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Il nazionalismo e le grandi potenze d’europa nel mondo

Dalla nascita (nel 1700 con Rousseau) dell'idea moderna di nazione, nell'animo dei cittadini del mondo,
nel corso dell'800 si inizia a instaurare l'idea di un sentimento nazionale che trovò un primo sbocco
politico nella volontà degli stessi di abitare in uno stato che esprimesse la nazione ( nazionalismo
liberale e democratico). Nell'ultimo trentennio del secolo, però il nazionalismo crebbe a tal punto da
passare da ideologia di liberazione dei popoli oppressi a ideologia di supremazia di un popolo sugli
altri. La credenza comune infatti era che la potenza di un paese fosse determinata dal declino degli
altri, a determinare tale svolta concorsero due fattori di natura politico economica: il protezionismo e
l'imperialismo. I fattori economici generarono presto una pericolosa tendenza politico-culturale che
tendeva a giustificare la competizione tra gruppi etnici diversi con il sentimento nazionale (xenofobia,
razzismo).
Fattori come la guerra o " lotta per la sopravvivenza" come un sentimento di legame "di terra e di
sangue" seguivano la cattiva interpretazione del "darwinismo sociale" che premiava naturalmente il
migliore a danno del più debole. Nascono così nel clima di contese internazionali alleanze militari e
corse al riarmo che sfociarono in una diffusa ideologia di guerra (rivendicata dalle destre europee,
anche contro i loro antagonisti politici: liberali, socialisti, stranieri..).
I nazionalisti di fine '800 , di stampo fortemente antidemocratico e individualista, dunque ,proponevano
soluzioni conservatrici e autoritarie ai problemi del proprio tempo. Il successo del desiderio nazionalista
di primeggiare nella competizione politica ed economica potrò all'identificazione tra nazione e stato,
nonché ad una diffusione di idee razziste come quella antisemita. Quest'ondata, sostenuta soprattutto
nel ceto medio, si diffuse tra ottocento e novecento in tutti i più importanti paesi europei : in Francia ci
fu un movimento (“l'action francaise") favorevole al ripristino della monarchia oltre all'obiettivo della
rivincita sulla Germania; in Germania prese piede l'idea del pangermanesimo; similmente accadde in
Russia con il movimento panslavista ; in Italia Enrico Corradini portò avanti l'associazione nazionalista
italiana. Di particolare interesse, inoltre fu la particolare nascita del "sionismo", volto alla costituzione
dello stato nazionale ebraico in Palestina.

Nonostante il forte impegno in politica estera, all'interno del continente tra le potenze europee continuò
a vigere la consolidata politica dell'equilibrio tra potenze (congresso di vienna); massimo interprete di
questa politica fù il cancelliere tedesco Otto Von Bismark (dopo il 1871 si impegnò a garantire la
maggior sicurezza possibile alla germania promuovendo le richieste austriache al congresso di
berlino(1878) consolidando la triplice alleanza sottoscritta anche dall'italia(18882) + patto di
contro-assicurazione assicurandosi la neutralità russa in caso di guerra con la francia.
Le cose mutarono a partire dal 1890 con il nuovo kaiser guglielmo II, profondamente pangermanista,
determinato a formare la grande germania e intenzionato ad acuire i rapporti con il regno unito per la
competizione sul predominio mondiale (politica extraeuropea aggressiva). Ricordiamo inoltre: la
consolidazione delle colonie in africa estremo oriente e pacifico, il finanziamento della ferrovia
Baghdad/Golfo Persico/Instanbul, varo di un enorme flotta da guerra . In risposta a questa politica,
Londra e Parigi misero da parte le reciproche diffidenze, con l'intesa cordiale si assicurarono
riSpettivamente il controllo sull'Egitto e quello sul marocco , nel 1907 ,con l'adesione della russia
formarono la triplice intesa (in assetto puramente difensivo).
Impero britannico:

Con la ne dell'età vittoriana , negli ultimi decenni dell'Ottocento il Regno Unito era guidato
alternatamente da liberali (whigs) e conservatori (tories), l'impero coloniale aveva raggiunto la sua
massima estensione (le colonie acquisirono lo stato giuridico di "dominions" rendendo la nazione
detentrice della maggiore economia del pianeta. In politica interna le istituzioni britanniche erano le più
liberali del continente (circa il 60% della popolazione deteneva il diritto di voto) e il sistema monarchico
costituzionale funzionava senza intoppi. Nel 1911 il 'parliament act' concedette il potere di veto sulle
decisioni della camera dei comuni ,esclusivamente in merito alle leggi di bilancio, alla camera dei lord
(di impronta conservatrice), ciò spinte la vita politica britannica verso una decisa democratizzazione. In
campo sociale ,per venire incontro alle esigenze del lavoratore e allontanare lo spettro della rivolta
operaia, vennero varate diverse riforme: leggi sulle pensioni per la vecchiaia, riduzione a otto ore della
giornata lavorativa dei minatori,assistenza dello stato su infortuni sul lavoro e disoccupazione, aumento
dei nanziamenti per la scuola primaria. L'Attività politica e sindacale del movimento proletario trovò
una concretizzazione attraverso le trade union e il partito laburista ("labour party",1900, 29 deputati). In
Irlanda nel 1902 nasce il "sinn fein" (noi da soli) , una formazione di nazionalisti indipendentisti che tre
anni a seguire divenne un partito dando vita alla questione irlandese.

Francia:

In seguito alla caduta dell'impero di Napoleone III, nel 1870 in Francia si era instaurata la terza
repubblica, caratterizzata negli ultimi tre decenni del secolo da una forte instabilità politica (notiamo il
caso dreyfus). A seguito di questa vicenda le istituzioni francesi presero uno sviluppo più democratico
che ebbe come protagonisti il partito radicale (laico e repubblicano, 1901,tradizione radicale, esponente
principale: George clemenceau ) e il partito socialista ( 1901 , membro più autorevole: Jean Jaures ) ,
entrambi si appogiarono nella approvazione di alcune riforme sociali riguardanti i lavoratori,
l'educazione e i rapporti tra stato e chiesa. Una politica di espansione coloniale e di investimenti
all'estero favorì ottime condizioni economiche e stabilità politica durante la "belle epoque".

Germania:

Dalla nascita del II Reich al 1890 la politica tedesca fu controllata dalla gura del cancelliere Bismarck,
negli anni della bell' epoque, però a dare una nuova impronta alla nazione fu Guglielmo II che rafforzò
ulteriormente il sentimento conservatore e autoritario (tipico degli junker, ricchi militari prussiani volti a
una politica imperialistica più aggressiva. La ricerca di spazio oltre conne ,sulla scorta della weltpolitik
di Guglielmo ,era giusticata, infatti , dal forte incremento demograco e dalla crescita economica del
paese favorita dal protezionismo. La nuova inimicizia con la gran Bretagna e la perdita del favore della
Russia (per le vicende nei Balcani) ,nonché la voglia di vendetta francese, posero la Germania esposta
a una guerra su due fronti (protetta solo dal debole velo della triplice alleanza). All'interno del paese era
presente un’unica opposizione, il partito social-democratico (antimilitarista), che subì una dura scontta
a causa anche della deviazione di alcuni socialisti verso idee di tipo nazionalista. A questo punto la
Germania, forte del suo solido apparato statale e nanziario e con una debole opposizione si sentiva
pronto per un conitto di dimensioni mondiali..
Austria-Ungheria:

Francesco Giuseppe, a guida dell'impero asburgico n dal 1848 , in qualità di sovrano si trovò a dover
far fronte al problema più grande del suo governo, l'insoddisfazione delle minoranze etniche (la
cessione di un parlamento a budapest e la scissione dell'impero nelle due monarchie Austria e
Ungheria servirono a soddisfare la minoranza più rumorosa ma ma erano rimaste irrisolte le richieste
italiana slovena serba croata e polacca. Nacque agli inizi nel novecento , dunque , un idea che trovo
come sostenitori anche Francesco Ferdinando (arciduca ereditario), il cosiddetto "trialismo" che
prevedeva la creazione di un terzo polo nazionale che rappresentasse gli slavi del sud (il trialismo si
scontrava con il nazionalismo serbo e russo, contribuì ad aggravare l'alta conittualità su base
nazionalistica al centro d'Europa. Benché non come avvenne in Germania , si registrò in Austria
Ungheria un notevole incremento dell'industrializzazione, della modernizzazione agricola e di una
particolare vivacità culturale (Freud,klimt,schonberg..).Francesco Giuseppe allargò, allo scopo di
limitare i poteri dei proprietari terrieri , il suffragio elettorale. Raggiunsero un notevole successo i partiti
socialdemocratico(classe operaia) e cristiano sociale(contadini). In campo estero , data la crisi
dell'impero ottomano , la scelta espansionistica cadde necessariamente sui Balcani (sotto il mirino
anche della Russia ) dove la situazione rimase in equilibrio no ai primi del novecento quando la
rivoluzione dei giovani turchi apri la crisi. Nel 1908 l'Austria Ungheria approtto della crisi per annettersi
la Bosnia Erzegovina scatenando l'opposizione della Serbia . La penisola balcanica attiro dunque le
tensioni che attraversavano l'Europa e lo scontro tra Vienna e San Pietroburgo che si protrasse a
bassa intensità per anni nì per trascinare l'Europa in guerra nel 1914.

Russia:

Con Alessandro III in Russia , la necessità di intraprendere la via delle riforme non viene soddisfatta,
anzi si richiamò alle tre parole : autocrazia, ortodossia , nazionalismo. Nessuna opposizione politica era
legittimata ad agire alla luce del sole, si diffuse una continua discriminazione di cattolici e protestanti è
una feroce persecuzione degli ebrei (vittime dei pogrom). In nome del panslavismo si attuò un feroce
processo di russicazione. Alessandro III portò un arretratezza nella nazione che portò nuovamente il
potere agli aristocratici , i terreni per lo sviluppo agricolo scarseggiavano e la fame di terra dei contadini
era aumentata proprio come la popolazione (da 75 milioni a 130 milioni). La Russia ottenne invece
importanti risultati in campo industriale. In politica estera si indebolì il legame con la Germania (poiché
supportata Vienna nei Balcani e per la naturale incompatibilità tra panslavismo e pangermanesimo).
Alla morte di Alessandro gli succedette il glio Nicola II che si mosse sulla scia del padre, soprattutto in
ambito industriale (favorendo lo sviluppo del pole targato urbano che , come accade nel resto d'Europa
anni prima , reclamava migliori condizioni). L'impero dell zar dovette attraversare un periodo di crisi
gravissima nel quale conuirono tutti i motivi di esasperazione dei cittadini : l'aumento del proletariato
sfociò in scioperi operai, rivolte contadine , la borghesia liberale chiedeva la ne dell'assolutismo e la
trasformazione del regime in senso monarchico costituzionale.
A diffondere le parole d'ordine della ribellione furono due partiti : social-democratico operaio
(ispirazione marxista) e social-rivoluzionario(tradizione populista). Nel 1903 il partito operaio si scinde
in due correnti : i menscevichi ("minoritari") che sosteneva l'attraversamento di una fase riformista
prima prima di una rivoluzione proletarie e i bolscevichi("maggioritari") delle quali posizioni l'ispiratore
era Lenin che , contrario a qualunque gradualismo intendeva guidare il popolo verso una rivoluzione
violenta e arrivare immediatamente alla dittatura (1912 si crea il partito bolscevico , 1918 prende il
nome di partito comunista).
Lo zar riteneva che ad allontanare le masse dalla rivoluzione potesse essere chiamare il popolo a
combattere la guerra russo-giapponese che si svolse tra il 1904 e il 1905. il conflitto si risolse in una
terribile sconfitta che acuì l'inquietudine e il malcontento dei cittadini.
Il 22 gennaio 1905, San Pietroburgo visse la sua "domenica di sangue" (150.000 persone che
protestarono pacificamente davanti palazzo d'inverno vennero disperse a colpi di mitragliatrice),
precipitando la russia nella rivoluzione (corazzata potemkin si ammutinò) e nella capitale nacque, per
iniziativa dei menscevichi, il primo "soviet" che prese il comando del movimento proletario cittadino,
spargendo per la nazione diversi consigli degli operai e dei contadini ( democrazia spontanea dal
basso). Lo zar si lasciò convincere solo dopo il primo sciopero generale della storia russa
(convocazione della Duma, assemblea rappresentativa alla quale affidare il potere legislativo e la
trasformazione dell'autocrazia in monarchia costituzionale. Alla fine della guerra col giappone le truppe
che facevano ritorno permisero al sovrano di reprimere militarmente le agitazioni rivoluzionarie. A
questo punto la Duma (che raccoglieva tutti i deputati di matrice liberale del partito
costituzional-democratico, o partito cadetto), che effettivamente non aveva alcun potere non potè che
esprimere il suo dissenso.
In questi anni, solo il politico peter arkadevic stolypin, conservatore e fautore di un assolutismo
illuminato, fu l'unico in grado di dominare la situazione, capendo che doveva favorire la
modernizzazione senza cedere agli estremismi rivoluzionari facendo emergere le forze politiche di
centro : da un lato , attraverso arresti e censure tentò di reprimere ogni sussulto di ribellione, dall'altro
varò riforme atte ad alleviare la tensione sociale (tra cui riforma agraria del 1907 che favorì la nascita di
piccoli agricoltori proprietari).

Stati uniti :

Nel 1917 ,alla loro entrata nella prima guerra mondiale, gli stati uniti avevano già sorpassato l'inghilterra
ed erano diventati la più grande potenza economica mondiale. In seguito alla guerra di secessione ,
nonostante i tentativi del governo di limitare manovre finanziarie che , favorendo la borghesia
capitalista, andavano contro i consumatori , nel nord sorsero i primi imperi industriali ( Rockefeller col
petrolio, Carneige con l'acciaio , Vanderbilt con i trasporti, Morgan per la finanza) che , sfruttando la
temporanea mancanza di regole accumularono gigantesche fortune personali e diedero un forte
impulso produttivo nel loro settore. La società americana di fine ottocento( che subì un enorme
incremento demografico e dunque di manodopera e consumatori) costituì un insieme coeso teso
all'unico obiettivo del successo personale che inevitabilmente si traduceva in un successo per la
nazione.
Il potere politico fu nelle mani del partito repubblicano (1901-1909 età progressista, theodore
roosevelt), appoggiando il capitalismo sregolato e mantenendo alte barriere doganali protezionistiche.
Nella vivace realtà economica americana si mossero anche i circa 20 milioni di emigranti che giunsero
dall'europa per lavorare (ruolo importante ebbe l'America federation of labour, prima organizzazione
sindacale del paese).
Nonostante gli immigrati europei , sebbene esenti dal voto, avessero la possibilità di integrarsi nella
società, la situazione dei nativi americani e dei neri rimase disperata , poichè sia legge che società li
discriminava e segregava.
La politica estera statunitense era conforme ai principi dell'imperialismo ( un esempio è la guerra
ispano-americana intrapresa per il possesso dell'isola di cuba, che portò in tasca all'america una
manciata di territori in più , nonché l'annessione di svariati arcipelaghi volti a rafforzare la loro presenza
in estremo oriente). La presidenza roosevelt fu caratterizzata dalla forte ingerenza negli affari degli stati
latino-americani ( spinse panama a rendersi indipendente dalla colombia e a cedere a washington
l'area dove sarebbe stato scavato il canale di panama).
Allo scoppio della prima guerra mondiale era presidente da poco più di un anno il democratico
woodrow wilson che rafforzò le manovre repubblicane attuate fino a quel punto ma mantenne la
neutralità in politica estera. Gli stati uniti entrarono nel conflitto solo nell'ultima fase ma il loro decisivo
intervento ne sancì lo status di grande potenza mondiale.
Giappone:
L'era Meiji iniziata nel 1868 con l'imperatore Mutushito, che abrogò lo shogunato, coincise con un
periodo di intensa modernizzazione politico-istituzionale e socio-economica per il giappone. Tra
ottocento e novecento si prese la via dell'espansione militare (con sorpresa dell'occidente), a
determinare tale svolta furono diversi fattori: carenza di materie prime e di mercati di sbocco per la sua
produzione, desiderio di garantire l'indipendenza del paese, la casta militare godeva di una forte
influenza e aveva un approccio autoritario alla politica estera e interna.
Il conflitto cino-giapponese del 1894-1895 ebbe come campo di battaglia la Corea, la vittoria
giapponese con il trattato di shimonoseki garantì il controllo di taiwan e dei propri interessi sulla corea.
Dopo le vicende dei boxers i nipponici decisero di affrontare la russia con la quale si contendevano la
regione cinese della Manciuria con la conquista nel 1904 di port arthur, nel 1905 le navi dell'ammiraglio
togo distrussero la flotta zarista, Tokio ottenne con il trattato di portsmouth ( mediazione di roosevelt) il
riconoscimento dei suoi interessi in manciuria e il protettorato sulla corea, annessa poi nel 1910. alla
fine della guerra la cina era pronta a entrare nel panorama delle grandi potenze internazionali avendo
dimostrato falsa la superiorità della razza bianca.
La Sinistra storica

La Sinistra storica guidó il nuovo stato unitario dal 1876 alla fine del secolo. Suo primo
esponente fu De Pretis, che promosse la riforma della scuola, l'allargamento del suffragio e
l'abolizione della tassa sul macinato. Per sostenere l'economia nazionale la sinistra adottó il
protezionismo. Tipica di questo governo fu la pratica del trasformismo. Dopo Depretis , Crispi
(1887) rafforzó i poteri dell'esecutivo e attuó molte riforme tra cui il decentramento dei poteri
locali, egli portó avanti la politica coloniale iniziata durante triplice alleanza in Africa ma
dovette dimettersi per i suoi costi. Salí allora al potere Giolitti. Egli affrontó con prudenza la
rivolta dei fasci siciliani ma fu travolto dallo scandalo della banca romana. Il secondo governo
Crispi, fortemente autoritario, represse con durezza molte rivolte, sciolse il partito socialista dei
lavoratori e ridusse la base elettorale. La dura sconfitta di Ardua (1896) lo tolse di scena
fermando la politica coloniale. Seguí un periodo di forte crisi per lo stato italiano,segnato da
rivolte (la più tragica fu quella di Milano,repressa nel sangue); La crisi si concluse ci
l'assassinio del re Umberto I il 29 luglio 1900. È questa era tipo la situazione nell'Italia alle
soglie del novecento me fra . Ma andiamo per gradi : Nel marzo 1876 il re affida il governo a
Depretis (ex mazziniano liberal-progressista piemontese) , esponente della Sinistra Storica , che
ottiene l'appoggio di molti deputati della Destra e trionfa alle elezioni di novembre. La sinistra
rimane al governo fino al 1887 (periodo umbertino) e vara alcune importanti riforme :
l'estensione dell'obbligo scolastico a tre anni (legge Coppino, 1887) l'allargamento del suffragio
universale (1882); l'istituzione della Cassa nazionale per gli infortuni del lavoro (1883) e la
riforma fiscale (1884). Per garantisti sostegno in parlamento Depretis pratica il cosiddetto
"trasformismo": riunisce nella sue maggioranza i centristi di entrambi gli schieramenti (come
Minghetti della destra storica) e attua una politica moderata volta a consolidare lo stato liberale
e monarchico ; tra gli effetti del trasformismo vi sono però la corruzione, il clientelismo e la
"dittatura parlamentare", che lega i provvedimenti del governo al voto dei singoli deputati. Uno
dei principali obiettivi della sinistra è l'industrializzazione del paese, che ha inizio con la
cosiddetta " espansione strozzata", incentrata soprattutto sul l'edilizia e che é favorita da un
ampliamento del sistema bancario e creditizio e da un politica protezionistica. Solo alla fine
della Grande depressione lo sviluppo industriale si completa , anche se si concentra nelle
regioni del nord (triangolo industriale). Tra i motivi della svolta protezionista vi è la
consapevolezza di dover sostenere l'agricoltura italiana, ma le misure favoriscono le grandi
aziende cerealicole del nord e penalizzano i produttori meridionali , che non riescono più a
esportare le merci. Negli ultimi decenni del secolo si registra un forte incremento demografico,
ma cresce anche l'emigrazione. Nonostante la partecipazione al congresso di Berlino (1878)
l'Italia non riesce a entrare nel sistema delle alleanze europee. Decisa ad uscire dall'isolamento
stipula la triplice alleanza (1882) ( reciproco intervento e neutralità )con la Germania e con
l'Austria, che sancisce però la momentanea rinuncia al completamento dell'unitá (
insoddisfazione degli irredentisti e repubblicani )con le terre irredente sotto l'Austria (Trentino,
Friuli ) (a vantaggio, peró di un ingresso di capitali tedeschi nel paese). Grazie ai capitali
tedeschi l'Italia avvia una politica coloniale, sia per un sentimento nazionalista sia come
risposta alla disoccupazione. Dopo l'acquisto della baia di assab(1882), nel 1885 l'Italia inizia la
penetrazione in Abissinia, ma il contingente italiano é sconfitto a dogali (1887). Nell'estate 1887
muore Depretis e gli succede Crispi (già ministro degli interni),ex garibaldino passato a
posizioni fortemente nazionaliste (stato forte di Bismarck). Egli vuole rafforzare i poteri
dell'esecutivo e favorire il decentramento amministrativo. Viene approvato un nuovo codice
penale (codice Zanardelli ) e ha inizio una politica autoritaria (nuova legge sulla pubblica
sicurezza) e anticlericale . Crispi riprende la politica coloniale in Africa : il negus menelik ( con
il trattato di Uccialli) riconosce i possedimenti italiani in Eritrea e un protettorato sull'Etiopia e
sulla Somalia. Nel 1891 , peró Crispi fu messo a minoranza parlamentare per i costi che il
colonialismo stava generando e costretti alle dimissioni. Gli succede il liberale Giolitti. Nel 1891,
in seguito all'enciclica rerum novarum di leone XIII , prende vita la "democrazia cristiana" e nel
1892 viene fondato il partito dei lavoratori italiani. La stabilità interna è minacciata dalla rivolta
dei fasci siciliani ( rivendicazione di salari più alti e terre equidistribuite soprattutto per
l'industria dello zolfo) e dallo scandalo della banca romana (coinvolta nel fallimento di alcune
imprese edili, stampa irregolare di moneta per rimediare a dei disastri e sovvenzione di alcune
campagne elettorali). Accusato da un inchiesta parlamentare Giolitti si dimette nel dicembre 1893.
Toronto al potere, Crispi reprime le proteste in Sicilia (proclamando lo stato d'assedio afdando
all'esercito i pieni poteri ), scioglie il partito socialista dei lavoratori e riduce il corpo elettorale ,
provocando la protesta delle opposizioni (Lega delle libertà , 1895, socialisti, repubblicani e radicali).
Crispi decide quindi una campagna militare contro l'Etiopia, ma le truppe italiane subiscono molte
scontte (Amba Alati, Macallé) no alla disfatta di Ardua (1 marzo 1896), che sancisce la ne della
politica coloniale di Crispi : all'Italia resta solo l'eritrea. Il fallimento dell'impresa coloniale causa le
dimissioni di Crispi e dá il via ad una svolta reazionaria e autoritaria nel paese( torniamo allo statuto di
Sidney sonnino in cui sosteneva il ritorno allo spirito dell statuto per un paese nuovamente monarchico
costituzionale in cui il governo rispondeva al monarca ). Le tensioni sociali sfociano in disordini popolari
repressi duramente: l'episodio più clamoroso avviene a Milano, il 6 maggio 1898, quando il generale
Bava Beccaris dá ordine di sparare sulla folla causando 82 morti ( e fu insignito della più alta
decorazione del regno con il plauso del primo ministro rudiní) , furono eseguite in concomitanza
centinaia di arresti tra gli esponenti dei socialisti (Anna kuliscioff, Filippo Turati......). In seguito alle
proteste il re chiama al governo Pelloux , che presenta una serie di leggi "eccezionali "( febbraio 1899)
volte a limitare il diritto di sciopero e dia associazioni e, respinte grazie all’ostruzionismo parlamentare.
Il 29 luglio 1900 Umberto I viene assassinato a Monza dall'anarchico gaetano Bresci (per vendicare i
morti di Milano) e il nuovo re , Vittorio Emanuele III, avvia una politica di pacicazione chiamando al
governo Zanardelli (con Giolitti ministro degli interni) , aveva così iniziò per l'Italia l'età giolittiana. Il
socialismo italiano e il movimento operaio Dopo le società di mutuo soccorso (sostegno per i lavoratori
in caso di infortunio , malattie e licenziamento ) e la diffusione dell'anarchismo durante gli anni settanta
(in seguito alla rottura nella prima internazionale di Marx e bakunin) , nel 1881 Costa fonda il partito
socialista rivoluzionario di Romagna e nel 1882 nasce il Partito operaio italiano. Vengono create anche
le prime associazioni sindacali, le federazioni di mestiere e nel 1891 a Milano si costituisce la prima
camera del lavoro (prime forme di organizzazione sindacale) , mentre a tutela di contadini e agrari vi
sono le leghe di resistenza. Inne, nel 1892. Nave il partito dei lavoratori italiani , che nel 1895 diventa
partito socialista italiano. Tra i suoi esponenti di spicco vi sono labriola e Turati, leader della corrente
riformista , destinata a scontrarsi con l'ala massimalista , che auspica una rivoluzione violenta dei
lavoratori.
L’età Giolittiana

Il periodo compreso tra gli inizi del novecento e lo scoppio della guerra , in Italia , venne denito età
giolittiana per la presenza di Giovanni Giolitti come presidente della repubblica. In questa fase si vide
una transizione da un paese basato ancora su economia agraria a un incremento del pil e del reddito
pro capite grazie ad una economia industriale. L'opera di modernizzazione attuata da Giolitti non riuscì
a risolvere tutti i problemi (questione meridionale) ma , cercando di allargare il più possibile la sua base
elettorale si occupò della questione sociale attuando varie riforme in abito della previdenza , del lavoro ,
ecc.. Nelle regioni del sud si appoggiò alle classi dominanti a discapito dei più , incrementando il divario
tra nord e sud. Inne ottenne l'alleanza tra cattolici e liberali (reintegrando la chiesa nella vita politica)
con il patto gentiloni. In politica estera imprenditori e nazionalisti lo persuasero ad intraprendere , nel
1911 , la guerra contro l'impero ottomano per la Libia (esiti vittoriosi, ma costi alti e scarsa resa).
Indagare l'età giolittiana è fondamentale per capire la paradossale coesistenza di elementi economico
politico e sociali di modernizzazione e arretratezza. Negli ultimi decenni dell'Ottocento l'Italia vive una
rapida crescita economica. Grazie all'adozione di misure protezionistiche il capitalismo di stato da un
forte sviluppo ad alcuni settori nevralgici (chimico, metallurgico, meccanico). Dopo la grande
depressione vi è un’ ultima ondata di sviluppo che si protrae no al 1907. Il nord ovest del paese, col
triangolo industriale, passa all'economia di fabbrica e l'aiuto delle banche consente la nascita di nuovi
gruppi industriali , ma l'Italia rimane comunque un paese agricolo. Tra i fattori di arretratezza
permangono l'analfabetismo , l'emigrazione e il divario tra nord e sud. All'inizio del novecento l'Italia è
caratterizzata da una crescente tensione sociale che contrappone nel nord i grandi imprenditori alla
classe operaia e nel sud i proprietari terrieri ai braccianti agricoli. Questa situazione si inserisce in un
quadro di confusione istituzionale che tocca il culmine con l'assassinio di Umberto I (1900). Vittorio
Emanuele III Chiama al governo Zanardelli (che da ministro della giustizia del governo crisi ha varato
un avanzato codice penale che aboliva la pena di morte e concedeva una certa libertà di sciopero ),
che afda il ministero degli interni (posizione chiave per gestire conitti sociali e ordine pubblico) a
Giolitti (già presidente del consiglio tra l'82 e l'83, entrato nella camera nelle le della sinistra storica ) ;
nel novembre 1903 Giolitti subentro a Zanardelli , diventando capo del governo italiano più volte è
quasi ininterrottamente no al 1914 (età giolittiana). In questi anni Giolitti si conquista una fama
duratura quanto controversa ', cercando di allargare la base del consenso popolare con una politica
spregiudicata e pragmatica (ponendolo sotto accusa di trasformismo e clientelismo). I tre principali
problemi con cui Giolitti dovette misurarsi furono la questione sociale , la questione cattolica e la
questione meridionale. Il primo campo nel quale Giolitti si mosse con abilità e decisione fu proprio
quello sociale: in seguito alla crescita ( dovuta a tre fattori: istruzione elementare obbligatoria, diritto di
voto e incremento demograco del paese) della forza del movimento dei lavoratori (sviluppatosi sotto i
governi della sinistra storica e di crispi ) e la nascita di istituzioni come la camera del lavoro , il partito
socialista e le leghe dei contadini , Giolitti riconobbe che una simile evoluzione della società non
poteva più essere arginata né tanto meno impedita con la forza e che fosse necessario controllarla e
guidarla su binari specici: garantire maggiore libertà d’azione ai lavoratori e promuovere una
legislazione assistenziale e provvidenziale adeguata furono i primi passi. I numerosi scioperi del
1901-1902 misero Giolitti, in qualità di ministro dell'interno , nella posizione neutrale in modo da favorire
le trattative nel conitto tra padroni e salariati , furono quando varate diverse leggi favorevoli ai
lavoratori : nascita del consiglio superiore del lavoro, norme che limitano il lavoro notturno , minorile e
femminile , assicurazione obbligatoria per gli infortuni sul lavoro , pacchetto di leggi per il sud ,
istituzione delle aziende municipalizzate e nazionalizzazione del servizio telefonico . Nel novembre
1903 Giolitti invito Turati a portare i socialisti nell'esecutivo ma egli riuto . Dopo lo sciopero generale
del 1904 (scatenato dalla morte di alcuni protestanti in sardegna per mano di una truppa incaricata di
sedare una protesta) giolitti fu costretto a chiedere lo scioglimento della camera dei deputati. Tra il
1905 e il 1906 il governo era guidato dal giolittiano alessandro fortis, poi per alcuni mesi dal
conservatore sidney sonnino, subito dopo Giolitti riacquista la carica di presidente del consiglio e con
delle nuovi posizioni più riformiste nascono la CGL (confederazione generale del lavoro) , la federterra
e la confindustria e , grazie al sostegno parlamentare dei socialisti vara alcune importanti riforme : la
nazionalizzazione delle ferrovie, la conversione della rendita dei titoli pubblici, il monopolio statale sulle
assicurazioni sul lavoro. Nonostante nuovi scioperi, la politica di conciliazione dura fino al 1912. alle
elezioni del 1904 giolitti cerca un’intesa coi cattolici, in cambio della rinuncia a posizioni anticlericali;in
parlamento fanno la loro comparsa così i primi "cattolici deputati". In seguito all'introduzione del
suffraggio universale maschile(1912) Giolitti sfrutta i timori della chiesa e con il patto Gentiloni(1913)
ottiene l'appoggio dei cattolici per i candidati liberali, ottenendo la vittoria per le elezioni del 1913.
L'espansione indusrtiale accresce ulteriormente il divario tra nord e sud, dominato da una agricoltura
latifondistica. Giolitti vara leggi speciali per il meridione(1904-1905), che prevedono interventi mirati che
si dimostreranno inefficaci.
Quando giolitti divenne primo ministro l'italia è schierata a fianco di germania e austria nella triplice
alleanza (1882) ma cerca accordi con regno unito e francia per ottenere sbocchi in africa. Dopo il
fallimento della campagna d'Etiopia, i nazionalisti chiedono una ripresa della politica coloniale,
sostenendo che la conquista di nuovi territori possa servire a dare terre ai contadini meridionali. Giolitti
trova quindi un’intesa con regno unito e francia per annettere la libia. Nel settembre 1911 l'italia
dichiara guerra alla turchia; con la pace di Londra (ottobre 1912) l'italia ottiene la libia e le isole del
Dodecanneso.
Nel 1912 Giolitti vara una riforma elettorale che introduce il suffraggio universale maschile. Grazie al
patto Gentiloni, alle elezioni dell'autunno 1913 i liberali ottengono una maggioranza schiacciante, ma la
politica del governo è condizionata dai cattolici. Nel marzo 1914 Giolitti decide di dimettersi, lasciando
un paese più moderno e industrializzato, su cui però pesano forti elementi di arretratezza e una forte
tensione sociale. Gli succede il conservatore Salandra.
La Prima Guerra Mondiale

La guerra del 1914-1919 fu un evento traumatico per la civiltà europea, che influenzò in modo decisivo
la storia del pianeta e la stessa contemporaneità. Nonostante fosse anticipata dalle crisi internazionali
del Marocco (1905,1911) e dei Balcani(1912,1913) e dalla guerra italo-turca in Libia (1912), ebbe
caratteri peculiari che la resero un punto di svolta nella storia del novecento: il suo carattere realmente
mondiale; l'enorme numero di vittime; la mobilitazione dei civili e del "fronte interno"; il condizionamento
dell'economia dei singoli paesi, piegata alle esigenze belliche; il progresso tecnologico, che mise a
disposizione degli eserciti armi automatiche e chimiche dalle possibilità devastanti ; l'accentramento del
potere negli organi esecutivi e militari a scapito delle istituzioni rappresentative. Indagare le cause ed
evidenziare gli effetti di tale conflitto è fondamentale per capire i tratti distintivi della prima metà del
novecento.

Le tensioni in Europa all'inizio del novecento

● La Francia manteneva intatto il suo desiderio di rivalsa sulla Germania


● Austria-Ungheria e Russia si fronteggiavano nell'area balcanica (entrambe per trarre vantaggio
dalla debolezza dell'impero ottomano ) e per la questione delle terre irredente dell'alto adriatico
l'impero austro-ungarico si poneva in contrasto anche con l'Italia
● La Germania (in linea con la sua weltpolitik) contendeva il primato come potenza mondiale
economica e militare con l'Inghilterra (per questo motivo attua il navalismo preparando una flotta
da guerra navale imponente)
● Tutte le potenze europee erano in generale in competizione tra loro per l'acquisizione di nuove
colonie in Africa e in Asia e la conquista dei mercati economici internazionali.

I reciproci rancori erano sfociati nella formazione di due alleanze contrapposte: la triplice alleanza
(italia, germania, austria-ungheria) e la triplice intesa( francia, inghilterra e russia). Entrambe si
fronteggiarono per anni senza porre mani alle armi ma accrescendo col tempo il proprio arsenale, tutti i
tentativi di impedire un imminente corsa agli armamenti fallirono.
Nel 1905 Francia e Germania giunsero quasi allo scontro per il Marocco (lo stato africano, dopo alcune
vicende fu riconosciuto come protettorato in cambio della cessione in favore della germania di una
parte del congo francese) ; l'Austria-Ungheria nel 1908 procedette all'annessione della
bosnia-erzegovina scontrandosi con la serbia (panslavismo, sostenuto dalla russia), con il conseguente
scoppio di due guerre balcaniche (1912-1913, la prima vinta da serbia,bulgaria,grecia e montenegro,
nel secondo invece l'impero ottomano si riprende Adrianopoli e una parte della tracia orientale mentre
la serbia ottenne il montenegro). Per quanto le guerre balcaniche si rivelarono guerre locali,
indebolirono la triplice alleanza per i contrasti tra l'italia e l'austria-ungheria.

Il 28 giugno 1914 l'arciduca ed erede al trono d'Austria-Ungheria Francesco Ferdinando fu ucciso


insieme all moglie sofia mentre si trovava in visita a Sarajevo, capitale della bosnia-erzegovina.
L'attentatore era Gavrillo Princip, uno studente serbo-bosniaco, nazionalista e sostenitore
dell'annessione della bosnia alla serbia. L'austria-ungheria, infatti attribuì la responsabilità dell'attentato
alla serbia e forte del pieno sostegno della germania inviò a Belgrado un durissimo ultimatum
(formulato in modo tale da essere sostanzialmente inaccettabile per la serbia) che condusse alla
dichiarazione della guerra da parte dell'austria il 28 luglio. La russia si schierò in difesa della serbia; il
primo agosto la Germania dichiarò guerra alla Russia e il 3 agosto alla Francia, che aveva annunciato
la mobilitazione in difesa della russia; il Regno Unito in risposta dichiara guerra all'Austria-Ungheria e
alla Germania; il 4 agosto l'esercito tedesco invade il belgio(neutrale) per attaccare la francia da
nord-est; il 23 agosto il Giappone si schiera a fianco dell'intesa e dichiara guerra alla Germania
approfittando della situazione per acquisire il controllo sui territori tedeschi sul pacifico. Il 4 agosto 1914
le maggiori potenze europee avevano dato il via ad una pericolosa guerra che rischiava di distruggere
gli equilibri costituiti nei decenni precedenti, ciononostante la prospettiva del conflitto fu accolta
ovunque con manifestazioni di piazza entusiastiche senza che le opinioni pubbliche ostacolassero le
decisioni dei governi belligeranti (l'intervento fu sostenuto soprattutto dai nazionalisti per potenza e
prestigio del proprio paese e per combattere le istituzioni parlamentari liberali messe in crisi dallo stato
di guerra, e dalla sinistra rivoluzionaria; quanto ai socialisti riformisti, che appoggiano governi di unità
nazionale, videro la sconfitta della politica umanitaria e del pacifismo insiema alla caduta della
seconda internazionale (ricordiamo anche l’assassinio di Jean Jaueres leader dei socialisti francesi da
parte di un nazionalista che li portò a sostenere la guerra).

Il 2 agosto 1914 l'Italia dichiara la propria neutralità, ma nel paese prende vita un acceso dibattito .
Dei neutralisti facevano parte: i cattolici(schierati su posizioni pacifiste preoccupati per i possibili
rivolgimenti sociali); i socialisti riformisti (che rifiutano il conflitto nel nome della solidarietà
internazionale tra lavoratori); i liberali giolittiani (che propongono di offrire all'austria ungheria la
neutralità in cambio del trentino). Il fronte interventista è formato : dai liberali conservatori (guidati
dal presidente del consiglio Salandra e dal ministro degli Esteri Sonnino, politica di potenza ,
propagandati dal corriere della sera); dai nazionalisti (che sostengono la guerra per completare
l'unificazione nazionale); dagli irredentisti( che mirano ad annettere Trentino e Venezia Giulia);
dalla sinistra rivoluzionaria di Labriola e Mussolini (rispettivamente sindacalisti riv. e socialisti
riv., la guerra può scardinare il capitalismo, Mussolini direttore dell'"avanti!" E, una volta
espulso dal partito socialista, fondatore del "popolo d’Italia". Il 26 aprile 1915 l'Italia firma il
patto di Londra (entrando in guerra su iniziativa di Salandra) con cui si impegna a entrare in
guerra contro gli imperi centrali in cambio delle terre irredente e la Dalmazia. Nel paese
aumentano le manifestazioni a favore della guerra e il 24 maggio 1915 l'Italia entra in guerra a
fianco della triplice intesa. Il piano della Germania prevedeva una 'guerra lampo' con cui
conquistare la Francia in sole otto settimane, ma all'inizio di settembre l'esercito tedesco viene
fermato sulla Marna, mentre i russi attaccano la Prussia (anticipando e trovando la Germania
inaspettata in una guerra su due fronti) e vengono sconfitti ai Laghi Masuri; in ottobre i
tedeschi vengono nuovamente bloccati a Ypres e sull'Yser. Alla fine del 1914 il conflitto si
trasforma in una lunga e logorante guerra di posizione combattuta in condizioni disumane nelle
trincee (nel primo mese e mezzo mezzo milione di morti, questa guerra d'usura richiedeva
tributi umani e materiali per il quale nessuno era preparato,, introduzione di una nuova arma:
il gas tossico ,, la vittoria sarebbe andata a chi avrebbe resistito di più ); le battaglie
fondamentali sul fronte occidentale : battaglia per verdun , battaglia della somme,battaglia di
passchendaele . La Germania tenta di portare il conflitto anche sui mari, con affondamenti di
navi civili e militari (battaglia dello multando nel nord, blocco navale inglese, guerra sottomarina
ma le proteste degli Stati Uniti costringono i tedeschi a a fermare la guerra sottomarina
(questa decisione porterà gli USA allo schieramento a fianco dell'intesa ). Sul fronte orientale
l'esercito zarista si dimostra inadeguato e consente agli imperi centrali (con alleata la Bulgaria)
di penetrare in territorio russo . In seguito alla rivoluzione (1917, caduta dello zar e della
dinastia romanov)la Russia (dei bolscevichi di Lenin ) esce dal conflitto e con la pace di
Brest-Litrovsk (3 marzo 1918) subisce gravi perdite territoriali (Finlandia, paesi baltici, Polonia,
Bielorussia e Ucraina ). L'impero ottomano entra in guerra a fianco della Germania (su
decisione del nuovo governo dei Giovani Turchi, per la mancanza di interessi coloniali in medio
oriente) , su questo fronte l'operazione più importante si svolse nel 1915 con la battaglia di
Gallipoli che vide coinvolta la gran Bretagna intenzionata a far cadere Istanbul con uno sbarco
sullo stretto di Dardanelli, l'attacco si riveló un insuccesso con il ritiro che seguí la battaglia di
Gallipoli ( tuttavia gli inglesi riescono a fomentare la rivolta delle popolazioni arabe nel
medio oriente). Nel frattempo l'impero ottomano, convinto del disinteresse delle potenze europee
sulle sue questioni interne, continua la pulizia etnica della minoranza armena (il genocidio degli
armeni).
Il teatro di guerra italo-austriaco si dispiegó tra il Friuli e il Trentino (obiettivo strategico italiano
era trieste, ma scarsi risultati..) , sul fronte italiano gli austriaci nel 1916 progettano un attacco a
sorpresa (strafexpedition, spedizione punitiva) che viene fermato sull'altopiano di Asiago , in quasi due
anni e mezzo di guerra il punto più avanzato raggiunto dall'esercito fu Gorizia. Le truppe regie erano
guidate dall'ufficiale Luigi Cadorna (impreparato ad affrontare i problemi della guerra di posizione ,
esercitava , sbagliando , un comando autoritario e imponeva una disciplina inflessibile incurante delle
sofferenze dei fanti di prima line chiamati a obbedire. Continuamente accusò di disfattismo e
tradimento il fronte interno attribuendo la responsabilità dell'andamento della guerra alla propaganda
pacifista e neutralista) ; la sua posizione divenne indifendibile nell'autunno del 1917 con lo sfondamento
da parte degli austriaci del fronte dell'isonzo, all'altezza di Caporetto (slovenia). La ritirata di Caporetto
si trasformò in una rotta (ad aggravare la situazione furono stati gli ordini contraddittori e confusi degli
stati maggiori italiani e cadorna accusò uno sciopero militare in prima linea assumendo una posizione
inflessibile nei confronti degli italiani caduti prigionieri rifiutando ogni forma di assistenza) , l'esercito
italiano contava già 40.000 tra morti e feriti e circa 400.000 uomini tra prigionieri, disertori, sbandati e
profughi che invadevano le retrovie. Le redini del governo furono affidate al liberale Vittorio Emanuele
Orlando e Cadorna fu destituito per cedere il posto al generale Armando Diaz . Le nuove truppe
dimostrarono il loro valore resistendo sul piave e sul monte grappa (grazie anche alle nuove riforme per
l'esercito) dove fu fermata l'avanzata austriaca e si fronteggiarono gli eserciti fino al 1918.
Nell'aprile 1917 gli stati uniti entrano in guerra a fianco dell'intesa e agli inizi del 1918 il presidente
Wilson espone nei "quattordici punti" i principi della politica estera americana :
● Rifiuto dell'autoritarismo degli imperi centrali
● Affermazione del principio di autodeterminazione dei popoli
● Richiesta dell'abolizione della diplomazia segreta
● Sostegno della piena libertà di navigazione sugli oceani, del disarmo e del libero scambio
commerciale (abbandono del protezionismo)
● Proposta di soluzione delle questioni coloniali (in favore delle esigenze autoctone)
● Avanzamento di proposte rispetto al nuovo assetto europeo alla fine della guerra
● Auspicio della creazione di un'assemblea generale degli stati, la "società delle nazioni" (sdn)
incaricata della discussione delle vicende internazionali da risolvere pacificamente
Nella battaglia di Aimiens (agosto 1918) i tedeschi sono costretti a indietreggiare (abbandonando così
francia e belgio dopo 4 anni). A crollare fu tuttavia il fronte interno , il 3 novembre la marina si ammutinò
nella base di kiel, la rivoluzione divampò nelle fabbriche di tutto il paese e Guglielmo II , che dovette
fuggire in olanda , fu costretto a proclamare la repubblica a Berlino (9 novembre, presidenza del
socialdemocratico Ebert), due giorni dopo i tedeschi firmarono l'armistizio di Rethondes arrendendosi
senza condizioni , (nasce il mito della "pugnalata alle spalle").
Il 24 ottobre 1918 (anniversario della disfatta di Caporetto) i soldati di Diaz sconfissero gli austriaci a
Vittorio Veneto ( fu così firmato l'armistizio il 3 novembre), e l'impero asburgico vide il suo
sgretolamento con l'indipendenza dell'ungheria , della Repubblica Ceca e degli slavi , Carlo I
abbandonò l'Austria, che assunse la forma di Repubblica. Si ottenne anche la resa della Bulgaria e
dell'impero ottomano.
Come alcuni avevano previsto già nel 1914 vinse chi resistette più a lungo , chi ebbe maggiori risorse
da impiegare senza sosta sul campo di battaglia, chi riuscì a tenere alti morale e spirito patriottico di
popolazione civile e soldati ; con l'eccezione degli stati uniti , però , lo sforzo compiuto schiacciò
vincitori e vinti ponendoli in una condizione di estrema debolezza dalla quale avrebbero tardato a
rialzarsi.

La. Prima guerra mondiale è un conitto globale, che coinvolge oltre 60 milioni di soldati, vede la
partecipazione di quasi trenta Paesi in almeno tre continenti e provoca 8,5 milioni di vittime e un
numero altissimo di feriti e mutilati. La guerra ha importanti ripercussioni sulla società , sia con il
maggiore coinvolgimento delle donne nel tessuto produttivo sia con il difcile reinserimento dei reduci.
Durante i combattimenti vengono sperimentate e perfezionate innovazioni tecnologiche (sottomarini ,
gas asssianti, dinamite, eroe plano , carro armato ,mitragliatrice ) che avranno importanti ripercussioni
anche in campo civile e vi è una pianicazione statale dell'economia , che rimane in vigore anche negli
anni del dopoguerra. In molti paesi si formano governi di unità nazionale (Francia ; Italia ,con il
conservatore Boselli che sostituí Salandra e , dopo Caporetto, Vittorio Emanuele orlando ; e Regno
Unito ), mentre in altri si verica una dura repressione del dissenso interno (Germania) : più in generale
si assiste a un rafforzamento degli organi esecutivi e alla crescita di importanza dei comandi militari.
Fondamentale diviene il controllo dell' opinione pubblica sia attraverso il condizionamento della stampa,
sia tramite campagne di propaganda di guerra e per incentivare l'arruolamento e la dura punizione di
ogni disfattismo . La conferenza di pace iniziò a Parigi nel gennaio 1919 con la presenza di 32 nazioni
e in assenza dei Paesi scontti (che furono chiamati a rmare i trattati imposti loro dai vincitori) e la
voce in capitolo detenuta solo da Francia (Clemenceau) , Regno Unito (Lloyd George), Stati Uniti
(Wilson)e Italia (Orlando). Le trattative furono molto complesse a causa dei forti mutamenti geopolitici
causati dalla guerra, infatti : si vide il crollo dei quattro grandi imperi austriaco , russo , tedesco e
ottomano ; bisognò conciliare la visione wilsoniana dei 14 principi ; si intraprese la costituzione della
società delle nazioni (Sdn) . Inne anche la psicologia sociale ebbe il suo peso : la Francia , che aveva
subito la pesante presenza tedesca nel suo territorio chiedeva l'umiliazione e l'annientamento della
Germania ("pace cartaginese"), Francia e Regno Unito speravano inoltre di spartirsi i domini ottomani e
la stessa Italia nutriva ambizioni coloniali. Di conseguenza furono necessari ben cinque trattati di pace
per trovare un punto di sintesi tra questi elementi contrastanti. Il trattato di Versailles fu rmato il 28
giugno 1919 e dettò alla Germania condizioni di pace particolarmente dure (per questo si instillò nei
tedeschi un sentimento di rancore nei confronti delle potenze vincitrici, percependo la pace come un
diktat). Innanzitutto il trattato previde alcune sostanziali modifiche territoriali :
● Berlino restituì alla Francia l'Alsazia e la Lorena e alla Danimarca lo Schleswig del Nord
● Il Belgio fu compensato (per la violazione della sua neutralità, con i distretti di Eupen e
Malmeèdy
● La polonia, oltre a ricostituirsi, guadagno l'alta Slesia e la Posnania
● Alla nuova Repubblica Ceco-slovacca fu ceduta la regione dei Sudeti
● Il trattato Brest-Litovsk tra germania e russia fu abolito e nei territori baltici furono create quattro
repubbliche indipendenti (lettonia , lituania, estonia e finlandia)
Ai tedeschi fu imposto inoltre di riconoscersi responsabili del conflitto e versare l'enorme somma di 132
miliardi di marchi-oro come riparazione dei danni materiali e umani procurati agli altri paesi (debito
stimato impossibile da saldare), di limitare il suo esercito a 100.000 effettivi e a 108.000 tonnellate la
flotta, nonché il divieto di costruzione di armamenti pesanti; lo sfruttamento delle miniere della Saar e
la riva sinistra del reno furono posti sotto controllo francese per 15 anni .
I trattati di Saint-Germain-en-Laye (10 settembre 1919) e del Trianon (4 giugno 1920) ratificano la fine
dell'impero austro-ungarico e la nascita di cecoslovacchia e jugoslavia. Il trattato di Neuilly (27
novembre 1919) riduce il territorio della bulgaria, mentre con il trattato di Sèvres (10 agosto 1920)
l'impero ottomano deve cedere i suoi possedimenti in medio oriente a Francia e Regno Unito.
L'Italia ottenne dall'Austria Trento, l'Alto Adige e Trieste, ma la Dalmazia e Fiume vanno alla
Jugoslavia, provocando nel paese proteste contro la "vittoria mutilata".

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