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TEORICA E PRATIC V

DEL

REGOLO CALCOLATORE

QUINTINO SELLA
SCIENCE CENTER LIBRARY
3°.
1
TEORICA E PRATICA

REGOLO CALCOLATORE

QUINTINO SELLA

Da feniani svriptis, qnornm non gloria ìiobis


Cansa, srd ntilitai officinmqnc fnit.
Ovid. Fast, ih , 9.

T ORINO
STAMPERIA REALE

1850
/

HARVARD COtIEGE IlBRARY


H. NELSON GAY
RlSOHGiMENro COLLECIlON
C00LlD6E fUND
1931
INDICE

lNTRODUZlONE.
1. Nei calcoli pratici occorro od è possibile nna certa
approssimazione, non l'assolnta esattezza .. ..pag. 13
2. lmportanza dell'accorciamento del tempo necessario
all'esecnzione dei calcoli aritmetici » \k
3. lnvenzione e diffnsione del regolo calcolatore....» 15
k. Utilità di qnesto stromento » 46
j. Piano dell'opera » 17
0. Vantaggi del piano adottato » 19
7. Ragion d'essere di nn nnovo trattato snl regolo . . » wi
8. Elenco di nozioni algebriche necessarie all'intelligenza
della teorica del regolo calcolatore » 20

PARTE PRlMA.
DESCR1ZfONE DEI REGOLO CALCOLATORE,
9. Regolo lisso e scorrevole poij. 23
1(1. Scala delle parti egnali snl regolo fisso » ivi
1f. Scala inferiore del regolo fisso » ivi
12. Scala snperiore del regolo fisso >> 25
13. Scala anteriore dello scorrevole » 27
14. Scala delle parti egnali snl rovescio dello scorrevole » tVt
15. Scala delle tangenti » 28
1 C. Scala dei seni » 29
17. Regolo scorrevole diretto, inverso, e rovesciato . . « 31
— i __

PARTE SECONDA.
TEORfCI DKL REGOLO CALCOLATORE.
18. Caso dei nnmeri direttamente leggibili snl regolo
- Scorrevole diretto pag, 33
19. Stesso caso - Scorrevole inverso... ., 3j
20. Ninnero di cifre e parte significativa di nn nnmero
qnalsiasi. Sna lettnra snl regolo » 35
21. Estensione della teorica del regolo a nnmeri qnalsiansi
- Scorrevole diretto >, 3"
22. ld. - Scorrevole inverso » 40
23. Teorica del regolo collo scorrevo1e rovesciato....» ni
PARTE TERZA.
PRAT1CA DEL RECOLO.
24. Cenni generali sn| modo di applicare le eqnazioni
del regolo alla pratica esecnzione dei compnti pag. i2
25. Begole snlle operazioni pnramente aritmetiche esegni-
bili in nna sola posiziene del regolo » 44
26. Snl qnadro delle operazioni esegnibili in nna sola
posizione dello scorrevole » 45
27. Schiarimenti snlle denominazioni adottate nel qnadro» Ì8
28. Norme generali per far nso del qnadro » 52
PARTE QUARTA.
E sE M P 1 D1 APPL1CAT1ON 1 DEL REGOLO.
$ 1. Moltiplicazione X=A.B.
29. Moltiplicazione collo scorrevole di retto X—z (A). B pag. 51
30. Prodotti a fattore costante » 53
31. Caso in cni il prodotto ha solo tre cifre significative » 56
32. Moltiplicazione collo scorrevole inverso X — (AB) » 57
iQ '1. Divisione X ——iì

33. Divisioni collo scorrevole diretto ed a divisore costante

3i. Esempi di qnozienti a divisore costante » o9


35. Divisioni collo scorrevole diretto ed a qnoziente costante
x- G) " 111
36. Divisioni collo scorrevole inverso ed a dividendo costante
x—V (A) » C2

$ 3. Proporzione D : A : . B : X .
37. Proporzioni colloscorrevole diretto, nelle qnali nn medio
ed nn estremo rimangono costanti X=z^—^ fi. pay. 03
38. Proporzioni collo scorrevole inverso, nelle qnali i medii
rimangono costanti X = ——— (A fi) » fti

jì 4. Potenze e radici.
31).Qnadrato di nn dato nnmero X = A2 ....... ,pnij. (io
40. Radice qnadrata x=VT .. ..« tei
41. Cnbo X = A3 » (iti
42. Radice cnbica X— ^/a » (i7
43. Potenza o radice qnalsiasi di nn dato nnmero X — A'"
ed X = Và » 68
44. Potenza a cni vnoisi elevare nn dato nnmero per otte
nerne nn altro Aa — fi » 72
— 6

jì 5. Altri compnti aritmetici,


che freqnentemente occorrono nello Geometria.
-Ì5. Moltiplicazione di nn onmcro prr il qnadrato di nn
altro XztzAB" pag. 73
10 Radice qnadrata del qnoziente della divisione di dne
dati nnmeri X— V — *• ti
" B
47. Divisione del qnadrato di nn nnmero per nh altro nn
ii
mero X=: — B » 70
IN. Radice qnadrata del prodotto di dne nnmeri X=Vab* 78
49. Proporzione di cni nn termine è al qnadrato , ...» 70
50. Divisione del cnbo di no nnmero per la prima potenza
3
di nn altro X~ — m 82
B
3/ —
51. Radice cnbica del prodotto di dne nnmeri X =: VA B » wi
52. Volomi e pesi di cilindri e sfere a dimensioni date » Si
'i 6. Risolozione di triangoli.
53. Dato nn cateto ed nn angolo acnto di nn triangolo ret
tangolo, determinarne l'altro cateto e l'ipotennsa pag. 80
54. Dati i dne cateti di nn triangolo rettangolo, trovarne
gli angoli e l'ipotennsa » 87
55. Dalo nn cateto c l'ipotennsa di nn triangolo rettangolo,
trovarne gli angoli e l'altro cateto » 88
50. Data l'ipotennsa ed nn angolo di nn triangolo rettan
golo, trovarne i dne cateti » 80
57. Risolozione di triangoli non rettangoli > 90
1 -'.
58. Esecnzione di calcoli snccessivi, ed agginnta di nn
indicatore al regolo pag. 00
50. Snlla convenienza dell'esegnire operazioni complicate
con nna sola posizione dello scorrevole » 02
PARTE QU1NTA.
CENN1 SOVRA STBOMENT1 CALCOLATOR1 ANALOGH1 AL REGOLO.
§ 1. Regolo calcolatore di 0m, o\.
60. Disposizione e teorica di tal regolo patj. 95
61. Pregi del medesimo » 98
§ 2. Regolo calcolatore a scale ripiegate.
62. Costrnzione del medesimo pag. 100
63. Sna teorica » 102
61. Moltiplicazione, divisione e proporzione » 104
65. Potenze, radici e logaritmi » 407
66. Pregi e difetti del regolo a scale ripiegate . ...» 408
§ 3. Regolo in cartone del Lalannc.
67. Costrnzione e teorica pag. 109
68. Snoi pregi e difetti » 444
§ 4. Aritmografi.
69. Aritmografo circolare pnff. 112
70. Aritmografo cilindrico > 114
$ 5. Tavola calcolatrice del Lalannc.
71. Costrnzione c teorica della medesima pag. 114
72. Moltiplicazione, divisione e proporzione » 120
73. Qnadrati e radici qnadrate » 122
74. Cnbi c radici cnbiche » 124
75. Calcoli trigonometrici e logaritmici * 126
76. Vantaggi della tavola calcolatrice » 127
NOTA
Snl nnmero di casi , che si possono presentare nell'esecn
zione di nn calcolo col regolo pag. 128
—8 —

PARTE SESTA.
QUADRO DELLE OPERAZtONt
ESEGUtBtLt tN UNA SOLA POStZIONE DEL REGOLO.

Divisione Prima.
Compnti sovra nnmeri alla prima potenza.
l. X = (A).B. „ (A)
X=(A.B) . "
-2 X--Ì
X-(S)' 3. X = (-\&.
W

r«.x = (±). s.«.x=^.

Divisione Seconda.
» Compnti con nnmeri al qnadrata.

1t. X — A2 . 7. A
:;. x = (A) lì'. (n2)
a. (lì4;. 7
-(?
(AB2) .
7.'«- * — 2 .
li. x~ A iì
TO'
8.
6.*" x-
8>1.v
—9—

!). X-

\B / 1{
.(AD") 11.

11.A" X — ;AD )

Divisione Terza.
Compiiti con radici qnadrate.
12. x — J'À.
16.
13. x— (a) Kb.
l6.*1.«
Ì3M' X = (aV») .
ATT
lli.'"
M. X — V(A)B .

14.*" X — V(AB) . 17. 1 1.

.-(£)• l7.*«

18.

18.'"-
— io —

Divisione Quarta.
Compnti con nnmeri al cnbo.

i9. X = a\ a'
21. X = -5.
n
19.*" X = A*.
22. X = ]/iA

->". 1 = ^. 23. 1 = 0^

Divisione Quinta.

Compnti con radici cnbici/c.

2i. X = ]/A. 26 X — pJ?.

25. X = ]/(AB). 27. X^V'ca'b).

Divisione Sesta.

Compnti con logaritmi.

28. X = logA. A
30. X = log-i-.
20. X = log-.
B 31. logX = A + l
— 1l —

Divisione Settima.
Compnti con tangenti di angoli.
32. X = tang?. 38 x=VA(tang?l .
33. X = A(tang?).
A 39. tangX = -.
3i. X — -;tong 9)
35. X = A2(tang?). 40. tang X = — .
B
30. X — (Ung ?) '
H. tangX = — As .
B
37. X- V, 42. X = log tang ? .
Divisione Ottava.
Compnti con seni di angoli.
X — sin o . o \ . sin X =: —^ .
X = A (sin ? ) . B
x_ A 52. sin X
(sin ?) '
(A sin»)
X m (\ sin ©;/| sin y . 53. ' sin X =:

X — A (sin ? ) . 5Ì. sin X — tang ? .

x./X. •io. sin X — tang1 ? .


56. tang X = sin f .
X — -(a Vsin ? )
'Sin »' ;>7. tang X =. —^—
s'" ? .
sin X — — . "iS. X = log sin ? .
B
- 13 -

lNTRODUZlONE

1. l calcoli aritmetici, che occorrono io pratica, poggiano


sovra dati nnmerici, i qnali derivano o dalla ennmerazione
degli oggetti a cni si riferiscono, ovvero dal paragone della
grandezza loro con qnella d'oggetti simili scelti per nnità di
misnra. Qnei dati, che l'ennmerazione somministra, ponno
essere assolntamente esatti; qnelli invece, i qnali emergono
da misnre, non possono riescire che prossimi al vero. Si pnò
ad esempio contare esattamente il nnmero di travicelli com
ponenti nna catasta, ma non è dato all'nomo di misnrarne
con assolnta precisione neanco la longhezza di no solo. ln
fatti nel paragonare qnesta longhezza con qnella del metro,
si pnò aver rignardo ai decimetri, centimetri, millimetri,
e forse anco ai decimi di millimetro, ma non ai millesimi
e milionesimi di millimetro, per cni il risnltato di siffatto
paragone riuscirà pnramente approssimativo. Ed in simile gnisa,
qnand'anche per gli immensi progressi fatti nclte arti e nelle
scienze, molti metodi di misnra possano oggidi somministrare
dati incredibilmente vicini al vero, tnttavia non si perverrà
mai , salvo che forti> ì tamenti* , a ragginngerlo con assolota
perfezione.
Ora se non veri, ma soltanto prossimi alla verità sono i
nnmeri formanti la hase di nn conteggio aritmetico, solo
approssimativi riesciranno pnre i risnltati che se ne traggono.
Si deve per altra parie osservare, che qnando pnre all'atio
veri fossero i dati ottennti colle misnre, e del totto esatti
fossero perciò i risnltati dei calcoli sovra tali dati institniti,
— li —

di qnesta assolnta esattezza ninn nso farebbesi in pratica.


Snppongansi note le vere dimensioni di nn corpo : pochi
istanti dopo non saranno più le stesse, posciachè al continno
variare della temperie e pressione dell'ambiente, entro cui
il corpo « immerso, se ne va continnamente mntando di
qnalche poco l'ampiezza. Affatto inutile riescirebbe l'assegnare
sino ai millesimi di millimetro lo spessore di nna tavola da
spianarsi, se il legnainolo a cni se ne affida il lavoro pnò
solo menar la pialla con tal maestria, da gnarentire tntto
al più di non scostarsi dalle prescrittegli dimensioni oltre ad
nn millimetro. E parimenti di non troppo bnon senso farebbe
mostra chi valntasse fino ai centesimi il costo presnntivo di
nn'opera ammontante a parecchie migliaia di lire, mentre
ben sa, che nna serie di iocidenti imprevisti ed imprevedibili
ne Tarierà il costo reale di molte centinaia di lire. Noi anzi
opiniamo, che non convenga mai dare di nn nnmero altre
cifre, se non qnelle di cni hassi intiera sicnrtà. lnfatti chi
esamina nn risnltato espresso da sei cifre, e trova che le sole
dne prime sono esatte, non pnò a meno di pensare, che il
calcolatore od ebbe criterio si poco sottile da non accorgersi
del grado di esattezza cni poteva aspirare, o volle far credere
altrui molto più grande la precisione ragginnta di qnanto la
fosse in realtà.
Solo approssimativi sono qnindi i risnltati, che in pratica
si possono c vogliono ottenere, e sono in generale assai più
larghi i confmi tra cni basta al pratico sia compresa tale
approssimazione, che non qnelli fra cni sarebbe realmente
possibile il rinchinderla.
2. L'esecnzione dei compnti colle ordinarie regole del
l'aritmetica, richiede talvolta dispendio si considerevole di
qnella merce, che nna volta data via più non si pnò riavere,
cioè di tempo, che più di nna fiata si tralasciano calcoli
ntilissimi, perchè troppo longhi e fastidiosi. Fn qnindi sem
pre crednto prezzo dell'opera lo indagare se l'ampiezza dei
limiti dell'approssimazione, che si ritiene per snfficiente nel
— 15 —

risnltato di nna operazione aritmetica, non permettesse di


raccorciare qnest'nltima.
l complementi dei trattati di aritmetica si occnpano di
siffatta qnestione, male ingegnose considerazioni, ebe ivi si
trovano, condncono sovente pinttosto a sapere il grado di
approssimazione del risnltato di nn conteggio aritmetico,
allorchè si conosce l'approssimazione 'dei dati sopra cni si
t'onda, anzichè a raccorciare d'assai il conteggio medesimo.
Tale scopo si ragginnge in modo mirabile per mezzo dei
logaritmi, allorchè molta è l'esattezza a cni si mira. Allor
qnando invece basta nna approssimazione dall'I /200 all'1/300
del risnltato stesso ( e per parte non piccola dei compnti
occorrenti alle arti ed all'indnstria, essa è snfficiente) si
risparmia nn tempo grandissimo facendo nso di nna macchinetta
basata pnre sni logaritmi, e denominata Regolo calcolatore.
L'nso e la teorica dei logaritmi non si pnò apprendere bene
che da coloro, i qnali hanno conoscenze algebriche nn po'
estese : at maneggio del regolo calcolatore pnb invece ad
destrarsi anche colni , il qnale sia diginno di siffatte nozioni,
e la teorica stessa di qnesto strnmento posa sopra principi*!
facilmente intelligibili a chi conosca solo i primi rndimenti
dell'algebra.
3. Antica è l'invenzione del regolo calcolatore , posciachè
appena dieci anni dopo il trovato dei logaritmi fatto dal
celebre Napier^ vale a dire nel 1624, nn professore di Londra
Edmondo Gnnter proponeva nna scala logaritmica per mezzo
della qnale e del compasso potevansi meccanicamente ese
gnire i compnti, che ora si fanno col regolo calcolatore. 11
Wingate sostitniva poscia al compasso nna nnova scala toga-
ritmica scorrevole contro qnella proposta del Gnnter; e fi
nalmente net 1657 Seth Partridgc faceva costrnrre il regolo
calcolatore qnale oggidi si adopera.
ll singoiar risparmio di tempo, che si ha col regolo cal
colatore nell'esecnzione di molti compnti, non tardò a rendere
comnne simile stromento fra il popolo, presso cni era stato
— \G —

inventato, e che è più d'ogni altro sottile spenditene di tempo.


Solo più tardi si diffnse il regolo snl continente, ma oggidi
se ne richiede la conoscenza in moltissime scnole tecniche
e speciali degli stati più civili.
Da qnalche anno parecchi stndenti della Torinese Università
si presentano all'esame di ammessione al corso di Matematici
snfficientemente esperti nell'nso del regolo. Nel R. losti!nto
Tecnico di Torino, ove mercè dell'energica sollecitndine del
Ministro tanza venne riempinta nel 4857 nna gravissima
lacnna del nostro pnbblico insegnamento, colla institozione
di nna scnola per gli aspiranti Misnratori , cominciarono a
dettarsi alcnne lezioni snl regolo. Noi perciò crediamo, che
tale stromento non tarderà a diffondersi tra noi, come presse
gli altri popoli, fra cni le indnstrie c le arti hanno vigoroso
sviloppo.
A. L'abile compntista, che per la prima volta mette mano
al regolo, trovando alqnanto malagevole la lettnra dei nnmeri,
ancora incerto essendo snl modo di condnrre l'operazione
aritmetica, che si propone di fare, e non arrivando in prin
cipio che ad nna approssimazione assai minore di qnella, a
cni più tardi perverrebbe, pnò facilmente essere indotto a
credere, che non solo assai più esatti, ma ben anco più spediti
siano gli ordinari procedimenti dell'aritmetica, ed a scnten-
ziare perciò, che il regolo calcolatore non è di grande ntilità.
A qnesto proposito ci sia lecito l'osservare in primo loogo,
che il regolo non pnò essere ntile colà dove si richiede nna
grande precisione , ma che pnò invece riescire di sommo
vantaggio in qnelle arti, indnstrie o scienze, nelle qnali spesso
occorrano calcoli in cni si ritiene per snfficiente nna appros
simazione dall' | ^200 all' 1 / 300. Vale a dire che ove assegnisi
0,n,I)o7 pei1 dimensione di nn oggetto, noi ci accontentiamo,
che ad opera finita esso abbia nn'ampiezza la qnale non si
scosti dalla proposta più di 0m,957 : 300 cioè di circa 3
millimetri. E parimenti se monta il costo presnntivo di
nn'opera a 12i29 lire , noi ci teniamo per ven tnrati se
_ 17 —

dopo l'esecnzione non si troverà d'aver speso olire al pie


vi sto più di lire 12429 : 306 — M ,43. La qnale approssi
mazione dell' 1/366 se pnb parer piccola ad inesperto scolare,
sarà tottavia ritennta per assai grande da chinnqne abbia
pototo e sapnto vedere in pratica, qnanto ardno ben soventi
sia il pervenire a maggiore esattezza.
Notiamo in secondo luogo, che dopo alqnanta pratica del
regolo non si ha più a perder tempo; giacche disparve l'e
sitanza, che intralcia il principiante nella lettnra dei nnmeri
e nella condotta dell'esecnzione del proposto compnto. Anzi
l'otilità di qnesto stromento cresce a mille doppi, ove si
abbiano sovente a ripetere calcoli analoghi, poichè si ginnge
a condnrre qnesti in modo qnasi meccanico e con celerità
appena credibile.
Conchindiamo qnindi col dire, che spesso abbandona il re
golo qnegli che dopo averne intrapreso lo stndio, non ha
la costanza di impratichirsene a sufficienza, ma che più noi
lascia chi, fattosi nna volta abile nel maneggiarlo, si trova
in circostanze, le qnali spesso richiedono calcoli, in cui l'ap
prossimazione dall'-!/ 200 all' 1/300 sia snfficiente (1).
5. Nel trattare del regolo calcolatore si possono esporre
nndamente e senza dimostrazioni le regole condncenti alla
effettnazione dei principali calcoli esegnibili con tale stro-
mento.

(1) Uno dei nostri piU distinti fabbricanti (a cni troppi


vincoli ci legano perchè ne possiamo dire il nome dopo averne
fatto l'elogio) avendo qnalche anno fa intrapreso a far nso
del regolo , ebbe pili di nna volta a confessarci, che la co
noscenza di qnesto stromento gli valeva assai pih di nn ca
pitale di L. 40,000, a cagione di nnmerosissimi calcoli di
tntta importanza, che ora poteva condnrre a termine in bre
vissima ora, mentre prima non aveva mai osato intraprenderli
pel troppo tempo che richiedevano.
— 18 —

1n siffatta gnisa, mentre chi è dotto nei logaritmi e nella


trigonometria pnò facilmente rinvenire da se i motivi delle
esposte regole, le pnò l'inesperto in tali dottrine empirica
mente apprendere in modo da poterne far nso. Ma nelle cir
costanze attnali della nostra istrnzione tecnica ci parve miglior
consiglio qnello di rivolgere qnesto trattatalo a coloro, i
qnali conoscono i primi rndimenti dell'algebra, e sono perciò
atti a segnire l'esposizione delle capitali proprietà dei loga
ritmi ennmerate nell'art. 8, non che la definizione dei prin
cipali rapporti trigonometrici. Nelle qnali condizioni sono ad
esempio, presso di noi, qnegli stndiosi, che aspirano agli
esami di Misnratore, o di ammessione al corso di Matematica
nelle Università. Qnesti preferiranno ad nna ennmerazione
di regole pratiche, la loro logica dednzione da pochi prin
cipe, che possono facilmente intendere.
Ond'è, che, premessa l'ennmerazione dei pochi teoremi
algebrici indispensabili a chi vnol rendersi ragione delle ope
razioni esegnibili col regolo, si esporrà prima la teorica, e
poscia l'nso pratico degli ordinari stromenti dì qnesto genere
costrntti dal Gravet di Parigi. Svolgendone la teoria , ferrassi
la via segnita dal Benoit (1) io nn recente trattato assai più
esteso e completo di ogni altro, che per noi si conosca. Solo
alle eqnazioni da lni date, che indicano tntte le operazioni
esegnibili col regolo, altre ne agginngeremo relative al mi-
mero di cifre intiere dei dati, sovra cni si opera, e del ri
snltato che se ne ottiene. Le qnali nltime eqnazioni esten
dono la teorica del regolo ad ogni fatta di nnmeri , sommi
nistrano il nnmero di cifre intiere del risnltato ottennto , e
costitniscono nna sicnra gnida per rintracciare le parti del
regolo, sn cni e dati e risnltati voglionsi leggere.
A riassnmere poscia tntte le norme pratiche relative al
modo di operare, al nnmero di cifre del risnltato e simili,
parveci più opportnno nn qnadro grafico, anzichè nna sterile
(l) Benoit. La règie à calati expliqnée. - Paris 18oo.
— 19 —

ennmerazione di regole longhissime e spesso malagevoli a


rammentarsi. Tnttavia a dilocidare t'nso di siffatto qnadro
diedersi nel testo esempi nnmerici e regole relative ad alcnne
operazioni aritmetiche e trigonometriche più comnni.
Si nell'esposizione della teorica, come nella scelta degli
esempi, abbiamo procnrato di richiedere dal lettore le minori
nozioni possibili; cosi a mo' di esempio nelle linee trigono
metriche non si tenne discorso di angoli negativi o maggiori
di 90°, e non si ebbe rignardo che ai seni ed alle tangenti,
di cni venne anzi data nna definizione snfficiente per inten
dere qnanto se n'è detto. I lettori più ernditi possono troppo
facilmente estendere il regolo ad altri angoli e ad altri rap
porti trigonometrici, senzachè s'abbiano a Spanrire i princi
pianti con difficoltà maggiori del necessario.
G. L'esposizione della teorica e pratica del regolo calco
latore fatta col metodo sovraindicato si attaglia molto bene,
se non andiamo errati, a coloro i qnali terminarono lo stndio
dei primi rndimenti dell'Algebra e della Geometria. lnfatti
mentre essi hanno occasione di apprendere il maneggio di
nno stromento il qnale pnò riescirc loro ntilissimo, possono
intanto scorgere da nn esempio pratico assai istrnttivo il modo
in cni si pnò applicare l'algebra allo stndio di nn congegno,
e si avviano ad nna conoscenza più profonda delle proprietà
dei logaritmi e dei rapporti trigonometrici.
Allorqnando sarà nel nostro paese più grande il nnmero
di ingegneri, fabbricanti, capi di officine e simili i qnali
adoprino il regolo , sarà forse allora opportnno nn trattatello
più elementare, il qnale si limiti alla nnda esposizione delle
regole snfficienti all' esecnzione delle principali operazioni
aritmetiche, e possa tornar ntile anche agli operai.
7. Non v'ha per fermo difetto di bnoni libri snl regolo
calcolatore. Oltre al trattato del Benoit, accenneremo, come
notevoli per chiarezza ed ntilità, qnelli del Lalonne (.!),
(1) Lalanne. lnstrnction snr Us regles a calati. Paris f851.
— 20 —

AeM'Elliot (4) e del Gny (2). Ma la teorica del regolo è più


diffnsa oel primo, ed ommessa, ovvero più concisa negli altri
citati antori, di qnanto convenga al piano, che ci parve più
vantaggioso alle circostanze del nostro paese. L'agginnta ol
tracciò delle eqnazioni snlle cifre e del qnadro grafico, di
cni sopra tecesi motto, ci sembrò atta ad agevolare non poco
l'nso del regolo, per cni preferimmo nn trattato originale
ad nna versione italiana di qnalcnno fra i mentovati libri.
ln operette come qnesta soglionst allegare molti esempi
di calcoli, nei qnali si pnò con vantaggio far nso del regolo,
e che soventi volte occorrono in speciali indnstrie, o nelle
applicazioni di alcnne scienze. Noi abbiamo crednto di pre
scinderne, per non crescere di soverchio la mole di qnesto
opnscolo, e per essere coloro, cni esso fn specialmente rivolto,
in istato di poter facilmente rinvenire i casi, nei qnali il
regolo pnò tornare ntile. Ci permettiamo solo di rivolgere
alla Geometria non pochi degli esempi nnmerici, con cni si
illostrano le principali operazioni, perchè essa è la dottrina
colla qnale si troveranno più famigliari i nostri lettori.
Si stimò finalmente opportnno il dare qnalche cenno dei
principali stromenti analoghi all'ordinario regolo calcolatore,
onde ognnno possa farsi all'occorrenza chiara idea dei van
taggi e degli inconvenienti, da cni vanno accompagnati, ed
avere intanto nna gnida per apprenderne il maneggio.
S. Elenco di nozioni algebriche necessarie alVintelligenza
della teorica del regolo calcolatore.
(a) Regole dei segni e dei coefficienti nell'addizione,
sottrazione, moltiplicazione e divisione dei monomii.
(6) Il prodotto di parecchie potenze di nna stessa qnantità
è ancora nna potenza di tal qnantità avente per esponente
la somma degli esponenti delle potenze, che fra loro si
moltiplicano
(1) Elliot. A treatise on the slide mie. London,
(2) Gny. Instrnction snr la règie a calati. Paris^ troisieme
édition f855.
21

n"' a" aP — am + r' + f' .

(c) 11 qnoziente di dne potenze della stessa qnantità è


ancora nna potenza di tal qnantità avente per esponente la
differenza fra l'esponente del dividendo e qnello del divistire,
- Significato di nn esponente negativo o nnllo.
am — am-" . a° — 4- a-"' — —— \
a" ' ~ * ~~V"
(d) Per elevare nna potenza di nna qnantità ad nltra
potenza, si eleva la qnantità proposta ad nna potenza avente
per esponente il prodotto dei dne esponenti dati.
(am)n = amn .
(e) Per estrarre nna radice dalla potenza di nna qnan
tità, si divide l'esponente di qnesta per l'indice della radice.
- Significato di nn esponente frazionario.

/"; Logaritmo di nn nnmero è l'esponente della potenza


a cni vnoisi elevare il dieci per riprodnrre il nnmero.

[<|) ll logaritmo del prodotto di parecchi fattori è egnale


alla somma dei logaritmi dei fattori.
log o b c . . . = log a -+- log b + log c ...
(A) 11 logaritmo di nn qnoziente è egnale alla differenza
ira il logaritmo del dividendo e qnello del divisine.

log - = log 6 — loga .


22

(i) l1 logaritmo della potenza di nn nnmero è egnale


al prodotto del logaritmo del nnmero per l'esponente della
potenzo.
log am = m log a .
(*) ll logaritmo della radice di nn nnmero si ottiene
dividendo il logaritmo del nnmero per l'indice della radice.

.
— 23 —

PARTE PR1MA.

DESCRlZlONE DEL REGOLO CALCOLATORE.

9. Regolo fisso e scorrevole. Lo stroinento, a cui si


dà nome di regolo calcolatore consta di due regoli
scorrevoli l'uno dentro l'altro, sovra cui stanno incise
parecchie scale. Diremo fisso il maggiore regolo, e
scorrevole quello che si muove entro al fisso.
Enumeriamo qui le scale esistenti sovra i regoli or
dinarli costrutti da Gravet Lenoir di Parigi.
tu. Scala delle parti egnali snl regolo fisso. Ino dei
fianchi del regolo, fig. 1, è diviso in centimetri e mil
limetri, ed è pure diviso in tal guisa il fondo della
scanalatura entro cui si muove il regolo scorrevole,
fig. 2.
Per la prima scala il regolo si può adoprare come
una ordinaria misura lunga 0m,26: per la seconda come
una misura lunga 0m,52, posciachè l'orlo sinistro del
regolo scorrevole indica sovra tale scala la distanza fra
il principio del regolo fisso ed il termine dello scor
revole. Cosi ad esempio nella fig. 4 tale distanza è di
0m,3103, ed a questo numero corrisponde l'orlo sinistro
dello scorrevole.
11. Scala inferiore del regolo fisso, fig. 2. Sovra tale
scala stanno dieci principali divisioni a distanza reci
proca molto ineguale , sovra cui sono i numeri 1,2,
3,4 9,10. La divisione 1 corrisponde a quello
che diremo l'origine, e la divisione .10 all'estrema della
scala. Gli intervalli fra le predette principali divisioni
sono alla loro volta divisi in cento parti fra 1 e 2 , in
cinquanta parti fra 2 e 3 e fra 3 e 4 , ed in venti
— 24 —

parti fra i nnmeri snccessivi. Le divisioni della scala


considerata corrispondono perciò ai numeri
4; 1,01; 1,02; ... 4,10 , 4,44, 4,12 4,98; 1,99.
2; 2,02; 2,04. .. 2,10; 2,12. ... 2,98 ; 3; 3,02... 3,98.
4; 4,05; 4,40; 4,15 4,95; 5; 5,05 9,95 ; 10.
La distanza fra l''origine della scala , e la divisione
corrispondente ad nno dei predetti numeri è egnale alla
distanza fra Vorigine e Vestremo detta scala moltiplicata
pel logaritmo di esso nnmero. Così la distanza fra 1 e
la divisione 4,65 è di 0™, 1669; la distanza fra 1 e 10
è di 0m,250 - e sapendosi che log 4,05=0,6674 si pnò
verificare, che
0"',1669 = 0m,250 log 4,65 = 0m,250 x 0,6674 .
La scala di cni si ragiona adoperasi non solo per i
nnmeri sovra mentovati , ma ben anco per qualsiasi
altro < 10 e > 1. Snpponsi a tale effetto diviso in nn
snfficiente nnmero di parti approssimativamente egnali
l'intervallo fra le divisioni , entro cni il proposto nnmero
deve cadere, e si stima qnindi agevolmente ad occhio
il pnnto della scala, il qnale corrisponderebbe presso
a poco al nnmero dato. in tal gnisa il pnnto della
scala corrispondente a 2,13 sarebbe fra le divisioni
2,12 e 2,14, circa a metà dell'intervallo fra esse com
preso : il pnnto della scala corrispondente a 6,46 sarà
fra le divisioni 6,45 e 6,50 , circa ad nn qninto della
porzione di regolo fra esse intercetta.
Con eguale norma si determinerà inversamente il nn
mero corrispondente ad nn pnnto della 6cala compreso
fra dne divisioni. E così l'origine dello scorrevole cor
risponde nella fig. A ad nn pnnto della scala inferiore
compreso fra le divisioni 1 ,55 ed 1 ,56 e posto agli otto
decimi dell'intervallo fra esse compreso. Si deve qnindi
— 25 —

ritenere che l'origine dello scorrevole addita sulla scala


inferiore il nnmero 1,558.
Pnossi adunqne leggere snlla scala inferiore un nn
mero qnalsiasi < 10 e =. 1 poichè, o v'ha nna divi
stone , che gli corrisponde , o si pnò stimare ad occhio
il pnnto, che ad esso si riferisce. Egli è intanto evi
dente, ehe si pnò tener conto della cifra intiera, dei
decimi, dei centesimi e talvolta anche dei millesimi
del nnmero proposto, ma non delle cifre ulteriori, a
cni l'approssimazione del regolo nsn perviene.
Lo stndioso farà bene ad esercitarsi nella lettnra dei
nnmeri snlla scala, posciachè in essa risiede la più
grande difficoltà, ehe il principiante incontri nell'ap-
prendere l'nso del regolo.
12. Scala snperiore del regolo fisso, fig. 2. Essa si
compone di dne parti assolntamente identiche, e delle
qnali ciascnna in ciò solo differisce dalla scala inferiore
del regolo fisso , che la distanza fra due divisioni qna
lnnque è metà di qnella ehe separa le analoghe divisioni
della scala inferiore.
/ logaritmi degli stessi nnmeri sono qnindi rappre
sentati snlla scala inferiore da lnnghezze doppie di qnelle,
con cni sono rappresentali snlla scala snperiore. Così la
distanza fra la divisione i e la divisione 2 è 0nl,0752
nella scala inferiore, mentre è di 0m,0376 nella scala
snperiore.
Un divario v'ha ancora fra le dne scale , ed è che
il minore spazio non permise di inserire fra le divisioni
della scala snperiore tante snddivisioni quante se ne
hanno sulla scala inferiore. Esse divisioni non proce
dono infatti che corrispondentemente ai nnmeri
1; 1,02; 1,04 1,10; 4,12... ... 1,98.
2 ; 2,05; 2,10 2,95; 3; 3,05 . . . 4,93.
5; 5,1; 5,2.. 9,9; 10.
— 26 —

Se nel considerare la metà destra della scala si sup


pone presa per origine la divisione \ che sta a capo
del regolo , e non la divisione \0 che sta a metà , egli
è chiaro, che vi sarà una notevole differenza fra una
divisione letta nella seconda metà della scala e la stessa
divisione letta nella prima metà della scala. Siano in
fatti AC e CD le due metà della
Ai SC 1 ¥ Bu—!?° D scala ; B e B' due divisioni
identiche prese sopra di esse,
sarà AB' = AC-|-AB.
Ora per ipolesi
AB = AC.logB ; AB'=AC.logB'
sarà quindi
logB'=H + logB=log1O + logB = log1OB
ossia B'=H0B.
Cioè le divisioni della seconda metà della scala cor
rispondono a nnmeri decnpli di qnelli, a cni corrispon
dono le stesse divisioni lette nella prima metà della scala.
Le divisioni della seconda metà della scala corrispon
deranno quindi successivamente ai numeri
10; 40,2 ; 40,4 i\ ; \\,2 .. 19,8; 20.
20,5 ; 21 ; 21,5 29,5 ; 30 49,5 ; 50.
51 ; 52; 53 98; 99; 100.
Si possono perciò leggere sulla scala superiore tulli
i numeri compresi fra 1 e \ 00 ; di cui quelli minori di
-10 saranno nella prima, ed i maggiori di 10 nella se
conda metà della scala. La lettura sarà esatta per ciò
che riguarda le prime due od al più tre cifre; per le
altre non sarà che approssimativa.
A distinguere meglio la prima dalla seconda metà
della scala, rappresenteremo questa con una figura come
- 27 —

l'annessa, al cui estremo stia scritto il numero 100:


I. IO 100 si scriverà in vece 10 sulla
i 1 1 meta ed 1 all'origine della
scala.
13. Scala anteriore del regolo scorrevole, lig. 4. Essa
è identica colla scala superiore del regolo fisso , e nelle
figure inserite nel testo ne
| ili 100 indicheremo pure l'estremo
i in tm col numero 100. L'assieme
' delle tre scale, che si pre-
i ' io sentano come nella fig. 4,
si indicherà nel testo colla
adiacente figura.
14. Scala delle parti egnali snl rovescio delio scorre
vole, fig. 3. Essa comprende una lunghezza eguale alla
distanza fra l'origine e l'estremo della scala inferiore,
ed è divisa in S00 parli eguali di cui ciascuna corri
sponde a 2/1000 della distanza totale. È inoltre disposta
in guisa , che se si conduce l'origine della scala ante
riore del regolo scorrevole a coincidere coli'origine del
regolo fisso, l'orlo destro del regolo fisso corrisponde
sul rovescio dello scorrevole all'origine della scala con
siderata,, e se si condnce Vorigine del regolo scorrevole
a coincidere con nna divisione della scala inferiore del
regolo fisso, si troverà in millesimi il logaritmo del nn
mero corrispondente a tale divisione, leggendo la divi
sione indicata dalt'orlo destro del regolo fisso snlla scala
delle parli egnali del regolo scorrevole. '
Cosi ad esempio conducendo l'origine dello scorre
vole sul numero 1,558 letto nella scala inferiore del
regolo fisso (fig. 4) si trova, che l'orlo destro del regolo
fisso corrisponde sul rovescio del regolo (fig. 5) alla
divisione 193. Si conchiude quindi, che approssimati
vamente
log 1,558 = 0,1 93.
— 28 —

Per indicare nel testo quanto spiegano le figure i


e 5 per ciò che riguarda la scala delle parti eguali,
faremo uso delle seguenti figure dimostrative.

I5. Scala delle tangenti , figura 3. Sulla scala inter


media del rovescio dello scorrevole hannosi 45 prin
cipali divisioni , sulle quali stanno o s'intendono scritti
i numeri 12 5 fino a 45 e che corrispondono
ad angoli di 1 0 2° 3" 45°. Le divisioni intermedie
procedono di W hi W sino a 10°, di 29' in 20' sino
a 20°, e poscia di So" in 30' sino all'estremo della scala,
ehe corrisponde a 45". L'origine della scala corrisponde
invece a «°. ÌV.
in modo analogo a quanto s! disse per le scale dei
numeri , stimerassi qui ad occhio la posizione dei punti
della scala corrispondenti ad angoli intermed!i fra quelli,
che sono direttamente indicati dalle divisioni segnate
sulla scala.
La distribuzione e disposizione di tali divisioni è
determinata come segue : Allorqnando la divisione cor
rispondente snlla scala delle tangenti ad nn dato angolo
coincide coWorio destro del regolo fisso , l'estremo delle
scale di qnesto indica in centesimi snlla faccia anteriore
dello scorrevole il rapporto fra Vnno e Patiro cateto di
nn triangolo rettangolo, in cni al primo cateto sia op
posto nn angolo egnale all'angolo dato; ossia indica in
centesimi la tangente di taie angolo.
£ Così disponendo ad esempio
lo scorrevole come nelle figure
4 e 5, se ne trae, che in un
B triangolo rettangolo ABC ove
— 29 —

A = 22". 20' si ha |^ = 0,H1 circa.

11 rapporto —BC dicesi tangente dell'angolo A , e cuia-


KA
masi perciò scala delle tangenti quella, che attualmente
consideriamo, mentre scrivesi
tangA = — BC = 0,411.

Per indicare nel testo


ja ioo quanto è spiegato dalle
fig. 4 e 5 per ciò che ri-
m guarda le tangenti, fac
ciamo uso delle annesse
figure dimostrative.
Egli è chiaro, che la
M—i 45' distanza fra l'origine della
-i scala delle tangenti, e la
divisione 22°. 20' posta
sovra di essa, è eguale alla distanza fra l'origine dello
scorrevole, e la divisione 41,1. In altre parole la
distanza fra l'origine della scala delle tangenti e la
divisione 22°. 20' è eguale alla metà della lunghezzadella
scala superiore del regolo fisso moltiplicata per log 4 1 , 1 .
Ora siccome 41,1=100 . tang 22°. 20', se ne dedurrà
per questo come per ogni altro caso, che la distanza
fra Vorigine della scala delle tangenti e la divisione cor
rispondente ad nn dato angolo è egnale alla metà delta
lnnghezza della scala snperiore del regolo fisso molti
plicata per il logaritmo del centnplo della tangente del-
Vangolo dato.
16. Scala dei seni, fig. 3. Le divisioni poste sulla
scala superiore del rovescio dello scorrevole corrispon
dono parimenti ad angoli, i quali vanno fino a 90°:
esse procedono di 10' in 10' fino a 10°, poscia di 20'
— 30 —

in 20' lino a 20", di 30' in 30' lino a 30°, poscia di


1° in r lino a 00", di 2° in 2° fino a 70°, e si hanno
quindi le divisioni corrispondenti a 75° ; 80° ; e 90°.
L'origine della scala corrisponde pure a 0°. 34'.
Allorqnando la divisione corrispondente sovra tale
scala ad nn dato angolo coincide colVorlo destro del
regolo fisso, Vestremo delle scale di qnesto indica in
centesimi snlla faccia anteriore dello scorrevole il rapporto
fra il cateto e Vipotennsa di nn triangolo rettangolo,
in cni al cateto sia opposto nn angolo egnale alVangolo
dato: ossia indica in centesimi il seno dell'angolo dato.
Disposto lo scorrevole come
nelle fig. 4 e 5 , si conchiude
che in un triangolo rettangolo
ABC ove
A =24°. 17'
—BC .
si ha CA = 0,4H' circa.
1l rapporto ^
C A dicesi seno dell'angolo A . e chiamasi
perciò scala dei seni quella, che attualmente si consi
dera, mentre scrivesi
sin A — BC
CA: : 0,411.
ll seno dipende molto
semplicemente da un'altra
linea con cui i nostri lettori
saranno assai famigliari.
Sia BAC'=zBAC
sarà UC' = BC.
e siccome fatto C A = 1 si
- 31 —

ha B C = sin A , cosi ne segue die il seno di nn angolo


è la mezza corda di nn arco descritto con raggio egnale
all'nnità , e di ampiezza doppia di qnella delVangolo.
Per indicare nel testo
I io ioo quanto è spiegato dalle
i io i ioo tig. 4 e 5 della tavola in
' ' <u ' line del libro, faremo uso
i J{, delle annesse ligure di
mostrative per ciò che
."' , , riguarda i seni.
_l Egli è chiaro, che la
H disianza separante Cori-
gine della scala dei seni
dalla divisione corrispondente ad nn dato angolo è egnale
alla mezza lnnghezza della scala snperiore del regolo
fisso, moltiplicata per il logaritmo del centnplo del seno
del dato angolo.
\7. Regolo scorrevole diretto , inverso, e rovesciato.
1n quello, che finqui si disse, venne supposto, che lo
scorrevole fosse disposto in modo , che le divisioni della
sua faccia anteriore procedessero nel senso, in cui vanno
quelle del regolo fisso , ossia che lo scorrevole fosse
in posizione diretta.
Allorquando esso disponsi in modo, che le sue di
visioni procedano in senso contrario a quello, in cui
vanno quelle del regolo fisso, Vedi fig. 6, dicesi allora
che lo scorrevole è in posizione inversa. Rappresentiamo
nel testo lo scorrevole in-
1 10 ioo verso come nella figura adia-
~ ' Jjj 1 cente, in cui la prima ed
1 + 1 ultima divisione dello scor-
1 1 revole corrispondono quella
a 100 e questa all'1, mentre
nello scorrevole diretto corrisponderebbero ai numeri
1 e 100. ln generale lo stromento non è costrutto in
modo, che si possa far uso delle scale posteriori del
regolo scorrevole allorchè questo è inverso.
l1 regolo e talvolta fatto in guisa , che lo scorrevole
si può disporre entro il fisso in modo da presentare
anteriormente il suo rovescio come indica la figura 7.
Lo scorrevole dicesi allora rovescialo e si debbono
ancora distinguere due casi, cioè od esso è rovesciato
e diretto come nella fig. 7, ovvero rovesciato ed inverso
come succederebbe, se le divisioni angolari dello scor
revole procedessero in senso contrario a quello , in cui
procedono le divisioni del regolo fisso.
Siccome però nella maggior parte degli stromenti
questo rovesciamento non si può far bene, e non ha
grande utilità che rispetto alla scala dei seni, ci limi
teremo a considerarlo rela-
'1 2 £J° tivamente a questa. lndiche-
3<f— IZj'0' ™mo quindi nel testo il ro-
-r , 1 vesciamento diretto della li-
I 1O gura 7 con una figura come
l'annessa.
I jfl 100 Nel caso dello scorre-
i i vole rovesciato inverso
Jn»|" .u . la figura del testo sarà
1i- 20 invece come qui contro.
— 33 —
Ti

PARTE SECONDA.

TEORlCA DEL HEUOLO CALCOLATOBE.

18. Caso dei nnmeri direttamente leggibili snl regolo


Scorrevole diretto. Aprasi lo scorrevole in una posi-
, ., .„„ zione qualsiasi , e siano
i
Yl- numeri corrispondenti
a tre divisioni poste
sulle scale anteriori del
regolo, e fra di loro
??. coincidenti.SianoS,T, R
tv -149
gli angoli, ed il numero
K delle parti eguali, chc
l'orlo destro del regolo fisso indica sulle scale dei seni ,
delle tangenti e delle parti eguali. Siano finalmente
X , ¥ , Z le origini delle scale anteriori del regolo , e
W l'origine della scala delle parti eguali sul rovescio
dello scorrevole.
Sarà evidentemente
XA — YB = XA' — YB'=ZC~YB=ZC— YB'=WB.
Ora se A è la lunghezza della metà della scala su
periore del regolo fisso si ha
XA = AlogA WB__R_2A XA' = AlogA'
YB = /<logB YB' = /ilogB'
Z C = 2 h log C = li logt2 ; Z C = 2 h log C = h log (/
onde log A — log B = log A' — log B'
= log c" - log B = log C'2 - log B' = ~

3
— 34 —

vale a dire
l0g nA = log w=
A' log T
C = log 0 = —
2R
H' 1000

ossia A' . c2
^ e8 . ~—
1000

Sia ora K la divisione della scala anteriore dello


scorrevole, che corrisponde all'estremo del regolo fisso,
, K , _ . . 0n,a-r
saraÌ0()=tansT=s,nS; .400 = tangT'
J 4_
* sin S
Ma essendo 400 e K dne divisioni della scala snperiore
e dello scorrevole fra loro coincidenti, si ha pnre
400 _ A
K —n'
onde finalmente
u\
v ' A_*:_L_^_ìo"JW__!
n~ B'~n — B' — 1" * '
~ tangT- ita?
49. Coso dei nnmeri direttamente leggibili snl regolo -
, A, 100 Scorrevoleinverso. Aprasi
Xt-
'' -i' lo scorrevole in nna po
sizione qnalnnqne , ed
abbiano le stesse deno-
1 11 u minazioni lo stesso signi
ficato come nell'articolo precedente, sarà
XA + YB = XA' + YB' = ZC + YB = ZC' + YB'
log A + log B = log A' + log B'
= log C* + log B = log C'8 + log B' ;
vale a dire
(8) kB = i!W = (?B = C*B'
— 55 —

20. Nnmero di cifre, e parie significativa di nn nn


mero qnalsiasi: sna leltnra snl regolo.
Parte significativa di un numero dicesi l'assieme di
quelle cifre , che unitamente ad una serie di puri zeri,
i quali loro stanno dopo o davanti , formano il numero
considerato. Cosi i numeri 42 050 000; 42,05; 4,205;
0,4205; 0,000 420 5 hanno la stessa parte significativa
composta successivamente delle cifre 4 ; 2 ; 0 ; 5.
Numero di cifre intiere, e per brevità nnmero di cifre
di un numero qualsiasi , diremo il numero di cifre se
paranti la prima cifra significativa sinistra del "numero ,
dalla virgola. Cosi 42 050 000 ; 42,05 ; 4,205 hanno 8
cifre il primo, 2 cifre il secondo ed 1 cifra il terzo.
Se il numero considerato è frazione decimale, il nu
mero di cifre diventa negativo , e rappresenta il numero
di zeri compreso fra la virgola e la prima cifra signi
ficativa della frazione. Ed in tal guisa 0,004205 e
0,0004205 avrebbero successivamente — 2 e — 3 cifre,
mentre 0,4205 avrebbe 0 cifre.
Siano i numeri, su cui si deve operare qualche com
puto col regolo non più compresi fra 1 e 100 ovvero
fra 1 e 10 come A, B; A', li'; C, C negli articoli
18 e 19.
l numeri proposti si potranno pure ridurre fra detti
limiti senza che ne rimanga alterata la parte significa
tiva, purchè si dividano o moltiplichino per una con
veniente potenza del 10, ossia purchè se ne trasporti
opportunamente la virgola. Cosi il numero 42 050 000 ;
si ridurrà a 4,205 dividendolo per 108-' ed a 42,05
dividendolo per 10 8-2. Similmente 0,0004205 si ridurrà
agli stessi numeri dividendolo per 10-3-1 e 10_3_i.
Posciachè ad esempio

2£~= 0,0004205. 1O* = 4,205.


- 36 -

1n numero M si convertirà quindi in un altro numero


avente la stessa parte significativa , ed immediatamente
leggibile sul regolo, se si dividerà per 1O'"-1 ; ove m
e: il numero di cifre di M, se questo si legge sulla
scala inferiore del regolo lisso , ovvero sulle due prime
metà della scala superiore del regolo fisso e della scala
anteriore dello scorrevole : m sarà invece il numero di
cifre di M meno una, se M si leggerà sulle seconde
metà della scala superiore del regolo fisso o della scala
anteriore dello scorrevole.
Ove if numero M sia una potenza perfetta del io ,
allora esso potrà leggersi all'origine, a metà od allo
estremo delle scale superiore o scorrevole : m rappre
senterà nel primo caso il numero di cifre della potenza
che si considera, nel secondo caso tale numero dimi
nuito di una unità, e nel terzo caso tale numero sce
mato di due unità. Avvegnachè converrà dividere ad
esempio 1 000 per tO 4-1 ; lO3-1 e ^0ì-t secondo che
si vorrà ridurre ai numeri 1; 10 oppure 100 i quali
sono appunto quelli che stanno all'origine, a metà ed
all'estremo delle scale considerate.
Ove sia M = 1 potrà parimenti essere m=1; m=0;
m — — 1 secondo che si legge M in uno od in altro
dei citati punti della scala. lnfatti conviene dividere 1
per 10f_1 = 10°=1

ovvero per 1Oo-i — 10


, -ì ="j^1

oppure per 10 ' ' = 10 2=t^t


f 00
onde convertirlo in 1; 10; 100 che si leggono all'ori
gine, a metà ed all'estremo delle scale superiore o
scorrevole.
— 37

21. Estensione delia teorica del regolo a nnmeri qttnl-


siansi. Scorrevole diretto. Siano M N F M1 .V 1" numeri
di qualsivoglia grandezza i quali divisi per
m— | ci — i p—i m'—i n'-i p'— f
111 ; 1O ; 10 ; 10 ; 10 ; 10
diano numeri immediatamente leggibili sul regolo, e
tali , che le divisioni ad essi corrispondenti possano fra
loro coincidere, come negli articoli 18 e. 19 le divisioni
corrispondenti ai numeri A B C A' B' C. Per avere le
relazioni, che avvinghiano tra loro M N P' basterà
porre nelle equazioni (a) e (|3) dei predelti articoli
M N P M' iV V
Mi—1 ' n—t ' V—! ' m'—i n'—i f/—i
10 10 10 10 1O 10
al posto di A BCVB'C.
Collo scorrevole diretto si avrà perciò
M M' P8 v"
m—1 m' — i
10 1O 1o4"- !
N N' N N'
n— i ni- 1 '.' - i
1O 1o io"- 1 1O
1 1
= 10'°°° ~ tang T _"sinS
vale a dire
1 M __ 1 M' _ 1 P^
10m — n mN 10m'—n' \i
" 10ip—n—i vt>

2P'-n'-i y tangT sin S


- 38 —

Ora se m — n=m' — n'=2p — n — \ =2p' — n' — 1 ,


avrassi
2 2 t-m—fi ni —ii m—n
M _ M' _£__P|__ i ooo _10 10
N ~ n' — * — N' — — langT- sin S '

Supponiamo ora, che le divisioni del regolo corri


spondenti a
M Pi P'
m—i n— 1 P< — 1
10 10 10
possano anche direttamente corrispondere ai numeri
M, N P aventi la stessa parte significativa, in guisa
che ad esempio la divisione 3,05 possa indifferentemente
rappresentare 305 000; 30,50; 3,05; 0,00305 ecc. ossia
ogni numero avente la stessa parte significativa. lndi
conseguirà che si potranno leggere snl regolo non solo
i nnmeri compresi fra 1 e 10 ovvero fra 1 e 100, ma
ben anco nnmeri di? qnalsivoglia grandezza, e le divi
sioni del regolo loro corrispondenti altro non saranno,
che le divisioni rappresentanti i nnmeri composti della
slessa parte significativa , e 'compresi fra 1 e 1 0 ovvero
fra 1 e 160.
È chiaro che un dato numero si può leggere in un
sol punto della scala inferiore del regolo fisso, mentre
due sono i punti della scala superiore, o del regolo
scorrevole, che gli possono corrispondere. 1n tali due
scale si può infatti leggere indifferentemente il proposto
numero nella prima o nella seconda metà. A tale norma
fanno solo eccezione le potenze perfette del 10, che si
possono leggere all'origine ed all'estremo della scala
inferiore, all'origine, a metà ed all'estremo delle scale
inferiore e scorrevole.
— 39 —

1 M M'{ i»» Ciò posto se M N P


1 1 M' N' P' son numeri
! !" qualunque, le cui corri
11 • > spondenti divisioni pos
p P' io sono fra loro coincidere
in una sola posizione del
lo scorrevole, come la
-its° figura indica , mentre
BTS sono le letture che
si fanno sul rovescio del regolo, in virtù di quanto
sopra si disse avrassi

M _ W _ P_ _ P .„
(A) N ~ N'~ N — N' —
10
tangT sinS
purchè sia contemporaneamente
(B) m — n — m'— n' = 2p— n — 1 = 2p' — n'— 1.
Ove p e ]>' rappresentano sempre i numeri di cifre
di P e P' e m, n, m', n' i numeri di cifre di M, N, M', N'
ovvero tali numeri scemati di una unità, secondo che
si leggono nella prima, o nella seconda metà delle ri-
* spettive scale. Però se trattasi di una potenza perfetta
del 10, )! e ;/ ne rappresentano il numero di cifre,
ovvero tal numero scemato di una unità , secondo che
dessa leggesi all'origine, od all'estremo della scala
inferiore , mentre m , n , m' , n' ne rappresenteranno
il numero di cifre, ovvero tal numero scemato di
una o due unità , secondo che tale potenza leggesi
all'origine, a metà od all'estremo delle scale inferiore
o scorrevole.
— 40 -

22. Teorica del regolo per nnmeri qitalsi)msi. -


Scorrevole inverso. Siano M N P M' N' P' numeri di
qualsivoglia grandezza, le
1 M M 1011 cui corrispondenti divisioni
ioo( 12\ 1121\' 1t coincidano in una sola
posizione dello scorrevole
j p j!, inverso, come la lig. indica.
Seguendo la via tenuta nel
precedente articolo si dedurrà similmente , che
(A') MN = M'N'=:P2N = P'SN'
purchè sia contemporaneamente
(B1) m + n = m' + n' = 2 p + n — 1 = 2 p' + n1 — 1
ove m n p m' n' p' hanno lo stesso significato che
nel precedente articolo.
23. Teorica del regolo collo scorrevole rovesciato.
Essendo 1o scorrevole rovescialo e diretto; H e M' due
, M, J00 numeri di qualsivoglia
XI—^,| ; 1 uq" grandezza letti sulla
H scala superiore , S e S'
1 1 - H gii angoli della scala
' dei seni , che nella
stessa posizione dello scorrevole loro corrispondono ,
avrassi XM — YS = XM' - V S'
ora XM = A. log—^— ; XM' = A.log M
10 10
YS = A.log100sinS ; YS' = h . log 100 sin S'
sarà log M log 1 00 sin S = log M' log 1 00 sin S'
1om-' 1om'-'
log ;? = tog M'
>n — 1 m' — i
10 .100 sin S 10 .100 sin S'
ossia
,c, M = E
sin S sin S'
purchè sia contemporaneamente
(D) m — m'.
Se lo scorrevole è rovesriato ed inverso essendo P e P'
. numeri qualunque, SeS1
' j gli angoli che nella scala
i _| _ 1]ei senj ]or0 corrispon-
9111 ji i I i dono sarà
TT
ZP + YS = ZP' + YS'

ed essendo 7. P s= 2 A . log P — A . log P


1<T' io2""
lroverassi che deve essere
(C) P*9inS = P'2sinS'
se contemporaneamenle
PARTE TERZA.

PBATlCA DEL SEGOLO.

24. Cenni generali snl modo di applicare le eqnazioni


del regolo alla pratica esecnzione dei compnti. A trarre
dal regolo il massimo partito convien sapere anzitutto
quali siano le operazioni aritmetiche, le quali si pos
sono eseguire in una sola posizione dello scorrevole :
vuo1si quindi conoscere il modo (e se ve ne sono pa
recchi, il più conveniente) di condurre l'esecuzione
del computo e di trovare la parte significativa del cer
cato risultato : finalmente non devesi aver dubbiezza
sulla posizione, che in tal risultato occuperà la virgola
separante le cifre decimali dalle intiere.
Le equazioni (A), (A'), (C), (C) dei precedenti articoli
somministrano tosto le operazioni fattibili in una sola
posizione dello scorrevole, non che i metodi atti a
menarle a compimento.
Cosi ad esempio da (A) deducesi M = —^ M' N ; vale a
iV
dire che in una posizione sola dello scorrevole diretto
si può ottenere il quarto termine della proporzione
N' : M' : : N : M .
Se nella equazione precedente N' = 1 sarà M = M'N;
vale a dire che si può parimenti ottenere un prodotto.

Si trarrebbe egualmente da (A) N = ^^-


P'2
e fatto [V' = P N=_ P3 v P'2
onde P = |/n
— !3 —

cioè si può ottenere in una posizione sola dello scorrevole


la radice cubica del prodotto di un numero pel quadrato
di un altro.
Non si avrebbe quindi che a combinare in tutti i
modi possibili i termini delle citate equazioni, onde
fare il catalogo di tutte le operazioni eseguibili in una
sola posizione dello scorrevole.
ll modo poi di condurre tali operazioni è indicato
dalle stesse equazioni, che le additano, purchè si
rammenti il significato dato nei precedenti articoli alle
lettere impiegate.
Cosi a trovare N = —— N'P2 basterebbe evidentemente
P'
i 1oo muovere lo scorrevole fln-
' ~ K> 1 t che N' letto sovra di esso
, { ' | ioo corrisponda a l" letto
! p pr-fn sulla scala inferiore del
regolo fisso : dirimpetto a
P letto sulla scala inferiore si troverà sullo scorrevole
il cercato N.
Finalmente il numero di cifre intiere del risultato
cercato si desume dalle equazioni (B), (B'), (D)', (1V).
Cosi se da (A) si deduce M = M'N -r^—
IV
si avrà da (B) m — to' -+- n — «' .
Vale a dire che se tutti e quattro i termini della pro
porzione da risolversi vennero letti nelle prime metà
delle rispettive scale , il numero di cifre dell'estremo
ignoto sarà eguale alla differenza fra la somma dei nu
meri di cifre dei medii , ed il numero di cifre dell'e
stremo noto. Ed in guisa analoga si troverà per ogni
operazione la corrispondente regola, che governa il
numero di cifre del risultato ottenuto.
25. Regote snite operazioni pnramente aritmetiche
esegnibili in nna sola posizione dei regolo. Non è dif
ficile il riassumere tutte le operazioni eseguibili in una
sola posizione dei regolo, ponendole sotto forma di
proporzioni. Prescindendo infatti dai seni , dalle tangenti
e dai logaritmi , le equazioni (A) e (B) si possono decom
porre nelle seguenti proporzioni ed equidifferenze.
M:N::M':N' / ni — n=m'— n1
M:N::I"*:N' \ m — n = (2p'— 1) — «'
P2:N:;P'2:N' I (2p-1)-n = (2p'-1)-n'
W{ (B)<
, , , m+ 1 » + 1 , n'+ 1

P:V.V:P':V.V x p - i£ =p< - *±i

Le equazioni (A') e (B') che si riferiscono allo scorrevole


inverso danno luogo alle seguenti analoghe proporzioni
ed equidifferenze.
M:M'::N':N m — m' — n' — «
M:N'::P'2:N m — n'— (2p| — 1) — n
— io —

Ondo si possono dedurre le seguenti tre norme ge


neral i ;
(1 ) Si pnò risolvere con nna solu posizione dello scor
revole ogni proporzione i cni qnattro termini siano alla
prima potenza; ovvero in cni nn solo termine , o dne
termini corrispondenti siano al qnadrato ; oppnre final
mente tre termini , o dne termini corrispondenti siano
radici qnadrate.
(2) La posizione dello scorrevole diretto non cangia
se i primi dne termini della proporzione non mntano :
non occorre invece spostare lo scorrevole pnrchè inverso,
ove non mntino i dne medii od i dne estremi della pro
porzione.
(3) Finalmente ?», n, to', n', p, pf rappresentanti
i nnmeri di cifre di M, N P' (ovvero tali nnmeri
di cifre meno nna nnità ) costitniscono delle eqnidiffe
renze corrispondenti alle proporzioni , che legano fra
loro M, N P'. Se nella proporzione nn termine è
al qnadrato , nella eqnidifferenza corrispondente si avrà
il doppio del nnmero di cifre del termine al qnadrato,
meno nna nnità : se invece nella proporzione si ha
qnalche radice qnadrata , avrassi nella eqnidifferenza la
metà dell'nnità accrescinta del nnmero di cifre del ter
mine sotto il radicale ( ovvero accrescinta di tal nnme/ o
di cifre meno nna nnità).
Le tre norme precedenti bastano a coloro, i quali
sono famigliari colPalgebra, per trovare immediatamente,
se una data operazione puramente aritmetica si possa
eseguire in una sola posizione dello scorrevole, come
essa operazione debba essere condotta, dove abbiansi
a leggere i dati, e quale sia il numero di cifre del
risultato cercato.
26. Snl qnadro delle operazioni esegnibili in nna sola
posizione dello scorrevole. Ad agevolare agli esperti nel-
Palgebra la ricerca di quanto si debba e possa fare in
— 46 -

ogni caso particolare, ed a somministrare anche ai


meno famigliari con tale dottrina il mezzo di trarre
dal regolo il massimo utile , si riunirono in un quadro
al line di questa operetta le operazioni eseguibili in
una sola posizione dello scorrevole. Solo per brevità si
ommisero alcuni computi come ad esempio

log Va , log , log i.

i cui risultati facilmente si deducono dalle altre ope


razioni citale nel quadro ; parimenti non si fe' cenno
di alcuni calcoli troppo lontani da quelli, che ordina
riamente occorrono, come

10.ooo __A_ |/^0">°°


aB * ' _iB_
.1O I000 1o'000
e come potenze e radici superiori alla seconda e terza.
Allorquando vi sono parecchi metodi per eseguire
una stessa operazione, si indicarono quelli, che sono
fra loro diversi in ciò che la posizione dello scorrevole
non cangia, se invariabili rimangono piuttosto gli uni
che gli altri degli elementi del proposto calcolo. Cosi
ad esempio si diedero ai numeri 2 , 2bis, 2ter tre
metodi per eseguire la divisione. Nel primo non occorre
spostare lo scorrevole, se invariabile rimanendo il di
visore B , viene a mutarsi il numeratore A , e perciò
se debbonsi ricercare i quozienti
45
32 ' 57 32 ' t9 32 eCC'
aventi tulli 32 per denominatore , converrà far uso del
melodo indicato al N.° 2 del quadro.
Col metodo del N.° 2b1s non occorre invece spostare
10 scorrevole se ricercami numeri somministranti lo
stesso quoziente.
ll metodo del N.° 2ter dà finalmente in una posizione
sola dello scorrevole tutti i quozienti , che si ottengono
dalla divisione di uno stesso numero per qualsivoglia
altro numero , e farassi perciò di preferenza uso di tal
metodo per trovare
45
32 ' 45 53 ' 45 97 eCC'
in cui il dividendo è costantemente 45.
Se invece i metodi con cui una operazione si può
eseguire possono ritenersi per equivalenti , se ne scelse
un solo, e per quanto possibile il migliore. E cosi ad
esempio non si te' cenno del modo di eseguire collo
scorrevole diretto i calcoli compresi fra il N.° 20 ed
11 N.° 27 del quadro , perchè più comodo e spedito
riesce l'adoprare in essi lo scorrevole inverso. ll qua
dro sarebbe infatti riescito.inutilmente, anzi dannosa
mente lunghissimo, quando si fossero indicati tutti i
metodi possibili per eseguire ciascuna operazione.
Malgrado tali soppressioni contiene tuttavia il quadro
parecchie operazioni, che riescono di pochissima utilità,
sia perchè raramente occorrono, sia perchè non si
possono sempre menare a termine in tutti i casi che
si possono presentare. Cosi dei cinque casi, che nella
soluzione dei computi indicati ai numeri 11, 17, 21,
23, 27 si presentano, due non sono solubili in una
posizione sola del regolo , e riescono allora infruttuosi
i tentativi, che l'operatore fa per giungere d'un tratto
al cercato risultato.
Parimenti dei varii metodi indicati per eseguire una
stessa operazione sono talvolta alcuni pressochè inutili,
perchè giovano in circostanze che forse mai, o troppo
raramente si presentano. Cosi dei tre metodi indicati
ai numeri a, 5 , 5Ur per trovare il prodotto di un
numero pel quadrato di un altro, il b"'r è solo spe
cialmente utile alloraquando tale prodotto rimanga
costante : caso c he ben di rado occorrerà.
Si potrebbe quindi ridurre assai il quadro delle
operazioni eseguibili col regolo , se ci limitassimo
a ciò che più utile riesce in pratica, ma essendo questa
la prima volta che un quadro di siffatto genere viene
alla luce , noi credemmo di non dover omettere altro,
che le poche operazioni citate nel principio di questo
ed all'articolo 43, ed i metodi per eseguire ciascun
computo equivalenti a quelli , che sono esposti nel
quadro. Ogni lettore potrà in tal guisa scorgere imme
diatamente tutto il partito, che in ogni caso egli può
trarre dal regolo.
27. Schiarimenti snlle denominazioni adottate nel
qnadro. ll quadro e scompartito in otto divisioni, se
condo che i numeri sovra cui si opera sono tutti alla
prima potenza, ovvero contengono quadrati, radici
quadrate, cubi, radici cubiche, logaritmi, tangenti o
seni.
La prima colonna del quadro contiene successivi
numeri d'ordine atti a distinguere le successive ope
razioni, che vi si considerano. Se vennero indicati due
o tre metodi per eseguire lo stesso computo , si ritenne
per ciascuno il medesimo numero accompagnato da
un bis o ter.
Nella seconda colonna è algebricamente indicata
l'operazione da eseguirsi.
A, B, D signilicano numeri noti e dati.
.j, i ' » angoli noti.
X » l'incognite cercata.
La parentesi, fra cui sono talvolta rinchiusi alcuni
dei dati, vuol dire, che non muta la posizione dello
— 49 —

scorrevole, se eostanti rimanendo i 1luti Ira parentesi,


variano solo le quantità poste fuori della parentesi.
E cosi nei numeri 2, 2b1s, 2ler significano

.-*. -«) . -» ;
che potmosi eseguire in una posizione sola dello scor
revole tutle le divisioni aventi nel primo caso lo stesso
divisore, nel secondo lo stesso quoziente, e linalmenle
nel terzo lo stesso dividendo.
La terza colonna mostra la disposizione dello scor
revole.
Dir. significa che lo scorrevole deve essere diretto.
lnv. » inverso,
fioc. Dir. » rovescialo diretto.
Rov. Inv. » ! rovesciato inverso.
L'andamento delle divisioni segnate nella colonna
1fuinta sullo scorrevole, determina sempre la disposi
zione di questo, come facilmente si riconoscerà esami
nando le ligure dei numeri 1, Ad, 49, nei quali
10 scorrevole assume appunto le quattro disposizioni
possibili. La terza colonna non era perciò necessaria,
ma venne aggiunta per maggiore chiarezza.
Nella qnarta colonna a, 6, d, x indicano i numeri
di cifre intiere di A li 1) X. Corre quindi un divario
grandissimo fra le lettere minuscole del quadro, e
tn n p to' «' p' degli articoli 20 a 23 del lesto,
posciachc nieutre le prime indicano invariabilmente il
numero di cifre di A B D X, indicano le seconde ora
11 numero di cifre di M N P, M', N', P' ora tale numero
di cifre scemato di una, e nel caso delle potenze per
fette del dieci, anche di due unità.
Insolnbile significa, che il caso considerato non si
può risolvere in una sola posizione dello scorrevole.

i
— 50 —

Assnrdo vuol dire invece, che il caso contemplato


non si può presentare senza dar luogo ad assurdità.
Nelle prime cinque divisioni del quadro la quarta
colonna somministra il numero di cifre dell'incognita
per ciascuno dei casi dell'operazione, che si tratta di
eseguire. In generale si cominciò dal caso in cui il nu
mero di cifre è minimo per venire a quello in cui è
massimo. Nelle radici quadrate si aggrupparono invece
insieme i casi nei quali la somma o differenza di cifre
dei dati è impari, ed insieme si lasciarono quelli in
cui è pari. Similmente nelle radici cubiche si distinsero
i casi in cui essa somma o differenza è divisibile per
tre, da quegli altri, in cui a renderla tale voglionsegli
aggiungere una o due unità (1).
Nella divisione sesta la quarta colonna somministra
il valore dell'incognita cercata per mezzo di 11, ossia
del numero letto sulla scala delle parti eguali sul ro
vescio dello scorrevole.
Nelle divisioni settima ed ottava son talvolta notati
nella quarta colonna i caratteri dipendenti dal numero
di cifre delle quantità date, i quali distinguono i varii
casi, che si possono presentare. Cosi ad esempio nel
N.° 52, ove si cerca
. „X = —jp!-
sm A sin ?
si hanno sette casi divisi in tre gruppi caratterizzati
da ciò che a—b — 1, ovvero a—b, oppure a=zb+i.
Le figure della" colonna qninta mostrano per ciascun
caso ove abbiansi a leggere i dati , ed il risultato del
proposto computo. I numeri A, B, D, X vanno presi
nelle scale, ed anzi nelle parti della rispettiva scala
( 1 ) / lettori alqnanto edotti nelValgebra possono vedere dalla
Nota alla pag. 128 qnai sia in generale il nnmero di casi, che
si possono presentare nell'esecnzione di nn dato calcolo.
— 51 —

indicate dalla figura. Voglionsi oltre a ciò intendere


coincidenti quelle divisioni , che nella figura sono
legate da una lineetta tratteggiata.
Cosi nel primo caso del ti." 1 significa la figura,
che A ed X si leggono nella prima metà della scala
superiore , e 15 nella prima metà dello scorrevole :
inoltre che A e l'origine dello scorrevole fra loro coin
cidono, mentre fra loro coincidono pure B ed X.
Nelle prime cinque divisioni del quadro basta una
figura sola a dimostrare la soluzione di ciascun caso:
nelle ultime tre divisioni sono per lo più necessarie
due figure l'una relativa alle scale anteriori, e l'altra
alle scale sul rovescio dello scorrevole. Però se una
delle figure poteva essere comune a più di un caso ,
si ebbe cura di non ripeterla oltre necessità. .
Cosi ad esempio nel N." 35 ove si cerca X=A tang5
mostra la prima figura come debba essere disposto lo
scorrevole per un dato angolo ? : le tre susseguenti
figure si riferiscono poi a tre casi , l'uno insolubile ,
caratterizzato il secondo da x = 2a—\ ed il terzo
da x = 2a, ed a ciascuno di questi casi devesi inten
dere comune la prima figura.
Similmente nel N.° 33 ove si cerca X = A.tang?
la prima figura è comune ai due primi casi, l'uno
insolubile, l'altro distinto da ciò che x = a—\. Si
ripetè poscia la figura dipendente dall'angolo ? pel
terzo caso in cui x — a, perchè la posizione dello
scorrevole deve essere diversa da quella, che poteva
essere comune ai due casi precedenti.
Alcune altre indicazioni qua e là sparse nel quadro
hanno un significato troppo evidente, perchè se n'abbia
a far cenno speciale. E cosi ad esempio in testa della
settima divisione ? >0°.3t' e < 89°. 20' significa do
versi gli angoli in questa divisione considerali intendere
compresi fra tali limili. Nella stessa divisione vanno
— 52 —

pure distinti i casi nei quali gli angoli sono minori


di 45° da quelli, in cui ne sono maggiori; e simili.
28. Norme generali per far nso del qnadro. Ad ese
guire un dato computo aritmetico converrà cercare
anzitutto nell'indice dell'opera la corrispondente espres
sione algebrica , e si scorge tosto se il proposto
computo si possa o non eseguire in una posizione
sola dello scorrevole , ed in caso affermativo , quali
siano i numeri del quadro , che si riferiscono alla
proposta operazione. Ove debbansi fare parecchi cal
coli della stessa natura, converrà aver riguardo agli
elementi , che rimangono costanti , e cercare se fra
i metodi indicati qualcuno ve ne sia, che permetta
di eseguire questi calcoli in una posizione sola dello
scorrevole.
Si consulta poscia il quadro al numero indicato dal
l'indice come corrispondente al metodo, che più si
attaglia al computo da farsi. Ivi si scorgono in primo
luogo i varii casi, che si possono presentare, e colla
scorta della colonna quinta si trova agevolmente dove
abbiansi a leggere i dati, come si debba muovere lo
scorrevole , e quale sia la parte significativa del cercato
risultato. La colonna quarta darà poscia il numero di
cifre intiere, che il risultato debbe avere.
Allorquando entrano in calcolo delle radici, vuoisi
avere speciale riguardo al numero di cifre dei numeri
sotto al radicale , ed alle parti del regolo in cui i dati
si leggono. 1nfatti nelle operazioni eseguibili in una
posizione sola del regolo, nelle quali non entrino ra
dici, un cangiamento nel numero di cifre intiere dei
dati ha solo per conseguenza una variazione nel nu
mero di cifre del risultalo. Cangia invece la stessa parte
significativa del risultato di un computo dipendente
da radici; se varia la posizione della virgola sotto il
radicale.
Cosi ad esenipio_Vu,12 non ha la stessa parte si
gnificativa di V 120 , ed allorquando si dovesse ope
rare sovra tali radici dovrebbesi leggere 1 2 in una parte
diversa delle scale del regolo, secondo che si tratta
della prima, o della seconda.
Crediamo del resto conveniente l'entrare nei para
grafi seguenti in alcuni dettagli ed in alcuni esempi
particolari relativi alle principali operazioni aritmetiche.
ln tal guisa il lettore avrà agio non solo di avvez
zarsi all'uso del regolo e del quadro delle operazioni
con esso eseguibili , ma ben anco di rendersi famigliare
colle più semplici operazioni, che sono di grandissima
lunga le più importanti , e quelle perciò in cui il regolo
può rendere maggiori servigi.
— Si —

PARTE QUARTA.

ESEMPl 01 AFPL1CAZ10M DEL REGOLO.

§ 1. Moltiplicazione.
X = AB : x=a + b ovvero x — a-t-b — 1.
29. Moltiplicazione colto scorrevole diretto. X = (A)B.
1l N.° 1 del quadro mostra ad evidenza, che per
eseguire una moltiplica/ione :
Condotta Vorigine dello scorrevole diretto sotto nn
fattore {A nel quadro) letto snlla scala snperiore del
regolo fisso , sovra essa , e dirimpetto al secondo fattore
(B nel quadro) letto snllo scorrevole , si troverà il pro
dotto cercato ( X nel quadro ).
Nelle figure del quadro A e B suppongonsi 1etti nelle
prime metà delle rispettive scale , mentre X può cadere
nella prima , o nella seconda metà della scala superiore :
nel primo caso x=za + b — i; mentre nel secondo
x = o + b. lndi emerge la seguente regola pel numero
di cifre del prodotto di due fattori.
Letti i dne fattori nelle prime metà delle rispettive
scale, se il prodotto cade nella seconda metà della scala
snperiore, il nnmero di cifre del prodotto sarà egnale
alla somma dei nnmeri di cifre dei fattori; da detta
somma dorrassi invece torre nna nnità, se il prodotto
cadrà nella prima metà della scala snpcriore.
— 55 —

Cerchisi X = 272 x 3-4000. Disposto lo scorrevole


come nella figura, si trova
per parte significativa del
prodotto circa 925 : ora
io too cadendo tal prodotto nella
io prima metà della scala
sarà x = ì + ì> — f=7.
Laonde X = 9250000 circa, invece di 9 248 000 come
si troverebbe colle norme dell'aritmetica.
Per X=0,000272 x 3,4 sarebbe x=(-i)+i -1 --3.
Laonde X = 0,000925 circa.
Cerchisi invece X=0,000272 x 4,6. La stessa posizione
dello scorrevole mostra , che il prodotto avrà per parte
significativa 125: quanto al numero di cifre, siccome
il prodotto cade nella seconda metà della scala supe
riore avrassi x — (— 3) + 1 =— 2, onde X = 0,00 125
circa.
Osserverà il lettore come nella figura precedente per
indicare il fattore 34000 del primo esempio, ed il fat
tore 3,4 del secondo, siasi scritto senz'altro 34 sulla
figura. Egli è che infatti, come già si disse all'art. 21,
noi supponiamo, che una divisione del regolo possa
corrispondere a tutti i numeri la cui parte significativa
sia la stessa del numero, che dietro le norme degli
articoli f1 e 12 si leggerebbe direttamente sul regolo.
E perciò come nella precedente, indicheremo pure nelle
susseguenti figure i numeri colle successive cifre , che
ne compongono la parte significativa, senza darci pen
siero della posizione, che occupa la virgola dividente
le cifre intiere dalle decimali.
30. Prodotti a fattore costante.
Dai sovrastati esempi si scorge, come se un fattore
(272 nel nostro caso) non cangia di parte significativa,
la posizione dello scorrevole non varia , comunque
variar possa il secondo fattore ( 34 in un caso e 46
— ">6 —

nell'altro ) e per conseguenza il prodotto. Sicchè lo


scorrevole diretto somministra in nna posizione sola
tntti i prodotti, che si ottengono moltiplicando lo stesso
fattore per nna serie di nnmeri diversi.
Sia da convertirsi in chilogrammi una serie di pesi
espressa in rubhi e libbre piemontesi. Premesso, che
il rubbo equivale a
, «g° m <»o ohil. 9,22 , e si divide
• : ; , I in 25 libbre di cui
1 !K S 16» ciascuna vale perciò
i io quattro centesimi di
rubbo , non avrassi
che a disporre il regolo come nella figura. Si troverebbe
indi tosto che
ritti, lib. chil. chil.
2 . 4 = 9,22 x 2,16= 19,9 circa
1.l5 = 9,22x1.00 = li,7ìi »
e cosi per ogni altro peso, senza aver uopo di spostare
lo scorrevole.
31. Caso in cni il prodotto ha solo tre cifre significatire.
È noto dall'ordinaria aritmetica, ed emerge del resto
dalla regola delle cifre dell'art. 29, che il numero di
cifre significative di un prodotto è eguale od alla somma
dei numeri di cifre significative dei fattori, od eguale
a tale somma meno una unità. !/uno e l'altro caso si
presenteranno appunto, secondo che il prodotto cadrà
nella prima o nella seconda metà della scala superiore.
È quindi sempre agevole il conoscere quale sia il nu
mero di cifre significative che avrà il prodotto cercato.
ll regolo somministra sempre esattamente le prime
due cifre significative del prodotto, ma la terza, ed a
forliori la quarta non è più data che approssimativa
mente. Si può tuttavia avere agevolmente esatta la
terza cifra, allorquando il prodotto non abbia più di
tre cifre significative.
— 5" —

Cerchisi ad esempio 24 x 32. Si trova tosto col re


golo, che le prime due cifre significative del prodotto
sono 76 , poscia non si sa bene se la terza sia 7 oppure
8, ovvero 9. ll dubbio è tosto risolto, se si osserva
che il prodotto avrà solo tre cifre significative , e che
sarà ultima cifra quella, che nasce dal prodotto del
l'ultima cifra dell'un fattore (4 nel nostro esempio)
per l'ultima cifra dell'altro (2 nel nostro caso), e
potrassi asseverare che 2i x 32 = 768.
Succede qualche rara volta, che possansi ottenere
tutte le cifre significative di un prodotto, anche quando
queste sono in numero di quattro: vogliasi 62x18.
Si trova tosto col regolo , che il prodotto è compreso
fra 1100 e 1120, ed anzi che è più vicino assai a 1120
che non a i 100, per cui si può ritenere che è fra 1110
e 1120. Se ora si osserva, che ultima cifra del prodotto
deve essere quella di 2x8 si ricaverà tosto che
32. Moltiplicazione collo scorrevole inverso. X — (AB).
11 N.° l1"s del quadro mostra come si debba eseguire
la moltiplicazione collo scorrevole inverso. Lo scorrevole
non si muove se si ricercano i fattori, che moltiplicati
fra loro diano lo stesso prodotto , ma in generale torna
più utile lo eseguire la moltiplicazione collo scorrevole
diretto.
§ 2. Divisione.
X— ~ . x~a- h ovvero x = a — b+ 1 .
33. Divisioni collo scorrevole diretto , ed a divisore
costante.

ll N.° 2 del quadro mostra come condotta l'origine


— :ì8 —

dello scorrevole diretto sotto il divisore letto snlla scala


snperiore del regolo fisso, snlla scala scorrevole e di
rimpetto al dividendo letto nella scala snperiore si tro
verà il qnoziente cercato.
Egli è chiaro che in tal gnisa operando, non si dovrà
spostare lo scorrevole, se costante rimane il divisore.
ll numero di cifre del qnoziente si trova colla norma
segnente : se letto il divisore nella prima metà della
scala snperiore, è necessario kggere il dividendo nella
seconda metà della stessa scala , il nnmero di cifre del
qnoziente sarà egnale alla differenza tra il nnmero di
cifre del dividendo , e qnello delle cifre del divisore.
Alla differenza predetta vorrassi agginngere invece nna
nnità, se il dividendo si potrà leggere nella prima metà
della scala snperiore.
Cerchisi X = ì^
67
j ìoo Disposto lo scorrevole
sa come nella figura si avrà
X io per parte significativa
del qnoziente 512, ora
cadendo il dividendo nella seconda metà della scala
snperiore sarà x = 3 — 2 = 1. Laonde X = 5, 1 2 circa.
Per X = 0'003i3 :a;=(-2)-2=-4;X = 0,00005 1 2 circa.

» X = jj3^; » = 3--(—l) = 4; X = Sl20 circa.

0. 67(18. ^. jrova il jivij1gnjo nena prima metà


dello scorrevole e 1224 per parie significativa del quo
ziente: si avrà qnindi x=(— 2) — 2 + 1= — 3; laonde
X = 0,000122-4 circa.
— 59 —

31. Esempi di qnozienti a divisore costante.


Debbasi ridurre in nibbi e libbre un peso espresso
in chilogrammi. Da quanto si disse nell'art. 30 bisognerà
. io dividere ogni peso pel
t -1-—! 1 numero costante 9,22.
|L-ji—J——i? !?" La stessa posizione del
I i regolo indicata in tale
' ,0 articolo somministrerà
tutti i quozienti cercati. Cosi ad esempio si avrà imme
diatamente: cha.rnb. rnb. lib.
13=1, «3 = 1 , 15, 3/i
32 = 3 . il = 3 , 11, ì;i
E similmente per ogni altra conversione di misure
lo scorrevole diretto somministra una tabella completa
di riduzione di un sistema di misure in un altro, ed
inversamente di questo in quello. E anzi questa una
delle più importanti applicazioni del regolo, per cui
suolsi indicare sul rovescio del regolo fisso una serie
di rapporti fra misure lineari, superficiali, e di capa
cità, come pure fra pesi e monete diverse.
Come nei cangiamenti di unitàdi misuratosi occorrono
pure molte altre volte ricerche di quozienti il cui divisore
rimane costante : valga un solo esempio per tutti.
1l litantrace (carbon fossile) importato negli Stati
Sardi dal 1 84 i al 1858 ammontò al numero di tonnellate
indicato nella 2." col." della tabella seguente. Vorrebbesi
trovare il rapporto fra il litantrace importato in ogni
anno, e quello che venne importato nel 1 857. Dovransi
perciò dividere i numeri 04 16; 9600; tOSOO.... per 1 1 39-11
ossia pel numero di tonnellate importate nel 1 857. Disposto
a tale effetto lo scorrevole come nella fig., e letti i numeri
^im gm'» f» della 2." col." sovra la scala supe
riore, si troveranno sulla scala
i ili ìioo vennero
scorrevoleregistrati
i rapporti
nella
cercati,
3." col."
che
— 60 —

Litantrace Rapporto
Aio<i) importato fra le qnantità importate
in tonnellate
1
1844 6 410 0, 0563 17,70
1
1845 |) 606 0, 0813 11,86
1
1810 1O 560 0, 0927 10,79
1
1817 12 147 0,11160 9, 38
18i8 1|) 017 0, 167
\
18if) 23 308 0, 205 OD
1
18SO 2I) «7 0, 258 3, 87
1851 1
32 226 0, 283 3, 54
1
1852 30 89l 0,271
1853 15 928 .1
0,403 2,48
1851 70 254 0, 617 1
02
1855 90 16! 0, 791 1
1,26
1856 104 007 0,913 1
1. 10
1857 113 944 1, 000 1
1858 152 310 1, 337 1
0, 748
35. Divisioni collo scorrevole diretto ed a qnozienti'
costante.

Disponendo il regolo come nel N.° 2 , ossia con


dncendo il divisore letto snlla scala scorrevole a coinci
dere col dividendo letto snlla scala snperiore , sn qnesta
e corrispondentemente alVorigine dello scorrevole si tro
verà il cercato qnoziente. Per qnanto concerne il nn
mero di cifre del qnoziente, ltilo il dividendo nella
seconda metà della scala snperiore, ed il divisore nella
prima metà dello scorrevole , il qnoziente avrà nn nn
mero di cifre egnale alla differenza tra il nnmero di
cifre del dividendo, ed il nnmero di cifre del divisore,
se esso qnoziente cadrà nella prima metà della scala
snperiore: alla differenza predetta vorrassi invece ag
ginngere nna nnità , se il qnoziente cadrà nella seconda
metà della scala.
Da qnanto precede chiaramente emerge, come, data
allo scorrevole nna posizione qnalsiasi, e tennto il debito
conto delle cifre intiere , sono tra loro egnali tntte le
frazioni, che hanno per
1 nnmeratore nn niimero
letto snlla scala snperiore,
e per denominatore il
L corrispondente nnmero,
che si legge snllo scorre-
vole. Così ad esempio il regolo disposto come nell'an
nessa fignra mostra che
il
0,04 1 ; tj'J ' 230 ' (iS ecc.
sono frazioni pressochè eqnivalenti.
Debbasi parimenti ridnrre a minimi termini la frazione
961144.
— 02 —

• J, too 11 regolo disposto


come nella adiacente
|'« * io joo figura mostra tosto
l 1 . 90 2
che__ = _.
11 metodo per eseguire le divisioni additato dal N.° 2b1s
del quadro è perciò di particolare utilità nei casi in cui
si debbano ridurre frazioni a minimi termini , o trovare
altre frazioni più semplici pressochè equivalenti.
30. Divisioni collo scorrevole inverso ed a dividendo
costante. 1A) '
x-"rT
ll N.° 2,er del quadro mostra, come in nna posizione
sola dello scorrevole inverso abbiansi tntti i qnozienti
risnltanti dalla divisione di nn dato nnmero per nna serie
di altri nnmeri; e condotta a tal nopo Vorigine dello
scorrevole inverso sotto il dividendo letto snlla scala
snperiore, sopra qnesta e dirimpetto al divisore letto snllo
scorrevole, troverassi il cercato qnoziente. La regola
delle cifre sarà identica a quella dell'articolo precedente.
Debbansi ottenere sotto forma di frazione ordinaria
i rapporti fra le quantità di litantrace importate negli
Stati Sardi in ciascun anno, ed il litantrace importato
nel 1857. Ricorrendo alla tabella dell'articolo 34 si
scorge che ad avere i denominatori di tali rapporti
nel caso che si pren-
i eaSaa «io da l'unità per nu-
J00 10 j i meratore, dovrassi
l 1 otTÌi dividere 1 1 3944 per
H
1 1 i
10 ecc.numeri 041 0:9000
Disposto a tal
uopo il regolo come nella figura si trova ben tosto
113944 : 6416= 17,70 circa e senza spostare lo scorre
vole avransi in cgual modo tutti gli altri numeri com
presi nella colonna quarta della tabella dell'art. 31.
- 63 —

§ 3. Proporzioni D : A : : B : X .

x ~ <i + b — d — l ovvero x — a + b — d
oppnre x = a + b — d + i .

37. Proporzioni collo scorrevole diretto, nelle qnali


nn medio ed nn estremo rimangono costanti.

ll N.° 3 del qnadro mostra, come condotto Vestremo


noto della proporzione letto snllo scorrevole diretto , a
coincidenza con nn medio letto snlla scala snperiore,
sovra qnesta e corrispondentemente al secondo medio
letto snllo scorrevole, si troverà Vestremo ignoto. ll
nnmero di cifre deWestremo cercato è egnale alla dif
ferenza tra la somma dei nnmeri di cifre dei medii,
ed il nnmero di cifre deWestremo dato, se i qnattro
termini cadono tntti nelle prime metà delle rispettive
scale: ove nn solo medio, od nn solo estremo cada
nella seconda metà della scala, vnoisi allora la differenza
predetta diminnire di nna nnità nel primo caso, ed
accrescere invece di altrettanto nel secondo.
Si troverà per esempio:

Per X = 45.51
320 x = 2 + 2 — 3 = I ; X = 7, 17 circa.
45 . 0,087 ; x=2+(—I)— 2+1=0; X = 0,122.
» X= 32 ;
0,27.0,00136 ; :r=0 + (— 2) — (— 1) — I= — 2;
0.073
X = 0,0049.
— M —

Due lali omologhi di poligoni simili hanno lunghezze


di metri 43 e 1|T,3: essendo 63m, 50; 23m,-i0 e a2m
altri lati del primo poligono, si chiedono i lali omo
loghi del secondo. Disposto
"» il regolo come nella figura ,
ad ogni lato del primo poli-
_( gono letto sullo scorrevole ,
1 1" corrisponderà sulla scala su-
periore l'omologo lato del secondo poligono, ed hassi
tosto che 28m, 5; 10m,5; 23m, 35 sono approssimati
vamente i lati cercati.

11 N." 3.*" del quadro mostra come, essendo lo scor


revole inverso , e coincidendo i dne nudii letti salle dw
scale snperiore e scorrevole , dirimpetto all'estremo noto
letto sovra nna di tali scale, si troverà snll'altra re-
stremo cercata.
La regola delle ciac è identica con quella data per
lo scorrevole diretto.
Ccrchinsi le altezze di rettangoli, le cui oasi sono
0m,fi7; 0"', il ; 0m,12S; c le cui aree equivalgano a
quella del rettangolo 0m, 72 xOm,35. Disposto il regolo
come nella ligura seguente si trova tosto che le altezze
cercate sono approssimativamente Om,37li: 0"*,615;
2m, 02 .

1 io
_ 03 —

5 4. Potenze e radici.

39. Qnadrato di nn dato mimero.


X — A2 ; x = 2a — \ oppure x~ 2 a .
Dal N.° h del quadro emerge, che chinso lo scorre
vole diretto , sicchè l'orinine e l'estremo sno coincidano
con qnelli del regolo fisso , ad ogni nnmero letto snlla
scala inferiore del regolo fisso , corrisponderà snllo
scorrevole il sno qnadrato. Se qnesto cade nella seconda
metà dello scorrevole , avrà nn nnmero di cifre doppio
di qnelle del nnmero proposto: da tale doppio vorrassi
invece togliere tuia nnità_ se il
I -f 1 qnadrato cade nella prima meta
m | |1Z I dello scorrevole.
"Q Tosi ad esempio trovasi ca
io me nella figura :
Per X — ( 0,0455 )* ; x=2 . (— 1) — — 2 ; X — 0,00207.
» X — (26)' ; x = 2.2 -1=3 ; X = f>7G.
'>0. Radice qnadrata.
X = Vx ; x — oppure x — q ^~ * .
Appare dal X." 12 del quadro come chinso lo scor
revole diretto , e letto il proposto nnmero snlla prima
0 snlla seconda metà dello scorrevole, secondo che il
sno ninnero di cifre sarà impari o paci, gli si troverà
dirimpetto , e snlla scala inferiore del regolo fisso, la
cercata radice qnadrata: a cni asscgnerassi nei secondò
1O01 caso per nnmero
, del di cifre la
1 101 metà di qnelle nnmero dn
1110
i» 23 —1 cni vuol trarsi fa radice, e nel
primo raso fa mela delle stesse
+PU -! cifre aerrescinte di nna nnità.
— 60 —

Ed in tal guisa trovasi come nella figura:


Per X = V23 ; x = l = i; X = 4,795.

» X — 1/0,00023; x =ZìLLL = _\ . X =0,01517.


Egli è ovvio che allorquando nella precedente regola
si ragiona di numeri di cifre pari od impari, la s'in
tende estesa tanto ai numeri di cifre positivi , come ai
negativi.
U. Cnbo. X = A3;
x=3a— 2, oppure x = 3 a — i , ovvero » = 3a.
Mostra il N.° ^ 9 bis del quadro , come posto lo scor
revole inverso in gnisa che nn nnmero lelto snlla sna
prima metà coincida collo stesso nnmero letto snlla
scala inferiore, l'origine, la metà, o Veslremo dello
scorrevole indicheranno snlla prima metà della scala
snperiore il cnbo cercato. NeW nltimo caso il nnmero
di cifre del cnbo cercato sarà egnale al triplo del nn
mero di cifre del nnmero da elevarsi alla terza potenza :
nel secondo e primo caso dal triplo predetto dovransi
togliere nna o dne nnità.
Cosi ad esempio :

f_ —io.- Per X=(7,65)


|7ffg x=3 x1=3
X = 448 circa.
—io,- f»° Per X= (0,0318)
x—3(— 1)_ \— _ ;
318 !, X = 0,0000322
— 07 —

ìu i°° PfrX=(0,l02):
—1—
x = 3.0-2 = -2
"Ju , X =0,00425
È forse più comodo l'attenersi nella ricerca dei cubi
al metodo indicalo nel N.° 19, in cui si fa uso dello
scorrevole diretto. Noi preferimmo citare il metodo
del 19 bis, in cui si fa uso dello scorrevole inverso,
perchè conduce ad un miglior mezzo per estrarre la
radice cubica , come si scorgerà dal seguente articolo.
42. Radice cnbica. X =rr ]/A ;

x — —a3 a + 1 oppure x — —-—


ovvero a-= —-— 0
a+2 .
3
Dal N.° 24 del quadra appare, che se sotto al numero
proposto letto nella prima metà della scala snperiore,
si condnce l'estremo, la metà, o Vorigine dello scorrevole,
secondo che il nnmero di cifre del proposto nnmero
è divisibile per tre, ovvero a farlo tale voglionsegU
agginngere nna o dne nnità , la radice cnbica cercata
sarà indicata dalla divisione della prima metà dello
scorrevole , che coincide con nna eqnipollente divisione
della scala inferiore.
Il nnmero di cifre della radice desiderata si otterrà
prendendo il terzo del nnmero di cifre del proposto
nnmero, dopo avergli però agginnta nna o dne nnità,
se qnesta agginnta c necessaria a renderlo divisibile
per tre.
E cosi tornando alle ligure dell'articolo precedente:
Per X = ]/448 si farà uso dell'estremo dello scor
revole perchè il numero di cifre di i i8 è divisibile per
3, ed bassi
— 68 —

o—3 onde x = -r- = — = 1 e X = 7,65 circa.

Pet X = ]/ 0,0000322 ove a = —4 si farà uso della


metà dello scorrevole , perchè al numero di cifre del
proposto numero vuoisi aggiungere + 1 onde renderlo
divisibile per tre. Onde

x— 3 =—~
5 ' = — 1 e X = 0,03 1 8 circa.
3/
Finalmente per X = y 0,00425 ove a = — 2 occor
rendo aggiungere ad a due unità per renderlo divisibile
per tre , bisognerà far uso dell'origine dello scorrevole,
a + 2 = —2 + 2 — 0
e sara x — —-— onde X = 0,t62.

Similmente per X = y4,2S


0 4-2 =: —-—
a = l: x =z: —-— t + 2 z=r | onde X z=z 1 ,02 circa.
3 3
Sebbene ormai superfluo, notiamo tuttavia ancora,
die allorquando si parla di numeri di cifre divisibili
per tre, oppure fatti tali dopo raggiunta di una, o
due unità, si intende il discorso esteso tanto ai numeri
positivi , quanto ai negativi.
43. Potenza o radice qnalsiasi tii nn dato nnmero.

X = A'" ed X = ]/ A .
1 numeri 22 e 20 del quadro mostrano come si possa
elevare un numero alle potenze —3 e 2 .
— 69 —

Sarebbe pur facile elevare un numero ad una potenza


perfetta qualsiasi con una sola posizione dello scor
revole. Condotta infatti
i A A' A3 100 l'origine dello scorrevole
diretto sotto A letto sulla
A1 100 scala superiore, dirimpetto
-IQ ad A letto sullo scorrevole
Iroverassi A . A : :A2 .
Leggendo quindi il trovato A2 sullo scorrevole gli si
troverà dirimpetto A . A = A 3 e cosi di seguito. Si
perviene in tal modo alla potenza cercala passando per
tutte le intermedie.
Puossi ridurre a metà il numero di potenze intermedie,
per cui col metodo precedente occorrerebbe passare ,
conducendo l'origine del-
A JOO lo scorrevole sopra A letto
nella scala inferiore.
fi KO Se la potenza a cui si
~.i9 vuol pervenire è pari, si
leggeranno sullo scorre-
vote le successive potenze pari somministrate dalla
scala superiore.
Se la proposta potenza è
impari, si leggeranno invece
! A A3 A» sullo scorrevole le successive
potenze impari come la figura
indica.
Parimenti se leggesi A sulla scala superiore , c poscia
desunto yk dalla scala infe
riore si legge questo sullo
scorrevole , gli si troverà
hioo dirimpetto sulla scala supc
riore
VA^&S
— 7fl —

Lello 1li nuovo fA^ sullo scorrevole, gli si troverà di


contro sulla scala superiore

Ove si leggessero sulla scala inferiore i numeri, che


stanno dirimpetto a ; V*3- - . 'ett! su"° scorrevole ,
essi corrisponderebbero evidentemente a

Si possono quindi avere in una sola posizione del re


golo le successive radici quadrate e quarte delle varie
potenze di un dato numero.
Ma egli è in generale più spiccio il cercare dietro
le norme indicate dal N.° 28 del quadro il logaritmo
del numero proposto. Si sa quindi che se
X = A"1 sarà log X =z m log A .
Trovato quindi log X per mezzo di una semplice
moltiplica, si troverà X seguendo la via additata dal
N.° 31 del quadro.
m1 \
Parimenti se X = y A sarà log X = — log A .
L'inventore del giuoco degli scacchi chiedeva per
ricompensa del suo trovato un granello di grano pel
primo quadretto dello scacchiere, due granelli pel se
condo, quatlro pel terzo, otto pel quarto, e cosi di
seguito duplicandosi ad ogni quadretto il numero di
granelli corrispondenti al quadretto precedente. Si
vorrebbe sapere quanti granelli dovrcbbersi corrispon
dere all'ultimo quadretto dello scacchiere.
successivi numeri di granelli sarebbero :
i. 2- 2 . 2 - 2 2
zoo ed e perciò proposto di
trovare 263 .
Disposto a tal uopo
il regolo come nella
prima figura , si trova
colla seconda
log 2 = 0,301 circa;
onde log 263 — 63 log 2 = 1 8,963 circa.
Seguendo poscia le norme del N.° 31 del quadro
converrà disporre il regolo come nella prima figura.

(00
i "io
Si trova poscia colla seconda, che 92 è presso a poco
la parte significativa del cercato risultato, e siccome
appare dalla quarta colonna del N.° 31, che il numero
di cifre intiere deve essere \ 8 + \ = ^ 9 sarà
263 = 9 200 000 000 000 000 000 circa ;
ossia supponendo che un ettolitro di grano contenga
1 800 000 granelli , corrisponderebbero all'ultimo qua
dretto dello scacchiere circa
i 100 000 060 000 ettolitri di grano.
— 72 —

Ed ammesso die il consumo medio di cereali sia di 3


ettolitri all'anno per individuo , e che da 1 2O0 milioni
di persone sia la terra abitata , ne viene che la predetta
strabocchevole quantità di grano basterebbe per alimen
tare per circa f -iuu anni un numero di persone eguale
a quello degli attuali abitanti dell'orbe terracqueo.
ii. Potenza a cni vnoisi elevare nn dato nnmero per
ottenerne nn altro.
A1 = B .
Si osservi perciò che sarà
log li — log A1 = x log A ; onde * — j"** - .
log A
Siaci proposto di investigare da qual lempo dovrebbe
la razza umana vivere sulla terra, se l'accrescimento
annuo della popolazione fosse ognora stato 1piai e
oggidi.
Gli ultimi due censimenti fatti negli Stati Sardi hanno
dimostrato, che dal 18i8 al 1858 la popolazione si
accrebbe mediamente ogni anno di 0,0055. Se si volesse
ritenere per accrescimento annuo dell'attuale popola
zione del globo 0.005 , ne risulterebbe che una popo
lazione come
l diventerebbe 1,005 al line del 1." anno
1,008 x 1,005 = (1,005)* » 2." »
(i,005)". 1,005 = ( 1,005)* » 3." »

(1,005)" » X.™" »
Ritenendosi ora di 1.200 milioni la popolazione della
terra, dovrebbe essere
(1,005)"= 1 200 000000
ed in viriti di ciò chc si disse
X log 1log21)01 ,005
ODO Hitt)

Col resolo (V. N.° 28 del quadro) trovasi


log 1 200 000 000 = 9,079 circa
log 1,005 —0,0022 »
onde x —. 9 079 — il 30 anni circa.
Ammettendo quindi, che l'accrescimento annuo della
razza umana sulla terra fosse ognora stato qual è presso
a poco adesso negli Stati Sardi, cioè di 0,005, baste
rebbe per giugnere all'attuale popolazione del globo
terracqueo, che l'uomo ci vivesse da circa 4130 anni,
vale a dire dall'epoca del diluvio noetico, che la Bibbia
pone a 2348 anni prima dell'era volgare, e perciò a
circa 4200 anni da noi.

§ 5. Altri computi aritmetici,


che frequentemente occorrono nella Geometria.

45. Moltiplicazione di nn nnmero per il qnadrato di


nn altro. Vedi N.° 5 del quadro.
X = AB2 ; i=o + 2ii-2
ovvero x=a + 2b — 1 oppure x — a + lb.
Debbansi trovare le superficie S di circoli, dei quali
si conoscono i raggi R. Dovransi moltiplicare i quadrali
di questi raggi pel numero ti— 3,142 onde S=3,142R 2 .
— 71 —

Disposto ora lo scor~


eH jSU: revole come nella figura,
ì ita :«p ; !oo e letti i raggi sulla scala
1 ifl 2t5 Jo inferiore, dirimpetto e
sovra lo scorrevole si
troveranno le superficie cercate. E cosi se i raggi sono
0™,147; O™,O159; 2™,45; 0m,036 le aree saranno
0""!, 0679 ; 0m<J, 000794 ( per cui x = a + 2 b — 2 ).
t8m'l,8('.; 0m<l,00i07 (per cui x=z a + 26 — 1 ).
Se il raggio ha una parte significativa, le cui prime
t m 100 cifre eccedano
quelle di 564, bi
1311 '
■ : 2K2 iO lO sognerà allora
: disporre il re
1 golo come nella
figura , e sarà allora i=a + 26.
Cosi ad esempio i circoli di cui sono raggi 6™, 5 ; 0m, 083
hanno superlicie di 132nKi,7; 0m'!,0216.
46. Radice qnadrata del qnoziente della divisione di
dne dati nnmeri. V. N.° 16 del quadro.
n—b+ 1

ovvero x= o — // oppure ì=1H a ——b .


Debbansi , inversamente a quanto si fece nell'articolo
precedente, trovare i raggi di circoli di cui son note
le superficie, sarà
S
3,1 Ì2
— /.> —

Egli è chiaro , che disposto lo scorrevole come nell'ar


ticolo precedente, e lette poscia le aree sullo scorrevole,
si troveranno i corrispondenti raggi sulla scala inferiore
del regolo fisso. Desta solo a vedersi in nual parte dello
scorrevole debbansi leggere le aree.
Dall'articolo precedente risulta, che condotto 3,l'i2
letto nella prima metà dello scorrevole sotto l'origine
o l'estremo del regolo fisso, dehbesi leggere poscia
l'area nella prima o nella seconda metà dello scorrevole,
secondo che il numero di cifre di S è impari ovvero
pari.
Si cerchino i raggi di
3K : io circoli le cui aree sono di
j 100
|' 132 10 \ 5°"!, 5; 0n"! 015.

' 1 »« 100
'« 10
Le annesse figure dimostrano che i richiesi i raggi
saranno successivamente
3V4 (*=—*+'=2-; + i=<)

|*M (*=l + ^=,+-L£i. = ,)

0".06»<(*=S^i = =i^i = -1)

Stando letteralmente a ciò che è indicato nel N.° Ni


del quadro , si dovrebbe trovare il raggio del primo
circolo disponendo il re
golo come nella adiacente
; « io ino figura, ma è troppochiaro,
à, 1 i che il metodo superior-
mente indicato, e quello
adottato nel quadro conducono allo stesso risultato ,
perchè ci abbiamo a fermare ulteriormente sovra questa
argomento.
A giustificare il metodo indicato nel quadro diremo
puramente, che ha il vantaggio di rilegarsi meglio con
quelli dati ai numeri 16b's e 16terdel quadro, mentre
il metodo superiormente esposto più direttamente si
rilega colle operazioni fatte nell'art. 4Ì>.
47. Divisione del qnadrato di nn. nnmero per nn altro
nnmero. Vedi N.° fi del quadro.
3
X = '^; x = 2a — b—i
ovvero i- = 2o — b oppure x = 2a — b + 1 .
Ad eseguire i computi presi nell'art. Vi ad esempio, si
possono mettere i fattori costanti sotto forma di divisori.
Debbansi trovare le aree S di circoli, di cui sono D i
~2 2 2
diametri , sara S — —-— — — — , — e siano ad e-
4 4 1,2/3
sempio 2m,5: 0™,062; 0™,105 i diametri proposti.
1/27J jj vno Dietro le norme del N.° 6
I fff tg2 del quadro converrà disporre
. | il regolo come nelle annesse
Ti Jo ligure, e si troverà tosto che
4f273 <0 «1O
—i'JOO
le successive aree dei proposti ch'eoli sono :
-i"'VJ1 (x = 2a — 6 = 2 — { = 1 ).
0""1,003(12 |x = 2a- b + 1 = — 2— 1 + 1 =—2).
0""1, 00860 {x — 2a — b — 1 =0—1 — 1 =— 2).
Analoghi calcoli si danno di frequente ad eseguire in
Geometria allorchè si ricercano rapporti tra aree e
dimensioni di poligoni simili, o di poligoni regolari.
Cosi l'area S del triangolo equilatero è data in funzione
del suo lato L per mezzo della forinola

1ndi il rovescio del regolo lisso contiene spesso qualche


numero della seguente tabella.

Nnmero di lati
del poligono
regolare

0, 4330 2, 309-4
1,0000 1 , 0000
1,7205 0, 5812
i; 2, 5981 0, 3849
7 3, 6340 0, 2752
4, 828i 0, 2071
it 6, 1818 0,1618
10 7, «9 12 0, 1300
11 9, 3655 (l, 1068
12 11,1961 0, 0893
-18. Radice qnadrata del prodotto di dne nnmeri.
Vedi N.° \\ del quadro.

oppure a -+- b -+- t «+( .


ovvero .r — —-—
Nella Geometria continuamente occorre di dover ri
cercare la radice quadrata del prodotto di due numeri,
ossia la loro media proporzionale. Sceglieremo ad esem
pio la soluzione della questione inversa di quella trat
tata nel precedente articolo , e cercheremo il diametro
D di un circolo, del quale si conosce la superficie S.
Sarà D = V 1,273 S .
Dal N.° t4 del quadro e dal precedente art." appare,
che menata l'origine o l'estremo dello scorrevole sotto
1 ,273 letto sulla scala superiore del regolo fisso, e 1elta
poscia l'area sullo scorrevole, le si troverà dirimpetto,
e sulla scala inferiore, il diametro cercato.
Nel quadro vennero distinti tre casi : in due a -+- 4
è impari , ossia ( essendo A = 1 ,273 e perciò a = 1 ) a
è pari , mentre nel terzo caso a + b è impari ossia
b è impari.
Ne deduciamo perciò, che vuoisi leggere la proposta
area sulla prima o sulla seconda metà dello scorrevole,
secondo che il numero di cifre di tale area è impari
o pari.
f/27.? q ,00 Siano le aree dei proposti
circoli di
f 1 ""io ; om11, 0'i7 ; i7m'l ; i)Cn,<l, 5.
US 1Kto
1 1273 <0 400
tu
UI08
— 79 —

Le precedenti ligure dimostrano come i diametri


cercati sarebbero, successivamente :

0..2.W (,= i + i=.LjlU„)

7",74 (. = i±J=i„i±|=i = 1)

H",08 (. = t±*±l=-.ì±*±ì = 2)

lliesce talvolta incomodo il tener lo scorrevole pres


sochè fuori del regolo lisso, come nell'ultimo caso
precitato. Si può allora
V» i-2° disporre il regolo co-
ili me nell'adiacente fl-
"i S ilo gura. Ma a siffatti ri-
' ltos io pieghi non si ebbe
riguardo , posciachè
troppo evidenti si presentano all' operatore , perchè si
avesse ad allargare inutilmente i limiti del quadro col
racchiudervili dentro.
49. Proporzione di cni nn termine è al qnadrato.
Numeri 9, 40, 18 e loro bis e ter del quadro.
Debbasi trovare il volume V di un cilindro, di cui
è nota l'altezza H ed il diametro D della base : sarà

\ __.H__ .
Ove di siffatto cilindro si dovesse trovare non solo il
volume , ma ben anco il peso P , non cangerebbe
tuttavia natura il calcolo da instituirsi. Siano le dimen
sioni del cilindro espresse in decimetri, P espresso in.
chilogrammi e sia S la densità della sostanza di cui si
compone , sarà
— so —

D^H D 1l
P = V.ò = 1,273

Se per esempio il cilindro è di ferro, avrassi 5 — 7,7|)


d'h
onde P = 0,1634
ll N.° 9tcr del 1|uadro mostra la più conveniente
disposizione per siffatto genere di computi, e le ligure
seguenti fanno vedere come si possano calcolare i pesi
dei cilindri di ferro aventi le dimensioni proposte.
dee.
vi"io D = 0,019
100 3S dee.
H = 350
chil.
* » ,0 P = 0,773
poichè x — a + 2d — b — i— 3 +(— 2) — 0 — i.
dee.
<fl jg£ <M D = 3,14
11)0 dee.
-i miJ H = 36,5
ut chil.
m P — 2640 circa
poichè x — a + 2rf — b -2+2-0=1
dfc.
imi D — 0,64
rfec.
H — 4,93
chil.
P— 12,4
poiché a; — o -1 2 d — b 4 1 — 1 -* 0 — 0 1 1 =^ 2
— 81 —

dee.
100 1) 0,011
1!in jo it dee.
I1 12
Ht0 1' 0,0089

poiehè x=a + 2d— b — 2=2 + ( -2)— 0 — 2=— 2

1nversamente se fosse dato il peso, e l'altezza del


cilindro, se ne troverebbe il diametro. Ed infatti ove
esso fosse tuttora di ferro avrebbe»!

Si dovrebbero perciò seguire le norme dcl N.° 1X


del quadro, e distinguere quattro casi ,*in due dei quali
è impari la differenza fra il numero di cifre del peso,
e quelle dell'altezza, mentre negli aitri due casi tale
differenza è pari.
, La soluzione di siffatte questioni si rende assai più
semplice ove qualcuna delle quantità considerale sia
espressa da una potenza perfetta del dieci.
Debbansi ad esempio trovare i diametri dei fili in
ferro, che a data lunghezza H, pesano un chilogramma.
Avrebbesi

e converrebbe attenersi alle norme indicate nel numero


1li"'1 dei quadro, anzichè a quelle seguite negli esempi
dell'ari. 10, in cui era costante il denominatore della
frazione posta sotto il radicale.
— 82 —

50. Divisione del cnbo di nn nnmero per la prima


potenza di nn altro. Vedi N.° 20 del quadro.

Deggiasi trovare in chilogrammi il peso P di una


sfera di diametro D dato in decimetri , conoscendosi
la densità S della sostanza di cui la sfera è formata.

Sarà

e se la sfera è di ferro trovasi P = ~rrrrrT


0,2452 .
ll N.° 20 del quadro mostra come si debba procedere
per calcolare simili pesi. Non v'ha del resto altro
divario fra questo, ed il caso esaminato nel precedente
articolo, se non che eguali sono i numeri, che letti
l'uno sullo scorrevole , e l'altro sulla scala inferiore ,
debbono essere condotti a coincidere fra loro.
5t. Radice cnbica del prodotto di dne nnmeri.
Vedi N.° 25 del quadro.
X = V/AB . i
Debbansi trovare i diametri di sfere di ferraccio,
delle quali è noto il peso. Avrassi

0,265
essendo sempre P espresso in chilogrammi e D in
decimetri.
Riguardando al N.° 25 del quadro si scorge che
A = 0,265 onde a = 0 e B = P.
— 83 —

Ora son nel quadro distinti quattro casi per cui, es


sendo o = 0, avrassi
x = —^— oppure —^—1 oppure b +^ 1 b

Ma siccome .r ossia il numero di cifre del cercato dia


metro deve essere di sua natura numero intiero, cosi
ne segue che l'ultimo caso sarà applicabile allorquando
il numero di cifre del proposto peso sarà divisibile per
tre : il penultimo caso , allorchè per rendere il predetto
numero di cifre divisibile per tre, vuolsegli aggiungere
una unità ; ed i primi due casi quando voglionsegli
invece aggiungere due unità. È infatti cosa ovvia , che
allorquando un numero è tale che si rende divisibile
per tre coll'aggiunta di due unità, si rende pur tale
colla sottrazione di una unità.
eh. eh. eh. eh.
Siano \2\ 120; 4,2; 9 i pesi delle sfere di ferraccio
delle quali si vogliono trovare i diametri. Dimostrano
le seguenti figure come si debbano cercare tali diametri.
fu 3 T p_t2c/''
' sss i
Hi 1 »=i,"
1 1o
poiche a+b + i 0+2+ 1
3 3
too eh.
I1 I0/n
Ff 1 P = 120
101)
1f 4!wj d.
n = 3,t7

0 + 3 =1
poichè
— Si —

f c p=i*

I jl—, D = 0;683
. ,
poiche x = o + 4— 1 — 0 -4- 1 — i _{J
3 3
H P=9
j . ICS ' d.
! <93fi ' : l,33ti

poiche *= £L±*±i _ "+1+2 _


3 ~ 3
52. Volnmi e pesi di cilindri e sfere a dimensioni date.
Occorrono soventi ricerche sui pesi , sui volumi e
sulle dimensioni di cilindri e sfere di natura diversa,
specialmente nei laboratori! di artiglieria, di costru
zione di macchine ecc. Soglionsi quindi registrare sul
rovescio dei regolo fisso alcuni dei numeri compresi
nella seguente tabella.
La prima colonna indica la sostanza, di cui il corpo si
compone ; la seconda ne dà la densità, ossia somministra
in chilogrammi il peso di un decimetro cubo della con
siderata sostanza; la terza somministra l'inverso della
densità, ossia il numero per cui si vuole dividere il
volume del corpo espresso in decimetri cubi, onde ot
tenerne il peso in chilogrammi; la quarta colonna dà
poscia, il valore dei coefficienti -L per cui voglionsi
'"videre i prodotti del quadrato "dei diametri per le
at«-zze de, cilindri, onde averne i pesi; l'ultima colonna
finalmente contiene i coefficienti JL per cui vanno divisi
> cub! dei diametri delle sfere ond°e ottenerne i pesi.
— 85 —

l'i so
Densità
1 dei delle
Sostanze S cilindri sfere
S 2 4
7TO - 0
19,30 0,0517 0,0658 0,0986
11,35 0,0881 0,1122 0,1683
10,47 0,0955 0,1216 0,1824
8,85 0,1130 0,1439 0,2158
8,95 0,H17 0,1423 0,2134
Bronzo dei cannoni . . . 8,79 0,1138 0,1449 0,2173
8,56 0,1168 0,1487 0,2231
8,28 0,1208 0,1538 0,2307
8,20 0,1220 0,1553 0,2329
7,81 0,1280 0,1630 0,2415
7,92 0,1203 0,1608 0,2411
7,82 0,!279 0,1628 0,2442
7,79 0.1284 0,1631 0,2452
7,21 0,1387 0,1766 0,265
7,29 0,1372 0,1747 0,262
0,86 0,1458 0,1856 0,278
2,81 0,350 0,453 0,080
2,80 0,357 0,455 0,082
2,84 0,352 0,448 0,072
Terra battuta fresca. . . 2,06 0,485 0,618 0,927
ld. ordinaria id. ... 1.82 0,549 0,700 1,049
ld. magra secca 1.34 0,746 0,950 1,425
Muratura in pietra 2,72 0,368 0,468 0,702
ld. in mattoni prosciug." 1,53 0,654 0,832 1,218
1,17 0,855 1,09 1,63
0,85 1,18 1,50 2,25
0,62 1,61 2,05 3,08
0,38 2,63 3,3o 5,03
1,000 1,000 1,273 1,910
— 86 —

Ove si ricerchino i volnmi e non i pesi di dati ci


lindri o sfere, voglionsi dividere DSH ovvero D3 per
i coefficienti corrispondenti all'acqna, la cui densità
è egnale all'nnità.
È sempre inteso, che le dimensioni dei solidi consi
derati vanno sempre espresse in decimetri, se i pesi
ottennti coi metodi sovraindicati hanno da essere som
ministrati in chilogrammi. Ove si dessero le dimensioni
in metri, riescirebbero i pesi espressi in tonnellate.

§ 6. Risolnzione di triangoli.
o3. Dato iin cateto ed nn angolo acnto di un trian
golo rettangolo, determinarne Valtro cateto e Vipotennsa.
Troppo chiaramente si scorge dagli articoli lo e i6
come si debba procedere per trovare la Ungente, od
il seno di nn dato angolo , o l'angolo di cni si conosce
la tangente, od il seno, perchè convenga darne qni
esempi. Proponiamoci invece di risolvere triangoli , dei
' qnali si conoscano ele-
menti snfficienti, e comin-
ciamo dai triangoli rettan
goli come più facili e più
importanti.
Sia il triangolo rettan-
" golo ) fi v , i cui lati noi
indichiamo con L , H , N ,
mentre m, n sono i nnmeri delle loro cifre intiere.
Si conoscano a e M sarà
v = 90°— a ;
e se per esempio M = i"m, 50 ; fs — 2(i°. 30' sarà in
primo lnogo v = 63°. 301.
Disposto quindi il re
golo come nelle annesse
figure , si troverà dietro
le norme del N.° 34 del
quadro
,\ = 95m,3

Letto invece P angolo


sulla scala dei seni No
verassi come nelle adia
centi figure, e dietro le
norme del N.° 45 det
M
^w1 . mai quadro
L=H06m.

54. Dati i dne cateti di nn triangolo rettangolo , tro


varne gli angoli e Pipotennsa.
Conoscansi nel triangolo 1 li v , di cui sopra , i cateti
M e N , e sia M < N sarà

N sin fi sia v '


Sia ad esempio M=t3m,40; N — 32™,60.

* a9e ij> «io Disposto il regolo come


ii io joo nelle adiacenti figure si
trova sulle norme del nu-
{ Jj, mero 39 del quadro
H ,u = 22o.20'
-M»
H onde » = 67°.4C.
• — 88 —

L'ipotenusa si può cal


colare eolia formola
Vm2Tn*
ovvero puossi rinvenire
io 100 col regolo disposto come
—T-
nelle adiacenti figure, e
-l sulle norme del N.° 45
del quadro, da cui emerge
L = 35™2.
55. Dato nn cateto e V ipotennsa di nn triangolo
rettangolo , trovarne gli angoli e Vallro cateto.
Sian noti M e L del triangolo > u. v, avrassi
sin fj. — — : » = 90" — ix ; N = L sin v .
Sia ad esempio M = 17m,!i0 ; L = 25m,00.

1, « . Sulle norme del N.° 5(1 del


ino quadro disponendo il regolo
come nelle annesse figure ,
(a troverassi
- 44°. 25'
onde » = 45°. 35'.

Mostra il N.° 44 del quadro,


|-i che disposto il regolo come
nella figura , hassi
2i IO 100
1 I n 100 N — l"m. 8(i.
t m
.
— 89 —

56. Data Vipolennsa ed nn angolo di nn triangolo


rettangolo , trovarne i dne cateti.
Conoscansi Leu nel triangolo / n. v , sarà
v = 90° — ji . M^Lsin^; N = Lsinv.
Eseades. L=i2(T . /i = 3°. 30'; onde v=86°. 30',
il regolo disposto come nel caso precedente mostrerà
tosto che N = 119m,8.
Ma se viensi a ricercare M, disposto il regolo come
nelle annesse figure scorgesi tosto, che si cade in un
caso citato nel qua-
^ ,90° dro come insolu-
1 bile in una ppsi-
' zione sola dello
scorrevole. Si os-
1, ijffl JJO serva allora, che
i1, |_jo f00 dietro le norme
' u ' del N.° 43 del qua-
'* io dro si ha
sin 3°. 30' = 0,061 , onde M = 120m x 0,061 = 7m, 32.
Nella stessa guisa procedesi per trovare la corda di
un arco di cui è data l'ampiezza ed il raggio. Cerchisi
la corda di un arco di 7° avente un raggio di i20m.
Se il raggio fosse di lm, emerge da quanto si disse
all'art, i 6 , che la corda dell'arco di 7° sarebbe il dop
pio di sin 3°. 30'. Sarà quindi la corda cercata
120m x 2 x sin 3°. 30' = 240 x sin 3°. 30' .
11 quale prodotto apparirà dalla posizione del regolo ,
che sovra si indicò come eguale a 14m,6 .
11 problema, che in questo articolo si risolve, presentasi
continuamente in pratica nella riduzione delle distanze
all'orizzonte. Il regolo da una soluzione della questione
assai più spedita ed esatta, che non le costruzioni,
che si sogliono fare in campagna col compasso.
— 90 —

57. Risolnzione di triangoli non rettangoli.


Tornerebbe inutile lo spendere maggiori parole per
mostrare agli edotti nella Trigonometria il partito, che
si può trarre dal regolo nella risoluzione di triangoli
non rettangoli. Troppe invece dovrebbersene fare per
addottrinare coloro , le cui nozioni non eccedono quelle ,
che vennero finqui ritenute per sufficienti. Per cui te
niamo per miglior consiglio il prescindere da esempi
in proposito, fatta però una sola eccezione, la quale
valga a dimostrare l'utilità del regolo rovesciato.
Conoscansi i lati L e M e l'angolo p del triangolo
v qualsiasi ì lt v, e se ne
chiegga l'angolo i .
Non sarebbe difficile di
mostrare, che sarà
L sin ti
sin / —
M
Ciò posto, se I.=9m,5; M= 43m ; fi=5\" converrà
disporre lo scorrevole ro
(3 ino vesciato diretto come nella
9C5O" figura, e secondo le norme
dell'art. 52 del quadro , e
troverassi 1 = 9°. 53' circa.

5 t.
58. Esecnzione di calcoli snccessivi , ed agginnta di
nn indicatore al regolo.
Allorquando i computi aritmetici da farsi col regolo
non si possono condurre a termine in una posizione
sola dello scorrevole, si scompongono in tanti calcoli
parziali,'che successivamente si eseguiscono. ln tal caso
applicasi talvolta con vantaggio al regolo un'appendice
— 91 —

consistente in uno stile od indicatore perpendicolare


alla maggior dimensione del regolo , e mobile a sfrego
lunghesso il suo fianco, in guisa che si mantenga nella
stessa posizione sino a che non ne venga a bella posta
smosso.
Debbasi ad esempio ottenere X = A B C
fatto X' = A1Ì , sarà X = X'C .
Se ora conducesi l'origine dello scorrevole sotto A
della scala superiore , e
i A X' ioo l'indicatore mobile contro
! 1n il fattore B letto sullo seor-
' j 400 revole, come la figura in-
f io dica: lasciando poscia a suo
posto quest' indica
xjyu tore , e muovendo
lo scorrevole, finchè
J jgn l'origine sua venga
1 ' i9 contro l'indicatore,
al fattore C letto
sullo scorrevole , corrisponderà il cercato X nella scala
superiore.
L'indicatore aggiunto allo strumento ha quindi per
effetto di dispensare l'operatore dalla lettura dei risul
tati dei calcoli parziali, in cui si scinde il proposto
computo.
L'indicatore allarga pure i confini delle operazioni
eseguibili in una sola posizione dello scorrevole, allor
che questo è rovesciato ; ma siccome gli ordinarli re
goli non vanno muniti di tale appendice , la quale
nuoce alla portabilità del regolo, si stimò di non far
cenno nel quadro dei nuovi computi, che divenlereb-
bero eseguibili in una sola posizione dello scorrevole.
Alla qual deliberazione fummo vieppiù confortati dalla
loro non grande utilità.
— 92 —

:>I). Snlla convenienza dell'esegnire operazioni compli


cate con nna sola posizione dello scorrevole.
Trattandosi di computi alquanto complicati , ma pure
eseguibili in una posizione sola dello scorrevole, può
parere a prima giunta mollo fastidioso , l'aver riguardo
a tanti differenti casi , die nella esecuzione dello stesso
computo si possono presentare. Dagli esempi dell'arti
colo S1 si scorge come il metodo di leggere i dati ed
il risultato possa variare in quattro diverse guise, a
seconda del diverso numero di cifre del peso della
sfera data. Si trovano nel quadro parecchie operazioni ,
che possono dar luogo a cinque casi distinti , in
alcuni dei quali non si può neppure menare a com
pimento il calcolo voluto in una posizione sola dello
scorrevole.
Egli è quindi naturale il chiedere se in cosi fatti casi
non convenga piuttosto scindere l'operazione in due
0 più parti , che agevolmente si possano separatamente
condurre a termine, anzichè tentare, frammezzo a
molte difficoltà, di eseguire il proposto calcolo con
una posizione sola dello scorrevole.
Alla qual dimanda si può rispondere, che ove in
piccol numero siano i calcoli complicati da eseguirsi,
converrà piuttosto scindere la proposta operazione in
più parti : che ove molli siano invece i calcoli dello
stesso genere, che si hanno a fare, si troverà un de
ciso vantaggio nel cercare di pervenire al risultato
con una sola posizione dello scorrevole. lnfatti l'ope
ratore dopo essersi cimentato due o tre volte colla
stessa operazione , diventa si famigliare coi diversi casi ,
ì quali si possono presentare, che il tempo da prin
cipio speso per l'esitanza, in cui fra essi egli si trova,
è largamente compensato da quello , che nelle ulteriori
operazioni si risparmia.
Ed in tal guisa dovendosi come nell'ari, 'il trovare
— !I3 —

y 0,205 P per un solo valore di P, vai meglio eseguire


collo scorrevole inverso il prodotto 0,205 P, senza darsi
pensiero della radice cubica, che poscia si debbe estrarrc.
Ottenuto siffatto prodotto se ne avrà agevolmente la
cercata radice cubica colle ordinarie regole di estra
zione di tal radice, le quali sono sempre alla mano
di chi s'è alquanto impratichito col regolo. Ove sia
invece ragguardevole il numero di sfere , di cu? cono
scendo il peso debbasi trovare il diametro, sarà utile
lo spendere maggior tempo nel determinare i primi
diametri con una sola posizione dello scorrevole, poscia-
chè si avranno quindi i rimanenti con somma celerilà.
PARTE QUlNTA.

CENNl SOVBA STROMENTl CALCOLATORl ANALOGH1 AL RECOLO.

I \. Regolo calcolatore di 0m,51.

CO. Disposizione e teorica di tal regolo.


Oltre ai regoli ordinar1i di 0m,2C altri ne fabbrica il
Gravet di doppia longhezza, i qnali differiscono dai primi
non solo per le dimensioni, ma anche per la disposizione
delle scale.
La faccia anteriore dello scorrevole comprende infatti dne
scale diverse , l'nna identica
i 40 £00 a"a scala snperiore e l'altra
1> in" alla scala inferiore del regolo
i,— 1 fisso, come la adiacente fignra
lP 40ì * dimostra.
A; \
ll rovescio dello scorrevole
comprende le tre solite scale col divario però che trovasi
in mezzo qnella delle
S£_ 90" seni parti egnali, e che l'an-
tooo
> p1 parti,. egnali,. damento della scala del-
, tì,. tangenti
. ,. le tangentio c inverso di
qnello della scala dei
SOni.
Siffatti regoli, i qnali per le loro dimensioni non riescono
portatili, vanno sempre mnniti di indicatore.
— 96 —

Siam» M N P Q M' N' P' Q' nnmeri corrispondenti a


divisioni coincidenti in nna
posizione dello scorrevole
100 diretto, come la fignra dimostra :
siano S e lì divisioni della scala
p « dei seni e delle parti egnali,
coincidenti con tratti notati
snlla parte posteriore del regolo
fisso all'orlo di nna apertnra,
davanti a cni dette scale pas
sano.
Ripetendo i ragionameli ti
degli articoli 18, e 21, avrassi

M 91 .ii' P' P'


H z ' M7 w V
Q
zìi
10"
= lt»
pnrchè abbiasi
'i '2 )< — » — 1 — m — 2 9 + l ~~- 2 /< — 2 7
n' z= 2 — n' — l = m' — 2 q' -+- \ = 2/»'— 2 9'
ove m, n, p ìj' hanno lo stesso significato chc nelle
eqnazioni degli articoli 21, 22, 23, ed indicano perciò i
ninnol i di cifre intiere di M N Q' ; ma per ciò che
rignarda 3l N M' N', se qnesti leggonsi nelle seconde metà
delle rispettive scale, allora indicano m « m' n' i loro nnmeri
di cifre scemati di nna nnità. Rimandiamo il lettore all'art. 21
per il significato, chc possono avere le lettere minnscole,
allorchè le mainscole indicano potenze perfette del dieci.
97 —

Essendo lo scorrevole inverso , ed avendo le stesse Lettere


il medesimo significato del caso precedente, e indicando T
la lettnra, che si fa snlla scala delle tangenti, come dalle
dne fignre annesse ,
M M_ US*
zv

p P'

jin=p1» = m Q— pV= M'n'—v'm'—M' <}''— p'V*


10
tangT
pnrchè sia
m -t- ti — 2p + n — i — m -1- 2 9 — \—'2p + 2q — 2
— m<+ n'= 2p'+n'— 1 — i»'+ 2 o'— l = 2/<'+ 2 9'— 2
Essendo lo scorrevole rovesciato c diretto, tale cioè che
le divisioni snlla scala dei seni procedano come qnelle del
regolo fisso, secondo si scorge da qneste fignre,
i m m m
X Ig fC 90'

•' V F io
ino

sara — MI M' ì , l
sin S = P tang T = -—
sin S' — P' Ung V = —H
pnrché abbiasi
m + | = 2 /) — 2 = m1 + l = 2 /<' — 2 = — 11 — 1

7
— 98 -

Finalmente collo scorrevole rovesciato Inverso , tale cioè


che le divisioni della scala dei seni vadano in senso contrario
di qnelle del regolo fisso, ginsta la segnente fignra,

~ÌT'_._ „
9oC'"1s"

avrassi -— — P sin S = , " Pr sin S'


tang T tang T'
pnrche sìa
m-M — 2p — 2 = ntf -+- t =2/ — 2.
Dalle eqnazioni precedenti dednrrebbesi facilmente la serie
di operazioni esegnibili in nna sola posizione del regolo.
M. Pregi del regolo di 0m,51.
È vanto capitale di qnesto regolo la maggiore esattezza,
che pnò somministrare. La sna doppia lnnghezza tollera in
fatti nn più gran nnmero di divisioni, che non siano qnelle
inserte nell'ordinario regolo, per cni trovasi rinviato ad
nlteriori cifre l'errore, che si pnò commettere nella stima
del pnnto delle scale spettante ad nn dato nnmero. E ad
esempio nella scala snperiore si inserirono cento divisioni
fra \ e 2, mentre solo cinqnanta se ne hanno nell'ordinario
regolo di 0m,26.
Qnesta maggiore esattezza raggingnibile col regolo di 0"\51
è, per ciò che rignarda la moltiplicazione, la divisione ed
alcnne proporzioni . singolarmente accrescinta dall' essersi
agginnta nella faccia anteriore dello scorrevole nna scala
egnale alla scala inferiore del regolo Gsso. Si pnò infatti
merce di essa pervenire nelle precitate operazioni ad nna
approssimazione egnale a qnella , che si otterrebbe con
nn regolo come l'ordinario ma avente nna lnnghezza qna
drnpla.
La scala di cni ragioniamo ha nna longhezza di 0m,50,
ed è contrapposta alla egnale scala inferiore del regolo fisso.
Ora sebbene entrambe portino solo delle divisioni che si
estendono dal nnmero l al nnmero 40 , possono tnttavia
somministrare qnalonqne prodotto o qnoziente.
Debba ottenersi X=r:A.B. Si troverà il prodotto come
nella prima fignra ,
J B B 10 c sarà allora
i ! =fc T .T — a-f-f> — \.
Ovvero dovrassi ope
B' io rare come per trovare
X'=A.B' nella se-
i X' A 10 conda fignra , e sarà
x' = a + h'.
Parimenti ad ottenere X—— o potrassi procedere come
nella prima fignra ,
4< X <0 ed allora
AB A to x=za— 6 + \.
Ovvero come per
trovare X'n — A' nella
B
j » 18Ì seconda, e sarà invece
allora -ri =r o' — b,
Una proporzione X :== AB si pnò risolvere io nna sola
posizione dello scorrevole per mezzo delle predette scale,
allorchè o + 6-rf; ma nei casi in cni x^za+b— d— \
ovvero a + 6— d H- -1 nna posizione sola dello scorrevole
non è più snfficiente per venirne a capo.
Vnoisi finalmente annoverare tra i pregi del regolo di
cni parliamo, il maggior nnmero di operazioni esegnibili in
nna sola posizione dello scorrevole , come facilmente si scor
gerebbe discntendo le eqnazioni del precedente articolo.
Limitandoci ad operazioni di pnra aritmetica ordinaria ,
possiamo tenere per norma , che in nna posizione sola dello
— 100 —

scorrevole ponno risolversi eoo qnesto regolo non solo le


proporzioni indicate nell'art. 25 per il regolo di 0m, 26, ma
qnelle ben anco, io cni essendo i dne termini estremi nn
meri alla prima potenza, siano i dne medii qnadrati, ovvero
radici qnadrate.
A contrapposto dei pregii ennmerati non possono tacersi
alcnni inconvenienti del grande regolo , i qnali risnltano
dalle sne dimensioni stesse, come il non essere desso por
tatile, la maggiore difficoltà che si ha nel condnrre lo scor
revole ad nn pnnto volnto, e simili; e finalmente il sno
costo otto volte maggiore di qnello del regolo ordinario.
8 2. Etegolo calcolatore a scale ripiegate.
62. Costrnzione del regolo a scale ripiegato.
La scala, che, come si vide nel § precedente, venne
agginnta allo scorrevole, somministra il mezzo di esegnire
col grande regolo le moltiplicazioni e divisioni con nna
esattezza doppia di qnella, che si avrebbe da nn egnal regolo
costrntto come gli ordinarli. ll sig. Afannheim ha fatto ese
gnire nn nnovo ed ingegnoso regolo, per mezzo del qnale
si ha nna esattezza doppia di qnella data da egnali regoli
ordinarti, non solo per la moltiplicazione e divisione, ma
ben anco per ogni proporzione, per i qnadrati, cnbi, radici
qnadrate, cnbiche e simili. La ragione per cni l'inventore
chiama il sno regolo a scale ripiegate (ó échelles repliées)
apparirà dai segnenti cenni snlla sna costrnzione.
ll regolo fisso comprende dne
{ jp scale egnali , le cni divisioni si
estendono dall'1 al 10.
t' "—-j| Snlla faccia anteriore dello scor
revole stanno dne scale : l'inferiore
1 | f . .., ff i" 6 dWiSS in
*S£fS9t ss \ parti egnali
o too 200 300 400 sno da 0 a 500:
— lfll —

la snperiore porla invece le stesse divisioni delle scale del


regolo fisso, col solo divario, che invece ili avere l a prin
cipio e lO al fine, hanno \ a metà. Egli è perciò come se
da nna doppia scala estesa da 4 a 400 se ne fosse tagliata
la metà , prendendone dne parti eqnidistanti dal 40 , che
rimane in mezzo. 1 pnnti in cni la doppia scala troverebbesi
cosi tagliata corrisponderebbero a J^O e 40 V 40 poiche
logj/40 = — e logJ0V70 = 1 +-Ì .

1 nnmeri le cni prime cifre significative sono minori delle


prime cifre di ^40 dovranno leggersi a destra della metà
dello scorrevole : voglionsi invece leggere a sinistra di tale
metà i nnmeri, le cui prime cifre significative sono maggiori
di qnelle di ^40 .
Segneremo qnindi lo scorrevole come nella fignra, ove si
osserva che per la scala snperiore
—t 1 r notiamo iU a meta, e segniamo
- poscia le divisioni 4 e 30, che si
0 trovano 1'nna prossima al fine, e
l'altra non molto lontana dal principio della scala.
1l rovescio dello scorrevole è diviso come se nna scala
semplice fra
1 | jj 1, j-i-M4f 1 « 10, ma
di. lnnghezza
doppio di qnella delle precedenti, fosse spartita in dne egnali
metà, e ritennta l'nna alla parte
2 if- snperiore, fosse l'altra portata alla
parte inferiore dello scorrevole.
4 b 5 ^ i S iJ . A distingnere il rovescio dello
scorrevole sopprimeremo come nella
I j segnente Ggnra i nnmeri intermedi,
1 J lasciando solo il 3 e 4; che sono
, t verso il fine dell'nna, e verso il
^ principio dell'altra scala.
— 102 —

63. Teorica del regolo a scale ripiegate.


Sia lo scorrevole diretto , e sìado M N M' V nnmeri cor
rispondenti a divisioni fra loro coincidenti nel modo indicato
dalla prima segnente fignra: siano R e R' dne divisioni della
scala delle parti egnali coincidenti colle divisioni relative ai
nnmeri M, e 31/ : e sia finalmente Q, la divisione della scala
del rovescio del regolo, a cni corrisponde nn tratto segnato
snll'orlo di nna apertnra fatta nel rovescio del regolo fisso.
" m m' y
"Sì . N' 30
R R'
l M, Mi IO
Segnendo la via battnta nell'art. 48 e segnenti trovasi
agevolmente, che

pnrchè sìa m — n — m' — »' = m, = mj = — 2 qì + 2.


Nella qnale eqnazione n e n' indicavo il nnmero di cifre
di N e N' se letti nella metà sinistra dello scorrevole, ovvero
tal nnmero scemato di nna nnità, se letti nella metà destra.
m m' mì m/ q, significano il nnmero di cifre di M M' A1, M/ Q,,
a meno che si tratti di potenze perfette del -lO lette all'e
stremo e non all'origine delle rispettive scale: nel qnal caso
la lettera minnscola indica il nnmero di cifre della qnantità
espressa dalla lettera mainscola, ma diminnito di nna nnità.

Siano lo scorrevole inverso, le denominazioni come sopra,


e le coincidenze come nelle dne precedenti fignre, avrassi
— 403 —

aR zR1
M,N = M,'N'=M]/Ì0.10,000 = M'J/ro.1O'5°° = QVTo
pnrchè n, + s = m/ + n'=:fli+l=;m'H-l=2?.
Siano invece lo scorrevole rovesciato diretto , le denomi
nazioni come sopra, e le
i° coincidenze come nella G-
gnra , avrassi
a. »r .
1 i J. TT"
M M' M, M/

» rr - -+-2<7 — m — i
= 10"
pnrche sia
2 q — m — 2 9' — m' = 2ql— m, -+- \ = 2q,' — «/ + -l.
Abbianst finalmente lo scorrevole rovesciato ed 'inverso , le
denominazioni come sopra,
-l e le coincidenze come nella
fignra , sarà :

MQ,2 =M'Q,'22
= M,Q

pnrché abbiasi contemporaneamente


m+2?,-M =W+2ff/ + 4 + 2g = m/ + 2 ^=»+ 3.
A porre il lettore in istato di gindicare dei vantaggi. e
degli inconvenienti di qnesto stromento, crediamo opportnno
l'indicare snccintamente il modo pratico di procedere all'e
secnzione di alcnne delle principali operazioni.
— 104 —

64. Moltiplicazione - Divisione e Proporzione.


Cerchisi X — A.B. Condotto il fattore A letto snllo scor-
„ revole diretto al disotto del-
|—? ? M—? l' origine del regolo fisso,
~t a xjo 30 sotto B letto snlla scala sn-
periore troverassi X nello
* scorrevole. Siano le prime
cifre significative di A maggiori di 3,162.». ==]Ao sicchè A
cada come nella fignra alla sinistra della metà dello scorrevole.
Se X cade alla sinistra di detta metà sarà x= o -f- b — \.
Se invece como per X' === A . B' cade X' nella seconda
metà dello scorrevole sarà l'^a + ò'.
Se poscia come per X" = A.B" cade X" fnori dello scor-
li ,, revole vorrassi allora
t6' 10' i i con^nrie ^ dello
<^ -a *" 3" l'origine,
scorrevole ma
non sotto
i0 l'estremo dello scor
revole, e sarà tnttora — a -+- b".
Parimenti ove le prime cifre significative di A fossero maggiori
di qnelle di yi0 e o nell'nna o nell'altra delle indicate posi
zioni dello scorrevole troverebbesi ognora il prodotto cercato.
Debbasi ora esegnire nna divisione: le dne fignre segnenti
danno idea dei casi, che si possono presentare allorqnando
le prime cifre significative del divisore sono maggiori di
qnelle di ]/|0 .
/ X *' 10 A
j X — —R ; =z « b + 1
A" B~AAfO A »
<~ Ai
X'——B ; j' — a' — b
i< x"
A? B io 3ÌJ
A"
B
— 105 —

A risolvere la proporzione procellosi pnre come col regolo


ordinario: rimane a farsi vedere come in ogni caso possa il
regolo a scale ripiegate somministrare in nna posizione sola
dulia scorrevole ti qnarto termine di nna proporzione qnalsiasi.
In X zzz siano le prime cifre significative di D e B
A XW minori di qnelle di J/40. Potrà
presentarsi in primo lnogo l'a
D B diacente caso ove

Pnò qnindi avvenire, che essendo le prime cifre significative


di A maggiori di qnelle di
' Ai? X VlO, x sfngga (la|la scaia
* M 0 tu perchè
I " -r — « + h — d + l .
Disponendo allora le cose come nell'annessa fignra, X cadrà
sicnramente a destra della metà
— — 1 dello scorrevole, perche altri-
A- !0 * 39 menti non sarebbe
i Ma — rf-i-1.
1noltre D e B sono nella prima metà della scala snperiore,
ed A nella prima metà dello scorrevole ; sicchè la metà
dello scorrevole sarà a destra non solo dell'origine della
scala snperiore, ma ben anco di D , ed X sarà qnindi cer
tamente compreso entro alla seconda metà dello scorrevole.
Ove siano invece le prime cifre significative di A minori
di qnelle di ] tn
X 1^Y *n P"ò avvenire, che X
—j + £ sfngga a sinistra
- della scala snpc-
40 riore , perchè
— 106 —

Disponendo invece la proporzione come nella fignra, X deve


t B D « trovarsi a sinistra della metà
1 ; '] 1 dello scorrevole perchè sia
* XiflA 3t * = « + * — — 1,
t ZZ. ) e sarà inoltre compreso dentro
1 10 alla metà sinistra dello scor
revole, perchè essendo 6 e D nella prima metà della scala
snperiore, trovasi A nella seconda metà dello scorrevole.
Siano ora le prime cifre significative di D minori, e
1Q qnelle di B maggiori delle pri-
- : ' i 1 me cifre di V^O: potrà occor-
4 R io I) so rere cj1e si tr0vi direttamente
i1 1 1 X come nella fignra, e sarà
x — a +6 — d + \ .
Pnò invece snccedere , che X sfngga dalla scala snperiore
perchè x = a -+- b — d.

io Fio
i 10
E vorransi distingnere allora dne casi :
1 H p 4Q 4.° Se le prime cifre si-
—1 - ; , t T. I gnificative
delle primedi cifre
X sonodi minori
y \fi y
I_ converrà prendersela come
indica la fignra adiacente.
i A I io 2.° Se le prime cifre di X'
• sono maggiori delle prime
*j~ ^ cifre di Y\ 0 vorrassi disporre
< ti) il regolo come qni contro.
Ripetendo analoghi ragionamenti per i casi, in coi D ha
le prime cifre significative maggiori di qnelle di |M0Ì si
concbinderehbc potersi ogni volta risolvere nna proporzione
qnalsiasi in nna posizione sola dello scorrevole.
—w—

65. Potenze, Radici e Logaritmi-


Chinso lo scorrevole rovesciato e diretto in gnisa , che
I - ^ l'origine dello scorrevole coincida
jj i ' 1 con qnella del regolo fisso, e detti
" 3 A B A' B' nnmeri corrispondenti
10 a divisioni fra loro coincidenti
* " come nella fignra, sarà
A = B2; a — 2b— l ; A' = B'2; a' = 26';

Ad elevare nn nomerò al cnbo mostrano le segnenti fignre


i casi, che si ponno presentare.
Snpponsi lo scorrevole rovesciato ed inverso.
t ItI
a ' '
A 1 !=Ai J=J«-!
A

3 A 1<-

X — _ A ; X Z7~-- 3 ti
A
( A
i

X = \ ; ar = 3 a
10
Dalle qnali fignre contemporaneamente si scorge come si
— 1l18 —

debbo procedere per trovare la radice cnbica , e dove si


voglia leggere il nnmero proposto secondo che il sno nnmcrn
di cifre è divisibile per tre, ovvero a renderlo tale voglion-
segli agginngere nna o dne nnità.
Aperto lo scorrevole rovesciato e diretto, sicchè all'origine
del regolo Osso corrispondano snlle dne scale dello scorrevole
dne nnmeri A ed A' sarà :
_<f0
t02 A — tI
4000

500 ' A' 4000 h a' — \

66. Pregi e difetti dei regoli a scale ripiegate.


1l vantaggio capitate di qnesti regoli consiste nella mag
giore esattezza, che a pari dimensioni si pnò da essi otte
nere. Se ne costrniscono di qnelli non più lnnghi di Om,43,
i qnali somministrano l'approssimazione, che si ha con regoli
ordinarli di 0m.26. e riescono molto più portatili. Se ne
fecero pnre colla lnnghezza di 0m,26, e con essi ragginngesi
in parecchie operazioni nna esattezza pari a qnella ottennta
cogli erdinarii regoli di Om,54.
L'assenza delle scale trigonometriche, ed il molto minor
nnmero di operazioni, che in nna posizione sola dello scor
revole possonsi completamente esegnire, riescirà per alcnni
nn grave inconveniente. Coloro invece, e sono certamente
i più , che si limitano a fare col regolo i calcoli citati nei
precedenti articoli, non troveranno altro difetto nel regolo
a scale ripiegate, fnorchè la necessità, in cni soventi si è,
di aver a tentare in nna o dne maniere, prima di indovi
nare la posizione dello scorrevole, che permetta di esegnire
la proposta operazione. 1l qnal difetto è sovratntto sensibile
nella risolnzione delle proporzioni.
Dobbiamo notare del resto, che men facile riesce il pren
dere l'abitndine al maneggio del regolo a scale ripiegate ,
che non a qnello del regolo ordinario, per cni noi crediamo
l'ingegnoso stromento del Mannheim anziche ntile al princi
piante , vantaggioso a colni, il qnale per lnnga pezza abbia
latto nso dell'ordinario regolo.
§ 3. Regolo in cartone del Lalanne.
67. Costrnzione e teorica del regolo in cartone.
1l Lalanne ha fatto costrnrre regoli in cartone posti fra
dne lastre di vetro, i qnali hanno la disposizione segnente.
90° La parte anteriore del regolo
fisso comprende qnattro scale, che
sono come la scala dei seni ,
qnella delle tangenti , la scala
snperiore , e la scala inferiore
nell'ordinario regolo. E tagliato
il cartone compreso fra le prime
u' S s' m dne e fra le nltime dne scale,
t-J 1iK M' m1 per cni vengono in mostra
i le dne scale disegnate snlla
tT r <s400 faccia anteriore dello scorre
,4. iM M' vole il qnale si mnove sotto il
J51 cartone fisso. Le scale segnate
snllo scorrevole sono identi
che fra loro, ed egnali a qnella della faccia anteriore dello
scorrevole nel regolo ordinario.
1 rovesci dello scorrevole e del fisso constano di scale
egnali alta scala inferiore
= 1 della faccia anteriore dei
1 K io regolo fisso.
Siano M, N, P, M\
1 K <« N', P\ Q, K nnmeri ed
S e T angoli corrispon
i <! io denti a divisioni, che fra
loro coincidono come le precedenti dne fignre indicano, ayrassi
M P8 sin S _ tang T
N -~ N ~ IT " N
M' sin S' tang T' Q2
W~ N'
pnrchè sia contemporaneamente
m — ri — 2/< — n -1 = — n— 1 = n'z=2f? — n' — 1
— — n*— 4=2g — 2A.
Collo scorrevole inverso avrebbesi invece
MN= P2N = N sinS =NtangT
= M'N' = P'V = K'sin S' = N'tang T' = K* Q*
pnrchè sia pnre
m-t-» = 2jp + M — i =n — \ =m,-1-n,z= 2^+ nt — i
= n' — i = 2k + 2q — 2.
Ove m, n, nt'^ n' avrebbero lo stesso significato che nel
l'articolo 24 , ed indicherebbero perciò il nnmero di cifre
di M, N ecc. se tali nnmeri vengono letti nelle prime metà
delle rispettive scale, ovvero il nnmero di cifre di cni sopra
scemato di nna nnità se
msi nelle seconde
metà delle scale.
Se ora si rovescia lo
scorrevole diretto, le scale
di qnesto vengono ad
essere sì lontane dalle
scale intermedie della
faccia anteriore del regolo
fisso, che non se ne pnò
tenere conto, e dobbia
mo perciò limitarci a
considerare le qnantità
40 i ndicate nella fignra.
— Uì —

Ammesse le coincidenze ivi segnate, avrassi


P2 sin S P'8 sin S' Q2

pnrchè sia
2p — 2A = — 2k = 2p> — 2^ = — 2V = 2q — n —
Collo scorrevole rovesciato inverso avvebbesi
P 2 K 2 =K 2 sinS = P'ti R' 9 =Kì2 sin 8' = Qfl N
porche
2P + 2kz=2k=2p' + 2V~2e = 2<i + n + 1 .
68. /Vei/1 e difetti del regolo in cartone.
1l regolo in cartone è assai ntile per i fattori costanti,
che si possono indicare snlle varie sne scale, e che facilitano
d'assai bnona parte dei calcoli pratici. Valga nn esempio per
dimostrarne il giovamento.
Col l'ordinario regolo debbasi convertire in centimetri nna
serie di misnre espresse in pollici inglesi. Converrà cercare
snl rovescio del regolo fisso , se per ventnra non vi si trovi
a qnanti centimetri eqnivalga nn pollice inglese, e snppo
niamo che rinvengasi 2CffI,54. Condnccodo poscia l'origine
dello scorrevole sotto la divisione corrispondente a 2, 54 ,
e letto il nnmero di pollici snllo scorrevole, gli si troverà
dirimpetto sopra la scala snperiore il cercato eqnivalente
nnmero di centimetri (V. art. 30).
Snl rovescio dello scorrevole del regolo in cartone facciasi
invece nn tratto corrispondente alla divisione 2,54 , e scrivasi
a lato pollice inglese in centimetri. Egli è chiaro, che, senza
star a ricordare qnanti centimetri valgano nn pollice, basterà
mnovere lo scorrevole finche il tratto predetto corrisponda
all'orìgine del regolo fìsso : letto qnindi il nnmero di pollici
sovra nna delle scale del rovescio del regolo fisso, gli sì
troverà di contro e snllo scorrevole il cercato eqnivalente
nnmero di centimetri.
Ed no ginn nnmero di simili raggnagli o coe&icienti si
possono indicare sovra lo scorrevole del regolo io cartone ,
dei qnali si fa poscia nso senza neppnre aver bisogno di
rammentare il valore del coefficiente, che si adopera.
ll più grande inconveniente del regolo in cartone sta nella
fragilità del sno invoglio, per cni men gradevole ne riesce la
portatnra. Ma non si vnol però nascondere come tate difetto sia
in parte compensato dal molto minor prezzo a cni si vende.
Bel rimanente devesi ancora annoverare fra i vantaggi
del regolo in cartone l'ampiezza delle scale segnate snl ro
vescio dello scorrevole e del regolo fisso, per cni si dovrebbe
ragginngere nella moltiplicazione e divisione nna esattezza
pari a qnella somministrata da regoli di doppia longhezza.
Ma qnesto motivo di maggiore esattezza è spesso combattnto
da ciò che le varie scale non sono sempre egnalmente stese,
e non hanno perciò nna longhezza rigorosamente identica.
§ -1. Aritmografi.
09. Aritmografo circolare.
Snppongansi piegate a circonferenza di circolo tre scale,
di cni nna come la
snperiore , e le altre
come la inferiore
del regolo ordinario.
Siano poscia tali scale
circolari fra loro
concentriche a gnisa
di qnelle eho nella
fignra si indicò, e
snppongasi, che fer
me rimanendo le dne
scale estreme, le cni
I0 9 origini coincidono, la
sola scala intermedia si possa girare attorno al centro comnne.
— l 13 —

Siano qnindi MNP M' Pi' P' mi meri corrispondenti ri


divisioni fra loro coincidenti in nna posizione qnalsiasi della
scala scorrevole a gnisa di qnanto la fignra dimostra. Segnendo
la stessa via tennta nell'indagine delle proprietà del regolo
ordinario troverassi
Ym. Vm' P _ P'
"IT — ~W -- n -- w'
pnrche
m+t m' -h \ , ì ì

Ove m e m' indicano il nnmero di cifre di M e M',


ovvero tale nnmero diminnito di nna nnità, sccondochè
M e M' si leggono nella prima oppnre nella seconda metà
del cerchio estremo : p e p' significano il nnmero di cifre
di P e P'. Finalmente « e n' indicano il nnmero di cifre
di fi e N' se qnesti si leggono fnori dell'intervallo compreso
fra le dne origini della scala media e della scala interna,
come nella fignra precedente venne snpposto : ove leggasi
1 invece nno di essi, per
esempio N' entro a tale
intervallo, come snc
cede nell'annessa fi
gnra , ove la freccia
M indica 1' andamento
del le divisioni , dovrassi
allora intendere per n1
il nnmero di cifre di
N' accrescinto ( esso
nnmero di cifre ) di
nna nnità.
Uno stromento come
il precedente dà i prodotti, i qnozienti, ed i qnarti termini
dello proporzioni colla stessa esattezza, che somministrerebbe
nn ordinario regolo di lnnghezza egnale al doppio della

S
circonferenza di contano delle dne scale intermedia ed
interna. Oltre a ciò non accadrebbe mai l'inconveniente,
che si presenta con scale rettilinee divise solo da j a 1O,
posciachè comnnqne si mnova la scala intermedia dell'aritmo-
grafo, ad nna sna divisione qnalonqne corrisponde sempre
nna divisione della scala interna.
70. Aritmvgrafo cilindrico.
Fra le diverse disposizioni date alle scale circolari cite
remo qnella per cni esse vengono collocate snlla snperficie
di nn cilindro. Cosi tre scale come le
precedenti potrebbero essere incise sovra
la snperficie di nn cilindro, intorno al
cni asse girasse poi la porzione della
sna snperficie, sovra cni si trova la scala
intermedia. Siffatto aritmografo godrebbe
di tntte le proprietà , che si riconobbero neli* aritmografo
circolare.
Comnnqne eleganti possano riescire gli aritmografi si circolari
che cilindri , ove siano accnratamente costrntti , essi non
permettono tnttavia la solozione di tntte le qnestioni trattabili
coll'ordinano regolo, non sono per la loro forma più comodi
a portarsi, e la loro bnona costrnzione è più malagevole; per
le qnali ragioni gli aritmografi non sono in grande nso.
§ 5. Tavola calcolatrice del Lalanne.
71. Costrnzione e teorica della Tavola calcolatrice.
ll Lalanne ha proposto nna ingegnosissima tavola fondata
sngli stessi principii, sovra cni poggia il regolo calcolatore,
a cni egli dà nome di Abaqne o Comptenr nniversel (1),
e che noi per analogia col regolo calcolatore chiameremo
Tavola calcolatrice.
(1) Lalanne - Description et nsage de VAbaqne oh Com
ptenr nniversel. Paris, 1845. - ld. Abaqne oh Comptenr
nniversel. 2'' edition. Paris, 185f.
Consiste la medesima in mi qnadrato, l cni lati sono
divisi come te scale dei
nnmeri nei regoli calco
latori : i pnnti tli divi
sione sono qnindi rinniti
fra loro da rette orizzon
tali e verticali parallele
ai lati del qnadrato, e
da obliqne parallele ad
nna delle sne diagonali.
Diremo orizzontale, ver
ticale od obliqna corri-
5 S 7 8 9 « spondente ad nn nnmero
qnella di tali rette, che
viene a passare per pnnti dei lati del qnadrato, i qnali
secondo le norme indicate per le scale del regolo corrispon
dono al nnmero proposto. ln tal gnisa rappresenterà ogni
retta del qnadro non solo il nnmero direttamente leggibile
snl pnnto del lato del qnadrato a cni si termina, e com
preso perciò fra \ e 1O oppnre fra 1 e 100, ma ben anco
qnalsiasi altro nnmero avente la stessa parte significativa.
Siano M e N dne nn
meri, ebe assnmiamo per
ora <. 1O e > \ ; siano
MP e N P ln verticale
ed orizzontale , ebe loro
corrispondono ; e sia P
il nnmero eerrispondente
all'obliqna PP„ passante
per l'incontro della ver
ticale M P colla orizzon
tale NP.
Avrassi

QP, =z Q Jl + M P„
ma siccome il triangolo PMP„ è isoscele, sarà
QP„ = QM+ MP = QM + QN.
Ora pei qnanto si disse nell'art. \\ QM QN QPji sono
proporzionali ai logaritmi dei nnmeri MNP.
Sarà qnindi
log P = log H H- log N ossia P = MN ,
Se M' e N' sono altri nnmeri, le cni corrispondenti oriz
zontale e verticale s'incontrano pnre snlla stessa obliqna P.
Sarà

Siano ora M N. . . .nnmeri qnalsiansi , e non più compresi


fra \ e iQ. Segnendo le norme dell'art. 24 facilmente si
trova, che dovrassi coll'eqnazione precedente soddisfare con-
tevnporaneamente alla segnente
: W -t- n'

Ove m n m' n' p


esprimono il nnmero
di cifre di M N M'
N' P , a meno che
P cada nella seconda
parte della tavola
come nell'adiacente
fignra : egli è infatti
patente, che siffatte
obliqne corrispon
dono a parti dei lati
del qnadrato, che negli ordinari! regoli sarebbero collocati
nella seconda muta delle rispettive scale. Vorrassi qnindi in
tendere allora per p il nnmero di cifre di P diminnito (esso
nnmero di cifre) di nna nnità.
100 Abbiansi invece N P M
come sopra, indi N' o P'
corrispondenti a diagonale
ed orizzontale che s'incon
trano sitila stessa verticale
M, sarà evidentemente
P P'
pnrché
10 m — \ —p — n rrz p' «'
ovep e p' avranno lo stesso significato che nel caso precedente.
Analoghe eqnazioni si avrebbero considerando diagonali e
verticali, le qnali s'incontrino snlla stessa orizzontale.
Abbiasi ora nna retta
EF tale che
FG _
GE "~ 5
siano M N P i nnmeri
corrispondenti alla verti
cale, orizzontale ed obliqna
passanti per nn sno pnnto.
Avrassi
10 QP,= QM+ QE + PH.
E per la similitndine dei dne triangoli PEH , FEG
sarà PH = HE^=i.QM ;
GE
onde QP,= QE + -+- QM ;
ossia log P = log E + ( t + \ ) log M ;
— 118 —

o finalmente
(3) P=E.ltt +l
pnrchè sis contemporaneamente
p = e (m~ \ ) (t + i)
ove p e m hanno la stesso significato come sopra.
Avrebbesi pnre evidentemente

Ove la verticale pas


sante per M venisse ad
incontrare EF fnori della
____ l00 tavola basterebbe per F(
in cni la verticale pas
sante per F incontra il
lato inferiore della tavola,
condnrre F, P parallela
ad EF.
Egli e chiaro che Sa-
• rebbe
MP,= MP + PP,
L F, M 10 =MP -f- FF, ;
e se P, e P sono i nnmeri corrispondenti alle obliqne pas
santi per i pnnti con tali lettere indicati nella fignra, avrasai
P,= I0 P -
Con nna serie di parallele ad EF pnossi qnindi trovare
per qnalsiasi M
p = e.m'+' .
Però celle eqnazioni relative alle cifre vonassi porre per p
nna, dne. ... nn'ila di meno di qnel che si porrebbe, ove
si leggesse P io EF. invece di leggerlo snlla prima, se
conda parallela ad EF.
_F F 100

Abbiansi invece nella tavola calcolatrice dne diversc linee


EF ed E'F', come nella sovr'annessa fignra, corrispondenti
Tnna ad E e /, e l'altra ad E' e Se le verticali corrispon
denti a dne nnmeri M e M' tagliano tali rette a pnnti posti
snlla stessa obliqna P, dalle eqnazioni (3) dednnassi :
[A] P — E . MZ+ 1 =E' . W'' + '
porche
p = e + (m-l)(l + i)=e' + (m' — l ) (/' + l ).
Considerando invece le obliqne P e P' passanti per pnnti
delle rette EF ed E'F' collocate snlla stessa verticale,

Prendendo finalmente V e P" snlla stessa orizzontale N,


sarebbe
/+< l'+l
n = ia' = r'»/ = Vi . p' =: Vi' • i'°'' ,
Moltiplicazione, Divisione e Proporzione.
Ad ottenere X— AB mostrano le eqnazioni (1) del prece
100 dente articolo, che letto A
sovra il lato inferiore della
tavola, epercorsane la cor
rispondente verticale sino
all'incontro dell'orizzontale
B, ivi si troverà l'obliqna
chesomministrerà X. Sarà
poscia JT_-fl r i — \ se
X cade nella prima metà
della tavola calcolatrice.
Sarebbe x' = a + b1 in
X' = AB\ per cni X' cade
nella seconda metà della tavola. Nelle qnali eqnazioni delle cifre,
come in qnelle che nei segnenti articoli si citeranno, indicano
ab x .... i nnmeri diretti di cifre di A B X ed hanno perciò nn
significato diverso dalle lettere minnscole del precedente art.0
Ad ottenere X — A
B
cercasi l'incontro dell'oriz
zontale B colla obliqna A:
la verticale passante pet
tale pnnto somministrerà
il cercato X , e sarà
x — a — 6 -t- \
ovvero l'no'— & secondo
che dovrà assnmersi l'obli
qna A nella prima o nella
X X' iO seconda metà della tavola.
Debba finalmente trovarsi X = -_ AB .
Mostrano le formole (2) dell'articolo precedente , che la
verticale passante per l'incontro dell'obliqna A coll'orizzontale D,
taglierà l'orizzontale B in nn pnnto, per cni passerà l'obliqna X.
Le qnattro fignre segnenti fanno vedere i casi, che ponnosi
presentare :
Nei dne primi sarà x ~ a -+- b — d ;
Nel terzo x zz= <z + 6 — d -!- \ ;
Nel qnarto x — a -+- 6 — d — 1 .

\ \
V
\
V\ \
VV

10
l proposti modi per esegnire le divisioni c le proporzioni
sono i più convenienti allora qnando se ne debbano risolvere
parecchie, nelle qnali il divisore od i primi dne termini
rimanessero costanti. Sarebbe agevole il dednrre dalle eqna
zioni (4) i metodi più ntili nei casi, in cni restassero invece
costanti od i divisori nella divisione, oppnre i dne medii
nella proporzione.
— 122 —

73. Qnadrati o Radici qnadrate.


Nulla formola (3) dell'art, li fatto / — \ , avrassi
P rr E . M2
lndi condotta la seconda diagonale della tavola, la ve1ticale
^ passante per M taglierà tale
- — - - diagonale in nn pnnto, per
cni passerà la diagonale P
tale che P=M2. Se qnesta
obliqna è nella prima metà
della tavola, sarà
p =r. 2 m ^
ossia p sarà impari : se
iuvece per M' l'obliqna P'
è nella seconda metà della
tavola , sarà p' =2mi ,
ossia pari.
lnversamente dovendosi trovare l^P si cercherà la verticale
passante per rincontro della seconda diagonale della tavola
colla obliqna P presa nella prima o nella seconda metà della
tavola, secondo che p è impari, o pari.
Dcbbansi trovare le snperficie S di circoli di raggio R dato,
i0 1p ovvero i raggi di circoli
di nota snperficie, sarà
S = 3,14...HS.
Condncansi dne rette pa
rallele alla seconda diago-
•j| : finii del qnadrato, e pas
santi per i pnnti 3,11
e 31,4 dei lati verti
cali della tavola. Emerge
dall'eqnazione (3) dell'ar
R"' 10 ticolo 74, che la verticale
passante per R incontrerà
noa di qneste dne parallele nn pnnto , per cni passerà
pnre la obliqna corrispondente ad S cercato
Si distinsero nella fignra qnattro casi in cni
s = 2 r — 1 ; «' = 2 r> ; s" = 2r"; 5"' =:2r"'+ 1 .
lnversamente procedercbbesl per trovare i raggi di circolo
a snperGcie nota; le precedenti eqnazioni delle cifro mostrano
ove si abbia ad assnmere l'incontro della obliqna corrispon
dente alla snperficie con nna delle parallele predette, per
trovare il cercato raggio. n' + i
Se nelle eqnazioni (4) si fa t — 0, E' — 1 , amasi M —
E
Cerchisi ora la snperficie S di nn esagono regolare, li cni
si conosce 11 lato L. Sarà (V. art. 47) S = L"
0,385
Tirata 1" orizzontale
3,85 e la seconda dia
gonale della tavola, la
obliqna passante per
l'incontro della verti
cale L colla seconda
diagonale della tavola,
andrà ad incontrare
l'orizzontale 3,85 in nn
pnnto per cni passerà
la verticale S. Avrassi
nel caso precedente
s — 2 1.
Occorresse invece che
la obliqna LB non in
contri la orizzontale
3,85 , qnesta sarà in
contrata dalla obliqna
L che si riferisce allo
stesso nnmero, ed è posta
in nn' altra metà del
qnadro. Sarebbe allora
« = 2i — \ .
Pnò presentarsi finalmente il caso segnente, nel qnale sarebbe
« = 2i + 1.

74. Cnbi e Radici cnbiche.


Condotte nella tavola dne rette, le qnali partendo dall'o
rigine e dall' estremo
della tavola corrano
alle metà dei lati oriz
zontali , egli è cniaro
che per esse dovrà porsi
1=2 nella formola (3)
dell'art. 7-1. La verti
cale A incontrerà per
ciò nna di tali rette in
nn pnnto per cni pas
serà la obliqna
3
Vennero distinti nella fignra qnattro casi per cni
tlz=$a — 2; df=Za'—\ ; tf"=3a"— \ ; rf"'=3a"'.
lndi facilmente emergono le regole dell'elevazione alla
terza potenza, ovvero della estrazione della radice cnbica da
nn nnmero qnalsivoglia.
— 125 —

Parimenti se si osserva che il volnme V di nna sfera è


dato dalla formola

Condotte le parallele
alle rette di cni sopra
come nell'annessa fignra,
risnlta ad evidenza dalla
formola (3) dell'art. 71,
che la verticale R in
contrerà nna di tali
rette nel pnnto per cni
passerà l'obliqna

Potrebbesi parimenti osservare che pel volnme della sfera


si ha

1,91
ed allora risnlta dnlie Por-
mola (1) dell'art. 71, che
tirate le dne rette atte alla
ricerca dei cnbi dei nnmeri,
e la orizzontale 4,91 , la
obliqna passante per l'in
contro della verticale J)
con nna delle linee dei
cnbi, verrà a tagliare la
orizzontale 1,91 in nn
pnnto, pei* cni passerà la
verticale corrispondente al
volnme cercato.
— 126 —

75. Calcoli trigonometrici e logaritmici.


Ad esegoire colla tavola calcolatrice compnti, in cni entrino

Itili 1 I I

rapporti trigonometrici, fiancheggiansi i lati della tavola di


scale come qnelle dei seni e delle tangenti collocate snl
rovescio dell'ordinario regolo. Ciascnna di tali scale non è
sovra nna retta sola, ma è divisa in dne parti egnali poste
sovra dne rette parallele, come la fignra indica. Se per nna
divisione qnalnnqne delle scale trigonometriche sì condnce
nna orizzontale, qnesta viene ad indicare sopra i lati verti
cali della tavola il seno o la tangente dell'angolo corrispon
dente alla considerata divisione espressi (essa tangente o seno)
in decimi od in centesimi. Ad agevolare la ricerca del pnnto
in cni cosi fatta orizzontale verrebbe a tagliare i lati verti
cali della tavola, venne inserta fra c'ascnna coppia delle
scale trigonometriche, nna ripetizione delle divisioni, che si
trovano sni lati verticali della tavola.
Le scale trigonometriche somministrano qnindi l'orizzontale,
o l'obliqna corrispondente al seno od alla tangente di nn
dato angolo, Id e per consegnenza agevole cosa l'esegnire
prodotti, divisioni, proporzioni, e simili in cni entri qnal
che rapporto trigonometrico.
— ^27 —

ln modo analogo provvedesi ai logaritmi disponendo pa


rallelamente ad nno degli altri lati della tavola nna scala
di parti egnali , la qnale somministra immediatamente il
logaritmo di nn nnmero qnalsiasi.
7C. Vantaggi della tavola calcolatrice.
La tavola calcolatrice stesa sovra nn cartone, ed accom
pagnata da nno stilo, con cni se ne possano comodamente
segnire le varie linee, pnb dare nna esattezza non inferiore
a qnella somministrata da nn regolo calcolatore di ampiezza
doppia di qnella del lato della tavola. Chinnqne possegga
nna tavola di logaritmi, od nn regolo calcolatore, la pnb
agevolmente disegnare , ed in ogni caso pnossi incidere e
stampare con lievissima spesa.
Si possono qnindi segnare snlla tavola le linee corrispon
denti ai tarli calcoli speciali, ebe di preferenza occorrono.
ln tal gnisa citi deve occnparsi della solozione di qnestioni
geometriche condnrrà le linee relative alla snperficie del
circolo, al volome della sfera e simili. ln nn laboratorio di
chimica si richiederanno le orizzontali corrispondenti agli
eqnivalenti dei corpi semplici, o composti , che più di
freqnente vi si adoprano. Ed in simil gnisa potrà ognnno
adattare la tavola alle sne speciali occorrenze.
Si è qnalche volta disegnata la tavola calcolatrice sopra
tela, onde non si abbia a lacerare facilmente: ciò non
ostante non crediamo, che possa raccomandarsi come sgo
mento calcolatore portatile, posciachè mal si maneggia al
lorchè non è stesa sovra nn corpo rigido.
Notiamo finalmente come non sia malagevole l'apprendere
a far nso della tavola calcolatrice in modo affatto empirico,
e meccanico , per cni noi opiniamo , che l'ingegnosissimo
trovato del Lalanne pnò riescire ntilissimo negli opificii e
nelle officine, e non dnbitiamo, che qnesta tavola finirà
per introdnrsi in qnei laboratori! , ove si hanno soventi ad
effettnare calcoli in cni o non si richiede, o non si pnb
ragginngere grandissima esattezza.
— \2S —

NOTA
Sul nnmero di casi che si possono presentare
nell' esecnzione di nn calcolo col regolo.

Riandando le operazioni citate nell'annesso qnadro, si


scorge come per ciascnna di esse presentinsi varii casi fra
loro distinti in ciò, che diversa è l'espressione algebrica del
nnmero di cifre del risnltato, e diverse riescono qnindi
anche le parti del regolo, in cni gli elementi del proposto
calcolo si debbono leggere. Venga ora proposto di trovare
qnanti casi possa presentare l'espressione algebrica del nnmero
di cifre intiere del calcolo aritmetico simboleggiato dal
monomio
J/A*' • • _
gtt- -.. a '.- - y tt — ^
1V • vV-' • //
ove A B . . . A, B , . . sod nnmeri qnalsiansi , di cni a b c . . .
a, b, c, indicano il nnmero di cifre intiere, mentre
*'py' a"j3"-/' «'P,'?' a°p°y"....
sono nnmeri intieri.
Sanno i famigliari coil'Algebra , ai qnali e esclnsivamente
rivolta qnesta nota, che il predetto monomio pnò agevol
mente ridnrsi ad mi solo radicale della forma

A" lì? C....


« B ? CJ' ~~ X

ove 7. j3 y . . . y.t pt '/,... m sono nnmeri intieri.


—m—

Si premetta ora: Che il massimo nnmero di cifre intiere,


che pnò avere A* è oca, mentre il minimo nnmero di cifre,
che la stessa potenza pnò avere è età — a -+- \ ;
Che massimo e minimo nnmero di cifre del prodotto A.B
sono a -h b eà a + b — \ ; ^
Che massimo e minimo nnmero di cifre del qnoziente —
sono a — b -t- 4 ed o — 6 : m1—
Che il nnmero di cifre di ]/A è sempre compreso fra
a.+ m — \ ed, —a .
Si noti qnindi snccessivamente: Che il massimo nnmero di
cifre intiere di Aa.B?.CT sarà
aa + p6 + yc+ =2 ce a -
Che il minimo nnmero di cifre di A*' B,^' sarà
( a, a, — a, -+- 1 ) -+- ( p, b, — 19, 1 ) — 1
= 1 -+-( «, a, -4-j3, è, ) — («,-+. j3,) ;
Che il minimo nnmero di cifre di Afa' B,^' Cf^'. ... sarà
1-T-(a,a, + j3,6,-+-y.c,-T- ) — («,-+- j3, -+- y, H- )
=: 1 2 a, a, — S «, ;
v , , aVcf
Che il massimo nnmero di cifre di -
A."' B,P' C,T'
sarà
2 a a — ( 1 -+- S«,a,— 2 1 = 2aa — S«, a, +
Finalmente che il più grande valore dell'espressione alge
brica del nnmero di cifre intiere di
m
1 / A" B? CT. ...
X ~ f A,atB,P, C,Xt...,

sarà x mass. o = San — Ja,u.


—+ S«, + »1 — 1
m .
— 130 —

Cercando qnindi il minimo valore dell'espressione algebrica


del predetto nnmero di cifre, si troverà in modo analogo
( 1 -4- S oca — Sa)— Sa. a,

Per avere ora il nnmero di casi, che l'espressione algebrica


del nnmero di cifre intiere di X pnò presentare, basterà
ra il nnmeratore di ^m^0 ed il nnme-
ed agginngere poscia nna nnità. Sarà
qnindi il cercato nnmero di casi
S xa — Sat ai -4-S ai -\-m — 1 — (v 1-4-Saa — Sa — Sa i ai ì-t-1
= S a -4- S a t -4- m — 1.
Vale a dire, che ridotto il proposto monomio sotto forma
di nn solo radicale (il cni indice sia il pih piccolo possibile),
il nnmero di casi , che l'espressione algebrica del corrispon
dente nnmero di cifre intiere pnb presentare , è egnale alla
somma degli esponenti delle qnantità sotto al radicale ac
crescinta dell'indice della radice comnne, e diminnita di
nna nnità. .
Se il proposto monomio non ha radicali, ed è della forma
Aa.tfO ....
A*. B.Pi CJ/. .
basterà fare m= | nelle formole precedenti, e sarà

«min.0 =zSao-S«o—Sa+1
f
ll precedente teorema e le relative espressioni di ^mass."
ed 'min 0 somministrano il mezzo di trovare immediata
mente i casi, che si possono presentare nell'esecnzione di
nn compnto aritmetico col regolo calcolatore.
QUADRO

DEL

REGOLO CALCOLATORE
Dl.V 1.
Computi sovra numeri alla prima potenza

Nani. daCalcolo Nnmero


eseguirai Sror? di eifrc Fosizioni del Rpyolo

1t—-—5--
. » 1O 10O1
f X^A)B Dir. ./--</+ b-t —"
1 lì
1|— ,%.'J[
A 1O iv 1OO1
.r = a + b _ ' i .. ' ,oo
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I . v'° ioo1
X=(AB) lnv .r=a + b-i 1OO io u4 i-i
1
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.!'-<!+ b 1OO 1O * --—4
1 MS—l
I 1O 1
11—£—4—+
_ .1° 1OO1
Dir. jr—a-b + i j : io ioo
IB> | X 1 1
l i
?1 B *°1 A 1OO,
j- —a-b 1O 1OO1
ì1 Xi 11 1
11 Hio
P 'f>JI A 100
^ bis Dir. .r-a-b + i 10 1OO
-Ai) l—s—1 1
11 110

i1 vi 1O--—2A
1O
'0°|
1OO1
r-a-b 1 5—1
t| 1io
1
ip niO121BO(] |Jp O|oij^|

O1i--x —ì"-i
* OO1 I
Ia< VU| +1 +-—H

-'M1 -/'-A+n=

1I—è~è—» O1H

+ +f-y 1 0 B

!av< tt] V |1-/<-y+/>=.*'

| A X O1 OO1

.r = /< + i-t-/i-y
D1V. 2.
Compiili con nnmeri al quadrato.

1N'nm daCalcolo
eseguiirs Scorf
Nnmero
di riTre Posizioni del Reyolo

1 1O 10O
4 X= A3 Dir. ^t'=a a-i i1 x 1O, 10O1 |
1 A io ì 1
1 1O 10O
,r= a a J! tO v tOO
£—5—i
1 A 1O
1 1O 10O
5 X=1A)B» Dir. jc= a + jA^j X
1 ^ 1O 10O
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di cifre Posizioni del Reg-olo

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da esegnirsi di cifre

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1nsolobile 1OO iox B t
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mmUfl 1OO1 101—2-J


»x 1i
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- -
DlV 6.
Computi con logaritmi

NnmJIdaCalcolo Nnmero Posizioni del Reg-olo


esegnirsi Soor' di cifre

28

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v 2R *

X=Loy. Dir. 1—- —-


Vb
A io
v R +n
A.-1000 a

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|A num* in1icro1 R-1000 B

C. Gianotti ih<- Tin i


DlV. .7.
Computi con fananti di angoli

, Calcolo Nnmero Posizioni del Redolo


da rseyini'Mi ili cifre

Dir. 34.' V "7


1

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io 100

9°:

1 101 100
1O

V 90-
1
>1 10 1OO
Ni1i». da Calcola
esegnirsi
Nnmero
di rifi-c Postzioni del Krirolo

Dir

1nsolobile

Y:>-r5°

|n»„l„l>;l<. io 1OO
Numero Po«i*ioi» del Uegolo
Nnm. 1da Calcolo
eseg-nirsi di cifre

34 x "('•-.VI Dir.

—ipo

T< 45°
• io x *oo
I h "

1OO
I T+-

1O 1OO
ioo l

io ìooi1
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1 Xnm. jda1'alcol Nnmero
ergi1i il'Scori di cifre
Posizioni del Regolo

1
X=A'(tanIf)| Dir V.
1 V L
1

lituolottile

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36 -)t«n.ìf) Dir. — Hv ff-

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tnnnlnbilr
Cnl<'olo Nnmero Poiuzioni del licitolo
| da euriniirai I Ai cifre

Dir.

1OO
.i iiii|Miri io toot

1nsolobile .o

Si'

ìO 1OO

1nsolobile 'P A io0

Dir

1O 1OO .

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Calcolo Nnmero Posizioni del H<*<rolo
1 iln esegnirsi1 di cifre

io 1OO

io 1OO
1naolohilp ni .ie><>

. 1O 10O
(aiiir. \- Dir. 1O 10O

1O „ 10O

lnsolobile
|i\nra. 1daCalcolo Nnmero Posi!ioni del Rryolo
eseguirsi Sfori di cifre

9°-jì |45°

a-b 1 1

34'
t

a .~*b + 1
lnsolobile

4« Dir. «<3 b- 1
1nsolobile
IN.1nJ da Curolo
eseynirsi
Nnmero
di cifre Posizioni del Rryolo

io ioo
a- ? b 1O 1O0

Si'

4i Dir b< Bd-i


lnsolobile
A'> 1
B
io 160

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10 ioo

-V . 9» li

42 X^loy.fan.f Dir. x-.- 1000 F—145°


.R |o
ì<43"
Dli 8
Computi con Sfni di anyoli

1 fttmte vir
a: ,

.v
Calcolo N ìimero Poaiaioni del Kejolo
da espynirs di cifre

-l: 10OI
—IO

4-> "(Sin.?) Dir

*~t—I-

1O v toc
T-a + 1 4 T

1nsolobile

46 SnMR, 1nsolobile -fr—190° ,


Dir.
DlV. 8.
Computi con Seni di angoli
Calcolo n ntnero Posiaioni del Resolo
[da eseguirsi di cifre

34'"

1 1O
_* 1OO1

43 (Sin.T) Si'

1O 1OO
1O 100
I-*—I 1

4 c

90
34.'

, h
1nsolobile 1 i--- —1 OO

SnMRov. 1nsolobile
Dir.

Cr„a.,B1h inr T„ri„„


hi.™,. daCairolo
mes-nimi
Nnmrro Pomicioni del l^pkolo
di cifre

3<V

I A X1

A io'f X. mn
c s:

A io 190
1nsolobili1 3; pg ' ' r9"'
10
—.
47 X=A'(SmfJ Dir. 54 1

10 100
1110
—T

1O 100
1O 1OO

ìp 100
Nnm <laTalcolo
oseynirsi
Nnniwo Posizioni <tei Redolo
di eifre

4« x-V-^ Dir 34'

lnsolobile ^10 100

I A1 '°._

.>;'
10 1OO

100
1nsolobile

(AISi„
*9 \ = VSin!f Rov. lnsolobile
1nv. 1 A io
1 1O 1OO
.,„-— ì i
I X X 10
10 100
1nsolobile I -J
Calcolo Nnmero Posizioni del Regolo
da esegnirsi di cifre
1O 1OQ
5o Sin.X- "| Dir.
A <: I
B
Si'

1O „ 10O
a - b-i 1O 10O

a<b—i
1nsolobile

Sin.X=~ a< s b-1


1nsolobile

1o 1OO

t
falcalo \ 1miero
| da «argnirai Scord di cifre Posizioni dei Reyolo

|x41wf)i Dir

1nsolobile 1O 100 ,

45°

10 1OO
Xib

1nsolobile

X=vA.t, Dir.

I __A^ 1O inoJ
Calcolo Nnmero
da esegnirsi Scorf di cifre Posizioni del Heyolo

Si' <!,ì-

( ì 10 1OO
,i pari a2 ,0 A 1OO
1 *T
1 1O 1OO
lnsolobile 1 10

1 D 1O 1OO
Dir. a= b 1•"A 1O1 100
t i
A <t
B
V x i^S"

1 1O a 1OO
a = b-i 10 100
1 A

3,4'

a< b-i
lnRol1ìi>ile

L
U!4wmth *nr Tpr.'nr
Calcolo SrortX Nnmero
IINnni. LUrsrg-nirsij Posòioni del Reg-olo
di eifre

9"H2

a-b f i

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t

lnsolobile

4« tany.X= -j^ Dir.


1nsolobile
A

H»5°
Calcolo Nnmrro Posizioni del Regolo
i eseguirsi di cifre

1O io©
io ioo

Dir b< aa—i


lnsolobile
A'> I
B
100

li' X^loy. tan.Y I000 -I46°

<f><5°
DlV. 8.
Computi con Seni di Angoli

Calcolo *j Nnmero Posizioni del Regola


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Y >o° 34' e < 900

Iti

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ip 10

X=A<Sin!f) Dir. 3;'

1O a 100
insolobile io 100

10 100 ;
Calcolo «t N ntnero
da eseguirai Scor' di riTre Posizioni del Kevo'o

p—.90'

1 1O
1O
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43 J- .
34'

i—* H

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1o 100
H 1
1nsolobile

10 . 100 l
46 1nsolobile li)A c T°
Dir
N'nnì. daCalcolo
esegnirsi Scori
Nnmero
di cifre Posizioni de] Regolo

x ,y a
3<V

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|Soor*l Nnmero
di cifre Posizioni del Recolo

x)-± Dir 34'

1O 1OO
1 1nsolobile

1O 1OO

Si'

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; 1nsolobile

*9 Rov. 1nsolobile
lnv.
io 1OO
OO-1 Y' Y |3{'
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Nnii>. da Calcolo Nnmero
pspynii'Hi ScopT di cifre Posizioni del Regolo

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1 B 1O
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Calcolo Snmero Posizioni del Regolo
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Pag. 38 linea 28 inferiore leggi superiore


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