(verifica a fatica)
Per le verifiche a fatica degli alberi sono stati utilizzati i seguenti grafici:
Il grafico della fig.26, preso in considerazione dal libro “Costruzione di macchine”
di Renato Giovannozzi mod.I pag.105, è utile per determinare il coefficiente di
riduzione della resistenza a fatica “C1”, dovuto alla finitura superficiale in
funzione del carico di rottura.
Il grafico della fig.27, preso in considerazione dallo stesso libro pag.106, è invece
utile per determinare il coefficiente di riduzione della resistenza a fatica “C2“,
dovuto alle variazioni di diametro, in funzione del diametro più piccolo rispetto
alla rastremazione.
In fig.61 è possibile analizzare graficamente il fattore di sensibilità all’intaglio a
fatica “q”, in funzione del raggio di raccordo nella sezione considerata; tale grafico
è consultabile dal libro “Costruzione di macchine” di Renato Giovannozzi mod.I
pag.131.
In fig.68 e 76, è possibile analizzare graficamente il fattore di forma “kt”, in
funzione dei seguenti rapporti: raggio di raccordo rispetto al diametro minore, in
riferimento alla sezione dello spallamento, e diametro maggiore rispetto al
diametro minore, sempre riferita alla stessa; tali grafici sono rispettivamente
consultabili dal libro “Costruzione di macchine” di Renato Giovannozzi mod.I
pag.134 e pag.136.
Gli elementi delle macchine generalmente soggetti a carichi variabili nel tempo,
presentano cedimenti che si verificano anche quando gli sforzi applicati sono ben
inferiori rispetto a quelli di rottura statica, producendo: danneggiamenti
microscopici e cricche che si propagano sino a portare a rottura il pezzo. La
rottura pericolosa si verifica in modo improvviso senza essere preceduta da
variazioni significative delle deformazioni globali del pezzo.
Si definiscono:
• Vita a fatica: il numero di cicli di carico in corrispondenza del quale si
verifica la rottura del provino per un determinato sforzo;
• Resistenza a fatica: il valore dell’ampiezza di sforzo che provoca la rottura
in corrispondenza di n cicli di carico;
• Limite a fatica: il valore di resistenza a fatica per una durata “illimitata”.
Si riporta il profilo dell’albero comprensivo di tutti gli spallamenti (ricavati con
le proporzioni rispetto al disegno)
Dunque, la verifica a fatica è stata effettuata considerando le seguenti sezioni:
A, B, C, D, E:
SEZIONE A
𝑀!"# = −31498.031[𝑁𝑚𝑚]
! 𝑀$"! = 86540.118[𝑁𝑚𝑚]
𝑀% = 0[𝑁𝑚𝑚]
SEZIONE B
𝑀!"# = −20832.269[𝑁𝑚𝑚]
! 𝑀$"! = 57236.174[𝑁𝑚𝑚]
𝑀% = 360495.797[𝑁𝑚𝑚]
SEZIONE C
𝑀!"# = −3963.944[𝑁𝑚𝑚]
! 𝑀$"! = 10890.836[𝑁𝑚𝑚]
𝑀% = 360495.797[𝑁𝑚𝑚]
SEZIONE D
𝑀!"# = 52524.957[𝑁𝑚𝑚]
!𝑀$"! = −144311.156[𝑁𝑚𝑚]
𝑀% = 360495.797[𝑁𝑚𝑚]
SEZIONE E
𝑀!"# = 82311.98[𝑁𝑚𝑚]
!𝑀$"! = −226150.353[𝑁𝑚𝑚]
𝑀% = 360495.797[𝑁𝑚𝑚]
Si applica dunque il criterio di Von Mises:
32 32 3 -
𝜎&' = 𝑀),+, = 7 𝑀 -
+ 𝑀 -
+ 𝑀
𝜋𝑑 ( 𝜋𝑑 ( ),$"! ),!"#
4 %
(- /
Con .,! = 0 modulo di resistenza a flessione.
"
Per cui:
σeq,A=5.638[N/mm2]
σeq,B=7.38[N/mm2]
σeq,C=9.278[N/mm2]
σeq,D=16.407[N/mm2]
σeq,E=24.804[N/mm2]
Si riportano i valori calcolati su un grafico:
Albero1
30
25 24,804
20
ϱeq (N/mm2)
16,407
15
10
9,278
7,38
5 5,638
0
0 50 100 150 200 250 300
χ(mm)
Dall’analisi di tale grafico, emerge che la sezione E è quella più sollecitata;
la verifica a fatica verrà effettuata soltanto su questa sezione.
σR=4σamm=80[kg/mm2] (carico di rottura)
σsn=0.68σR=54.4[kg/mm2] (carico di snervamento)
ΔσL=0.56σR=44.8[kg/mm2] (resistenza all’oscillazione)
/12
σm=√3 .,!# =19.645[N/mm2]=2.003[kg/mm2] (tensione media)
2",%& (- - -
Δσ= = :𝑀),$"! + 𝑀),!"# =15.143[N/mm2]=1.544[kg/mm2] (ampiezza
0 .,!
oscillazione)
Per il calcolo della tensione limite effettiva a fatica “ΔσL,eff”:
è necessario leggere i coefficienti C1 e C2 dai grafici inerenti, redatti in precedenza
in fig.26 e 27:
C1=0.86 (è stata considerata una rettifica media e un carico a rottura pari a 80)
C2=0.82 (torsione preponderante)
Si sceglie un raggio di raccordo pari a r=1[mm]
Ora, per trovare il fattore di sensibilità all’intaglio a fatica “q”, si definisce l’altezza
dello spallamento pari a:
𝐷34$ − 𝐷3+5
ℎ= = 2.75[𝑚𝑚]
2
𝒉
per cui: 𝒓 =2.75 <3
⇒ dunque, è possibile utilizzare il grafico mostrato in precedenza in fig.61
⇒ si ha che per il nostro acciaio legato, e quindi duttile: q=0.67.
Si definisce ora il fattore di forma “Kt” dal grafico in riferimento al momento
torcente in fig.76, poiché come si può notare, la torsione è preponderante rispetto
alla flessione; dunque entrando con i seguenti rapporti si ha:
𝒓 𝑫
=0.0183 e =1.101 ⇒ kt=1.46
𝒅 𝒅
Ora, si può calcolare il valore del coefficiente d’intaglio a fatica “kf” con la seguente
relazione:
kf=1+q(kt-1)=1.308
Infine, si può dunque calcolare la tensione limite effettiva a fatica, dato che si
conoscono tutti i coefficienti necessari:
𝜟𝝈𝑳
ΔσL,eff=𝑪𝟏 𝑪𝟐 =24.15[kg/mm2]
𝒌𝒇
Ora è possibile costruire il “Diagramma di Haigh”, che rappresenta le ampiezze
delle sollecitazioni limite (sull’asse delle ordinate) in funzione delle sollecitazioni
medie (sull’asse delle ascisse). Dunque le coordinate del punto di lavoro P, sono:
P(σm ; Δσ) = (2.003 ; 1.544)
Albero1
60
50
40
ΔϬL
30
20
10
0
0 10 20 30 40 50 60 70 80 90
Ϭ
Ora, è necessario calcolare il valore del coefficiente di sicurezza ν, per verificare
se il pezzo progettato funzioni correttamente (ν>3):
𝟏
𝝂= 𝜟𝝈 𝝈 =9.9>3
& 𝒎𝒆𝒅𝒊𝒐
𝜟𝝈𝑳,𝒆𝒇𝒇 𝝈𝒓𝒐𝒕𝒕𝒖𝒓𝒂
⇒ il pezzo progettato funziona correttamente!