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IL FASCISMO

IL PARTITO POPOLARE ITALIANO


Il 18 gennaio 1919 don Luigi Sturzo fondò il Partito Popolare Italiano (PPI); esso riuscì in poco
tempo a imporsi come partito di massa e segnò il coinvolgimento dei cattolici nella vita politica.
➢ Il programma si rivolgeva in particolare ai proprietari terrieri e alla piccola borghesia
➢ Furono avanzate proposte di riforme sociali da attuarsi pacificamente grazie alla
collaborazione tra industriali e lavoratori
➢ Il PPI si differenziava sia dai socialisti sia dai liberali
Lo Stato ideale proposto da Sturzo aveva le seguenti caratteristiche: laico, non confessionale,
costituzionale e non classista.

I FASCI DI COMBATTIMENTO
Nel 1919 nasce il movimento politico chiamato Fasci di combattimento, fondato da Benito
Mussolini il 23 marzo a Milano.

PRIMA DOPO
Si collocò inizialmente a sinistra, battendosi In breve tempo, però, questo programma
per radicali riforme sociali: venne eliminato e il movimento si
❖ Proposero il minimo salariale e la contraddistinse per l’aggressività verbale e la
giornata lavorativa di otto ore condotta violenta dei suoi membri.
❖ La gestione dell’impresa estesa anche
ai rappresentanti dei lavoratori
❖ L’estensione del voto alle donne Il risultato fu l’attacco e l’incendiamento della
Il manifesto politico dei Fasci fu chiamato sede del giornale socialista l’Avanti
programma di San Sepolcro

LE ELEZIONI DEL 1919


Nel novembre del 1919 le elezioni subirono delle grandi novità rispetto alle precedenti:
➢ Venne utilizzato per la prima volta il sistema proporzionale voluto dai socialisti e dai
popolari (uguaglianza di tutti su tutti i campi)
Ebbero la meglio i due grandi partiti di massa, il Partito Socialista e il Partito Popolare, che si
collocarono rispettivamente primo e secondo per consensi. Questi risultati elettorali diedero però
grande instabilità al Paese in quanto il PSI (Partito Socialista Italiano) rifiutava ogni tipo di alleanza
con altri partiti/governi.

L’OCCUPAZIONE DELLE FABBRICHE


• Dopo gli scioperi e l’occupazione delle terre, nel 1920 si arrivò perfino all’occupazione delle
fabbriche, scaturito in agosto in seguito al mancato rinnovo del contratto al fine di
ottenere aumenti salariali richiesto dal sindacato dei metalmeccanici (FIOM) e respinto
dagli industriali
• In poco tempo 300 fabbriche tra Milano, Torino e Genova vennero occupate da circa
400000 lavoratori

Tra i gruppi rivoluzionari più attivi c’era anche quello che faceva capo alla rivista l’Ordine Nuovo
(all’interno del gruppo era presente anche Antonio Gramsci), il quale aveva consigliato questo
“strumento rivoluzionario” per acquisire maggiore potere nel controllo delle aziende.

LA MEDIAZIONE DI GIOLITTI
❖ Nel giugno 1920 venne richiamato Giovanni Giolitti a sostituire il dimissionario e
fallimentare governo Nitti
❖ Egli assunse un atteggiamento neutrale e attuò un intelligente opera di mediazione e
riconciliazione tra CGL e industriali

Gli operai ottennero aumenti salariali e In cambio gli venne chiesto di


la promessa di un possibile controllo sgomberare definitivamente le
sulla gestione delle aziende fabbriche (settembre 1920)

NASCITA DEL PARTITO COMUNISTA


➢ Il socialismo italiano era molto diviso al suo interno

Per i massimalisti, guidati da Giacinto Menotti I riformisti, guidati da Filippo Turati e Claudio
Serrati, la rivoluzione russa divenne il modello Treves, rifiutavano invece il metodo
da seguire rivoluzionario ma non riuscirono a imporsi nel
governo per sostenere le loro riforme sociali

Al Congresso di Livorno del gennaio 1921 i due schieramenti esplosero: Lenin arrivò perfino a
chiedere a Serrati di escludere i riformisti dal governo; nel caos generale la corrente guidata da
Gramsci e Bordiga si staccò dal Partito Socialista e fondò il Partito Comunista d’Italia.

LA FORZA DELL’ASSOCIAZIONISMO RURALE


Se da un lato il biennio rosso aveva indebolito la maggior parte degli operai delle fabbriche,
dall’altro i contadini erano riusciti ad ottenere risultati significativi, ottenendo miglioramenti
salariali e creando una struttura organizzativa capace di controllare il mercato del lavoro.
Le associazioni infatti discutevano con i proprietari il numero di giornate lavorative necessarie e
poi distribuivano il lavoro tra i loro iscritti/clienti. Questo sistema era però caratterizzato da
profonde divisioni tra i salariati (che miravano alla socializzazione della terra) e i mezzadri/piccoli
affittuari (che speravano di diventare proprietari terrieri).

L’ECCIDIO DI BOLOGNA E LA NASCISTA DEL FASCISMO AGRARIO


❖ Il 21 novembre 1920, giorno dell’insediamento del Consiglio Comunale a Palazzo
d’Accursio, quando il sindaco si affacciò sulla piazza, partirono dei colpi di pistola.
❖ I socialisti vennero incoraggiati dalla sicurezza a sparare sulla folla provocando una decina
di morti.
Questo fatto segnò la nascita del fascismo agrario. Venne accantonato il programma di San
Sepolcro e vennero istituite formazioni paramilitari (le cosiddette squadre d’azione) per intimidire
il movimento socialista: esse ottennero subito grande appoggio dalla borghesia terriera e da:
- Ex combattenti che faticavano a reinserirsi nella vita civile
- Giovani che volevano impegnarsi contro i nuovi presunti “nemici della patria”
- La piccola borghesia che cercava spazi per affermare la propria diversità

I FASCISTI IN PARLAMENTO
➢ Giolitti decise di programmare nuove elezioni il 15 maggio 1921 accettando la
composizione di liste comuni (dette anche blocchi nazionali), formate da liberali, gruppi di
centro e fascisti.
➢ Giolitti puntava a un netto ridimensionamento dei socialisti, che però non avvenne. La
speranza dei liberali di riconquistarsi un posto importante nel Parlamento svanì e così
Giolitti decise di farsi da parte lasciando l’incarico di capo del governo ad Ivanoe Bonomi.
➢ Al Congresso dei Fasci del novembre 1921 Mussolini decise di trasformare il nome del
movimento in Partito Nazionale Fascista

LA MARCIA SU ROMA
Luigi Facta sostituì Bonomi dopo solo sei mesi di governo; si trattava però di un governo parecchio
debole e instabile. Nel frattempo Benito Mussolini rimodellò il Partito Fascista, modificandone il
programma:

- Abbandonò le posizioni repubblicane e si dichiarò favorevole alla monarchia


- Accantonò la critica del capitalismo e sostenne l’opportunità di una politica economica
liberista
- Abbandonò l’anticlericalismo e attaccò il Partito Popolare di Don Sturzo.

La svolta avvenne quando, il 24 ottobre 1922, Mussolini riunì migliaia di camicie nere in vista della
marcia su Roma per assumere il potere con la forza. Facta chiese allora al re Vittorio Emanuele III
l’intervento dell’esercito; richiesta che venne però rifiutata.
❖ Il 28 ottobre le colonne fasciste entrarono nella capitale
❖ Il 30 ottobre 1922 Mussolini ottenne ufficialmente l’incarico dal sovrano di formare il
nuovo governo

MUSSOLINI AL GOVERNO
• Tra il 1922 e il 1924 si svolse la fase legalitaria del fascismo, che prevedeva l’instaurazione
della dittatura vera e propria
• Mussolini guidò un governo di coalizione costituito da fascisti, liberali, popolari e altre
componenti
• Il 16 novembre 1922 Mussolini si presentò al Parlamento con un discorso arrogante che
nonostante tutto gli fece guadagnare 306 voti favorevoli e 116 contrari
PRIME RIFORME:

o Mussolini abbandonò la politica economica di Giolitti


o Sciolse le amministrazioni comunali in mano a socialisti e popolari
o Penalizzò le cooperative rosse, costringendole all’estinzione
o Pose limiti alla libertà sindacale
o Adottò una serie di misure economiche per rivalutare la lira
o Creò la Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale, legalizzando lo squadrismo

MUSSOLINI MODERATO
Negli anni 1922-24 Mussolini alternò

Un atteggiamento moderato ad un altro più minaccioso e rivoluzionario


Riuscì ad imporsi anche sul piano internazionale come leader conservatore, ricevendo credito da
stati democratici come Francia e Inghilterra.

Tra i provvedimenti più importanti di questo periodo vi sono:


❖ La riforma della scuola emanata dal governo il 27 aprile 1923, sotto la responsabilità del
ministro della Pubblica Istruzione Giovanni Gentile
❖ La legge Acerbo approvata dal Parlamento il 14 novembre 1923, che riformava il sistema
elettorale in senso fortemente maggioritario, assegnando alla lista che otteneva la
maggioranza due terzi dei seggi della Camera
Nelle elezioni del 1924 la posizione governativa fu quindi rappresentata da un listone controllato
dai fascisti cui aderirono anche la maggioranza dei liberali e alcuni cattolici conservatori
Il 6 aprile 1924 la vittoria del listone fu clamorosa (65% dei voti).

IL DELITTO MATTEOTTI
➢ Il 30 maggio 1924 il deputato Giacomo Matteotti pronunciò un coraggioso discorso alla
Camera, denunciando le violenze compiute dai fascisti in molti seggi elettorali
➢ Il 10 giugno Matteotti venne rapito da un gruppo di squadristi e successivamente ucciso
➢ Si formò quindi una sorta di ondata anti-fascista, che prese il nome di secessione
dell’Aventino: l’opposizione sperava che il re intervenisse ritirando la fiducia a Mussolini,
ma ciò non avvenne.
Dopo che l’ondata anti-fascista si placò il 3 giugno 1925 Mussolini pronunciò un discorso
alla Camera dove si assunse le responsabilità del caso Matteotti, gettando però allo stesso tempo
le basi per l’instaurazione della dittatura.

LE LEGGI FASCISTISSIME
A partire dal 1925 il fascismo fece apparire una serie di leggi (dette fascistissime) che
segnarono il definitivo passaggio alla dittatura:
➢ L’unico partito politico riconosciuto fu quello fascista e venne vietata l’esistenza di altre
formazioni politiche
➢ La figura del Presidente del Consiglio fu sostituita da quella del capo del governo
➢ Si riconobbe a quest’ultimo il potere legislativo
➢ Furono eliminate le autonomie locali e le elezioni comunali
➢ La carica di sindaco fu abolita e sostituita da quella di podestà
➢ Venne limitata la libertà di stampa e di associazione
➢ Venne istituito il Tribunale speciale per la difesa dello Stato

Nel 1928 la trasformazione dello Stato in totalitario fu completata con una nuova legge elettorale,
formata da una lista unica e che quindi non permetteva ai cittadini di scegliere i loro
rappresentanti (potevano soltanto votare a favore o meno).

PROPAGANDA E CONSENSO
❖ Divenne obbligatorio possedere la tessera del partito per ottenere privilegi di vario tipo
❖ Furono create organizzazioni capaci di coinvolgere i cittadini

L’Opera Nazionale Dopolavoro si Il Comitato Olimpico Nazionale


occupava del tempo libero dei Italiano (CONI) che controllava le
lavoratori proponendo gare sportive e attività sportive
gite

Le organizzazioni più importanti però furono: i Fasci giovanili, i Gruppi Universitari Fascisti e
l’opera Nazionale Balilla in quest’ultima i ragazzi venivano educati alla dottrina fascista con
esercitazioni militari vere e proprie

I MEZZI DI COMUNICAZIONE
• Nel 1927 venne fondato l’EIAR, un ente radiofonico (antenato della RAI). La radio divenne
uno strumento molto efficace per la diffusione delle informazioni.
• Anche il cinema venne utilizzato a fini propagandistici: ogni sala era infatti obbligata a
proiettare i film dell’Istituto Luce, casa di produzione cinematografica “vicina” a Mussolini
• Nel 1937 venne infine istituito il Ministero della Cultura Popolare con l’obiettivo di
controllare e gestire tutti gli aspetti della vita culturale italiana

I PATTI LATERANENSI
Le trattative tra il governo e la Chiesa iniziarono nel 1926 e si conclusero l’11 febbraio 1929 con la
firma dei Patti Lateranensi. Il documento si componeva di tre parti:
➢ Un trattato internazionale col quale la Chiesa riconosceva ufficialmente lo Stato Italiano e
la sua capitale, ottenendo la sovranità su Città del Vaticano
➢ Una convenzione finanziaria che impegnava l’Italia a versare un’indennità al Vaticano per
la perdita dello Stato pontificio
➢ Un concordato che stabilì che la religione cattolica era quella di Stato e che si sarebbe
insegnata nelle scuole

LA POLITICA ECONOMICA
La prima fase della politica economica fascista fu di stampo liberista: furono concessi sgravi fiscali
alle imprese e stimolata l’iniziativa privata; vene infine ridotta la spesa pubblica tutto ciò
però non bastò a fermare l’inflazione Così nel 1926 Mussolini nominò Giuseppe Volpi
come ministro delle Finanze e vennero adottate misure protezionistiche
Venne rivalutata la lira (1 sterlina passò da 150 a 90 lire)
o Uno dei primi provvedimenti economici fu l’aumento del dazio sui cereali
accompagnato da una forte battaglia propagandistica (la cosiddetta battaglia del grano)
o Nel 1928 venne iniziato il progetto di bonifica delle zone paludose italiane (intervento che
riuscì in particolare nella zona dell’Agro Pontino dove venne costruita l’odierna Latina)
Di qui il nome di politica dell’autarchia: l’Italia doveva essere in grado di produrre
autonomamente ciò di cui aveva bisogno, evitando la dipendenza dalle importazioni estere.

IL CORPORATIVISMO
Il fascismo condannò lo sciopero e la lotta di classe Nell’ottobre 1925 i sindacati
fascisti e la Confindustria raggiunsero un’intesa che prevedeva validità giuridica solo agli accordi
stipulati da sindacati fascisti
❖ Questa posizione prese il nome di corporativismo. L’ordinamento fu enunciato in modo
ufficiale dalla Carta del lavoro del 1927: tutti i settori della produzione avrebbero dovuto
organizzarsi in organizzazioni composte da lavoratori e padroni appartenenti allo stesso
settore economico.

LO STATO IMPRENDITORE
➢ L’intervento dello Stato divenne sempre maggiore negli anni Trenta
➢ Nel 1931 fu istituito l’Istituto Mobiliare Italiano (IMI) un istituto di credito
capace di sostituirsi alle banche a sostegno delle industrie in difficoltà
➢ Nel 1933 fu creato l’Istituto per la Ricostruzione Industriale, che divenne azionista di
maggioranza di banche in crisi
L’IDEOLOGIA NAZIONALISTA E LA SPEDIZIONE IN ETIOPIA
Sin dall’inizio il fascismo fu fortemente caratterizzato da un sentimento fortemente nazionalista.

La svolta avvenne in particolare nel 1934 quando Mussolini decise di invadere l’Etiopia

• Le truppe italiane invasero l’Etiopia il 3 ottobre 1935, senza dichiarazione di guerra


• La capitale Addis Abeba venne conquistata il 5 maggio 1936 il re etiope Hailè
Selassiè fu costretto alla fuga
• La Società delle Nazioni, però, condanno l’Italia per questa azione e le assegnò delle
sanzioni economiche, vietando la vendita all’Italia di beni di interesse militare
Il 9 maggio 1936 Mussolini annunciò la fondazione dell’Impero dell’Africa Orientale Italiana.

Dal punto di vista economico non fu Dal punto di vista politico, invece,
una grande operazione perché l’Etiopia l’operazione fu un successo. Nel 1936
era una terra abbastanza povera di le sanzioni furono ritirate e Gran
materie prime Bretagna e Francia riconobbero
l’impero italiano d’Africa

L’ALLEANZA CON LA GERMANIA


❖ Nell’ottobre 1936 venne firmato un patto di amicizia tra Italia e Germania (Asse Roma-
Berlino)
❖ Nel 1938 il regime fascista promulgò le leggi razziali contro gli Ebrei, seguendo di fatto
quanto già accaduto in Germania nel 1935
Queste leggi impedivano i matrimoni tra Ebrei e non Ebrei; impedivano agli Ebrei di frequentare la
scuola pubblica e di svolgere determinate professioni

L’ITALIA ANTI-FASCISTA
➢ A partire dal 1926 l’opposizione al fascismo divenne un reato per cui alcuni scelsero
di emigrare all’estero (l’ex presidente del Consiglio Francesco Saverio Nitti)
➢ Tra quelli rimasti in Italia si contraddistinse la figura di Benedetto Croce, che dopo
un’iniziale simpatia per il fascismo, nel 1925 dichiarò il Manifesto degli intellettuali
antifascisti dove condannò l’ideologia di Mussolini

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