• La debolezza della monarchia francese si riassumeva nell’incapacità di risolvere la crisi finanziaria superando le resistenze della nobiltà e del clero, ostili all’abolizione dei propri privilegi fiscali. • Luigi XVI si rassegnò allora alla convocazione degli Stati generali, che determinò la mobilitazione politica del Terzo stato. • Il tema più controverso era quello del numero dei rappresentanti e del sistema di voto dei tre Stati generali. • Oltre alla nascita di istituzioni rappresentative cui affidare le decisioni in materia fiscale, come gli altri ordini, il Terzo stato sosteneva l’uguaglianza giuridica, l’abolizione dei privilegi, ed il criterio di merito come forma di promozione sociale. All’inizio del 1789 ci furono le elezioni dei deputati del Terzo stato. L’avvio della Rivoluzione e la fina del l’ancien régime • Quando, durante i lavori, il Terzo stato si auto proclamò Assemblea nazionale iniziò una rivoluzione istituzionale che il re fu costretto a riconoscere: nasceva una nuova Assemblea nazionale costituente. • Il processo rivoluzionario subì una accelerazione con: l’assalto alla Bastiglia il 14 luglio 1789. • l’entrata in scena del popolo parigino, la nascita di nuove municipalità (comuni),la sollevazione delle campagne che spinse l’Assemblea a decretare l’abolizione del regime feudale, l’approvazione della Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino. • La requisizione dei beni ecclesiastici determinò la vendita di una consistente porzione di territorio nazionale facendo arricchire nuovi personaggi della borghesia. Le fasi della Rivoluzione 1) La rivoluzione liberale: dal 1789 al 1791, dove si raccolgono i risultati più duraturi della rivoluzione. 2) La rivoluzione popolare e democratica: 1791 – 1793, con la condanna a morte del re. 3) La dittatura giacobina ed il Terrore:1793/94. 4) La continuità rivoluzionaria: 1794 – 1797, le vittoriose campagne militari europee. La nuova politica e mentalità rivoluzionaria
• Nella fase più radicale della rivoluzione
nacque la convinzione di parlare “in nome del popolo” . Fu promossa un’opera di scristianizzazione che portò all’introduzione del calendario repubblicano, alla celebrazione di feste laiche e al culto deista della dea Ragione e dell’Essere supremo. Si attuò una attività di educazione collettiva con la celebrazione della rivoluzione. L’espansione rivoluzionaria • La guerra, l’uccisione del re ed il Terrore spaventarono tutta l’Europa. Nello stesso tempo la Rivoluzione stimolò in ogni paese nuclei di opposizione. L’influenza della Rivoluzione fu forte in Olanda e Belgio dove l’intervento francese portò all’annessione. • In Italia si formarono vari club giacobini, duramente repressi dai governi. La conquista d’Italia e le Repubbliche giacobine • Nel 1796 Bonaparte ottenne il comando dell’armata d’Italia. I suoi successi militari costrinsero l’Austria alla pace ed al Trattato di Campoformio. Gli austriaci così ottennero Venezia. Nel 1797 i francesi comandavano in Lombardia ed Emilia e nella Romagna. Nel 1798 nacque la Repubblica romana e nel 1799 la Repubblica partenopea. • Queste Repubbliche ebbero costituzioni moderate e i loro organi legislativi e di governo furono soggetti al controllo francese. • L’estraneità dei ceti popolari al dominio francese determinò frequenti episodi di rivolta: la sollevazione dei contadini fu decisiva per la restaurazione borbonica dell’Italia meridionale.