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Ascesa del Fascismo

Mussolini inizialmente socialista poi verrà espulso dal movimento.

Nel 1919 fonda i Fasci di Combattimento e con il Discorso di San Sepolcro presenta il programma di
quest’ultimo movimento:

Suffragio Universale, voto ed eleggibilità per le donne.

Abolizione del Senato

Convocazione di un’Assemblea Nazionale per elaborare una nuova Costituzione dello Stato, per passare alla
Repubblica.

La classe dei lavoratori non può svolgere il lavoro per più di 8 ore.

Minimo di paga stabilito.

Partecipazione dei rappresentati dei lavoratori alla direzione delle industrie.

Presenza di un esercito che rappresenti la Nazione.

Politica estera intesa a valorizzare la civiltà nazionale.

Forte imposta straordinaria sul capitale (tasse).

Sequestro dei beni delle Congregazione religiose.

1919 – i Fasci di Combattimento sono un piccolo movimento, che nel corso di pochi anni ha sempre più
consensi.

Mussolini dunque, trasforma e accentua il carattere del movimento Antisocialista per ottenere consensi da
parte della media e grande borghesia.

Nascono le Squadre d’Azione, contraddistinte dalla “camicia nera”, che con l’uso della violenza
intervenivano per bloccare gli scioperi degli operai e i braccianti (lavoratori della terra) assalivano le
cooperative, le leghe operaie, le sedi del partito e dei giornali socialisti.

1920 – i Fasci attaccarono a Bologna, Palazzo d’Accursio, sede del Comune proprio mentre si stava
insediando la nuova giunta socialista; i socialisti risposero facendo una decina di vittime, compresi tre
fascisti.

Da questo scontro i fascisti divennero incontenibili, più violenti e si diffonderanno anche nel centro,
portando paura.

Il governo e le istituzioni locali non reagiranno per bloccare le violenze, anzi si dimostreranno indifferenti,
favorendo così un clima di illegalità.

Giolitti nel 1920 è capo del governo, crede che il movimento fascista possa essere riassorbito all’interno
delle istituzioni legali, quindi, scioglie le camere e indice nuove elezioni nel maggio 1921.

Per paura dell’avanzata dei Socialisti e del Partito Popolare (fondato da Don Luigi Sturzo), stringe delle
alleanze elettorali, in particolare con i Fascisti, che prendono il nome di Blocchi Nazionali.

I risultati delle elezioni portarono i popolari e i socialisti a mantenere la loro posizione, mentre i liberali non
ottennero la maggioranza assoluta. L’alleanza con i fascisti portò quest’ultimi in Parlamento con 35 seggi.

Di conseguenza Giolitti è costretto a dimettersi e il suo governo cadrà, l’alternanza di tre governi porterà ad
una situazione politica molto instabile.
Il Fascismo verrà inizialmente sostenuto dalla piccola borghesia, in seguito si aggiungerà la grande
borghesia agraria e industriale.

La borghesia spera di potersi servire del Fascismo in funzione Antisocialista, per poi lasciare questa corrente
quando non sarà ritenuta più utile.

Nel 1921 Mussolini riorganizzerà il movimento, creando il PNF (Partito Nazionale Fascista), partito con la
più ampia base di militanti in Italia (più tesserati).

La trasformazione dei Fasci di Combattimento nel PNF era un’esigenza per riprendere in mano le redini di
un movimento, nel quale alcuni capi squadristi decidono cosa fare, senza chiedere il permesso a Mussolini.

Attraverso il PNF Mussolini riuscì a riconfermarsi come capo incontrastato del fascismo, con un partito
gerarchicamente organizzato. Balbo, Grandi e Farinacci sono i collaboratori che Mussolini rimette in ordine.

Questo partito ha un doppio volto, che agisce sia nella legalità che nell’illegalità, utilizzando la violenza.

Anche la corrente socialista incrementò involontariamente il successo del PNF.

Avverrà anche una nuova scissione all’interno del PSI (partito socialista italiano), dal quale si stacca il Partito
Socialista Unitario (PSU), guidato da Giacomo Matteotti.

Il PNF ottenne sempre più credito, tanto che il 28 ottobre 1922 Mussolini progettò un Colpo di Stato,
nominato “Marcia su Roma”, si radunarono 25000 camicie nere, che marciarono verso la capitale.

Il ministro in questo momento è Facta, il quale presenta al re Vittorio Emanuele un decreto, che
proclamava uno Stato d’Assedio, chiedendo di far intervenire l’esercito per fermare le camicie nere, ma il re
rifiutò di firmare il consenso, dunque Facta si vide costretto a dimettersi.

In seguito Vittorio Emanuele affidò a Mussolini il compito di formare un nuovo governo. Si ha la fine di
un’Italia Liberale, che garantiva la legalità e la libertà di opinione.

La notizia della creazione di un nuovo governo con un a capo Mussolini fu accolta benevolmente dalla
maggioranza del Parlamento a eccezione dei comunisti e dei socialisti, che ritenevano scongiurato il rischio
di una guerra civile ed erano convinti che il nuovo governo sarebbe rimasto all'interno dei binari
istituzionali dello Stato.

Mussolini formò un Governo di Coalizione, che comprende non solo i fascisti, ma anche i liberali, i popolari,
i socialisti democratici, gli esponenti delle forze armate e un indipendente il filosofo Giovanni Gentile.

Inizialmente Mussolini lascia una certa libertà di stampa e lascia che i partiti siano relativamente liberi.

Nel primo discorso Mussolini dichiara di rifarsi allo Statuto Albertino (Carlo Alberto 1848) le libertà
concesse da questo e il suo partito rientrerà nella legalità e nel rispetto della legge.

Mussolini in realtà continuava ad appoggiare le azioni illegali degli squadristi, al fine di mettere a tacere gli
avversari più temibili; le spedizioni punitive e le violenze ai danni di qualsiasi organizzazione democratica di
stampo cattolico o socialista proseguivano indisturbate, con la protezione degli organi governativi e
l'indifferenza o il consenso di una parte consistente della popolazione.

allo stesso tempo Mussolini cerca di svuotare il Parlamento di ogni potere (dopo le elezioni del 1921 il
Parlamento era diviso in comunisti, socialisti, popolari, liberali e una piccola parte dei fascisti).

Nel dicembre del 1922 Mussolini istituisce il Gran Consiglio del Fascismo, organo supremo collegiale,
formato dai capi del partito fascista, con la funzione di prendere delle decisioni politiche, che sarebbero
aspettate al Parlamento.
Nel gennaio del 1923 anche le Squadre d'Azione, che agivano nella illegalità, trovarono una definizione
istituzionale, grazie al PNF, con la Fondazione della Milizia volontaria per la sicurezza nazionale (MVSN –
nuovo nome delle squadre d’azione), vero e proprio esercito di partito posto direttamente agli ordini di
Mussolini.

Politica Economica

Nel 1922 l'Italia e in una grande espansione economica.

Inizialmente il governo fascista a seconda questa fase con una politica liberista (lascia che offerta e
domanda trovino il proprio equilibrio senza l'intervento del governo).

Si ottiene così la riduzione del disavanzo (pareggio del bilancio) dello Stato e lo sviluppo dell'industria
dell'agricoltura, avvantaggiando così la classe capitalistico - borghese e svantaggiando la classe popolare.

Legge Acerbo e le elezioni del 1924

1919 – creazione dei Fasci di Combattimento

1921 – Fasci di Combattimento e il Partito Liberale, creano i Blocchi Nazionali e formano 35 seggi.

1922 – Marcia su Roma

1923 – Legge Acerbo

1924- Mussolini indice nuove elezioni solo dopo aver fatto approvare la Legge Acerbo del 1923, la quale
prevede un forte premio di maggioranza, ovvero due terzi dei seggi, al partito che riesce ad ottenere più
voti.

Inoltre al fine di assicurare in ogni modo il successo alla lista, le operazioni elettorali vennero svolte sotto
l'intimidazione dei fascisti, tanto che alcuni seguaci erano incaricati di violare il segreto delle urne e di
commettere i brogli nello spoglio delle schede. Il listone nazionale ottenne il 64,9% dei voti, il premio di
maggioranza diventò quindi superfluo.

al momento della convalida dei risultati delle elezioni, Giacomo Matteotti e l'opposizione protestarono,
chiedendo l'annullamento delle elezioni e denunciando l'illegalità con cui i fascisti ottennero i voti il 30
maggio all’apertura dei lavori della Camera.

Il 10 giugno 1924 Matteotti venne rapito e ucciso da dei sicari, convinti di intraprendere la volontà di
Mussolini.

L'assassinio di Matteotti ebbe un forte impatto sull’opinione pubblica. l'opposizione, composta da socialisti,
comunisti, repubblicani, liberali legati a Giovanni Amendola e popolari guidati da Alcide De Gasperi, decise
di non partecipare più ai lavori parlamentari finché il governo non avesse chiarito il suo coinvolgimento
nella vicenda.

Il 27 giugno 1924 cominciò la protesta, chiamata “Secessione dell’Aventino” (in ricordo di quella attuata
nella Roma antica dalla plebe contro le prepotenze dei patrizi nel 494), che non ebbe alcun risultato
positivo poiché i Partiti Democratici non riuscirono ad accordarsi per organizzare una vera lotta politica e il
fascismo continuava ad avere l'appoggio del re, dell'esercito e della borghesia; l'assenza dell'opposizione
dai lavori parlamentari fornì a Mussolini l'occasione di distruggere definitivamente le istituzioni
democratiche.

Approfittando della debolezza delle opposizioni Mussolini compì la svolta politica decisiva, il 3 gennaio
1925, in un discorso alla Camera, Mussolini rivendicò a sé la responsabilità di quanto era accaduto e del
delitto Matteotti.
Questo atto rappresentò l'avvio del processo di smantellamento dello Stato Liberale e di costruzione di un
regime autoritario, basato sulla soppressione di ogni libertà costituzionale e sull'uso della forza contro ogni
forma di opposizione e dissenso.

In seguito ci fu un aumento delle violenze squadriste accompagnate da misure repressive degli avversari
politici; i circoli e le associazioni politiche antifasciste vennero chiuse e ci furono arresti di socialisti e
comunisti.

Il discorso di Mussolini

Il 10 giugno 1924 Giacomo Matteotti fu rapito e poi ucciso, Mussolini si attribuì l'intera responsabilità
dell'omicidio Matteotti e delle altre violenze fasciste; in questo modo dava legalità ai metodi violenti del
governo.

In seguito Mussolini manifestò esplicitamente l'intenzione di reprimere ogni forma di opposizione alla sua
linea politica ed infine annunciò l'imminente emanazione di concrete misure repressive contro ogni
movimento o manifestazione antifascista.

1925-1926 vengono promulgate le leggi fascistissime ispirate dal giurista Alfredo Rocco, tutto ciò per
rafforzare il governo e abolire la divisione dei poteri.

In cosa consistono le novità:

- Il capo di governo, Mussolini, è responsabile del suo lavoro solo davanti al Re, Vittorio Emanuele III,
lui era molto succube di M., e non davanti al parlamento
- Al governo viene data la possibilità di emanare leggi, in teoria questo potere lo aveva il parlamento,
da qui si inizia a capire l’abolizione della divisione dei poteri
- Non più consiglio comunale e sindaco, subentra il podestà di nomina governativa che esercitava sia
il lavoro del sindaco che del consiglio comunale, questo non solo nelle grandi città ma anche nei
piccoli comuni, tutto è controllato da M.
- Scioglimento dei partiti e movimenti di opposizione al fascismo, tutti i deputati decaduti
- Tutti i dipendenti pubblici dovevano iscriversi al partito fascista, i professori universitari, magistrati
ecc., chi si opponeva doveva abbandonare il lavoro
- Istituzione del Confino, allontanamento dal luogo di residenza e obbligo di andare a vivere in una
località prestabilita per un certo periodo e inoltre ripristino della pena di morte
- Istituzione del tribunale speciale per la difesa dello stato, i processi e le sentenze non seguivano
l’iter solito, chi veniva sentenziato non poteva ritrattare
- Viene soppressa ogni libertà di opinione e di stampa

1928 NUOVA RIFORMA ELETTORALE

Il senato sempre di nomina regia, la camera dei deputati sarà formata in seguito ad elezioni che
prevedono una lista unica nazionale con 400 canditati tutti fascisti, scelti da M., chi va a votare quindi
non può scegliere i rappresentanti, ma tramite un plebiscito, cioè tra un sì e un no può dire se quella
lista va bene o meno.

VIE DI COMUNICAZIONE: cinema, giornali e i discorsi di mussolini.

LE FORZE ANTIFASCISTE: 1925 in risposta ad un manifesto fascista alcuni antifascisti rispondono con un
loro manifesto.

Il partito comunista attaccava con clandestinità, ma molti di loro venivano scoperti e messi a tacere
come Granmsci, Amendola e Gobetti.
Ricordiamo i due fratelli Rosselli ed Lusso, che fondano un gruppo GL giustizia e libertà a Parigi, questo
gruppo ha una storia travagliata e nel 1937 subisce un grave colpo quando in Francia i due fratelli vengono
assassinati da dei sicari fascisti.

1929 PATTI LATERANENZI

Sono stabiliti tra il regime fascista, lo stato italiano e la chiesa (rappresentata dal cardinale Gasparri) che
sottoscrivono questi patti. Tra questi patti si distinguono tre parti diverse.

Rapporti tra stato italiano e santa sede- all’epoca dell’unificazione i rapporti erano in tensione, lo stato
italiano si era unificato sottraendo delle terre alla chiesa, tanto che Pio IX non riconosceva questo
nuovo stato ed emanò il NON EXPEDIT che non permetteva la partecipazione dei cattolici alla vita
politica. La bolla del papa poi viene eliminata dal patto Gentiloni.

Cosa contengono questi patti:

prima parte- trattato- stabilisce che la religione cattolica è l’unica religione dello stato, inoltre lo stato
italiano riconosce la proprietà e la sovranità del papa sullo stato del vaticano. Il papa riconosce lo stato
italiano che ha come capitale Roma.

Seconda parte- convenzione finanziaria- lo stato assicura alla santa sede una somma di denaro come
compenso dei territori che lo stato italiano ha sottratto al pontefice.

Terza parte- concordato- lo stato italiano garantisce la libertà di culto, esercizio e potere spirituale e non
obbliga i sacerdoti al servizio militare. Inoltre lo stato italiano introduce come materia obbligatoria
l’insegnamento della religione cattolica. Lo stato italiano riconosce che il matrimonio religioso abbia anche
valore civile.

POLITICA ECONOMICA

Si distinguono 4 periodi

1- LIBERISMO- il regime fascista adotta una politica liberista, lo stato non interviene
2- Dal ’25 ministro delle finanze Volpi, fase caratterizzata da STATALISMO, protezionismo e
rivalutazione della lira. Mentre prima lo stato non interveniva adesso si, con dazi e dogane, in
questo periodo lo stato combatte le battaglie del grano, viene incoraggiata la produzione a livello
agricolo e industriale. Impegnare i cittadini a comprare prodotti locali e non esteri, incrementando
la produzione del grano in Italia. Altra battaglia, la quota novanta, stato interviene per portare
avanti una politica che combatta l’inflazione, valore della moneta sceso, dare quindi maggiore
valore alla lira.
3- Segue alla crisi del ’29 scoppiata a New York ma poi coinvolge Europa e Italia, DIRIGISMO, lo stato
deve dare delle direttive per l’economia. Vengono fondati IMI, istituto immobiliare Italiano, IRI,
istituto per la ricostruzione industriale, per risollevare le banche (IMI). Lo stato introduce le
corporazioni associazioni che uniscono datori di lavoro e operai dei vari settori e dovrebbero
favorire la cooperazione tra gli uni e gli altri, è l’alternativa alle lotte di classe e al capitalismo.
4- Dal ’35, fase dell’AUTARCHIA, cioè autosufficienza.

POLITICA ESTERA E LEGGI RAZZIALI

Politica estera- conosce una prima fase piuttosto cauta in cui M. è piuttosto prudente ed esibisce una
volontà di creare la pace , dopo questa prima fase la situazione europea cambia, mentre prima era distesa,
la Germania inizia a mostrarsi aggressiva, in seguito a questa affermazione di Hitler(nazismo) la situazione
cambia, la convivenza pacifica si trasforma, si radicalizzano gli schieramenti opposti, cioè prima gli
schieramenti erano disposti a collaborare, adesso le differenze si inaspriscono. Quali sono gli schieramenti:
da una parte i paesi liberali e democratici (Francia, Inghilterra) dall’altra parte i regimi totalitari, poi la
Russia con un regime totalitario ma si parla anche di proletariato. M. Dopo una prima fase prudente in
questa seconda si avvicina diffidente alla Germania. M. Vuole riprendere la politica coloniale che segue due
direttrici:

1- consolidamento dei possessi coloniali che l’Italia già aveva, Somalia, Eritrea, Libia,

2- conquista di una nuova colonia, Etiopia, questo consente All’Italia di completare la conquista del corno
d’Africa. Oltre a questo darebbe prestigio internazionale all’Italia, potrebbe costituire uno sbocco
economico importante e potrebbe rafforzare il regime anche dal punto di vista interno e non solo esterno.
L’Etiopia una delle poche zone dell’Africa ancora non dominata dagli europei.

L’Etiopia era uno stato indipendente da un sovrano faceva parte della società delle nazioni, all’Italia non
interessa e attacca questo territorio, viene considerata come una civilizzazione da parte degli italiani.
Questa guerra del 1935 si conclude nel 1936 in maniera molto faticosa, la società delle nazioni interviene a
favore dell’E. e sanziona l’Italia, non può ricevere soldi dai paesi della società delle nazioni, non più scambi
di commercio ecc. questo blocco non era ben definito tanto che questo blocco verrà cancellato poco dopo.

Vittorio Emanuele 3 diventa imperatore dell’Africa orientale Italiana, momento di grande prestigio, in realtà
questa conquista dimostra come gli stati interagiscono tra di loro tramite la violenza. In seguito a questa
guerra l’Italia si avvicina sempre di più alla Germania, questo avvicinamento è dettato anche da un accordo.

Nel 1938 l’Italia emana le leggi razziali e si proclama razzista, questi leggi discriminano le minoranze ebree
in Italia. Cosa prevedono:

-i bambini non possono andare nelle scuole insieme agli italiani

-Non posso prestare servizio militare

- non possono creare aziende

- non posso prestare servizio amministrativo

- non posso insegnare

GERMANIA

Dopo prima guerra mondiale la Germania si trasforma come una repubblica, considerata come la grande
perdente ( trattato di Versailes ).

1918- a Berlino scoppia un’insurrezione che vorrebbe ispirarsi alla rivoluzione russa che era scoppiata nel
1917 che fa da stimolo per i paesi comunisti. La rivolta è organizzata dalla lega di Spartaco (colui che guidò
la rivolta dei gladiatori, erano schiavi che dovevano combattere per dare spettacolo al pubblico romano )
fondata da Carl Lieveknect e Rosa Lussenburg, orientamento di sinistra. Gli operai si uniscono a questa
rivolta, insurrezione contro il governo che ha condotto la Germania nella prima guerra mondiale che ha
perso. Il governo rappresentato dal partito social democratico tedesco fa intervenire l’esercito e reprime
con la violenza questa insurrezione, in particolare i due capi della lega vengono arrestati e poi uccisi, la
situazione è molto tesa. Pochi giorni dopo la rivolta, a Weimar si riunisce un’assemblea costituente per
elaborare una costituzione che fonderà la nascita di una repubblica, questa durerà fino al 1934.

Situazione della repubblica- crisi economica, moneta svalutata, la disoccupazione dilaga.


1920- Hitler ex caporale austriaco fonda il partito nazista, è caratterizzato dagli affiliati che vestono che le
camice brune, la svastica sul braccio, la violenza, il terrorismo come strategie di affermazione, la proposta di
un regime autoritario antidemocratico, anti comunista, sono organizzati in SA.

Punti fondamentali del regime-

1- Tutti quelli che parlano il tedesco si devono riunire in una grande Germania, i tedeschi non vivevano
tutti in Germania ma anche al di fuori, quindi H. voleva ingrandire il paese comprendendo tutti
quelli che parlavano la lingua tedesca e vuole annettere anche i territori in cui vivono questi
tedeschi.
2- Abolizione dei trattai di Versailes, H. dice che i trattai non possono essere accettati, anche il trattato
di Saint Germain deve essere abolito
3- La Germania deve ricercare un suolo in cui possano vivere i tedeschi che sono molto numerosi
4- Connazionale, deve essere considerato solo chi è di sangue tedesco, gli ebrei non sono
connazionali.

1923- H. tenta un colpo di stato, il famoso Putsch di Monaco, questo fallisce, H. vorrebbe prendere il potere
con la forza. H. verrà arrestato e rimarrà in carcere per 5 anni, durante questi anni scriverà un libro “la mia
battaglia” ed elaborerà un programma politico più dettagliato rispetto al precedente.

La Germania tarda a pagare i risarcimenti di guerra allora la Francia occupa militarmente il bacino della
Ruhr, territorio al confine con la F. e G. ricco di minerali. Quest’occupazione inasprisce ancora di più il
volere della Germania per riprendersi i suoi territori.

1924- Stati Uniti piano Dawes, prestiti per G. che si risolleva un po'

1929- il crollo della borsa di NY di conseguenza porta con se giù anche la G. e ritirano i prestiti

G. torna in crisi, nel frattempo H. esce di prigione ritorna a capo del suo gruppo, tiene dei discorsi infuocati
al popolo tedesco. H. inizia ad essere sostenuto dall’alta finanza, dalla grande industria, i disoccupati, gli ex
combattenti perché lui si propone come colui che poteva risolve i problemi della G.

Il partito nazista inizia a diventare un partito con molti aderenti alle elezioni del 1932 ottiene un grande
risultato. L’anno successivo il presidente di Weimar da ad H. l’incarico di formare il governo e diventa
cancelliere.

Storia del governo- inizia male perché proprio all’inizio del ’33 i nazisti incendiano la sede del parlamento, la
colpa di questo atto viene attribuita ai comunisti, il presidente allora da pieni poteri a H. il quale procede
con una drastica limitazione delle libertà civili e politiche.

1934- H. che ottiene il nome di dittatore, Fuhler, riunisce nelle sue mani le due cariche più importanti quella
di presidente e di cancelliere in maniera in legale perché non si poteva essere entrambi. Nasce quindi il
terzo Reich, impero, quindi la repubblica di Weimar finisce la sua storia e si trasforma in un vero e proprio
impero.

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