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cinematismo: Sistema a
Glifo a doppio pendolo
Elenco allievi 5b Meccanica
1.1 - INTRODUZIONE 4
DATI MANOVELLISMO 6
3.1 - CAMME 7
PROBLEMATICA DELLE CAMME 7-9
ANALISI CINEMATICA 9 - 10
ANGOLO DI PRESSIONE 10 - 11
LEGGI DEL MOTO 11
LEGGI DI MOVIMENTO BASE 12 - 14
5.1 - CONCLUSIONI 17
3
1.1 INTRODUZIONE:
4
2.1 DATI E CARATTERISTICHE DEL MANOVELLISMO A
GLIFO A DOPPIO PENDOLO
5
DATI MANOVELLISMO:
6
3.1 CAMME
PROBLEMATICA DELLE CAMME
Si dicono "a camma" quei meccanismi nei quali la trasmissione del moto
avviene per contatto di due profili appositamente sagomati per realizzare la
trasformazione richiesta della legge di moto. Normalmente essi sono costituiti
(fig.1) da un "movente" animato da un moto rotatorio uniforme, da un "cedente"
animato di moto alternativo e da un telaio fisso.
In particolare se il cedente è animato di moto traslatorio rettilineo, il
meccanismo è detto di prima specie (ed il cedente è chiamato "punteria"),
mentre se è animato di moto rotatorio il meccanismo è detto di seconda specie
(ed il cedente è chiamato "bilanciere"). Normalmente il cedente ha un profilo
assai semplice costituito da una rotella (cedente a rotella) o da un piattello
(cedente a piattello) mentre quando nel punto di contatto esso presenta uno
spigolo vivo si dice cedente a coltello o a punta. Le camme si dicono "piane" se
il cedente si muove in un piano perpendicolare all'asse di rotazione del movente,
in caso contrario si dicono spaziali. L'accoppiamento fra camma e cedente si
dice "di forza" quando il contatto è assicurato dalle forze agenti sul cedente; in
genere ciò si ottiene mediante l'uso di molle di richiamo. Si dice invece "di
forma" quando è l'accoppiamento stesso ad impedire il distacco fra movente e
cedente.
Fig.1
Per introdurre chiaramente i vari aspetti del problema progettuale delle camme
conviene procedere in modo schematico facendo riferimento al caso semplice
della punteria in figura 2 dove con Fr è indicata la forza resistente e con Fi m
la forza d'inerzia agente sul cedente. Sia l'angolo indicato (angolo di
pressione), Rr il raggio di rotella, Rb il raggio di base della camma, il suo
raggio di curvatura nel punto di contatto ed S la spinta mutua fra camma e
rotella. Il dimensionamento del meccanismo va condotto al carico sopportato
7
dalla rotella e dalla pressione di contatto fra la rotella e camma, che non devono
superare i valori massimi consentiti.
Fig. 2
La spinta S vale:
Fr Fi
S [1.1]
cos
S S am [1.2]
SE Rr
p 0,175 1 [1.3]
bRr
ove b è la dimensione assiale del contatto (spessore pista camma) ed E il
modulo di elasticità del materiale.
p p am [1.4]
8
Si consideri innanzitutto la forza S agente sul cedente, data dalla1.1 . La forza
d'inerzia Fi , in qualche caso é trascurabile rispetto a Fr , in altri casi é l'unica
presente, molto spesso é una parte consistente della forza globale. Quindi la
forza che agisce sul cedente non é predeterminata ma dipende dalla legge di
moto adottata.
Per quanto riguarda la pressione di contatto, la 1.3 mostra che dipende dal
raggio di rotella Rr e dal raggio di curvatura del profilo. Mentre il raggio della
rotella é costante, il raggio é variabile da punto a punto ed il suo valore
minimo dipende dal raggio di base e dalla legge di moto del cedente. La
pressione di contatto é influenzata anche dalla larghezza "b" di contatto,
l'aumento della larghezza "b" aumenta gli effetti dei disallineamenti tra l'asse
della rotella e quello della camma.
La pressione ammissibile dipende dal materiale impiegato, dal grado di
rifinitura e dal trattamento termico.
Un altro aspetto di cui tener conto é la progettazioni di camme veloci in quanto
possono generare sensibili vibrazioni. Un progetto simile deve tenere conto
della deformabilità elastica del meccanismo che deve assorbire le vibrazioni.
ANALISI CINEMATICA
L'analisi cinematica di un meccanismo a camma consiste nel trovare le relazioni
che legano il cedente con il movente (spostamento, velocità, accelerazione).
La legge di movimento desiderata é ottenuta sagomando opportunamente il
profilo della camma in modo da generare quella legge.
Se consideriamo il meccanismo in figura 3 con cedente a bilanciere. ponendo
la rotazione della camma e y lo spostamento del cedente presi a partire dalla
posizione tratteggiata ( posizione iniziale). Il diagramma delle alzate y y(a) può
essere ottenuto per punti disegnando la camma in diverse posizioni, disegnando
il cedente in modo da risultare sempre a contatto con la camma e rilevando i
valori corrispondenti di y .
Fig. 3
9
Per compiere questa operazione si individuano punto per punto le normali al
profilo, si disegna il cedente a contatto nei punti suddetti immaginando che la
camma sia fissa e sia il telaio a ruotare attorno al centro della camma in senso
opposto (inversione cinematica). Per ogni punto si rileva l'angolo della
camma e l'incremento del cedente per poi costruire il diagramma delle alzate.
dy d2y
Una volta noto y y(a) si possono trovare y ' e y '' derivando una
d d 2
prima e una seconda volta il diagramma delle alzate. Da queste otteniamo
rispettivamente la velocità e l'accelerazione istantanea rispetto l'angolo della
camma.
ANGOLO DI PRESSIONE
Per analizzare la qualità del movimento si usa il concetto di angolo di pressione.
Viene così definito l'angolo formato fra la spinta S diretta secondo la normale di
contatto e la velocità del centro C della rotella. Si indichi con F la forza utile
della spinta S si ha:
Fig. 4
F
S
cos
La spinta utile F risulta pari alla somma della forza resistente Fr e la forza
d'inerzia Fi agenti sul cedente.
Per il valore di si assume generalmente il valore di 45 , così che la spinta
S non superi più del 40% la forza Fr Fi . Gli angoli più bassi sono da
utilizzare nei meccanismi a punteria, a causa degli attriti, addirittura nelle
punterie a sbalzo possono inceppare nel meccanismo durante la corsa di risalita.
Nella pratica per le camme a bilanciere si assume come max = 45 , per le camme
a punteria si assume max 30 per la fase di risalita, invece per le fasi di discesa,
dove non si verificano problemi di impuntamento, si possono assumere valori
max 50
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LEGGI DEL MOTO
Spostamento y h 1
sen
2
2
h 2
Velocità v y' 1 cos
2h 2
Accelerazione a y' ' 2 sen
2
Dove:
escursione angolare della camma ( rotazione totale 50° )
angolo di lavoro della camma ( rotazione istantanea della camma )
h spostamento totale della punteria ( salto camma 5mm )
y spostamento istantaneo della punteria
d
velocità angolare in rad
sec
dt
11
LEGGI DI MOVIMENTO BASE
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SINUSOIDALE MODIFICATA CON TRATTO A VELOCITA'
COSTANTE: questa curva è un ulteriore elaborazione della curva sinusoidale
modificata. L'inserzione di un tratto a velocità costante e accelerazione zero nel
punto medio della curva di accelerazione, riduce la velocità massima e la rende
adatta ad applicazioni con corse lunghe.
CV H
Vmax
C a H 2
a max
2
dove:
Vmax velocità massima del cedente della camma in mm
s
CV = coefficiente di velocità
H = salto camma in mm
= angolo di lavoro della camma in rad.
2n
= = velocità angolare in rad
sec
60
amax = accelerazione massima del cedente in mm
s2
Ca = coefficiente di accelerazione
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ESEMPIO:
Uno spintore mosso da una camma cicloidale percorre una corsa da 110 mm in
una rotazione di 120, la camma ruota a:
n=120 giri 1'
CV = 2 (cicloidale)
C a = 2 = 6,28 (cicloidale)
H = 110 mm
= 125° = 125 = 2,182 rad.
180
2 n 2120
= = = 12,567 rad sec
60 60
VELOCITA' MASSIMA:
Cv H 2 110 12,567
Vmax = =1267 mm s = 1,267 m
2,182 s
C a H 2
= 2 110 122 ,567 = 22926
2
mm 22926
a max = = = 2,34 g
1000 9,81
2 2
2,182 s
Il valore espresso in "g" da un'idea intuitiva del fatto che la massa mossa si
scarica sui meccanismi con una forza di circa 2,34 volte il suo peso.
14
4.1 ANALISI CINEMATICA E DINAMICA DOPPIO PENDOLO
Essendo il meccanismo caratterizzato da un sistema cinematico a doppio
pendolo si può determinare la legge dello spostamento velocità e accelerazione
del gruppo manino porta dente.
Spostamento X = R cos
Velocità V = X ' = - R sen d = -R sen
dt
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Con un calcolo analitico o mediante l'utilizzo del CAD 3D è possibile
determinare la posizione baricentrica del gruppo oscillante.
Fimax = m amax
2 450
2
amax = R COS
2
= 3
50 10 1 = 111 m2
60 s
amax = 11,3·g
00 COS 1
1. Vantaggi:
Mantenimento di una traiettoria orizzontale del prodotto nella fase di
andata.
2. Svantaggi:
Elevata eccentricità del sistema albero collo d'oca (eccentricità = metà
della corsa del manovellismo).
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