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Corso di Laurea in Ingegneria Informatica

ultima cifra del numero di matricola da 5 a 9

Teoria dei Circuiti (B)


(prof. D. Desideri)

Lezione 17

Fasori ‒
Reti in regime sinusoidale

17.1 Rappresentazione simbolica delle funzioni


sinusoidali isofrequenziali

Rappresentazione simbolica delle funzioni sinusoidali


isofrequenziali
Eseguire numerose operazioni di somma, sottrazione, moltiplicazione
per una costante reale e calcoli di derivata temporale di funzioni
sinusoidali isofrequenziali può risultare laborioso. Esiste un metodo
di calcolo alternativo.
Con funzioni sinusoidali isofrequenziali, sono due le quantità che
individuano univocamente una funzione: l’ampiezza (o, in modo
equivalente, il valore efficace) e la fase iniziale.
Quindi, la generica funzione sinusoidale:
𝑎 𝑡 = 𝐴 𝑠𝑒𝑛 𝜔𝑡 + 𝛼 = 2 𝐴 𝑠𝑒𝑛(𝜔𝑡 + 𝛼)
è individuata (scegliendo il valore efficace oppure l’ampiezza) da una
coppia di costanti reali:
(A,α) oppure (AM,α)
per i quali vale che: A ≥ 0 ; −𝜋 < 𝛼 ≤ 𝜋 ; AM ≥ 0 . 2
17.1 Rappresentazione simbolica delle funzioni
sinusoidali isofrequenziali

Rappresentazione simbolica delle funzioni sinusoidali


isofrequenziali
Si ricorda che un numero complesso scritto in forma polare è
individuato dal modulo e dall’argomento. Il modulo è un valore ≥ 0;
l’argomento è nell’intervallo ]−π, π].
Pertanto si ha una corrispondenza biunivoca fra l’insieme delle
funzioni sinusoidali isofrequenziali e l’insieme dei numeri complessi.
Si può introdurre il numero complesso:
𝐴̅ = 𝐴𝑒
cioè con modulo pari al valore efficace (≥ 0) e argomento pari alla
fase iniziale α (− π < α ≤ π ). Il simbolo j indica l’unità immaginaria:
j = −1 (in matematica si usa il simbolo i per l’unità immaginaria).
In modo equivalente, si può introdurre il numero complesso:
𝐴̅ = 𝐴 𝑒 , cioè con modulo pari all’ampiezza (≥ 0) e argomento
pari alla fase α. In questo corso si userà il valore efficace (e la fase). 3

17.1 Rappresentazione simbolica delle funzioni


sinusoidali isofrequenziali

Rappresentazione simbolica delle funzioni sinusoidali


isofrequenziali
Si ha allora la trasformazione (o trasformata) di Steinmetz o
trasformata simbolica delle funzioni sinusoidali, che associa alle
funzioni sinusoidali isofrequenziali i numeri complessi, detti
fasori o rappresentazioni simboliche delle sinusoidi.
Alla generica 𝑎 𝑡 = 2 𝐴 𝑠𝑒𝑛 𝜔𝑡 + 𝛼 , corrisponde il fasore
𝐴̅ = 𝐴𝑒 :
𝑎 𝑡 = 2 𝐴 𝑠𝑒𝑛 𝜔𝑡 + 𝛼 𝐴̅ = 𝐴𝑒
Vale che: 𝑎 𝑡 = 𝐼𝑚 2 𝐴̅ 𝑒
Infatti: 𝐼𝑚 2 𝐴̅ 𝑒 = 𝐼𝑚 2 𝐴𝑒 𝑒 =
= 2 𝐴 𝑠𝑒𝑛 𝜔𝑡 + 𝛼 = 𝑎(𝑡)
I fasori costituiscono le rappresentazioni simboliche delle funzioni
sinusoidali isofrequenziali. 4
17.1 Rappresentazione simbolica delle funzioni
sinusoidali isofrequenziali

Rappresentazione simbolica delle funzioni sinusoidali


isofrequenziali
Nota 1. Usando la funzione coseno per le sinusoidali isofrequenziali
e il valore efficace per il modulo dei fasori:
𝑎 𝑡 = 𝐴 𝑐𝑜𝑠 𝜔𝑡 + 𝛼 , 𝐴 = 2 𝐴 , 𝐴̅ = 𝐴𝑒 ,
𝑎 𝑡 = 𝑅𝑒 2 𝐴̅ 𝑒 .
Nota 2. Usando la funzione seno per le sinusoidali isofrequenziali e
l’ampiezza per il modulo dei fasori:
𝑎 𝑡 = 𝐴 𝑠𝑒𝑛 𝜔𝑡 + 𝛼 , 𝐴̅ = 𝐴 𝑒 , 𝑎 𝑡 = 𝐼𝑚 𝐴̅ 𝑒 .
Nota 3. Usando la funzione coseno per le sinusoidali isofrequenziali
e l’ampiezza per il modulo dei fasori:
𝑎 𝑡 = 𝐴 𝑐𝑜𝑠 𝜔𝑡 + 𝛼 , 𝐴̅ = 𝐴 𝑒 , 𝑎 𝑡 = 𝑅𝑒 𝐴̅ 𝑒 .
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17.1 Rappresentazione simbolica delle funzioni


sinusoidali isofrequenziali

Rappresentazione simbolica delle funzioni sinusoidali


isofrequenziali
Osservazione. Lo ‟strumentoˮ dell’utilizzo del fasore funziona,
qualunque scelta si faccia (tutte funzioni seno o tutte funzioni
coseno, ampiezza o valore efficace per il modulo del fasore), come
strumento di semplificazione dei calcoli rispetto al fare i conti su
tensioni e correnti della rete nel dominio del tempo. Quando,
utilizzato lo strumento, si torna alla scrittura delle tensioni e delle
correnti nel tempo, ovviamente, i risultati sono uguali. Le scelte
diverse portano cioè a lavorare con numeri complessi diversi, ma
come indicato, i risultati riportati alla fine sulle tensioni e correnti
della rete sono uguali.
-) Come già indicato, la scelta che viene seguita in questo corso è di
usare la funzione seno per le funzioni sinusoidali isofrequenziali e di
usare il valore efficace per i fasori. 6
17.1 Rappresentazione simbolica delle funzioni
sinusoidali isofrequenziali

Rappresentazione simbolica delle funzioni sinusoidali


isofrequenziali
Esempi.
3 3
𝑎 𝑡 = 3 𝑠𝑒𝑛 𝜔𝑡 𝐴̅ = 𝑒 =
2 2
𝜋 2
𝑏 𝑡 = 2 5 𝑠𝑒𝑛 𝜔𝑡 + 𝐵 = 5𝑒 =5 (1 + 𝑗)
4 2
c 𝑡 = 20𝑐𝑜𝑠 𝜔𝑡
20 20
c(t)= 20𝑠𝑒𝑛 𝜔𝑡 + 𝐶̅ = 𝑒 =𝑗
2 2

17.2 Richiami sui numeri complessi

Richiami sui numeri complessi


I numeri complessi sono in corrispondenza biunivoca con i punti del
piano complesso (o piano di Gauss).
Si consideri il numero complesso generico 𝑧̇ corrispondente alla
coppia ordinata di numeri reali (x,y). In forma cartesiana (o forma
algebrica)
𝑧̇ = x + jy
in cui x e y sono rispettivamente la parte reale di 𝑧̇ (x = Re 𝑧̇ ) e la
parte immaginaria di 𝑧̇ (y = Im 𝑧̇ ).
Il piano complesso è un piano cartesiano in cui, di un generico
numero complesso, si riportano in ascissa la parte reale (l’asse delle
ascisse è detto ‟asse reale”) e in ordinata la parte immaginaria (l’asse
delle ordinate è detto ‟asse immaginario”).
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17.2 Richiami sui numeri complessi

Richiami sui numeri complessi


Al numero complesso ż = x + jy è associato in Im P(x,y)
modo biunivoco il punto (P) di coordinate (x,y). y
Si possono utilizzare, oltre alle coordinate ρ
cartesiane, le coordinate polari ρ e θ. Si scrive:
x = ρ cosθ ; y = ρ senθ θ
Inoltre: ρ= x +y O x Re
y
θ = arct per x > 0: π
x θ= per x = 0, y > 0;
y 2
θ = π + arct per x < 0, y > 0; π
x θ=− per x = 0, y < 0;
y 2
θ = −π + arct per x < 0, y < 0; θ = π per x < 0, y = 0.
x
con la funzione arcotangente avente codominio nell’intervallo aperto
]-π/2,π/2[. Si nota che θ non è definito nell’origine (x=0, y=0). 9

17.2 Richiami sui numeri complessi

Richiami sui numeri complessi


Da ż = x + jy, con x = ρ cosθ e y = ρ senθ, e Im
ricordando la formula di Eulero: P(x,y)
y
e = cosθ + jsenθ
ρ
si ottiene la forma polare (o esponenziale):
ż = ρe θ
in cui ρ e θ sono rispettivamente il modulo di 𝑧̇
(ρ = ż ) e l’argomento di ż (θ = ∠ż ). O x Re
Per visualizzare graficamente le operazioni con i Im
numeri complessi, risulta utile rappresentare il P
y
numero complesso ż , associato in modo biunivoco
al punto P di coordinate (x,y) o (ρ,θ), con un ρ
segmento orientato che va dall’origine degli assi θ
O al punto P (il segmento orientato ha modulo ρ e
O x Re
angolo θ rispetto all’asse delle ascisse).
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17.3 Rappresentazione grafica delle funzioni
sinusoidali isofrequenziali

Rappresentazione grafica delle funzioni sinusoidali isofrequenziali


Si è mostrato che le funzioni sinusoidali isofrequenziali sono in
corrispondenza biunivoca con i numeri complessi: si sono ottenuti i
fasori, rappresentazioni simboliche delle grandezze sinusoidali
isofrequenziali.
A loro volta i numeri complessi sono in corrispondenza biunivoca
con i punti del piano complesso o, in modo equivalente, con i
segmenti orientati che vanno dall’origine degli assi ai punti del piano
complesso. Si ha la rappresentazione grafica delle grandezze
sinusoidali isofrequenziali.

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17.4 Operazioni sui fasori

Operazioni sui fasori


Si considerano le operazioni di somma/sottrazione, moltiplicazione
per una costante reale e derivazione sulle funzioni sinusoidali
isofrequenziali e quelle sui fasori che corrispondono a tali operazioni.
1) Somma (sottrazione)
Siano a(t) e b(t) due funzioni sinusoidali isofrequenziali.
-) Si dimostra che la somma c(t) = a(t)+b(t) è una funzione
sinusoidale isofrequenziale con a(t) e b(t).
a(t) = AM sen(ωt + α) = AM senωt cosα + AM cosωt senα
b(t) = BM sen(ωt + β) = BM senωt cosβ + BM cosωt senβ
a(t) + b(t) = (AM cosα +BM cosβ) senωt + (AM senα + BM senβ) cosωt
La funzione c(t) è sinusoidale isofrequenziale con a(t) e b(t). Infatti:
c(t) = CM sen(ωt + γ) = CM senωt cosγ + CM cosωt senγ
e, da c(t) = a(t)+b(t), si ottengono CM e γ con le relazioni:
CM cosγ = AM cosα +BM cosβ ; CM senγ = AM senα + BM senβ 12
17.4 Operazioni sui fasori

Operazioni sui fasori


-) Per la sottrazione è analogo alla somma.
-) Si dimostra ora che all’operazione di somma delle funzioni
sinusoidali corrisponde sui fasori la somma dei corrispondenti fasori.
Siano a(t) e b(t) due funzioni sinusoidali. I corrispondenti fasori
siano rispettivamente 𝐴̅ e 𝐵 .
Sia c(t) = a(t)+b(t). Si dimostra che il fasore C della funzione
sinusoidale c(t) è: C = A + B.
Si hanno le relazioni:
𝑎 t = Im 2Ae ; b t = Im 2Be
Si sommano le funzioni: c(t) = a(t)+b(t). Si ottiene:
c t = 𝑎 t + b t = Im 2Ae + Im 2Be =
= Im 2 A + B e = Im 2 C e
dove C = A + B. 13

17.4 Operazioni sui fasori

Operazioni sui fasori


Si è così dimostrato che alla somma delle funzioni sinusoidali
corrisponde sui fasori la somma dei corrispondenti fasori.
Nota. Analogo è per l’operazione di sottrazione.
𝐶̅
In figura, è riportata la rappresentazione grafica 𝐵
relativa alla somma, fatta secondo la regola del
parallelogramma. 𝐴̅ γ
α β

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17.4 Operazioni sui fasori

Operazioni sui fasori


2) Moltiplicazione per una costante reale k (nel testo: scalare k)
a(t) = AM sen(ωt + α) . Il corrispondente fasore è A.
c(t)=ka(t)=kAM sen(ωt+α) per k>0; ka(t)= k AM sen(ωt+α±π) per k<0.
Il corrispondente fasore è C = kA = k Ae ± , dove n=0 per k>0,
n=1 per k<0.
Al prodotto di una funzione sinusoidale per una costante reale
corrisponde sui fasori il prodotto del corrispondente fasore per la
stessa costante reale. Le funzioni c(t) e a(t) sono in fase per k>0, in
opposizione di fase per k<0.
In figura, è riportata la rappresentazione 𝐴̅
grafica relativa (le lunghezze sono state 𝐶̅ (k>0)
scelte in modo arbitrario).
𝐶̅ (k<0)
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17.4 Operazioni sui fasori

Operazioni sui fasori


-) Moltiplicazione per una costante reale k positiva (k>0): le funzioni
c(t) e a(t) sono in fase. Un esempio è mostrato in figura.
a(t)
c(t)
t

-) Moltiplicazione per una costante reale k negativa (k<0): le funzioni


c(t) e a(t) sono in opposizione di fase. Un esempio è mostrato in figura.
a(t)

t
c(t)
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17.4 Operazioni sui fasori

Operazioni sui fasori


3) Derivata temporale
𝑎 𝑡 = 2A sen ωt + α . Il corrispondente fasore è A = Ae .
( )
c t = 2C sen ωt + γ = = ω 2A sen ωt + α + .
Il corrispondente fasore è C = ωAe = ωAe = jωA
Alla derivata temporale di una funzione sinusoidale corrisponde sui
fasori il prodotto del corrispondente fasore per jω.
Il fasore di c(t) si ottiene ruotando di π/2
γ 𝐴̅
in senso antiorario e moltiplicando per ω
il fasore di a(t). 𝐶̅ π/2
In figura, è riportata la rappresentazione α
grafica relativa (le lunghezze sono state
prese in modo arbitrario).
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17.4 Operazioni sui fasori

Operazioni sui fasori


-) La funzione c(t) è la derivata temporale della funzione sinusoidale
a(t). Un esempio è mostrato in figura. La traslazione temporale fra
c(t) e a(t) è dovuta allo sfasamento fra le due funzioni.
T/4
a(t)
c(t)
t

In figura si vede che, considerando per ogni massimo di c(t) il


massimo di a(t) temporalmente più vicino, i massimi di c(t)
precedono quelli di a(t): c(t) anticipa a(t). Inoltre dato che l’anticipo
temporale è di T/4, si ha che ωT/4 = π/2. Si dice che c(t) è in
quadratura in anticipo rispetto alla funzione sinusoidale a(t). 18
17.4 Operazioni sui fasori

Operazioni sui fasori


Osservazione. In figura non è indicata l’origine dei tempi, cioè
l’istante t = 0, dato che questo non influisce sulla traslazione relativa
fra le due funzioni. Il confronto delle due funzioni viene descritto
dicendo che la derivata temporale di una funzione sinusoidale a(t) è
una funzione c(t) che è in quadratura in anticipo rispetto alla funzione
sinusoidale a(t).
Dal punto di vista matematico, fissata l’origine dei tempi, in generale
con la condizione di scrivere le fasi delle funzioni sinusoidali
in]‒π,π], si ha che:
-) se α è in ]‒π,π/2], α+π/2 è in ]‒π,π] e quindi si ha φ = γ ‒ α = π/2.
-) se α è in ]π/2,π], α+π/2 risulta fuori di ]‒π,π]. Per riportare γ in
]‒π,π] si deve togliere 2π e quindi φ = ‒3π/2.
I due valori (φ = π/2 e φ = ‒3π/2) sono equivalenti.
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17.4 Operazioni sui fasori

Operazioni sui fasori


Nota 1. Le operazioni sui fasori corrispondenti alle operazioni di
somma, sottrazione, moltiplicazione per una costante reale k e
derivata temporale sulle funzioni sinusoidali isofrequenziali sono le
stesse sia scrivendo i fasori con modulo pari all’ampiezza che con
modulo pari al valore efficace delle funzioni sinusoidali. Si tratta
infatti solo di un fattore di ‟scalaˮ pari a 2 nel valore di ogni
singolo fasore che quindi nelle relazioni fra fasori non modifica le
trovate relazioni tra fasori corrispondenti alle operazioni nel tempo
sulle funzioni sinusoidali.
Nota 2. Le operazioni sui fasori corrispondenti alle operazioni di
somma, sottrazione, moltiplicazione per una costante reale k e
derivata temporale sulle funzioni sinusoidali isofrequenziali sono le
stesse sia scrivendo le funzioni sinusoidali mediante tutte funzioni
seno o mediante tutte funzioni coseno. 20
17.5 Analisi delle reti in regime sinusoidale

Analisi delle reti in regime sinusoidale


Si ha quindi che le relazioni topologiche (LKC e LKT) sono
compatibili con il considerare una rete a regime sinusoidale, cioè con
tensioni e correnti tutte sinusoidali isofrequenziali.
Lo sono anche le relazioni tipologiche già indicate cioè quelle:
-) dei generatori ideali di tensione/corrente sinusoidale che
impongono ciascuno come valore della tensione/corrente sul lato del
generatore una funzione sinusoidale che è isofrequenziale con le
tensioni e correnti della rete;
-) dei resistori ideali, dei doppi bipoli ideali inerti di ordine zero, dei
bipoli condensatore ideale e induttore ideale.
Come già anticipato, l’analisi delle reti in regime sinusoidale viene
svolta più agevolmente utilizzando i fasori in campo complesso,
rispetto all’utilizzare le funzioni sinusoidali nel dominio del tempo.
Nel seguito si mostrerà come procedere utilizzando i fasori. 21

17.6 Diagramma fasoriale

Diagramma fasoriale
I segmenti orientati, associati a tensioni e correnti sinusoidali
isofrequenziali presenti sui lati di una rete, rappresentati sullo stesso
grafico costituiscono un diagramma fasoriale.
Nel tracciamento di tale diagramma, tutti i moduli dei fasori relativi
a tensioni vanno rappresentati in scala, come in scala vanno
rappresentati tutti i moduli dei fasori relativi a correnti (le due scale
sono diverse e tra loro indipendenti).
Può essere utile rappresentare i segmenti orientati non a partire
dall’origine, ma traslati sul piano complesso (senza quindi
modificare il modulo, direzione e verso del segmento orientato). Si
utilizzano cioè segmenti orientati equipollenti (vettori).
Il diagramma fasoriale mostra in modo sintetico ed intuitivo i fasori
(delle tensioni e delle correnti) di una rete elettrica.
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