Vita
Callimaco = “teorico” della nuova poetica alessandrina che si nutre della tradizione, ma
prendendo le distanze dalle forme, dai contenuti e dalle modalità di ricezione creando
combinazioni del tutto originali → realizza il binomio poesia/filologia: caratteristica degli
autori alessandrini = conoscenza dei prodotti letterari del passato, frutto dell’attività di
studioso e il contatto con i Tolomei
Poesia nata in un ambiente ristretto per un pubblico selezionato e caratterizzata da brevità,
raffinatezza ed erudizione
Notizie sulla vita piuttosto scarse
310 a.C. → nascita a Cirene
Discendenza da una famiglia in vista: padre Batto (come il fondatore della città)
Formazione come grammatico e letterato → impegno nei pressi di Alessandria, ad Eleusi,
come maestro di grammatica → studioso e poeta alla corte dei Tolomei: preparazione
letteraria e conoscenza diretta del patrimonio di testi della biblioteca (opera di Tolomeo II
Filadelfo) dei quali esamina, cataloga e verifica l’autenticità → intervento filologico alla base
dei “Pinakes” = schede redatte per ciascuno degli autori e dei testi al fine di organizzarli in
settori e adottando per ogni corpus un criterio adeguato → scarse testimonianze di tale
opera: studi di interesse letterario “Contro Prassifane”, antiquario, storico-erudito
“Fondazioni di isole e città e mutamenti di nomi”, mitologico “Sulle Ninfe”, geografico “Sui
fiumi del mondo” e scientifico “Sui venti” e “Sugli uccelli”
Non diviene mai direttore della biblioteca = prostates → si sa da una testimonianza
papiracea che si succedono a questa carica Zenodoto, Apollonio Rodio ed Eratostene
La sua opera si colloca dal periodo del regno di Tolomeo II Filadelfio (285-246) al periodo
del regno di Tolomeo III Evergete (246-221) in cui il sovrano sposa Berenice = principessa
Cirenaica che favorisce Callimaco in virtù della comune origine: testimonianza offerta dai
suoi versi e dai componimenti dichiaratamente encomiastici
240 a.C. → morte
Produzione in versi
I “Giambi”
Gli “Inni”
Raccolta contenente anche gli inni omerici, quelli orfici e quelli di Proclo (V secolo a.C. →
rappresentante del neoplatonismo ateniese)
283/282 a.C.: salita al trono Tolomeo II Filadelfo → inno a Zeus
6 componimenti: “A Zeus”, “Ad Apollo”, “Ad Artemide”, “A Delo”, “Per i lavacri di Pallade”, “A
Demetra” → tradizione che prevedeva inni per le singole divinità e le specifiche occasioni
culturali, con tratti ricorrenti: invocazione, caratteristiche e i luoghi del culto, ma
rappresentano uno scarto rispetto a tale tradizione
Esametro, ma in un caso il distico elegiaco → ricorda le prerogative della singola divinità
ricorrendo a forme narrative originali
Non compone per l’occasione culturale specifica, ma talvolta ambienta l’inno in una cornice
culturale fittizia