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G.

Petrucci Lezioni di Costruzione di Macchine

30. ASSI E ALBERI


Lalbero un elemento rotante, usualmente di sezione circolare, usato per trasmettere potenza e/o moto di rotazione
e/o coppia; esso fornisce lasse di rotazione o di oscillazione ad elementi rotanti quali pulegge, ruote dentate, volani
ecc Tipicamente, vincolato allesterno mediante supporti costituiti da cuscinetti a rotolamento o strisciamento.
Lasse invece un elemento usato per supportare elementi rotanti, senza trasmettere potenza o coppia, che pu
essere rotante o meno (gli assali ferroviari, lasse della carriola).
Il progetto
Il progetto di un albero deve essere preceduto da unanalisi preliminare della macchina in cui deve essere inserito al
fine di determinare la posizione degli elementi che dovranno essere calettati sullalbero stesso (pulegge, ruote
dentate, cuscinetti, manovelle) e stimare le forze che verranno trasmesse.
Il progetto dellalbero deve tener in considerazione i seguenti fattori:
1) le tensioni agenti e la resistenza (statica, a fatica, affidabilit);
2) le inflessioni e la rigidezza:
inflessioni di flessione e torsione,
rotazioni delle sezioni in corrispondenza degli elementi collegati,
inflessione di scorrimento negli alberi a sbalzo;
3) le sollecitazioni dinamiche;
4) il peso (in alcuni casi).
necessario tenere presente che lanalisi delle tensioni in una sezione dellalbero non richiede la conoscenza
dellintera geometria dellalbero stesso (se isostatico), ma solo la geometria della sezione stessa (per ovvi motivi) e
delle zone limitrofe (per considerare eventuali concentrazioni di tensione), oltre, come gi detto, alla posizione dei
carichi e dei vincoli e lentit dei carichi. Al contrario, le inflessioni dipendono, oltre che da modulo di Young del
materiale, dalla geometria complessiva dellalbero, per cui opportuno determinare inizialmente le dimensioni
necessarie per la resistenza ed effettuare, successivamente una verifica riguardante le inflessioni, incrementando, se
necessario, le dimensioni. Da ricordare che, tipicamente, le rotazioni in corrispondenza di cuscinetti a sfere o a rulli
non orientabili non devono superare 0.04, lallontanamento tra ruote dentate deve essere inferiore a 0.13 mm,
linclinazione relativa degli assi delle ruote inferiore a 0.03.
Nel progetto di un albero opportuno tenere presenti i seguenti principi generali:
la lunghezza dellalbero deve essere limitata quanto pi possibile, ponendo i vincoli vicino ai carichi
applicati, al fine di diminuire le inflessioni e i valori dei momenti flettenti ed aumentare il valore delle
velocit critiche flessionali;
in generale opportuno cercare di evitare effetti di intaglio nelle sezioni nelle quali le tensioni nominali
sono pi elevate ed utilizzare ampi raggi di raccordo;
se le esigenze di rigidezza risultano essere le pi critiche, pu essere possibile utilizzare acciai pi
economici (meno resistenti), poich tutti gli acciai hanno praticamente stesso modulo di elasticit;
opportuno effettuare buone finiture superficiali, aumentando anche la resistenza superficiale del materiale
con opportuni trattamenti;
se il peso un fattore critico, considerare lopportunit di realizzare alberi cavi per ottenere bassi rapporti fra
peso e rigidezza.
La geometria
La geometria pi semplice dellalbero quella di un cilindro con basi ortogonali allasse. Spesso gli alberi vengono
realizzati con geometria detta a gradino, cio mediante segmenti cilindrici di diametro costante opportunamente
raccordati (fig.1). Tale geometria permette di migliorare limpiego del materiale ai fini della resistenza, riducendo il
peso e facilitando il posizionamento assiale stabile dei componenti da calettare sullalbero, in quanto le variazioni di
diametro possono fungere da spallamento. Alcuni segmenti sui quali non devono essere calettati elementi possono
essere costruiti con diametro variabile con continuit in funzione dellandamento variabile delle sollecitazioni
(fig.1b). In definitiva, dal punto di vista della modellazione, gli alberi dritti possono essere assimilati a travi
rettilinee, con sezione variabile, vincolate con appoggi, soggette a carichi assiali, flessionali e torsionali.
In alcuni casi gli alberi possono essere sagomati in modo da comprendere alcuni elementi destinati alla
trasmissione delle forze e del moto, come in fig.1b, dove 2 ruote dentate sono ricavate di pezzo sullalbero. Classico
esempio in tal senso sono gli alberi a manovella, sagomati in modo da generare le manovelle.

(b)
(a)

Fig.30.1 Esempi di alberi di trasmissione.

30.1

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Analisi dei carichi - determinazione delle caratteristiche di sollecitazione


Nelle trasmissioni di potenza il dato di partenza costituito dal momento torcente T [Nm] ottenibile dalla potenza P
[Watt=N m/s] e dalla velocit angolare [rad/sec] o n [giri/min]

T=

= 9.55

P
n

(30.1)

Spesso i carichi trasmessi dagli elementi calettati sono costituiti da forze sghembe rispetto allasse dellalbero.
Tali forze provocano, oltre al momento torcente, sollecitazioni di taglio, sforzo normale e momenti flettenti. In fig.2
rappresentato un sistema di assi adatto allanalisi dei carichi agenti su un albero di trasmissione di cui A e B sono
gli estremi sinistro e destro:
lorigine o posizionata nellestremo sinistro A dellalbero,
lasse x
disposto parallelamente allasse dellalbero, con verso positivo a destra,
lasse y
disposto nel piano orizzontale, con verso positivo uscente dal piano verticale,
lasse z
disposto nel piano verticale, con verso positivo in basso.
In presenza di momenti flettenti agenti nei piani verticale xz
(My) ed orizzontale xy (Mz), il modulo del momento risultante M e
langolo formato dal vettore momento e lasse y sono dati dalle
seguenti relazioni:

M = M y2 + M z2

tan = M z M y

x
RB

oA
RA

(30.2,3)

Fr2

In fig.2a sono mostrate le componenti delle forze F e delle


reazioni vincolari R nel caso di un albero collegato a 2 ruote
dentate a denti elicoidali 1 e 2 e vincolato agli estremi A e B con
due cuscinetti. Nellesempio, in particolare,
lalbero ruota in verso antiorario rispetto allasse x (guardando
verso il piano yz),
le ruote hanno entrambe elica sinistra e sono, rispettivamente,
1 ricevente e 2 cedente,
il cuscinetto in A esplica una reazione orizzontale OA ed una
verticale VA,
il cuscinetto in B esplica una reazione orizzontale OB, una
verticale VB e una reazione assiale AB.

F2

F1

OB

Mv2

Mv1
Fr1
Ft2

Ft1

VB
OA
y

VA
z

AB

T
Fa2
Fa1
z

y
Nella fig.2b sono mostrate le forze relative alle sollecitazioni
di flessione nei piani orizzontale e verticale e in fig.2c sono Fig.30.2 Sollecitazioni sugli alberi: a) il sistema dassi;
b) sollecitazioni di flessione nei piani orizzontale e
mostrate le forze relative alle sollecitazioni assiali e di torsione.
verticale; c) sollecitazioni assiali e torsionali.

Fatica per Torsione costante e flessione rotante


Un albero rotante sottoposto a carichi di flessione aventi retta dazione fissa e momento torcente costante (fig.3-4)
sollecitato a flessione rotante a causa della rotazione stessa. Definendo Iz e Io i momenti di inerzia assiale e polare
della sezione, la tensione alternata di flessione e la tensione tangenziale costante in ciascuna sezione, possono essere
ottenute come:

x ,a =

M a d 32 M a
=
Iz 2 d 3

xy ,m =

Tm d 16Tm
=
Io 2 d 3

(30.4,5)

Per ottenere le tensioni in MPa opportuno introdurre i momenti espressi in Nmm e le lunghezze in mm.
Ovviamente questa coppia di valori non pu essere utilizzata nel diagramma di Haigh, poich le tensioni sono di
natura diversa (normali e tangenziali) e agiscono secondo direzioni diverse. importante notare che, al variare
dellampiezza della tensione x durante il tempo, le tensioni principali nel punto variano sia come modulo che come
orientazione (fig.4).
Esistono svariate teorie per lanalisi di fatica che combinano le sollecitazioni (4,5) per la determinazione del
diametro dellalbero o del coefficiente di sicurezza. La pi semplice probabilmente quella di Gough e Pollard.
In alternativa possibile valutare componenti di tensione media e alternata agenti sull'elemento dello stesso tipo
in due modi:
determinando i valori della tensione tangenziale media ed alternata effettivamente agente per ogni giacitura e
considerando quella cui corrisponde il f pi elevato (Nf pi basso);
valutando le tensioni medie e alternate equivalenti mediante la teoria della massima tensione tangenziale o
quella dell'energia di distorsione.
30.2

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xy

x,xy

xy

xy

0,yx

yx

yx

Fig.30.3 Stato tensionale del punto pi sollecitato dellalbero (visto dallalto). x direzione assiale, y circonferenziale, direzione generica.

Criterio di Gough e Pollard - criterio di Soderberg


Il criterio di resistenza a fatica multiassiale di Gough e Pollard, valido per sollecitazioni costituite da tensioni
normali e tangenziali agenti in fase, nel caso in cui si ritenga che il momento torcente e quello flettente possano
variare proporzionalmente rispetto ai dati di progetto, fornisce la seguente relazione tra le tensioni agenti, le tensioni
che rappresentano la resistenza del materiale e il coefficiente di sicurezza n:
2

m a m a 1 2

+ + + = n
f
f
s
s

(30.6)

Nel caso in analisi (a=m=0) la (6) pu essere riscritta come


2

a m 1 2
+ =
n
f s

(30.7)

Utilizzando la teoria della massima tensione tangenziale, si pu scrivere s=s/2 per le sollecitazioni statiche, e,
in modo approssimato, f=f/2 per quelle di fatica. In base a ci, introducendo le (4,5) nella (7), ed esplicitando la
relazione rispetto a d e ad n si ottiene rispettivamente

32
d = n

13

M
a
f

2
2
Tm
+
s

n=

d3

(30.8,9)

M T
32 a + m
f

Nelle (8,9) il limite di fatica f dipende dalla finitura superficiale in base al coefficiente ka (o Cs) e dalle
dimensioni dellalbero in base al coefficiente kb (o Cg). In questo caso opportuno effettuare il calcolo considerando
inizialmente unitario tale coefficiente, modificare f in base al diametro ottenuto e calcolare nuovamente il diametro.
Per maggiore precisione possibile eseguire una procedura iterativa, ripetendo pi volte loperazione descritta.
interessante confrontare la (8) con lespressione relativa al dimensionamento per carichi statici ottenibile con il
criterio di Tresca - vedi eq.(70) nel successivo paragrafo relativo alle sollecitazioni statiche - scritta come segue
13

2
2

32
M
T
d = n
+
s s

(30.10)

1.5

0.8

0.6

0.5

0.2

1, 2,

x, xy

0.4

0
-0.2

-0.5

-0.4
-0.6
-0.8
-1
0

-1

x
xy
1

1
2

-1.5

[RAD]

t
2

10

t
3

10

Fig.30.4 Esempio di andamento delle tensioni durante una rotazione dellalbero (caso in cui xa=xym=1): a sinistra le componenti cartesiane
x e xy; a destra le tensioni principali e langolo formato tra la tensione 1 e lasse x (espresso in radianti).

30.3

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Come si vedr nel seguito, le relazioni (8,9) possono essere dedotte anche
utilizzando il criterio di Soderberg (16.18a,b), considerando le tensioni tangenziali
media ed alternata sul diagramma di Haigh.
Generalmente il momento flettente assume valori differenti in ciascuna sezione
dellalbero, e, a parte il caso di coppie concentrate, variabile con continuit, mentre il
momento torcente spesso agisce su porzioni limitate dellalbero comprese tra gli
elementi destinati alla trasmissione della coppia (ruote dentate, ecc..). In conseguenza
di questo fatto, la (8) fornisce diametri variabili da sezione a sezione. I valori del
diametro ottenuti utilizzando la (8) e la curva che li rappresenta vengono definiti di
uniforme resistenza. Solitamente il diametro viene fatto variare solo in alcune sezioni,
cio lalbero viene realizzato in segmenti di diametro costante opportunamente
raccordati. Poich le variazioni di diametro provocano sempre concentrazioni di
tensione (fig.5), le (8,9) devono essere opportunamente modificate.

D
R

Fig.30.5 - Variazione di sezione.


La concentrazione di tensione
Tenuto conto del fatto che per la realizzazione degli alberi si utilizzano generalmente materiali duttili, nel caso in cui
in alcune sezioni esistano concentrazioni di tensione dovute a variazioni di diametro, gole o cave per
lalloggiamento di componenti, il fattore di concentrazione pu essere introdotto in modo da amplificare solo la
componente alternata. In realt in letteratura si trovano molte relazioni nelle quali il fattore di concentrazione viene
applicato anche alla componente statica dovuta al momento torcente. Nel primo caso, le (8) e (9) si modificano
come segue:

32
d = n

13

M a Tm
K
+
f

f s

n=

d3
2

M T
32 K f a + m

f s

(30.11,12)
2

Utilizzando queste relazioni, ovviamente, nel limite di fatica del materiale l non deve essere considerato il
coefficiente delleffetto di intaglio (kf=1).
In fig.5, in particolare, sono mostrati i parametri geometrici che descrivono la variazione di sezione tra un
segmento a diametro costante ed un altro. I parametri adimensionali che descrivono la concentrazione di tensione
sono =D/d e =R/d. Per i casi di flessione e torsione i fattori di concentrazione possono essere ottenuti da vari
diagrammi e relazioni empiriche, quali ad esempio le seguenti:

K tF = 0.632 + 0.377 4.4 + 0.5

0.140 0.363 2 + 0.503 4


1 2.39 2 + 3.368 4

(30.13)

K t T = 0.780 + 0.200 10 + 0.46

0.002 0.125 2 + 0.123 4


1 2.750 2 + 2.550 4

(30.14)

Naturalmente, poich il coefficiente dipende dal diametro stesso, la (11) deve essere risolta in modo iterativo,
introducendo inizialmente un valore di Kf stimato, o intermedio, o unitario e utilizzando nelle successive iterazione
il coefficiente calcolato con il diametro ottenuto dalliterazione precedente. Il procedimento si arresta quando i
diametri nelle successive iterazioni hanno variazioni nulle o trascurabili.
Il criterio di Goodman
Le relazioni (8,9) possono essere modificate in senso meno conservativo introducendo la tensione r al posto di s,
come accade per il criterio di Goodman (16.17a,b):

32
d = n

Ma
K f

13

Tm
+
r

n=

30.4

d3
2

M T
32 K f a + m

f r

(30.15,16)
2

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Determinazione del piano critico e delle tensioni tangenziali agenti


La relazione (8) pu essere ottenuta anche ricercando il piano nel quale agisce la coppia di tensioni tangenziali
media e alternata pi pericolosa determinata sul diagramma di Haigh in base al criterio di Soderberg. Il piano su cui
agisce tale coppia di tensioni detto piano critico.
Determinazione di ()
La tensione tangenziale agente nel piano di generica giacitura n nel caso di stato di tensione piano pu essere
ottenuta dalla relazione (1.47) qui riscritta:

n =

x y
2

sin 2 + xy cos 2

(30.17)

nella quale langolo che il piano di normale n forma con lasse x. Ponendo a 0 la y, sostituendo al posto di x e
xy la (4) e la (5) e moltiplicando la x per cost, la (17) pu essere riscritta come:

16Tm
16 M a
cos 2
sin 2 cos t .
3
d
d3

(30.18)

Questa equazione mostra che la tensione tangenziale possiede componente media e alternata differenti su ogni
piano formante un angolo con il piano orizzontale:

m =

16Tm
cos 2
d3

a =

16 M a
sin 2
d3

(30.19,20)

Ovviamente per =0 (dir. x) la tensione tangenziale alternata nulla, mentre per =45 nulla la componente
media. Il rapporto tra la (19) e la (20) il coefficiente angolare r della retta di carico sul diagramma di Haigh.
Determinazione della giacitura pi sollecitata
Le (19,20) mostrano che ogni giacitura ha uno stato
di sollecitazione a-m differente. Quello pi
pericoloso pu essere trovato utilizzando il
diagramma di Haigh. Lequazione della retta di
Soderberg sul diagramma di Haigh la (16.18) qui
riscritta:

a = f

s m

alternata
f
P

Linea di Soderberg
Linea di sicurezza
Linea di carico

=45

'm

(30.21)
'a

s
=0
la cui la pendenza pari al rapporto f/s.
media
La linea di Soderberg pu essere modificata in Fig.30.6 - Diagramma di Haigh e andamento delle tensioni tangenziali
modo approssimato per tensioni di fatica tangenziali
al variare dellangolo .
(fig.6) utilizzando la teoria della massima tensione
tangenziale (f=f/2, s=s/2). Linclinazione della retta di Soderberg nel piano m-a uguale a quella nel piano
m-a, essendo f/s=f/s.
La funzione a=f(m) per 045 rappresentata da un quarto di ellisse (fig.6). La linea di sicurezza una linea
tangente allellisse e parallela alla linea di Soderberg. La giacitura pi sollecitata di orientazione = quella per la
quale la derivata da/dm=dy/dx uguale al coefficiente angolare della linea di Soderberg. Tenendo presente che

dy dy
=
dx d

dx
,
d

(30.22)

derivando le (19,20) rispetto ad si ottiene:

32Tm
dx d m
=
=
sin 2
d
d
d3

dy d a 32 M a
=
=
cos 2
d
d
d3

(30.23,24)

da cui

Ma
dy
=
dx
Tm tan 2

(30.25)

30.5

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Ponendo tale derivata pari allinclinazione della retta di Soderberg si ottiene il valore di :

tan 2 =

Ma s Ma s
=
.
Tm f
Tm f

(30.26)

Determinazione del diametro o del coefficiente di sicurezza


Se si suppone che al variare del carico esterno le tensioni medie e alternate varino in modo proporzionale, il
coefficiente di sicurezza nel piano m-a espresso dalla seguente relazione:

1 = a + m = a + m
n f s f s

(30.27)

ricordando che s=2s, f=2f, sostituendo le tensioni tangenziali media (19) e alternata e (20), nelle quali sia =,
la (27) diventa

1
32 Tm cos 2 M a sin 2
=
+

n d 3
s
f

(30.28)

Esplicitando rispetto a d si ottiene


13

32 M sin 2 T cos 2
.
d = n a
+ m

f
s

(30.29)

Utilizzando la (26) per eliminare , con vari passaggi riportati in appendice A1, si osserva che la (29) assume la
stessa forma della (9).

30.6

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Teoria della massima energia di distorsione


Lutilizzazione della teoria della massima energia di distorsione prevede che si valutino separatamente le tensioni
alternata e media equivalenti tramite le relazioni di Von Mises che, in questo caso di stato di tensione piano riferito a
coordinate cartesiane, fornisce:
2

e ,a =

+ 3

e ,m =

2
xa

2
xya

32 M a
32
2

+ 3(0) =
K M
Kf
3
d
d3 f a

(30.30)

2
xm

+ 3

2
xym

16T
32 3
T
( 0 ) + 3 m3 =
d3 2 m
d
2

(30.31)

I valori ottenuti possono essere introdotti nei vari criteri di danneggiamento per tensioni medie ed alternate per
ottenere il coefficiente di sicurezza o il diametro.
Soderberg
Se si usa lapproccio di Soderberg, sostituendo le due equazioni precedenti nellequazione del coefficiente di
sicurezza del criterio si ha:

1

32
M
32 3 Tm
= a + m =
Kf a +
3
f s
d
f
d3 2 s
n

(30.32)

Risolvendo rispetto a d ed n si ottiene:


13

32
M
3 Tm
d = n K f a +

f
2 s

n=

d3

(30.33,34)

M
3 Tm
32 K f a +

f
2 s

La pendenza della linea di carico sul diagramma di Haigh risulta:

r=

e ,a
2
M
=
Kf a
e ,m
Tm
3

(30.35)

ASME
Se si usa la relazione ellittica ASME, le relazioni di progetto e verifica diventano:

32
d = n

13

2
2

M a 3 Tm
K f
+
f 4 s

n=

d 3 32
2

M 3T
32 K f a + m

f 4 s

(30.36,37)
2

Gerber
Se si usa lapproccio di Gerber per la resistenza a fatica, le corrispondenti equazioni risultano:
13

1 Tm f
16 K f M a
d = n
1 + 1 + 3
K M

f s a

1 Tm f
1 16
Ma
= Kf

1 + 1 + 3
n
K f s M a
f

(30.38,39)

30.7

G. Petrucci Lezioni di Costruzione di Macchine

Caso generale
Un caso pi generale rispetto al precedente quello in cui lalbero soggetto ad una combinazione di momenti
flettenti e torcenti stazionari e alternati con uguale frequenza e fase:

x ,m =

32
M
d3 m

xy ,m =

16
T
d3 m

(30.40,41)

x ,a =

32
K M
d3 f a

xy ,a =

16
K T
d 3 ft a

(30.42,43)

Casi pi generali prevedono la presenza di carichi assiali fluttuanti e/o sollecitazioni agenti con diverse
frequenze e fasi.
Criterio di Gough e Pollard
Utilizzando il criterio di Gough e Pollard (6) o la teoria della massima tensione tangenziale combinata con
lapproccio di Soderberg, si ottengono le seguenti espressioni di progetto e verifica:

32
d = n

n=

Ma Mm
Ta Tm
+
+
K f
+ K ft
f
s f s

13

(30.44)

d3
2

M
M
T
T
32 K f a + m + K ft a + m

f
s f s

(30.45)

La prima di queste equazioni nota come codice di Westinghouse.


Teoria della massima energia di distorsione
Utilizzando il criterio di Von Mises alle tensioni alternate e medie si ottengono le seguenti espressioni per le tensioni
equivalenti alternate e medie:

e ,a =

16
4 K f M a2 + 3K ftTa2
3
d

e ,m =

16
4 M m2 + 3Tm2
3
d

(30.46,47)

che possono essere sostituite nella relazione di Soderberg ottenendo:

32
d = n

n=

13

Ma
K f

M m 3 Tm
3
Ta
+ K ft
+
+
4
f
s 4 s

d3

32

Ma
K
f
f

M m 3 Tm
3
Ta
+ K ft
+
+
f
4
s 4 s

30.8

(30.48)

(30.49)

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Alberi cavi
Negli alberi cavi la sezione resistente ha la forma di una corona circolare. Essi vengono utilizzati principalmente per
il contenimento del peso, grazie alla migliore utilizzazione del materiale dovuta al fatto che le massime tensioni
dovute alla flessione e alla torsione si trovano in prossimit del diametro esterno.
Definendo di il diametro interno della sezione e =di/d il rapporto tra il diametro interno e quello esterno (=0
per cilindro pieno), i momenti di inerzia assiale e polare della sezione a corona circolare risultano rispettivamente:

Iz =

( d 4 di4 )
32

d 4 (1 4 )

Io =

32

( d 4 di4 )
16

d 4 (1 4 )

(30.50,51)

16

Utilizzando le (50,51) per il calcolo delle tensioni normali e tangenziali (4,5), le (8,9) si trasformano in

32
d = n
(1 4 )

13

2
2

M a Tm
K f
+
f s

M a Tm
K f
+
f s

1
32
=
3
n d (1 4 )

(30.52,53)

che permettono la determinazione del diametro esterno e del coefficiente di sicurezza nel caso di alberi cavi.
Se il diametro esterno d assegnato, la (52) pu essere esplicitata rispetto a :

32
= 1 n

d3

14

M a Tm
+
K
f

f s

(30.54)

oppure, direttamente rispetto al diametro interno

32
d i = d 1 n

d3

Ma
K f

14

Tm
+
s

(30.55)

A parit di resistenza (cio di coefficiente di sicurezza) e materiale utilizzato, il peso dellalbero cavo risulta
minore di quello dellalbero pieno, anche se il diametro esterno risulta maggiore (fig.7a). Definendo dc, dp, Pc, e Pp
rispettivamente diametri e pesi degli alberi cavo e pieno, valgono le seguenti relazioni:

dc = d p

(1 )
(1 )
2

Pc = Pp

(1 )
4

13

(30.56,57)

23

A parit di peso il diametro esterno dellalbero cavo risulta maggiore, ma lalbero risulta pi resistente per via
della migliore utilizzazione del materiale (fig.7b). In questo caso le relazioni tra i diametri dc, e dp e i coefficienti di
sicurezza nc ed np per albero cavo e pieno sono date dalle seguenti espressioni:

dc = d p

nc = n p

1 2

1.6

(30.58,59)

1 2

4.5

a)

dc/dp

1.4

Pc/Pp

3.5

0.8

2.5

0.6

0.4

b)

dc/dp

1.2

0.2
0

1+ 2

nc/np

1.5

0.1

0.2

0.3

0.4

0.5

0.6

0.7

0.8

0.9

1
0

0.1

0.2

0.3

0.4

0.5

0.6

Fig.30.7 - a) rapporti dc/dp e e Pc/Pp a parit di resistenza; b) rapporti dc/dp ed nc/np a parit di peso.

30.9

0.7

0.8

0.9

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Analisi per carichi statici


Le equazioni di progetto e verifica per carichi statici sono di utilit per alberi che trasmettono il momento torcente
senza rimanere in rotazione.
Flessione, sforzo normale e torsione
Le tensioni agenti in un punto della superficie di un albero a sezione circolare pieno, di diametro d, soggetto a
flessione, sforzo normale e torsione sono:

x =

32 M
4F
+
3
d d2

xy =

16T
d3

(30.60,61)

La componente assiale della tensione normale pu essere additiva o sottrattiva.


Nel caso di materiali duttili queste tensioni possono essere combinate per ottenere le tensioni equivalenti di
Tresca e Von Mises:

e = 1 2 = x2 + 4 xy2

e = 12 1 2 + 22 = x2 + 3 xy2

(30.62,63)

essendo le due tensioni principali non nulle ottenibili mediante la (1.44). Sostituendo le (60,61) a destra nelle
(62,63) si ottiene:

e =

4
d3

(8M + F d )

+ 64T 2

e =

4
d3

(8M + F d )

+ 48T 2

(30.64,65)

Queste equazioni possono essere usate per determinare il diametro d o il coefficiente di sicurezza n imponendo
luguaglianza con la tensione ammissibile am=s/n ed esplicitando rispetto alla grandezza desiderata:

d=

4 n

(8M + F d )

+ 64T 2

d=

d 3 s

n=
4

(8M + F d )

4 n

(8M + F d )

+ 48T 2

d 3 s

n=

+ 64T 2

( 8M + F d )

(30.66,67)

(30.68,69)

+ 48T 2

Le relazioni (66,67) possono essere risolte con una procedura iterativa descritta in appendiceA2.
Flessione e torsione
Quando il carico assiale pu essere trascurato, le (66,67) possono essere risolte facilmente per ricavare il diametro;
sostituendo i valori delle tensioni ammissibili nellespressione della teoria della massima tensione tangenziale o in
quella del lavoro di distorsione si ottiene:

32 n
d =
s

13

13

M +T

16 n

d =
4 M 2 + 3T 2
s

(30.70,71)

Se il diametro noto pu essere ricavato il coefficiente di sicurezza:

n=

d3

32

M +T
2

n=

30.10

d3
16

s
4 M 2 + 3T 2

(30.72,73)

G. Petrucci Lezioni di Costruzione di Macchine

Appendice 1
Si pone:

M
K = m cos 2 + a sin 2
s

(A1)

Elevando al quadrato si ottiene:


2

M
T
K = m cos 2 2 + a
f
s

T M
2
sin 2 + 2 m a sin 2 cos 2
s f

(A2)

Utilizzando lidentit trigonometrica fondamentale relativa a sen22 e cos22


2

T M
K = m + a

s f
2

Tm
M
2
sin 2 a
s
f

T M
2
cos 2 + 2 m a sin 2 cos 2 ,
s f

(A3)

e separando i termini senza funzioni trigonometriche, si ottiene

T 2 M
2
K = m + a
s f

T 2

m sin 2 2 + M a

s
f

T M
2
cos 2 2 m a sin 2 cos 2
s f

(A4)

Per dimostrare lassunto sufficiente dimostrare che il termine a destra della (A4) nullo. La (A4) pu essere
riscritta come:

T 2 M 2 T
M
K = m + a m sin 2 a

s f s
f

Ricordando che

Ma

Tm

tan 2 =

cos 2

(A5)

Ma s
in base alla (26) si pu porre:
Tm f

tan 2

(A6)

Sostituendo questa relazione nel secondo termine in parentesi quadre a destra nella (A4) si ottiene:

T
m
s

Ma

sin 2

T
cos 2 = m sin2 m
s
s

sin2 =0

(A7)

da cui la (A4) si semplifica in


2
2
2
Tm
Tm M a
Ma

sin 2 = +
cos 2 +

s
f
s
f

(A8)

e infine
2

T M
cos 2 +
sin 2 = m + a

s
f
s f
Tm

Ma

30.11

(A9)

G. Petrucci Lezioni di Costruzione di Macchine

Appendice 2 Procedure iterative


Nei casi in cui la grandezza da valutare appare sia a sinistra che a destra dellequazione risolutiva, il risultato pu
essere ottenuto in modo iterativo, assegnando di volta in volta alla grandezza a destra dellequazione il risultato
ottenuto al passo precedente. Naturalmente alla prima iterazione il valore deve essere ipotizzato e, in molti casi, pu
essere posto semplicemente a 0, se appare nella formula come addendo, o a 1, se appare come fattore. Literazione
termina quando il valore corrente e quello ottenuto al passo precedente risultano pressoch coincidenti, oppure se
verificata una certa condizione.
Nel caso delle (66,67), ad esempio per la (66), si pu porre d1=0 e applicare iterativamente lespressione

di =

4 n

(8M + F d i 1 )

+ 64T 2

i >1

(A2.1)

Literazione pu essere arrestata se si verifica una qualsiasi delle due condizioni didi1 oppure e,ie,i1.
La e,i pu essere valutata con la (64)

e,i =

4
d i3

(8M + F d i )

+ 64T 2

(A2.2)

e le condizioni possono essere imposte con relazioni del tipo:

d i d i 1 < d

am e,i

(A2.3,4)

essendo e d valori piccoli rispetto alle grandezze da confrontare (es.: =0.01am, d=0.01mm).
In questo caso il numero di iterazioni dipende dallimportanza del prodotto Fd, rispetto ad M e T. Effettuando
literazione con un software di calcolo si nota che dopo svariate iterazioni i valori di di e e,i diventano costanti.

30.12

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