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La politica di massa
Alla fine del XIX e inizio del XX secolo, la popolazione ha un ruolo sempre più rilevante in
ambito
Sociale (partiti socialisti):
- lotta per l'aumento dei salari, di conseguenza cresce la domanda di beni di consumo;
compaiono i grandi magazzini e la vendita di prodotti fa nascere le pubblicità sui giornali;
- nascono trust e cartelli, cioè accordi tra aziende e istituti finanziari che cambiano
radicalmente la struttura dei mercati;
- il sistema di istruzione pubblica diventa obbligatorio nei paesi più avanzati.
Politico: Francia e Germania erano gli unici paesi ad aver adottato il suffragio universale
maschile, mentre in altri luoghi si votava in base al reddito.
- Il diritto alla rappresentanza viene introdotto in Italia nel 1912, mentre in Russia nel 1917.
- Nel 1863 nasce il Partito socialdemocratico tedesco (SPD), che diviene un modello anche
per partiti di altri paesi. Era così efficace che gli iscritti ai sindacati aumentarono di circa nove
volte.
- Dall'estensione del suffragio trassero vantaggio tutti i partiti di massa; il loro obiettivo era
organizzarsi a livello nazionale, erano guidati da un'ideologia che doveva realizzarsi tramite
l'azione politica.
- Sempre più donne avevano accesso all'istruzione e al mondo del lavoro perché si era
presa coscienza della disparità dei diritti: le donne borghesi richiedevano di accedere a tutte
le professioni, mentre le operaie volevano la parità salariale.
- La lotta per il suffragio femminile andò a buon fine solo in alcuni paesi democratici → nasce
il movimento delle suffragette.
I socialisti criticano fortemente il colonialismo e il militarismo, poiché legati a interessi della
borghesia.
- In origine, l'obiettivo comune dei socialisti era superare il capitalismo attraverso un'azione
rivoluzionaria, ideologia formulata da Karl Marx. Col tempo si inizia a ritenere possibile una
trasformazione pacifica della società tramite riforme approvate dal parlamento, si distinguono
così i socialisti rivoluzionari e i socialisti riformisti.
Nasce la festa dei lavoratori il 1 maggio, in memoria di una sparatoria su una folla di operai da parte delle
forze dell'ordine.
Si sviluppa un cambiamento nei rapporti tra datori di lavoro e lavoratori. Lo sciopero diviene uno
strumento potente, capace di mettere in crisi governi e si introducono le prime forme di legislazione
sociale:
- si tutela il lavoro minorile e femminile, si fissa un'età minima per l'ingresso in fabbrica o in
miniera;
- la giornata lavorativa viene ridotta a otto ore.
-
Papa Leone XIII nel 1891 pubblicò l'enciclica Rerum Novarum, che condannava lo sfruttamento degli
operai e riconosceva loro il diritto di avere sindacati e giusti salari, pur rispettando l'autorità dei padroni.
Questa svolta della Chiesa fu bloccata nel 1903 dal nuovo papa Pio X, il quale si scagliò soprattutto
contro il modernismo, una corrente del cattolicesimo che postulava la necessità di lottare contro tutte le
ingiustizie sociali e di impegnarsi attivamente in politica.
L’emigrazione dall’Europa
Crisi agraria → Il settore agrario non era in grado di soddisfare la richiesta di beni alimentari a basso
prezzo (crisi di sovrappopolazione 1873).
L'arretratezza dell'Europa stimola l'emigrazione verso il Nuovo Mondo: Stati Uniti, Canada, Australia,
Argentina, Brasile, Uruguay. I migranti però erano spesso oggetto di disprezzo è discriminazione, si
riunivano quindi in quartieri dove erano presenti i loro compatrioti.
Germania → nel 1888 sale al trono Guglielmo II, sostenitore della modernità e convinto militarista. I
suoi ideali erano opposti a quelli del cancelliere Bismarck, che decide di dimettersi nel 1890. Il partito
socialdemocratico aveva acquisito importanza grazie alla poderosa industrializzazione sostenuta da
Guglielmo II. La Germania è la prima potenza economica europea. Alla crescita industriale si
accompagna quella demografica, il paese diviene terra di immigrazione:
Politica estera → crescente militarismo che mette in crisi gli equilibri con gli altri paesi.
- Telegramma di solidarietà al Transvaal, paese in guerra con la Gran Bretagna.
- Supporto ai turchi nel conflitto con la Grecia (che aveva il sostegno dei britannici).
- Gran Bretagna e Francia si alleano perché temono il potenziamento della flotta militare
tedesca (Entente cordiale).
- Sostegno all'Austria-Ungheria che allontana definitivamente la Russia.
Gran Bretagna → dominata da conservatori, guidati da Lord Salisbury e sostenuti dai liberali
unionisti (contrari a ogni forma di autonomia dell'Irlanda). Difficoltà economiche:
- guerra anglo-boera 1899;
- sistema industriale e commerciale in crisi a causa della concorrenza di Germania e Stati
Uniti.
Nel 1901 muore la regina Vittoria e sale al trono il figlio Edoardo VII. Nel 1903 i liberali stringono
un'alleanza con i laburisti (Labor Party) e vengono fatti dei cambiamenti in ambito di politica sociale.
Nel 1906 Winston Churchill entra a far parte del partito liberale; con l'approvazione del Parliament
Act (1911), il nuovo sovrano conferiva pieni poteri in materia di bilancio alla Camera dei Comuni, e
venne risolto il problema dell'instabilità del governo.
Questione ilandese → nel 1916, in pieno conflitto della prima guerra mondiale, avviene la rivolta di
Pasqua, nasce la Repubblica d'Irlanda e pochi anni dopo lo Stato libero irlandese.
Imperialismo inglese:
- Africa → occupava Egitto, Nigeria e Somalia;
- Asia → Afghanistan.
Conflitti che ne conseguono:
- insurrezione in Sudan;
- scontro armato con un corpo di spedizione francese, rischia di mettere in crisi l'equilibrio tra i
due paesi;
- conflitto in Sudafrica con i boeri → La sofferta vittoria porta la Gran Bretagna ad attuare
delle modifiche all'esercito e ad uscire dall’isolamento in cui si era messa nel periodo della
regina Vittoria → Triplice intesa con Russia e Francia.
La Russia → Orientamento politico reazionario, tratti di forte autoritarismo: lo zar esercitava in modo
esclusivo il suo potere appoggiandosi alla chiesa e alla nobiltà. Nel 1885 nasce la Banca agricola
statale per la nobiltà, concedeva capitali agli aristocratici.
- La russificazione → politica messa in atto nei territori dell'impero, per esempio in Finlandia
fu imposta la legislazione russa e i funzionari furono sostituiti con omologhi russi.
- Uniformazione religiosa → la popolazione ebraica era costretta ad abitare nella cosiddetta
Zona di residenza, compresa fra la Lituania e l'Ucraina, all'interno della quale gli ebrei russi
erano obbligati a dimorare sono le città più piccole. Pogrom → spedizioni punitive in cui
avevano luogo omicidi e violenze di ogni genere. A peggiorare le cose è la diffusione dei
protocolli dei Savi di Sion, un presunto complotto giudaico per ottenere il controllo del mondo.
Nel 1891 si realizza la linea ferroviaria transiberiana.
Nel 1905 nasce il Partito costituzionale democratico, che si aggiunge ai partiti dei
socialdemocratici e dei socialisti rivoluzionari; puntavano ad ottenere un governo democratico e
compivano atti terroristici con finalità politiche. Domenica di sangue → la polizia sparò sulla folla di
manifestanti.
A seguito di questo evento lo zar si convinse a fare alcune concessioni:
- nasce per la prima volta un soviet, un organismo di rappresentanza degli operai e dei
contadini.
- emana il "manifesto di ottobre", un documento in cui garantiva le libertà civili e la
costituzione di una Duma, cioè un parlamento a cui sarebbe stata sottoposta ogni proposta di
legge per ottenerne l'approvazione
Dopo ulteriori richieste lo zar decide di arrestare tutti i membri del soviet di San Pietroburgo e nel
1906 entrano in vigore le leggi fondamentali, che riservano grandi poteri allo zar, ma che
prevedevano anche il suffragio universale maschile.
Politica estera → viene meno qualsiasi possibile intesa con la Germania perché si era alleata con
l'Austria-Ungheria. Lo zar stringe un accordo con la Francia che stabiliva l'assistenza reciproca in
caso di attacco da parte di Germania e Italia.
Nel 1904-1905 la Russia attacca il Giappone (guerra russo-giapponese) e subisce un'umiliazione
profondissima, Nel 1907 nasce la triplice intesa fra Russia Francia e Gran Bretagna.
L'impero ottomano → Controllava una buona parte del Mediterraneo, ma stava attraversando una
fase critica:
- doveva contrastare dei movimenti indipendentisti e separatisti, promossi dalle nazionalità
che vivevano all'interno dei confini dell'impero;
- in macedonia era attiva un'organizzazione rivoluzionaria;
- la Grecia dichiara guerra all'impero, ma viene duramente sconfitta;
- i Giovani turchi vedevano come unica soluzione un cambiamento al vertice dell'impero.Nel
1906 Mustafa Kemal diviene fondatore dello Stato turco. Nel 1909 Abdul Hamid II fu destituito
dai Giovani turchi.
L’instabilità dell’impero rimase e l'Italia ne approfittò per attaccarlo nel 1911, sottraendogli Libia e
Dodecaneso.
Guerre balcaniche:
- prima guerra balcanica → l'impero viene sconfitto ed è costretto a cedere tutti i suoi territori
europei;
- seconda guerra balcanica → Serbia, Montenegro e Grecia si oppongono alla Bulgaria, che
deve cedere gran parte dei territori.
Giappone → compie una significativa modernizzazione (epoca Meiji). La Costituzione era plasmata
sul modello prussiano, non intaccava l'autorità suprema e indiscussa dell'imperatore. Si stava
affermando un modello di Stato-nazione pervaso da un'ideologia imperialista.
Il Giappone voleva espandersi in Manciuria, che era già sotto il controllo russo, per questo nel 1904
scoppiò la guerra russo-giapponese. I giapponesi ne escono vincitori, dimostrando che l'uomo
"bianco" poteva essere sconfitto. Al Giappone veniva riconosciuto il protettorato sulla Corea, esteso
alla Manciuria, e il possesso della penisola del Liaodong e del sud dell'isola Sachalin.
Stati Uniti → Tra Ottocento e Novecento, anche gli Stati Uniti conobbero una crescita prorompente
sia sul piano demografico sia su quello economico.
- si affermano le corporations → compagnie che monopolizzavano l’acciaio e il petrolio.
- nascono le norme antitrust → leggi che ostacolavano la monopolizzazione e agevolavano il
libero scambio.
- viene emanato lo Sherman Act (1890) → prima legge antitrust applicata da Roosevelt.
Con il "corollario Roosevelt" prese avvio una politica imperialistica nel continente americano e
nell'area del Pacifico. Si trattò di un imperialismo diverso da quello europeo, basato non tanto
sull'occupazione militare dei territori, quanto sulla creazione di zone di influenza → territori strategici
come Cuba, Panama, Portorico, le Filippine e altre isole del Pacifico furono posti sotto la protezione
degli Stati Uniti.
L’ITALIA GIOLITTIANA
Sistema giolittiano → il suo era un grande opportunismo politico, ricorreva l'appoggio di gruppi
parlamentari diversi, in questo modo riuscì a mantenere un ruolo di grande potere in politica per circa
un decennio.
Riforme:
- obbligo scolastico fino al 12° anno di età;
- leggi per il Mezzogiorno;
- nazionalizzazione delle ferrovie;
- nel 1912, oltre al suffragio universale maschile, fu approvato il monopolio statale delle
assicurazioni sulla vita.
Il patto Gentiloni → In base a questo accordo, i cattolici accettano di votare i liberali per non far
vincere i socialisti, in cambio Giolitti promette che il parlamento non avrebbe approvato nessuna legge
contro gli interessi della chiesa.
Squilibrio tra Nord e Sud → l’industrializzazione escludeva il Mezzogiorno. Giolitti non riuscì a
colmare il divario di sviluppo e ricchezza, il quale si aggravò ulteriormente con la crescita economica.
Gli interventi pubblici a sostegno dell'industria avvantaggiarono un'area ristretta, che era già la più
avanzata. La modernità dell'Italia si concentrava nel cosiddetto triangolo industriale → Genova,
Torino e Milano.
Cause dell’arretratezza meridionale → Gaetano Salvemini, avversario di Giolitti, le individuò nella
permanenza del latifondo, cioè delle grandi proprietà terriere in mano a ricchissimi notabili locali
(mancata riforma agraria).
Per consentire lo sviluppo del Mezzogiorno occorreva:
- porre fine al latifondo;
- consentire la formazione di una piccola e media proprietà terriera;
- realizzare riforme orientate al decentramento amministrativo, così da portare una maggiore
democrazia nella società rurale.
Giolitti non approvò questa politica perché per ottenere consensi e voti si appoggiava proprio ai
latifondisti meridionali. Il sud fù colpito anche da sciagure naturali:
- nel 1906 l’eruzione del Vesuvio causò 200 morti;
- nel 1908 un terremoto a Reggio Calabria e Messina provocò ben 80.000 morti.
Il regime comunista
I bolscevichi emanano due decreti:
- decreto sulla pace → pone fine alla guerra
- decreto sulla terra → aboliva la proprietà privata delle terre
Le industrie e le banche furono nazionalizzate e fu promulgata una Costituzione; vennero inoltre
istituiti il Consiglio dei commissari del popolo, una polizia politica (la Ceka) e i tribunali
rivoluzionari; i beni ecclesiastici e quelli dello zar furono confiscati.
Lenin voleva imporre la dittatura del proletariato per permettere alle masse dei lavoratori di
affrancarsi dallo Stato borghese → alle elezioni per l'Assemblea costituente i bolscevichi furono battuti
dai socialrivoluzionari; vista la sconfitta elettorale si insediarono al potere. Per promuovere il proprio
operato crearono il Dipartimento per l'agitazione e la propaganda (Agit-Prop) il cui scopo era
comunicare a tutti le conquiste rivoluzionarie.
L'uscita dalla guerra non garanti però alla Russia né pace né stabilità:
- dopo la firma del trattato di Brest-Litovsk, infatti, nel paese scoppiò una feroce guerra civile
che vide affrontarsi le forze controrivoluzionarie (Armata bianca) e i bolscevichi (Armata
rossa) i quali riuscirono a imporsi.
Per tentare di risolvere la grave crisi che attanagliava la Russia, il governo bolscevico attuò una serie
di provvedimenti economici (comunismo di guerra) che avrebbero dovuto garantire una produzione
di beni adeguata al fabbisogno del paese → creò un impoverimento generalizzato della
popolazione e una forte contrapposizione tra le città e le campagne, causando molte rivolte.
- Nel 1921 Lenin varò la NEP → una nuova politica economica per rispondere alle numerose
ribellioni e alla carestia che aveva colpito il paese; dette la possibilità ai contadini di vendere
le eccedenze dei raccolti, concesse la libertà di commercio e liberalizzò le piccole imprese; la
NEP dette subito i suoi frutti e l'economia sovietica iniziò a crescere.
Nel 1922 nacque l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (Urss) la quale nel 1924,
stesso anno in cui morì Lenin, venne dotata di una nuova Costituzione.
L’ITALIA DAL DOPOGUERRA AL FASCISMO
Lo Stato nazista
Tra i movimenti politici ostili alla Repubblica di Weimar vi era il Partito nazista → partito di estrema
destra fondato nel 1920 da Adolf Hitler →i suoi aderenti, organizzati in squadre paramilitari, si
distinsero per l'uso della violenza contro i loro oppositori.
- 1923 → i nazisti tentarono un colpo di Stato a Monaco che fù sventato dalla polizia, ma il
governo repubblicano non punì in modo esemplare i responsabili → in carcere Hitler scrisse
Mein Kampf, il libro nel quale espose il programma politico nazista:
- la denuncia del trattato di Versailles
- il riarmo della Germania
- il recupero dei territori europei perduti
- l'espansione della Germania verso est
- l'annientamento degli ebrei.
Nel gennaio 1933 von Hindenburg nominò Hitler cancelliere.
- approfittando del rogo del Reichstag di cui furono accusati i comunisti, Hitler decretò lo stato
d'emergenza
- dopo aver vinto le nuove elezioni del marzo 1933, fece approvare dal Parlamento una legge
che assegnava il potere legislativo al governo → il Parlamento non aveva più motivo di
esistere
- ebbe inizio la dittatura → Hitler divenne il capo assoluto del nuovo regime, il Terzo Reich
(terzo "impero"), e iniziò a farsi chiamare Führer, "guida" del popolo tedesco
Le SS crearono in Germania un clima di terrore ben evidenziato dal sistema dei campi di
concentramento.
- Per aumentare il consenso interno i nazisti diedero vita a un intenso programma di lavori
pubblici e cercarono di dominare ogni aspetto della vita dei tedeschi, a partire
dall'educazione dei giovani e dalla cultura, che fu "nazificata" grazie all'opera del ministro
per la Propaganda Goebbels.
Sul piano della politica estera:
- ritirò il paese dalla Società delle Nazioni
- avvio un programma di riarmo.
Francia e Gran Bretagna non fecero nulla per arginare l’espansionismo tedesco.
Il razzismo e l’antisemitismo
Alla base delle teorie naziste vi era una visione razzista della società mondiale.
- La razza superiore era quella germanica
- un gradino sotto vi era quella latina
- poi la razza "subumana" degli slavi
- infine gli ebrei → considerati esseri nocivi da eliminare.
Nel 1935 furono emanate le leggi di Norimberga che escludevano gli ebrei dalla società tedesca; gli
ebrei che non riuscirono a espatriare si videro confiscare tutti i beni e furono inviati nei campi di
concentramento.
L’UNIONE SOVIETICA E LO STALINISMO
Il totalitarismo sovietico
- Lenin morì nel 1924 → si scatenò la lotta per la successione alla guida del Partito
bolscevico, in cui emersero Trotskij, Bucharin e Stalin.
Molte erano le divergenze fra i leader bolscevichi:
- Bucharin predicava l'indispensabilità della NEP
- Trotskij e Stalin puntavano ad abbandonarla; Stalin sosteneva l'idea del socialismo in un
solo paese, Trotskij promuoveva invece la teoria della rivoluzione permanente da estendere
in tutto il mondo.
Stalin prevalse → mise fine alla NEP attuando i piani quinquennali e lanciando il programma di
collettivizzazione forzata delle campagne.
Le terre furono affidate ad aziende agricole collettive:
- i kolchoz → i contadini potevano mantenere la proprietà di piccoli appezzamenti di terreno
- i sovchoz → i contadini erano salariati statali.
La collettivizzazione fu un insuccesso e causò un forte calo della produzione anche per l'opposizione
dei cosiddetti kulaki, cioè i contadini più agiati, che Stalin decise di eliminare "in quanto classe".
Stalin costruì una dittatura ferrea e spietata, basata sul terrore.
- egli divenne capo assoluto dell'Unione Sovietica eliminando ogni possibile avversario
politico attraverso delle esecuzioni, le cosiddette “purghe staliniane” tanto che il periodo tra il
1936 e il 1938 è noto come il "Grande terrore" e vide l'eliminazione di circa un milione di
persone. Coloro che evitavano la fucilazione venivano deportati nei campi di prigionia, detti
gulag, dove vivevano rinchiusi in condizioni di vita disumane e costretti ai lavori forzati.
- aveva trasformato l'Unione Sovietica in un regime totalitario, non solo attraverso il terrore e
la violenza, ma anche grazie a una capillare propaganda che investiva la sua stessa figura;
egli divenne infatti oggetto di un culto della personalità, fu indicato come la "Guida" dello
Stato, ideologo del comunismo al pari di Marx, Engels e Lenin, e idolatrato dalla popolazione.