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L’EUROPA NEGLI ANNI TRENTA

Nel 1926 la disoccupazione raggiunse un milione e mezzo, cifra altissima per quel paese.
Intesa divenne la conflittualità sindacale e sociale.
Nel 1923 il Partito laburista triplicò i suoi deputati alla Camera dei comuni.
Grave e irrisolta rimaneva la questione irlandese: nel 1919 iniziò una vera e propria guerra fra l’Ira e gli inglesi,
che condusse al compromesso del 1921, con cui l’Ulster (Irlanda del nord).
Toccò ai laburisti di James Ramsay MacDonald il compito di affrontare le conseguenze della grave crisi
economica che colpì duramente anche la Gran Bretagna portando la disoccupazione alla cifra record di tre
milioni.
In un clima di crescente tensione e sfiducia verso le istituzioni parlamentari crebbe il consenso intorno al Partito
comunista caratterizzate da un’ideologia antidemocratica, antisocialista, xenofoba e razzista.
Le forze democratiche e di sinistra decisero di allearsi, stringendo un patto di unità d’azione che metteva fine
alle divisioni interne al movimento socialista.
In occasione delle elezioni politiche del 1936 le sinistre francesi si presentarono unite in un Fronte popolare che
ottenne un gran successo.
Si formò un governo composto da socialisti e sindacali e appoggiato dai comunisti sotto la giuda del socialista
Léon Blum.
Questo governo nasceva con un esplicito programma riformista e antifascista:
 Aumenti salariati
 Sviluppo di opere pubbliche
 Introduzione del sussidiario di disoccupazione
 Scioglimento delle formazioni paramilitari di estrema destra (Croix de feu)
I sindacati ottennero importanti conquiste (settimana lavorativa di 40 ore), aumenti di paga, due settimane di
ferie pagate, i contratti di lavoro collettivi, diritto di rappresentanza nelle fabbriche.
Negli anni trenta i regimi autoritari si diffusero in molti paesi europei, specialmente centro-orientali, laddove più
forti erano le tensioni interetniche e più deboli le tradizioni democratiche.
Questo fenomeno fu favorito da particolari condizioni storiche:
 Arretratezza sociale e culturale di quei paesi
 Le scarse tradizioni democratiche e la tendenza all’autoritarismo delle monarchie
 Le tensioni derivanti della compresenza di etnie, lingue e religioni diverse
 Un diffuso antisemitismo
Quasi ovunque dai Balcani al Baltico si affermarono regimi reazionari, filofascisti e razzisti.
Nel 1932 divenne cancelliere il cattolico Engelbert Dolfruss che attuò una netta sterzata autoritaria: furono
messi fuori legge sia il Partito comunista sia quella nazista.
Nel luglio del 1934 i nazisti austriaci tentarono a Vienna un colpo di stato assassinando Dolfus, come premessa
all’annessione alla Germania.
In Portogallo fu Antonio de Olivieira Salazar a prendere il potere nel 1928 trasformando il regime politico
portoghese in uno stato autoritario e clericale a partito unico.
In Spagna l’instaurazione della didattica di Francisco Franco Bahamonde avvenne nel 1939 in seguito a una
sanguinoso guerra civile.
La chiesa cattolica esercitava un’influenza culturale e politica.
Un forte opposizione era venuta crescendo presso i ceti intellettuali dove si erano diffuse:
 Organizzazioni socialiste (riforma agraria)
 Anarchie
Nel 1923 il generale Miguel Primo di Riviera, con l’appoggio del re Alfonso XIII, sciolse il parlamento e costituì
un governo ispirato al fascismo italiano.
Nell’aprile 1931 nelle elezioni i monarchici furono sconfitti dai repubblicani e dai socialisti guidati da Francisco
Largo Caballero.
Alfonso XIII lasciò il paese, pur senza abdicare.
Fu proclamata la repubblica e si formò un governo di coalizione presieduto dal repubblicano Manuel Azana, che
comprendevano repubblicani, radicai e socialisti.
Il governo repubblicano diede al paese una nuova costituzione di carattere liberal-democratico introducendo il
suffragio universale femminile sancendo la separazione fra stato e chiesa.
Fu avviata anche una riforma agraria basata sull’espropriazione dei latifondi.
Venne avviato un nucleo di opposizione di destra alla repubblica che si esprimeva in diversi momenti politici: i
monarchici, i cattolici tradizionalisti, i fascisti delle Falange.
All’elezione del 1933 prevalse il blocco di centro-destra.
Il clima politico nel cosiddetto “biennio nero” del 1933-35 si fece rovente: in tutto il paese si verificano scioperi e
interruzioni, soffocati con estrema durezza del governo.
Nel luglio del 1936 diversi reparti dell’esercito si ribellarono al governo repubblicano.
Alla testo della sollevazione (alzamiento) erano il comandante delle truppe del Nord.
Incomincia la guerra civile spagnola:
 Da una parte i nacionales (franchisti, monarchici e la Falange)
 Dall’altra i repubblicani
Francia e Gran Bretagna si attestarono sul principio del non intervento.
La Germania inviò 10000 soldati, ma soprattutto mezzi e armi, come gli aerei della “Lagione Condor”: la
Luftwaffe tedesca assicurò ai nazionalisti la supremazia aerea.
L’Italia partecipò con 60000 uomini e un’ingente quantità di aerei, cannoni e navi.
L’Unione Sovietica fornì armi, aiuti e concorse all’organizzazione delle Brigate internazionali formate da
esponenti antifascisti di tutta Europa.
40000 volontari affluirono in Spagna organizzati in queste brigate.
I comunisti mettevano in primo piano gli obiettivi della difesa della repubblica seguendo le informazioni
dell’Internazionale e dell’unione Sovietica.
Questo conflitto arrivò sino allo scontro armato e agli accidi e conobbe momenti sanguinosi di lotta fratricida.
Nel gennaio 1939 Franco prese Barcellona e in marzo entrò a Madrid.
La guerra civile durò tre anni con 500000 morti e caratterizzata da inaudite atrocità.
In molte località si erano costituiti governi locali rivoluzionari, una violenza sanguinosa e spesso incontrollata,
che si scatenò contro i fascisti e contro il clero (7000 religiosi massacrati).
Finito il conflitto i repubblicani rimasti in libertà presero la via dell’esilio per sfuggire alla spietata repressione
avviata da Franco: diverse di decine di migliaia di prigionieri furono giustiziati nei primi anni della dittatura
franchista.
GUERNICA  onda dell’emozione e dello sdegno per il bombardamento della cittadina Basca di Guernica.
Questo quadro rappresenta il dolore e lo strazio delle vittime.
La tela assume il carattere simbolico e universale di una protesta contro la guerra.

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