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Il corporativismo
Per quando riguarda i rapporti tra le classi sociali,Mussolini propugnò il
corporativismo. L’ordinamento corporativo fu enunciato in modo ufficiale
dalla Carta del lavoro del 1927:i datori di lavoro e i lavoratori dovevano
collaborare e difendere insieme gli interessi della nazione. In realtà questo
ordinamento si risolse solo a vantaggio degli imprenditori che riuscirono a
tenere basso il costo del lavoro.
Politica economica
La politica economica del fascismo attraversò due fasi principali:
La prima fase della politica economica fascista fu di stampo liberista,il
governo favorì la libertà di iniziativa economica riducendo vincoli e peso
fiscale sulle imprese. L'industria siderurgica e meccanica si è ripresa dalla
crisi del dopoguerra: la produzione automobilistica raggiunge nel 1926 la
cifra di 60.000 autoveicoli e di 3.600 veicoli industriali, ad opera
soprattutto della Fiat, che partecipa a questa produzione con circa 34.000
unità. Il prezzo pagato per questa crescita è un congelamento dei salari
operai,che lentamente avevano raggiunto i livelli precedenti allo scoppio
della prima guerra mondiale e che ora evidenziano una significativa
diminuzione.
L’opposizione al fascismo
A partire dal 1926 l’opposizione al fascismo divenne un reato,punito con il
carcere o l’esilio. Giustizia e libertà fu un movimento antifascista fondato
a Parigi,nel 1929,da un gruppo di profughi italiani. L’organizzazione
condusse una lotta contro il regime con metodi rivoluzionari,cercando di
coniugare liberalismo e marxismo. La direzione comunista stabilì la sua
sede a Parigi,sotto la guida di Palmiro Togliatti. Sempre a Parigi,esuli
italiani di ispirazione repubblicana e socialista(Turati,Saragat,Nenni,De
Gasperi),fondarono nel 1927 la Concentrazione antifascista che fece
un’opera di propaganda internazionale contro il regime.
Politica estera
In politica estera per oltre un decennio Mussolini rispettò gli accordi di
pace firmati nel 1919. Nel 1935 si verificò la svolta, con la guerra
d'Etiopia, che si concluse nel maggio del 1936, e in seguito alla quale
Mussolini proclamò la nascita dell'impero dell'Africa orientale italiana
(AOI), la cui corona fu assunta da Vittorio Emanuele III. Dopo l'impresa
africana il regime fascista si trovò ostacolato, seppure in forme leggere,
dalla Società delle Nazioni e contemporaneamente fu attratto nell'orbita
tedesca: con Adolf Hitler Mussolini firmò un'intesa (l'asse Roma-Berlino)
che portò il governo fascista a intervenire nella guerra civile spagnola a
fianco dei tedeschi.
L'avvicinamento alla Germania nazista divenne totale nel 1938, anno in cui
furono emanate le leggi "per la difesa della razza" (1° settembre e 10
novembre): gli ebrei italiani si videro messi al bando dalla pubblica
amministrazione, dalla scuola, dall'esercito. Nello stesso anno fu avviata
una campagna di militarizzazione, che portò all'invasione dell'Albania
(1939).
Il fascismo in letteratura
Il fascismo e le aziende