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Dato un freno a tamburo con due ceppi ad espansione ad accostamento semilibero ed il freno a disco ad
accostamento traslatorio con le seguenti caratteristiche:
1)
· Calcolare il momento frenante complessivo del freno a tamburo
· Disegnare il diagramma delle pressioni
· Calcolare la forza risultante scaricata dal tamburo sul telaio
2)
· Dimensionare il freno a disco in modo tale che abbia pressione massima sulle pastiglie e momento
frenante complessivo uguali a quelli del freno a tamburo prima analizzato, supponendo la medesima
forza di chiusura, un angolo di abbracciamento ed un efficacia frenante di 0.75.
· Calcolare la forza risultante scaricata dal disco sul telaio.
1. Calcolare il momento frenante complessivo del freno a tamburo
Determiniamo il momento frenante calcolando per primo la forza di chiusura Q in quanto conosciamo la
pressione di esercizio del circuito oleodinamico di comando e la superficie su cui agisce tale pressione ;
quindi ci troviamo:
Per il calcolo del momento frenante complessivo , e’ necessario conoscere quale ceppo e’ avvolgente e quale
e’ svolgente e individuare la geometria , quindi i bracci delle forze che possiamo ricavare graficamente a
partire dalla costruzione del cerchio di Romiti il cui raggio è definito dalla seguente espressione:
che . La suddetta
equazione rappresenta, in
coordinate polari, una
circonferenza di diametro p0
(che sarà la pmax tra le due pressioni che
agiscono nei due ceppi) avente estremi
del diametro uno nel centro del
tamburo O e l’altro nel punto di
intersezione tra la retta di
accostamento l e la
circonferenza che definisce il
tamburo.
Si riporta il diagramma delle
pressioni in forma polare nella
figura a fine documento (una corrispettiva circonferenza arancione per entrambi i ceppi). Di seguito si
riporta invece il diagramma in forma cartesiana. Da entrambi i diagrammi si evince che la p max non si ha agli
estremi del ceppo ma ad una certa distanza da essi.
3. Calcolo della forza risultante scaricata dal tamburo sul telaio
In fase di frenata sul tamburo vengono applicate delle forze da parte delle ganasce, per mezzo del contatto
fra il tamburo e i due ceppi. Queste forze, se non uguali e opposte, saranno equilibrate da reazioni vincolari
che si sviluppano al livello della coppia rotoidale attraverso cui il tamburo è fissato al telaio. Per il principio
di azione e reazione, il tamburo scaricherà sui ceppi forze uguali e opposte a quelle prima considerate. Per
l’equilibrio del ceppo questa forza si ritroverà nuovamente uguale e contraria a livello del punto A, coppia
rotoidale che collega ceppo e portaceppo. Sul portaceppo si ritroveranno dunque le seguenti forze:
· Q →forza di chiusura, nota in modulo e direzione per ogni portaceppo;
· Fceppo,portaceppo --> ne è nota la direzione, ovvero la retta passante per i punti E ed R *, con R* polo delle
risultanti. È quella di cui ci interessa conoscere il modulo in quando, passando per il ceppo, si scarica
direttamente sul tamburo e poi sul telaio;
· Ftelaio,portaceppo --> nota in direzione, passante per O1 (punto di applicazione) e, per soddisfare la condizione
di equilibrio, per il punto di intersezione delle direzioni delle forze Q e F ceppo,portaceppo. È la reazione
vincolare che il telaio applica ai portaceppi.
Avendo una forza nota e due note in direzione, è possibile chiudere il triangolo di equilibrio per definire i
moduli mancanti per via grafica. Si evince che le forze applicate dai due ceppi al tamburo sono tra loro
uguali e opposte pertanto non è necessario che il telaio reagisca. Il telaio è dunque non sollecitato.