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Circolo ermeneutico secondo Heidegger

Il circolo ermeneutico secondo Heidegger, viene esposto nell’opera incompiuta “Essere e


tempo”, in cui convergono il problema dell’essere con il problema della storicità e fattualità
della vita. Sfruttando un metodo fenomenologico, lo scopo dell’opera è quello di partire dalla
comprensione dell’essere, interrogandosi su di esso e di riuscire a determinarne il senso
(Sinn). Inizialmente, Heidegger, distingue i tre elementi che compongono la questione
sull’essere: ciò che si domanda, cioè l’essere stesso, ciò che si interroga, ossia un ente
poiché l’essere è sempre proprio di un ente e ciò che si trova, che in questo caso è il senso
dell’essere. Il primo problema, dunque, consiste nel determinare l’ente che deve essere
interrogato, ma la domanda da porre e tutto ciò che comprende, coincide col modo d’essere
di uno in particolare: l’uomo o “Esserci”. Esso si trova a ricoprire un ruolo fondamentale per
l’ontologia, in quanto l’analisi del suo modo d’essere è l’unico modo per comprendere
l’essere, ma il suo modo d’essere è l’esistenza e l’unico mezzo per determinare l’elemento
finale della ricerca è l’analitica esistenziale. Quest’ultima permette ad Heidegger di
riconoscere le caratteristiche dell’esistenza: la possibilità di comprendere l’essere, il proprio
e in generale, e la possibilità d’essere, in quanto mentre le cose sono semplici presenze,
l’uomo è ciò che lui stesso sceglie di essere. Per l’uomo, esistere nel mondo significa
progettare e la facoltà di progettare deriva dalle varie possibilità che gli si offrono, quindi la
comprensione di queste possibilità è un modo d’essere fondamentale dell’uomo stesso.
Inoltre, Heidegger sostiene anche che l’uomo abbia già una pre-comprensione della realtà
che lo circonda, che proviene direttamente dalla società in cui vive, di conseguenza la
conoscenza, o interpretazione, è semplicemente un’esplicitazione di ciò che ha già
pre-compreso. Questa idea del processo conoscitivo come prodotto di una precedente
comprensione è ciò che Heidegger definisce “circolo della comprensione” o “circolo
ermeneutico”

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