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Corso di Laurea in Ingegneria Informatica

ultima cifra del numero di matricola da 5 a 9

Teoria dei Circuiti (B)


(prof. D. Desideri)

Lezione 7

Sistemi di equazioni topologiche –


Analisi delle reti di bipoli – Potenziali

7.1 Sistemi di equazioni topologiche

Sistemi di equazioni topologiche


Le equazioni che esprimono le leggi di Kirchhoff (LKC e LKT) sono
dette equazioni topologiche della rete, in quanto derivano dalla
topologia della rete.
Data allora una rete elettrica, si considera quante equazioni
linearmente indipendenti si possono scrivere dalle LKC e LKT. Si
parta dal caso di una rete di bipoli, con grafo connesso.
Sistemi di equazioni LKT indipendenti
Un modo per scrivere equazioni
indipendenti nelle tensioni, cioè equazioni Nr lati di
LKT indipendenti è il seguente. Data una albero
rete, si consideri un suo albero e il lato di
corrispondente coalbero. Si prenda un lato coalbero
di coalbero. Un lato di coalbero si
appoggia a due nodi: Nr e Ns in figura. Ns 2

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7.1 Sistemi di equazioni topologiche

Sistemi di equazioni LKT indipendenti


L’albero, per definizione, contiene tutti i Nr lati di
nodi del grafo più lati tali che è connesso, albero
senza formare maglie. Pertanto esiste un lato di
cammino di lati d’albero che collega Nr e coalbero
Ns. Si ottiene così una maglia, dove è
presente un lato di coalbero più lati Ns
d’albero. Su tale maglia si scrive la LKT.
Si ripeta la cosa per ogni lato di coalbero. Le LKT scritte su tali maglie
hanno tutte almeno un’incognita non presente nelle altre equazioni: la
tensione del lato di coalbero “specifico” di ciascuna di queste maglie.
Sono pertanto tutte equazioni indipendenti fra di loro. Il loro numero è
pari al numero di lati di coalbero, cioè: ℓc = ℓ - ℓa = ℓ - n + 1.
In questo modo si ottiene quindi un numero pari a m = ℓ - n + 1
equazioni LKT indipendenti tra loro. 3

7.1 Sistemi di equazioni topologiche

Sistemi di equazioni LKT indipendenti


In generale, poiché in una rete possono essere individuati più alberi e
relativi coalberi, è possibile scegliere fra più sistemi di m equazioni
indipendenti nelle tensioni.
Per una rete avente grafo piano connesso si può dimostrare che le
LKT scritte sugli anelli (che sono di numero pari a m = ℓ - n + 1)
sono indipendenti. Il vantaggio è che gli anelli sono facilmente
identificabili; il limite è che si applica a grafi piani, anche se
normalmente le applicazioni sono per reti con grafi piani.
Ci si può domandare se il numero individuato di LKT indipendenti è il
numero massimo. Una considerazione al riguardo sarà fatta più avanti.

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7.1 Sistemi di equazioni topologiche

Sistemi di equazioni LKC indipendenti


Un modo per scrivere equazioni indipendenti nelle correnti, cioè
equazioni LKC indipendenti è il seguente. Data una rete, si
consideri un suo albero e il corrispondente coalbero. a1 N2
Per fissare le idee, si consideri il grafo qui a N1
fianco. Si prenda, del grafo, un albero e il
corrispondente coalbero: per esempio siano a4 e a5 a4 a5 a2
i lati di coalbero (indicati in tratteggio in figura). N3
Si consideri un lato dell’albero: ad esempio a1. N4 a3
L’albero, per definizione, contiene tutti i nodi del grafo più lati tali
che è connesso, senza formare maglie. Pertanto un lato d’albero
congiunge due parti dell’albero, ciascuna formata da almeno un nodo
(più eventualmente lati e altri nodi). In questo caso, con a1, una parte
dell’albero è costituita dal solo nodo N1, mentre l’altra parte
dell’albero è formata dai nodi N2, N3, N4 e dai lati a2, a3. 5

7.1 Sistemi di equazioni topologiche

Sistemi di equazioni LKC indipendenti


Si prenda una superficie chiusa che racchiude una
a1 N2
di queste due parti: sia S1 in figura, che racchiude N1
la parte costituita dal solo nodo N1. Tale S1
superficie sarà attraversata da soli lati di coalbero a4 a5 a2
più il lato d’albero che si sta considerando.
Si è così identificato un insieme di taglio N3
N4 a3
formato da un lato d’albero e lati di coalbero.
Si ripeta la cosa per ogni lato d’albero. Le LKC scritte su tali insiemi di
taglio hanno tutte almeno una incognita non presente nelle altre
equazioni: la corrente del lato d’albero “specifico” di ciascuno di questi
insiemi di taglio. Il loro numero è pari al numero di lati d’albero, cioè:
ℓa = n-1.
In questo modo si ottiene quindi un numero pari a n - 1 equazioni
LKC indipendenti tra loro. 6

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7.1 Sistemi di equazioni topologiche

Sistemi di equazioni LKC indipendenti


In generale, poiché in una rete possono essere individuati più alberi e
relativi coalberi, è possibile scegliere fra più sistemi di n-1 equazioni
indipendenti nelle correnti.
Per una rete avente grafo connesso (anche non piano) si può
dimostrare che le LKC scritte sui nodi escluso uno ad arbitrio (che
risultano quindi di numero pari a n - 1) sono indipendenti.
Il vantaggio è che i nodi sono facilmente identificabili.
Ci si può domandare se il numero individuato di LKC indipendenti è
il numero massimo. Una considerazione al riguardo sarà fatta più
avanti.

7.2 Analisi delle reti di bipoli

Analisi delle reti di bipoli


Sia data una rete di ℓ bipoli in regime stazionario o variabile quasi-
stazionario, avente grafo connesso. Tale rete ha 2ℓ incognite, le
tensioni e le correnti degli ℓ bipoli.
Si passi al corrispondente grafo. Utilizzando le LKC e le LKT si
ottengono ℓ equazioni indipendenti: dalla LKC si possono scrivere
n-1 equazioni e dalla LKT si possono scrivere m = ℓ-n+1 equazioni
fra di loro indipendenti. Tali ℓ equazioni dipendono solo dalla
topologia della rete (equazioni topologiche) e non dipendono dal
tipo di componenti presenti. Sono relazioni lineari ed omogenee.
Si aggiungano ora le ℓ equazioni dei bipoli, cioè le equazioni
tipologiche. Queste ℓ equazioni sono fra di loro indipendenti, in
quanto ciascuna coinvolge la tensione e/o la corrente di un lato
“specifico” ogni volta diverso dagli altri. Per bipoli generici, le
relazioni dei bipoli possono essere non lineari. 8

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7.2 Analisi delle reti di bipoli

Analisi delle reti di bipoli


Combinando le equazioni che derivano dalle leggi di Kirchhoff con
le equazioni dei bipoli, si ottiene un sistema di 2ℓ equazioni,
strutturate in due sottosistemi ciascuno di ℓ equazioni. Occorre
verificare però se le 2ℓ equazioni del sistema complessivo sono
indipendenti e se quindi il sistema ha soluzione unica. Le ℓ
equazioni che si ottengono dalle leggi di Kirchhoff sono legate alla
topologia, mentre le ℓ equazioni dei bipoli sono di tipologia: i due
sistemi sono quindi “costruiti” in modo indipendente. Ma in
generale non è detto che il sistema di 2 ℓ equazioni sia un sistema di
equazioni indipendenti e quindi non è detto che la soluzione esista o,
se esiste, sia unica. Nel seguito, in generale, si assume l’esistenza
ed unicità della soluzione.
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7.2 Analisi delle reti di bipoli

Analisi delle reti di bipoli: esempio di connessione impossibile


Si consideri la rete di figura. A
Siano E1 = 50 V e E2 = - 30 V. +
+
Dala LKT si ottiene: + +
-V1+V2 = 0 E1 - V1 E2 V2
-
Ma dato che V1= E1 e V2= E2 si ha che - -
è impossibile la connessione indicata B
tra i due GIT aventi tensioni impresse
differenti.

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7.2 Analisi delle reti di bipoli

Analisi delle reti di bipoli: numero di equazioni LKT e LKC


Data una rete di ℓ bipoli, si hanno 2ℓ incognite: ℓ tensioni ed ℓ correnti.
Come indicato, si assume l’esistenza ed unicità della soluzione.
Le ℓ equazioni tipologiche sono indipendenti fra loro e costituiscono
un sistema di equazioni “costruito” in modo indipendente dalle
equazioni topologiche: sono ℓ vincoli sulle 2ℓ incognite.
Pertanto per la determinazione delle tensioni e delle correnti si scrivono
ℓ ulteriori vincoli dovuti alle relazioni topologiche, cioè ℓ equazioni
indipendenti dalle LKT e LKC. Non si possono avere pertanto ℓ+1
equazioni indipendenti dalle LKT e LKC. Dato che si è dimostrato che
dalle LKT e dalle LKC si scrivono rispettivamente ℓ-n+1 e n-1
equazioni indipendenti, si sono così ottenute ℓ equazioni indipendenti.
Pertanto ℓ-n+1 ed n-1 sono rispettivamente il numero massimo di
equazioni indipendenti scrivibili dalle LKT e LKC.
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7.3 Sistemi di equazioni topologiche


per un grafo non connesso

Equazioni topologiche indipendenti per un grafo non connesso


Si precisa quanto sopra introdotto sui sistemi di equazioni
indipendenti nelle tensioni e nelle correnti, per il caso generale di una
rete avente grafo non connesso.
Sia data una rete di n-poli e si consideri il suo grafo costituito da p
parti ciascuna connessa. Per ciascuna parte connessa, per esempio la
k-esima, formata da nk nodi e da ℓk lati, si applica quanto sopra
indicato relativamente ai concetti di albero e coalbero e quindi dalle
LKC si scrivono (nk - 1) equazioni indipendenti ai nodi e dalle LKT
si scrivono (ℓk - nk + 1) equazioni indipendenti alle maglie.

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7.3 Sistemi di equazioni topologiche
per un grafo non connesso

Equazioni topologiche indipendenti per un grafo non connesso


Sommando tutte le relazioni su tutte le p parti separate connesse, si
ottiene che dalle LKC si hanno un numero di equazioni indipendenti
pari a:

𝑛 −1 =𝑛−𝑝

dove con n si è indicato il numero dei nodi del grafo nel suo complesso.
Dalle LKT si hanno un numero di equazioni indipendenti pari a:

ℓ −𝑛 +1 = ℓ−𝑛+𝑝

dove con ℓ si è indicato il numero dei lati del grafo nel suo complesso.
La somma delle relazioni che derivano dalle LKC e LKT risulta pari ℓ,
numero delle porte, cioè numero dei lati del grafo.
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7.4 Conservazione delle potenze elettriche

Conservazione delle potenze elettriche


Sia data una rete elettrica di bipoli. Siano convenzionati i bipoli tutti
allo stesso modo: ad esempio, con la convenzione degli utilizzatori. In
conseguenza delle LKC e LKT vale che è nulla in ogni istante la
somma delle potenze entranti in tutti i bipoli:

𝑝 , (𝑡) = 0

La medesima proprietà può essere espressa per le potenze uscenti,


convenzionando tutti i bipoli da generatori.
Se si convenzionano alcuni bipoli da generatori e i rimanenti con la
convenzione degli utilizzatori, allora si ha che in ogni istante la somma
delle potenze uscenti dai bipoli convenzionati da generatori è pari alla
somma delle potenze entranti nei bipoli convenzionati da utilizzatori.
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7.5 Potenziali

Potenziali
Data una rete di bipoli, si consideri il relativo grafo connesso.
Si associ al generico nodo i-esimo la grandezza potenziale del nodo
i-esimo: Vi(t). E’ una grandezza ausiliaria per l’analisi della rete. Si
associa quindi a ogni nodo della rete una grandezza ausiliaria.
Si scelga un nodo ad arbitrio (nodo di massa) e si assuma per esso il
potenziale nullo. Restano pertanto da determinare n-1 grandezze
ausiliare: i potenziali degli n-1 nodi della rete distinti dal nodo di
massa.
-) Del grafo connesso, si consideri un albero. Si hanno le n-1 tensioni
dei lati d’albero e gli n-1 potenziali dei nodi distinti dal nodo di
massa.

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7.5 Potenziali

Potenziali
-) Si utilizzi la seguente relazione: che la tensione del generico lato
d’albero va*(t) che poggia sui nodi i e j con segno + sul nodo i e
segno – sul nodo j (va*(t)=vij(t), pedici ordinati) sia pari alla
differenza fra il potenziale del nodo i e il potenziale del nodo j:
va*(t)=vij(t)=Vi(t) – Vj(t)
Con la relazione indicata (inclusi i pedici ordinati), si passa dai
potenziali dei nodi alle tensioni d’albero e viceversa. Infatti, la
tensione d’albero del lato disposto fra il nodo di massa e un altro
nodo, consente di ottenere il potenziale di quest’ultimo nodo. A
seguire muovendosi per lati d’albero si ottengono tutti gli altri
potenziali dei nodi. Viceversa, dai potenziali degli nodi, con la
relazione indicata (inclusi i riferimenti indicati) si ottengono le
tensioni dei lati d’albero.
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7.5 Potenziali

Potenziali
-) Si considera se la relazione indicata vale R lati di
anche per le tensioni dei lati di coalbero. Si albero
consideri un lato di coalbero che si lato di
appoggia a due nodi (R e S in figura). Per coalbero
fissare le idee la tensione su tale lato vc*(t)
sia con segno + in R e segno – in S. S
Si considera se vale anche adesso che:
vc*(t) = vRS(t) (pedici ordinati) = VR(t) – VS(t)
Si applichi la LKT alla maglia individuata dal lato di coalbero più
lati d’albero. Andando da R a S per lati d’albero può essere che si
passi anche per altri nodi: si ipotizzi, per fissare le idee, che ci sia un
solo nodo intermedio di passaggio lungo l’albero da R a S: sia il
nodo H. Allora andando da R ad S via H e quindi richiudendo la
maglia per il lato di coalbero, la LKT è: vRH(t)+vHS(t) -vc*(t)=0. 17

7.5 Potenziali

Potenziali
Esprimendo i lati d’albero come differenze R lati di
di potenziale: albero
vRH(t)+vHS(t)=VR(t)–VH(t)+VH(t)–VS(t)= lato di
=VR(t) –VS(t). coalbero
Si ha quindi:
vc*(t)= vRH(t)+vHS(t)=VR(t) –VS(t). S
Pertanto si è ottenuto che:
vc*(t) = vRS(t) (pedici ordinati) = VR(t) – VS(t)
-) Si è ottenuto che la tensione del generico lato (d’albero o di
coalbero) della rete che poggia sui nodi i e j (vij(t), pedici ordinati) è
esprimibile come la differenza fra il potenziale del nodo i e il
potenziale del nodo j:
vij(t)=Vi(t) – Vj(t)
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7.5 Potenziali

Potenziali
-) Si osserva ora che esprimendo tutte le tensioni come differenze di
potenziale di nodo, allora le LKT sono automaticamente soddisfatte.
Infatti una maglia è un percorso chiuso caratterizzato da una
sequenza chiusa di nodi cioè inizia e termina nello stesso nodo e ogni
nodo, tranne il primo, si incontra una sola volta. Ad esempio si parte
dal nodo A, si passa al nodo B, al nodo C, …, fino al nodo R e quindi
si torna al nodo A. Quindi se si calcola quanto vale:
vAB(t)+vBC(t)+…+vRA(t) =
si osserva che esprimendo le tensioni come differenze di potenziale =
=VA(t) – VB(t)+ VB(t) – VC(t)+…+ VR(t) – VA(t)=
i termini dei potenziali si elidono tutti e la somma è pari a zero
=0

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