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Riassunto del manuale di storia moderna, comprende la narrazione degli eventi tra il tardo 400 e l'epoca post-napoleonica. I principali fatti che hanno visto protagonisti gli stati europei e la neoscoperta America vengono sintetizzati. Particolare luce viene data alle figure carismatiche della storia, di cui si esamina l'operato; sia governanti che esploratori che capi militari: da Carlo V a Luigi IVX, a Elisabetta d'Inghilterra; da Cristoforo Colombo a Vasco de Gama; a Napoleone Bonaparte.
Universit: Facolt: Esame: Docente: Titolo del libro: Autore del libro: Editore: Anno pubblicazione:
Universit degli Studi di Bologna Scienze della Formazione Storia Moderna Donattini Massimo Storia Moderna - 1492-1948 Carlo Capra Le Monnier 2004
Selma Aslaoui
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completo. Dopo questo esperimento i demografi hanno rimesso in onere o hanno elaborato tecniche diverse, basate sui grandi aggregati anzich sul linkare (= collegamento) attraverso il nome. Ad esempio la costruzione di piramidi delle et e la costruzione di tavole di mortalit (p.6).
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9. Leconomia urbana
Identificare le campagne con lattivit agricola e le citt con il secondario e terziario (industria, commercio e servizi) sbagliato. Ai bisogni primari, oltre a quello del cibo, le famiglie contadine continuarono a provvedere da s, costruendosi rudimentali abitazioni e mobili con i materiali reperibili sul luogo, filando e tessendo lenzuola e rozzi indumenti di lana, lino o canapa. Accanto a queste produzioni dirette al consumo familiare si afferm in molte zone unindustria rurale anche di notevole importanza, attirata sia dal basso costo della manodopera, sia dalla presenza di giacimenti minerari e corsi dacqua. Daltra parte molte citt ospitavano agricoltori e orticoltori che lavoravano le terre limitrofe o gli spazzi interni alle mura. Tutti i manufatti che richiedevano una superiore capacit artigianale e che , quindi dovevano essere acquistati allesterno del nucleo familiare, provenivano in massima parte dalle botteghe cittadine o da organizzazioni produttive che avevano sede nelle citt. Gran parte degli oggetti di uso quotidiano continuava ad essere prodotta da artigiani che lavoravano da soli, o che avevano un ristretto numero di collaboratori, nelle proprie abitazioni o in laboratori che fungevano anche da botteghe. I settori pi importanti erano quelli della lavorazione del legno, dei metalli, del cuoio e dei pellami, i diversi rami del tessile, la confezione di indumenti, lalimentazione e ledilizia. Ognuno di questi settori era a sua volta suddiviso in varie specializzazioni, i cui addetti continuarono ad essere organizzati in corporazioni. Ciascuna di queste arti difendeva gelosamente il proprio monopolio, risolveva al suo interno gli eventuali conflitti di lavoro e disciplinava la concorrenza tra gli affiliati attraverso norme statutarie, le quali stabilivano per ogni maestro un numero massimo di garzoni o apprendisti o una quantit massima di prodotto, oltre a regolare le tecniche di lavorazione e la qualit dei manufatti. La novit principale rispetto al Medioevo, che presentarono i secoli XV-XVIII nellorganizzazione produttiva, sta nella grande diffusione del sistema noto come industria a domicilio o protoindustria. In questo caso il protagonista era il mercante imprenditore che acquistava la materia prima e laffidava ad operai che la lavoravano nella propria abitazione ed erano retribuiti a cottimo. Nel caso dellindustria laniera il desiderio di abbattere i costi e di sfuggire alle limitazioni imposte dalle corporazioni, port molto spesso al decentramento delle fasi principali della lavorazione nelle campagne circostanti. I panni cos prodotti venivano poi rifiniti nei laboratori cittadini sempre su commissione del mercante che poi provvedeva alla loro vendita sui mercati nazionali e internazionali. Il settore tessile rimase per molto tempo il settore predominante dellindustria europea. A differenza dei tessuti italiani quelli fiamminghi erano fatti di lana meno fine e non cardata, quindi erano pi leggeri e pi economici. Quando lindustria fiamminga entr in crisi presero il suo posto gli olandesi e inglesi. I principali centri di produzione dei preziosi drappi nel 600 erano Lione,Firenze, Milano e Granada. Lepoca tra il 1500 e il 1750 viene considerata un periodo di sviluppo tecnologico, ma non di rivoluzioni tecnologiche -> nellambito della meccanica si ebbe una serie di perfezionamenti nellorologeria, la costruzione di strumenti nautici e armi da fuoco; sal la produzione del carbone in Inghilterra e raddoppi la produzione di ferro.
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separate (come ad esempio in Germania). In Spagna e in Francia queste assemblee tendono a non essere pi convocate, mentre nel resto dellEuropa centro-orientale, continuarono a funzionare fino al XVIII secolo. Anche dove non esistevano parlamenti, come ad esempio nellItalia centro-settentrionale, non c un rapporto diretto tra principi e sudditi. Questo rapporto viene mediato da corpi tra i quali hanno un peso dominante le citt. A simili formazioni territoriali, non si pu applicare la definizione di Stato moderno, ma pi opportuno parlare di Stati rinascimentali, o Stati di antico regime, o ancora di monarchie composite. lecito parlare di Stati nazionali prima del rinascimento? Si visto che in Francia e in Inghilterra lo stato precede la nazione intesa come una comunit basata su una lingua, una cultura e un insieme di tradizioni e di valori condivisi. Sono stati la Rivoluzione francese e il movimenti romantico a porre le basi per la costruzione di stati nazionali.
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16. Levoluzione dei criteri di legittimazione: dalla monarchia di diritto divino allo Stato di diritto
La legittimazione del potere esercitato da un monarca, o in rari casi da un governo aristocratico, derivava, almeno fino al XVIII secolo, dallidea di unorigine provvidenziale dellautorit politica, istituita da Dio per mantenere lordine, proteggere e propagare la vera fede e reprimere i malvagi. Una precoce affermazione dellassolutismo monarchico fu opera della Chiesa di Roma, con la sua struttura piramidale e accentrata, con la sua elaborazione di un corpus giuridico organico, di una simbologia e di un cerimoniale di corte e soprattutto lunione nella stessa persona dellautorit spirituale e della sovranit su uno stato territoriale. La simbiosi tra autorit religiosa e potere secolare, rimase solida anche dopo la Riforma protestante, anzi, in alcuni casi si trasform in una vera e propria subordinazione della Chiesa allo Stato (principati tedeschi e regni scandinavi). La laicizzazione machiavellana della politica non poteva trovare accoglimento in un Europa divenuta oramai campo di battaglia tra fedi contrapposte. Fu solo nel XVII secolo che i fondamenti religiosi della sovranit cominciarono a vacillare, soprattutto grazie agli sviluppi della dottrina contrattualista, poggiante a sua volta postulato dellesistenza di un diritto di natura universale. Di queste leggi naturali, a cui tutti gli uomini sono soggetti, faceva parte il principio che un obbligo, per essere davvero vincolante, deve essere stato liberamente assunto dalle parti contraenti. Il passato delloriginario stato di natura alla vita associata, in cui gli uomini si riconoscono reciprocamente diritti e doveri, deve essere avvenuto sulla base di un patto comune, e la stessa origine contrattuale deve avere la delega dei poteri a un monarca. In base a queste premesse era possibile sia giustificare lautorit assoluta del monarca, sia postulare lesistenza di limiti e vincoli alla sua volont, a seconda che la delega dei poteri fosse vista come totale o parziale. THOMAS HOBBES sostiene che lo stato di natura si configura come una guerra incessante di tutti contro tutti, luomo un essere amorale dominato dalla ricerca del proprio piacere. Per uscire da questa condizione di precariet e di pericolo bisogna stipulare un patto in cui luomo rinuncia a tutti i diritti a favore di un potere supremo. Questa questa una visione rigorosamente materialistica e utilitaristica, che esclude del tutto la tradizionale legittimazione del potere in termini religiosi. Linglese JOHN LOCK diede alla teoria contrattuale una decisiva svolta in senso liberale. Nei Due trattati sul governo,pubblicati nel 1690, egli sostiene che i diritti alla vita, alla libert, e alla propriet privata, sono anteriori al costituirsi della societ, la loro tutela, quindi deve essere lobiettivo principale del contratto che i sudditi stipulano con il sovrano. Il riconoscimento del potere legislativo ed esecutivo al monarca condizionato al rispetto di questi diritti, e in caso di trasgressione i sudditi hanno il diritto di sollevarsi e deporre il sovrano. Pi larga influenza ebbero altre correnti, come la teorizzazione della monarchia temperata di modello inglese ad opera di Montesquieu e lesaltazione del dispotismo illuminato di Voltaire. La concentrazione di tutti i poteri nelle mani di un monarca saggio ed illuminato si giustificava con lesigenza di combattere i particolarismi e i privilegi di territori e di ceti: solo chi sta al di sopra di tutti pu avere una chiara visione degli interessi generali, e agire efficacemente per il pubblico bene.
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18. La giustizia
La giustizia era uno degli attributi fondamentali della sovranit, nella sua doppia veste di produzione del diritto, attraverso la legislazione, e lapplicazione del diritto alla giurisdizione. Nellet moderna il diritto del principe impone la propria supremazia su ogni altro ordinamento, la cui validit viene ammessa,anzi, solo sulla base della sua approvazione espressa o tacita. La pluralit e la disorganicit delle fonti del diritto portano a tentativi di consolidamento => raccolta sistematica delle leggi per argomento per eliminare le contraddizioni. Ma lilluminismo giuridico indic la codificazione come esigenza primaria => la redazione di un corpo di leggi organico e autonomo. La situazione di partenza vede una molteplicit di giurisdizioni, solo in parte riconducibili allo Stato: giustizia ecclesiastica --> che affermava la propria autorit anche sul laicato per una serie di peccati-delitti come leresia, la bestemmia, ladulterio ecc, giustizia signorile --> ancora attiva per le cause minori nelle campagne di gran parte dEuropa, magistrature cittadine, mercantili, corporative, universitarie, ecc. Il primato della giustizia statale si afferma sia con listituzione e il rafforzamento di forme di controllo su queste diverse istanze, sia con il ricorso allappello o allavocazione delle cause e con lestensione e la specializzazione della rete dei giudici regi. I grandi tribunali controllano, non solo lapplicazione delle leggi, ma contribuiscono a crearla e a interpretarla con le loro sentenze, e si arrogano anche una funzione funzione politica come guardiani della costituzione. Solo in Francia si viene a creare la pratica della funzione delle cariche giudiziarie, che alimenta il formarsi di una vasta nobilt di toga, ma anche in altre aree il ceto dei giuristi si impone come strumento essenziale e interlocutore privilegiato del potere sovrano. Unimportanza particolare, tra gli affari di governo, avevano gli affari esteri e la guerra. Lavvento degli eserciti permanenti e tutto ci che legato a questo ambito, portarono nella prima et moderna un fortissimo aumento delle spese e furono allorigini di una fiscalit anchessa permanente. Gli apparati militari contribuiscono al rafforzamento dello stato in due modi: con strumenti di espansione allesterno e di repressione e intimidazione allinterno, con un prelievo tributario che fa affluire nelle casse regie una quota crescente del reddito nazionale. La crescita dellapparato fiscale-militare comport, a sua volta, il reclutamento di una burocrazia regia ormai ben distinta dal personale di corte. Figura emblematica di questa nuova burocrazia il commissario, un funzionario nominato dal re e non legato da un rapporto patrimoniale con la carica che ricopre.
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42. Aspettative e tensioni religiose alla fine del Medioevo: Erasmo da Rotterdam
La cultura rinascimentale era fortemente impregnata di valori laici e terreni e indifferente alle dottrine. Vi era il bisogno di una Riforma della Chiesa che la riportasse alla purezza e alla povert delle origini che port allo scisma doriente, alle contese per il primato tra il papato e i concili di Costanza e di Basilea, al prevalere degli interessi politici e mondani della curia di Roma. Alle origini del movimento protestante vi era anche la volont di ristabilire lautenticit del messaggio cristiano attraverso lo studio diretto dei testi sacri senza tener conto delle elucubrazioni dei teologi per il la necessit di una religiosit pi intensa. Gli esponenti di questo movimento solo Tommaso Moro che nella sua opera Utopia descrive una societ immaginaria basata sullamore tra gli uomini e sulla comunione dei beni; il rappresentante pi importante lolandese Erasmo da Rotterdam che a sei anni lasci la vita del chiostro per seguire liberamente i suoi studi. Erasmo deline il quadro di una morale che concilia le differenze del mondo classico con linsegnamento di Cristo libero dalle credenze superstiziose e dai riti. Il cristianesimo di Erasmo era un ideale di vita pratica invece che un insieme di dogmi, per questo egli non volle mai separarsi dalla Chiesa cattolica.
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49. La controriforma e lItalia del tardo 500: Speranze e propositi di rinnovamento religioso
Il termine Controriforma venne coniato in Germania alla fine del XVIII secolo, alcuni storico preferiscono chiamarla Riforma cattolica per sottolineare lautonomia e la spontaneit del modo di rinnovamento. La Riforma cattolica viene distinta tra: lesame di coscienza della chiesa cattolica alla luce dellideale di vita cattolico,mediante il rinnovamento interno, laffermazione di s compiuta dalla Chiesa in lotta contro il protestantesimo, una fase successiva caratterizzata da un atteggiamento dogmatico e repressivo. Altri ancora parano di evangelismo per indicare il bisogno di una vita religiosa pi vicina agli insegnamenti di Cristo e degli apostoli. Le istanze di rinnovamento religioso furono avvertite anche in Italia, dove cerano diversi stimoli in questa direzione: circolavano ampiamente le opere di Erasmo, che venivano lette spesso in chiave luterana, cio di alternativa globale al complesso di dogmi e istituzioni in cui si identificava la religione tradizionale. Ondata di profezie e attese apocalittiche, alimentate dai predicatori (vedi Savonarola a Firenze) e dalle sofferenze delle guerre dItalia Lanticlericalismo diffuso negli strati sia colti che popolari: critica alle preoccupazioni mondane e svalutazione delle pratiche esteriori di devozione (per es culto ai santi e alle reliquie); accento sulle massime evangeliche La suggestione esercitata da alcune figure ecclesiastiche e laiche dallintensa spiritualit (cardinale Gasparo Contarini; Gian Matteo Giberti vescovo di Verona, Juan de Valds a Napoli e Reginald Pole in Inghilterra Orator del divino amore, preghiera e opere di carit. -Paolo III Farnese (1534-49) alimenta le speranze di uniniziativa dallalto per la Riforma della Chiesa (sollecitata anche da Carlo V) e nomina cardinali diversi esponenti delle correnti riformatirici: Contarini, Giberti, Pole. Egli manifest lintenzione di convocare un nuovo Concilio ecumenico e costitu una commissione che aveva il compito di studiare e proporre rimedi ai mali della Chiesa.
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Per quanto riguarda la religione vi era un regime di relativa libert si religiosa che civile nel Paesi Bassi anche se erano ufficialmente calvinisti , vi erano minoranze di cattolici, anabattisti e di ebrei. La repubblica aveva una struttura confederale -> ciascuna delle sette province aveva i propri stati dominati dai rappresentanti delle citt e presieduti da un Gran Pensionato. Gli Stati Generali che si riunivano allAia e che comprendevano i deputati delle sette province, avevano poteri limitati.
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di cedere il controllo delle forze armate. Nel 1642 Carlo si present in Parlamento con un drappello di armi per arrestare i capi dellopposizione, ma il colpo and a vuoto e il re lasci la capitale.
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L'Inghilterra nell'et di Giorgio III Al contrario della Francia,la Gran Bretagna era uscita molto rafforzata dalla guerra e non aveva pi rivali in ambito marittimo-coloniale,ma lo sviluppo economico non imped l'insorgere di alcune tensioni. 1) Il nuovo re Giorgio III manifest l'intenzione di esercitare un ruolo pi attivo nella politica nazionale suscitando l'opposizione del Parlamento e della pubblica opinione. 2) Parallelamente si form accanto alla fazione whig una corrente ancor pi radicale per un allargamento del suffragio e per un'estensione delle libert religiose e civili. 3) Causa del malessere politico fu la disastrosa conduzione della crisi nordamericana da parte del governo di Lord North;l'impopolarit del suo governo convinsero Giorgio III ad affidare il nuovo governo a William Pitt il Giovane,protagonista di una notevole attivit riformatrice,introducendo una pi equa imposta proporzionale ai redditi di qualunque natura.
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120. Il quadro politico e intellettuale nella prima met del secolo XVIII
Le riforme in Piemonte Fin dal 176-1707 i domini spagnoli in Italia (Stato di Milano,Regno di Napoli,Sicilia e Sardegna) erano passati grazie ai successi imperiali agli Asburgo austriaci che alla pace di Rastatt(1714) (pace successiva alla guerra di Successione spagnola(1701-1714) dovettero cedere la Sicilia col titolo regio ai Savoia. La guerra di successione polacca port alla temporanea occupazione di Milano da parte del Re di Sardegna Carlo Emanuele III che alla fine dovette accontentarsi dell'acquisto delle due province di Novara e Tortona.La monarchia austriaca perse il regno napoletano e la Sicilia conquistati nel 1734 da Carlo di Borbone,figlio del sovrano spagnolo Filippo V;in compenso Carlo VI d'Asburgo ebbe Parma e Piacenza,senza contare che poi Francesco Stefano di Lorena ottenne il Granducato di Toscana alla morte dell'ultimo rappresentante della famiglia Medici. La guerra di Successione austriaca (1740-1748) spost a est il confine tra stato sabaudo e Lombardia austriaca;da quest'ultima vennero staccate Parma e Piacenza che tornarono a formare un ducato indipendente amministrato dai Borbone (precisamente Filippo di Borbone,fratello minore del re di Napoli). Insieme al declino della potenza spagnola,si registr in Italia l'indebolimento della Chiesa;nella controversia tra papato e impero non pochi furono i letterati che prese le parti dell'impero. L'anticurialismo e l'anticlericalismo divenne il terreno privilegiato d'incontro tra monarchia austriaca e ceto intellettuale del Mezzogiorno (molti intellettuali dell'Italia meridionale: G.Vico,P. Mattia Doria). Tra Sei e Settecento segnarono una ripresa e un rafforzamento degli scambi culturali tra Italia ed Europa e una presa di coscienza di arretratezza nei confronti nazioni come Francia,Inghilterra e Olanda. L'espansione territoriale del Piemonte coincise con una serie di riforme approvate da Vittorio Amedeo II:la promozione di un nuovo catasto delle propriet fondiarie che port ad una migliore distribuzione delle imposte e una sensibile riduzione delle immunit di cui godevano i beni fuedali ed ecclesiastici. Venne rilanciata e riformata l'Universit di Torino e creato per la prima volta nella penisola,un sistema statale di scuole secondarie. Con il successore Carlo Emanuele III prosegu il rafforzamento delle tendenze assolutistiche e nel 1771 si giunse all'abolizione della feudalit e l'inizio di provvedimenti atti a limitare il potere baronale e a ridurre i privilegi ecclesiastici,combattere il brigantaggio e l'analfabetismo.
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124. Gli inizi della colonizzazione inglese e francese nel Nord America
Le colonie inglesi nord-americane avevano avuto differenti origini. Nel 1620 un centinaio di puritani inglesi di modesta estrazione sociale,i cosiddetti Padri Pellegrini attraversarono l'Atlantico per stabilirsi nella regione del Massachusetts(dove nel 1630 venne fondata Boston)e del Connecticut;nel 1681 il quacchero William Penn fond la Pennsylvania;altre colonie ancora come Nuova Amsterdam(ribattezzata New York 1644) furono conquistate dagli inglesi durante le guerre seicentesche. Ai primi del Settecento le colonie britanniche erano 12:New Hampshire,Massachusetts,Pennsylvania,North e South Carolina,New York,New Jersey,Virginia,Connecticut,Maryland,Rhode Island e nel 1732 si aggiunse la Georgia(ovviamente in onore al sovrano inglese Giorgio I). Non solo inglesi e scozzesi,ma anche irlandesi,olandesi e tedeschi attraversarono l'oceano in cerca di fortuna,attratti dalla speranza di accedere a nuovi appezzamenti terrieri o per sottrarsi a persecuzioni religiose o giudiziare dalla madrepatria. Dato da non trascurare,la popolazione nera(tutti schiavi)superava il 40%,perci costituiva un'etnia non indifferente in quella realt. Sul versante economico,le colonie geograficamente pi meridionali erano quelle che si integravano meglio con le esigenze della madrepatria(fornendo prodotti agricoli:tabacco,riso,indaco,cotone)mentre le colonie centro-settentrionali erano abitate da coltivatori diretti che producevano e importavano il necessario per guardagnarsi da vivere.Essi commerciavano con le Indie occidentali(Antille)esportando grano,legname,carne salata in cambio di zucchero,melassa(utilizzata per la fabbricazione di rum). All'inizio del Settecento le colonie si erano create istituzioni politico-giudiziarie abbastanza simili:si sceglieva un governatore che nominava giudici e aveva diritto di veto sulle decisioni prese dal potere legislativo. Di gran lunga differente la situazione delle colonie francesi(o meglio della Nuova Francia) dove (nella zona dell'odierno Canada)si fondarono verso la met del Seicento le citt di Qubec e Montral;dalla regione di grandi laghi gli esploratori e missionari francesi si erano spinti verso il corso del Mississippi raggiungendo le sue foci fino a fondare nel 1720 la citt di New Orlans.
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1. Fonti e metodi per lo studio della popolazione 2. La popolazione europea nellet moderna 3. La storia della famiglia nello studio 4. Le famiglie aristocratiche europee e la conservazione del patrimonio 5. La famiglia in Gran Bretagna fra Cinque e Ottocento 6. Lagricoltura delleuropa preindustriale: risposta estensiva e risposta intensiva 7. Il regime fondiario e i rapporti di produzione. LEuropa centro-occidentale 8. Il regime fondiario e i rapporti di produzione. LEuropa Orientale 9. Leconomia urbana 10. Moneta, prezzi, mercato tra il XVI e il XVIII secolo 11. Il ruolo economico del Mediterraneo, crocevia di scambi 12. Ordini, ceti, classi. La stratificazione sociale nellEuropa dantico regime 13. Nobili e civili nellEuropa dantico regime 14. Poveri e marginali nellEuropa dantico regime 15. Stato e Stato moderno: problemi di definizione 16. Levoluzione dei criteri di legittimazione: dalla monarchia di diritto divino allo Stato di 17. Funzioni e articolazioni del potere statale 18. La giustizia 19. Religione e magia in Europa alla fine dell'et preindustriale 20. Cultura orale e cultura scritta 21. Produzione e trasmissione del sapere 22. Francia all'inizio dell'et moderna 23. Spagna all'inizio dell'et moderna 24. Inghilterra all'inizio dell'et moderna 25. Germania all'inizio dell'et moderna 26. La prima fase delle guerre dItalia -> 1494-1516 27. Carlo V : il sogno di una monarchia universale 28. Asburgo contro Valois : la ripresa della guerra in Italia 29. Lespansione della potenza ottomana 30. Guerre ed eserciti tra medioevo ed et moderna 31. I nuovi orizzonti geografici alla fine del Medioevo 32. Le citt precolombiane in America 33. I viaggi di esplorazione e di scoperta 1 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35
34. Cristoforo Colombo 35. Amerigo Vespucci 36. Le esplorazioni del Portogallo: da gama, cabral e magellano 37. Spezie e cannoni: limpero marittimo dei portoghesi 38. Le imprese dei conquistadores spagnoli 39. La colonizzazione spagnola del Nuovo Mondo 40. Le ripercussioni in Europa 41. La civilt del Rinascimento italiano 42. Aspettative e tensioni religiose alla fine del Medioevo: Erasmo da Rotterdam 43. La riforma luterana 44. La rottura con Roma e le ripercussioni in Germania 45. Le correnti radicali della Riforma. La guerra dei contadini 46. La conclusione dei conflitti in Germania 47. Da Zwingli a Calvino: il governo dei santi 48. La diffusione del protestantesimo. La riforma in Inghilterra 49. La controriforma e lItalia del tardo 500: Speranze e propositi di rinnovamento 50. I nuovi origini religiosi : i gesuiti 51. Il concilio di Trento 52. La Chiesa e il papato nella seconda met del Cinquecento 53. Legemonia spagnola in Italia 54. Filippo II e i regni iberici 55. Religione e burocrazia sotto Filippo II 56. La battaglia di Lepanto e i conflitti nel Mediterraneo 57. La rivolta dei Paesi Bassi contro la Spagna 58. LInghilterra nellet elisabettiana 59. Problema finanziario nell'et elisabettiana 60. Le guerre di religione in Francia 61. Regno polacco-lituano 62. Russia moscovita 63. LEuropa nella guerra dei trentanni: il seicento - un secolo di crisi 64. Una rivoluzione scientifica e filosofica: Copernico e Vesaliio 65. La prosperit dellOlanda 66. La monarchia francese da Enrico IV a Richelieu 67. La Spagna da Filippo III al duca di Olivares 68. Limpero germanico e la Svezia 69. Le prime fasi della guerra dei Trentanni
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70. Dalla guerra di Mantova alla pace di Vestfalia 71. LInghilterra sotto la dinastia Stuart 72. Il regno di Carlo I e lo sconto tra corona e Parlamento 73. La guerra civile. Cromwell e la vittoria del Parlamento 74. Il decennio repubblicano : Cromwell al potere 75. La Francia a met 600 : il governo di Mazzarino e la Fronda 76. Le rivolte nella penisola iberica 77. LItalia del Seicento: la popolazione e le attivit economiche 78. La vita sociale e la cultura 79. I domini spagnoli: Milano, Napoli e le isole 80. Le rivolte antispagnole a Napoli e in Sicilia 81. I principati indigeni : Ducato di Savoia e Granducato di Toscana 82. Le repubbliche oligarchiche e lo Satato della Chiesa 83. La Cina sotto le dinastie Ming e Manci 84. Il Giappone nell'era Tokugawa 85. L'impero Moghul in India 86. La Persia e l'impero Ottomano 87. Asia ed Europa 88. Luigi XIV: "il mestiere di re" 89. La corte e il Paese sotto Luigi XIV 90. La direzione dell'economia di Colbert 91. La direzione delle coscienze sotto il regno di Luigi XIV 92. La gloria militare: le guerre di Luigi XIV 93. Il tramonto di Re Sole 94. La gloriosa rivoluzione e l'ascesa della potenza inglese 95. L'espansione della monarchia austriaca nel 1600 96. La guerra di Successione spagnola e i regni iberici 97. L'ascesa della Russia di Pietro il Grande e il declino della Svezia 98. La nascita dello stato prussiano 99. L'aumento della popolazione Europea nel 1700 100. L'evoluzione dell'agricoltura grazie alle importazioni dall'America 101. Prezzi e salari, moneta, trasporti 102. Il boom del commercio atlantico nel '700 103. Le origini della Rivoluzione industriale 104. Dall'et cotone all'et del ferro 105. Le ripercussioni sociali dell'industrializzazione
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106. La civilt dei lumi: Fede e Ragione 107. L'uomo e la natura 108. La pubblica felicit 109. Una nuova scienza nel 1700: l'economia 110. La circolazione delle idee nell'et dei lumi 111. La Francia dalla reggenza al ministero Fleury 112. La Gran Bretagna nell'et di Walpole 113. I conflitti decennali del Settecento 114. Il fallimento delle riforme in Francia nel 1700 115. La Prussia di Federico II 116. La monarchia austriaca sotto Maria Teresa e Giuseppe II 117. La Russia di Caterina II 118. Le spartizioni della Polonia e le riforme in Scandinavia 119. La crisi del papato e i regni iberici nel 1700 120. Il quadro politico e intellettuale nella prima met del secolo XVIII 121. Illuminismo e riforme nella Lombardia Austriaca 122. La Toscana dalla reggenza a Pietro Leopoldo 123. La societ italiana alla fine del Settecento 124. Gli inizi della colonizzazione inglese e francese nel Nord America 125. I contrasti tra le tredici colonie d'America e la madrepatria inglese 126. La guerra di indipendenza americana 127. Una Costituzione per gli Stati Uniti d'America 128. Lo sviluppo degli Stati Uniti tra Sette e Ottocento 129. Economia e societ in Francia al tramonto della monarchia 130. La crisi finanziaria e politica della monarchia 131. La rivoluzione in marcia: il 1789 132. La ricostruzione dell'unit nazionale francese dopo la rivoluzione 133. La caduta della monarchia 134. La lotta politica all'interno della Convenzione durante la rivoluzione francese 135. Il governo rivoluzionario e il Terrore 136. Da Termidoro a Fruttidoro 137. La Rivoluzione francese e l'Europa 138. Il triennio rivoluzionario in Italia - 1796-1797 139. La seconda coalizione antifrancese e il colpo di Stato a Brumaio 140. Napoleone primo console. Le basi del regime 141. Dal consolato all'impero napoleonico
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142. Il blocco continentale,la guerra di Spagna e la quinta coalizione 143. La societ francese all'apogeo dell'impero napoleonico 144. La riorganizzazione politico-territoriale della penisola italiana da parte di Napoleone 145. L'Europa centro-settentrionale e le influenze napoleoniche 146. La campagna di Russia di Napoleone 147. Il crollo del "Grande Impero" di Napoleone 148. Il Congresso di Vienna e la riorganizzazione dell'Europa 149. Il clima ideologico e culturale della Restaurazione 150. Sviluppo economico e questione sociale post-Napoleone 151. La questione nazionale e i primi moti per la libert e l'indipendenza 152. L'emancipazione delle colonie latino-americane e lo sviluppo degli Stati Uniti
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