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Lezioni 2 e 3:
Alberi di trasmissione
2
Definizioni
• Assi:
fissi o rotanti
sollecitati solamente a flessione, non a torsione
• Alberi:
sempre rotanti
sollecitati sia a flessione, sia a torsione
Caratteristiche:
Linea d’asse: rettilinea, a gomiti.
Tipo di sezione: cava o piena.
Forma della sezione: circolare o profilata (quadrati, scanalati).
Lunghezza: lunghi o corti.
Tipologia: di pezzo, snodati flessibili.
Vincoli: isostatici, iperstatici (a prescindere dalla libertà di ruotare).
PSM: Alberi
3
Esempio di applicazione: riduttore (esercitazione)
Uscita
(lato utilizzatore)
Ingresso
(lato motore)
PSM: Alberi
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Dimensionamento di massima
La progettazione di un albero consiste principalmente nel dimensionamento
dei diametri delle varie sezioni.
Dimensionamento di massima:
• esperienza;
• calcoli semplificati;
• formule empiriche.
Verifiche:
• resistenza alle sollecitazioni statiche;
• resistenza a fatica;
• entità massima della deflessione;
• velocità critiche sia flessionali, sia torsionali.
PSM: Alberi
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Dimensionamento dei dettagli
Progetto della geometria dei “punti critici”:
• raccordi tra tratti a diversi diametri
• sedi e spallamenti per cuscinetti Sovra-sollecitazioni
• sedi di linguette e chiavette localizzate
• profili scanalati (Effetto d’intaglio)
• etc.
Verifiche:
• resistenza alle sollecitazioni statiche;
• resistenza a fatica.
PSM: Alberi
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Scelta del materiale
La trattazione seguente si riferirà sempre ad alberi in acciaio.
Gli alberi vengono classificati come:
• alberi lunghi
In generale, negli alberi lunghi la condizione limite è rappresentata dallo
spostamento massimo accettabile, quello che viene definito come freccia
massima (fmax).
Il parametro importante è quindi la rigidezza dell’albero, legata al modulo
di elasticità, E, che assume valori simili per tutti gli acciai.
Non sono quindi necessari acciai ad alta resistenza; possono essere usati
acciai come Fe360, Fe430 o Fe510.
• alberi corti
Negli alberi corti la condizione limite è rappresentata dalla vita a fatica.
In questo caso è necessario usare acciai ad alta resistenza (non legati o
debolmente legati). Esempi tipici sono il C40 o il 30NiCrMo3.
In generale, vengono anche sottoposti a trattamento termico per
migliorarne le caratteristiche di resistenza a fatica (es. bonifica).
PSM: Alberi
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Condizioni particolari
Bisogna prendere in considerazione il fatto che gli alberi possono lavorare in
condizioni particolari in cui altre sollecitazioni possono diventare limitanti:
• usura; Rimedio: cementazione
• fatica da contatto; o nitrurazione.
• corrosione; Rimedio: rivestimenti.
• etc.
PSM: Alberi
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Passi preliminari
Prima di procedere con il dimensionamento è necessario effettuare delle
considerazioni preliminari sulla geometria dell’albero.
PSM: Alberi
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Calcolo delle azioni interne (1)
Schematizzazione delle azioni agenti su una ruota dentata
elicoidale, montata su un albero vincolato isostaticamente
(cerniera e carrello)
d
M t Ft Fr
2
PSM: Alberi
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Calcolo delle azioni interne (2)
E’ necessario effettuare le seguenti operazioni:
• individuare i piani in cui eseguire lo studio (x-z ed y-z);
• riportare tutti i carichi sull’asse dell’albero;
• ricordarsi dei momenti di trasporto.
Fr
PSM: Alberi
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Calcolo delle azioni interne (3)
L’operazione successiva è il calcolo delle reazioni vincolari.
Definiamo: 𝑙 = 𝑎 + 𝑏
Dagli equilibri otteniamo:
𝑑
𝑀𝑡 = 𝐹𝑡
2
𝐴0 = −𝐹𝑎
𝑏
𝐻0 = 𝐹𝑡 Fr
𝑙
𝑏 𝑑
𝑉0 = 𝐹𝑟 + 𝐹
𝑙 2𝑙 𝑎
𝑎
𝐻1 = 𝐹𝑡
𝑙
𝑎 𝑑
𝑉1 = − 𝐹𝑟 − 𝐹𝑎
𝑙 2𝑙
PSM: Alberi
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Calcolo delle azioni interne (3)
Bisogna quindi fissare una convenzione per il calcolo delle azioni interne. La
convenzione può essere fissata arbitrariamente, l’importante è essere
conformi nella scrittura delle azioni interne.
• Azione assiale: N
• Taglio: T
• Momento flettente: Mf
Fibre tese
• Momento torcente: Mt
PSM: Alberi
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Calcolo delle azioni interne (5)
Le azioni interne vengono calcolate indipendentemente sui due piani.
Piano x-z Piano y-z
𝑏 𝑑 𝑎𝑏
− 𝑙 𝐹𝑟 + 2𝑙 𝐹𝑎 𝑎 𝐹
𝑎 𝑑
− 𝑙 𝐹𝑟 − 2𝑙 𝐹𝑎 𝑏 𝑙 𝑡
x
Mf z
z
y
𝑎
+ 𝐹
+ 𝑙 𝑡
- 𝐹𝑟 𝑎
− 𝑙 𝐹𝑟
𝑑
− 2𝑙 𝐹𝑎
T 𝑏
𝐹
𝑙 𝑡
- 𝐹𝑡
𝑏 𝑑
− 𝑙 𝐹𝑟 + 2𝑙 𝐹𝑎
𝐹𝑎 +
N
𝑑
𝐹 Mt
2 𝑡 -
PSM: Alberi
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Progetto di massima (1)
Considerando la flessione ed in particolare avendo calcolato il massimo
momento flettente con la risoluzione delle azioni interne, si può scrivere:
3 𝑀𝑓,𝑚𝑎𝑥
𝑑 ≥ 2.17
𝜎𝑎𝑚𝑚
dove:
• Mf,max : massimo momento flettente
• d : diametro albero nella sezione con massimo Mf
• σamm (~ Rm / 6) : massima sollecitazione ammissibile per il materiale
PSM: Alberi
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Progetto di massima (2)
Passando alla torsione, avendo calcolato il massimo momento torcente con la
risoluzione delle azioni interne, si può scrivere:
3 𝑀𝑡,𝑚𝑎𝑥
𝑑 ≥ 1.72
𝜏𝑎𝑚𝑚
dove:
• Mt,max : massimo momento torcente
• d : diametro albero nella sezione con massimo Mt
• τamm (~ Rm / 15) : massima sollecitazione ammissibile per il materiale
PSM: Alberi
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Progetto di massima (3)
Nel caso l’albero venga sollecitato sia a torsione che a flessione:
3 𝑀𝑓,𝑒𝑞
𝑑 ≥ 2.17
𝜎𝑎𝑚𝑚
dove:
2
• 𝑀𝑓,𝑒𝑞 = 𝑀𝑓,𝑚𝑎𝑥 + 𝛼 ∙ 𝑀𝑡 2
PSM: Alberi
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Sovrasollecitazioni locali (1)
Le operazioni fondamentali da eseguire
sono:
PSM: Alberi
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Sovrasollecitazioni locali (2)
E’ possibile determinare il fattore Kt anche con metodi numerici.
Es: FEM, BEM, etc…
Fa
Fr
PSM: Alberi
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Verifica di resistenza statica (1)
Ci si limita al caso dei materiali duttili.
Si fa riferimento ad un criterio per materiali isotropi: si usano il criterio di
Huber-Hencky-von Mises o il criterio di Guest-Saint Venant-Tresca:
∗
𝜎𝑠𝑛
𝜎𝑉𝑀 = 𝜎𝐼2 + 𝜎𝐼𝐼2 2
+ 𝜎𝐼𝐼𝐼 − 𝜎𝐼 𝜎𝐼𝐼 − 𝜎𝐼𝐼 𝜎𝐼𝐼𝐼 − 𝜎𝐼 𝜎𝐼𝐼𝐼 = 𝜎2 + 3𝜏 2 ≤
𝜂
∗
𝜎𝑠𝑛
𝜎𝐺𝑇 = 𝜎𝐼 − 𝜎𝐼𝐼𝐼 = 𝜎2 + 4𝜏 2 ≤
𝜂
PSM: Alberi
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Verifica di resistenza statica (2)
E’ possibile effettuare la verifica di resistenza statica considerando due
condizioni limite:
PSM: Alberi
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Verifica di resistenza a fatica
Nel caso di verifica di resistenza a fatica bisogna tenere in considerazioni
diversi fattori.
In generale, il progetto di un albero a fatica deve sempre considerare i
seguenti effetti:
PSM: Alberi
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Sensibilità all’intaglio (1)
Il coefficiente di intaglio a fatica Kf viene espresso attraverso la seguente
relazione che dipende dal coefficiente di intaglio teorico Kt e dalla sensibilità
all’intaglio q:
𝐾𝑓 = 1 + 𝑞 ∙ 𝐾𝑡 − 1
PSM: Alberi
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Sensibilità all’intaglio (2)
Risulta interessante osservare l’espressione della sensibilità all’intaglio data da
Neuber e Peterson.
2
′
140
𝜌 ≈
𝑅𝑚
PSM: Alberi
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Effetto dimensionale
Passando dal provino al pezzo si nota una diminuzione del limite di fatica,
fenomeno che prende il nome di effetto dimensionale.
𝜎𝑙𝑖𝑚 𝑑≠10𝑚𝑚
𝑏2 =
𝜎𝑙𝑖𝑚 𝑑=10𝑚𝑚
PSM: Alberi
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Effetto della finitura superficiale
L’effetto della finitura superficiale è strettamente legato al coefficiente di
intaglio, le asperità possono aumentare il valore di sforzo locale, degradando
quindi il limite di fatica del pezzo.
𝜎𝑙𝑖𝑚 𝑅𝑎 ≠𝑅𝑎,𝑟𝑖𝑓
𝑏3 = b3
𝜎𝑙𝑖𝑚 𝑅𝑎 =𝑅𝑎,𝑟𝑖𝑓
Rm (MPa)
PSM: Alberi
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Limite di fatica del pezzo
Gli effetti precedentemente illustrati portano alla formulazione del limite di
fatica del pezzo, sulla base del limite di fatica del provino:
𝑏2 𝑏3
𝜎𝑎,𝑙𝑖𝑚 = 𝜎𝐹𝐴
𝐾𝑓
PSM: Alberi
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Verifica a fatica monoassiale
La sollecitazione ammissibile a fatica è quindi ricavata introducendo un valore
del coefficiente di sicurezza η per la fatica monoassiale:
𝜎𝑎,𝑙𝑖𝑚
𝜎𝑎,𝑎𝑚𝑚 =
𝜂
Per riassumere:
𝜎𝐹𝐴𝑓 ∙ 𝑏2 ∙ 𝑏3 0.5 ∙ 𝑅𝑚 ∙ 𝑏2 ∙ 𝑏3
′
𝜎𝑎,𝑙𝑖𝑚 𝜎𝐹𝐴𝑓 𝐾𝑓,𝑓 𝐾𝑓,𝑓
𝜎𝑎,𝑓 ≤ = = =
𝜂 𝜂 𝜂 𝜂
𝜎𝐹𝐴𝑎 ∙ 𝑏3 0.4 ∙ 𝑅𝑚 ∙ 𝑏3
′ 𝐾𝑓,𝑎 𝐾𝑓,𝑎
𝜎𝑎,𝑙𝑖𝑚 𝜎𝐹𝐴𝑎
𝜎𝑎,𝑎 ≤ = = =
𝜂 𝜂 𝜂 𝜂
𝜏𝐹𝐴𝑡 ∙ 𝑏2 ∙ 𝑏3 0.3 ∙ 𝑅𝑚 ∙ 𝑏2 ∙ 𝑏3
′ 𝐾𝑓,𝑡 𝐾𝑓,𝑡
𝜏𝑎,𝑙𝑖𝑚 𝜏𝐹𝐴𝑡
𝜏𝑎,𝑡 ≤ = = =
𝜂 𝜂 𝜂 𝜂
PSM: Alberi
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Effetto dello sforzo medio
Diagramma di Haigh semplificato
σa τa
Rsn Limite di snervamento τsn
𝜎𝑎 = −𝜎𝑚 + 𝑅𝑠𝑛 Limite di snervamento
τ𝑎 = −τ𝑚 + τ𝑠𝑛
σ’FA
Retta di Goodman τ’FAt = τlim
σa,lim 𝜎𝑎 𝜎𝑚
+ =1
σa 𝜎′𝐹𝐴 𝑅𝑚 τa
PSM: Alberi
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Verifica di resistenza a fatica multiassiale
La verifica a fatica di un albero soggetto a flesso-torsione deve riferirsi ad un
criterio di fatica multiassiale.
Tra i vari criteri i più usati considereremo quello di Gough-Pollard:
GP
a2 H lim
2
a2 amm
H lim lim lim
PSM: Alberi
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Verifica della deflessione (1)
E’ importante ricordare che la verifica a rottura del pezzo è una condizione
necessaria ma non sufficiente per un buon progetto.
E’ infatti necessario anche considerare le massime deflessioni con cui un
albero può operare, soprattutto quando siamo in presenza di alberi lunghi e di
basse tolleranze negli ingombri.
Di solito si fa riferimento alle seguenti condizioni:
PSM: Alberi
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Verifica della deflessione (2)
Consideriamo il seguente esempio.
PSM: Alberi
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Verifica della deflessione (3)
P a 2 b 2
f max, f max 2
f max, f 2
3 E J l xz max, yz
Deformata
per il solo carico Pxz
fmax,xz Deformata
per il solo carico Pyz
fmax,yz
Velocità critiche
flessionali
PSM: Alberi
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Velocità critiche flessionali (2)
3 E J l
Rigidezza flessionale: K 2 2
a b
Carico radiale da applicare nella sezione del disco e necessario per
provocare una freccia ( f ) unitaria
PSM: Alberi
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Velocità critiche flessionali (3)
𝐾
𝑚 ∙ 𝜔2 ∙ 𝑦 = forza centrifuga 𝜔𝑐𝑟 =
𝑚
PSM: Alberi
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Velocità critiche torsionali (1)
Si consideri prima il caso di un albero snello, con massa trascurabile, il cui
estremo di sinistra è incastrato su quello di destra è calettato un disco sottile
con momento di inerzia 𝐼.
L’albero è caratterizzato da una rigidezza torsionale espressa da:
PSM: Alberi
37
Velocità critiche torsionali (2)
Per una certa rotazione arbitraria θ si genera quindi una coppia di richiamo
data da:
GJp
M
l
L’equazione che governa le vibrazioni torsionali risulta quindi:
GJ p
I M cost
l
da cui si ricava facilmente che la frequenza propria ω del sistema è:
GJp
I l
Si ha pertanto risonanza quando Ω = ω.
PSM: Alberi
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Velocità critiche torsionali (3)
Gli alberi sono in realtà liberi di ruotare e portano più di una massa (per
esempio volani o ruote dentate).
Si consideri quindi lo stesso sistema illustrato in precedenza, in cui però anche
sull’estremo di sinistra è calettato un disco sottile.
PSM: Alberi
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Velocità critiche torsionali (4)
Deve quindi esistere una sezione dell’albero che durante la vibrazione è come
se rimanesse fissa in quanto i due tratti di albero in quel punto devono
possedere la stessa pulsazione, ovvero:
GJp GJp
I1 l1 I 2 l2
I1 l1 I 2 l2
l1 l2 l
I1 I 2 G J p
I1 I 2 l
PSM: Alberi
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Montaggio cuscinetti (1)
La scelta dei cuscinetti è di fondamentale importanza, in quanto è necessario
fare la scelta costruttiva più opportuna in relazione allo schema ideale che si è
usato nella fase di dimensionamento.
Nel caso illustrato di seguito si ha un esempio di errato montaggio dei
cuscinetti (a) e della corretta soluzione (b).
PSM: Alberi
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Montaggio cuscinetti (2)
Nella figura vengono riportate due diverse soluzioni costruttive per il
montaggio dei cuscinetti:
• a sinistra i cuscinetti non sono vincolati assialmente alla scatola;
• a destra uno dei cuscinetti è vincolato assialmente in una sola direzione.
PSM: Alberi
42
Montaggio cuscinetti (3)
L’alloggiamento dei cuscinetti su albero e scatola è un altro punto su cui il
progettista deve focalizzare l’attenzione, perché bisogna fare il modo di avere il
corretto dimensionamento tra le ghiere del cuscinetto e le spalle dei supporti.
Nella figura vengono presentati due casi di adattamento alla sede per uno
spallamento insufficiente (a) ed uno eccessivo (b).
PSM: Alberi
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Montaggio cuscinetti (4)
I cuscinetti vengono schermati dall’ambiente esterno tramite delle tenute, le
quali hanno anche il ruolo di evitare la perdita del mezzo lubrificante. E’
importante non avere nessun corpo estraneo nella pista di rotolamento dei
rulli o sfere dei cuscinetti in modo da evitare il danneggiamento degli stessi.
PSM: Alberi
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Disegno costruttivo (1)
Seppur un albero risulti semplice dal punto di vista costruttivo in quanto a
geometria (solido di rivoluzione), il disegno costruttivo può a volte essere
anche molto complesso in quanto deve recare le indicazioni sulle lavorazioni e
sulle tolleranze per l’accoppiamento con altri organi.
PSM: Alberi
45
Disegno costruttivo (2)
In figura viene riportato un secondo esempio di albero che reca, a sbalzo, una
puleggia fissa ed una folle.
PSM: Alberi
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Disegno costruttivo (3)
In figura viene riportato un terzo esempio di albero per un piccolo motore
elettrico.
PSM: Alberi
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Disegno costruttivo (4)
In figura viene riportato un quarto esempio di albero in cui vengono messe in
risalto le lavorazioni ed i profili scanalati.
PSM: Alberi