C una RNasi, che taglia il DNA
A che produce una sostanza utilizzata come potente
D una proteasi, che taglia altre proteine erbicida
12. Per terapia genica si intende: B utilizzato per trasportare DNA all'interno delle
A risolvere i sintomi delle malattie genetiche cellule vegetali
B curare le malattie mediante manipolazioni genetiche C che produce un plasmide capace di inserirsi nel
C l’utilizzo di farmaci prodotti con organismi DNA delle cellule vegetali
geneticamente manipolati D che produce una tossina letale per alcuni insetti Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
D la capacità di diagnosticare le malattie utilizzando nocivi
le moderne tecniche di analisi genetica 16. Fra i risultati del Progetto Genoma, si è visto che:
13. Con la terapia genica: A i geni dell’uomo sono molti di più di quanto previsto
A sarebbe possibile risolvere i sintomi della malattia, B la parte codificante nell’uomo copre quasi il 96%
a differenza delle cure farmacologiche del genoma
B sarebbe possibile rimuovere le cause della malattia C la complessità dell’uomo è legata all’alto numero
C le malattie genetiche diverrebbero ereditabili di geni
D si potrebbero curare tutte le malattie infettive D gran parte del DNA non è codificante, e non se ne
14. Gli anticorpi monoclonali sono utilizzati in molti conosce la funzione
ambiti perché: 17. Il Progetto Genoma Umano si è svolto:
A ogni molecola presenta molte diverse attività A tra il 2005 e il 2008 C tra il 2005 e il 2013
B sono facili da produrre B tra il 1990 e il 2003 D tra il 1970 e il 1980

88 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 8 Applicazioni delle biotecnologie


e frontiere della biologia
18. Il primo mammifero clonato a partire da una cellu- A gene knock out C gene-targeting
la differenziata:
B gene destruction D gene killing
A è stato ottenuto all’inizio del 1900
20. A differenza di un vettore di clonazione, in un vet-
B sarà ottenuto nei prossimi anni
tore di espressione deve essere necessariamente
C è stato ottenuto negli anni ’90 del secolo scorso presente:
D è stato ottenuto negli anni ’60 del secolo scorso A la sequenza promotore
B il gene da trasferire ai batteri
19. Il termine inglese che indica l’inattivazione di un
gene è: C il gene per la resistenza a un antibiotico
D il plasmide

ABILITÀ E COMPETENZE
SPIEGA i risultati di un esperimento

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


21. Per un’analisi di paternità viene utilizza-
to un test di fingerprint genetico. Per l’a-

VOLUME 3 PLUS
................................................
nalisi, le sequenze ripetute di due locus
genici vengono amplificate e sottoposte a ................................................
elettroforesi. I campioni analizzati proven- ................................................
gono dal padre e dai suoi tre figli (indicati
dalle lettere A, B e C). Nell’immagine viene ................................................
riprodotta in modo schematico la lastra di ................................................
gel elettroforetico. Sapresti dire se i tre fi- ................................................
gli A, B e C sono figli biologici o illegittimi
del padre? ................................................
................................................
................................................

22. Un coltivatore di mais decide di coltivare una varietà transgenica di mais Bt, per difendere il raccolto dall’attac-
co della piralide del mais e aumentare la produzione. Il primo anno la produzione aumenta, mentre dal secondo
anno essa inizia a diminuire. Questo perché il raccolto viene danneggiato da una specie di insetto, fino a quel
momento non riconosciuta come dannosa. Come spieghi questo risultato? (Rispondi in dieci righe).
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Guida Biochimica 89
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 8 Applicazioni delle biotecnologie


e frontiere della biologia
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Per la produzione di proteine i sistemi eucariotici sono da preferire perché le cellule eucariotiche sono più facili
da manipolare rispetto ai batteri. V ✗F
2. I primi organismi geneticamente modificati furono prodotti negli anni ’70 del secolo scorso. ✗V F
3. Per trasferire geni esogeni nelle piante, si utilizzano virus animali. V ✗F
4. Gli erbicidi sono utilizzati per selezionare le piante selvatiche. V ✗F
5. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per conferire ai semi un colore dorato. V ✗F
6. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per impedire la produzione di polline. ✗F
V
7. Le zanzare transgeniche sono state prodotte con lo scopo di essere più vulnerabili agli insetticidi. V ✗F
8. Il biologo Hans Spemann, per separare le cellule embrionali di tritone utilizzò un sottilissimo capello. ✗V F
9. Fra i risultati del Progetto Genoma, si è visto che i geni dell’uomo sono molti meno di quanto previsto. ✗V F
✗V F
VERIFICHE DI FINE UNITÀ

10. Nella tecnica CRISPR/Cas9 un filamento di RNA viene utilizzato come guida per individuare il sito di taglio sul DNA.
VOLUME 3 PLUS

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. La proteina Cas9 è: C se usati come farmaci, non danno effetti collaterali
✗A una nucleasi, che taglia il DNA
✗D sono altamente specifici per i loro substrati
B una RNasi, che taglia l’RNA
15. Bacillus thuringensis è un batterio:
C una RNasi, che taglia il DNA
A che produce una sostanza utilizzata come potente
D una proteasi, che taglia altre proteine erbicida
12. Per terapia genica si intende: B utilizzato per trasportare DNA all'interno delle
A risolvere i sintomi delle malattie genetiche cellule vegetali
✗B curare le malattie mediante manipolazioni genetiche C che produce un plasmide capace di inserirsi nel
DNA delle cellule vegetali
C l’utilizzo di farmaci prodotti con organismi
geneticamente manipolati ✗
D che produce una tossina letale per alcuni insetti
nocivi
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
D la capacità di diagnosticare le malattie utilizzando
le moderne tecniche di analisi genetica 16. Fra i risultati del Progetto Genoma, si è visto che:
13. Con la terapia genica: A i geni dell’uomo sono molti di più di quanto previsto
A sarebbe possibile risolvere i sintomi della malattia, B la parte codificante nell’uomo copre quasi il 96%
a differenza delle cure farmacologiche del genoma
✗B sarebbe possibile rimuovere le cause della malattia C la complessità dell’uomo è legata all’alto numero
C le malattie genetiche diverrebbero ereditabili di geni
D si potrebbero curare tutte le malattie infettive ✗
D gran parte del DNA non è codificante, e non se ne
conosce la funzione
14. Gli anticorpi monoclonali sono utilizzati in molti
ambiti perché: 17. Il Progetto Genoma Umano si è svolto:
A ogni molecola presenta molte diverse attività A tra il 2005 e il 2008 C tra il 2005 e il 2013
B sono facili da produrre ✗
B tra il 1990 e il 2003 D tra il 1970 e il 1980

90 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 8 Applicazioni delle biotecnologie


e frontiere della biologia
18. Il primo mammifero clonato a partire da una cellu-
la differenziata: ✗A gene knock out C gene-targeting
D gene killing
A è stato ottenuto all’inizio del 1900 B gene destruction
B sarà ottenuto nei prossimi anni 20. A differenza di un vettore di clonazione, in un vet-
tore di espressione deve essere necessariamente
✗C è stato ottenuto negli anni ’90 del secolo scorso
presente:
D è stato ottenuto negli anni ’60 del secolo scorso
✗A la sequenza promotore
19. Il termine inglese che indica l’inattivazione di un B il gene da trasferire ai batteri
gene è: C il gene per la resistenza a un antibiotico
D il plasmide

ABILITÀ E COMPETENZE
SPIEGA i risultati di un esperimento

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


VOLUME 3 PLUS
21. Per un’analisi di paternità viene utilizza- A non è un figlio biologico, mentre B e C lo sono. In caso di paternità
to un test di fingerprint genetico. Per l’a- biologica, infatti, verrebbero ereditati la metà dei caratteri dal padre
nalisi, le sequenze ripetute di due locus (in questo caso due dei tratti amplificati su quattro). Di conseguenza,
genici vengono amplificate e sottoposte a un figlio biologico deve presentare almeno la metà delle sequenze
elettroforesi. I campioni analizzati proven- ripetute del padre (può presentarne di più se dalla madre eredita
gono dal padre e dai suoi tre figli (indicati qualche sequenza identica a quella del padre).
dalle lettere A, B e C). Nell’immagine viene
riprodotta in modo schematico la lastra di
gel elettroforetico. Sapresti dire se i tre fi-
gli A, B e C sono figli biologici o illegittimi
del padre?

22. Un coltivatore di mais decide di coltivare una varietà transgenica di mais Bt, per difendere il raccolto dall’attac-
co della piralide del mais e aumentare la produzione. Il primo anno la produzione aumenta, mentre dal secondo
anno essa inizia a diminuire. Questo perché il raccolto viene danneggiato da una specie di insetto, fino a quel
momento non riconosciuta come dannosa. Come spieghi questo risultato? (Rispondi in dieci righe).
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

È probabile che sia successo questo: la tossina presente nel mais ha provocato una diminuzione nella popolazione della
piralide, infatti le larve che si sono nutrite del mais sono morte e non hanno potuto riprodursi. L'aumento nella produzione
di mais è dovuto al minor consumo da parte delle larve di piralide, la cui popolazione si è ridotta. L'insetto sconosciuto,
che si nutre anch'esso a spese del mais, è probabilmente un competitore della piralide. Una volta che la popolazione di
quest'ultima si è ridotta, e dato che l'insetto non è sensibile alla tossina Bt, esso si trova in una condizione favorevole:
abbondanza di nutrimento e assenza del competitore. La sua popolazione è quindi cresciuta fino a provocare danni alle
coltivazioni.

Guida Biochimica 91
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi


UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Negli alchini il carbonio ha un’ibridazione di tipo sp. V F


2. Gli alcani sono composti poco reattivi. V F
3. La molecola del propene ha geometria lineare. V F
4. Le molecole di due enantiomeri sono sovrapponibili. V F
5. Il 2-pentene e il 3-pentene sono isomeri geometrici. V F
6. Il petrolio è costituito in parte da idrocarburi aromatici. V F
7. L’addizione elettrofila è tipica delle aldeidi e dei chetoni. V F
8. I fenoli sono acidi più forti degli alcoli. V F
9. L’ossidazione di un chetone produce un acido carbossilico. V F
10. Il PET è una poliammide. V F
VERIFICHE DI RECUPERO
VOLUME 3 PLUS

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. La combustione è una reazione tipica: 16. Il gruppo funzionale ⎯CO⎯ è caratteristico:
A di tutti gli idrocarburi A solo delle aldeidi
B degli alcheni B solo dei chetoni
C degli alchini C degli acidi carbossilici
D degli idrocarburi aromatici D delle aldeidi e dei chetoni
12. Per addizione di acido cloridrico al 2-butene si ot- 17. La riduzione del propanale produce:
tiene:
A propano
A 1-clorobutano C 1,2-diclorobutano
B 1-propanolo
B 2-clorobutano D 2,3-diclorobutano
C 2-propanolo
13. La formula generale degli alchini è:
D acido propanoico
A CH C CH
18. Il propanoato di etile si ottiene per reazione di:
B CH D CH Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

A propanone ed etanolo
14. Le reazioni tipiche degli idrocarburi aromatici sono:
B acido propanoico ed etanolo
A le sostituzioni nucleofile
C propanolo e acido metanoico
B le sostituzioni elettrofile
D propanolo ed etanone
C le addizioni nucleofile
D le addizioni elettrofile 19. Fra i seguenti composti è un’ammina primaria:
15. La reazione di un alcol con un acido alogenidrico A CH NHCH C CH CONH
produce: B CH CH NH D CH CONHCH
A un alogenuro alchilico 20. La polimerizzazione del nylon avviene tra l’1,6-
B un etere diamminoesano e:
C un’aldeide A l’acido tereftalico C l’etene
D un chetone B l’acido adipico D lo stirene

92 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi


UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi

ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta le formule razionali dei seguenti composti.


A. 3-esene B. 3-metil-2-butanolo C. 2,2-dimetilpentanale D. pentanoato di metile

22. Indica il tipo di isomeria che intercorre in ogni coppia dei seguenti composti.
A. CH – CH – CH − OH CH – CH – CH

VERIFICHE DI RECUPERO
∣ ........................................................................................

VOLUME 3 PLUS
OH
B. H C CH H CH
\ ∕ \ ∕
C⎯
⎯C C⎯
⎯C ........................................................................................
∕ \ ∕ \
H H HC H
C. CH – CH – CH – CH − CH CH – CH – CH – CH – CH
∣ ∣ ........................................................................................
CH CH

23. Individua le classi di appartenenza dei seguenti composti.


A. CH – CH – CO − CH .........................................................
B. CH − CH – O– CH – CH .........................................................
C. C H – OH .........................................................
D. CH – CO – NH − CH .........................................................
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24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
A. l’addizione di idrogeno al 2-pentene
B. la reazione del benzene con il cloro in presenza di cloruro ferrico
C. la riduzione del 2-pentanone con idrogeno catalizzata dal platino
D. l’addizione nucleofila di acido cloridrico all’1-propanolo

Guida Biochimica 93
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO

UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi


UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi

CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Negli alchini il carbonio ha un’ibridazione di tipo sp. ✗V F


2. Gli alcani sono composti poco reattivi. ✗V F
3. La molecola del propene ha geometria lineare. V ✗F
4. Le molecole di due enantiomeri sono sovrapponibili. V ✗F
5. Il 2-pentene e il 3-pentene sono isomeri geometrici. V ✗F
6. Il petrolio è costituito in parte da idrocarburi aromatici. ✗V F
7. L’addizione elettrofila è tipica delle aldeidi e dei chetoni. V ✗F
8. I fenoli sono acidi più forti degli alcoli. ✗V F
9. L’ossidazione di un chetone produce un acido carbossilico. V ✗F
10. Il PET è una poliammide. V ✗F
VERIFICHE DI RECUPERO
VOLUME 3 PLUS

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. La combustione è una reazione tipica: 16. Il gruppo funzionale ⎯CO⎯ è caratteristico:
✗A di tutti gli idrocarburi A solo delle aldeidi
B degli alcheni B solo dei chetoni
C degli alchini C degli acidi carbossilici
D degli idrocarburi aromatici ✗D delle aldeidi e dei chetoni
12. Per addizione di acido cloridrico al 2-butene si ot- 17. La riduzione del propanale produce:
tiene:
A propano
A 1-clorobutano C 1,2-diclorobutano
✗B 2-clorobutano D 2,3-diclorobutano
✗B 1-propanolo
C 2-propanolo
13. La formula generale degli alchini è:
D acido propanoico
A CH C CH
18. Il propanoato di etile si ottiene per reazione di:
✗B CH D CH
A propanone ed etanolo
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14. Le reazioni tipiche degli idrocarburi aromatici sono:


A le sostituzioni nucleofile ✗B acido propanoico ed etanolo
C propanolo e acido metanoico
✗B le sostituzioni elettrofile
D propanolo ed etanone
C le addizioni nucleofile
D le addizioni elettrofile 19. Fra i seguenti composti è un’ammina primaria:
15. La reazione di un alcol con un acido alogenidrico A CH NHCH C CH CONH
produce: ✗B CH CH NH D CH CONHCH
✗A un alogenuro alchilico 20. La polimerizzazione del nylon avviene tra l’1,6-
B un etere diamminoesano e:
C un’aldeide A l’acido tereftalico C l’etene
D un chetone ✗B l’acido adipico D lo stirene

94 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO

UNITÀ 1 La chimica organica e gli idrocarburi


UNITÀ 2 I composti organici diversi dagli idrocarburi

ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta le formule razionali dei seguenti composti.


A. CH – CH – CH = CH – CH – CH
B. CH – CH – CH − CH – CH
∣ ∣
OH CH
CH

C. CH – CH – CH − C – CHO

CH
D. CH – CH – CH – CH – C00 – CH

VERIFICHE DI RECUPERO
VOLUME 3 PLUS
22. Indica il tipo di isomeria che intercorre in ogni coppia dei seguenti composti.
A. isomeri di posizione B. isomeri geometrici cis e trans C. isomeri di catena

23. Individua le classi di appartenenza dei seguenti composti.


A. chetone B. etere C. fenolo D. ammide

24. Scrivi le equazioni delle seguenti reazioni, indicando il nome dei prodotti.
A. CH – CH = CH – CH – CH + H CH – CH – CH – CH – CH
2-pentene pentano

Cl
Cl
B. + HCl
FeCl
benzene clorobenzene
OH
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Pt
C. CH – CH – CH – CO – CH + H CH – CH – CH – CH – CH
2-pentanone 2-pentanolo

D. CH – CH – CH – OH + HCl CH – CH – CH – Cl + H O
1-propanolo acido cloridrico 1-cloropropano acqua

Guida Biochimica 95
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione


UNITÀ 4 La catalisi enzimatica
UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. La molecola del glicogeno è lineare. V F


2. I trigliceridi sono esteri del glicerolo e degli acidi grassi. V F
3. Il colesterolo determina un abbassamento della resistenza delle membrane plasmatiche. V F
4. La formazione del legame peptidico è una reazione di condensazione. V F
5. Tutti gli amminoacidi sono costituiti da molecole chirali. V F
6. Un nucleotide è formato da una base azotata legata a un pentoso. V F
7. Gli acidi biliari favoriscono l’azione delle lipasi. V F
8. I processi catabolici delle macromolecole sono generalmente esoergonici. V F
9. Le fermentazioni consentono la degradazioni del piruvato. V F
VERIFICHE DI RECUPERO

10. Il glucagone ha un’azione ipoglicemizzante. V F


VOLUME 3 PLUS

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. L’amido è un polimero: 16. L’energia proveniente dagli alimenti è immagazzi-


A dell’α-D-glucosio C del β-D-glucosio nata sotto forma di ATP:
B dell’α-D-galattosio D dell’α-D-fruttosio A nel ciclo di Krebs
12. Nelle proteine la struttura ad α-elica è un esempio B nella fosforilazione ossidativa
di struttura: C nella catena di trasporto degli elettroni
A primaria D nella glicolisi
B secondaria 17. Il ciclo di Calvin utilizza come materiale di partenza:
C terziaria A clorofilla C anidride carbonica
D struttura quaternaria B glucosio D acqua
13. La velocità di una reazione catalizzata da enzimi: 18. Il ribosio fosfato, prodotto nella via del pentoso fo-
A non dipende dalla concentrazione del substrato sfato, è un importante precursore:
B aumenta con innalzamenti di temperatura anche A del glucosio C del glicerolo
molto elevati B del glicogeno D degli acidi nucleici
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C assume un valore massimo a valori di pH e di tem- 19. L’insulina agisce a livello epatico:
peratura ottimali A inibendo la sintesi del glicogeno
D non è influenzata dal pH B inibendo la glicolisi
14. L’idrolisi dell’ATP: C inducendo la glicogenolisi
A fornisce energia per i processi cellulari D stimolando la glicolisi e la sintesi del glicogeno
B libera ADP e due gruppi fosfato 20. La deamminazione ossidativa:
C è accoppiata a reazioni esoergoniche A favorisce la rimozione del gruppo amminico dalle
D fortemente endoergonica molecole degli amminoacidi
15. Durante la glicolisi è utilizzato il coenzima: B favorisce la digestione delle proteine
A NADH C FADH C è la fase finale del catabolismo degli amminoacidi
B NAD D FADH D è una tappa del ciclo dell’urea

96 Guida Biochimica
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione


UNITÀ 4 La catalisi enzimatica
UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta la reazione di formazione del trigliceride dell’acido palmitico (un acido grasso saturo a 16 atomi
di carbonio) e spiega sinteticamente il destino dei trigliceridi nell’organismo.

22. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:

VERIFICHE DI RECUPERO
A. consumano ATP ...................................................................................................................................................................

VOLUME 3 PLUS
B. producono ATP .....................................................................................................................................................................

23. Descrivi il modello rappresentato in figura, utilizzato per spiegare l’interazione fra un enzima e il substrato.

24. Descrivi la trasformazione del piruvato in acetil-CoA e in lattato e spiega quali condizioni favoriscono l’uno
o l’altro processo.
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Guida Biochimica 97
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione


UNITÀ 4 La catalisi enzimatica
UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. La molecola del glicogeno è lineare. V ✗F


2. I trigliceridi sono esteri del glicerolo e degli acidi grassi. ✗F
V
3. Il colesterolo determina un abbassamento della resistenza delle membrane plasmatiche. V ✗F
4. La formazione del legame peptidico è una reazione di condensazione. ✗F
V
5. Tutti gli amminoacidi sono costituiti da molecole chirali. V ✗F
6. Un nucleotide è formato da una base azotata legata a un pentoso. V ✗F
7. Gli acidi biliari favoriscono l’azione delle lipasi. ✗V F
8. I processi catabolici delle macromolecole sono generalmente esoergonici. ✗V F
9. Le fermentazioni consentono la degradazioni del piruvato. ✗V F
VERIFICHE DI RECUPERO

10. Il glucagone ha un’azione ipoglicemizzante. V ✗F


VOLUME 3 PLUS

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. L’amido è un polimero: 16. L’energia proveniente dagli alimenti è immagazzi-


✗A dell’α-D-glucosio C del β-D-glucosio nata sotto forma di ATP:
A nel ciclo di Krebs
B dell’α-D-galattosio D dell’α-D-fruttosio
12. Nelle proteine la struttura ad α-elica è un esempio ✗B nella fosforilazione ossidativa
di struttura: C nella catena di trasporto degli elettroni
A primaria D nella glicolisi
✗B secondaria 17. Il ciclo di Calvin utilizza come materiale di partenza:
C terziaria A clorofilla ✗ C anidride carbonica
D struttura quaternaria B glucosio D acqua
13. La velocità di una reazione catalizzata da enzimi: 18. Il ribosio fosfato, prodotto nella via del pentoso fo-
A non dipende dalla concentrazione del substrato sfato, è un importante precursore:
B aumenta con innalzamenti di temperatura anche A del glucosio C del glicerolo
molto elevati B del glicogeno ✗ D degli acidi nucleici
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✗C assume un valore massimo a valori di pH e di tem-


peratura ottimali
19. L’insulina agisce a livello epatico:
A inibendo la sintesi del glicogeno
D non è influenzata dal pH B inibendo la glicolisi
14. L’idrolisi dell’ATP: C inducendo la glicogenolisi
✗A fornisce energia per i processi cellulari
✗D stimolando la glicolisi e la sintesi del glicogeno
B libera ADP e due gruppi fosfato 20. La deamminazione ossidativa:
C è accoppiata a reazioni esoergoniche
D fortemente endoergonica
✗A favorisce la rimozione del gruppo amminico dalle
molecole degli amminoacidi
15. Durante la glicolisi è utilizzato il coenzima: B favorisce la digestione delle proteine
A NADH C FADH C è la fase finale del catabolismo degli amminoacidi
✗B NAD D FADH D è una tappa del ciclo dell’urea

98 Guida Biochimica
SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO

UNITÀ 3 Le biomolecole: struttura e funzione


UNITÀ 4 La catalisi enzimatica
UNITÀ 5 Le principali vie metaboliche
ABILITÀ E COMPETENZE
RISOLVI i problemi

21. Rappresenta la reazione di formazione del trigliceride dell’acido palmitico (un acido grasso saturo a 16 atomi
di carbonio) e spiega sinteticamente il destino dei trigliceridi nell’organismo.
CH OH CH —O—CO—(CH ) —CH
∣ ∣
CHOH + 3CH (CH ) COOH → CH—O—CO—(CH ) —CH + 3H O
∣ ∣
CH OH CH —O—CO—(CH ) —CH
Nell’intestino tenue i trigliceridi sono scissi per azione delle lipasi in glicerolo e acidi grassi, i quali sono catabolizzati nei
mitocondri mediante la β-ossidazione, una serie di reazioni cicliche che portano alla rimozione di due atomi di carbonio
per ciclo sotto forma di acetil-CoA, con una resa energetica superiore a quella della glicolisi. In situazioni patologiche (per

VERIFICHE DI RECUPERO
esempio, il diabete), l’acetil-CoA prodotto da un’aumentata ossidazione degli acidi grassi, è utilizzato per la sintesi dei
corpi chetonici. I trigliceridi possono essere accumulati nel tessuto adiposo come riserva energetica.

VOLUME 3 PLUS
22. Scrivi, senza ricorrere a formule, le equazioni delle reazioni che durante la glicolisi:
A. glucosio + ATP → glucosio-6-fosfato + ADP
fruttosio-6-fosfato + ATP → fruttosio-1,6-difosfato + ADP
B. 1,3-difosfoglicerato + ADP → 3-fosfoglicerato + ATP
fosfoenolpiruvato + ADP → piruvato + ATP

23. Descrivi il modello rappresentato in figura, utilizzato per spiegare l’interazione fra un enzima e il substrato.
Il modello dell’adattamento autoindotto, rappresentato in Figura, mostra che il sito attivo dell’enzima presenta una forma
diversa prima e dopo il legame con il substrato. Dopo aver interagito con il substrato, il sito attivo si modifica, assumendo
una forma complementare a quella del substrato. Il legame fra l’enzima e il substrato favorisce la catalisi enzimatica.

24. Descrivi la trasformazione del piruvato in acetil-CoA e in lattato e spiega quali condizioni favoriscono l’uno
o l’altro processo.
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Il piruvato è trasformato in acetil-CoA nei mitocondri, per azione di un complesso multienzimatico, che prende il nome di
piruvato deidrogenasi. La reazione è una decarbossilazione ossidativa, che porta alla liberazione di una molecola di CO e
alla formazione di una molecola di NADH + H .
Il piruvato è ridotto a lattato per azione dell’enzima lattato deidrogenasi, con la partecipazione del coenzima NADH, che
è ossidato a NAD .
La trasformazione del piruvato in acetil-CoA è favorita in condizioni aerobiche, mentre la formazione del lattato si osserva
in assenza di ossigeno.

Guida Biochimica 99
NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 6 I geni e la regolazione genica


UNITÀ 7 Le biotecnologie
UNITÀ 8 Applicazioni delle biotecnologie
e frontiere della biologia
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di clone. V F
2. Durante la replicazione la DNA polimerasi opera solo in direzione 3’ → 5’. V F
3. Nelle proteine, la struttura tridimensionale dipende dalla struttura primaria. V F
4. Gli enzimi di restrizione servono ad amplificare il DNA. V F
5. Le librerie di cDNA contengono l’intero genoma di un organismo di studio. V F
6. I primi organismi geneticamente modificati furono prodotti negli anni 70 del secolo scorso. V F
7. I geni degli eucarioti sono tutti codificanti. V F
VERIFICHE DI RECUPERO

8. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per conferire ai semi un colore dorato. V F
9. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per impedire la produzione di polline. V F
VOLUME 3 PLUS

10. Fra i risultati del Progetto Genoma, si è visto che i geni dell’uomo sono molti meno di quanto previsto. V F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Il flusso dell’informazione genetica durante la 15. La giusta sequenza di tecniche per isolare una
traduzione può essere sintetizzato nel seguente proteina di interesse è:
modo: A cromatografia – centrifugazione –
A DNA → DNA C RNA → DNA omogeneizzazione di un tessuto
B DNA → RNA D RNA → proteina B elettroforesi – centrifugazione – omogeneizzazione
12. Quando si sottopone il DNA all’elettroforesi: di un tessuto
A i frammenti più piccoli si muovono più velocemente C omogeneizzazione di un tessuto – cromatografia –
centrifugazione
B i frammenti più grandi si muovono più velocemente
D omogeneizzazione di un tessuto – centrifugazione
C i frammenti migrano verso il polo negativo, perché
– elettroforesi
presentano cariche dello stesso segno
16. Con la centrifugazione si ottiene:
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D i frammenti migrano verso il polo positivo, perché
presentano cariche dello stesso segno A il sopranatante sul fondo della provetta
13. Quando si altera la struttura tridimensionale di B il sedimento nella parte superiore della provetta
una proteina, essa viene detta: C il sopranatante sul fondo e il sedimento in
A alterata C destrutturata superficie
B compromessa D denaturata D la deposizione sul fondo della provetta delle
14. I siti di restrizione: sostanze più dense
A sono i siti di taglio riconosciuti dagli enzimi di 17. Le sequenze non codificanti del DNA sono dette:
restrizione A codoni
B sono identici per tutti gli enzimi di restrizione B istoni
C portano alla formazione di estremità coesive C introni
D servono a frammentare le proteine D esoni

100 Guida Biochimica


NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 6 I geni e la regolazione genica


UNITÀ 7 Le biotecnologie
UNITÀ 8 Applicazioni delle biotecnologie
e frontiere della biologia
18. Per terapia genica si intende: C la complessità dell’uomo è legata all’alto numero
A risolvere i sintomi delle malattie genetiche di geni
B curare le malattie mediante manipolazioni genetiche D gran parte del DNA non è codificante, e non se ne
C l’utilizzo di farmaci prodotti con organismi conosce la funzione
geneticamente manipolati 20. Il primo mammifero clonato a partire da una cellu-
D la capacità di diagnosticare le malattie utilizzando la differenziata:
le moderne tecniche di analisi genetica A è stato ottenuto all’inizio del 1900
19. Fra i risultati del Progetto Genoma, si è visto che: B sarà ottenuto nei prossimi anni
A i geni dell’uomo sono molti di più di quanto previsto C è stato ottenuto negli anni ’90 del secolo scorso
B la parte codificante nell’uomo copre quasi il 96% D è stato ottenuto negli anni ’60 del secolo scorso
del genoma

VERIFICHE DI RECUPERO
ABILITÀ E COMPETENZE

VOLUME 3 PLUS
SPIEGA i risultati di un esperimento

21. Per un’analisi di paternità viene utilizzato un test di fingerprint genetico. Per l’analisi, le sequenze ripetute di
due locus genici vengono amplificate e sottoposte a elettroforesi. I campioni analizzati provengono dal padre e
dai suoi tre figli (indicati dalle lettere A, B e C). Nell’immagine viene riprodotta in modo schematico la lastra di
gel elettroforetico. Sapresti dire se i tre figli A, B e C sono figli biologici o illegittimi del padre?
Padre A B C

20 –
elettroforesi

15 –

10 ––
N° di ripetizioni

––

5–
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1–

...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................

Guida Biochimica 101


SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO

UNITÀ 6 I geni e la regolazione genica


UNITÀ 7 Le biotecnologie
UNITÀ 8 Applicazioni delle biotecnologie
e frontiere della biologia
CONOSCENZE
VERO o FALSO ?

1. Il tessuto indifferenziato che si ottiene nelle colture di cellule vegetali prende il nome di clone. V ✗F
2. Durante la replicazione la DNA polimerasi opera solo in direzione 3’ → 5’. V ✗F
3. Nelle proteine, la struttura tridimensionale dipende dalla struttura primaria. ✗V F
4. Gli enzimi di restrizione servono ad amplificare il DNA. V ✗F
5. Le librerie di cDNA contengono l’intero genoma di un organismo di studio. V ✗F
6. I primi organismi geneticamente modificati furono prodotti negli anni 70 del secolo scorso. ✗F
V
7. I geni degli eucarioti sono tutti codificanti. V ✗F
V ✗
VERIFICHE DI RECUPERO

8. Nel Golden Rice sono stati introdotti geni per conferire ai semi un colore dorato. F
9. Per la produzione di semi ibridi, le piante vengono manipolate per impedire la produzione di polline. ✗F
V
VOLUME 3 PLUS

10. Fra i risultati del Progetto Genoma, si è visto che i geni dell’uomo sono molti meno di quanto previsto. ✗V F
CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Il flusso dell’informazione genetica durante la 15. La giusta sequenza di tecniche per isolare una
traduzione può essere sintetizzato nel seguente proteina di interesse è:
modo: A cromatografia – centrifugazione –
A DNA → DNA C RNA → DNA omogeneizzazione di un tessuto
B DNA → RNA ✗ D RNA → proteina B elettroforesi - centrifugazione – omogeneizzazione
di un tessuto
12. Quando si sottopone il DNA all’elettroforesi:
✗A i frammenti più piccoli si muovono più velocemente C omogeneizzazione di un tessuto – cromatografia –
centrifugazione
B i frammenti più grandi si muovono più velocemente
C i frammenti migrano verso il polo negativo, perché ✗D omogeneizzazione di un tessuto - centrifugazione –
elettroforesi
presentano cariche dello stesso segno
16. Con la centrifugazione si ottiene:
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D i frammenti migrano verso il polo positivo, perché
presentano cariche dello stesso segno A il sopranatante sul fondo della provetta
13. Quando si altera la struttura tridimensionale di B il sedimento nella parte superiore della provetta
una proteina, essa viene detta: C il sopranatante sul fondo e il sedimento in
A alterata C destrutturata superficie
B compromessa ✗ D denaturata ✗D la deposizione sul fondo della provetta delle
sostanze più dense
14. I siti di restrizione:
✗A sono i siti di taglio riconosciuti dagli enzimi di
restrizione
17. Le sequenze non codificanti del DNA sono dette:
A codoni
B sono identici per tutti gli enzimi di restrizione B istoni
C portano alla formazione di estremità coesive ✗C introni
D servono a frammentare le proteine D esoni

102 Guida Biochimica


SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI RECUPERO

UNITÀ 6 I geni e la regolazione genica


UNITÀ 7 Le biotecnologie
UNITÀ 8 Applicazioni delle biotecnologie
e frontiere della biologia
18. Per terapia genica si intende: C la complessità dell’uomo è legata all’alto numero
A risolvere i sintomi delle malattie genetiche di geni
✗B curare le malattie mediante manipolazioni genetiche ✗D gran parte del DNA non è codificante, e non se ne
C l’utilizzo di farmaci prodotti con organismi conosce la funzione
geneticamente manipolati 20. Il primo mammifero clonato a partire da una cellu-
D la capacità di diagnosticare le malattie utilizzando la differenziata:
le moderne tecniche di analisi genetica A è stato ottenuto all’inizio del 1900
19. Fra i risultati del Progetto Genoma, si è visto che: B sarà ottenuto nei prossimi anni
A i geni dell’uomo sono molti di più di quanto previsto ✗C è stato ottenuto negli anni 90 del secolo scorso
B la parte codificante nell’uomo copre quasi il 96% D è stato ottenuto negli anni 60 del secolo scorso
del genoma

VERIFICHE DI RECUPERO
ABILITÀ E COMPETENZE

VOLUME 3 PLUS
SPIEGA i risultati di un esperimento

21. Per un’analisi di paternità viene utilizzato un test di fingerprint genetico. Per l’analisi, le sequenze ripetute di
due locus genici vengono amplificate e sottoposte a elettroforesi. I campioni analizzati provengono dal padre e
dai suoi tre figli (indicati dalle lettere A, B e C). Nell’immagine viene riprodotta in modo schematico la lastra di
gel elettroforetico. Sapresti dire se i tre figli A, B e C sono figli biologici o illegittimi del padre?
Padre A B C

20 –
elettroforesi

15 –

10 ––
N° di ripetizioni

––

5–
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1–

A non è un figlio biologico, mentre B e C lo sono. In caso di paternità biologica, infatti, verrebbero ereditati la metà dei
caratteri dal padre (in questo caso due dei tratti amplificati su quattro). Di conseguenza, un figlio biologico deve presentare
almeno la metà delle sequenze ripetute del padre (può presentarne di più se dalla madre eredita qualche sequenza
identica a quella del padre).

Guida Biochimica 103


Soluzioni del volume 3 Plus
AREA OPERATIVA
UNITÀ 1 La chimica organica
Conoscenze
e gli idrocarburi 12. B 23. B 31. C
Lezione 1 – Proprietà generali dei composti organici 41. CH
Osserva e analizza
2. 1s 2s 2p 3. Perché l’orbitale 2s e i tre orbitali 2p del carbonio si com-
binano, dando origine a quattro orbitali ibridi sp equivalenti che, per mini-
mizzare le reciproche repulsioni, assumono geometria tetraedrica. Ciascun
orbitale sp si sovrappone a uno dei quattro orbitali 1s dell’idrogeno per
formare quattro legami σ identici, con angoli di legame di 109,5°.
Lezione 2 – Le formule e l’isomeria Abilità e competenze
Osserva e analizza 43. a. H H H H H H
2. La formula di struttura, la formula razionale e la formula scheletro 3. ∣ ∣ ∣ ∣ ∣ ∣
Nella formula di struttura. H—C—C—C—C—C—C—OH
∣ ∣ ∣ ∣
Lezione 3 – Gli idrocarburi: alcani e cicloalcani H H H H
Osserva e analizza
b. CH —CH —CH—CH—CH —CH —OH
2. Il pentano ha il punto di ebollizione più alto perché la molecola ha una
struttura lineare. Tra i composti ramificati, il 2,2-dimetilpropano ha il punto 44. a. HC —C—CH —NH b. O
di ebollizione minore perché presenta più ramificazioni. ∥
CH —CH —CH
Domanda Flash
Quali sono gli isomeri del pentano? 45. a. b.
CH CH
∣ ∣
CH —CH —CH —CH —CH CH —CH—CH —CH CH —C—CH
VOLUME 3 PLUS


SOLUZIONI

CH
46. a. CH —CH b. CH
∕ \ ∣
Lezione 4 – Gli alcheni CH —HC HC—CH —
CH —C —C—CH—C—CH
Osserva e analizza \ ∕
2. Alcani, alogenuri alchilici, dialogenuri alchilici, alcoli e composti solfora- CH —CH
ti. 3. Si formano due nuovi legami σ in seguito alla rottura del legame π. 47. a. e g. sono uguali; b. ed e. sono isomeri di catena; c. e h. sono isomeri
Lezione 5 – Gli alchini geometrici cis (c.) e trans (h.); d. e f. sono isomeri di posizione.
Osserva e analizza 48. H H H Cl
2. Due molecole di reattivo. 3. Una molecola di idrogeno. \ ∕ \ ∕

C C —
C C
Domanda Flash ∕ \ ∕ \
Perché gli alchini non presentano isomeria geometrica? Cl Cl Cl H
Perché, data la geometria lineare dell’alchino, i sostituenti hanno un’unica cis trans
possibilità di disposizione nello spazio.
49. b. 50.
Lezione 6 – Gli idrocarburi aromatici HOOC
Osserva e analizza
2. Il processo che spiega i valori sperimentali delle lunghezze dei legami
HO C H
carbonio-carbonio nel benzene è la sovrapposizione degli orbitali p perpen-
dicolari al piano della molecola: i sei elettroni in essi contenuti non sono
impegnati in tre doppi legami, ma sono delocalizzati su tutta la moleco- HC Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
la, a formare una nuvola elettronica sopra e sotto il piano. Tutti i legami
carbonio-carbonio sono quindi uguali e di lunghezza intermedia fra quelli
del legame semplice e del legame doppio. 51. Cl CH CH CH COOH
Domanda Flash
Qual è il nome del meta-diclorobenzene espresso con i prefissi numerici? HC H Br Cl Br Cl
1,3-diclorobenzene.
OH H Br H
CHO
52. CHO CHO CHO
H Cl H Cl Cl H
H Cl Cl H H Cl
CHO CHO CHO
53. a < c < b.
54. a. C H + 11 O → 7 CO + 8 H O; b. C H + 5 O → 3 CO + 4 H O;
c. C H + 14 O → 9 CO + 10 H O; d. C H + 6 O → 4 CO + 4 H O 

104 Guida Biochimica


55. La reazione di sostituzione (bromurazione), in presenza di calore o luce; i Sperimentalmente, in accordo con la regola di Markovnikov, si forma il
reagenti sono CH (metano) e Br (bromo); la reazione di sostituzione (cloru- 2-cloro-2-metilpentano
razione), in presenza di calore o luce; i reagenti sono CH —CH (etano) e Cl 61. a. 5,5-dimetil-3-eptino; b. 3-etil-1-butino
(cloro) 56. a. 4-etil-5-metil-2-eptene; b. trans-4-optene 62. v. fig. 5 pag. 21
57. a. b. 63. a.
CH —CH — C—CH —CH —CH —CH CH —C— CH—CH —CH 64. a. 1,4-dibromobenzene o para-dibromobenzene; Br b. 2,5-dicloronitroben-
∣ ∣ zene; c. 1-bromo-3-etilbenzene; d. idrossibenzene o fenolo
CH CH 65. a. OH OH NH NH c. CH CH
—CH —CH Cl Cl
c. d. + HBr
CH CH —CH —CH CH —CH — C—CH —CH —CH Cl Cl CH CH
—CH—CH
\ ∕ ∣
C—C CH CH bromobenzene acido bromidrico
∕ \ Br Br
H H
CH CH Br Br
58. a. trans; b. cis CH CH
59. a. CH —CH —CH —CH —CH OH OH NHb. NH CH —CH CH —CHd. Cl Cl
pentano
Cl Cl CH —CH CH —CH
b. Cl + HCl

CH —CH —C—CH —CH —CH
∣ Br Bretilbenzene acido cloridrico
CH CH Br
3-cloro-3-etilesene CH CH Br Br
c. CH —CH —CH—CH—CH —CH 66. a. Br c. NO
∣ ∣
Cl Cl + HBr

VOLUME 3 PLUS
3,4-dicloroesano

SOLUZIONI
60. a. Teoricamente si potrebbero formare i seguenti composti: bromobenzene +acido HBr
bromidrico
CH —CH—CH —CH —CH —CH +
∣ ∣ bromobenzene acido bromidrico nitrobenzene
H Br — —
2-bromoesano
b. CH CH
+ CH —CH—CH —CH —CH —CH
∣ ∣ CH CH
Br H + HCl
1-bromoesano

Sperimentalmente, in accordo con la regola di Markovnikov, si forma il


etilbenzene +acidoHCl
cloridrico
2-bromoesano b. Teoricamente si potrebbero formare i seguenti composti:
CH CH 67. Aromatic hydrocarbons 68. structural isomers 69. A 70. B 71. B
∣ ∣ — —
etilbenzene
72. A 73. C 74. D acido cloridrico
CH —CH —CH—C—CH CH —CH —CH—C—CH NO
∣ ∣ ∣ ∣
H Cl Cl H
2-cloro-2-metilpentano 3-cloro-2-metilpentano NO
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nitrobenzene

nitrobenzene

Guida Biochimica 105


LA MAPPA DELL’UNITÀ
A. L’ATOMO DI CARBONIO

ha una geometria

tetraedrica trigonale lineare

in cicloalcani negli negli

alcani alcheni alchini

in cui ha in cui ha in cui ha


ibridazione ibridazione ibridazione

sp sp sp

e sono presenti
legami di tipo
e sono presenti
anche legami di tipo
σ
idrocarburi
aromatici π
che danno
VOLUME 3 PLUS

reazione di
SOLUZIONI

che danno
reazione di che danno
reazione di

sostituzione combustione sostituzione addizione


radicalica elettrofila aromatica elettrofila

dovuto alla maggiore polarità rispetto agli idrocarburi, e al fatto che questi
UNITÀ 2 I composti organici composti non possono formare legami a idrogeno, come gli alcoli.
diversi dagli idrocarburi Domanda Flash
Come si possono ottenere le aldeidi dagli alcoli primari e i chetoni dagli
alcoli secondari?
Lezione 1 – Gli alcoli, i fenoli, gli eteri
Attraverso l’ossidazione, che deve essere controllata nel caso degli alcoli
Lavora sul testo
primari.
1. Negli alcoli, il gruppo ossidrilico permette la formazione di legami a
idrogeno. Questo rende i composti stabili in fase liquida, e perfettamente Lezione 3 – Gli acidi carbossilici e i loro derivati
solubili in acqua se il radicale alchilico è di piccole dimensioni. Gli eteri Lavora sul testo
sono molecole polari, più volatili e molto meno miscibili in acqua rispetto 1. I sali si formano dalla reazione degli acidi carbossilici con basi forti e dall’i-
agli alcoli di paragonabile peso molecolare. Il fenolo presenta una certa
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drolisi alcalina degli esteri.
solubilità in acqua, dovuta alla presenza del gruppo ossidrilico, ma contra- Osserva e analizza
stata dalla natura idrofobica dell’anello benzenico. La solubilità in acqua 2. I saponi sono solubili in acqua. Questa proprietà è dovuta alla capacità
può aumentare se l’anello è sostituito con gruppi polari. di formare le micelle, ossia degli aggregati in cui le porzioni idrofobiche,
Osserva e analizza costituite dalle catene idrocarburiche (dette code apolari), si dispongono
2. L’etanolo può essere ossidato a etanale e successivamente ad acido eta- verso l’interno, mentre le parti idrofile, costituite dal gruppo —COO (dette
noico; il 2-pentanolo può essere ossidato a 2-pentanone. teste polari), si orientano verso il mezzo acquoso. In presenza di sporco, la
Domanda Flash particella di grasso idrofoba è collocata all’interno della micella è può esse-
Quali sono i possibili isomeri del propanolo? re quindi rimossa con il risciacquo.
1-propanolo e 2-propanolo Domanda Flash
Lezione 2 – I composti carbonilici Quale sale si forma per reazione dell’acido acetico con idrossido di potassio?
Lavora sul testo L’acetato di potassio
1. Molti composti carbonilici sono sostanze odorose e aromatiche. In chimi- Lezione 4 – Le ammine
ca organica vengono utilizzati come reagenti per le sintesi organiche. Lavora sul testo
Osserva e analizza 1. La presenza del doppietto elettronico sull’azoto conferisce alle ammine
2. Il punto di ebollizione delle aldeidi e dei chetoni è intermedio tra quello proprietà basiche (reagiscono con acidi inorganici per formare i corrispon-
degli alcani e quello degli alcoli di paragonabile peso molecolare. Ciò è denti sali di ammonio) ed è responsabile del loro carattere nucleofilo (danno

106 Guida Biochimica


reazioni di sostituzione nucleofila con gli alogenuri alchilici per formare am- c. O
mine secondarie o terziarie). ∣∣
Domanda Flash CH —CH—CH—CH
∣ ∣
Le ammine terziarie formano legami a idrogeno? CH CH
No, perché non vi sono idrogeni disponibili sull’atomo di azoto.
d. O
∣∣
Lezione 5 – I composti eterociclici
CH —CH —CH —CH —CH—C—CH
Lavora sul testo ∣
1. La struttura dell’indolo corrisponde a un anello pirrolico fuso con un anel- CH CH CH
lo benzenico. La struttura dell’indolo è presente nell’amminoacido tripto-
fano e in alcuni neuromodulatori (come serotonina e triptamina), sostanze 53. a. CH —CH —CH —OH c. O
regolative dell’attività del sistema nervoso centrale. ∣∣
propanolo
Schematizza e spiega CH —CH —CH —C—OH
3. Entrambe le sostanze sono purine. Nella caffeina tre atomi di azoto sono acido butanoico
metilati (a differenza dell’acido urico). L’acido urico presenta un gruppo car- b. OH
bonilico aggiuntivo rispetto alla caffeina. ∣
Domanda Flash CH —CH —CH—CH—CH

Qual’è lo stereocentro della coniina? CH
3-metil-2-pentanolo
H
54. a. acido esanoico; b. acido 3-etil-pentanoico; c. propanoato di pentile;
N CH CH CH d. esanoato di etile
H 55. a. CH O
(+)-coniina ∣ ∣∣
CH —CH —CH —CH —C—CH —CH—C—OH
∣ ∣
Lezione 6 – I polimeri CH CH CH
Lavora sul testo c. COOH
1. Reazioni di addizione: etene, cloroetene e stirene (alcheni e derivati);

VOLUME 3 PLUS
b. O
Reazioni di condensazione: acido adipico ed esametilendiammina (per il ∣∣

SOLUZIONI
nylon), acido tereftalico e glicole etilenico (per il PET); nel primo caso un aci- CH —CH —CH —C—O—CH —CH —CH
do carbossilico reagisce con un ammina, nel secondo un acido carbossilico
reagisce con un alcol.
CH

Cl
AREA OPERATIVA 56. a. O
∣∣
Conoscenze CH —CH —CH —CH —C—O—CH —CH —CH + H O
1. B 2. A 7. a, d, c, b 10. D 11. C 17. C 18. A 26. B 27. B pentanoato di propile
34. A 35. D 41. D 42. A b. CH OH + CH CH CH CH COOH
alcol metilico acido pentanoico
Abilità e competenze c. O O
∣∣ ∣∣
48. a. 3,4-dimetil-3-esanolo; b. 4-metil-2-pentanolo; c. 4-cloro-2-metilidros- CH —C—OH + NH –––> H N—C—CH + H O
sibenzene; d. 2-bromo-5-etilidrossibenzene; e. metossibutano/butilmetile- acido etanoico ammoniaca etanammide
tere; f. etossipentano/etilpentiletere
57. a. N-metilamminobutano; b. N-metil-N-propil-2-amminopentano;
50. a. CH —CH —CH —CH —Cl + H O c. 4-bromo-3-etilanilina; d. 2-cloro-4-propil-N-etilanilina
cloropropano 58. a. HN—CH —CH —CH c. CH —CH —N—CH —CH —CH
b. O ∣ ∣
∣∣ CH —CH CH —CH —CH—CH —CH
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CH —CH —CH —CH —C—CH


b. H C—N—CH d. HNCH
2-esanone ∣
51. 3-metilpentanale; b. 4-etil-4-metilesanale; c. 5,5-dimetil-2-esanone; CH —CH—CH —CH
d. 4-metil-3-esanone
52. a. O
∣∣
Cl
CH —CH —CH —CH—CH —CH —CH 59. a. H N—CH —CH —CH

CH —CH b. H

b. O CH —CH —N —H + Cl
∣∣ ∣
CH —CH —CH —C—CH—CH CH —CH

CH

Guida Biochimica 107


60. 61. position isomers 62. saponification 63. B 64. B 65. A 66. D
+
67. C 68. B 69. A

+ +
N N N N + N
+

H H H H H

LA MAPPA DELL’UNITÀ
A.
IL GRUPPO FUNZIONALE

che contiene

un atomo di ossigeno un atomo di azoto due atomi di ossigeno

legato al carbonio con legato al carbonio con legati al carbonio con

legame semplice un legame semplice


e uno doppio
legame semplice legame doppio
VOLUME 3 PLUS

è il
SOLUZIONI

può essere il è il
è
gruppo amminico
gruppo carbossilico

gruppo ossidrilico gruppo etereo gruppo carbonilico che ha struttura


che ha struttura

che ha struttura che ha struttura che ha struttura


—NH
O
C
presente nelle
—OH —O— OH
C O
presente in presente negli ammine presente negli
presente in
eteri
acidi carbossilici

alcoli fenoli chetoni aldeidi

(catene lineari e ramificate di α-D-glucosio), e glicogeno (catene lineari di


UNITÀ 3 Le biomolecole:
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α-D-glucosio), cellulosa (catene ramificate di β-D-glucosio).
struttura e funzione Osserva e analizza
2. Nelle forme cicliche manca il carbonio carbonilico, perché, per reazione
Lezione 1 – I pilastri della vita con il gruppo —OH, dà luogo alla formazione dell’emiacetale. La reazione
Osserva e analizza porta a due stereoisomeri del glucosio perché il gruppo —OH anomerico
2. L’idrogeno, il carbonio, l’azoto, l’ossigeno, il fosforo e lo zolfo formano può disporsi o sopra o sotto il piano dell’anello.
molecole organiche di grandi dimensioni, mentre il sodio, il magnesio, Domanda Flash
il calcio, il potassio e il cloro sono presenti in forma ionica nei liquidi Quali caratteristiche strutturali possiede la molecola di un aldopentoso?
cellulari. È costituita da cinque atomi di carbonio e presenta un gruppo aldeidico.
Lezione 2 – I costituenti chimici della cellula Domanda Flash
Osserva e analizza Perché il maltosio è uno zucchero riducente?
2. 26%. Le proteine, 18%. Perché l’ossidrile anomerico non è impegnato nel legame glicosidico.

Lezione 3 – I carboidrati Lezione 4 – I lipidi


Lavora sul testo Osserva e analizza
1. Disaccaridi: saccarosio (una unità di α-D-glucosio), lattosio (una unità 2. La presenza di insaturazioni all’interno della catena idrocarburica di uno o
di α-D-glucosio), maltosio (due unità di α-D-glucosio). Polisaccaridi: amido più acidi grassi di un trigliceride genera un ripiegamento della catena stes-

108 Guida Biochimica


sa, con indebolimento delle forze intermolecolari fra le catene degli acidi 67. O O
grassi e abbassamento del punto di fusione del lipide, che quindi si troverà \ ∕∕
allo stato liquido (olio). H OH
H OH
Lezione 5 – Gli amminoacidi e le proteine HO H
Osserva e analizza H OH
2. Sia l’α-elica sia il foglietto β sono strutture secondarie delle proteine. CH OH
Nell’α-elica la catena polipeptidica si avvolge a spirale lungo l’asse lon-
gitudinale della molecola, grazie alla formazione di legami a idrogeno, la- 68. reazione di saponificazione, ovvero idrolisi basica di un trigliceride
sciando le catene laterali rivolte verso l’esterno. Nel foglietto β la catena O
polipeptidica, per favorire la formazione di legami a idrogeno, assume un ∣∣
andamento a zig-zag e le catene laterali degli amminoacidi si dispongono CH —OH Na O —C—(CH ) —CH—CH—(CH ) —CH
sopra e sotto il piano del foglietto. ∣ O
Domanda Flash ∣ ∣∣
CH —OH + Na O —C—(CH ) —CH
Perché l’atomo di carbonio della glicina non è chirale?
∣ O
Perché due degli atomi a cui è legato sono uguali, ossia atomi di idro-
geno.
∣ ∣∣
CH —OH Na O —C—(CH ) —CH
Domanda Flash
glicerolo sali di acidi grassi
In soluzione acida, il gruppo —COO si comporta da acido o da base?
Da base, perché acquista uno ione H .
69. legami a idrogeno
Lezione 6 – Gli acidi nucleici O NH
Osserva e analizza \\ ∕
1. La molecola del DNA ha una struttura a doppia elica, contiene il desossi- SH CH C
ribosio e la timina, mentre quella dell’RNA ha una struttura a singola elica, ∣ ∣ ∣
contiene il ribosio e l’uracile. L’adenina, la guanina e la citosina sono comu- CH CH—CH H CH  O
∣ H ∣ ∣ H  ∕∕
ni a entrambe le molecole.
H N—CH—C—N—CH— C—N—CH—C—N—CH —C
∣∣ ∣∣ ∣∣  \

VOLUME 3 PLUS
AREA OPERATIVA O O O  OH

SOLUZIONI
Conoscenze 70.

1. B 2. D 9. D 10. C 11. B 19. A 20. B 21. B 22. D 32. B ∣ ∣ ∣


33. A 42. B 43. C 44. C 45. C 56. D 57. C CH O CH O CH O
∣ ∕∕ ∣ ∕∕ ∣ ∕∕
H OH
H N—CH—C H N—CH—C H N—CH—C
Abilità e competenze \ ⇆ \ ⇄ \
OH OH O
65. CH OH CH OH OH
O O
ambiente acido fenilalanina ambiente basico

OH OH OH
OH ∣ ∣ ∣

OH OH OH OH ∣ ∣ ∣
H OH
CH O ⇆ CH O ⇄ CH O
α-D-ribosio β-D-ribosio ∣ ∕∕ ∣ ∕∕ ∣ ∕∕
H N—CH—C H N—CH—C H N—CH—C
\ \ \
66. CH OH CH OH CH OH OH CH OH OH O
ambiente acido tirosina ambiente basico
O O HO O O H
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H H H H H H H
H H H 71. monosaccharides 72. Hprimary structure 73. A 74. C 75. C 76. A
+
OH H OH H OH H OH H
O
OH OH OH OH OH OH OH OH
H OH H OH H OH H OH
CH OH CH OH CH OH

H H O H HO H O H H O H
H H H
+
OH H OH H OH H
O
H OH OH OH OH OH OH
H OH H OH H OH

Guida Biochimica 109


LA MAPPA DELL’UNITÀ
LE BIOMOLECOLE
A.
sono

acidi nucleici proteine lipidi carboidrati


comprendono
che sono che sono che che

DNA RNA polimeri polimeri


sono non sono
solubili in solubili in
formati da formati da

nucelotidi amminoacidi solventi organici acqua

che
si distinguono in

contengono gruppi
sono uniti da
funzionali contengono
legame
gruppi funzionali

peptidico
VOLUME 3 PLUS
SOLUZIONI

amminico carbossilico monosaccaridi oligosaccaridi polisaccaridi

ossidrilico carbonilico

l’enzima e il substrato prima ancora che avvenga il legame. Nel modello


UNITÀ 4 La catalisi dell’adattamento autoindotto, il sito attivo dell’enzima si adatta al substrato
enzimatica durante la formazione del legame con esso.
Domanda Flash
Lezione 1 – Anabolismo e catabolismo Perché la denaturazione dell’enzima porta alla perdita della sua attività
Osserva e analizza catalitica?
2. I materiali di partenza sono le macromolecole biologiche (carboidrati, Perché la denaturazione comporta la perdita della struttura tridimensionale
proteine e trigliceridi). Il piruvato è il metabolita comune alle vie di degrada- dell’enzima, fondamentale per l’azione catalitica in particolare a livello del
zione dei carboidrati e delle proteine, mentre l’acetil-CoA lo è del cataboli- sito attivo.
smo di tutte le tre macromolecole. Le tre vie metaboliche sono convergenti Lezione 4 – Il controllo delle vie metaboliche
perché convergono nel ciclo di Krebs. Osserva e analizza
Domanda Flash 2. a. La conformazione del sito attivo è adatta a legarsi con il substrato Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
Quali legami vengono scissi per idrolisi nelle tre classi di macromolecole prima che l’enzima si leghi all’inibitore allosterico, mentre non è adeguata
elencate? prima di legarsi con l’attivatore allosterico; b. In seguito al legame con l’ini-
Il legame glicosidico nei carboidrati, il legame estereo nei trigliceridi, il le- bitore allosterico il sito attivo cambia conformazione e non può più legare il
game ammidico (o peptidico) nelle proteine. substrato, mentre, dopo il legame con l’attivatore allosterico, la conforma-
Lezione 2 – Gli enzimi: funzioni e classificazione zione del sito attivo diventa adatta al legame con il substrato.
Osserva e analizza Domanda Flash
2. Le proteasi catalizzano l’idrolisi del legame peptidico. La tripsina è una Qual è la differenza fra il sito attivo e il sito allosterico di un enzima?
proteasi che catalizza in modo specifico l’idrolisi del legame peptidico che Il sito attivo è la regione della molecola dell’enzima che interagisce con il
interessa il gruppo carbossilico degli amminoacidi arginina o lisina. substrato favorendo l’azione catalitica dell’enzima. Il sito allosterico è la re-
Domanda Flash gione della molecola dell’enzima (che può coincidere con il sito attivo) a cui
Sulla base della Tab. 1, quali enzimi catalizzano la scissione delle proteine si legano reversibilmente gli effettori allosterici aumentando o diminuendo
negli amminoacidi costituenti? l’attività dell’enzima.
Le proteasi, che idrolizzano il legame peptidico. Lezione 5 – L’ATP e i coenzimi
Lezione 3 – Il meccanismo d’azione degli enzimi Osserva e analizza
Osserva e analizza 2. La reazione rappresentata in Fig. 4A è endoergonica e non è quindi
2. Secondo il modello chiave-serratura esiste una complementarità fra spontanea. L’accoppiamento con l’idrolisi di una molecola di ATP, che è

110 Guida Biochimica


esoergonica, fornisce l’energia libera necessaria allo svolgimento della liscio, citoplasma, mitocondri, nucleo 65. I sulfamidici, data la forte somi-
reazione. glianza strutturale con il PABA, si comportano da inibitori competitivi per il
legame al sito attivo dell’enzima che catalizza la reazione di incorporazione
AREA OPERATIVA del PABA nell’acido folico 66. La modificazione covalente di un enzima.
Si tratta di un meccanismo di regolazione dell’attività dell’enzima: l’attività
Conoscenze dell’enzima è inibita mediante il legame covalente con un gruppo fosfato, il
1. A 2. B 11. D 12. B 13. B 14. B 22. D 23. B 24. C 32. D cui trasferimento è catalizzato dall’enzima proteina chinasi 67. 1. L’effet-
33. C 34. A 35. B 43. C 44. C 45. B 46. A 47. C tore allosterico si lega in modo reversibile al sito allosterico. 2. Si verifica
un cambiamento conformazionale dell’enzima, che lo trasforma nella sua
Abilità e competenze forma attiva. 3. Il substrato può legarsi all’enzima 68. glucosio + P →
55. idrolisi delle macromolecole, formazione dell’acetil-CoA, ciclo di Krebs, glucosio-6-P; ΔG° = + 3,4 kcal/mol; ATP → ADP + P ; ΔG ° = –7,3 kcal/mol;
fosforilazione ossidativa 56. piruvato chinasi, alcol deidrogenasi 57. a. ΔG° = + 3,4 kcal/mol – 7,3 kcal/mol = – 3,9 kcal/mol. Poiché la variazione
decarbossilazione; b. piruvato decarbossilasi; c. liasi 58. Fosfoglicerato di energia libera complessiva è negativa, l’accoppiamento delle reazioni fa-
mutasi. Le mutasi catalizzano il trasferimento intramolecolare di gruppi chi- vorisce lo svolgimento dell’intero processo, che è così rappresentato:
mici. Nella reazione in oggetto il gruppo fosfato è inizialmente legato al ATP ADP
gruppo ossidrilico del C-3, mentre nel prodotto è legato al gruppo ossidrilico ATP ADP
glucosio glucosio-6-P
del 2-fosfoglicerato 59. Si osserva un abbassamento del valore massimo glucosio glucosio-6-P
69. Una molecola di FAD si riduce a FADH , mediante il trasferimento di
assunto dall’energia, che corrisponde all’abbassamento dell’energia di at-
due atomi di idrogeno da una molecola di succinato. Contemporaneamente
tivazione della reazione 60. Phe-Gly-Arg e Pro-Ser-Ala. La tripsina è una
agisce da agente ossidante, favorendo la formazione di fumarato per os-
proteasi specifica per il legame peptidico che coinvolge il gruppo carbossi-
sidazione del succinato 70. a. malato deidrogenasi, ossidoriduzione; b.
lico dell’arginina o della lisina 61. a. circa 2 e circa 8; b. Il primo grafico è
riferito alla pepsina, che agisce nell’ambiente acido dello stomaco, il secon- COO NAD NADH + H COO
∣ NAD NADH + H ∣
do alla tripsina, che svolge la sua azione nell’ambiente basico dell’intestino HO—C—H O—C
tenue 62. S perché il valore di K è minore. K esprime l’affinità dell’en- ∣ ∣
zima per il suo substrato: K avrà un valore tanto più piccolo quanto maggio- CH CH
re sarà l’affinità dell’enzima per il suo substrato 63. Il substrato si lega al ∣ ∣
sito attivo dell’enzima, che ha una forma tridimensionale complementare a COO COO
malato ossalacetato

VOLUME 3 PLUS
quella del substrato stesso. Si forma il complesso enzima-substrato. Grazie
71. the action of an enzyme 72. the substrate binds 73. D 74. A 75. C

SOLUZIONI
all’azione catalitica dell’enzima, il substrato si trasforma nei prodotti, che
vengono successivamente rilasciati, lasciando l’enzima disponibile per svol- 76. D
gere una nuova catalisi 64. Nell’ordine: ribosomi, reticolo endoplasmatico

LA MAPPA DELL’UNITÀ
IL METABOLISMO CELLULARE
A.

è l’unione delle

sintesi delle reazioni reazioni demolizione delle


finalizzate alla finalizzate alla
macromolecole anaboliche cataboliche macromolecole

ioni metallici che sono catalizzate dagli

che richiedono la che molecole che sito


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cofattori enzimi attivo


sono presenza di sono proteiche presentano un

molecole
organiche
che aumentano la
a cui si lega in
dette modo specifico il

velocità
coenzimi delle reazioni

substrato
che dipende da
che trasportano

elettroni gruppi concentrazione del pH temperatura


chimici substrato

Guida Biochimica 111


UNITÀ 5 Le principali vie tazione/deidratazione; ossidazione/riduzione; scissione/condensazione.
Domanda Flash
metaboliche Con quale tipo di legame sono legati gli acidi grassi al glicerolo?
Legame estereo.
Lezione 1 – I processi di degradazione del glucosio
Osserva e analizza Lezione 8 – Il metabolismo degli amminoacidi
2. Nella reazione n. 6, catalizzata dall’enzima gliceraldeide 3-fosfato dei- Osserva e analizza
drogenasi. Nella reazione, ogni molecola di gliceraldeide 3-fosfato viene 2. Endoergonica. L’energia è fornita dall’idrolisi di due molecole di ATP durante
ossidata a 1, 3-difosfoglicerato. Il NAD si riduce a NADH. la formazione del carbamilfosfato (tappa 1) e di una molecola di ATP durante
Domanda Flash la trasformazione della citrullina in argininosuccinato (tappa 3). 3. L’aspar-
A tuo parere, la glicogenolisi è una via catabolica o anabolica? E la glico- tato, che reagisce con la citrullina per formare l’argininosuccinato (tappa 3).
genosintesi?
Catabolica. Anabolica. AREA OPERATIVA
Lezione 2 – Il ciclo di Krebs Conoscenze
Osserva e analizza
2. Nel ciclo di Krebs si forma GTP nella quinta tappa per azione della succinil 1. B 2. C 3. A 4. B 13. A 14. C 23. C 24. B 27. D
CoA sintetasi. I prodotti della reazione sono: succinato, GTP, coenzima A. Il 33. D 34. C 39. A 40. C 41. B 49. D 50. A 51. C 60. C
succinil-CoA viene scisso in succinato e coenzima A (CoA-SH). 61. B 62. D 63. A 73. B 74. B

Lezione 3 – La fosforilazione ossidativa Abilità e competenze


Domanda Flash 84. Reazione 6: l’agente ossidante è il NAD+ che si riduce a NADH + H+,
Come giustifichi la quantità di ATP che si ottiene dall’ossidazione del NADH mentre l’agente riducente è la gliceraldeide-3-fosfato, che è ossidata e fo-
e dal FADH ? Quanti sono gli H trasferiti allo spazio intermembrana durante sforilata a 1,3-difosfoglicerato 85. Glucosio-6-fosfato/fruttosio-6-fosfato
l’ossidazione delle due molecole? (isomeri di struttura); diidrossiacetone fosfato/gliceraldeide-3-fosfato (iso-
L’ossidazione di una molecola di NADH permette di trasferire più ioni H allo meri di struttura); 3-fosfoglicerato/2-fosfoglicerato (isomeri di struttura)
spazio intermembrana, rispetto all’ossidazione del FADH . Per ogni NADH 86. Nelle reazioni 1, 3, 7 e 10. Trasferiscono gruppi fosfato dall’ATP al substrato.
ossidato vengono trasferiti 10H , per ogni FADH 6 H . dato che per sinte- 87. O O
tizzare una molecola di ATP è necessario che circa 4 H attraversino l’ATP ∣∣ NADH + H NAD ∣∣
VOLUME 3 PLUS

sintasi, è facile calcolare quanti ATP si ottengano nei due casi. C—O C—O
∣ ∣
SOLUZIONI

Lezione 4 – La fotosintesi C—O lattato deidrogenasi H—C—OH


Osserva e analizza ∣ ∣
2. A livello del fotosistema II, gli elettroni sono estratti dalla molecola d’ac- CH CH
piruvato lattato
qua, e vengono trtasferiti dal plastochinone al complesso dei citocromi b6f.
Da qui, vengono trasferiti al fotosistema I dalla plastocianina, per essere a. gruppo carbonilico e gruppo carbossilico nel piruvato, gruppo carbossilico
infine trasferiti al NADP dalla ferredossina-NADP reduttasi. e gruppo ossidrilico nel lattato; b. riduzione del piruvato a livello del gruppo
La luce eccita i fotosistemi II e I, permettendo l’estrazione di un elettrone carbonilico e ossidazione del NADH; c. in condizioni anaerobiche nelle cellule
della clorofilla, nel centro di reazione. di alcuni microorganismi e di organismi superiori 88. L’etanolo, il principale
La fotolisi dell’acqua si realizza a livello del fotosistema II, sul versante componente alcolico del vino, proviene dalla riduzione dell’acetaldeide, ad
della membrana che guarda il lume del tilacoide. Gli elettroni vengono pre- opera del NADH e dell’enzima alcol deidrogenasi. L’acetaldeide viene pro-
levati dall’ossigeno della molecola d’acqua che, ossidandosi, da origine a dotta per decarbossilazione del piruvato, reazione catalizzata dalla piruvato
ossigeno molecolare. decarbossilasi. Il diossido di carbonio (CO ), utile alla lievitazione degli impa-
sti di farine, proviene dalla decarbossilazione del piruvato 89. 24 ATP 90.
Lezione 5 – Il ciclo di Calvin-Benson
a. ossido-riduzione; b. il gruppo alcolico del malato si ossida a gruppo carbo-
Osserva e analizza
nilico; il coenzima NAD si riduce a NADH; c. tappa 8 91. il pH della matrice
1. materiale di partenza: 1 molecola di ribulosio 1,5-difosfato + 3 molecole
aumenta perché gli ioni H+ sono trasferiti nello spazio intermembrana 92.
di anidride carbonica; materiale finale: 1 molecola di ribulosio 1,5-difosfato
tappa 4, ossia la trasformazione dell’α-chetoglutarato in succinil-CoA 93.
+ 1 molecola di gliceraldeide 3-fosfato.
Fase luce-dipendente: ATP sintasi, NADPH, O , clorofilla, citocromi, ADP, ATP,
Lezione 6 – La gluconeogenesi e il metabolismo del glicogeno NADP ; ciclo di Calvin: NADPH, gliceraldeide 3-fosfato, ribulosio 1,5-difosfa-
Osserva e analizza to, rubisco, ADP, ATP, NADP 94. Fotosintesi: eccitazione degli elettroni, Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
2. Glicogenosintesi: l’enzima glicogeno sintasi catalizza la formazione del sintesi di ATP, ossidazione di NADPH, fotolisi di H O, fissazione del carbonio.
legame glicosidico 1-4 fra le unità di glucosio, mentre per azione dell’en- Respirazione: ossidazione di NADH, produzione di CO , ossidazione di FADH ,
zima ramificante si formano i legami di tipo 1-6. Glicogenolisi: l’enzima riduzione di O , sintesi di ATP
deramificante catalizza la scissione dei legami di tipo 1-6 fra le molecole 95. Sono le prime due tappe della gluconeogenesi
di glucosio, ossia delle ramificazioni presenti nella molecola del glicogeno, COO COO
mentre la glicogeno fosforilasi scinde il glicogeno in unità di glucosio-1-fo- ∣ ADP + ∣
ATP P
ADP + P C = O
sfato, a sua volta isomerizzato a glucosio-6-fosfato per azione della fosfo- C = O + HCO ATP
∣ ∣
glucomutasi. Nel fegato la glucosio-6-fosfatasi scinde il glucosio-6-fosfato CH CH
in glucosio e fosfato.
piruvato bicarbonato
piruvato
piruvato ∣
Domanda Flash carbossilasi
carbossilasi COO
Quanto ATP netto si ricava dalla decomposizione di una molecola di glucosio GTP
ottenuta da piruvato per gluconeogenesi? fosfoenolpiruvato GTP
fosfoenolpiruvato
21 ATP. carbossilasi
carbossilasi GDP
GDP
Lezione 7 – Il metabolismo dei lipidi
CO
CO
Osserva e analizza
2. Nella β-ossidazione rispetto alla biosintesi, le reazioni inverse l’una ri- COO
spetto all’altra (β-ossidazione/biosintesi) sono: ossidazione/riduzione; idra- ∣
ATP ADP C =+ P
112 Guida Biochimica ∣∣
CH
piruvato fosfoenolpiruvato
carbossilasi

GTP
fosfoenolpiruvato
carbossilasi
GDP
96. Fosfoglucomutasi, glicogenosintasi, glucosio-1-fosfato, UDP-glucosio 106. a. COO COO
pirofosforilasi, enzima ramificante, glicogenina, UTP. ∣ ∣
COOH C—O H N —C—H COOH
97. ∣ ∣ ∣ ∣
PLP
catena di glicogeno in formazione H N—C—H + CH CH + C—O
∣ ∣ ∣ ∣
glicogeno sintasi = UDP CH CH CH CH
∣ ∣ ∣ ∣
COOH COO COOH COOH
catena di glicogeno lineare
b. COO COO
∣ ∣
COOH C—O H N —C—H COOH
∣ ∣ PLP ∣ ∣
H N—C—H + CH CH + C—O
catena di glicogeno ramificata ∣ ∣ ∣ ∣
CH CH CH CH
enzima ∣ ∣ ∣ ∣
deramificante
SH COO COO SH

107. Alimentazione: il pancreas secerne l’insulina; il fegato demolisce il glico-


catena di glicogeno lineare
geno, il tessuto adiposo sintetizza i grassi; i muscoli sintetizzano le proteine.
98. 9 99. 9 100. Si avrebbe un aumento della loro demolizione, con la Digiuno: il pancreas secerne il glucagone; il fegato accumula glucosio sotto
produzione di un eccesso di acetil-CoA, che sarebbe quindi utilizzato per la forma di glicogeno, demolisce gli grassi e produce glucosio da precursori non
produzione dei corpi chetonici 101. β-Idrossibutirril-ACP e malonil-ACP: glucidici; il tessuto adiposo rilascia gli acidi grassi; il muscolo catabolizza gli
biosintesi degli acidi grassi; β-idrossibutirrato e acetone: formazione dei acidi grassi. Se il digiuno è protratto il muscolo demolisce le proteine 108. La
corpi chetonici; diidrossiacetone fosfato: ossidazione del glicerolo; glice- regolazione del livello di glucosio nel sangue, ad opera di due ormoni secreti
rolo: lipolisi 102. a. riduzione; il gruppo carbonilico è ridotto a gruppo dal pancreas: l’insulina e il glucagone. Quando il livello di glucosio nel sangue
alcolico; NADPH si ossida a NADP ; biosintesi degli acidi grassi; b. ossida- aumenta, il pancreas secerne l’insulina, che stimola la glicogenosintesi nel fe-
zione; il gruppo alcolico è ossidato a gruppo carbonilico; NAD si riduce a gato e nei muscoli, la glicolisi nel fegato, la sintesi degli acidi grassi nel tessuto

VOLUME 3 PLUS
NADH + H ; ossidazione degli acidi grassi 103. Viene ossidato l’ammi- adiposo e la sintesi delle proteine nei muscoli, mentre inibisce la glicogenolisi.

SOLUZIONI
noacido di partenza, in particolare l’atomo di carbonio che porta il gruppo Quando il livello del glucosio nel sangue si abbassa, il pancreas secerne il glu-
amminico, e che alla fine viene trasformato in un carbonile (C = O). Si riduce cagone, che stimola i processi metabolici che aumentano la disponibilità del
il NADP a NADPH. 104. Acido urico e urea. La vita in acqua consente ai glucosio, ovvero la glicogenolisi nel fegato, la gluconeogenesi e l’ossidazione
pesci di eliminare direttamente lo ione ammonio. L’acqua diluisce questa dei grassi nei muscoli e nel fegato; contemporaneamente è inibita la glicoli-
sostanza molto solubile, che altrimenti potrebbe causare danni agli orga- si 109. inner membrane of mithocondria 110. amino acids, fatty acid and
nismi. carbohydrates 111. B 112. A 113. C 114. C 115. B 116. A
105. O O
∣∣ ∣∣

O C—C—OH —
O C—C—OH
∣ ∣
CH (CH )

NH
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Guida Biochimica 113


LA MAPPA DELL’UNITÀ
IL METABOLISMO
A.
è suddiviso in

reazioni reazioni
cataboliche anaboliche

che degradano che sintetizzano

carboidrati trigliceridi proteine glicogeno glucosio acidi grassi amminoacidi

nella nella nella


che vanno incontro a
glicogenosintesi gluconeogenesi lipogenesi

digestione da da da

per ottenere
glucosio-6- lattato acetil-CoA
fosfato amminoacidi
e glicerolo
monosaccaridi acidi grassi amminoacidi

che sono ossidati che sono ossidati nella che sono degradati
nella con la
VOLUME 3 PLUS
SOLUZIONI

glicolisi β-ossidazione transamminazione e


deamminazione ossidativa

in

in
che ciclo
scheletri ammonio dove è urea
entra dell’urea
carboniosi trasformato in
nel
acetil-Coa

che entrano nel


che entra nel

ciclo di Krebs catena fosforilazione dove


seguito da seguito da CO , H O e ATP
respiratoria ossidativa producono

UNITÀ 6 I geni Lezione 2 – Il codice genetico e la trascrizione


Lavora sul testo
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e la regolazione genica 1. L’RNA polimerasi è l’enzima addetto alla trascrizione. Al pari della DNA po-
limerasi, utilizza come substrati nucleosidi trifosfati liberi, che aggiungono pro-
Lezione 1 – La duplicazione del DNA gressivamente alla molecola di RNA in formazione. Proprio come i due filamenti
Lavora sul testo di DNA nella doppia elica, anche il tratto di DNA che funge da stampo e l’RNA
1. Perché si forma una doppia elica costituita da un filamento “vecchio” e da complementare sono antiparalleli: l’RNA viene sintetizzato in direzione 5′ → 3′
un filamento “nuovo”. 2. Quando la DNA polimerasi aggiunge un nucleoti- e lo stampo di DNA viene letto in direzione 3′ → 5′. Poiché però nelle catene
de al filamento di nuova sintesi, controlla che sia corretto; se è presente un di RNA c’è l’uracile al posto della timina, quando sul filamento stampo di DNA
errore, la DNA polimerasi, aiutata da altri enzimi, corregge immediatamente c’è un’adenina, sulla catena di RNA viene sempre inserito un uracile 2. Nei
l’errore procarioti, dopo la trascrizione l’mRNA è già maturo e non richiede (salvo poche
Osserva e analizza eccezioni) di essere modificato. Negli eucarioti, la molecola di RNA messaggero
3. La copiatura può avvenire solo in direzione 5′ → 3′ ma dal momento che appena sintetizzata prende il nome di trascritto primario o pre-mRNA e prima di
in corrispondenza della forcella replicativa i filamenti sono antiparalleli, la portarsi nel citoplasma subisce alcune modificazioni
copiatura dei filamenti liberi procede in direzioni opposte 4. Per esempio se Osserva e analizza
viene aggiunta una base sbagliata, questa viene immediatamente eliminata 3. L’informazione genetica fluisce dal DNA all’RNA (trascrizione) e da questo
dalle proteine del complesso di riparazione; la DNA polimerasi inserisce la alla proteina (traduzione) 4. L’RNA polimerasi aggiunge, uno dopo l’altro, i
base corretta e la duplicazione va avanti nucleotidi seguendo le istruzioni del filamento stampo di DNA 5. La matu-

114 Guida Biochimica


razione dell’mRNA avviene dopo che sono stati tagliati gli introni e gli esoni 31.
sono stati legati tra loro (splicing)
Trascrizione Traduzione
Lezione 3 – La traduzione e la sintesi delle proteine (sintesi di RNA) (sintesi di proteine)
Lavora sul testo DNA RNA Proteina
1. l’anticodone è la parte variabile del tRNA, formata da una tripletta com-
plementare al corrispondente codone dell’mRNA 2. l’amminoacli-tRNA è
il complesso formato dal tRNA e dall’amminoacido da esso trasportato Replicazione
Osserva e analizza (sintesi di DNA)
3. È il sito di legame dell’amminoacido 4. Il ribosoma ha incontrato un codo-
ne non senso, perciò la proteina è stata rilasciata nel citoplasma 32. Mentre negli eucarioti la sintesi proteica è divisa sia spazialmente, tra
nucleo e citoplasma, sia temporalmente, mediante due fasi successive e
Lezione 4 – La regolazione nei procarioti ben distinte, la sintesi delle proteine nei procarioti non ha una netta divisio-
Lavora sul testo ne spaziale e temporale
1. È definita regolazione genica l’insieme dei meccanismi usati dalla cellula 33. La sintesi dell’RNA messaggero. La trascrizione procede in direzione
per attivare e disattivare geni con lo scopo di adattarsi ai mutamenti delle 3′ → 5′
condizioni ambientali evitando sprechi di energia 35. La formazione del complesso di inizio, costituito dalla subunità minore
Osserva e analizza del ribosoma, dall’mRNA e dal tRNA iniziatore con l’amminoacido metioni-
2. In assenza di lattosio l’operone è OFF na legato. Il codone AUG
Lezione 5 – La regolazione negli eucarioti e l’epigenetica 36. La traduzione della sintesi proteica; fase di allungamento
Lavora sul testo
1. Indica i meccanismi che consentono di esprimere solo alcuni geni della
cellula, determinando così le caratteristiche della cellula stessa 2. I fatto- ARRIVO DI
UN SECONDO
ri di trascrizione sono proteine regolatrici che si devono unire alla RNA poli- AMMINOACIL-
merasi affinché questa possa legarsi al promotore e avviare la trascrizione tRNA NEL SITO A
Osserva e analizza
3. L’eterocromatina ha una struttura compatta e contiene sequenze che
non vengono trascritte; l’eucromatina ha una struttura meno compatta e

VOLUME 3 PLUS
contiene geni che vengono trascritti 4. Con lo splicing alternativo si ot-

SOLUZIONI
tengono proteine diverse a partire dallo stessto mRNA
FORMAZIONE DEL
Lezione 6 – La regolazione nei virus LEGAME PEPTIDICO
Lavora sul testo E SCORRIMENTO
DEL tRNA CON I
1. Ogni unità virale, o virione, ha un acido nucleico che può essere DNA o DUE AMMINOACIDI
RNA: DNA nei deossiribovirus, RNA nei ribovirus NEL SITO P
Osserva e analizza
2. a. dalla fase 7 alla fase 9; b. nel ciclo lisogeno il DNA virale si integra per
un certo tempo nel DNA batterico 37. Il modello dell’operone; l’operone lac; in assenza di lattosio

AREA OPERATIVA
Conoscenze
1. C 2. F 3. F 4. D 5. B 6. C 7. V 8. V 9. V 10. F 11. C
12. F 13. V 14. F 15. V 16. C 17. V 18. F 19. V 20. D
21. A 22. D 23. V 24. V 25. A 26. A
Abilità e competenze
27. Le basi e gli zuccheri sono legati da legami glicosidici; le basi azotate si
38.
legano tra loro mediante ponti a idrogeno
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28. La forcella di replicazione; 5′ → 3′; 3′ → 5′

39. C
RIBOSOMA RIBOSOMA
40.
RNA PRIMER

RNA PRIMER

RNA PRIMER
Frammento di Okazaki
RNA PRIMER
DNA POLIMERASI

Guida Biochimica 115


41. a. La regolazione degli eucarioti La tua analisi a. Nei procarioti l’e- 44. 1. adesione al batterio 2. iniezione del DNA nella cellula ospite 3. per-
spressione dei geni è regolata quasi esclusivamente a livello pretrascri- manenza del DNA virale nel batterio 4. trascrizione e traduzione dei geni
zionale, mentre negli eucarioti vi sono diverse tipologie di regolazione; b. virali 5. sintesi delle proteine del capside 6. montaggio delle particelle
Perché in generale sono organismi più complessi dunque hanno bisogno di virali e lisi del batterio 7. integrazione del DNA virale nel DNA batterico e
più livelli di controllo formazione del profago 8. moltiplicazione dei batteri lisogeni 9. manteni-
mento del profago nel batterio
................................................................
46. Uracil
................................................................
................................................................
47. leading strand; lagging strand
................................................................
48. B
................................................................
................................................................
50. a. disegno del fotogramma a 00:53 a 01:01; b. La DNA polimerasi; c. Si
................................................................
raggomitolano formando di nuovo i cromosomi
................................................................
................................................................
................................................................
................................................................
................................................................
................................................................
................................................................
................................................................
................................................................
................................................................
................................................................

LE MAPPE DELL’UNITÀ
A. che è due filamenti di che
DNA costituito subunità strutturali
nucleotidi sono
da
ognuna costituita da
VOLUME 3 PLUS
SOLUZIONI

è desossiribosio gruppo fosfato basi azotate


IL MATERIALE rappresentato
GENETICO da

guanina citosina adenina timina

che è un singolo
RNA filamento che
costituito subunità strutturali
di nucleotidi sono
da
ognuna costituita da

ribosio gruppo fosfato base azotata

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guanina citosina adenina uracile

116 Guida Biochimica


B.

replicazione di tipo
è un modello di semiconservativo
filamento
guida
LA DUPLICAZIONE e porta due
O REPLICAZIONE è discontinua alla filamenti
DEL DNA formazione di filamento
in ritardo
è catalizzata da DNA polimerasi

che

per iniziare una nuova è capace produce il nuovo


catena ha bisogno di anche di filamento in direzione

primer correggere errori 5′ → 3′

45. Science in english

PROTEIN
SYNTHESIS

transcription in which the mRNA strand is synthesized

VOLUME 3 PLUS
is divided into

SOLUZIONI
which is
translation initiation
divided into

in which the elongation

protein is produced termination

per denaturare le proteine e conferire loro una carica negativa diffusa (in
UNITÀ 7 Le biotecnologie modo che la forma nativa e la carica originaria della proteina non siano
influenti nel processo di separazione).
Domanda Flash
Lezione 1 – Le colture cellulari
Su quale principio si basa l’elettroforesi?
Lavora sul testo
Sul fatto che le particelle dotate di carica elettrica si muovono in un campo
1. I sistemi in vitro si basano su cellule isolate da un organismo e mantenute
elettrico, in funzione della propria massa e carica elettrica.
in vita all’interno di contenitori sterili (come le capsule di Petri), mentre per
sistemi in vivo si considerano interi organismi utilizzati a fini sperimenta- Lezione 3 – Determinare la struttura delle proteine
li. 2. I microrganismi, e in particolare i batteri, offrono molti vantaggi per Lavora sul testo
gli studi di genetica: sono facili da coltivare, crescono molto rapidamente, 1. Per capire il legame tra struttura e funzione: il funzionamento di un enzi-
e sono molto piccoli, talmente piccoli che in una colonia del diametro di un ma o di una proteina strutturale dipende dalla forma tridimensionale, che a
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centimetro possono starcene decine di milioni. Inoltre, se le condizioni di sua volta dipende dalla sequenza amminoacidica. Potrebbero esserci molti
crescita sono ottimali, un batterio può riprodursi in un tempo molto breve, altri motivi (come il voler produrre una proteina di interesse farmacologico
dell’ordine dei trenta minuti o anche meno. o commerciale, o la comprensione dei meccanismi enzimatici, dei processi
Osserva e analizza post-traduzionali o dei processi biochimici in generale), ma la risposta pre-
3. Se si pone in coltura un frammento di tessuto differenziato di una pianta, cedente è quella che potrebbe essere data dallo studente sulla base della
dopo alcune divisioni le cellule perdono le caratteristiche proprie del tessu- lettura del paragrafo. 2. Le proteine da studiare devono essere ottenute
to di provenienza e si forma un “callo” costituito da cellule indifferenziate. in forma di cristallo (quindi in forma altamente pura e isolate dal loro conte-
Lezione 2 – Metodi per la separazione delle proteine sto biologico). Ottenere proteine in forma cristallina è molto difficile, infatti
Lavora sul testo molte proteine hanno resistito a tutti i tentativi fatti finora. Perché l’immagi-
1. Dipende dal tipo di amminoacidi presenti nella proteina (il punto isoelet- ne che si ottiene non dà informazioni dirette sulla struttura, che deve essere
trico è il valore di pH al quale la carica netta della proteina è nulla). 2. Si ricostruita attraverso calcoli complessi.
deve ripetere il processo più volte, prelevando dalla provetta centrifugata la Osserva e analizza
frazione di interesse e aumentando progressivamente la velocità. 3. Perché i raggi X hanno lunghezza d’onda comparabile con la distanza di
Osserva e analizza legame fra gli atomi di carbonio.
3. In questa tecnica, le proteine più piccole sono trattenute dai pori presenti Lezione 4 – Studiare i geni
nei granuli porosi, mentre le proteine di maggiori dimensioni attraversano Lavora sul testo
più velocemente la fase stazionaria. 4. L’SDS è un detergente utilizzato 1. Le estremità coesive si ottengono utilizzando enzimi di restrizione che

Guida Biochimica 117


tagliano in modo «sfalsato» il DNA. Dal taglio si ottengono brevi estremità Osserva e analizza
a singolo filamento che possono appaiarsi con altri frammenti di DNA, pur- 3. I primer sono delle brevi sequenze nucleotidiche complementari a quelle
ché ottenuti dal taglio con lo stesso enzima di restrizione. Producono estre- che si trovano a monte e a valle del tratto di DNA da amplificare. Esse
mità coesive gli enzimi: Eco R1, Bam H1, Pst1, isolati dai batteri: Escheri- funzionano da «innesco» (questo è il significato del termine in inglese) per
chia coli, Bacillus amyloliquefaciens, Providencia stuartii (rispettivamente). l’attività della DNA polimerasi, che non inizia la sintesi a partire da un fila-
2.Per prima cosa, la struttura delle molecole da separare è sempre appros- mento stampo «nudo».
simativamente la stessa, e non è quindi necessaria una denaturazione come
nel caso delle proteine. Inoltre, gli acidi nucleici possiedono di per sé delle AREA OPERATIVA
cariche negative (dovute ai gruppi fosfato), per cui tutte migreranno verso il
polo positivo quando immerse in un campo elettrico. Conoscenze
Osserva e analizza 1. B 2. C 3. A 4. B
3. I frammenti di DNA separati con l’elettroforesi vengono trasferiti su un fo- 12. D 13. C 14. A 15. D
glio di nitrocellulosa. Questo viene esposto a una sonda marcata complemen- 20. D 21. D 22. A
tare al gene di interesse (o a una sua parte). La posizione della sonda ibridata 27. D 28. C 29. A 30. A 31. B
al gene (e quindi del gene stesso) viene individuata utilizzando il marcatore 36. D
(per esempio un colorante fluorescente). 4. Una sonda marcata contiene un 37. D
filamento di DNA che presenta una sequenza nucleotidica complementare al 40. B 41. D 42. B 43. C 44. D
DNA che si vuole localizzare. Inoltre, il DNA della sonda è legato a un colo- 49. A 50. D 51. C 52. A
rante fluorescente che può essere facilmente localizzato. La sonda si ibrida al
DNA cercato, indicandone la posizione con il colorante fluorescente. La sonda Abilità e competenze
in questione dovrebbe presentare la sequenza: CTAAGCCGATCC.
71.
Lezione 5 – Tecnica dei microarray
Lavora sul testo
1. Si tratta di un piccolo supporto solido, della dimensione di un vetrino da
microscopio, sul quale vengono attaccate migliaia di sonde a DNA. Ogni
sonda è costituita da un oligonucleotide (di lunghezza variabile, di solito pari
ad alcune decine di paia di basi), complementare a uno dei geni da studiare.
VOLUME 3 PLUS

Osserva e analizza
SOLUZIONI

2. I due campioni di cDNA vengono marcati con diversi marcatori fluore-


scenti. Un colore corrisponde al tessuto tumorale, e l’altro al tessuto sa-
no. 3. I dati da analizzare comprendono le emissioni di colore di diverse
migliaia di spot simultaneamente. Non sarebbe possibile, o sarebbe troppo
lenta, un’analisi diretta, manuale, senza l’automazione consentita dai cal-
colatori elettronici.
Lezione 6 – Vettori di clonazione e librerie genomiche
Lavora sul testo
1. Virus e plasmidi batterici geneticamente modificati. La dimensione dei 72.
plasmidi può variare tra 10 bp e 10 bp. 2. Il cDNA viene ottenuto a parti-
re dall’mRNA presente in un determinato tipo cellulare. Il cDNA è ottenuto a
partire dal DNA a singolo filamento complementare a un mRNA. Il processo
si basa sull’enzima trascrittasi inversa, che porta alla formazione di DNA a
singolo filamento a partire dall’mRNA.
Osserva e analizza
3. Da una coltura cellulare in piastra di Petri, alcune cellule sono trasferite
su un disco di carta, in modo da mantenere inalterata la posizione rispetto
alla colonia di provenienza. Le membrane cellulari vengono rotte (lisi cel-
lulare) e il DNA fuoriuscito fissato al disco di carta. Una sonda marcata
permette di localizzare le cellule (e quindi le colonie di cellule-clone) che
possiedono il gene di interesse.
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Lezione 7 – Amplificazione e sequenziamento


Lavora sul testo
1. a. Ad amplificare, cioè a ottenere un gran numero di copie del DNA da
studiare; b. Ricerche genetiche in ambito biomedico, sicurezza alimentare,
scienze forensi per le indagini giudiziarie (e altro ancora). 2. Sequenziare 74. cromatografia su colonna; D 75. C 76. B 77. A
significa determinare con precisione la sequenza di nucleotidi nel DNA. Le
difficoltà sono dovute all’enorme lunghezza del DNA contenuto nel genoma
degli organismi viventi.

118 Guida Biochimica


79. 82. «X-ray cristallography» or «NMR spectroscopy» 83. proteins; in-
volves 84. «grow» or «reproduce» 85. library; genome 86. in-
sert; DNA 87. enzymes; cut 88. Plasmids; viruses 89. B 90. A
91. D 92. B 93. D 94. A 95. C

VOLUME 3 PLUS
SOLUZIONI
LE MAPPE DELL’UNITÀ
A.
inseriti identificati con sequenziati con separati
librerie genomiche per ottenere in vettori di tecniche sequenziatori tramite
clonazione di ibridazione automatizzati elettroforesi
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

che possono essere

frammenti

può essere per ottenere


la tecnica della PCR amplificato con

IL DNA metodi fisici e chimici

viene isolato
centrifugazione tramite viene tagliato con

gli enzimi di restrizione

Guida Biochimica 119


B. sistemi
in vitro
controllare precisamente
l’ambiente di crescita cellule di origine animale

sono un esempio di
cellule di tipo
ottenere grandi quantità di batterico
cellule geneticamente identiche consentono di LE COLTURE CELLULARI utilizzano

cellule di origine
vegetale
vengono realizzate su
ottenere piante geneticamente
lieviti
identiche
terreni di coltura

all’interno di contenitori solidi


come
liquidi

provette bottiglie piastre (o capsule) di petri

che codificano per una tossina che uccide le larve di questi insetti. 2. Nelle
UNITÀ 8 Applicazioni delle piante vengono inseriti i geni per la resistenza agli erbicidi (in particolare, il più
VOLUME 3 PLUS

biotecnologie e frontiere usato è la sostanza «glifosato»). L’utilizzo delle piante resistenti potrebbe spin-
SOLUZIONI

gere a un utilizzo maggiore degli erbicidi, inquinando l’ambiente e alterando i


della biologia delicati equilibri del suolo. È anche possibile che le sostanze presentino una
tossicità nei confronti dell’uomo ancora da definire più correttamente.
Lezione 1 – Produrre proteine e organismi transgenici Lezione 4 – Animali transgenici e dibattito sugli OGM
Lavora sul testo Lavora sul testo
1. Gli anticorpi sono glicoproteine, formate da quattro catene proteiche, 1. Ci sono vari esempi: 1) Antitrombina ricombinante Atryn: si tratta di una
uguali due a due. Hanno una forma che ricorda la lettere Y, e il sito di rico- proteina utilizzata come farmaco per la cura di malattie dell’apparato circo-
noscimento dell’antigene è formato dall’associazione di una catena pesante latorio. Il farmaco Atryn, approvato per la commercializzazione alcuni an-
e una leggera. ni fa, contiene antitrombina prodotta da capre geneticamente modificate,
Osserva e analizza nelle quali è stato inserito il gene umano. L’antitrombina viene isolata dal
2. I linfociti T-helper svolgono diverse funzioni, tra cui quella di “presentare” latte degli animali, che la producono in modo molto efficiente e in grande
gli antigeni ai linfociti B. 3. Gli ibridomi vengono ottenuti dalla fusione tra quantità. 2) C1-inibitore Ruconest: si tratta di una proteina coinvolta nell’ini-
linfociti B di topo (o di altro animale sperimentale) e cellule di mieloma uma- bizione del sistema del complemento, una parte essenziale dei meccanismi
no. Questo permette di ottenere linee cellulari che si riproducono indefinita- di difesa del sistema immunitario. Il farmaco in questione contiene una for-
mente in coltura e producono anticorpi diretti verso uno specifico antigene. ma ricombinante del C1-inibitore umano, ottenuto da conigli geneticamen-
te manipolati. Anche in questo caso, il principio attivo del farmaco viene
Lezione 2 – Produrre proteine e organismi transgenici
ottenuto dal latte degli animali. 3) Zanzare trangeniche Aedes albopictus
Lavora sul testo
OX3688 e Aedes aegypti OX513A: le due varianti geneticamente modificate
1. Fino a pochi decenni fa l’insulina veniva isolata dal pancreas di maiale:
sono state prodotte con lo scopo di combattere la diffusione di malattie. Le
circa 70 maiali erano necessari per ottenere la quantità necessaria per un
due specie di zanzara veicolano malattie virali come febbre gialla, dengue,
anno per un singolo paziente. L’insulina prodotta con le tecniche di ingegne-
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
chikungunya, per le quali non esistono vaccini.
ria genetica è molto meno costosa, ha minori effetti collaterali (perché si
Domanda Flash
utilizza il gene umano anziché di altre specie) e viene ottenuta senza il sacri-
Come vengono usate le zanzare OGM per combattere la diffusione di alcune
ficio di animali. 2. Si temevano dei pericoli dalle tecniche di manipolazione
malattie?
genetica dei batteri, allora in fase di prima attuazione. I batteri possono
Le zanzare si accoppiano con partner selvatici, dando origine a larve che
facilmente sfuggire al controllo e colonizzare nuovi ambienti. In particolare,
moriranno prima di potersi a loro volta accoppiare.
E. coli abita normalmente nel canale digerente umano, dove i batteri OGM
avrebbero potuto stabilirsi e riprodursi. Lezione 5 – Clonazione
Domanda Flash Lavora sul testo
Quali differenze presentano i vettori di espressione rispetto ai vettori di clo- 1. I microrganismi e le piante utilizzano normalmente, nel corso del loro ci-
nazione? clo vitale, meccanismi di riproduzione asessuata, che possono essere sfrut-
Rispetto ai vettori di clonazione, quelli di espressione devono contenere una tati per ottenere cloni. Diverso è il caso degli animali più complessi, che si
sequenza promotore. riproducono mediante atti sessuali.
Lezione 3 – Piante OGM Lezione 6 – Dal Progetto Genoma al Gene-targeting
Lavora sul testo Lavora sul testo
1. Per ottenere piante resistenti all’attacco di insetti nocivi (come la piralide del 1. Il progetto è iniziato nel 1990 e si è concluso nel 2003. il costo è stato
mais o quella del riso) vengono inseriti i geni del batterio Bacillus thuringiensis, superiore a tre miliardi di dollari 2. La terapia genica consiste nel correg-

120 Guida Biochimica


gere gli errori genetiche che causano le malattie. Quando queste tecniche 78. pecora donatrice della pecora da cui viene
cellula della ghiandola prelevata una cellula uovo
risultano efficaci, permettono di eliminare totalmente le causa della malat- mammaria
tia, anziché curarne i sintomi.
Osserva e analizza
3. Vengono amplificate sei sequenze per ciascun individuo, corrispondenti a
tre loci. 4. Sfruttando la complementarietà della sequenza dell’RNA guida
sintetizzato in laboratorio.

AREA OPERATIVA
Conoscenze
1. D
2. A
3. A
4. D
le due cellule vengono fuse,
5. B e il nucleo della cellula
somatica viene sostituito a
quello della cellula uovo
12. C
13. B
14. D
15. A
16. D

22. C l’individuo che


23. A nasce è
24. A geneticamente
identico a quello da
25. D cui è stata prelevata

VOLUME 3 PLUS
la cellula somatica l’embrione viene

SOLUZIONI
reimpiantato nella madre
30. A adottiva
31. C
32. C 94. DNA; different
95. proteins; genes
36. D 96. Animal cloning
37. C 97. genetic; cause; symptoms
38. A 98. B
39. B 99. C
40. B 100. A
41. B 101. D
42. A 102. B
43. B 103. A
44. D 104. B
45. D
46. A

Abilità e competenze
74. B
75. A
76. C
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77. D

Guida Biochimica 121


LE MAPPE DELL’UNITÀ
A.

dal 1990 al 2003 si è svolto è costato più di 3 miliardi di dollari

aveva come
IL PROGETTO obiettivo
il sequenziamento del
GENOMA UMANO genoma umano

ha prodotto come risultato le


informazioni

lunghezza nell’uomo sono presenti la maggior parte le differenze tra individui


del genoma: tra i 20 000 del DNA della nostra specie coprono
3,2 miliardi di basi e i 30 000 geni non è codificante circa lo 0,1%

B.

A quello di un paziente
cellule staminali con genoma corrispondente
da curare
VOLUME 3 PLUS
SOLUZIONI

significa ottenere individui diversi con lo


potrebbe consentire di ottenere LA CLONAZIONE stesso genoma

piante
è complessa per
è semplice per

gli animali microrganismi

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122 Guida Biochimica


BIOCHIMICA
con SCIENZE DELLA TERRA
UNITÀ 1 La tettonica delle placche
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
SCIENZE DELLA TERRA

scientifica
PROGRAMMAZIONE

1 La struttura Descrivere la composizione dell’interno Leggere un brano La geosfera


della Terra della terra. scientifico I processi lungo i margini
Descrivere genesi e dinamica dei movi- Due ipotesi storiche divergenti
2 Il calore della Terra
e il geomagnetismo menti tettonici. Esplorare la storia L’orogenesi
Illustrare i diversi tipi di interazione tra della scienza Alpi e Himalaya a confronto
3 I movimenti
placche. Continenti… alla deriva Il principio di isostasia
delle placche
Riassumere le principali tappe della storia I movimenti delle placche
4 Le cause geologica dell’Italia.
del movimento
I fondali oceanici
delle placche
5 Le zone di rifting
6 Le zone di Hot spot
subduzione e pennacchi
e gli orogeni
L’evoluzione
7 I margini trasformi, della litosfera
i punti caldi
e il ciclo litosferico
8 La formazione
dell’Italia

UNITÀ 2 L’atmosfera dinamica


Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali
scientifica
1 Evoluzione Descrivere la composizione dell’atmosfe- L’atmosfera
e composizione ra, rappresentare con un modello la sua Lo spettro elettromagnetico
dell’atmosfera struttura e descrivere con un approccio L’effetto serra
interdisciplinare la magnetosfera terre-
2 Il bilancio energetico Gli aerostati nella storia
stre.
globale e l’effetto Il vento e i moti convettivi
serra Analizzare il fenomeno del riscaldamento
Il vento
dell’aria e descrivere il bilancio termico
3 La temperatura della Terra anche mediante uno schema. La circolazione atmosferica
dell’aria globale
Spiegare i moti convettivi dell’aria, illu-
4 La pressione Cicloni tornato e temporali
strare come si formano i venti e descrive-
atmosferica e i venti re la circolazione generale dell’aria. Temporali e tornado Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

Spiegare l’umidità atmosferica con un Tuoni e fulmini


5 La circolazione
atmosferica generale approccio interdisciplinare, illustrare le L’andamento della
precipitazioni e le cause dei fenomeni temperatura atmosferica
6 L’umidità atmosferica
violenti.
7 Le precipitazioni
La storia della meteorologia
8 Le perturbazioni
cicloniche
e le previsioni
del tempo

124 Guida Biochimica


UNITÀ 3 Il clima che cambia
Strategie d’indagine
Conoscenze Competenze Strumenti digitali

SCIENZE DELLA TERRA


scientifica

PROGRAMMAZIONE
1 Il clima e i biomi Definire il clima, distinguere tra ele- Elaborare dati Il clima equatoriale
menti e fattori climatici e leggere un scientifici I deserti
2 La classificazione
diagramma climatico. Il riscaldamento Gli oceani e il cambiamento
dei climi e il clima
Definire i biomi, classificare i climi globale climatico
dell’Italia
secondo Köppen, individuare i tipi Gli effetti del cambiamento
3 La regione climatici e illustrare il clima dell’Italia. climatico
equatoriale
Illustrare la regione equatoriale e i
4 I deserti tropicali deserti caldi secondo un approccio I climi
5 I climi del passato interdisciplinare.
I climi temperati
Descrivere i climi del passato e le L’uomo e i cambiamenti
6 Le variazioni
cause delle variazioni climatiche. ambientali
climatiche
Analizzare alcuni fenomeni legati al
7 Impatti e politiche riscaldamento globale e illustrare le I diversi climi
internazionali politiche di contrasto.
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Guida Biochimica 125


NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 1 La tettonica delle placche


VERIFICHE DI FINE UNITÀ
SCIENZE DELLA TERRA

VERIFICA DELLE CONOSCENZE


VERO o FALSO ?

1. Il mantello ha una densità maggiore della crosta terrestre. V F


2. Il nucleo interno è separato dal nucleo esterno dalla “discontinuità di Gutenberg”. V F
3. Nel mantello il calore si propaga in prevalenza per conduzione. V F
4. La crosta oceanica è formata in prevalenza da basalto e gabbro. V F
5. La tettonica delle placche si basa sull’ipotesi che le placche siano rigide. V F
6. Le fosse oceaniche si trovano al centro di tutti gli oceani. V F
7. Nelle zone di subduzione agiscono in prevalenza forze di distensione. V F
8. I margini passivi si trovano ai bordi di un oceano in espansione. V F
9. La maggior parte degli epicentri dei terremoti è distribuito in fasce sottili intorno ai margini delle placche. V F
10. Non esistono fosse continentali. V F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Dal punto di vista dell’equilibrio isostatico che ef- 15. La crosta terrestre sotto le montagne ha uno spes-
fetto provoca l’aumento dei ghiacciai su una catena sore di:
montuosa? A 60-70 km
A Il sollevamento della catena B 10-20 km
B La scomparsa della catena C 30-40 km
C L’affondamento della catena D 45-55 km
D Il lento spostamento della catena 16. Quale tra le seguenti strutture non si forma nella
zona di convergenza di una placca oceanica e una
12. Il mantello è formato in prevalenza da rocce:
continentale?
A metamorfiche C ignee mafiche
A Arco vulcanico continentale
B ignee felsiche D ignee ultramafiche
B Prisma di accrescimento
13. Si ritiene che il nucleo terrestre sia formato da: C Fossa oceanica
A ferro con una bassa percentuale di una lega di D Arco vulcanico insulare
ferro e nichel 17. Un’orogenesi può avvenire per:
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B nichel per la maggior parte e una piccola A attivazione


percentuale di ferro
B spinta
C ferro e nichel con una piccola percentuale di altri
C immersione
elementi
D duplicazione
D ferro e silicati
18. Si ipotizza che le correnti ascendenti di materiale
14. Le rocce che formano l’astenosfera nel tempo geo- caldo che fanno parte della convezione del mantello
logico: abbiano origine:
A diventano fragili e si fratturano A nell’astenosfera
B hanno un comportamento rigido B nel nucleo esterno
C hanno un comportamento plastico C nelle zone del mantello vicino al nucleo
D fondono del tutto D al confine tra mantello superiore e inferiore

126 Guida Biochimica


NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 1 La tettonica delle placche

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


SCIENZE DELLA TERRA
VERSO LE COMPETENZE
INTERPRETA e spiega un fenomeno utilizzando un grafico
19. Osserva i seguenti grafici ottenuti con esperimenti di laboratorio e descrivi l’andamento della velocità delle
onde P che attraversano un campione di granito all’aumentare della pressione e un campione di basalto
all’aumentare della temperatura. Indica in generale alcune caratteristiche della propagazione delle onde
sismiche, P ed S, attraverso rocce di tipo diverso.

...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................

INTERPRETA un modello e comunica nel linguaggio specifico


20. Nel modello è rappresentata una sezione ideale di una dor-
sale oceanica. Individua i processi geologici più importanti
e spiegali oralmente.

DESCRIVI processi ed elabora un modello


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21. Descrivi i principali processi che avvengono nella collisione tra una placca oceanica e una continentale
secondo la tettonica delle placche. Rappresenta la situazione reale con un modello.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................

FORMULA un’ipotesi e comunica nel linguaggio specifico

22. Una serie di isolotti vulcanici, allineati nell’oceano Pacifico, sono stati colonizzati da organismi simili in
tempi diversi. Fornisci una spiegazione per il fenomeno.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................

Guida Biochimica 127


SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 1 La tettonica delle placche


VERIFICHE DI FINE UNITÀ
SCIENZE DELLA TERRA

VERIFICA DELLE CONOSCENZE


VERO o FALSO ?

1. Il mantello ha una densità maggiore della crosta terrestre. ✗V F


2. Il nucleo interno è separato dal nucleo esterno dalla “discontinuità di Gutenberg”. V ✗F
3. Nel mantello il calore si propaga in prevalenza per conduzione. V ✗F
4. La crosta oceanica è formata in prevalenza da basalto e gabbro. ✗V F
5. La tettonica delle placche si basa sull’ipotesi che le placche siano rigide. ✗V F
6. Le fosse oceaniche si trovano al centro di tutti gli oceani. V ✗
F
7. Nelle zone di subduzione agiscono in prevalenza forze di distensione. V ✗F
8. I margini passivi si trovano ai bordi di un oceano in espansione. ✗V F
9. La maggior parte degli epicentri dei terremoti è distribuito in fasce sottili intorno ai margini delle placche. ✗V F
10. Non esistono fosse continentali. V ✗F
CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Dal punto di vista dell’equilibrio isostatico che ef- 15. La crosta terrestre sotto le montagne ha uno spes-
fetto provoca l’aumento dei ghiacciai su una catena sore di:
montuosa?
A Il sollevamento della catena
✗A 60-70 km
B 10-20 km
B La scomparsa della catena C 30-40 km
✗C L’affondamento della catena D 45-55 km
D Il lento spostamento della catena 16. Quale tra le seguenti strutture non si forma nella
zona di convergenza di una placca oceanica e una
12. Il mantello è formato in prevalenza da rocce:
continentale?
A metamorfiche C ignee mafiche
A Arco vulcanico continentale
B ignee felsiche ✗
D ignee ultramafiche
B Prisma di accrescimento
13. Si ritiene che il nucleo terrestre sia formato da: C Fossa oceanica
✗A ferro con una bassa percentuale di una lega di
ferro e nichel
✗D Arco vulcanico insulare
17. Un’orogenesi può avvenire per:
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

B nichel per la maggior parte e una piccola


percentuale di ferro
✗A attivazione
B spinta
C ferro e nichel con una piccola percentuale di altri
C immersione
elementi
D duplicazione
D ferro e silicati
18. Si ipotizza che le correnti ascendenti di materiale
14. Le rocce che formano l’astenosfera nel tempo geo- caldo che fanno parte della convezione del mantello
logico: abbiano origine:
A diventano fragili e si fratturano A nell’astenosfera
B hanno un comportamento rigido B nel nucleo esterno
✗C hanno un comportamento plastico ✗C nelle zone del mantello vicino al nucleo
D fondono del tutto D al confine tra mantello superiore e inferiore

128 Guida Biochimica


SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 1 La tettonica delle placche

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


SCIENZE DELLA TERRA
VERSO LE COMPETENZE
INTERPRETA e spiega un fenomeno utilizzando un grafico
19. Osserva i seguenti grafici ottenuti con esperimenti di laboratorio e descrivi l’andamento della velocità delle
onde P che attraversano un campione di granito all’aumentare della pressione e un campione di basalto
all’aumentare della temperatura. Indica in generale alcune caratteristiche della propagazione delle onde
sismiche, P ed S, attraverso rocce di tipo diverso.
In laboratorio si è verificato che la velocità delle onde P in un campione di granito aumenta
con l’aumentare della pressione e in un campione di basalto diminuisce all’aumentare della
temperatura. In generale le onde P ed S si propagano nei solidi, ma solo le onde P attraversano
i liquidi o i materiali fusi. Le onde sismiche si muovono più velocemente nelle rocce compatte e
in generale nei materiali più densi.

INTERPRETA un modello e comunica nel linguaggio specifico


20. Nel modello è rappresentata una sezione ideale di una dor-
sale oceanica. Individua i processi geologici più importanti
e spiegali oralmente.
Allontanamento delle due placche in corrispondenza
della dorsale; risalita di materiale fuso dal mantello
ed emissione di magma lungo la rift valley; abbassa-
mento del confine tra litosfera e astenosfera con l’al-
lontanamento dalla dorsale; complessiva espansione
del fondo oceanico.

DESCRIVI processi ed elabora un modello

21. Descrivi i principali processi che avvengono nella collisione tra una placca oceanica e una continentale
secondo la tettonica delle placche. Rappresenta la situazione reale con un modello.
Secondo la tettonica delle placche nella collisione la placca oceanica più densa si flette sotto quella
continentale e sprofonda nell’astenosfera. Si forma una fossa oceanica e le forze di compressione
tra le due placche generano pieghe e faglie. Si verificano terremoti superficiali intorno alla fossa
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ed eruzioni vulcaniche in tutta la zona di convergenza. Si creano anche terremoti profondi con
ipocentri lungo la placca in subduzione (zona di Benioff-Wadati).

FORMULA un’ipotesi e comunica nel linguaggio specifico

22. Una serie di isolotti vulcanici, allineati nell’oceano Pacifico, sono stati colonizzati da organismi simili in
tempi diversi. Fornisci una spiegazione per il fenomeno.
L’indicazione della peculiare posizione spaziale, nonché il riferimento a diversi tempi di coloniz-
zazione da parte di organismi simili fa supporre che gli isolotti si siano formati in successione in
seguito all’attività di un punto caldo.

Guida Biochimica 129


NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 2 L’atmosfera dinamica


VERIFICHE DI FINE UNITÀ
SCIENZE DELLA TERRA

VERIFICA DELLE CONOSCENZE


VERO o FALSO ?

1. La distribuzione globale delle precipitazioni è omogenea. V F


2. Un fronte occluso può essere freddo o caldo. V F
3. Il maggior componente dell’atmosfera è l’ossigeno. V F
4. La densità dell’atmosfera diminuisce con l’altezza. V F
5. L’aria umida pesa meno dell’aria secca. V F
6. A parità di pressione, la quantità di vapore acqueo che rende una massa d’aria satura diminuisce con la temperatura. V F
7. Gli inquinanti sono solo sostanze gassose. V F
8. I monsoni sono venti periodici. V F
9. Ai Poli esiste un’area di alta pressione. V F
10. Le correnti orientali si formano nella bassa troposfera. V F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Ad alta quota le correnti orientali fluiscono: 16. L’atmosfera non si disperde nello spazio perché la
A tra i circoli polari e i Poli Terra esercita su di essa:
B tra i 45° e i 60° di latitudine A la forza centrifuga
C nella zona intertropicale B la forza di Coriolis
C la forza gravitazionale
12. Il gradiente barico orizzontale è maggiore dove:
D la forza magnetica
A le isobare sono più distanti tra loro
17. Le correnti a getto sono flussi di aria:
B le isobare sono equidistanti
A molto lenti che scorrono a un’altezza media di 12 km
C le isobare sono più ravvicinate
B che possono raggiungere la velocità di 500 km/h e
13. In quali dei seguenti strati atmosferici la tempera- si muovono da Est a Ovest
tura diminuisce con l’altitudine? C molto veloci che scorrono a un’altezza media di 5 km.
A Esosfera D possono raggiungere la velocità di 500 km/h e si
B Troposfera muovono da Ovest verso Est
C Termosfera
18. L’unico gas serra, tra i seguenti, è:
D Stratosfera
A l’ossido di carbonio C l’ozono
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14. La pressione dell’aria diminuisce con: B l’ossido di azoto D il vapore acqueo


A la diminuzione della temperatura
19. In un ciclone tropicale:
B la diminuzione dell’altitudine
A nella zona centrale l’aria calda ha un movimento di
C la diminuzione del vapore acqueo
ascesa
D l’aumento del vapore acqueo B la perturbazione s’intensifica con la quota
15. Il regime pluviometrico equatoriale è caratterizza- C la perturbazione s’indebolisce con la quota
to da: D i venti più intensi sono in quota
A piogge di media intensità tutto l’anno
20. È uno strumento che misura le variazioni di pres-
B piogge elevate tutto l’anno sione:
C piogge intense d’estate A l’igrometro C il termografo
D piogge elevate d’inverno B il barometro D il barografo

130 Guida Biochimica


NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 2 L’atmosfera dinamica

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


SCIENZE DELLA TERRA
VERSO LE COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto
21. Analizza e interpreta il seguente schema spiegando con precisione i processi rappresentati.
ALTA PRESSIONE BASSA PRESSIONE

ARIA FREDDA vento ad alta quota

vento a bassa quota


ARIA CALDA

...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................

ANALIZZA e interpreta uno schema

22. Quale fenomeno è rappresentato nello schema?


Individualo e spiegalo.
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FORMULA un’ipotesi e valuta criticamente una situazione

23. A fine estate sulla costa orientale dell’America settentrionale a circa 20° di latitudine Nord la pressione cade
a valori molto bassi. Formula un’ipotesi per spiegare la probabile evoluzione del tempo atmosferico nell’im-
mediato futuro e motiva la tua risposta.
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................
...................................................................................................................................................................................................

Guida Biochimica 131


SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 2 L’atmosfera dinamica


VERIFICHE DI FINE UNITÀ
SCIENZE DELLA TERRA

VERIFICA DELLE CONOSCENZE


VERO o FALSO ?

1. La distribuzione globale delle precipitazioni è omogenea. V ✗F


2. Un fronte occluso può essere freddo o caldo. ✗V F
3. Il maggior componente dell’atmosfera è l’ossigeno. V ✗F
4. La densità dell’atmosfera diminuisce con l’altezza. ✗F
V
5. L’aria umida pesa meno dell’aria secca. ✗V F
6. A parità di pressione, la quantità di vapore acqueo che rende una massa d’aria satura diminuisce con la temperatura. V ✗F
7. Gli inquinanti sono solo sostanze gassose. V ✗F
8. I monsoni sono venti periodici. ✗V F
9. Ai Poli esiste un’area di alta pressione. ✗V F
10. Le correnti orientali si formano nella bassa troposfera. V ✗F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. Ad alta quota le correnti orientali fluiscono: 16. L’atmosfera non si disperde nello spazio perché la
A tra i circoli polari e i Poli Terra esercita su di essa:
B tra i 45° e i 60° di latitudine A la forza centrifuga

✗C nella zona intertropicale B la forza di Coriolis

12. Il gradiente barico orizzontale è maggiore dove: ✗


C la forza gravitazionale
D la forza magnetica
A le isobare sono più distanti tra loro
17. Le correnti a getto sono flussi di aria:
B le isobare sono equidistanti
A molto lenti che scorrono a un’altezza media di 12 km
✗C le isobare sono più ravvicinate
B che possono raggiungere la velocità di 500 km/h e
13. In quali dei seguenti strati atmosferici la tempera- si muovono da Est a Ovest
tura diminuisce con l’altitudine? C molto veloci che scorrono a un’altezza media di 5 km.
A Esosfera
✗B Troposfera

D possono raggiungere la velocità di 500 km/h e si
muovono da Ovest verso Est
C Termosfera
18. L’unico gas serra, tra i seguenti, è:
D Stratosfera Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
A l’ossido di carbonio C l’ozono
14. La pressione dell’aria diminuisce con:
A la diminuzione della temperatura
B l’ossido di azoto ✗
D il vapore acqueo
19. In un ciclone tropicale:
B la diminuzione dell’altitudine
A nella zona centrale l’aria calda ha un movimento di
C la diminuzione del vapore acqueo
ascesa
✗D l’aumento del vapore acqueo B la perturbazione s’intensifica con la quota
15. Il regime pluviometrico equatoriale è caratterizza-
to da:

C la perturbazione s’indebolisce con la quota
D i venti più intensi sono in quota
A piogge di media intensità tutto l’anno
20. È uno strumento che misura le variazioni di pres-
✗B piogge elevate tutto l’anno sione:
C piogge intense d’estate A l’igrometro C il termografo
D piogge elevate d’inverno B il barometro ✗
D il barografo

132 Guida Biochimica


SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 2 L’atmosfera dinamica

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


SCIENZE DELLA TERRA
VERSO LE COMPETENZE
INTERPRETA uno schema e comunica l’interpretazione con un testo scritto
21. Analizza e interpreta il seguente schema spiegando con precisione i processi rappresentati.
ALTA PRESSIONE BASSA PRESSIONE

ARIA FREDDA vento ad alta quota

vento a bassa quota


ARIA CALDA

La superficie riscaldata cede calore all’aria che si espande, diventa meno densa e più leggera di
quella che la circonda. Di conseguenza si forma una corrente convettiva ascensionale che origina
una zona di bassa pressione al suolo. In quota l’aria più densa e fredda scende da una zona di
alta pressione verso il basso e crea una corrente convettiva discensionale. Flussi di aria orizzontali
collegano le zone in cui avvengono i moti ascendenti e discendenti e si forma una cella convettiva.

ANALIZZA e interpreta uno schema

22. Quale fenomeno è rappresentato nello schema?


Individualo e spiegalo.
Nello schema è rappresentato l’effetto serra.
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

FORMULA un’ipotesi e valuta criticamente una situazione

23. A fine estate sulla costa orientale dell’America settentrionale a circa 20° di latitudine Nord la pressione cade
a valori molto bassi. Formula un’ipotesi per spiegare la probabile evoluzione del tempo atmosferico nell’im-
mediato futuro e motiva la tua risposta.
L’abbassamento di pressione può segnalare l’arrivo di un ciclone tropicale, un’area depressiona-
ria che si forma sull’oceano e si muove da Est verso Ovest.

Guida Biochimica 133


NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 3 Il clima che cambia


VERIFICHE DI FINE UNITÀ
SCIENZE DELLA TERRA

VERIFICA DELLE CONOSCENZE


VERO o FALSO ?

1. Per determinare il clima di una regione è necessario conoscere i valori medi delle condizioni atmosferiche. V F
2. Con l’altitudine diminuisce la densità dell’aria e quindi la temperatura aumenta. V F
3. Nel solstizio d’estate i raggi solari sono perpendicolari al Tropico del Capricorno. V F
4. Nella foresta pluviale gli alberi hanno radici poco profonde. V F
5. La rosa di Gerico vive nei deserti tropicali. V F
6. Le glaciazioni del Quaternario hanno avuto una durata media di 10.000 anni. V F
7. Le variazioni climatiche del passato hanno provocato migrazioni di uomini e animali. V F
8. Dai dati registrati negli ultimi decenni si osserva un aumento costante della temperatura media globale. V F
9. Gli organismi viventi si trovano sulla Terra da circa 3 milioni di anni. V F
10. Il clima risponde alle variazioni con processi di feedback. V F

CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. La zona di convergenza intertropicale si sposta 16. L’ultima glaciazione del Quaternario è chiamata:
verso Nord o verso Sud in base a variazioni: A Würm C Mindel
A della pressione dell’aria B Donau D Günz
B delle correnti oceaniche 17. Le fluttuazioni della temperatura in epoca storica
C dell’inclinazione dei raggi solari dipendono probabilmente:
D dell’albedo A dai cicli di Milankovic
12. I moti millenari della Terra hanno provocato nel B dalle dimensioni della criosfera
passato variazioni: C da fluttuazioni delle macchie solari
A della temperatura D dall’effetto serra
B della pressione 18. Lo zolfo emesso durante un’eruzione vulcanica
C delle precipitazioni forma un aerosol acido:
13. La Piccola Età Glaciale si è verificata: A nella troposfera C nella stratosfera
A tra il 2000 e il 15000 a.C. B nella mesosfera D nella termosfera
B tra il primo e l’ottavo secolo d.C. 19. Tra i seguenti fenomeni non è una causa naturale Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
C tra il 1000 e il 1200 d.C. delle variazioni climatiche:
D tra il 1500 e il 1800 d.C. A il movimento delle placche litosferiche
14. L’aumento della superficie globale ghiacciata pro- B l’insieme dei moti millenari
voca: C la variazione delle macchie solari
A un aumento della temperatura D l’innalzamento del livello dei mari
B una diminuzione dell’assorbimento della radiazione
20. Tra i seguenti fenomeni può limitare il riscalda-
solare
mento globale generato dall’aumento dell’effetto
C una diminuzione dell’albedo. serra:
D un aumento dell’albedo A l’ampliamento della copertura nuvolosa dovuto al
15. Tra i seguenti ambienti non è un bioma: maggiore tasso di evaporazione delle acque
A la foresta equatoriale C il deserto B l’aumento globale dell’attività fotosintetica
B il bosco D la savana C l’aumento dell’area globale coperta dai ghiacci

134 Guida Biochimica


NOME E COGNOME ............................................................................................. CLASSE ........................ DATA ........................

UNITÀ 3 Il clima che cambia

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


SCIENZE DELLA TERRA
VERSO LE COMPETENZE
ANALIZZA e interpreta uno schema

21. Descrivi i processi rappresentati nello schema del feedback e completa l’ultimo riquadro indicando se la
concentrazione di CO aumenta o diminuisce. Il feedback è positivo o negativo?
µ Aumenta
l’effetto serra
µ
............................ Aumenta
la concentrazione la temperatura
di CO atmosferica media
µ

µ
Aumenta la degra-
dazione meteorica Aumenta
dei carbonati l’evaporazione
µ

Aumentano
la precipitazioni
µ
COMPRENDI e interpreta uno schema

22. Che cosa è rappresentato nello schema?


Comprendi i processi rappresentati
e fornisci la tua interpretazione.
....................................................................................
....................................................................................
....................................................................................
....................................................................................
....................................................................................
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

COMUNICA oralmente utilizzando il linguaggio specifico

23. Spiega che cosa si intende per cambiamento climatico, spiega qual è il fenomeno che altera maggiormente
il clima e come gli uomini vi contribuiscano.

INDIVIDUA un processo ed elabora uno schema


24. L’evaporazione e la condensazione dell’acqua sono i principali processi che intervengono tra gli stati termici
della superficie terrestre e dell’atmosfera. Elabora uno schema per rappresentare il processo di feedback che
si genera quando aumenta la temperatura superficiale e di conseguenza aumenta l’evaporazione dell’acqua
dalla superficie terrestre. Stabilisci se questo meccanismo di feedback è positivo o negativo e spiega perché.
...................................................................................................................................................................................................

Guida Biochimica 135


SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 3 Il clima che cambia


VERIFICHE DI FINE UNITÀ
SCIENZE DELLA TERRA

VERIFICA DELLE CONOSCENZE


VERO o FALSO ?

1. Per determinare il clima di una regione è necessario conoscere i valori medi delle condizioni atmosferiche. ✗V F
2. Con l’altitudine diminuisce la densità dell’aria e quindi la temperatura aumenta. V ✗F
3. Nel solstizio d’estate i raggi solari sono perpendicolari al Tropico del Capricorno. V ✗F
4. Nella foresta pluviale gli alberi hanno radici poco profonde. ✗V F
5. La rosa di Gerico vive nei deserti tropicali. ✗V F
6. Le glaciazioni del Quaternario hanno avuto una durata media di 10.000 anni. V ✗
F
7. Le variazioni climatiche del passato hanno provocato migrazioni di uomini e animali. ✗V F
8. Dai dati registrati negli ultimi decenni si osserva un aumento costante della temperatura media globale. ✗V F
9. Gli organismi viventi si trovano sulla Terra da circa 3 milioni di anni. V ✗
F
10. Il clima risponde alle variazioni con processi di feedback. ✗V F
CONCLUDI le frasi con il completamento corretto

11. La zona di convergenza intertropicale si sposta 16. L’ultima glaciazione del Quaternario è chiamata:
verso Nord o verso Sud in base a variazioni:
A della pressione dell’aria
✗A Würm C Mindel
B Donau D Günz
B delle correnti oceaniche 17. Le fluttuazioni della temperatura in epoca storica
✗C dell’inclinazione dei raggi solari dipendono probabilmente:
D dell’albedo A dai cicli di Milankovic
12. I moti millenari della Terra hanno provocato nel B dalle dimensioni della criosfera
passato variazioni:
✗C da fluttuazioni delle macchie solari
✗A della temperatura D dall’effetto serra
B della pressione 18. Lo zolfo emesso durante un’eruzione vulcanica
C delle precipitazioni forma un aerosol acido:
13. La Piccola Età Glaciale si è verificata: A nella troposfera ✗
C nella stratosfera
A tra il 2000 e il 15000 a.C. B nella mesosfera D nella termosfera
B tra il primo e l’ottavo secolo d.C. 19. Tra i seguenti fenomeni non è una causa naturale
delle variazioni climatiche:
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
C tra il 1000 e il 1200 d.C.
✗D tra il 1500 e il 1800 d.C. A il movimento delle placche litosferiche
14. L’aumento della superficie globale ghiacciata pro- B l’insieme dei moti millenari
voca: C la variazione delle macchie solari
A un aumento della temperatura
B una diminuzione dell’assorbimento della radiazione
✗D l’innalzamento del livello dei mari
20. Tra i seguenti fenomeni può limitare il riscalda-
solare
mento globale generato dall’aumento dell’effetto
C una diminuzione dell’albedo. serra:
✗D un aumento dell’albedo A l’ampliamento della copertura nuvolosa dovuto al
15. Tra i seguenti ambienti non è un bioma: maggiore tasso di evaporazione delle acque
A la foresta equatoriale C il deserto ✗B l’aumento globale dell’attività fotosintetica
✗B il bosco D la savana C l’aumento dell’area globale coperta dai ghiacci

136 Guida Biochimica


SOLUZIONI DELLE VERIFICHE DI FINE UNITÀ

UNITÀ 3 Il clima che cambia

VERIFICHE DI FINE UNITÀ


SCIENZE DELLA TERRA
VERSO LE COMPETENZE
ANALIZZA e interpreta uno schema
µ Aumenta
l’effetto serra
µ
21. Descrivi i processi rappresentati nello schema del Aumenta Aumenta
feedback e completa l’ultimo riquadro indicando se la concentrazione
di CO atmosferica
la temperatura
media
la concentrazione di CO aumenta o diminuisce. Il

µ
feedback è positivo o negativo?

µ
Aumenta la degra-
dazione meteorica Aumenta
dei carbonati l’evaporazione

µ
Aumentano
la precipitazioni
µ
COMPRENDI e interpreta uno schema

22. Che cosa è rappresentato nello schema? Comprendi i processi rappresentati e fornisci la tua interpretazione.
Lo schema illustra il meccanismo di feedback del metano atmosferico. Con il riscaldamento
climatico, la fotosintesi diventa più veloce e la massa vegetale cresce, con un conseguente au-
mento della materia organica in decomposizione. Questo fenomeno può accrescere le emissioni
di metano nell’atmosfera, in particolare nelle zone umide, e ciò contribuisce a sua volta ad au-
mentare l’effetto serra e quindi il riscaldamento climatico.

COMUNICA oralmente utilizzando il linguaggio specifico

23. Spiega che cosa si intende per cambiamento climatico, spiega qual è il fenomeno che altera maggiormente
il clima e come gli uomini vi contribuiscano.
Il cambiamento climatico è una variazione quantitativa e qualitativa dei fattori medi che carat-
terizzano il clima globale. Il fenomeno che lo altera maggiormente è l’aumento della concentra-
zione dei gas serra. Gli uomini alterano il clima globale introducendo nell’atmosfera gas serra o
cambiandola chimicamente e producendo i gas serra indirettamente.

INDIVIDUA un processo ed elabora uno schema


24. L’evaporazione e la condensazione dell’acqua sono i principali processi che intervengono tra gli stati termici
Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA

della superficie terrestre e dell’atmosfera. Elabora uno schema per rappresentare il processo di feedback che
si genera quando aumenta la temperatura superficiale e di conseguenza aumenta l’evaporazione dell’acqua
dalla superficie terrestre. Stabilisci se questo meccanismo di feedback è positivo o negativo e spiega perché.
Il feedback è positivo perché il meccanismo genera un ul- µ aumenta
la temperatura
teriore riscaldamento dell’atmosfera che fa aumentare la superficiale
temperatura superficiale e l’evaporazione.
µ

l’atmosfera aumenta
si riscalda l’evaporazione
dell’acqua
µ

aumenta
la quantità di
vapore acqueo
atmosferico
µ
Guida Biochimica 137
Soluzioni del volume - Sezione Scienze della Terra
SCIENZE DELLA TERRA

termosfera; La ionosfera riflette le onde radio e in essa si formano le


UNITÀ 1 La tettonica
SOLUZIONI

aurore polari 25. Si estende fino a circa 100 000 km dalla Terra, non è
delle placche sferica, ma ha una forma asimmetrica protegge la Terra dal vento sola-
re e dai raggi cosmici. 26. Lo è a livello globale, ma non localmente.
All’Equatore è positivo e ai poli negativo. 27. Al fatto che la troposfera
VERIFICA DELLE CONOSCENZE è riscaldata soprattutto dal basso. 28. L’escursione termica giornaliera
è la differenza tra la temperatura massima e la temperatura registrata
Indica il completamento corretto nelle 24 ore. 29. I tornado sono violentissime tempeste di vento carat-
1. A 2. C 3. C 4. B 5. D 6. C 7. C 8. D 9. D terizzate da un vortice lungo e stretto. Le correnti ascensionali risalgono
Vero o falso? a spirale all’interno del tornado dove la pressione è minore e per questo
10. F 11. F 12. V 13. F 14. V 15. F 16. F 17. V risucchiano ciò che incontrano. 30. Nelle nubi stratificate le precipita-
zioni sono deboli, mentre nei cumulonembi sono molto forti. 31. Avviene
Scegli l’opzione corretta senza scambi di calore con l’ambiente. 32. Il suolo perde rapidamente
18. attrazione gravitazionale 19. discontinuità di Lehmann 20. litosfera calore per irraggiamento. 33. Il bilancio termico nella zona equatoriale
e astenosfera 21. decadimento radioattivo 22. simmetriche 23. suc- è positivo, il riscaldamento del suolo è intenso e l’aria si riscalda a sua
cessivi volta, si espande, diventa più leggera e sale.

VERSO LE COMPETENZE VERSO LE COMPETENZE


Trova l’errore e correggi Trova l’errore e correggi
34. una brusca diminuzione 35. magnetica 34. maggiore 35. perpendicolarmente
Osserva e rispondi Schematizza
39. Dalla tettonica compressiva che ha attivato l’orogene appenninico 40. 36. La superficie terrestre riscaldata cede calore alle masse d’aria che si
L’isostasia per rimbalzo post-glaciale 41. Un punto caldo dilatano, diventano meno dense e più leggere. Di conseguenza risalgono
formando una corrente convettiva ascensionale e originano una zona di bas-
Sviluppa il pensiero critico
sa pressione al suolo. 37. L’aria più calda e leggera tende a scorrere sopra
42. Un’analisi paleomagnetica delle successioni rocciose potrebbe aiutare l’aria più fredda e pesante, come se risalisse su una superficie piana incli-
le ricercatrici. La frequenza delle inversioni di polarità nei due periodi geo- nata rispetto al suolo (fronte). 38. Le nubi si avvolgono intorno all’occhio
logici è molto diversa: frequenti nel Triassico, rare nel Cretacico. 43. Negli del ciclone in senso orario.
ultimi decenni si è preferito utilizzare l’espressione ‘tettonica delle placche’
in sostituzione di ‘deriva dei continenti’ perché le dinamiche litosferiche Osserva e rispondi
non coinvolgono ‘continenti’ ma placche continentali e oceaniche. Malgra- 39. La formazione delle nuvole convettive e quella delle nuvole orografi-
do molti altri fenomeni siano intervenuti nel modificare la geometria dei che. 40. Un fronte caldo
margini continentali, troveremo maggiore corrispondenza giustapponendo
Analizza e interpreta
la sagoma delle placche continentali anziché i continenti geografici, che
costituiscono solo la parte emersa di placche spesso più ampie. 41. L’aria fredda si muove velocemente verso l’aria calda che risale su quel-
la fredda fino a staccarsi dal suolo.
Science in English
Sviluppa il pensiero critico
45. A. lithosphere - B. Wadati–Benioff - C. Tethys Sea
43. a) La massa d’aria è calda e umida. b) Aumenta l’umidità relativa e
la massa d’aria diventa satura. c) All’interno della massa d’aria il vapore
acqueo condensa e si formano precipitazioni. 44. a) Sì, perché a un certo
punto si può oltrepassare il limite di saturazione; si appannano i vetri della
UNITÀ 2 L’atmosfera finestra. b) Riscaldando la stanza. 45. L’aria che sale subisce il raffred- Pagina fotocopiabile - © De Agostini Scuola SpA
damento adiabatico e a una certa quota il vapore acqueo condensa. Se la
dinamica temperatura al suolo arriva sotto lo zero è probabile che inizi una precipi-
tazione nevosa. 46. L’aria in risalita dall’Equatore è sostituita da flussi
VERIFICA DELLE CONOSCENZE d’aria che convergono nella zona (zona di convergenza): L’aria in risalita
nella parte superiore della troposfera diverge (zona di divergenza) e scende
Indica il completamento corretto alle latitudini di 30° N e S.
1. D 2. A 3. B 4. C 5. C 6. C 7. B 8. C 9. A Connecting Science
Vero o falso? 47. L’anticipazione della partenza riduce il tempo dedicato alla riprodu-
10. F 11. F 12. F 13. V 14. V 15. F 16. F 17. V zione.
Scegli l’opzione corretta Science in English
18. stratosfera 19. 1000 20. perturbatoo 21. cumuliformi 22. ridotta 48. A. Relative humidity - B. stable - C. cloud
Rifletti e rispondi Scienza in digitale
23. L’occhio del ciclone è una zona di calma nella sua parte centrale. 49. Sollevamento dal suolo di aria calda e umida - Positive al suolo e negati-
L’aria che scende all’interno si comprime e si riscalda causando un in- ve nel sistema nuvoloso - il tornado è un fenomeno locale e di breve durata,
nalzamento del punto di rugiada e la scomparsa delle nubi. 24. Nella che consiste di solo vento

138 Guida Biochimica


UNITÀ 3 Il clima che cambia Schematizza
35.
Aumento della
VERIFICA DELLE CONOSCENZE temperatura media

SCEINZE DELLA TERRA


Indica il completamento corretto globale
1. D 2. B 3. C 4. C 5. D 6. C 7. A 8. D 9. B

SOLUZIONI
Vero o falso? Aumento della Diminuzione della
10. F 11. V 12. F 13. F 14. V 15. V quantità di radiazione copertura nevosa e
solare assorbita glaciale
Scegli l’opzione corretta
16. esistono 17. fascia climatica 18. una riduzione 19. microtermi- Lo favorisce
ci 20. clima 21. adattamento 22. fattore Osserva e rispondi
Rifletti e rispondi 38. A: megatermico umido, B: arido; C: mesotermico
23. Nell’atmosfera il diossido di carbonio forma con l’acqua piovana acido Analizza e interpreta
carbonico; l’acqua cade al suolo e sottrae così il CO all’atmosfera 24.
39. L’effetto serra si amplifica. 40. Clima megatermico umido; clima equa-
Fa diminuire la quantità di benzina necessaria e quindi le emissioni. 25.
toriale, Rio de Janeiro
Sono in relazione con l’attività solare e il loro aumento segna un aumento
dell’attività solare che segna un riscaldamento (e viceversa). 27. Ne- Sviluppa il pensiero critico
gli ultimi decenni si sono registrati valori medi delle temperature più al- 41. Diminuisce il diossido di carbonio perché aumenta la fotosintesi che lo
ti. 28. Il periodo tra la fine del 1500 e la metà del 1800; è caratterizza- sottrae dall’atmosfera 42. Clima freddo durante una glaciazione del Qua-
to da una diminuzione delle temperature 29. Spostandosi verso quote ternario; l pelliccia, le orecchie piccole, il corpo compatto; non ha sviluppato
più alte delle montagne. 30. La vegetazione può assorbire le radiazioni l’adattamento a un clima più caldo. 43. Riduzione graduale della copertu-
solari e impedisce che raggiungano il suolo, causando una diminuzione ra glaciale, estensione dei ghiacci artici minore dell’attuale, riduzione della
dell’albedo. 31. L’aumento della temperatura che provoca lo sciogli- calotta antartica, scomparsa quasi totale dei ghiacciai montani, innalza-
mento dei ghiacci. mento delle coste, notevole innalzamento del livello dei mari.
Connecting Science
VERSO LE COMPETENZE 44. Il deserto caldo; le elitre sono fuse insieme per minimizzare la dispersio-
Trova l’errore e correggi ne di acqua durante la respirazione, le zampe sono lunghe per mantenere il
32. settentrionale 33. aumentata 34. più corpo lontano dal suolo, il dorso è idrorepellente per permettere all’umidità
che condensa sull’addome di raggiungere la bocca che si trova più in basso,
la velocità è una difesa contro il calore del suolo del deserto.
Science in English
45. A. latitude - B. subclimates - C. heat budget
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Guida Biochimica 139

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