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INTRODUZIONE AL METODO

DEGLI ELEMENTI FINITI

Funzioni di forma

Tommaso Maria Brugo

Alma mater studiorum – Università di Bologna


Dipartimento di Ingegneria Meccanica (DIN)
Funzioni di forma

ന 𝑒 = න ℎ 𝐵ധ 𝑇 𝐷
ന 𝐵𝑑Ω
ധ Matrice di rigidezza
Per determinare: 𝐾 elemento e-esimo
Ω𝑒

𝑢𝑥 1 𝑒
𝜕𝑁1 𝜕𝑁2 𝜕𝑁𝑛 𝑢𝑦
0 0 … 0 1
𝜕𝑥 𝜕𝑥 𝜕𝑥
È necessario 𝜕𝑁1 𝜕𝑁2 𝜕𝑁𝑛
𝑢𝑥 2 ന delle derivate
Matrice 𝑩
𝐵ധ 𝑥, 𝑦 = 0 0 ⋯ 0 𝑢𝑦
conoscere: 𝜕𝑦 𝜕𝑦 𝜕𝑦 2 delle funzioni di forma

𝜕𝑁1 𝜕𝑁1 𝜕𝑁2 𝜕𝑁2 𝜕𝑁𝑛 𝜕𝑁𝑛 𝑢𝑥 𝑛

𝜕𝑦 𝜕𝑥 𝜕𝑦 𝜕𝑥 𝜕𝑦 𝜕𝑥 𝑢𝑦
𝑛

E quindi
definire: 𝑁1 𝑥, 𝑦 , 𝑁2 𝑥, 𝑦 , … 𝑁𝑛 𝑥, 𝑦 ? Funzioni di forma
𝑛

𝑢𝑥 𝑒 𝑥, 𝑦 = ෍ 𝑁𝑖 𝑥, 𝑦 𝑢𝑥 𝑒𝑖 Che mi descrivono il campo di


𝑖=1 spostamento all’interno
𝑛 dell’elemento 𝑢𝑥 𝑒 𝑥, 𝑦 e 𝑢𝑦 𝑒 𝑥, 𝑦
𝑢𝑦 𝑒 𝑥, 𝑦 = ෍ 𝑁𝑖 𝑥, 𝑦 𝑢𝑦 𝑒 in funzione degli spostamenti nodali
𝑖
𝑖=1 𝑢𝑦 𝑒 e 𝑣𝑦 𝑒
𝑖 𝑖
Requisiti funzioni di forma: Conformità
Affinché la soluzione agli elementi finiti converga (ovvero la soluzione approcci a
quella esatta) è necessario che il principio di stazionarietà globale sia verificato:
𝐸 𝐸

𝜕Π = 𝜕 ෍ Π 𝑒 = ෍ 𝜕Π 𝑒 = 0
𝑒=1 𝑒=1

Perché ciò avvenga le funzioni di forma devono rispettare due condizioni:


1) Condizione di conformità:
L’ordine del polinomio interpolante, che rappresenta il campo di spostamento 𝑢ത 𝑒 𝑥, 𝑦
all’interno dell’elemento, deve essere completo almeno fino al grado 𝒎 della derivata
che compare nell’integrale dell’energia potenziale Π 𝑒 :

• Barra: 𝑚=1

• Trave: 𝑚=2

1
• Stato piano: Π 𝑢, 𝑣 = ന 𝜀 ҧ 𝑑Ω − න 𝑢ത 𝑇 𝑏 𝑑Ω − න 𝑢ത 𝑇 𝑞 𝑛ത 𝑑Γ
න 𝜀 𝑇ҧ 𝐷
2 Ω Ω Γ
1
= න 𝑢ത 𝑇 𝐿ധ𝑇 𝐷
ന 𝐿ധ 𝑢ത 𝑑Ω − න 𝑢ത 𝑇 𝑏 𝑑Ω − න 𝑢ത 𝑇 𝑞 𝑛ത 𝑑Γ 𝑚=1
2 Ω Ω Γ
Requisiti funzioni di forma: Compatibilità

2 ) Condizioni di compatibilità:
Affinché sia definita univocamente la σ Π 𝑒 è necessario che il campo di spostamento
globale 𝑢ത 𝑥, 𝑦 sia una funzione 𝐶 𝑚−1 continua (in stato piano 𝐶 0 ) tra un elemento e
l’altro (sul bordo). In altri termini lo spostamento deve essere continuo tra un elemento
e l’altro.
COMPATIBILE NON COMPATIBLE
SUL BORDO SUL BORDO
Requisiti funzioni di forma: Es. Compatibilità
ESEMPIO DI COMPATIBILITÀ: Consideriamo due elementi triangolari con due nodi A e B in
comune, in cui polinomio interpolante del campo di spostamento u valga:
𝑢𝑥 𝑒 (𝑥, 𝑦) = 𝑎1 + 𝑎2 𝑥+ 𝑎3 𝑦

Il lato AB può essere rappresentato dalla seguente equazione: 𝑦 = 𝛽 + 𝛼 𝑥


Spostamento lungo AB: 𝑢𝑥 𝑒 𝑥 = 𝑎1 + 𝑎2 𝑥 + 𝑎3 𝛽 + 𝑎3 𝛼 𝑥 = 𝑏1 + 𝑏2 𝑥

Spostamento lungo il lato AB unicamente definito dai valori nodali 𝑢𝐴 𝑢𝐵


in quanto si tratta di un sistema di 2 equazioni a 2 incognite
Requisiti funzioni di forma: Es. Non Compatibilità
ESEMPIO DI NON COMPATIBILITÀ: Consideriamo due elementi quadrangolari con due nodi A e
B in comune il cui polinomio interpolante dello spostamento u vale:
𝑢𝑥 𝑒 (𝑥, 𝑦) = 𝑎1 + 𝑎2 𝑥+ 𝑎3 𝑦+ 𝑎4 𝑥𝑦
I) Lati paralleli agli assi cartesiani II) Elemento ruotato o deformato

Lungo il lato AB: 𝑥 = 𝑥𝐴 = 𝑥𝐵 = 𝑐𝑜𝑠𝑡. Lato AB rappresentato da eq.: 𝑦 = 𝛼 𝑥 + 𝛽

Spost. lungo AB: 𝑢𝑥 𝑒 (𝑦) = 𝑏1 + 𝑏2 𝑦 Spost. lungo AB: 𝑢𝑥 𝑒 𝑥 = 𝑏1 + 𝑏2 𝑥 + 𝑏3 𝑥 2

Spost. unicamente definito dai valori Spost. non unicamente definito dai valori
nodali 𝑢𝐴 𝑢𝐵 nodali 𝑢𝐴 𝑢𝐵 (sist. di 2 eq. in 3 incognite)
Elemento Isoparamtrico
Soluzione
ELEMENTO ISOPARAMETRICO:
• Le funzioni di forma sono calcolate nel sistema di riferimento naturale.
➢ Garantisce la compatibilità per l’elemento quadrangolare essendo i lati ortogonali agli assi.

Sistema di Sistema di
riferimento riferimento
cartesiano naturale
(𝑥, 𝑦) (𝜉, 𝜂)

• La geometria, ovvero le coordinate all’interno dell’elemento, vanno quindi interpolate con


le stesse funzioni di forma che interpolano gli spostamenti.

𝑛 𝑛

𝑢𝑥 𝑒 (𝜉, 𝜂) = ෍ 𝑁𝑖 (𝜉, 𝜂)𝑢𝑥 𝑒𝑖 𝑥 𝑒 (𝜉, 𝜂) = ෍ 𝑁𝑖 (𝜉, 𝜂)𝑥𝑖𝑒


𝑖=1 𝑖=1
𝑛 𝑛

𝑢𝑦 𝑒 (𝜉, 𝜂) = ෍ 𝑁𝑖 (𝜉, 𝜂)𝑢𝑥 𝑒𝑖 𝑦 𝑒 (𝜉, 𝜂) = ෍ 𝑁𝑖 (𝜉, 𝜂)𝑦𝑖𝑒


𝑖=1 𝑖=1
SPOSTAMENTO GEOMETRIA
Matrice Jacobiana
PROBLEMA: La matrice 𝑩 ന (necessaria per 𝜕𝑁1 𝜕𝑁2 𝜕𝑁𝑛
0 0 … 0
calcolare 𝐾 𝑒 ) contiene le derivate delle 𝜕𝑥 𝜕𝑥 𝜕𝑥
𝜕𝑁1 𝜕𝑁2 𝜕𝑁𝑛
funzioni di forma rispetto alle coordinate ന 𝒙, 𝒚 =
𝑩 0 0 ⋯ 0
𝜕𝑦 𝜕𝑦 𝜕𝑦
cartesiane, mentre le funzioni di forma sono 𝜕𝑁1 𝜕𝑁1 𝜕𝑁2 𝜕𝑁2 𝜕𝑁𝑛 𝜕𝑁𝑛
calcolate nel riferimento naturale! …
𝜕𝑦 𝜕𝑥 𝜕𝑦 𝜕𝑥 𝜕𝑦 𝜕𝑥

Necessaria una trasformazione delle derivate dal sistema di riferimento cartesiano a


quello naturale:
𝜕 𝜕𝑥 𝜕𝑦 𝜕 𝜕𝑥 𝜕𝑦
𝜕𝜉 𝜕𝜉 𝜕𝜉 𝜕𝑥 𝜕𝜉 𝜕𝜉 𝐽 𝐽12 MATRICE
= Con: 𝑱Ӗ = = 11
𝜕 𝜕𝑥 𝜕𝑦 𝜕 𝜕𝑥 𝜕𝑦 𝐽21 𝐽22 JACOBIANA
𝜕𝜂 𝜕𝜂 𝜕𝜂 𝜕𝑦 𝜕𝜂 𝜕𝜂
Essendo: 𝑱Ӗ −𝟏 𝑱Ӗ = ധ𝑰
➢ Trasformazione inversa:
𝜕 𝜕 𝜕𝜉 𝜕𝜂
𝜕𝑥 𝜕𝜉 𝜕𝑥 𝜕𝑥 1 𝐽22 −𝐽12
Ӗ
−1 Ӗ
𝐽−1 = 𝜕𝜉 =
𝜕 =𝐽
Con: 𝜕𝜂
𝜕 𝒅𝒆𝒕 𝑱 −𝐽21 𝐽11
𝜕𝑦 𝜕𝜂 𝜕𝑦 𝜕𝑦
JACOBIANO
𝜕𝑁𝑖 𝜕𝑁𝑖
𝜕𝑥 1 𝐽22 −𝐽12 𝜕𝜉 𝟏 ෩
= ∀ 𝑁𝑖 ന 𝝃, 𝜼 =
𝑩 ෩
𝑩
𝜕𝑁𝑖 det 𝐽 −𝐽21 𝐽11 𝜕𝑁𝑖 𝑫𝒆𝒕 𝑱
𝜕𝑦 𝜕𝜂 ന
Sostituendo in 𝑩
Jacobiano
PROBLEMA: La matrice di rigidezza 𝐾 𝑒 è ottenuta per
integrazione sull’area dell’elemento espresso in coordinate ന 𝑒 = න 𝐵ധ 𝑇 𝐷
𝐾 ന 𝐵𝑑Ω

Ω𝑒
cartesiane, mentre le funzioni di forma sono ora calcolate
nel riferimento naturale!
Necessario effettuare una integrazione per sostituzione
Trasformazione tra l’elemento di area infinitesimo nel riferimento cartesiano
𝑑𝛺𝑒 = 𝑑𝑥 𝑑𝑦 a quello naturale 𝑑𝜉 𝑑𝜂:

𝜕𝑥 𝜕𝑥
𝑑𝜉 𝑑𝜂
𝜕𝜉 𝜕𝜂 𝜕𝑥 𝜕𝑦 𝜕𝑥 𝜕𝑦
𝒅𝛀𝒆 = 𝑑𝑥 𝑑𝑦 = 𝐷𝑒𝑡 = − 𝑑𝜉𝑑𝜂 =
𝜕𝑦 𝜕𝑦 𝜕𝜉 𝜕𝜂 𝜕𝜂 𝜕𝜉
𝑑𝜉 𝑑𝜂
𝜕𝜉 𝜕𝜂
𝑶𝑨 𝑶𝑩
𝜕𝑥 𝜕𝑥
𝜕𝜉 𝜕𝜂
= 𝐷𝑒𝑡 𝑑𝜉𝑑𝜂 = 𝐷𝑒𝑡 𝐽𝑇 𝑑𝜉𝑑𝜂 = 𝑫𝒆𝒕 𝑱 𝒅𝝃𝒅𝜼 Il valore assoluto del determinante
𝜕𝑦 𝜕𝑦
è pari all’area del parallelogramma
𝜕𝜉 𝜕𝜂 formato dai vettori della matrice
෨𝑇
𝐵 𝐵෨ 𝟏 ෨𝑇 ෨
ന 𝒆 ധ 𝑇 ന ധ
𝑲 = න ℎ𝐵 𝐷 𝐵𝑑Ω = න ℎ ന
𝐷 𝐷𝑒𝑡 𝐽 𝑑𝜉 𝑑𝜂 = න 𝒉 ന 𝐵𝒅𝝃 𝒅𝜼
𝐵 𝑫
Ω𝑒 Ω0 𝐷𝑒𝑡 𝐽 𝐷𝑒𝑡 𝐽 𝜴𝟎 𝑫𝒆𝒕 𝑱
Regole per la scelta del polinomio interpolante

Regole generali per la scelta del polinomio interpolante:


I. Il numero dei termini del polinomio (parametri incogniti) deve essere uguale al
numero dei Gdl associati all’elemento (numero di nodi). Se così non fosse il polinomio
interpolante non sarebbe unicamente determinato.
II. I termini polinomiali rappresentati nel triangolo di pascal devono essere:
• simmetrici rispetto all’asse di simmetria
• completi per tuti i gradi inferiori al massimo grado considerato

1
𝜉 𝜂
𝜉2 𝜉𝜂 𝜂 2
𝜉3 𝜉 2 𝜂 𝜉𝜂 2 𝜂 3

Asse di simmetria
Esempi funzioni interpolanti per diversi elementi iso-parametrici

𝑢(𝜉, 𝜂) = 𝑎1 + 𝑎2 𝜉 + 𝑎3 𝜂 𝑢 𝜉, 𝜂 = 𝑎1 + 𝑎2 𝜉 + 𝑎3 𝜂 + 𝑎4 𝜉𝜂

𝑢 𝜉, 𝜂 = 𝑎1 + 𝑎2 𝜉 + 𝑎3 𝜂 + 𝑎4 𝜉 2 𝑢 𝜉, 𝜂 = 𝑎1 + 𝑎2 𝜉 + 𝑎3 𝜂 + 𝑎4 𝜉 2
+𝑎5 𝜉𝜂 + +𝑎6 𝜂2 +𝑎5 𝜉𝜂 + +𝑎6 𝜂2 + 𝑎6 𝜉 2 𝜂 + 𝑎6 𝜂2 𝜉
EsC1 (in classe): Determinare le funzioni di forma QL1
Calcolare le funzioni di forma espresse in coordinate naturali per l’elemento rettangolare a 4
nodi (QL1), dato il seguente polinomio interpolante: 𝑢 𝜉, 𝜂 = 𝑎1 + 𝑎2 𝜉 + 𝑎3 𝜂 + 𝑎4 𝜉𝜂

Nodi 𝜉 𝜂 U
1 -1 -1 U1
2 1 -1 U2
3 1 1 U3
4 -1 1 U4

➢ Risultato atteso:

N1 = ((et - 1)*(xi - 1))/4

N2 =-((et - 1)*(xi + 1))/4

N3 =((et + 1)*(xi + 1))/4

N4 =-((et + 1)*(xi - 1))/4


EsC1 (in Classe): Matlab script
% Es_C1_Funzioni_di_forma
%
% Determianre le funzioni di forma in coordiante cartesiane per un
% elemento triangolare date le coordiante cartesiane dei nodi

clear all % Pulisce le variabili nel Workspace


close all % Chiude i grafici
clc % Pulisce i risultati e comandi nel Command Window

% Dichiaro le variabili simboliche


syms xi et u a1 a2 a3 a4 u1 u2 u3 u4

xi1=-1; et1=-1;
xi2=1; et2=-1;
xi3=1; et3=1;
xi4=-1; et4=1;

% Definisco il polinomio interpolante dello spostamento


u=a1+a2*xi+a3*et+a4*xi*et;

% Per ciascun nodo, sostituisco al polinomio interpolante le coordinate


% naturali corrisondenti
u11=subs(u,[xi et],[xi1 et1]);
u22=subs(u,[xi et],[xi2 et2]);
u33=subs(u,[xi et],[xi3 et3]);
u44=subs(u,[xi et],[xi4 et4]);

% Risolvo il sistema lineare composto dai polinomi interpolanti dello


% spostamento espresso in cossispondenza di ciascun nodo
[a11 a22 a33 a44]=solve(u11==u1,u22==u2,u33==u3,u44==u4,a1,a2,a3,a4);

% Sostituisco al polinomio interpolante i parametri così ottenuti


u=subs(u,[a1 a2 a3 a4],[a11 a22 a33 a44]);

% Raccolgo il polinomio in funzione degli spostamenti nodali


k1=collect(u,u1);
k2=collect(k1,u2);
k3=collect(k1,u3);
U=collect(k3,u4)

% Esprimo lo spostamento interpolato in funzione deglli spostamenti nodali


% -> funzioni di forma:
N1=simplify(subs(U,[u1 u2 u3 u4], [1 0 0 0]))
N2=simplify(subs(U,[u1 u2 u3 u4], [0 1 0 0]))
N3=simplify(subs(U,[u1 u2 u3 u4], [0 0 1 0]))
N4=simplify(subs(U,[u1 u2 u3 u4], [0 0 0 1]))
Es1: Compatibilità funzioni di forma
Verificare che esprimendo le funzioni di forma dell’ elemeto quadrangolare a 4 nodi (QL1)
nel riferimento cartesiano esso non sia più compatibile.
𝑢 𝑥, 𝑦 = 𝑎1 + 𝑎2 𝑥 + 𝑎3 𝑦 + 𝑎4 𝑥𝑦

Nodi x y U
1 0 0.25 1
2 1 0 2
3 1.5 1.5 3
4 0.25 1 4
5 2 0.3 3
𝑦 6 2 1 5
𝟏
𝑥

➢ Risultato atteso:
Bibliografia

Bibliografia:
• Francesco Cesari. Introduzione al metodo degli elementi finiti vol. 1. Pitagora editrice
Bologna (1996).
• Francesco Cesari. Calcolo matriciale delle strutture vol. 2. Pitagora editrice Bologna
(1997).
• Carlos A. Felippa. Introduction to Finite Element Methods. Lecture notes for the
course at the Aerospace Engineering Sciences Department of the University of
Colorado (since 1986). http://www.colorado.edu/engineering/CAS/courses.d/IFEM.d/ .

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