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La vita
Figlio di Lucio Anneo Seneca = Padre o Retore → ricca famiglia provinciale di rango
equestre
4 a.C. → nasce a Cordoba (oggi Cordova, Spagna)
Roma → istruzione retorica e filosofica → ricordata nelle “Epistole a Lucilio” attraverso i suoi
maestri: Papirio Fabiano, Attalo, Sozione (da cui apprende costumi sobri e austeri = rinuncia
al vino, ai materassi comodi e ai bagni caldi considerati indizio di mollezza)
Scelta della vita contemplativa → abbandonata in favore della benevolenza del padre →
segue in cursus honorum e riveste la questura grazie alle sue abilità retoriche → difficili
rapporti con gli imperatori: Caligola progetta di farlo uccidere, anche se desiste grazie a una
donna che lo convince che Seneca fosse malato, 41 → Claudio istigato dalla moglie
Messalina lo accusa di adulterio con Giulia Livilla (sorella di Caligola odiata da Messalina) e
lo condanna all’esilio (lungo e doloroso) in Corsica → 49 → viene richiamato a Roma dalla
nuova moglie di Claudio = Agrippina
Accetta l’incarico di precettore di Nerone = figlio di Agrippina da un precedente matrimonio,
nato nel 37
54 → morte Claudio → Nerone → Seneca = consigliere imperiale di un giovane non ancora
diciottenne = governo dell’impero nelle mani sue, di Agrippina e del prefetto del pretorio
Afranio Burro
“De clementia” → speranza di Seneca di fare di Nerone un sovrano esemplare (nonostante
fosse in collaborazione con un potere dispotico raggiunto con intrighi e delitti)
59 → Nerone fa uccidere la madre Agrippina diventata opprimente → Seneca in qualche
modo complice, ma insofferente a causa della pesantezza di Nerone → 62 → morte Burro e
sostituzione con il nuovo prefetto del pretorio Tigellino → abbandono dell’attività pubblica e
ritiro a vita privata da parte di Seneca = “secessus” → realizzazione vita contemplativa,
riflessione, lettura e studio → fino al 65 = anno del suicidio (raccontato da Tacito come
un’esperienza affrontata con coraggio, serenità e nobiltà d’animo ispirandosi alle “morti
filosofiche”) = scoperta della congiura contro l’imperatore da una parte dei senatori
capeggiata da Gaio Calpurnio Pisone e accusa contro Seneca
Alcune opere andate perdute → orazioni, un trattato “Moralis philosophiae libri”, testi di
argomento filosofico “De matrimonio”, “De remediis fortuitorum”, “De amicitia”
I “Dialogi”
37 = inizio del principato di Caligola, prima dell’esilio → opera più antica: “Consolatio ad
Marciam” → si propone di consolare Marcia (donna dell’alta società romana e figlia dello
storico Cremuzio Cordo) sofferente per la perdita del giovane figlio Metilio → tradizione
greca e latina (“Consolatio” di Cicerone) della “consolazione” filosofica = consolare chi ha
subito un lutto e dimostrare che la morte non è un male → morte come fine di tutto e come
passaggio a una vita migliore, elogio e apoteosi di Metilio immaginandolo accolto tra le
anime degli uomini grandi dal nonno Cremuzio (influsso del “Somnium Scipionis”
ciceroniano) → carattere retorico nei temi sia convenzionali che tradizionali e nello stile
elaborato, capacità di rielaborare i luoghi comuni e padronanza dei mezzi espressivi
42-42 e 43-44 = periodo dell’esilio in Corsica → altre due “Consolationes”
“Consolatio ad Helviam Matrem” → destinata alla madre dell’autore che soffre per la sua
condanna e per la sua lontananza = topica consolatoria della tradizione filosofica greca
riguardo all’esilio dimostrando che non è un male → secondo fonti stoiche si tratta di un
semplice mutamento di luogo che non toglie all’uomo la virtù, in quanto secondo il
cosmopolitismo stoico, il saggio è cittadino del mondo intero → temi più specifici e personali:
esempio di donne nobili e coraggiose nel cercar conforto negli studi, nell’affetto dei familiari
e nel pensare che il figlio vive seriamente ed è dedito alla filosofia, alla contemplazione della
verità e alla ricerca → tono di affettuosa intimità e nobile dignità, immagine del filosofo come
sereno e coerente anche di fronte alla sventura
“Consolatio ad Polybium” → rivolta a un potente liberto dell’imperatore Claudio in occasione
della morte di un fratello → consolatio mortis → luoghi comuni già sviluppati nella
“Consolatio ad Marciam” = ineluttabilità del destino, dimostrazione razionale della morte non
come un male e insensatezza di piangere chi non è più in vita perché non prova alcuna
sofferenza = “aut beatus aut nullus est” → posizione del destinatario in grado di influire sulle
decisioni dell’imperatore, condizionamento opera attuando una supplica al sovrano =
elemento encomiastico allo scopo di essere richiamato dall’esilio = confessione di una
sconfitta morale (elogio di Polibio e del fratello morto, esaltazione imprese militari di Claudio
= riconquista della Britannia, giustizia e clemenza dell’imperatore) e prosopopea (già usata
nell’”Ad Marciam” per dare la parola a Cremuzio Cordo) per indurre l’imperatore a evocare
grandi personaggi della casa Giulio-Claudia che avevano fatto fronte a lutti familiari con un
esemplare forza d’animo → atteggiamento adulatorio e incoerenza rispetto all’”Ad Helviam”
→ dubbio di alcuni studiosi sull’appartenenza dell’opera a Seneca
Dialoghi-trattati
41 → morte di Caligola → “De ira” → 3 libri: combattere l’ira = passione odiosa, pericolosa e
funesta → polemica con la dottrina peripatetica (giustificava l’ira in determinate circostanze)
a favore delle posizioni stoiche (ira non è mai giustificabile o utile perché è prodotta da un
impulso che offusca la ragione → manifestazioni simili alla follia) e mezzi per prevenirla e
placarla → esempi dalla storia greca e romana: Caligola = imperatore defunto su cui l’autore
sfoga il suo odio descrivendolo come una bestia
49 = anno in cui torna dall’esilio → “De brevitate vitae” → dedicato all’amico Paolino: uomini
hanno torto a lamentarsi per la brevità del tempo assegnato dalla natura alla loro esistenza e
a sprecarlo in occupazioni frivole e vane (“occupati” contrapposti al saggio che è l’unico che
conosce il retto uso del tempo) = vita, si uti scias, longa est, inoltre spreca il suo tempo chi
non si dedica alla ricerca della verità e della saggezza in quanto si dedica a circostanze che
non dipendono da lui e si priva della possibilità di assicurarsi l’autarkeia = autosufficienza e
libertà da ogni condizionamento esteriore che può assicurare pace e serenità
Periodo in cui era al potere al fianco di Nerone → “De vita beata” → divisa in 2 parti: prima di
carattere teoretico → dottrina morale stoica (felicità = vita secondo natura/ secondo ragione
= sommo bene nella virtù) e polemica contro gli epicurei che identificano il sommo bene con
il piacere = voluptas, seconda di carattere polemico e con implicazioni personali → respinge
le critiche di chi accusa i filosofi d’incoerenza rinfacciando loro di non vivere secondo i
precetti che professano = accuse che gli muovevano i suoi nemici nel periodo della sua
massima potenza (testimonianze di Tacito) = di possedere enormi ricchezze e di condurre
una vita dispendiosa e lussuosa in contrasto con la dottrina stoica che prescrive uno stile di
vita semplice → Seneca mostra disagio davanti a critiche mosse dall’invidia, ma si difende
sostenendo con eloquenza di non essere riuscito a raggiungere gli obiettivi che si era
prefissato e che il filosofo non ama le ricchezze e non soffre quando ne è privato, ma
preferisce possederle per avere più possibilità di esercitare le virtù
Periodo in cui era collaboratore di Nerone → “De tranquillitate animi” → dedicato all’amico
Anneo Sereno → inizia chiedendo consiglio e aiuto in una condizione d’insicurezza,
instabilità spirituali e spinte contrastanti → Seneca fa un descrizione dei sintomi e delle
manifestazioni di un animo inquieto e insoddisfatto e indica alcuni rimedi per raggiungere la
“tranquillità dell’animo” = euthymia = impegno nella vita attiva per il bene comune, l’amicizia
dei buoni, parsimonia e frugalità, accettazione delle avversità e della morte
62 → “De otio” → rivolta ad Anneo Sereno → problema dell’impegno e del disimpegno =
superiorità vita attiva o contemplativa e questione a proposito della politica attiva dal punto di
vista del saggio → Seneca sostiene la scelta dell’otium (posizione storica = saggio deve
impegnarsi politicamente a meno che non gli sia impedito → coincide con quella epicurea =
saggio non deve impegnarsi a meno che non gli sia imposto) = è impossibile che il filosofo
possa agire coerentemente con i suoi principi
“De providentia” → risposta all’amico Lucilio → perché i buoni sono colpiti dai mali dato che
secondo la dottrina stoica l’universo è retto dalla provvidenza divina → risponde che non
sono veri mali, ma prove sottoposte ai buoni dagli dei per aiutarli a perfezionarsi moralmente
“De constantia sapientis” → dedicato ad Anneo Sereno → tesi stoica secondo la quale il
saggio non può essere colpito da oltraggi o offese perchè la sua forza e superiorità morale lo
rende invulnerabile agli attacchi esterni e perché nessuno può togliergli la virtù
Temi
Guarda alla vita reale cercando di aiutare gli uomini (contemporanei e posteri) ad adottare
un’arte di vivere capace di smascherare i falsi valori che derivano da errate valutazioni degli
uomini e scatenano gli affectus = affezioni dell’animo che impediscono di raggiungere
l’equilibrio interiore e la felicità
Filosofia = strumento terapeutico che può migliorare l’uomo e guarirlo dai mali dell’anima →
solo se c’è la volontà
Filosofia = pratica di vita con una base teorica → dialoghi in cui si rivolge ad un interlocutore
afflitto da qualche malattia dell’anima e cerca di rimuovere dubbi, paure e angosce
attraverso l’admonitio → confronto tra opinioni, esemplificazioni, tesi e confutazioni al fine di
aiutare l’interlocutore a cambiare modo di vivere = liberandosi dai propri errori → lettore
diventa partecipe
Errores sulla qualità della vita dell’uomo che irrazionalmente vede la realtà caotica e
frammentata → filosofo deve darle una forma razionale
Uomo angosciato dai capovolgimenti della sorte e in balia della fortuna e senza difese →
problema causato dall’ignoranza o inconsapevolezza della precarietà dell’esistenza umana e
dagli errori di valutazione sui beni da conquistare e i mali da evitare
Uomo ha paura della morte → inconsapevolezza o dimenticanza condizione imposta dalla
nascita → morte non come punizione, ma lex naturae di cui facciamo esperienza
quotidianamente
Tempo → breve per chi è schiavo di inutili occupazioni → “De brevitate vitae”
Non dipende dall’uomo la quantità del tempo, ma la qualità che deve essere dedicata alla
ricerca intellettuale e al progresso morale, necessarie al conseguimento della felicità
Realizzazione di sè → ricerca della virtù
Carriera politica e beni materiali = indifferentia = nè un male nè un bene → l’uomo deve
sapergli dare il giusto peso per non divenirne schiavo
Per gli uomini che non trovano mai pace → cura si sè e della propria interiorità → animus =
sede della ratio = mezzo dato dalla natura per aver piena consapevolezza della realtà →
meditatio = riflessione su se stessi (animo e comportamenti) per trasformarsi intensificando i
rapporti con il proprio io (oggetto di conoscenza in cui mettere alla prova la propria volontà di
miglioramento → padronanza di sè (autarkeia) Piupi ti amoooooooooooooooooo
<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3<3 e libertà interiore → agire anche in aiuto degli altri
Scegliere il momento giusto per ritirarsi dalle occupazioni con dignità → si deve giovare a se
stessi e agli altri anche quando ci si è ritirati dalla vita attiva
Seneca ha coscienza di non essere un sapiens ma un proficientes = coloro che stanno
procedendo verso il perfezionamento morale, e un adfectator sapientiae = uno che aspira
alla saggezza e che conosce le contraddizioni e le debolezze dell’animo umano e si sforza
di contrastarle e superarle
Trattati
“De beneficiis”
Anni del ritiro → si dedica alla filosofia → trattato di scienze naturali (considerate pertinenti
alla “fisica” = una delle tre parti della filosofia insieme alla morale e alla logica) in 7 libri
dedicato a Lucilio
Argomenti meteorologici: libro I → fuochi celesti, libro II → lampi, tuoni e fulmini, libro III →
acque terrestri, libro IV → piene del Nilo e pioggia, grandine e neve, libro V → venti, libro VI
→ terremoti, libro VII → comete
Subordina all’etica ogni altro interesse e considera degno di ricerca solo ciò che può essere
moralmente utile → scopo morale dell’opera: mira a liberare gli uomini dai timori che
nascono dall’ignoranza dei fenomeni naturali e insegna il retto uso dei beni messi a
disposizione dalla natura (Lucrezio) → inerenti dichiarati nelle prefazioni e negli epiloghi dei
libri e nelle digressioni moralistiche
Critica coloro che trascurano lo studio della natura per altre occupazioni moralmente inutili e
chi tende a sfruttare le conoscenze scientifiche al fine di accrescere vizi e corruzione →
esaltazione ricerca scientifica = mezzo con cui l’uomo può innalzarsi al di sopra di ciò che è
umano e si può innalzare alla conoscenza di realtà divine
Si augura che gli uomini si impegnino di più nello studio dei fenomeni naturali ed è certo che
in futuro il progresso scientifico porterà a conoscenze ancora ignote
Le tragedie
Apokolokyuntosis
Satira menippea → iniziatore del genere: Menippo di Gadara → mescolanza a livello formale
di versi e prosa e a livello contenutistico di serio e scherzoso → introdotta a Roma da
Varrone Reatino che l’aveva usata per temi diatribici di argomento morale
Ironico pamphlet senza implicazione filosofica scritto in occasione della morte di Claudio →
Seneca doveva scrivere l’elogio funebre pronunciato da Nerone → da libero sfogo al suo
odio per colui che lo aveva perseguitato e condannato all’esilio
Titolo latino “Ludus de morte Claudii” → ludus = gioco letterario
Titolo greco “Apokolokyuntosis” → kolokynte = zucca o inzuccatura = trasformazione in
zucca con implicito riferimento alla contrapposizione a apotheosis = trasformazione in Dio”
Premette di riferire i fatti che accaddero prima della morte dell’imperatore cominciando dal
momento in cui le Parche recidono il filo della sua vita mentre Apollo intona un canto di gioia
per l’inizio del regno di Nerone → sulla Terra tutti esultano e Claudio si reca da Giove senza
essere riconosciuto perché parla in modo incomprensibile → affida a Ercole il compito di
capire chi sia = 13° fatica → interruzione → dei a concilio per capire se divinizzare Claudio
→ divo Augusto pronuncia una requisitoria contro il nipote accusato di aver ucciso membri
della famiglia → Claudio viene portato agli Inferi, assiste al suo funerale e capisce di essere
morto → incontra le sue vittime, viene condannato a giocare eternamente ai dadi con un
bussolotto forato e Caligola lo reclama come suo schiavo
Verve satirica e padronanza tra livelli linguistici e stilistici diversi
Epigrammi
Raccolta di poesie della tarda età imperiale di 70 epigrammi in distici elegiaci → carmi
encomiastici per la vittoriosa campagna di Claudio in Britannia del 43, elogi di Catone
l’Uticense e di Pompeo, poesie d’amore influenzate da Ovidio, componimenti d’occasione in
cui menziona amici e parenti, in due descrive lo squallido paesaggio della Corsica e in altri
due si lamenta per il suo esilio