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1) Enunciare e dimostrare il teorema di Tellegen

Per due circuiti aventi uno stesso grafo orientato risulta:

[I1]T[V2] = 0 [I2]T[V1] = 0

Avendo indicato con [I1] e [V1] i vettori delle correnti e delle tensioni dei rami del primo circuito e
con [I2] e [V2] gli analoghi vettori del secondo circuito.
Il teorema di Tellegen una conseguenza dellortogonalit dei vettori delle tensioni e delle correnti
relativi ad un grafo.

Supponiamo che
[Ia] + [A] [Ic] =0 Tagli fondamentali
[Vc] + [B] [Va] =0 Maglie fondamentali

Con [B]=-[A]T
[Ia] = vettore la cui k-esima componente la corrente del k-esimo ramo dellalbero.

Si ha per il prodotto scalare:

[Va ]
[I] =[[Ia] [Ic] ] ... =
T T T
[Ia]T[Va]+[Ic]T[Vc] =
[Vc ]

-[Ic]T[A]T[Va]-[Ic]T[B][Va] = -[Ic]T[A]T[Va]+[Ic]T[A]T[Va] = 0

1
2) Enunciare e dimostrare il teorema di Thevenin

Una rete accessibile da una porta equivalente, esternamente alla porta, alla rete stessa in cui le
eccitazioni sono state disattivate, con, in serie alla porta, un generatore di tensione, avente una
tensione impressa uguale alla tensione che si manifesta a vuoto in corrispondenza alla porta della
rete e con la stessa polarit.

Dimostrazione:
Ipotesi:
1)Rete inerte
2)La rete considerata non si comporta come un generatore indipendente di corrente

Per le ipotesi Fatte possibile modellare il resto della rete con un generatore indipendente di
corrente:

V=Vth+V come da schema.

2
3) Enunciare e dimostrare il teorema di Thevenin Generalizzato

Un circuito accessibile da due porte pu essere caratterizzato mediante i due seguenti gruppi di
parametri:
1) parametri che rappresentano la rete due porte, ottenuta dal circuito disattivando le
eccitazioni
2) le tensioni che si manifestano ai morsetti delle due porte quando sono lasciati aperti.

Dimostrazione
Ipotesi:
1) Rete inerte
2) Ciascuna delle due porte non si comporta verso la rete come un generatore indipendente di
corrente.

Per le due ipotesi fatte, possibile modellare il resto del circuito con due generatori indipendenti di
corrente.

Generatori indipendenti I1 e I2 disattivati Generatori interni disattivati

V1 = Vth1+V|1 V2 = Vth2+V|2

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4) Enunciare e dimostrare il teorema di Norton

Una rete accessibile da una porta equivalente esternamente alla porta, alla rete stessa in cui le
eccitazioni siano state disattivate, con in parallelo alla porta un generatore di corrente avente una
corrente impressa uguale alla corrente di cortocircuito alla porta.

Dimostrazione
Ipotesi:
1) Rete inerte
2) La rete considerata non si comporta come un generatore indipendente di tensione

Per le ipotesi fatte possibile modellare il resto della rete con un generatore indipendente di
tensione.

I = INO + I

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5) Enunciare e dimostrare il teorema di Norton generalizzato

Un circuito accessibile da due porte, pu essere caratterizzato mediante i due seguenti gruppi di
parametri:
1) Parametri che rappresentano la rete 2-porte, ottenuta dal circuito disattivando le eccitazioni.
2) Le correnti che si manifestano ai morsetti della due porte quando corto-circuitiamo i
generatori indipendenti.

Dimostrazione
Ipotesi:
1) Rete inerte
2) Ciascuna delle due porte non si comporta come un generatore indipendente di tensione.

Per le ipotesi fatte possibile modellare il resto della rete con due generatori indipendenti di
tensione:

Generatori V1 e V2 disattivati Generatori interni disattivati

I1 = INO1 + I1 I2 = INO2 + I2

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6) Enunciare e dimostrare il teorema del massimo trasferimento di potenza attiva in un bipolo a
regime

Un bipolo alimentato da un generatore di tensione di indipendenza interna ZS assorba da questo la


massima potenza attiva quando la sua impedenza vale Z s* . E importante tenere presente che il
teorema vale nellipotesi che le parti reali dellimpedenza del bipolo e del generatore siano positive.

Dimostrazione
Ipotesi:
1) Ru>0 2) Rs>0

Z s* = Ru-X u

Problema: individuare limpedenza del bipolo che assorbe la massima potenza attiva da un
generatore di tensione caratterizzato da una propria impedenza interna:

1 2 1 2 Ru
P a= Ru I P a= Vs
2 2 ( Ru Rs ) ( X u X s ) 2
2

Il massimo trasferimento di potenza attiva al bipolo si ha quando risulta minima la seguente


funzione:

( Ru Rs ) 2 ( X u X s ) 2
F=
Ru

F funzione delle due variabili Ru e Xu

F R2 ( X u X s )2
con Xu = costante = 1- s =0 Ru Rs
Ru Ru2

F 2
con Ru = costante = (X u X s ) 0 X u X s
X u Ru

2
Vs Pa
Potenza disponibile del generatore PdMAX 1
8 Rs Pd

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7) Condizione di reciprocit

Riguarda linterazione di 2 cause sul circuito o componenti.

ES. su N-Porte.

Due cause ( eccitazioni) diverse due situazioni (1) e (2).

Potenza 1^ situazione:

N
P1 (Vk(1) ik(1) )
k 1

Potenza 2^ situazione:

N
P2 (Vk( 2) ik( 2) )
k 1

Con Vk , ik le grandezze di porta con versi coordinati.

Potenza di entrambe le soluzioni:

N N N
P1, 2 (Vk(1) Vk( 2 ) )(ik(1) ik( 2 ) ) P1 P2 (Vk(1) ik( 2 ) ) (Vk( 2 ) ik(1) )
k 1 k 1 k 1

Condizione di reciprocit (N-Porte)

N N

(V
k 1
k
( 2)
ik(1) ) (Vk(1) ik( 2 ) )
k 1

Legge di Lorents: in due situazioni elettriche diverse, lN-porte reciproco se vale la condizione di
reciprocit.

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8) Descrivere il metodo di analisi su base maglie

Innanzi tutto si sceglie un albero sul grafo del circuito, si considerano come variabili ausiliarie le
correnti di co-albero [Ic]

Analizzo separatamente i rami di albero e co-albero e aggiungendo le eq. di Kirchoff si ottiene il


sistema:

[ I a ] [ A][ I c ] [0]

[Vc ] [ B][Va ] [0]

[ B] [ A]
T

[V ] [ R ] [ I ] [V ]
c c c gc

[Va ] [ Ra ] [ I a ] [V ga ]

Andando a sostituire nelleq. [Vc ] [ B][Va ] [0]


[ Rc ] [ I c ] [V gc ] [ Ra ] [ I a ] [ B] [V ga ] [ B] 0
[ Ra ] [ A] [ I c ] [ B] [V ga ] [ B] [ Rc ] [ I c ] [V gc ] 0


[ I c ] [ Ra ] [ A] [ A]T [ Rc ] [Vga ] [ B] [Vgc ]

Z Vg

[ Z ][ I c ] [Vg ] sistema (R-u+1)x(R-u+1) (numero rami di coalbero)


[Z] = matrice dei coefficienti
[Vg]= somma algebrica dei generatori indipendenti di tensione sulla i-esima maglia.

dalla soluzione del sistema si trovano le correnti di maglia.

8
9) Descrivere il metodo di analisi su base tagli

Innanzi tutto si sceglie un albero sul grafo del circuito e si considerano come variabili ausiliarie le
tensioni di albero [Va]

Analizzando separatamente i rami di albero e co-albero e aggiungendo le eq. di Kirchoff si ottiene il


sistema:

[ I a ] [ A][ I c ] [0]

[Vc ] [ B][Va ] [0]

[ B] [ A]
T

[ I ] [G ] [V ] [ I ]
a a a ga

[ I c ] [Gc ] [Vc ] [ I gc ]

Andando a sostituire nelleq. [ I a ] [ A][ I c ] [0]


[Ga ] [Va ] [ I ga ] [ A] [Gc ] [Vc ] [ A] [ I gc ] 0
[Ga ] [Va ] [ I ga ] [ A] [Gc ] [ A]T [Va ] [ A] [ I gc ] 0


[Va ] [Ga ] [ A] [ A]T [Gc ] [ A] [ I gc ] [ I ga ]

Y Ig

[Y ][Va ] [ I g ] sistema (u-1)x(u-1) (numero rami di albero)


[Y] = matrice dei coefficienti
[Ig] = somma algebrica dei generatori indipendenti di corrente sulla maglia i-esima

dalla soluzione del sistema si trovano le tensioni sui tagli.

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10) Descrivere il metodo di analisi su base anelli

Il metodo degli anelli deriva dal metodo su base maglie semplificato, dovuto ad una particolare
scelta di albero.
Un anello infatti una maglia fondamentale, ovvero un anello una maglia che nojn contiene altre
maglie.
La costruzione della matrice [Z] risulta semplificata, scegliendo lo stesso verso di percorrenza per
ogni anello:
- z ii somma delle resistenze sullanello i-esimo
- z ij z ji somma delle resistenze comuni allanello i-esimo e a quello j-esimo, prese sempre
con segno negativo
- Vgi somma algebrica di generatori di tensione presi con i segni coordinati ai versi di
percorrenza

[Z][Ic]=[Vg]

N.B. questo metodo si pu usare solo sui circuiti PLANARI.

11) Descrivere il metodo di analisi su base nodi

Il metodo dei nodi deriva dal metodo su base tagli semplificato, dovuto ad una particolare scelta di
albero.
Lalbero composto da rami che partono da un unico nodo, detto di riferimento, per arrivare
direttamente a tutti gli altri nodi.
La costruzione della matrice [Y] risulta semplificata, scegliendo per ogni ramo lo stesso verso della
tensione, con il potenziale minore al nodo di riferimento.
- yii somma delle conduttanze collegate al nodo i-esimo
- yij y ji somma delle conduttanze che collegano il nodo j-esimo con quello i-esimo, prese
sempre con il segno negativo
- I gi somma algebrica di generatori indipendenti di corrente connessi al nodo i-esimo:
se entra nel nodo ; se esce dal nodo.

[Y][Va]=[Ig]

N.B. Valido per ogni tipo di circuito.

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12) Descrizione e dimostrazione del metodo dei fasori

Data una generica funzione del tempo e(t ) cos(w0 , ) definiamo fasore associato ad essa la
quantit complessa E A e j , rappresentante un punto del piano ( dei fasori ) in coordinate polari.
Procedimento di analisi in regime permanente (metodo dei fasori):
1) Detta W0 la pulsazione del generatore, sostituire il circuito assegnato nel dominio del tempo,
un circuito fittizio ottenuto nel modo seguente:
a)Sostituire al generatore i(t) un generatore la cui grandezza impressa sia E
b)Sostituire ad ogni induttore L un bipolo J W0 L ;
1
c)Sostituire ad ogni condensatore C un bipolo di impedenza .
J W0 C
2) Analizzare il circuito risultante con i metodi usuali, tenendo conto che le grandezze elettriche
sono rappresentate dai rispettivi fasori. Determinare il fasore U della risposta;
3) Passare nel dominio del tempo, determinando la funzione u(t) corrispondente al fasore U
tramite la seguente relazione u(t ) Re[U e jW0t ]
Il metodo dei fasori ha senso solo se esiste per il circuito che si sta analizzando la risposta a regime
permanente. Quindi la sua giustificazione teorica coincide con la dimostrazione dellesistenza del
regime permanente e della seguente propriet:
Per un circuito lineare e permanente, limitatamente ai casi nei quali possibile suddividere la
risposta nella parte transitoria e nella parte permanente, la risposta a regime risulta isofrequenziale
con la funzione di eccitazione. Inoltre il fasore U relativo alla risposta legato al
fasore E delleccitazione tramite la relazione seguente U F[ J W0 ]E , dove F[ J W0 ] il valore
assunto dalla funzione di rete per F (s) per s jW0

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13) Derivare il metodo dei fasori dal metodo simbolico di Laplace

Ipotesi:
1)Circuito asintoticamente stabile
2)Condizioni iniziali nulle
3)Unico ingresso sinusoidale e(t)

Dato e(t ) E cos(t ) , chiamo fasore E Ee j

E e j0t E *e j0t
Fissato 0 ottengo: e(t )
2

E E*
Passando al dominio di Laplace: E ( s) [e(t )] 2 2
s j0 s j0

E E*
U ( s) H ( s)E ( s ) H ( s) 2 2
s j 0 s j 0

Abbiamo 2 tipi di risposte:


1) U T (t ) 0 per t , risposta a regime transitorio
2) U P (t ) , risposta a regime permanente:

U U
U P ( s) 2 2
s j0 s j0
U E E
Dove: lim ( s j 0 )u ( s) lim ( s j 0 ) E ( s) H ( s) lim H ( s) H ( s)
2 s j0 s j0 s j0 2 s j 0 2

U H (s) E
s j 0

La risposta nel dominio del tempo :

U e j0t U *e j0t
u (t )
2

Re U e jt U cos(t )

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14) Metodo grafico dei fasori

Quando si considera il regime permanente sinusoidale tutte le grandezze elettriche presenti nel
circuito hanno un andamento nel tempo di tipo sinusoidale e dunque pu essere descritto mediante
il metodo dei fasori.
Poich ogni fasore pu essere rappresentato come un vettore nel piano dei fasori, l analisi dei
circuiti a regime permanente pu essere effettuata considerando la disposizione di tali vettori nel
piano complesso.
Data una grandezza sinusoidale e(t ) il fasore associato E Ee j a jb , la cui
rappresentazione nel piano dei fasori :

Elemento ideale Relazione costitutiva nel Interpretazione grafica


dominio dei fasori

Resistore V RI

Induttore V JW0 LI

Condensatore I JW0 LV

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15) Metodo simbolico di Laplace: circuiti equivalenti dei componenti con memoria

Induttore

di
v(t ) L V (s) SLI (s) Li (0 )
dt

Condensatore

dv 1 v (0 )
i (t ) C I (s) sCV (s) cv(0 ) V ( s) I ( s)
dt sC s

Induttori mutuamente accoppiati

V1 ( s) sL1 I 1 ( s) L1i1 (0 ) SMI 2 ( s) Mi2 (0 )


V2 ( s) SMI1 ( s) Mi1 (0 ) sL2 I 2 ( s) L2 i2 (0 )

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16) Rifasamento di un carico monofase

V
Z R iL I
R j L
2

1 V 1 V (R jL) 1 V
ReV I * Re V
1
Pa * Re V 2 * R
2 2 R jL 2 R 2 L2 2 R 2 2 L2
Pr Pa tg

obiettivo: variare

Pa = Pa
Pr = Pr+Pr (c) potenza reattiva del condensatore
1 2
P' r Pa tg ( C V )
2
P' r P' a tg' Patg'
1 2
C V Patg Patg' Pa (tg tg' )
2

2 Pa (tg tg' )
C 2
V

Se voglio potenza reattiva nulla, cio ' 0

2 Pa (tg)
C 2
Rifasamento perfetto
V

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17) Circuiti trifase simmetrici ed equilibrati

Ipotesi:
1)Regime sinusoidale
2)Regime permanente
3)Circuiti isofrequenziali
Nelle applicazioni di potenza, quali il trasporto dellenergia, la conversione elettromeccanica
dellenergia, i circuiti considerati e quindi le relative grandezze elettriche sono trattati da gruppi di
tre.
Un sistema del genere definito trifase.

Se le tre tensioni stellate E1 , E 2 , E3 godono delle seguenti propriet:

j ( k 1) 2
Ek E e 3
; K=1,2,3 E1 E2 E3 0
Dove E un vettore generico, allora il sistema trifase viene detto simmetrico di tipo diretto.
Se invece soddisfatta la seguente propriet:

j ( k 1) 2
Ek E e 3
; K=1,2,3 allora il sistema trifase viene detto simmetrico di tipo inverso.

I tre generatori hanno stessa ampiezza ma sfasati di 120

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Se i valori Z1 Z 2 Z 3 il sistema trifase detto EQUILIBRATO
Considerando una KLC al nodo B: I1 I 2 I 3 [ 0] , sapendo che Z1 Z 2 Z 3 Vx 0
DIMOSTRAZIONE:
V Ek
Z k I k V x E k I k x => KLV fra ogni ramo e il c.c. virtuale
Zk
V x E1 V x E 2 V x E3
0
Z1 Z2 Z3

per Z1 Z 2 Z 3
Vx E1 Vx E2 Vx E3 0 3Vx E1 E2 E3 E1 E2 E3 0

E1
Z 1 I 1 E1 I 1
Z1
E2
Z 2 I 2 E 2 I 2
Z2
E3
Z 3 I 3 E3 I 3
Z3

Potenza istantanea totale costante nel tempo = Pa, grazie al c.c. iniziale.

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18) Circuito risonante parallelo: descrizione e propriet

Il fenomeno della risonanza consiste in unintensificazione notevole delleffetto delleccitazione,


quando il circuito considerato si trova in una situazione particolare detta risonanza.

Ecciteremo il circuito in parallelo con un generatore di corrente sinusoidale di ampiezza unitaria e


di frequenza variabile. Come risposta consideriamo la corrente che scorre nella resistenza.

Useremo i fasori: I g 1

Facendo il parallelo tra le impedenze:

jLP RP
Z
LP C P RP RP jLP
2

jLP RP
VRP Z I g
2 LP C P RP RP jLP
1
jLP
VRP jLP RP GP
IR
RP 1 1
[ 2 LP C P RP RP jLP jC P GP
jLP RP jLP
1 1
Per 0 X C X L 0 LP 0
0 C P LP C P

C P RP RP C P LP C P RP
Q 0 C P RP
LP C P LP C P 0 LP

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1 j
jLP
GP jLP Q0 LP Q0 jQ0
IR
LPCP 1 GP jLP
2
2
1 2 j 2 j
2 1 jL P 2 1 2 1
0 Q0 L P 0 Q0 0 Q0
1 1 1 1

jQ0 2
j jQ0 2
jQ0 jQ jQ0
2 1 1 1 1 jQ 0
0 Q0 2
0 0 0
IR 1 I
arctan R arctan Q 0
Ig 2
I
0 g 0
1 Q 2
0
Per 0 I g I R VR MAX

Il fenomeno della risonanza risulta chiaramente visibile nellandamento del modulo, in quanto al
variare di W0 leffetto a parit di causa varia notevolmente, essendo esaltato in corrispondenza delle
pulsazioni W0.
W
W0 = pulsazioni di risonanza f 0 0 = frequenza di risonanza
2
Entit della risonanza dipende da Q coefficiente di risonanza.
Il coefficiente di risonanza di un circuito risonante il rapporto tra la frequenza di risonanza e la
1
larghezza della banda di frequenza per cui la risposta in ampiezza ridotta per non pi di di
2
quella a risonanza.

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19) Potenza reattiva a regime sinusoidale: definizione e propriet

1 1
Pr Im[V I *] V I sin Veff I eff sin
2 2
La potenza reattiva costituisce una misura dello scambio energetico con gli elementi immagazzina
tori di energia (L,C) [VAR]
P c Pa j Pr
Propriet: in ogni circuito, in regime permanente sinusoidale, la somma delle potenze reattive Pri
assorbite da tutti i bipoli presenti uguale a zero, cio:

Pr
i 1
i 0 dove N il numero di bipoli costituenti il carico.

20) Potenza attiva a regime sinusoidale: definizione e propriet

1 1
Pa Re[V I *] V I cos Veff I eff cos
2 2
La potenza attiva rappresenta la potenza ceduta in media al bipolo carico dal generatore [W]
P c Pa j Pr
Propriet: in ogni circuito, in regime permanente sinusoidale, la somma delle potenze attive Pa j
assorbite da tutti i bipoli presenti uguale a zero, cio:
N

Pa
i 1
j 0 dove N il numero di bipoli costituenti il carico.

21) Potenza complessa a regime sinusoidale: definizione e propriet.

Pc
1
2
V I * Pa j Pr
Potenza apparente
1
Pap V I [ Modulo della potenza complessa.
VA ]

2
Propriet: in ogni circuito, in regime permanente sinusoidale, la somma delle potenze complesse
Pc i assorbite da tutti i bipoli presenti uguale a zero, cio:
N

Pc
i 1
i 0 dove N il numero di bipoli costituenti il carico.

20
22) Caratterizzazione esterna di un 2-Porte, indicare e descrivere le diverse rappresentazioni

1) Matrice di rappresentazione [Z] impedenza a vuoto

V1 I1
V Z I
V1 V1
z11 z12
2 2 I 1 I 2 0 I 2 I 1 0
Dove


Z 11 12
z z
z 21 V2 z 22 V2
z 21 z 22 I1 I 2 0 I 2 I1 0

Circuito per il calcolo di z11 e z12 (1^ prova)

Imporre I 1 generico , calcolare V1 e V 2


z11 impedenza del bipolo
z12 impedenza di trasferimento tra le porte 1 e 2

Circuito per il calcolo di z12 e z 22 (2^ prova)

Imporre I 2 generico , calcolare V1 e V 2


z 21 impedenza di trasferimento tra le porte 1 e 2
z 22 impedenza del bipolo

21
2) Matrice di rappresentazione [Y] ammettenza di corto circuito

I1 V1
I Y V
I1 I1
y11 1 y12 1
2 2 V1 V2 0 V2 V1 0

Dove


Y 11 12
y y
y 21 I 2 1 y 22 I 2 1
y 21 y 22 V1 V2 0 V2 V1 0

Circuito per il calcolo di y11 e y12 (1^ prova)

Imporre V1 generico , calcolare I 1 e I 2


y11 ammettenza del bipolo
y12 ammettenza di trasferimento tra le porte 1 e 2

Circuito per il calcolo di z12 e z 22 (2^ prova)

Imporre V 2 generico , calcolare I 1 e I 2


y 21 ammettenza di trasferimento tra le porte 1 e 2
y 22 ammettenza del bipolo

Se esistono entrambe le rappresentazioni [Z] e [Y] allora risulta:

[Z ] [Y ]1 [Y ] [Z ]1

22
3) Matrice di rappresentazione [H] ibrida H

V1 I1
I H V
V1 V1
h11 h12 d
2 2 I V 0 V2 I 1 0

1 2

Dove


H 11 12
h h
h21 I 2 d . h22 I 2 1
h21 h22 I 1 V2 0 V2 I 1 0

Circuito per il calcolo di h11 e h12 (1^ prova)

Imporre I 1 generico , calcolare V1 e I 2


h11 impedenza del bipolo
h12 funzione di trasferimento in corrente tra le porte 1 e 2

Circuito per il calcolo di h12 e h22 (2^ prova)

Imporre V 2 generico , calcolare V1 e I 2


h21 funzione di trasferimento in tensione tra le porte 1 e 2
h22 ammettenza del bipolo

23
4) Matrice di rappresentazione [G] ibrida G

I1 V1
V G I
I1 I1
g11 1 g12 d .
2 2 V1 I 2 0 I 2 V1 0

Dove


G 11 12
g g
g 21 V2 d . g 22 V2
g 21 g 22 V1 I 2 0 I 2 V1 0

Circuito per il calcolo di g11 e g12 (1^ prova)

Imporre V1 generico , calcolare I 1 e V 2


g11 ammettenza del bipolo
g12 funzione di trasferimento in tensione tra le porte 1 e 2

Circuito per il calcolo di g12 e g 22 (2^ prova)

Imporre I 2 generico , calcolare I 1 e V 2


g 21 funzione di trasferimento in corrente tra le porte 1 e 2
g 22 impedenza del bipolo

Se esistono entrambe le rappresentazioni [H] e [G] allora risulta:

[ H ] [G]1 [G] [ H ]1

24
5) Matrice di rappresentazione [T] Trasmissione inversa

V1 V2
I T I
V1 V1
A d . B
1 2 V2 I 2 0 I V 0
2 2
Dove


T
A B
C I 1 1 D I1 d .
C D V2 I 2 0 I 2 V2 0

Circuito per il calcolo di A e C (1^ prova)

Imporre V 2 generico , calcolare I 1 e V1

Circuito per il calcolo di g12 e g 22 (2^ prova)

Imporre I 2 generico , calcolare I 1 e V1

25
6) Matrice di rappresentazione [T] Trasmissione inversa

V2 V1
I T ' I
V2 V1
A' d . B'
2 1 V I 0 I 1 V1 0

1 1

Dove


T '
A' B'
C ' I 2 1 D' I 2 d .
C ' D' V1 I 1 0 I 1 V1 0

Circuito per il calcolo di A e C (1^ prova)

Imporre V1 generico , calcolare - I 2 e V 2

Circuito per il calcolo di Be D (2^ prova)

Imporre generico I 1 , calcolare V 2 e - I 2

26
23) Prove di validit per i collegamenti

Serie-Serie

Z 1 Z 2 Se si comportano entrambe le reti come 2 porte



Z TOT Z Se non si comportano come 2 porte
[ Z ]
da determinare con due prove esterne

Prova VALIDITA

Se I = I = 0 => le 2 reti si comportano come 2-porte

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Parallelo-Parallelo

Y1 Y2 Se si comportano entrambe le reti come 2 porte



YTOT Y Se non si comportano come 2 porte
[Y ]
da determinare con due prove esterne

Prova VALIDITA

Se I = I = 0 => le 2 reti si comportano come 2-porte

28
Serie-Parallelo

Parallelo-Serie

Le verifiche derivano da quelle mostrate per le precedenti connessioni.

Cascata

Sempre valida

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24) Una rete 2 porte di soli resistori reciproca?

Si, sempre:

Considerando due rami generici di chiusura

Per il teorema di Tellegen risulta:

R R

Vk(1) I k( 2) V1(1) I1( 2) V2(1) I 2( 2) Vk( 2) I k(1) V1( 2) I1(1) V2( 2) I 2(1) 0
k 1 k 1
segni negativi derivano dai versi non coordinati sui rami di chiusura.
il resistore un elemento reciproco nel ramo k-esimo della rete si verificher:

v ((1k)) i((k2)) v ((k2)) i((k1)) infatti Ri((k1)) i((k2)) Ri((k2)) i((k1))

Si possono semplificare le sommatorie ed arriveremo ad avere la condizione di reciprocit:

V1(1) I1( 2) V2(1) I 2( 2) V1( 2) I1(1) V2( 2) I 2(1)

25) Una rete 2-porte simmetrica :

Sempre reciproca.

Una rete 2-porte si dice simmetrica se possibile scambiare le porte senza alterare il
comportamento esterno.

Condizioni di simmetria:

1) V1(1) I1( 2) V2(1) I 2( 2) V1( 2) I1(1) V2( 2) I 2(1)


2) V2(1) I1( 2) V1(1) I 2( 2) V2( 2) I1(1) V1( 2) I 2(1)

Poich la prima condizione coincide con la reciprocit una rete 2-porte simmetrica anche
reciproca.

30
26) In un circuito risonante parallelo, a regime con pulsazione uguale a quella di risonanza, la
tensione applicata in fase con la corrente entrante in esso?

Si, sempre:

1
LP jWL CP
jWC

1
R 1
IR I g I g
1 1 R
jWC jWCR 1
jWL R jWL
R 1
QP RC W0 con W0
LW0 CL
1 1 1
IR I g I g I g per 0
0 Rj 0 R 0
jWCR 1 jWCR 0
0
1 jQP 1
0 WL 0 0 WL 0
0

IR Ig

V I g R Tensione e corrente sono in fase.

31
27) In un circuito risonante serie, a regime con pulsazione uguale a quella di risonanza, la
tensione applicata in fase con la corrente entrante in essa?

Si, sempre:

1 1
I Vg Vg
1 j
jWL R jWL R
jWC WC
1 LW0 1
QS con W0
RCW0 R CL

Divido sopra e sotto per R

1 1 1
I R Vg R Vg R Vg
jWL

j
1 WL 1
j 0
1
0
jQS 0
1
R WCR R 0 WCR 0 0
1
Per 0 I V g V g RI Tensione e corrente sono in fase.
R

32
28) In un circuito risonante serie a regime sinusoidale possibile definire il coefficiente di
risonanza associato al circuito stesso, come si comporta tale coefficiente al variare del valore
della resistenza R del circuito?

Diminuisce allaumentare di R

LS W0 1 1
QS con W0
R W0 C s R CL

QS inversamente proporzionale ad R diminuisce al crescere di R

29) In un circuito risonante parallelo a regime sinusoidale possibile definire il coefficiente di


risonanza associato al circuito stesso, come si comporta tale coefficiente al variare del valore
della resistenza R del circuito?

Cresce allaumentare di R

R 1
QL W0 C P R con W0
L PW0 CL

QL direttamente proporzionale ad R aumenta al crescere di R

30) In un circuito a regime sinusoidale, contenente generatori dipendenti ed indipendenti di


tensione e di corrente, resistori, induttori e condensatori passivi, si pu dire che la potenza
attiva assorbita dai resistori passivi uguale alla potenza attiva erogata dai generatori
indipendenti?

No, occorre tenere conto anche degli altri componenti attivi:

BILANCIO ENERGETICO DEL CIRCUITO:

Ng NR NL NC NG

Pc gi Pc Ri Pc Li Pc Ci Pc Gi N= num. componenti energeticamente indefiniti


i 1 i 1 i 1 i 1 i 1

Propriet: In ogni circuito in regime permanente sinusoidale la somma delle potenze attive erogate
da tutti i componenti energeticamente indefiniti uguale alla somma della potenza media assobrita
da tutti i resistori.

33
31) In un circuito a regime sinusoidale, il fasore della tensione su un induttore di valore L>0
come si comporta rispetto al fasore della corrente sullo stesso induttore?

E in anticipo di 90 ( Ruotato di 90 in senso antiorario ).

Consideriamo


j I
j j j I
V jWLI WLe 2
I WLe 2
I e V WLI e 2

V WLI
I I e j I

V V e jV V I 2

34
32) In un circuito a regime sinusoidale, il fasore della tensione su un condensatore di valore
C>0 come si comporta rispetto al fasore della corrente sullo stesso condensatore?

E in ritardo di 90 ( Ruotato di 90 se in senso orario ).

Consideriamo


1 j 1 j 2 1 jI
V I I e I e j I V I e 2
jWC WC WC WC

I
I I e j I V WC

V V e jV
V I
2

35
33) In un circuito trasformato composto da sole impedenze e generatori indipendenti di tensione,
la matrice del sistema risolvente di equazioni su base maglie risulta simmetrica?

Si, sempre:

Dimostrazione col Metodo delle Maglie:

I a A I c 0 B AT
VC B Va 0 A BT
Vc Rc I c Vgc Rami di coalbero
Va Ra I a Vga Rami di albero

Matrici diagonali: Rc Rc Ra Ra T
T

VC BVa 0 Rc I c Vgc B Ra I a BVga 0


Rc I c Vgc B I c [B]Ra BVga 0
T

R
I c c [ B] [ B][ Ra ] V gc B V ga
T

Z Vg

I c [Z ] [Vg ] con [Z] matrice risolvente.

Affinch sia simmetrica , [Z ] [Z ]T


[ Z ]T [ Rc ]T [ B]T [B][ Ra ]T [ Rc ] [ B]T [ B][Ra ] [Z ]

Condizione verificata.

36
34) In un circuito trasformato composto da sole ammettenze e generatori indipendenti di
corrente, la matrice risolvente di equazioni su base tagli risulta simmetrica?

Si, sempre:

Dimostrazione col Metodo dei Tagli:

I a A I c 0 B AT
VC B Va 0 A BT
I c Gc Vc I gc Rami di coalbero
I a Ga Va I ga Rami di albero

Matrici diagonali: Ga Ga Gc Gc T
T

[ I a ] [ A][ I c ] [0]
[Ga ] [Va ] [ I ga ] [ A] [Gc ] [Vc ] [ A] [ I gc ] 0
[Ga ] [Va ] [ I ga ] [ A] [Gc ] [ A]T [Va ] [ A] [ I gc ] 0


[Va ] [Ga ] [ A] [ A]T [Gc ] [ A] [ I gc ] [ I ga ]

Y Ig

Va [Y ] [ I g ] con [Y] matrice risolvente.

Affinch sia simmetrica , [Y ] [Y ]T


[Y ]T [Ga ]T [ A][A]T [Gc ]T [Ga ] [ A][ A]T [Gc ] [Y ]

Condizione verificata.

37
35) In un circuito trasformato in Lalplace, com definita la funzione di rete tra un dato ingresso
e una data uscita?

Come il rapporto delle trasformate delluscita e dellingresso:


U ( s)
H (s)
E ( s)
Infatti solitamente il legame tra una qualsiasi eccitazione e(t) ed una qualsiasi risposta u(t) in
generale di tipo integrale differenziale. Solo nel caso particolare dei circuiti senza memoria, tale
legame si riduce ad una proporzionalit diretta del tipo:
u(t ) ae(t )
dove a dipende dalla struttura del circuito.
Trasformando il circuito nel dominio di Laplace, abbiamo le 2 grandezze trasformate U (s) e E (s)
poich in un circuito con memoria nel dominio di Laplace si pu studiare come un circuito senza
memoria, avremo che
U (s) H (s)E(s)
Dove la costante di proporzionalit dipende dalla variabile s e si chiama Funzione di RETE.

36) In un circuito la risposta impulsiva fra un dato ingresso e una data uscita legata alla
funzione di rete in Laplace esistente fra lo stesso ingresso e la stessa uscita?

Si, perch lanti-trasformata di Laplace della funzione di rete.


U (s) H (s)E(s)
ponendo E ( s) 1, nel dominio s, la risposta di un circuito coincide con la corrispondente funzione
di rete:
U ( s) H ( s)
U (s) H (s)E(s) H (s)1 1 H (s) h(t ) risposta impulsiva.
1 1 1

Si noti che E ( s) 1 1 E (s) u 0 (t ) impulso unitario.

Quando E ( s) 1 significa che nel dominio del tempo avremo un impulso unitario e quindi la
risposta del circuito viene detta impulsiva.

37) In un generico circuito come sono le equazioni di Kirchoff associate ai tagli fondamentali?

In corrente linearmente indipendenti tra di loro.

Tagliando un ramo dellalbero, questo viene suddiviso in due parti. Ci implica che possibile
individuare un taglio costituito da quel ramo dellalbero e da altri rami appartenenti solo al co-
albero; un taglio di questo tipo prende il nome di taglio fondamentale.
Le equazioni di Kirchoff associate ai tagli fondamentali sono in corrente e linearmente indipendenti
tra loro: le correnti dei rami del co-albero costruiscono un insieme di correnti indipendenti. Infatti
non esistono legami tra tali quantit poich non vi pu essere un taglio costituito solo dai rami del
co-albero, essendo lalbero un insieme connesso di rami.
Inoltre le correnti dei rami dellalbero sono direttamente esprimibili in funzione di quelle del co-
albero, come si deduce confrontando le equazioni di equilibrio dei tagli fondamentali. Tali
equazioni contengono una ed una sola delle correnti dei rami dellalbero e sono in numero
esattamente uguale al numero di dami dellalbero.
[ I a ] [ A][ I c ] 0

38
38) In un circuito, fissati un ingresso ed unuscita, quando si dice che relativamente a questi si
osserva un comportamento asintoticamente stabile?

Quando i poli della funzione di rete corrispondente hanno tutti parte reale negativa.

Un circuito si dice asintoticamente stabile quando tutte le sue possibili risposte impulsive tendono a
zero per t (stabilit asintotica)
Poich h(t ) 1[ H (s)], faremo lanalisi del comportamento dei termini che si ottengono dallo
sviluppo in fratti parziali.

Poli Complessi

i
F1 ( s) con i , si e n 1,2,3...
( s si ) n

Anti trasformando:

i
f (t ) 1 F ( s) t n 1 e sit u 1 (t )
(n 1)!

Condizione di stabilit Asintotica si 0

Poli Complessi e Coniugati

Ai Ai *
F2 ( s ) con Ai , s0 (complessi)
s s0 n
s s0 n
Anti trasformando:

t n1 G0t
f (t ) 1 F ( s) Ai e cos(0 t )u 1 (t ) con S 0 G0 j0 e G0 Re[S 0 ]
(n 1)!

Condizione di stabilit Asintotica: G0 0

Poli allInfinito

F3 ( s) i s n

Anti trasformando:

f (t ) 1 F ( s) i u n (t )

Condizione di stabilit Asintotica: sempre per t 0

39
39) La rappresentazione [T] di un 2-porte quali grandezze di porta mette in relazione e come?

Entrambe le grandezze di una porta in funzione di quelle dellaltra porta. (vedi risposta 22)
39) La rappresentazione [T] di un 2-porte quali grandezze di porta mette in relazione e come?

Entrambe le grandezze di una porta in funzione di quelle dellaltra porta. (vedi risposta 22)

40) La rappresentazione [G] di un 2-porte quali grandezze di porta mette in relazione e come?

La tensione alla seconda porta e la corrente alla prima porta in funzione delle altre 2. (vedi risposta 22)

41) La rappresentazione [H] di un 2-porte quali grandezze di porta mette in relazione e come?

La tensione alla prima porta e la corrente alla seconda porta in funzione delle altre 2. (vedi risposta 22)

42) La rappresentazione [Z] di un 2-porte quali grandezze di porta mette in relazione e come?

Nessuna di queste risposte. (vedi risposta 22)

43) La rappresentazione [Y] di un 2-porte quali grandezze di porta mette in relazione e come?

Nessuna di queste risposte. (vedi risposta 22)

44) In un circuito Trifase stella-stella simmetrico ed equilibrato, la potenza istantanea


costante?

Si, sempre.

3
1 E

Pi ReV I * Re V I *e j 2t Pa k Re k e j 2t
1 3
3
1
k 1 2 2 k 1 k 1 2 Z

Essendo il circuito equilibrato e simmetrico:

Ek E E2
I V I E k k k
Z z z
j 2t 3
1 e
Pi Pa Re E k2 Pa
2 z k 1

Essendo per i circuiti trifase simmetrici:

E
k 1
k E1 E 2 E3 0

40
45) In un circuito trifase stella-stella simmetrico ed equilibrato, la tensione tra i 2 centri nulla?

Si, sempre.

Vx Ek
Z k I k V x E k I k
Zk

V x E1 V x E 2 V x E3
Considerando una KLC al nodo B I1 I 2 I 3 0 0
Z1 Z2 Z3

V x E1 V x E 2 V x E3
Per la simmetria Z 1 Z 2 Z 3 0 3Vx E1 E2 E3
Z 1 Z 2 Z 3
Essendo un sistema equilibrato:

E1 E2 E3 0 Vx 0

41
46) Per un circuito accessibile da 2-porte, possibile applicare il teorema di Norton
generalizzato?

Si, ma solo in determinati casi:


quando nessuna delle 2-porte si comporta come un generatore di tensione.

Dimostrazione del Teorema di Norton generalizzato.

Ipotesi:
1) Rete inerte
2) Ciascuna delle due porte non si comporta come un generatore indipendente di tensione.

Posso applicare il teorema di sostituzione e trasformo il resto del circuito con 2 generatori
indipendenti di tensione:

Generatori V1 e V2 disattivati Generatori interni disattivati

I1 = INO1 + I1 I2 = INO2 + I2

42
47) In un circuito RLC risonante parallelo, a regime con pulsazione uguale a quella di risonanza,
la tensione ai capi del parallelo in fase con la corrente entrante in esso?

Uguale alla n26

48) Nelle connessioni in cascata di reti 2-porte, necessario verificare il comportamento da 2-


porte delle reti componenti?

No, mai.

Essendo la prima porta della rete globale coincidente con la prima porta della rete A ed essendo la
rete globale utilizzata, per definizione, come rete 2-porte, ne risulta che la prima porta della rete A
si comporta sempre come porta; per lequilibrio delle correnti entranti nella rete A, si comporta
come la porta anche la seconda.
Di conseguenza, per la connessione, si comporta come porta anche la prima porta della rete B e
quindi la sua seconda porta.

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49) Teorema di sostituzione

In una rete qualsiasi, una sua porzione, accessibile da una porta, pu essere sostituita con un
generatore indipendente di tensione o di corrente, avente come grandezza impressa la
corrispondente grandezza elettrica di porta.
La scelta del tipo di generatore in generale indifferente, salvo quando tra A e B la rete N appare
come un generatore. In questo caso occorre scegliere nella sostituzione il generatore di tipo opposto
a quello secondo cui si comporta la rete N.

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