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Ester Bianchi, Andrea Lena Corritore,


Paula Cristina de Paiva Limao, Stefania de Rosa,
Anne-Marie Lievens, Franco Lorenzi,
Diana Peppoloni

LINGUE E
LETTERATURE
STRANIERE MODERNE
A cura di Franco Lorenzi e Diana Peppoloni

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Collana Risorse digitali
A cura di Franco Lorenzi e Andrea Capaccioni, Università degli Studi di
Perugia

ISBN: 978.88.916.1069.0

© Copyright 2015 by Maggioli S.p.A.


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Risorse digitali

Internet è uno strumento che offre straordinarie opportunità di raccogliere e


consultare documenti, immagini e suoni: conoscenze sempre più utili e
indispensabili nella società dell’informazione, in particolare per lo studio e
per il lavoro. La Rete è però un mare in cui bisogna tenere la rotta per non
disperdersi. La collana Risorse digitali intende fornire gli strumenti, i filtri,
indispensabili per selezionare le informazioni scientifiche, tecniche e
disciplinari disponibili nel Web.
Ogni ebook è dedicato a un diverso ambito disciplinare e propone un
repertorio ragionato, sintetico e sistematico, creato secondo i criteri della
qualità, dell’efficacia e dell’affidabilità delle risorse digitali fruibili in
Rete.
L’idea nasce da un progetto della Facoltà di Lettere e Filosofia
dell’Università degli Studi di Perugia. Lo scopo è quello di costruire una
competenza informativa (o information literacy), ormai indispensabile a
studenti, ricercatori, formatori, studiosi, che integri la preparazione
informatica agli ambiti e agli strumenti di lavoro scientifici.

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Introduzione
Franco Lorenzi

Internet è uno strumento che offre a ognuno di noi straordinarie opportunità


di raccogliere e consultare documenti, immagini e suoni: in una parola,
conoscenze, che risultano sempre più utili e, spesso, indispensabili nella
moderna società dell’informazione. Chi si occupa di lingue e letterature non
fa eccezione e ricorre alla Rete quotidianamente per lavoro o per studio.
Ma Internet, come sappiamo bene, è un mare in cui bisogna tenere la rotta
per non disperdersi o, peggio, naufragare. Se, ad esempio, prendiamo i due
motori di ricerca più usati (Google e Yahoo!) nella loro versione italiana, e
digitiamo come parole chiave lingua e letteratura seguite dagli aggettivi
cinese, francese, inglese, portoghese, spagnola, russa e tedesca otteniamo
i seguenti risultati 1:

risultati ottenuti con risultati ottenuti con


parole chiave
Google Italia Yahoo! Italia

lingua cinese 957.000 3.960.000

lingua francese 28.600.000 25.200.000

lingua inglese 2.380.000 15.100.000

lingua portoghese 6.330.000 13.700.000

lingua spagnola 791.000 9.240.000

lingua russa 717.000 7.270.000

lingua tedesca 913.000 14.400.000

Tabella 1. Risultati ottenuti con Google e Yahoo! Italia per ricerche su lingua

risultati ottenuti con risultati ottenuti con


parole chiave
Google Italia Yahoo! Italia

5
letteratura cinese 1.570.000 778.000

letteratura francese 4.100.000 2.750.000

letteratura inglese 1.150.000 7.000.000

letteratura portoghese 531000 4.510.000

letteratura spagnola 825000 1.030.000

letteratura russa 398000 1.100.000

letteratura tedesca 1.290.000 1.330.000

Tabella 2. Risultati ottenuti con Google e Yahoo! Italia per ricerche su letteratura

I documenti consultabili, naturalmente, sfidano ogni concreta possibilità di


lettura e se poi volessimo allargare la ricerca a lingue diverse dall’italiano
la situazione si farebbe ancor più sconfortante. Ad esempio, avviando una
ricerca in Google con la parola-chiave English literature otteniamo ben
141.000.000 di risultati!
Di fronte a questo, lo studente (di ogni età) che vuole apprendere una lingua
straniera o la persona che ha bisogno di informazioni generali o specifiche
sulla lingua e i testi si trova in evidente difficoltà e riconosce di aver
bisogno di una guida. Come ha scritto più volte Umberto Eco nelle sue
Bustine di Minerva 2, la vastità della Rete richiede dei filtri per scegliere e
catturare le informazioni tecniche, scientifiche, disciplinari, in modo tale da
non perdere tempo in navigazioni inutili e infruttuose e, soprattutto, per
rendersi conto dell’effettiva affidabilità e originalità delle idee. La ricerca
scientifica ha come vantaggio quello di accumulare le conoscenze e di
proporne una verifica costante: chi vuole andare oltre le conoscenze
consolidate ha sicuramente il diritto di farlo (anzi, è questo il lavoro dello
scienziato), ma deve altrettanto sicuramente conoscere ciò che è già stato
fatto.
Il volume che presentiamo ha lo scopo di offrire una guida alle informazioni
disponibili in Rete 3 per chi vuole occuparsi di un gruppo di lingue e
letterature straniere che sono insegnate e diffuse oggi in Italia. Il gruppo
comprende il cinese, il francese, l’inglese, il portoghese, il russo, lo

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spagnolo e il tedesco; ogni capitolo del libro è dedicato a una di queste
lingue e rispettive letterature. L’insieme è indubbiamente limitato (e
contiamo in futuro di ampliare in modo significativo la scelte degli idiomi),
ma ci è sembrato utile iniziare il lavoro per verificare se la formula che
abbiamo scelto è effettivamente utile.Il criterio che ci siamo dati non è
quello dell’esaustività; non proporremo una rassegna accademica che serva
a documentare e valutare il maggior numero possibile di risorse
elettroniche disponibili per le lingue e letterature 4. Questa rassegna (che, in
realtà, abbiamo fatto nel corso degli anni) è sullo sfondo del nostro libro:
in questa sede proporremo una scelta sistematica delle risorse che, a nostro
avviso, sono più utili ed efficaci. L’efficacia è il nostro criterio, e ciò vuol
dire guidare il lettore a ipertesti, programmi, applicazioni e così via che
coniughino qualità e affidabilità ed abbiano, tra l’altro, una vita
ragionevolmente sicura (e non effimera) nella Rete.
Per ogni lingua e letteratura seguiremo uno schema di presentazione che ci è
sembrato il più convincente. I capitoli iniziano con un breve paragrafo
introduttivo in cui si danno alcune indicazioni sulla diffusione e la
genealogia della lingua, con dati ricavati da due grandi progetti scientifici:
Linguasphere (http://www.linguasphere.info) e Ethnologue – Languages of
the World (http://www.ethnologue.com).
Linguasphere 5 raccoglie i risultati delle ricerche svolte dall’Observatoire
Linguistique (in inglese, Linguasphere Observatory), nato nel 1983 presso
l‘università Laval in Canada ad opera del linguista David Dalby e attivo
oggi in Gran Bretagna e Francia. La linguasfera «constitue le continuum
planétaire des voix de l’humanité, englobant toutes les langues et tous les
systèmes d’enregistrement et de communication parlée et écrite. En
préservant et en transmettant l’héritage collectif du savoir human, la
linguasphère a permis à nôtre espèce de costruire à travers les siècles un
foyer de connaissances autour d’une planète plurilingue, sous le toit des
langues entrelacées, des arts et des sciences sans frontières, des sports et du
droit internationaux. L’achèvement d’une linguasphère orbitale au début du
XXIe siècle offre enfin à l’humanité tout entiére les clefs de ce foyer
commun».
Per descrivere la linguasfera in cui l’umanità è avvolta, Linguasphere ha
messo a punto un complesso Repertorio (Répertoire) o Registro (Register),
cioè un sistema di classificazione delle lingue secondo la loro diffusione

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geografica e la loro genealogia storica. In più, le lingue sono considerate
secondo il numero di parlanti, facendo riferimento ad una scala decimale
che definisce il rango degli idiomi, da quelli parlati da oltre un miliardo di
persone a quelli in via di estinzione.
Ethnologue 6 è un progetto attivo dagli anni Cinquanta del secolo scorso ed
è realizzato da SIL International (http://www.sil.org/), una importante
organizzazione nonprofit che si occupa delle lingue del mondo e della loro
tutela 7. Le descrizioni linguistiche in Ethnologue offrono:
a) un’accurata descrizione geografica, attraverso mappe, della diffusione
delle diverse lingue;
b) rilievi statistici aggiornati sul numero dei parlanti;
c) una classificazione genetica delle lingue;
d) tutto ciò basandosi su una cospicua base di studi scientifici, indicati in
apposite (e utilissime) bibliografie.
Scorrendo il sito di Ethnologue si trovano preziose indicazioni tecniche sul
rapporto tra lingue nazionali e varietà locali e sull’attendibilità delle
ricostruzioni delle diverse famiglie linguistiche. Per quanto riguarda la
diffusione e la vitalità delle lingue, Ethnologue usa la scala GIDS (Graded
Intergenerational Disruption Scale), formulata da J. Fishman (1991) e
perfezionata da Lewis-Simon (2010). In questa scala, le lingue vanno da un
livello 0 (International: la lingua ha grande diffusione negli scambi, nella
cultura e nelle relazioni politiche a livello internazionale) a un livello 10
(Extinct: la lingua non è più usata e non ha un valore identitario per una
comunità di parlanti, sia pur ridotta).
È opportuno precisare che le indicazioni fornite dai siti precedenti, fondate
su solide basi scientifiche, sono, comunque, necessariamente
approssimative. Non è possibile, infatti, determinare con precisione
matematica il numero effettivo di parlanti nativi di una lingua, così come
quello dei parlanti che praticano comunemente una lingua come lingua
seconda o terza. In ogni caso, tutte le lingue rappresentate nel nostro volume
sono sostenute da vaste comunità e sono oggetto di apprendimento a livello
mondiale; appartengono quindi di diritto al livello 0 - International, anche
se le schede elettroniche di Ethnologue usano solitamente l’etichetta 1 -
National (tipica delle lingue che hanno il riconoscimento di ‘lingua
ufficiale’ di uno o più Stati) dato che non esiste una determinazione univoca
delle lingue internazionali o mondiali.

8
In ogni capitolo del nostro volume, questi dati sono collegati a informazioni
sulla genealogia della lingua (la cosiddetta famiglia storica a cui la lingua
appartiene) e ai luoghi in cui è parlata, derivate anche dai progetti LL-MAP
e MultiTree della The Linguist List. The Linguist List – International
Linguistics Community Online (http://www.linguistlist.org) è
l’associazione internazionale più vasta che raccoglie coloro che si
occupano di lingue per lavoro e studio, e nel suo sito offre informazioni
utili e documentazioni professionali 8. Il progetto LL-MAP: Language and
Location – A Map Annotation Project (http://www.llmap.org) si basa su un
sistema GIS – Geographical Information System, mentre MultiTree 9 (oltre
a una ricca documentazione bibliografica) offre rappresentazioni a forma di
grafo delle relazioni di genealogia tra le diverse lingue.
Il lettore interessato a una documentazione sul lavoro scientifico di
descrizione delle lingue che trattiamo in questo volume (e, nel caso, non
soltanto di queste, ma di moltissime altre lingue del mondo) può trovare un
valido punto di riferimento nell’OLAC - Open Language Archives
Community, http://www.language-archives.org/.
L’OLAC è nato nel 2000 come risultato di un convegno dedicato, appunto,
alla disponibilità e alla raccolta della documentazione elettronica sulle
lingue, tenutosi all’università della Pennsylvania. Esso «is an international
partnership of institutions and individuals who are creating a worldwide
virtual library of language resources» e, sotto la guida di S. Bird e G.
Simons e di un ricco advisory board di linguisti di tutto il mondo, raccoglie
da oltre un decennio una grande base di dati contenente materiali e ricerche
su centinaia di lingue.L’OLAC si appoggia al Linguistic Data Consortium,
attivo dagli anni novanta del secolo scorso presso l’università della
Pennsylvania (https://www.ldc.upenn.edu/). Il Linguistic Data Consortium
(in sigla, LDC) è un’associazione aperta tra università, enti di ricerca e
aziende che raccoglie strumenti computazionali per le lingue, in particolare
corpora e software. Torneremo sull’LDC più avanti, parlando proprio di
questi argomenti.
Nei vari capitoli del nostro volume presenteremo le risorse elettroniche per
ogni lingua e letteratura straniera, scegliendo quelle a nostro avviso più
significative, privilegiando le risorse orientate all’utente italiano, cioè che
partono dalla lingua italiana per arrivare a quella straniera; se queste
risorse mancano (o sono manifestamente carenti), si suggeriscono le risorse

9
che partono dall’inglese, considerata come la lingua più diffusa nel nostro
sistema scolastico.
Il primo paragrafo di ogni capitolo è dedicato a Lingua e istituzioni.
Poiché facciamo riferimento a lingue di grande diffusione e storia, ci è
sembrato indispensabile, prima di tutto, fornire le indicazioni sugli istituti
nazionali per la promozione delle diverse lingue straniere. In questo senso,
il Goethe Institut offre una documentazione qualificata per la lingua e la
cultura tedesca, così come il British Council per l’inglese o l’Instituto
Cervantes per lo spagnolo. Accanto a questi abbiamo aggiunto i centri di
ricerca istituzionali che hanno per compito lo studio della lingua e, spesso,
la redazione di vocabolari istituzionali, sincronici e storici; è il caso, ad
esempio, per il tedesco dell’Institut für Deutsche Sprache di Mannheim o
della Real Academia Española di Madrid per lo spagnolo.
I siti degli istituti nazionali rappresentano, a nostro avviso, il punto di
ingresso privilegiato per lo studente che vuole apprendere una lingua
straniera. Fin dalla pagina iniziale essi offrono indicazioni e veri e propri
percorsi di apprendimento, corredati da test di piazzamento che consentono
all’utente di verificare il proprio livello di competenza linguistica. Accanto
ad essi, abbiamo pensato di segnalare anche siti di grandi università, enti o
aziende che offrono materiali e strumenti utili: è il caso, ad esempio, della
BBC inglese che ha una ricca sezione dedicata
all’apprendimento/insegnamento della lingua
(http://www.bbc.co.uk/learning/).
Il secondo paragrafo è dedicato a La lingua in Rete. Il Web offre una
straordinaria quantità di siti accessibili liberamente, che hanno le
caratteristiche fondamentali della
a) ipertestualità - non abbiamo di fronte semplici testi lineari, ma insiemi
di pagine virtuali collegate tra di loro;
b) multimedialità - è possibile memorizzare e presentare sia caratteri
alfanumerici che immagini, suoni, filmati e animazioni;
c) interattività - l’utente è in grado non soltanto di recuperare informazioni
multimediali, ma può anche operare con esse e su di esse.
Un browser (come Internet Explorer, Mozilla Firefox o Google Chrome)
consente di navigare nelle informazioni, di muoversi da un punto all’altro
di un sito, di chiedere elaborazioni di dati (ad esempio, consultare l’elenco

10
ferroviario o il catalogo di una biblioteca), di memorizzare sul computer
dell’utente file utili presenti su un server (il noto download di materiali in
formato elettronico).
Queste possibilità mettono lo studente di lingue e, in generale, un qualsiasi
utente nella condizione di una full immersion linguistica. L’immersione
totale è uno dei sistemi più consigliati per l’insegnamento e
l’apprendimento delle lingue, e la Rete offre subito questa grande
occasione: leggere, scrivere, dialogare, ascoltare e parlare in lingua
straniera. Internet ci consente oggi di avere a disposizione un deposito
praticamente illimitato di testi. Questo aspetto è quello che ci interessa più
da vicino, in quanto il lavoro di chi si occupa di lingue è proprio su testi
(orali o scritti).
La pluralità degli ipertesti pone immediatamente un problema di genere e
chi si occupa di Web conosce bene la questione. Fin dall’antichità classica,
a partire perlomeno dalla Poetica di Aristotele, sono state proposte
tipologie di testi (per cui parliamo di testi poetici, informativi, normativi,
narrativi e così via), e distinzioni di generi testuali: romanzi, racconti,
articoli giornalistici, leggi, verbali, manuali, fumetti, lettere commerciali,
spot pubblicitari e così via.
Le ricerche contemporanee hanno messo in evidenza il fatto che i generi
testuali hanno una precisa funzione sociale: essi sono atti comunicativi che
rispondono a esigenze collettive, di gruppi sociali più o meno grandi, o di
un’intera comunità. In questo senso, le forme e le regole di elaborazione di
un testo non sono viste come astruse imposizioni, ma al contrario come
convenzioni, mezzi per riconoscere e indirizzare la comunicazione e
l’interazione sociale. Così il cambiamento dei generi segue il cambiamento
della società e, anche, lo precede.
Dunque, i testi in Internet appartengono a tipi e generi testuali; in più essi
sono in lingue diverse e, spesso, contemporaneamente sono in più lingue.
La caratteristica del multilinguismo è fondamentale per la Rete e, infatti,
molti studi sono dedicati al Web multilingue 10.
Nella Rete diventa essenziale riconoscere e capire l’informazione testuale
e perciò un notevole sforzo dei ricercatori è rivolto proprio a:
a) definire una tipologia dei generi web, e
b) mettere a punto metodi qualitativi e quantitativi per riconoscere in modo

11
automatico o semi-automatico il genere (o i generi) a cui appartiene un
documento.
Va da sé che queste ricerche hanno un grande valore aggiunto poiché
porteranno (e, di fatto, stanno portando) allo sviluppo di motori di ricerca
intelligenti, che non recuperano indistintamente quantità enormi (e
ingestibili) di documenti, ma insiemi omogenei e mirati alle richieste
dell’utente.Ogni tipologia di genere si basa sulla scelta di determinati
parametri e Giulio Lughi (2001) ha proposto, ad esempio, di:
a) individuare la fonte da cui proviene un ipertesto;
b) capire la funzione dell’ipertesto, e infine
c) descriverne lo stile.
Negli anni recenti hanno visto un grandissimo sviluppo le ricerche di
carattere quantitativo e statistico, volte ad individuare le caratteristiche
linguistiche ricorrenti in un tipo di testo e, quindi, a consentire
un’individuazione automatica del genere a cui il testo appartiene. Questo
approccio è legato, in particolare al lavoro iniziato dal linguista Douglas
Biber negli anni Ottanta del secolo scorso 11. Come scrive M. Santini
(2003: 78):
L’idea principale […] è la seguente: quando alcuni tratti linguistici si presentano
insieme (=co-occorrono) in modo coerente e regolare, si può supporre che vi
sia un fine comunicativo condiviso che promuove il loro uso: è dunque
ragionevole dedurre che tali testi presentino un profilo linguistico e funzioni
comunicative comuni.
I tratti linguistici considerati sono, ad esempio, i sostantivi o i verbi usati, i
tempi verbali e i connettivi frasali scelti e così via. L’insieme di tutti questi
indicatori è spesso indicato con il termine inglese facets 12 e oggi molte
procedure automatiche sono dedicate all’attività di Text Mining, cioè ad
estrarre queste utili conoscenze dai testi 13.
Gli schemi di genere si sono fatti così sempre più complessi e articolati e
un ottimo punto di riferimento per muoversi in questa materia è
rappresentato dal WebGenreWiki (http://www.webgenrewiki.org), curato da
quattro specialisti del settore: Marina Santini, Serge Sharoff, Georg Rehm e
Alexander Mehler 14:
Il sito ospita materiali e discussioni sui generi testuali presenti nel Web e
riporta, in forma sintetica, alcune delle classificazioni più note legate alla

12
costituzione di corpora testuali elettronici 15.
Marina Santini nel WebGenreWiki ha curato una lista delle genre classes,
che comprende un centinaio di tipi, da announcement a forum da
bibliography ad encyclopedia, da curriculum vitae a corporate blog. I
generi possono essere considerati micro-generi ed essere ricondotti a
macro-generi, che nella Functional Genre Classification di Sharoff (2010)
sono: recreation, instruction, propaganda, regulations, information,
reporting e discussion.
In realtà, la definizione del genere di un testo elettronico è
multidimensionale, proprio perché il testo stesso è un oggetto a più
dimensioni. Con uno sforzo di sintesi, possiamo immaginare il testo
elettronico come un oggetto determinato dall’incontro di almeno quattro
dimensioni 16.

Figura 1.

La prima dimensione è quella delle funzioni o scopi del testo. A partire dal
classico schema delle funzioni di Roman Jakobson fino alle tipologie più
recenti e dettagliate 17, molti linguisti ed esperti di comunicazione hanno
cercato di cogliere le modalità enunciative salienti di un testo, distinguendo,
ad esempio, tra testi rivolti alla descrizione, alla narrazione, alla
persuasione, all’imposizione di norme e parlando, dunque, di testi
descrittivi, narrativi, argomentativi, regolativi e così via.

13
Queste caratteristiche sono inerenti al testo in quanto testo, cioè hanno un
valore indipendente dal supporto o dal mezzo su cui o con cui il testo è
trasmesso. Nel testo elettronico rivestono, però, una grande importanza le
caratteristiche mediali: se ogni testo elettronico è tale perché usa un
supporto che permette la digitalizzazione, è altresì vero che una e-mail è
diversa da un post, e così un wiki non ha la struttura del blog. In questo
senso, la dimensione delle caratteristiche mediali aggiunge nuove
possibilità di tipologie dei web genres.
Proseguendo nel nostro quadrato, troviamo il tema o ambito concettuale,
referenziale ecc. a cui fa riferimento il testo elettronico. In termini molto
semplificati, possiamo dire che un certo testo si occupa di economia o di
politica, o anche di trasmettere le idee e gli eventi che sono accaduti a chi
produce il testo stesso, quindi una dimensione personale e biografica. La
tipologia testuale basata su questa dimensione è potenzialmente molto vasta,
ma negli studi sui web genres si è giunti comunque a cogliere alcune
categorie significative 18.
Infine, il testo elettronico si fonda sul rapporto tra produttore e utente e tra
utente e utente. Si tratta di un continuum che va dal testo istituzionale (in cui
l’interazione produttore/utente è guidata dal produttore e non c’è interazione
tra utenti) al wiki (in cui l’interazione è sostanzialmente demandata ai
rapporti tra gli utenti). Così il sito di un ministero o di una università
consente all’utente di accedere ai contenuti, ma non di modificarli, e regola
gli scambi informativi possibili che l’utente può gestire (ad esempio,
presentare una domanda o richiedere un parere). Invece, Wikipedia offre un
esempio di scrittura collaborativa e un social network si alimenta degli
scambi comunicativi degli utenti tra di loro. Il sito di un quotidiano si situa
in un livello intermedio, poiché il lettore può non soltanto leggere gli
articoli pubblicati, ma anche inserire commenti, contribuire ai blog del
giornale, rispondere a sondaggi e così via.
Secondo la nostra visione, le quattro dimensioni sono più o meno
indipendenti, ma è importante sottolineare il fatto che la tipologia dei testi
elettronici può essere fatta prendendo in considerazione soltanto una delle
dimensioni o, invece, due o più di esse. Nei vari paragrafi del nostro libro,
presenteremo alcuni esempi di ipertesti distinti per genere facendo
riferimento allo schema precedente, in modo tale il lettore possa farsi
un’idea delle diverse varietà linguistiche e testuali.

14
I testi di cui parliamo nel secondo paragrafo non sono programmaticamente
organizzati in un corpus omogeneo, ma sono quelli liberamente accessibili
in Rete. Nei paragrafi successivi (dal terzo al quinto) parleremo, invece,
delle biblioteche virtuali 19 e dei cosiddetti corpora testuali, cioè di
archivi elettronici di testi, in una o più lingue, che sono strutturati per le
ricerche linguistiche e letterarie 20.
Precisiamo, prima di tutto, la distinzione precedente. In Rete esistono
numerosi archivi che riproducono, in formato digitalizzato, opere che in
origine erano in formato cartaceo. Esempi molto noti sono l’Internet
Archive (https://archive.org/index.php) e il Progetto Gutenberg
(http://www.gutenberg.org), a cui si collega l’italiano Liber Liber
(http://www.liberliber.it/). In questi archivi le opere sono fruibili come
documenti statici, e quindi il lettore può soltanto leggerli e consultarli.
Nell’immagine seguente vediamo com’è una pagina dell’opera Dictionnaire
kabyle-français di G. Huyghe (Paris, Imprimerie Nationale, 1901)
consultabile nell’Internet Archive:

Figura 2. Pagina del Dictionnaire kabyle-français di G. Huyghe (1901) nell’Internet


Archive

I repertori di questo tipo possono essere definiti delle vere e proprie


biblioteche virtuali e sono estremamente preziosi per chi si occupa di
lingue e letterature, poiché danno all’utente la disponibilità immediata (a
portata di clic!) di documenti che altrimenti sarebbe necessario reperire con
faticosi spostamenti fisici. Le biblioteche virtuali che interessano subito chi

15
si occupa di lingue e letterature sono quelle che contengono la grande
tradizione letteraria: esempi noti in tutto il mondo sono la francese Gallica
(http://gallica.bnf.fr) o l’inglese Oxford Text Archive (http://ota.ahds.ac.uk).
Accanto alle biblioteche virtuali esistono, poi, i corpora testuali. Abbiamo
oggi corpora di documenti in formato elettronico che vanno dalle opere
letterarie ai giornali, dai manuali alle lettere (commerciali e non), dalle
pubblicità alle guide turistiche, senza dimenticare che ai testi veri e propri
si affiancano immagini e suoni. Queste raccolte sono selezionate e messe a
disposizione degli utenti e possono essere consultate ed usate con adeguati
motori di ricerca 21, programmi che consentono un’esplorazione dei testi e
un loro uso integrato, ad esempio, nei sistemi per la traduzione.
Negli ultimi trent’anni, i ricercatori hanno cercato di sviluppare standard di
codificazione di testi in formato elettronico, con caratteristiche di
universalità, flessibilità e maneggevolezza 22. Il tentativo più conosciuto è
quello che va sotto il nome di TEI, Text Encoding Initiative, sviluppato a
partire dal 1987 dalle tre grandi associazioni professionali attive nel campo
dell’informatica linguistica (e umanistica, più in generale): Association for
Computational Linguistics (ACL), Association for Literary and Linguistic
Computing (ALLC) e Association for Computers and the Humanities
(ACH). La home page del sito TEI (http://www.tei-c.org/) è la seguente:

Figura 3. Home page della TEI

Lo scopo della TEI è quello di giungere ad una codifica universale dei testi
elettronici, scritti in lingue diverse e per scopi diversi. Essa si basa sul

16
linguaggio di marcatura Standard Generalized Markup Language, SGML,
e su XML (eXtensible Markup Language), che ne rappresenta
un’evoluzione recente 23. Le informazioni che il ricercatore vuole inserire
sono codificate attraverso un sistema di marcatori (in inglese, tag); essi
consentono di indicare l’articolazione del testo ai vari livelli (dal titolo ai
capitoli, dai paragrafi alla bibliografia ecc.) e informazioni di carattere
grammaticale e lessicale, come la parte del discorso a cui una singola
parola appartiene e il collegamento di una forma al suo lemma.
I tag implementano nel testo le conoscenze possedute dal parlante, ma non
dalla macchina. I marcatori aprono il segmento che possiede una certa
caratteristica e, quando il segmento è terminato, lo chiudono. Essi sono
racchiusi tra due parentesi angolari (ad esempio <title>, <author>, <date>
ecc.), e segnano l’inizio e la fine di ogni segmento di testo che possiede una
certa caratteristica. In altri termini, i tag operano a coppia, per cui ad un
tag di apertura corrisponde un tag di chiusura contenente il simbolo ‘/’: ad
esempio, <author>Alessandro Manzoni</author>; <title>I Promessi
Sposi</title>)
In questo modo, la codifica TEI consente di implementare in un testo
elettronico le informazioni strutturali e funzionali presenti nei testi, come
l’indicazione dell’autore, il titolo, la divisione in capitoli e paragrafi e così
via, fino a conoscenze complesse quali la lingua o le lingue in cui il testo è
prodotto, l’indicazione dei personaggi che dialogano nel testo o a cui si fa
riferimento ecc. La struttura di un testo elettronico nel formato TEI prevede
due parti:
a) una testata (<teiHeader>), che contiene informazioni analoghe a quelle
contenute nel frontespizio di un testo a stampa (per esempio l’autore, il
titolo, la casa editrice); si tratta dei cosiddetti metadati;
b) la trascrizione del documento vero e proprio (<text>). Il documento può
essere unitario (cioè un’opera singola), o composito (cioè una collezione
di opere, per esempio un’antologia), e può avere materiali cosiddetti
avantestuali (introduzioni, prefazioni) e appendici, oltre al corpo del
testo stesso.
In termini schematici, la struttura generale di un testo unitario sarà la
seguente:
(1) <TEI.2>
<teiHeader> [metadati] </teiHeader>

17
<text>
<front> [avantesto] </front>
<body> [testo] </body>
<back> [appendici] </back>
</text>
<TEI.2>
Il ricercatore potrà inserire tag per marcare ogni tipo di informazione,
aprendo e chiudendo gli specifici elementi testuali, a qualunque livello di
dettaglio (dalla singola parola al periodo o a tutto il testo). Dobbiamo
nuovamente sottolineare il fatto che la marcatura può riguardare un gran
numero di informazioni e conoscenze, dai metadati ai generi e tipi testuali,
dalla presenza di espressioni appartenenti a più lingue a quella di immagini,
sigle e abbreviazioni, cifre e formule, dalle citazioni di altri testi alla
presenza di personaggi e locutori diversi, dalle parti del discorso ai codici
d’uso settoriali, e molto altro ancora. Il sito della TEI ci offre un importante
aiuto consentendoci di vedere direttamente la struttura del testo con tag. Se
utilizziamo il pulsante XML posto in fondo ad una pagina del sito, possiamo
vedere la stessa pagina nel formato con tag, in modo tale da avere un
esempio concreto di marcature nel linguaggio XML:

Figura 4. Parte iniziale della home page del sito TEI in formato XML (http://www.tei-
c.org/index.xml?style=raw)

Al termine del lavoro di marcatura il testo elettronico è annotato, cioè


riempito di informazioni che lo rendono un vero e proprio database e gli
conferiscono un notevole valore aggiunto rispetto all’originale cartaceo o
orale. Con la codifica otteniamo due fondamentali risultati:
a) disponiamo di archivi strutturati di testi;

18
b) abbiamo la possibilità di compiere operazioni di analisi testuale
automatica, in particolare con la generazione di indici e concordanze.
La consultazione e l’uso dei testi contenuti nei corpora testuali si basa su
una tripartizione teorica ormai consolidata tra parola, forma e lemma. In
sintesi, se prendiamo un qualunque testo vediamo che le parole si ripetono,
cioè occorrono più volte. Con uno sforzo di astrazione, possiamo dire che
esistono forme le quali si ripetono (cioè occorrono) più volte; ogni
occorrenza viene definita una parola. Le forme, poi, sono riconducibili
(attraverso un’analisi linguistica) ai lemmi: così, ad esempio, le forme amo,
ami, amai, amammo ecc. e vado, vai, andai, andammo possono essere
ricondotte rispettivamente ai lemmi amare e andare.
In un testo elettronico ogni parola costituisce una key-word (parola-chiave),
che guida la ricerca. Un indice KWOC (Key-Word Out of Context) è un
elenco alfabetico delle forme presenti in un testo con le relative frequenze.
Le procedure di analisi testuale possono fornirci anche il contesto in cui
ogni parola si trova. In questo caso, l’indice che raccoglie le parole-chiave
sarà detto KWIC (Key-Word In Context) e i contesti d’uso prenderanno il
nome di concordanze. Le concordanze sono da sempre considerate uno
strumento fondamentale (possiamo dire insostituibile) per ottenere
informazioni sul significato e sulla combinatoria delle parole usate in un
testo e il software di analisi testuale (appunto, il motore di ricerca) ci
consente di allargare la ricerca alle cosiddette collocazioni, cioè alle
combinazioni sistematiche in cui si trova una certa parola.
Come ha intuito il celebre linguista John Sinclair, le collocazioni rivelano
l’operare di un fondamentale principio di idiomaticità (idiom principle)
nel linguaggio e nelle lingue; secondo questa teoria, il parlante di una lingua
ha in memoria un corredo di espressioni pre-fissate (a diversi livelli di
stabilità e frequenza), che utilizza nella comunicazione quotidiana e che
rappresentano un parte significativa della comunicazione stessa. In estrema
sintesi, il principio di idiomaticità fa da contrappeso al principio di
creatività su cui ha insistito la linguistica contemporanea (in particolare con
la grammatica generativa legata all’opera di Noam Chomsky), ponendo in
risalto gli aspetti dell’uso linguistico legati alla convenzionalità e alla
frequenza 24.
Alcuni corpora consentono una consultazione esclusivamente per forma,

19
mentre altri offrono la possibilità di consultare per lemmi. La differenza è
notevole e ce ne accorgiamo subito entrando nel MICASE, il Michigan
Corpus of Academic Spoken English 25, vasta raccolta di testi orali in
inglese, raccolti all’interno del campus dell’Università del Michigan.
Il MICASE permette una consultazione soltanto per forma, per cui se
digitiamo come parola-chiave per la ricerca write otteniamo il risultato
seguente:

Figura 5. Ricerca della forma write del MICASE

Come possiamo vedere, ogni occorrenza della forma è allineata al centro


della riga di concordanza, e non c’è nessuna relazione tra write e, ad
esempio, writes o writing come forme legate al lemma (to) write. Al
contrario, nel Corpus of Historical American English (COHA –
http://daviescorpora.byu.edu) realizzato da Mark Davies della Bryham
University 26 è permessa una consultazione per lemma.
Il motore di ricerca realizzato per il corpus dà all’utente la possibilità di
usare come parola-chiave un lemma; l’esponente del lemma è quello che si
trova in un comune vocabolario e deve essere posto tra parentesi quadrate.
Così, se vogliamo ottenere le occorrenze (con le relative concordanze) del
lemma (to) write dovremo digitare nella casella di ricerca la sequenza
[write]. Il motore di ricerca ci restituisce le diverse forme che sono legate
al lemma (sempre secondo la tradizione lessicografica):

20
Figura 6. Ricerca del lemma (to) write nel COHA

Nella videata precedente possiamo vedere il numero di occorrenze che ha


ogni singola forma e, in più, il periodo storico di attestazione, basato su una
successione per decenni. Se vogliamo consultare analiticamente le
occorrenze di una singola forma, clicchiamo su di essa e, ad esempio, per
writes otteniamo il risultato seguente:

Figura 7. Ricerca della forma writes nel COHA

Nel nostro ebook sono indicati, per ogni lingua e letteratura, le biblioteche
virtuali e i corpora che hanno un sicuro interesse per la loro ampiezza ed
accuratezza, dando le indicazioni essenziali per la consultazione. Il terzo
paragrafo di ogni capitolo offre un panorama delle principali biblioteche
virtuali, il quarto dei corpora testuali e il quinto, infine, fa il punto sulla
tradizione letteraria, con accenni alle esperienze più recenti della
produzione letteraria in Rete.

21
Bisogna sottolineare il fatto che, a volte, uno stesso sito offre sia una
biblioteca virtuale che un corpus testuale. È il caso della Biblioteca Virtual
Miguel de Cervantes (http://www.cervantesvirtual.com/), grande archivio
elettronico realizzato dalla Fundación Biblioteca Virtual Miguel de
Cervantes, presieduta da Mario Vargas Llosa, con il contributo di numerose
università e centri di ricerca spagnoli.
Se nella Biblioteca Virtual cerchiamo, ad esempio, le opere di Pedro
Antonio de Alarcón (1833-1891) possiamo vedere che per il racconto El
sombrero de tres picos troviamo sia l’edizione riprodotta del volume
pubblicato nel 1920 (Madrid, Sucesores de Rivadeneyra):

Figura 8.

sia l’edizione digitalizzata basata sul volume pubblicato nel 1882 (Madrid
Imprenta Pérez Dubrul):

22
Figura 9.

da cui è possibile, usando il motore di ricerca testuale, ricavare le


concordanze per forma, ad esempio per hombre:

Figura 10. Ricerca della forma hombre

Come vedremo nei vari capitoli, i corpora testuali sono oggi presenti e
diffusi per tutte le lingue di cui ci occupiamo. I corpora raccolgono testi
secondo criteri sistematici e, infatti, nella letteratura scientifica si fa

23
riferimento a tipologie precise 27. In questa sede, ci limitiamo a sottolineare
che la distinzione fondamentale è quella tra corpora mono- e pluri-lingui,
i.e. tra archivi che contengono testi appartenenti soltanto ad una lingua e,
invece, archivi che raccolgono testi in più lingue. In particolare, archivi di
questo secondo tipo sono i cosiddetti corpora parallelli, in cui sono messi
in rapporto testi che sono gli uni la traduzione degli altri. L’esempio forse
più noto è costituito dai corpora multilingui della Comunità Europea (per
cui vedi il Joint Research Centre per quanto riguarda le tecnologie
linguistiche, https://ec.europa.eu/jrc/en/language-technologies) 28, ma in
realtà i corpora paralleli sono estremamente diffusi e vanno a costituire il
cuore dei sistemi di traduzione assistita 29.
Nei capitoli seguenti prenderemo in considerazione soltanto i corpora
monolingui, relativi appunto alle lingue di cui ci occupiamo. Segnaliamo al
lettore interessato la possibilità di consultare liste di corpora elettronici
più estese (con indicazioni anche su molte altre lingue) nel sito del
Linguistic Data Consortium (https://catalog.ldc.upenn.edu/; la maggior
parte dei corpora richiede una consultazione a pagamento), in quello della
ELRA - European Language Resources Association
(http://www.elra.info/en/catalogues/) e nel sito Bookmarks for Corpus-
based Linguistics curato da David Lee della università di Wollongong in
Australia (http://www.uow.edu.au/~dlee/CBLLinks.htm).
Nel sesto paragrafo, parliamo dei dizionari elettronici, che affiancano
ormai nell’uso comune i tradizionali vocabolari cartacei. Come un
dizionario cartaceo, un dizionario elettronico raccoglie le conoscenze
relative ai lemmi di una lingua, ai vari livelli (fonetico-fonologico,
morfologico, sintattico, semantico, pragmatico, settoriale e così via), ma il
formato digitale aumenta in modo rilevante le possibilità d’uso
dell’informazione lessicale. Oltre ad offrire modalità di consultazione più
sofisticate (come diremo più avanti), il dizionario elettronico è utilizzabile
nell’analisi dei testi, nei sistemi per la traduzione assistita e nelle
applicazioni di Intelligenza Artificiale come la generazione di riassunti o la
traduzione automatica. Con una certa semplificazione, possiamo distinguere
tre grandi tipi di dizionari elettronici:
a) tradizionali;
b) terminologici;
c) semantici.

24
Nei dizionari tradizionali (che assomigliano in modo più evidente a quelli
cartacei) la ricerca è basata sul lemma e offre una messe più o meno ampia
di informazioni nella glossa che segue il lemma. La glossa può contenere
esempi d’uso ed esempi storici, definizioni, marcatori di tecnicità e così via
30
. In molti casi, i dizionari elettronici sono legati a grandi imprese
lessicografiche (pubbliche e private) e si affiancano a edizioni cartacee (di
solito in molti volumi come nel caso del Trésor de la Langue Française
Informatisé - http://atilf.atilf.fr/tlf.htm, e dell’Oxford English Dictionary -
http://www.oed.com/). Il dizionario elettronico offre, nei casi migliori, la
possibilità del cosiddetto rovesciamento: esso, cioè, può essere consultato
a partire non soltanto dal lemma, ma anche dalla glossa. Così se prendiamo
nel Trésor il lemma abandon:

Figura 11. Il lemma abandon nel Trésor de la Langue Française Informatisé

possiamo cercare e mettere in rilievo la parte del discorso (code


grammatical), la data degli esempi riportati (date d’exemple), la
definizione (définition), il dominio tecnico (domaine technique) e i
sinonimi e gli antonimi (synonyme/antonyme) 31 e operare ricerche su
questi campi.
I dizionari terminologici sono dedicati alla descrizione del lessico usato nei
più diversi settori (o domini) specialistici (dalla moda alla cucina, dalla
fisica alla chimica, dalla medicina alla linguistica e alla letteratura).
I dizionari terminologici sono spesso multilingui e un esempio molto noto e
importante è lo InterActive Terminology for Europe (IATE), elaborato

25
dalla Comunità Europea nel corso di molti anni (http://iate.europa.eu). Il
dizionario offre una corrispondenza multilingue tra i termini nelle varie
lingue della Comunità e una contestualizzazione dell’uso dei termini in
ambiti tecnici, scientifici e sociali, con il riferimento a un corpus di testi.
Possiamo vedere nella videata seguente una parte dei risultati ottenuti
usando come parola-chiave abbandono:

Figura 12. Il termine abbandono nello IATE

Un altro progetto famoso è la Rete Panlatina di Terminologia – Realiter


(http://www.realiter.net/) che offre lessici delle lingue neolatine (catalano,
francese, gallego, italiano, portoghese, romeno e spagnolo) negli ambiti più
diversi, dall’informatica all’energia eolica. Ancora, segnaliamo il
Thesaurus on Tourism and Leisure Activity (Trilingual English, French,
Spanish) elaborato nel corso di vent’anni dalla World Tourist
Organization, agenzia dell’ONU per la promozione del turismo sostenibile
e accessibile (http://www.wtoelibrary.org/content/m7434p/?

26
sortorder=asc&p=e09f8b0da6f2498598b34259075eab90&o=0).
Il lavoro terminologico (Magris et al. 2002) è rivolto a individuare
elementi concettuali e a descrivere il rapporto tra questi elementi e le
espressioni linguistiche utilizzate per comunicarli. In questo senso, il
dizionario terminologico diviene semantico e semantici sono i dizionari che
partono dai concetti per arrivare alle parole. Il dizionario semantico cerca
di descrivere il modo in cui un certo concetto può essere espresso
attraverso più parole o termini e acquista la funzionalità di un thesaurus,
cioè un repertorio delle conoscenze legate ai segni linguistici. La struttura
del thesaurus non è basata più sul tradizionale ordine alfabetico, ma su
relazioni semantico-concettuali, in particolare sinonimia,
iponimia/iperonimia, meronimia/olonimia, gradualità ecc. (Jezek 2011). In
particolare, le strutture gerarchiche elaborate dagli studiosi di terminologia
prevedono almeno tre legami concettuali che mettono in corrispondenza
ogni lemma con un termine superiore (broader term, abbreviato BT), uno
inferiore (narrower term, abbreviato NT) e un termine collegato (related
term, abbreviato RT), dello stesso livello gerarchico del lemma di base.
Un esempio ben conosciuto è il thesaurus EuroVoc
(http://eurovoc.europa.eu/), elaborato a partire dagli anni Ottanta del secolo
scorso e reso disponibile dalla Comunità Europea 32.
EuroVoc «è un thesaurus multilingue e pluridisciplinare che comprende la
terminologia dei settori d’attività dell’Unione europea, con un’attenzione
particolare per l’attività parlamentare», curato dall’Ufficio delle
pubblicazioni e disponibile nelle 23 lingue ufficiali dell’Unione europea
(con l’aggiunta del serbo). EuroVoc si basa su una classificazione
gerarchica a due livelli che comprende
a) 21 settori, identificati da un numero a due cifre e da un termine, ad
esempio «04 VITA POLITICA»;
b) sottosettori detti microthesauri (in sigla, MT), identificati da un numero a
quattro cifre in cui le prime due sono quelle del settore di appartenenza
del microthesaurus, e da un termine, ad esempio «0406 quadro politico».
Settori e MT sono comuni a tutte le lingue e ogni termine di una lingua ha
obbligatoriamente un equivalente in ciascuna delle altre lingue. Un termine
è, infatti, la rappresentazione lessicale di un concetto in una certa lingua e il
thesaurus si pone l’obbiettivo di eliminare l’ambiguità dell’uso lessicale

27
assicurando che ogni concetto sia situato in un contesto tale che il suo
significato risulti univoco. Un concetto viene legato a un termine all’interno
del settore e del MT a cui appartiene, e il termine è considerato, così,
preferito, poiché va a costituire la base dell’equivalenza terminologica tra
le diverse lingue. Accanto ai termini preferiti EuroVoc usa anche termini
non preferiti e un complesso di informazioni aggiuntive (note operative,
note di definizione e note storiche) che consentono di arricchire e
specificare la descrizione lessicale, in vista delle molteplici applicazioni
degli elementi lessicali.
In EuroVoc i concetti sono collegati tra loro da relazioni di equivalenza,
gerarchia e associazione. Ad esempio, prendiamo il termine università,
appartenente al settore 32 EDUCAZIONE ET COMUNICAZIONE e al MT
3211 insegnamento:

Figura 13. Consultazione del termine università in EuroVoc

La relazione di equivalenza tra termini è indicata dal simbolo ‘UF’ (used


for) per termini non preferiti (formazione universitaria, istituto
universitario, istruzione universitaria, università privata, università
pubblica) e ‘USE’ per quelli preferiti, cioè per i termini elencati come
equivalenti in altre lingue. La relazione gerarchica è fondata su livelli
gerarchici di subordinazione tra i concetti ed è denotata dai simboli (a cui
accennavamo più sopra) ‘BT’ (per termini di livello superiore, nel nostro
caso livello di insegnamento e insegnamento superiore) e ‘NT’ (per
termini di livello inferiore, nel nostro caso università aperta) 33. La

28
relazione associativa si instaura tra concetti che non appartengono alla
stessa struttura gerarchica, ma sono affini a livello semantico o contestuale;
essa è denotata dal simbolo ‘RT’ e vediamo che università ha come RT il
termine ricerca universitaria 6416.
Infine, esempi molto famosi di dizionari basati sulle relazioni semantiche
che legano i significati lessicali sono WordNet e FrameNet 34. WordNet
(http://wordnet.princeton.edu) è stato ideato dal grande psicologo e
linguista George Miller. La relazione fondamentale è quella di sinonimia,
cioè di somiglianza di significato, e a partire da catene di sinonimi i lemmi
sono collegati per iponimia e iperonimia (è la relazione per cui il
significato di una parola può essere incluso in quella di un’altra, ad
esempio mela è iponimo di frutto) e meronimia (è la relazione parte/tutto,
per cui possiamo definire mano come ‘parte del corpo umano’, volante
‘parte di un’automobile’ ecc.). FrameNet
(https://framenet.icsi.berkeley.edu/fndrupal/) si basa sulle idee di uno dei
massimi linguisti del Novecento, Charles Fillmore, e sulla sua teoria dei
frame semantici. In questo dizionario, coerentemente con la teoria
semantica dei cosiddetti casi profondi, le unità lessicali sono viste come
portatrici di insiemi complessi e strutturati di informazioni che riflettono le
conoscenze dei parlanti sul mondo 35.
Nel nostro ebook indicheremo per ogni lingua i dizionari che abbiamo
definito tradizionali più significativi, fornendo le indicazioni essenziali per
la consultazione. Non daremo indicazioni estese sugli altri tipi di dizionari,
rinviando alle note che abbiamo fornito in precedenza relative a repertori
che hanno un riconosciuto valore scientifico.
Nell’ultimo paragrafo, presenteremo gli strumenti per l’apprendimento e
l’insegnamento delle diverse lingue e letterature. La diffusione del computer
e della comunicazione ipertestuale ha profondamente cambiato la didattica
linguistica. Come ha giustamente rilevato Silvia Monti (2000), la nostra
tradizione scolastica si è basata sull’istruzionismo, il metodo secondo il
quale l’insegnante è il controllore delle attività didattiche e lo studente è
prevalentemente un ascoltatore passivo. Le materie di studio non sono
collocate all’interno dei contesti socio-culturali di riferimento, e in più non
si prendono in considerazione le diverse esigenze e caratteristiche
individuali di ciascuno studente. Nella prassi istruzionista, l’insegnamento
di una lingua straniera è basato sull’analisi formale (grammaticale) delle

29
strutture della lingua, privilegiando la scrittura.
Secondo l’educazione linguistica moderna occorre, invece, «creare un
ambiente educativo in cui ogni discente possa giungere ad un’effettiva
conoscenza della lingua straniera, attraverso l’apprendimento di un
vocabolario più esteso e la conseguente acquisizione di una maggior
scioltezza nell’espressione orale» (Monti 2000: 7). Il fine
dell’apprendimento di una lingua straniera è quello di acquisire abilità
simili a quelle di un parlante nativo nei contesti concreti della
comunicazione e ciò porta ad «avvicinare il più possibile la pratica
linguistica alla comunicazione reale» (Monti 2000: 8).
Il computer permette la creazione di ambienti virtuali in cui gli apprendenti
possono svolgere le diverse attività di comprensione e produzione scritta e
orale della lingua di studio in modo creativo; è il nuovo paradigma
costruttivista, in cui sono ridefiniti i ruoli di docente e discente. Lo
studente diventa protagonista attivo del processo didattico, che si modella
in base al suo stile cognitivo ed alle sue esigenze.
L’apprendimento delle lingue si basa sulla comunicazione e il computer
offre tutta la vasta gamma della CMC. Nella sua accezione più vasta, la
comunicazione mediata dal computer (in sigla, appunto, CMC) comprende
qualunque scambio informativo che si realizzi attraverso l’«accesso al
network di reti telematiche che costituiscono nel loro insieme l’universo di
Internet» (Roversi 2004: 18). La CMC ha tipicamente un carattere sincrono
o asincrono, a seconda che lo scambio informativo tra gli utenti avvenga
nello stesso lasso di tempo o, invece, in momenti successivi. Roversi
(2004: 27) indica come casi di comunicazione asincrona «tutte le pagine e i
siti che si possono incontrare “navigando” nel World Wide Web» e,
insieme, la posta elettronica, i blog, i gruppi e le comunità virtuali che
popolano la Rete. La CMC sincrona ha, per Roversi (2004: 23-27), un
carattere marcatamene linguistico-testuale e si realizza in tre forme
principali:
1. i sistemi di Instant Messaging, che consentono di segnalare «la presenza
in linea di altri utenti che dispongono di uno stesso programma e di
iniziare, volendo, una discussione in tempo reale»; la discussione appare
sugli schermi degli interlocutori, riproducendo (o, meglio, tentando di
riprodurre) la spontaneità dell’interazione in presenza;
2. i Multi Users Domains (in sigla MUD), sistemi a cui possono

30
partecipare contemporaneamente più utenti (tipicamente rappresentati da
giochi);
3. le Internet Relay Chat (in sigla IRC), che consentono «di entrare in uno
scambio comunicativo diretto con chiunque sia disposto ad «ascoltare» e
«rispondere»»; lo scambio avviene senza il bisogno di creare mondi
virtuali particolari, ma semplicemente utilizzando «stanze spoglie»,
pagine elettroniche in cui arrivano i messaggi degli utenti collegati in
tempo reale. Caratteristica della chat è quella di consentire un colloquio
selettivo, per cui l’utente può decidere di mettersi in comunicazione con
tutti gli utenti, ma anche soltanto con uno o alcuni di essi.
Nella realtà della CMC contemporanea, i sistemi sono assai spesso ibridi
(o ibridati): un social network offre spazi di comunicazione sia asincrona
che sincrona e così una piattaforma per le attività didattiche come Moodle
36
consente di attivare chat e wiki tra docenti e studenti.Si arriva così alle
comunità virtuali, definite da Roversi (2004: 121) come «luoghi di incontro
di persone con gli stessi interessi e passioni e che si avvalgono dell’ausilio
della Rete per comunicare in modo sufficientemente continuativo e intenso».
E ancora: «Eccezione fatta per la mancanza di contatto fisico, in una
comunità virtuale è possibile scambiare immagini, brani musicali, leggere
le ultime notizie, partecipare a sondaggi, concorsi e realizzare progetti
comuni» (Roversi 2004: 122). In breve, la costituzione di comunità virtuali
trasforma Internet in un mezzo di comunicazione caldo, in cui si trasmettono
non soltanto informazioni e conoscenze, ma anche sentimenti e credenze.
L’universo della CMC e della Rete mettono, quindi, a disposizione di
docenti e studenti molteplici risorse, che vanno dagli strumenti di
comunicazione asincrona (posta elettronica, forum) agli strumenti di
comunicazione sincrona (chat in tempo reale, audio e video conferenze),
dalla consultazione di grandi archivi testuali all’uso di dizionari elettronici,
dai corsi online ai sistemi di traduzione automatica o semi-automatica, per
la traduzione e la mediazione linguistica. Come ha affermato il pedagogista
Roberto Maragliano (2004: 62) «le tecnologie fanno bene alla scuola»
poiché permettono di passare da una mono-medialità, basata
esclusivamente sul libro e sulle pratiche didattiche ad esso legate, alla
multi-medialità. La multimedialità mette a disposizione linguaggi formativi
diversi, e consente di organizzare le informazioni in modo creativo; in più,
La rete viene considerata uno spazio di insegnamento-apprendimento, un luogo

31
la cui efficacia informative è data sia dalla grande possibilità di interazione tra le
persone che la rete permette sia dalla possibilità di interagire in modo attivo alla
informazione e di co-costruire con il docente nuova conoscenza (Falcinelli
2003: 1).
L’interattività è sia interna che esterna, poiché l’utente, con lo strumento
multimediale, ha a disposizione uno spazio entro cui operare e, d’altro lato,
può accedere all’universo della Rete, per raccogliere informazioni, per
comunicare e per costruire percorsi autonomi di apprendimento. Le
tecnologie per la didattica (Faggioli 2010) hanno contribuito allo sviluppo
di alternative e integrazioni alla didattica tradizionale, aumentando la
quantità delle attività che si possono svolgere e la libertà di azione e di
autonomia, sia nel contesto formale della scuola che in contesti di
apprendimento informali.L’apprendimento con strumenti multimediali si
presenta come «contestualizzato (un ambiente specifico con uno strumento
specifico), concreto (si imparano passi precisi da applicare al caso
specifico, piuttosto che regole astratte), basato sull’imitazione o comunque
sull’esperienza condivisa con un esperto (come una specie di
“apprendistato”)» (Mammarella-Cornoldi-Pazzaglia 2005: 31) e appare
«motivato maggiormente sia estrinsecamente che intrinscamente» rispetto
alla tradizionale lezione frontale.La multimedialità implica, quindi, un
adattamento e un adeguamento dei modelli di apprendimento scolastico, e
trova i suoi fondamenti nel costruttivismo e nel costruzionismo
contemporanei 37.
Il lavoro didattico si può realizzare a diversi livelli di complessità 38. Nel
caso più semplice (e più diffuso) abbiamo repertori di risorse per
l’apprendimento/insegnamento delle lingue, nei quali l’utente può scegliere
ciò che lo interessa o lo incuriosisce di più. Gli esempi sono, appunto,
innumerevoli e tra di essi spicca il grande Best Language Website
(http://www.uni.edu/becker), curato da Jim Becker, professore della
University of Northern Iowa. Il sito (in cui spicca il motto monolingualism
can be cured) raccoglie una grande quantità di materiali e strumenti
multimediali per lo studio delle lingue, che vanno dai dizionari ai traduttori
automatici, dai video ai giochi a agli esercizi. Sono presenti anche sezioni
dedicate agli insegnanti, con strumenti e risorse per creare materiale
didattico in molte lingue.
In un ideale continuum didattico, abbiamo poi molti siti (istituzionali e non)

32
che raccolgono materiali e corsi gratuiti per l’apprendimento/insegnamento
di singole lingue e che sono, perciò, progressivamente più strutturati. È il
caso, ad esempio, dell’ESL Gold (http://www.eslgold.com), che offre
materiale gratuito per lo studio e l’approfondimento dell’inglese, e dei
corsi facile.com raccolti dall’insegnante di lingue Laurent Camus
(http://www.francaisfacile.com, http://www.anglaisfacile.com,
http://www.allemandfacile.com ecc.).
Passiamo, quindi, a siti di aziende che propongono corsi e metodologie
specifiche, come il noto Yabla (https://yabla.com) che propone video
collegati ad un complesso sistema di insegnamento della pronuncia e del
lessico. Infine, abbiamo la costruzione di vere e proprie aule virtuali, tra ci
spicca l’aula Virtual de Español, realizzata dall’Instituto Cervantes per il
Centro Virtual Cervantes (http://cvc.cervantes.es/aula/cursos). In un’aula
virtuale sono presenti tutti gli strumenti che abbiamo elencato prima e c’è
l’assistenza di tutor che verificano il corretto svolgimento delle attività.
Un’aula virtuale si basa su un’attenta progettazione dell’attività didattica,
propone corsi completi, strutturati in moduli e fornisce allo studente tutte le
informazioni utili per l’apprendimento e l’auto-correzione. L’insegnante,
che comunica in modalità sia sincrona che asincrona con l’allievo, opera
come una guida nel processo di apprendimento, e lo studente è spinto a
partecipare più attivamente, in modo più motivato, interessato e autonomo.
Nella pratica scolastica e formativa oggi si sperimenta sempre di più
l’integrazione tra didattica tradizionale e didattica mediata dal computer e
si sviluppano nuove forme di apprendimento in ambienti virtuali, con la
creazione di comunità di apprendimento e di pratica. Ciò avviene oggi
soprattutto con l’uso e la diffusione della LIM, la Lavagna Interattiva
Multimediale (Malagoli 2010), che è considerata «un moderno “cavallo di
Troia”» (Biondi 2008b) per introdurre le nuove tecnologie nel mondo della
scuola.
Negli anni recenti si è assistito a una grande diffusione dei blog, tra i
docenti e gli studenti (Banzato 2006), al fine di sviluppare attività
didattiche e progetti collaborativi. Un esempio storico di blog didattico è il
francese Eklaprofs (http://eklaprofs.eklablog.com/) nato, nel maggio 2011,
dalla collabrazione di 60 professori provenienti dalle scuole primarie che
avevano un proprio blog e che decisero di riunirsi formando, così, una vera
e propria comunità online con lo scopo di condividere le loro risorse

33
didattiche. Un altro esempio francese è Charivari à l’école - resources
pour les profs de l’école (http://www.charivarialecole.fr/) che contiene,
oltre ai tradizionali post, un ampio catalogo di risorse con i link a siti di
interesse didattico, un motore di ricerca interno, una chat in cui si
scambiano messaggi in tempo reale, i link e i blog preferiti dagli utenti.
Nel nostro ebook indicheremo le risorse a nostro avviso più utili per
l’apprendimento e l’insegnamento delle lingue: dai siti espressamente
dedicati alle aule virtuali, da forum e chat orientati all’apprendimento a
materiali e strumenti specifici per i linguaggi e i domini specialistici, assai
utili nell’insegnamento rivolto a adulti in ambiti tecnici e professionali.
In conclusione, riteniamo che il percorso che abbiamo delineato possa
essere utile a quanti si accostano all’universo della Rete (e, più in generale,
agli strumenti elettronici) per scopi linguistici. Le informazioni che
proponiamo testimoniano la crescente stabilità delle risorse qualificate, e
ciò porta al fatto di considerarle vere e proprie conoscenze indispensabili
nella formazione di chi opera professionalmente nel campo delle lingue.
Forse paradossalmente, la Rete, nella sua costante mutevolezza, assicura ed
elabora una nuova tradizione scientifica e tecnica.

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38
1 La consultazione è avvenuta il 7 novembre 2014.
2 Com’è noto, le bustine sono pubblicate sul settimanale l’Espresso, nell’ultima pagina
della rivista; rinviamo, tra l’altro, ai recenti interventi (2012, 2014) citati nei
Riferimenti bibliografici.
3 O, più in generale, in formato elettronico, ad esempio nella forma di CD-Rom.
4 In questo senso, il nostro lavoro differisce da monografie come quelle di Sara Ferrari
(2008), dedicate ad un panorama approfondito per una singola lingua (lo spagnolo,
nell’opera citata), o di Silvia Monti (2000, cit. più avanti), che affrontano temi e risorse
legati specificamente alla didattica elettronica.
5 Le informazioni che seguono sono tratte dal sito del progetto curato da D. Dalby e dai
due volumi (1999/2000) dello stesso Autore.
6 L’edizione web del progetto, secondo le indicazioni contenute nel sito, è citata nel
modo seguente: Lewis, M. Paul, Gary F. Simons, and Charles D. Fenning (eds.). 2014.
Ethnologue – Languages of the World, Seventeenth edition, Dallas, Texas: SIL
International.
7 SIL International è nato nel 1934 come Summer Institute of Linguistics, Inc., e
raccoglie da allora lo sforzo di molti linguisti for sustainable language development.
Esso ha sviluppato, tra l’altro, lo standard ISO 639-3 che offre oltre 7500 codici a tre
lettere to uniquely identify every known human language past and present. La sede
operativa è negli Stati Uniti, a Dallas.
8 The Linguist List è stata fondata nel 1990 da A. Aristar e dal 1991 il suo sito è
ospitato dalla Eastern Michigan University negli Stati Uniti. Dal 2006 la Linguist List si
è trasformata nell’ILIT (Institute for Language Information and Technology) sempre
presso la stessa università americana.
9 L’edizione web del progetto, secondo le indicazioni contenute nel sito, è citata nel
modo seguente: 2009. Multitree: A digital library of language relationships.
Ypsilanti, MI: Institute for Language Information and Technology (LINGUIST List),
Eastern Michigan University.http://multitree.org/.
10 Un riferimento d’obbligo è all’iniziativa per il MultilingualWeb promossa dal World
Wide Web Consortium (W3C http://www.w3.org/) e finanziata dalla Comunità Europea
all’interno del VII° Programma Quadro (http://www.multilingualweb.eu).
11 Cfr. Biber (1988).
12 Il temine tecnico corrispondente in italiano è faccette, con un chiaro rinvio all’idea
letteraria delle sfaccettature del testo.
13 L’analisi statistica condotta sui testi è quella fattoriale; su questi temi cfr. Chiari-De
Mauro (2005) e Bolasco (2010).
14 Ricordiamo qui la raccolta di studi curata da A. Mehler, S. Sharoff e M. Santini
(2010), Genres on the Web: Computational Models and Empirical Studies, Dordrecht,
Springer; da segnalare anche i saggi raccolti in Giltrow - Stein (2009).
15 V. più avanti.
16 Gli argomenti trattati qui saranno ripresi in modo più dettagliato in Lorenzi (in
preparazione) e Castelli (in preparazione).

39
17 Su questo argomento rinviamo il lettore a opere di sintesi come il Manuale della
comunicazione curato da Gensini (1999).
18 Rinviamo ancora alle pagine e alle discussioni raccolte nel WebGenreWiki.
19 Su questo tema rinviamo al volume Ricerche bibliografiche. Banche dati e
biblioteche in Rete curato da Andrea Capaccioni (2011) in questa stessa collana.
20 Su questo argomento cfr., in italiano, Spina (2001) e Chiari (2006, 2007). A livello
internazionale, la linguistica dei corpora testuali è una branca ormai consolidata e
vastissima della linguistica computazionale (e della linguistica tout court). Oltre a
diverse importanti riviste (ad esempio, l’International Journal of Corpus Linguistics
della casa ed. Benjamins di Amsterdam e Corpora. Corpus-based Language
Processing, Language Learning and Linguistics della Edinburgh University Press) cfr.
i recenti volumi a cura di A. Lüdeling e M. Kytö (2008, 2009).
21 Motori di ricerca molto noti per le ricerche testuali sono, ad esempio, WordSmith
Tools realizzato da M. Scott (http://www.lexically.net/wordsmith/index.html),
MonoConc e ParaConc sviluppati da M. Barlow (http://athel.com/index.php), Sketch
Engine dovuto ad A. Kilgariff e coll. (http://www.sketchengine.co.uk/). In Italia
facciamo riferimento al DBT - Data Base Testuale sviluppato da E. Picchi all’ILC -
Istituto di Linguistica Computazionale CNR di Pisa (http://www.ilc.cnr.it/pisystem/).
22 Su questi temi cfr. Spina (2001), Gigliozzi (2003), Lenci et alii (2005), Lorenzi - de
Rosa (2005), Numerico - Vespignani (2003), Pierazzo (2005), Chiari (2007), Anichini
(2010), Numerico et al. (2010) e Orlandi (2010).
23 Cfr. le Guidelines curate da Sperberg-McQueen - Burnard (1994, 1999, 2002);
attualmente siamo arrivati alla release P5 delle Guidelines (http://www.tei-
c.org/Guidelines/P5/index.xml). In italiano cfr. TEI Lite: introduzione alla codifica dei
testi traduzione del documento TEI U5 del 1995 di L. Burnard e C.M. Sperberg-
McQueen realizzata da F. Ciotti, G. Demontis, G. Gigliozzi, M. Guerrieri, A. Loreti,e
curata da F. Ciotti (1998), consultabile in http://www.tei-c.org/release/doc/tei-p4-
lite/teiu5_it.html. Infine, rinviamo al volume curato da F. Ciotti (2005).
24 Su questi temi la lettura di riferimento è Sinclair (1991); in italiano, oltre ai lavori
già citati, cfr. i saggi raccolti in Lo Cascio (2007).
25 Il sito ufficiale del MICASE è http://quod.lib.umich.edu/m/micase/. Come indicato
nel sito, la citazione ufficiale è: “R. C. Simpson, S. L. Briggs, J. Ovens, and J. M. Swales.
(2002) The Michigan Corpus of Academic Spoken English. Ann Arbor, MI: The Regents
of the University of Michigan.”
26 Come indicato nel sito, la citazione ufficiale è: Davies M., 2010, The Corpus of
Historical American English (COHA). 400 million words – 1810-2009, available on
line at http://corpus.byu.edu/coha.
27 Rinviamo, nuovamente, ai testi indicati in precedenza, che presentano le coordinate
fondamentali nella costituzione di questi particolari archivi linguistici.
28 Per una visione complessiva dei corpora comunitari cfr. Steinberger et al. (2014).
Gli atti del Parlamento della Comunità Europea dal 1996 al 2011 in forma di corpus
parallelo, curato da P. Koehn dell’università di Edimburgo, sono disponibili all’indirizzo

40
(http://www.statmt.org/europarl/)
29 Su questi temi cfr. il volume su Linguaggio e comunicazione curato da F. Lorenzi e
M. Castelli in preparazione per questa stessa collana.
30 Possono essere presenti anche indicazioni sulla pronuncia del lemma e registrazioni
audio.
31 Il Trésor offre molte altre possibilità che il lettore può sperimentare con una
consultazione personale.
32 L’edizione web, secondo le indicazioni contenute nel sito, è citata nel modo
seguente: © Unione Europea, 2014 http://eurovoc.europa.eu/.
33 I termini che non hanno BT sono detti top terms.
34 Su questi dizionari torneremo nel capitolo dedicato alla lingua inglese.
35 Su questi argomenti, la bibliografia è vastissima. Per una sintesi, rinviamo in italiano
a Castelli et al. (2000).
36 La piattaforma Moodle ideata da Martin Dougiamas è tra i più noti e diffusi Content
(o Learning) Management Systems dedicati all’insegnamento/apprendimento; per la
documentazione rinviamo a https://moodle.org/.
37 In un famoso articolo del 1998 (A journey into constructivism, tradotto in it. da L.
Navone e consultabile nel sito http://dougiamas.com/writing/costruttivismo.html)
Martin Dougiamas ha sintetizzato le caratteristiche epistemologiche di questi
orientamenti pedagogici, che trovano la loro base nelle opere (tra gli altri) di Piaget,
Vygotsky, von Glasersfeld e Papert.
38 Cfr. in italiano Porcelli - Dolci (1999), Fratter (2004), Capra (2005), Nobili (2006),
Garelli - Betti (2010), Caon - Serragiotto (2012) e Bonucci - de Rosa (in preparazione).

41
Cinese
Ester Bianchi

Il cinese 1 nel Registro della Linguasphere (http://www.linguasphere.info)


è un arterial language e viene unanimemente considerato come la lingua
con il maggior numero di parlanti al mondo. La scheda di Ethnologue
(http://www.ethnologue.com/language/zho) qualifica il cinese come
macrolanguage of China 2 e indica quasi 1 miliardo e 200 milioni di
parlanti. Esso fa parte della famiglia sino-tibetana che raccoglie, tra l’altro,
il tibetano e il birmano.
Le principali risorse per lo studio della lingua e della cultura cinese
disponibili nel Web sono in cinese e inglese; in taluni casi si farà
riferimento anche a risorse in altre lingue europee 3.
Per poter leggere le pagine web con caratteri cinesi è necessario abilitare
la lingua cinese sul proprio computer. Nelle versioni più recenti di
Windows e Mac sono già presenti supporti per l’installazione e la
configurazione dei caratteri dell’Asia orientale, che basterà attivare da
Impostazioni internazionali o Internazionale; in alternativa, sarà
necessario scaricare il supporto per la lingua cinese dai siti ufficiali di
Windows o Mac. È opportuno abilitare sia il cinese semplificato sia quello
tradizionale (utile, quest’ultimo, per i siti taiwanesi e di Hong Kong e per la
visualizzazione di molti testi classici o letterari). Oltre a consentire la
visione delle pagine web in cinese, l’attivazione permette anche di scrivere
caratteri cinesi in formato Unicode. Per immettere i caratteri, selezionare
cinese (tradizionale o semplificato) e la modalità pinyin (拼音 o ABC)
dalla barra con le opzioni delle lingue, immettere la trascrizione fonetica
pinyin del carattere desiderato e selezionarlo tra i caratteri con medesima
lettura che compaiono sull’apposito specchietto (cliccandoci sopra o
digitando il numero corrispondente).

1. Lingua e istituzioni
1.1 Repubblica Popolare Cinese
La principale istituzione per la promozione della lingua e della cultura della

42
Repubblica Popolare Cinese è l’Office of Chinese Language Council
International (Guojia hanyu guoji tuiguang lingdao xiaozu bangong 国家汉
语国际推广领导小组办公), o semplicemente Hanban 汉办
(http://hanban.edu.cn/ e http://english.hanban.org/), l’ufficio esecutivo del
Consiglio Internazionale per la Lingua Cinese. Fondato nel 1987 come
National Office for Teaching Chinese as a Foreign Language (NOCFL), era
inizialmente affiliato al Ministero dell’Educazione cinese e dipende oggi
direttamente dal Consiglio di Stato.
Tra le più importanti attività dello Hanban spiccano quelle correlate al
progetto “Istituto Confucio” e allo HSK (Hanyu Shuiping Kaoshi 汉语水平
考试) o Chinese Proficiency Test (http://www.hsk.org.cn).
Gli Istituti Confucio (Kongzi xueyuan 孔子学院) sono organismi distribuiti
nei diversi paesi del mondo per la promozione della lingua e della cultura
cinese all’estero; quelli attualmente attivi sul territorio italiano sono gli
Istituti Confucio di Roma (http://www.istitutoconfucio.it), Pisa
(http://www.confuciopisa.sssup.it), Torino
(http://www.istitutoconfucio.torino.it), Bologna
(http://www.istitutoconfucio.unibo.it), Venezia
(http://www.unive.it/confuciovenezia), Padova (http://www.unipd-
org.it/istitutoconfucio), Napoli (http://www.confucio.unior.it), i due di
Milano (http://www.istitutoconfucio.unimi.it/ e
http://istitutoconfucio.unicatt.it), Macerata (http://www.confucio.unimc.it) e
Firenze (http://www.istitutoconfucio.unifi.it/).
Per una lista delle istituzioni universitarie della Repubblica Popolare
Cinese che forniscono corsi per studenti stranieri, si veda il sito del
Department of International Cooperation and Exchanges (MOE) del
Ministero dell’Educazione, alla voce Directories del menu in inglese
(http://www.moe.gov.cn).
Per informazioni più dettagliate sulle università o altri centri di educazione
superiore che offrono corsi di lingua cinese, si veda il sito del China
Education Center (http://www.chinaeducenter.com).

1.2 Repubblica di Cina (Taiwan)


A Taiwan, la diffusione della lingua e della cultura cinese rientra tra i
compiti del Ministero dell’Educazione (http://www.edu.tw/ o

43
http://english.moe.gov.tw). Ad esempio, alla voce Study in Taiwan, il sito
ufficiale del Ministero fornisce un utile elenco di tutte le università e altre
istituzioni che offrono corsi di lingua cinese per gli stranieri (Mandarin
Chinese Learning Centers).

2. La lingua in Rete
Il principale motore di ricerca in uso nella Repubblica Popolare Cinese è
Baidu 百度 (http://www.baidu.com. Si segnalano inoltre:
http://www.google.com.hk (Google di Hong Kong) e
http://www.google.com.tw (Google di Taiwan).
La ricerca in Baidu si effettua digitando i caratteri nel riquadro preposto
(nell’esempio aoyunhui 奥运会) e cliccando successivamente su baidu
yixia 百度一下.

Figura 1. Esempio di ricerca sul motore Baidu

In questa sede ci limiteremo a proporre al lettore alcune indicazioni sulla


stampa cinese disponibile nel Web, intesa come utile strumento per la
conoscenza della lingua e della cultura cinese contemporanea. Il più
autorevole quotidiano cinese è il Renmin ribao 人民日报 (“Quotidiano del
popolo”). Il portale on-line in lingua cinese è il Renmin wang 人民网
(http://www.people.com.cn); il sito permette anche di fare una ricerca
all’interno del Renmin ribao, di altre testate giornalistiche cinesi e di altri
siti cinesi di news on-line
(http://search.people.com.cn/rmw/GB/bkzzsearch/index.jsp). È inoltre
possibile visualizzare la versione elettronica del Renmin ribao e
consultarne gli archivi alla pagina:

44
http://paper.people.com.cn/rmrb/html/2011-
07/14/nbs.D110000renmrb_01.htm.

Figura 2. Versione elettronica del Quotidiano del popolo

La Xinhua 新华, la principale agenzia di stampa della Repubblica Popolare


Cinese, può essere consultata all’indirizzo http://www.xinhuanet.com
(Xinhuawang 新华网).
Il noto Wenhui bao 文彙報 esce sia a Shanghai
(http://wenhui.news365.com.cn) sia a Hong Kong
(http://www.wenweipo.com). Si vedano anche i siti dei seguenti quotidiani:
China News (Zhongguo xinwen wang 中国新闻网:
http://www.chinanews.com e http://www.ecns.cn/), China News Digest
(http://www.cnd.org) e Southern Chinese Daily News (Meinan bao 美南
新闻: http://www.scdaily.com). Infine, il Zhongguowang 中国网 (http://
http://www.china.com.cn/index.htm) offre una selezione di notizie,
informazioni su eventi e risorse del Web.
Tra i principali quotidiani in cinese di Hong Kong figurano il Mingbao 明
報 (http://www.mingpaonews.com), il Pingguo ribao 蘋果日報 o Apple
Daily (http://hk.apple.nextmedia.com/) e il Xingdao ribao 星島日報
(http://www.singtao.com).
Per la Repubblica di Cina (Taiwan), menzioniamo il Zhongguo shibao 中
國時報 o China Times (Zhongshi dianzibao 中時電子報:
http://news.chinatimes.com), lo Ziyou shibao 自由時報 o The Liberty
Times (http://www.ltn.com.tw/), il Lianhe bao 聯合報 o United Daily

45
News (Lianhe xinwenwang 聯合新聞網:
http://udn.com/NEWS/mainpage.shtml) e la versione taiwanese del
Pingguo ribao 蘋果日報 o Apple Daily (http://www.appledaily.com.tw).
Tra i quotidiani in lingua inglese disponibili nel Web segnaliamo in
particolare, per la Repubblica Popolare Cinese, il China Daily
(http://www.chinadaily.com.cn) e lo Shanghai Daily
(http://www.shanghaidaily.com). Si vedano inoltre la versione inglese del
Renminwang (http://english.peopledaily.com.cn) e del Xinhuawang
(http://english.news.cn), e il portale in inglese del Zhongguo wang
(http://www.china.org.cn/index.htm).
Degne di menzione anche le pagine dedicate alla Cina di The Huffington
Post (http://www.huffingtonpost.com/news/china).
Per la Repubblica di Cina, si vedano il The China Post
(http://www.chinapost.com.tw), la rassegna stampa del Taiwan Journal
(http://wn.com/Taiwan_Journal) e il sito del Taipei Times, collegato al
Liberty Times (http://www.taipeitimes.com/News).
Per i principali quotidiani in inglese di Hong Kong, si rimanda alla
selezione disponibile al link: http://www.onlinenewspapers.com/hk.htm.
Un utile sito per lo studente straniero della lingua cinese è
Newsinchinese.com (http://www.popupchinese.com/tools/newsinchinese),
che permette di visualizzare notizie apparse sui principali quotidiani cinesi
on-line sia in caratteri semplificati sia tradizionali, di leggere la
trascrizione fonetica e di ottenere la traduzione inglese delle parole che non
si conoscono passandoci sopra con il puntatore.

Figura 3. Esempio di articolo in Newsinchinese

3. Le biblioteche virtuali
3.1 Indici, cataloghi e bibliografie

46
Il catalogo on-line (OPAC) della Zhongguo guojia tushuguan 中国国家图书
馆, la Biblioteca Nazionale della Repubblica Popolare Cinese (National
Digital Library of China - Zhongguo guojia shuzi tushuguan 中国国家图数
字书馆), è consultabile alla pagina: http://www.nlc.gov.cn (per la versione
inglese, vedi: http://www.nlc.gov.cn/newen).

Figura 4. Esempio di ricerca nella National Digital Library of China

Il China Knowledge Resource Integrated Database (CNKI) o Zhongguo


zhiwang 中國知網 (http://www.cnki.net/ e, in inglese:
http://oversea.cnki.net/kns55/default.aspx) è una vastissima banca dati che
permette l’accesso a migliaia di riviste edite in Cina, a più di 500
quotidiani nazionali e regionali, tesi di master e dottorato, atti di convegni,
e molto altro. Il sistema è a pagamento, ma è spesso consultabile in
biblioteche specialistiche anche in Italia; è inoltre possibile registrarsi
privatamente, lasciando un deposito a cui si attinge per acquistare i testi che
interessano. Per la ricerca dal portale in lingua inglese, si vada alla pagina:
http://ckrd85.cnki.net/kns50/index.aspx.
Il catalogo della Guojia tushuhuan 國家圖書館 di Taiwan è disponibile alla
pagina: http://aleweb.ncl.edu.tw (in cinese e in inglese). Si veda anche,
all’interno della Taiwan Digital Meta-Library, l’indice di articoli
pubblicati su circa 4800 riviste e giornali accademici e letterari di Taiwan,
Hong Kong e Macao (http://readopac3.ncl.edu.tw/nclJournal/index.jsp).

47
Figura 5. Pagina di ricerca della Taiwan Digital Meta-Library

Una menzione speciale va infine riservata all’Academia Sinica (Zhongyang


yanjiuyuan 中央研究院), la cui fondazione risale al 1928 e che dal 1949 ha
sede a Taipei (http://www.sinica.edu.tw). Con l’obiettivo di promuovere la
ricerca scientifica e umanistica, i suoi ventiquattro istituti e sette centri di
studio ospitano studiosi provenienti da ogni parte del mondo, offrono
convegni e seminari e pubblicano opere di alto livello scientifico. Il
catalogo è consultabile alla pagina: http://las.sinica.edu.tw.

Figura 6. Esempio di ricerca nel catalogo dell’Accademia Sinica

Infine, segnaliamo il portale Catalogues and Databases of the Center for


Chinese Studies di Taiwan (Taiwan hanxue yanjiu zhongxin dianzang
mulu ji ziliaoku 台灣漢學研究中心典藏目錄及資料庫):
http://ccs.ncl.edu.tw/. Per effettuare una consultazione si vada alla pagina

48
della ricerca simultanea (kua ziliaoku jiansuo 跨資料庫檢索), dove si
dovrà inizialmente selezionare il corpus che si vuole consultare, per poi
procedere con la ricerca al suo interno:
http://ccsdb.ncl.edu.tw/ttscgi/ttswebnew?
@0:0:1:dbtotal/alldb:://ccs.ncl.edu.tw/ccs/TW/ExpertDB.asp@@0.4488864355529684
Alcune delle riviste del centro sono fruibili gratuitamente on-line.
Tra i portali specialistici messi a disposizione da istituzioni occidentali, si
menziona innanzitutto la East Asia WWW Virtual Library (http://ea-
vl.sbc.edu/), curata la John Goulde e ospitata dal Sweet Briar College; la
pagina iniziale riproduce una mappa dell’Asia: cliccando sulla regione di
interesse (la Cina, nel nostro caso) l’utente verrà indirizzato alla Internet
Guide for Chinese Studies (http://www.sino.uni-heidelberg.de/igcs) di cui
parleremo nel § 4.
Simile anche la China Bibliography. Collections of Resources
(http://hua.umf.maine.edu/China/bibtxt2.html): curata da Marilyn Shea
(Università del Maine, Farmington), include una vasta selezione di studi
sulla Cina scritti a partire dai primi anni ’80 e prevalentemente in inglese.
Il Chinaknowledge. A Universal Guide for China Studies
(http://www.chinaknowledge.de), curato da Ulrich Theobald (Università di
Tübingen) e fondato nel 2000, è un sito di ampio respiro che fornisce
approfondimenti sulla lingua, la cultura, la storia e la letteratura della Cina.
La sezione sulla letteratura è particolarmente ricca e permette di avere
informazioni su opere letterarie di ogni epoca, organizzate per ordine
alfabetico, per genere o per periodo storico.
Infine la versione elettronica della Bibliography of Asian Studies o BAS
(https://www.asian-studies.org/bassub.htm) permette di fare delle ricerche
bibliografiche in un corpus di quasi 800mila studi sull’Asia orientale,
meridionale e del sud-est pubblicati a partire dal 1971, prevalentemente di
area umanistica e delle scienze sociali. Il portale è a pagamento, ma è
disponibile nelle principali biblioteche specialistiche.
Per approfondimenti, si rimanda al documento redatto da Benjamin A.
Elman della Princeton University (un’ampia e articolata disamina dei
principali strumenti elettronici per gli studi sinologici:
http://www.princeton.edu/~classbib), e alla pagina Chinese Literature
della East and Southeast Asia: An Annotated Directory of Internet

49
Resources (http://bulldog2.redlands.edu/dept/AsianStudiesDept/), a cui ci
si è ampiamente ispirati per la compilazione di queste pagine.

3.2 Periodici elettronici


Le versioni elettroniche di molti periodici specialistici in lingua cinese,
inglese o in altre lingue occidentali sono consultabili direttamente on-line,
mentre altre possono essere consultate attraverso l’iscrizione (privata o
istituzionale) a banche dati di riviste e giornali. Per ragioni di spazio, non è
qui possibile fornire una lista completa dei titoli, ci limiteremo pertanto a
segnalare alcuni tra i più importanti periodici in lingua occidentale e
successivamente i più importanti portali che permettono di accedere ad
archivi estesi. Si noti che questi ultimi offrono la possibilità di fare ricerche
simultanee al loro interno.
Tra i principali periodici elettronici sull’Asia Orientale e sulla Cina in
lingua occidentale, menzioniamo per la loro importanza:
- Asia Major. Pubblicato dal 1924 e giunto ora alla terza serie (edita
dall’Institute of History and Philology dell’Academia Sinica) è incentrato
sulla storia, la letteratura, il pensiero e la cultura cinesi e sulle relazioni
fra altre aree dell’Asia e la Cina (http://www.ihp.sinica.edu.tw/~asiamajor);
- China Perspectives. Pubblicato dal Centre d’Etudes Français sur la
Chine contemporaine (Hong Kong) dal 1995, è la versione inglese della
rivista francese Perspectives chinoises (http://chinaperspectives.revues.org);
- Études chinoises. Pubblicata dall’Association Française d’Études
Chinoises a partire dal 1982, è una rivista di studi sinologici in lingua
francese (e talvolta in inglese) sulla Cina antica, moderna e
contemporanea (http://www.afec-etudeschinoises.com);
- Journal Asiatique. Fondato nel 1822 ed edito dalla Société Asiatique di
Parigi, è il primo periodico di studi orientali pubblicato in Francia;
incentrato inizialmente su studi filologici e storici, offre oggi anche
contributi di taglio sociologico e umanistico in senso lato
(http://poj.peeters-leuven.be/content.php?url=journal&journal_code=JA);
- Journal of Chinese Studies. Fondato nel 1968 e pubblicato dall’Istituto
per gli Studi Cinesi (Zhongguo wenhua yanjiusuo 中國文化研究所) della
Chinese University di Hong Kong, offre articoli specialistici in cinese o in
inglese sulla Cina antica, imperiale, moderna e contemporanea
(http://www.cuhk.edu.hk/ics/journal);

50
- Oriens Extremus. Creato nel 1954 ed edito dall’Università di Amburgo,
questo periodico raccoglie studi in tedesco e in inglese sulla lingua, l’arte
e la cultura dell’Asia Orientale, con particolare riferimento all’epoca pre-
moderna (http://www.oriens-extremus.de/);
- Modern China. Rivista dalla storia trentennale, si occupa
prevalentemente di storia e di scienze sociali in riferimento alla Cina
tardo-imperiale, moderna e contemporanea (http://mcx.sagepub.com);
- Monumenta Serica: Journal of Oriental Studies. Rivista di studi
sinologici (in cinese: Huayi xuezhi 華裔學志) fondata nel 1934, è
pubblicata dallo Institut Monumenta Serica di Sankt Augustin (in
Germania) e prende in considerazione anche i rapporti degli altri paesi
asiatici con la Cina (http://www.monumenta-serica.de);
- Perspectives Chinoises. Si tratta di una rivista in lingua francese (per la
versione inglese vedi sopra: China Perspectives) creata nel 1992 e
dedicata allo studio dei cambiamenti e delle prospettive del mondo sinico
contemporaneo (Repubblica Popolare Cinese, Taiwan, Hong Kong e
Macao) (http://perspectiveschinoises.revues.org);
- The American Journal of Chinese Studies. Pubblicazione ufficiale della
American Association for Chinese Studies, raccoglie studi relativi alle
scienze sociali e umanistiche, con particolare attenzione per le scienze
politiche (http://www.utsa.edu/ajcs);
- The China Quarterly. Pubblicato dalla School of Oriental and African
Studies (SOAS) di Londra, è il principale periodico dedicato allo studio
della Cina contemporanea, di cui considera i più disparati ambiti (società,
letteratura, arte, economia, diritto, relazioni internazionali ecc.)
(http://journals.cambridge.org/action/displayJournal?jid=CQY);
- T’oung Pao. International Journal of Chinese Studies. Fondato nel
1890 e pubblicato dall’ed. E. J. Brill (Leiden), figura tra le principali
riviste accademiche sulla Cina tradizionale (http://www.brill.nl/toung-
pao).
Questi e molti altri periodici (un elenco è disponibile alla pagina:
http://u.osu.edu/mclc/bibliographies/journals/) sono consultabili nei
rispettivi siti (gratuitamente o, più spesso, a pagamento) e/o attraverso
banche dati come Jstor (http://www.jstor.org); si noti che in molti casi essi
appartengono alle versioni più estese della raccolta e sono quindi
disponibili solitamente solo presso istituzioni specializzate negli studi

51
sull’Asia Orientale.
Quanto ai periodici in lingua cinese, il portale China Academic Journals
(http://oversea.cnki.net/kns55/brief/result.aspx?dbPrefix=CJFD), del già
citato China Knowledge Resource Integrated Database (CNKI), permette di
accedere ai testi di articoli e saggi inclusi in un vastissimo database di più
di 9800 riviste accademiche, dalla prima edizione sino ai volumi più
recenti.
Per gli studi sociali si ricorda anche il catalogo delle riviste della Chinese
Academy of Social Sciences (Zhongguo shehui kexueyuan 中国社会科学
院) di Pechino, fondata nel 1977 (http://english.cssn.cn/journals/).
Il National Taiwan University Journal Database o Taida xueshu qikan
ziliaoku 臺大學術期刊資料庫 (http://ejournal.press.ntu.edu.tw), in cinese
e inglese, dà accesso alla maggior parte delle riviste accademiche
taiwanesi (circa 7000), appartenenti prevalentemente all’area umanistica,
delle arti e delle scienze sociali. Molto utile anche la banca dati di
periodici elettronici messa a disposizione dall’Academia Sinica, di cui
esiste anche una versione in inglese
(http://aslib.sinica.edu.tw/eng/ejournal/engejournal1.html).

4. I corpora testuali
La Internet Guide for Chinese Studies o IGCS, fondata nel 1995 da Hanno
Lecher, è gestita dall’Istituto Sinologico dell’Università di Leiden, con il
sostegno dell’Istituto per gli Studi Cinesi dell’Università di Heidelberg,
della Biblioteca Nazionale di Berlino e della Deutsche
Forschungsgemeinschaft. Come si evince dall’indice generale
(http://www.sino.uni-heidelberg.de/igcs), essa permette di fare ricerche
tematiche sulla Cina, rimandando a istituzioni accademiche, ai media, a
riviste accademiche e specialistiche e a una vasta gamma di corpora
testuali.

52
Figura 7. Indice generale della Internet Guide for Chinese Studies

Per una lista dei più importanti corpora testuali, si veda la pagina Full-text
Databases di questo portale (http://projects.zo.uni-
heidelberg.de/igcs/igtexts.htm).
Lechner è anche tra i promotori del Digital Archive for Chinese Studies o
DACHS (http://www.sino.uni-heidelberg.de/dachs), il cui obiettivo è di
raccogliere le principali risorse Internet per gli studi cinesi, con particolare
riferimento al discorso politico e sociale.
Tra le numerose Digital Resources dell’Academia Sinica di Taiwan
(http://ndaip.sinica.edu.tw/en_2-6.html), menzioniamo, per la sua
importanza per lo studio della lingua e della cultura cinese, il progetto
“Scripta Sinica” (Hanji wenzi wenxian 漢籍電子文獻) realizzato dalla
Academia Sinica Computer Center (ASCC), che si pone l’obiettivo di
trasporre testi e documenti utili per la ricerca sinologica in formato digitale
(http://hanji.sinica.edu.tw). Si tratta di uno dei più vasti database al mondo
di testi classici e storici della Cina.

53
Figura 8. Corpora elettronici del progetto Scripta Sinica

Il sito del progetto “Guoxue” 國學 (www.guoxue.com), interamente in


cinese e con sede a Pechino, ha il pregio di raccogliere una grande quantità
di testi elettronici di fonti primarie (ripartite secondo la classificazione
tradizionale in classici, storia, filosofia e miscellanea) e studi secondari
(saggi, interi volumi, articoli di riviste specialistiche), biografie di
personalità dell’antichità, moderne e contemporanee e molto altro
materiale. Per l’indice dei contenuti della sezione Guoxue baodian 国学宝
殿 si veda: http://www.guoxue.com/cp/gxbd.htm.

5. La tradizione letteraria e la letteratura contemporanea


Questa selezione è indirizzata allo studente di cinese che voglia cimentarsi
con la lettura di testi cinesi antichi e moderni disponibili nel Web. La
maggior parte dei grandi progetti internazionali di digitalizzazione concerne
la letteratura cinese classica: si tratta di opere redatte nel corso di più di
due millenni di storia, scritte in cinese classico o letterario e di solito
riportate nella forma tradizionale dei caratteri; sono quindi poco accessibili
allo studente italiano dei primi anni di corso. Per questo motivo, il criterio
qui adottato tiene conto della fruibilità del materiale piuttosto che
dell’importanza dei progetti, includendo raccolte di testi moderni e
contemporanei o, nel caso della letteratura classica, archivi di testi annotati
o facilitati. Per i più importanti corpora di opere classiche, si rimanda a §4.
Tra i siti in cinese, si veda in particolare il Baiyun shuku 白云书库

54
(http://www.baiyun.net) che, alla voce raccolte di scrittori famosi
(mingjia wenji 名家文集), propone i testi delle più importanti opere
dell’epoca moderna e contemporanea. Si vedano anche le pagine narrativa
contemporanea (dangdai xiaoshuo 当代小说) e letteratura classica
(gudian wenxue 古典文学), quest’ultima suddivisa tra narrativa,
saggistica, filosofia, poesia e teatro (versioni in cinese semplificato).

Figura 9. Sezione raccolte di scrittori famosi di Baiyun shuku

Il New Threads (Xinyusi 新语丝), al link dianzi wenku 电子文库 o


Electronic Library (http://www.xys.org/library.html), offre la versione
elettronica di un’ampia selezione di opere letterarie di ogni epoca,
registrate in ‘volumi’ virtuali con titoli solo in cinese. Le prime sezioni
concernono la letteratura pre-imperiale o imperiale, definita ‘classica’
(gudian 古典): filosofia (zhuzi baijia 诸子百家), poesia (gudian shici 古
典诗词), prosa (guwen sanwen 古文散文), narrativa (gudian xiaoshuo 古
典小说), letteratura erotica (gudian seqing 古典色情); segue la raccolta
delle opere di Lu Xun (Lu Xun zhuanji 鲁迅专辑), un ‘volume’ generico di
opere letterarie che include i testi più rappresentativi della letteratura
moderna e contemporanea, ripartiti tra poesia, prosa, narrativa, saggistica e
teatro (wenxue zuopin 文学作品), una raccolta di testi letterari, storici e
filosofici (wenshi ziliao 文史资料), raccolte monografiche (zhuanti
zhianji 专题专辑) e una vasta selezione di letteratura Web (wangren
zuopin 网人作品). I testi antichi e moderni sono tutti scritti nella grafia
semplificata e risultano pertanto di agevole consultazione anche per gli
studenti che non conoscono la forma tradizionale dei caratteri.

55
Simile al precedente è il sito Yifan Public Library
(http://www.shuku.net/novels/cnovel.html) che raccoglie un’ampia
selezione di opere antiche e moderne, tutte scritte in cinese semplificato.
Molto ricco anche il sito Fangyuhui (http://fangyuhui.tripod.com), curato da
Fang Ning 方宁 e in cui sono raccolte centinaia di opere cinesi antiche e
moderne. Come si evince dagli esempi riportati nell’immagine, i testi
possono essere letti in formato GB e/o BIG5.

Figura 10. Home page di Fangyuhui (con esempi di testi)

Per la poesia cinese classica si segnala in particolare il sito Chinese


Poems, che riporta una selezione dei componimenti dei più importanti poeti
della Cina, con il testo cinese (in forma semplificata o tradizionale), la
lettura in pinyin e la relativa traduzione (http://www.chinese-poems.com).

Figura 11. Esempio di poesia dal sito Chinese Poems

56
Testi di poesia classica, annotati e spesso accompagnati dalla traduzione
inglese sono disponibili anche nel sito China the Beautiful
(http://www.chinapage.org) alla pagina Classical Chinese Poetry. Lo
stesso sito include anche le pagine Classics e Novels, che forniscono i testi
in cinese e/o le traduzioni (prevalentemente in inglese) delle principali
opere classiche e della narrativa cinese tradizionale.

Figura 12. Indice della sezione Classical Chinese Novels di China the Beautiful

Una vasta selezione di opere classiche è disponibile nel sito della CND
(http://www.cnd.org/Classics); i testi, in lingua cinese (talvolta
accompagnati dalle traduzioni in inglese), sono ripartiti nelle seguenti
categorie: filosofia pre-Qin, poesia, prosa, biografie, commentari, opere
narrative e altre opere letterarie.

Figura 13. Sezione Pre-Qin Philosophers del CND Chinese Classic Literature

57
Per le opere degli scrittori cinesi moderni e contemporanei, si rimanda
innanzitutto alla selezione inclusa nel sito Modern Chinese Literature and
Culture Resource Center (http://u.osu.edu/mclc/), curato da Kirk A. Denton
(Ohio State University). Esso si presenta come la versione elettronica della
rivista Modern Chinese Literature and Culture e offre una vasta
bibliografia, prevalentemente in inglese, incentrata sulla letteratura cinese
moderna e contemporanea. Include liste di traduzioni di opere letterarie,
studi generali, monografie su singoli autori, biografie e link a pagine in
cinese.

Figura 14. Home page di Modern Chinese Literature Resources

La University of Michigan, alla pagina A Chinese Text Sampler


(http://www.personal.umich.edu/~dporter/sampler/sampler.html), mette a
disposizione la raccolta di un centinaio di testi, scelti tra le principali opere
letterarie classiche e moderne, sceneggiature di film di successo, poesie e
canzoni, miti, leggende e fiabe per bambini, e saggi di vario argomento
(storia, etica e politica).
Per la letteratura Web, si segnala il Rongshu xia 榕树下 o “(Under the)
Banyan Tree” (www.rongshuxia.com), il primo sito letterario della
Repubblica Popolare Cinese, fondato nel 1997 e recentemente ristrutturato.
Alcuni autori di letteratura Web pubblicano anche nel sito China-novel
(http://www.china-novel.com).

6. I dizionari elettronici
6.1 Dizionari gratuiti
Nel sito Languages of China (http://www.chineselanguage.org) è possibile

58
consultare on-line un English-Chinese Dictionary e lo Han-Ying cidian 漢
英辭典, dizionario cinese-inglese con caratteri sia tradizionali sia
semplificati e comprensivo di circa 180.000 voci. La ricerca può essere
fatta sia dall’inglese, sia dai caratteri (attraverso il radicale o il numero di
tratti) o dalla trascrizione fonetica. Lo stesso sito mette a disposizione
anche il Chinese Character Dictionary, un vocabolario cinese-inglese dei
singoli caratteri, con riferimento a repertori lessicografici antichi e moderni
e link ad altri dizionari disponibili on-line; la ricerca può essere fatta
partendo dall’inglese o dal cinese (compresi il cantonese e altre lingue
della Cina).

Figura 15. Esempio di ricerca dall’inglese al cinese (da Languages of China)

Anche lo On-line Chinese Tools (http://www.mandarintools.com) mette a


disposizione un Chinese Character Dictionary e un Chinese-English
Dictionary. Quest’ultimo si presenta come un’interfaccia per la ricerca
all’interno del CEDICT Dictionary curato da Paul Denisowksi (MDBG
Chinese-English Dictionary: http://www.mdbg.net/chindict/chindict.php).
La ricerca avviene attraverso i caratteri cinesi, il sistema di trascrizione
fonetica pinyin o l’inglese, con la possibilità di ascoltare la lettura dei
caratteri.

Figura 16. Esempio di ricerca dal cinese all’inglese (da On-line Chinese Tools)

59
Il Zhongwen.com: Chinese Characters and Culture
(http://www.zhongwen.com) permette la consultazione on-line del Chinese
Characters: A Genealogy and Dictionary (edito dalla Yale Press),
dizionario cinese-inglese e inglese-cinese in formato GIF. La consultazione
avviene attraverso le più comuni chiavi di ricerca (per pronuncia, radicale
e numero di tratti, o dalla traduzione inglese) e risulta particolarmente
agevole. Il dizionario comprende oltre 4.000 caratteri, di cui sono fornite
etimologia e principali significati; segue una lista dei composti, con la
simultanea visualizzazione di “carte genealogiche” che, ricollegando il
carattere a caratteri simili o ad altri che lo contengono, mirano ad
agevolarne la memorizzazione.

Figura 17. Esempio di ricerca nel Chinese Characters: A Genealogy and Dictionary

Si veda anche, nel medesimo sito, la pagina Chinese Characters


Dictionary Web (http://www.zhongwen.com/zi.htm), che permette di fare
una ricerca in più dizionari contemporaneamente.

Figura 18. Pagina della ricerca del Chinese Characters Dictionary Web

Tra gli altri dizionari bilingui meritano una menzione il Chinese-English

60
del portale Free Dictionary Translation (http://www.free-dictionary-
translation.com/chinese-english/index.html), che annovera più di 155.000
voci, e il Chengyu Dictionary. An English Dictionary of Chinese Idioms
(http://www.chinese-tools.com/chinese/chengyu/dictionary), con circa
30.000 frasi idiomatiche o chengyu 成语.

Figura 19. Esempio di ricerca nel Chengyu Dictionary

Per una lista di altri dizionari, si veda la selezione disponibile nel portale
della Ats Language Translation (http://www.ats-
group.net/dictionaries/dictionary-english-chinese.html).
Tra i dizionari monolingui disponibili on-line, si segnalano lo Hanyu
cidian 汉语词典 (http://cidian.xpcha.com), per la ricerca di parole (non
singoli caratteri) in cinese semplificato, il Guoyu cidian 國語辭典
(http://dict.revised.moe.edu.tw), in cinese tradizionale, e lo Zaixian Xinhua
zidian 在线新华字典 (http://xh.5156edu.com), la versione on-line del noto
dizionario Xinhua, comprensivo di circa 21.000 caratteri e 520.000 parole.

61
Figura 20. Esempio di ricerca nello Hanyu cidian

6.2 Dizionari elettronici e on-line a pagamento


Wenlin 文林 (http://www.wenlin.com) è un software che include un
dizionario cinese-inglese espandibile di oltre 10.000 caratteri e circa
200.000 parole e locuzioni (versione ampliata dell’ABC Chinese-English
Dictionary, a cura di John DeFrancis); le singole voci contengono
informazioni sull’ordine dei tratti per la scrittura dei caratteri, sul radicale,
l’origine etimologica e i composti. Il software, che opera sia nella modalità
semplificata sia tradizionale dei caratteri (permettendo la conversione tra le
due forme), fornisce inoltre un sistema di editing compatibile con i più
diffusi sistemi di scrittura (Unicode, GB, Big5 e UTF-8) e una raccolta di
testi letterari antichi e moderni. Il dizionario permette di visualizzare la
traduzione inglese semplicemente puntando il mouse sul carattere o sulla
parola cinese che interessa. Una versione demo è disponibile al seguente
indirizzo: http://www.wenlin.com/demo.

Figura 21. Esempio di ricerca nel dizionario elettronico Wenlin

L’Association Ricci du grand dictionnaire français de la langue chinoise,


(http://www.grandricci.org/) fondata nel 1987 4, ha realizzato il Grand
dictionnaire Ricci de la langue chinoise (7 voll.), il più esteso dizionario
bilingue della lingua cinese (cinese-francese). Il dizionario, pubblicato nel
2001 e successivamente ampliato, nel 2010 è stato reso disponibile in
versione elettronica su DVD (Le Grand Ricci Numérique, Éditions du
Cerf). Il DVD include 13.500 caratteri e 330.000 parole, e fornisce per ogni

62
carattere un’ampia gamma di significati, segnalando l’evoluzione del suo
uso nel corso dei secoli, l’ambito disciplinare di riferimento (secondo una
ripartizione in duecento diverse aree tematiche) e il livello linguistico
(colloquiale o formale/letterario). Le voci sono in cinese tradizionale, ma
riportano anche la versione semplificata dei caratteri, l’origine e gli usi
antichi (con riferimenti alle prime occorrenze attestate) e le principali
espressioni in cui compaiono.

Figura 22. Esempio di ricerca nel DVD Grand Ricci Numérique

Dal 2013 il DVD non è più in commercio e la consultazione del dizionario


è oggi possibile a pagamento sul portale della casa editrice Brill
(http://chinesereferenceshelf.brillonline.com).
Infine, lo Hanyu dacidian 汉语大词典 (http://www.hydcd.com),
disponibile anche in formato elettronico, è il più esteso dizionario della
lingua cinese moderna e contiene 20.973 caratteri, 384.925 parole, 51.308
chengyu o frasi idiomatiche, poesie, citazioni da testi letterari e così via.
Nato e strutturato come un dizionario monolingue, include oggi anche
traduzioni dei termini in inglese.

7. Strumenti per l’apprendimento e l’insegnamento


Il Confucius Institute Online o Wangluo Kongzi xueyuan 网络孔子学院
(http://www.chinesecio.com) dello Hanban fornisce alcune utili risorse
elettroniche per lo studio della lingua e della cultura cinese. Si segnalano in
particolare le tre sezioni Learning, Teaching e Test (per lo HSK).

63
Analogamente, il Global Chinese Language and Culture Center (Quanqiu
huawen wanglu jiaoyu zhongxin 全球華文網路教育中心), che afferisce
al Ministero dell’Educazione della Repubblica di Cina (Taiwan), contiene
utili strumenti per lo studio della lingua e della cultura della Cina, compresi
corsi di cinese (interattivi e di e-learning), risorse elettroniche, e-books e
approfondimenti culturali (per tutti, vedi: http://www.huayuworld.org/). Si
noti che è richiesta la registrazione on-line.
In Rete si trovano inoltre innumerevoli altri siti gestiti direttamente o
indirettamente da centri di studio del cinese o aperti da privati che
forniscono strumenti e materiali per lo studio del cinese. La selezione che
segue, lungi dall’essere esaustiva, vuole solo essere indicativa delle varie
possibilità offerte dal Web.
Il portale del Centre for Teaching Chinese as a Foreign Language
(http://www.ctcfl.ox.ac.uk) dell’università di Oxford include una
grammatica di cinese elementare (Elementary Grammar Revision Notes
and Exercises) comprensiva di spiegazioni semplici ma dettagliate e una
buona selezione di esercitazioni, corsi di lingua cinese ai diversi livelli,
così come esercizi di fonetica e pronuncia, di scrittura dei caratteri, di
ascolto e di comprensione scritta e orale.

Figura 23. Esempio di lezione (scrittura dei caratteri) del Centre for Teaching Chinese
as a Foreign Language

Il sito Learning Chinese Online (http://learningchineseonline.net), curato


da Xie Tianwei 谢天蔚 (Tim Xie), del Department of Asian and Asian
American Studies della California State University, fornisce un numero
elevato di link a diverse risorse e materiali per lo studio dei caratteri, della
fonetica e della grammatica cinese (di particolare interesse la Basic
Chinese Grammar, di Richard VanNess Simmons, una versione a slides

64
della Spoken Standard Chinese Grammar, e la Xiandai hanyu yufa 現代漢
語語法, una grammatica del cinese moderno edita dal Zhongguo wenhua
yanjiuyuan 中国文化研究院 e interamente in cinese), esercizi di lettura,
ascolto e traduzione, e strumenti per l’insegnamento della lingua cinese
destinati ai docenti.

Figura 24. Pagina dedicata alla grammatica cinese di Learning Chinese Online

Il sito On-line Chinese Tools (http://www.mandarintools.com) anziché


proporre materiale per l’auto-apprendimento, si concentra su una serie di
strumenti destinati allo studente di cinese, diversificando tra livelli base,
intermedio e avanzato. Oltre ai già nominati dizionari, contiene una vasta
gamma di flashcards (uno strumento per la memorizzazione dei caratteri,
nato in formato cartaceo e oggi diffuso anche in formato elettronico, che
raffigura il carattere sul dorso e informazioni su scrittura, pronuncia e
significato sul retro), esercizi per la scrittura dei caratteri, un Chinese Text
Annotator, strumenti per convertire caratteri appartenenti a codici differenti
(GB, GBK, Big5, UTF-8, UCS2, e CNS) rendendoli così compatibili, oltre
ad approfondimenti culturali. Si segnala in particolare DimSum (“Chinese
Reading Assistant and Dictionary”), un’applicazione che facilita la lettura
dei testi permettendo di conoscere traduzione e lettura delle parole su cui si
passa il cursore.

Figura 25. Home page di On-line Chinese Tools

65
Molto utile anche il software a pagamento Clavic Sinica
(http://www.clavisinica.com), disponibile anche in versione trial, che si
pone come uno strumento integrativo per gli studenti anglofoni della lingua
cinese (secondo e terzo anno), ma che risulta utile anche per gli italiani.
Comprende un Text Reader (che permette di conoscere lettura e traduzione
dei caratteri di qualsiasi documento in cinese), un Analytical Dictionary
(un dizionario di 40.000 voci con riferimenti all’etimologia dei caratteri e
al loro uso nei composti), un Vocabulary List Builder (per la compilazione
di liste di vocaboli, che è poi possibile convertire in flashcards) e un
Character Inventory Manager (che costruisce inventari di caratteri già
visualizzati).
Infine, il Chinese Grammar Aids and Lessons, curato da Jim Becker
(University of Northern Iowa), fornisce numerosi link a corsi di cinese on-
line e un’utile grammatica della lingua cinese collegata a un corso di lingua
consultabile nel sito (http://www.uni.edu/becker/chinese2.html#grammar).
Il portale offre inoltre collegamenti ad altri siti e strumenti vari per lo
studio delle lingue e dei più disparati aspetti della cultura della Cina (si
veda la pagina iniziale: http://www.uni.edu/becker/chinese2.html).

1 Il codice ISO 639-3, che raccoglie i codici delle lingue del mondo, relativo al
cinese è “zho”.
2 In questo senso è molto importante il problema delle varietà del cinese. Rinviamo
il lettore interessato al sito di Ethnologue per un quadro della questione.
3 Si ringraziano Diana Peppoloni e Franco Lorenzi per l’apporto tecnico prestato, in
particolare per quanto concerne la grafica e la terminologia specialistica del saggio.
4 Il nome dell’associazione e quello del dizionario sono un tributo al padre gesuita
Matteo Ricci, S.J. (1552-1610), che svolse opera missionaria in Cina ed è
considerato uno dei fondatori della moderna sinologia.

66
Francese
Diana Peppoloni

1
Il francese nel Registro della Linguasphere
(http://www.linguasphere.info) è un arterial language cioè una lingua
parlata da almeno 60 milioni di individui. Essa fa parte della famiglia indo-
europea e, al suo interno, del gruppo neolatino, che comprende, tra l’altro,
l’italiano, lo spagnolo e il rumeno. La scheda di Ethnologue
(http://www.ethnologue.com/language/fra) indica quasi 75 milioni di
parlanti, tra Europa ed Africa, e il francese occupa il quattordicesimo posto
tra le lingue più diffuse (http://www.ethnologue.com/statistics/size).
Ethnologue assegna al francese lo statuto di lingua national, cioè utilizzata
a livello nazionale per l’educazione, il lavoro, la comunicazione e il
governo.
Una visione diversa relativamente alla diffusione del francese è quella
proposta dall’Observatoire de la Langue Française
(http://www.francophonie.org/L-Observatoire-de-la-langue.html) che opera
nell’ambito dell’OIF - Organisation international de la Francophonie
(http://www.francophonie.org/ v. più avanti). L’Observatoire ha pubblicato
il recente rapporto La langue française dans le mond 2014 (Paris, Nathan,
2014, coordinato da A. Wolff) di cui è disponibile una sintesi all’indirizzo
http://www.francophonie.org/IMG/pdf/oif_synthese_francais.pdf. Nella
Préface, il presidente dell’OIF Abdou Diouf afferma che il francese è la
quinta lingua più parlata al mondo «avec 274 millions de locuteurs». In
particolare, viene messa in rilievo la grande diffusione del francese in
Africa come lingua ufficiale e dell’istruzione in diverse nazioni, e il suo
sviluppo come seconda lingua.

1. Lingua e istituzioni
1.1 OIF – Organisation international de la Francophonie
La prima istituzione di cui occorre parlare è indubbiamente l’OIF –
Organisation International de la Francophonie, di cui abbiamo già
segnalato il sito e di cui riportiamo la page d’accueil:

67
Figura 1. Home page dell’Organisation International de la Francophonie

Nel sito è descritta la storia della francofonia


(http://www.francophonie.org/-Une-histoire-de-la-francophonie-408-.html),
a partire dalla coniazione del termine:
Le terme «francophonie» est apparu vers la fin du XIXe siècle, pour décrire
l’ensemble des personnes et des pays utilisant le français. Il acquiert son sens
commun lorsque, quelques décennies plus tard, des francophones prennent
conscience de l’existence d’un espace linguistique partagé, propice aux
échanges et à l’enrichissement mutuel. Des hommes et femmes de lettres
seront à l’origine de ce mouvement. Quoi de plus naturel pour une entreprise
adossée à l’usage de la langue.
È nel 1960 la formazione della prima istituzione per la francofonia, la
Conferenza dei Ministri dell’Educazione, che riunì i rappresentanti di 15
paesi francofoni; la Conferenza raccoglie oggi 41 Stati membri. Nel 1986 si
è tenuto il primo Sommet de la Francophonie a Versailles, durante la
presidenza di F. Mitterrand. Il Sommet è «l’istance supréme de la
Francophonie» e raccoglie i capi di stato e di governo «des pays ayant le
français en partage». I paesi coinvolti sono sparsi in tutto il mondo, non
soltanto in Europa e in Africa, ma anche in Asia e in America 2. L’OIF è
stato istituito ufficialmente nel 2005.
Nella sezione Ressources, il sito offre una ricchissima raccolta di

68
documenti multimediali e di collegamenti utili per chi si interessa di lingua
e civiltà francese, ad esempio alla TV5 Monde
(http://www.tv5monde.com/), la grande catena televisiva generalista in
lingua francese.

1.2 Alliance française


Da ormai più di un secolo, l’Alliance française si occupa di diffondere la
lingua francese e le culture francofone nel resto del mondo. Istituto
superiore privato di insegnamento e organo di formazione riconosciuto nel
quadro europeo, la fondazione ha costruito la sua reputazione puntando
sulla qualità delle nozioni impartite e dei corsi organizzati, svolti da sempre
in un ambiente multiculturale per favorire lo scambio, il rispetto e la
convivialità tra gli apprendenti.
Ogni anno vi si iscrivono oltre 10.500 studenti, che possono scegliere tra
numerose tipologie di corsi: intensivi, multimediali, individuali, generali o
specifici per determinate tipologie di aziende, per la formatori che
intendano insegnare il francese come lingua straniera.
Il sito dell’Alliance française (http://www.alliancefr.org/) è organizzato in
modo da esporre chiaramente metodologie, obiettivi e anche aspetti pratici
relativamente ai corsi previsti (ad esempio, frequenza, orari, modalità di
iscrizione). Oltre ad una breve introduzione all’istituto, troviamo una lista
delle certificazioni rilasciate e delle attività di scambio svolte; inoltre è
possibile accedere, successivamente all’iscrizione, all’elenco delle sedi
dislocate in tutto il mondo dell’Alliance. Insomma si tratta più che altro di
un sito espositivo più che interattivo, poiché le vere e proprie attività
multimediali potranno essere svolte solo previa iscrizione alla scuola.

69
Figura 2. Home page dell’Alliance française

1.3 Institut Français - Italia


Il sito Institut Français - Italia (http://institutfrancais-italia.com/it) è
curato dall’ufficio di cooperazione e di azione culturale dell’Ambasciata di
Francia in Italia e dagli enti della rete culturale francese. Completa il sito
dell’Ambasciata di Francia in Italia con l’obiettivo di far conoscere gli
eventi della cultura francese e del mondo francofono che si svolgono sul
territorio italiano, e di presentare le attività e gli scambi culturali (ma non
soltanto) tra Francia e Italia. Il sito propone tra l’altro:
- un’agenda delle manifestazioni legate all’arte e alla cultura francese in
tutta Italia;
- delle informazioni sui vari settori culturali e artistici e sulle attività
linguistiche;
- dei dossier sulle problematiche d’attualità e sui dispositivi di sostegno
alla cooperazione intellettuale e culturale, in particolare nel settore del
libro;
- una presentazione delle mediateche francesi in Italia e un accesso al loro
catalogo.
Infine, nelle sezioni Imparare il francese e Insegnare il francese è
possibile trovare risorse utili e approfondire le tematiche di maggiore
interesse per l’utente interessato alla lingua.

70
1.4 Délégation générale à la langue française et aux langues de
France
Il sito della DGLF si inserisce nel moderno ed attuale contesto culturale
della globalizzazione, facendosi promotore della lingua francese diffusa in
patria e nei numerosi paesi francofoni. La consultazione del sito è
disponibile in più lingue, tra cui l’italiano accedendo all’indirizzo
http://www.culturecommunication.gouv.fr/Politiques-ministerielles/Langue-
francaise-et-langues-de-France/La-DGLFLF. La page d’accueil esplicita
gli scopi del sito:
La DGLFLF est chargée de définir une politique de promotion et de valorisation
de la pluralité linguistique interne, qui prend notamment appui sur l’article 75-1
de la Constitution « Les langues régionales appartiennent au patrimoine de la
France ». Son action vise en particulier à renforcer la présence de ces langues
partout où notre cadre constitutionnel permet des marges de progression, par
exemple l’espace public, les expressions culturelles et les médias.
Le plurilinguisme constitue une richesse individuelle propre à bénéficier à la
société tout entière. Il s’agit donc pour la délégation générale de valoriser - à la
maison, à l’école, au travail - les compétences langagières dont sont dotés un
grand nombre de concitoyens, notamment en encourageant les travaux de
recherche et l’action de conviction menée par de nombreux acteurs de la société
civile.
La lingua francese è una questione che riguarda tutti i cittadini che ne sono i
veri e propri garanti dell’uso ed i protagonisti della sua evoluzione. In
questo spirito, la DGLF sviluppa azioni volte a sensibilizzare la società sul
ruolo imprescindibile della lingua e mette a disposizione del pubblico, tra
l’altro, alcune risorse documentali.
La DGLF presenta in Rete alcune informazioni concernenti le sue attività e
propone risorse on-line come la base dati FRANCETERME, che raggruppa
tutti i nuovi termini pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale. Fornisce anche
alcune risposte a interrogativi di ordine generale legati alla vita della
lingua, ad esempio Come si costruiscono le parole? Come si è arricchito il
francese in contatto con altre lingue? Quali legami uniscono lo Stato e la
lingua francese?
Oltre ad aggiornare costantemente gli utenti sullo stato della lingua
francese, il sito riporta gli ultimi interventi ministeriali e parlamentari in
merito alla questione della lingua, gli eventi organizzati, le pubblicazioni
più rilevanti, le risorse terminologiche e didattiche utili tanto

71
all’apprendente L2, quanto a chiunque voglia approfondire lo studio
dell’idioma francese.

2. La lingua nel Web


Nella Rete è possibile riconoscere le variazioni tipiche dell’universo della
scrittura, variazioni che sono legate a quelli che la ricerca linguistica e
sociolinguistica ha definito assi 3. In questo senso, i testi in Rete variano
sull’asse diacronico (poiché possiamo trovare testi pubblicati in tempi
diversi e che appartengono, anche, a epoche diverse), diatopico (perché i
testi ci fanno conoscere e riconoscere la provenienza geografica dello
scrivente) e diastratico (poiché gli utenti che pubblicano test in Rete
appartengono praticamente a tutti gli strati sociali e, di conseguenza, usano
livelli di lingua diversi). Inoltre i testi testimoniano variazioni sull’asse
diamesico, dato che vengono utilizzati più canali di comunicazione (in
modalità sia sincrona che asincrona) 4, e, infine, diafasico, in quanto è
possibile trovare testi che appartengono a registri linguistici diversi, legati
ai diversi contesti d’uso (formale, informale ecc.).
Per constatazione comune, attraverso la Rete la scrittura tradizionale si è
trasformata e, forse non tanto paradossalmente, si è sempre più diffusa. In
particolare tra i giovani, la condivisione di conoscenze e di informazioni in
forma scritta si pone come base indispensabile anche al mantenimento dei
rapporti sociali, tramite i social network e le applicazioni che consentono
di essere sempre in collegamento con gli altri. Attraverso i nuovi media la
scrittura ha acquisito spesso i tratti dell’oralità, facendosi simile al dialogo
e al parlato quotidiano.
In Rete convivono, così, generi testuali diversissimi, che contengono tratti
di flessibilità e informalità, ma anche di complessità e formalità
burocratica. Caratteristica comune del testo in Rete è comunque quella di
poter essere modificato costantemente, e di poter essere messo in
discussione dagli utenti in ogni momento, in una incessante situazione di
feedback.
Di seguito, presenteremo una panoramica di alcuni generi testuali, corredati
dalle rispettive caratteristiche contenutistiche e formali, rintracciabili in
Rete per ciò che riguarda il francese.

72
2.1 I siti istituzionali: France-Diplomatie
Una particolare categoria semantica di testi disponibili in rete per
migliorare la conoscenza culturale e linguistica di un paese, è quella dei
testi giuridici; questi ultimi sono presenti in larga parte nei siti ufficiali
dedicati alle Istituzioni francesi. France-Diplomatie si propone come
portale accreditato delle istituzioni francesi (http://www.diplomatie.gouv.fr/fr/),
in cui è possibile rintracciare informazioni relative non solo alle politiche
attive governative e dei vari ministeri, ma anche consigli ai viaggiatori che
intendano visitare il paese, un ufficio stampa costantemente aggiornato, uno
spazio utile per gli studenti che intendano proseguire in Francia la propria
istruzione, notizie sulle attività della comunità europea, ed infine
informazioni relative ad opportunità di lavoro, stages, corsi di formazione e
così via:

Figura 3. Home page di France-Diplomatie

Come si vede nella figura precedente, il sito si presenta molto ricco di


immagini e elementi visivi; tutto ciò ne aumenta la fruibilità, garantendo
l’accesso alle risorse proposte al maggior numero possibile di utenti. Oltre
alla versione francese, sono disponibili traduzioni in altre lingue: inglese,
tedesco, spagnolo, arabo e cinese; molto rilievo viene dato all’importanza

73
della comunità europea nella vita del paese come risulta già dal logo del
sito, costituito dalla bandiera francese e da quella della Comunità Europea
che si intrecciano tra di loro.
Grande rilievo assume anche l’elemento tecnologico, tanto che sono
disponibili applicazioni per i-phone, nonché collegamenti ai più importanti
social network.
Nella barra del menu principale vengono evidenziate le sezioni
fondamentali in cui si articola il sito, mentre nel corpo centrale dello stesso
compaiono le news, notizie aggiornate e di forte rilievo per la vita del
paese. Insomma France-Diplomatie nasce come sito istituzionale, ma in
realtà si rivela un utile e ricco portale per indagare la vita reale del paese.

2.2 L’esempio dei quotidiani: Le Monde


Il sito ufficiale (http://www.lemonde.fr/) di uno dei quotidiani più autorevoli
del mondo offre on-line l’informazione economico-politica in campo
internazionale con articoli liberamente consultabili. Le Monde, fondato nel
1944, è probabilmente il punto di riferimento per i lettori dei quotidiani in
lingua francese. Disponibile in più di 120 paesi è distribuito in più di
400.000 copie in Francia. Nel sito, oltre alle notizie di attualità che
compaiono direttamente nella home page, troviamo innumerevoli sezioni
dal contenuto assai vario: si va dalle offerte di lavoro ed immobiliari, allo
sport, alla cultura, alle informazioni pratiche, come il meteo, il traffico ecc.
È interessante la possibilità, che viene offerta agli internauti, di consultare
un archivio in Rete delle edizioni passate del quotidiano, nonché di
interagire tra loro grazie al supporto di vari strumenti (blog, forum, chat,
sondaggi ecc.) cliccando sulla sezione débats. Inoltre viene segnalata la
presenza del quotidiano su due importanti social network, Facebook e
Twitter, sempre al fine di stimolare il confronto e la comunicazione tra gli
utenti.
Mentre il sito di Le Monde è un’integrazione del formato cartaceo, che non
può sostituirlo per ampiezza e approfondimento dei contenuti, esiste del
giornale anche una versione completa consultabile in Rete su abbonamento.

74
Figura 4. La sezione dedicata ai blog de Le Monde

2.3. Siti divulgativi: la Camera della Moda francese


Nello studio della cultura e della lingua di un paese non si può trascurare il
contesto economico dello stesso, in cui esso sviluppa i propri rapporti
esterni ed interni.
Una delle principali attività riconducibili alla Francia, che la rendono un
paese leader nel mondo, è il campo della moda. A tal proposito siamo
andati ad analizzare il sito della camera della moda francese; disponibile
all’indirizzo http://www.modeaparis.com/fr, rimanda subito alla città che
per eccellenza incarna lo sviluppo e la crescita di questo settore economico
in Francia. Oltre ad informare sulle collezioni e le date dei principali
avvenimenti collegati a questo ambito, il sito descrive la costituzione della
Federazione per la moda francese, coloro che possono aderirvi, i partner
commerciali, nonché le possibilità di formazione per i giovani emergenti.
Insomma non si rivolge solo agli addetti ai lavori, ma tenta altresì di
coinvolgere molteplici categorie di utenti, configurandosi quindi anche con
un carattere commerciale e non solo istituzionale. Il sito è essenziale,
elegante, parsimonioso nell’uso dei colori e incentrato piuttosto su un gioco
di caratteri per attirare ed indirizzare correttamente l’utente. I contenuti

75
sono disponibili sia in francese che in inglese.

Figura 5. Pagina dedicata alle anteprime delle sfilate del sito della Camera della moda
parigina

2.4 I siti informativi


Si tratta di siti realizzati di solito da specialisti ed esperti del settore
trattato, che mirano a informare gli utenti in modo puntuale e affidabile. Il
registro linguistico utilizzato è quello della lingua standard, poiché siamo
comunque nell’ambito di una forma di comunicazione formale e ufficiale; la
navigazione, però, è molto più agevole e accattivante di quella, ad esempio,
delle pagine istituzionali, e mira, soprattutto, a soddisfare tutte le possibili
richieste o necessità che ci si aspetta l’utente possa avere. Sono siti,
dunque, di stampo decisamente informativo e non regolativo o normativo,
rivolti ad aggiornare l’utente sui cambiamenti, gli avvenimenti più rilevanti
in uno specifico settore di interesse.
Un esempio significativo, in ambito francese, è il sito France Politique – le
site d’information sur la vie politique française, consultabile all’indirizzo
http://www.france-politique.fr/:

76
Figura 6. Home page del sito France Politique

Come si può vedere nella figura precedente, pur essendo un sito ricco di
sezioni e quindi di opzioni di ricerca, anche combinabili tra di loro, esso
mantiene comunque una certa linearità ed essenzialità grafica. Si può
trovare al suo interno una parte sulla storia della Repubblica francese, oltre
a chiavi di ricerca rivolte direttamente ai meccanismi di funzionamento
delle Istituzioni francesi (si parla del ruolo del Senato, della composizione
dei partiti, dei meccanismi di svolgimento delle elezioni ecc.). Nella
colonna a destra, a differenza dei classici siti istituzionali, abbiamo una
parte dedicata all’interazione con gli utenti: viene difatti segnalata la
presenza di un blog sulla vita politica francese, nonché la presenza di una
pagina Facebook e di un account Twitter del curatore del sito stesso,
ovvero il giornalista politico Laurent de Boissieu. Per come è organizzato,
e per il tipo di informazioni contenute, il sito sembra rivolgersi
prevalentemente a utenti stranieri, che vivono in Francia o che sono
comunque a vario titolo interessati ad avere informazioni basilari in merito
all’attività politica francese, con cui si suppone la maggior parte dei
cittadini francesi dovrebbe già avere confidenza, almeno a questo livello.

2.5 Il caso dei blog


In Rete, il genere blog ha avuto uno sviluppo notevolissimo che ha portato
in pochi anni a quella che Giuseppe Granieri ha chiamato Blog Generation
5
. Il blog riprende il genere tradizionale del diario personale, ma lo
trasforma in genere condiviso e, dunque, dialogico. Nel blog l’autore
accetta di condividere immediatamente le sue esperienze (narrative,

77
descrittive, sentimentali, ma anche scientifiche o politiche) con un pubblico
vasto e potenzialmente infinito; in questo modo, l’utente che accede al blog
può conoscere queste esperienze, valutarle e aggiungerne di proprie, in un
dialogo a distanza che sembra non conoscere interruzioni. Si sviluppano,
così, il confronto e il dibattito, contemporaneamente alla voglia di scrittura
e ri-scrittura.Si è parlato di rivoluzione dei blog, e questa rivoluzione ha
toccato in modo particolare l’ambito del giornalismo e della formazione.
Ormai tutte le testate giornalistiche offrono blog e forum accanto alla loro
produzione tradizionale in Rete, il quotidiano o settimanale on-line. Molti
giornalisti hanno blog personali che raccolgono migliaia di utenti che
postano commenti, domande e considerazioni. In ambito formativo 6,
inoltre, si sono formati spontaneamente gruppi di insegnanti che conducono
blog per raccogliere e condividere le esperienze educative e i molteplici
materiali messi a punto nella prassi didattica.
I blog conservano nel tempo una coerenza strutturale e M. Tavosanis 7 ha
proposto una loro tipologia secondo queste linee:
- genere diaristico; usa una scrittura molto libera, che prende anche un
carattere letterario. Rispetto agli altri tipi di blog, esso presenta spesso
tratti molto simili al parlato e cerca anche di rendere i fenomeni di
intonazione o gestualità. Così troviamo frequentemente frasi nominali o
spezzate e la cosiddetta punteggiatura creativa (puntini, virgole,
maiuscole e minuscole, punti fermi ed esclamativi ecc. in modo non
standard), oltre all’uso di emoticons e altri simboli grafici. Nei blog
diaristici c’è, quindi, una notevole espressività grafica che manifesta la
creatività dello scrivente (che assume o dovrebbe assumere un valore
positivo) e permette anche un risparmio di tempo nella scrittura. Un
esempio di blog diaristico francese è, ad esempio Un français à Londre
(http://www.blog-unfrancaisalondres.com/):

78
Figura 7. Esempio di un blog diaristico: Un français à Londre (http://www.blog-
unfrancaisalondres.com/)

- genere tematico; è un tipo di blog dedicato ad un argomento specifico.


Molto spesso esso presenta un tipo di scrittura che si può definire
giornalistica. Sebbene, infatti, in alcuni casi non siano presenti eccessivi
segni di revisione, è possibile riscontrare l’utilizzo di un francese
standard. Molti di questi blog sono in effetti realizzati da giornalisti. La
lingua usata, in questi casi, è quindi esattamente quella usata dai giornali,
con l’eccezione, in alcuni casi, dell’utilizzo di espressioni confidenziali e
di un tono più rilassato. Un esempio francese di blog tematico è il
seguente, tenuto dai professori dell’Istituto Francese a Madrid:

79
Figura 8. Esempio di un blog tematico: i professori dell’Istituto Francese a Madrid
(http://cours.ifmadrid.com/prof/)

- genere letterario; questi blog ospitano testi con ambizioni letterarie,


come poesie, racconti e prosa di vario genere. Negli ultimi anni sta
prendendo piede anche un tipo nuovo di scrittura letteraria: la scrittura
collaborativa, che prevede la creazione di vere e proprie comunità di
appassionati, che mettono insieme i loro sforzi creativi per creare uno
scritto, solitamente in prosa. Genericamente i post dei blog letterari sono
caratterizzati dalla presenza, al loro interno, del lessico letterario che si
manifesta in quantità maggiori rispetto ai quotidiani. Quindi, saranno
presenti poche espressioni colloquiali o, come spesso accade, anche
nessuna. Un esempio di blog letterario è Enfin livre!
(http://enfinlivre.blog.lemonde.fr/):

80
Figura 9. Esempio di un blog letterario: Enfin livre!

3. Le biblioteche virtuali
3.1 Gallica
Il primo riferimento d’obbligo in questo ambito è Gallica, biblioteca
digitale nota in tutto il mondo (http://gallica.bnf.fr). La Biblioteca
Nazionale di Francia ha allestito questa biblioteca digitale, ancora in corso
d’opera, che oggi permette la consultazione in Rete delle sue collezioni di
testi ed immagini, con 80mila opere che spaziano dal Medioevo all’inizio
del XX secolo; al termine dei lavori la biblioteca comprenderà 300mila
immagini.
All’interno del sito è possibile consultare libri, manoscritti, periodici
corredati dalle relative immagini; inoltre l’utente viene aggiornato
costantemente sull’introduzione, in formato digitale, di nuove opere ed ha la
possibilità di tenersi in contatto con altri utenti tramite i più importanti
social network (in particolare Facebook e Twitter):

81
Figura 10. Esempio di ricerca su Gallica

Dal 2008 il progetto Gallica è entrato a far parte di Europeana, un portale


finanziato dalla Commissione Europea, che consente di scoprire ed
esplorare le risorse digitali di musei, biblioteche, archivi e collezioni
audiovisive di diversi Paesi europei (http://www.europeana.eu). Esso
promuove l’opportunità di scoperta e di networking all’interno di uno
spazio multilingue in cui gli utenti hanno la possibilità di consultare e
condividere i contenuti e di trarre ispirazione dalla ricchezza e diversità del
patrimonio culturale e scientifico europeo.All’interno di Europeana si può
navigare tra oltre 15 milioni di oggetti digitali, fra cui:
• immagini - dipinti, disegni, carte geografiche, fotografie e immagini di
oggetti museali;
• testi - libri, giornali, lettere, diari e documenti d’archivio;
• audio - musica e parlato da supporti fonografici, nastri, dischi e
trasmissioni radiofoniche;
• video - film, notiziari e trasmissioni televisive.
Alcuni contenuti e alcune tematiche sono di fama mondiale, come l’opera di
Isaac Newton sulle leggi del moto, i disegni di Leonardo da Vinci o le
testimonianze della caduta del muro di Berlino; altri oggetti digitali sono
meno noti, ma sicuramente di grande interesse. A Europeana hanno
contribuito circa 1500 istituzioni. Istituzioni prestigiose come la British

82
Library di Londra, il Rijksmuseum di Amsterdam e il Louvre di Parigi sono
affiancate da organizzazioni più piccole di tutta l’Europa. Insieme, le loro
collezioni consentono di esplorare la storia europea dall’antichità ai nostri
giorni. Che si tratti di un’opera celebre o di un oggetto meno noto,
Europeana collega sempre l’utente alla fonte originale dell’informazione,
garantendone in tal modo l’autenticità.
Per accedere alla fase attiva di ricerca all’interno del portale, occorre
registrarsi gratuitamente; inserendo i propri dati personali verrà
subitaneamente fornito un account personale, che permetterà l’accesso
all’area My Europeana.

3.2 Frantext
La Francia, che ha sempre dato molta importanza alla propria lingua e alla
propria cultura, ha realizzato e sta realizzando dei progetti molto importanti
per la conversione dei testi francesi in formato digitale.
Nel campo dell’indicizzazione dei testi completi, il progetto senz’altro più
interessante e consolidato è Frantext, nato da un’iniziativa dell’Institut
national de la langue française (Inalf) 8 e sviluppatosi negli ultimi anni
anche grazie alla collaborazione con l’Università di Chicago, nell’ambito
del progetto ARTFL (https://artfl-project.uchicago.edu/), l’American and
French Research on the Treasury of the French Language. Si precisa
subito che questa base di dati è accessibile solo tramite abbonamento.
L’Inalf, un istituto del Cnrs, il Consiglio nazionale delle ricerche francese,
ha intrapreso il compito di sviluppare dei programmi di ricerca sulla lingua
francese, in particolare sul suo lessico. Per farlo, ha creato un grande
archivio digitale full text con libri e documenti che riguardano il linguaggio
letterario tra il XIV e il XX secolo, la lingua correntemente parlata, i
termini tecnici e scientifici e alcune espressioni regionali. L’archivio è
distribuito via Internet, in Europa con il nome di Frantext e in America del
Nord con il nome di Artfl; esso conta oggi 180 milioni di parole e circa
3.500 testi che coprono 5 secoli di letteratura e quasi 1.000 autori. Tra i
documenti indicizzati in full text sono compresi tutti i classici della
letteratura francese e materiale di tipo specialistico (atti giudiziari,
pubblicazioni tecniche); in futuro, nella base di dati verranno inclusi anche i
testi di film o di altri documenti sonori o audiovisivi.

83
I testi, selezionati da un comitato scientifico, devono servire principalmente
alla preparazione di lessici e di dizionari della lingua francese; ma con
l’evoluzione degli strumenti informatici è diventato possibile utilizzare la
base di dati anche e soprattutto per ricerche di tipo linguistico e letterario.
Frantext/Artfl è infatti un archivio orientato alle singole parole che, per
motivi di copyright, non distribuisce i testi completi. Chi lo interroga può
definire un sottoinsieme delle opere, selezionato per autori, genere,
periodo, e quindi cercare tutte le occorrenze di una determinata parola o di
una frase nel corpus da lui definito, completo di calcoli sulla distribuzione
delle frequenze. Il sistema è molto raffinato e permette di richiedere, per
esempio, quante volte e dove le parole fanatisme e jeunesse compaiono nei
testi di Voltaire ad una distanza di non più di venti parole.L’accesso a
Frantext/Artfl non è disponibile per i singoli, ma viene concesso soltanto
ad università ed altri istituti di ricerca; nonostante ciò è disponibile una
versione dimostrativa all’indirizzo http://www.frantext.fr/, nella sezione
démonstration.

L’Encyclopédie de Diderot et d’Alembert


Oltre a Frantext, la collaborazione tra Cnrs e Università di Chicago sta
producendo un archivio on-line che conterrà la versione completa della
prima edizione dell’Encyclopédie di Diderot e D’Alembert. Per tutti adesso
è ancora accessibile soltanto un prototipo del primo volume al sito
http://encyclopedie.uchicago.edu/, con 5.200 voci da AA ad AZ,
illustrazioni comprese. La banca dati completa, costituita da quasi 21
milioni di occorrenze e da 18 mila pagine di testo, è disponibile solo su
abbonamento.
Il database dell’Encyclopédie utilizza una versione modificata del motore
di ricerca PhiloLogic, sviluppato per il progetto ARTFL, per cui sono state
approntate tutta una serie di innovative applicazioni. Tra queste ricordiamo
le liste di frequenze di parole, la funzione Key Word In Context (KWIC) per
ottenere concordanze di parole chiave scelte dall’utente e, infine, tabelle
che mostrano le co-occorrenze di parole, utili per comprenderne la
combinatoria sintattica e semantica. Nella figura seguente, è riportata una
tabella di co-occorrenze generata per la parola liberté:

84
Figura 11. Ricerca di co-occorrenze della parola liberté nell’Encyclopedie

Sebbene la ricerca di parole e frasi restino l’ossatura portante del database,


l’uso di queste nuove caratteristiche favorisce un approccio alternativo
all’ingente quantità di materiale disponibile, che potrebbe altrimenti
risultare eccessivamente dispersiva e disorientante per un utente non
esperto. Difatti, i nuovi strumenti elaborati sono stati pensati in primo luogo
per favorire gli utenti che debbano lavorare sull’Encyclopédie,
districandosi nel complesso labirinto costituito da questa opera. Nel sito è
disponibile un manuale per coloro che intendano ulteriormente
approfondire, anche a livello teorico, i vari passaggi e le potenzialità che
caratterizzano le ricerche nella banca dati testuale dell’Encyclopédie, che,
a tutti gli effetti, è un vero e proprio corpus elettronico.

3.3 ABU: la Bibliothèque Universelle


Una risorsa molto nota e importante è, infine, la Bibliothèque Universelle
(http://abu.cnam.fr/) realizzata dall’ABU – Association de Bibliophiles
Universels e ospitata dal CEDRIC (Centre d’Ètude et de Recherche en
Informatique et Communication http://cedric.cnam.fr/) presso il CNAM
(Conservatoire national des arts et mètiers http://www.cnam.fr/).
L’ABU (fondata nel 1993) è un’associazione libera e volontaria che si
propone, con la collaborazione di chi è interessato, di riprodurre in formato
digitale le opere scritte in francese di dominio pubblico, cioè quelle per cui
non è più attivo il diritto d’autore. Attualmente sono disponibili 288 opere

85
di 101 autori; le opere sono consultabili integralmente ed esiste anche un
motore di ricerca che consente ricerche per forma, ampliando le
potenzialità della biblioteca a quelle di un corpus testuale:

Figura 12. Ricerca per forma nell’ABU - la Bibliothèque Universelle

4. I corpora testuali
4.1 La Base de donnés lexicographiques panfrancophones
La BDLP (http://www.bdlp.org/) è uno strumento di rilievo internazionale
che si inscrive nel progetto di creazione del Trésor della lingua francese,
sviluppato da Bernard Quemada a partire dagli anni ‘80 del secolo scorso.
Attualmente la BDLP gode dell’adesione di numerosi paesi francofoni,
quali ad esempio il Québec, la Costa dìAvorio, il Marocco, l’Algeria ecc.,
e si pensa che in futuro altre équipes di lavoro contribuiranno
all’ampliamento della banca dati.
L’obiettivo della BDLP è quello di costituire e raggruppare basi di dati
significativi e rappresentativi di ognuno dei paesi francofoni. Le banche
dati sono concepite in modo da essere consultabili sia separatamente che
come un unico corpus, e fungono da completamento del Trésor de la langue
française informatisé, elaborato al Centro di analisi e trattamenti
informatici del lessico francese (ATILF) di Nancy.
Di seguito illustriamo un esempio di ricerca effettuata nella banca dati
relativa al Québec francese; è possibile effettuare una ricerca semplice,

86
inserendo la parola di nostro interesse, oppure una ricerca trasversale che
include tutte le rubriche disponibili nella banca dati e permette di filtrare
così i risultati in uscita. Si può navigare da un formulario all’altro e
riempire contemporaneamente più formulari per un’unica ricerca:

Figura 13. Un esempio di ricerca nella BDLP Québec

4.2 Il Corpus français dell’Università di Lipsia


Il gruppo di ricerca per il Trattamento Automatico del Linguaggio naturale
di Lipsia, con la collaborazione di ricercatori dell’Università di Neuchâtel,
ha messo a punto un grande corpus della lingua francese contemporanea,
che raccoglie circa 700 milioni di parole (http://wortschatz.uni-
leipzig.de/ws_fra). I testi sono tratti dai giornali francofoni, dalle pagine
web e dalla Wikipedia francese. Il motore di ricerca consente una ricerca
soltanto per forma (e non per lemma), ma offre delle interessanti reti di co-
occorrenza che mostrano le associazioni più frequenti tra una forma scelta
come parola-chiave e le altre forme.

87
Figura 14. Esempio di ricerca della forma livre nel Corpus français

5. La tradizione letteraria e la letteratura contemporanea


Le risorse elettroniche che abbiamo visto nei paragrafi precedenti offrono
già la possibilità di accedere a un gran numero di opere letterarie francesi
del passato, anche recente. Più complesso è il quadro della letteratura
contemporanea e delle esperienze attuali di scrittura. In particolare, le
tecnologie digitali incidono profondamente sulle modalità di produzione e
fruizione della letteratura e portano a quella che Yves Jeanneret nel suo
libro Y-a-t-il (vraiment) des technologies de l’information? (Lille, Presses
Universitaires de Septentrion 2007) ha definito la polisemicità inerente
all’opera elettronica: il testo in Rete è multimediale (per cui non è più
soltanto formato da parole e, anzi, spesso le parole hanno un valore
secondario), e può essere reso multimediale. In questo senso, è esemplare
l’esperimento di Julie Potvin sulla poesia di Charles Baudelaire l’Horloge
(2003) con una animazione in Flash fruibile all’indirizzo http://perte-de-
temps.com/.
Di seguito forniremo un elenco di siti dedicati ad alcuni degli autori che
occupano un posto d’onore all’interno del panorama letterario francese.
François Rabelais (1494-1553)
Per avere indicazioni sulla vita del creatore di Gargantua e Pantagruel,
figura emblematica del rinascimento francese, è utile e ben documentato il
sito della casa ed. Larousse, che offre anche un’analisi dell’opera

88
rabelaisiana. Il sito è consultabile gratuitamente al seguente indirizzo:
http://www.larousse.fr/encyclopedie/images/Fran%C3%A7ois_Rabelais/1002859
Anche nel sito della Bibliothèque Virtuelle (http://sami.is.free.fr/Oeuvres/)
è possibile consultare on-line alcune delle opere dell’autore.
Réné Descartes (1596-1650)
Il grande filosofo e matematico francese è considerato il fondatore della
filosofia e della matematica moderna. Per informazioni sulla vita e un breve
excursus sulle opere è possibile consultare il sito humanum on line al
seguente indirizzo http://humanum.online.fr/Site/nouveau/RDescartes.htm;
se si vuole invece consultare in versione integrale le opere di Cartesio, è
possibile farlo gratuitamente all’indirizzo
http://fr.wikisource.org/wiki/%C5%92uvres_de_Descartes/%C3%89dition_Adam_et_Ta
Rinviamo anche alle indicazioni raccolte da M. Bastianelli nel suo
Filosofia 2.0 pubblicato in questa Collana.
Pierre Corneille (1606-1684)
Per maggiori informazioni sulla biografia e le opere del grande autore
tragico si consiglia di navigare nel sito Au 17ème siècle, a cui si può
accedere digitando il seguente indirizzo:
http://17emesiecle.free.fr/Corneille.php
Molière (Jean-Baptiste Poquelin) (1622-1673)
Al celebre commediografo Molière sono dedicati interi siti nel Web, tra cui
menzioniamo Site-Molière, consultabile all’indirizzo http://www.site-
moliere.com/, e Tout Molière, consultabile all’indirizzo
http://www.toutmoliere.net/.
Jean Racine (1639-1699)
Drammaturgo e scrittore, Racine fu il massimo esponente, insieme a Pierre
Corneille, del teatro tragico francese del Seicento. Per informazioni
sull’autore rinviamo al sito Salon litteraire all’indirizzo http://salon-
litteraire.com/fr/jean-racine/content/1810891-racine-biographie
Charles Louis de Montesquieu (1689-1755)
Sull’autore della celebre opera De l’esprit des lois, fondamentale nella
storia del pensiero politico e filosofico, è possibile consultare Fiches
Litteraires all’indirizzo http://www.fichesdelecture.com/auteurs/charles-
louis-de-montesquieu; per consultare invece le opere integrali e scaricarle

89
consultare il sito Les classique des sciences sociales all’indirizzo
http://classiques.uqac.ca/classiques/montesquieu/montesquieu.html.
Voltaire (François-Marie Arouet) (1694-1778)
Per il filosofo, scrittore e poeta, simbolo dell’Illumismo, si può consultare
il sito À la lettre (http://www.alalettre.com/voltaire.php) che contiene
anche i riassunti di alcune delle opere maggiori; se si vogliono leggere
estratti delle opere dell’autore è utile il sito Études-litteraires
(http://www.etudes-litteraires.com/voltaire.php).
Jean-Jacques Rousseau (1712-1778)
In occasione del tricentenario della nascita del grande filosofo, è stato
realizzato un sito ricco di informazioni sulla sua biografia e le sue opere,
consultabile all’indirizzo http://www.rousseau-2012.fr/connaitre-
rousseau/biographie-de-rousseau/. Anche in questo caso, rinviamo alle
indicazioni raccolte da M. Bastianelli nel suo Filosofia 2.0 pubblicato in
questa Collana.
Victor Hugo (1802-1885)
Del più grande autore romantico francese, nel sito Les Poètes
(http://www.lespoetes.net/cartepoetedhier.php?idpoetedhier=91) è
possibile leggere la biografia, nonché l’elenco delle opere da lui scritte;
inoltre, per ciò che riguarda le poesie, si possono leggere in versione
integrale cliccando sul titolo dell’opera. Nel sito Victor Hugo
(http://www.victor-hugo.info/) si trovano anche indicazioni sulle risorse
bibliografiche utili per approfondire la conoscenza dell’autore, insieme a
riassunti e commenti sulla sua copiosa e diversificata produzione letteraria.
Gustave Flaubert (1821-1880)
Per approfondire le tematiche affrontate nelle opere dell’autore di Madame
Bovary, per analizzarne lo stile e le caratteristiche narrative si può
liberamente navigare nei seguenti indirizzi: http://flaubert.univ-
rouen.fr/biographie/larousse.php e http://madamebovary.fr/biographie-de-
gustave-flaubert/.
Charles Baudelaire (1821-1867)
Sul grande poeta, scrittore e saggista, per un’analisi delle opere principali e
una lettura integrale delle stesse, corredata da commenti e analisi,
consultare il sito À la lettre all’indirizzo

90
http://www.alalettre.com/baudelaire-oeuvres-fleurs-du-mal.php.
Èmile Zola (1840-1902)
Per consultare estratti delle opere principali del massimo esponente del
Naturalismo, leggere commenti, guardare foto e caricature, è possibile
consultare il sito interamente dedicato alla vita e l’opera di Zola
all’indirizzo http://emilezola.free.fr/
Arthur Rimbaud (1854-1891)
Sul famoso poeta maledetto francese, per approfondire lo studio dell’opera
e della vita si consiglia la navigazione nel sito
http://www.mag4.net/Rimbaud/; per avere nozioni sugli studi effettuati nel
corso del tempo sull’opera poetica è consigliabile invece consultare il sito
http://www86.homepage.villanova.edu/seth.whidden/.
Marcel Proust (1871-1922)
All’autore di À la recherche du temps perdu, considerato lo scrittore
francese più noto e tradotto nel mondo, è dedicato l’Institut Marcel Proust
International nel cui sito (http://marcelproust.pagesperso-
orange.fr/institut_marcel_proust_international.htm) è possibile trovare
moltissime informazioni e collegamenti con le società scientifiche e
letterarie che si occupano dell’autore.
Jean-Paul Sartre (1905-1980)
Numerosi siti sono stati dedicati alla vita e all’opera di questo importante
esponente della filosofia e della letteratura francese; tra i più significativi
ricordiamo: http://mper.perso.infonie.fr/auteurs/Sartre.html e
http://www.cvm.qc.ca/encephi/CONTENU/ philoso/Oeuvresartre.htm.
Albert Camus (1913-1960)
A uno dei massimi scrittori francesi moderni sono dedicati siti che
celebrano la sua opera; tra questi menzioniamo http://webcamus.free.fr/,
poiché destinato tanto agli appassionati e conoscitori dello stesso, quanto ai
neofiti, che si avvicinano per la prima volta ai suoi scritti.

6. I dizionari elettronici
6.1 Il Trésor de la Langue française informatisé (TLFI)
Per tutti i francesisti è un’opera estremamente preziosa, disponibile on-line

91
nella sua interezza; la versione cartacea è stata pubblicata tra il 1971 e il
1994 e consta di ben 16 volumi, oltre ai vari supplementi. Dal 2004, il
Trésor è pubblicato in formato elettronico. Si tratta di un grande dizionario
monolingue del francese relativo ai secoli XIX e XX, messo a punto dai più
importanti linguisti francesi, diretti prima da Paul Imbs e successivamente
da Bernard Quemada 9. Il ricchissimo database è consultabile on-line
all’indirizzo http://atilf.atilf.fr/.
L’interfaccia del sito del TLFI permette ricerche semplici (per singolo
lemma oppure scorrendo l’indice alfabetico) o complesse, anche con
scomposizione della voce in più campi: definizioni, esempi e indicazioni
semantiche e lessicali.
Una volta effettuata la ricerca desiderata, il TLFI elabora una pagina di
consultazione contenente il lemma desiderato, corredato dalla relativa
etimologia, da esempi che ne chiarificano l’uso nei vari contesti, dalla
spiegazione del significato e così via.
Ogni singolo campo può essere evidenziato colorandolo, in modo da
distinguerlo a colpo d’occhio dagli altri e facilitare così la navigazione. In
questo modo, si ha un vero e proprio rovesciamento del vocabolario,
consentendo all’utente la ricerca anche dal lato della glossa 10. Insomma
l’opera è stata effettivamente ricostruita e trasformata per adattarsi al nuovo
supporto informatico, e non semplicemente trasferita tale e quale era stata
pensata per il formato cartaceo.

92
Figura 15. Risultati di una ricerca effettuata sul TLFI

6.2 Il Dictionnaire de l’Académie française


L’Académie Française fu fondata dal Cardinale Richelieu nel 1635, con lo
scopo principale di scrivere un dizionario della lingua francese. Ad oggi
hanno visto la luce otto edizioni del dizionario, a partire dalla prima redatta
nel 1694, fino all’ultima del 1935. La nona edizione è in corso di
realizzazione.
Il progetto ha preso corpo con estrema lentezza nel corso dei secoli, data
anche l’enorme mole dell’impresa, perciò le varie edizioni presentano
fondamentali differenze di impostazione. Inizialmente il dizionario si
ispirava ad una concezione purista della lingua francese: esso non avrebbe
dovuto prendere in considerazione tutto il lessico della lingua francese e
non avrebbe dovuto elencare tutti i significati di una singola parola. Al
contrario, avrebbe dovuto essere un dizionario normativo in grado di
suggerire il buon uso del lessico. Nel Dictionnaire non sarebbero stati
pertanto inseriti gli arcaismi, i vocaboli di registro basso o colloquiale, i
neologismi, le parole appartenenti al lessico specialistico di arti, mestieri e
della scienza, tranne quelle riguardanti le arti dell’aristocrazia (la caccia, la
scherma, ecc.). Inoltre i lemmi non erano disposti secondo l’ordine
alfabetico, ma per famiglie di derivati e di composti. Di ciascun vocabolo
veniva consacrato solo il significato principale, e non erano forniti esempi
d’uso; venivano presentate solo alcune espressioni prese dalle opere più
importanti di alcuni scrittori selezionati, la cui competenza linguistica era
stata approvata dall’Académie, ma il cui nome non veniva tuttavia citato.
Nelle edizioni successive fu finalmente adottato l’ordine alfabetico. La
sesta edizione del 1835 codificò la riforma dell’ortografia francese che
permise il passaggio dal françois al français. Le edizioni successive
introdussero numerose modifiche ortografiche e lessicografiche,
introducendo oltre 2000 nuovi vocaboli. L’ultima edizione completa,
ovvero l’ottava, apparve in due volumi nel triennio 1932-1935; nonostante
fossero stati ulteriormente introdotti nuovi vocaboli, la rapida evoluzione
della lingua francese richiedeva un ampliamento per cui venne prospettata
una nuova edizione, che è tuttora in via di completamento.
La versione online del dizionario è disponibile collegandosi al sito

93
http://dictionnaires.atilf.fr/dictionnaires; nella pagina di accoglienza è
possibile effettuare ricerche di vario tipo: semplici o composte da più
parole, selezionando l’edizione desiderata del dizionario, o ancora il
secolo di riferimento d’uso del vocabolo da indagare. In output si avranno i
vari significati del termine selezionato e il riferimento al volume cartaceo
corrispondente:

Figura 16. La pagina di ricerca del Dictionnaire de l’Académie française

6.3 Le Dictionnaire Electronique des Synonymes


Il Dizionario Elettronico dei Sinonimi (DES), contiene 49.160 entrate
lessicali e 200.649 relazioni sinonimiche (www.crisco.unicaen.fr); la base di
partenza del materiale raccolto è costituita da sette dizionari classici della
lingua francese. Un primo lavoro, realizzato dall’Istituto Nazionale della
Lingua Francese, ha permesso di estrarre le relazioni sinonimiche in
formato elettronico. Successivamente il laboratorio informatico CRISCO,
ha sintetizzato i risultati ottenuti e ha reso omogenei i dati; a seguito di un
importante lavoro di correzione, si continua a tutt’oggi l’operazione di
aggiunta o soppressione dei legami sinonimici.
Per effettuare una ricerca all’interno del DES, è sufficiente inserire il
lemma di interesse dell’utente e convalidare la scelta cliccando
sull’apposito bottone. A questo punto il sistema fornirà dapprima la
definizione del lemma selezionato e successivamente la lista delle entrate
che con lo stesso intrattengono relazioni sinonimiche. Ecco, ad esempio, il
risultato per il lemma maison:

94
Figura 17. Esempio di ricerca per il lemma maison nel DES

7. Strumenti per l’apprendimento e l’insegnamento


6.1 Sankoré
La prima grande collezione di risorse per chi vuole apprendere o insegnare
la lingua francese è attualmente rappresentata dal sito Sankoré
(http://sankore.org/fr), che coniuga insieme un programma internazionale di
lavoro e una comunità di insegnanti, costituendo nel suo complesso un
planète educativo.

Figura 18. Elenco delle risorse multimediali offerte dal sito Sankoré

Sankoré nasce come un programma governativo francese «dédié au


développement de l’éducation numérique libre et gratuite pour tous et en
particulier pour l’Afrique» (http://sankore.org/fr/qui-sommes-nous). Il
motto che caratterizza il sito è proprio L’éducation numérique libre et

95
gratuite pour tous; Sankoré 11 ha sviluppato, in particolare, un software per
la didattica elettronica e per la LIM, la lavagna interattiva multimediale 12,
che (grazie anche alle sue versioni povere) può essere utilizzata
praticamente in ogni scuola 13. Il sito offre una grande quantità di
collegamenti e di materiali, legati all’uso della LIM, che ha portato allo
sviluppo di una vivace comunità di insegnanti e ad un fervido dibattito sul
processo di apprendimento, grazie alla proliferazione di blog didattici. Chi
è interessato alle lingue, troverà qui moltissime risorse, già testate nella
pratica didattica e recensite da altri utenti.

7.2 Bonjour de France


Bonjour de France (http://www.bonjourdefrance.com/) è un cyber-
giornale (come lo definiscono gli stessi redattori) sviluppato a scopo
educativo, gratuito, contenente esercizi, giochi online, testi e schede
pedagogiche per gli insegnanti di francese come lingua straniera.Nella
colonna centrale del sito, la più ampia, troviamo una sezione che recita
Apprendre le français en ligne, e in essa sono contenuti materiali per
attività di vario genere: comprensione scritta e orale, esercizi sulla
grammatica e sul lessico, indicazioni pedagogiche, espressioni idiomatiche,
situazioni colloquiali che collocano l’apprendimento della lingua in un
reale contesto situazionale, cenni storici sul concetto di francofonia e sulla
civiltà francese, notizie di attualità e giochi interattivi.
Questo tipo di apprendimento diversificato, che lo studente personalizza in
base alle proprie esigenze, non è l’unico strumento offerto per favorire lo
studio della lingua francese; un’attenzione particolare viene data
all’interscambio di informazioni e opinioni tra gli utenti stessi, grazie alla
sezione forum di discussione, considerato un modo efficace per esercitare e
migliorare le proprie conoscenze linguistiche, nonché per appassionarsi a
questo ambito didattico. Anche in questo caso si ritiene che il confronto tra
gli utenti, la discussione aperta su questioni riguardanti lo studio della
lingua ed esperienze condivise di apprendimento, siano momenti
fondamentali nel processo di acquisizione linguistica; gli utenti possono
beneficiare di strategie e consigli suggeriti da altri apprendenti,
ottimizzando e semplificando così il proprio percorso di studio. Inoltre, a
livello psicologico ed emotivo, è fondamentale che il discente sia
consapevole che le difficoltà che incontra nell’avvicinare una lingua

96
straniera, non riguardano solo lui e non dipendono strettamente dalle sue
capacità, ma sono parte integrante del processo di apprendimento
linguistico, come dimostra il fatto che vengono esperite anche da altri utenti.

7.3 ClicNet: Français langue étrangère et langue seconde


Questa rubrica (http://clicnet.swarthmore.edu/fle.html) raccoglie, suddivisi
per categorie tematiche, più di trecento puntatori a risorse dedicate
all’apprendimento della lingua francese, comprensive di riferimenti ad
aspetti letterari e culturali dei paesi francofoni. Ogni puntatore presenta una
dettagliata descrizione del contenuto dei vari siti, con l’indicazione relativa
al livello di conoscenza della lingua richiesto, per facilitare la scelta da
parte degli studenti. Nel sito sono presenti numerose sezioni e, ai fini di uno
studio mirato delle strutture linguistiche, segnaliamo le seguenti:
• Compréhension et expression orales: ovvero una vasta raccolta di
attività di ascolto su diversi temi ed esercizi interattivi di comprensione;
• Conjugaison des verbes: attività che richiedono la capacità di coniugare
correttamente le diverse forme verbali in tutti i tempi previsti, da sempre
l’ostacolo più ostico all’apprendimento della lingua francese considerata
la loro irregolarità;
• Dictionnaires français: dizionari online accompagnati da esempi,
dizionari dei sinonimi, correttori d’ortografia ecc.;
• Excercises structuraux: vasta gamma di esercizi selezionati su
grammatica e vocabolario;
• Jeux de Langue: Raccolta di risorse, teoriche e pratiche, sulle
espressioni più inusuali e ambigue usate nella lingua francese, come ad
esempio proverbi, giochi di parole, cruciverba e così via.

1 Il codice ISO 639-3, che raccoglie i codici delle lingue del mondo, relativo al
francese è “fra”.
2 È superfluo ricordare il Canada, in cui sono presenti importantissime università e
centri di ricerca francofoni.
3 Su questi argomenti esiste, naturalmente, una bibliografia estesissima; il lettore
interessato può leggere, ad esempio, due libri di M. Tavosanis: uno di carattere più
generale (Comunicare, Milano, Apogeo, 2004, in coll. con M. Gasperetti) e uno recente
che offre un quadro documentato e interessante della situazione italiana (L’italiano del

97
web, Roma, Carocci, 2011).
4 Su questo aspetto cfr. l’Introduzione di F. Lorenzi a questo volume.
5 Il riferimento è al libro di G. Granieri, Blog Generation, Roma-Bari, Laterza, 2005.
6 Cfr. ancora l’Introduzione di F. Lorenzi in questo volume.
7 Cfr. M. Tavosanis, La lingua italiana del web, cit., capitolo 7.
8 L’Inalf è poi, nel 2001, confluito nell’Atilf (Analyse et traitement informatique de la
langue française), formando l’istituto che si occupa oggi del Trésor de la Langue
Française (v. più avanti).
9 Il vocabolario è attualmente curato dal gruppo Analyse et Traitement Informatique de
la Langue Française (http://www.atilf.fr/spip.php?article67) del CNRS francese.
10 Cfr. ancora l’Introduzione di F. Lorenzi in questo ebook.
11 Il nome Sankoré è stato scelto in ricordo della grande dame di Timbuctu, nel Mali,
che fondò il nucleo di quella che sarebbe stata una delle più antiche università del mondo
«contemporaine de celles d’Oxford et de la Sorbonne, créée à Tombouctou au Mali au
XVème siècle» (http://sankore.org/fr/pourquoi-le-nom-de-sankore).
12 In francese TBI – Tableau Blanc Interactif o Tableau Numérique Interactif.
13 Su questo argomento cfr. Faggioli M. (a cura di), Tecnologie per la didattica,
Milano, Apogeo, 2010. Nel sito la LIM povera è detta Mur Numérique Interactif,
proprio per sottolineare la possibilità d’uso in ogni classe.

98
Inglese
Diana Peppoloni, Stefania de Rosa, Franco Lorenzi 1

L’inglese 2 nel Registro della Linguasphere (http://www.linguasphere.info)


è una delle due lingue più diffuse (arterial languages) nel gruppo
germanico delle lingue appartenenti alla famiglia indo-europea. Il gruppo
germanico comprende, tra l’altro, il tedesco, il nederlandese, lo svedese e
il norvegese. La scheda di Ethnologue
(http://www.ethnologue.com/language/eng), aggiornata al 2012, indica circa
335 milioni di parlanti nativi tra Europa, America e Australia e oltre 500
milioni di utenti dell’inglese come seconda lingua. La scheda elenca una
lunga serie di Stati, nei cinque continenti, in cui l’inglese è lingua ufficiale.
La diffusione dell’inglese è stata studiata da moltissimi linguisti e, in
particolare, vogliamo segnalare l’opera ventennale di David Crystal. In
libri quali English as a Global Language (2003, 2a ed.) e Language and
the Internet (2006, 2a ed.) egli ha descritto lo sviluppo dell’inglese come
lingua della globalizzazione e della Rete, indicando vantaggi e svantaggi e
proponendo soluzioni ai molteplici problemi sollevati dall’egemonia
linguistica.In particolare, gli studi in quest’ambito si sono dedicati a
descrivere il rapporto tra l’inglese nel mondo (World English) e gli inglesi
del mondo (World Englishes). Con il primo termine si fa riferimento all’uso
sempre più vasto dell’inglese come lingua degli affari, della diplomazia,
dell’economia, della scienza e della tecnica, e, infine, di Internet. Con il
secondo termine, invece, si indicano le varietà dell’inglese che si stanno
affermando in molte parti del mondo e possono dare vita (o già danno vita)
a nuove lingue3. Sulla diffusione dell’inglese un modello scientifico assai
noto è quello ‘a cerchi concentrici’ di Braj Kachru, secondo cui possiamo
individuare un Inner Circle, un Outer Circle e un Expanding Circle:
The Inner Circle represents countries such as the US, Britain, and Australia,
where English is widely used as a first language; the Outer Circle represents
countries such as India, Nigeria and Singapore where English is institutionalized;
and the Expanding Circle represents countries such as China, Japan, and Korea
where the diffusion of English has come about relatively recently; however the
social acceptability and social penetration of English is fast increasing (Kachru
2006:453).

99
Inutile sottolineare il fatto che le risorse elettroniche dedicate alla lingua ed
alla letteratura inglesi sono innumerevoli; la scelta al loro interno è sempre
parziale e può sembrare sicuramente arbitraria. Nelle pagine che seguono
offriremo alcune indicazioni a partire dalle quali il lettore potrà ampliare la
ricerca secondo i suoi interessi specifici.

1. Lingua e istituzioni
1.1 British Council
Il punto di partenza obbligato per chi vuole conoscere e parlare l’inglese è
indubbiamente il British Council (http://www.britishcouncil.org). Il British
Council è l’ente per la promozione degli scambi e delle relazioni culturali,
nel segno della creatività e dell’innovazione. Si occupa, tra le altre cose, di
organizzare sia corsi di inglese presso le sue diverse sedi nel territorio
italiano (Roma, Milano, Napoli), sia seminari e conferenze, e di fornire
informazioni su programmi di scambio.
Inoltre, mette a disposizione direttamente nel Web un curatissimo archivio
di risorse elettroniche per l’apprendimento (Learn English) e
l’insegnamento (Teaching English) della lingua inglese.
Il sito richiede un’iscrizione gratuita che permette di usufruire di tutto il
materiale pubblicato (audio, video e testi), di scaricarlo sul proprio
computer per usarlo in un secondo momento, e di postare commenti,
domande e richieste per lo staff.
Vediamo ora più nel dettaglio cosa si può trovare navigando nella versione
italiana del sito, disponibile all’indirizzo http://www.britishcouncil.it/: la
pagina Learn English propone corsi per adulti e per giovani apprendenti,
nonché soluzioni collettive per aziende e istituzioni. Navigando in questa
sezione, è inoltre possibile verificare quale sia il centro di studi più vicino
all’utente, come registrarsi, leggere una breve descrizione dei punti di forza
del British Council e usufruire di una serie di risorse in Rete volte a
promuovere l’apprendimento on-line inteso come momento integrativo ai
metodi più tradizionali. A tal proposito, la sezione Learn English propone
una serie di attività di ascolto, comprensione e studio della grammatica
attraverso brevi filmati video, file audio ed esercizi correlati.
Nel sito c’è poi una pagina interamente dedicata alla preparazione per gli

100
esami IELTS (International English Language Testing System, il più noto
per la certificazione del livello di conoscenza della lingua inglese), ESOL
(English for Speakers of Other Languages) dell’Università di Cambridge
(http://www.cambridgeesol.org/index.html), e per gli esami di altre certificazioni
linguistiche, fra le quali citiamo il BEC (Businnes English Certificate),
l’ILEC (International Legal English Certificate), l’ICFE (International
Certificate in Financial English), BULATS (Businnes Language Testing
Service per dipendenti aziendali) e i Cambridge Assessments Admission
Tests. Le informazioni fornite vengono distinte a seconda che si rivolgano a
singoli utenti o a scuole ed enti a scopo educativo; un’intera sezione,
denominata Why take an exam with the British Council, è dedicata a
promuovere le attività di supporto e assistenza del centro nella
preparazione dei suddetti esami e certificazioni.
Il sito del British Council fornisce, dunque, molte informazioni utili a chi
desideri intraprendere o perfezionare lo studio dell’inglese all’interno di un
ambiente di apprendimento molto vasto, tanto per scopi personali che
lavorativi. Lo studio della lingua viene contestualizzato dal punto di vista
territoriale e culturale, in modo da evidenziarne l’immediata utilità e
spendibilità; ciò che viene maggiormente sottolineato è l’aspetto che attiene
all’uso quotidiano e colloquiale dell’idioma, piuttosto che alle regole di
grammatica e agli esercizi ad esse collegati, attività queste che potrebbero
disorientare l’utente, specie se inesperto.
In generale, emerge costantemente dall’impostazione del sito la volontà
degli operatori di inserire l’apprendimento linguistico in un contesto di
studio e di vita (vengono elencate anche svariate opportunità di lavoro)
assai più esteso di quanto l’utente non immagini quando si avvicina alla
conoscenza di una lingua straniera, vissuta più come un obbligo che non
come un utile strumento di interazione e relazione con gli altri.

1.2 American English: a Website for Teachers and Learners of


English as a Foreign Language abroad
L’Ufficio per gli Affari Educativi e Culturali del Dipartimento di Stato
americano ha lanciato il nuovo sito interattivo American English. Il sito,
consultabile al seguente indirizzo http://americanenglish.state.gov/, è un
centro di risorse per l’insegnamento e l’apprendimento della lingua e della
cultura americana, e fornisce una molteplice gamma di interessanti risorse e

101
materiali per l’aggiornamento professionale degli insegnanti e per gli
studenti. Sia i docenti che gli apprendenti sperimenteranno nuovi modi per
esercitare la lingua inglese e per conoscere più a fondo gli Stati Uniti,
compreso il nuovo videogioco interattivo Trace Effects col quale gli utenti
possono imparare l’inglese ed esplorare la cultura americana attraverso
puzzles, giochi e avventure virtuali.Navigando nel sito è possibile entrare a
far parte dell’American English Community, una comunità di utenti
composta da docenti professionisti e studenti di qualsiasi fascia di età,
interessati sia all’uso della lingua inglese che ad un approfondimento sulla
cultura e lo stile di vita americani.
Insegnanti e studenti contribuiscono in misura e con modalità diverse allo
sviluppo della community; i docenti di lingua inglese condividono le
proprie esperienze riguardo all’uso dei materiali messi a disposizione on-
line dall’American English, quali web seminars, video, e-books e la rivista
English Teaching Forum. In tal modo un nuovo docente che entri a far parte
della comunità degli insegnanti potrà usufruire della loro esperienza
precedente, e far tesoro dei suggerimenti forniti su come utilizzare le risorse
linguistiche on-line per entrare in contatto nel modo più proficuo possibile
con le diverse categorie di apprendenti.
D’altro canto gli studenti, racconteranno come utilizzare al meglio le risorse
dell’American English disponibili in Rete, per consolidare o migliorare il
proprio livello di competenza linguistica dell’inglese americano.
Ma quali sono le risorse messe a disposizione delle varie tipologie di utenti
dall’American English? Come evidenziato nel sito, i materiali e le attività
offerti on-line sono raggruppati per tipologia di utenti, che siano docenti o
studenti, e per contenuto, che siano risorse strettamente linguistiche o
attinenti alla cultura americana. C’è poi una pagina del sito, l’area
denominata Content Spotlight, dedicata alla promozione speciale di alcune
risorse ritenute particolarmente utili o inserite nel sito solo di recente. Qui i
materiali vengono presentati sinteticamente con una breve didascalia e resi
immediatamente riconoscibili dalla presenza di un’immagine che ne illustra
la grafica e il funzionamento con particolare immediatezza.
L’utente può anche creare una propria playlist delle sue attività preferite,
inserendole nella sezione My Resources.
Gli strumenti messi a disposizione dei docenti, definiti come idee e

102
materiali utili per coinvolgere i propri studenti nello studio dell’inglese,
sono suddivisi in base a diverse categorie:
• audience: i materiali sono organizzati in base al livello di competenza
linguistica degli apprendenti;
• pedagogical category: le risorse vengono organizzate in base a
macrocategorie contenutistiche, utili per la pratica dell’insegnamento; ad
esempio, come gestire una classe con studenti aventi diversi livelli di
competenza linguistica, come impostare una comunicazione interculturale,
il ruolo delle nuove tecnologie nello studio della lingua e così via;
• skills: in questa sezione sono le diverse tipologie di attività proposte a
determinare l’organizzazione delle risorse disponibili, vale a dire, attività
lessicali, di ascolto, di pronuncia ecc.;
• type of content: i materiali presenti in questa sezione vengono ordinati in
base al supporto che li contiene. Vi sarà perciò una suddivisione tra libri,
articoli, media interattivi, siti web e così via;
• theme: come esplicitato dal titolo della sezione, i contenuti di
quest’ultima saranno ripartiti in base ad alcune grandi aree tematiche di
interesse (arte, tecnologia, educazione civica ecc.).
Le risorse dedicate agli studenti, invece, rispettano solo quattro delle
categorie sopra illustrate (audience, skills, type of content e theme), questo
evidentemente in virtù del diverso utilizzo che questo target di utenti è
tenuto a farne.
Una simile organizzazione dei materiali risulta estremamente pertinente per
gli utenti del sito dell’American English che, come già detto, appartengono
a diverse fasce di età, livelli di conoscenza linguistica e ambiti
professionali, permettendo loro ricerche mirate e modalità di reperimento
dei materiali efficaci e precise.
Nel caso dei siti che promuovono l’apprendimento on-line di una lingua
straniera, è fondamentale rispettare il criterio dell’immediatezza d’uso e
della non dispersività; l’utente, già alle prese con un impegnativo percorso
di apprendimento, non deve subire frustrazioni nella gestione delle risorse
multimediali, altrimenti ne risulterà scoraggiato anziché avvantaggiato,
deluso anziché incoraggiato e perderà, nei meandri di una navigazione
difficoltosa, l’entusiasmo per il coinvolgimento diretto e per una certa
libertà di scelta dei modi e tempi dello studio, che invece dovrebbe
caratterizzare un percorso di apprendimento on-line, diventandone il punto

103
di forza. È ormai opinione consolidata e diffusa che la componente
motivazionale sia la spinta primaria per il prosieguo del percorso di studio
dell’apprendente e per la sua buona riuscita; il sito dell’American English
sembra essere molto attento a questo aspetto, come si evince dalla sua
struttura e dai contenuti inseriti.
All’interno del sito, alla voce English Teaching Forum, è possibile
consultare la versione on-line dell’omonima rivista dedicata appunto alla
pratica dell’insegnamento dell’inglese come lingua straniera, analizzata da
diversi punti di vista. Il nome della rivista rimanda alla necessità dei
docenti di lingua di confrontarsi sulle modalità di insegnamento, di gestione
della classe, di coinvolgimento degli studenti, come se gli articoli in essa
contenuti fossero degli argomenti di un forum, aperti alla discussione e ai
commenti dei lettori, sottolineando così l’utilità di un’apertura degli
insegnanti verso colleghi ed esperti, in un percorso di continua crescita e
professionalizzazione.

1.3 BBC on-line


Il sito della British Broadcasting Corporation (universalmente nota con
l’acronimo BBC) è stato creato dalla nota emittente radiotelevisiva inglese
ed è gratuito, senza registrazione e fornisce, per la maggior parte, utili
videocorsi per diverse lingue. Pur essendo sviluppato in inglese, il sito è di
immediata comprensione e permette fin da subito di scegliere quale lingua
imparare, o approfondire, fra le molte offerte (inglese, francese, spagnolo
ecc.).
Il meccanismo di funzionamento e consultazione del sito è piuttosto
immediato; basta collegarsi, fare clic sulla lingua di interesse (ad esempio,
inglese), e ci si trova subito davanti ad un elenco di frasi tra le più
disparate, da quelle legate a situazioni comuni a quelle più particolari e
complesse, cui corrispondono delle video-lezioni che insegnano i relativi
contesti d’uso. Vengono, inoltre, forniti un dizionario generale della lingua
selezionata, una grammatica sintetica, alcuni quiz da svolgere per testare il
proprio livello di apprendimento, racconti e storie di attualità da leggere
per ampliare il proprio vocabolario, curiosità, notizie meteo e tanto altro
ancora.

1.4 La radio per studiare l’inglese come lingua straniera: Voice of


104
America
Se si è stanchi di studiare l’inglese utilizzando soltanto i tradizionali libri di
testo e si trascorre buona parte della giornata usando un computer, si può
realmente massimizzare il tempo a disposizione scegliendo una diversa
modalità di apprendimento: ascoltare una delle numerose radio on-line in
lingua inglese. Questo è uno dei modi migliori e più efficaci per affinare le
proprie abilità di ascolto della lingua, mentre ci si abitua alla fluidità, alla
pronuncia e all’intonazione dei parlanti madrelingua. Di conseguenza si
otterranno visibili miglioramenti sia in fase di comprensione che di
produzione della lingua parlata.
Le radio on-line in streaming sono una soluzione preferibile a quelle
tradizionali perché permettono all’utente di ascoltare qualsiasi stazione da
qualunque parte del mondo. Tutti amano la musica, e sono moltissime le
radio in inglese dove ascoltare delle bellissime canzoni, ma se l’obiettivo è
migliorare o perfezionare le proprie competenze linguistiche sarà opportuno
piuttosto sintonizzarsi su una stazione di talk radio; su queste frequenze si
potrà ancora ascoltare della buona musica, insieme, però, a numerosi
discorsi tenuti da madrelingua inglesi. Le talk radio toccano diversi tipi di
argomenti, dallo sport alle scienze, quindi l’utente potrà scegliere quello a
lui più congeniale.
L’efficacia di un simile esercizio di ascolto non risiede tanto nella durata
dell’attività, ma nella costanza con la quale questa viene portata avanti;
fondamentale è il contatto regolare con l’inglese, e pertanto l’ascolto di una
radio on-line dovrebbe essere un allenamento quotidiano. Se non ci si sente
ancora pronti per ascoltare un programma radio per madrelingua inglesi, nel
Web si possono trovare delle emittenti con inglese semplificato per
stranieri. Le due stazioni più famose sono la BBC per il Regno Unito (di cui
abbiamo parlato in precedenza nel §1.3) e Voice of America (VOA) per gli
Stati Uniti. Quest’ultima è particolarmente indicata per approfondire lo
studio dell’inglese parlato, poiché organizza i propri materiali in base al
grado di conoscenza linguistica dell’utente; nel menu a tendina della home
page del sito di VOA (http://www.voanews.com/), vengono indicati tre
livelli di competenza linguistica cui lo studente farà riferimento,
autovalutandosi, per selezionare le risorse più appropriate al suo percorso
di apprendimento. In questo modo si potrà aumentare gradualmente il
livello di difficoltà degli ascolti, rispettando le tempistiche di ogni singolo

105
utente ed evitando il temuto senso di frustrazione che spesso induce lo
studente ad abbandonare un certo tipo di attività sentendosi inadeguato a
svolgerla.
Nel sito di VOA non vengono proposti solo file audio da ascoltare, ma
anche video in lingua, che permettono di catturare in chiave multimodale
aspetti salienti della comunicazione dei madrelingua inglesi. I video sono
sottotitolati, per permettere anche ai principianti una fruizione ottimale e
proficua.
VOA Learning English non è solo un sito web, ma anche un’applicazione
per telefonia mobile atta a scaricare gratuitamente e utilizzare off-line il
podcast del programma Voice of America Pod che fornisce tanti video e file
audio per migliorare il proprio livello di comprensione e ascolto della
lingua inglese. Inoltre, grazie alla disponibilità di un dizionario, è possibile
ricercare le parole che non si conoscono o di cui non si è compreso il
significato. Questa app è studiata soprattutto per permettere all’utente di
gestire il podcast del programma VOA e di fruire dei diversi contenuti da
esso offerti in qualunque momento e ovunque, di metterli in pausa a seconda
delle necessità e di accedere più facilmente ai contenuti favoriti.

2. La lingua nel Web


Come abbiamo accennato in precedenza, in Rete sono disponibili numerosi
tipi di testi: ci riferiamo naturalmente ai siti Internet accessibili
liberamente, come ad esempio testate giornalistiche, blog, forum, siti di
aziende e istituzioni, e così via. Ne abbiamo individuati alcuni che ci sono
sembrati interessanti, in quanto i contenuti sono particolarmente adatti ad
uno studio della lingua che vada oltre i canonici argomenti di grammatica e
letteratura.

2.1 I giornali in Rete


Presentiamo subito i due più noti e autorevoli quotidiani sulle due sponde
dell’Atlantico:
Primo fra tutti a utilizzare il nome The Times e famoso per le sue scelte
editoriali, questo è uno dei quotidiani più illustri a livello internazionale.
La sua fama e il numero di utenti che alle sue pagine si affidano per
aggiornarsi su quanto accade nel Regno Unito e nel mondo, ha fatto

106
approdare The Times in Rete; la sua versione on-line è consultabile
gratuitamente all’indirizzo http://www.thetimes.co.uk/tto/news/.
La consultazione del sito è molto immediata, dato che è sufficiente fare clic
sulla notizia che interessa per accedere all’articolo completo; fatta
eccezione per le notizie principali, che occupano visivamente uno spazio
predominante nella home page del sito, le altre news vengono ripartite per
area tematica (arte, sport ecc.), così da facilitarne la reperibilità.
Oltre alla versione per personal computer, è disponibile anche una app per
cellulari e tablet. L’avvento di Internet ha dato agli utenti la possibilità di
ricevere informazioni dalle maggiori testate internazionali, spesso in modo
gratuito e conservando l’impressione di sfogliare un giornale, dato che
l’impaginazione dei siti, come avviene per quello del The Times, richiama
quella del formato cartaceo.
La stessa filosofia del britannico The Times viene adottata anche oltre
oceano da un’altra rinomata testata giornalistica, ovvero il The New York
Times, disponibile in Rete già a partire dal 1995:
Questo quotidiano, il primo quotidiano newyorkese, ha modificato il
proprio motto All the News That’s Fit to Print (traducibile in Tutte le
notizie che valga la pena stampare) riadattandolo in All The News That’s
Fit to Click (ovvero Tutte le notizie su cui valga la pena fare clic) per
celebrare la propria uscita in edizione digitale. The New York Times è
consultabile on-line all’indirizzo http://www.nytimes.com/, e nel formato
digitale è disponibile in tre diverse versioni: US, International and
Chinese, così da aumentarne l’accessibilità e, di conseguenza, la diffusione.
Dal 2008 è stata introdotta una novità, ovvero la collaborazione con CNBC
per la condivisione di contenuti nelle aree business e technology,
l’applicazione per iPhone, pubblicata a luglio 2008, la partecipazione con
LinkedIn e il lancio (in versione beta) della rete sociale Times People.
Inoltre, nel marzo del 2009 i siti web di nytimes.com e iht.com
(International Herald Tribune) si sono fusi in un’unica piattaforma digitale
accessibile da entrambe le home page. Il nuovo sito, contenente le edizioni
on-line di entrambi i quotidiani, è il primo al mondo nel numero di
consultazioni fra tutti i quotidiani in lingua inglese. Dal 2007 l’immenso
archivio giornalistico del The New York Times è consultabile integralmente,
sin dall’anno di fondazione. Grazie a tutte le risorse offerte nella versione

107
on-line del quotidiano, nel corso del 2009 i visitatori virtuali hanno
superato il numero di abbonati alla versione cartacea, con 1,5 milioni
contro 1,1 milioni. Dal 2011 la versione digitale del quotidiano non è più
totalmente gratuita; gli utenti possono leggere gratuitamente un numero
massimo di 10 articoli ogni mese; qualora si vogliano consultare
illimitatamente i contenuti disponibili, è possibile sottoscrivere un
abbonamento.
Tornando alla stampa inglese, vediamo il sito del Sunday Times, che
colpisce per la sua struttura articolata e la vastità dei link e delle notizie
fornite. La versione on-line (http://www.thesundaytimes.co.uk/sto/), con le sue
molteplici sezioni (sport, cultura, attualità ecc.), il suo look variopinto e
accattivante, la quantità di argomenti proposti nella home page, si propone
come un arricchimento, un completamento di quella scritta. Le notizie
vengono solo accennate, gli articoli non sono approfonditi come nella forma
cartacea, ma ugualmente questo tipo di siti permette all’utente di:
• farsi un’idea delle tematiche più care alla stampa britannica;
• comprendere il punto di vista degli inglesi davanti ad avvenimenti interni
ed internazionali;
• indagare l’approccio linguistico alle notizie proposte, e non soltanto il
taglio giornalistico;
• avere una panoramica su argomenti e curiosità a volte trascurati dalla
stampa tradizionale, ma che trovano spazio nel formato on-line, ed
attirano un più ampio pubblico di lettori.
Il sito è di immediata consultazione, semplice da navigare, anche grazie alle
tante immagini che accompagnano ed esplicitano i titoli delle varie notizie
proposte; l’utente non deve far altro che selezionare un argomento di suo
interesse, e da lì scegliere le notizie che desidera approfondire.
L’impostazione della versione on-line del The Sunday Times richiama
immediatamente quella del quotidiano The Times; difatti i due giornali sono
accessibili dalla stessa piattaforma digitale e propongono pertanto criteri
grafici e di consultazione molto simili.

108
Figura 1. Il sito del The Sunday Times

Il Financial Times è il principale giornale economico-finanziario del


Regno Unito, e mantiene la sua autorevolezza anche nell’impostazione del
sito (http://www.ft.com/home/uk). A differenza del colorato sito del The
Sunday Times, quello del Financial Times è molto più rigoroso ed
‘ordinato’ nel proporre notizie ed aree di interesse. Ciò è probabilmente
dovuto al pubblico di lettori cui intende rivolgersi: mentre il The Sunday
Times ha un target di lettori molto differenziato sia per interessi, che per
classe sociale e livello di istruzione, il Financial Times viene consultato
per lo più da esperti del settore, da persone interessate nello specifico
all’andamento economico-finanziario nazionale e internazionale. I colori
usati sono il grigio, il rosa ed il rosso, e le notizie vengono impaginate
quasi proprio come se si trattasse di una versione cartacea; questo è vero ad
eccezione della colonna a destra del sito, quella più interattiva, dove è
possibile trovare video, grafici aggiornati sull’andamento del mercato,
collegamenti a blog e forum. Anche questo sito è consultabile gratuitamente
dagli utenti, poiché anch’esso dà l’impressione di essere un’integrazione
della versione cartacea, più che un sostituto.

109
Figura 2. Il blog del Financial Times

Il sito http://www.speakuponline.it è la versione elettronica della rivista


cartacea Speak Up, edita da My Way Media (http://www.mywaymedia.it/).
Pensata appositamente come supporto ludico per lo studio e
l’apprendimento della lingua inglese, la rivista si occupa di cinema, musica,
intrattenimento, attualità, cultura e sport, e naturalmente di lingua inglese.
Per sfogliare la rivista on-line è necessaria una registrazione al sito, che è
gratuita, ma i contenuti sono divisi in open content, articoli che possono
essere letti gratuitamente senza essere abbonati, e articoli a pagamento,
accessibili solo mediante pagamento di ‘crediti’, acquistabili on-line. È
possibile scegliere se acquistare un solo numero o abbonarsi alla rivista
digitale per la durata di sei mesi o un anno.
Gli articoli sono di indubbia utilità per lo studio della lingua: a molti di
essi sono associati filmati video, quindi si ha la possibilità di un ascolto
diretto della pronuncia inglese; una speciale sezione (Speak Up in Class) è
dedicata alla grammatica, con numerosi esercizi sulle strutture linguistiche
usate nella rivista; al sito è infine associato uno spazio blog (Language
blog) in cui i lettori possono ‘postare’ quesiti riguardanti la grammatica, la
lingua usata negli articoli, curiosità linguistiche e ricevere immediata
risposta.
La pagina riassuntiva di ciascun numero elenca ogni articolo contenuto in
esso accompagnato dal relativo livello di conoscenza della lingua (A1, B2,
C1, e così via) richiesto per la comprensione dell’articolo stesso.

110
2.2 I siti istituzionali
I siti istituzionali, ovvero le pagine web ufficiali dei principali enti
governativi di ogni Paese, dovrebbero avere il compito di rendere
accessibili ai cittadini informazioni fondamentali per facilitare l’interazione
tra questi ultimi e l’amministrazione pubblica.
Una ricerca recentemente condotta dal National Audit Office, ha però
rivelato che i siti ufficiali governativi del Regno Unito sono troppo
complicati, quindi poco utili per i cittadini a cui sono rivolti 4. Il suddetto
istituto inglese indipendente di controllo e ricerca si è preoccupato di
indagare proprio sull’intricata realtà dei siti web che dovrebbero essere
d’aiuto al cittadino, semplificandogli la vita e facendo corretta
informazione, e che invece molto spesso sono stati giudicati dagli utenti
stessi traboccanti di pagine e notizie non solo inefficaci, ma perfino
fuorvianti.
Verifichiamo qual è attualmente la situazione con cui gli internauti devono
confrontarsi, quando si rivolgono in Rete all’amministrazione pubblica del
Regno Unito per dirimere questioni burocratiche o pratiche della vita
quotidiana.
Naturalmente, dobbiamo prima di tutto visitare il sito ufficiale della
monarchia inglese, disponibile al seguente indirizzo:
http://www.royal.gov.uk/theroyalresidences/
buckinghampalace/buckinghampalace.aspx

111
Figura 3. Il sito ufficiale della Monarchia Inglese

Più che di questioni di ordine pratico, questo sito si occupa di informare i


cittadini, non solo britannici, sulle vicissitudini della Monarchia inglese,
fornendo informazioni di vario genere. Sono infatti presenti sezioni sulle
residenze reali, sulla storia della Monarchia, sul ruolo di Sua Maestà la
Regina nella vita politica inglese, sul Commonwealth (quali paesi ne fanno
parte e che rapporti hanno con la Madre Patria), sulle collezioni d’arte dei
reali e così via.
Il sito è molto ordinato e austero nella grafica e nell’impaginazione, dato il
rigore dell’istituzione che rappresenta: nelle colonne di destra e sinistra ci
sono le varie aree di interesse su cui fare clic per ottenere le informazioni
desiderate; queste ultime verranno visualizzate nella colonna centrale,
ovvero quella più spaziosa e immediatamente visibile. Le immagini sono
poche e non costituiscono un elemento centrale nella concezione del sito;
ogni collegamento aperto ne prevede comunque una che precede l’articolo
descrittivo che si andrà a leggere, e servirà a dare immediata visibilità alla
struttura, all’edificio o all’evento che è stato selezionato.
Il sito del Governo inglese (https://www.gov.uk/) non è molto più
accattivante di quello precedente dedicato alla Monarchia; anzi, si presenta
molto scarno dal punto di vista grafico, privo di colori (predominano il
bianco, il nero e il blu), e ciò che più stupisce senza una vera e propria

112
organizzazione nell’impaginazione. Le informazioni difatti non sono
ripartite per aree tematiche, per sfere di interesse dei cittadini, o in base
agli uffici o agli enti che gestiscono le diverse problematiche; ciò che si
trova nel sito è un semplice elenco, tra cui gli utenti devono destreggiarsi
per trovare ciò che li interessa. Viene comunque offerta la possibilità di
ridurre le opzioni possibili, effettuando una ricerca attraverso delle parole-
chiave impostate dagli utenti.

Figura 4. Il sito del Governo inglese

Una volta selezionato il macro-argomento di interesse, l’utente si trova


davanti a un elenco di ulteriori opzioni tra cui scegliere; facendo clic su una
di queste opzioni, si otterrà una lista di argomenti ancor più raffinata.
Insomma, la navigazione non è intuitiva né guidata in alcun modo; ci si deve
orientare individualmente mano a mano che si procede con le diverse
opportunità di selezione. La chiarezza e l’ordine che ci si aspetterebbero da
questo tipo di siti che nascono con finalità informativa, vengono in parte
traditi da un’impaginazione povera e da una scarsa attenzione alla
navigabilità del sito da parte di utenti di fasce di età e con livelli di
competenza informatica assai variegati. Ciò che ne deriva è una ridotta
capacità comunicativa dell’Istituzione cui il sito fa riferimento, insieme a un
ridotto impatto informativo.
Oltreoceano invece, la situazione è molto diversa, come testimonia il sito

113
istituzionale della città di Boston (http://www.cityofboston.gov/):

Figura 5. Il sito istituzionale della città di Boston

L’amministrazione cittadina si affida a un sito assai accattivante e articolato


per informare i cittadini, i turisti e gli studenti. A queste tre categorie di
utenti vengono riservate sezioni separate nel sito, in virtù degli interessi
diversi che le caratterizzano. Oltre a ciò, l’aspetto digitale del sito viene
approfondito e valorizzato nella sezione Online Services, in cui
l’amministrazione elenca vari aspetti della vita pubblica e privata dei
cittadini, che possono essere gestiti telematicamente, con evidenti vantaggi
temporali e logistici. A ogni argomento viene affiancata un’icona che lo
rende immediatamente comprensibile a chiunque navighi nel sito:
È anche possibile cercare nel sito gli ambiti di competenza dei diversi
dipartimenti amministrativi della città di Boston; basta selezionare l’ufficio
desiderato da un apposito elenco a tendina posto sulla sinistra della pagina
dei servizi on-line, e attendere che si apra una schermata interamente
dedicata alle attività di pertinenza del suddetto organo.
Tornando alla home page del sito, l’utente ha la possibilità di tradurne i
contenuti facendo clic su una mappa interattiva e sulla relativa lingua di
interesse. Occorre però notare che il sito utilizza il traduttore automatico di
Google per effettuare questa operazione, e che spesso il risultato della
traduzione effettuata risulta distante da quanto avrebbe prodotto un parlante

114
nativo della lingua d’arrivo, producendo anche effetti comici nel caso ad
esempio della traduzione verso l’italiano. Ad esempio, la frase originale
inglese «Mayor Walsh Announces Next Steps in Overhaul of Boston’s
Licensing and Permitting Systems» viene tradotta in italiano come segue
«Sindaco Walsh annuncia prossime tappe della revisione di licenze e
permettendo Sistemi di Boston»; o ancora, l’espressione «This holiday, take
advantage of two hours of free parking on select weekends, attend your
neighborhood tree lighting, and give back to those in need» viene resa in
italiano in modo inesatto e poco comprensibile: «Questa festa, usufruire di
due ore di parcheggio gratuito su alcuni fine settimana, frequentano il vostro
albero di illuminazione, in zona, e restituire a chi è nel bisogno». In ogni
caso, però, il servizio permette all’utente alle prime armi con la lingua
inglese di orientarsi all’interno del sito e di conoscere le attività
organizzate in città e le prassi amministrative da seguire; tutto ciò favorisce
evidentemente il processo di integrazione sociale dei cittadini, garantendo
un alto grado di soddisfazione agli utenti che si affidino al servizio
telematico dell’amministrazione della città di Boston.

2.3 I siti turistici


È ormai largamente attestato il ruolo chiave delle nuove tecnologie, e del
Web in particolare, nella promozione turistica, tanto del territorio, quanto
delle aziende che in esso operano.
La visibilità in Rete5 offre alle diverse mete turistiche ottime opportunità
promozionali e di marketing: le nuove tecnologie consentono infatti di
raggiungere un largo numero di potenziali turisti, su scala mondiale,
evidenziando le caratteristiche del territorio e i suoi prodotti e servizi,
senza però costringere le aziende a sostenere costi proporzionali alla fetta
di mercato raggiungibile. Il punto di forza dei siti turistici sta nel fatto che,
se ben strutturati, possono contribuire a creare nell’immaginario
dell’ipotetico visitatore un’anticipazione dell’esperienza della vacanza che
vivrà; questo inevitabilmente influenza il viaggiatore nella scelta della
destinazione dove recarsi. Per ottenere, però, una simile resa comunicativa,
è fondamentale realizzare un sito web che risponda a criteri qualitativi
elevati; la percezione favorevole di un sito web turistico si traduce spesso
in uno stimolo determinante nella scelta di un’azienda o di una località
piuttosto che di un’altra. Perché la comunicazione sia efficace, è necessaria

115
una visione chiara dei ruoli e delle funzioni propri del sito promozionale,
che non deve essere visto come un semplice ‘artefatto tecnologico’ a sé
stante, ma come parte integrante di una complessa strategia di marketing.
Il sito turistico Visit Scotland (http://www.visitscotland.com/) è un ottimo
esempio di promozione territoriale via Web; esso infatti è chiaro,
organizzato, ben illustrato e progettato per rispondere ai possibili dubbi che
i visitatori hanno in mente quando pensano a una ipotetica destinazione da
visitare:

Figura 6. Home page del sito turistico Visit Scotland

Si parla, quindi, di ciò che si può fare nel territorio, della costituzione
geografica di quest’ultimo, delle soluzioni di alloggio disponibili, di come
raggiungere i luoghi di interesse e dei territori limitrofi. Il tutto è corredato
da notizie aggiornate su quanto avviene nella nazione, sugli eventi correlati
al turismo eno-gastronomico e sulle iniziative sportive; insomma si lascia
intendere al turista che la scelta di un soggiorno in Scozia si sposa con
molti degli interessi e delle attività che egli vorrebbe svolgere in vacanza.
L’utente può inoltre scaricare una brochure illustrativa da consultare off-
line.
Il sito, che intende promuovere il territorio scozzese su scala internazionale,
è multilingue; inoltre all’utente viene richiesto inizialmente di dichiarare il
luogo da cui si collega.

116
Un esempio interessante di sito americano per la promozione turistica è
quello dello Stato della California (http://www.visitcalifornia.com/):

Figura 7. Il sito turistico per la promozione della California

Come si può vedere dalla videata, la grafica è molto allegra, colorata e


accattivante; questo perché l’intento del sito è quello di promuovere un
territorio assolato, caldo, vivace, accogliente. Come nel sito promozionale
della Scozia, ritroviamo nella home page le stesse sezioni descrittive (cose
da fare, luoghi di interesse, come raggiungere la California, destinazioni
limitrofe e collegamenti con siti esterni di possibile interesse per il turista).
Essendo la California uno Stato piuttosto esteso e con caratteristiche
diversificate, il suo territorio è stato diviso in tre regioni nel sito (northern,
central and southern California) che possono essere visitate virtualmente
in modo separato dall’utente. Facendo clic sulle immagini disponibili nella
home page si accede alla presentazione delle diverse attività, progetti e
strutture recettive promosse dal sito. Anche in questo caso il sito è
multilingue, dato che il target di utenti che si vuole raggiungere è globale.

2.4 I siti di cucina


Yellow Saffron è il canale video in inglese di Giallo Zafferano
(http://www.youtube.com/user/yellowsaffron#g/u). Giallo Zafferano è il
sito di cucina più cliccato al momento; vincitore, per la categoria Miglior

117
Sito Web e Miglior Sito Food, dei Macchia Nera Blog Awards 2011 e 2012
(http://www.macchianera.net). Una ricca selezione delle sue video ricette è
disponibile sul canale Yellow Saffron della piattaforma You Tube. I filmati
hanno l’audio in inglese, e in una sezione della pagina è pubblicato il testo
scritto della ricetta, a seguito del quale i ‘cuochi’ possono lasciare
commenti, chiedere chiarimenti, fare domande.
Joy of baking (http://www.joyofbaking.com) è il sito, curato da Stephanie
Jaworski, che si occupa di raccogliere e pubblicare le migliori ricette di
dolci tipiche della tradizione statunitense, canadese e britannica. Molte di
esse sono accompagnate da video che ne mostrano la corretta esecuzione.
Decisamente utile e molto curato un glossario di termini culinari, che mette
in evidenza le differenze linguistiche tra i termini in uso nell’inglese
americano e quelli in uso nell’inglese britannico.

Figura 8. Glossario del sito Joy of Baking

Cooking Channel TV (http://www.cookingchanneltv.com/home.html) è un canale


televisivo specializzato nel trasmettere programmi di vario genere sul cibo
e la cucina; l’emittente è uno spin off del canale Food Network,, che ospita

118
prevalentemente programmi didattici piuttosto che reality e gare di cucina,
come avviene in Cooking Channel TV. Questo canale ha riscosso molto
successo tra i telespettatori, sin dal suo debutto nel 2010, tanto da spingere i
produttori a sviluppare una versione nel Web dei suoi contenuti; attualmente
circa il 53,17% degli utenti americani con tv via cavo hanno sottoscritto un
abbonamento al suddetto canale di cucina. Non mancano le occasioni di
scambio comunicativo tra gli utenti appassionati di cucina; di seguito ecco
una sezione della pagina dedicata al blog:

Figura 9. Il blog del sito dell’emittente Cooking Channel TV

2.5 I siti di oroscopi


I siti di oroscopi rappresentano un tipo di letteratura breve e quotidiana,
ricca di espressioni colorite che parlano di sensazioni, di rapporti
interpersonali e di possibili linee di condotta da tenere. Mentre leggiamo
l’oroscopo impariamo a parlare di noi stessi, di come ci sentiamo con gli
altri, a dare consigli, a fare previsioni per un immediato futuro ecc. In Rete
sono molto numerosi i siti di oroscopi in lingua inglese, perciò se volete
conoscere la fortuna e le parole della fortuna, potete consultare uno dei
seguenti siti.
Il sito Horoscope (http://www.horoscope.com/) è molto colorato e non si limita
a fornire agli utenti solo un servizio di oroscopo giornaliero, ma propone
anche una sezione sulla numerologia, sull’astrologia, un approfondimento
per ciascun segno zodiacale, le previsioni dell’oroscopo cinese e un
collegamento in diretta continuo con un cartomante, contattabile
telefonicamente a pagamento.
Gli altri servizi previsti sono gratuiti e facilmente accessibili agli utenti,

119
data l’intuitività del sito, garantita anche dall’elevata presenza di immagini
e icone; tra l’altro è possibile attivare gratuitamente un servizio in
abbonamento, grazie al quale ricevere quotidianamente un’e-mail con il
proprio oroscopo giornaliero, collegarsi a una free chat attiva 24 ore al
giorno per confrontarsi con altri utenti del sito e con un’esperta del
paranormale, e seguire le attività degli sviluppatori del sito sui principali
social network (Facebook e Twitter). Oltre che in inglese, i contenuti del
sito possono essere visualizzati anche in spagnolo.
L’impaginazione del sito Astrocenter (http://www.astrocenter.com/us/) e le
funzioni proposte richiamano molto da vicino quelle di Horoscope, sopra
descritto. Anche in questo caso, oltre all’oroscopo quotidiano, troviamo la
possibilità di sottoscrivere un abbonamento per ricevere quotidianamente la
previsioni via e-mail, di consultare i tarocchi e la sezione sulla
numerologia, e di vedere le corrispondenze tra l’oroscopo tradizionale e
quello cinese. Astrocenter mette a disposizione dell’utente delle risorse
linguistiche quali un glossario astrologico (una sorta di guida terminologica
per una corretta e completa interpretazione delle previsioni astrali fornite),
un dizionario del paranormale e uno sull’interpretazione dei sogni, che
affiancano l’utente inesperto o straniero nel comprendere a pieno i contenuti
del sito, disponibile peraltro solo in lingua inglese:

120
Figura 10. Il glossario astrologico offerto dal sito Astrocenter

3. Le biblioteche virtuali

3.1 The British Library


Il sito della British Library (http://www.bl.uk/) presenta l’intera collezione
della biblioteca nazionale, parte della quale è consultabile on-line dopo
aver sottoscritto un abbonamento. Di notevole interesse la sezione Digitised
British Newspapers, una vasta raccolta di oltre 200 testate giornalistiche
del Regno Unito e Irlanda, del 18° e 19° secolo, e quella dedicata agli
Endangered Archives, con un programma che si occupa di salvaguardare gli
archivi storici di tutto il mondo che rischiano la distruzione
(http://eap.bl.uk/pages/about.html).
Dal menu a tendina della home page si può accedere a varie sezioni della
biblioteca, quali: cataloghi, collezioni, servizi offerti, visite virtuali agli
spazi della biblioteca, un calendario aggiornato di eventi legati alla
biblioteca, alla lettura, ad autori famosi ecc., informazioni utili a

121
ricercatori, utenti, autori e così via.
Sempre nella home page vengono evidenziate, grazie allo scorrere di
immagini che ne occupano quasi per intero lo spazio, le notizie di maggior
rilievo o interesse per i lettori, insieme a rimandi a link utili agli utenti per
la navigazione nel sito (On-line shop, Contactus ecc.) e a una finestra per
accedere direttamente alla ricerca di un testo, nel catalogo virtuale o in
quello generale, che include anche i testi disponibili solo in formato
cartaceo.

Figura 11. Il sito della British Library

3.2 Library of Congress USA


Oltre ad avere una vasta collezione di opere letterarie e fotografie digitali,
il sito (http://www.loc.gov/collections/) offre anche molti altri materiali
multimediali, quali audio e video podcast, filmati, audio-registrazioni,
mappe, manoscritti, periodici e quotidiani, mappe interattive, spartiti
musicali ecc. Nella sezione Education l’utente può trovare risorse digitali
sia per studenti che per docenti; facendo clic su Connect invece, si potrà
accedere al blog del sito, al servizio di allerta e-mail, all’elenco delle
varie apps disponibili per cellulari e ai social network in cui la biblioteca

122
è presente. Per testi riprodotti in formato originale (ad esempio, lettere e
documenti autografi del presidente Lincoln) è possibile avere una
consultazione per forma e, parzialmente, anche per lemma:

Figura 12. Consultazione dei documenti originali del presidente Lincoln nel sito della
Library of Congress (http://memory.loc.gov/ammem/alhtml/malhome.html)

3.3 Oxford Text Archive


L’Oxford Text Archive dell’Università di Oxford - http://ota.ahds.ac.uk, nato
nel 1976, è un punto di riferimento fondamentale per chiunque si occupi del
patrimonio culturale in lingua inglese, poiché raccoglie una documentazione
estesissima in formato digitale6:

123
Figura 23. Home page dell’OTA

L’OTA comprende gran parte della tradizione letteraria inglese,


dall’antichità ad oggi, in formato TEI - Text Encoding Initiative 7; le
edizioni elettroniche sono raccolte e realizzate con grande accuratezza e
rappresentano il frutto di un’attività più che trentennale nel campo.Di
notevolissimo interesse è la possibilità di consultare i testi con il motore di
ricerca Voyant Tools, trasformando così l’archivio in un vero e proprio
corpus. La videata seguente ci fa vedere questa possibilità per The Tempest
di Shakespeare:

Figura 13. Consultazione di The Tempest nell’OTA con l’uso di Voyant Tools

124
Voyant Tools (http://voyant-tools.org/) è un software realizzato da Stefan
Sinclair (McGill University) e Geoffrey Rockwell (University of Alberta)
che offre la possibilità di avere concordanze e collocazioni delle parole
presenti nel testo, indici e statistiche di frequenza con proiezioni a forma di
cloud e grafico.8 Questa applicazione è, indubbiamente, di grandissima
utilità per l’utente, che può esplorare il testo in profondità avendo a
disposizione uno strumento insieme potente e duttile.

3.4 Internet Archive


L’Internet Archive (https://archive.org/index.php) è il risultato di un grande
progetto non-profit lanciato nel 1996 a San Francisco. Esso si propone di
offrire «Universal access to all knowledge» e si propone di registrare in
formato digitale ogni tipo di cultural artifact. In breve, l’Internet Archive
si presenta sotto la forma di un portale che raccoglie materiale multimediale
consultabile e scaricabile gratuitamente in Rete. Si va dai file musicali ai
testi letterari, dai video ai software; il sito è molto utilizzato dagli
internauti, tant’è vero che in un solo mese vengono scaricati circa 20
milioni di libri.
Pur essendo un sito non-profit, il cui utilizzo è completamente gratuito per
l’utente, gli sviluppatori richiedono un contributo volontario, per continuare
ad acquisire nuovo materiale da condividere.
Dalla home page si accede alle sezioni del sito, contenenti i vari tipi di
materiali disponibili; accedendo alla sezione Texts, ad esempio, si ha la
possibilità di visualizzare il testo digitalizzato che ci interessa, di
digitalizzarne uno di nostra proprietà, di condividere un libro con il resto
della comunità. Potremmo definirlo un sito open source, poiché i materiali
in esso contenuti sono liberamente disponibili per qualunque utente che
intenda utilizzarli, ma quest’ultimo può a sua volta contribuire ad arricchire
le risorse del portale condividendo le proprie risorse personali.

125
Figura 14. La sezione Texts dell’Internet Archive

Nel 2007 i ricercatori dell’Internet Archive hanno dato origine all’Open


Library (https://openlibrary.org/, attivo dal 2008), un progetto che si
propone di ‘salvare’ in formato digitale ogni libro che sia stato scritto sul
pianeta. Nel loro insieme, l’Internet Archive e l’Open Library contengono
oggi oltre 6 milioni di libri in formato elettronico.

3.5 Project Gutenberg


Il Project Gutenberg (http://www.gutenberg.org/), creato da Michael Hart
(recentemente scomparso) nel 1971, è la prima e la più vasta raccolta di
libri elettronici (e-book) messi a disposizione a titolo gratuito in Rete. Oltre
36.000 testi in formato elettronico sono scaricabili e possono essere letti
sul proprio personal computer o su altri dispositivi portatili come Kindle 9
o Android 10.
Vi sono raccolti testi in molte lingue, dall’inglese al francese, tedesco,
italiano, spagnolo, portoghese, finlandese, ma anche cinese, giapponese,
esperanto, latino, fino ad arrivare ad alcuni testi in napoletano e calabrese.
I testi digitalizzati sono disponibili gratuitamente perché negli Stati Uniti
sono liberi dal copyright. Il progetto si avvale del lavoro di numerosi
volontari, che si impegnano a trasformare i libri dalla versione cartacea in
quella digitale, curando attentamente l’edizione per ottenere un prodotto di
alta qualità. Ognuno è invitato a partecipare, e un’apposita sezione del sito,

126
Volunteering, spiega dettagliatamente come fare.
Il catalogo è navigabile secondo una serie di criteri: per autori, per titoli,
per soggetti, o per categorie particolari come ad esempio i classici di
Harvard. Il progetto si occupa anche di produrre audio book, di raccogliere
musica registrata e scritta, fotografie e filmati di interesse storico e
artistico.

3.6 The Electronic Text Center


L’ETC dell’università della Virginia (http://www2.lib.virginia.edu/scholarslab/) è
tuttora una delle più notevoli biblioteche digitali esistenti in rete. Si occupa
di una serie di progetti di digitalizzazione che coprono una vasta gamma di
soggetti, come il Salem Witch Trials Documentary Archive and
Transcription Project, che raccoglie documenti originari dei processi per
stregoneria del 1692 trasformati in formato elettronico, o il Collective
Biographies of Women, una ricca bibliografia di testi che raccontano la
condizione della donna nei secoli attraverso le biografie di donne famose,
come Charlotte Brontë o Giovanna D’Arco, e di persone comuni.
Altrettanto completi sono la Biblioteca digitale dell’Università della
Virginia - http://lib.virginia.edu/digital/collections/finding_digital.html, e la
Biblioteca digitale della Università della Pennsylvania -
http://onlinebooks.library.upenn.edu.

3.7 The Free Library


L’archivio della biblioteca virtuale Free Library
(http://www.thefreelibrary.com/), on-line dal 2003, raccoglie più di 24
milioni tra articoli e libri, liberamente consultabili dagli utenti. La grafica
del sito è estremamente essenziale, e l’impaginazione rappresenta una
divisione tematica dei materiali contenuti nel database.
In alto a destra, appena vicino al logo del sito, viene offerta all’utente la
possibilità di effettuare una ricerca personalizzata, indicando parametri
quali l’autore, il titolo, le parole chiave e l’argomento del testo che si sta
cercando; è inoltre possibile specificare se si tratta di un articolo preso da
un periodico o di un testo letterario.

3.8 Bibliomania

127
Per uso più didattico, segnaliamo il sito Bibliomania
(http://www.bibliomania.com/bibliomania-static/index.html) che raccoglie
oltre 2000 grandi classici della letteratura internazionale, liberamente
consultabili dagli utenti. In aggiunta a questo materiale, a studenti e docenti
vengono offerti altri tipi di risorse, tra cui, schede degli autori e dei libri di
maggior rilievo, articoli e interviste, e la possibilità di acquistare on-line
una selezione di testi raccomandati dai creatori del sito.
L’impaginazione del sito è molto semplice; l’home page presenta una serie
di opzioni, disposte in colonna e affiancate da un’icona che le caratterizza
immediatamente, facendo clic sul titolo della sezione corrispondente si
accederà ai contenuti della medesima.

4. I corpora testuali
La nascita della linguistica dei corpora 11 è legata allo studio della lingua
inglese: come ricorda Stefania Spina (2001: 58):
si è soliti far coincidere la nascita della linguistica dei corpora […] con la
pubblicazione del Brown University Standard Corpus of Present-Day
American English (meglio noto come Brown Corpus) avvenuta nel 1964
(Francis, Kucera 1964).
Dagli anni sessanta del secolo scorso si sono moltiplicati i progetti
scientifici e anche commerciali per la realizzazione di corpora elettronici
di testi inglesi, sia monolingui che paralleli, i.e. contenenti testi inglesi
insieme a corrispondenti testi in altre lingue. È quindi quasi superfluo dire
che per la lingua inglese sono disponibili moltissimi corpora e che molti
altri ancora sono in fase di allestimento. Un punto di riferimento scientifico
utile per chi è interessato ai corpora inglesi è il CoRD (Corpus Resource
Database), realizzato dai tre ricercatori norvegesi T. Nevalainen, J. Tyrkkö
e M. Palander-Collin. Come si legge nella home page
(http://www.helsinki.fi/varieng/CoRD/)12:
CoRD provides first-hand information about English language corpora. All
descriptions have been submitted or approved by the compilers of each corpus.
Each entry contains a set of core information, including a brief description of
the corpus, its contents and structure, the names of the compilers,
recommended reference line, copyright details, and availability. Other useful
information is also offered, including the principles followed in the compilation
of the corpus, its annotation conventions and a bibliography of research
conducted using a particular corpus.

128
Resta da dire che molti corpora relativi all’inglese non sono disponibili
liberamente e molti altri sono consultabili soltanto a pagamento13; tra i
maggiori corpora che hanno un accesso ristretto segnaliamo il Cambridge
English Corpus (http://www.cambridge.org/us/cambridgeenglish/about-
cambridge-english/cambridge-english-corpus) e l’Oxford English Corpus
(http://www.oxforddictionaries.com/words/the-oxford-english-corpus) che
contengono oltre due miliardi di parole l’uno e sono riservati alle
molteplici attività delle case editrici universitarie di Oxford e Cambridge in
campo linguistico.

4.1 Brown Corpus of Standard American English


Il Brown Corpus è un corpus di riferimento bilanciato sincronico della
lingua inglese americana scritta, ideato da W. N. Francis e H. Kucera, della
Brown University. Il corpus risale al 1961 ed è stato reso pubblico nel
1964. Dal momento che è stato il primo disponibile per l’inglese
americano, è probabilmente finora il corpus più usato nella ricerca
scientifica. Esso è costituito da 500 testi, appartenenti a 15 categorie
diverse, per un totale di un milione di parole. Attualmente ne esiste anche
una versione per l’inglese britannico indicata con l’acronimo LOB. Oggi il
Brown Corpus è integrato nell’ICAME, l’International Computer Archive
of Modern and Medieval English - http://clu.uni.no/icame/, realizzato dal
Norwegian Computing Centre for the Humanities di Bergen in Norvegia. Si tratta di
un insieme di diversi corpora dell’inglese scritto e parlato; il materiale
raccolto non è consultabile gratuitamente, ma soltanto previo acquisto del
relativo CD-Rom.

4.2 British National Corpus


Il BNC (http://www.natcorp.ox.ac.uk/) è un corpus di testi dell’inglese
contemporaneo, contenente circa 100 milioni di parole, sviluppato tra il
1991 e il 1994 da un consorzio diretto dalla Oxford University Press. Il
90% dei termini inseriti derivano da testi scritti (saggi, romanzi e testi
tecnico-scientifici), il restante 10% da trascrizioni della lingua parlata
(parlato spontaneo, conversazioni telefoniche, trasmissioni radiofoniche
ecc.). Il corpus è stato annotato secondo le linee guida della TEI e utilizza
il software CLAWS per operare una prima classificazione automatica delle
parole in parti del discorso, successivamente riveduta e corretta

129
manualmente laddove necessario dai ricercatori. Il BNC è un corpus:
• monolingue: si fa riferimento soltanto all’inglese britannico, sebbene nel
compaiano anche parole straniere o altre varianti di inglese;
• sincronico: copre soltanto l’inglese britannico relativo all’ultimo
decennio del XX secolo, senza tenere conto dell’evoluzione storica dello
stesso;
• generale: include molti stili e varietà e non si limita ad un particolare
settore, genere o registro. Inoltre contiene esempi presi sia dalla lingua
scritta che quella parlata;
• esemplificativo: contiene esempi relativi praticamente a tutte le 100
milioni di parole inserite, esplicitandone i vari significati e contesti
d’uso.
È possibile consultare una versione di prova del BNC on-line all’indirizzo
http://www.natcorp.ox.ac.uk/, senza bisogno di registrazione; la versione
completa è invece a pagamento, sia per il singolo utente che per le
istituzioni.
Un particolare software, XAIRA (XML Aware Indexing and Retrieval
Architecture, http://xaira.sourceforge.net/), è stato sviluppato appositamente
per l’analisi del BNC, ma può essere usato per analizzare anche altri
corpora e testi in formato XML.
L’utente può effettuare una ricerca personale nella sezione search,
inserendo una singola parola, una frase, una parte del discorso ecc. Il
corpus fornirà in uscita un elenco di 50 esempi (nella versione di prova),
tra le molte migliaia disponibili, ciascuno corredato da un codice che ne
indica la fonte.

Figura 15. Un esempio di ricerca nel BNC

130
4.3 I corpora di Mark Davies
I corpora sviluppati da Mark Davies, professore di linguistica alla Brigham
Young University, sono consultabili all’indirizzo
http://www.americancorpus.org/overview.asp. Tali risorse sono utilizzate per
descrivere l’uso orale e scritto dell’inglese (e di altre lingue), per
analizzare la variazione e il cambiamento linguistici, per condurre analisi
statistiche calcolando la frequenza delle occorrenze di un lemma, di una
frase o di una collocazione, e infine, ma non meno importante, per produrre
materiali didattici basati su un uso autentico della lingua considerata.
I nove corpora curati da Mark Davies vengono usati da più di 170.000
utenti ogni mese, costituendo la raccolta di dati linguistici attualmente
disponibile più utilizzata su scala internazionale. La seguente tabella
(estratta dalla pagina http://corpus.byu.edu/)14 mostra la costituzione dei
corpora per la lingua inglese e l’arco temporale cui appartengono i dati
raccolti:

Time
English Words Language/dialect
period
1.9 2012-
Global Web-Based English (GloWbE) 20 countries
billion 13
Corpus of Contemporary American 450 1990-
American
English (COCA) million 2012
Corpus of Historical American 400 1810-
American
English (COHA) million 2009
100 1923-
TIME Magazine Corpus American
million 2006
100 2001-
Corpus of American Soap Operas American
million 2012
100 1980s-
British National Corpus (BYU-BNC) British
million 1993
50 1970s-
Strathy Corpus (Canada) Canadian
million 2000s
Tabella 1. I corpora sviluppati da Mark Davies per la lingua inglese

Una caratteristica fondamentali dei corpora di Mark Davies è la possibilità

131
di consultazione per lemma, per cui, ad esempio, l’utente può impostare
come parola-chiave per la ricerca il lemma (to)be 15 e ottenere l’elenco
delle forme riconducibili al lemma, e dalle forme risalire alle occorrenze:

Figura 16. La consultazione delle occorrenze del lemma (to) be nel COCA attraverso le
forme riconducibili al lemma

Gli sviluppatori dei corpora hanno previsto funzionalità diverse a seconda


della tipologia di utente (studente, ricercatore, insegnante, ecc.) che accede
alla consultazione degli stessi. Nel sito inoltre, si trovano anche molte altre
risorse linguistiche, basate soprattutto sui dati contenuti nel corpus COCA.
L’applicazione http://www.WordAndPhrase.info permette all’utente di inserire e
analizzare interi testi, ed estrarre entrate lessicali corpus-based da una lista
di frequenza delle 60.000 parole più frequenti in inglese. Le sezioni
http://www.wordfrequency.info, http://www.collocates.info, e http://www.ngrams.info
permettono invece di scaricare grandi porzioni di dati dal corpus COCA,
per utilizzarli in modalità off-line.

4.4 American National Corpus (ANC)


L’Open American National Corpus (OANC) è un corpus di grandi
dimensioni di inglese Americano, contenente dati provenienti da diversi
generi testuali e trascrizioni del linguaggio parlato raccolti a partire dal
1990 a oggi. Tutti i dati e i sistemi di annotazione sono liberamente
scaricabili e utilizzabili senza alcuna restrizione per qualsiasi tipo di
utilizzo. Di seguito riportiamo una breve descrizione dei dati contenuti nel

132
corpus:
a) OANC: 15 milioni di parole appartenenti all’inglese americano
contemporaneo, con l’aggiunta (automatizzata) di tag che implementano
informazioni sulla parte del discorso, il lemma e altre caratteristiche
linguistiche;
b) MASC: 500.000 entrate lessicali prese dal più ampio corpus OANC,
distribuite su 19 generi testuali dell’inglese americano, che hanno una
serie di tag specifici per diversi fenomeni linguistici.
Entrambi i corpora sopra descritti sono il frutto di risorse sviluppate in
un’ottica collaborativa dalle comunità scientifiche che si occupano di
linguistica dei corpora e di Natural Language Processing (NLP), così
come dagli utenti che dei dati raccolti e trattati hanno usufruito. Gli
sviluppatori dell’American National Corpus invitano a tutt’oggi i parlanti
nativi di inglese americano, che abbiano prodotto documenti linguistici di
qualsiasi genere (saggi scolastici, poesie, dialoghi di fiction,
corrispondenze via e-mail ecc.), a diventare parte integrante della storia
della linguistica dei corpora, inviando tale materiale e contribuendo allo
sviluppo dell’OANC.
Anche gli specialisti del settore sono esortati a inviare i corpora che hanno
sviluppato dopo il 1989, per unirli ai dati già disponibili nell’OANC; la
richiesta di partecipazione non riguarda solo la raccolta dei dati, ma anche
lo sviluppo di adeguati sistemi di annotazione di questi ultimi.
Il sito dell’ANC (http://www.anc.org/) è molto lineare sia nell’impaginazione
che nella grafica utilizzate. I contenuti delle sezioni sono ben identificati dai
titoli delle stesse; facendo clic su home e about troviamo informazioni
generali sulla storia del progetto, sui dati in esso contenuti e sui sistemi di
annotazione. Andando, invece, in data sarà possibile visionare direttamente
i dati precedentemente descritti e scaricare l’intero materiale disponibile,
alla voce downloads. Qualora si intenda contribuire allo sviluppo del
corpus fornendo ulteriori materiali o perfezionando il sistema di
annotazione (i.e. l’inventario dei tag utilizzati), basta fare clic sulla
sezione contribute per avere indicazioni su come procedere. Infine l’ancora
tools, collega gli utenti con le risorse sviluppate a partire dall’analisi
dell’OANC.

133
4.5 WebCorp
WebCorp (http://www.webcorp.org.uk/live/) è un sistema di risorse informatiche
che permettono all’utente l’accesso al World Wide Web, e la sua analisi,
come se si trattasse di un corpus. WebCorp è stato sviluppato dalla
Research and Development Unit for English Studies (RDUES) presso la
School of English dell’università di Birmingham, diretto da A. Kehoe.
Gli strumenti offerti da WebCorp sono liberamente utilizzabili da ogni
categoria di utenti, ma sono indirizzati in particolare a specialisti nella
linguistica dei corpora, lessicografi, docenti di lingua e apprendenti,
pubblicitari, giornalisti e, in generale, a tutti coloro che intendano
analizzare l’uso concreto della lingua, in particolare ricercando frasi e
parole troppo rare o nuove per apparire in un dizionario o in un corpus
standard.
L’interfaccia di WebCorp è simile alla interfaccia standard di un comune
motore di ricerca; l’utente deve semplicemente inserire una parola o una
frase nella finestra dedicata alla ricerca, scegliere tra le opzioni offerte nel
menu e avviare la ricerca facendo clic sul bottone Search. WebCorp lavora
sui dati che l’utente ha selezionato attraverso le varie opzioni previste nel
menu, prendendo la lista degli URL ed estraendo righe di concordanze da
ciascuna pagina web. Come risultato, quindi, l’utente avrà degli esempi
concreti dei contesti d’uso in cui le parole o le frasi cercate vengono
utilizzate dai parlanti. Ogni concordanza viene presentata in corrispondenza
dell’indicazione della pagina da cui è stata presa, insieme al link per
accedere al sito pertinente:

134
Figura 17. I risultati di una ricerca effettuata su WebCorp

Mentre i più comuni motori di ricerca, come Google, Yahoo! o Bing,


nascono come strumenti per ritrovare informazioni nel World Wide Web, e
avvalendosi di complessi algoritmi per l’indicizzazione dei testi contenuti
nel Web restituiscono agli utenti i risultati più significativi in base alle loro
ricerche, WebCorp è una risorsa sviluppata per rintracciare specifici dati
linguistici nel Web: vale a dire righe di concordanze contenenti i contesti
d’uso in cui ricorrono i termini cercati dall’utente.
In risposta a una ricerca effettuata dall’utente, i motori di ricerca standard
forniscono in output un elenco di URL (indirizzi di pagine web), insieme a
una breve descrizione della pagina cui si riferiscono o a un breve estratto
del testo in essa contenuto, per aiutare l’utente a decidere se e quanto quella
stessa pagina potrà essergli utile e, quindi, se collegarsi o meno. WebCorp
invece, visita ognuna delle pagine segnalate dal motore di ricerca
selezionato dall’utente, estraendo da queste le opportune righe di
concordanze.

4.6 MICASE
16
Il Michigan Corpus of Academic Spoken English è una raccolta di testi

135
orali inglesi prodotti all’interno del campus dell’Università del Michigan.
Attualmente il corpus consta di 152 trascrizioni, per un totale di circa
1.848.364 parole, corrispondenti a 190 ore di registrazioni. Il progetto di
ricerca, a cura dell’ELI (English Language Institute) ha visto due fasi: la
prima, quella della raccolta e della trascrizione del materiale, è iniziata nel
1997 e si è conclusa intorno al 2001, anno in cui tutte le trascrizioni sono
state completate. L’anno successivo è stata lanciata la prima interfaccia di
ricerca, che ha subito poi un aggiornamento nel 2007. La seconda fase è
stata quella di analisi, con la realizzazione di un motore di ricerca testuale
apposito da parte di A. Pagliere
(http://www.pagliere.net/alan/resume.html), della University of Michigan
Digital Library Production Services.
Il corpus completo è disponibile on-line per la consultazione e la ricerca
all’indirizzo: http://quod.lib.umich.edu/m/micase/. La particolarità più
interessante di MICASE è senza dubbio la grande varietà di categorie di
‘parlanti’ ed ‘eventi’ che possono essere selezionati per la consultazione.
Le ragioni per cui l’ELI ha deciso di intraprendere questa ricerca sono
diverse. Innanzitutto, alla fine degli anni Novanta non esisteva ancora un
corpus che raccogliesse materiale esaustivo e scientificamente organizzato
sul registro orale della lingua inglese. In secondo luogo, gli studiosi
ritenevano che una volta analizzato questo materiale per studiarne strutture
grammaticali e fraseologiche ricorrenti, sarebbero emerse notevoli
differenze con quelle descritte nelle grammatiche e nei vocabolari
tradizionali. Inoltre, essi speravano di poter individuare significativi
cambiamenti nella struttura del discorso e nell’uso del lessico, man mano
che i ‘parlanti’ avanzavano nelle loro esperienze universitarie. Infine, lo
studio e l’analisi di questo tipo di risorse linguistiche sarebbe stato di
enorme utilità per lo sviluppo di materiale didattico più appropriato per
l’insegnamento dell’ESL (English as a Second Language), e dell’EAP
(English for Academic Purpose).
MICASE è un progetto aperto e facilmente accessibile. Fin dai primi anni
della sua costituzione sono stati organizzati incontri e conferenze per la sua
presentazione in Europa, Asia e Nord America, eventi che hanno contribuito
ad aumentare l’interesse generale intorno a questa iniziativa nella comunità
internazionale della linguistica applicata. Il sito del progetto ha una struttura
chiara che lo rende facilmente navigabile, e contiene tutte le informazioni

136
relative al corpus, alla sua costituzione e al suo utilizzo.
Vediamo più nel dettaglio come si compone il corpus. I testi orali sono stati
raccolti registrandoli con un registratore audio digitale, e, solo per alcuni
eventi selezionati, con un registratore video. Ad alcuni di questi eventi i
ricercatori erano presenti per annotare particolari utili all’identificazione
dei parlanti, per facilitare la trascrizione delle conversazioni, per prendere
appunti sulle informazioni non verbali del contesto. Quando però la
presenza di un osservatore esterno si rivelava troppo intrusiva, il
ricercatore si limitava a preparare i registratori per l’evento. Tutte le
registrazioni audio sono state salvate in formato .mp3 per permettere la loro
elaborazione con un software particolare chiamato Sound Scriber17, un
programma gratuito, disponibile sotto licenza GNU, dotato di particolari
caratteristiche specifiche per la trascrizione.
La collezione comprende quindici diversi tipi di testi orali suddivisi in
quattro campi disciplinari: Humanities and Arts, Social Sciences,
Biological and Health Sciences, e Physical Sciences. Nella sezione
Definitions and Abbreviations for Speech Events and Speaker Attributes
del sito troviamo una serie di tabelle che riassumono i tipi di eventi
comunicativi, le caratteristiche dei parlanti, e tutte le abbreviazioni che
sono state usate nella costituzione del corpus. Ad esempio, gli eventi
comunicativi sono suddivisi in class-room events e non-class events, a
seconda che siano avvenuti in aula o meno. I primi includono small
lectures, large lectures, discussion sections, lab sections, seminars,
student presentations; i secondi advising sessions, colloquia, dissertation
defenses, interviews, meetings, office hours, service encounters, study
groups, tours, tutorials. I parlanti sono, invece, suddivisi a seconda del
livello di istruzione raggiunto, o del ruolo all’interno del campus: junior
undergrad, senior undergrad, mixed undergrad, junior graduate, senior
graduate, mixed graduate, junior faculty, senior faculty, researcher, post-
doc fellow, staff, visitor/other, mixed. È indicato anche il tipo di discorso
che caratterizza l’evento:
MONOLOGIC: one speaker monopolizes the floor, sometimes followed by questions
and answers
PANEL: several consecutive monologues usually followed by multi-speaker interactions
INTERACTIVE: interactional discourse involving two or more speakers
MIXED: no one discourse mode is predominant18.

137
Le convenzioni di trascrizione e di marcatura usate nel corpus sono
riportate invece nella sezione Transcriptions and Mark-up Conventions.
MICASE è un corpus annotato, ciò vuol dire che all’interno dei testi che lo
compongono sono stati inseriti dei particolari codici (tag) di marcatura, o
mark-up, per indicare, ad esempio, le parti del discorso o altre
informazioni di carattere linguistico e comunicativo.
Il sito contiene inoltre una sezione interamente dedicata all’uso di MICASE.
Il corpus è gratuitamente consultabile on-line tramite una semplice
interfaccia simile a un qualsiasi programma che genera concordanze. Ma è
anche possibile scaricarlo (a pagamento) nel proprio computer per chi
volesse elaborarlo off-line con software diversi.
Sono disponibili un manuale d’uso in formato .pdf e una serie di tutorial
che aiutano a capire come sfruttare al meglio le potenzialità del corpus:
alcuni video dimostrativi, una presentazione in Power Point e consigli e
suggerimenti a insegnanti, studenti e ricercatori. Una piccola selezione di
file audio è disponibile per l’ascolto online in streaming con la possibilità
di visualizzarne contemporaneamente le relative trascrizioni.
La versione on-line offre due possibilità di elaborazione: la ricerca di una
parola o di una frase (Search), e la consultazione del corpus ‘sfogliandolo’
dopo aver selezionato i criteri per i parlanti e per gli eventi comunicativi
(Browse). In questo caso sarà sufficiente scegliere i criteri tra le
caratteristiche dei parlanti o quelle degli eventi.
Nella figura seguente è possibile vedere quali sono i criteri di ricerca
opzionabili in MICASE per effettuare una ricerca. Come si può notare, tutti
parametri precedentemente indicati (e molti altri ancora) sono specificati e
specificabili per realizzare una ricerca avanzata 19:

138
Figura 18. I criteri di ricerca presenti in MICASE

Consultando i testi elettronici attraverso il motore di ricerca interno al


corpus si otterranno diversi tipi di dati: indici delle parole presenti nel
testo, frequenza, concordanze e così via. Ecco un campione dei risultati
ottenuti per la ricerca della parola word:

Figura 19. I risultati ottenuti cercando la parola word in MICASE

4.7 BASE: British Academic Spoken English

139
Il BASE, British Academic Spoken English
(http://www2.warwick.ac.uk/fac/soc/al/research/collect/base/), è un progetto portato
avanti dal Centre for Applied Linguistics
(http://www2.warwick.ac.uk/fac/soc/al/) delle università di Warwick e
Reading (Regno Unito), tra il 2000 e il 2005. È una vasta collezione di testi
orali, registrati e trascritti, provenienti da diversi dipartimenti delle facoltà;
esso comprende 160 conferenze e 40 seminari, per un totale di oltre
1.600.000 parole. I dati raccolti provengono da quattro gruppi disciplinari:
Arts and Humanities, Life and Medical Sciences, Physical Sciences,
Social Sciences.
Il corpus è stato depositato presso l’OTA, Oxford Text Archive (cfr. il § 3.3
precedente) e catalogato nell’Arts and Humanities Data Service
(http://ahds.ac.uk/); esso è consultabile anche on-line all’interno del sito
del progetto.
Esiste una versione ampliata della raccolta, il BASE Plus, che comprende,
oltre alle trascrizioni del BASE, anche le registrazioni audio e video delle
conferenze e dei seminari oggetto del corpus, le registrazioni di conferenze
di presentazione del progetto, una serie di interviste allo staff dei
ricercatori che vertono sugli aspetti accademici del loro lavoro o del loro
campo di indagine.
Sia il BASE che il BASE Plus sono senza dubbio una risorsa di grande
valore per ricercatori e studiosi in genere. Con tale raccolta è possibile
analizzare la comunicazione accademica inglese ‘autentica’, in contesti
reali, ottenendo informazioni pragmatiche e sociolinguistiche; in più sono
possibili applicazioni didattiche e comparazioni interculturali con dati di
altre lingue. Le videoregistrazioni del BASE Plus sono state usate per lo
sviluppo di materiali didattici all’interno di molti progetti presso
l’università di Warwick, ad esempio gli Essential Academic Skills in
English (EASE,
http://www2.warwick.ac.uk/fac/soc/al/leap/listeningandspeaking/).
Le trascrizioni sono disponibili in due formati (come abbiamo visto anche
per il MICASE): in formato .txt e in formato XML. Le trascrizioni
naturalmente sono annotate, e la codifica usata è conforme alle TEI
Guidelines. I file in .txt sono scaricabili nel proprio computer in formato
compresso (.zip). Nella cartella da salvare è compresa anche la BASE

140
DTD, o DocumentType Definition, lo schema in XML che definisce i tag e
la loro struttura.
Nel sito è possibile trovare una ricca documentazione sulla costituzione del
corpus con le convenzioni usate per le trascrizioni (BASE Manual), una
lista di pubblicazioni sul progetto (Papers), e le ricerche che si stanno
svolgendo attualmente sui materiali della raccolta (Ongoing BASE Plus
Research). La parte che riguarda le conferenze può essere analizzata
mediante un software di analisi testuale, lo Sketch Engine
(http://www.sketchengine.co.uk/), un programma che analizza i corpora
linguistici ed è in grado di generare concordanze e lessici.

4.8 BAWE: British Academic Written English


Il corrispettivo del BASE e del BASE Plus per l’inglese accademico
scritto è naturalmente il BAWE
(http://www2.warwick.ac.uk/fac/soc/al/research/collect/bawe/), British Academic
Written English. Il corpus è stato creato all’interno di un progetto intitolato
An investigation of genres of assessed writing in British Higher
Education, finanziato dall’Economic and Social Research Council nel
triennio 2004/2007. Risultato di una collaborazione tra le università di
Warwick, Reading e Oxford Brookes, il corpus è composto da 2761 brani
di testi scritti da studenti (corretti e valutati da esperti), di una lunghezza
compresa tra le 50 e le 500 parole circa, che provengono da aree
disciplinari diverse, come per il BASE: Arts and Humanities, Social
Sciences, Life Sciences, Physical Sciences. Sono ulteriormente suddivisi in
quattro livelli di istruzione, da undergraduate a taught master.
Anche questo corpus è annotato con un sistema di marcatura che segue le
direttive della TEI. Le convenzioni di trascrizione e di markup sono
descritte ampiamente nel manuale fornito insieme con tutta la
documentazione sul progetto, disponibile nel sito in formato .pdf.
Esattamente come il BASE, anche il BAWE può essere consultato da
studiosi e ricercatori per ragioni di studio e ricerca. Il corpus è inoltre
depositato presso l’OTA, dal cui archivio è previsto un accesso ai materiali
che lo compongono.
La versione Plus è una ricca raccolta di risorse da utilizzare per la ricerca
sull’inglese accademico scritto nel Regno Unito. È composta da tutto il

141
corpus BAWE attuale più una serie di materiali utili in questo tipo di
ricerca, come ad esempio il Chinese Learner Corpus (raccolta di cinquanta
saggi a livello universitario scritti da studenti tra i 18 e i 20 anni, di
madrelingua cinese, che frequentavano corsi di inglese base per iscriversi
nelle università britanniche).
Infine, anche il BAWE è analizzabile mediante Sketch Engine, per cui si
possono generare concordanze, liste di parole, indici di frequenza, e così
via. Tutti i risultati statistici possono poi essere salvati e conservati in
formato testo o XML.

4.9 International Corpus of English - ICE Project


Il progetto, iniziato nel 1990, ha visto la partecipazione di ventitré gruppi di
ricerca nel mondo, ognuno dei quali ha raccolto un corpus, sia scritto che
parlato, della propria varietà nazionale o regionale dell’inglese. Abbiamo
così a disposizione testi scritti e parlati dell’inglese delle Filippine, di
Singapore, della Jamaica, della Nuova Zelanda e di altri Stati ancora. I vari
corpora che costituiscono ICE sono composti al 60% da dati trascritti
dall’inglese parlato; il fondatore del progetto, Sidney Greenbaum, sostenne
infatti con convinzione, fin dall’inizio, il primato informativo del registro
parlato su quello scritto, prendendo come modello a sostegno della sua tesi
il London-Lund Corpus (LLC) sviluppato da Jan Svartvik e Randolph
Quirk (1980) e originariamente disponibile in CD-Rom.
Per assicurare la compatibilità di tutti i corpora contenuti in ICE, ogni
gruppo di ricerca si è impegnato a seguire strettamente un insieme di linee
guida comuni per il design e la struttura dei dati, così come uno schema
comune per la codifica grammaticale. Una selezione dei dati contenuti in
ICE può essere scaricata in modalità off-line, dopo aver ottenuto una
password per la decompressione dei file in formato .zip.
Nella home page del sito (http://ice-corpora.net/ice/) è possibile leggere
una breve introduzione al progetto, essere aggiornati sullo sviluppo dei
corpora contenuti in ICE, accedere alle pagine dedicate ai vari gruppi di
ricerca nel mondo e alle varie sezioni che costituiscono il resto del sito. Tra
queste troviamo, in particolare, una pagina dedicata alla spiegazione
dettagliata del design che accomuna i corpora facenti parte del progetto,
un’altra che illustra il sistema di annotazione utilizzato per strutturare i dati

142
raccolti e, infine, una pagina destinata alla consultazione di alcuni file
audio, con possibilità per l’utente di selezionare il corpus di riferimento da
cui estrarli.
La consultazione del sito è molto lineare e intuitiva, guidata dai titoli delle
diverse aree di navigazione, messi immediatamente in rilievo da una grafica
essenziale, che non distrae l’utente dalle funzionalità di base offerte dal sito
stesso.

Figura 20. La pagina di consultazione dell’ICE dei file audio del corpus australiano

4.10 CHILDES
A partire dagli inizi degli anni ottanta del secolo scorso, Brian MacWinney
e Catherine Snow si sono dedicati allo sviluppo di un database
digitalizzato, che ha preso il nome di Child Language Exchange System
(CHILDES). Childes è, in realtà, una raccolta di dati plurilingui provenienti
da centinaia di progetti di ricerca. MacWhinney e Snow hanno strutturato i
dati così raccolti e sviluppato una serie di strumenti informatici per
facilitarne l’analisi automatica.
Le trascrizioni contenute in CHILDES riguardano interazioni spontanee di
bambini (solitamente dai 14 mesi ai quattro anni di età) con adulti in
diverse situazioni comunicative. Ogni trascrizione si riferisce a una

143
conversazione di durata variabile, compresa tra i 20 e i 60 minuti ed è
codificata secondo il formato standardizzato CHAT.
Il sistema è corredato di un sistema di analisi chiamato CLAN
(Computerized Language Analysis) che mette a disposizione dell’utente
una serie di strumenti che permettono di effettuare varie operazioni, in
particolare:
• CHAINS Tracks sequences of interactional codes across speakers.
• CHIP Examines parent-child repetition and expansion.
• COMBO Searches for complex string patterns.
• COOCUR Examines patterns of co-occurence between words.
• DATES Uses the date and birth date of the child to compute age.
Sia il corpus che gli strumenti di analisi ad esso associati sono liberamente
consultabili nel Web al seguente indirizzo: http://childes.psy.cmu.edu/.
Navigando nel sito dedicato al progetto CHILDES, si evince come questo
negli anni sia evoluto in un vero e proprio sistema di ricerca, che non
fornisce all’utente solo un database digitalizzato e un sistema di analisi
automatica, ma anche l’accesso a un archivio bibliografico in formato
elettronico, la possibilità di iscriversi a una mailing list, la consultazione
dei manuali d’uso delle risorse disponibili, l’opportunità di approfondire
alcuni aspetti sul trattamento fonologico e morfologico dei dati, la
possibilità di contattare direttamente i membri dello staff che attualmente è
incaricato di seguire e potenziare il progetto.

4.11 The International Corpus of Learner English


Il sito del progetto ICLE (http://www.uclouvain.be/en-cecl-icle.html)
illustra le possibilità d’uso e di analisi dei dati offerti all’utente, ma non
contiene il materiale costitutivo del corpus, che deve essere acquistato su
CD-Rom. All’interno di questo supporto l’utente troverà il database
digitalizzato dei testi contenuti nel corpus e i profili degli apprendenti che
hanno partecipato alla raccolta dei dati; il CD-Rom contiene inoltre la
licenza di utilizzo del corpus e una guida per l’utente.
Il corpus ICLE contiene circa 2,5 milioni di parole di apprendenti della
lingua inglese; i dati provengono dal registro accademico scritto,
prevalentemente da testi di tipo argomentativo, prodotti da studenti
universitari che seguono corsi di inglese. Il corpus è ripartito in 11 sotto-

144
corpora nazionali, di circa 200.000 parole ciascuno. In ICLE sono dunque
rappresentati undici background linguistici diversi, che rappresentano le
lingue materne degli informanti, anche se non c’è una corrispondenza esatta
tra queste ultime e i singoli sotto-corpora: ad esempio, i dati provenienti da
apprendenti svedesi sono rappresentati sia nel sotto-corpora svedese che in
quello finlandese.
Trattandosi di un corpus per apprendenti, il profilo di questi ultimi è
esplicitato nel database contenuto nel CD-ROM, dove sono presenti utili
informazioni collegate ai testi prodotti dagli informanti da due appositi
codici incrociati: un codice nazionale e uno istituzionale (ad esempio, FIHE
per Finlandese, Università di Helsinki). I testi sono codificati in ASCII e
non contengono codici di marcatura, fatta eccezione per quelli che
collegano ogni testo a un profilo apprendenti, o che indicano riferimenti
bibliografici e citazioni cancellati e riferiti a parole illeggibili. Il formato
dei testi è stato concepito in questo modo per funzionare al meglio con i più
importanti e diffusi software per l’analisi linguistica, quali ad esempio
WordSmith Tools (http://www.lexically.net/wordsmith/).

5. La tradizione letteraria e la letteratura contemporanea


Per quanto riguarda le risorse elettroniche disponibili, in termini
quantitativi la tradizione letteraria in lingua inglese si trova in una posizione
di indubbio privilegio rispetto a quelle di altre lingue. Ad esempio, il
numero di siti che contengono opere di Shakespeare è dell’ordine di decine
di milioni, partendo da un qualunque motore di ricerca in Rete, e dunque
l’utente può reperire con estrema facilità ciò di cui ha bisogno. Più
difficile, invece, è la valutazione qualitativa e, nelle pagine che seguono,
cercheremo di offrire alcune coordinate utili in questo senso, proprio per
dare un orientamento in questo oceano di possibilità.
L’OTA e le biblioteche virtuali prima indicate rappresentano un primo e
fondamentale punto di ingresso in Rete; accanto a queste risorse abbiamo
altri punti di riferimento, sia di carattere generale che dedicati a specifici
periodi della storia letteraria inglese e americana.

5.1 Old English Corpus


All’interno del The Dictionary of Old English Project

145
(http://www.doe.utoronto.ca/), curato dal Centro di Studi Medievali
dell’Università di Toronto (cfr. § 6.1), è possibile trovare la raccolta
esaustiva delle opere in inglese antico: l’Old English Corpus è «A
database consisting of at least one copy of every surviving Old English text»
e copre il periodo compreso tra il 600 e il 1150. Del corpus è attualmente
responsabile A. di Paolo Healey con la collaborazione di J.P. Wilkin e X.
Xiang (http://www.doe.utoronto.ca/pages/pub/web-corpus.html) ed è
disponibile su CD-Rom o in abbonamento on-line. Esso rappresenta il
punto di riferimento obbligato per tutti coloro che si occupano dell’inglese
antico ed è il risultato di un lavoro quasi trentennale iniziato dal grande
lessicografo e medievalista Angus Cameron.
L’utente che non può consultare questo corpus può rivolgersi agli archivi
elettronici di cui abbiamo parlato in precedenza, ad esempio all’OTA o al
progetto Gutenberg.

5.2 Corpus of Middle English Prose and Verse


Il Corpus of Middle English Prose and Verse
(http://quod.lib.umich.edu/c/cme/) è il risultato del lavoro svolto da
numerosi ricercatori dell’università del Michigan, in particolare collegati
alla Humanities Text Initiative (http://www.hti.umich.edu/) della stessa
università. Esso raccoglie testi digitalizzati dall’HTI, da ricercatori
dell’università del Michigan e, anche, dall’OTA; il formato è quello della
Text Encoding Initiative. L’archivio, ad accesso libero, è organizzato sia
come biblioteca virtuale che come corpus testuale e, quindi, l’utente può
consultare i testi (Browse the corpus), ma anche ottenere concordanze e
collocazioni (Simple Searches, Proximity Searches e Boolean Searches).
La ricerca avviene per forma, e l’utente ha prima l’elenco dei testi in cui
compare una certa parola poi può passare alle concordanze del singolo
testo. Nella videata che segue abbiamo un esempio per la forma house
ottenuto con la ricerca semplice:

146
Figura 21. Ricerca della forma house nel Corpus of Middle English Prose and Verse

5.3 The Victorian Web


Questo sito è stato realizzato dal celebre studioso di letteratura George P.
Landow, autore di uno dei libri più citati sugli ipertesti (Hypertext, in tre
successive edizioni 1992, 1997, 2006) e raccoglie «literature, history, and
culture in the age of Victoria». Esso offre una documentazione ricchissima,
sia testuale che iconica, sulla letteratura, la storia e l’arte del periodo
vittoriano, fornendo informazioni, materiali e spesso opere dei vari autori
(da Kipling a Wilde, da Tennyson a Stevenson) con l’indicazione di link
utili.

5.4 Literature.org - The online Literature Library


Si tratta di un progetto curato da un gruppo di bibliotecari appassionati
(enthusiast), che raccoglie le opere in versione integrale degli autori più
famosi e classici, come Lewis Carroll, Mark Twain, Jack London, le sorelle
Brontë, Charles Dickens, Edgar Allan Poe, Mary Shelley e moltissimi altri,
inclusi lavori di carattere scientifico come quelli di Darwin e Descartes.
Naturalmente, a causa delle leggi sul diritto d’autore, le opere disponibili
sono quelle di scrittori scomparsi da almeno 75 anni.
La consultazione delle opere è molto semplice per l’utente; una volta
collegatisi all’indirizzo http://literature.org/, sarà sufficiente scegliere
l’autore e l’opera di interesse, per visualizzare l’indice dei capitoli che la

147
compongono. Facendo clic sull’etichetta interattiva che identifica ciascun
capitolo, si accederà alla porzione di testo precedentemente selezionato.

5.5 American Literature


Il sito (http://americanliterature.com/) consente, previa registrazione
dell’utente, di accedere alla consultazione di un’ampia scelta di testi di
vario genere, appartenenti alla letteratura americana e non solo; tra questi
troviamo: classici della letteratura, racconti brevi (ne viene proposto uno
nuovo ogni giorno, per invitare gli utenti alla lettura), libri per bambini
(anche illustrati), saggi, poesie ecc.
Tra gli autori contenuti nel suddetto archivio digitale, menzioniamo invece
Shakespeare per l’inglese britannico, Esopo per la letteratura classica,
Edith Wharton per le autrici americane, Anton Chekhov in rappresentanza
degli scrittori stranieri tradotti in inglese, e tanti altri, elencati nel menu a
tendina della home page del sito. Sempre nella pagina iniziale, l’utente può
avere una panorama delle opere raccolte nel database elettronico, divise
anche per tipologia di appartenenza o per target di lettori.

5.6 Goodreads
Per quanto riguarda la letteratura contemporanea, è da segnalare Goodreads
(http://www.goodreads.com/). Esso nasce come sito gratuito destinato agli
amanti dei libri, con l’idea di dare vita a una vera e propria comunità di
lettori che, tramite questo canale, si scambiano opinioni, recensioni,
suggerimenti e consigli sulle reciproche letture. L’iscrizione al sito è libera
e consente di creare una vera e propria biblioteca personale, partendo dai
tre tipi di ‘scaffali’ suggeriti (libri letti, libri che si sta leggendo al momento
e libri da leggere in futuro), con la possibilità di catalogare a piacere le
letture personali, dividendole, ad esempio, per genere. Esaustiva la pagina
How it works, che spiega esattamente cosa si può fare una volta entrati a far
parte della comunità. Il sito non nasce comunque come biblioteca digitale
dove poter consultare liberamente le opere presenti, ma come una
community di lettori, che qui hanno la possibilità di acquistare le opere di
loro interesse, e di interagire con gli altri utenti, valutando le opere
letterarie e recensendole in base al proprio gusto e ai propri interessi.

5.7 Autori
148
Infine, se si vuole fare una ricerca mirata su un singolo autore, ecco un
elenco dei siti più accreditati dedicati a famosi scrittori inglesi e americani:
Geoffrey Chaucer (1340-45 – 1400)
Per l’autore dei Canterbury Tales si può consultare il sito realizzato presso
l’università di Harvard, http://sites.fas.harvard.edu/~chaucer/index.html,
che offre la traduzione interlineare delle opere in inglese moderno, ad uso
didattico. Utilissima è la Chaucer metapage
(http://www.unc.edu/depts/chaucer/index.html), sviluppata da un gruppo di
medievalisti guidato da L. Benson, E. Duncan e J. Wittig, e ricca di
documentazione e link alle opere in formato elettronico.
William Shakespeare (1564-1616)
L’edizione elettronica di riferimento per le opere di Shakespeare (The
Complete Works of William Shakespeare) è americana ed è stata realizzata
presso il prestigioso MIT, Massachusetts Institute of Technology; la
consultazione è disponibile al seguente indirizzo:
http://shakespeare.mit.edu.
Purtroppo, non è più attivo il sito Mr. William Shakespeare and the
Internet (http://shakespeare.palomar.edu/) indicato nella home page come
fonte di documentazione e ricerche sull’A.
Numerosissimi sono i siti dedicati alle opere e alla vita di Shakespeare; di
seguito una selezione dei più completi:
- William-Shakespeare
Questo sito (http://www.william-shakespeare.info/) costituisce un
affidabile punto di riferimento per chi voglia iniziare una ricerca nel Web
sull’A. Numerosi sono i materiali disponibili e liberamente consultabili
dagli utenti, cui vengono inoltre forniti commenti e indicazioni sui rapporti
che legano Shakespeare e la sua produzione letteraria al momento storico-
politico in cui egli viveva.
- Absolute Shakespeare
Il sito (http://absoluteshakespeare.com/trivia/facts/facts.htm) contiene le
notizie fondamentali sul poeta insieme a una selezione delle sue opere
principali; è utilizzabile preferibilmente per lavori di ricerca generali.
L’utente deve prestare particolare attenzione nell’individuare i link più
significativi tra quelli proposti per la sua indagine, dato che

149
l’impaginazione del sito è un po’ confusionaria e non guida l’internauta
nella navigazione.
- The Shakespeare Web
Ricco di notizie e link, il sito (http://www.shakespeare.com/) offre la
possibilità di consultare le prime edizioni dei lavori di Shakespeare e,
inoltre, di avere una traduzione immediata, grazie all’impiego di un
traduttore, in diverse lingue europee.
- Shakespeare autorship
Il sito (http://tech-two.mit.edu/Shakespeare/works.html) è consigliabile per
chi voglia sviluppare percorsi tematici all’interno dell’intera produzione
dell’A. Esso propone, infatti, spiegazioni e riflessioni sulla vita, sul
percorso letterario e sul contesto storico contemporaneo di Shakespeare. È
quindi una valida introduzione sia biografica che letteraria, utile non solo
per un primo approccio all’A., ma anche per approfondire particolari
aspetti e tematiche della sua opera.
- Concordances - Shakespeare: works
Come per il sito precedente, anche in questo caso
(http://www.opensourceshakespeare.org/concordance/) possiamo parlare di
un sussidio filologicamente molto utile: le concordanze shakespeariane
permettono di recuperare passi interessanti e di lavorare sul testo in
profondità.
- The Shakespeare classroom
Il sito (http://www.shakespeare-online.com/) propone, con un approccio
tipicamente anglosassone, materiali utili per insegnanti e studenti su tutto
ciò che può riguardare Shakespeare: analisi letterarie, citazioni, riferimenti
a libri sull’A., guide su come interpretare l’opera shakespeariana, una
selezione di testi liberamente consultabili, articoli e saggi sulle tematiche
più disparate legate a questo autore e alla sua attività letteraria e così via.
- Shakespeare Illustrated
Questo sito
(http://www.emory.edu/ENGLISH/classes/Shakespeare_Illustrated/
Shakespeare.html) viene costantemente curato e aggiornato; al suo interno si
trovano, tra l’altro, opere di pittori di varie epoche ispirati ai lavori di
Shakespeare, nonché interessanti spunti critici sui rapporti che legano le

150
tragedie shakespeariane a opere successive.
- Shakespeare’s Sonnets
Questo sito (http://www.shakespeares-sonnets.com/dedication) è adatto a
chi voglia concentrarsi sulla produzione poetica dell’A., piuttosto che su
quella teatrale. Esso offre, infatti, la possibilità di consultare liberamente e
integralmente i sonetti, ciascuno introdotto da un breve commento
esplicativo.
John Milton (1608-1674)
Per l’autore di Paradise Lost si può consultare il sito John Milton: the
Milton-L home page - http://johnmilton.org/about/; come spiega la home
page «JohnMilton.org is a resource devoted to the life, literature, and times
of the poet John Milton», sviluppata presso l’università di Richmond in
Virginia.
Jonathan Swift (1667-1745)
Scrittore e poeta irlandese, Swift è autore di numerosi romanzi e pamphlet
dal tono e dai contenuti satirici. Tra le sue opere più note ricordiamo, I
viaggi di Gulliver, Il racconto di una botte e il pamphlet Una modesta
proposta. Tra i siti più indicati per ottenere informazioni in Rete su questo
A. e sulla sua produzione, menzioniamo:
- http://www.online-literature.com/swift/
Questo sito presenta una panoramica generale, elencando le caratteristiche
principali delle opere e segnalando gli avvenimenti fondamentali che hanno
caratterizzato la sua vita dell’A. Si rivela utile per un primo approccio a
questo scrittore, per inquadrarlo, in modo molto generale, a livello sia
biografico che letterario.
- http://www.sparknotes.com/lit/gulliver/
I contenuti di questo sito sono indirizzati a tutti quegli studenti che debbano
confrontarsi con la più conosciuta tra le opere di Swift: I viaggi di
Gulliver. La pagina iniziale si divide in diverse sezioni: una parte
introduttiva, che spiega i contenuti fondamentali dell’opera; una parte
contenente i riassunti dei diversi capitoli dell’opera e, infine, una parte
dedicata agli strumenti più utili per analizzare efficacemente i contenuti
allegorici e satirici in essa contenuti e strettamente legati al contesto
storico-politico in cui essa si inserisce.

151
- http://www.gutenberg.org/ebooks/829
- http://www.literatureproject.com/gulliver-travel/
Entrambe queste pagine dei siti Project Gutenberg e Literature Project,
permettono agli utenti di scaricare, o leggere on-line, diverse versioni del
libro I viaggi di Gulliver. Non viene fornita però all’utente alcuna
informazione aggiuntiva sull’opera o sull’A.
Daniel Defoe (1660-1731)
Lo scrittore britannico, autore di celebri opere quali Robinson Crusoe,
Moll Flanders e Lady Roxana, è considerato il padre del romanzo
moderno, nella forma di una narrazione che segue un personaggio e le
vicende in cui è coinvolto mantenendo una struttura coerente e realistica.
Per avere indicazioni sulla vita e la produzione letteraria, è possibile
consultare i siti http://www.kirjasto.sci.fi/defoe.htm, e http://www.online-
literature.com/defoe/ che offrono informazioni di carattere generale in
forma chiara e discorsiva. Qualora si voglia consultare on-line qualcuna
delle opere, si può far riferimento al sito
http://www.gutenberg.org/ebooks/author/204, che contiene un’ampia
raccolta disponibile in diversi formati. Il sito
http://www.cliffsnotes.com/literature/r/ robinson-crusoe/daniel-defoe-
biography fornisce, invece, un’analisi del libro più celebre di Defoe, vale a
dire Robinson Crusoe, sviluppata capitolo per capitolo e corredata anche
da una breve biografia dell’A. che permette all’utente di contestualizzarne il
lavoro.
Jane Austen (1775-1817)
Scrittrice britannica, figura di spicco della narrativa preromantica, è tra le
autrici del panorama letterario inglese più famose e conosciute al mondo.
Molti siti sono interamente dedicati alla vita e alle opere letterarie di
questa A.; tra questi menzioniamo: http://www.janeausten.org/,
http://www.janeausten.co.uk/ e http://www.janeaustensoci.freeuk.com/pages/novels.htm.
Qui si trovano numerose informazioni sull’A. e anche riferimenti a eventi
organizzati in suo onore.
William Blake (1757-1827)
Al grande artista e poeta è dedicato un importante sito The William Blake
Archive - http://www.blakearchive.org/blake/, realizzato dai ricercatori

152
americani M. Eaves, R. Essick e J. Viscomi. Il sito dà la possibilità di
effettuare ricerche nel corpus delle opere dell’A. sia linguistiche (per
forma) sia iconiche (scegliendo elementi e motivi presenti nelle incisioni).
Edgar Allan Poe (1809-1849)
Per le opere dello scrittore americano si può consultare il sito della The
Edgar Allan Poe Society of Baltimore (http://www.eapoe.org/), con molto
materiale documentario. Contiene opere in formato digitale anche il sito del
museo dedicato a Poe a Richmond, in Virginia
(http://www.poemuseum.org/).
Le sorelle Brontë
Le sorelle Brontë sono famose per aver pubblicato tre romanzi nello stesso
anno (1847) che riscossero, sia in vita che postumi, molti consensi di
critica e di pubblico. Le tre sorelle sono:
- Charlotte Brontë (1816-1855), sorella maggiore, autrice di Jane Eyre;
- Emily Brontë (1818-1848), autrice di Cime tempestose;
- Anne Brontë (1820-1849), sorella minore, autrice di Agnes Grey.
A questo trio di autrici è dedicata una sezione del sito della cittadina di
Haworth, dove le tre giovani si trasferirono nel 1820 per impegni di lavoro
del padre. In questa pagina (http://www.haworth-
village.org.uk/brontes/bronte_story/bronte_story.asp) si possono vedere le
immagini dei luoghi, ancora visitabili, frequentati abitualmente dalle sorelle
Brontë, corredate da una narrazione biografica. Ad ognuna delle autrici è
dedicata inoltre una pagina personale, che ne racconta la vita e l’opera.
Notizie biografiche ancora più approfondite sono rintracciabili all’indirizzo
http://www.brontefamily.org/, curato da Meredith Birmingham. In questo
sito ci sono interessanti sezioni contenenti immagini e ritratti delle sorelle
Brontë, link alle risorse letterarie riferite alla loro produzione e ad articoli
specialistici scritti da illustri esperti del settore.
Anche le sorelle Brontë hanno ispirato la creazione di una società a loro
dedicata, che ha inoltre costituito un museo in cui sono esposti cimeli e
oggetti di vario genere riferiti alle suddette autrici. Il sito di questa
associazione (http://www.bronte.org.uk/) offre all’utente informazioni di
vario genere sulle tre scrittrici, sulle loro opere, fornendo inoltre curiosi e
inediti dettagli biografici.

153
Charles Dickens (1812-1870)
Lo scrittore britannico è celebre sia per le sue opere umoristiche, quali Il
circolo Pickwick che per i suoi romanzi sociali (Oliver Twist, David
Copperfield, Tempi difficili, Il canto di Natale). A lui sono stati dedicati
ben due musei, i cui siti, accessibili ai seguenti indirizzi
http://www.dickensmuseum.com/ e
http://www.charlesdickensbirthplace.co.uk/, offrono numerose informazioni
e curiosità su Dickens, sia come scrittore che come uomo, nonché
indicazioni sulle attività organizzate dai due enti.
Dickens ha anche una pagina personale in cui poter approfondire lo studio
delle sue opere e del contesto socio-politico in cui queste hanno preso vita.
Nel sito (http://charlesdickenspage.com/) sono presenti anche illustrazioni,
un’attenta descrizione dei personaggi più importanti creati dallo scrittore,
un glossario delle opere dello stesso, nonché una mappa della Londra del
suo tempo.
Il sito http://www.charlesdickensinfo.com/novels/complete-works/ contiene
un elenco completo delle opere di Dickens, ciascuna delle quali viene
brevemente descritta e corredata dalle più note citazioni in essa contenute.
Robert Louis Stevenson (1850-1894)
Il romanziere scozzese è autore di celebri opere quali L’isola del tesoro e
Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde. A lui è dedicato un sito
esclusivo, consultabile all’indirizzo http://www.robert-louis-
stevenson.org/; qui è possibile trovare informazioni di vario genere, per la
verità di carattere piuttosto generale, ma anche interessanti link a
prestigiose ricerche monografiche, che permettono all’utente di
approfondire la propria analisi letteraria. La navigazione nei seguenti siti
http://www.readbookonline.net/books/stevenson/93/ e http://robert-louis-
stevenson.classic-literature.co.uk/, permette, invece, di consultare in
modalità on-line quasi tutte le opere scritte da Stevenson.
Oscar Wilde (1854-1900)
L’autore de Il ritratto di Dorian Gray (1891), opera che ha avuto una
straordinaria fortuna nel corso del novecento anche nel cinema, ha molti siti
dedicati, tra cui quello della The Oscar Wilde Society -
http://www.oscarwildesociety.co.uk/index.html, e un Official Web Site -
http://www.cmgww.com/historic/wilde/index.php.

154
Thomas Hardy (1840-1928)
Per il celebre autore di Jude the Obscure si può consultare il sito della
Thomas Hardy Society - http://www.hardysociety.org/, che contiene link
alle opere dell’A. in formato digitale e molte indicazioni utili su risorse
elettroniche dedicate.
Rudyard Kipling (1865-1936)
Alla vita e all’opera dello scrittore dedica la sua attività la The Kipling
Society; nel sito http://www.kiplingsociety.co.uk/index.htm è possibile
trovare documentazioni e opere in formato digitale.
Joseph Conrad (1857-1924)
Scrittore polacco naturalizzato britannico, Conrad è considerato uno dei più
importanti scrittori moderni in lingua inglese. Egli è stato un maestro nel
ricreare atmosfere esotiche e coinvolgenti, accompagnando al contempo il
lettore in una riflessione sulle profondità dell’animo umano, spesso messo a
confronto con terre selvagge e foriere di oscuri presagi. A questo
importante autore è dedicato non solo un sito personale, ma un’intera
organizzazione che su di lui svolge ricerche; il lavoro di tale ente è
disponibile al seguente indirizzo: http://www.josephconradsociety.org/. In
altri siti, come Project Gutenberg (http://www.gutenberg.org/ebooks/526)
si possono liberamente consultare le sue opere principali, mentre Spark
Notes (http://www.sparknotes.com/lit/heart/) offre strumenti didattici per
l’analisi di alcuni dei suoi celebri romanzi.
Arthur Conan Doyle (1859-1930)
Sir Arthur Conan Doyle è stato uno scrittore, medico e poeta scozzese,
considerato, insieme a Edgar Allan Poe, il fondatore di due generi letterari:
il romanzo giallo e quello fantastico. Egli è considerato il capostipite del
giallo deduttivo, reso famoso dal personaggio dell’investigatore Sherlock
Holmes.
All’A., ma anche al suo personaggio più famoso, che tante opere successive
ha ispirato, sono dedicati numerosi siti; tra questi,
http://sherlockholmesquotes.com/ e http://www.sirarthurconandoyle.com/.
Per un elenco e un’analisi completi delle opere di Conan Doyle, ci si può
collegare al sito http://www.sshf.com/encyclopedia/index.php/
Sir_Arthur_Conan_Doyle:Complete_Works, contenente anche riferimenti
alle varie produzioni cinematografiche e televisive realizzate nel corso dei

155
decenni.
Virginia Woolf (1882-1941)
Scrittrice e saggista inglese, è una delle figure più importanti della
letteratura del Novecento, ricordata anche per l’impegno politico nella lotta
per la parità dei diritti tra i due sessi. Nel periodo fra le due guerre
partecipò al famoso Circolo di Bloomsbury.
Molti siti si occupano della diffusione delle opere di questa A., e
contemporaneamente della promozione della sua originale figura. Con il
passare degli anni l’opera della Woolf ha catturato sempre maggiore
attenzione, sollecitando studi e ricerche; tra i siti più completi dedicati
esclusivamente alla scrittrice, citiamo: http://sites.utoronto.ca/IVWS/,
http://www.virginiawoolfsociety.co.uk/ e http://www.woolfonline.com/.
James Joyce (1882-1941)
Autore di fondamentale importanza per lo sviluppo della letteratura del
‘900, ha dedicate innumerevoli risorse in Rete, sulla vita e le opere,
sviluppate da fondazioni, appassionati ed esperti. Ecco un elenco dei siti
più interessanti e originali:
- Reading James Joyce’s Ulysses (http://www.michaelgroden.com/notes/),
una guida alla lettura dell’opera di Joyce, realizzata dal Michael Groden,
Professore Emerito presso il dipartimento di Anglistica della Western
University;
- Ulysses Seen (http://www.ulyssesseen.com/), una serie di realizzazioni
grafiche sulle opere di Joyce, realizzate dall’artista Robert Berry;
- The International James Joyce Foundation
(https://joycefoundation.osu.edu/), è il sito della fondazione internazionale
dedicata a James Joyce, che fornisce indicazioni su come accedere agli
studi più significativi sull’A. presenti in Rete.
- Electronic Ulysses Concordance (http://www.doc.ic.ac.uk/~rac101/
concord/texts/ulysses/), un utile strumento on-line che fornisce
un’edizione ipertestuale dell’opera Ulysses, con l’elaborazione di
concordanze; ipertesti elettronici sono disponibili nello stesso sito per
altri due romanzi: Dubliners e A Portrait of the Artist as a Young Man.
- Music in the Works of James Joyce (http://www.james-joyce-
music.com/), un sito di accompagnamento all’omonimo CD, contenente le
canzoni più significative nell’opera dello scrittore dublinese.

156
Thomas Stearn Eliot (1888-1965)
Poeta, saggista, critico letterario e drammaturgo statunitense naturalizzato
britannico, fu insignito nel 1948 con il Nobel per la letteratura. Tra i siti a
lui dedicati, in cui reperire informazioni biografiche e letterarie, insieme a
utili link per la consultazione delle sue opere, citiamo:
http://www.english.illinois.edu/maps/poets/a_f/eliot/life.htm,
http://www.poets.org/poetsorg/poet/t-s-eliot, http://www.online-
literature.com/ts-eliot/ e http://www.gradesaver.com/author/t-eliot.
Francis Scott Fitzgerald (1896-1940)
Al celebre scrittore e sceneggiatore statunitense, autore di romanzi e
racconti della cosiddetta età del jazz sono dedicati molti siti. Per reperire
informazioni in Rete sulla vita e l’opera di Fitzgerald, è possibile
consultare uno dei seguenti link: http://www.fscottfitzgeraldsociety.org/,
http://www.biography.com/people/f-scott-fitzgerald-9296261,
http://www.cliffsnotes.com/literature/g/the-great-gatsby/f-scott-fitzgerald-
biography, http://www.gradesaver.com/author/f-scott-fitzgerald,
http://www.online-literature.com/fitzgerald/ e
http://people.brandeis.edu/~teuber/ fitzgeraldbio.html.
Ernest Hemingway (1899-1961)
Scrittore e giornalista statunitense di grandissimo successo, fu autore di
romanzi e di racconti brevi. Hemingway ricevette il Premio Pulitzer nel
1953 per Il vecchio e il mare, e vinse il Premio Nobel per la letteratura nel
1954.
Due degli innumerevoli siti dedicati a questo autore sono sviluppati e gestiti
da musei aperti in suo onore, che ne commemorano la vita e l’opera
attraverso oggetti e luoghi significativi. I link a tali enti sono:
http://www.ehfop.org/ e http://www.hemingwayhome.com/. Per avere
invece informazioni biografiche e letterarie e accedere a risorse per la
consultazione e l’analisi delle opere di Hemingway, sarà utile far
riferimento ai seguenti siti: http://www.hemingwayhome.com/,
http://www.timelesshemingway.com/ e http://hemingwaysociety.org/.
John Steinbeck (1902-1968)
Considerato uno dei principali esponenti della cosiddetta Generazione
perduta, fu un importante scrittore americano, autore di numerosi romanzi,
novelle e racconti brevi. Nel 1962 fu insignito del Premio Nobel per la

157
Letteratura.
Il National Steinbeck Center ha realizzato un sito sulla vita e l’opera
dell’A., che fornisce agli utenti non solo informazioni dettagliate e link alle
più aggiornate risorse in Rete, ma anche l’elenco aggiornato delle iniziative
e degli eventi dedicati alla sua memoria e alla promozione della sua arte
letteraria. Il sito è consultabile al seguente indirizzo:
http://www.steinbeck.org/. Ulteriori notizie sull’A. vengono fornite dal sito
ufficiale dell’organizzazione che cura l’assegnazione dei premi Nobel,
all’indirizzo
http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/literature/laureates/1962/steinbeck-
bio.html.
Henry Miller (1891-1980)
Scrittore, pittore e giornalista americano, è autore di opere controverse e
famose come Tropic of Cancer, Black Spring e Tropic of Capricorn. Tra i
siti più completi a lui dedicati citiamo:
- Henry Miller Memorial Library, http://www.henrymiller.org/;
- Henry Miller Personal Collection, http://www.henrymiller.info/.
Jack Kerouac (1922-1969)
Scrittore e poeta americano tra i più importanti del XX secolo, è
considerato il fondatore della Beat Generation. Numerose sono le pagine
personali dedicate a questo scrittore, disponibili in Rete ai seguenti
indirizzi: http://www.jackkerouac.com/,
http://www.beatmuseum.org/kerouac/jackkerouac.html,
http://www.kerouac.com/ e http://www.dharmabeat.com/.
Edward Morgan Forster (1879-1970)
Lo scrittore britannico, autore di brevi racconti, romanzi e saggi letterari, ha
legato la sua fama postuma a film di grande successo tratti dalle sue opere,
tra cui spicca Passaggio in India (1984) di David Lean.
Data la sua popolarità, il suo nome si trova in tutti i più importanti siti
dedicati alla letteratura inglese, tra cui l’Encyclopaedia Britannica
(http://www.britannica.com/EBchecked/topic/214006/EM-Forster) e On-
line Literature (http://www.online-literature.com/forster/). Essendo siti di
consultazione, vi si trovano informazioni più o meno dettagliate sulla vita e
la produzione letteraria dell’A., sebbene non sia possibile consultarne

158
direttamente le opere.
William Faulkner (1897-1962)
Lo scrittore, sceneggiatore, poeta e drammaturgo americano ha vinto il
Premio Nobel per la letteratura nel 1949. Nelle sue opere si collega alla
tradizione sperimentale di scrittori europei moderni come Joyce e Proust,
usando tecniche espressive come il flusso di coscienza. Tra i siti a lui
dedicati, abbiamo selezionato i seguenti:
- William Faulkner Society (http://faulknersociety.com/);
- The Mississippi Writers Page
(http://www.olemiss.edu/mwp/dir/faulkner_william/).
George Orwell (1903-1950)
George Orwell è lo pseudonimo di Eric Arthur Blair, giornalista, saggista,
scrittore e attivista inglese. Orwell deve la sua grande fama a due romanzi
scritti intorno alla fine della sua vita, La fattoria degli animali e 1984. Per
indicazioni sulla vita e le opere di Orwell e per la consultazione di queste
ultime, si consiglia la navigazione nei seguenti siti: http://www.george-
orwell.org/, http://georgeorwellnovels.com/books/, http://georgeorwell.org/
e http://orwell.ru/.
Jerome David Salinger (1919-2010)
Celebre scrittore americano, autore de Il giovane Holden (1951), divenuto
un classico tra i cosiddetti romanzi di formazione, Salinger fu uno degli
ispiratori del movimento letterario della Beat Generation, insieme ad altri
importanti autori. Per una ricerca in Rete sull’autore, consigliamo i seguenti
siti:
- Salinger.org, disponibile all’indirizzo http://salinger.org/;
- Dead Caulfield, consultabile all’indirizzo
http://www.deadcaulfields.com/.

5.8 Il caso dei blog letterari


I blog letterari si presentano come dei veri e propri salotti letterari
contemporanei, in cui ogni intervento proposto, ovvero ogni post, si presta
a una discussione aperta con gli utenti del Web (i lettori), creando uno
scambio libero e democratico di opinioni.
I blog possono essere personali, cioè con un unico autore che ne cura i

159
contenuti e propone di volta in volta il topic della discussione, oppure
possono essere collettivi, con la collaborazione di vari autori, ciascuno con
un proprio spazio specificamente dedicato. In campo letterario, ma non
solo, i blog più seguiti in Rete, che mantengono un gruppo assiduo di
lettori/frequentatori, sono di solito gestiti da scrittori e giornalisti, a volte
all’interno di testate che hanno una versione on-line; il blog ha autori che
commentano, recensiscono e producono testi, e lettori che vogliono far
sentire la propria voce, ad esempio premiando libri poco noti o, altrimenti,
stroncando i best sellers più noti, ribaltando le classifiche letterarie
ufficiali.
Il blog consente la più completa libertà di intervento, per cui si legge un
libro, o un testo pubblicato in un post, lo si recensisce e si commenta in
maniera positiva o negativa senza rapporti di dipendenza con case editrici o
autori. L’apertura al dibattito di ogni post dà (o almeno dovrebbe dare)
garanzia di conferme e smentite, e dunque di onestà intellettuale.
Il linguaggio utilizzato è dei più vari: non più ancorato a criteri accademici,
spazia dall’eloquio colto allo slang giovanile, diventando commento di una
produzione letteraria vastissima. La velocità di diffusione di un’opera nel
Web, e il susseguirsi estremamente rapido di informazioni e novità,
sollecitano la continua evoluzione dei blog. Non solo il blogger quindi, ma
anche il lettore acquisisce sempre maggiore considerazione nel mercato
dell’editoria, orientandone l’andamento con pareri liberi, immediati e
virali.
The Complete Review
The Complete Review (http://www.complete-
review.com/links/bloglink.htm) è una selezione di libri, antichi e
contemporanei, completa e recensita con obiettività, che cerca di integrare
le opinioni dei lettori sui libri già in commercio con le anteprime segnalate
da questi ultimi, con un occhio attento al bisogno di informazioni aggiornate
di utenti attenti e appassionati sul mondo dell’editoria.
Il sito offre diversi servizi, in corrispondenza delle sezioni che ne
costituiscono la struttura:
- What’s New: qui gli utenti possono leggere recensioni aggiornate su libri
di recente pubblicazione o appena ripubblicati, o su quelle opere da poco
entrate a far parte della selezione del blog. In questa pagina del sito è

160
anche possibile consultare una panoramica di titoli recensiti non dagli
autori del blog, con rimando ai relativi link esterni.
- The Best: è una guida a quelle opere che gli autori del blog ritengono
essere di maggior valore e quindi meritevoli di attenzione; sempre in
questa sezione viene anche offerta un elenco dei bestseller, mutuato dalle
più quotate riviste del settore.
- The Rest: questa sezione contiene i libri stranieri non ancora tradotti in
inglese che fanno parte della selezione del blog, le opere meno apprezzate
dagli utenti, ovvero quelle con le recensioni peggiori, e quelle più
inusuali e criticate attualmente in fase di recensione.
- The Review Index: a questa sezione corrisponde un elenco completo dei
libri presenti nell’archivio del blog attualmente in fase di recensione,
organizzato in modo tale da facilitare l’utente nel reperire i titoli di suo
interesse. Le opere sono infatti indicizzate, tra l’altro, per autore, titolo,
genere, paese di origine e così via.
- Links: accedendo a questa pagina del sito, l’utente potrà trovare link
esterni a siti internazionali specializzati nella recensione di opere
letterarie e a quelli delle maggiori case editrici nel mondo. Se l’utente non
dovesse trovare nel blog The Complete Review ciò che sta cercando o di
cui ha bisogno, gli autori sperano di poterlo comunque aiutare nella sua
ricerca fornendo indicazioni e riferimenti diretti a utili strumenti esterni.

161
Figura 22. Esempio di scheda di un libro presente nell’archivio di The Complete Review

The Elegant Variation


Il blog letterario The Elegant Variation (http://marksarvas.blogs.com/) è
stato di recente votato dal Guardian come uno dei dieci migliori blog
letterari del mondo anglosassone. Quello che ha determinato il successo di
pubblico e di critica di questo blog, a detta del suo ideatore Mark Sarvas, è
stato da un lato la tempistica con cui è uscito in Rete, in anticipo sul boom
di strumenti analoghi che con il tempo sono emersi, e dall’altro la qualità di
questo salotto letterario virtuale, aperto a tutti, dove il ruolo
dell’amministratore è solo quello di segnalare i libri da lui stesso letti e di
lanciare delle idee per sollecitare gli utenti a commentare ed esprimersi
senza pregiudizi, generando discussioni originali nella community dei
lettori esperti e appassionati. L’autore definisce The ElegantVariation
come un luogo di ‘amore per la letteratura e amore per l’amicizia’. Dunque

162
il blog viene visto come un vero e proprio literary social network, dove
l’approccio amatoriale degli utenti diventa un punto di forza e un valore
aggiunto, in quanto portatore di una sincera passione per la lettura e il
dibattito su di essa.

6. I dizionari elettronici
Come altre importanti tradizioni lessicografiche europee, la lessicografia
inglese conta opere fondamentali nel corso dei secoli e alcune di esse
possono essere consultate nella loro edizione originale riprodotta.20 Oggi,
se consideriamo lo sviluppo storico della lingua inglese, possiamo
affermare che la lessicografia inglese ha tre punti di riferimento
fondamentali, rappresentati dal Dictionary of Old English, dal Middle
English Dictionary e, infine, dall’Oxford English Dictionary. I tre
dizionari coprono idealmente tutto l’arco cronologico della lingua, dal 600
ca. ai giorni nostri.

6.1 The Dictionary of Old English


The Dictionary of Old English (http://www.doe.utoronto.ca/) è il risultato
di un progetto trentennale sviluppato dal Centro di Studi Medievali
dell’Università di Toronto, e ispirato da Angus Cameron, morto
prematuramente nel 1983. Il DOE non si basa su dizionari editi in
precedenza, ma direttamente sui testi in inglese antico, compresi tra il 600 e
il 1150; in questo modo (cfr. § 5.1) il dizionario è collegato a un corpus di
riferimento contenente tutti i testi sopravvissuti e viene sistematicamente
aggiornato anche con quelli di recente scoperta. I lemmi e le citazioni sono
derivati da uno spoglio sistematico dei testi originali, che appartengono alle
più diverse varietà21.
Il corpus dei testi non è di consultazione libera, ma è acquistabile su CD-
Rom o tramite abbonamento per la consultazione on-line, e così è a
pagamento la consultazione dei lemmi relativi alle lettere A-G del
dizionario, pubblicate nel 2007. Con il completamento della G, l’ottava
lettera dell’alfabeto inglese antico, il DOE on-line comprende oltre 12.500
voci.
L’utente interessato ha la possibilità di consultare liberamente il dizionario,
previa registrazione, per venti volte. In più, il sito offre una Sample Entry

163
(http://doe.utoronto.ca/pages/sample-entry.html) che mette in evidenza le
caratteristiche delle voci; nel dettaglio la voce esemplificata contiene:
a) Grammatical Information - la categoria grammaticale del lemma;
b) Attested Spellings - le forme grafiche attestate del lemma;
c) Occurrences and Usage - il numero delle occorrenze attestate;
d) il lemma attuale corrispondente (sulla base della tradizione etimologica);
e) Citations - le citazioni riprese dai testi; le citazioni sono ordinate
secondo le diverse accezioni (sensi) del lemma e contengono il
riferimento ipertestuale alle opere da cui sono tratte;
f) Latin Equivalents in Manuscripts - i lemmi corrispondenti latini, se
esistono;
g) Old English References - i collegamenti ad altri lemmi antico-inglesi;
h) Secondary References - i collegamenti ipertestuali ad altri dizionari (ad
esempio, al Middle English Dictionary).
Come possiamo notare, la struttura della voce è molto accurata e
complessa, e fa del DOE uno strumento insostituibile per chi si voglia
occupare delle origini dell’inglese moderno.

6.2 Middle English Dictionary


Il Middle English Dictionary (http://quod.lib.umich.edu/m/med/) è la
trasposizione in forma di grande database elettronico del Middle English
Dictionary (Ann Arbor, MI, University of Michigan Press) completato nel
2001 sotto la direzione di R.E. Lewis. Come ci spiega la home page del
dizionario elettronico:
The print MED, completed in 2001, has been described as “the greatest
achievement in medieval scholarship in America”. Its 15,000 pages offer a
comprehensive analysis of lexicon and usage for the period 1100-1500,
based on the analysis of a collection of over three million citation slips, the
largest collection of this kind available. This electronic version of the MED
preserves all the details of the print MED, but goes far beyond this, by
converting its contents into an enormous database, searchable in ways
impossible within any print dictionary.
In effetti, il MED elettronico mantiene fede alle promesse offrendo
all’utente uno strumento duttile e potente che consente un’esplorazione
insieme lessicale e testuale. Esso fa parte, infatti, di un progetto complesso

164
(The Middle English Compendium,
http://quod.lib.umich.edu/m/mec/about/, diretto da F. McSparran) che
raccoglie in un sistema interconnesso il Corpus of Middle English Prose
and Verse (cfr. § 5.2), il nostro dizionario e la documentazione
bibliografica sulle opere raccolte ed usate dai ricercatori.La consultazione
del dizionario e dell’intero Compendium è libera; se andiamo a consultare
una voce possiamo verificare quali sono le conoscenze rese esplicite su
ogni lemma:
a) la categoria grammaticale;
b) le forme grafiche attestate;
c) le diverse accezioni (sensi);
d) le citazioni riprese dai testi ordinate secondo le diverse accezioni del
lemma, con il riferimento ipertestuale all’indicazione bibliografica delle
opere da cui sono tratte.
L’utente può richiedere soltanto l’indicazione delle accezioni oppure può
ottenere anche le citazioni, ma non può accedere direttamente dalle citazioni
ai testi. Per fare ciò dovrà passare alla consultazione del Corpus of Middle
English Prose and Verse.

6.3 Oxford English Dictionary


Come avverte l’home page dell’OED, siamo di fronte a The definitive
record of the English language. La storia e l’autorità del dizionario
consentono una tale affermazione; nella pagina dedicata, appunto, alla storia
dell’OED (http://public.oed.com/history-of-the-oed/) possiamo vedere
come il dizionario nacque, nel 1857, per decisione della Phylological
Society of London con il preciso intento di redigere un dizionario diverso
da quelli esistenti, ritenuti incomplete and deficient. Dal 1879 il dizionario
fu realizzato in collaborazione con la Oxford University Press, prendendo il
nome di New English Dictionary. Il periodo storico esaminato fu quello
dagli inizi del medio inglese (ca. 1150, con aggiunta di parole di tradizione
più antica) alla contemporaneità. Con un lavoro pluridecennale
contrassegnato dalla progressiva pubblicazione di volumi, il dizionario fu
completato nel 1928; i volumi finali furono dieci e il dizionario portò il
nome di New English Dictionary on Historical Principles. Dopo una
nuova stagione di supplementi, il dizionario prese il nome attuale di Oxford
English Dictionary ed ebbe una nuova edizione in venti volumi nel 1989,

165
sotto la guida di J. Simpson e E. Weiner; nel 1992 fu realizzata la prima
edizione in CD-Rom ed attualmente l’ OED è disponibile on-line, a
pagamento.Da oltre trent’anni la redazione dell’OED è basata sugli
strumenti elettronici e rappresenta un punto di riferimento mondiale per la
lessicografia (e la lessicologia) computazionale. Nel sito è possibile
seguire e scaricare un tour, in formato Power Point Show, che illustra le
caratteristiche del dizionario (http://public.oed.com/how-to-use-the-
oed/what-is-the-oed-online/)22 e, inoltre, sono presenti alcune sample
entries. Consultando, ad esempio, la prima voce messa a disposizione,
dictionary, ci rendiamo conto della struttura utilizzata (che ha, appunto,
come esponente la forma moderna23):
a) categoria grammaticale del lemma;
b) forme grafiche attestate del lemma in vari periodi storici;
c) etimologia e attestazioni relative;
d) definizioni, con riferimenti storici e lemmi collegati (ad esempio lexicon
e wordbook);
e) diverse accezioni (sensi) del lemma;
f) citazioni riprese dai testi ordinate secondo le diverse accezioni (sensi)
del lemma, con il riferimento ipertestuale all’indicazione bibliografica
delle opere da cui sono tratte;
g) Compounds - sezione in cui sono elencati e discussi gli usi del lemma in
collegamento ad altri lemmi, presentando collocazioni e combinazioni
morfologiche stabili con citazioni riprese dai testi e relativi riferimenti
ipertestuali;
h) lemmi derivati.
L’utente può notare che la voce presenta un collegamento al thesaurus
storico dell’OED (http://public.oed.com/historical-thesaurus-of-the-oed/),
sviluppato dall’English Language Department dell’università di Glasgow;
il sito spiega che:
the Historical Thesaurus allows readers to discover synonyms for individual
words in the OED (and then trace their development over time), and to chart the
linguistic progress of a chosen object, concept, or expression, with links to the
OED definition of each new word.
Il thesaurus storico rappresenta uno strumento utilissimo per seguire lo
sviluppo del lessico inglese nei suoi legami con la cultura e le idee dei
diversi periodi storici e il sito offre un case study

166
(http://public.oed.com/historical-thesaurus-of-the-oed/men-women-and-
children-in-the-historical-thesaurus-a-case-study/) su Men, women, and
children di M. Alexander e K. Wild.La breve struttura che abbiamo indicato
in precedenza non rende ragione, naturalmente, dell’accuratezza e
dell’ampiezza dell’OED; basti pensare che la sample entry rappresenta
soltanto un sintesi della voce in full entry, ma occorrono ben 15 ‘salti
pagina’ per scorrerla fino al termine. In conclusione, l’OED costituisce un
riferimento obbligato per chi si occupa della lingua inglese.

6.4 Oxford Dictionaries


Il sito Oxford Dictionaries (http://www.oxforddictionaries.com/) della
Oxford University Press offre una gamma di strumenti lessicografici (e non
solo) che permette all’utente un lavoro utilissimo sulla lingua inglese. La
peculiarità del sito è quella di dare la possibilità di consultare ben 20
dizionari, sia monolingui che bilingui (da British & World English a
English-Italian), spaziando quindi nei diversi ambiti curati dalla famosa
casa editrice.

Figura 23. Barra delle sezioni nella home page degli Oxford Dictionaries

Come si può vedere nella home page, il sito contiene cinque sezioni,
nell’ordine:
1. Dictionary - offre la possibilità di consultare la voce relativa al lemma
scelto dall’utente;
2. Synonyms - consente di consultare un articolato thesaurus di sinonimi e
termini collegati a un lemma (English Thesaurus);
3. Grammar - contiene documenti e materiali sulla grammatica inglese e, in
particolare, sulla scrittura organizzati nelle seguenti sottosezioni: Spelling
punctuation, Usage, Writing help e Grammar A-Z;
4. Explore - contiene materiali didattici e strumenti interattivi; le
sottosezioni sono le seguenti: Oxford Words Blog, Wordlist, Your
language questions, Games and Quizzes, Words origins e Oxford
Dictionaries Community;
5. Premium - è la porta d’accesso alla versione Premium del sito, con i

167
servizi che richiedono un abbonamento.
Il sito è consultabile in tre modalità: con accesso libero (Free) o a
pagamento (con un canone mensile ridotto nella versione Silver e con un
canone un po’ più oneroso in quella Gold). Le versioni Silver e Gold danno
la possibilità di usufruire integralmente del grande corpus linguistico
raccolto dalla Oxford University Press per i suoi vocabolari e, quindi, di
arricchire in modo sostanziale la quantità di example sentences collegate ai
lemmi. La sola versione Gold, poi, permette di accedere a quattro utili
strumenti on-line: New Hart’s Rules: The Oxford Style Guide, Pocket
Fowler’s Modern English Usage, New Oxford Dictionary for Writers and
Editors e Garner’s Dictionary of Legal Usage.
Se consultiamo un lemma nella sezione Dictionary possiamo renderci
immediatamente conto della ricchezza dei materiali disponibili; inserendo
home abbiamo una voce che si estende per oltre 20 pagine, offrendo:
a) audio della pronuncia e trascrizione fonetica;
b) categoria grammaticale del lemma;
c) un’accurata suddivisione e definizione delle accezioni (sensi) del lemma,
con le opportune marche d’uso;
d) sinonimi (e antonimi);
e) esempi (in numero limitato) tratti dal grande corpus della casa editrice;
f) etimologia;
g) informazioni socio-pragmatiche sugli ambiti d’uso;
h) fraseologia (collocazioni, proverbi ecc.);
i) derivati;
j) parole che rimano con il lemma scelto;
k) infine, collegamenti ipertestuali agli altri dizionari in cui si trova il
lemma.
Il collegamento ipertestuale è una delle caratteristiche che rendono
estremamente duttile e utile la voce negli Oxford Dictionaries; come
possiamo vedere da questa (sezione della) videata relativa al lemma home
nel thesaurus dei sinonimi
(http://www.oxforddictionaries.com/definition/english-thesaurus/home),
molte parole o espressioni presenti in una voce sono collegate alla
rispettiva voce d’origine nel dizionario, ricostruendo così, idealmente, una
circolarità del dizionario, che aiuta indubbiamente l’utente ad orientarsi nel
lessico della lingua:

168
Figura 24. Consultazione di home nell’English Thesaurus

Tutto ciò, insieme all’abbondanza di strumenti grammaticali e interattivi, fa


degli Oxford Dictionaries una risorsa importante per chi studia, usa o
apprende la lingua inglese.

6.5 Cambridge Dictionaries Online


La casa editrice Cambridge University Press offre in consultazione alcuni
dizionari (http://dictionary.cambridge.org/) dedicati agli apprendenti
dell’inglese, oltre a diversi dizionari bilingui. Per l’inglese abbiamo un
dizionario del British e dell’American English, oltre a dizionari settoriali
come il Business English. Se andiamo a consultare un lemma nel dizionario
British English troviamo un’accurata struttura della voce, anche se gli
esempi presentati non sono molti. Nella voce abbiamo:
a) audio della pronuncia e trascrizione fonetica;
b) categoria grammaticale del lemma con informazioni specifiche (ad
esempio, countable/uncountable per i nomi);
c) una precisa suddivisione e definizione delle accezioni (sensi) del lemma,
con l’indicazione di sinonimi per ogni accezione;
d) esempi (in numero limitato);
e) espressioni idiomatiche;
f) traduzioni negli altri dizionari Cambridge.
Anche in questo caso, come nei dizionari Oxford, le parole presenti nella
voce fungono da collegamenti ipertestuali con il resto del dizionario,
offrendo un aiuto all’utente.

169
6.6 Longman Dictionary of Contemporary English
I dizionari Longman sono tra i più usati a livello internazionale per
l’insegnamento/apprendimento dell’inglese; il sito della casa editrice
(http://www.longmandictionariesonline.com/) propone, infatti, una lista
dettagliata dei vari testi, sottolineandone l’adattabilità ad ogni tipo di
esigenza. Nel sito http://www.ldoceonline.com/ viene fornita una versione
ridotta on-line del Longman Dictionary of Contemporary English.
Se operiamo la ricerca di un lemma, ad esempio home, nel dizionario,
otteniamo una lunga pagina con tutte le voci in cui il lemma stesso è
presente:

Figura 25. Ricerca del lemma home nel Longman Dictionary of Contemporary English

Le voci sono brevi, corredate da alcune fondamentali informazioni

170
grammaticali e da pochi esempi. È interessante la possibilità di ampliare la
ricerca in modalità di enciclopedia o thesaurus facendo clic sul topic
spesso presente accanto a un lemma. Ad esempio, scegliendo home base
apriamo una rete di lemmi collegati appartenenti al topic baseball:

Figura 26. Lemmi del topic baseball nel Longman Dictionary of Contemporary
English

Questa funzionalità, corredata dalla presenza di altri strumenti elettronici,


testimonia la vocazione didattica di questo e degli altri dizionari della casa
editrice, dedicati agli apprendenti con diversi livelli di competenza.

6.7 Altri dizionari


In sintesi, dobbiamo menzionare altri dizionari per la loro indubbia utilità.
Primo fra tutti è il Merriam-Webster Online (http://www.merriam-
webster.com/) che continua in formato elettronico la tradizione più che
secolare del Merriam-Webster Collegiate’s Dictionary (Springfield, MA,
Merriam-Webster Inc.). Il sito offre il dizionario, il thesarus, il dizionario
specialistico medico e il dizionario enciclopedico. Da visitare anche il
dizionario visuale (http://www.visualdictionaryonline.com/).
Il Word Reference (http://www.wordreference.com) nasce nel 1999 da
un’idea di Michael Kellogg, con lo scopo di fornire dizionari bilingui che
traducono dall’inglese verso altre lingue, dall’italiano al tedesco, dal
polacco al cinese. I dizionari sono molto noti e usati in Rete; in più, il sito
contiene forum in cui è possibile scambiare opinioni per traduzioni di ogni

171
tipo, anche di tipo settoriale. Di rilievo è la possibilità di consultare due
importanti dizionari on-line: Word Reference Random House Learner’s
Dictionary of American English e Collins Concise English Dictionary.
La casa editrice Collins (http://www.collinsdictionary.com/) offre in
consultazione il dizionario monolingue, il celebre Cobuild rivolto agli
apprendenti dell’inglese
(http://www.collinsdictionary.com/dictionary/english-cobuild-learners), il
Thesaurus e i dizionari bilingui per il tedesco, l’italiano, il francese e lo
spagnolo.
Il Visual Thesaurus (http://www.visualthesaurus.com/) dell’americana
ThinkMap (http://www.thinkmap.com/) è un dizionario visuale a pagamento, di
ispirazione didattica, che offre una navigazione tra i lemmi. Scelto un
lemma, il software genera una rete di termini collegati: sinonimi, antonimi e
vocaboli di significato affine a quello cercato, creando appunto un sistema
di link che stimola la voglia di approfondire le conoscenze linguistiche. La
parola scelta appare al centro dello schermo circondata dalle parole
collegate, che in un certo senso orbitano intorno alla parola-chiave; l’utente
può fare clic su ognuno di questi nodi e visualizzare una nuova
costellazione di relazioni, significati e termini affini. Per ogni lemma
compaiono le definizioni e gli esempi d’uso, informazioni grammaticali,
pronuncia e, in breve, il consueto corredo lessicografico che diventa
oggetto di esplorazione tridimensionale, rendendo accattivante l’esercizio
potenzialmente noioso dello sfogliare il vocabolario.

6.8 WordNet
Terminiamo questo paragrafo con l’indicazione di due importantissimi
dizionari semantici, che rappresentano il punto di collegamento privilegiato
tra le ricerche lessicografiche e lessicologiche attuali e il Semantic Web 24.
WordNet (http://wordnet.princeton.edu/) 25 è stato elaborato nel corso degli
ultimi trent’anni presso il Cognitive Science Laboratory dell’Università di
Princeton e ideato dal grande psicologo e linguista americano George A.
Miller, recentemente scomparso. WordNet è forse il più noto dizionario
semantico elettronico oggi esistente ed è estesamente utilizzato in progetti di
linguistica computazionale e intelligenza artificiale26.
Come ogni dizionario semantico, WordNet si basa sulle relazioni tra

172
concetti e non tra parole; ma la via maestra per individuare i concetti è
stata, nella tradizione linguistica, quella di individuare le invarianti di
significato comuni a più parole. L’approccio è, quindi, sinonimico: date
due o più parole, posso constatare che esiste un nucleo comune ad esse e
questo nucleo rappresenta un concetto. Il concetto sarà legato a più parole,
nel senso di essere collegato a più di un significante linguistico. In termini
formali, avremo una corrispondenza molti-a-molti tra concetti ed
espressioni linguistiche e, perciò, una rete estremamente complessa di
significati che si correlano a una insieme vasto di significanti linguistici.
Secondo George Miller, questa architettura ha una solida base
psicolinguistica e WordNet nasce come dizionario basato su principi
cognitivi, in grado di rappresentare il modo in cui immagazziniamo, nella
nostra mente il lessico di una lingua, attraverso strutture e gerarchie
concettuali.
La metodologia usata da George Miller e dai ricercatori di WordNet è
quella della cosiddetta sinonimia debole (o parziale): se prendiamo una
frase, possiamo notare che una certa parola in quella frase, ma non in altre
può essere scambiata con un’altra o altre senza alterare il significato. Ad
esempio, se diciamo:
(1a) Mario ha consultato il vocabolario per trovare il significato di
‘pitecantropo’.
possiamo sostituire alla parola vocabolario la parola dizionario:
(1b) Mario ha consultato il dizionario per trovare il significato di
‘pitecantropo’.
Non è così se usiamo la frase27:
(2a) Mario usa un vocabolario molto variato quando si esprime.
(2b) * Mario usa un dizionario molto variato quando si esprime.
In questo caso, potremmo invece notare la sinonimia tra vocabolario e
lessico:
(3a) Mario usa un vocabolario molto variato quando si esprime.
(3b) Mario usa un lessico molto variato quando si esprime.
Nelle coppie di frasi si instaura, appunto, una sinonimia debole, cioè non
totale tra due parole, bensì limitata a certi contesti. E questo metodo ci

173
consente di individuare invarianti di significato, concetti: nel caso delle
frasi in (1a-b) ‘repertorio scritto che contiene e descrive parole’, per (3a-b)
‘repertorio mentale di parole di un parlante’.
In WordNet i concetti così individuati sono detti synset; un synset è un
insieme di sinonimi che appartengono alla stessa parte del discorso e sono
intercambiabili almeno in un contesto frasale. WordNet comprende migliaia
di synset per parole appartenenti alle principali parti del discorso (nomi,
verbi, aggettivi e avverbi). Poi, ogni synset è collegato ad altri synset della
stessa parte del discorso attraverso alcune fondamentali relazioni
semantiche: iperonimia/iponimia (relazione di inclusione), meronimia
(relazione parte-tutto), antonimia (opposizione di significato), causa ecc.
Nello specifico, dati due synset A e B della classe dei sostantivi avremo:
a) iperonimi (hyperonyms) - B è un iperonimo di A se A è incluso in B
(animale VS cavallo);
b) iponimi (hyponyms) - A è un iponimo di B se A è incluso in B (cavallo
VS animale);
c) olonimi (holonyms) - B è un olonimo di A se A è parte di B (braccio VS
gomito);
d) meronimi (meronyms) - A è un meronimo di B se A è parte di B (gomito
VS braccio).
Per i verbi, invece, avremo:
a) iperonimi (hyperonyms) - B è un iperonimo di A se A è incluso in B
(muoversi VS correre);
b) troponimi (troponyms) – A è un troponimo di B se A è incluso in B
(correre VS muoversi);
c) implicazione (entailment) – A implica B se ogni volta in cui A avviene
avviene anche B (leggere VS vedere):
Nella figura seguente possiamo vedere come, partendo dal synset {home
place}28, sia possibile ricostruire una rete concettuale che arriva fino ai
termini più generali, la cosiddetta top ontology del dizionario:

174
Figura 27. Parte della consultazione di home in WordNet

In conclusione, ricordiamo che l’elaborazione di WordNet per le lingue


europee ha portato al grande progetto EuroWordNet
(http://www.illc.uva.nl/EuroWordNet/ e Vossen 1998), che tratta diverse
lingue tra cui italiano, spagnolo, tedesco e francese e usa sistemi concettuali
condivisi tra i diversi sistemi linguistici.

6.9 FrameNet
FrameNet è un progetto sviluppato presso l’International Computer
Science Institute dell’università di Berkeley e rappresenta una delle
applicazioni più rilevanti nel campo della linguistica computazionale. Esso
si fonda sulle teorie di Charles Fillmore, uno dei più grandi linguisti
contemporanei, recentemente scomparso. Il nome di Fillmore è legato alla
celebre teoria dei casi profondi, elaborata alla metà degli anni Sessanta del
secolo scorso. Questa teoria ha cercato di descrivere e spiegare quello che
Simone (2013: 199) chiama il livello di «analisi dell’azione» e, quindi, «il
link tra il linguaggio e la realtà esterna». Secondo Fillmore ogni enunciato

175
fa riferimento a eventi o stati individuati nella realtà extralinguistica e il
predicato linguistico presente nell’enunciato (realizzato come verbo, nome
o aggettivo) è accompagnato da un certo numero di argomenti, ognuno dei
quali ha un valore semantico particolare che esplicita il ruolo delle entità
che partecipano all’evento o allo stato. Questi ruoli29 sono detti casi e
Fillmore così li definisce:
The case notions comprise a set of universal, presumably innate, concepts which
identify certain types of judgments human beings are capable of making about
the events that are going on around them, judgments about such matters as who
did it, who it happened to, and what got changed (Fillmore 1968: 24).
L’elenco dei casi (che sarebbero, quindi, universali linguistici) è il seguente
(Fillmore 1968: 24-25):
Agentive (A), the case of the tipically animate perceived instigator of the action
identified by the verb.
Instrumental (I), the case of the inanimate force or object causally involved in
the action or state identified by the verb.
Dative (A), the case of the animate being affected by the state or action
identified by the verb.
Factitive (A), the case of the object or being resulting from the action or state
identified by the verb, or understood as a part of the meaning of the verb.
Locative (A), the case which identifies the location or spatial orientation of the
state or action identified by the verb.
Objective (A), the semantically most neutral case, the case of anything
representable by a noun whose role in the action or state identified by the verb is
identified by the semantic interpretation of the verb itself.
Secondo questa analisi, con la frase Giovanni dà il libro a Lucia il parlante
fa riferimento a un Agent (Giovanni) che dà un Object (il libro) a un Dative
(Lucia). La teoria dei frame rappresenta lo sviluppo di queste idee
(Fillmore - Atkins 1991) e le indicazioni presenti nel sito di FrameNet
esplicitano questi fondamenti teorici30:
FrameNet is based on a theory of meaning called Frame Semantics, deriving
from the work of Charles J. Fillmore and colleagues (Fillmore 1976, 1977,
1982, 1985, Fillmore and Baker 2001, 2010). The basic idea is straightforward:
that the meanings of most words can best be understood on the basis of a
semantic frame: a description of a type of event, relation, or entity and the
participants in it. For example, the concept of cooking typically involves a
person doing the cooking (Cook), the food that is to be cooked (Food),
something to hold the food while cooking (Container) and a source of heat
(Heating_instrument). In the FrameNet project, this is represented as a frame
called Apply_heat, and the Cook, Food, Heating_instrument and Container are

176
called frame elements (FEs). Words that evoke this frame, such as fry, bake,
boil, and broil, are called lexical units (LUs) of the Apply_heat frame
(https://framenet.icsi.berkeley.edu/fndrupal/about).
In sintesi, quindi, il progetto FrameNet ha messo a punto un’ampia base
lessicale in cui le unità lessicali e i frame sono annotati, cioè corredati di
tag che implementano le conoscenze semantiche a cui abbiamo accennato
(Ruppenhofer et al. 2010) e rendono possibile la generazione e l’uso di
complesse strutture come quella che vediamo nella figura seguente:

Figura 28. Parte del frame Giving in FrameNet


(https://framenet.icsi.berkeley.edu/fndrupal/index.php?q=frameIndex)

La figura mostra la parte iniziale del frame Giving all’interno del database
di FrameNet. A sinistra vediamo l’indice dei frame disponibili, mentre a
destra abbiamo il frame preso in considerazione. La definizione esplicita la
presenza di elementi quali Donor, cioè chi inizia l’azione con lo scopo di
trasferire un oggetto (Theme) a un Recipient, che al termine dell’azione sarà
in possesso del Theme. Gli elementi di cui parliamo vengono evidenziati
con colori diversi, e inoltre viene introdotta una lista dei core elements
(Donor, Recipient, Theme) e dei non-core elements (Circumstances,
Manner, Means ecc.). Il frame è collegato a una serie di unità lessicali che
verbalizzano le relazioni semantiche pertinenti, e ciò fa di FrameNet un
complesso Thesaurus in cui le parole sono unite in reti concettuali. Infine
ogni frame è accompagnato dalla presenza di numerosi esempi esplicativi,

177
che vengono presi da corpora linguistici.
Il progetto FrameNet, dal suo esordio nel 1997, ha ispirato la creazione di
progetti analoghi in altre lingue (Boas 2009) e applicazioni in diversi
campi, dalla biomedicina (http://www.ida.liu.se/~hetan/bio-onto-frame-
corpus/) al calcio (http://www.kicktionary.de/).

7. Strumenti per l’apprendimento e l’insegnamento


Il computer e Internet oggi sono diventati strumenti insostituibili per lo
studio delle lingue straniere moderne, principalmente perché sono in grado
di dare vita ad un ‘ambiente di apprendimento’ ideale, che ricalca cioè la
realtà quotidiana: avendo a disposizione contenuti di tipo diverso, audio,
video e testo scritto, lo studente si immerge totalmente in un ambiente in cui
i diversi modi di comunicare convivono, esattamente come avviene nella
realtà quotidiana. Per questo motivo, già da diverso tempo, insegnanti,
studenti e tutti coloro che si occupano o si interessano alla didattica delle
lingue straniere, hanno trovato un punto d’incontro ideale nella Rete. Oltre
al già citato sito del British Council e a quello della BBC proporremo,
adesso, alcuni tra gli innumerevoli siti che si occupano di fornire ‘lezioni’
di lingua inglese sul Web.

7.1 EslGold.com - English as a second language


È una raccolta di materiale gratuito per l’insegnamento e l’apprendimento
della lingua inglese. Le risorse, disponibili all’indirizzo
http://www.eslgold.com/, sono suddivise in primo luogo tra quelle dedicate
a studenti e quelle dedicate a insegnanti. Sono inoltre selezionate in base
alle diverse abilità linguistiche che l’utente desidera approfondire, quindi
in Listening, Speaking, Reading, Writing, Grammar, Vocabulary e così
via.
Interessanti le Daily Lesson, che trattano un argomento presentando una
breve introduzione, un dialogo, una serie di quiz per la comprensione del
testo, puntualizzando le regole grammaticali e sottolineando il vocabolario
e le eventuali frasi idiomatiche presenti.

7.2 English Gratis


Il sito (http://www.englishgratis.com/), derivazione della celebre rivista

178
English4Life, si rivolge prevalentemente a utenti italiani, raccogliendo
materiali e risorse nelle due lingue: video sottotitolati, testi con traduzione
a fronte, e una selezione di file audio in formato .mp3 che riproducono
classici della letteratura vocalizzati con il software Read Speaker da
leggere e ascoltare on-line. Utili e divertenti i blog che fanno capo al
progetto, due dei quali sono dedicati prevalentemente a insegnanti (God
bless my English Class e God bless my Little English Class, pensato per
insegnare ai bimbi), e la sezione ‘Risorse sfiziose’, nella quale si
puntualizzano gli errori e i trabocchetti più comuni per uno studente italiano
che impara la lingua inglese.

7.3 Best Language Websites


La Rete offre una vasta gamma di siti curati da organizzazioni culturali o da
singoli insegnanti, dedicati a chiunque voglia intraprendere lo studio o
l’approfondimento della conoscenza di una lingua straniera. Un esempio è il
Best Language Websites (http://www.uni.edu/becker), curato da Jim
Becker, professore alla University of Northern Iowa, che raccoglie una
vasta gamma di materiali e strumenti multimediali destinati allo studio delle
lingue. Il simpatico motto monolingualism can be cured campeggia alla
fine di una (interminabile) home page che contiene collegamenti (suddivisi
per lingua) a risorse generali, come traduttori automatici online, dizionari,
link ad esercizi, lezioni e altri siti. Una sezione (Sites for teachers) è
dedicata agli insegnanti, con siti che contengono strumenti e risorse per
creare materiale didattico in diverse lingue.
Come abbiamo detto, materiale e siti di notevole interesse sono raccolti e
ripartiti per ogni singola lingua (inglese, spagnolo, arabo, hindi ecc.) e le
risorse disponibili sono moltissime e di vario tipo; comprendono non solo
materiale strettamente grammaticale e linguistico, ma anche culturale,
turistico, gastronomico, artistico e molto altro ancora. Sotto questo punto di
vista il sito di Jim Becker si rivela una risorsa importante anche per
l’inglese.

7.4 ESL Partyland


Questo sito, dedicato sia a studenti che a docenti di inglese come lingua
seconda, si pone come obiettivo primario quello di avvicinare le due
categorie di utenti a cui si rivolge, al fine di promuovere e migliorare

179
l’esperienza di apprendimento della lingua inglese. Collegandosi
all’indirizzo http://www.eslpartyland.com/, si accede a una serie di risorse
liberamente consultabili tra cui troviamo: quiz, giochi, video, film, audio
podcast e molto altro. Sia per gli apprendenti che per i docenti, vengono
fornite informazioni utili su come ottenere la certificazione linguistica ESL
per i primi e TESOL per i secondi, in modo tale da spendere al meglio la
propria competenza linguistica in campo professionale.

7.5 English Space


Collegandosi all’indirizzo
http://www.englishspace.ort.org/launchpad/Index.htm, l’utente si trova
davanti a un vero e proprio corso di lingua on-line; il sito offre puzzle,
giochi, esercizi e progetti pre-impostati, che favoriscono la pratica e
l’apprendimento della lingua inglese. Per accedere ai materiali proposti da
English Space occorre registrarsi, anche se è disponibile un tour virtuale
del sito che consente all’utente di farsi un’idea delle risorse che vi troverà,
così da decidere se iscriversi o meno. Una delle sezioni prende il nome di
Community e al suo interno sono riportati i feedback degli utenti e le loro
opinioni sull’uso del sito e sulla validità delle attività in esso contenute. Gli
sviluppatori di English Space hanno anche previsto la possibilità per gli
utenti di iscriversi a una mailing list che fornisce costantemente
informazioni sui vari aggiornamenti.
La gratuità del sito si deve alla politica della società che ne ha sviluppato i
contenuti, ovvero la World ORT, una società non-profit che si occupa di
erogare servizi e risorse educativi di alta qualità a gruppi di utenti
economicamente svantaggiati. English Space è stato pensato inizialmente
per immigrati e rifugiati politici, che necessitano di apprendere la lingua
inglese per poter accedere all’istruzione britannica e integrarsi nel mondo
del lavoro.
Chiunque può accedere a questo spazio educativo virtuale, tanto gli studenti
quanto i docenti; dato che le risorse previste per queste due categorie sono
differenti, a coloro che si registrano come insegnanti viene chiesto di
compilare un formulario dettagliato e di lasciare i propri contatti personali
(nome, indirizzo e e-mail).
La grafica del sito richiama lo spazio, poiché gli sviluppatori hanno voluto

180
giocare sul valore metaforico del termine space, considerando l’ambiente
virtuale dove rafforzare le proprie abilità linguistiche in riferimento alla
lingua inglese come uno spazio cosmico. In quasi tutte le attività proposte
c’è in effetti un esplicito richiamo grafico ai pianeti e agli astri; questo
gioco linguistico su cui fa leva il sito, lo caratterizza immediatamente a
livello visivo, rispetto ai tanti altri disponibili in Rete e sottolinea la
globalità della lingua e delle relazioni personali di cui essa è principale
veicolo.

Figura 29. Alcuni screenshot delle attività previste nel sito EnglishSpace

7.6 EF-Englishtown
Si tratta di una comunità virtuale non gratuita, per l’apprendimento della
lingua inglese (www.englishtown.com). Le attività proposte nella home
page del sito sono chat-room, un vero e proprio club per discutere su
diversi argomenti con studenti di tutto il mondo, giochi, tavole di
grammatica, video lezioni individuali e di gruppo, appunti.
Il sito è suddiviso in sezioni al fine di facilitare la navigazione degli utenti;
alcune sono di ordine prettamente tecnico, come quella dedicata ai costi ed
ai servizi della scuola, altre investono il campo della didattica, come quella
già citata dedicata ai programmi, alle attività, alle certificazioni offerti dal
centro. Infine troviamo la sezione Community, forse la più interessante, che
sfrutta proprio l’interazione multimediale tra studenti e le risorse della Rete
per diffondere la conoscenza dell’inglese attraverso lo scambio di appunti,
di notizie, la possibilità di intrattenere contatti diretti con altri studenti, di
scambiarsi dubbi, opinioni.

181
Un altro spazio presente nel sito di estremo interesse ed utilità è quello
dedicato alla lezione del giorno: qui si ha la possibilità, quotidianamente,
di prepararsi su argomenti di diversa natura, di reperire materiale prima di
iniziare la vera e propria video-lezione, di conoscere preventivamente
l’insegnante con cui andremo ad interagire e di iscriverci o meno alla
lezione stessa in base al nostro grado di interesse:

7.7 Yabla
Il portale Yabla propone di imparare l’inglese attraverso la visione di video
di tutti i tipi e per tutti i gusti (programmi tv, video musicali, teatro,
interviste, viaggi, ecc.). Il sito non propone dei semplici video-podcast, ma
veri e propri strumenti di apprendimento multimediale e multimodale, dal
momento che mentre si guarda il filmato è possibile leggere i sottotitoli ad
esso riferiti, trovare la traduzione dei vocaboli che non si conoscono,
rivedere alcune scene e regolare la velocità del parlato.
Per accedere ai materiali offerti dal portale Yabla, occorre registrarsi nel
sito all’indirizzo https://www.yabla.com/ e sottoscrivere un abbonamento,
che può variare in funzione della durata dello stesso che l’utente
selezionerà tra le varie opzioni previste.
Il lettore video Yabla Player è stato creato per tenere impegnato
l’ascoltatore attivamente, svolgendo attività di ascolto e visione, insieme ad
altre più interattive; grazie ai dizionari integrati e al gioco d’ascolto e
d’inserimento delle parole mancanti, l’apprendente viene coinvolto in
prima persona nel processo d’apprendimento.
Nello studio di una nuova lingua, una delle sfide più grandi è indurre il
discente a mantenere un impegno costante. Yabla vuole offrire per questo
motivo una grande varietà di programmi d’intrattenimento, tra cui musica,
teatro, interviste e viaggi virtuali, che stimoleranno nell’utente la voglia di
studiare. L’obiettivo principale della diversificazione delle risorse e delle
attività previste, è quello di proporre dei contenuti interessanti e appetibili
per il maggior numero possibile di apprendenti, insieme a una
programmazione aggiornata mensilmente. Imparare una lingua è un po’ come
andare in palestra, se fosse universalmente divertente, saremmo tutti in
forma, ci dicono gli sviluppatori di Yabla; perciò il must del sito è
mantenere alto il livello di divertimento in fase di studio, evitando noiosi

182
lavori routinari.
I video di Yabla provengono da programmi televisivi, dal cinema e dalla
musica contemporanei; sono quindi pensati per parlanti madrelingua e creati
da parlanti madrelingua. Gli ideatori ne definiscono l’uso come una full
immersion linguistica e multimodale, data la disponibilità simultanea per
gli utenti di molteplici e diversificati input linguistici, provenienti da
diversi canali comunicativi (audio, video ecc.). L’attivazione nello stesso
momento di più forme di comunicazione dovrebbe accelerare il processo di
apprendimento e sedimentare le nozioni acquisite nella memoria a lungo
termine dell’utente. Ad esempio, in un video come Get to know each other,
le attrici insegnano a conversare con una persona per presentarsi e
conoscere qualcuno, e per discutere di diversi argomenti come il tempo o i
quartieri di New York.
Un’altra categoria di video dedicata a chi desideri imparare espressioni
semplici e soprattutto colloquiali è Music. Con ben 126 video (è la
categoria più numerosa), Music offre una vastissima varietà di video
musicali di artisti internazionali e non. Alcuni dei video dispongono anche
dei sottotitoli in italiano. È sicuramente una delle categorie più apprezzate
dagli studenti in quanto ne facilita lo studio rendendolo più piacevole e
tenendo conto dei gusti e degli interessi. Inoltre le canzoni sono un ottimo
modo per memorizzare i vocaboli e imparare nuove espressioni.

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1 L’articolo è il risultato di una collaborazione comune. Diana Peppoloni è autrice dei


paragrafi 1, 2, 3 e 4, Stefania de Rosa è autrice dei paragrafi 5 e 7, e Franco Lorenzi è
autore della presentazione e del paragrafo 6.
2 Il codice ISO 639-3, che raccoglie i codici delle lingue del mondo, relativo all’inglese
è “eng”.
3 Questo processo viene studiato dai linguisti che si occupano del contatto tra lingue e
dello sviluppo dei cosiddetti pidgin e creoli; su questo tema rinviamo al volume di B.
Turchetta (2009), in cui, tra l’altro, è presente l’articolo di C. Muru dedicato a Una
varietà di angloindiano: il Butler English in India. Degli inglesi del mondo si
occupano molti ricercatori che hanno dato vita all’International Association for World
Englishes (http://www.iaweworks.org/) e alla rivista World Englishes pubblicata dall’ed.
Wiley; tra gli studi di riferimento cfr. B. Kachru (1986) e L. Smith (1981), mentre per
una sintesi recente cfr. Kachru et al. (2006). Un problema non secondario è se da questa
diffusione dell’inglese avranno origine delle nuove lingue che non saranno più
intelligibili tra loro. Su questi argomenti cfr. le interessanti pagine di C. Hagége
(2000/2002) dedicate alla scomparsa ed alla nuova formazione di lingue.
4 Per un approfondimento consultare il seguente link:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Scienze_e_Tecnologie/2007/07_Luglio/13/siti_istituzionali_bocc
5 Per un approfondimento su questi temi rinviamo ai volumi di Antonioli Corigliano –
Baggio (2002, 2010) e al volume curato da Granieri - Perri (2010).
6 L’OTA comprende, anche, moltissime opere non inglesi; esso fa parte
dell’infrastruttura tecnologica CLARIN sviluppata dalla Comunità Europea per la
digitalizzazione del patrimonio culturale europeo in forma linguistica
(http://www.clarin.eu/).
7 Cfr. http://www.tei-c.org/index.xml e l’Introduzione di F. Lorenzi a questo volume, in
cui si parla anche della ‘trasformazione’ della biblioteca virtuale in corpus elettronico.
8 Il motore di ricerca è disponibile nella versione 1.0 beta.
9 Kindle è un lettore di libri elettronici con cui è possibile connettersi a Internet e
scaricare materiale digitale (libri, giornali, riviste). È commercializzato da Amazon
(http://www.amazon.com). La terza generazione, Kindle 3, contiene una copia del New
Oxford American Dictionary e dell’Oxford Dictionary of English.
10 Android (http://www.android.com) è un sistema operativo open source per
dispositivi mobili.
11 Sulla linguistica dei corpora rinviamo alle brevi indicazioni contenute
nell’Introduzione di F. Lorenzi a questo volume e, in particolare, alla bibliografia e
sitografia indicate.

186
12 Il CoRD elenca attualmente circa 100 corpora.
13 Rinviamo il lettore interessato, in particolare, al Linguistic Data Consortium
(https://www.ldc.upenn.edu/).
14 Mark Davies ha realizzato anche altri corpora, in particolare per il portoghese e lo
spagnolo, che il lettore potrà consultare attraverso il sito.
15 Per impostare la consultazione di un lemma, l’utente deve inserire la parola-chiave
tra parentesi quadrate: [be]. Questa e molte altre indicazioni utili sono contenute nelle
pagine di introduzione ai vari corpora e nel guided tour che accompagna ogni corpus; è
sicuramente importante che l’utente legga con attenzione queste informazioni per poter
usare al meglio il ricchissimo materiale offerto da Mark Davies.
16 Le informazioni contenute in questo paragrafo sono state ricavate dal sito ufficiale
del MICASE, http://quod.lib.umich.edu/m/micase/. Come indicato nel sito, la citazione
ufficiale è «R. C. Simpson, S. L. Briggs, J. Ovens, and J. M. Swales. (2002) The
Michigan Corpus of Academic Spoken English. Ann Arbor, MI: The Regents of the
University of Michigan».
17 Il programma è disponibile per il download a questo indirizzo:
http://micase.elicorpora.info/micase-statistics-and-transcription-conventions/our-
transcription-tool-soundscriber.
18 Cfr. http://micase.elicorpora.info/micase-statistics-and-transcription-
conventions/definitions-and-abbreviations-for-speech.
19 Ad esempio, è interessante la possibilità di distinguere le produzioni linguistiche di
parlanti nativi e non nativi dell’inglese, con il riconoscimento della lingua materna
diversa dall’inglese.
20 In particolare, nell’Internet Archive (cfr. il § 3.4 precedente) è possibile consultare il
dizionario Bosworth - Toller dell’inglese antico (An Anglo-Saxon dictionary based on
the manuscript collections of the late Joseph Bosworth – Supplement by T. Northcote
Toller, Oxford, Oxford University Press - Clarendon Press, 1921,
https://archive.org/details/ anglosaxondictio00tolluoft), il dizionario Stratmann –
Bradley del medio inglese (A Middle-English Dictionary containing words used by
English writers from the twelfth to the fifteenth century by Francis Henry Stratmann.
New edition, re-arranged, revised and enlarged by Henry Bradley, Oxford, Oxford
University Press, 1891, https://archive.org/details/ middleenglishdic00stra), e il
dizionario dell’inglese americano di Noah Webster (An America Dictionary of the
English Language by Noah Webster, New York, Converse, 1828,
https://archive.org/details/americandictiona01websrich). Attraverso Google books,
infine, è possibile leggere il Dictionary of the English Language di Samuel Johnson,
3a ed. 1768, Dublin, Jones, http://books.google.fr/books?
id=bXsCAAAAQAAJ&pg=PT7#v= onepage&q&f=false). Il Bosworth-Toller è
consultabile anche all’indirizzo http://bosworth.ff.cuni.cz/, con una realizzazione digitale
iniziata da Sean Crist della università della Pennsylvania, come parte del German
Lexicon Project (http://lexicon.ff.cuni.cz/) e attualmente curata da un gruppo di
ricercatori della Charles University di Praga.

187
21 Come riporta il sito del DOE (http://doe.utoronto.ca/pages/about.html), «The body of
surviving Old English texts encompasses a rich diversity of records written on
parchment, carved in stone and inscribed in jewelry» e abbiamo glosse e traduzioni,
calcoli astrologici e testi medici e così via.
22 Il lettore interessato è invitato a leggere questo testo, in modo tale da rendersi conto
della vastità e dell’utilità del materiale presente nell’OED.
23 La citazione indicata nel sito è la seguente: “dictionary, n. and adj.”, OED Online,
Oxford University Press November 2014. Oed Third Edition, November 2010.
24 Cfr. l’Introduzione di F. Lorenzi a questo ebook.
25 La citazione del sito è la seguente: Princeton University “About WordNet.” WordNet.
Princeton University. 2010. http://wordnet.princeton.edu. Tra i riferimenti bibliografici
fondamentali cfr. Miller (1990) e Fellbaum (1998).
26 Per la diffusione, le applicazioni e gli sviluppi di WordNet si può consultare la
(lunga) pagina dei Related Project nel sito di Princeton
(http://wordnet.princeton.edu/wordnet/related-projects/) e il sito della Global WordNet
Association (http://globalwordnet.org/).
27 L’asterisco indica l’inaccettabilità della frase.
28 Naturalmente il synset è più complesso e la figura illustra soltanto una parte delle
conoscenze disponibili nel dizionario partendo da home; il lettore è invitato ad esplorare
questa come altre pagine di WordNet per rendersi conto della ricchezza di questo
importantissimo strumento elettronico.
29 Ricordiamo che i casi profondi sono anche noti come ruoli tematici secondo la
terminologia di un altro grande linguista, Geoffrey Gruber. Su questi temi rinviamo a
Castelli et al. (2000) e Lorenzi (2009).
30 Nel sito è scaricabile il volume di Ruppenhofer et al. (2010) -
https://framenet2.icsi.berkeley.edu/docs/r1.5/book.pdf che descrive in dettaglio il
progetto.

188
Portoghese
Paula Cristina de Paiva Limão

La lingua portoghese 1, terza tra le lingue occidentali più parlate nel mondo
dopo l’inglese e lo spagnolo, si diffonde a partire dal XV e XVI secolo,
quando il Portogallo costruisce il suo vastissimo impero commerciale e
coloniale. Il risultato culturale e linguistico, tutt’oggi evidente, di tale
espansione è la presenza del portoghese in quasi tutti i continenti.
Lingua ufficiale di nove Paesi (Portogallo, Brasile, Angola, Capo Verde,
Guinea-Bissau, Mozambico, SãoTomé e Principe, Timor Est e Guinea
Equatoriale), il portoghese è inoltre una delle lingue ufficiali di Macao e
lingua di lavoro di diverse organizzazioni internazionali: l’Unione Europea,
il Mercosul, l’Organizzazione degli Stati ibero-americani, l’Organizzazione
degli Stati americani, l’Unione delle Nazioni sudamericane e l’Unione
africana. I paesi lusofoni, negli ultimi anni, sono altresì uniti nell’obiettivo
di fare divenire il portoghese la settima lingua ufficiale dell’Organizzazione
delle Nazioni Unite 2. Inoltre, al di là della presenza linguistica correlata
con l’epoca espansionista, non possiamo dimenticare le diaspore, che nel
loro insieme contano circa dieci milioni di parlanti di portoghese nel
mondo, in cui si distinguono, secondo dati del 2010, 4,8 milioni di
emigranti portoghesi e tre milioni di brasiliani.
Partendo dai dati pubblicati nel sito di Linguasphere, i parlanti di
portoghese, nel 2000 risultavano essere 200 milioni 3. L’Observatório da
Língua Portuguesa (http://www.observatorio-lp.sapo.pt/), basandosi su
dati più recenti ci parla, invece, di 244 milioni, considerando il nostro
idioma la lingua più parlata nell’emisfero sud del mondo. Inoltre, secondo
stime del governo portoghese che considerano l’evoluzione demografica
prevista entro il 2050, i parlanti del portoghese potranno raggiungere il
numero di 335 milioni.
Infatti, il potenziale di crescita dei parlanti è molto rilevante; basta
ricordare che soltanto in Portogallo e in Brasile la totalità della
popolazione parla portoghese. Negli altri paesi di lingua ufficiale
portoghese i numeri ci fanno riflettere sul potenziale di crescita della

189
lingua: a Timor Est soltanto il 20% degli abitanti parla portoghese; nella
Guinea Bissau sono il 57%; in Mozambico il 60%; in Angola il 70%; in
Capo Verde l’87% e in São Tomé e Principe il 91%.
Va da sé che la lingua portoghese assume oggi nel mondo una nuova
dinamica, sostenuta dalla crescita economica del Brasile e dell’Angola.
Nell’Africa subsahariana, il portoghese è in crescita ed è in procinto di
diventare una delle lingue più parlate nei prossimi cinquanta anni. Fin
quando la popolazione in Angola e in Mozambico continuerà a crescere, la
sua influenza sarà gradualmente incrementata. Angola e Mozambico,
insieme a Capo Verde, Guinea Bissau e SãoTomé e Principe sono
denominati Países Africanos de Língua Oficial Portuguesa (“Paesi
Africani di Lingua Ufficiale Portoghese”) o PALOP. La lingua portoghese,
in questi paesi, crebbe dopo l’indipendenza dal Portogallo giacché i
movimenti indipendentisti considerarono la lingua uno degli strumenti
capitali per il raggiungimento dello sviluppo e dell’unità nazionale. Il
portoghese è, inoltre, una lingua minoritaria nella Repubblica Democratica
del Congo, nel Malawi, in Sudafrica (più di un milione di parlanti), in
Zambia e nello Zimbabwe.
Attualmente, ritroviamo ancora alcune comunità di parlanti – di dimensioni
ridotte – in Asia, in particolar modo a Timor Est e Macao, ma anche a Goa,
Daman e Diu in India. A Macao, invece, il portoghese rimane come lingua
ufficiale alla pari del cinese, nonostante si assista gradualmente ad una
riduzione del suo uso presso la popolazione euroasiatica (o macaense).
Un altro universo in cui il portoghese si va affermando è la Rete apparendo
nel ranking mondiale al quinto posto con più di ottantadue milioni di utenti.
Inoltre, risulta essere anche la terza lingua più usata in Facebook 4 (con
circa 58,5 milioni di utenti) e la quarta in Twitter 5. Nonostante ciò, a
tutt’oggi si assiste ancora a una netta sproporzione tra il numero di utenti di
lingua portoghese presenti nel Web e la percentuale di contenuti disponibili
in portoghese. Prendendo in considerazione i dati del 2004, la proporzione
era di circa 2:1, con l’1,6% degli utenti lusofoni e una produzione di
soltanto lo 0,82% di contenuti in portoghese 6.
Nel caso particolare del Portogallo si assiste a una crescita continua per
quanto riguarda il numero di utenti: questi sono passati dai 188 mila del
1998 ai 565 mila nel 1999 (v. http://www.idc.com) e a 5,7 milioni nel

190
2013, ossia circa metà della popolazione. Anche nel caso brasiliano si
riscontra una crescita continua se confrontiamo i dati del 1996 (170 mila
utenti) con quelli del 2000 (7 milioni) (v. http://www.ibope.com.br) e gli
attuali 67 milioni (dati del 2013) (v.
http://olhardigital.uol.com.br/noticia/40022/40022); questi valori fanno
raggiungere agli internauti portoghesi il quinto posto nel ranking mondiale.
Il caso africano è globalmente diverso, poiché l’Africa si situa nel più
basso ranking nell’accesso a Internet con 2,77 milioni di utenti (tra questi
una grossa fetta è occupata dall’Africa del Sud e dall’Egitto che insieme
raggiungono l’81,5 % del numero totale). Nel contesto lusofono, il
continente africano è in posizione più arretrata. Ad esempio, considerando i
paesi più grandi per numero di abitanti, vediamo che l’Angola, che conta
circa dieci milioni di abitanti, aveva nel 2000 soltanto dodicimila utenti di
Internet, lo stesso numero del Mozambico che aveva, alla stessa data, 5,3
milioni di abitanti 7. Attualmente, i numeri dimostrano che anche in Africa
la situazione sta subendo gradualmente un cambiamento. Nel caso angolano
e secondo dati del 2013, il numero di utenti di Internet avrebbe raggiunto un
milione, numeri superati dal Mozambico, che già nel 2012 contava un
milione e 11.185 utenti 8.
Tra il 5 maggio 2014, giorno della lingua portoghese istituito dalla CPLP
(Comunidade dos Países de Língua Portuguesa, http://www.cplp.org/) e il
10 giugno 2015 saranno celebrati gli otto secoli del nostro idioma; questo
evento punta alla valorizzazione e all’aumento della visibilità del
portoghese poiché idioma ufficiale degli otto Paesi che abbiamo menzionato
precedentemente. L’iniziativa commemora gli 800 anni della lingua
portoghese, avendo come riferimento i primi documenti scritti in
portoghese, A Notíciados Fiadores (1175) e il Testamento di don Alfonso
II (1214).
Ebbene, il riconoscimento della stessa base culturale e linguistica e il senso
d’appartenenza a una realtà comune non invalida una forte affermazione
delle varianti del portoghese. Sono riconosciute, infatti, al portoghese due
varianti principali: l’europea e la brasiliana, nonostante si stiano formando
altre varianti in Angola e Mozambico. Le differenze tra le varietà del
portoghese dell’Europa e del Brasile riguardano la fonetica, il lessico e la
sintassi, specialmente nelle varietà dialettali e informali, anche se nei
registri formali queste differenze si presentano meno rilevanti. Tramite un

191
trattato internazionale, l’Accordo Ortografico della lingua portoghese del
1990 9 si è cercato di creare ufficialmente un’ortografia unificata in tutti i
paesi di lingua portoghese, in modo da porre fine all’esistenza di due norme
ortografiche ufficiali divergenti, quella del Portogallo (condivisa dai
PALOP) e quella brasiliana, e in modo da promuovere la diffusione della
lingua e della cultura nello spazio lusofono e non lusofono.
Per quanto riguarda la reperibilità delle risorse elettroniche per la lingua e
la letteratura, nel caso del portoghese esistono diversi siti dove vengono
elencate le principali risorse: citiamo, in particolare, il Portal da Língua
Portuguesa (http://www.portaldalinguaportuguesa.org) per il caso
specifico dei vocabolari e dei correttori ortografici, l’Observatório da
língua portuguesa (http://www.observatóriodalinguaportuguesa.pt ), e la
Linguateca (http://www.linguateca.pt) importante catalogo di risorse per la
lingua portoghese.

1. Lingua e istituzioni
1.1 Istituzioni nazionali
Negli ultimi anni, nel mondo lusofono si è consolidata l’idea della necessità
di concentrare gli sforzi per la divulgazione della lingua e cultura
portoghese nel mondo. Questa consapevolezza è ovviamente potenziata
dalla possibilità di usare il Web come ambiente in cui stabilire una veloce
interazione tra i soggetti che realizzano prodotti linguistici e culturali e i
possibili fruitori. In questo contesto i siti istituzionali sono di grande
importanza, poiché hanno la capacità di fornire un’enorme mole di
informazioni e di collegamenti che ci mettono in relazione con siti di
carattere istituzionale, strettamente legati alla politica di promozione
linguistica, e con i grandi archivi documentali (testuali, video e audio) della
lingua e cultura portoghese.

L’Instituto Camões
L’Instituto Camões, (Instituto para a Cooperação e a Língua,
http://www.instituto-camoes.pt) ente istituito in Portogallo nel 1992, è il
successore della Junta de Educação Nacional, del Instituto para a Alta
Cultura e del Instituto de Cultura Portuguesa (JNICT). Presente in
settantadue paesi (294 istituzioni universitarie), possiede diciannove centri,
appoggia trenta cattedre e coordina sessanta centri di lingua portoghese.

192
Tale attività coinvolge tutti i livelli di insegnamento per un totale di circa
155.000 studenti.
L’Istituto ha anche una Commissione Interministeriale per la cooperazione
(CIC), organo settoriale di appoggio al governo nell’area della politica di
cooperazione per lo sviluppo. Quest’organo ha tra le sue principali
competenze quelle di promuovere la programmazione articolata dei progetti
dei diversi ministeri in materia di cooperazione e di aiuto allo sviluppo, e
di raccogliere e condividere informazioni e dati statistici relativi ai risultati
dell’attività di cooperazione.
L’Instituto Camões ha sviluppato un centro virtuale (Centro Virtual
Camões http://cvc.instituto-camoes.pt/), piattaforma che sostiene
l’insegnamento e l’apprendimento della lingua. Nella sua qualità d’istituto
pubblico - appartenente al Ministero degli Affari Esteri - ha per missione la
divulgazione e l’insegnamento della lingua e cultura portoghese all’estero e
la sua promozione come lingua di comunicazione internazionale. Inoltre,
sviluppa l’insegnamento a distanza, appoggia la ricerca nel dominio della
lingua e promuove sistemi di valutazione e certificazione delle competenze
linguistiche. Infatti, l’Instituto Camões diffonde e promuove la cultura
portoghese all’estero, ideando e appoggiando svariate forme di espressione
artistica e concedendo numerose borse a studenti e professori. Nella sua
dimensione europea, questo istituto integra l’EUNIC (European Union
National Institutes for Culture) e l’EFNIL (European Federation of
National Institutions for Language), con cui sviluppa azioni congiunte. Nel
caso particolare dell’Italia, l’Istituto svolge la sua attività in sette cattedre
(David Mourão-Ferreira - Università di Bari, Eduardo Lourenço -
Università di Bologna, Fernando Pessoa - Università di Firenze, Manuel
Alegre - Università di Padova, cattedra Antero de Quental - Università di
Pisa, cattedra Augustina Bessa-Luís - Università di Roma Tor Vergata, e
cattedra Pedro Hispano - Università della Tuscia) e in due centri di lingua
(Milano e Firenze). Inoltre, esso sostiene l’insegnamento della lingua
portoghese tramite l’azione di lettori in sedici università. È ugualmente
importante il suo appoggio all’organizzazione di congressi e incontri di
carattere scientifico e il sostegno alla pubblicazione di studi e di traduzioni
di opere letterarie.
Il sito dell’Instituto Camões è un sito interattivo tramite il quale è possibile
accedere a corsi di lingua e a database di materiali interattivi; è anche

193
possibile rimanere in collegamento tramite Facebook, Twitter e RSS.
Nella pagina iniziale troviamo un link all’Arquivo Histórico Camões, che
riunisce documentazione proveniente non soltanto dall’Instituto Camões,
ma anche dagli organismi che l’hanno preceduto. Nel sito possiamo anche
trovare la documentazione prodotta dall’Instituto Nacional de
Investigação Científica. L’Instituto Camões accoglie nel suo sito la
Biblioteca Digital Camões che permette la lettura gratuita senza necessità
di registrazione o sottoscrizione previa. Una parte sostanziale dei titoli
disponibili sono opere i cui diritti o edizioni appartengono all’Instituto
Camões.

L’Instituto de Cultura e Língua Portuguesa (ICLP)


L’Istituto di Cultura e Lingua Portuguesa
(http://www.iclp.letras.ulisboa.pt) è un centro votato all’insegnamento e
alla ricerca della Facoltà di Lettere dell’Università di Lisbona, creato
successivamente alla fusione della Università Classica con l’Università
Tecnica di Lisbona. Questo ente ha come missione la divulgazione della
cultura e lingua portoghese agli apprendenti stranieri. In tal senso, organizza
corsi estivi, con una media di frequenza di settecentocinquanta studenti, e
corsi annuali divisi in due semestri. Inoltre, esso sviluppa programmi di
formazione di professori di portoghese come LS (lingua straniera) e
organizza corsi di lingua per linguaggi specialistici destinati a
professionisti che vogliono esercitare la loro attività nei paesi lusofoni.
Nelle sue competenze troviamo anche la produzione di risorse linguistiche
(learner corpora) e di materiali per l’insegnamento in presenza e a
distanza.

Il Departamento cultural Itamaraty (Ministério das relações


culturais brasileiro)
Il Departamento cultural do Itamaraty (http://dc.itamaraty.gov.br) è un
importante ente della diplomazia brasiliana che ha il compito di sostenere
la divulgazione all’estero della cultura brasiliana e, in particolare, della
lingua portoghese parlata in Brasile. Questa missione è portata avanti
tramite le sei sezioni costitutive del Dipartimento: promozione della lingua
portoghese; operazioni di diffusione culturale, accordi multilaterali; temi
educativi; coordinamento della divulgazione e promozione di strumenti
audiovisivi. Come il suo omologo portoghese, esso offre corsi di

194
formazione ai professori di lingua portoghese, orienta la rete degli istituti
culturali e dei centri di studi brasiliani all’Estero e offre diplomi di
certificazione di lingua. In Italia conta su due lettorati (Trieste e Bologna).

L’Academia brasileira de Letras (ABL)


L’Academia Brasileira de Letras (http://www.academia.org.br), è
un’istituzione culturale esistente dal 1897 che ha la sua sede a Rio de
Janeiro. La sua missione è quella della divulgazione della cultura e
letteratura brasiliana. Sul sito dell’ABL è messo a disposizione un
importante archivio multimediale sulle attività accademiche e il catalogo di
due importanti biblioteche, quella dell’Accademia e la Biblioteca Rodolfo
Garcia, inaugurata nel 2005. Altre attività rilevanti dell’Accademia, delle
quali troviamo ampia informazione nel sito, sono la rivista pubblicata dalla
Casa de Machado de Assis e la preparazione di un Dizionario della lingua
portoghese. Ricordiamo che l’Academia Brasileira ha concluso la stesura
del Vocabolario ortografico della lingua portoghese, oramai alla sua quinta
edizione, importante lavoro lessicografico realizzato dalla Comissão de
Lexicografia e Lexicologia, che può essere consultato on-line
(http://www.academia.org.br/abl/cgi/cgilua.exe/sys/start.htm?sid=23).

L’Academia das Ciências de Lisboa (ACL)


L’Academia das Ciências de Lisboa (http:/www.acad-ciencias.pt) è una
delle più antiche istituzioni scientifiche portoghesi. Istituita nel 1779, la sua
missione è attualmente quella di fornire consulenze in materia linguistica.
Inoltre, la sua azione è coordinata con l’Academia Brasileira de Letras e
con la rete delle accademie europee e mondiali. L’Accademia portoghese
possiede un importante fondo documentale manoscritto (serie rossa e blu), i
cui cataloghi sono riportati nel sito in formato .pdf. Il formato dei cataloghi
non dà la possibilità di fare una ricerca per parole all’interno dei testi,
nonostante la documentazione includa documenti di gran valore e rarità e
abbia una grande ampiezza cronologica e una notevole varietà di temi: dalla
storia alla letteratura alle scienze esatte, al genere epistolare, ecc. Nel sito
è anche possibile ricercare nel fondo della Livraria do Convento de Nossa
Senhora de Jesus, archivio conventuale che comprende 24174 volumi
stampati. I temi principali dei volumi sono, tra gli altri, la teologia, la
filosofia, il diritto Romano, il diritto canonico, la giurisprudenza e le
scienze umane in generale. Inoltre, la Biblioteca possiede un importante

195
fondo cartografico e iconografico (costituito da circa 3000 periodici, dei
quali più di 2000 sono già digitalizzati), e un lascito di circa 3800 libri
scolastici del XX secolo, fonti particolarmente importanti per lo studio
della storia dell’istruzione in Portogallo.

La Comunidade dos Países de Língua Portuguesa (CPLP)


La Comunidade dos Países da Lingua Portuguesa (http://www.cplp.org) è
un’associazione creata dalle nazioni che hanno il portoghese come lingua
ufficiale, e sostiene la promozione e la diffusione dell’idioma comune. La
CPLP venne costituita nel 1996 a Lisbona con la partecipazione di Angola,
Brasile, Capo Verde, Guinea-Bissau, Mozambico, Portogallo e São Tomé e
Principe. In un secondo momento, nel 2002, si è unito Timor Est, allora già
indipendente dall’Indonesia. Le iniziative promosse dalla CPLP sono le più
varie e si collegano non soltanto all’ambito della lingua e della cultura (il
censimento della lingua portoghese, la scuola e l’università digitale, come il
Centro per le lingue ufficiali di Timor Est; la formazione del programma
CPLP nelle scuole in Angola), ma anche all’ambito economico (Centro per
lo sviluppo delle capacità imprenditoriali - Angola), politico-
amministrativo (Centro per lo sviluppo della pubblica amministrazione -
Mozambico; sistema elettorale in Guinea Bissau, ricostruzione della
Giustizia e dell’Amministrazione Pubblica di Timor Est), e infine sociale
(programma HIV-Aids, conferenza sulla malaria). Una delle azioni
nell’ambito della CPLP è stato l’Accordo Ortografico firmato nel 1990
dagli stati membri, che è entrato in vigore nel Brasile nel 2009; l’accordo
ha l’obiettivo di unificare le due ortografie ufficiali esistenti, creando una
base comune che funga da strumento linguistico, favorendo una maggiore
circolazione di materiali prodotti in portoghese (includendo i testi letterari
e i libri didattici). In Portogallo le attività collegate alla lingua
corrispondono al 17% del prodotto interno lordo 10, numeri che sicuramente
portano ad un potenziamento del ruolo delle istituzioni che si occupano
della politica linguistica. Infatti, l’Instituto Internacional Lingua
Portuguesa nella sua politica intende valorizzare il portoghese nel mercato
globale, partendo dalla base appena citata. Uno dei progetti in corso è
l’elaborazione del Vocabulário Ortográfico Comum (VOC) che dovrà
costituire uno strumento linguistico comune ai paesi di lingua portoghese e
includere soprattutto il lessico specialistico.

196
L’Observatório da Língua Portuguesa
Costituita nel 2008, l’Observatório da Língua Portugesa
(http://www.observatorio-lp.sapo.pt) è un’associazione senza fini lucrativi
che ha come scopo quello di contribuire alla conoscenza e alla divulgazione
della lingua portoghese nel mondo, e alla formulazione di politiche e
decisioni che possano concorrere in modo rilevante alla affermazione,
difesa e promozione della lingua portoghese come lingua strategica di
comunicazione internazionale. Il sito permette l’accesso a risorse interattive
e corsi in linea.

L’Instituto Internacional de LínguaPortuguesa (IILP)


Nel 1989 fu creato l’Instituto Internacional da Lingua Portuguesa
(http://www.iilp.org.cv) con l’obiettivo di riunire gli sforzi per la
diffusione della lingua portoghese nel mondo e di fare applicare le misure
attuative nell’insieme dei paesi di lingua portoghese. L’Istituto ha come
obiettivi generali la concertazione politica e diplomatica tra gli stati
membri per il rafforzamento della presenza della lingua portoghese in
ambito internazionale, e la cooperazione in tutti gli ambiti e la realizzazione
di progetti di promozione e diffusione della lingua portoghese.

Il Museu da Lingua Portuguesa


Il Museo della Lingua Portoghese
(http://www.museudalinguaportuguesa.org.br/index.php) di São Paulo è
stato inaugurato ufficialmente nel 2006 e soltanto nei primi tre anni ha avuto
più di 1.600.000 visitatori, divenendo uno dei musei più visitati in Brasile
e nel Sud America. Il Museo è dedicato alla valorizzazione e diffusione
della lingua e presenta una forma espositiva diversa rispetto ai suoi
omologhi, poiché usa tecnologie di punta e risorse interattive per la
presentazione dei contenuti. I suoi obiettivi sono quelli di celebrare e
valorizzare la lingua portoghese, avvicinare i cittadini al loro idioma,
valorizzare la diversità della cultura brasiliana, favorire l’interscambio tra
i diversi paesi di lingua portoghese, promuovere corsi, conferenze e
seminari e organizzare mostre su temi riguardanti la lingua portoghese. Nel
complesso queste attività sono divulgate tramite il portale della Língua
Portuguesa e il sito da Secretaria de Estado da Cultura de São Paulo
(http://www.cultura.sp.gov.br):

197
L’Associação Internacional dos Lusitanistas (AIL)
L’Associazione Internazionale dei Lusitanisti (AIL), che integra dal 1997 la
Fédération Internationale des Langues et Littératures Modernes (FILLM)
ha come obiettivo quello di sviluppare gli studi di lingua, letteratura e
cultura dei paesi di lingua portoghese, organizzare congressi, collaborare
con istituzioni nazionali e internazionali e pubblicare la Revista Veredas
(http://www.ufjf.br/revistaveredas/) che ha una periodicità semestrale. Dal
2014 il suo Presidente è il Professore Roberto Vecchio, professore di
letteratura portoghese e brasiliana nell’Università di Bologna. È anche in
questo anno che nasce la Plataforma 9 (http://plataforma9.com) in
collaborazione con la Fondazione Calouste Gulbenkian, tramite il
Programma Gulbenkian di Lingua e Cultura portoghese, e l’AIL. La
denominazionePlataforma 9 è esplicitamente un riferimento ai novi paesi
della Lusofonia. Questa piattaforma ha come obiettivo la diffusione in Rete
di informazione relative a università, istituzioni e programmi nazionali e
internazionali che abbiano incidenza nei domini della lingua e cultura
portoghese. Nel sito della Plataforma 9 possiamo trovare informazioni su
finanziamenti, borse di studio, lavoro, formazione, congressi, ricerca,
progetti e pubblicazioni. Si tratta, inoltre, di una piattaforma aperta, giacché
tramite registrazione è possibile inviare contributi. La ricerca si fa tramite
una casella di ricerca in cui si possono selezionare all’interno di ogni
tematica eventi o pubblicazioni divisi per date e paesi.

La Fundação Calouste Gulbenkian


La Fundação Calouste Gulbenkian (http://www.gulbenkian.pt) è
l’istituzione privata di maggiore rilievo nella cultura portoghese. Creata nel
1956 per testamento da Calouste Sarkis Gulbenkian, la Fondazione ha
carattere perpetuo e sviluppa le sue attività nella sede di Lisbona e nelle
delegazioni a Parigi e a Londra. Il proposito della Fondazione è quello di
mobilitare e incentivare la riflessione critica nelle aree dell’arte, della
scienza, dell’educazione, della salute e dello sviluppo umano, di trattare
tematiche globali e creare partenariati tra persone e istituzioni. Le attività
dirette della Fondazione nell’ambito culturale portoghese sono molto
ampie: a) nel Museu Calouste Gulbenkian sono conservate le preziose
collezioni di arte di Calouste Gulbenkian; b) nella Biblioteca de Arte sono
conservate e divulgate le opere artistiche; c) nel Centro de Arte Moderna
viene conservata e divulgata la più importante collezione di arte portoghese

198
del XX secolo; d) sono organizzate mostre d’arte; e) nell’ambito musicale
spiccano per la sua qualità il Coro e l’orchestra Gulbenkian, che
partecipano a spettacoli che vedono come protagonisti i grandi nomi della
musica mondiale; f) la Fondazione sostiene una forte attività editoriale; g)
nell’Instituto Gulbenkian de Ciência è mantenuto un centro di ricerca di
eccellenza.
La Fondazione ha avuto, negli ultimi decenni, un ruolo fondamentale nel
sostegno alla ricerca sulla lingua e cultura portoghese, come si evince da
alcuni progetti approvati per l’anno in corso: Learner Corpus: dalla ricerca
all’insegnamento del portoghese LS/L2 (Universidade de Lisboa -
Faculdade de Letras - Centro de Linguística); percorso per l’insegnamento
della grammatica nei primi anni di scolarità (PerGram - Universidade do
Minho - Centro de Estudos Humanísticos); il potere delle narrative, le
narrative del potere; premi letterari, canone e politiche editoriali
nell’universo della lingua portoghese (Associação de Professores de
Português); Testo, grammatica e insegnamento del portoghese (Universidade
de Lisboa - Centro de Estudos Clássicos); Siti delle scrittrici 1500-1900.

2. La lingua nel Web


2.1 I motori di ricerca
O Sapo (http://www.sapo.pt) è, secondo dati del 2011, il motore di ricerca
11
più usato in Portogallo dopo Google, Bing e Yahoo 12. O Sapo, portale
che fornisce prodotti e servizi per Internet, è stato creato nel 1995 come
motore di ricerca ed è attualmente il più importante portale in Portogallo,
essendo anche presente in Angola, Capo Verde, Mozambico e Timor-Est.
Con più di 200 partner fornitori di contenuti, concentra un gran numero di
informazioni contando ogni giorno su più di un milione di consultazioni 13.
Altri esempi di motori di ricerca basati in Portogallo sono l’Aeiou
(http://www.aeiou.pt) e l’IOL (http://www.iol.pt); quest’ultimo ricorre
direttamente a Google. Contrariamente ai motori di ricerca che non
organizzano gerarchicamente le pagine che raccolgono, i motori precedenti
si occupano più della selettività che dell’ampiezza delle loro basi di dati.
Anche in Brasile Google, secondi dati di aprile 2013, risulta come il
motore di ricerca più cliccato, nonostante nella classifica venga superato da
Yahoo! Brasil per un maggior esito nelle ricerche, ossia per il fatto che una

199
grande maggioranza delle ricerche ha dato luogo alla visita di almeno un
sito 14; Google è seguito subito dopo da Bing Brasil. Altri motori di ricerca
brasiliani sono ad esempio Aonde? (http://www.aonde.com) e Buscaki
(http://www.buscaki.com.br).
Provando a ricercare “lingua portuguesa” in quattro motori di ricerca
diversi (Google.br; Yahoo.br; Sapo e Aonde?) abbiamo ottenuto
rispettivamente i seguenti risultati: 9.320.000; 11.500.000; 7.630.000 e
128.000; i numeri dimostrano un’ottima copertura di Yahoo in Brasile.
Nonostante la supremazia dei grandi motori di ricerca, tendono a
proliferare motori esclusivamente in portoghese, che scremano per ogni
tipologia i link di maggiore qualità e pertinenza; è il caso del brasiliano
Achei no Brasil. Diretório e buscador brasileiro,
(http://www.acheinobrasil.com.br) e del portoghese PT1 (http://pt1.org).
Un importante portale brasiliano è l’Universo On-line (UOL)
(www.uol.com.br), che è uno dei siti in lingua portoghese con più di un
milione di abbonamenti, più di 6,7 miliardi di pagine visitate ogni mese e
più di 50 milioni di utenti al mese. Creato nel 1996, è una impresa sostenuta
dai gruppi Abril e Folha de S. Paulo. Gran parte del contenuto è purtroppo
riservato agli abbonati. La documentazione a disposizione si compone, tra
altro, di opere di riferimento, dizionari elettronici, riviste e giornali. Inoltre
l’UOL possiede la più completa piattaforma di programmi radio, di prodotti
e servizi dell’Internet brasiliana e di e-commerce.

2.2 I giornali
La ricerca e la consultazione dei quotidiani in lingua portoghese è facilitata
dalla presenza nel Web di numerosi portali comeJornais oficiais de Lingua
Portuguesa (http://dre.pt/iolp/), Jornais em português
(http://sypo.wordpress.com) e Jornais. Imprensa do Mundo
(http://jornais.prensamundo.com). Questi due ultimi presentano elenchi dei
giornali di libero accesso divisi per paese.
Nel caso del Portogallo, il sito Jornais e Revistas
(http://www.jornaiserevistas.com) ci offre anche la possibilità di
visualizzare le prime pagine dei principali giornali nazionali e di svariate
riviste e, tramite registrazione con l’e-mail, di ricevere quotidianamente e
in modo gratuito le copertine. Per quanto riguarda il Brasile, dato il numero

200
elevato dei quotidiani esistenti in tutto il territorio, quasi tutti i siti elencano
i giornali dividendoli per le ventisei regioni brasiliane
(http://www.guiademidia.com.br/jornais.htm,
http://www.guianet.com.br/jornais.htm). Esiste anche in Brasile un sito che
dà la possibilità di visualizzare la copertina di ogni giornale
(http://www.netpapers.com/jornais-do-brasil). Il giornalismo on-line in
lingua portoghese presenta le caratteristiche tipiche di questo genere
testuale, come l’istantaneità e al contempo la continuità, ossia la possibilità
di accedere tramite la funzione di ricerca alle notizie che rimangono
archiviate, e l’interattività con i lettori che hanno la possibilità di
commentare direttamente e in tempo reale le notizie riportate.
In Portogallo uno dei più importanti quotidiani è O Público
(http://www.publico.pt). Questa testata ci offre on-line una vasta
informazione nazionale, internazionale e di approfondimento tematico con
notizie e articoli di opinione su svariate tematiche. Dal 2001 questo
quotidiano, di grande tiratura, ha iniziato a pubblicare la sua versione
stampata in formato digitale. Il sito non si limita a offrire notizie di attualità,
presentando, anche, numerose sezioni d’approfondimento in ambito
economico, sociale, educativo, scientifico, culturale, ecologico, locale,
tecnologico, ecc. È anche possibile eseguire ricerche tramite parola chiave
nell’archivio del giornale e interagire tramite i numerosi blog ospitati nelle
sue pagine. La versione completa del quotidiano, in formato cartaceo, e i
supplementi settimanali sono consultabili senza restrizioni soltanto agli
abbonati, che hanno inoltre accesso gratuito a diverse Newsletter (notizie in
tempo reale, inserti, notizie di eventi culturali, rassegna stampa, articoli di
opinione, informazioni economiche e finanziarie).
Nell’ambito brasiliano, tra le numerose testate a cui potremmo fare
riferimento abbiamo scelto O Globo (http://www.oglobo.globo.com) per la
sua importanza nel panorama della stampa nazionale. O Globo ha la sua
sede a Rio de Janeiro ed è stato pubblicato per la prima volta nel 1965.
Essendo una delle testate più note e lette in Brasile, dal 1996 ha dato il via
alla sua versione digitale. Questa versione punta nelle sue pagine molto
sull’aspetto visivo, includendo numerose immagini e video che accompagno
brevi testi che commentano le notizie. Gli articoli di opinione sono anche in
questo caso relegati a pagine secondarie che molte volte assumono la forma
di veri e propri blog.

201
2.3 La promozione turistica
Oggi si assiste a un tentativo da parte dei paesi della CPLP (Comunità dei
Paesi di Lingua Portoghese) di sviluppare una promozione integrata del
Turismo tramite un portale comune, http://www.cplp.org/turismo. Il portale
in questione contiene informazioni sulle buone pratiche nel settore del
turismo e informazioni utili sul patrimonio culturale, su gastronomia, arte,
tradizioni e riserve naturali di ogni Paese della comunità di lingua
portoghese. Oltre a questa iniziativa congiunta troviamo altri importanti siti
istituzionali che promuovono il turismo nei singoli Paesi, come è il caso del
sito istituzionale curato dal governo portoghese, Turismo de Portugal
(http://www.turismodeportugal.pt), sito che presenta soltanto una versione
in lingua portoghese e un’altra in lingua inglese. Più che un vero sito di
promozione turistica è un sito informativo sulle attività che ruotano intorno
al turismo, come l’attività legislativa e di formazione, i servizi di
registrazione degli enti turistici o le informazioni statistiche. In realtà il sito
funziona come piattaforma di supporto per gli operatori turistici con
informazioni dettagliate su normative, ricerche di mercato e sulle tendenze
del turismo internazionale. Per la sua eccellenza a livello informativo e di
servizi, esso ha vinto il Premio World Travel Awards 2014 come migliore
organismo ufficiale di turismo europeo. Il sito brasiliano omologo è il sito
del Ministero del Turismo (http://www.turismo.gov.br/turismo/home.html).
Entrambi i siti permettono la ricerca tramite parola chiave al loro interno e
la possibilità di collegamento diretto tramite Facebook e Twitter. Dal punto
di vista della diffusione dell’informazione, il sito brasiliano oltre che in
inglese possiede anche la traduzione in spagnolo di alcune delle sue pagine.

2.4 I siti istituzionali


Negli ultimi anni, il numero di accessi ai siti istituzionali e governativi ha
subito nel mondo della Lusofonia un forte incremento. Nel caso del Brasile
già nel 2004 il numero di utenti che utilizzavano il sito del governo
federale, statale o municipale arrivava, contando soltanto gli accessi
realizzati in computer privati, a circa 4,8 milioni di internauti (Barbosa
2007: 19).
Nell’ambito portoghese, invece, esiste addirittura un portale, Portugal
institucional, tramite il quale è possibile accedere a tutti i siti istituzionali
(http://www.1000-x-1000.com) presentati in una bacheca virtuale e divisi

202
per grandi tematiche (cittadinanza, stato, politica, lavoro, legge e ordine,
cultura, insegnamento, salute, solidarietà, natura, stampa e sport).
In Portogallo sono molteplici i siti istituzionali. Uno dei più interessanti è il
Diário da República (http://dre.pt) in cui è possibile accedere a tutte le
gazzette ufficiali. Nel sito è possibile realizzare, tramite abbonamento,
ricerche booleane nel DIGESTO, il sistema integrato per il trattamento
dell’informazione giuridica e ricevere feed elettronici. Per quanto riguarda
l’attività legislativa, un altro sito particolarmente ben costruito è quello del
Parlamento portoghese, l’Assembleia da República
(http://www.parlamento.pt). La pagina presenta una versione audio delle
sessioni e una sezione in cui i cittadini possono inviare direttamente
petizioni al Presidente della Repubblica, ai gruppi parlamentari in generale
o specificamente ad un gruppo parlamentare o ancora alle commissioni di
lavoro dell’assemblea. Il sito presenta anche una versione in inglese e in
francese. Altri siti importanti sono il portale del governo portoghese
(http://www.portugal.gov.pt/pt.aspx) che riunisce informazioni su tutti i
ministeri e consente la sottoscrizione di una newsletter, e il Portal do
Cidadão (http://www.portaldocidadao.pt/PORTAL/pt) tramite il quale ogni
cittadino può dialogare con l’amministrazione pubblica e disporre di tutti i
servizi on-line.
È ugualmente interessante il portale del governo brasiliano
(http://www.brasil.gov.br), sito molto intuitivo che presenta i suoi contenuti
divisi per tematiche e include un elenco di link a video (produzioni
audiovisive del governo federale), audio e applicazioni sul turismo, i diritti
umani e le campagne di vaccinazione ecc., divisi per categoria, per organo
istituzionale o piattaforma. Il sito dà anche la possibilità di effettuare la
ricerca tramite parola chiave.

2.5 I blog
I generi testuali sono fenomeni storici profondamente vincolati alla vita
culturale e sociale e perciò entità socio-discorsive e forme di azione
sociale in qualsiasi situazione comunicativa. Oggi si assiste alla creazione
di pagine personali e collettive che mirano a raggiungere un numero di
lettori molto ampio, con contenuti della più diversa specie. Uno dei dati più
difficili da determinare è senza dubbio quello del numero di blog esistenti
nel Web. Risulta ugualmente complesso capire quanti blog sono realmente

203
attivi. Si stima che compaiano nel mondo circa 120.000 blog al giorno e ciò
dimostra quanto è competitivo il mondo della blogsfera. Per quanto
riguarda i blog in lingua portoghese non esistono dati precisi, ma secondo
ricerche del 2012 si pensa che raggiungano circa due milioni e mezzo
(Lemos 2012).
Tra i dieci blog più cliccati in Brasile 15 troviamo Não Salvo
(http://www.nãosalvo.com.br) che conta in media 400 mila accessi al
giorno. Questo blog è un blog umoristico, creato nel 2008 da Mauricio Cid,
in cui le tematiche religiose sono affrontate in una forma umoristica e
irriverente. Data la sua popolarità, nel 2013 Mauricio Cid ha fatto la sua
comparsa in televisione, fatto che ha ulteriormente aumentato l’affluenza al
suo blog arrivando a picchi di 1 milione al giorno.
Invece, in Portogallo uno dei blog più cliccati è il blog A Pipoca mais doce
(http://apipocamaisdoce.sapo.pt), blog personale che si può vantare di
contare più di 50 milioni di accessi. Il blog tratta essenzialmente di moda,
ma in un modo molto personalizzato.
Non essendo nostro proposito fare un’analisi testuale e contenutistica di
questo universo immenso, ci limitiamo a dare alcuni esempi di blog, che per
le loro caratteristiche si configurano in categorie ben diverse. Il primo
esempio è il sito del settimanale portoghese on-line gratuito Mundo
Positivo (http://www.mundopositivopt.blogspot.it), blog di carattere
giornalistico, perciò di carattere professionale, che ha la particolarità di
fornire suoi lettori soltanto una selezione di notizie considerate positive e
che, perciò, possono contribuire per la formazione di una identità positiva.
L’altro esempio è un blog dedicato all’analisi economica e finanziaria,
Economia e Finanças (http://economiafinancas.com). Questo blog, di
carattere professionale e senza fini lucrativi, ha una funzione nettamente
informativa. Fondato da un economista, è entrato nel suo ottavo anno di
esistenza. Aperto ai contributi di tutti, ha come proposito la divulgazione
della conoscenza dell’economia, della finanza e delle sue regole, e prova
come argomenti di alta specializzazione possano godere dell’interesse dei
cibernauti. Per quanto riguarda la presenza della lingua e cultura portoghese
in Italia esistono alcuni blog di carattere istituzionale, come quelli collegati
direttamente con le cattedre di lingua, ad esempio dell’Università del
Salento (http://portogheseunile.blogspot.it) o di Firenze

204
(http://portogheseunifi.blogspot.it); abbiamo, poi, blog che sono uno spazio
costruito insieme agli studenti, come quello della dott.ssa Amélia Tavares
del Centro Linguistico di Ateneo dell’Università di Perugia in cui si
condividono i lavori realizzati durante le lezioni di lingua portoghese
(http://eraumavezemperugia.blogspot.it). Esistono anche blog di alcune
associazioni che in Italia promuovono la cultura e la lingua portoghese,
come l’Associazione culturale Luis de Camões
(http://associazionecamoes.blogspot.it), la via dei portoghesi
(http://viadeiportoghesi.blogspot.it) o semplicemente blog personali di
italiani amanti del Portogallo e della sua cultura che realizzano guide di
viaggio (http://www.easyviaggio.com/portogallo).

3. Le biblioteche virtuali
Biblioteca Digital da Biblioteca Nacional de Portugal (BND)
La Biblioteca Digital da Biblioteca Nacional de Portugal (BND) è un
progetto della Biblioteca Nacional de Portugal
(http://www.bnportugal.pt/), iniziato nel 2002. Nel sito
(http://purl.pt/index/geral/PT/index.html) si può accedere on-line ai
documenti presenti nella Biblioteca in copia digitale, ovvero le opere
digitalizzate a partire dal 1998. La biblioteca nazionale digitale è un
rilevante progetto di modernizzazione e incremento della qualità dei servizi
della Biblioteca. Per la selezione delle opere digitalizzate si sono tenute in
conto le esigenze della conservazione documentale e sono stati selezionati,
in numero significativo, documenti iconografici e cartografici. I progetti,
più recenti, in corso rivelano una particolare attenzione ai volumi sulla
storia portoghese del XIX secolo, ai dizionari e alle enciclopedie
pubblicati in Portogallo dal XVII al XIX secolo e ai libri pubblicati tra il
1500 e il 1800. Nell’insieme verranno a esser digitalizzati ben 1100 titoli.
La Biblioteca Nacional Digital consente l’accesso libero e gratuito ai
documenti digitalizzati. Si può arrivare alla collezione digitale tramite
ricerca diretta nel catalogo bibliografico o navigando direttamente nei
diversi indici. Alcune collezioni dispongono di servizi specifici di accesso
come la ricerca cronologica o la ricerca nelle schede delle opere
digitalizzate. I contenuti della BND sono anche accessibili tramite il portale
dell’Europeana (Biblioteca Digital Europeia) e nel servizio TEL (The
European Library). Come si osserva della pagina sottostante le pagine sono

205
frequentemente aggiornate con l’indicazione delle opere digitalizzate
integrate di recente:

Figura 1. Pagina della Biblioteca Nacional Portugal

Biblioteca Nacional Digital (Brasile)


La Biblioteca Nacional Digital (Brasile, http://bndigital.bn.br) è un
progetto della Fundação Biblioteca Nacional che si propone la creazione
di una biblioteca digitale concepita in modo ampio, integrando le collezioni
digitalizzate e i servizi offerti agli utenti. Si può considerare la Biblioteca
Nacional Digital, nell’insieme delle biblioteche sudamericane, nettamente
pionieristica. Il sito ammette la ricerca nel database tramite sia parola
chiave sia ricerca complessa, e mette a disposizione gratuitamente le opere
digitalizzate. Il sito della Biblioteca Nacional Digital consente l’accesso a
informazioni su numerosi progetti in corso. Uno di questi, la Rete della
Memoria Virtuale Brasiliana è un progetto ancora inedito, ma ambizioso
giacché intende automatizzare e rendere pubblico in Rete il patrimonio
visuale e testuale di tutte le istituzioni brasiliane.
La Biblioteca Nacional Digital è una parte importante della Biblioteca
Nacional do Rio de Janeiro (BN, http://www.bn.br/), la più grande
biblioteca dell’America Latina. La BN venne fondata nel 1808 con base
nella collezione della Biblioteca Regia portoghese, trasferita all’epoca in

206
Brasile a seguito delle invasioni napoleoniche. Tramite il programma
Biblioteca Nacional sem Fronteiras
(http://www.bn.br/fbn/bibsemfronteiras/) creato nel 2001, è possibile avere
accesso alle collezioni digitalizzate. Per accedere al fondo documentale e
realizzare la ricerca all’interno dei testi digitalizzati è indispensabile fare il
download dei plug-in del programma DocReader
(http://www.docpro.com.br). Questo programma permette la
visualizzazione gratuita, offre risorse di ricerca e facilita la navigazione tra
le opere digitalizzate, assicurando in simultaneo la protezione dei diritti
d’autore e della riproduzione delle opere.

Le emeroteche
Per quanto riguarda la costruzione di biblioteche digitali di giornali e
riviste di dominio pubblico evidenziamo in questa sede soltanto alcuni
progetti di grande respiro. Una di queste è l’Hemeroteca Digitale del
Municipio di Lisbona (http://hemerotecadigital.cm-lisboa.pt). L’Emeroteca
Digitale del Municipio di Lisbona contiene collezioni digitali di periodici
del fondo locale e storico, che sono presentate con le schede bibliografiche
di riferimento. Un’altra collezione importante è quella che offre la
Fundação Biblioteca Nacional (Rio de Janeiro) ai suoi utilizzatori, la
Hemeroteca Digital Brasileira (http://hemerotecadigital.bn.br), che dà
libero accesso alle collezioni digitalizzate. Questo corpus include sia i
primi giornali creati in Brasile, come ad esempio il Correio Braziliense e
la Gazeta do Rio de Janeiro, entrambe del 1808, sia giornali del secolo XX
che non circolano più nella loro versione cartacea, come ad esempio il
Jornal do Brasil. La ricerca può essere realizzata per titolo, data, luogo di
pubblicazione e parole. La ricerca per parole è possibile dato l’uso della
tecnologia di riconoscimento ottico di caratteri (Optical Character
Recognition) e dà la possibilità di stampare le pagine desiderate.

Biblioteca do conhecimento on-line (b-on)


LaBiblioteca do Conhecimento Online (b-on) (http://www.b-on.pt)
ammette accesso illimitato e permanente alle istituzioni di ricerca e alle
università, ai testi integrali di migliaia di periodici scientifici ed e-books
on-line di alcuni dei più importanti editori, tramite abbonamenti negoziati a
livello nazionale. Questo progetto, iniziato nel 1999, ha contato sulla
partecipazione dell’Observatório das Ciências e Tecnologias, che nel

207
2000 ha elaborato un elenco di tutte le riviste scientifiche di tutte le
istituzioni portoghesi; esso è entrato in piena attività soltanto nel 2004:

Figura 2. Schermata di ricerca della parola sintaxe

Scielo
La Biblioteca Científica Eletrônica On-Line, meglio conosciuta dalla sigla
inglese Scielo (Scientific Electronic Library On-line,
http://www.scielo.org) è un progetto sviluppato inizialmente dalla BIREME
(Biblioteca Regional de Medicina, http://www.bireme.br/php/index.php)
con l’appoggio finanziario della Fundação de Amparo à Pesquisa de São
Paulo (FAPESP). Questa biblioteca ha come obiettivo quello di sviluppare
una metodologia di digitalizzazione, conservazione, diffusione e
valutazione, in formato elettronico, di una biblioteca digitale di periodici
elettronici con il testo completo. Il sistema, pensato inizialmente per l’area
delle scienze mediche e naturali, include attualmente numerosi titoli di
scienze sociali e di ambito umanistico. Gli articoli sono a disposizione in
due versioni (HTML e .pdf) corredati da riassunti in inglese. La collezione
presenta anche un collegamento del nome dell’autore dell’articolo al suo
curriculum vitae consultabile nella piattaforma Lattes, in modo a che sia
possibile trovare prodotti di ricerca del medesimo autore.

208
Programa de Informação e Comunicação para a Pesquisa
(Prossiga)
Creato nell’ambito del Ministero della Scienza e Tecnologia, il Prossiga
(http://prossiga.ibict.br) è un portale che ha come obiettivo la divulgazione
dell’informazione, comunicazione e innovazione per la scienza e la
tecnologia. Nel sito del Prossiga troviamo una serie di biblioteche digitali,
chiamate “biblioteche virtuali”. Molte di queste biblioteche sono guide a
siti web su un particolare tema e includono dati su ricercatori, associazioni,
società scientifiche, istituzioni d’insegnamento, pubblicazioni, legislazioni,
principali periodici e opere di riferimento. Un’altra iniziativa inclusa nel
progetto è quella della formazione di una serie di biblioteche digitali
(http://www.ibict.br/notaveis) dedicati a importanti scienziati brasiliani in
cui è possibile accedere ai dati biografici, alla produzione intellettuale del
ricercatore, a immagini, foto e informazioni sulle scoperte e/o contributi per
la scienza e la tecnologia.
Alla fine del 2001, l’IBICT (Biblioteca Digital Brasileira de Teses e
Dissertaçõnes) ha creato il portale Biblioteca Digital Brasileira (BDB)
(http://www.ibict.br/bdb/por- tal/bdb_portal.htm), che offre un’interfaccia
di accesso a tesi e dissertazioni digitalizzate. La Biblioteca Digitale di Tesi
e Dissertazioni consente la creazione di un consorzio di pubblicazioni
elettroniche con la finalità di localizzare e mettere a disposizione tesi
prodotte in Brasile. Un’altra biblioteca digitale di carattere istituzionale è il
Domínio Público (http://www.dominiopublico.gov.br ), biblioteca
sviluppata dal Ministero dell’istruzione brasiliano che rende disponibile
gratuitamente testi, immagini, video, audio, liberi di diritti d’autore. Al di là
dei libri di autori della letteratura brasiliana ed europea che sono
disponibili, il sistema ricupera anche le pubblicazioni scientifiche delle
basi di tesi e dissertazioni della CAPES (Coordenação de
Aperfeiçoanamento de Pessoal de Nivel Superior,
http://www.capes.gov.br/).
In sostanza tutte le università sia in Brasile sia in Portogallo possiedono
portali in cui mettono a disposizione gran parte della loro produzione
scientifica. Una delle più importanti per quanto riguarda il Brasile è il
Portal de Busca integrada (http://buscaintegrada.usp.br) Universidade de
São Paulo - USP, la più grande università del paese. Il portale in questione
autorizza l’accesso alla collezione di tesi e dissertazioni, a opere rare e

209
speciali, al catalogo della casa Editrice dell’USP (Edusp) la più importante
casa editrice universitaria del Brasile che pubblica all’incirca settanta titoli
l’anno. Tramite il Portal de Busca integrada è possibile accedere al
Dedalus, il catalogo in rete del sistema di Biblioteche dell’USP (Sibi) che
contiene circa 1.400.000 registri bibliografici, un sistema pioniere nell’uso
dell’Aleph/Exlibris, programma di automazione di biblioteche, attualmente
adottato da diverse istituzioni brasiliane:

Figura 3. Schermata della ricerca della parola tupi

Nella creazione di archivi scientifici in Portogallo, l’Universidade do


Minho ha avuto un ruolo pionieristico, con il suo RepositóriUM
(https://repositorium.sdum.uminho.pt). Per quanto riguarda la pubblicazione
in Open Access, è stato creato il portale della sezione portoghese del già
citato progetto Scientific Electronic Library Online (Scielo).
Infatti, facendo seguito alla IIa Conferenza Open Access (novembre 2006),
diverse università portoghesi hanno installato e creato i propri archivi. Nel
gennaio del 2007 si è arrivati a formare un gruppo di lavoro sull’Open
Access, che ambiva a promuovere la creazione di altri archivi e la
costituzione di un meta-archivio nazionale. Questo progetto, iniziato a luglio
del 2008, è stato denominato Repositório Científico de Accesso Aberto de
Portugal (RCAAP). Il progetto RCAAP, aperto a tutte le istituzioni del
sistema scientifico e dell’università, intende aumentare la visibilità,
l’accessibilità e la diffusione dei risultati dell’attività accademica e della
ricerca scientifica nazionale, presentando come obiettivi principali
l’integrazione in una piattaforma nazionale d’accesso internazionale di tutti

210
gli archivi ad accesso aperto, la disponibilità gratuita delle infrastrutture
che contengono gli archivi delle istituzioni scientifiche e delle università e
la dinamizzazione di tutto il sistema scientifico. Per quanto riguarda le
informazioni depositate attualmente ci sono tre archivi con più di 5000
documenti: il RepositoriUM, il Repositorio Aperto dell’Università di
Oporto (http://repositorio-aberto.up.pt) e il Repositorio della Università di
Coimbra (https://estudogeral.sib.uc.pt) (Ribeiro – Pinto, 2012).

4. I corpora testuali
La Rete si presenta come un grande corpus, il corpus del nuovo millennio,
nelle parole di Ada Kilgarriff (Kilgarriff, 2001: 342). Al suo interno si
presentano per le diverse lingue delle risorse organizzate sotto la forma di
corpora testuali, che permettono sia l’accesso diretto a testi sia indagini
linguistiche di vari tipi. Nonostante il grande interesse di questi corpora
per l’indagine scientifica, la gran parte non è accessibile direttamente nel
Web.
Il Frequency Dictionary of Portuguese Words è uno dei primi corpora
elettronici del portoghese. Tale corpus conteneva 500.000 parole del
portoghese europeo estratte da pubblicazioni dal 1920 al 1940. Altri
corpora pionieristici in Brasile furono costruiti da Jean Roche negli anni
‘60 e da Teresa Biderman nel 1969. Un corpus importante è quello
realizzato sotto la direzione di Mark Davies,
(http://www.corpusdoportugues.org). Nel corpus è possibile ricercare per
forma e lemma in più di quarantacinque milioni di parole appartenenti a
quasi 57.000 testi in portoghese scritti tra il XIV e il XX secolo.
L’interfaccia ci dà anche la possibilità di filtrare la nostra ricerca per
secoli, per paesi (Portogallo e Brasile) e per tipologia (testo accademico,
giornalistico, narrativo, orale) e permette di ricercare parole esatte o frasi,
lemmi, parti del discorso e qualsiasi abbinamento che desideriamo tra
questi parametri. È anche possibile la ricerca della frequenza delle parole
che si trovano accanto a un determinato lemma e la comparazione della
frequenza e distribuzione di parole, frasi e costrutti grammaticali nei testi.
Si può inoltre trovare la frequenza e distribuzione di sinonimi di più di
20.000 lemmi e comparare la loro frequenza in registri o paesi diversi. Una
delle grandi virtù dei corpora è la possibilità di creare liste personali di
parole semanticamente apparentate in modo da usarle come parte della

211
consultazione. Di seguito presentiamo un esempio di ricerca effettuato nel
corpus del verbo fazer coniugato al presente del congiuntivo, nella prima e
terza persona singolare:

Figura 4. Schermata di ricerca del verbo fazer

Un altro corpus importante, per il suo contenuto e la sua dimensione è il


Corpus de Referência do Português Contemporâneo
(http://www.clul.ul.pt/sectores/linguistica_de_corpus/projecto_crpc.php)
che include il portoghese europeo e le altre varietà della lingua
rappresentate da testi provenienti dai nove paesi della Lusofonia. Il corpus
contiene 309,8 milioni di parole e amalgama diverse tipologie testuali (testi
di carattere letterario, giornalistico, tecnico, scientifico, didattico, politico,
giuridico, ecc.) e registri orali (1,6 milioni di parole). Un sotto-corpus
scritto del CRPC (309 milioni di parole) può essere consultato on-line e
nel sito possono essere scaricate gratuitamente o acquisite altre
suddivisioni del corpus principale. Il corpus contiene testi datati dalla
seconda metà del XIX secolo fino al 2006, anche se per la maggior parte
sono posteriori al 1970. Il CRPC è anche formato da un sotto-corpus orale
che include il registro formale e informale e che copre diversi tipi di
interazione comunicativa (monologhi, dialoghi, conversazione, telefonata,
letture, omelie, ecc.). Esistono due tipi di accessi possibili al corpus, uno
libero, l’altro con registrazione. Presentiamo sotto un esempio di una query
nel CRPC, fatta senza registrazione del verbo ir:

212
Figura 5. Schermata della query del verbo ir nel CRPC

Un ulteriore sito importante è il CETEM Público


(http://www.linguateca.pt/cetempublico/) Corpus de Extractos
electrónicos MCT/Publico), creato nel 2000, all’interno del progetto del
Ministero della Scienza e Tecnologia del Portogallo Processamento
computazionale del portoghese, che raccoglie all’incirca 180 milioni di
parole in portoghese europeo. Tale corpus è formato da testi di O Público,
quotidiano portoghese di grande diffusione e il primo a essere stato
disponibile on-line. Il corpus include il testo di cerca 2650 edizioni del
giornale tra il 1991 e il 1998, per un totale, appunto, di 180 milioni di
parole. Il corpus è consultabile via Rete (versione 1.7) e accessibile alla
paginaProjecto AC/DC: corpus CETEMPúblico. Questo corpus è rivolto a
quanti sviluppano programmi di analisi della lingua portoghese, essendo in
questo caso disponibile in CD o tramite CQP:

213
Figura 6. Esempio di una schermata di ricerca del corpus CETEM Público

Un corpus affine, adatto alla ricerca della variante brasiliana, è il CETEN


Folha (Corpus de Extractos Textos Electrónicos NILC/Folha de S. Paulo,
http://www.linguateca.pt/ACDC/) che comprende circa 24 milioni di parole
in portoghese brasiliano. Tale corpus è uno dei prodotti del progetto
Processamento computazionale del portoghese e ha come oggetto testi del
quotidiano Folha de S. Paulo, quotidiano brasiliano di grande diffusione,
che dal 1996 presenta una edizione elettronica. In questo momento la
versione 1.0 del CETEN Folha si trova disponibile con o senza annotazioni
grammaticali ed è consultabile tramite il progetto AC/DC come parte del
corpus NILC/São Carlos.
Sempre nell’ambito della variante brasiliana sottolineiamo la rilevanza del
Corpus Brasileiro (http://corpusbrasileiro.pucsp.br/cb/Inicial.html), corpus
del portoghese brasiliano contemporaneo costruito dal gruppo GELC, del
Centro de Pesquisas, Recursos e Informação de Linguagem (CEPRIL) che
ha l’obiettivo di raggiungere un miliardo di parole coprendo tutti i registri
linguistici. Questo corpus è etichettato morfosintatticamente e permette
ricerche per genere testuale. In questo momento l’accesso al corpus nella
sua totalità è previsto a pagamento tramite The Sketch Engine mentre
l’accesso parziale si può fare gratuitamente tramite il sito della Linguateca
(http://www.linguateca.pt).
Altri importanti corpora del portoghese, per dimensione o per tipologia di
testi inseriti, sono il Corpora informático do Português medieval
(CIPM,http://cipm.fcsh.unl.pt), il corpus giornalistico Natura - Público

214
(ECI/MCI, http://natura.di.uminho.pt), il corpus storico del portoghese
Tycho Brahe (http://www.tycho.iel.unicamp.br/~tycho/corpus/index.html);
il corpus di São Carlos (NILC,
http://www.linguateca.pt/acesso/corpus.php?corpus=SAOCARLOS) e il
corpus Banco de Português
(http://www2.lael.pucsp.br/corpora/bp/index.htm), Un altro corpus
interessante, particolarmente utile per le ricerche nell’ambito della
linguistica comparata e della traduttologia è il Compara
(http://193.136.2.104/COMPARA/psimples.php), un corpus bidirezionale
di portoghese e inglese,
Nell’ambito della ricerca sulla lingua portoghese come L2 e LS è
particolarmente interessante il progetto LeCIEPLE
(http://www.clul.ul.pt/pt/investigacao/547) che intende creare il Learner
Corpus de Português Língua Estrangeira e Língua Segunda (PLE/L2) con
l’obiettivo di servire di supporto alla ricerca, alla formazione di docenti,
alla costruzione di materiali didattici e alla definizione di strategie
d’insegnamento destinate a diverse tipologie di apprendenti. Il corpus sarà
costruito a partire da testi scritti e orali prodotti dagli alunni dei corsi di
PLE/L2 dell’Instituto de Cultura e Língua Portuguesa (ICLP – FLUL) e
dai candidati agli esami del Centro de Avaliação de Português Língua
Estrangeira (CAPLE – FLUL). È previsto che ciascun testo venga
corredato dal profilo del suo autore in modo da permettere una valutazione
qualitativa. Il progetto è finanziato dall’ADFLUL e dalla Fundação
Calouste Gulbenkian e sono partecipanti attivi il ICLP, il CAPLA e il
Centro de Linguística da Universidade de Lisboa.

5. La tradizione letteraria e la letteratura contemporanea


Nell’ambito della letteratura in lingua portoghese troviamo alcune risorse
nel Web che, rispetto alle grandi biblioteche digitali, si specializzano nella
raccolta e nella presentazione di testi letterari. Un esempio è la Biblioteca
Virtual de Literatura (http://www.bibvirtuais.ufrj.br/literatura ), un
progetto sviluppato dal Programma Avanzato di Cultura contemporanea;
essa fa parte del gruppo delle biblioteche virtuali tematiche del SIBI
(Sistema di Biblioteche e Informazione dell’Università Federale di Rio de
Janeiro). Il portale dà particolare rilevanza alla letteratura brasiliana,
nonostante si occupi ugualmente della letteratura portoghese e delle

215
letterature latinoamericane. Tramite il sito è possibile accedere a archivi e
a banche dati disponibili on-line.
Sempre nell’ambito della letteratura brasiliana è da evidenziare, per il suo
carattere pedagogico, il sito Literatura brasileira
(http://www.literaturabrasileira.net) giacché ci presenta schede sulle
principali epoche e scuole letterarie, biografie, riassunti di opere e e-book.
Il sito ci offre, inoltre, la possibilità di ricercare tramite parole chiave al
suo interno:
Un altro progetto interessante è il Projecto Vercial
(http://alfarrabio.di.uminho.pt/vercial/ index.html) che ci presenta un sito
abbastanza completo ed è dedicato sulla letteratura di lingua portoghese.
Oltre ad un elenco di link di autori in ordine alfabetico, tramite i quali si
può accedere a note biografiche ed estratti di opere, troviamo notizie su
congressi nazionali e internazionali su tematiche letterarie e presentazione
di opere e rassegne. Nel sito troviamo anche un’applicazione per il
download dei materiali tramite smartphone. Simile al precedente, è il
Portal de Literatura em Português
(http://www.portaldaliteratura.com/autores.php) in cui troviamo link
dedicati a numerosi autori con pagine ricche di informazioni sui periodi
letterari, note biobibliografiche e anche alcuni brani delle opere. Possiamo
ugualmente visionare nel portale dei video di interviste rilasciate dagli
autori e accedere ad un archivio in ordine alfabetico che raccoglie pensieri
degli scrittori della letteratura portoghese e mondiale sulle più diverse
tematiche. È inoltre possibile, come dimostra la schermata sottostante, la
ricerca tramite parola chiave:

216
Figura 7. La ricerca della parola liberdade nel sito del Portal da Literatura em
Português

Nell’insieme dei siti a disposizione è particolarmente interessante il portale


Memórias de África e do Oriente (http://memoria-africa.ua.pt), creato con
l’appoggio della Fundação Portugal. Si tratta di uno strumento innovativo
e fondamentale per aumentare la conoscenza e la memoria storica che
unisce il Portogallo a tutte le nazioni del mondo lusofono. La Biblioteca
Digitale delle Memorie di Africa e dell’Oriente, al di là della formazione
di un catalogo bibliografico tematico, dà la possibilità di accedere a
documenti in formato digitale. Contiene attualmente 38 collezioni, 2543 tra
libri e riviste, per un totale di 338.934 pagine. Il sito, disponibile in
portoghese e in inglese, permette la ricerca tramite parola chiave o testo.
Un altro portale importante per dimensioni e contenuti è Literatura Digital.
Biblioteca de Literaturas da Lingua portuguesa
(http://www.literaturabrasileira.ufsc.br), progetto nato nel NUPILL (Núcleo
de Pesquisaem Informatica, Literatura e Linguistica) e nel Laboratório
de Pesquisa em Sistemas Distribuidos. Questo portale conta attualmente
74.646 opere, 18425 autori registrati e 3925 archivi digitalizzati. È una
biblioteca digitale, completamente gratuita, che contiene testi integrali delle
opere letterarie e della bibliografia critica sia portoghese sia brasiliana.
Nel sito è possibile non soltanto consultare le opere digitalizzate, ma
accedere anche a un catalogo di dati biobibliografici. Nonostante il sistema

217
non obblighi alla registrazione, chi lo fa entrando nel sistema con nome e
password potrà fare annotazioni alle opere digitalizzate che rimangono
memorizzate. La ricerca all’interno del sito permette la ricerca semplice
(informazioni generiche su titoli di opere e autori) per tipologia di
documento, per autore e per contenuto. I risultati della query come si può
osservare sono presentati in modo dettagliato con indicazione del
titolo/opera, autori, tipo di opera, genere e rilevanza della tematica
all’interno dell’opera. Cliccando sull’opera selezionata si ha accesso
diretto al testo integrale:

Figura 8. Ricerca della parola chiave Modernismo nel sito della Literatura Digital

Per quanto riguarda i singoli autori della letteratura in lingua portoghese


troviamo nel Web molti siti e blog. Nell’impossibilità di enumerarli tutti ci
limiteremo a indicare gli autori più trattati nel Web, elencandoli in ordine
cronologico:
- Gil Vicente (1461-1466?- 1536). Il sito
(http://www.gilvicente.eu/index.html) offre una visione molto ampia della
vita e dell’opera del drammaturgo portoghese. Nel sito possiamo trovare
l’analisi di tutte le opere di Gil Vicente, con la contestualizzazione storica
e una serie di link utili sulla storia del teatro rinascimentale.
- Luis de Camões (1524-1580). Luís Vaz de Camões è considerato il
principale poeta portoghese. Per la sua padronanza della poesia, è stato
paragonato a Omero, Virgilio, Dante e Shakespeare. Il suo lavoro più noto
è il poema epico Os Lusíadas che può esser letto nella forma integrale in

218
diversi siti come ad esempio in
http://www.dominiopublico.gov.br/pesquisa/DetalheObraForm.do?
select_action=&co_obra=1870http://purl.pt/index/geral/PT/index.html.
L’opera lirica in generale si trova anche in
http://users.isr.ist.utl.pt/~cfb/VdS/camoes.html.
- Eça de Queiroz (1845-1900). Il sito della Fondazione Eça de Queiroz
(http://www.feq.pt) offre alla nostra attenzione diverse pagine su uno dei
più importanti scrittori dell’Ottocento portoghese; nel sito troviamo note
biobibliografiche, cronologia e alcune sezioni tematiche: Eça de Queiroz
e il Brasile; Eça de Queiroz e l’Oriente e Biblioteche e archivi
queirosiani.
- Camilo Castelo Branco (1825-1890). La Casa di Camilo Castelo Branco
(http://www.camilocastelobranco.org/) è un sito che dà notizie della biblioteca
esistente nella Casa Museo e del nucleo documentario epistolare.
- Florbela Espanca (1894-1930). Il blog dedicato alla celebre poetessa
portoghese
(http://vidaeobraflorbela.blogspot.it/2012_11_01_archive.html propone
la biografia dell’autrice e la versione integrale delle sue principali opere:
CharneaemFlor; LivrodasMágoas; Livro de Soror Saudade, O Livro
D’Ele e Reliquae.
- Manuel Bandeira (1886-1968). Il sito curato dalla Academia Brasileira
das Letras (http://www.academia.org.br/abl/cgi/cgilua.exe/sys/start.htm?
sid=249) al di là di informazioni di carattere biobibliografico sull’autore
presenta nelle sue pagine alcuni testi scelti, ma non l’opera completa.
- Fernando Pessoa (1888-1935). Nel Web troviamo pagine dedicate al
poeta e pensatore con i contenuti più diversi. Dall’insieme di questi siti
indichiamo due in particolare che, per la loro ampiezza e quantità di
informazione, sono un ottimo punto di partenza per chi si avvicina allo
studio dell’opera pessoana:
a) Arquivo Pessoa (www.arquivopessoa.net) e il portale MultiPessoa
(www.multipessoa.net) offrono, rielaborato, il materiale di un cd-rom
dal titolo MultiPessoa-Labirinto Multimédia, curato da Leonor Areal e
pubblicato nel 1997 dalla casa editrice Texto Editora in collaborazione
con la Casa Fernando Pessoa. L’obbiettivo di questo portale è non
soltanto quello di divulgare l’opera di Fernando Pessoa facendola
diventare accessibile a qualsiasi lettore tramite un’antologia interattiva
(il Labirinto), ma anche di costruire uno strumento didattico e di

219
ricerca, permettendo consultazioni complete all’interno dell’opera
dell’autore. Il portale MultiPessoa presenta due sezioni: i) il Labirinto,
componente educativa d’iniziazione all’opera di Pessoa, corredata di
immagini e letture orali di 120 poemi; ii) l’Archivio Pessoa, base di dati
della quasi totalità dell’opera pessoana, con ricerche complesse
nell’archivio testuale che sarà progressivamente realizzato. Si prevede
che il portale conterrà la sezione pessoana, che consisterà in un
schedario di testi di critica letteraria su Pessoa, costruito sul modello di
Wikipedia, video provenienti dall’archivio della radio e televisione
portoghese sull’autore, e, infine, una sezione di giochi letterari con una
forte componente ludo-didattica.
b) Un altro sito di grande interesse per la conoscenza e l’approfondimento
dell’opera pessoana è quello della Casa Fernando Pessoa
(www.casafernandopessoa.cm-Lisboa.pt), in cui possiamo accedere
alla bibliografia digitale dell’autore. I più di mille libri che
compongono la biblioteca multilingue del poeta, riunita tra il 1898 e il
1935, sono ormai già digitalizzati e possono essere consultati
integralmente. In questo lavoro di digitalizzazione, portato a termine con
la collaborazione del Centro de Linguistica da Universidade de
Lisboa, particolare attenzione è stata data alle pagine che includono
appunti manoscritti di Pessoa nelle pagine dei suoi libri, alle
dedicatorie presenti in alcuni volume e agli studi critici realizzati sulla
biblioteca dell’autore. Nelle pagine del sito della Casa Fernando
Pessoa (disponibile anche in inglese) è anche possibile accedere
all’opera poetica ortonima ed eterononima di Pessoa.
- Jorge Amado (1911-2001). Il sito della Fondazione Jorge Amado
(http://www.jorgeamado.org.br), dedicato al noto scrittore brasiliano, ci
offre non soltanto la visione di una serie di documenti sull’opera di
Amado, ma anche originali, video, fotografie, e notizie sugli eventi,
ricerche e pubblicazioni dedicati all’autore.
- Clarice Lispector (1920-1977). Nel sito dedicato alla scrittrice, poetessa
e pittrice brasiliana (http://www.claricelispector.com.br) possiamo
trovare note biobibliografiche, opere, audiolibri, e notizie sulla Clarice
Lispector giornalista.
- Sofia de Melo Breyner (1919-2004). La pagina della Biblioteca
Nazionale del Portogallo (http://purl.pt/19841/1/) dedicata alla scrittrice
portoghese include notizie sul lascito che dal 2010 è depositato in quella

220
sede e diverse sezioni sull’autrice e la sua opera: poesie lette, Sophia
vista da diversi artisti, poesie dedicate a Sophia, bibliografia e premi
ricevuti.
- José Saramago (1922-2010). Nel sito della Fondazione José Saramago
(www.josesaramago.org), dedicata al premio Nobel della letteratura
portoghese nel 1998, troviamo abbondanti informazioni sull’autore e la
sua opera. Il sito ci presenta le seguenti sezioni: biografia, conferenze,
articoli, premi, Nobel, cronobiografia, bibliografia attiva, e
collaborazioni. Sono incluse anche le sezioni della bibliografia passiva e
delle tesi realizzate sull’autore.
- Lidia Jorge (1946 vivente). Il sito ufficiale dell’autrice portoghese
(http://www.lidiajorge.com) ci presenta una breve nota biografica,
l’elenco delle opere pubblicate, alcuni articoli e svariate rassegne
critiche sull’opera.
- Machado de Assis (1839-1908). Il sito su Machado di Assis, curato dalla
Academia Brasileira de Letras (http://www.machadodeassis.org.br), è
particolarmente esteso e ben curato. Dedicato alla ricerca e diffusione
dell’opera di Machado presenta cronologia, iconografia, bibliografia,
studi e articoli e opere digitalizzate. È anche possibile trovare
informazioni preziose sull’autore in una delle pagine della Fondazione
Biblioteca Nazionale che integra il Progetto Rete della Memoria Virtuale
Brasiliana, che dà accesso diretto a un fondo digitale di diciannove opere.
L’opera completa di Machado è invece accessibile nel sito
(http://machado.mec.gov.br/obra-completa-mainmenu-123), divisa per
genere e ordine cronologico. Le opere sono scaricabili in formato .pdf o
html.
- Euclides da Cunha (1866-1909). Il sito su Euclides da Cunha
(http://www.euclidesdacunha.org.br) curato dalla Academia Brasileira de
Letras ci fornisce una serie completa di informazioni di carattere
biobibliografico e rende accessibile l’opera digitalizzata Os Sertões.
- Mia Couto (1955, vivente). Considerato uno dei più importanti scrittori
mozambicani, è quello più tradotto ed è il vincitore del Premio Camões
nel 2013. Le sue opere denotano un nuovo modello di narrativa africana.
Mia Couto ricrea la lingua portoghese con un’influenza lessicale
mozambicana. Nel sito di Mia Couto (http://miacouto.webnode.pt)
possiamo trovare video delle sue conferenze e dati biobibliografici.
- Gonçalo M. Tavares (1970, vivente). Poeta, narratore e autore teatrale

221
portoghese, è pubblicato in più di quarantacinque Paesi e ha ricevuto
innumerevoli premi nazionali e internazionali, tra cui il Prize of the Best
Foreign Book 2010 in Francia. Nel blog a lui dedicato
(http://goncalomtavares.blogspot.it) troviamo notizie sulle sue
pubblicazioni e rassegne critiche.

6. I dizionari elettronici
Per quanto concerne i dizionari disponibili in Rete, nel caso della lingua
portoghese ci sono diversi dizionari monolingui e bilingui che possono
esser consultati liberamente e gratuitamente. Ci limiteremmo ad indicare
alcuni dei più importanti.

Priberam
Il Dizionario Priberam della lingua portoghese (http://www.priberam.pt)
contiene circa 105.000 lemmi, tra cui i termini più comune delle principali
aree tecniche e scientifiche. Tramite il sito Priberam si può accedere ai link
ausiliari di traduzione del FLip. Priberam si basa sul nuovo Dizionario
Lello della Lingua Portoghese (Porto, Lello Editores, 1996 e 1999) ed è in
costante aggiornamento. La consultazione ci permette la ricerca di
definizioni e di sinonimi e antonimi. È ugualmente possibile fare
esplorazioni sull’origine etimologica di alcune parole e verificare la loro
pronuncia. Inoltre, Priberam offre gratuitamente on-line un correttore
ortografico e un correttore sintattico del portoghese (variante europea e
brasiliana), essendo anche possibile scegliere la versione che include il
nuovo accordo ortografico. Nel correttore automatico è possibile digitare
fino a 3.000 caratteri e controllare ogni correzione segnalata:

222
Figura 9. Ricerca della parola dicionário nel Priberam

Vocabulário Ortográfico do Português


Il VocabulárioOrtográfico do Português
(http://www.portaldalinguaportuguesa.org/vop.html) si basa sulla base di
dati lessicali MOrDebe. Il sito fornisce informazioni sulla flessione e
ortografia delle parole; serve anche di base alla creazione di risorse
lessicali e funziona come guida ortografica.
Il Vocabulário Ortográfico do Português contenuto nel Portal da Lingua
presenta altre basi di dati complementari, come ad esempio un dizionario di
toponimi, forestierismi o anche di divisione sillabica. Il Portale è in
costante aggiornamento e incremento:

223
Figura 10. Home page del Vocabulário Ortográfico do Português

Infopédia
Infopédia (www.infopedia.pt), progetto della Porto Editora, si presenta
come la più importante enciclopedia multimediale on-line in portoghese.
Infopédia mette a disposizione dei suoi utenti 20 dizionari e, inoltre, dà la
possibilità di annotare e archiviare l’informazione ottenuta con la ricerca
eseguita. L’Infopédia si divide in due blocchi, enciclopedia e dizionari, e
permetta l’interfaccia tra i due. Nella pagina dell’enciclopedia, l’utente
potrà consultare migliaia di lemmi organizzati in diversi tipi di documenti,
di carattere enciclopedico, storico, geografico, di opinione e altro; le
risorse sono catalogate per temi.

Figura 11. Interfaccia di ricerca in Infopédia

Vocabulário Ortográfico Comum


Il Vocabolario Ortográfico Comum da Língua portuguesa (VOC)
(http://iilp.cplp.org/voc) è una piattaforma che riunisce gli strumenti che
determinano legalmente l’ortografia della lingua portoghese. Riconosciuto
dagli Stati membri della CPLP, è uno strumento già previsto nell’Accordo
ortografico firmato nel 1990. La piattaforma entrerà in funzione entro la fine
del 2014, dando accesso libero a tutti i parlanti e agli studenti di lingua
portoghese.

224
Vocabulário ortográfico da Língua portuguesa
Il Vocabulario ortográfico da lingua portuguesa
(http://www.academia.org.br/abl/cgi/cgilua.exe/ sys/start.htm?sid=23) già
alla sua quinta edizione contiene 381.000 lemmi presentati con le rispettive
classificazioni grammaticali e rispettando rigorosamente l’Accordo
ortografico.

Dicionário de Português-Italiano da Porto Editora


Il Dicionário portoghese - italiano, italiano - portoghese della Porto
Editora (http://www.infopedia.pt/dicionarios/portugues-italiano/ -
http://www.infopedia.pt/dicionarios/ italiano-portugues/) mette a
disposizione più di un milione tra lemmi e forme (con il riconoscimento
delle forme flessionali), secondo l’accordo ortografico, più di 213.000
traduzioni e di 55.000 espressioni, proverbi ed esempi illustrativi; offre
anche la contestualizzazione di vocaboli in aree specifiche e
l’identificazione di registri linguistici; non mancano, naturalmente,
informazioni grammaticali, trascrizione fonetica e ricerche avanzate.

7. Strumenti per l’apprendimento e l’insegnamento


Un fattore determinante per lo sviluppo delle nuove tecnologie è senza
dubbio il potenziale che hanno per incentivare l’autoapprendimento.
L’insegnamento della lingua con l’uso delle risorse tecnologiche dipende
strettamente dall’uso adeguato degli ambienti d’apprendimento. In
particolare, per l’insegnamento della lingua, Internet offre enormi
possibilità di lavorare sui diversi generi testuali digitali e quindi sulle
varietà linguistiche a livello diafasico, diastratico e diamesico 16. Per
quanto riguarda la lingua portoghese, a tutt’oggi i siti a disposizione (di
libero accesso) non possiedono, nella maggioranza, per il pubblico italiano
le caratteristiche dovute. Contrariamente ai siti esistenti destinati al
pubblico anglofono, francofono o ispanofono, pochi sono i siti creati
appositamente per l’apprendente italiano.

Il Centro Virtual Camões


Il Centro Virtual Camões (http://cvc.instituto-camoes.pt/) è per eccellenza
il centro dell’Istituto Camões che ha come scopo il sostegno
all’insegnamento e all’apprendimento della lingua portoghese. Nel sito è
possibile l’iscrizione a corsi on-line di portoghese, alcuni di essi dedicati

225
specificamente a apprendenti stranieri, altri che mirano a un pubblico più
vasto proponendo formazione specifica nelle aree, ad esempio, del
linguaggio specialistico o della traduzione. Luogo di ritrovo degli
insegnanti della lingua portoghese, fornisce con i suoi hyperlinks accesso
alle risorse disponibili on-line per l’insegnamento e l’apprendimento della
lingua. Il sito del Centro Virtual Camões è organizzato in modo tale che
l’utente può accedere in modo rapido e facile all’informazione desiderata,
tramite una maschera di ricerca che permette l’indagine all’interno del sito.
Alle informazioni di carattere puramente linguistico si possono aggiungere
come particolarmente interessanti le pagine dedicate alla cultura
portoghese. Il sito include anche un link di accesso alla Biblioteca Digital
dell’Instituto Camões, dove si trovano digitalizzati vari strumenti, utili a
chi insegna o studia la lingua portoghese. Nel sito è possibile, nella sezione
Aprendere (Imparare), svolgere esercizi interattivi di lettura, di
comprensione e di grammatica.

Figura 12. Pagina del Centro Virtual Camões dove sono proposti esercizi interattivi

FLIP
FLIP (http://www.flip.pt) è un Portale di strumenti di revisione e aiuto alla
scrittura in portoghese, e include correttori ortografici, strumenti di
traduzione, coniugatori verbali e una grammatica. Nel portale è possibile

226
accedere a una sezione specificamente dedicata all’Accordo Ortografico
attualmente in vigore. Il sito ha anche una sezione interattiva; difatti, è
possibile, tramite previa registrazione, sottoporre dubbi linguistici. La
grammatica messa a disposizione, basata sulla Gramática Portuguesa do
Novo Dicionario Lello da Lingua Portuguesa, pubblicata a Porto nel 1999,
è chiara e sintetica e di consultazione molto facile:

Figura 13. Pagina dell’indice della Gramática del FLIP

Ciberdúvidas
Ciberdúvidas (http://www.ciberduvidas.com) è un portale interattivo, che
ha come intento lo studio e la divulgazione della lingua portoghese.
Elaborato in collaborazione con il Ministero della Pubblica Istruzione mette
a disposizione un insieme di collegamenti ipertestuali utili alle ricerche in
ambito linguistico. Infatti, è possibile, tramite una maschera di ricerca,
consultare per nome, anno o tema le tesi di linguistica presentate in
Portogallo. Il portale include anche notizie di libri pubblicati che hanno
come tematica principale la lingua portoghese. Tramite il sito è possibile
proporre domande su dubbi che riguardano le strutture fonetiche, sintattiche
e morfologiche della lingua, che avranno risposte da collaboratori esperti
che compongono il gruppo. È anche disponibile un glossario con gli errori
che i parlanti commettano con più frequenza sia a livello della lingua
parlata sia della lingua scritta:

227
Figura 14. Schermata di risposta a un dubbio sulla grafia della parola lasanha in
portoghese

Português para estrangeiros. Gramática básica


Questa è una Grammatica scritta in lingua portoghese
(www.linguateca.pt/Diana/download/ portugisisk.html) dalla linguista
Diana Santos e pubblicata nel 2002. Si tratta di una grammatica destinata
agli apprendenti stranieri dei livelli avanzati della lingua portoghese. Il
testo è chiaro e corredato di molti esempi che possono rivelarsi utili nel
processo di perfezionamento della lingua.

Português, o seusite da lingua portuguesa


Questo sito (http://www.portugues.com.br) presenta un’ampia informazione
di carattere grammaticale, proposta in modo attrattivo e immediato.
Destinato a chi già possiede i rudimenti della lingua risulta essere un sito
molto utile per l’approfondimento della grammatica. Nell’immagine
sottostante possiamo osservare, ad esempio, la spiegazione per l’uso della
virgola:

228
Figura 15. Spiegazione delle regole dell’uso della virgola

Al di là dei siti sopracitati esistono molti altri siti e blog di grammatica


portoghese. Per quanto riguarda la norma brasiliana suggeriamo alcuni che
per contenuto, facilità di navigazione, interattività e attualizzazione
consideriamo i migliori: (http://www.gramaticaonline.com.br;
http://www.brazilianportugues.com; http://www.marcosbagno.com.br;
http://www.soportugues.com.br/secoes/gramatica). Per la norma portoghese
suggeriamo invece http://www.infoescola.com/portugues/;
http://www.gramatica.net/site.php?mdl=gramatica;
http://www.universal.pt/main.php?id=69).

Corso multimediale portoghese-italiano


Si tratta di un sito (http://www.brasiliano.it) che presenta un corso
multimediale su cd-rom, la cui versione ridotta, in costruzione, è messa a
disposizione on-line in modo gratuito. Elaborato nella versione norma
brasiliana è destinato non ad uno studio approfondito della lingua; esso
aspira ad essere, invece, un punto di riferimento per chi ha necessità di
avvicinarsi alla lingua e impararla. Il corso è in fase di completamento e
sarà arricchito con nuove lezioni, esercizi e file audio. Il sito è
prevalentemente interattivo permettendo agli apprendenti di collaborare

229
nella creazione delle lezioni.

Babbel
Babbel (http://it.babbel.com/impara-portoghese-online) è un sistema di
apprendimento on-line in cui tra altre lingue è possibile imparare il
portoghese. Il sito include un trainer di vocaboli che grazie alla funzione
integrata di riconoscimento vocale permette di valutare i progressi fatti al
livello della pronuncia.

Conversa de português
Questo blog (http://conversadeportugues.com.br) nasce come una pagina
personale con la finalità di trasmettere l’esperienza della Prof.ssa Andrea
Motta nell’ambito dell’insegnamento della lingua portoghese. Il blog
include le seguenti sezioni: ortografia, educazione, letteratura e sintassi.

Lingua portuguesa no dia a dia


Un altro blog interessante è Lingua portuguesa no dia a dia
(http://linguaportuguesanodiaadia.blogspot.it), pagina in cui è possibile
chiarire dubbi sulla forma corretta di determinate espressioni o proporre
questioni di grammatica.
Altri blog suggeriscono la presentazione degli argomenti sotto forma di
lezione con la proposta di esercizi applicativi corredati dalle rispettive
soluzioni; è il caso del blog Laboratório da língua portuguesa (http://lab-
portugues.blogspot.it/2005_11_01_archive.html). Per la norma brasiliana,
gli apprendenti che vogliono acquisire un livello base possono anche
ricorrere a Brasiliano (http://www.brasiliano.it), un minicorso gratuito che
permette di imparare l’alfabeto, la pronuncia, il vocabolario e un po’ di
grammatica. Per imparare frasi di uso corrente, il sito ideale è
(http://www.loecsen.com/travel/0-pt-67-16-16-curso-gratuito-
portugues.html). Questo corso on-line gratuito fornisce un metodo per
imparare con facilità il vocabolario, le espressioni e la pronuncia della
norma brasiliana. È possibile il trasferimento delle espressioni linguistiche
in formato .mp3 o .pdf. Le frasi sono divise per aree tematiche:
l’indispensabile; la conversazione; cercare una persona; i marcatori di
tempo; bar, ristorante; taxi, trasporti; hotel, spiaggia; famiglia, sentimenti;
imparare; colori e numeri.
Il pubblico italiano che abbia conoscenza dell’inglese può accedere ad altri

230
siti che propongono l’autoapprendimento del portoghese come ad esempio
il Learn Portuguese with BBC
(http://www.bbc.co.uk/languages/portuguese/), la guida on-line della BBC
per imparare i rudimenti della lingua portoghese. Per chi conosce lo
spagnolo si rivela utile il sito Táfalando
(http://coerll.utexas.edu/brazilpod/tafalado/Falado), prodotto dal College
of Liberal Arts della University of Texas, dove si trovano lezioni di
pronuncia per i parlanti di spagnolo. Un altro sito utile per l’apprendimento
della pronuncia delle parole è Forvo Português
(http://it.forvo.com/languages/pt/), in cui è possibile ascoltare la pronuncia
delle parole registrata direttamente dagli utenti. Nonostante sia indiscutibile
l’incremento verificato negli ultimi anni a livello internazionale nella
diffusione della produzione scientifica e nell’uso del Web, nel caso della
lingua portoghese si assiste ancora ad una scarsa presenza a livello di
quantità di informazione disponibile. Ciò è evidente, ad esempio, a livello
dei materiali disponibili per l’autoapprendimento, ma lo è anche per quanto
riguarda la diffusione della letteratura e della cultura in generale. Questa
situazione può essere dovuta alla mancanza di sensibilizzazione degli autori
e degli editori per quanto riguarda i vantaggi e l’importanza della
divulgazione della loro produzione in Rete, in accesso aperto. Nel caso
particolare della divulgazione della lingua portoghese e della cultura
lusofona a un pubblico italiano la situazione è abbastanza difficile. I siti che
abbiamo analizzato non contemplano mai la lingua italiana, fatto che
sicuramente allontana chi non ha una minima conoscenza della lingua
portoghese. Più negativa è la situazione della divulgazione di materiali per
l’autoapprendimento del portoghese on-line in accesso libero per gli utenti
italiani; si assiste a una quasi completa assenza di questi materiali, vuoto
che sicuramente non corrisponde alla mancanza di interesse per la lingua
portoghese.

Riferimenti bibliografici
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2006 Gestão de conteúdo sem bibliotecas digitais: acesso aberto de
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GUAMBE, MARTINS FERNANDO - BUENO-DE-LA-FUENTE, GEMA
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nada-na-blogosfera.html).
PALÁCIOS,MARCO
2004 Por mares doravante navegados: panorama e perspectivas da
presença lusófona na Internet, in América Latina, 13
(http://bocc.ubi.pt/pag/_texto.php?html2=palacios-marcos-Mares-
Doravante-Navegados.html).
PORTUGAL. MINISTÉRIO DA CIÊNCIA TECNOLOGIA E ENSINO SUPERIOR -
GABINETE DE PLANEAMENTO, ESTRATÉGIA, AVALIAÇÃO E RELAÇÕES
INTERNACIONAIS - DIRECÇÃO DE SERVIÇOS DE INFORMAÇÃO ESTATÍSTICA EM
CIÊNCIA E TECNOLOGIA
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RIBEIRO, FERNANDA – PINTO, MARIA MANUELA
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232
UNIVERSIDADE DO MINHO - GABINETE DE PROJETOS OPEN ACCESS
2013 Os investigadores em Portugal e a sua Relação com o Acesso
Aberto à Produção Científica. Relatório do Inquérito por Questionário
2012/2013(htttp://openaccess.sdum.uminho.pt).
MOURA, GEVILACIO AGUIAR COÊLHODE
(s.d.) Sistemas de busca da web: diretórios e mecanismos de busca
(articolo consultabile all’indirizzo
http://www.quatrocantos.com/tec_web/sist_busca/SB_SUM.HTM).

1 Il codice ISO 639-3, che raccoglie i codici delle lingue del mondo, per il portoghese è
“por”.
2 Cfr. http://pt.m..wikinews.org.
3 Cfr. http://www.linguasphere.info/lcontao/tl_files/pdf/part1/P1-
Linguasphere10pages.pdf.pdf. La cifra coincide largamente con quella indicate nella
scheda di Ethnologue (http://www.ethnologue.com/language/por).
4 Cfr. http://observatorio-lp.sapo.pt/pt/dados-estatisticos/as-linguas-na-internet/linguas-
mais-faladas-no-facebook.
5 Si veda http://observatorio-lp.sapo.pt/pt/dados-estatisticos/as-linguas-na-internet/as-
linguas-no-twitter.
6 Cfr. su questo argomento l’articolo di M. Palácios (2004).
7 Cfr. http://conmoz.org/2011/11/internet-em-mocambique-a-revolucao-ainda-nao-
chegou-contudo/
8 Si veda http://observatorio-lp.sapo.pt/pt/dados-estatisticos/as-linguas-na-internet/um-
milhao-de-angolanos-internet.
9 Il testo dell’accordo è consultabile in diversi siti tra cui in
http://www.priberam.pt/docs/AcOrtog90.pdf.
10 Cfr. http://www.jn.pt/PaginaInicial/Sociedade/Interior.aspx?content_id=2470633.
11 Il “motore di ricerca” presenta in portoghese diverse denominazioni. In portoghese
europeo possiamo trovare: Motor de busca, motor de pesquisa, apontador, directório;
in portoghese del Brasile le possibili denominazioni sono più numerose: sistema de
busca, ferramenta de busca, ferramenta de procura, mecanismo de busca, motor de
busca, motor de procura, diretório, indexador, catálogo, de busca, programa de
busca, serviço de busca, engenho de busca (Moura, s.d.).
12 Si veda http://www.maiswebmarketing.com/analise-ao-motor-de-busca-
bing/statcounter-search_engine-pt-monthly-200911-201111-bar/.
13 Cfr. http://dinheirodigital.sapo.pt/news.asp?id_news=125535.
14 Cfr. http://www.tecmundo.com.br/google/42043-google-cresce-no-posto-de-
buscador-mais-usado-do-brasil.htm.

233
15 Cfr. http://top10mais.org/top-10-blogs-mais-acessados-do-brasil/#ixzz3GHyflnim.
1612 Cfr. l’Introduzione di F. Lorenzi a questo volume.

234
Russo
Andrea Lena Corritore

Il russo 1 è una lingua slava orientale, di origine indoeuropea. Secondo il


catalogo di Ethnologue (http://www.ethnologue.com/language/rus) il russo
è parlato da circa 180 milioni di persone, nella Federazione Russa e in vari
altri Paesi ex-sovietici, e occupa l’ottava posizione tra le lingue più diffuse
nel mondo. Nel Registro della Linguasphere
(http://www.linguasphere.info) il russo è un arterial language; esso è
catalogato con il codice 53-AAA-ea e comprende al suo interno una ventina
di varianti regionali.
Il primo passo da compiere per potere lavorare all’interno di molti dei siti
presentati in questo articolo è “russificare” il proprio computer. Quasi tutti i
sistemi operativi attualmente in uso permettono di visualizzare sullo
schermo documenti redatti in cirillico, mentre potrebbe essere necessario
installare dei supporti per immettere testi redatti in questo alfabeto. Ogni
sistema operativo (Windows, Mac, Linux) prevede una procedura specifica
per attivare i supporti per il cirillico, ed è facile trovare le istruzioni in
Internet. Generalmente esistono due layout di tastiera per il russo: il
cosiddetto sistema “ЙЦУКЕН”, diffuso in Russia e analogo al
“QWERTY”, in cui l’ordine dei caratteri sulla tastiera non è coincidente
dal punto di vista fonetico per i due alfabeti; e il layout fonetico, studiato
apposta per i paesi che usano la tastiera latina, in cui i singoli tasti
producono caratteri foneticamente uguali, simili o, in pochi casi, abbinati
per convenzione (sistema non usato in Russia). Il numero dei font cirillici in
dotazione per i sistemi operativi in italiano è inferiore a quello dei font
latini; ad esempio, non ci sono le lettere dello slavo ecclesiastico e del
russo antico, diverse da quelle in uso nel russo contemporaneo. È possibile
tuttavia scaricare i font da Internet. Una buona collezione si trova sul sito
dell’Associazione americana di insegnanti di lingue slave e dell’Est Europa
[AATSEEL; http://www.aatseel.org → Additional Resources →
“Russifying your Computer” (Slavic fonts and keyboard drivers)].

Sistemi di traslitterazione scientifica e trascrizione fonetica del

235
russo in italiano
Il sistema correntemente usato in Italia per traslitterare le parole russe,
scritte in alfabeto cirillico – in genere, antroponimi, toponimi e realia –, è
l’ISO 9, uno standard internazionale, messo a punto dall’International
Organization for Standardization, per la traslitterazione dei caratteri
cirillici in caratteri latini (adottato dalla Federazione Russa come norma
GOST 7.79). Secondo questo sistema, che usa alcuni segni diacritici, a ogni
carattere cirillico ne corrisponde uno ed uno solo latino, e viceversa, in
modo da rappresentare in maniera univoca il testo originale e di fare una
traslitterazione inversa senza possibilità di errore. Per questo motivo, il
sistema di traslitterazione ISO 9 è definito scientifico.Se ne trova una
tabella aggiornata alla voce “ISO 9” nel Wikipedia italiano, disponibile
all’indirizzo http://it.wikipedia.org/wiki/ISO_9.
Tuttavia, proprio perché l’ISO 9 utilizza i segni diacritici, non
immediatamente comprensibili a tutti, redazioni di giornali e riviste usano
più frequentemente il cosiddetto sistema di trascrizione fonetica americano,
modellato sulle regole fonologiche dell’inglese. Non esiste infatti un
sistema riconosciuto di trascrizione fonetica specifico per l’italiano.
Occorre notare però che nel sistema americano non c’è corrispondenza
univoca tra i grafemi cirillici e latini e, per questa ragione, esso non può
essere considerato scientifico. Normalmente il sistema americano
sostituisce l’accento anticirconflesso dell’ISO 9 con una “h”, ovvero č →
ch, š → sh, ž → zh, ma, ad esempio, non registra i segni molle o forte del
russo (ь, ъ) con uno o due apostrofi, come avviene secondo le norme
dell’ISO 9.
Oltre a quello americano, esistono anche i sistemi di trascrizione francese e
tedesco, che rispecchiano le regole fonologiche di queste lingue.È buona
norma, quando si eseguono ricerche di nomi e titoli russi, in rete o negli
OPAC delle biblioteche, provare a inserire le stesse chiavi di ricerca,
scritte secondo i diversi sistemi di traslitterazione e trascrizione fonetica, in
modo da ottenere risultati sufficientemente esaustivi.

1. Lingua e istituzioni
1.1 Istituti nazionali per lo studio della lingua e della linguistica
russa

236
1.1.1 L’Istituto di Lingua russa V.V. Vinogradov dell’Accademia delle
Scienze russa
L’Institut russkogo jazyka im. V.V. Vinogradova RAN
(http://www.ruslang.ru; in russo) è il più importante centro nazionale per la
salvaguardia e lo studio della lingua russa, in Russia e all’estero. La sua
attività principale è quella di valutare le innovazioni linguistiche sotto
l’aspetto della loro normatività e codificare le norme della lingua standard
nei dizionari, nelle grammatiche e nei manuali.
Tra i compiti dell’Istituto rientrano quindi: la definizione della variante
standard del russo contemporaneo dal punto di vista grammaticale e
lessicale; la compilazione di dizionari, grammatiche, corpora linguistici,
monografie, fondi informatici e archivi elettronici di dati;
l’approfondimento degli aspetti sociali e pragmatici del funzionamento
della lingua; lo studio del russo in prospettiva diacronica e nelle sue
varianti dialettali; la preparazione di edizioni accademiche delle opere
della letteratura russa antica; la raccolta di una fonoteca con registrazioni
della lingua parlata, in ogni sua variante sociale e dialettale, che copre un
arco temporale che va dall’inizio del XX secolo ai nostri giorni.

Figura 1. Home page dell’Istituto di Lingua russa V.V. Vinogradov

L’Istituto è promotore di progetti molto innovativi, quali la creazione di un


corpus nazionale della lingua russa digitalizzato, consultabile in rete (vd. §
4.1); la costituzione di portali informatici contenenti le più importanti
risorse lessicografiche e grammaticali del russo in versione digitale (vd. §
6).Infine, l’Istituto partecipa a numerosi programmi di ricerca nell’ambito

237
della Russistica insieme ad altre importanti istituzioni scientifiche nazionali
e straniere; organizza convegni, seminari e incontri su argomenti di
linguistica, sia ai livelli scientifici più alti, sia a livello scolastico; cura la
pubblicazione di numerose riviste scientifiche internazionali.
L’Istituto opera anche come polo didattico, organizzando dottorati e master,
aperti anche a studiosi stranieri, organizza infine corsi di russo per studenti
stranieri a ogni livello, visite culturali nelle più importanti città russe e
spedizioni in regioni remote della Russia di notevole interesse
antropologico e folcloristico (http://russianinmoscow.ruslang.ru/; sezione
del sito in inglese). Altre istituzioni accademiche nazionali per lo studio
della linguistica generale, slava e russa sono l’Istituto di Linguistica
dell’Accademia delle Scienze di Mosca (Institut jazykoznanija RAN;
http://iling-ran.ru/beta/) e l’Istituto di Studi Linguistici dell’Accademia
delle Scienze di San Pietroburgo (Institut lingvističeskich issledovanij
RAN; http://iling.spb.ru/; sito anche in inglese).

1.2 Istituti per la diffusione e lo studio del russo come lingua


straniera in Russia
1.2.1 L’Istituto Puškin
L’Istituto statale Puškin, con sede a Mosca, è uno dei più importanti centri
per la diffusione e lo studio del russo come lingua straniera. Le sue attività
principali sono: l’insegnamento del russo agli stranieri; la preparazione di
insegnanti di russo come lingua straniera ed esperti di glottodidattica (anche
ai livelli più alti del sistema di istruzione universitaria russo: aspirantura e
doktorantura); produzione di manuali, materiali didattici di vario tipo,
dizionari e messa a punto di test per la certificazione internazionale del
russo. Offre infine supporto organizzativo e metodologico per
l’insegnamento della lingua e della cultura russa a numerosi istituti e scuole
all’estero. Nella propria sede di Mosca l’Istituto Puškin propone corsi di
lingua, letteratura, civiltà e cultura russa a studenti stranieri di ogni livello,
dai principianti assoluti a coloro che possiedono già una buona padronanza
della lingua e intendono perfezionarsi in un linguaggio settoriale
(fondamentalmente, commerciale e turistico), ed è sede di certificazione
TRKI-TORFL, il sistema internazionale che verifica il livello di
competenza del russo, elaborato dal Ministero dell’Istruzione della

238
Federazione Russa all’interno del programma “Lingua russa” e riconosciuto
dall’ALTE (Association of Language Testers of Europe) 2.
L’Istituto Puškin collabora con l’Associazione Internazionale degli
Insegnanti di Lingua e Letteratura Russa (MAPRJaL;
http://www.mapryal.org) e il Centro scientifico-metodologico di lingua
russa dell’Università Statale di Mosca (MGU) per la pubblicazione della
rivista a carattere didattico-metodologico Russkij jazyk za rubežom,
dedicata all’insegnamento del russo come lingua straniera e della letteratura
russa all’estero (http://www.russianedu.ru/magazine.html).
Sul sito del Puškin (http://www.pushkin.edu.ru), in russo e in inglese, si
trovano informazioni sulla storia di questo Istituto, sulle sue tre Facoltà, sui
corsi di lingua russa, sul sistema TRKI, sulle date degli esami per la
certificazione internazionale e sulle sedi autorizzate a rilasciare tale
certificazione all’estero. Si riportano inoltre tutte le attività culturali
organizzate dall’Istituto (incontri, gite, un giornale e una radio gestiti dagli
studenti, spettacoli teatrali in russo a cui prendono parte coloro che
frequentano i corsi, olimpiadi di lingua russa all’estero). Attraverso il sito è
possibile fare la richiesta per essere ammessi allo studentato del Puškin.
Infine si trova il link alla rivista Russkij jazyk za rubežom (“La lingua russa
all’estero”).
In Italia sono diverse le Università autorizzate dall’Istituto Puškin a
svolgere gli esami per la certificazione internazionale della lingua russa.
Tra queste: l’Università degli Studi di Bergamo, l’Università Statale di
Milano, l’Università “Ca’ Foscari” di Venezia e altre.

1.2.2 Altri istituti in Russia


Altri importanti centri della Federazione Russa per l’insegnamento del
russo, sedi della certificazione internazionale, sono: il Centro di Lingua
russa dell’Università Statale di Mosca, il cui sito multilingue
(http://www.mgu-russian.com) offre la possibilità di seguire lezioni
individuali on-line a pagamento e permette di provare il test di accesso per
il livello elementare; l’Istituto di Lingua e Cultura russa (IRJaK) presso la
Facoltà di Lettere dell’Università Statale di San Pietroburgo
(http://russian4foreigners.com/ru) e il Centro di Istruzione Internazionale
presso questa stessa Facoltà (http://ciespbu.ru/).

239
Molte Università e Istituti di Istruzione Superiore (ВУЗ) russi, inoltre, come
anche talvolta varie Facoltà all’interno di un unico Ateneo, offrono corsi di
lingua russa a studenti stranieri, spesso facendosi concorrenza tra loro.

1.3 Istituti per la diffusione della lingua e della cultura russa in


Italia
Fino alla caduta dell’Unione Sovietica, l’ente principale per la diffusione
della cultura russo-sovietica e della lingua russa in Italia era
l’Associazione Italia-URSS, che trovava il suo corrispettivo in Unione
Sovietica nell’Associazione URSS-Italia, un ente governativo, membro
dell’Unione delle Associazioni sovietiche per l’amicizia e i rapporti
culturali con l’estero (SSOD), attivo fino al 1994. Circoli e sezioni
dell’Associazione Italia-URSS, sparsi su tutto il territorio italiano,
svolsero un enorme lavoro nell’ambito degli scambi culturali fra i due
paesi: organizzarono importanti mostre, incontri e tavole rotonde con
intellettuali e scienziati russi e italiani, rassegne cinematografiche e varie
altre iniziative, oltre, naturalmente, a tenere corsi di lingua a tutti i livelli.
All’inizio degli anni Novanta, con la fine dell’URSS, l’Associazione Italia-
URSS smise di fatto di esistere. Attualmente la maggior parte degli istituti,
associazioni, fondazioni, forum ed enti che si occupano della diffusione
della cultura e della lingua russa in Italia deriva dalle sezioni locali dell’ex
Italia-URSS.Le sedi più importanti sono l’Istituto di Cultura e Lingua russa
di Roma (http://www.italia-russia.it/), l’Associazione Italia Russia di
Milano (http://associazioneitaliarussia.it/wp/), l’Associazione Italia-
Russia di Bergamo (http://www.italiarussia.org/), l’Associazione culturale
Russkij Mir di Torino (http://www.arpnet.it/russkij/), l’Associazione
culturale Massimo Gorki di Napoli e l’Associazione culturale Italia-
Russia di Firenze, ma ce ne sono anche in altre città. A Roma è da segnalare
inoltre il Centro di lingua e cultura Est Ovest (http://www.estovest.it) di
più recente costituzione.
Tutti offrono corsi di russo, anche finalizzati alla preparazione agli esami
per ottenere la certificazione internazionale, un servizio di traduzioni e
interpretariato da e verso la lingua russa, organizzano soggiorni di studio in
Russia. Spesso le varie sedi sono provviste di una piccola biblioteca con
testi in lingua e una ampia scelta di manuali e si fanno promotrici di varie
iniziative culturali: dibattiti, conferenze, proiezioni di film e documentari.

240
Negli ultimi anni il governo russo ha ripreso in mano la situazione, creando
due importanti istituzioni per la diffusione della lingua e della cultura russa
all’estero. Nel 2007 Vladimir Putin istituì la fondazione Russkij mir, tra le
cui finalità rientrano quelle di valorizzare la lingua e la cultura russa come
patrimonio della Russia, promuovere e sostenere all’estero programmi di
studio del russo, della cultura e della storia della Russia contemporanea in
modo da agevolare il dialogo interculturale fra le nazioni, ma soprattutto
favorire la diffusione di un atteggiamento positivo nei confronti della
Russia tra le opinioni pubbliche degli altri paesi. Data quest’ultima
premessa, naturalmente non c’è da aspettarsi che il Russkij mir favorisca
anche la circolazione di una cultura che possa dirsi veramente libera. La
fondazione promuove la diffusione di una rete di centri e gabinetti di studi
russi nel mondo (russkie centry i kabinety), che organizzano corsi di lingua
russa, conferenze, incontri, mostre e altri eventi culturali, e sono provvisti
di biblioteche, videoteche e sale di lettura. In Italia esistono attualmente
quattro centri del Russkij mir, ospitati presso le Università di Milano
(Statale), Roma “La Sapienza”, Napoli “L’Orientale” e Pisa.
Nel 2008, durante la presidenza di Medvedev, si è posto rimedio alla
mancanza di un ente governativo centralizzato per la promozione della
cultura russa nel mondo, con l’istituzione del Russotrudničestvo, un’agenzia
federale, facente capo al Ministero degli Esteri russo, per gli affari della
CSI, dei cittadini russi residenti all’estero e per la cooperazione
internazionale umanitaria (ma l’aggettivo russo gumanitarnyj equivale
anche a “umanistico”, e questo spiega le attività dell’agenzia in ambito
culturale e scientifico). Alla fine del 2011 si è inaugurato a Roma il Centro
russo di scienza e cultura (Rossijskij centr nauki i kul’tury;
http://ita.rs.gov.ru/it, in italiano e in russo), nella lussuosa sede del
seicentesco Palazzo Santacroce di Piazza Cairoli, facente capo al
Russotrudničestvo e molto attivo nell’organizzazione di eventi culturali,
conferenze, mostre, concerti. Il Centro organizza corsi a pagamento di
lingua russa a vari livelli e ospita una biblioteca.

241
Figura 2. Home page del Centro russo di scienza e cultura di Roma

1.4 Associazioni di studiosi di lingue e culture slave


Può essere utile segnalare che in Italia esistono due associazioni di studiosi,
il cui obiettivo è favorire e diffondere lo studio delle lingue e delle culture
slave, di cui fa parte anche il russo: l’Associazione Italiana Russisti
(A.I.R.; http://air.cliro.unibo.it/) e l’Associazione Italiana degli Slavisti
(A.I.S.; http://www.associazioneslavisti.it). Il sito di quest’ultima,
regolarmente aggiornato, segnala i principali eventi di interesse slavistico
che si organizzano in Italia e all’estero e mette a disposizione degli utenti
documenti di notevole interesse, come le bibliografie della produzione
slavistica italiana (dal 1993 al 2008, ma in continuo aggiornamento) e la
mappa della Slavistica, una banca dati dei docenti di lingue e culture slave,
ordinata per sedi universitarie. L’A.I.S. pubblica inoltre la rivista Studi
Slavistici, accessibile dal sito e interamente open access.

242
Figura 3. Home page dell’A.I.S

In ambito internazionale esiste un Comitato internazionale degli Slavisti


(Meždunarodnyj komitet slavistov), con sede a Belgrado, che organizza
periodicamente congressi internazionali in varie città di paesi slavi.
Sono da ricordare infine le Associazioni americane, i cui siti sono
ricchissimi di informazioni e materiali: l’American Association of Teachers
of Slavic and East European Languages (AATSEEL;
http://www.aatseel.org) e l’American Association for Slavic, East
European, and Eurasian Studies (ASEEES; http://www.aseees.org).

1.5 Riviste italiane di Russistica e Slavistica


Sono state molte negli anni le riviste italiane dedicate agli studi di
Russistica e Slavistica. Quasi tutte quelle attualmente presenti hanno un
proprio sito, alcune sono open access, è possibile, cioè, scaricarne
liberamente i contenuti (in genere, in formato pdf).
Si ricorderanno tra le altre: eSamizdat (http://www.esamizdat.it); Europa
Orientalis (http://www.europaorientalis.it); Ricerche Slavistiche
(http://www.ricercheslavistiche.it); Russica Romana
(http://www.libraweb.net/sommari.php?chiave=72); Slavia
(http://www.slavia.it); Slavica TerGestina (http://slavica-ter.org).

243
1.6 Altre istituzioni in Italia
A Milano si trova la sede della Camera di commercio italo-russa (CCIR;
http://www.ccir.it/wp/), un’associazione privata senza scopo di lucro,
fondata nel 1964 allo scopo di promuovere la cooperazione economica fra
l’Italia e la Russia. La CCIR ha un ufficio di rappresentanza a Mosca ed è
riconosciuta ufficialmente da entrambi i paesi.
Nel 2002 il Comune di Milano, con il contributo di aziende, enti e varie
istituzioni italiane, tra cui l’Associazione Italia Russia di Milano e la
CCIR, ha dato vita alla Fondazione Centro per lo sviluppo dei rapporti
Italia Russia (http://www.fondazione-italiarussia.it/), la cui finalità è
quella di coordinare, consolidare e sviluppare i rapporti economici,
culturali e scientifici fra l’Italia e la Russia.

2. La lingua nel Web


2.1 I motori di ricerca
Il motore di ricerca russo più diffuso è Yandex (http://www.yandex.ru; solo
in russo). Quando si fa un ricerca in rete su un argomento specificamente
russo, oltre a usare i comuni motori di ricerca internazionali (Google,
Yahoo!, Bing), vale la pena di rivolgersi anche a questo sistema.
La pagina iniziale di Yandex si configura come un portale con una sezione
di notizie dell’ultim’ora, le informazioni meteo, i dati delle borse
internazionali e altro. Un sistema di geolocalizzazione automatico seleziona
le informazioni in base al posto da cui si è collegati, ma nella sezione
strumenti posta accanto al nome della città si può selezionare una diversa
località.
Al centro dello schermo, evidenziata in giallo, si trova la stringa in cui
inserire le parole-chiave della propria ricerca (il pulsante a destra a forma
di piccola tastiera dà la possibilità di visualizzare sullo schermo una
tastiera virtuale russa o inglese). Come in altri motori di ricerca, si può
scegliere di indirizzare la propria esplorazione verso un ambito preciso:
mappe, notizie, dizionari, immagini, video, musica e altro. Yandex dispone
di un proprio traduttore automatico.

2.2 I mass-media russi


Esistono numerosi portali russi dedicati alle notizie e all’informazione.

244
Alcuni di questi offrono repertori aggiornati dei mass-media russi, o in
lingua russa ma pubblicati all’estero, presenti in rete (vd. ad es.
http://www.onlinegazeta.info/index.htm; http://tv-radio.puler.ru/; entrambi
solo in russo). Questi portali in genere contengono un indice, suddiviso in
varie sezioni: quotidiani, riviste, stazioni radio e canali televisivi.
Cliccando sui link dei titoli in elenco si viene rimandati ad altre pagine
contenenti alcune informazioni sulla storia delle varie testate, la loro
diffusione e il tipo di informazioni in cui sono specializzate. Si va dalle
testate più generaliste a quelle più tematiche e di settore. Sempre più di
frequente radio e tv danno la possibilità di seguire in streaming, on demand
o addirittura live, i propri programmi. Basta scaricare il plug-in richiesto.
Una volta che si è costituito un elenco personalizzato dei propri media
preferiti, si può anche decidere di accedere direttamente ai siti delle
singole testate, senza passare prima dai portali. Generalmente le pagine
iniziali di quotidiani, radio e tv sono aggiornate in tempo reale e
contengono i richiami alle notizie del momento, di ambito nazionale e
internazionale. Oltre alle testate tradizionali, ci sono poi numerosi siti di
media on-line a varia cadenza, che non hanno un’edizione cartacea ma sono
presenti solo in rete.
Tra i periodici russi a più ampia diffusione si segnalano: il quotidiano
Izvestija (http://www.izvestia.ru), fondato nel 1917 e in rete dal 1994;
Vedomosti (http://www.vedomosti.ru), il quotidiano economico pubblicato
in collaborazione con The Wall Street Journal e Financial Times; il
quotidiano di taglio economico Kommersant (http://www.kommersant.ru),
pubblicato dal 1992, con articoli di approfondimento sempre interessanti;
Argumenty i Fakty (http://www.aif.ru), il settimanale più letto in Russia
con una tiratura di tre milioni di copie; Itogi (http://www.itogi.ru),
settimanale fondato nel 1996 in collaborazione con Newsweek, di taglio
economico ma con belle recensioni di libri, film, spettacoli teatrali, eventi
culturali; Literaturnaja gazeta (http://www.lgz.ru), il periodico più
“antico” (fondato nel 1830 da un gruppo di letterati e con la partecipazione
di Puškin), dedicato alla letteratura, all’arte e alla cultura; Novaja gazeta
(http://www.novayagazeta.ru), il settimanale di notizie più indipendente e
osteggiato, dove lavoravano molti dei giornalisti uccisi negli ultimi anni
(fra cui Anna Politkovskaja, Stanislav Markelov, Anastasija Baburova,
Natal’ja Èstemirova); Ogonëk (http://www.ogoniok.ru), il settimanale

245
illustrato più letto in epoca sovietica.
Tra i quotidiani di notizie, esistenti solo in versione elettronica e
costantemente aggiornati, sono da ricordare: http://lenta.ru e
http://www.utro.ru.
Infine Internet dà la possibilità di ascoltare alcune stazioni radio e vedere
alcuni canali televisivi in streaming. Tra le radio si segnalano: Ècho
Moskvy (http://www.echo.msk.ru); Radio Majak, Vesti.FM e Radio Rossii
(tutte disponibili all’indirizzo: http://www.vesti.ru/radio.html). In numero
sempre crescente sono i canali televisivi che danno la possibilità di seguire
i propri programmi in live streaming (“прямой эфир”). Fra questi: Rossija
1, canale generalista filogovernativo di diffusione nazionale che offre
programmi di informazione, culturali e di intrattenimento; Rossija 24,
canale di informazione incentrato sulla realtà interna del paese, RTR
Planeta, canale generalista in chiaro che trasmette in tutto il mondo
(http://live.russia.tv/index/; solo in russo, da qui si ha accesso ad altri
canali a diffusione nazionale, oltre a quelli appena menzionati, ma per
alcuni la visione in live streaming non è supportata in Italia); Euronews, il
canale di informazione multilingue con notizie da tutto il mondo
(http://ru.euronews.net/). Molto interessanti infine sono Rossija K, il canale
culturale con un’ottima scelta di film, documentari e programmi
(http://tvkultura.ru/; solo in russo, streaming on demand; il live streaming
non è supportato in Italia), e il canale di informazioni indipendente (e
dunque osteggiato) Dožd’ (http://tvrain.ru/; solo in russo, live streaming a
pagamento).

2.3 Russia beyond the Headlines


“Russia beyond the Headlines” è un progetto internazionale, finanziato da
Rossijskaja Gazeta (http://www.rg.ru), il quotidiano ufficiale del governo
russo, al fine di offrire ai lettori di vari paesi informazioni e analisi su
avvenimenti e fatti principali russi in campo politico, economico e
culturale. Si tratta naturalmente di una voce filogovernativa, che non
concede troppo spazio alla critica e al dissenso.In Italia Russia beyond the
Headlines, che in precedenza usciva, con il titolo Russia Oggi, come
supplemento mensile del quotidiano La Repubblica (partner italiano del
progetto), è disponibile in versione digitale all’indirizzo: http://it.rbth.com.
Le rubriche presentate sulla barra in alto nella schermata iniziale sono:

246
“Politica”, “Mondo”, “Economia”, “Società”, “Cultura”, “Storie”,
“Turismo”, “Opinioni”.

2.4 I social network russi


VKontakte (InContatto; https://vk.com, in 41 lingue) è la risposta russa ai
social network americani. Come il suo analogo Facebook, il sito è stato
creato da Pavel Durov, nel 2006, per gli studenti russi. Col tempo,
VKontakte è diventato una rete di comunicazione universale che coinvolge
parecchi milioni di utenti (circa 40). Pare sia il sito più popolare in Russia
e Ucraina.
Un altro network molto popolare in Russia è Odnoklassniki (Compagni di
classe; http://www.odnoklassniki.ru, in varie lingue), creato nel 2006 da
Al’bert Popkov.

3. Le biblioteche virtuali
3.1. Biblioteche russe
Tutte le principali biblioteche russe hanno informatizzato e reso disponibili
in rete i propri cataloghi. Si segnaleranno qui i siti delle biblioteche più
importanti, da cui iniziare le ricerche bibliografiche su argomenti di ambito
russistico.

3.1.1 La Biblioteca Statale Russa di Mosca


Rossijskaja gosudarstvennaja biblioteka, ex Biblioteca Lenin, Leninka. È
la più grande biblioteca pubblica della Federazione russa, fondata nel
1924, a partire dalla collezione di libri del Museo Rumjancev. Oggi
possiede il secondo più grande fondo bibliotecario del mondo (circa 46
milioni di documenti in 367 lingue). È possibile avviare una ricerca,
immettendo le parole-chiave del documento che si sta cercando
direttamente nella stringa di testo posta in alto nella home page
(http://www.rsl.ru; in russo e in parte anche in inglese). Il secondo pulsante
a destra della stringa dà la possibilità di visualizzare sullo schermo una
tastiera virtuale russa e inglese, utile per la digitazione dei caratteri cirillici
e latini. Le tre caselle in basso, già pre-selezionate, permettono di condurre
la propria ricerca, oltre che nel catalogo generale (“элекронный
каталог”), anche nella sezione dei testi digitalizzati della Biblioteca Statale
Russa (“электронная библиотека”; con una scelta ridotta di testi e alcune

247
limitazioni) e ad altri opac (“внешние ресурсы”). Altrimenti si vada sulla
pagina dei “cataloghi” (каталоги), procedendo dal link posto nella colonna
a sinistra, dove, oltre al catalogo principale in formato elettronico, sono
presenti numerosi altri cataloghi speciali (libri antichi, mappe, spartiti
musicali, periodici, microfilm e così via). Le maschere per la ricerca sono
in russo e in inglese.

Figura 4. Home page della Biblioteca Statale Russa

3.1.2 La Biblioteca nazionale russa di San Pietroburgo


Rossijskaja nacional’naja biblioteka, ex Saltykov-Ščedrin, Publička. Tra
le più antiche biblioteche pubbliche della Russia, fondata nel 1795 da
Caterina la Grande. Possiede una delle più grandi collezioni del mondo. Ha
due sedi principali: la più antica, quella di piazza Ostrovskij, ospita i
volumi pubblicati dal 1725 al 1956; la nuova sede del Moskovskij prospekt
ha i volumi dal 1957 ad oggi.

248
Figura 5. Home page della Biblioteca Nazionale Russa

Le ricerche bibliografiche on-line sono possibili a partire dalla colonna a


sinistra della home page (http://www.nlr.ru; in russo e in inglese), da cui si
accede ai cataloghi in formato elettronico. Il Catalogo generale elettronico
(“Электронный каталог”; il primo link in alto nella pagina dei cataloghi)
contiene le opere del Fondo librario russo dal 1957 a oggi. Per i volumi in
russo pubblicati in precedenza e fino al 1998 è possibile consultare sul sito
lo schedario digitalizzato (ricerca per autore). Selezionare il link Catalogo
generale in ordine alfabetico dei volumi in lingua russa, 1725-1998
(Генеральный алфавитный какалог книг на русском языке, 1725-
1998). Inserire quindi nella stringa il cognome dell’autore che si sta
cercando (è disponibile la tastiera virtuale in più lingue, pulsante a destra).
La schermata successiva va immaginata come un vero e proprio cassetto di
catalogo bibliotecario: i nomi presenti sono quelli che comparirebbero
sulla parte anteriore dei cassetti. A partire dal nome più vicino, precedente
a quello cercato, si effettua la ricerca sfogliando le schede cartacee
digitalizzate.Le edizioni in lingue straniere, i periodici e fondi speciali sono

249
contenute in cataloghi a parte.

Figura 6. Esempio di ricerca nella cartoteca digitale della BNR

3.1.3 La Biblioteca dell’Accademia delle Scienze di San Pietroburgo


Biblioteka Rossijskoj akademii nauk, BAN. Fondata da Pietro il Grande
nel 1714. Nonostante l’incendio che nel 1988 distrusse una parte enorme
del suo patrimonio librario (milioni di volumi andarono distrutti o rovinati,
molti irrimediabilmente), vanta una collezione di venti milioni di volumi.
L’OPAC è accessibile a partire dalla schermata iniziale del sito
http://www.rasl.ru (in russo).

3.1.4 INION
L’INION (Institut naučnoj informacii po obščestvennym naukam) è uno
dei più grandi centri di informazione scientifica per le scienze sociali e
umanistiche e opera all’interno dell’Accademia delle Scienze russa. Questo
Istituto è noto per i repertori bibliografici, sempre aggiornati, che pubblica
regolarmente. Qualsiasi ricerca approfondita su temi umanistici o sociali in
ambito russistico non può prescindere da una ricerca preliminare nelle
bibliografie dell’INION, che possiede un fondo bibliotecario di circa 13,5
milioni di documenti fra volumi e periodici. Molte banche dati elaborate da
questo Istituto sono consultabili on-line a partire dalla pagina

250
http://www.inion.ru (percorso: “ресурсы” → “поиск в базах данных
ИНИОН”).

3.2. Biblioteche italiane di Slavistica


3.2.1 Fondo Slavo della Biblioteca Nazionale Centrale di Roma
Il Fondo Slavo della Nazionale di Roma è una delle più importanti
collezioni di testi slavi (soprattutto russi) presenti in Italia. Si è andato
costituendo negli anni grazie all’acquisizione di sei diverse collezioni: la
biblioteca del celebre slavista Giovanni Maver (1971), il fondo librario
dell’Associazione Italia-URSS di Roma (1993), la biblioteca di Tommaso
Napolitano (1995), la biblioteca Gogol’ (1998), la collezione di Ettore Lo
Gatto (2002) e quella di Michele Colucci (2004).
Attualmente il Fondo Slavo è costituito da circa 60.000 volumi e parecchie
centinaia di riviste.Alcune informazioni su questa importante collezione
sono disponibili all’indirizzo:
http://www.bncrm.librari.beniculturali.it/index.php?it/189/fondo-slavo,
mentre il catalogo è consultabile attraverso l’opac della BNC di Roma
(http://193.206.215.17/BVE/) o quello del Servizio Bibliotecario
Nazionale (http://www.sbn.it/opacsbn/opac/iccu/free.jsp).

3.2.2 Sezione SSEUCO della Biblioteca del Dipartimento di studi Europei


e Interculturali, Università “La Sapienza”, Roma
La Sezione SSEUCO (Studi Slavi e dell’Europa Centro Orientale) della
Biblioteca del Dipartimento di Studi Europei e Interculturali
dell’Università “La Sapienza” di Roma
(http://w3.uniroma1.it/sseuco/biblioteca.htm) rappresenta una istituzione
molto importante per chiunque si occupi di Slavistica. È stata costituita nel
corso di molti anni grazie all’impegno di illustri slavisti italiani, quali
Giovanni Maver, Ettore Lo Gatto, Angelo Maria Ripellino, Riccardo
Picchio e altri. Attualmente questa biblioteca possiede circa 40.000 volumi
e le collezioni complete di 150 riviste di argomento slavistico. Da qualche
anno è stato avviato un progetto di informatizzazione del fondo librario
posseduto, ma per adesso sono disponibili on-line solo il catalogo a stampa
e alcune bibliografie settoriali, consultabili a partire dall’indirizzo:
http://w3.uniroma1.it/sseuco/biblioteca.htm.

251
4. I corpora testuali
4.1 Il Corpus nazionale della lingua russa
Il Corpus nazionale della lingua russa (Nacional’nyj korpus russkogo
jazyka; http://www.ruscorpora.ru) è la più grande raccolta di testi russi in
formato elettronico (comprendente alcune centinaia di milioni di occorrenze
lessicali, ma continuamente aggiornata e ampliata), creata su iniziativa di un
gruppo di linguisti russi con il sostegno della Sezione di Scienze storico-
filologiche dell’Accademia delle Scienze russa, del Fondo umanistico
scientifico russo e altri enti. Il sito in lingua russa è presente in Internet dal
2003, ma dal 2008 ne è disponibile anche una versione più ridotta in
inglese; tuttavia, la ricerca all’interno dei testi deve, ovviamente, essere
fatta in russo. Il corpus ha innanzitutto finalità scientifiche, indirizzandosi a
ricercatori e linguisti, ma anche a studiosi di letteratura, storici e umanisti
di vario profilo, per i quali può essere interessante disporre di dati statistici
relativi a fenomeni linguistici propri di una certa epoca o di un determinato
autore. Inoltre, il corpus può rivestire un’importanza fondamentale per
l’insegnamento del russo, sia come lingua materna che come seconda
lingua: un numero sempre crescente di manuali e di programmi di
insegnamento si orienta sui corpora nazionali, poiché l’approccio
comunicativo della glottodidattica contemporanea tende a privilegiare
l’utilizzo di testi autentici. Può essere utile per chiunque verificare
attraverso il corpus l’uso effettivo di una certa locuzione o di una forma
grammaticale tanto negli autori classici, quanto nella lingua quotidiana.

Figura 7. Pagina di ricerca all’interno del Corpus Nazionale della Lingua Russa

252
Il Corpus nazionale della lingua russa comprende al suo interno diversi
subcorpora:
1. Il corpus fondamentale, composto di testi scritti nel russo cosiddetto
letterario, ovvero la lingua standard, ereditata dalla tradizione letteraria,
descritta nelle grammatiche, insegnata nelle scuole e parlata dai
rappresentanti dei gruppi sociali dominanti, utilizzata non soltanto nella
letteratura propriamente detta, ma anche nella comunicazione scientifica,
amministrativa e ufficiale in genere. A sua volta, questo corpus si divide
in due subcorpora: testi scritti contemporanei, nei diversi registri
sociali: letterario, colloquiale, semplice (prostorečie), dialettale (metà
XX – inizio XXI sec.) e testi di epoca precedente (metà XVIII – metà XX
sec.). I generi rappresentati sono numerosi e spaziano dalla prosa
artistica, ai saggi scientifici, a quelli giuridici e privati, come diari e
lettere personali. Tutti questi testi sono stati sottoposti a marcatura
semantica e morfologica automatica, e solo una parte (circa sei milioni di
occorrenze) è stata disambiguata a mano.
2. Il corpus con marcatura sintattica contiene testi con marcatura morfo-
sintattica. Cioè, oltre alla marcatura semantica e morfologica, per ognuna
delle proposizioni dei testi contenuti in questa sezione viene fornita
anche la struttura sintattica. Questo subcorpus è interamente
disambiguato.
3. Il corpus dei media contemporanei contiene articoli di diversi
quotidiani e di agenzie di notizie dagli anni Novanta a oggi, per studiare i
cambiamenti linguistici “in tempo reale”.
4. Nel corpus dei testi paralleli i testi russi sono messi a confronto con le
loro traduzioni in alcune lingue straniere (inglese, ucraino, bielorusso), e
viceversa, testi in lingue straniere (inglese, tedesco, ucraino, bielorusso)
sono messi a confronto con le loro traduzioni in russo. Ogni proposizione
è collegata alla proposizione corrispondente in un’altra lingua. Questo
corpus è uno strumento di notevole importanza e utilità per ricerche
nell’ambito della teoria e della pratica della traduzione.
5. Il corpus didattico della lingua russa è una piccola sezione di testi
ripresi da vari manuali e orientati all’insegnamento del russo come L1 a
livello scolastico obbligatorio. Tutti i testi sono disambiguati.
6. Il corpus di testi dialettali contiene trascrizioni di testi orali raccolti in
varie regioni russe.

253
7. Il corpus di testi poetici copre il periodo che va dal XVIII sec. a oggi. I
testi contenuti (solo poesie, non sono rappresentati i drammi in versi)
hanno, oltre alla marcatura semantico-morfologica, anche una speciale
marcatura ritmico-poetica che permette di compiere ricerche a livello
metrico, strofico e rimico.
8. Corpus della lingua orale: trascrizioni di discorsi pubblici e privati e di
dialoghi filmici.
9. Il corpus prosodico è composto di testi contenenti informazioni sulla
storia dell’accento tonico in russo: versi tonici e tonico-sillabici e
trascrizioni di dialoghi orali accentati (anche di film). È possibile fare
delle ricerche a livello prosodico.
10. Corpus multimediale: trascrizioni di dialoghi tratti da vari filmati, non
soltanto con valore artistico, dagli anni Trenta a oggi. I testi in forma
scritta sono presentati in parallelo con la scena, in formato audio-video,
da cui sono tratti, sono descritti anche i gesti e le funzioni espressive ed è
possibile impostare nella ricerca uno qualsiasi di questi parametri o
combinarli insieme.
11. Il corpus storico: composto da testi in slavo ecclesiastico e antico-russo
e dalle cosiddette berestjanye gramoty (antiche iscrizioni su corteccia di
betulla).

Figura 8. Esempio di ricerca nel Subcorpus Multimediale

Nella maggior parte dei casi sono possibili solo ricerche di tipo lessicale e
grammaticale, ma in alcuni casi, come si è detto, sono possibili ricerche a

254
livello semantico, sintattico, ritmico, prosodico e paratestuale. Vi è anche la
possibilità di costituire dei subcorpora personali, scegliendo, ad esempio,
un’opera in particolare, i testi di un determinato autore, di una determinata
epoca, di una certa provenienza geografica ecc.
Il corpus nazionale della lingua russa è uno strumento prezioso per chiunque
studi il russo o compia ricerche di tipo linguistico, ma che tuttavia presenta
il notevole svantaggio di non potere visualizzare i testi per intero, né di
copiarli per motivi di copyright: si visualizzano solo i singoli frammenti in
funzione della ricerca effettuata.

5. La tradizione letteraria e la letteratura contemporanea


5.1. Biblioteche elettroniche
5.1.1 Puškinskij dom
La Casa di Puškin (Puškinskij dom) è la sede dell’Istituto di Letteratura
russa (IRLI) dell’Accademia delle Scienze russa a San Pietroburgo
(http://www.pushkinskijdom.ru; sito in russo e in parte in inglese); deve il
proprio nome al fatto che essa fu fondato, agli inizi del Novecento, allo
scopo di raccogliere libri, manoscritti e oggetti appartenuti al grande poeta
russo Aleksandr Puškin. Nel 1918 passò a far parte dell’Accademia delle
Scienze, ora è un ente di ricerca prestigioso, con il quale negli anni hanno
collaborato molti dei più illustri accademici e studiosi di letteratura. Gli
ambiti di cui si occupa l’IRLI sono molteplici e spaziano dalla storia della
letteratura russa dall’antichità ai nostri giorni, alla teoria letteraria, dal
folclore ai rapporti fra la letteratura russa con le letterature degli altri
paesi. Dal 1958 l’Istituto pubblica la rivista Russkaja literatura
(Letteratura russa), un periodico trimestrale dedicato alla storia della
letteratura russa in tutte le tappe della sua evoluzione.
La Casa di Puškin si struttura in sezioni e gruppi di lavoro. Le prime sono
raggruppamenti, suddivisi in base al proprio ambito di interesse generali:
Letteratura russa antica, moderna, contemporanea, XVIII secolo, folclore,
studi puškiniani, manoscritti ecc. A loro volta, le sezioni possono
comprendere al loro interno gruppi di ricerca con compiti più specifici: lo
studio di uno scrittore o poeta – come Puškin, Turgenev, Dostoevskij, Blok
–, o la compilazione delle edizioni critiche delle loro opere.
Da qualche anno l’IRLI ha avviato un progetto di digitalizzazione del

255
proprio patrimonio librario e archivistico. Nella sezione del sito
Pubblicazioni in formato elettronico (Электронные публикации;
http://lib.pushkinskijdom.ru, solo in russo; vi si accede cliccando su uno
qualsiasi dei collegamenti sulla colonna a destra della pagina iniziale),
sono scaricabili prime edizioni, raccolte complete di riviste e altre
pubblicazioni periodiche, saggi e bibliografie. Una stringa di testo in alto
permette ricerche lessicali all’interno dei vari documenti digitalizzati.
Questa sezione, tuttavia, rispecchia gli ambiti di interesse dei vari gruppi di
ricerca attivi all’interno dell’IRLI e, dunque, non copre in maniera uniforme
tutti periodi storici e tutti gli autori. Vi è una sottosezione, chiamata Studio
di Puškin (Puškinskij kabinet), da cui sono scaricabili numerosi materiali
relativi al poeta russo; ve ne sono altre, al cui interno sono pubblicate
miscellanee e periodici dedicati allo stesso Puškin, e ad altri scrittori e
poeti come Dostoevskij, Turgenev, Nekrasov, Platonov. È possibile
scaricare tutti gli annali dell’Istituto (“Ежегодник Пушкинского дома”);
le raccolte in più volumi Biblioteka literatury drevnej Rusi (Biblioteca
della letteratura della Rus’ antica) e quelle dedicate alla letteratura dell’età
petrina; le serie complete di Dostoevskij. Materialy i issledovanija
(Dostoevskij. Materiali e ricerche), Turgenevskij sbornik (Miscellanea
turgeneviana), Aleksandr Blok. Issledovanija i materialy (Aleksandr Blok.
Ricerche e materiali), Tvorčestvo Andreja Platonova. Issledovanija i
materialy (L’opera di Andrej Platonov. Ricerche e materiali); tutti i numeri
delle riviste Russkaja literatura e Russkij fol’klor (Folclore russo); le
enciclopedie puškiniana e gončaroviana (Puškinskaja enciklopedija;
Griboedov. Enciklopedija); dizionari e repertori bibliografici.Tra i progetti
avviati di recente, molto degno di nota è quello riguardante la
digitalizzazione del patrimonio librario e archivistico del Museo Tolstoj di
Jasnaja Poljana (http://tolstoj.pushkinskijdom.ru).

5.1.2 La Biblioteca di Maksim Moškov


Creata nel 1994 da Maksim Moškov, collaboratore dell’Istituto di
Sistemistica dell’Accademia delle Scienze russa, la “Biblioteca”
(http://www.lib.ru), una delle prime biblioteche digitalizzate, viene
continuamente aggiornata e arricchita di nuovi testi dai suoi utenti. Il sito
(solo in russo), assolutamente aperto, non ha mai cambiato la sua grafica
essenziale al fine di rendere le ricerche al suo interno veloci e agevoli con
qualsiasi browser. La mole e la varietà dei testi presenti è davvero

256
strabiliante e non ci sono limitazioni nel copiarli e scaricarli. Per questa
ragione, in passato Moškov ha subito diverse denunce per violazione dei
diritti di autore e il sito è stato oggetto di attacchi informatici.
La “Biblioteca” è divisa in diverse sezioni: prosa, poesia, traduzioni,
critica letteraria, fantascienza, polizieschi, classici, storia, musica, turismo
e così via. La rivista Samizdat, ospitata nel sito, è riservata agli scrittori
esordienti che vi pubblicano le proprie opere. Sono presenti link a progetti
analoghi.
Le ricerche all’interno del sito sono estremamente semplici e possono
essere fatte per genere, epoca, autore e successivamente per singole opere.
La “Biblioteca di Moškov” è un vero e proprio progetto culturale che ha
ricevuto importanti premi nazionali, ma presenta dei limiti: proprio perché
inseriti dagli utenti, i testi non vengono controllati e in alcuni casi
presentano lacune ed errori, pertanto non possono essere usati a fini
scientifici. Le fonti, inoltre, non sono sempre indicate. Il sito rimane tuttavia
unico nel suo genere per la quantità di opere presenti.

5.1.3 La Biblioteca di Aleksandr Belousenko


Simile a quella di Moškov, è la Biblioteca di Aleksandr Belousenko,
specializzata in letteratura russa del Novecento e contemporanea
(http://www.belousenko.com/index.htm, solo in russo). Anche questo sito,
creato nel 2002 e assolutamente open access, presenta una grafica
essenziale e punta tutto sulla quantità dei testi inseriti. Sulla colonna a
sinistra dello schermo, si trovano varie sezioni: “Scaffali di libri”
(Книжная полка), “Articoli” (Статьи), “Stampa periodica” (Периодика)
e altre, ognuna delle quali presenta diverse sottosezioni. Tra gli “Scaffali di
libri” è possibile scegliere infatti tra “Prosa russa”, “Gulag e dissidenti”,
“Biografie e Vite di personaggi illustri”, “Poesia”, “letteratura per
l’infanzia” e molto altro. All’interno di ognuna di queste si trovano gli
elenchi degli autori, sistemati in ordine alfabetico. Ogni pagina personale
presenta una breve nota bio-bibliografica sull’autore scelto e un elenco
delle opere digitalizzate inserite.Meno ricche di testi sono le sezioni
“Articoli” e “Stampa periodica”, ma il sito è in continuo ampliamento.

5.1.4 La Biblioteca virtuale russa


La BVR (http://www.rvb.ru; interamente in russo) è un progetto scientifico-

257
culturale indipendente e senza fini commerciali, avviato nel 1999 dal
traduttore Vladimir Litvinov, dallo scrittore Evgenij Gornyj e dal noto
studioso di letteratura Igor’ Pil’ščikov, con il finanziamento iniziale del
Fondo Soros e sostenuto negli anni da sovvenzioni del Fondo umanistico
scientifico russo. L’obiettivo dei fondatori è quello di costituire una
biblioteca virtuale di tipo accademico, contenente testi di letteratura russa
classica e contemporanea, ripresi da fonti autorevoli e corredati di apparati
critici.
Al momento sono presenti solo i più importanti autori del periodo che va
dal XVIII sec. all’inizio del Novecento con una piccola sezione di opere
contemporanee, ma i piani di pubblicazione prevedono l’inserimento di
molte altre opere delle epoche già rappresentate e, in prospettiva, anche di
ampliare la collezione con opere del XVII sec. e di letteratura russa antica.
Di autori come Puškin, Saltykov-Ščedrin, Tolstoj, Dostoevskij, Leskov,
Turgenev, Chlebnikov, Mandel’štam è stata inserita l’opera omnia nelle più
prestigiose edizioni accademiche, e nel sito è presente un’ottima scelta di
poeti classici e contemporanei (Kantemir, Lomonosov, Deržavin,
rappresentanti della cosiddetta pleiade puškiniana, i poeti non ufficiali e
dissidenti del Novecento), per un totale di più di 25.000 documenti, 140
volumi per più di 70.000 pagine stampate. La maggior parte delle opere
inserite conserva la struttura dell’edizione cartacea, rendendo agevoli le
citazioni senza bisogno di controllare i volumi originali.

5.1.5 La “Sala delle riviste”, ovvero la rivista russa di grosso formato


come fenomeno estetico
Il progetto “Žurnal’nyj zal” (ŽZ) nasce a metà degli anni Novanta dalla
decisione di alcune riviste letterarie e di ambito umanistico, pubblicate in
Russia e all’estero, le cosiddette “riviste di grosso formato” (tolstye
žurnaly), di riunirsi in una sorta di federazione virtuale al fine di rendere
accessibili i propri contenuti in rete.
L’idea dei fondatori del sito (http://magazines.russ.ru/; interamente in russo)
è quella di presentare il fenomeno della letteratura da rivista –
tradizionalmente in Russia le novità letterarie sono pubblicate inizialmente
nelle riviste e solo successivamente escono in volume – come fenomeno che
oggi ha assunto una dimensione principalmente estetica, proprio in virtù del
particolare significato che ha per la cultura russa la pubblicazione in queste

258
riviste di grosso formato. Per questa ragione nel sito non sono ammesse
riviste troppo specialistiche, di argomento esclusivamente politico o
ideologico, di bassa qualità o appena fondate.

Figura 9. Home page della “Sala delle Riviste”

Alle riviste che hanno dato vita al progetto (Arion, Družba narodov,
Znamja, Inostrannaja literatura, NLO, Novaja junost’, Novyj mir e
Oktjabr’), si sono aggiunti negli anni vari altri titoli, nuovi e già esistenti,
ma sempre tra i più prestigiosi, autorevoli e interessanti del panorama
letterario e culturale russo. Attualmente il sito presenta circa quaranta
riviste, che hanno messo a disposizione nelle rete integralmente i propri
contenuti dai primi anni Novanta a oggi. È possibile usare il sito come una
vera e propria sala di lettura: nella prima pagina sono esposti tutti gli ultimi
numeri usciti, con un breve elenco dei contenuti principali. Sulla banda a
sinistra dello schermo sono elencati tutti i titoli delle riviste presenti, è
sufficiente selezionarne uno per potere scegliere successivamente quale
numero sfogliare, l’archivio è sistemato in ordine cronologico decrescente,
dall’ultima uscita a quelle più vecchie. I singoli articoli sono presentati in
due versioni: una completa di intestazioni e immagini, per la lettura a
schermo, l’altra, adatta a essere stampata, mostra il testo senza immagini.Il
sito ospita inoltre i rimandi ad alcuni gli elenchi dei vincitori di alcuni
importanti premi letterari (Proekty, nella colonna a sinistra della home
page), le pagine personali degli autori di “ŽZ” e i link a numerose riviste
letterarie di grosso formato, presenti in rete ma che non fanno parte del

259
progetto.
“Žurnal’nyj zal” è un progetto di notevole valore culturale e uno strumento
fondamentale per chi si occupa di letteratura e cultura russa contemporanea.
Permette infatti di avere a disposizione in tempo reale tutto quanto di più
interessante e nuovo esce in Russia nell’ambito della letteratura (narrativa e
poesia).

5.1.6 Il Fondo Elettronico della Biblioteca Statale Russa di Mosca


Nel 1862 si inaugurava la prima biblioteca pubblica di Mosca, quella del
museo Rumjancev. Il suo patrimonio librario era costituito da circa 100.000
volumi, oggi la Biblioteca Statale Russa (RGB, ex Lenin) possiede circa 43
milioni di documenti. Alla fine degli anni Novanta è stato lanciato il
progetto di creare un fondo informatizzato della RGB. Inizialmente questo
fondo (Ėlektronnaja biblioteka dissertacij; http://diss.rsl.ru/) comprendeva
solamente le tesi di dottorato, discusse in Russia (oggi questo fondo conta
circa 650.000 unità tra tesi di dottorato e abstract, avtoreferaty). I motivi
che avevano spinto gli organizzatori a cominciare proprio da questo tipo di
lavori erano che proprio le tesi, ancora in attesa di essere pubblicate,
rispecchiavano le linee di ricerca più fresche e innovative.
Successivamente, nel 2009, a questo fondo elettronico iniziale si aggiunsero
altre due collezioni: “Raccolta universale” (Universal’noe sobranie, circa
74.000 documenti) e “Libri antichi” (Staropečatnye knigi, volumi stampati
prima del 1830; più di ottomila documenti), che contenevano volumi legati
alla storia patria russa e al divenire del suo Stato. Infine, nel 2010, si è
aggiunto il fondo elettronico degli spartiti musicali (Notnaja kollekcija,
circa 13.500 documenti), comprendente partiture di ogni genere, epoca e
provenienza.
Attualmente il Fondo elettronico della RGB è in forte ampliamento
(prossimamente si progetta di inserire un nuovo fondo di manuali in uso
presso gli istituti di istruzione superiore e universitaria), esso comprende le
edizioni originali delle opere di molti classici russi del XIX e XX secolo;
opere di autori contemporanei; enciclopedie e repertori. Nella collezione
dei libri antichi si trovano vere e proprie rarità: le edizioni originali dei
primi libri slavi, pubblicati in Russia e in vari paesi europei (Polonia,
Montenegro, Valacchia, Venezia, Praga) tra la fine del ‘400 e il 1830, a
cominciare dall’Octoechos (raccolta di canti liturgici), stampato a

260
Cracovia nel 1491.
Il sito (http://elibrary.rsl.ru/) ha l’interfaccia in russo e in inglese, tuttavia la
ricerca dei volumi e dei documenti deve essere fatta in russo. Non tutti i
materiali però sono consultabili: i documenti contrassegnati da un segno di
spunta di colore verde sono visualizzabili on-line o scaricabili in formato
pdf; quelli contrassegnati da un segno di spunta rosso sono consultabili solo
presso alcune biblioteche russe o in altri paesi del mondo (tra questi non è
presente l’Italia).La cosa straordinaria da osservare è che i documenti
accessibili sono fotografati: dunque si visualizza il volume originale, come
se lo si leggesse in biblioteca, con il vantaggio di potere effettuare ricerche
per parole chiave all’interno.

5.1.7 Bibliotekar.ru
Bibliotekar.ru è una biblioteca elettronica dedicata alla storia e al folclore;
si rivolge agli studenti delle scuole secondarie, ma è utile a tutti coloro che
vogliono approfondire lo studio della storia russa e mondiale, offrendo
documenti originali, materiali, repertori, periodici, cataloghi di immagini,
opere d’arte, fotografie.
Il sito (http://bibliotekar.ru/; in russo) contiene infatti: gran parte delle più
autorevoli storie della Russia, scritte tra l’Ottocento e i primi anni del
Novecento (Ljubavskij, Tatiščev, Karamzin, Ključevskij, Solov’ev);
manuali di storia; testi di letteratura antico-russa; una scelta di narrativa e
poesia dei classici russi; un certo numero di reprint di memorie, diari,
corrispondenze e documenti vari di autori dell’Ottocento; un buon
repertorio iconografico (icone e pittura dei secoli XIX-XX, architettura
tradizionale lignea, miniature di Palech, arti applicate), il dizionario
mitologico di Meletinskij, vari saggi sul folclore.
Pur essendo ben fatto e di grande utilità (e per questo motivo lo si segnala
qui), il sito ha il difetto di non indicare sempre le fonti da cui sono tratti i
testi, rimanendo quindi poco più che un utile sussidio didattico con un
valore scientifico relativo.

5.1.8 Repertorio di biblioteche elettroniche di Yandex


Il motore di ricerca russo www.yandex.ru contiene un repertorio di più di
un centinaio di biblioteche elettroniche russe

261
(http://yaca.yandex.ru/yca/cat/Culture/Literature/Online_Libraries/),
sistemate secondo un ordine di popolarità (il parametro dell’indice di
citazione è visibile e assegna il primo posto per la frequenza di citazioni
alla Biblioteca di Maksim Moškov). Per ogni voce si fornisce l’indirizzo
URL con il relativo collegamento alla pagina di apertura dei vari siti, una
immagine di questa pagina, una breve descrizione dei contenuti e, nei casi
in cui è possibile, l’indirizzo fisico della redazione che cura il sito.

5.1.9 Russi in Italia


Tra i progetti di ricerca italiani avviati negli ultimi anni degno di nota è
“Russi in Italia” (http://www.russinitalia.it/index.php; in italiano, russo e in
parte in inglese). Finanziato dal MIUR, i promotori del progetto, studiosi
afferenti a diverse università italiane, si propongo di ricostruire il
panorama della presenza dei Russi in Italia nella prima metà del Novecento
e dei loro rapporti con la cultura e la società italiana. Uno dei risultati
raggiunti è stata la creazione di un sito, al cui interno si trovano risorse
importanti per la conoscenza e lo studio dell’emigrazione russa in Italia. Il
sito contiene infatti: un dizionario di voci bio-bibliografiche, consultabile
on-line, sui Russi presenti stabilmente in Italia nei primi cinquant’anni del
XX secolo o che si trono trovati a vivere temporaneamente nel nostro
paese; un repertorio delle istituzioni culturali e politiche fondate dalla
diaspora russa in Italia; un elenco di luoghi legati ai suoi protagonisti; una
cronologia per ogni singolo anno degli eventi più importanti che hanno
segnato la vita degli immigrati russi. Il sito contiene una bibliografia
digitalizzata di materiali, tratti dalla stampa italiana degli anni 1900-1940,
utili a documentare la conoscenza, la diffusione e la presenza in Italia della
diaspora russa; questa bibliografia può essere consultata attraverso una
maschera che permette ricerche semplici e avanzate. Infine, il sito contiene
una sezione di materiali digitalizzati, sistemati in tre sottosezioni: materiali
d’archivio, monografie, periodici.
Nella sezione “Collezioni private” (percorso “Fonti” → “Collezioni
private”) si trovano le descrizioni dei materiali posseduti da alcuni archivi
privati utili per questo tipo di ricerche. Vi sono rappresentati la Fondazione
Arnoldo e Alberto Mondadori, la Casa editrice Salani di Milano, il Centro
Studi Vjačeslav Ivanov di Roma e altri enti.

262
6. I dizionari elettronici
Dall’inizio degli anni Duemila l’Istituto di Lingua russa V. V. Vinogradov
dell’Accademia delle Scienze di Mosca (vd. sopra) si è fatto promotore del
progetto di riunire in un unico portale le più importanti risorse
lessicografiche della lingua russa in formato elettronico. Il risultato è il
progetto “Slovari.ru” (http://slovari.ru, in russo) che contiene più di venti
opere complete tra vocabolari della lingua russa, dizionari ortografici,
gergali e altri. Tra questi: il vocabolario del lessicografo ottocentesco
Vladimir Dal’, a c. del linguista Jan Baudouin de Courtenay; il dizionario
accademico della lingua russa in 4 voll., a c. di A. P. Evgen’eva (Malyj
Akademičeskij Slovar’); il popolarissimo dizionario di S. I. Ožegov e N.
Ju. Švedova; Il Dizionario dei sinonimi e delle espressioni vicine per
significato di N. Abramov; vari dizionari delle parole di origine straniera
in uso nel russo; il dizionario del gergo russo degli anni ’80 e ’90 di V. S.
Elistratov; il Vocabolario della lingua russa antica (secc. XI-XIV) in dieci
volumi (di cui sono presenti solo i voll. I, II, III, V, VI) e diversi altri.
Inoltre, sono presenti i vocabolari della lingua di vari scrittori (A. S.
Puškin, a c. di V. V. Vinogradov; F. M. Dostoevskij, a c. di Ju. N. Karaulov)
o della poesia del Secolo d’Argento. Nella sezione “Grammatica” il sito
contiene: due grammatiche della lingua russa (Russkaja grammatika,
pubblicata dall’Accademia delle Scienze nel 1980, e Kratkaja russkaja
grammatika, una versione più breve ed agile), i volumi Storia delle parole
(Istorija slov, 1994) e Il russo (Russkij jazyk, 1986) di V. V. Vinogradov,
un repertorio bibliografico sulla linguistica generale e uno sulla linguistica
russa; tutti questi materiali sono interamente scaricabili o consultabili on-
line. Sono possibili ricerche, anche complesse, in uno qualsiasi dei volumi
presenti o anche contemporaneamente in tutti i volumi, per ottenere tutte le
occorrenze di un lessema o di una locuzione nei vari dizionari in cui è
rappresentato. Nel caso del vocabolario di Dal’, è possibile utilizzare la
grafia contemporanea delle parole, ricevendo il risultato nella grafia
ottocentesca originale (opzione utilissima per non dover ricostruire la
grafia di una parola precedente alla riforma ortografica del 1918 prima di
impostare la ricerca).
Il sito, che viene costantemente aggiornato, mette inoltre a disposizione
degli utenti un servizio di assistenza, fornito dai linguisti che collaborano
con l’Istituto, per risolvere qualunque questione legata alla lingua russa:

263
significato delle parole, difficoltà grammaticali, etimologia, uso.Slovari.ru
ospita anche un forum in cui gli utenti possono scambiarsi opinioni e
informazioni riguardanti questioni linguistiche.
Dalla sezione “Risorse” (Ресурсы) del sito dell’Istituto V. V. Vinogradov si
accede inoltre a un altro portale (http://etymolog.ruslang.ru/), sempre curato
da questa istituzione, da cui è possibile effettuare ricerche in un database
costituito da diversi dizionari etimologici del russo, tra i più autorevoli: il
Dizionario etimologico di Maks Fasmer, il Dizionario storico-etimologico
del russo contemporaneo di P. Ja. Černych e altri. Da qui si possono
visualizzare e scaricare i reprint digitalizzati di parecchie opere
lessicografiche di difficile reperibilità in Italia: il Dizionario
dell’Accademia Russa (Slovar’ Akademii Rossijskoj) in sei voll. (San
Pietroburgo, 1789-1794); il Dizionario di slavo ecclesiastico e russo
(Slovar’ cerkovnoslovjanskogo i russkogo jazyka) in 4 voll. (San
Pietroburgo, 1847); Materiali per un dizionario di russo antico
(Materialy dlja slovarja drevnerusskogo jazyka) di I. I. Srezniewski in tre
voll. (San Pietroburgo, 1893) e molto altro.

Figura 10. Esempio di ricerca in Etymolog.ruslang.ru

Sempre dalla stessa sezione si accede a una pagina contenente quattro nuovi
dizionari on-line, redatti sulla base del Corpus nazionale della lingua russa
(http://dict.ruslang.ru/): il Dizionario grammaticale delle nuove parole
russe di E. A. Grišina e O. N. Ljaševskaja; il Nuovo dizionario delle
frequenze del lessico russo di O. N. Ljaševskaja e S. A. Šarov; il
Dizionario delle espressioni idiomatiche russe di G. I Kustova e Il

264
dizionario delle concordanze verbo-nome astratto del russo di O. L.
Birjuk, V. Ju. Gusev, E. Ju. Kalinina; tutti pubblicati solo in rete.
Questi sono solo alcuni dei materiali messi a disposizione sul sito
dell’Istituto, quelli che possono rappresentare un interesse per studenti di
discipline filologico-umanistiche per i quali il russo è una lingua straniera.
Molti altri materiali di eccezionale valore si trovano nelle varie sezioni del
sito e sarebbe impossibile elencarli tutti in questa sede, si lascia quindi la
possibilità agli studiosi di esplorarle in maniera indipendente, seguendo i
propri interessi scientifici.
Dal sito http://www.speakrus.ru/dict/ è possibile scaricare in formato
compresso numerosi dizionari.

7. Strumenti per l’apprendimento e l’insegnamento


I materiali presenti in rete per l’apprendimento e l’insegnamento del russo
sono innumerevoli, essi differiscono per approcci e percorsi didattici,
obiettivi linguistici, qualità. Ci sono corsi per principianti, in cui si
forniscono agli utenti nozioni di base sulla lingua russa in una lingua
straniera, più spesso in inglese, ma anche in altre, e ci sono anche lezioni di
approfondimento sui linguaggi settoriali o sulle espressioni gergali dei
giovani, di ambito urbano e così via. Alcuni siti, basati su un approccio più
tradizionale, mettono a disposizione solo testi in forma scritta o test a
risposta multipla; da altri, che fanno ricorso a metodologie glottodidattiche
più innovative, è possibile scaricare materiali multimediali, file audio e
video. Si daranno di seguito alcuni suggerimenti, segnalando quanto è
sembrato più divertente, utile o bizzarro.

7.1 Russnet
Russnet (http://www.russnet.org) è una piattaforma, gestita da vari enti
americani (American Councils for International Education, American
Council of Teachers of Russian, Department of Education e altri) e dedicata
all’insegnamento della lingua e della cultura russa.
Russnet mette a disposizione degli utenti corsi, moduli e materiali didattici
utili all’apprendimento del russo, oltre a informazioni, contatti, forum di
discussione. La formula promossa dal sito è quella dell’aula virtuale dove i
docenti possono trovare strumenti utili a organizzare moduli e corsi di

265
lingua russa e creare delle attività che gestiscono a distanza; ma chiunque
può avere accesso agli stessi materiali e usarli ai fini dell’auto-
apprendimento in rete.
Il sito è strutturato in maniera semplice e chiara. Dalla pagina iniziale si
accede a varie pagine (tasti in alto sulla barra sotto il titolo), in cui si
trovano i link ad associazioni americane e internazionali di studiosi di
lingue e letterature slave, insegnanti di russo, insegnanti di lingue straniere;
case editrici americane specializzate in materiali didattici per
l’insegnamento del russo, riviste del settore; quotidiani russi, canali
televisivi e radiofonici in streaming; social network e blog diffusi in
Russia; classici della cinematografia russa e sovietica, messi interamente a
disposizione on-line dalla Mosfil’m e altro.
Ma la parte più importante del sito è quella dedicata ai moduli di lingua
(accessibile cliccando sulla voce Language modules, in alto a destra;
http://modules.russnet.org/index.php?page=Modules), destinati a studenti
con un livello di conoscenza del russo da intermedio a avanzato. Per
accedere a questa sezione bisogna effettuare una registrazione gratuita.

Figura 11. Moduli di lingua russa offerti da Russnet.org

I materiali – testi scritti, immagini, file in formato audio e video ed esercizi

266
relativi di vario genere –, sono sistemati secondo un principio tematico
all’interno di quattro macrosezioni: storia, letteratura, cultura, scienza.
Ognuna di esse, a sua volta, contiene vari temi, ognuno dei quali costituisce
un modulo didattico. La sezione “cultura”, ad esempio, contiene temi, quali:
la scuola, i “nuovi russi”, Mosca, le fiabe russe, le vacanze russe e così via.
All’interno di ogni unità, i materiali sono organizzati in testi, vocabolario e
multimedia. Ci sono esercizi di comprensione alla lettura, comprensione
all’ascolto, ampliamento del lessico, grammatica e altro. Per rispondere
alle domande in russo, una funzione permette di adattare in maniera virtuale
la tastiera del proprio computer al russo fonetico o russo standard.
L’insegnante può organizzare questi materiali secondo le proprie esigenze
didattiche, tenere memoria delle lezioni svolte e controllare i risultati dei
propri studenti on line.

7.2 UniLang
UniLang è una organizzazione non-profit che si occupa di apprendimento
delle lingue straniere. Il suo fine è quello di creare una comunità virtuale di
persone di ogni paese con la passione per le lingue e la linguistica, che
possono utilizzare la piattaforma messa a disposizione da UniLang
(http://www.unilang.org) per ritrovarsi, comunicare, scambiarsi materiali
utili all’e-learning.
La seziona dedicata al russo, a cui si accede dalla home page selezionando
questa lingua tra le tante presenti nell’elenco in alto a destra, contiene
numerosi materiali, proposte didattiche, link. Non sempre i materiali sono
di buona qualità, considerato il carattere aperto della piattaforma su cui
ognuno può condividere quel che ritiene più opportuno, ma alcuni meritano
una segnalazione.
Corsi
- Il corso di russo Russian with Dmitry di Dmitrij Slomov
(http://www.courseofrussian.com) è composto da 60 lezioni, di cui è
possibile scaricare gratuitamente sia il testo scritto in pdf che il file in
formato audio mp3. Esse trattano di situazioni reali che possono
verificarsi in un contesto russo (l’unità è svolta in lingua inglese
dall’autore), e forniscono parole e frasi in russo utili per affrontarle
(livello A1).
- Il sito http://learningrussian.net mette a disposizione otto brevi lezioni,

267
basate su semplici situazioni di vita quotidiana (saluti, presentazioni,
auguri, hobby e attività, l’hotel), ognuna delle quali comprende piccoli
testi scritti, file audio, nozioni di grammatica ed espressioni fondamentali
(livello A1).
Audio e podcast
- Russian Language Podcast di Tatiana Lyon (http://russianpodcast.eu/) è
una bella raccolta di brevi dialoghi situazionali, ce ne sono circa
centosettanta, su temi disparati, quali “fare la fila”, “andare al cinema”,
“San Valentino”, “il nostro corpo”, “scrivere una cartolina”, “Mosca”,
“San Pietroburgo” e così via (livello da A2 a B2). Per ogni dialogo si
mette a disposizione un file audio (è possibile ascoltarlo senza scaricarlo)
e la sua trascrizione in formato pdf. Le possibilità sono diverse: si può
ascoltare il brano senza leggere il testo per esercitarsi nella
comprensione, si può leggere e ascoltare insieme per fare esercizio di
fonetica o ampliare il lessico e così via. Dopo la lettura del dialogo,
l’autrice si sofferma a spiegare in russo alcuni termini più difficili o che
costituiscono l’oggetto di apprendimento dell’unità. Il difetto principale di
queste lezioni è che le spiegazioni hanno un livello di difficoltà non
commisurato al dialogo che viene presentato, per cui lo studente
principiante può fare fatica a comprenderle.
- È molto interessante il progetto del Centro di Linguistica applicata
dell’Università “George Washington” di Georgetown dal titolo Novosti
nedeli na uproščennom russkom jazyke (Le notizie della settimana in
russo semplificato; http://nclrc.org/webcasts/russian/). Dal 2004 fino a
oggi, il Centro ha caricato on-line, più o meno regolarmente, brevi testi su
notizie di attualità di ambito russo e internazionale (livello C1). Le notizie
autentiche erano riprese da siti russi di informazioni, quali Lenta.ru,
Vesti.ru, Ytro.ru. Lo scopo del sito era quello di avvicinare gli studenti al
russo autentico dei mass-media. Ogni unità è costituita da alcuni file
audio, un elenco delle nuove parole presentate, informazioni sul contesto,
esercizi di vario tipo (a riposta multipla, di comprensione, inserire la
parola mancante ecc.) che lo studente può svolgere al computer in maniera
autonoma, ricevendo subito il risultato di conferma. È possibile utilizzare
queste unità autonomamente, da parte di studenti che hanno già una
conoscenza del russo intermedia o avanzata, o in aula.

268
7.3 È ora di parlare russo!
Vremja govorit’ po-russki! (http://www.speak-russian.cie.ru/time_new/;
sito multilingue) è un progetto del Centro per l’Istruzione internazionale
dell’Università Statale di Mosca, realizzato con il sostegno della
fondazione “Russkij mir”.
Si tratta di un corso di lingua russa, strutturato in dieci unità didattiche
messe a disposizione gratuitamente in rete, il cui obiettivo è il
raggiungimento del livello elementare di conoscenza del russo (A1),
secondo il sistema TRKI (vd. sopra).
Ogni unità didattica del corso base si costruisce a partire da un breve
filmato di animazione, incentrato su una situazione reale (all’aeroporto, in
albergo, al ristorante, visita alla città, i mezzi di trasporto, fare visita agli
amici russi). All’inizio della lezione vengono chiariti gli obiettivi lessicali
e grammaticali da raggiungere. Si parte da alcuni esercizi preliminari,
attraverso i quali viene fornito il lessico di base, utile per potere seguire i
dialoghi del filmato, e si visiona l’episodio, con o senza sottotitoli (in russo
o altre lingue). Si svolgono quindi degli esercizi mirati al consolidamento
del nuovo lessico appreso e si forniscono brevi informazioni grammaticali
e sintattiche sulle strutture incontrate. La lezione si conclude con alcuni
esercizi di verifica sulla fonetica, sul lessico e sulla grammatica e con una
lettura su vari temi relativi alla realtà culturale russa contemporanea (in
russo e nelle altre lingue).
Lo studente può lavorare in gruppo, insieme all’insegnante, o
autonomamente. Il sito è molto ben curato e strutturato, e c’è solo da sperare
che il progetto vada avanti e si arricchisca di nuove unità didattiche.

7.4 Podcast
All’indirizzo http://freelanguage.org/learn-russian/digital-tools-and-
media/audio/learn-russian-podcasts?page=1 si trova una buona collezione
di link a corsi di russo di vario livello che utilizzano i file audio e video, i
cosiddetti podcast. Spesso i corsi hanno due versioni, una più leggera che è
possibile utilizzare gratuitamente, e l’altra a pagamento. Tra le varie
proposte del sito, vale la pena menzionare senz’altro A Taste of Russian
(http://tasteofrussian.com/), una raccolta di circa venticinque lezioni in
podcast, rivolte a studenti di russo con una conoscenza della lingua di

269
livello avanzato. Scopo del corso è presentare la lingua parlata del
quotidiano, attraverso l’approfondimento di fraseologismi, modi di dire,
espressioni gergali. Ogni file podcast presenta un brano (fruibile on-line o
scaricabile in formato mp3) e le spiegazioni in russo di alcune espressioni e
modi di dire contenuti nel brano. I testi, di cui si trova anche la trascrizione
(visibile nella schermata o scaricabile in formato .pdf), sono autentici e
divertenti, le spiegazioni utili per la comprensione del contesto culturale
russo, le voci narranti credibili e accattivanti. È proprio come ascoltare la
lezione di un bravo insegnante di lingua, i cui racconti suscitano simpatia e
interesse nel loro uditorio. Il corso è completamente gratuito (ma se si
vuole, si può sostenere l’iniziativa facendo una donazione).

7.5 Video-corso on-line: Nick e il pappagallo


Tra i numerosi materiali didattici in video reperibili in rete, utili per
l’apprendimento del russo, si segnala il video-corso Nick e il pappagallo,
cartoni animati della serie “Situazioni comunicative”, prodotta dall’Istituto
Puškin (digitare “Речевые ситуации” su Youtube o su Google video). Le
varie puntate, della durata di 8-9 minuti, hanno per protagonisti l’americano
Nick e il suo pappagallo in visita a Mosca, impegnati di volta in volta in
situazioni diverse: la conoscenza, la visita agli amici, la visita dal dottore e
così via.I filmati sono divertenti e utili per l’apprendimento di frasi ed
espressioni usate in vari contesti comunicativi. La grafica ricorda da vicino
quella dei cartoni animati sovietici.

Figura 12. Nick e il pappagallo. Una giornata in città

270
1 Il codice ISO 639-3, che raccoglie i codici delle lingue del mondo, relativo al russo è
“rus”.
2 Il sistema di certificazione della lingua russa (TRKI), approvato dal Ministero
dell’Istruzione della Federazione Russa nel 2009, prevede alcuni livelli standard di
competenza linguistica, uniformati ai livelli del sistema di certificazione internazionale
CEFR (Common European Framework of Reference for Languages): TEU – russo
livello elementare (A1); TBU – russo livello pre-soglia (A2); TRKI-1 – livello soglia
(B1); TRKI-2 – livello post-soglia (B2); TRKI-3 – massima competenza (C1); TRKI-4 –
lingua madre (C2).

271
Spagnolo
Anne-Marie Lievens

Considerata una delle quattro arterial languages della Romanic philozone


(http://www.linguasphere.info), la lingua spagnola 1 è attualmente la
seconda al mondo per numero di madrelingua e la terza tra le più parlate,
con circa 330 milioni di parlanti in un’area geografica che spazia
principalmente dalla Spagna all’America Latina, Stati Uniti e Guinea
Equatoriale (http://www.linguistic.org). Riconosciuta ormai come «lengua
de comunicación global» accanto all’inglese, in uno studio congiunto
dell’Instituto Cervantes e del British Council, lo spagnolo risulta essere «la
tercera lengua más utilizada en Internet y continúa creciendo: frente al 6%
de todo el tráfico en la red en el año 2000, el pasado año [2011] se situaba
en el 8%» 2. Tutto ciò spiega il numero sempre più elevato di estudiantes
della lingua spagnola, più di 20 milioni secondo l’Instituto Cervantes, e la
ricca messe di materiale elaborato a tal fine, disponibile in supporto
cartaceo ma anche, e sempre più, in rete.

1. Lingua e istituzioni
1.1 Il Centro Virtual Cervantes
La prima risorsa ad accesso remoto che è d’obbligo menzionare, sia per la
sua ufficialità sia per la profusione e qualità delle sue risorse, è il Centro
Virtual Cervantes (http://www.cvc.cervantes.es).Creato nel 1997 e
costantemente aggiornato dall’Instituto Cervantes, a sua volta dipendente
dal Ministerio de Asuntos Exteriores, il sito riflette le finalità di questa
stessa istituzione culturale, sancite dall’articolo 3 della legge 7/1991:
1. Son fines del Instituto Cervantes:
a. Promover universalmente la enseñanza, el estudio y el uso del español y
fomentar cuantas medidas y acciones contribuyan a la difusión y la mejora de la
calidad de estas actividades.
b.Contribuir a la difusión de la cultura en el exterior en coordinación con los
demás órganos competentes de la Administración del Estado.
2. En sus actividades, el Instituto Cervantes atenderá fundamentalmente al
patrimonio lingüístico y cultural que es común a los países y pueblos de la

272
comunidad hispanohablante.
Organizzato in cinque grandi sezioni – Enseñanza, Literatura, Lengua,
Artes e Ciencia – il Centro Virtual Cervantes (CVC) si presenta come una
risorsa imprescindibile per chiunque sia interessato al mondo culturale
ispanico, in quanto «ofrece materiales y servicios para los profesores de
español, los estudiantes, los traductores, los periodistas y otros
profesionales que trabajan con la lengua, así como para los hispanistas de
todo el mundo, y para cualquier persona interesada en la lengua española,
su cultura y la situación del español en la Red». Così recita la sezione
Sobre nosostros, a cui si accede cliccando su di essa nella barra del menu
principale, disposto orizzontalmente nella parte in alto a destra della home
page. Da questa stessa sezione, così come, ovviamente, dalla pagina web
iniziale, si può procedere ad una navigazione interna, ma riteniamo
consigliabile, a chi accede per la prima volta al CVC, di muoversi partendo
dalla sezione Mapa, anch’essa nella barra del menu principale. Quest’area
di lavoro (Figura 1), infatti, presenta un semplice indice analitico delle
risorse presenti nell’intero sito, a cui si può accedere o partendo dalla
tipologia dell’utente – Profesores, Estudiantes, Traductores, Hispanistas –
o cliccando sui vari contenuti elencati per ognuna delle cinque
macrosezioni già menzionate – che qui ripetiamo: Enseñanza, Literatura,
Lengua, Artes e Ciencia – e su quelli di Otras secciones, riquadro pensato
per le altre risorse non propriamente ascrivibili ad una sola delle cinque
aree cardine del CVC.

Figura 1.

273
Nella pagina che si apre cliccando su Estudiantes (Figura 2), l’apprendente
della lingua spagnola può trovare a sua disposizione abbondante materiale
interattivo a libero accesso, ad eccezione dei Cursos de español: Aula
Virtual Cervantes (AVE):

Figura 2.

Le Actividades del AVE, ad esempio, si presentano come una «colección de


actividades interactivas para el aprendizaje autónomo del español,
seleccionadas de los materiales del Aula Virtual de Español...». Oltre alle
attività «de la semana», risulta particolarmente interessante Aveteca, ovvero
l’archivio di tutte la attività dell’AVE classificate per livelli (Nivel A1, A2,
B1, B2 e C1) e richiamate da etichette che rinviano direttamente al loro
contenuto. La finalità delle risorse offerte è chiaramente esplicitata: «Esta
muestra de actividades permitirá a los alumnos repasar algunos contenidos
de cada nivel y familiarizarse con una tipología de actividades multimedia
que aprovecha las posibilidades de Internet para el aprendizaje de
lenguas». Internet, dunque, al servizio di chi vuole esercitarsi nelle abilità
ricettive di ascolto e lettura, in abilità produttive di parlato e scrittura, in
conoscenze di tipo più tecnico, non escludendo le competenze pragmatiche:
questo il ventaglio delle offerte di Aveteca.Altrettanto interattive sono le
attività proposte in Pasatiempo de Rayuela e in Otros materiales
didácticos, a cui si può accedere sempre da Estudiantes, per non cambiare
il punto di partenza della navigazione interna. Pasatiempo de Rayuela,

274
ispirandosi alla metodologia glottodidattica ludica, mette a disposizione
dell’utente più di un migliaio di attività classificate per contenuto didattico
o per tipologia di interazione.
Facendo clic su contenido didáctico, infatti, si accede alle risorse
catalogate per livelli (Inicial, Intermedio, Avanzado, Superior) e,
all’interno di ciascun livello, per contenuto funzionale, grammaticale,
lessicale e socioculturale; la stessa ripartizione per livelli si trova facendo
clic su tipo de interacción, cui segue, però, un’ulteriore ripartizione
all’interno di ciascun livello per tipologia di attività: Adivinanzas,
Crucigramas, Juegos de lógica, Rompecabezas, Opción múltiple, Salto
del caballo, Sopa de letras, Relacionar, El ahorcado, Cajón de sastre.
Meno ricco appare invece il repertorio di attività offerte in Otros
materiales didácticos, dal momento che raccoglie una «serie de
actividades interactivas que constituyen una de las primeras secciones
didácticas del Centro Virtual Cervantes». L’aspetto ludico è nuovamente
richiamato nella presentazione delle risorse offerte, pensate «para el
trabajo de contenidos léxicos relacionados con los colores, las comidas,
etc.», tramite esercizi del tipo matching, true/false, multiple choice, ecc.
Ulteriori proposte didattiche per esercitarsi autonomamente in vari aspetti
linguistici e culturali dello spagnolo sono raccolte nel link Lecturas paso a
paso, ove le letture graduate (Inicial, Intermedio, Avanzado) sono
supportate da un glossario e da una serie di attività – Antes de leer,
Después de leer – per facilitarne la comprensione e praticare quanto
appreso.
Non poteva mancare, infine, alla luce della nostra selezione, il Foro
didáctico, luogo di incontro virtuale in cui «los profesionales de la
enseñanza del español pueden hablar sobre su actividad profesional
(materiales disponibles, técnicas de enseñanza, dudas…) y los estudiantes
de español como lengua extranjera pueden enviar consultas relacionadas
con su proceso de aprendizaje (dudas sobre la lengua, sobre centros de
enseñanza…)». Finalità analoga presenta anche il Foro del español, a cui si
accede dalla pagina del Foro didáctico, dal momento che si offre come sala
virtuale per chiunque avesse bisogno di «aclarar sus dudas y plantear sus
preguntas». I vantaggi dell’asincronia di questa forma di comunicazione
sono ben noti: la possibilità di comporre messaggi utilizzando tutto il tempo
necessario per curarne la forma e la correttezza permette allo studente di

275
riflettere sui vari aspetti dell’uso della lingua, evitando al contempo quelle
forme ansiose che a volte bloccano o condizionano negativamente chi è
chiamato ad esprimersi in una nuova lingua. Risulta altresì favorita
l’archiviazione dei dibattiti, come conferma anche la presenza, nelle pagine
che ci interessano, di un Buscador dei messaggi pubblicati, nella barra del
menu collocata in alto a destra, che permette la ricerca anche per temi
trattati.
Le bacheche elettroniche a cui abbiamo appena fatto riferimento non sono le
uniche risorse rivolte sia a studenti sia a docenti di lingua. Se infatti
torniamo a visitare il CVC partendo nuovamente da Mapa, ma cliccando
questa volta su Profesores, potremo subito constatare che la pagina che si
apre (Figura 3) condivide con quella di Estudiantes anche Actividades del
AVE, Pasatiempo de Rayuela e Otros materiales didácticos. Il primo
perché le attività interattive selezionate dai materiali dell’Aula Virtual de
Español sono altresì «acompañadas de sugerencias de explotación
didáctica para profesores», cui si accede cliccando sulla Ficha del
profesor; il secondo perché mette gratuitamente a disposizione dei
professori la ventina di programmi interattivi usati in esso, cliccando
semplicemente su CD-Rayuela: «Gracias a estos sencillos programas de
generación de ejercicios, el profesor puede crear sus materiales didácticos
y sus propios ejercicios interactivos para Internet. Además de estos
sencillos programas, la aplicación incluye un editor en HTML que permite
publicar, tanto en una red local como en Internet, actividades didácticas
completas que integren elementos hipertextuales y multimedia» 3; il terzo,
infine, perché trattandosi di materiali delle prime sessioni didattiche del
CVC, «permiten analizar la evolución de la didáctica de la enseñanza de
lenguas y de la técnica para ofrecerlas por Internet».

276
Figura 3.

Tra gli altri link rivolti espressamente ai docenti, invece, di accesso diretto
dalla pagina Profesores, Didactired merita una menzione a parte:
DidactiRed es una sección semanal del CVC en la que se publican actividades
dirigidas a profesores de español. En la segunda etapa del proyecto, que
iniciamos en febrero de 2004, además de las actividades para el aula, se ofrecen
actividades de reflexión para el profesor y técnicas para mejorar la práctica
docente. Todas las actividades se recogen y están clasificadas en Didactiteca, el
archivo de esta sección.
Più concretamente, le proposte didattiche offerte sono acrivibili alle
seguenti tre categorie: «actividades de aula (tareas comunicativas para
llevar al aula y realizar con los alumnos, para el trabajo de diferentes
objetivos: competencias generales, competencias de la lengua, etc.);
actividades de reflexión (tareas para la reflexión del profesor sobre la
práctica docente: análisis y producción de materiales didácticos, diseño de
cursos, etc.); y técnicas docentes (técnicas para la mejora de la práctica
docente: dinamización de sesiones de clase, aprovechamiento de los
recursos, etc.)». La ricchezza dell’archivio Didactiteca (Figura 4) – «más
de mil fichas imprimibles» – è tale da richiedere un momento di riflessione
sulle diverse modalità di ricerca al suo interno; per questo motivo è
consigliabile seguire l’invito a consultare la página de ayuda, ove le
indicazioni su come eseguire una Búsqueda simple o una Búsqueda

277
avanzada sono chiaramente esplicitate. In merito a quest’ultima, tra i vari
campi di ricerca – che includono anche la possibilità di selezionare
l’attività didattica che si sta cercando a seconda della tipologia dei
Destinatarios e dei Recursos (immagini, Internet, video, canzoni, giochi,
ecc.) che si desidera utilizzare in aula – figurano anche criteri nuovi
elaborati sulla base del Quadro Comune Europeo di Riferimento delle
lingue, raggruppati sotto la denominazione apartados: Competencias
generales; Competencias de la lengua; Actividades de la lengua, estrategias
y procesos e Técnicas docentes y reflexión para el profesor. Facendo clic
sull’icona posta accanto a ciascuna di queste denominazioni, è possibile
restringere ulteriormente la ricerca, selezionando subapartados più
specifici conformemente ai nostri obiettivi. Se ad un primo approccio tale
strutturazione dovesse risultare troppo complessa, il ricorso all’índice de
apartados permetterà di visualizzare tutte le voci dei quattro apartados di
ricerca, nonché di familiarizzare con la terminologia utilizzata:

Figura 4.

278
Sempre muovendo da Profesores, si può rapidamente accedere anche ad
altre tipologie di attività didattiche, come El Quijote en el aula e Historias
de debajo de la luna.
Se la prima proposta ha come presupposto una riflessione sull’uso del
Quijote nei corsi di lingua, in quanto «crisol didáctico para el encuentro de
la lengua, la cultura y el discurso», la seconda ne oltrepassa i confini
culturali ricordando che «el aprendizaje de una lengua debe fomentar un
mayor entendimiento de la sociedad y cultura de los hablantes de otros
idiomas», ovvero deve anche «desarrollar la capacidad de descubrir e
interpretar otras culturas, otros sistemas de valores y creencias». La
centralità è qui posta sulla competenza interculturale, vero e proprio
imperativo ormai di società sempre più pluraliste e multiculturali, in cui
l’alterità non può che porsi come fonte di ricchezza: d’altronde «sólo somos
diferentes en nuestros trajes, en nuestras costumbres y en las historias... en
las historias que nos ocurren debajo de la misma luna», una luna, quindi,
che ci accomuna e unisce. María, Ashok, Luba, Rasha, Masoud, Rajendra,
Laura, Ning Chen e Zouhair sono gli «alumnos de español de distintas
nacionalidades que están viviendo en España... los une el interés de dar a
conocer su propia cultura y el de reflexionar con nosotros acerca de cómo
vivieron sus primeros contactos con el español y con España». Sono loro i
nove intervistati che raccontano le nove historias raccolte in questa
sezione, «un relato popular o de autor, o escrito por los mismos
entrevistados, que tiene que ver con su cultura, porque de alguna manera los
define o se sienten reconocidos en su historia». Prima di accedere ad ogni
singolo racconto, cliccando su Su cuento, l’etichetta ¿Quién es? ci permette
di conoscere più da vicino la storia personale di ciascuno di loro, mentre in
Entrevista sono loro stessi a parlare «de los aspectos que les llaman la
atención de España, se refieren a similitudes y diferencias sobre su cultura
y la nuestra, valoran el grado de conocimiento que los españoles tenemos
de su país y de sus gentes y, por último, comentan algunos aspectos
relacionados con su aprendizaje del español».
Un glossario agevola la comprensione dei testi delle tre sezioni menzionate,
perché forse non tutti sanno che cosa sia la mandioca o la maracuyina che
si coltivano nel paese di María o dove si trovi Guangzhou, la città cinese
scelta da Ning per i suoi studi universitari. La Explotación didáctica di
ognuna delle nove unità, invece, propone un ventaglio di attività finalizzate

279
al conseguimento di differenti obiettivi interculturali, suggerendo
implicitamente metodi e tecniche per poter portare in aula tante altre storie
di tanti altri nuovi amici. Valga in tal senso l’aneddoto del rabbino che
segna l’esordio nella Presentación di Historias de debajo de la luna: «Tal
vez, como decía el rabino de nuestra historia, al reconocer bajo los rostros
extraños, vivencias, opiniones y sentimientos similares a los nuestros
ayudemos un poco a amanecer».
La Biblioteca del profesor de espanol è l’ultimo link che qui vogliamo
segnalare, perché «es una colección de recursos relacionados con la
Didáctica del español como lengua extranjera, dirigida a profesores de
español, examinadores, autores de manuales y materiales didácticos,
formadores de profesorado y administradores educativos». Tra i vari
materiali da consultare, gli atti dei congressi della ASELE (Asociación
para la enseñanza del Español como Lengua Extranjera) e dei CIEFE
(Congresos Internacionales de Español para Fines Específicos),
pubblicazioni accademiche del centri dell’Instituto Cervantes, bibliografia
inerente la didattica dello spagnolo come lingua straniera o come L2 agli
immigrati, un Diccionario de términos clave de ELE, nonché la possibilità
di intraprendere un percorso ipertestuale nella RBIC, ovvero la Red de
Bibliotecas del Instituto Cervantes. Il tutto con una finalità ben esplicitata:
«... divulgar documentos de importancia para la labor del profesor, permitir
la búsqueda de bibliografía, contribuir a la investigación, ayudar a la
resolución de dudas y fomentar la autoformación de los profesores de
español».Prima di passare a considerare l’apporto del CVC dal punto di
vista più propriamente letterario, non possiamo sottrarci alla tentazione di
tornare su Mapa e cliccare su Traductores:

280
Figura 5.

Il ruolo della traduzione in seno all’insegnamento/apprendimento di una L2


è infatti questione alquanto dibattuta oggi nei vari ambiti disciplinari.
Bandita dalla pratica didattica come reazione all’approccio formalistico o
grammatico-traduttivo, che per anni ne aveva sancito la centralità, la
traduzione era stata solo parzialmente reintrodotta con l’avvento degli
orientamenti di tipo nozio-funzionale e comunicativo (Calvi 2003;
Romanelli 2009). Studi recenti tendono oggi a riabilitarne il ruolo,
collocandola, però, tra i due estremi di «regina» e «cenerentola» (Nannoni
1992):
Questa reintroduzione della traduzione sta avvenendo in modi che non ne fanno
più una «regina», ma neanche una «cenerentola»: qualunque ne siano le
applicazioni..., la traduzione non è più vista come un imprescindibile metodo
pedagogico, o al contrario come una tentazione verso l’uso della lingua materna
da demonizzare, ma, evitando gli eccessi di ogni estremo, come una naturale
risorsa di apprendimento e consolidamento delle conoscenze, che può essere
sviluppata in una competenza aggiuntiva comprendente quelle di base,
propedeutica a successivi approfondimenti in ambito universitario o post-
universitario, e comunque necessaria in quell’ottica di dinamismo e pluralismo
culturale e linguistico verso la quale si sta orientando la società attuale.
Nei dibattiti attuali la traduzione è più volte richiamata in funzione delle sue
molteplici applicazioni e finalità, stabilendo in primis una distinzione tra

281
traduzione come obiettivo di insegnamento e traduzione come tecnica
didattica. La pagina del CVC pensata per gli utenti Traductores permette di
calarsi nel dibattito focalizzandolo dal punto di vista della lingua spagnola:
El español, lengua de traducción apre l’accesso agli Atti dei congressi
dell’associazione ESLETRA (El Español, Lengua de Traducción),
attraverso i quali «puede seguirse todo el abanico de preocupaciones,
proyectos, inquietudes y logros de los traductores de las instituciones, así
como del mundo profesional que se mueve en torno a su labor»;
Hieronymus Complutensis raccoglie invece gli undici tomi dell’omonima
rivista dell’Instituto Universitario de Lenguas Modernas y Traductores
(IULMYT) dell’Università Complutense di Madrid, istituzione considerata
«referencia esencial en los estudios de traducción en el ámbito
hispanohablante, como corresponde a la primera institución en España que
se ocupó de la formación de profesionales en el campo de esta materia»;
Aproximaciones a la traducción, infine, offre una selezione di articoli
presentati in occasione del «Simposio internacional sobre traducción
española e inglesa» tenutosi all’Università di Salford nel 1996, volti a
riflettere sull’«enigma de la traductibilidad»: «El presente conjunto de
estudios, que recoge aspectos sobre teoría, aplicación y uso, práctica
profesional y enseñanza, será de utilidad y de interés para cualquier lector
que quiera tener contacto con la traducción o la interpretación en sus varias
facetas y, sobre todo, para el que piense dedicarse al estudio, a la
enseñanza o al ejercicio de la actividad traductora». Interessanti riflessioni
sui vari aspetti dell’attività traduttoria, rivolte anche ai traduttori di
professione, si trovano ne El Trujamán (Figura 6), che si annuncia come
segue:
El Trujamán es una revista diaria del Centro Virtual Cervantes dedicada en
exclusiva a la traducción en todos sus aspectos que intenta, de modo
sistemático, exponer las reflexiones de los traductores vinculados con la cultura
hispánica. Este espacio se abre a todas las especialidades de la traducción:
literaria, científica, técnica, administrativa, sin olvidar dos importantes aspectos
de la misma: la enseñanza y la historia; asimismo, encontrarán anécdotas y citas.
Los autores de los textos son especialistas en cada una de las materias; a pesar
de ello, no pretende llegar sólo a los profesionales, sino a cualquier lector
curioso e interesado por su lengua y su literatura.

282
Figura 6.

L’invito a fare clic sulle etichette della colonna di destra della pagina –
Ciencia y técnica, Crítica, Diccionarios, Enseñanza, Errores,
Interferencias, Profesión, Tecnologías, Traductología, per citarne solo
alcune – lascia intendere che nei vari articoli collegati ad ognuna di esse si
potranno trovare riflessioni e suggerimenti circa gli aspetti più dibattuti
oggigiorno, quali: il ruolo della traduzione nei curricula universitari;
traduzione e glottodidassi; traduzione pedagogica; traduzione nella classe di
ELE; traduzione come verifica delle conoscenze acquisite; traduzione come
supporto per una riflessione contrastiva tra L1 e L2; l’uso dei dizionari;
traduzione e TIC; traduzione e linguaggi per fini specifici, ecc. Considerata
la fascia ampia e indifferenziata di utenza a cui si rivolge il CVC, non è
facile trovare apporti che prendano in considerazione il caso specifico di
lingue affini quali l’italiano e lo spagnolo; ma le conclusioni a cui si può
giungere per inferenza sono comunque rilevanti.
Del tutto assente l’abbinamento italiano/spagnolo anche nell’aula virtuale di
traduzione cui si accede cliccando su El atril del traductor:

283
Figura 7.

Pensata per studenti e professori, questa sezione permette di passare dal


piano teorico a quello dell’applicazione pratica. Nel dare il benvenuto
all’utente di turno, le finalità di quest’area di lavoro sono espressamente
dichiarate:
Bienvenido a El atril del traductor, un aula virtual de traducción pensada sobre
todo para estudiantes universitarios en la que también tienen cabida los
profesores y profesionales de la traducción.
Los estudiantes pueden encontrar aquí:
- ejercicios para practicar la traducción, trabajando al propio tiempo la
comprensión y la expresión en español;
- orientación en la presentación general y en la ortotipografía de trabajos escritos;
- un taller para traducir en tiempo real con otros estudiantes, en una auténtica clase
virtual e interactiva;
- y un foro donde entrar en contacto con estudiantes de todo el mundo, de idéntica
o contraria combinación lingüística, para intercambiar experiencias, plantear
dudas, etc.
Gli abbinamenti di lingue coinvolte sono francese/spagnolo e
tedesco/spagnolo, come evidenziato nella pagina principale, ma anche

284
inglese/spagnolo e portoghese/spagnolo se si clicca su el archivo del Atril
in fondo alla stessa pagina. Cliccando su una delle lingue indicate, potremo
scegliere tra Taller virtual de traducción (TVT) e Aula de prácticas de
traducción (APT). Il primo è una «clase de prácticas de traducción» che si
svolge in tempo reale: «Los profesores del TVT proponen con suficiente
antelación un texto para que los alumnos vayan preparándolo o anuncian
que se trabajará una traducción a la vista. A la hora señalada, profesores y
participantes entran en el TVT y exponen las dificultades halladas, las
posibles soluciones, sus propuestas de traducción... exactamente igual que
se hace en las aulas universitarias, pero por escrito y a distancia». La
possibilità di prendere visione dei Talleres anteriores è garantita da questo
stesso link. A differenza del Taller virtual de traducción, l’Aula de
prácticas de traducción sottopone all’attenzione degli utenti non un testo da
tradurre, seppur breve, ma semplici frasi decostestualizzate: «En el Aula de
prácticas de traducción se presentan, fuera de contexto, frases breves, con
alguna dificultad específica. Antes de traducir, se pide que el participante
explique en español la situación en la que se imagina que se produce la
frase. A esto lo llamamos contextualización. Se trata de un ejercicio de
reflexión previo, que nos permite entender mejor en cada caso la propuesta
de traducción. En Frases activas tenéis, pues, un espacio de participación.
Los profesores del APT están para moderar y comentar, matizar, orientar,
etc. Traducciones y contextos quedan publicados en la Pizarra, a
disposición de todos».
Ad aspetti più circoscritti ancora dell’attività traduttoria, come ad esempio
la questione dei neologismi e la terminologia dei linguaggi per fini
specifici, rinviano altri link quali: Banco de neologismos, Foro de
Neología, Foro TIC e AETER. V Jornada-coloquio, atti del convegno sul
tema «Comunicar y enseñar a comunicar el conocimiento especializado».
Se confrontato con le risorse offerte nell’ambito
dell’insegnamento/apprendimento della lingua spagnola, il contributo del
CVC in materia più propriamente letteraria risulta piuttosto esiguo. Ma
d’altronde lo statuto dell’Instituto Cervantes esplicita chiaramente che è la
lingua il suo obiettivo principale, mentre la letteratura è solo implicitamente
richiamata nel momento in cui si fa allusione a «actividades de difusión
cultural» o alla funzione dell’istituto di «apoyar la labor de los
hispanistas».È esattamente come una sorta di «materiale di appoggio» che

285
ci appaiono le risorse offerte nella pagina che si apre cliccando su
Literatura, questa volta muovendo dalla home page del sito:

Figura 8.

Se dovessimo classificarle a seconda dei comportamenti fruitivi dell’utente,


potremmo affermare che si tratta soprattutto di testi da leggere e consultare
come unità chiuse, piuttosto che come strutture complesse interrelate che
sfruttano i vantaggi dell’ipertestualità. Questo il caso, per esempio, delle
sezioni Escritores e Clásicos hispánicos, che permettono di consultare
stralci di opere di una cinquantina di autori rilevanti del mondo ispanico, di
leggerne la biografia e qualche studio critico firmato da un esperto insigne
del settore, di aggiornarsi bibliograficamente, ma non di intraprendere quel
viaggio ipertestuale attraverso il quale, nelle parole già citate di Aguirre
Romero, «se aprende la construcción del conocimiento». Lo stesso dicasi
per i link riservati a temi monografici, quali per esempio il Quijote e
Quevedo.Per lo studente o il professore ancora nella fase euristica di un
approfondimento letterario, si consiglia di tornare a Mapa e cliccare su
Hispanistas:

286
Figura 9.

Da questa pagina la visibilità delle risorse offerte è decisamente maggiore:


Actas de congresos y simposios; edizione digitale di tutti i numeri, dal 1978
ad oggi, di Criticón, prestigiosa rivista che raccoglie studi critici sul Siglo
de Oro (con un indice per annate, però, piuttosto che analitico); Rinconete,
rivista on-line che ospita brevi articoli su letteratura, musica, arte,
etimologia, cinema, ecc., ovvero una sorta di «enciclopedia en
construcción» che permette la ricerca per autore o titolo del contributo o
cliccando sulla materia di interesse; informazioni sugli archivi statali
spagnoli; fori e luoghi di dibattito, ecc.Di particolare interesse è la
possibilità di accedere, sempre dalla medesima videata, al Portal del
hispanismo, che ci offre l’estro per passare dal vaglio delle offerte del
CVC ad altri esempi di corpora in formato elettronico per le ricerche
letterarie e non solo. Patrocinato sempre dall’Instituto Cervantes, si può
accedere direttamente al Portal digitando l’indirizzo
http://hispanismo.cervantes.es/:

287
Figura 10.

Le risorse inserite sono finalizzate a fornire «información de actualidad


sobre los estudios hispánicos en el mundo». Tra i link raggruppati sotto
Novedades, Revistas y actas dà l’accesso ad un ventaglio di riviste con
studi sulla lingua e la letteratura spagnola, ma non sono nemmeno da
escludere Recursos, Archivo bibliográfico e Redes de investigación;
Enlaces, invece, rende immediatamente disponibili altri link a siti la cui
varietà e ricchezza è difficilmente sintetizzabile in poche parole:
considerate le finalità del presente studio, si consiglia di cliccare per lo
meno su Bibliotecas y recursos bibliográficos (che include link a
biblioteche digitali e banche dati in formato elettronico), Consultas
lingüísticas (basta un clic su Vademécum, «diccionario de dudas del
español», per capire i vantaggi anche di questa sezione) e Diccionarios y
corpus textuales, per avventurarsi in un viaggio ipertestuale la cui
affidabilità è garantita dall’autorevolezza del Portal del hispanismo.

288
1.2 La Real Academia Española
Al Centro Virtual Cervantes si affianca la Real Academia Española
(http://www.rae.es/), un centro di ricerca istituzionale che ha come finalità
principale lo studio della lingua spagnola.
Le attività e i materiali offerti dalla RAE sono indicati nelle colonne di
sinistra e di destra della home page, ma l’elenco più chiaro e completo si
trova a fondo pagina. Tra le varie finestre, Historia ci permette di ricordare
che l’istituzione fu fondata per la prima volta nel lontano 1713, assumendo
come emblema un crogiolo al fuoco con il motto «Limpia, fija y da
esplendor»; Política panhispánica, invece, mette in evidenza l’attività di
collaborazione e scambio tra la RAE e le Academias de América y
Filipinas nel fissare «la norma común de los hispanohablantes sobre léxico,
gramática y ortografía». Il panorama dei dizionari e delle grammatiche
elaborati dalla RAE si trova sotto Obras académicas, un elenco che
include anche altri studi di carattere filologico e letterario pubblicati dal
centro, ma nella maggior parte non disponibili in rete (le modalità di
acquisto on line sono però facilitate cliccando su Adquisición).
Tra le risorse consultabili on line, a cui si accede rapidamente dalla
colonna di sinistra della home page, segnaliamo i dizionari – segnatamente
il Diccionario de la lengua española, il Diccionario panhispánico de
dudas e il Diccionario esencial – e i corpora raccolti in Banco de datos, a
cui verrà riservata una riflessione a parte nei paragrafi successivi; per altre
questioni di tipo linguistico, invece, si consiglia di accedere alle Consultas
lingüísticas, pensate proprio per «resolver dudas de carácter lingüístico
(ortográficas, léxicas y gramaticales) desde la perspectiva de la norma que
regula hoy el uso culto del español». Cliccando su Preguntas frecuentes,
infatti, si possono risolvere i dubbi di natura ortografica, grammaticale e
lessicale che solitamente insorgono durante il processo di
apprendimento/insegnamento della lingua spagnola.
Per quanto concerne l’ambito più propriamente letterario, cliccando nel
corrispondente riquadro della colonna di destra si può accedere alla
Biblioteca clásica della Real Academia Española:

289
Figura 11.

Nella Presentación si fa espresso richiamo agli articoli primo e quinto


dello statuto della RAE per giustificare il progetto della BCRAE
(Biblioteca Clásica de la Real Academia Española): divulgare le principali
opere classiche della letteratura spagnola rientrava infatti tra i principali
compiti dell’Accademia e in particolare «publicar las obras cuya difusión
considere importante para el conocimiento general de nuestra lengua y de
nuestras letras, procurando que las ediciones sean correctas, asequibles y
estén dignamente presentadas». L’elenco dei Títulos publicados in supporto
cartaceo conferma la scelta dei propositi e la qualità delle edizioni rispetta
appieno quanto sancito dalla costituzione. Per i lettori on line, però, il
materiale a disposizione è ancora limitato, come si può vedere nella Web
clásica, che «ofrece textos clásicos de consulta y descarga gratuitas para
dispositivos multimedia, así como complementos a los volúmenes
impresos»: più precisamente, Archivos de la BCRAE raccoglie i
«materiales que complementan los volúmenes de la BCRAE publicados
hasta la fecha»; in Versión beta «pueden consultarse y descargarse texos
clásicos en ediciones de la máxima calidad»; Textos para dispositivos,
infine, contiene opere classiche «en formato “e-Pub”, adaptable a las
pantallas de la mayoría de los dispositivos electrónicos móviles
multimedia, para leer cómodamente en cualquier parte».

290
2. La lingua nel Web
Il Web offre una grande varietà di testi che possono essere variamente
utilizzabili nell’ambito dell’apprendimento/insegnamento della lingua
spagnola. Alcuni di questi generi testuali presentano una struttura ancora
fortemente legata a quella tradizionale, come gli articoli di giornale, i testi
delle canzoni e i brani di opere letterarie; altri, invece, come i blog, sono
privi di equivalenti al di fuori della rete, in quanto generi nati in seno ad
essa. Orientarsi nella scelta non è facile, ma esistono comunque motori di
ricerca specializzati a cui poter ricorrere accanto al più generale google.es,
come ad esempio l’Oteador del Centro Virtual Cervantes
(http://cvc.cervantes.es/oteador/). Lengua, Literatura, Arte, Otras
humanidades, Cultura, Internet, Documentación, Medios de
comunicación, Diccionarios, Léxicos y Glosarios, Editoriales y librerías
sono le categorie tematiche offerte nell’indice iniziale, ciascuna delle quali
organizzata a sua volta in sottocategorie. Se per esempio si ricercano testi
che permettano di ampliare il lessico dell’alimentazione, sarà sufficiente
seguire il percorso Índice > Cultura > Ocio y costumbres > Gastronomía >
Alimentos per trovarsi di fronte a un’amplia scelta di siti con ricette,
descrizione di prodotti tipici, storia degli alimenti, ecc.
Se invece si vuole accedere a qualche quotidiano, sarà sufficiente muovere
da Medios de comunicación per arrivare direttamente alla versione on line
dei più noti El País (http://www.elpais.com/), El Mundo
(http://www.elmundo.es/), ABC (http://www.abc.es/) La Vanguardia
(http://www.lavanguardia.com/), ecc.
L’uso dei quotidiani multimediali (per Sharoff generi della sottoclasse
discussion denominata journalism and public debates) nella classe di ELE
merita una riflessione a sé. Il ricorso alla stampa, e ai mezzi di
comunicazione in generale, nell’insegnamento di una lingua straniera non
rappresenta una novità, fatto che ci esime dal soffermarci su considerazioni
di carattere generale sul suo impiego in ambito didattico. Ciò che invece ci
preme ricordare, è che i vantaggi che si traggono dall’uso dei quotidiani nei
corsi di L2 vanno ben oltre la semplice comprensione della lingua scritta,
come dimostra la proposta di attività didattica di Rego (2006). Se
sapientemente selezionati, e presentati ai discenti nelle modalità esplicitate
anche da Martín Leralta (2009), gli articoli di giornali si rivelano un
materiale didattico efficace in vista del conseguimento delle abilità

291
comunicative nelle sue quattro attività di base, come indicato dal Marco de
Referencia Europeo: producción (orale/scritta), recepción (orale/di testi
scritti), interacción e mediación. Se il novero delle prime due attività non
rappresenta una novità, lo stesso non può dirsi per la interacción, «que por
primera vez se presenta como una actividad específica y diferente de la
mera suma “producción + recepción”», e per la mediación lingüística, che,
«así, cobra una especial relevancia, por cuanto se presenta al mismo nivel
que las demás actividades comunicativas» (Cantero Serena 2004). La
competencia mediadora, in particolare, potrebbe essere uno degli obiettivi
maggiormente favoriti dall’uso dei quotidiani in aula, intendendo con essa,
però, competenze che non si riducono alla mera traduzione o interpretazione
(simultanea o consecutiva), ma anche altre tipologie, come, per esempio,
«la mediación consistente en resumir o parafrasear un discurso (con el
objeto de hacerlo comprensible a nuestro interlocutor)». Resumir/sintetizar
e parafrasear sono solo due delle microhabilidades della mediazione
linguistica, orale o scritta, elencate da Cantero Serena, assieme a
apostillar, intermediar, interpretar, citar, adecuar e traducir; se ripensate
nella funzione di tecniche glottodidattiche, apparirà subito chiaro quanto
l’uso dei giornali, nella varietà dei loro articoli, potrà giovare
all’insegnamento/apprendimento di una lingua.
È proprio la ricchezza di testi offerti dalla versione multimediale dei
quotidiani a far sì che essa sia preferibile a quella cartacea. In rete, essi si
presentano organizzati sotto forma di ipertesto di tipo
referenziale/associativo, fatto che permette al professore o allo studente
infiniti percorsi di lettura e quindi libertà di scelta tra gli articoli proposti;
non va poi dimenticata la possibilità di accedere agli articoli archiviati
sotto l’etichetta Hemeroteca o Archivo. Quale esempio di strutturazione
della versione on-line di un quotidiano cartaceo riproduciamo qui di
seguito l’home page de «El País»:

292
Figura 12.

L’accesso gratuito e rapido a più quotidiani permette altresì un confronto tra


le diverse maniere con cui una stessa notizia viene trattata nei singoli
periodici, favorendo un momento di riflessione imprescindibile per lo
sviluppo della competencia mediática del discente, così definita da Martín
Leralta (2009): «capacidad de comprender e interpretar el discurso
mediático con una conciencia crítica...». È la natura discorsiva e la funzione
sociale della stampa, concepita con fini persuasivi e non di apprendimento,
a giustificare il richiamo ad un suo uso responsabile e sensato:
El manejo de ciertas destrezas de competencia mediática por parte del docente,
así como su transmición al alumno, se hacen necesarios para contrarrestar los
potenciales efectos perniciosos de los textos de prensa (contaminación léxica y
uso gramatical desviado de la norma, formación de opiniones estereotipadas o
negativas sobre la imagen sociocultural del país de la LE); por otra parte,
contribuyen al desarrollo de la competencia comunicativa global del individuo
de la sociedad de la información (Martín Leralta 2009).
Passando ad altri generi testuali disponibili in rete, tra quelli pensati per la
promozione turistica (Promotional/Advertisement, sottoclasse di
Propaganda) Turespaña (http://www.tourspain.es/es-
es/Paginas/Index.aspx) si distingue come «el organismo nacional de

293
Turismo responsable del marketing de España en el mundo», dal momento
che «cuenta con una red de 33 Consejerías de Turismo en el exterior que
actúan tanto como células de conocimiento y marketing como de
plataformas de negocio para el sector». Il sito offre una grande quantità di
informazioni che vanno dalla presentazione di documenti ufficiali – come il
Plan Nacional e Integral de Turismo 2012-2015, elaborato dalla Secretaría
de Estado de Turismo, o il Plan Integral de Turismo Rural 2014 -, a una
serie di link a siti propri del settore turistico, da quelli amministrativi
(Consejerías de Turismo, Institutos estadísticos de turismo, Comisión
Europea - Dirección General de Empresa e Industria, ecc.) a quelli più
propriamente organizzativi (Hoteles y Alojamientos, Restauración y
Gastronomía, Agencias de viajes y Turoperadores, Transportes, ecc).
Cliccando sulla finestra Marketing, inoltre, è possibile accedere a una
serie di portali e applicazioni per dispositivi mobili pensati proprio per
turisti che ricorrono a Internet nell’organizzazione delle proprie vacanze.
Come esempio di genere testuale istituzionale, invece, potremmo citare la
Agencia Española de Cooperación Internacional y Desarrollo (AECID)
(http://www.aecid.es/ES). Affiliata al Ministerio de Asuntos Exteriores y
de Cooperación, l’AECID si presenta come il principale organo esecutivo
della Cooperación Española, impegnato in particolare nella lotta contro la
povertà e nello sviluppo umano sostenibile. La home page presenta la
struttura tipica di altri siti istituzionali, con finestre che permettono
l’accesso rapido a una gran quantità di informazioni, tra cui i Sectores de
Cooperación (Sviluppo rurale e sicurezza alimentare, Crescita economica,
Educazione, Salute, ecc.) e dati relativi a Dónde cooperamos e alla Acción
humanitaria intrapresa.
L’ultima riflessione sui generi testuali della rete desideriamo riservarla ai
blog, che in questi ultimi anni abbiamo visto imporsi come protagonisti in
molti processi di apprendimento/insegnamento di una lingua straniera. Una
spiegazione la offre Alonso Fernández (2012) in El blog en la enseñanza
del español como lengua extranjera:
El profesor actual tiene como reto adaptarse a los nuevos modelos educativos y
sobre todo a la generación de los llamados “nativos digitales”, que ha nacido y
crecido con Internet. Ello supone un cambio, un nuevo enfoque, nuevos métodos
que nos acerquen a esa “alfabetización digital”, al manejo de la tecnología como
herramienta para la búsqueda, tratamiento y producción de la información. En
muchas ocasiones, no disponemos ni de tiempo ni de habilidades para dominar

294
herramientas informáticas de cierta complejidad. En cambio, el blog puede
hacer más cercano ese objetivo de alfabetización digital, debido a que es una
herramienta que permite presentar contenidos de manera sencilla y a la vez
atractiva para los alumnos. En definitiva, el blog permite generar, publicar e
intercambiar contenidos en múltiples formatos (vídeo, imagen, audio) sin
necesidad de contar con una gran capacitación tecnológica y se relaciona con
otros formatos y aplicaciones de la red, como las páginas web, los marcadores
sociales, los generadores de contenido…
In questo stesso studio si offre un’interessante classificazione dei blogs de
español como lengua extranjera, che qui riportiamo:
1. Blogs de contenido informativo en ELE, come quello di Sánchez García
creatore della piattaforma TodoELE (http://www.todoele.org/todoele20/blog) o
Aulablog (http://www.aulablog.com/blog/ );
2. Blogs generales sobre ELE, con informazioni e materiali didattici
(http://www.ticele.es/ per fare un esempio);
3. Blogs de profesores de ELE;
4. Blogs colectivos, come quello degli studenti di spagnolo
(http://enmibolsillo.blogspot.com/2011_01_01_archive.html);
5. Blogs de ELE y TIC (http://eclecticedu.blogspot.com/ ;
http://www.educacontic.es/blog/; ecc.);
6. Blogs de contenido educativo, non specificamente dedicati
all’insegnamento dello spagnolo come lingua straniera ma comunque
ricchi di suggerimenti, idee e riferimenti al Web 2.0 o di materiali
didattici di varia natura.Come esempio di blog in lingua spagnola
proponiamo Mi sitio de lengua (http://misitiodelengua.blogspot.it/ ) (Figura
13), che si annuncia come «un lugar en la red para compartir enlaces y
temas relacionados con la lengua y la literatura española».

295
Figura 13.

Sotto l’immagine che completa la testata, la suddivisione del contenuto del


blog in tre colonne ne facilita la consultazione. La ricca selezione di link
offerta nella colonna di destra si presenta a sua volta strutturata in
categorie: Mis sitios de literatura, Mi sitio de autores, Mis antologías
poéticas, Mi sitio de historia literaria, Mi sitio de historia de la lengua,
Mis sitios del Quijote, Mis sitios de gramática, Mis sitios de comentario
de textos, Mis sitios de ortografía, Mis modelos de textos, Mis sitios de
español para extranjeros e così via. La parte centrale è quella riservata ai
post, pubblicati in ordine cronologico inverso e particolarmente attrattivi
perché non solo testuali: abbondano infatti le immagini, la strutturazione in
slides e il ricorso a video e audio. La colonna di sinistra è riservata al
profilo dell’ideatore del blog e all’elenco delle sue Páginas principali; una
visione più completa del contenuto del blog viene comunque offerta
dall’Archivo collocato a sinistra in fondo alla pagina, ordinato per anni che

296
vanno dal 2010 al 2014. Accanto ad esso anche Mis sitios blog, un blogroll
che offre una lista di blog sulla lingua e la letteratura spagnola: dal Blog de
lengua española o El blog del profesor de Lengua a Textos literarios, per
fare solo alcuni esempi.

3. Le biblioteche virtuali
3.1 La Biblioteca Digital Hispánica e il Cervantesvirtual
Tra le Biblioteche Nazionali che hanno iniziato ad offrire parte del
materiale custodito in versione on line va menzionata la Biblioteca Digital
Hispánica della Biblioteca Nacional de España
(http://www.bne.es/es/Catalogos/BibliotecaDigitalHispanica/Inicio). Nata
nel 2008, attualmente offre circa 100.000 titoli a cui si può accedere
liberamente e gratuitamente, opere di varie tematiche e di diversa natura:
stampe, libri, cartine, partiture, manoscritti, ecc. La ricerca avviene tramite
l’inserimento dei dati relativi al testo che si vuole visionare nella casella di
búsqueda della home page:

Figura 14.

mentre una visione d’insieme delle collezioni, delle tematiche e dei tipi di
documenti offerti si può ottenere facendo clic su Descubrir colecciones. Se
la Biblioteca Digital Hispánica fornisce la maggior parte dei testi in
formato scannerizzato, diverso è il caso della Biblioteca Virtual Miguel de
Cervantes (http://www.cervantesvirtual.com) (Figura 15), una biblioteca
digitale «sin fronteras» che, nata nel 1998, mette a disposizione di studenti,
professori, ricercatori e lettori un numero sempre più elevato di opere

297
letterarie e non solo:

Figura 15.

Facendo clic su Mapa del sitio, in basso a destra, in un’unica videata


appaiono i servizi offerti dal Cervantesvirtual, come comunemente viene
chiamata questa biblioteca digitale; ma le macroaree che raccolgono le
opere a disposizione degli utenti sono già ben visibili nella home page: la
sezione Literatura Española offre migliaia di opere digitalizzate della
letteratura spagnola e ispanoamericana, romanzi, opere teatrali e poetiche e
di critica letteraria; in Biblioteca Americana sono riuniti documenti scritti e
audiovisivi di varia natura, dalla letteratura gauchesca alla cultura ispanica
negli Stati Uniti, dal mondo barocco di sor Juana Inés de la Cruz alla poesia
di Mario Benedetti, fondi e collezioni di biblioteche ispanoamericane e
opere della letteratura dell’esilio spagnola; Literatura Infantil y Juvenil,
Historia e Lengua già nel titolo esplicitano i contenuti delle loro sezioni,
mentre Biblioteca de Signos si presenta come la prima biblioteca generale
con testi nella lingua dei segni. Per meglio comprendere la portata della
Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes, basta ricordare che con un solo
clic si possono avere a disposizione, in varie edizioni d’epoca e/o
moderne, le opere dei più insigni scrittori della letteratura spagnola, come
Garcilaso, Cervantes, Lope de Vega, Calderón, Góngora, Quevedo e
Gracián, per limitarci ad alcuni grandi nomi del Siglo de Oroa.

298
Ovviamente, se si conosce già lo scrittore di cui si vuole ricercare l’opera
sarà sufficiente digitalizzarne il nome o il titolo o il contenuto nella casella
di Búsqueda por título, autor o contenido nella parte superiore della home
page, senza passare per gli indici inseriti nelle varie macroaree.

4. I corpora testuali
Come è noto, fin dalla sua nascita negli anni ’60 l’indirizzo della corpus
linguistics ha contribuito a rinnovare significativamente il panorama degli
studi linguistici, scalzando un’impostazione teorica fino a quel momento
basata «sull’intuizione e sui giudizi di accettabilità di un parlante ideale» in
nome di uno «studio della lingua nel modo in cui essa viene effettivamente
utilizzata, da parlanti concreti e in reali situazioni comunicative»; fatto
possibile in quanto la linguistica dei corpora basa «le sue indagini su delle
raccolte di dati linguistici reali, scritti e parlati, selezionati e organizzati
secondo criteri rigorosi» (Spina 2001). Il primo grande vantaggio offerto
dai corpora appariva chiaro fin dall’inizio: con un semplice click lo
studioso poteva avere a sua disposizione una grande quantità di dati che gli
avrebbe permesso di formulare principi linguistici basati su un uso reale
della lingua. Da allora ad oggi, gli ambiti di applicazione dei corpora si è
andato notevolmente ampliando, evidenziando i vantaggi di un loro utilizzo
anche per scopi pedagogici, come ricordano Pitkowski e Vásquez Gamarra
(2009): «en los últimos tiempos, se ha abierto una nueva vía de uso y ha
comenzado a tener auge su implementación con fines pedagógicos en el
aprendizaje de lenguas extranjeras, y en la enseñanza del lenguaje en
general». Infatti,
los corpus sostenidos con programas informáticos son una herramienta eficaz y
rápida en la búsqueda tanto de una palabra, un conjunto o una serie de palabras en
un contexto determinado. Los programas nos permiten explorar, en particular, el
uso de frases y vocabulario utilizado en un área específica, el nivel de uso,
frecuencia o variación de un lema en contextos reales provenientes de diversos
tipos de textos, analizar la colocación de las palabras, obtener muestras de
cuestiones gramaticales, así como el uso real de una palabra o expresión en un
país determinado, en la obra de un autor o en un cierto período de la historia del
español, entre otros (Pitkowski - Vásquez Gamarra 2009).
Le modalità di utilizzo dei corpora in ambito didattico dipende ovviamente
dai contenuti e dagli obiettivi del corso di lingua che si sta impartendo o
studiando, ma per chi non ha ancora esperienza con la corpus linguistics

299
potrebbero tornare utili i seguenti suggerimenti di applicazione (Pitkowski -
Vásquez Gamarra 2009):
- Buscar el uso frecuente de palabras o construcciones en los libros de textos y
lecturas recomendadas.
- Corregir barbarismos o malos usos lingüísticos (errores más repetidos,
construcciones no normativas, léxico mal usado, grafías incorrectas, etc.).
- Recopilar corpus de producciones de estudiantes de ELE como fuente de
datos
O ancora:
- Contextualizar una palabra o expresión en relación a un tema específico.
- Averiguar el empleo de un prefijo o un sufijo. Obtener términos que
comiencen o terminen por un determinado prefijo o sufijo, respectivamente.
- Extraer frecuencias de palabras para comprobar los usos reales.
- Consultar el empleo de ciertas expresiones idiomáticas en diferentes países.
- Comparar el uso de un vocablo entre el oral y el escrito.
- Registrar la combinación de palabras.
- Indagar los rasgos contextuales que acompañan a una palabra o expresión.
- Ante una corrección, el estudiante puede buscar por sí mismo por qué
cometió un error relevante.
- Sistematizar el conocimiento intuitivo ante algo que “suene mal”, pero no se
sepa exactamente el motivo.
- Explorar las colocaciones oracionales para tener en cuenta la posición de los
vocablos en el contexto de uso.
In ambito ispanico, negli ultimi anni si è registrato un crescente interesse
per la compilazione di banche di dati di varia tipologia, dai reference agli
specialized corpora, sincronici o diacronici, basati sulla lingua scritta e/o
su quella parlata, dalla struttura piana o annodata (secondo la
classificazione di Spina 2001). Tralasciando i corpora basati sui linguaggi
settoriali, le nostre prime riflessioni desideriamo riservarle a tre corpora
di lingua spagnola monolingui considerati tra i più accreditati e comunque a
libero accesso da parte di qualsiasi utente.La rigorosità dei primi due, il
Corpus de Referencia del Español Actual (CREA)
(http://corpus.rae.es/creanet.html) e il Corpus Diacrónico del Español
(CORDE) (http://corpus.rae.es/cordenet.html), è garantita già dall’autorità
del centro di ricerca cui fanno riferimento, la Real Academia Española. La
complementarietà di questi due corpora testuali è sottolineata nella pagina
in cui la RAE presenta i suoi Bancos de datos:
El banco de datos de la Real Academia Española está constituido por dos

300
grandes corpus textuales: el Corpus de Referencia del Español Actual (CREA,
escrito y oral) y el Corpus Diacrónico del Español (CORDE). Ambos conjuntos
son complementarios, de modo que el CREA contiene textos desde 1975 a
2004, mientras que el CORDE incluye textos de todos los períodos anteriores.
El carácter integrado de los dos corpus se refleja en la previsión de que los
textos pertenecientes a períodos que, por el paso del tiempo, vayan quedando
fuera del ámbito del CREA, pasarán a formar parte del CORDE.
Il CRAE conta attualmente «algo más de 154 millones de formas
correspondientes a la parte escrita y algo más de ocho millones en la parte
oral», mentre il CORDE raggiunge circa 250 milioni di parole; il numero
totale di dati a disposizione dell’utente è dunque pari a circa «400 millones
de formas de todos los períodos del español, tanto de España como de
América, lo que constituye, sin duda, el recurso más importante del que se
haya podido disponer jamás para el estudio de esta lengua». La marcatura
dei dati raccolti secondo standard di codificazione riconosciuti
internazionalmente è un altro punto di forza di entrambi i corpora:
A todos los materiales procesados tanto en el CREA como en el CORDE se les
ha añadido una serie de marcas textuales, establecidas según el estándar
internacional SGML (Standard General Markup Language), de acuerdo con las
recomendaciones de la TEI (Text Encoding Initiative), que facilitan la
recuperación de la información y el intercambio de textos con otros corpus, y
garantizan la independencia de sistemas operativos y programas.
L’interfaccia del CREA (Figura 16) presenta una struttura molto semplice,
ma per comprendere appieno quali tipi di ricerche e di risultati permetta il
sistema, si consiglia di visionarne previamente il Manual de consulta, cui
si può sempre accedere cliccando su Ayuda, in basso a destra. Una volta
immessa la parola da analizzare (intera o abbreviata, come nel caso di
prefissi, suffissi, ecc., o anche una combinazione di parole) nella casella
Consulta, si può procedere direttamente alla sua ricerca nell’intero corpus
cliccando su Buscar. È anche possibile, però, restringere l’ambito di
ricerca configurando una sorta di subcorpora a partire dalla home page: i
criteri di selezione possono essere per autore (Autor), per anno o intervallo
di anni (Cronológico), per area tematica (Tema), per tipologia di testi di
provenienza (Medio) o per paese (Geográfico). Siccome il sistema non
permette di passare alla seconda finestra se non immettendo una voce,
abbiamo pensato di inserire un verbo con preposizione, «basarse en», senza
restringere il campo di ricerca.

301
Figura 16.

La pagina che si apre dopo aver cliccato su Buscar presenta i dati statistici
della consultazione, nel caso del nostro verbo 372 casi in 311 documenti:
Se il numero di documenti dovesse apparire eccessivo rispetto ai propositi
della ricerca, il sistema permette di stabilire dei filtri di riduzione: il filtro
Documentos consente di diminuirne il numero nella proporzione desiderata;
il filtro Casos, invece, permette di ridurre il numero di esempi offerti
all’interno di ogni documento. Cliccando su Ver estadística, si ottiene una
rapida sintesi degli ambiti tematici, cronologici e geografici degli esempi
ottenuti, nonché il numero delle occorrenze calcolato anche in percentuale
rispetto al totale. Per poter visualizzare gli esempi, è sufficiente cliccare su
Recuperar nella sezione Obtención de ejemplos: si aprirà così l’ultima
delle tre principali finestre del CREA, denominata Concordancias:

302
Figura 17.

La nuova schermata presenta tutti gli esempi ottenuti in formato tabulare,


con le relative indicazioni bibliografiche visibili solo muovendo il cursore
sulla barra orizzontale di scorrimento della pagina; per poter visionare
l’esempio in maniera maggiormente contestualizzata, è sufficiente cliccare
su di esso all’interno di ciascuna riga: una nuova pagina presenterà l’intero
paragrafo in cui compare e una descrizione bibliografica completa del
documento che lo contiene.
Il sistema permette di consultare gli esempi anche in base a diversi criteri
di classificazione, operando nelle due caselle poste accanto a
Clasificación. La prima permette di recuperare gli esempi per criteri di
rilevanza (Casos, cioè numero di casi contenuti nel documento), per autore
(Autor), data (Año), paese (País), classificazione tematica (Tema) o titolo
dell’opera (Título); la seconda per criteri inerenti al loro contesto
morfologico: si possono infatti ordinare gli esempi in base alla parola o
alle parole (massimo cinque) poste alla loro sinistra (Izda1, Izda2, Izd3,
Izda4, Izda5) o alla loro destra (Dcha1, Dcha2, Dcha3, Dcha4, Dcha5) o
in ordine alfabetico (Pivote). Quest’ultimo criterio risulta particolarmente
utile nel caso di ricerche con «comodines» del tipo ? o *, ovvero di parole
incomplete (per esempio, la ricerca Pedr* produrrà i risultati Pedro,
Pedrito, Pedrata, ecc.; M?sa darà i risultati Mesa, Masa, Misa, ecc.), o
anche nel caso di ricerche di gruppi di parole o frasi messe in relazione tra
di loro mediante l’uso degli operatori logici Y, O, NO o dell’operatore di
distanza DIST/ (per esempio, manzana Y pera: le due parole devono essere
presenti nel documento; manzana dist/5 pera: manzana deve apparire a una
distanza da pera non superiore a cinque parole; ecc.).
Tra le varie altre opzioni che il CREA mette a disposizione, segnaliamo

303
anche il criterio Agrupaciones (cui si accede aprendo la finestra accanto a
Concordancias), che offre un riassunto degli elementi contestuali che
accompagnano la parola o l’espressione ricercata (contesti di due, tre o
cinque parole, a meno che non si richiedano altri tipi di raggruppamento
operando nella casella Agrupa).
L’introduzione di nuovi «filtros estadísticos» e la «recuperación sobre
textos anotados con información lingüística (lema, clase de palabra, género,
número etc.)» è quanto il CREA annuncia come innovazioni da apportare in
una successiva versione del programma, trattandosi infatti di un database
presentato come in continuo sviluppo. Ricordiamo che esso comprende testi
scritti e orali (trascrizione di testi orali, per la precisione) che vanno dal
1975 al 2004, ma ad una ricerca relativa a periodi precedenti supplisce il
CORDE, la cui interfaccia e modalità di utilizzo sono identiche a quelle del
CREA. Il CORDE, segnatamente, è «un corpus escrito, de texto completo»,
che comprende parole che vanno dagli albori dell’idioma al 1975 e che,
«como su hermano CREA utiliza una marcación mínima según el sistema
SGML (Standard Generalized Markup Language)». La sua strutturazione
si basa sui seguenti parametri:
- cronológicos: El Corpus se divide en tres grandes etapas (Edad Media, Siglos de
Oro y Época Contemporánea), que a su vez se pueden agrupar en períodos menores
según criterios histórico-lingüísticos.
- geográficos: CORDE recoge el español de todas las partes del mundo en que se
habla o se habló. Dada su perspectiva diacrónica, otorga un peso del 74% para el
español peninsular y un 26% para el resto.
- de modalidad y género: El corpus se divide en dos grandes grupos:
1. Ficción, compuesto por textos de Verso y Prosa, a su vez subdivididas en Lírico,
Épico, Dramático, y
2. No ficción, donde aparece Prosa estructurada en didáctica, científica, de
sociedad, de prensa y publicidad, religiosa, histórico-documental y jurídica.
La sua utilità per un ricercatore interessato all’esistenza di una parola o a
uno studio di tipo grammaticale appare evidente, ma lo è altresì per
specialisti come, ad esempio, lessicografi intenti ad elaborare un dizionario
storico. Nonostante la complementarietà con il CREA, il carattere dei testi
inclusi nel CORDE è alla base di alcune differenze esistenti tra i due
corpora:
Aunque está previsto que CORDE y CREA se complementen y los textos del
segundo vayan pasando al primero a medida que vaya ampliando su techo de
años, también existen diferencias entre ambos corpus, dada la particular

304
idiosincrasia de CORDE y el carácter de los textos que incorpora (verso, textos
anotados, textos con preliminares y otras composiciones ajenas a la obra en sí).
De ahí que CORDE haya adaptado un sistema de marcación que le permite
identificar en sus textos -mediante las marcas correspondientes- los versos (su
estructuración partida, si es el caso), los textos ajenos, los textos en lengua
extranjera, las notas al texto (cuya huella queda para advertir al consultante que
una palabra o expresión ha merecido un estudio particular), etc.
Il terzo corpus al quale desideriamo accennare è il Corpus Oral y Sonoro
del Español Rural (COSER) (http://www.lllf.uam.es/coser/index.php),
elaborato dalla Universidad Autónoma di Madrid. Come annunciato nella
home page, il COSER
está formado por grabaciones de la lengua hablada en enclaves rurales de la
Península Ibérica, obtenidas con regularidad anual desde 1990. Es un corpus en
formación y su volumen sigue creciendo cada año. El COSER se distingue de
otros corpus orales del español en que registra el habla de individuos cuya vida
transcurre en un entorno rural. Otra novedad del COSER es que es un corpus
sonoro que ofrece las grabaciones en formato audio a disposición de cualquier
usuario como muestra de las diversas formas de hablar en la Península Ibérica.
Esso contiene approssimativamente 1.100.000 parole, ma rispetto ad altri
corpora si distingue proprio per la sua oralità, da intendersi nel senso di
testi raccolti dalla viva voce di persone intervistate e offerti sia in
registrazione audio sia nella loro trascrizione. La Descripción del corpus,
selezionabile nel menu a tendina di Presentación, offre maggiori dati in
merito alla scelta delle zone dialettali e degli «hablantes rurales»
intervistati:
El COSER es un corpus dialectal, pero restringido al habla de aquellos
informantes que fueron objeto de interés en la dialectología tradicional:
hablantes rurales, a ser posible mayores, de escasa escolarización y naturales
del lugar en que son entrevistados. El COSER se nutre del mismo tipo de
informantes que los atlas lingüísticos. Por el momento (enero de 2013), han
sido grabados 1.739 informantes, con la siguiente distribución por sexos:

Hombres: 784 (45%)

Mujeres: 955 (54,9%)

Total: 1.739

L’età media degli intervistati è di 70,7 anni, un po’ più elevata negli uomini
(71,8 anni) rispetto a quella delle donne (69,6 anni); si tratta, quindi, di
«informantes que han nacido en el primer tercio del siglo XX y que han

305
recibido una cierta instrucción educativa: por lo general, han cursado, con
diverso aprovechamiento, algunos años de escuela primaria aprendiendo,
según sus declaraciones, “a leer y escribir, y las cuatro reglas” matemáticas
elementales». Attualmente il sistema raccoglie interviste realizzate in 801
zone rurali della penisola iberica; la lista delle province disponibili si
ottiene facendo clic su Mapas:

Figura 18.

Il COSER dispone attualmente di circa 1050 ore di registrazione, alle quali


è riservata la finestra Archivos sonoros. Le registrazioni permettono di
illustrare usi dialettali circoscritti alle zone rurali, fenomeni grammaticali e
lessicali di cui si offre un elenco nella sezione Muestras dialectales.
Cliccando direttamente sull’aspetto linguistico che interessa, si potrà
accedere a tutte le registrazioni e trascrizioni che lo contengono al loro
interno.

306
A chi non dovesse apparire immediatamente chiara l’utilità del COSER, si
consiglia di soffermarsi sulle indicazioni fornite in Utilidad y limitaciones,
selezionabile anch’esso nel menu a tendina di Presentación. Tra i vari
aspetti sottolineati, ne sintetizziamo qui alcuni, primo fra tutti la possibilità
che offre COSER di analizzare le differenze linguistiche tra gruppi
socioculturali diversi:
El COSER es un corpus enfocado a medir las diferencias que puedan
encontrarse en el habla de los grupos socioculturales de menor educación de
ámbito rural. Constituye, por tanto, un complemento a los diversos de corpus de
habla culta y urbana que se han compilado o están en proyecto en el mundo
hispanohablante. La uniformidad en la metodología empleada lo hace útil para
medir tanto la distancia lingüística que separa diversas áreas (distancia física)
como la distancia lingüística que separa este grupo social de otros, como, por
ejemplo, el de los hablantes de mayor nivel sociocultural o el de los hablantes
más jóvenes (distancia social).
Interessanti dati si possono ottenere anche mettendo a confronto i risultati
offerti da diversi corpora:
La comparación entre los datos obtenidos en el COSER y en otros corpus de
español hablado permite, pues, hacer explícitas diferencias socioculturales. En
este aspecto el COSER se ha revelado especialmente útil, pues facilita el
estudio de las soluciones no-estándar, las cuales suelen ser sistemáticamente
evitadas en la lengua escrita y en el habla de los grupos socioculturales de
mayor educación.
Non va infine dimenticato l’apporto che il COSER potrebbe fornire in vista
di uno studio della lingua in senso diacronico:
El COSER ofrece además otra faceta de notable interés: la posibilidad de
estudiar cambios lingüísticos en tiempo real. Puesto que los informantes del
COSER pertenecen al mismo grupo social del que son seleccionados los
informantes de los atlas lingüísticos, resulta posible la comparación entre el
habla de varias generaciones sucesivas de hablantes de ese grupo.
Il panorama dei corpora testuali spagnoli non si limita ovviamente ai soli
tre citati fino ad ora e il Laboratorio de Lingüística Informática
(http://www.lllf.uam.es/ESP/) ne offre una conferma:

307
Figura 19.

Tra quelli indicati nella page qui sopra riportata, si distingue il CORLEC o
Corpus Oral de Referencia de la Lengua Española Contemporánea, una
base di dati testuali raccolti nel periodo 1990-1992 dal Laboratorio de
Lingüística Informática de la Universidad Autónoma de Madrid e comunque
incorporati al già menzionato CREA. Per la loro specificità, invece, vanno
ricordati il Corpus de Referencia de la Lengua Española en la Argentina e
il Corpus de Referencia de la Lengua Española en Chile, entrambi base di
dati di lingua scritta; il Corpus Oral de Español como Lengua Extranjera si
presenta invece come un «corpus oral de interlengua de estudiantes de
español con más de 50.000 palabras», un insieme di 40 interviste a studenti
di lingua spagnola di madrelingue diverse, dal portoghese, italiano o
francese alle lingue germaniche, slave, sinotibetane o giapponese.

5. La tradizione letteraria e la letteratura contemporanea


Le possibilità offerte dalla rete per il reperimento di testi letterari spagnoli
o lo studio della letteratura spagnola sono numerose. Accanto alle risorse

308
messe a disposizione dai siti istituzionali analizzati in precedenza – il
Centro Virtual Cervantes, la Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes, la
Biblioteca Digital Hispánica e la Real Academia Española – il web offre
una gran messe di materiale. Abbondano infatti webpages di varia natura
(rapportabili al macrogenere recreation nella FGC di Sharoff): pagine
dedicate a singoli autori o create dagli autori stessi si vanno moltiplicando
di giorno in giorno e non mancano siti a carattere monografico su opere
letterarie specifiche; alle edizioni critiche in formato ipertesto dei classici
spagnoli, invece, si affiancano ormai esempi di narrativa ipertestuale, dove
è il lettore a scegliere il proprio percorso di lettura bandendo
definitivamente la linearità del testo stampato. Ovviamente, non essendoci
filtri di controllo su quanto viene immesso nella rete, si consiglia sempre, al
cybernauta più inesperto, di partire da archivi elettronici autorevoli del tipo
di quelli sopra segnalati 4.
Un buon sito da cui trarre notizie sulla presenza in rete di opere e studi
relativi al periodo medievale è Hispanomedievalismo. Recursos en línea
(http://www.waldemoheno.net/recursos.html), elaborato da Lilian von der
Walde Moheno e giudicato eccellente nello studio di Malanana Ureña
(2006). Oltre all’elenco dei Textos en línea, presentato in ordine alfabetico,
esso offre links a Revistas académicas e a siti di carattere bibliografico
(Bibliografías).
Delle opere maestre della letteratura spagnola, la Biblioteca Virtual Miguel
de Cervantes offre versioni elettroniche interattive, ricchi elenchi
bibliografici, studi, link e materiali di varia altra natura: questo il caso, per
esempio, del Cantar de mio Cid o della Celestina di Fernando de Rojas. In
merito a quest’ultima, in Parnaseo. Ciber-paseo por la literatura
dell’Università di Valencia (http://parnaseo.uv.es/), cliccando su
Celestinesca, è possibile avere dati sulla rivista così denominata nonché un
altro elenco di link a edizioni elettroniche dell’opera, a studi e articoli ad
essa dedicati, ad attività ed esercizi sul testo.
Di particolare rilevanza anche il sito del progetto Multilingüe Genereador
Automático de Rebusca de Concordancias e Ideas (MGARCI)
(http://mgarci.aas.duke.edu/cibertextos/), che offre «ediciones interactivas
de obras importantes de la literatura hispánica, con texto, notas,
concordancias (que permiten la búsqueda de cualquier palabra en el texto),
tesoro (que permite ir de la palabra a las ideas del autor, de las ideas al

309
texto), bibliografía, cotejo con ediciones antiguas y traducciones, etc.». Si
consiglia vivamente di prendere visione del menzionato sito, anche perché
di alcune opere presenti in esso si offrono versioni bilingui: questo il caso,
per esempio, del Cantar de mio Cid, della Celestina e del Don Quijote de
la Mancha di Cervantes, a cui il sito riserva un’attenzione particolare
considerandole «ediciones magnas», rispetto ad altre opere (di Calderón de
la Barca, Góngora, Gracián, Tirso, Lope de Vega, Galdós, Unamuno, per
fare solo alcuni esempi) di cui si offrono solo, per così dire, «ediciones
lematizadas normales». Una miniera di informazioni su Cervantes è il sito
Centro de Estudios Cervantinos
(http://www.centroestudioscervantinos.es/index.php?itm=2.1). Una barra di
navigazione orizzontale permette una facile consultazione delle sue sezioni
interne, che offrono, tra tanto altro, dettagli su pubblicazioni, progetti di
ricerca e link alle opere di Cervantes in formato elettronico. Altri siti di
interesse si possono raggiungere muovendo dal motore di ricerca del CVC,
l’oteador: Índice > Literatura > Miguel de Cervantes y el ‘Quijote’. Le
sezioni che si aprono sono: Portales sobre Cervantes y Don Quijote,
Ediciones digitales del ‘Quijote’, Estudios sobre Cervantes y su obra,
Museos y exposiciones, El ‘Quijote’ y las artes, Listas de discusión y
bitácoras, Colecciones de enlaces y otros recursos; cliccando su ognuna di
queste etichette si otterranno liste di link con una descrizione del contenuto
dei siti a cui rimandano.
Una guida ragionata sulla presenza in rete dell’abbondante produzione del
teatro del Siglo de Oro è offerta in Lucía Megías, Enredando con el teatro
español de los siglos de oro en la web: de los materiales actuales a las
plataformas de edición (2007). Lo studio ribadisce che il sito Teatro
Español del Siglo de Oro (TESO) (http://teso.chadwyck.com/) è la base di
dati testuali più completa del Siglo de Oro, ma l’accesso ad esso non è
libero. Esistono in ogni caso molti altri siti consultabili gratuitamente, ma il
loro numero è tale e così diversa la loro tipologia che preferiamo rinviare
alla dettagliata descrizione di Lucía Mengías. Non vanno comunque
dimenticate le attività delle varie associazioni dedicate al periodo letterario
in questione, come quelle dell’Asociación Internacional del Siglo de Oro
(AISO) (http://www.asociacion-aiso.org/).
Sui grandi autori dell’Ottocento e Novecento è facile trovare siti
espressamente dedicati ad essi, come nel caso di Benito Pérez Galdós.

310
Página sobre estudios galdosianos (http://www.benitoperezgaldos.es/) o
quelli facenti capo a delle fondazioni: Fundación Juan Ramón Jiménez
(http://www.fundacion-jrj.es/), Fundación Rafael Alberti
(http://www.rafaelalberti.es/), Fundación Camilo José Cela
(http://www.fundacioncela.com/), Fundación María Zambrano
(http://www.fundacionmariazambrano.org/) e così via. Il Centro Virtual
Cervantes e la Biblioteca Virtual Miguel de Cervantes restano in ogni caso
un primo valido punto di partenza per la ricerca in rete dell’autore
desiderato.
Per gli autori contemporanei, infine, non mancano pagine web o blog
ufficiali creati da loro stessi, di solito facilmente individuabili tramite una
ricerca in www.google.es.

6. I vocabolari
In questa nostra breve guida all’uso di materiali didattici che il vasto
mondo di Internet mette gratuitamente a disposizione i dizionari elettronici
rivestono un ruolo importante, perché il dizionario da sempre è stato, come
ulteriormente ribadito da Nomdedeu Rull (2009), un «recurso que tiene un
gran protagonismo en la autonomía del estudiante». Il nostro riferimento è,
ovviamente, ai dizionari on-line, ad esclusione, però, di quelli
tradizionalmente denominati dizionari macchina automatici.Rispetto al
tradizionale dizionario in versione analogica, quello digitale presenta dei
vantaggi ormai ben noti: maggior duttilità e rapidità di consultazione,
versatilità nella ricerca delle informazioni, molteplicità di percorsi di
lettura, possibilità di accorpare più tipologie di dizionari in uno
(multidiccionario) e di includere informazioni supplementari (paradigmi
verbali, spiegazioni grammaticali, ecc.), multimedialità (anche suoni e
immagini in movimento), salti ipertestuali interni ed esterni, interazione e
costante aggiornamento, ecc. (Torruella i Casañas 2003; Águila Escobar
2006). Come ben puntualizza Torruella i Casañas, la rete offre oggi molte
opere lessicografiche denominate diccionario, ma non tutte lo sono
realmente e non tutte sono affidabili:
Como señala Piedad Bullón... “el problema común a muchos diccionarios en
línea reside en que a menudo se han construido sin criterios editoriales claros,
gracias a las ‘aportaciones voluntariosas’, pero no siempre fundadas, de miles de
internautas”. Y es realmente así, muchas de las obras lexicográficas que se
encuentran en Internet son fruto de los trabajos individuales poco profesionales

311
de muchos internautas con intereses y aficiones lexicográficos.
Per questo motivo è consigliabile evitare quei dizionari con paternità e
provenienza delle fonti non dichiarate o poco note e preferire quelli
patrocinati da istituzioni riconosciute: «por norma general, los enlaces que
llevan a páginas o sitios dependientes de entidades reconocidas suelen
tener mucha más fiabilidad que las que dependen de personas particulares o
entidades de poca solvencia». Il CVC o il Portal del hispanismo, per
esempio, potrebbero essere affidabili punti di partenza per il collegamento
a dizionari in linea, ma esistono anche attendibili siti o banche dati
specificamente preposti a ciò: Diccionarios en Línea dell’Università di
Oviedo (http://www.etsimo.uniovi.es/dic/), Diccionarios On Line
dell’Università di Burgos
(http://www2.ubu.es/wav.cee/extension/diccionario.shtml), La página del
idioma español alla voce Diccionarios (http://www.elcastellano.org/),
ecc.; selezioni di dizionari bilingue e monolingue, nonché di altre opere
lessicografiche presenti in Internet, si trovano anche in studi apparsi in
autorevoli riviste specializzate sulla didattica dello spagnolo, come il citato
articolo di Nomdedeu (2009); non mancano inoltre portali che forniscono
analisi dettagliate di dizionari e vocabolari elettronici e cartacei e opere
affini, come la Página de los diccionarios di Millán
(http://jamillan.com/dicciona.htm).
Sfogliando tali repertori, lo studente italofono alla ricerca di un dizionario
potrà trovare un’ampia scelta tra i monolingue, mentre tra quelli bilingue
proposti non potrà fare altro che constatare l’assenza della versione
italiano-spagnolo/spagnolo-italiano; potrà comunque avvalersi di quelli
inglese-spagnolo/spagnolo-inglese o francese-spagnolo/spagnolo-francese.
Tale situazione andrebbe a svantaggio soprattutto dello studente
principiante, per il quale i cosiddetti diccionarios de recepción o pasivos,
al cui novero si ascrive anche il bilingue, potrebbero risultare
particolarmente utili, soprattutto per la corretta comprensione di testi scritti;
è pur vero, però, che nel caso di lingue affini come lo spagnolo e l’italiano,
il passaggio ai diccionarios de producción o activos può avvenire in tempi
molto più rapidi che non nel caso di lingue distanti tra di loro.
Se comunque l’utente avesse assoluta necessità di consultare in rete un
bilingue italiano-spagnolo/spagnolo-italiano, potrebbe fare una semplice
ricerca in Google digitando, per esempio, le parole chiave «dizionario

312
italiano spagnolo on line»: tra i vari risultati potremmo consigliare, pur
nella consapevolezza di certi suoi limiti già nella versione cartacea 5, il link
al dizionario on-line tratto dal Grande Dizionario Hoepli spagnolo di
Laura Tam (http://dizionari.hoepli.it/Dizionario_Spagnolo-Italiano.aspx?
idD=4), che fornisce qualche dato in più rispetto alle semplici equivalenze
tra i due codici linguistici a cui si limitano altri vocabolari elettronici. Vano
però risulterebbe qualsiasi altro tentativo di trovare una buona versione
bilingue che soddisfi appieno le necessità di uno studente italofono;
d’altronde nemmeno le tradizionali edizioni a stampa sono mai giunte a ciò
6
.Passando ora alle versioni monolingue o ad altre opere di carattere
lessicografico, l’offerta risulta piuttosto variegata: dai monolingue
propriamente detti ai dizionari delle varianti dialettali spagnole ed
americane; dai dizionari dei sinonimi e dei contrari a quelli di términos
relacionados; dizionari di linguaggi settoriali (in Glosarium, per esempio,
all’indirizzo: http://www.glosarium.com/); diccionarios de dificultades o
de dudas, ecc. Dovendo circoscrivere la nostra analisi, riteniamo
opportuno soffermarci su due dizionari monolingue ben conosciuti, già nella
loro versione cartacea, da studenti e professori di lingua spagnola: il
Diccionario de la Real Academia Española (DRAE), che ci permetterà un
riferimento anche al Diccionario panhispánico de dudas (DPD), e il
Clave.
Ai primi due dizionari sopra citati, come già anticipato, si accede
direttamente dalla home page della Real Academia Española
(http://www.rae.es/). All’utente, però, che ricorre per la prima volta all’uso
del DRAE e del DPD, si consiglia vivamente, prima di avviare la ricerca di
qualsiasi lemma, di prendere visione delle modalità di consultazione dei
due dizionari; questo perché, come ben rileva Haensch, «frecuentemente
ignoramos todo el provecho que se puede sacar de un buen diccionario,
porque no nos tomamos la molestia de estudiar sus instrucciones de uso»
(Águila Escobar 2006). Per far ciò, riteniamo che nel caso del DRAE si
debba cliccare non solo su Ayuda ma anche, nella colonna di destra, su
Advertencias para el uso del diccionario; nel caso del DPD, invece, anche
su orientaciones para la búsqueda, nella colonna centrale.
In merito al DRAE, è opportuno precisare fin da subito che si tratta di uno
dei pochi dizionari digitali che aggiorna progressivamente la propria
macrostruttura. La maggior parte dei dizionari presenti in rete non è altro

313
che la versione digitalizzata di opere pensate e nate per la stampa, ovvero
per la diffusione su supporto cartaceo. Anche il DRAE pertiene a siffatta
categoria, ma la sua attualizzazione costante lo rende più virtuale di tutti gli
altri:
Desde 2001, el Diccionario tiene una versión de consulta en línea de su última
edición - la 22.ª - a la que se han ido incorporando, en bloques periódicos, una
parte de las modificaciones aprobadas por las academias de la lengua para la 23.ª
edición. Esta última, que se publicará como parte de los actos conmemorativos
del tercer centenario de la RAE, tiene prevista su aparición en octubre de 2014.
Come anticipato, cliccando su Advertencias para el uso del diccionario si
ottengono indicazioni copiose e dettagliate sull’impostazione della
microstruttura. Gli elementi che compongono una voce possono essere vari:
etimologia, categoria grammaticale, definizioni delle varie accezioni del
termine (distinte da numeri progressivi), marche d’uso, informazioni
morfologiche complementari, fraseologia ed esempi d’uso, combinazioni
del lemma in locuzioni varie, ecc. Valgano a corroborazione di quanto
asserito i due esempi qui riportati:
sagrado, da.
(Del lat. sacrātus).
1. adj. Digno de veneración por su carácter divino o por estar relacionado con la
divinidad.
2. adj. Que es objeto de culto por su relación con fuerzas sobrenaturales de
carácter apartado o desconocido.
3. adj. Perteneciente o relativo al culto divino.
4. adj. Digno de veneración y respeto.
5. adj. inmodificable. Sus costumbres son sagradas
6. adj. Entre los antiguos, sobrehumano.
MORF. sup. irreg. sacratísimo.
7. m. Lugar que, por privilegio, podía servir de refugio a los perseguidos por la
justicia. U. t. en sent. Figura
acogerse alguien a sagrado.
1. loc. verb. Huir de una dificultad que no puede satisfacer, interponiendo una
voz o autoridad respetable.
V.
cáscara sagrada
fuego sagrado
hierba sagrada
historia sagrada
letras sagradas

314
libro sagrado
Sagrado Texto
vaso sagrado
atestiguar.
(Del lat. ad, a, y testificāre).
1. tr. Deponer, declarar, afirmar algo como testigo.
2. tr. Ofrecer indicios ciertos de algo cuya existencia no estaba establecida u
ofrecía duda.
MORF. conjug. c. averiguar.
I vantaggi offerti dalle versioni digitali dei dizionari appaiono subito chiari:
un semplice click sui termini evidenziati permetterà di giungere
rapidamente alla definizione di altre voci mentre nel caso dei verbi,
cliccando sull’etichetta blu Conjugar, è possibile ottenere il verbo
coniugato in tutti i suoi modi e tempi verbali.
Rispetto al DRAE, il Diccionario panhispánico de dudas ha una finalità
più specifica, come si legge cliccando su Qué es, nella colonna di destra:
El Diccionario panhispánico de dudas se propone servir de instrumento eficaz
para todas aquellas personas interesadas en mejorar su conocimiento y dominio
de la lengua española. En él se da respuesta a las dudas más habituales que
plantea el uso del español en cada uno de los planos o niveles que pueden
distinguirse en el análisis de los elementos lingüísticos: el fonográfico, pues
resuelve dudas de tipo ortológico (sobre pronunciación) y ortográfico (sobre
grafías, acentuación y puntuación); el morfológico, ya que orienta sobre las
vacilaciones más frecuentes que se dan en el plano de la morfología nominal
(plurales, femeninos y formas derivadas) y de la morfología verbal (formas de la
conjugación); el sintáctico, al aclarar dudas sobre construcción y régimen,
concordancia, forma y uso de locuciones, etc.; y el lexicosemántico, pues en él
se examinan y corrigen numerosas impropiedades léxicas, a la vez que se ofrece
orientación sobre el uso de neologismos y extranjerismos.
Il DPD, pertanto, è rivolto «tanto a quienes buscan resolver con rapidez una
duda concreta y, por consiguiente, están solo interesados en obtener una
recomendación de buen uso, como a quienes desean conocer los argumentos
que sostienen esas recomendaciones». Una visione delle quattro parti in cui
è strutturato il DPD si ottiene cliccando su Qué contiene > Estructura
general: di esse segnaliamo il dizionario propriamente detto, con
disposizione alfabetica delle entrate e un insieme di cinque appendici, che
include anche modelli di coniugazione verbale e una lista di paesi e capitali
con i corrispondenti gentilizi. L’elenco, invece, delle Cuestiones tratadas,
cioè delle questioni linguistiche a cui il dizionario fornisce una risposta, è

315
talmente nutrito da impedirne qui la riproduzione per motivi di spazio; si
consiglia, pertanto, di prenderne visione all’interno del sito.
Per avere un’idea della diversità di informazioni fornite dal DPD rispetto al
DRAE, riproduciamo qui di seguito la microstruttura relativa ai due lemmi
già scelti come modelli esemplificativi:
sagrado -da. ‘Que es objeto de veneración o culto religioso’, ‘del culto divino’
y ‘digno del máximo respeto’. Tiene dos superlativos válidos: sacratísimo (del
lat. sacratissimus), preferido en el uso culto, y sagradísimo, formado sobre
sagrado y más propio del habla coloquial (→ -ísimo, 4): «Una función de
antiquísimas y sacratísimas danzas surgidas del inconsciente colectivo»
(SchzDragó Camino [Esp. 1990]); «Te lo puedo jurar por los sagradísimos
huesos del pie de san Policarpo» (Torbado Peregrino [Esp. 1993]).
atestiguar. ‘Declarar [algo] como testigo’ y ‘ofrecer pruebas [de algo]’. Se
acentúa como averiguar (→ APÉNDICE 1, n.º 6). Se escriben con diéresis todas
las formas en las que -gu- va delante de e: atestigüe, atestigües, etc.
Se la strutturazione del DRAE dovesse apparire troppo complessa per un
principiante di lingua spagnola, la Real Academia offre anche una
Diccionario esencial de la lengua española, un «compendio de la 22.ª
edición del DRAE... que recoge el léxico común del repertorio mayor, pero
sin los arcaísmos, los localismos o coloquialismos no compartidos por
España y América, con el propósito de mantener solamente aquellos
términos y acepciones que tienen un uso verificado en el español actual». Il
carattere divulgativo dell’opera, editata anche in versione cartacea, è
chiaramente esplicitato: «de carácter divulgativo, el Diccionario esencial
pone la tarea lexicográfica y normativa de las academias al alcance del
gran público y pretende ser el diccionario de cabecera de todos los
usuarios». Anche in questo caso si consiglia di cliccare su Ayuda per poter
sfruttare al meglio le potenzialità del dizionario.
Un altro dizionario ad accesso gratuito e di facile consultazione è il Clave
(http://clave.smdiccionarios.com/app.php). La home page sintetizza le due
possibilità offerte dalla versione on line: la ricerca del lemma desiderato si
può effettuare gratuitamente scrivendolo per intero nella casella a sinistra o
nelle modalità comienza, contiene e acaba; oppure, se si possiede il
dizionario nella versione cartacea del 2012, introducendo il codice che
figura in essa è possibile accedere a modelli di coniugazione verbale, a
versioni audio, a appendici grammaticali, ecc.
La microstruttura fornisce poche ma significative informazioni, come ad

316
esempio: categoria grammaticale, definizioni delle principali accezioni del
termine (distinte da numeri progressivi), sinonimi e contrari, esempi d’uso,
etimologia, informazioni morfologiche complementari, ecc. Riproponiamo
nuovamente, a mo’ di esempio e di confronto, il risultato ottenuto nel Clave
effettuando la ricerca dei due lemmi sopra scelti:
sagrado, da sa·gra·do, da
adj.
1 De la divinidad o relacionado con el culto divino: un lugar sagrado. Sacro.
2 Que es digno de veneración o de respeto: El fin de semana para mí es
sagrado y no trabajo nada.
Del latín sacratus (sagrado, consagrado).
Sus superlativos son sacratísimo y sagradísimo.
atestiguar a·tes·ti·guar
v.
1 Afirmar o declarar como testigo: Atestiguó que él lo había visto todo. Me
han llamado para que atestigüe ante el juez. Testificar.
2 Referido a algo de lo que se duda, ofrecer indicios ciertos de ello: Estas
marcas atestiguan que alguien te ha pegado.
Del latín ad (a) y testificare.
1. La u lleva diéresis cuando le sigue e. 2. La u permanece siempre átona.

6. Strumenti per l’apprendimento e l’insegnamento


Il ricorso alle nuove tecnologie elettroniche nel processo di
insegnamento/apprendimento di una L2 è uno dei temi ricorrenti negli
apporti scientifici finalizzati allo studio della didattica dello spagnolo come
seconda lingua. Non si può infatti negare che l’ipertesto, la multimedialità,
le risorse comunicative e i materiali di informazione messi a disposizione
dalle nuove TIC (Tecnologías de la Información y la Comunicación) offrano
vantaggi di prim’ordine nell’ottica di un approccio didattico di tipo
sociocostruttivista, in cui «cambia il ruolo del docente, che tende a
diventare ideatore e regista di ambienti di apprendimento in cui
metacognizione, cooperative learning, autenticità e contestualizzazione dei
temi proposti sostengono l’azione autonoma e responsabile dell’alunno»
(Varani 2002). L’imperativo che ormai giunge da più parti negli ambienti
dell’ispanismo è che «Internet nos ofrece una serie de recursos ante los que
no sólo no podemos escapar, sino que tenemos que abordar por todo lo
positivo que nos va a aportar», perché «Internet no es el futuro, es un
presente inmediato» (Rodríguez Martín 2004); ed è tanto immediato che

317
ormai la generazione di giovani che accede all’Università possiede
un’alfabetizzazione tecnologica tale che «saben moverse en el ambiente de
la red... son capaces de entender textos multimodales... La no linealidad de
la escritura, la hipertextualidad no les supone ninguna novedad. Esto hace
de ellos lectores autónomos que son capaces de construir por ellos mismos
el rumbo que toma su adquisición de conocimientos» (Frühbeck Moreno -
Vinti 2011). Tutto ciò fa di Internet anche «un canal novedoso que atrae la
atención del alumno», capace di stimolare le attitudini motivazionali anche
dell’apprendente più difficile da sorprendere:
Sabemos que uno de los secretos del aprendizaje es la motivación del alumno,
pero no es una tarea muy fácil, principalmente en la enseñanza de una lengua
extranjera. El profesor puede haber elegido un material didáctico muy bueno y
hacer uso de muchas actividades lúdicas, pero llega un momento en el que no es
fácil sorprender al alumno que lleva varios años aprendiendo lenguas
extranjeras. Por esta razón, el profesor de lengua extranjera debe estar siempre
atento a la actualidad y usar los nuevos recursos para atraer el interés del
alumno, como por ejemplo las TIC (González Pellizzari 2009)
Quanto asserito vale anche per l’ambito dell’insegnamento/apprendimento
della letteratura, quella spagnola nel nostro caso, a patto che, però, si
guardi ad esso con un atteggiamento diverso da quello tradizionalmente
adottato fino ad ora. «La enseñanza tradicional – puntualizza Aguirre
Romero (2002) – fija el texto, lo inmoviliza y lo sitúa en una corriente... La
mayor parte de los manuales y libros de texto no nos llevan hacia las obras,
sino que, en muchos casos, nos evitan tener que acercarnos a ellas.
Precisamente lo que necesitamos es justo lo contrario: un movimiento sobre
los textos, un desplazamiento por su interior...». Solo dunque alla luce di un
cambiamento previo della nostra mentalità rispetto alle finalità della
docenza letteraria può risultare utile il ricorso a determinate tecnologie
elettroniche:
Debemos pasar de un concepto de Literatura como adición de conocimientos
estáticos a una idea de la Literatura como experiencia, es decir, como un
espacio de experimentación dinámico. Para que esto suceda debemos cambiar
nuestra mentalidad pedagógica y... pensar la Literatura desde el punto de vista de
los que reciben la enseñanza. ¿Para qué les sirve la Literatura?... Si el
aprendizaje de la Literatura se centra exclusivamente en poseer unos
determinados conocimientos históricos sobre autores y textos y en la lectura de
un número reducido de obras anualmente, respuesta que desgraciadamente es la
que se da en la mayoría de los casos, no necesitamos ningún tipo de innovación
tecnológica. Nos basta con lo que tenemos. Por el contrario si concebimos la

318
Literatura como una actividad, sí podemos proceder a buscar nuevos caminos y
las Nuevas Tecnologías pueden ayudarnos (Aguirre Romero 2002).
Il riferimento implicito è, ovviamente, ai vantaggi offerti dall’ipertestualità,
considerata non solo nella sua funzione informativa, ma anche e soprattutto
per il suo valore formativo, se posta al centro della pratica educativa
letteraria: «por encima de su valor informativo, el valor formativo reside en
ser una herramienta a través de la cual se aprende la construcción del
conocimiento, en definitiva, la constitución del tejido fno de la Cultura».
L’ingente quantità di risorse presenti nella rete rende piuttosto arduo il
compito di chi è chiamato ad offrire una guida ragionata e sintetica di
Internet come «marco de aprendizaje/enseñanza de ELE» e della sua
letteratura. Operare una selezione non è facile, perché se è vero che
«muchos de los materiales que se hallan en Internet son de dudosa calidad,
pues no existen filtros que la regulen» (Nomdedeu Rull 2008), è altrettanto
vero che materiali di qualità abbondano nell’ambito dell’ispanismo;
precisiamo dunque che il ventaglio di indirizzi proposti nel presente
contributo sono solo rappresentativi di molti altri che l’utente potrebbe
trovare a sua disposizione. Un’ulteriore precisazione, inoltre, appare
d’obbligo quando il discorso della reperibilità delle risorse elettroniche si
rivolge principalmente ad una utenza italofona. Condividiamo, infatti, anche
sulla base delle nostre esperienze didattiche in corsi di lingua spagnola
presso l’Università degli Studi di Perugia, le riflessioni più volte reiterate
negli ambienti accademici italiani in merito alla necessità di una didattica e
di materiali specifici nel caso di insegnamento/apprendimento di lingue
affini come l’italiano e lo spagnolo (Calvi 2004; Matte Bon 2004; Cerruti
2009). Noto a tutti è il percorso di tipo u-shaped negli italofoni che
studiano lo spagnolo: «en el primer contacto con la nueva lengua predomina
la transferencia positiva; luego los alumnos, desorientados por las falsas
analogías, tienden a tomar las distancias de la L2, pero vuelve a
manifestarse pronto la tendencia a trasladar incluso estructuras marcadas...»
(Calvi 2004). È in primis su tale constatazione che poggia l’urgenza di un
approccio pedagogico specifico nel caso di lingue prossime, che potenzi le
strategie di esplorazione interlinguistiche, tenendo conto, però, anche di
quelle simmetrie e dissimmetrie che vanno oltre quelle più tradizionalmente
riconosciute, come ben puntualizza Matte Bon (2004). Se materiali pensati
per gli italofoni cominciano ormai a circolare nel panorama editoriale
cartaceo, lo stesso non può dirsi per le risorse elettroniche, pensate per una
utenza più generica; ma proprio l’affinità tra lo spagnolo e l’italiano fa sì

319
che ciò non rappresenti un ostacolo per l’italofono che accede alla rete,
soprattutto nel caso di materiali da leggere, come lo sono nella
maggioranza, dal momento che, nel caso di lingue affini, la comprensión
lectora è l’abilità che si mostra abbastanza avanzata fin dai livelli iniziali,
mantenendosi costante anche in quelli successivi (Calvi 2004).
Tralasciando i centri istituzionali su cui già ci siamo soffermati, le
possibilità offerte da Internet per l’insegnamento/apprendimento della
lingua spagnola appaiono infinite. Il libero accesso a molti siti e i vantaggi
che essi presentano rispetto ai supporti più tradizionali li rendono di fatto
maggiormente attrattivi, con il pericolo, però, di naufragare o approdare in
pagine di dubbia qualità. Una loro classificazione per genere, come fase
previa allo sviluppo di motori di ricerca intelligenti, renderebbe
certamente più facile e sicura la loro individuazione; ma nell’attesa che tale
sistema di reperibilità venga messo a punto, ci limiteremo a segnalare
alcune webpages che potrebbero risultare di particolare interesse
nell’ambito dell’insegnamento/apprendimento dello spagnolo.
I primi due siti di cui desideriamo fare menzione pertengono al macro-
genere che Sharoff definisce come instruction nella Functional Genre
Classification (FGC) (http://www.webgenrewiki.org): Todoele.net
(http://www.todoele.net/index.html) e Ele y tic (http://www.eleytic.adosclicks.net/)
appaiono infatti come una sorta di archivi espressamente strutturati per
l’insegnamento/apprendimento dello spagnolo.
Creato «por y para profesores de español como lengua extranjera», come si
precisa nella home page, Todoele.net (Figura 20) raccoglie materiali
didattici di varia natura, scaricabili gratuitamente.

320
Figura 20.

Una prima visualizzazione della loro tipologia si ottiene cliccando su


Materiales didácticos: ecco dunque il link a Actividades, ove la ricerca si
può effettuare per temi grammaticali, funzioni o ambiti culturali; oppure
Botequín del profesor, che offre «herramientas básicas para preparar tu
clase de español...»; o ancora CinELE per una didattica basata sull’impiego
di materiale cinematografico in lingua spagnola o ispanoamericana; o
Literatura y ELE, con interessanti proposte impostate su testi letterari; e
ancora Ejercicios gramaticales, ma anche un invito a sperimentare in aula
attività che prendono spunto da programmi televisivi e radiofonici,
quotidiani, ecc., cliccando semplicemente su Recursos para la clase. Il sito
è così ricco e completo nell’offrire «todo lo que pueda ser útil para el
profesor de español» che si consiglia di soffermarsi a valutare anche il
contenuto delle altre finestre, non escludendo Tecnología y ELE, che
raccoglie materiale bibliografico, studi ed esempi sull’uso delle nuove
tecnologie nell’insegnamento/apprendimento dello spagnolo come L2.

321
Meno accattivante, rispetto a Todoele.net, si presenta l’interfaccia di Ele y
tic (Figura 21), ma pur sempre interessante nella sua funzione di «consulta
de recursos en línea para la enseñanza del español como lengua
extranjera».

Figura 21.

La ricerca all’interno di questa banca dati si effettua scrivendo nel


riquadro, posto nel lato sinistro della home page, una o al massimo due
parole identificanti la materia o l’argomento su cui si desidera ricevere
suggerimenti didattici: i link di riferimento appariranno nel riquadro di
destra. Per avere un’idea delle risorse offerte dal sito si può anche cliccare
più volte sulla scritta blu ELE Y TIC posta in alto a sinistra.
Un altro sito di particolare interesse è Practica Español
(http://www.practicaespanol.com/) (Figura 22), uno spazio pensato per
esercitarsi nella lingua spagnola con articoli di attualità dell’EFE, la prima
agenzia di stampa spagnola. La scelta è infatti tra «una variedad de
contenidos con diferentes temáticas: España, mundo, deportes,
entretenimiento, viajes, salud, negocios, cultura, ciencia y

322
gastronomía», di cui si offre testo, suono, immagini (video e/o fotografie) e
riflessioni grammaticali, favorendo così le attività di lettura, ascolto e
apprendimento tramite una varietà di esercizi proposti. Di particolare utilità
anche la modalità di ricerca dei testi mediante il criterio dei livelli del
Quadro Comune Europeo di Riferimento delle Lingue (A1 e A2, B1 e B2,
C1 e C2).

Figura 22.

Passando ora ad archivi non espressamente strutturati per


l’insegnamento/apprendimento dello spagnolo, le possibilità offerte da
Internet agli studenti e ai professori di lingua appaiono infinite. Come ben
sottolinea González Pellizzari (2009),
se puede buscar por Internet todo tipo de información sobre los países
hispanohablantes, que podrá utilizarse para el desarrollo de las 4 destrezas:
comprensión de lectura (diversos tipos de lectura a través de revistas,
periódicos, libros, etc.), expresión escrita (mensajes enviados por e-mail o pen-
pals), expresión oral (chats con el uso del micrófono) y comprensión auditiva
(noticias de las emisoras de radio por página web con sonido). Sin contar con la
gran variedad de léxico que encontramos, respetando las diferentes variantes
lingüísicas en la lengua española.

323
Sarà dunque l’inventiva del docente a giocare un ruolo primario nella scelta
delle risorse, conformemente alle necessità della sua didattica e al livello
di competenza nella L2 dei discenti 7, mentre nel caso dello studente che
decide di muoversi in maniera più autonoma la selezione dipenderà dai suoi
interessi e dal bisogno di colmare o consolidare le proprie conoscenze.
Come anticipato dalla citazione di González Pellizzari, l’uso della posta
elettronica e dei pen-pals (inclusi nel sottogenere communication del
macrogenere discussion, nella FGC di Sharoff) potrebbe facilitare il
raggiungimento di quelle competenze che il Marco de Referencia Europeo
definisce expresión escrita e comprensión de lectura. Il correo
electrónico, puntualizza Rodríguez Martín (2004), favorisce la pratica della
comunicazione nella lingua mèta, permettendo di lavorare con un modello
di lingua viva, reale, attuale, aperto a molteplici varietà; è inoltre un mezzo
didattico altamente motivante. Il suo impiego può essere di varia natura, ma
più che per la creazione di esempi irreali di posta elettronica, «los
profesores pueden usarlo para mantener un contacto con sus alumnos, para
que esos puedan comunicarse con sus compañeros y con “amigos virtuales”
del país de la lengua meta. De esa manera, el alumno no sólo trabajará el
contenido lingüístico, sino también estará en contacto directo con otra
cultura, conociendo sus costumbres, opción de ocio, su cotidiano, etc.»
(González Pellizzari 2009). I pen-pals, invece, si presentano come «bases
de datos con y para gente interesada en entablar relación epistolar
electrónica, con índices y referencias que permiten al usuario encontrar al
interlocutor que mejor se adapte a él por el idioma, la edad, los gustos, los
intereses, etc.» (Rodríguez Martín 2004). Di siti preposti a ciò ce ne sono
molti, per cui ci limitiamo ad affidarne la scelta al buon senso dell’utente;
lo stesso dicasi per le chats (anch’esse classificate tra i generi della
communication). I vantaggi dell’uso di quest’ultime sono ormai noti, ma ci
preme ricordare l’ammonimento di Rodríguez Martín:
Los chats acercan al alumno el lenguaje más joven y más vivo, el cual aporta
nuevos elementos que son en algunos casos positivos y motivadores (los
“emoticonos”, los efectos sonoros, las abreviaciones) que, en niveles altos,
podemos usar como pretexto para la puesta en común y el debate en clase de
temas actuales y culturales. Además, los diferentes canales (deportes, cine,
música, viajes) ayudan a centrar lo temas que queremos, como docentes,
explotar en el aula. Sin embargo, en otros casos, en niveles iniciales, pueden ser
muy negativos (principalmente las misma abreviaciones y las faltas de ortografía
motivadas por la urgencia de la comunicación necesaria en esos espacios).

324
Tra le risorse a disposizione per la comprensión de lectura, invece,
ricordiamo l’uso dei quotidiani multimediali nella classe di ELE, come già
a suo luogo evidenziato.
Tornando nuovamente agli archivi strutturati, una menzione a parte meritano
quei siti che permettono agli studenti di esercitarsi autonomamente nella
competencia gramatical, intesa come una delle sei componenti della
competenza linguistica puntualizzate dal Marco de Referencia Europeo e
definita come segue: «conocimientos de los recursos gramaticales de una
lengua y capacidad de usarlos». La morfologia dei verbi, nella fattispecie, è
l’aspetto su cui desideriamo soffermarci, pensando ad essa come ad una
delle parti più complesse della grammatica spagnola. Provencio Garrigós,
in uno studio intitolato Materiales didácticos y Aplicaciones de
Tecnologías Lingüísticas en red para la enseñanza/aprendizaje del verbo
(2006), va oltre il riferimento a quelle sezioni del CVC che abbiamo già
visto essere utili per una pratica anche di tipo grammaticale, ed elenca
ulteriori risorse in linea affidabili, come per esempio coniugatori verbali e
siti per esercitarsi nella pratica verbale.
Tra i conjugadores/flexionadores verbales interactivos simples, ovvero
quelli che offrono l’intero paradigma verbale di un verbo a partire dal suo
lemma, ricordiamo quello della Real Academia Española (RAE), a cui
abbiamo già fatto riferimento nella descrizione del DRAE, e quello
dell’Instituto de Verbología Hispánica (IVH) (http://www.verbolog.com).
Rispetto a quanto offerto dalla RAE, l’IVH (Figura 28), si presenta come
una risorsa elettronica più strutturata e ricca in materia verbale, tanto da
sancire essa stessa la nascita della nuova disciplina filologica della
verbología 8.
Il sito dispone di una
Base de Datos informática, dedicada a nuestros verbos, compuesta por más de
325.000 fichas (en junio de 2006), en la que se han recogido más de 140.000
autoridades de usos verbales, debidamente indexadas, procedentes de unas 3.000
obras de narrativa, poesía, teatro, artes y ciencias, tecnología, revistas, prensa,
etc. En ella constan los modelos de conjugación (o, en su caso, las notas sobre
anomalías y particularidades flexivas) correspondientes a más de 100.000
verbos distintos, (incluidas las variantes) con indicaciones sobre su zona de uso,
además de otras observaciones sobre su calificación diastrática, diacrónica, etc.
Ai coniugatori verbali si accede cliccando su Los 101 modelos de
conjugación verbal en español o su Inventario General y Conjugador

325
avanzado de todos los verbos; Conjugadores de verbos en español,
invece, offre link ad altri quattro coniugatori elettronici, tra cui quello della
RAE. Oltre ai coniugatori verbali, ci sembra utile segnalare anche le
sezioni del sito denominate Aprender un verbo nuevo e Verbos regionales
de España. La prima, infatti, offre una selezione di definizioni di verbi sì
documentati, ma che non figurano nella ventiduesima edizione del
Diccionario de la Real Academia Española; la seconda, invece, presenta
un elenco dei «verbos regionales de España», cioè verbi usati solo in
determinate aree geografiche della penisola. Passando ai
conjugadores/flexionadores verbales interactivos complejos, che
permettono di ottenere la flessione di un verbo nei tempi e nelle forme
verbali richieste dall’utente, utili sono le risorse messe a disposizione dal
Grupo de Estructuras de Datos y Lingüística Computacional della
Universidad de Las Palmas de Gran Canaria
(http://gedlc.ulpgc.es/index.html):

Figura 23.

Al coniugatore verbale si accede cliccando su Conjugador, nella colonna


di destra della home page: l’area di lavoro che si apre permette di scrivere
nella casella Forma para flexionar il verbo, anche in una sua qualsiasi
forma flessa, e di contrassegnare il tempo verbale di cui si desidera
ottenere la flessione. Cliccando invece sulle etichette Lematizador e
Flexionador, sempre nella colonna di destra della home page, è possibile
ottenere la lemmatizzazione o flessione di qualsiasi parola spagnola, quindi
anche di sostantivi, aggettivi, ecc.; Relaciones morfoléxicas, infine,
consente di prendere visione dei processi formativi e derivativi della
parola immessa, ovvero delle sue varie forme suffissali e prefissali.
Per quanto concerne le risorse classificate da Provencio Garrigós come

326
ejercicios de práctica verbal, i siti elencati dalla studiosa permettono non
solo di esercitarsi nella pratica verbale, ma anche in altri ambiti
grammaticali dello spagnolo. Tralasciando quelli già analizzati del CVC,
desideriamo segnalare alcune pagine create da istituzioni riconosciute,
come Gram@clicando (http://pot-pourri.fltr.ucl.ac.be/gra/), o da singoli
autori, per esempio Ejercicios de gramática di Juan Manuel Soto Arriví
(http://www.indiana.edu/~call/ejercicios.html ) e Viaje al pasado: los
aztecas (http://rea.ccdmd.qc.ca/ri/aztecas/ ).
Gram@clicando si annuncia come un progetto pedagogico del Centro de
Estudios Hispánicos dell’Università Cattolica di Lovanio, rivolto
principalmente agli studenti di lingua spagnola che desiderano migliorare la
propria competenza grammaticale. Cliccando su Ejercicios, nella colonna
di sinistra della home page, si ottiene un indice analitico costituito da link,
che permettono, a loro volta, di arrivare alla tipologia di esercizi
desiderata. Il ventaglio delle attività proposte spazia da esercizi
sull’ortografia e l’accentazione a attività di vocabolario, passando per l’uso
dei pronomi e delle preposizioni, il genere e numero di sostantivi e
aggettivi, i gradi degli aggettivi, il verbo nelle sue varie forme temporali,
ecc. La maggior parte delle attività si presenta sotto forma di esercizi di
completamento (fill-in-the-blanks), al termine dei quali l’utente può
verificare il lavoro svolto cliccando su Resultado; a questo punto due
saranno le possibilità nel caso di errori commessi: o accedere direttamente
alle soluzioni, cliccando appunto su Soluciones, o seguire l’invito a
riprovare tramite ¿Quieres volver a intentarlo?
Gli Ejercicios de gramática sono invece, per ammissione del medesimo
Soto Arriví, una «colección de ejercicios que he ido creando con el paso de
los años. Creo que he incluido bastante, pero sé que faltan más. Si no
encuentra lo que busca aquí, recuerde que puede visitar la sección de
“Ejercicios” en el menú a su izquierda para ver otras páginas en la red». Se
infatti l’entità degli esercizi proposti, raggruppati in cinque sezioni
accessibili tramite link (Verbos, Pronombres, Preposiciones, Traducción,
Vocabulario), dovesse risultare troppo esigua per l’utente 9, studente o
professore che sia, cliccando su Ejercicios si passa alla pagina Ejercicios
en la red, che permette di scegliere tra altri siti con attività interattive, tra i
quali: Página de Juan Ramón de Arana, Spanish.Language&Culture di
Barbara Kuczun Nelson, Más arriba, Spanish Exercises di Mattehw D.

327
Stroud, Ejercicios de gramática y vocabulario de Aula Diez. La gamma di
esercizi che questi siti, strutturati per la maggior parte in lingua inglese,
presentano nel loro insieme è davvero elevata, pertanto se ne consiglia
un’attenta visione.
Nel fare ricorso a questa tipologia di esercizi on-line, è comunque
importante che l’utente abbia ben chiari non solo i vantaggi che essi
offrono, ma anche certi loro limiti, che qui riassumiamo con le parole della
Provencio Garrigós:
La mayoría de los ejercicios en línea presentan bastantes similitudes con los
que están en formato papel; pero a pesar de ello podemos encontrar algunas
ventajas para realizarlos en este medio, Cruz Moya menciona las siguientes: la
correción del ejercicio es inmediata, disminuye la ansiedad del alumno, el
alumno se suele sentir más motivado que con las mismas actividades en soporte
papel, el alumno puede elegir el ejercicio que le es más adecuado a su nivel de
aprendizaje..., con la práctica de estos ejercicios el alumno puede mejorar su
ritmo de aprendizaje, etc.
No obstante, los inconvenientes también existen. Podemos decir que en la
actualidad la mayoría de los ejercicios disponibles en red que tratan sobre
cuestiones verbales son de respuesta cerrada, no suelen ofrecer ayuda y la
corrección es automática. Una característica que, de momento, comparten
muchos de los ejercicios en red en los que se trabajan aspectos léxicos,
gramaticales, culturales, etc,. es lo que se ha venido en llamar
ciberestructuralismo, es decir una vuelta hacia el enfoque estructural: rellenar
huecos, asociaciones, elección múltiple, reconocimiento, etc., que poco se
diferencian de los existentes en la enorme oferta de manuales que hay en el
mercado...
Proprio per questo il menzionato sito Viaje al pasado: los aztecas (Figura
24), elaborato da Matilde Asencio e Annie Desnoyers, merita una menzione
a parte, come puntualizzato dalla medesima Provencio Garrigós:

328
Figura 24.

Segnalato da Yagüe (2005) come «un sugestivo producto para estudiantes


intermedios de ELE» e «un extraordinario modelo de las posibilidades
didácticas de los medios electrónicos», il programma offre attività
circoscritte all’uso di alcuni tempi verbali passati – segnatamente il passato
prossimo e l’imperfetto –, attività che si distinguono, però, da quelle
tradizionali perché interamente contestualizzate. Infatti, l’utente che, dopo
aver introdotto il proprio nome nella casella Nombre del estudiante, fa clic
su Aventuras o su Ejercicios, si ritrova a vivere in prima persona nel
mondo della civiltà azteca: nel primo caso come protagonista delle due
avventure Misión: códice e En busca de la esmeralda tallada, attività
basate principalmente sulla comprensione di lettura; nel secondo, attraverso
una batteria di esercizi originali e di elevata qualità didattica, nelle parole
di Yagüe 10. Non mancano schede didattiche sull’uso dei tempi verbali
passati e sulla loro coniugazione, mentre la sezione Cultura, configurata
come ipertesto all’interno di Aventuras, si offre come ausilio per la
comprensione di vocaboli del mondo azteco, nonostante l’utente abbia a
disposizione anche il libro Casi todo sobre los aztecas, le cui descrizioni
culturali gli serviranno come pista per poter avanzare nelle avventure
stesse.
Per quanto concerne invece l’impiego di Internet nella didattica della
letteratura o esempi di corsi di letteratura on line, il professore deciso a
rinnovare il proprio metodo di insegnamento, all’insegna di un approccio
pedagogico costruttivista, potrà trovare interessanti spunti in studi quali
quelli di Aguirre Romero (1997 e 2002) e di Isabella Leibrandt (2007 e
2008). I vantaggi dell’ipertestualità, infatti, intesa questa volta soprattutto
nella sua funzione formativa 11, sono tali da rendere impossibile qualsiasi
tipo di selezione da parte nostra tra le risorse elettroniche a disposizione: in
questo caso sono la creatività e l’immaginazione di chi si accinge a
sfruttarne le potenzialità pedagogiche ad entrare in gioco.
Il nostro excursus si ferma qui, nella piena consapevolezza, però, che
quanto si è detto è solo parzialmente indicativo di quanto altro si potrebbe
aggiungere sull’uso delle Nuove Tecnologie nei processi di
apprendimento/insegnamento dello spagnolo come lingua straniera. Il
discorso più ampio sull’e-learning nella molteplicità dei suoi percorsi
didattici e la recente introduzione delle piattaforme Moodle per

329
l’organizzazione di corsi di lingua esclusivamente on line o di tipo blended
lasciano chiaramente intendere che le potenzialità delle TIC applicate ai
processi di formazione sono ancora un terreno tutto da sperimentare.

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(http://www.educacion.gob.es/redele/revista4/yague.shtml).

1 Il codice ISO 639-3, che raccoglie i codici delle lingue del mondo, relativo allo
spagnolo è “spa”.
2 Il riferimento è al libro Word for Word. Palabra por palabra, Santillana, 2011,
presentato nel giugno 2012, annunciato anche nella Sala de prensa del sito cervantes.es
(http://www.cervantes.es/sobre_instituto_cervantes/prensa/2012/noticias/nota-londres-
palabra-por-palabra.htm).
3 Maggiori dettagli su Cd-Rayuela, confrontato con un altro programma per la creazione
di materiali multimediali, Hot Potatoes, si trovano in Olivera Jiménez (2004). In López
Cordero (2008), invece, il discorso sul «programa de autor», inteso come «un programa
de ordenador diseñado para facilitar la creación de material educativo multimedia a
profesores no especializados en informática», si fa molto più ampio, includendo non
solo Cd-Rayuela e Hot Potatoes, ma anche Atenex, Clic 3.0, JClic, Malted e Quandary,
tutti ad accesso gratuito.
4 Anche Wikipedia nella versione spagnola (http://es.wikipedia.org/) può essere

335
considerata, sulla base della nostra esperienza, come affidabile punto di partenza per
accedere immediatamente a link su autori, opere o argomenti letterari vari. Ogni singolo
articolo, infatti, oltre ai vantaggi propri della navigazione in rete che solo
un’enciclopedia elettronica può offrire, raccoglie nella parte finale un elenco
selezionato di Enlaces externos, che permettono di raggiungere rapidamente siti di
interesse specifico inerenti il lemma o l’autore ricercato, informando anche
sull’eventuale presenza in rete di opere letterarie in versione digitalizzata.
5 Cfr. Matte Bon (2000).
6 Come puntualizzato da Matte Bon (2004), ci sono classi di dissimmetrie tra l’italiano
e lo spagnolo che potrebbero risultare problematiche anche a chi già possiede una buona
conoscenza delle due lingue. È questo il caso, ad esempio, dei cosiddetti falsi amici
parziali, di cui lo studioso offre una campionatura abbastanza eloquente, per poi giungere
alla seguente constatazione, da noi pienamente condivisa: «Desgraciadamente, ni los
diccionarios ni los libros de gramática suelen tratar de manera adecuada la mayor parte
de las palabras o expresiones que plantean dificultades come las que hemos descrito
aquí. Sólo en algunos casos, y si ya se es consciente de que puede haber algún problema,
se pueden encontrar respuestas en los diccionarios bilingües entre líneas»; questo
perché «los diccionarios bilingües español-italiano-español... confían buena parte de la
solución de las ambigüedades y los problemas a los ejemplos. Esto se debe
esencialmente a que los diccionarios bilingües se conciben a menudo como
herramientas de soporte que ayudan a recordar posibles traducciones a quien conoce ya
las dos lenguas y traduce de la una a la otra, más que como valioso instrumento al
servicio de quien está aprendiendo una lengua. De ahí las dificultades con las que se
encuentra frecuentemente el usuario de diccionarios bilingües, obligado a un complejo
trabajo de exégesis de los ejemplos y de los silencios de cada diccionario».
7 Esempi delle varie attività che si possono creare utilizzando il web si trovano in
González Pellizzari (2009), mentre Rodríguez Martín (2004) offre interessanti
riflessioni sui vantaggi e svantaggi dell’uso di Internet e sui criteri di selezione delle
pagine web.
8 Nella pagina informativa del sito, si precisa quanto segue: «Con el IVH nace también
una nueva disciplina filológica: la “Verbología”. Ésta se define como el estudio integral
de los verbos de una lengua, incluida la teoría del verbo, aplicada a esa lengua. Por tanto,
en la “Verbología” se consideran tanto los aspectos morfológicos y de conjugación del
verbo, como los sintácticos y funcionales, los lexicográficos, los etimológicos, los de
la evolución histórica de los usos y formas verbales, etc.; además, naturalmente, de los
aspectos semánticos, los de la distribución geográfica de cada verbo y su grado de
difusión territorial, o los niveles sociolingüísticos y las frecuencias de uso entre los
hablantes de determinada zona, etc. Incluso las sinonimias, antonimias, paronimias, las
frases hechas, etc., a lo largo y ancho de todo el panorama de la lengua común y de sus
dialectos y lenguas afines, son objeto de estudio por parte de la “Verbología”. Y algunos
otros aspectos, tan aparentemente consolidados como los taxonómicos y los
terminológicos, son también objeto de revisión y reordenación por parte de la

336
“Verbología”, en los términos que preconiza el IVH. Su ámbito cronológico de estudio,
se extiende desde los verbos antiguos o desusados hasta los actuales de la lengua culta y
estándar, pero incluyendo también los neologismos, las hablas dialectales y jergales, los
términos científicos y tecnológicos, etc., ya hayan caído en desuso, ya estén recién
puestos en circulación por la prensa, revistas, radio y televisión, etc. ».
9 In effetti la sezione Traducción si riduce a pochissime frasi da tradurre dall’inglese,
mentre per accedere a Vocabulario si richiede l’uso di un programma specifico.
10 «El apartado Ejercicios... merece ser subrayado en su concepción y calidad
didácticas. Se ofrece al aprendiz una batería singularmente variada de ejercicios, muy
imaginativa en comparación con lo que suele ser habitual en otros productos. Se
contemplan actividades de reconocimiento de formas verbales, de completar huecos, de
discriminar tiempos, de detectar errores, de proseguir textos, etc. y se persigue además
que el proceso no sea simplemente mecánico, sino que, por ejemplo, la elección de una
determinada forma sea el resultado de la comprensión lectora de unos párrafos previos».
Ma ciò che più caratterizza il programma in questione, secondo Yagüe, è
l’organizzazione del feedback, ovvero «la retroalimentación ofrecida a los aprendices (y
que es la que garantiza el trabajo y el aprendizaje autónomos de los mismos,
característica esperada y deseada en este soporte). En efecto, en función de la respuesta
elegida para cada uno de los ejercicios, el alumno recibe la explicación correspondiente,
tanto si su respuesta es errónea como si es correcta (en este caso una explicación
validadora). Como es fácil de imaginar, la anticipación de los errores posibles supone un
trabajo ingente (incluido el de programación), pero constituye -al menos en la
actualidad- el único procedimiento pedagógicamente coherente de interactuar con una
máquina». Un esempio, dunque, di come «el planteamiento didáctico, por fin y
afortunadamente, se superpone al técnico: la tecnología se pone al servicio del
aprendizaje y no a la inversa».
11 Valga, in proposito, la puntualizzazione di Aguirre Romero (2002): «El hipertexto no
es una panacea; es un instrumento útil en la medida en que permite la explicitación de
los mecanismos internos de los textos y la incorporación activa. Si se entiende como
una reescritura, como una práctica a la vez genealógica y productora, servirá sesde el
punto de vista de la formación. Si, por el contrario, se aplica desde los criterios
vigentes, meramente informativos, su efecto será el mismo que tenemos y no merecerá
la pena. Como toda herramienta puede ser utilizada de muchas formas y para muchos
fines. En cualquier caso, sería bueno que experimentáramos».

337
Tedesco
Diana Peppoloni

Il tedesco 1 nel Registro della Linguasphere (http://www.linguasphere.info) è


una delle due lingue più diffuse (arterial languages) nel gruppo germanico
delle lingue appartenenti alla famiglia indo-europea. Il gruppo germanico
comprende, tra l’altro, l’inglese e il nederlandese. La scheda di Ethnologue
(http://www.ethnologue.com/language/deu), aggiornata al 2012, indica circa 70
milioni di parlanti in Germania e circa 79 milioni comprendendo altre
nazioni. La scheda segnala un notevole numero di apprendenti (circa 8
milioni) nella sola Germania. Il tedesco occupa la dodicesima posizione tra
le lingue più diffuse ed Ethnologue le assegna lo statuto di lingua national,
cioè utilizzata a livello nazionale per l’educazione, il lavoro, la
comunicazione e il governo.

1. Lingua e istituzioni
1.1 Il Goethe-Institut
Il Goethe-Institut è l’Istituto Culturale della Repubblica Federale di
Germania ed è attivo in tutto il mondo. Si occupa di promuovere la
conoscenza della lingua tedesca all’estero e la collaborazione culturale
internazionale, e intende trasmettere un’immagine articolata della Germania
nelle sue più diverse sfaccettature, offrendo informazioni sulla vita
culturale, sociale e politica del Paese. Con la fitta rete di sedi in tutto il
mondo, associazioni culturali, sale di lettura, sedi d’esame e di corsi di
tedesco riconosciuti, vengono portati avanti obiettivi centrali della politica
culturale ed educativa all’estero. L’Istituto è inoltre partner di enti culturali
pubblici e privati, di aziende e istituzioni sociali ed economiche, nonché
dei Länder e dei comuni, così da potersi confrontare al meglio con le sfide
politico-culturali della globalizzazione, e da riuscire a sviluppare concetti
innovativi per un mondo in maggiore armonia e conseguentemente più
umano, che riconosca la ricchezza insita nella molteplicità culturale. Nel
sito Internet dell’Istituto (https://www.goethe.de/de/index.html) ci sono
ovviamente informazioni sui corsi organizzati, ma anche in primo piano gli

338
eventi culturali più rilevanti del momento, i progetti realizzati in
collaborazione con altre istituzioni, una sezione detta multimedia, dove gli
utenti possono esprimere le proprie opinioni nei vari blog attivi, vedere dei
video, partecipare a giochi interattivi (ad esempio, utilizzando il sofware
Second Life), ascoltare musica. Un’altra area di rilievo del sito è quella che
tiene aggiornati gli apprendenti sulle varie offerte di lavoro che si rendono
disponibili all’interno dell’Istituto, così da abbinare alla conoscenza
linguistica la possibilità di trovare un impiego soddisfacente. Questa parte
del sito è accessibile a tutti gli utenti che decidano di visitarlo; c’è poi
un’altra sezione, definita Mein Goethe (https://login.goethe.de/cas/login),
dove l’utente deve registrarsi per poter accedere in modo attivo ai corsi
(organizzati non solo in presenza, ma anche a distanza), e tenere in memoria
le attività più recenti da lui svolte all’interno dell’Istituto.In Italia, il
Goethe-Institut si pone i seguenti obiettivi:
- in qualità di mediatore e fautore del dialogo italo-tedesco in ambito
culturale ed educativo, suscitare e mantenere vivi simpatia e interesse per
la Germania;
- mettere a disposizione informazioni utili ed aggiornate sulla Germania;
- promuovere l’apprendimento della lingua tedesca in Italia;
- stimolare il dialogo culturale ed educativo in Europa.
Punti chiave del programma culturale sono l’incontro tra artisti ed
intellettuali italiani e tedeschi, la presentazione della cultura tedesca
contemporanea e l’incentivazione della collaborazione italo-tedesca ed
europea a livello culturale ed intellettuale. Il sito dedicato agli utenti
italiani (http://www.goethe.de/ins/it/lp/lrn/prf/itindex.htm), pur essendo
assolutamente affine a quello in tedesco, contiene anche un elenco delle
sedi dell’Istituto nel mondo e in Italia nello specifico, ed inoltre una sezione
dedicata agli insegnanti di tedesco come lingua straniera (con giochi,
materiale didattico ecc.).

339
Figura 1. La versione in italiano del sito del Goethe-Institut

1.2 L’Institut für Deutsche Sprache


L’Institut für Deutsche Sprache (IDS), fondato a Mannheim nel 1964, è una
prestigiosa istituzione internazionale che si occupa di ricerca e
documentazione della lingua tedesca indagando attentamente le seguenti
aree della linguistica: lessicologia, grammatica, pragmatica. L’IDS,in
particolare, certifica la nascita di nuove parole tedesche, analizza la
grammatica tedesca, comparandola con le grammatiche delle altre lingue
del mondo, e studia il comportamento linguistico di differenti gruppi
sociali. Il sito ufficiale dell’Istituto, i cui contenuti sono disponibili solo in
tedesco, è consultabile al seguente indirizzo: http://www1.ids-
mannheim.de/index.php?id=1. Esso si rivolge a utenti esperti, con un grado
di conoscenza avanzato della lingua tedesca e, anche, un interesse
scientifico e professionale in campo linguistico. Al suo interno vengono
descritti i vari organi direttivi dell’Istituto, nonché le aree di interesse e i
vari progetti a esse collegati.
Particolarmente interessante è la sezione relativa ai progetti di ricerca
dedicati allo sviluppo di sistemi computazionali per la grammatica della
lingua tedesca.A partire dalla Grammatik der Deutschen Sprache (GDS) 2,
opera a tutt’oggi considerata come la descrizione scientifica più rigorosa
del tedesco, destinata a un pubblico di linguisti e di apprendenti di livello
molto avanzato e basata sui corpora testuali disponibili all’IDS, è stato

340
realizzato un sistema ipertestuale di informazioni grammaticali denominato
Grammis (http://hypermedia.ids-mannheim.de/). Esso è stato costruito
appositamente sulla GDS, per consentirne applicazioni in particolare
didattiche. Negli anni 2001-2004 è stato, poi, ideato ProGr@mm
nell’ambito del progetto PortaLingua del programma nazionale ‘Nuovi
media nella formazione’ (Neue Medien in der Bildung), finanziato dal
Ministero dell’Istruzione e della Ricerca Scientifica di Berlino.
ProGr@mm sta per Propädeutische Grammatik, ed è un sistema di
apprendimento interattivo on-line in formato ipertestuale. Già disponibile
in rete 3, ProGr@mm è concepito come una grammatica propedeutica di
base interattiva per studenti universitari, i cui capitoli sono veri e propri
collegamenti ipertestuali che permettono agli utenti di navigare nelle
diverse sezioni disponibili, di consultare grafici animati, nonché di
accedere a numerosi esercizi e alle relative soluzioni. La scelta di creare un
ambiente di apprendimento interattivo e multimediale mira a favorire
l’acquisizione autonoma della lingua, nel rispetto dei tempi e delle modalità
più consone a ogni discente, a integrazione del lavoro svolto in aula con il
docente4. Le varie componenti in cui si articola il progetto ProGr@mm
sono: Grammatisches Grundwissen (‘Conoscenze di base della
Grammatica’), Seminarbausteine (‘moduli seminariali’) con esercizi e
progetti dedicati prevalentemente ai docenti di tedesco come lingua seconda
o lingua straniera, Terminologisches Wörterbuch (‘Dizionario
terminologico’), Grammatisches Wörterbuch (‘Dizionario grammaticale’);
seguono la Bibliografia e il Forum.

341
Figura 2. Il sito del progetto Progr@mm

Di grande utilità per l’utente, è la sezione dedicata alla biblioteca dell’IDS.


Essa raccoglie un cospicuo numero di opere di linguistica germanica e
generale, e rappresenta un punto di riferimento per i ricercatori a livello
nazionale e internazionale. Il catalogo della biblioteca è consultabile on-
line al seguente link: http://www1.ids-mannheim.de/bibliothek/.
All’indirizzo http://www1.ids-mannheim.de/bibliothek/ebooks.html sono
inoltre disponibili per la consultazione gratuita numerose edizioni
elettroniche degli 86.000 volumi contenuti nella biblioteca dell’IDS; tra
questi troviamo molte prime edizioni di dizionari e enciclopedie insieme a
oltre 1.160 riviste on-line. L’IDS ha anche sviluppato un database
elettronico, consultabile all’indirizzo
http://rzblx10.uniregensburg.de/dbinfo/fachliste.php?
bib_id=ids&colors=63&ocolors =40&lett=l, per effettuare ricerche per
aree tematiche sui testi elettronici e sul catalogo on-line della biblioteca.

1.3 L’Accademia di studi italo-tedeschi


L’Accademia di studi italo-tedeschi di Merano (http://www.adsit.org/it/),
fondata nel 1959 come Istituto culturale italo-tedesco, è un’associazione
senza scopo di lucro che promuove lo scambio culturale e scientifico fra le
aree linguistiche italiana e tedesca. L’Accademia organizza convegni e

342
simposi internazionali, seminari per ricercatori e dottorandi, nonché
conferenze, letture pubbliche, mostre e concerti. La maggior parte degli
eventi sono realizzati in collaborazione con una o più Università; con
alcune di queste ultime, o con singoli istituti universitari, sono stati stipulati
inoltre veri e propri accordi di cooperazione.
Pur essendo tradizionalmente orientata verso le lettere e la filosofia, negli
ultimi anni l’attenzione dell’Accademia si è estesa alle scienze economiche
e sociali, al diritto e alle scienze naturali. I contributi ai Convegni e ai
Simposi sono documentati in due collane di atti.
Il sito dell’Accademia prevede varie sezioni al suo interno, quali una
bacheca, dove vengono aggiornate costantemente le attività proposte ed
organizzate, un’area download, dove scaricare il materiale disponibile (e-
book, riassunti in italiano e in tedesco ecc.), un’area multimedia, dove è
possibile ascoltare e visionare i file audio e video presenti. Sicuramente, a
differenza di quello del Goethe-Institut, questo è un sito molto meno
orientato alla didattica e agli apprendenti, rivolgendosi invece
prevalentemente ad appassionati di lingua e cultura tedesca, con un bagaglio
di conoscenze già piuttosto avanzato.

1.4 Deutsche Kultur International


Si tratta di un portale per la diffusione non solo della lingua, ma anche della
cultura, dell’arte, dello stile di vita tedeschi. Al suo interno
(http://www.deutsche-kultur-international.de/), tanto nella versione tedesca
quanto in quella inglese, troviamo tutta una serie di tematiche articolate:
- lingua e letteratura tedesche in patria e all’estero;
- mostre di arte tedesca all’estero, e di arte mondiale in Germania;
- contributi di vari artisti nell’ambito delle arti, della musica, della danza e
del teatro;
- progetti atti a promuovere scambi culturali tra studenti e ricercatori;
- soggiorni all’estero per fini educativi o esperienze di lavoro;
- programmi di scambi scolastici nel mondo;
- notizie sulle biblioteche, i centri di ricerca e documentazione e gli istituti
di cultura più rilevanti presenti sul territorio.
Oltre a quanto sopra elencato, nel sito troviamo notizie su manifestazioni ed
eventi dedicati a diffondere la cultura tedesca nel mondo e ad incentivare lo

343
studio e l’interesse verso la stessa.
Proprio in virtù di un target di utenza così diversificato, il sito si presta ad
una navigazione piuttosto intuitiva, ed esplicita in ogni sua parte argomenti
e temi affrontati. Si presenta insomma come un utile strumento per chiunque
si sia già avvicinato alla cultura tedesca e voglia continuare ad
approfondirne la conoscenza attraverso anche esperienze dirette di vita e
studio.

2. La lingua nel Web


Il Web come spazio virtuale ospita una grandissima varietà di tipi testuali,
dai giornali alla pubblicità, dalle pubblicazioni accademiche e letterarie ai
motori di ricerca e ai blog 5. Le caratteristiche di ipertestualità, dinamicità
e interattività e complessità tecnologica che riconosceva, ad esempio, F.
Zanettin 6 rappresentano un vantaggio fondamentale per chi voglia ottenere
una immersione totale nell’universo comunicativo di una lingua straniera
senza doversi spostare fisicamente, ma fruire ugualmente della
comunicazione e dell’interazione reale.
In questo senso, lo strumento privilegiato per avvicinare la cultura e la
lingua tedesca contemporanee nel Web è rappresentato dalla Deutsche
Welle (http://www.dw.de/), l’istituzione pubblica senza scopo di lucro che ha,
appunto, il compito di presentare e promuovere la Germania nell’universo
della comunicazione globale:
DW represents Germany in the international media landscape. Germany’s
international broadcaster conveys the country as a nation rooted in European
culture and a s a liberal, democratic state based on the rule of law
(http://www.dw.de/about-dw/who-we-are/s-3325).
Il sito della Deutsche Welle è disponibile in 30 lingue, ma purtroppo non in
italiano, e offre un grandissimo repertorio di informazioni e notizie in
formato multimediale; l’utente interessato può navigare attraverso le
tematiche e i generi testuali più diversi (dalla politica alla scienza, dallo
sport all’ambiente), sia in tedesco che in una delle altre lingue, ottenendo
così un effetto di contatto con la comunicazione reale senza rinunciare
all’aiuto di una lingua di riferimento diversa dal tedesco. Una sezione del
sito è espressamente dedicata all’apprendimento del tedesco
(http://www.dw.de/learn-german/s-2469) e l’utente può trovare corsi e materiali
didattici calibrati sui livelli del Quadro Comune di Riferimento per le

344
Lingue del Consiglio d’Europa
(http://www.coe.int/t/dg4/linguistic/source/framework_en.pdf).

2.1 Testi istituzionali: l’Università di Berlino


Per acquisire padronanza di una lingua, occorre avere una conoscenza
approfondita dei vari registri lessicali della stessa. Pertanto ambiti come
quello istituzionale, di solito trascurati nelle fasi di apprendimento, si
rivelano invece fondamentali per un’acquisizione bilanciata del patrimonio
lessicale della lingua di interesse. Per questo motivo è utile analizzare
qualche sito appartenente a questo settore, ad esempio quello di
un’istituzione quale quella dell’università. Nello specifico si è preso in
esame il sito della Freie Universität di Berlino (www.fu-berlin.de),
particolarmente interessante per la sua veste grafica articolata e funzionale.
Questo sito è ricco di elementi visivi accattivanti, come una serie di
immagini di grandi dimensioni nella home page, che illustrano le strutture e
le attività dell’Ateneo, e una foto raffigurante i saluti in diverse lingue del
mondo, che introduce la sezione dedicata all’accoglienza degli studenti
stranieri. In tal modo la componente visuale contribuisce a una navigazione
intuitiva ed efficace del sito, che si rivela, sia nella versione tedesca che in
quella inglese, piuttosto user-friendly, contrariamente a quanto si riscontra
solitamente per questo tipo di istituzioni:

Figura 3. Home page del sito della Freie Universität di Berlino

345
Il sito dispone inoltre di una serie di menu che evidenziano con
immediatezza i temi ritenuti più rilevanti per gli utenti, nonché una sezione,
nella parte inferiore della pagina, in cui l’università descrive le
caratteristiche che la distinguono positivamente dagli altri istituti o, in altre
parole, i motivi per cui gli studenti dovrebbero iscriversi lì e non altrove.

2.2 L’esempio dei quotidiani in rete: Der Spiegel


I quotidiani sono un altro esempio di registro linguistico diffuso ma
specialistico, da approfondire in un percorso completo di acquisizione di
una lingua seconda o straniera. Tra i tanti, per importanza e diffusione
menzioniamo il quotidiano Der Spiegel, disponibile on-line all’indirizzo
http://www.spiegel.de/; il sito è organizzato in macrosezioni, tra cui
notizie, video, forum e così via, ripartite a loro volta in sottosezioni. La
pagina dedicata alle notizie, ad esempio, si articola a sua volta in diversi
settori più specifici a livello contenutistico, quali politica, sport, cultura,
economia ecc.
Nella colonna di destra troviamo la parte più interattiva del sito, dove sono
collocati una serie di video di vario genere, viene presentata
un’applicazione del quotidiano per iPhone, vengono fornite informazioni
aggiornate in tempo reale sull’andamento delle borse, sul tempo; è anche
proposto un gioco interattivo. La colonna centrale è invece dedicata ai titoli
delle notizie principali, su cui l’utente può cliccare per approfondire i vari
argomenti.

346
Figura 4. Home page del quotidiano Der Spiegel

2.3 Testi divulgativi: la promozione della salute nel Canton


Ticino
L’ente Promozione Salute Svizzera (http://promozionesalute.ch/) ha
sviluppato la piattaforma Quint-Essenz (http://www.quint-essenz.ch/it/) per
diffondere rapidamente e in modo capillare informazioni e materiali utili
agli utenti, così da superare attraverso l’accessibilità dei testi eventuali
barriere temporali e spaziali e raggiungere tutti i cittadini, anche quelli
disagiati o affetti da handicap. Quint-Essenz è un sistema di gestione
qualitativa per progetti di prevenzione e di promozione della salute e si
rivolge a esperti e organizzazioni di questi settori tematici, così come ai
cittadini interessati ad avere informazioni sugli sviluppi e le novità inerenti
questi ambiti della vita pubblica. La piattaforma è ricca di sezioni
contenenti argomenti anche distanti tra loro:
- c’è una parte dedicata ai parametri di valutazione della qualità di un
progetto sanitario; al suo interno si possono trovare tabelle di
pianificazione, liste di controllo e altri strumenti utili per sviluppare la
propria idea;

347
- è possibile consultare un banca dati progettuale, dove sono contenuti
numerosi progetti già attivi, da cui l’utente può trarre ispirazione e utili
indicazioni; si possono poi condividere le proprie esperienze progettuali
con altri esperti del settore;
- dopo essersi registrati nella piattaforma e aver così ottenuto un proprio
account, si può usufruire di un tool di progettazione, che guida e pertanto
facilita l’utente nella stesura di un progetto valido e attuabile;
- immancabile è la sezione dedicata all’interazione diretta e al confronto
tra gli utenti, ovvero quella della community;
- c’è poi la newsletter attraverso cui restare sempre aggiornati sulle
iniziative promosse dall’amministrazione pubblica, sulle modalità per
ottenere nuove forme di finanziamento per le proprie idee progettuali,
sulla possibilità di formare nuovi network operativi tra esperti del settore
provenienti da vari background lavorativi ecc.;
- l’ultima è la sezione delle offerte, in cui vengono presentate le proposte
più recenti di formazione e consulenza, insieme alle offerte di servizi e
posti di lavoro delle organizzazioni facenti parte della community Quint-
Essenz.
Per favorire la navigazione nella piattaforma anche a utenti non esperti,
nella home page viene messo a disposizione un video introduttivo, che
illustra scopi e procedure di utilizzo della piattaforma stessa:

348
Figura 5. Home page della piattaforma Quint-Essenz

2.4 I testi informativi: il sito di AUMA


AUMA (Ausstellungs- und Messe-AusschussderDeutschenWirtschafte.V.),
la federazione tedesca dei Saloni e delle Fiere, offre la possibilità di
consultare un database sulle manifestazioni commerciali nel mondo. Il sito
(http://www.auma.de/de/Seiten/Default.aspx) si presenta estremamente
interattivo, accattivante e ricco di colori e di contrasti grafici; come
esplicitato in una delle sezioni presenti, infatti, esso è stato completamente
rinnovato nel look. Ciò, trattandosi di un sito Internet, ha influito
sull’usabilità del prodotto, a tutto vantaggio degli utenti.
AUMA si propone, attraverso questa finestra sul Web, di illustrare le
potenzialità di eventi quali fiere e esposizioni in genere, a varie tipologie di
destinatari: dagli espositori agli organizzatori, ai visitatori stessi. Vengono
pertanto presentati, sotto diverse prospettive, i prodotti e i servizi relativi
alle fiere in Germania e all’estero, viene segnalata la possibilità di ricevere
assistenza per l’allestimento di un evento e vengono forniti utili spunti di
riflessione per tutte quelle aziende che intendano investire in questo campo
per promuovere i propri prodotti.
Le diverse sezioni sopra elencate sono visivamente associate ciascuna a
un’immagine, che le rende immediatamente identificabili e le separa dal
resto sul sito, pur mantenendolo un tutt’uno organico e facilmente fruibile.
Immancabile è la parte relativa alla presenza di AUMA sui social network
più utilizzati, quali Facebook e Twitter, che sollecitano gli utenti a
confrontarsi direttamente tra di loro e a sollevare in prima persona
tematiche e problemi da affrontare.
Infine si segnala la possibilità di accedere a un’area che contiene
pubblicazioni e download, che dovrebbero informare gli utenti sui vantaggi
della promozione dei propri prodotti attraverso il canale espositivo e
facilitarli nell’allestimento dei propri spazi ed eventi.

349
Figura 6. Pagina del sito AUMA dedicata alle pubblicazioni e ai download

2.5 Il caso dei blog


Negli ultimi anni, i blog si sono sviluppati enormemente in Rete, partendo
dalla forma assai semplice di un diario personale sul web, a cui l’autore (il
blogger) consentiva l’accesso ad altri utenti, per giungere a forme
complesse multimediali, di carattere politico, commerciale e didattico.
Scrive G. Bottiglieri (2005) 7:
Un blog è inteso come uno spazio sul web dove poter raccontare storie,
esperienze e pensieri, una sorta di diario di bordo che ognuno di noi può
“tenere” e condividere con gli altri. L’importante è poter scrivere senza
complicazioni tecniche e senza intermediazioni. Non esistono tematiche
prefissate, ognuno scrive liberamente su qualsiasi argomento. Esistono blog di
informazione giornalistica, di approfondimento, di pettegolezzi o anche più
semplicemente di racconti quotidiani delle proprie esperienze di viaggi, sport,
letture, poesie, musica.
Come ci dice il blogger Simone Carletti 8:
I messaggi di un blog sono generalmente una via di mezzo tra una notizia ed un
articolo. Spesso presentano un piccolo summary che ne riepiloga il senso,
anche nell’ottica della struttura del feed. I contenuti generalmente sono

350
riconducibili ad una o più categorie del blog e sono pubblicati secondo un
ordine cronologico come le pagine di un diario.
Il blog normalmente non prevede tempistiche o scadenze per la pubblicazione. È
l’autore ad organizzarsi e spesso il blog diventa un diario in internet dove
raccogliere i propri pensieri più o meno di getto, senza porsi particolari ordini o
schemi. Postare su un blog dovrebbe essere un’azione naturale e non forzata da
tempi o scadenze.
Nel blog i messaggi hanno la forma di post, cioè di interventi in qualche
modo attaccati gli uni altri, in forme che acquistano una coerenza testuale
come commenti, riflessioni e rielaborazioni personali. Tipicamente i
messaggi sono scritti in prima persona, con l’intento di confermare
l’originalità dei propri pensieri.
Un blog si basa su una piattaforma, su uno spazio web dedicato, ma, a
differenza di un sito, offre maggiore interazione tra chi scrive e chi legge. In
questo senso, il blog acquista un valore di testo collettivo e mescola
continuamente l’apporto del blogger con quello degli utenti: in ciò consiste,
probabilmente, la sua attrattiva maggiore in Rete.
Nelle figure seguenti sono esemplificate le pagine di due blog tedeschi di
argomento diverso, ma la cui impostazione risulta comunque coerente
rispetto alle caratteristiche che definiscono e identificano questo genere
testuale nel Web. Quando si studia una lingua straniera è importante avere
confidenza con questi nuovi strumenti della comunicazione multimediale,
poiché diventano anch’essi parte integrante della produzione linguistica
stessa di quella certa lingua e, come tali, occorre sapersi relazionare
efficacemente con essi.

351
Figura 7. Il blog Mein Deutsch, http://ubungmachtdenmeister.tumblr.com/

Figura 8. Il blog Die Italienerin, http://dieitalienerin.wordpress.com/

3. Le biblioteche virtuali

3.1 La Deutsche Digitale Bibliothek


In anni recenti le istituzioni tedesche si sono impegnate in un imponente

352
lavoro di digitalizzazione del patrimonio letterario e culturale germanico.
Così la Bayerische Staatsbibliothek di Monaco insieme con la
Staatsbibliothek di Berlino e la Deutschen Nationalbibliothek di
Francoforte e Lipsia hanno lavorato congiuntamente alla costruzione della
Virtuelle Nationalbibliothek Deutschlands, per la digitalizzazione di
cataloghi ed opere, in particolare nell’ambito del progetto Europeana regia
(http://www.europeanaregia.eu/de/links), terminato nel 2012 e dedicato
alla trasposizione in formato elettronico di più di mille manoscritti
medievali e rinascimentali.
Il risultato pregevole di questo sforzo collettivo è la Deutsche Digitale
Bibliothek (DDB), consultabile al sito https://www.deutsche-digitale-
bibliothek.de/
DDB è un grande portale che offre all’utente il collegamento con risorse
elettroniche presenti in tutto l’universo germanofono, al fine di consentire il
recupero di informazioni multimediali legate alla lingua, alla cultura e alla
scienza tedesche 9. Possiamo testare il funzionamento del sistema cercando,
ad esempio, le informazioni relative al grande poeta Friedrich Schiller.
Dopo aver impostato il nome del poeta come parola chiave, otteniamo una
scheda che offre i collegamenti alle risorse elettroniche disponibili; nella
figura seguente vediamo, ad esempio, che è possibile consultare l’opera
Sämmtliche Werke. 2. Geschichte des dreyßigjärigen Kriegs. Erster Teil,
pubblicata a Carlsruhe nel 1818 dal Büreau der deutschen Classiker, presso
la Bayerische Staatsbibliothek di Monaco in formato digitale:

353
Figura 9. Risultato della ricerca per un’opera di F. Schiller nella DDB

L’opera digitalizzata è immediatamente disponibile per l’utente, che può da


subito vedere una pagina riprodotta nella parte destra della pagina
elettronica; la pagina riprodotta è un link attivo a tutta l’opera.

3.2 Il Zentrales Verzeichnis Digitalisierter Drucke


Il ZVDD - Zentrales Verzeichnis Digitalisierter Drucke è una grande
impresa avviata dall’ente nazionale tedesco per la ricerca (la Deutsche
Forschungsgemeinshaft, http://www.dfg.de/en/index.jsp), che coinvolge
l’Università di Göttingen, biblioteche ed enti di ricerca e rappresenta il
punto di accesso per la digitalizzazione dei testi tedeschi dal XV secolo ad
oggi.
Attualmente sono disponibili in formato digitale oltre 1.200.000 titoli e
l’archivio è in continuo incremento. La home page del sito
(http://www.zvdd.de/startseite/) è organizzata in due colonne: in quella
centrale vengono fornite informazioni sul progetto e sugli enti coinvolti,
nella colonna di destra invece l’utente può avviare una ricerca all’interno
del catalogo elettronico, selezionando un secolo e ottenendo le opere
presenti nella banca dati riferite a questa finestra temporale. La
consultazione è disponibile anche in inglese.
Inoltre, è possibile effettuare un’indagine più dettagliata di quella appena
illustrata, andando nella sezione detallierte Suche e compilando i campi
necessari per raffinare la ricerca, come si può vedere nella figura seguente:

354
Figura 10. Pagina di ricerca avanzata della ZVDD

3.3 Projekt Gutenberg


Il Projekt Gutenberg-DE (http://gutenberg.spiegel.de/) è una grande
raccolta di testi letterari in lingua tedesca. Contiene romanzi, racconti,
pièces teatrali, poesie e saggi di più di 1.100 autori,per lo più autori di
lingua materna tedesca, ma non solo (in archivio troviamo ad esempio
scrittori come Chateaubriand). Il database comprende attualmente oltre
5.500 opere, ma tale numero è soggetto a variazioni, poiché il catalogo
viene continuamente aggiornato. Tutte le opere presenti possono essere
copiate, stampate e distribuite liberamente, il loro utilizzo è comunque
vincolato a un uso privato e non commerciale. Naturalmente l’archivio non
può contenere opere di autori contemporanei, dato che queste sono coperte
da copyright. Vi si possono trovare solo i testi di autori morti più di 70
anni fa, o opere di autori stranieri i cui traduttori sono morti più di 70 anni
fa. Gli autori del corpus non si pongono alcuna velleità letteraria, l’unico
scopo dichiarato è quello di permettere a un numero sempre crescente di
utenti di accedere a una vasta gamma di opere, così da appassionarli ed
avvicinarli alla pratica della lettura. Dunque scopo primario del sito è
l’accessibilità dei testi e, di conseguenza, la loro diffusione tra i lettori.
La ricerca all’interno del corpus può essere effettuata in base a diversi
criteri: per autore, per opera, per genere, oppure accedendo direttamente
alla lista delle nuove opere inserite.

355
Figura 11. Esempio di ricerca per genere nel database del Projekt Gutenberg

3.4. The Sophie Project


Il progetto della biblioteca digitale Sophie, sviluppato dalla Brigham Young
University (Provo, USA), è dedicato a raccogliere le opere letterarie di
scrittrici tedesche. Si tratta di uno strumento estremamente complesso che,
grazie alla sua flessibilità e dinamicità, offre innumerevoli proposte e
possibilità di ricerca e approfondimento non solo a studiosi del mondo
accademico, ma anche a tutti quegli utenti interessati a vario titolo a una
simile indagine letteraria. Il successo del progetto si deve alla
combinazione unica delle sue componenti centrali, sia metodologiche che
contenutistiche: coinvolgimento diretto degli studenti nel reperimento dei
dati collezionati, rilevanza dei materiali da reperire e inserire, vastità delle
risorse disponibili per la consultazione nel sito web dedicato al suddetto
corpus, consultabile all’indirizzo http://sophie.byu.edu. Dato che l’ente che
si è dedicato alla realizzazione della banca dati e del sito è statunitense, la
lingua in cui si può navigare ed effettuare una ricerca è l’inglese.
Oltre ad essere stati resi facilmente consultabili per studenti e professori, i
volumi inseriti sono stati preservati dall’oblio del tempo grazie a un
poderoso processo di digitalizzazione dei testi. Difatti molti degli utenti del

356
sito, interessati a studiare le autrici tedesche vissute tra il XVIII e il XIX
secolo, si saranno confrontati nel corso delle loro ricerche con problemi
analoghi, quali: dove reperire i testi? Dove trovarli in un’edizione a stampa
moderna, da poter usare ad esempio a lezione? Il progetto Sophie è proprio
un considerevole passo in avanti nella risoluzione di tali difficoltà. In effetti
questa biblioteca digitale contiene circa 245 titoli (295 volumi) prodotti da
scrittrici germanofone tra il 1740 e il 1923. Questi testi sono andati spesso
fuori stampa, diventando pertanto difficilmente accessibili per gli utenti;
Sophie, grazie al lavoro del suo staff, raccoglie molti di questi documenti
dimenticati, ospitando diversi generi testuali, inclusi romanzi, racconti,
drammi teatrali, autobiografie, lettere, diari di viaggio, poesie e tanti altri.
Attualmente la collezione fornisce testi completi di autrici tedesche, in una
moderna qualità di stampa, accesso libero per uso scolastico, saggi
editoriali introduttivi per ogni opera, schede biografiche per ciascun autore,
glosse relative a parole di uso arcaico, a personaggi e luoghi ormai non più
familiari, fac-simili di illustrazioni e frontespizi e altro ancora.
Dal progetto Sophie sono nati altri lavori successivi, quali una raccolta di
brani e spartiti musicali, di letteratura coloniale e di articoli di giornali
composti da donne.
Interessante è la possibilità offerta all’utente di effettuare ricerche
all’interno del database, basandosi non sulle caratteristiche delle opere o su
riferimenti all’autore, ma specificando il proprio livello di competenza
linguistica (da 1 a 4 anni di esperienza nella lettura di testi in tedesco). A
seconda del grado di confidenza che si dichiara di avere con la lingua
tedesca, si otterrà un elenco di titoli consultabili, utili per testare e
approfondire le proprie conoscenze linguistiche.

4. I corpora testuali
4.1 COSMAS I e II
L’Institut für Deutsche Sprache ha promosso, a partire dagli anni novanta
del secolo scorso, la realizzazione di vasti corpora testuali in lingua
tedesca. Il risultato di questo lavoro è rappresentato da due grandi progetti,
denominati COSMAS (Corpus Search, Management and Analysis System).
COSMAS I è terminato nel 2003 (cfr. http://www1.ids-
mannheim.de/kl/projekte/cosmas_I/) dando come risultato un sistema di

357
consultazione, gestione, analisi e ricerca di un insieme di corpora,
contenenti quasi due miliardi di parole, consultabile sia per forma che per
lemma. Negli anni seguenti è partito il progetto COSMAS II
(http://www.ids-mannheim.de/cosmas2/):
Le ricerche all’interno di COSMAS II consentono di ritrovare:
- parole, parole parziali, forme base delle parole;
- classi di parole (ad esempio, verbo, articolo) e modelli di combinazione;
- informazioni sulla parola;
- informazioni sulla collocazione nei testi (per esempio, la prima parola di
una frase).
I risultati possono, tra l’altro, essere allineati cronologicamente, per area
tematica e geografica ed essere organizzati statisticamente in base a un
criterio di utilità per la ricerca.
La costante crescita del Corpus Tedesco di Riferimento (DeReKo),
comprendente circa 4 miliardi di parole, rende accessibile agli utenti,
tramite una ricerca sul sistema COSMAS II, giornali, testi di letteratura
specialistica,testi accademici ecc. provenienti da Germania, Austria e
Svizzera nell’arco cronologico che va dal 1772 ad oggi.
Gli utenti a cui si rivolge il sistema di consultazione COSMAS II sono in
particolare:
- linguisti e ricercatori con interessi interdisciplinari nelle scienze umane,
mediche (neuroscienze, logopedia) e della comunicazione;
- traduttori e insegnanti di lingue interessati all’uso della lingua viva;
- studenti che intendono integrare e approfondire i loro studi.
Di seguito riportiamo un esempio di ricerca per la parola Wort effettuata
tramite il sistema COSMAS II:

358
Figura 12. Risultati di una ricerca effettuata nel sistema COSMAS II per la parola Wort

4.2 Il corpus Negra


Il corpus Negra è stato sviluppato dall’Università del Saarland ed è
disponibile non per utenti privati, ma gratuitamente per tutte le Università
che ne richiedano l’utilizzo all’indirizzo http://www.coli.uni-
saarland.de/projects/sfb378/negra-corpus/. La versione più recente del
corpus è composta da oltre 350.000 parole tratte da testi giornalistici del
quotidiano FrankfurterRundschau. Il corpus è annotato, cioè le entrate
sono associate ad un tag 10 che specifica la parte del discorso a cui
appartengono. Nel corpus Negra sono state codificate le seguenti
informazioni:
- Part-of-Speech; viene utilizzato lo Stuttgart-Tübingen-Tagset (STTS
http://www.coli.uni-saarland.de/projects/sfb378/negra-corpus/stts.asc) 11;
- analisi morfologica, più complessa per circa un sesto delle parole
comprese nel corpus;
- funzioni grammaticali dei sintagmi presenti nella frase principale;
- categorie di frase.
Un esempio della codifica è visibile alla pagina http://www.coli.uni-
saarland.de/projects/sfb378/negra-corpus/corpus-sample.export.
Nel sito dedicato al corpus Negra non c’è una pagina dedicata alla
consultazione, poiché, come già detto, il materiale in esso contenuto non è
disponibile per la consultazione on-line. Entrando dalla home page nel sito,
si accede a una pagina di spiegazioni sulle modalità di richiesta di accesso
ai contenuti del corpus e di informazioni dettagliate sul progetto stesso.

359
4.3 Il corpus TIGER
Il corpus TIGER è stato sviluppato dall’Institut für Maschinelle
Sprachwerarbeitung dell’Università di Stoccarda insieme all’Institut für
Germanistik dell’Università di Potsdam e al dipartimento di
Computerlinguistik dell’Università del Saarland (http://www.ims.uni-
stuttgart.de/forschung/ ressourcen/korpora/tiger.html) ed è disponibile
liberamente per scopi di ricerca.
Il corpus contiene circa 900.000 parole tratte dal giornale Frankfurter
Rundschau; le parole sono state codificate con informazioni morfo-
sintattiche, cosicché si può ottenere un’analisi automatica delle frasi
tedesche del corpus stesso. Per avere un esempio concreto di come è
strutturato, si possono consultare su richiesta delle schede dimostrative,
disponibili all’indirizzo http://www.ims.uni-
stuttgart.de/forschung/ressourcen/index.html. Anche per quanto riguarda
l’analisi sintattica automatica (tecnicamente detta parsing) e l’analisi del
linguaggio parlato sono interessanti le demo disponibili nel sito dell’IMS
(http://www.ims.uni-stuttgart.de/forschung/demos/index.html).

5. La tradizione letteraria e la letteratura contemporanea


Le risorse che abbiamo indicato nel § 3. precedente offrono già al lettore
una messe notevolissima di materiali sulla tradizione letteraria del mondo
germanofono. In questo paragrafo vogliamo presentare in più una risorsa
particolarmente importante per chi si occupa di studi letterari e alcune brevi
informazioni sui siti disponibili per singoli autori.
Il grande progetto scientifico a cui facciamo riferimento è Germanistik im
Netz – Virtuelle Fachbibliothek Germanistik (http://www.germanistik-im-
netz.de/), finanziato dalla Deutsche Forschungsgemeinshaft e guidato
dall’Università di Francoforte:

360
Figura 13. Home page della Germanistik im Netz

Il sito è una vera miniera da esplorare per l’utente, che, in particolare, può
cliccare su Volltext- und Nachweisdatenbanken e trovare molti link utili
come quello alla ALO - Austrian Literature Online
(http://www.literature.at/default.alo;jsessionid=57A716880D0B2C215F5B39660CE05A
che raccoglie i risultati del lavoro svolto da alcune università austriache
per la digitalizzazione di opere letterarie del loro Paese:
Per quanto riguarda i singoli autori, forniamo adesso alcune indicazioni
sintetiche:
Andreas Gryphius (1616-1664)
Poeta e drammaturgo tedesco dell’epoca barocca. Per avere maggiori
informazioni su questo autore e consultarne le opere principali in versione
integrale, si può consultare il sito http://gutenberg.spiegel.de/autor/226
G. E. Lessing (1729-1781)
Scrittore, filosofo e drammaturgo tedesco, tra i più importanti esponenti
dell’Illuminismo letterario e filosofico tedesco. Molti sono i siti dedicati a
vario titolo a questo autore, che si colloca a cavallo tra la letteratura, la
filosofia, la teologia e la politica; tra tutti ne segnaliamo uno di stampo
marcatamente letterario, che permette all’utente non soltanto, ad esempio, di
consultare le opere dello scrittore, ma anche di sfogliare una selezione di
edizioni antiche e prestigiose. L’indirizzo da digitare per accedervi è il
seguente: http://www.lessing-gotthold-ephraim.de/.
Johann Wolfgang von Goethe (1749-1832)
Essendo Goethe una delle figure fondamentali della letteratura tedesca, a lui
sono dedicati innumerevoli siti; ne menzioniamo due perché graficamente e
formalmente organizzati meglio di altri, fattore questo che ne facilita la
consultazione anche da parte di utenti inesperti; si tratta del sito Der Weg
(cammino per apprendenti di tedesco), disponibile all’indirizzo
http://www.derweg.org/mwberdeu/goethe.htm, e di un sito che prende il
nome stesso dello scrittore, consultabile all’indirizzo http://www.johann-
wolfgang-goethe.de/
Friederich von Schiller (1759-1805)
Poeta e pensatore tedesco, Schiller fu uno dei maestri del Romanticismo.
Rinviamo ai siti Literaturwelt e Friedrich von Schiller per approfondire le

361
proprie conoscenze sulla vita e le opere di questo importante autore,
consultabili rispettivamente ai seguenti indirizzi:
http://www.literaturwelt.com/autoren/schiller.html e http://www.friedrich-
von-schiller.de/ zeittafel.htm.
Heinrich Heine (1797-1856)
Viene unanimemente considerato il maggior poeta tedesco del periodo di
transizione tra il romanticismo e il realismo. Tra i siti più interessanti
sull’autore, se ne segnalano due che portano entrambi il nome del Nostro;
sono liberamente consultabili agli indirizzi: http://www.heinrich-heine-
denkmal.de/werke.shtml e http://www.heinrich-heine.net/werke.html.
Friedrich Nietzsche (1844-1900)
Tra i massimi filosofi e prosatori di ogni tempo, Nietzsche ha avuto
un’enorme influenza sul pensiero contemporaneo. Nel sito Projekt
Gutenberg è possibile avere notizie sull’autore e consultarne liberamente le
opere. L’indirizzo da digitare è il seguente:
http://gutenberg.spiegel.de/autor/443.
Rainer Maria Rilke (1875-1926)
È considerato uno dei più importanti poeti di lingua tedesca del XX secolo.
Si consigliano due siti in riferimento a questo autore; il primo, Rilke
(http://www.rilke.de/), contiene cenni biografici e la possibilità di
consultare le opere dello scrittore; l’altro, Rainer Maria Rilke
(http://www.rainer-maria-rilke.de/), contiene solo le opere dell’autore,
nelle edizioni più rilevanti e prestigiose.
Franz Kafka (1883-1924)
Tra i maestri della letteratura del Novecento, ha interessato ugualmente
filosofi e studiosi di letteratura. Per approfondimenti sulla vita e le opere
dell’autore, si segnala il sito Franz Kafka, all’indirizzo
http://www.franzkafka.de/franzkafka/home/
Bertold Brecht (1898-1956)
Per il celebre drammaturgo, poeta e regista teatrale tedesco, oltre al
classico sito Internet dedicato all’autore (contenente indicazioni sulle
opere, non consultabili però liberamente) quale Poem Hunter
(http://www.poemhunter.com/bertolt-brecht/), ci sono anche altri supporti
informativi. Ad esempio, c’è la possibilità di vedere dei video di

362
presentazione che illustrano dinamicamente e schematicamente quanto di
più importante c’è da sapere sullo scrittore trattato: un esempio si trova
all’indirizzo http://www.sofatutor.com/deutsch/videos/bertolt-brecht-leben-
und-werk.
Heinrich Böll (1917-1985)
È considerato uno dei massimi esponenti della letteratura tedesca del
secondo dopoguerra e fu insignito del Premio Nobel per la letteratura nel
1972. Molti siti sono stati dedicati a questo importante autore tedesco;
l’impostazione generale è analoga: riferimenti biografici, più o meno
approfonditi, unitamente a commenti, riassunti e analisi delle principali
opere prodotte dal Nostro. Queste ultime non sono consultabili
integralmente, ma vengono resi disponibili alcuni estratti. Di seguito si
segnalano alcuni indirizzi nel Web a cui far riferimento per approfondire le
proprie conoscenze su questo scrittore:
http://www.boell.de/de/content/heinrich-boell-leben-und-werk-53;
http://www.heinrich-boell.de/HeinrichBoellHinweise.htm;
http://www.boell-mv.de/veranstaltungen/wanderausstellungen/heinrich-
boell-leben-und-werk/.
Günter Grass (1927-vivente)
Scrittore, poeta, drammaturgo, saggista e scultore tedesco, vincitore del
Premio Nobel per la letteratura nel 1999. Essendo l’autore ancora in vita, i
siti a lui dedicati non consentono la libera consultazione delle opere; ce ne
sono però alcuni interessanti sotto il profilo delle indicazioni biografiche e
della formazione. Tra questi menzioniamo il Buchwelt, accessibile al sito
http://buchwelt.de/autor/guenter-grass/.

6. I dizionari elettronici
6.1 Il Digitale Wörterbuch der deutschen Sprache
Attualmente, la più importante impresa lessicografica elettronica tedesca è
il Digitale Wörterbuch der deutschen Sprache (DWDS,
http://www.dwds.de/), realizzato a cura della Berlin-brandenburgische
Akademie der Wissenshaften (http://www.bbaw.de/). Il DWDS è un
modello di vocabolario elettronico in quanto collega dizionario e testi,
fornendo all’utente uno strumento estremamente efficace e prezioso. Esso è

363
partito dalla digitalizzazione di tre grandi vocabolari cartacei:
1. Wörterbuch der deutschen Gegenwartssprache (1952-1977, indicato in
sigla WDG);
2. Deutsche Wörterbuch von Jacob Grimm und Wilhelm Grimm (in sigla
1DWB) con il Neubearbeitung (2DWB), pubblicato tra la metà
dell’Ottocento e la metà del Novecento;
3. Etymologische Wörterbuch des Deutschen di Wolfgang Pfeifer (1989-
1993, in sigla EtymWb).
La digitalizzazione di questi dizionari ha coinvolto diverse università
tedesche, in particolare Trier (http://dwb.uni-trier.de/de) che ha costruito la
Wörterbuchnetz (http://woerterbuchnetz.de/) per integrare l’attività di
trattamento elettronico dei dizionari.
Il DWDS integra le informazioni di questi dizionari con quelle provenienti
da 15 corpora contenenti 1,8 miliardi di occorrenze, relativi al tedesco
contemporaneo. Il risultato finale è impressionante per chi consulta il
vocabolario: impostando una ricerca, ad esempio Wort nelle videate
successive, si aprono ben 8 finestre, in cui è possibile trovare le definizioni
tratte dai dizionari digitalizzati con in più i sinonimi tratti dal thesaurus dei
sinonimi (https://www.openthesaurus.de/) di Daniel Naber:

Figura 14. Ricerca di Wort nel DWDS (1)

364
arrivando fino all’interrogazione dei corpora testuali:

Figura 15. Ricerca di Wort nel DWDS (2)

6.2 Il Pons Wörterbuch


Il Pons è uno dei dizionari italiano tedesco-tedesco italiano di maggiore
rilievo nel panorama della lessicografia internazionale. Ne è disponibile
una versione completa on-line all’indirizzo www.pons.eu, arricchita da
numerose altre applicazioni; all’interno del sito troviamo, infatti, anche un
traduttore automatico, un trainer lessicale che archivia di giorno in giorno le
parole consultate per permettere all’utente di rivederle e memorizzarle, un
blog, un forum e dei giochi interattivi, il tutto progettato in funzione di un
consolidamento lessicale e linguistico dell’apprendente.
A differenza del dizionario cartaceo, questa versione si pone a cavallo tra
un semplice vocabolario e una sorta di corso di lingua in Rete, focalizzato
sul lessico e le sue difficoltà, piuttosto che sulla grammatica e le strutture
sintattiche. Inoltre nel sito c’è la possibilità per l’utente di cambiare la
lingua del dizionario selezionato e passare quindi ad esempio dal tedesco
all’italiano, all’inglese o allo spagnolo e così via.

365
Figura 16. Un esempio di ricerca nel Pons Wörterbuch

Interessante è poi la presenza di un Forum, che fa del sito non soltanto un


semplice dizionario in Rete, bensì un portale ricco ed articolato, user
friendly, dedicato a utenti più o meno esperti che vogliano confrontarsi tra
loro non solo in merito a questioni tecniche relative all’uso del sito, ma
anche a problemi e dubbi di tipo linguistico.

6.3 Il Dizionario Tedesco on-line


Il Dizionario Tedesco on-line (http://www.dizionario-tedesco.com/) è un
vocabolario consultabile gratuitamente. Consta di circa 40.000 termini e
5.000 frasi ed espressioni idiomatiche. Il progetto non è propriamente open
source, ma già nella home page si richiede l’intervento diretto degli utenti,
che possono lasciare impressioni e commenti sul dizionario stesso, nonché
fornire eventuali vocaboli o espressioni mancanti.
Gli ideatori di questo strumento chiariscono subito che si tratta di un vero e
proprio dizionario e non di un traduttore e forniscono una serie di
indicazioni su come effettuare delle ricerche:
- le parole vanno inserite una alla volta;
- i verbi si cercano all’infinito presente, gli aggettivi al maschile singolare

366
e i nomi, quando hanno entrambi i generi, si cercano sempre al maschile;
- le frasi idiomatiche e i modi di dire appaiono nel Dizionario Tedesco
sotto i vari lemmi che li compongono; se si deve cercare una frase
occorre digitare una sola delle parole che la compongono (tra quelle più
significative) e non la frase intera.
Il programma sviluppato per il dizionario cerca le parole sia nella parte
tedesco/italiano che nella parte italiano/tedesco, e i risultati vengono
presentati in ordine di lingua di appartenenza. Tra questi si potranno
scegliere quelli di maggiore interesse per l’utente.
Il programma di ricerca del Dizionario Tedesco adotta una strategia di
semplificazione, per cui nella ricerca non tiene conto degli accenti, della
distinzione tra maiuscole e minuscole, della punteggiatura e di altre
particolarità grafiche. Tale soluzione implica l’impossibilità di distinguere
fra gli omografi, per cui in caso di risultati plurimi verrà presentato un
elenco dal quale poter scegliere il lemma che si sta cercando:

Figura 17. Un esempio di ricerca nel Dizionario Tedesco

Inoltre, l’utente, può verificare quali siano le parole più cercate nel

367
dizionario, e ottenere le statistiche relative al loro uso:

7. Strumenti per l’apprendimento e l’insegnamento


7.1 Jetzt Deutschlernen
Tra i molti siti destinati all’apprendimento/insegnamento del tedesco
indichiamo prima di tutto Jetzt Deutschlernen, gestito ed organizzato dal
Goethe-Institut (http://www.goethe.de/z/jetzt/), che propone una serie di
risorse interattive particolarmente varie ed efficaci. Tra le varie attività
ricordiamo: la visione di spezzoni di programmi trasmessi dalla televisione
tedesca (Fersehnachrichten) corredati da tutta una serie di esercizi, mirati
all’acquisizione di una comprensione globale della lingua parlata;
collegamenti via e-mail con altri studenti (Chat-Seite Neu); lettura di una
serie di composizioni scritte da studenti di tutto il mondo su tematiche
diversificate (Schulgeschichten); esercizi di comprensione di testi scritti,
nei quali ogni studente ha a disposizione due minuti per leggere il testo e
quindi rispondere a domande di comprensione di tipo a scelta multipla
(Arnelerntdas ABC); alcuni esercizi di lettura comprensivi di immagini
(Überarbeitete Artikel). Sebbene la grafica non risulti particolarmente
ricercata, almeno per le sezioni riguardanti gli esercizi, risulta comunque
molto chiara e valida ai fini dell’apprendimento.
Nel sito c’è anche una sezione dedicata ai docenti, dove si mettono a
confronto le varie metodologie adottate, si discute dell’importanza dei
supporti didattici utilizzati, si presentano diversi progetti linguistici già
attuati.

368
Figura 18. Esempio di esercizi disponibili nel sito Jetzt Deutschlernen.

7.2 Viaggio in Germania


Il sito http://www.viaggio-in-germania.de/esercizi-online.html fornisce una
valida piattaforma di appoggio per chiunque decida di avvicinarsi allo
studio del tedesco. Nella sezione lingua tedesca, propone, infatti, molte
indicazioni sui corsi on-line più accreditati e su link utili similmente
organizzati; spiega poi quale sia il metodo migliore per intraprendere
questo tipo di percorso, basandosi sulla convinzione che ogni lingua è
diversa e necessita di una attitudine specifica da parte dell’apprendente.
Proseguendo nell’analisi del sito, troviamo una sezione interamente
dedicata alla selezione di alcuni problemi di grammatica, tra i più diffusi
tra i discenti, con indicazioni pratiche su come affrontare le varie difficoltà;

369
ancora, c’è un’area rivolta alla pratica multimediale della lingua, con
esercizi previsti per ogni argomento trattato nella grammatica. Infine ci sono
degli spazi dedicati al lessico, raccolti sotto il nome di trovare le parole
giuste, che comprendono, per ogni situazione comunicativa trattata, una
serie di indicazioni su termini ed espressioni maggiormente utilizzati dai
parlanti tedeschi.
Insomma il sito è una specie di mappa che permette all’utente di districarsi
nei dubbi che il tedesco suscita in chi vuole apprenderlo.

Figura 19. La pagina lessicale del sito Viaggio in Germania

1 Il codice ISO 639-3, che raccoglie i codici delle lingue del mondo, relativo al tedesco

370
è “deu”.
2 La Grammatik der Deutschen Sprache è un’opera in tre volumi redatta da un gruppo
di linguisti dell’IDS, curata da Gisela Zifonum, Ludger Hoffmann e Bruno Strecker, e
pubblicata dall’editore de Gruyter (Berlino) nel 1997.
3 V. all’indirizzo http://www.ids-mannheim.de, link: Service, Online-Anwendungen,
ProGr@mm-PropädeutischeGrammatik.
4 Cfr. Bianco, M. T., Internet in classe: la grammatica standard del tedesco
ProGr@mm- Grammatik, in Gagliardi, N. (a cura di), Didattiche multimediali per
l’insegnamento del tedesco, Avellino, Mephite, pp. 35-45 e le schede del
ProGr@mmkontrastiv consultabili sul sito dell’IDS all’indirizzo http://hypermedia.ids-
mannheim.de/call/public/gruwi.ansicht?v_typ=o.
5 Su questo argomento cfr. l’Introduzione di F. Lorenzi a questo volume.
6 V. l’articolo Testi elettronici e traduzione ipermediale. Tipologie testuali e modalità
traduttive, in Intralinea, 2 (1999),
http://www.intralinea.org/archive/article/Testi_elettronici_e_traduzione_ipermediale.
7 L’articolo di Gioconda Bottiglieri è Perché e come utilizzare i blogs nella didattica,
pubblicato nella rivista on-line Rivista digitale della didattica, 24 maggio 2005
(http://www.rivistadidattica.com/metodologia/metodologie_10.htm).
8 Il testo di Carletti è intitolato Che cos’è un blog ed è datato 22 settembre 2005, v.
http://simonecarletti.it/blog/2005/09/che-cose-un-blog/.
9 Come indica il motto della pagina iniziale, la DDB vuole offrire Kultur und Wissen
online. La consultazione è disponibile anche in inglese.
10 Cfr. l’Introduzione di F. Lorenzi al presente volume.
11 Per l’elaborazione delle categorie usate nella codifica delle parti del discorso da
parte dell’Istituto di Linguistica Computazionale di Stoccarda cfr. il Tree-Tagger
all’indirizzo http://www.ims.uni-
stuttgart.de/forschung/ressourcen/werkzeuge/treetagger.html.

371
Indice
Introduzione 5
Riferimenti bibliografici 34
Cinese 42
1. Lingua e istituzioni 42
1.1 Repubblica Popolare Cinese 42
1.2 Repubblica di Cina (Taiwan) 43
2. La lingua in Rete 44
3. Le biblioteche virtuali 46
3.1 Indici, cataloghi e bibliografie 46
3.2 Periodici elettronici 50
4. I corpora testuali 52
5. La tradizione letteraria e la letteratura contemporanea 54
6. I dizionari elettronici 58
6.1 Dizionari gratuiti 58
6.2 Dizionari elettronici e on-line a pagamento 62
7. Strumenti per l’apprendimento e l’insegnamento 63
Francese 67
1. Lingua e istituzioni 67
1.1 OIF – Organisation international de la Francophonie 67
1.2 Alliance française 69
1.3 Institut Français - Italia 70
1.4 Délégation générale à la langue française et aux langues de
71
France
2. La lingua nel Web 72
2.1 I siti istituzionali: France-Diplomatie 73
2.2 L’esempio dei quotidiani: Le Monde 74
2.3. Siti divulgativi: la Camera della Moda francese 75
2.4 I siti informativi 76
2.5 Il caso dei blog 77
3. Le biblioteche virtuali 81
3.1 Gallica 81

372
3.2 Frantext 83
3.3 ABU: la Bibliothèque Universelle 85
4. I corpora testuali 86
4.1 La Base de donnés lexicographiques panfrancophones 86
4.2 Il Corpus français dell’Università di Lipsia 87
5. La tradizione letteraria e la letteratura contemporanea 88
6. I dizionari elettronici 91
6.1 Il Trésor de la Langue française informatisé (TLFI) 91
6.2 Il Dictionnaire de l’Académie française 93
6.3 Le Dictionnaire Electronique des Synonymes 94
7. Strumenti per l’apprendimento e l’insegnamento 95
6.1 Sankoré 95
7.2 Bonjour de France 96
7.3 ClicNet: Français langue étrangère et langue seconde 97
Inglese 99
1. Lingua e istituzioni 100
1.2 American English: a Website for Teachers and Learners of
101
English as a Foreign Language abroad
1.3 BBC on-line 104
1.4 La radio per studiare l’inglese come lingua straniera:
105
Voice of America
2. La lingua nel Web 106
2.1 I giornali in Rete 106
2.2 I siti istituzionali 111
2.3 I siti turistici 115
2.4 I siti di cucina 117
2.5 I siti di oroscopi 119
3. Le biblioteche virtuali 121
3.1 The British Library 121
3.2 Library of Congress USA 122
3.3 Oxford Text Archive 123
3.4 Internet Archive 125
3.5 Project Gutenberg 126
3.6 The Electronic Text Center 127

373
3.7 The Free Library 127
3.8 Bibliomania 127
4. I corpora testuali 128
4.1 Brown Corpus of Standard American English 129
4.2 British National Corpus 129
4.3 I corpora di Mark Davies 131
4.4 American National Corpus (ANC) 132
4.5 WebCorp 134
4.6 MICASE 135
4.7 BASE: British Academic Spoken English 139
4.8 BAWE: British Academic Written English 141
4.9 International Corpus of English - ICE Project 142
4.10 CHILDES 143
4.11 The International Corpus of Learner English 144
5. La tradizione letteraria e la letteratura contemporanea 145
5.1 Old English Corpus 145
5.2 Corpus of Middle English Prose and Verse 146
5.3 The Victorian Web 147
5.4 Literature.org - The online Literature Library 147
5.5 American Literature 148
5.6 Goodreads 148
5.7 Autori 148
5.8 Il caso dei blog letterari 159
6. I dizionari elettronici 163
6.1 The Dictionary of Old English 163
6.2 Middle English Dictionary 164
6.3 Oxford English Dictionary 165
6.4 Oxford Dictionaries 167
6.5 Cambridge Dictionaries Online 169
6.6 Longman Dictionary of Contemporary English 170
6.7 Altri dizionari 171
6.8 WordNet 172
6.9 FrameNet 175
7. Strumenti per l’apprendimento e l’insegnamento 178

374
7.1 EslGold.com - English as a second language 178
7.2 English Gratis 178
7.3 Best Language Websites 179
7.4 ESL Partyland 179
7.5 English Space 180
7.6 EF-Englishtown 181
7.7 Yabla 182
Riferimenti bibliografici 183
Portoghese 189
1. Lingua e istituzioni 192
1.1 Istituzioni nazionali 192
2. La lingua nel Web 199
2.1 I motori di ricerca 199
2.2 I giornali 200
2.3 La promozione turistica 202
2.4 I siti istituzionali 202
2.5 I blog 203
3. Le biblioteche virtuali 205
4. I corpora testuali 211
5. La tradizione letteraria e la letteratura contemporanea 215
6. I dizionari elettronici 222
7. Strumenti per l’apprendimento e l’insegnamento 225
Riferimenti bibliografici 231
Russo 235
1. Lingua e istituzioni 236
1.1 Istituti nazionali per lo studio della lingua e della
236
linguistica russa
1.1.1 L’Istituto di Lingua russa V.V. Vinogradov
237
dell’Accademia delle Scienze russa
1.2 Istituti per la diffusione e lo studio del russo come lingua
238
straniera in Russia
1.2.1 L’Istituto Puškin 238
1.2.2 Altri istituti in Russia 239
1.3 Istituti per la diffusione della lingua e della cultura russa in

375
Italia
1.4 Associazioni di studiosi di lingue e culture slave 242
1.5 Riviste italiane di Russistica e Slavistica 243
1.6 Altre istituzioni in Italia 244
2. La lingua nel Web 244
2.1 I motori di ricerca 244
2.2 I mass-media russi 244
2.3 Russia beyond the Headlines 246
2.4 I social network russi 247
3. Le biblioteche virtuali 247
3.1. Biblioteche russe 247
3.1.2 La Biblioteca nazionale russa di San Pietroburgo 248
3.1.3 La Biblioteca dell’Accademia delle Scienze di San
250
Pietroburgo
3.1.4 INION 250
3.2. Biblioteche italiane di Slavistica 251
3.2.1 Fondo Slavo della Biblioteca Nazionale Centrale di
251
Roma
3.2.2 Sezione SSEUCO della Biblioteca del Dipartimento
di studi Europei e Interculturali, Università “La Sapienza”, 251
Roma
4. I corpora testuali 252
4.1 Il Corpus nazionale della lingua russa 252
5. La tradizione letteraria e la letteratura contemporanea 255
5.1. Biblioteche elettroniche 255
5.1.1 Puškinskij dom 255
5.1.2 La Biblioteca di Maksim Moškov 256
5.1.3 La Biblioteca di Aleksandr Belousenko 257
5.1.4 La Biblioteca virtuale russa 257
5.1.5 La “Sala delle riviste”, ovvero la rivista russa di
258
grosso formato come fenomeno estetico
5.1.6 Il Fondo Elettronico della Biblioteca Statale Russa di
260
Mosca
5.1.7 Bibliotekar.ru 261
5.1.8 Repertorio di biblioteche elettroniche di Yandex 261

376
5.1.8 Repertorio di biblioteche elettroniche di Yandex 261
5.1.9 Russi in Italia 262
6. I dizionari elettronici 263
7. Strumenti per l’apprendimento e l’insegnamento 265
7.1 Russnet 265
7.2 UniLang 267
7.3 È ora di parlare russo! 269
7.4 Podcast 269
7.5 Video-corso on-line: Nick e il pappagallo 270
Spagnolo 272
1. Lingua e istituzioni 272
1.1 Il Centro Virtual Cervantes 272
1.2 La Real Academia Española 289
2. La lingua nel Web 291
3. Le biblioteche virtuali 297
3.1 La Biblioteca Digital Hispánica e il Cervantesvirtual 297
4. I corpora testuali 299
5. La tradizione letteraria e la letteratura contemporanea 308
6. I vocabolari 311
6. Strumenti per l’apprendimento e l’insegnamento 317
Riferimenti bibliografici 330
Tedesco 338
1. Lingua e istituzioni 338
1.1 Il Goethe-Institut 338
1.2 L’Institut für Deutsche Sprache 340
1.3 L’Accademia di studi italo-tedeschi 342
1.4 Deutsche Kultur International 343
2. La lingua nel Web 344
2.1 Testi istituzionali: l’Università di Berlino 345
2.2 L’esempio dei quotidiani in rete: Der Spiegel 346
2.3 Testi divulgativi: la promozione della salute nel Canton
347
Ticino
2.4 I testi informativi: il sito di AUMA 349
2.5 Il caso dei blog 350

377
3.2 Il Zentrales Verzeichnis Digitalisierter Drucke 354
3.3 Projekt Gutenberg 355
3.4. The Sophie Project 356
4. I corpora testuali 357
4.1 COSMAS I e II 357
4.2 Il corpus Negra 359
4.3 Il corpus TIGER 360
5. La tradizione letteraria e la letteratura contemporanea 360
6. I dizionari elettronici 363
6.1 Il Digitale Wörterbuch der deutschen Sprache 363
6.2 Il Pons Wörterbuch 365
6.3 Il Dizionario Tedesco on-line 366
7. Strumenti per l’apprendimento e l’insegnamento 368
7.1 Jetzt Deutschlernen 368
7.2 Viaggio in Germania 369

378

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