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TEMA 1

MUSSOLINI E IL FASCISMO
L’ITALIA NEGLI ANNI ‘20

La I Guerra Mondiale (1914-1918) vede l'Italia vittoriosa, ma in


condizioni molto difficili dal punto di vista sociale ed
economico. I reduci della guerra non si sentono ricambiati per
il loro sforzo. Le industrie faticano a ripartire, si reclamano
condizioni lavorative migliori e salari più dignitosi.
Malcontento dei nazionalisti che reclamano alcuni territori.
Con i trattati di pace l’Italia aveva ottenuto il Trentino, l'Alto
Adige ma non la Dalmazia e città di Fiume, contesa anche
dalla Jugoslavia.
BIENNIO ROSSO
• Il biennio 1919-1920 viene chiamato “biennio rosso”. Gli
operai organizzano scioperi e occupazioni di stabilimenti
industriali. La protesta dei lavoratori assume toni politici.

• I lavoratori riescono ad ottenere alcuni miglioramenti delle


condizioni di lavoro. Nasce la Confederazione generale del
lavoro. Tuttavia la rivoluzione non si compie: il movimento
operaio è diviso.
LA CRISI DEI PARTITI POLITICI

Durante il biennio rosso dominano due partiti politici,


entrambi divisi al loro interno.

• Il Partito popolare, fondato nel 1919 da don Luigi Sturzo, è un


partito cattolico che raccoglie una tendenza conservatrice
moderata e una riformista.

• Il Partito socialista nel quale nasce una corrente di sinistra


rivoluzionaria che sfocia nel Partito comunista italiano.
L’ASCESA DI MUSSOLINI

La debolezza dei governi liberali e il timore di una rivoluzione


comunista favorirono l'ascesa di Mussolini e dei suoi seguaci:
industriali, grandi proprietari e persone del ceto medio.
Benito Mussolini fonda nel 1919 i “Fasci di combattimento” ,
movimento che nel 1921 diventa il Partito Nazionale Fascista
(PNF).
Il fascismo sfrutta il risentimento dei reduci disoccupati e
ottiene l’appoggio dei nazionalisti umiliati dalla “vittoria
mutilata”. Ottiene infine il sostegno della classe dirigente, dei
proprietari terrieri e della borghesia.
• Nel biennio rosso Mussolini usa sistematicamente la violenza
costruendo delle milizie armate, le camicie nere (dal colore
della divisa degli “squadristi”). Mussolini sostiene la necessità
di uno Stato forte e autoritario.
• Le elezioni del 1921 risultano in un governo liberale molto
debole.
• Nell’ottobre 1922 Mussolini organizza una violenta spedizione
di camicie nere sulla capitale, la “marcia su Roma”, per
costringere il governo alle dimissioni. Mussolini viene
incaricato dal re di formare un nuovo governo. L’opposizione
socialista è repressa con violenza.
LA MARCIA SU ROMA

Il 28 ottobre 1922, alcune decine di migliaia di militanti fascisti


si diressero sulla capitale rivendicando dal sovrano la guida
politica del Regno d'Italia e minacciando, in caso contrario, la
presa del potere con la violenza.
La manifestazione eversiva si concluse con successo quando il
re Vittorio Emanuele III cedette alle pressioni dei fascisti e
decise di incaricare Mussolini di formare un nuovo governo di
coalizione di fascisti, liberali, popolari, socialdemocratici, in
carica dal 30 ottobre di quell'anno.
L’ASCESA SEL FASCISMO

Nelle elezioni del 1924, la nuova legge elettorale prevede un


premio di maggioranza al partito con più voti. Grazie
all’intimidazione delle squadre fasciste e numerosi brogli
elettorali, Mussolini ottiene la maggioranza assoluta.

Premio di maggioranza: Brogli: imbrogli


Meccanismo elettorale che assicura messi in atto per
la maggioranza assoluta dei seggi al alterareil risultato di
partito che ottiene più voti. una votazione
LA DITTATURA DI MUSSOLINI SI
CONSOLIDA
Nel 1924 Mussolini fa assassinare il deputato socialista
Giacomo Matteotti, che aveva denunciato le violenze, le
minacce, i brogli elettorali dei fascisti. Molti deputati,
indignati, abbandonano il parlamento per protesta con la
secessione dell’Aventino.
LA DITTATURA IN ITALIA
• Mussolini rivendica la responsabilità del delitto Matteotti e ne
approfitta per trasformare l’Italia in una dittatura. Il fascismo
diventa un regime:
- vengono chiusi tutti i partiti
- il potere legislativo viene affidato al governo
- vengono soppresse la libertà di stampa e associazione
- gli oppositori del regime fascista vengono condannati al carcere
o costretti all’esilio. Vengono creati il Ministero della Cultura
popolare, il Tribunale Speciale per la difesa dello Stato e la
polizia politica (OVRA), con il compito di sorvegliare e denunciare
gli oppositori.
- Lo Stato si identifica con il Partito nazionale fascista.
GLI ANNI DEL REGIME

Con le leggi fasciste il regime dittatoriale prende ufficialmente


il posto dello Stato liberale. L’opposizione politica continua a
lottare nella clandestinità. A Parigi alcuni esuli italiani fondano
Giustizia e Libertà, un movimento liberale e democratico
antifascista. Negli anni Trenta, con la crisi economica,
l’economia italiana diventa mista, in parte privata e in parte
pubblica. Il fascismo attua misure a favore dell’agricoltura,
come la “Battaglia del grano” del 1925 e le bonifiche delle
zone paludose. Nonostante la propaganda, l’agricoltura
rimane arretrata.
• Il fascismo regola tutti gli aspetti della vita sociale
• Nel 1926 vengono vietate le organizzazioni sindacali e istituite
le corporazioni.
• Gli scioperi vengono proibiti
• La tessera del Partito fascista diventa obbligatoria per gli
impiegati pubblici, pena il licenziamento

Corporazioni:
Come nel Medioevo, sono le
associazioni che raggruppano
coloro che svolgono la stessa
professione.
LA FASCISTIZZAZIONE DEL PAESE

• Mussolini usa strumenti di propaganda moderni ed efficaci


per accrescere il consenso, soprattutto la radio e il cinema
• I documentari dell’Istituto LUCE illustrano i successi del regime
• Mussolini esalta il ruolo di madre e della donna come “angelo
del focolare”, invitando le donne a fare molti figli per la patria
• Il regime sfrutta anche gli svaghi e il tempo libero per
“fascistizzare” il Paese. Vengono istituite organizzazioni come
il Dopolavoro (attività ricreative per i lavoratori) e i Balilla, che
organizza il tempo libero della gioventù.
• La propaganda dipinge l’Italia fascista come l’erede dell’antica
Roma imperiale.
IL DUCE
• Mussolini insiste anche sul culto della personalità: viene raffigurato
come un condottiero del passato e viene chiamato Duce. Tutte le
attività degli Italiani furono toccate dalla propaganda fascista con
l'obiettivo di formare un “uomo nuovo” in totale sintonia con i
valori fascisti:
- L’ educazione dei giovani, inquadrati in organizzazioni divise per
fasce d'età, alla dottrina fascista e al culto di Mussolini con marce
militari, esercitazioni, parate.
- Controllo diretto su testi scolastici, programmi e insegnanti.
- Controllo di tutte le attività culturali attraverso il Ministero della
Cultura Popolare.
- Uso della radio e di tutte le forme d'arte per la diffusione dei valori
del regime.
- Creazione dell'Opera Nazionale Maternità e Infanzia per
l’assistenza alle madri e ai bambini.
PATTI LATERANENSI
• Nel 1929 viene firmato il Concordato tra Stato e Chiesa, noto
con il nome di Patti lateranensi. Papa Pio XI riconosce Roma
come capitale del regno d’Italia: in cambio il governo assicura
alla Chiesa la sovranità sullo Stato indipendente di Città
delVaticano.
LEGGI RAZIALI
• L’alleanza tra Mussolini e la Germania di Hitler spinge il regime fascista ad
introdurre le leggi razziali contro gli Ebrei (1938). Gli Ebrei vengono
considerati biologicamente estranei alla razza italiana e quindi pericolosi.

DEFINIZIONE DEGLI EBREI


Le leggi razziali italiane si preoccuparono in primo luogo di
definire l'ebreo:
- entrambi i genitori di “razza” e di religione ebraica;
- un solo genitore di “razza” ebraica e l'altro di nazionalità
straniera;
- un solo genitore di “razza” o di religione ebraica e l'altro di
nazionalità italiana;
- madre di “razza” ebraica, in caso di padre ignoto.
COSA ERA PROBITO AGLI EBREI
• contrarre matrimonio con persone appartenenti ad altra
“razza”;
• prestare servizio militare in pace o in guerra;
• esercitare l'ufficio di tutore e di curatore di minori o di
incapaci non appartenenti alla “razza” ebraica;
• essere proprietari o gestori di aziende con più di 100
dipendenti e proprietari di terreni con estimo superiore a
5.000 lire;
• avere alle proprie dipendenze, in qualità di domestici,
cittadini di “razza” ariana;
• iscriversi alle scuole di ogni ordine e grado, pubbliche o
private, frequentate da alunni italiani.
• insegnare alle scuole statali o parastatali di qualsiasi ordine o grado e
nelle Università (con immediata sospensione dell'insegnamento o della
libera docenza);
• esercitare le professioni di notaio e di giornalista.

Le leggi razziali disponevano, infine, l'allontanamento dall'Italia di tutti gli


ebrei stranieri entro 2 mesi; quelli ancora presenti sul suolo della
Penisola nel maggio 1940 furono internati nel campo di concentramento
calabrese di Ferramonti di Tarsia. Nel 1943 la discriminazione verso gli
ebrei si trasformò in deportazione. In totale gli ebrei deportati dall'Italia
nel periodo che va dal 1943 al 1945 furono più di 8.000 e ad essi si
devono aggiungere i 75 ebrei che furono trucidati alle Fosse Ardeatine a
Roma il 24 marzo 1944. L'operazione più importante ai danni degli ebrei
italiani,se non altro per il numero di vittime, fu quella compiuta all'alba
del 16 ottobre 1943 nel ghetto di Roma.
LA POLITICA ESTERA DI MUSSOLINI
Dal 1935 Mussolini adotta una politica estera aggressiva.
L’occupazione e la conquista dell’Etiopia, avventura coloniale
tardiva e priva di senso, mette l’Italia contro le potenze
occidentali democratiche. Nel 1936 viene proclamato l’impero
dell’Africa Orientale Italiana. Nel 1939 Mussolini invade anche
l’Albania.

IL FINE DI MUSSOLINI
Mussolini rimane al potere fino al 25 luglio 1943, quando
viene sfiduciato dal Gran Consiglio e arrestato. Liberato dai
tedeschi fonda nel nord Italia la Repubblica di Salò
(Repubblica Sociale Italiana o RSI). Nella primavera del 1945
viene catturato dai partigiani e fucilato.
1919 nasce il movimento dei fasci di combattimento
1921 movimento fascista diventa partito
1922 marcia su Roma
1924 elezioni, delitto Matteotti
1925 leggi fasciste
1929 patti lateranensi
1936 conquista dell' Etiopia, autarchia, appoggio a Franco
1939 scoppia la Seconda Guerra Mondiale, firma del patto
d'acciaio
1940 entrata in guerra dell‘Italia
1943 armistizio e nascita della Repubblica Sociale Italiana
1945 fine della guerra e del fascismo

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